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Sezione Pediatrica - Sezione Adulti Policlinico A. Gemelli - Roma

Area informativa

FMF - Terapia
La Colchicina � il trattamento di scelta nei pazienti con FMF fin dai primi dati riportati da Goldfinger nel 1972.

Chimica: si tratta di un alcaloide neutro, liposolubile che pu� rivelarsi estremamente tossico in caso di sovradosaggio
(livelli plasmatici > 3 ng/ml).
E' disponibile in commercio in granuli p.o. o in fiale per uso endovenoso.

Farmacocinetica: si lega con bassa affinit� all'albumina, con alta affinit� alla tubulina che rappresenta il suo bersaglio
specifico.
La biodisponibilit� plasmatica dopo somministrazione p.o. � inferiore al 50%.
Il suo assorbimento avviene per lo pi� nell'ileo e pu� ridursi nel tempo per effetto della stessa colchicina sulla mucosa.
Il tempo necessario per raggiungere il primo picco plasmatico � di 0,5 - 2 ore. Un secondo picco viene raggiunto a 6 ore
dalla somministrazione, per effetto del ricircolo enteroepatico.
L'escrezione avviene per il 70-80% nella bile, per il 20-30% nelle urine.
L'emivita di eliminazione � di 9 -16 ore.

Meccanismo d'azione: il farmaco agisce legandosi alla tubulina ed impedendone la polimerizzazione all'interno dei
microtubuli citoplasmatici e nucleari, con conseguente deficit del trasporto intracellulare e della mitosi, riduzione
dell'espressione di molecole di adesione e inibizione della chemiotassi nelle cellule polimorfonucleate.
Raggiunge elevate concentrazioni all'interno dei neutrofili forse perch� queste cellule mancano della P-glicoproteina di
efflusso.
Questa caratteristica la rende particolarmente utile nelle malattie infiammatorie ad elevata attivit� neutrofila, fra cui la FMF.
Per la sua specifica attivit� sui granulociti neutrofili, la colchicina determina, nei responders, una risposta clinica valutabile in
termini di riduzione della frequenza, della intensit� e della durata degli attacchi (risposta parziale) o scomparsa completa
dei sintomi (risposta completa).
La dose iniziale � di 1 mg/die p.o. La dose pu� essere aumentata (fino a 1,5-4 mg/die) , fino ad ottenere una risposta
significativa.
Dosi pi� elevate di 1 mg/die devono essere frazionate in pi� somministrazioni giornaliere.
L'omissione di una dose giornaliera pu� essere prontamente seguita da un attacco. Le prime somministrazioni possono
essere gravate da effetti collaterali come sintomi dispeptici o diarrea che, in genere, migliorano nel prosieguo della terapia
o con una dieta priva di lattosio.
La colchicina, per�, oltre ad influenzare gli attacchi, si � dimostrata in grado anche di prevenire la deposizione della
sostanza amiloide. Per tale ragione, attualmente viene raccomandata anche nei pazienti non-responders a dosi di 2
mg/die, a scopo profilattico.
Resta il problema dei pazienti intolleranti ad essa, per i quali al momento non si dispone di alcun trattamento alternativo di
efficacia sovrapponibile e provata.

Interazioni farmacologiche: riduce l'assorbimento della cianocobalamina.


Pu� interferire con il metabolismo di farmaci che utilizzano la sua stessa isoforma del citocromo P450 (CYP 3A4).

Indicazioni: � indicata oltre che nel trattamento della FMF anche nella cura di disordini infiammatori, quali gotta, morbo di
Beh�et, cirrosi epatica, sclerodermia, fibrosi polmonare idiopatica, pericarditi benigne ricorrenti, varie dermatosi, morbo di
Alzheimer.

Effetti collaterali e tossicit�: la loro incidenza aumenta nei pazienti anziani, in quelli con insufficienza epatica o renale. Gli
effetti collaterali possono essere: 1.gastrointestinali: nausea, vomito, dolore addominale e diarrea che migliorano con
dieta priva di lattosio; 2.muscolari: miopatia con astenia prossimale severa e aumento delle CK; in genere recupera in 4-6
settimane dalla sospensione del farmaco; la rabdomiolisi pu� aggravare la funzione renale; 3.neurologici: disestesie,
riduzione dei R.O.T., paralisi ascendente, convulsioni, stupore, delirio e coma; questi ultimi disturbi sono pi� rari, si
verificano in caso di intossicazione e hanno un recupero pi� lento; 4.ematologici: leucopenia, piastrinopenia, anemia
emolitica, assai rari; in caso di tossicit� severa si ha prima leucocitosi, poi profonda leucopenia e CID; il recupero si verifica
in 1-2 settimane; 5.cutanei: rash e alopecia; 6.della sfera riproduttiva: infertilit� e teratogenicit� (?).

�2002 CFP

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