LA SICILIA

Redazione: via C. Battisti, 9 tel. 0922 29588 agrigento@lasicilia.it e provincia martedì 1 febbraio 2011

FAVARA. Tarsu all’Aipa CASTROFILIPPO. Comune LICATA. Bollette pazze

sospesa la determina verso lo scioglimento l’Inpa sotto accusa per l’Ici
Il provvedimento è stato preso dal dirigente del settore Concluso il lavoro della commissione prefettizia dopo La questione sarà affrontata dal Comune dopo la denuncia
32 Finanze e Tributi di concerto con il sindaco Russello 33 l’arresto del sindaco nell’inchiesta antimafia «Family» 34 di un contribuente a cui sono stati chiesti tributi non dovuti

SANTA ELISABETTA. Tutti fanno il tifo per Salvatore La Porta: «Riuscirà a superare questo momento critico»
All’interno
Un paese CONCORSOPOLI
Attesa per oggi
la sentenza

sotto choc
Tra gli imputati anche il
sindaco di Ravanusa Savarino e
la figlia ex deputato regionale
SERVIZIO PAGG. 30,31

Rabbia, stupore e incredulità tra la gente alla notizia del feri- PROVINCIA
mento del bambino di sei anni avvenuto domenica sera, in Nuovo scontro
circostanze ancora tutte da chiarire, nelle campagne del pae-
con il Comune
Si è opposta alla restituzione
se. Dure le reazioni del sindaco, del presidente del Consiglio dell’ex caserma dei Vigili del
comunale e dell’arciprete. Quest’ultimo ha annunciato che Fuoco del Viale della Vittoria
SERVIZIO PAG. 30
organizzerà una veglia di preghiera che coinvolgerà l’intera
comunità sabettese. BASKET
SALVO DI BENEDETTO PAG. 32
Per la Fortitudo
c’è uno spiraglio
RIFIUTI La vittoria di Palestrina, la prima
esterna stagionale, riaccende
Da oggi chiusa la discarica di Siculiana qualche speranza salvezza
L’impresa Catanzaro avanza oltre 4,7 milioni e chiede segnali concreti
MICALIZIO PAG. 37
SALVATORE FUCÀ PAG. 30

La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente del Consiglio comunale
«Callari va processato»
Inchiesta sui viaggi a Roma: stessa
PORTO EMPEDOCLE richiesta anche per Sinaguglia e Falauto
La Procura della Repubblica di Agri-
gento ha chiesto il rinvio a giudizio per
l’ex presidente del Consiglio comunale
di Agrigento Callari Carmelo, 50 anni e
per due funzionari del Comune di Agri-
gento Domenico Sinaguglia, 55 anni e
Vincenzo Falauto di 60 anni. Tutti e tre
sono accusati in concorso tra loro e a
vario titolo di falso, truffa e peculato
nell’ambito di un’inchiesta su una serie
di viaggi privati di Carmelo Callari spac-
ciati per viaggi istituzionali per via del-
la carica di presidente del Consiglio co-
munale. L’inchiesta della Digos della
Questura di Agrigento è stata coordina-
ta dal sostituto procuratore della Re-
pubblica Manuela Francorsi e dal pro-
curatore aggiunto Ignazio Fonzo. L’u-
dienza preliminare è stata fissata per il
prossimo 8 marzo davanti al gup del
Tribunale di Agrigento Alberto Davico.
La richiesta di rinvio a giudizio – che
trasforma i tre formalmente da indaga-
Tutti interessati, ma nessuno draga ti a imputati – arriva alla scadenza del
termine previsto dal Codice dopo l’av-
viso di conclusione delle indagini du-
Enel attende di conoscere - tra qualche mese - le sorti del ricorso allo stop im- rante la quale le persone indagate han-
no potuto presentare memorie ed esse-
posto dal Tar al rigassificatore. Moncada non inizia in attesa che cominci Enel. re interrogate. Nelle scorse settimane
Un’empasse che causa il mancato avvio del dragaggio dei fondali del porto. proprio Carmelo Callari aveva chiesto
alla Procura di essere sentito ma poi ha
DI MARE PAG. 32 un po’ a sorpresa deciso di rinunciare
all’interrogatorio. Ha invece parlato
Mimmo Sinaguglia che ai poliziotti del-
la Digos, guidati dal dirigente Carlo
Mossuto, ha sostanzialmente detto di
non avere alcuna responsabilità su
quanto accaduto e di essere stato trat-
to in inganno da Callari.
L’inchiesta come è noto è relativa ai
viaggi privati di Callari e della figlia a
Roma per frequentare l’Università e
spacciati per missioni istituzionali e
dunque pagati con i soldi della colletti-
vità. Lo scorso mese di dicembre a Cal-
lari era stata applicata dal gip – che
aveva respinto la richiesta della Procu-
ra degli arresti domiciliari – la misura
dell’obbligo di dimora ad Agrigento poi
attenuato con l’obbligo di firma tuttora
vigente. È probabile che il prossimo 8
marzo l’esponente del Pdl, che nel frat-
tempo si è dimesso dalla presidenza
del Consiglio comunale e con l’assi-
stenza dei suoi legali – Arnaldo Faro e
Santina Nora Campo – decida di acce-
dere ad un rito alternativo. Da esclude-
re il patteggiamento perché scattereb-
be automaticamente l’interdizione dai
pubblici uffici (per via dell’accusa di
peculato) e dunque non potrebbe ri-
candidarsi alle prossime elezioni. Più
facile il giudizio abbreviato facendosi
processare cioè dal gup anziché, in ca-
so di rinvio a giudizio, dal Tribunale.
FABIO RUSSELLO
Svuotacarceri
torna in cella
primo fruitore
Filippo Salamone, pregiudicato agrigentino di 40
anni, detto «Remì» nel suo piccolo ha stabilito un re-
cord. Alcune settimane fa fu il primo detenuto del
carcere di contrada Petrusa a fruire del cosiddetto
provvedimento «svuotacarceri».
Il suo avvocato di fiducia, Monica Malogioglio -
nonostante il proprio assistito non fosse uno stinco
di santo - riuscì nell’impresa di farlo uscire lecita-
mente dalle patrie galere, sfruttando la necessità
concessa dal Governo di fare spazio nelle carceri ita-
liane. Salamone ringraziò ovviamente l’avvocates-
sa e a Petrusa la sua assenza
tutto sommato non si notò
Filippo molto, visto che nella casa cir-
Salamone condariale al confine con Fa-
vara lo spazio poco era e poco è
è coinvolto nel tutt’ora. Salamone ha trascorso
blitz dei Cc da uomo «libero» pochi giorni,
giusto il tempo di farsi riarre-
denominato stare dai carabinieri del Co-
«I soliti ignoti» mando provinciale nel conte-
sto dell’operazione denomina-
ta «I soliti ignoti». L’uomo, se-
condo le accuse degli inquirenti, avrebbe fatto par-
te di una banda dedita a furti, rapine e - un secon-
do gruppo - spaccio di droga. «Roba» seria, roba per
la quale si finisce in gattabuia. Salamone, ovviamen-
te non sapeva di essere stato intercettato nell’ambi-
to dell’indagine su una rapina perpetrata nel 2008
ai danni di un anziano del capoluogo, immobilizza-
to e derubato. Ultimate le indagini, Salamone è
stato arrestato e rinchiuso nel carcere Pagliarelli di
Palermo dov’è stato interrogato sabato scorso dal
Gip, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Come hanno fatto del resto Eleonora Salamone,
Castrenze La Barbera e Alfonso Vella, anche loro
coinvolti nella retata «I soliti ignoti».
F.D.M.

IL MUSICAL «I PROMESSI SPOSI» DI GUARDÌ E FLORA IL 22 FEBBRAIO IN VERSIONE SPECIALE

Dal Duomo di Milano a quello di Agrigento

Dal Duomo di Milano a quello di Agrigento. Il prossimo
22 febbraio - data quasi ufficiale - nel suggestivo scena-
rio della Cattedrale di San Gerlando andrà «in scena» il
musical «I Promessi sposi», creato da Michele Guardì e
Pippo Flora. Un evento straordinario sia per la qualità del-
l’opera che verrà presentata, sia per la location «presta-
ta» dall’arcrivescovo Francesco Montenegro e sia per i
precedenti a dir poco prestigiosi che la «creatura» del duo
Flora-Guardì ha inanellato nei mesi scorsi.
Della trasposizione in musical del capolavoro immor-
tale di Manzoni hanno tessuto le lodi tutti, sia critici che
testimoni oculari dell’evento. L’esordio ai piedi della
Madonnina, nel cuore dell’«inviolabile» Duomo, in una
cornice solenne, elegante, prestigiosa, blasonata e com-
petente venne bissato alcuni mesi dopo nel ventre dello
stadio «Giuseppe Meazza», a San Siro, dinanzi a una pla-
tea che per una sera ha riposto le sciarpe di Milan e Inter
per godere di un grande spettacolo di arte e cultura.
Tutto finito sull’erba del Meazza? Neanche per idea. La
coppia Guardì - Flora ha capacità oniriche fuori dal comu-
ne, unite alla dote di trasformare i sogni in realtà. Pippo
Flora è riuscito nell’«impresa» di portare ancora una vol-
ta nella «sua» Agrigento, dopo il successo dello spettaco-
lo nella Valle dei Templi della scorsa estate, i «Promessi
Sposi».
Grazie alla disponibilità del clero agrigentino, la cop-
pia Guardì-Flora ha «ottenuto» che sia il Duomo svettan-
te sulla città a fare da scenario a una nuova replica del
musical. Sarà una versione decisamente speciale, porta-
ta in scena da interpreti locali, di grande valore artistico,
capaci di non fare rimpiangere gli attori «ufficiali» che
hanno inebriato il pubblico di Milano. Non sarà una ver-
sione «minore», anzi.
E ad aggiungere sapore a una pietanza che si prean-
nuncia assai prelibata ci sarà anche un tocco di tecnolo-
gia. Se gli ultimi incontro tra Chiesa, regista e autore pro-
durranno già nelle prossime ore una nuova «fumata»
bianca, sul sagrato della Cattedrale verrà calato un maxi
schermo sul quale verranno proiettate le immagini del-
lo spettacolo tenutosi appunto nel Duomo di Milano. Una
sorta di gemellaggio virtuale, un modo per unire a distan-
za di alcuni mesi due lembi lontani dell’Italia che proprio
quest’anno festeggia i 150 anni da paese unito. Non resta
che attende dunque che l’ennesimo sogno di Pippo Flo-
ra e Michele Guardì si trasformi ancora una volta in
realtà. Promessi Sposi e Agrigento: un matrimonio che sa
da fare.
FRANCESCO DI MARE FOTO DI GRUPPO IN DUOMO PER IL GRUPPO VOCI DE «I PROMESSI SPOSI»