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R. Bozzone Costa, M. Piantoni, E. Scaramelli, C.

Ghezzi

Nuovo Contatto C1
Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri

Guida per l’insegnante

LOESCHER EDITORE

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© Loescher Editore - Torino - 2013

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Ristampe

5 4 3 2 1 N
2017 2016 2015 2014 2013

ISBN 9788858303115

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– Impaginazione: Simona Marconi

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Indice

Presentazione del corso p. 4

Soluzioni
01 Italia in controluce p. 10

02 Ritratti p. 15

03 Italiano in movimento p. 18

04 Economia e lavoro p. 24

05 Cibo per la mente p. 29

06 Fratelli d’Italia p. 34

07 Voce alle emozioni p. 40

08 La storia siamo noi p. 45

09 Italia mondo p. 49

10 Corpo e anima p. 53

Trascrizioni audio e video p. 58


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Presentazione
del corso
Introduzione
Nuovo Contatto C1 è un corso destinato all’insegnamento-apprendimento dell’italiano in Italia e
all’estero. È un corso comunicativo, strutturato in unità tematiche e multisillabiche, rivolto a un
pubblico di studenti giovani e adulti con diverse L1 di provenienza e con un livello di competenza
dell’italiano medio-alto, che voglia approfondire la lingua italiana e la sua cultura.
È adatto soprattutto al lavoro con un gruppo classe, ma può essere in parte utilizzato anche per lo
studio autonomo (per la presenza delle soluzioni delle attività della Sezione esercizi, della Sintesi
grammaticale, del Glossario dei riferimenti culturali e dei test finali).
Oltre al manuale, il corso è completato da un DVD-ROM, un CD-ROM e la presente Guida per l’in-
segnante.
Secondo i livelli di competenza del Quadro comune europeo di riferimento delle lingue (Consiglio
d’Europa 2002) il corso si rivolge ad apprendenti che partono da una competenza intermedia (B2)
dell’italiano per raggiungere una competenza intermedia superiore (B2+, livello progresso poten-
ziato) con le prime 3-4 unità e avanzata (C1, livello dell’efficacia) con le restanti 6-7 unità.
Pertanto gli obiettivi perseguiti nel libro sono:
• la scioltezza, la spontaneità della comunicazione e le capacità discorsive sviluppate attra-
verso molteplici occasioni di analisi (vedi sezione ricorrente Testualità) e di produzione di diversi ti-
pi e generi testuali orali e scritti osservati anche sul piano della coerenza e della coesione (vedi se-
zione ricorrente Strumenti per);
• l’efficacia dell’argomentazione attraverso una proposta variegata di attività che prevedono
l’individuazione e l’espressione dei pro e contro su svariati argomenti d’attualità;
• un alto grado di consapevolezza linguistica attraverso momenti di riflessione (vedi sezione ri-
corrente Entrare nella grammatica) e pratica grammaticale (vedi Sezione esercizi) per rendere gli
studenti capaci di controllare e correggere i propri errori;
• una buona consapevolezza sociolinguistica per imparare a riconoscere e usare differenti regi-
stri (in particolare quelli formali), stili e accenti regionali;
• la comprensione e la consapevolezza delle peculiarità di testi scritti in italiano lingua speciale
per scopi sociali, accademici e professionali (vedi sezione ricorrente La lingua di…);
• l’arricchimento qualitativo e quantitativo del lessico, con un’attenzione costante a espressioni
metaforiche, parole complesse, collocazioni, regole di formazione di parola e alla ricerca di sinoni-
mi nei testi input (vedi sezione ricorrente Entrare nel lessico).

Scelte metodologiche
L’impostazione didattica del corso si basa sull’approccio comunicativo, orientato all’azione che
privilegia lo sviluppo della competenza pragmatico-comunicativa e della componente socio-
culturale. Ogni unità ruota infatti attorno ad alcuni temi che intendono fotografare le diverse sfac-
cettature dell’Italia contemporanea attraverso i cambiamenti in atto nella società e nella cultura, in
modo da fornire una rappresentazione non stereotipata ma multiforme e dinamica della realtà ita-
liana; inoltre l’esplorazione della lingua e della cultura viene proposta in prevalenza attraverso task
comunicativi, cioè attività orientate sul processo di comunicazione e negoziazione di significati che
richiedono una messa in gioco creativa e strategica di risorse cognitive e affettive che coinvolgono
l’apprendente in un uso autentico e attivo della lingua.
I percorsi tematici sono strutturati in una serie di compiti che hanno l’obiettivo di sviluppare le ma-
croabilità linguistiche (ricezione, produzione e interazione orale e scritta) privilegiando per appren-
denti di livello medio-alto l’abilità interattiva e il canale scritto, competenze in cui, a questo sta-
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Presentazione del corso
dio, la progressione è più lenta; i compiti proposti attivano spesso abilità miste e concatenate non
trascurando alcune abilità integrate legate a bisogni accademici (prendere appunti, riassumere,
scrivere una tesina) e professionali (esporre una relazione).
Parallelamente, gli obiettivi di apprendimento si realizzano tenendo in considerazione il contributo
degli approcci umanistico-affettivi, che vedono lo studente al centro del processo di acquisizio-
ne/apprendimento. Di conseguenza, grande attenzione è posta agli aspetti motivazionali sia nel-
la scelta dei testi input, variegata per genere e temi, sia nella proposta di attività diversificate, non
ripetitive e coinvolgenti.
Per quanto riguarda la tipologia testuale, sono rappresentati con una buona gamma di varietà di
generi tutti i tipi testuali (narrativi, descrittivi, espositivi, argomentativi, regolativi), in particolare
quelli argomentativi, utili per apprendenti che hanno come obiettivo centrale la capacità di espri-
mere opinioni su argomenti complessi, producendo testi ben strutturati e articolati.
In relazione alla variazione sociolinguistica legata al mezzo, l’apprendente fruirà non solo di testi
scritti e orali, ma anche di sequenze video che costituiscono una novità significativa del corso, in
quanto si tratta di input multisensoriali, di forte impatto, utili a sostenere la motivazione e a diversifica-
re l’offerta didattica, favorendo diversi stili di apprendimento e modalità di fruizione delle informazio-
ni. Tuttavia, consapevoli che non tutti i contesti d’insegnamento sono attrezzati per l’utilizzo di mate-
riale audiovisivo, si è provveduto a fornire stimoli alternativi ai video basati su input cartacei o iconici.
Quanto alle altre gamme di variazione (contestuale, geografica e socio-culturale), l’apprendente
verrà a contatto, oltre che con l’italiano neo-standard, con diversi modelli di italiano, da varietà
alte e formali come l’italiano burocratico o l’italiano dell’economia a varietà basse e colloquiali co-
me il gergo giovanile o il registro intimo-familiare.
Oltre agli aspetti motivazionali menzionati sopra, è di grande importanza, per la buona riuscita delle lezio-
ni, che l’insegnante ponga attenzione all’affettività, alla relazione tra studenti all’interno del gruppo
classe (alternando, come proposto dal manuale, la modalità di lavoro con attività in coppia, gruppo e
squadra), e all’eliminazione dei fattori ansiogeni che possono inibire l’apprendimento linguistico.
La centralità dell’apprendente è perseguita anche attraverso un approccio costruttivista e non trasmissi-
vo della conoscenza, che si esprime nella presentazione induttiva e contestualizzata degli aspetti
grammaticali, per la quale occorre una riflessione attiva e partecipata da parte dello studente. Un ap-
proccio di questo tipo in cui si stimola nello studente la capacità di ricercatore risulterà senza dubbio più
vivace e motivante, oltre a creare le condizioni per un’assimilazione più integrata e profonda.

Struttura del volume


Il corso Nuovo Contatto C1 è composto da:
• un volume (cartaceo o scaricabile in versione digitale con tutte le funzioni LIM);
• un DVD-ROM con le sequenze video che costituiscono alcuni input delle unità, i test finali di ogni
singola unità (un file per ciascun test) e le relative soluzioni (in un unico file) in formato pdf;
• un CD-ROM che contiene tutti i brani audio;
• una Guida per l’insegnante con la presentazione del corso, le soluzioni delle attività e degli
esercizi presenti nelle unità e le trascrizioni dei brani audio e video.

Il volume si compone di una sezione a colori e di una in bianco e nero.


Le pagine a colori contengono l’Indice, le unità e l’Appendice.

Indice
All’inizio del volume è presente un indice dettagliato che evidenzia la struttura multisillabica del cor-
so. Le quattro colonne dell’Indice sono infatti divise in:
• Percorsi e temi, in cui vengono presentati in modo sintetico i diversi argomenti trattati nei singoli
percorsi di cui si compone l’unità;
• Generi testuali e abilità, in cui sono elencati i testi che fungono da input linguistico del percorso in-
sieme alle principali abilità comunicative sviluppate; le icone segnalano se si tratta di testi scritti ,
audio o video ;
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Presentazione del corso
• Lessico/testualità, in cui sono indicati gli elementi testuali e lessicali messi a fuoco;
• Grammatica, in cui sono indicati con chiarezza gli aspetti grammaticali trattati sia nelle unità che
nella Sezione esercizi.
Nelle colonne relative al lessico e alla grammatica i pallini pieni neri indicano gli argomenti focalizza-
ti nell’unità (parte a colori del volume), mentre quelli vuoti arancioni gli argomenti esercitati nella
Sezione esercizi (parte bianco e nero).
In orizzontale sono evidenziate le sezioni ricorrenti La lingua di…, Caffè Letterario e Strumenti per
di ogni unità (vedi oltre Struttura delle unità).
Infine, nell’ultima riga dell’indice di ogni singola unità, sono indicati gli Esercizi supplementari che
compaiono nella Sezione esercizi e che propongono argomenti grammaticali o lessicali aggiuntivi
legati ad aspetti emersi dai testi input oppure attività di approfondimento o ripasso.
L’Indice permette quindi allo studente e all’insegnante di individuare e selezionare le unità di la-
voro più consone alle proprie esigenze, siano esse legate all’interesse per alcuni temi o allo svi-
luppo di competenze e abilità specifiche, quali per esempio l’analisi di determinati generi testuali
oppure la focalizzazione di particolari strutture grammaticali o ambiti lessicali.

Unità
Il manuale è suddiviso in 10 unità tematiche e multisillabiche caratterizzate da un titolo evocativo e
motivante (come per esempio Italiano in movimento, Cibo per la mente, Fratelli d’Italia, Voce alle
emozioni) che racchiude sotto un ampio cappello i temi declinati nei singoli percorsi dell’unità, a
loro volta indicati da numeri e titoli specifici (vedi oltre Struttura delle unità).

Appendice
Le ultime pagine a colori del volume, alla fine delle 10 unità, compongono la sezione Appendice, con i
testi e i materiali per svolgere alcune attività delle unità che rimandano a questa sezione.

Le pagine in bianco e nero del volume contengono la Sezione esercizi, la Sintesi grammaticale, il
Glossario dei riferimenti culturali, le Soluzioni della Sezione esercizi, l’Indice analitico degli elementi
grammaticali.

Sezione esercizi
In questa sezione, per ogni unità, sono disponibili esercizi di rinforzo o ampliamento del lessico, della
grammatica e delle competenze testuali focalizzati nei diversi percorsi. Sono inoltre presentati al-
cuni schemi che riprendono e riassumono in modo sistematico gli aspetti della concordanza verbale
all’indicativo e al congiuntivo, già affrontati nelle unità e centrali per questo livello di competenza.
Per questi esercizi, laddove necessario, viene indicato il rimando alla sezione della Sintesi grammati-
cale di riferimento.

Sintesi grammaticale
La Sintesi grammaticale è uno strumento di consultazione che riassume e integra in modo sistema-
tico i principali argomenti della grammatica dell’italiano, in particolare gli aspetti grammaticali trat-
tati in questo e nei volumi precedenti del corso Contatto.
Glossario dei riferimenti culturali
Il Glossario contiene brevi descrizioni/spiegazioni di alcuni aspetti culturali citati nei testi e può quin-
di costituire, sia per lo studente che per l’insegnante, un comodo e snello strumento di informa-
zione, data la grande varietà dei temi trattati nelle unità e la ricchezza di riferimenti socio-culturali a
cui si fa cenno nei testi proposti. Il rimando al Glossario è indicato, all’interno del testo in cui com-
pare il riferimento culturale, con un asterisco. Il Glossario è organizzato per unità e le voci sono pre-
sentate in ordine alfabetico.

Soluzioni della Sezione esercizi


La presenza nel volume delle Soluzioni della Sezione esercizi ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo
dell’autonomia dello studente abituandolo a controllare e a correggere i propri errori.
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Presentazione del corso
Le soluzioni delle attività e degli esercizi presenti nelle unità, da svolgere durante la lezione con la
mediazione dell’insegnante, sono invece incluse in questa Guida per l’insegnante.

Indice analitico degli elementi grammaticali


Per facilitare la ricerca delle pagine in cui vengono trattati i diversi elementi grammaticali, è stato in-
serito, alla fine del volume, un utile Indice analitico, in cui le voci sono presentate in ordine alfabe-
tico. In questo modo lo studente e l’insegnante potranno velocemente trovare, sia nelle unità che
nella Sezione esercizi (E29) e nella Sintesi grammaticale (S150), gli argomenti grammaticali di loro
interesse.

Struttura delle unità


Il volume è strutturato in 10 unità costruite intorno ai macrotemi evocati dai titoli e introdotti nelle
due pagine di apertura: tendenze nell’Italia contemporanea, luoghi e personaggi, situazione lingui-
stica, economia e lavoro, cultura, unità e identità nazionale, emozioni e sentimenti, storia e società,
immigrazione e multiculturalismo, corpo e anima.
Ciascuna unità si articola poi in ulteriori percorsi tematici che costituiscono delle unità di lavoro
autonome costruite a partire da un testo input. I percorsi possono essere affrontati in modo lineare,
cioè uno di seguito all’altro, ma possono anche essere oggetto di una selezione da parte dell’inse-
gnante sulla base degli interessi dei propri studenti o più in generale di specifiche esigenze del cor-
so. I testi input, esplorati sul piano dei contenuti e del lessico, in alcuni casi diventano spunto di fo-
calizzazioni grammaticali, mentre in altri sono occasione di attività comunicative in coppia o in
gruppo che coinvolgono gli studenti in scambi autentici di lingua.
Le due pagine di apertura presentano degli stimoli visivi e alcune attività comunicative, in genere
da svolgere a classe intera o a piccoli gruppi, che hanno lo scopo di attivare e condividere le cono-
scenze pregresse sui temi proposti per motivare gli studenti alla scoperta di nuovi aspetti linguistico-
culturali.
Ciascun percorso si apre a sua volta con una fase motivazionale che talvolta prende le mosse anche
da un breve input audiovisivo (sequenze da film o da trasmissioni televisive, spot ecc.); nuovamente,
lo scopo di queste attività è di stimolare l’interesse degli studenti catturando l’attenzione e orien-
tando la competenza ricettiva sui temi proposti dal testo input, sia esso orale o scritto.
I testi scritti sono di una lunghezza adeguata a questo livello di competenza e alla complessità di
alcuni temi; prevalgono testi di tipo argomentativo (per esempio articoli d’opinione su temi d’attua-
lità, saggi, recensioni), ma sono proposti anche testi complessi di tipo narrativo (per esempio bio-
grafie, cronache storiche e brani letterari), descrittivo (per esempio descrizioni di opere d’arte e pae-
saggi) e regolativo (per esempio regolamento di un concorso letterario). I compiti di comprensione
variano anche in relazione ai generi e si basano su diverse tecniche e modalità di lettura (orientativa,
esplorativa, lineare, intensiva ecc.) sia per favorire lo sviluppo di una competenza articolata, sia per
incentivare delle riletture che focalizzino aspetti diversi dei testi. Per sollecitare una comunicazione
autentica tra gli studenti, caratterizzata da gap informativo, in alcune situazioni vengono proposti
testi diversi o complementari (una parte dei quali collocati nell’Appendice) con un compito condivi-
so che richiede la messa in comune e il confronto delle informazioni/opinioni raccolte.
I testi orali presenti nel corso sono numerosi: in prevalenza si tratta di brani audio (51 in tutto) se-
gnalati dall’icona mp3 T 10 che indica il numero di traccia sul CD-ROM; la presenza di sequenze vi-
deo (33 in totale) è invece segnalata dall’icona che rimanda al titolo del file presente sul DVD-
ROM; nel caso in cui le due icone siano giustapposte, significa che del documento sono disponibili sia
la versione su filmato che il solo audio. Come per la lettura, la tipologia di questi testi presenta un’am-
pia varietà di generi e registri comunicativi: ci sono interviste, dialoghi con discussioni, trasmissioni
d’attualità e notizie radiofoniche, spot pubblicitari, brani da conferenze e lezioni. Come per i testi
scritti, vengono proposte differenti attività di comprensione per sollecitare l’apprendente a diversi ria-
scolti/visioni, che possono essere alternati allo scambio di informazioni con un compagno.
Dopo la fase di comprensione viene proposta l’analisi delle caratteristiche più salienti dei testi,
anche in relazione al livello di competenza. Nella sezione Entrare nel lessico sono proposti esercizi
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Presentazione del corso
per potenziare la competenza semantico-lessicale, non solo ai fini dell’ampliamento del lessico
ma anche della ricerca di una sempre maggiore precisione e adeguatezza sociolinguistica. Oltre alle
attività sui termini incontrati nei testi, quali la ricerca di sinonimi o di parafrasi, talvolta anche in rela-
zione a specifiche sfere semantiche (il lavoro, il cinema ecc.), gli esercizi più ricorrenti riguardano il
riconoscimento e l’uso di regole di formazione di parola. Viene inoltre dato rilievo alle attività per la
comprensione e l’uso di espressioni idiomatiche e metaforiche, per il riconoscimento di parole soli-
dali (collocazioni), complesse (formate da più di una parola) e polisemiche. Una sezione specifica è
poi dedicata agli aspetti di testualità, in particolare ai meccanismi di coesione (quali i connettivi per
i testi scritti e i segnali discorsivi per i testi orali) che giocano un ruolo fondamentale nella struttura-
zione di testi complessi.
La riflessione sulle strutture linguistiche è invece affrontata con modalità induttive nella se-
zione Entrare nella grammatica, in cui, sempre a partire da spunti presenti nel testo, lo studente vie-
ne guidato a individuare le regole grammaticali, in particolare a livello sintattico, e a sperimentar-
le negli esercizi di reimpiego (mentre il livello della morfologia nominale e verbale è tendenzialmen-
te oggetto di ripasso degli esercizi proposti nella Sezione esercizi). L’obiettivo di questa sezione non
è solo la scoperta di nuove regole, ma anche l’approfondimento, la riflessione e la consapevolezza
metalinguistica relativamente a strutture già acquisite nei livelli precedenti, allo scopo di potenziare
l’autonomia dello studente nel percorso verso una sempre maggiore correttezza morfosintattica.
L’icona E 5, 6 rimanda a eventuali esercizi di rinforzo, sia grammaticali che lessicali, presenti nel-
la Sezione esercizi.
L’abilità di scrittura viene spesso sollecitata nelle attività di produzione previste al termine delle
unità di lavoro, in particolare per la redazione di testi narrativi, descrittivi e argomentativi; uno spa-
zio speciale alla scrittura creativa viene offerto nella sezione Il piacere di scrivere al fine di favorire un
uso ludico della lingua.
Ciascuna unità presenta tre tipologie di percorsi ricorrenti. Il Caffè Letterario propone la lettura di
un brano tematicamente collegato all’unità con l’obiettivo di avvicinare gli studenti all’uso lettera-
rio della lingua e ad alcuni autori della letteratura italiana. Le attività di lettura sono precedu-
te da una fase motivazionale che stimola negli studenti il piacere della scoperta anche attraverso
brevi documenti introduttivi (interviste, spezzoni di film, presentazioni ecc.).
L’attenzione per la specificità delle microlingue settoriali, che è una delle componenti dell’ap-
prendimento per questo livello di competenza, trova spazio nella sezione La lingua di…, nella qua-
le vengono presentati testi provenienti da specifici ambiti comunicativo-disciplinari: la pubblicità,
l’arte, la burocrazia, l’economia, la scienza, l’opera lirica, la psicologia, il diritto, la sociologia e la
medicina. Le attività proposte hanno l’obiettivo di guidare gli studenti nella messa a fuoco delle ca-
ratteristiche testuali e lessicali peculiari al genere e al dominio d’uso.
L’unità si chiude con Strumenti per, uno spazio per la realizzazione di un compito comunicativo, in
genere da progettare in gruppo, che permetta di approfondire o reimpiegare aspetti linguistici e/o
tematici esplorati nell’unità. I task proposti sono:
• presentare e commentare grafici e dati statistici;
• scrivere una biografia o un’autobiografia;
• scrivere una lettera formale di scuse;
• scrivere e recitare uno sketch teatrale;
• scrivere un saggio breve;
• scrivere un articolo di giornale;
• preparare una trasmissione televisiva;
• prendere appunti e riassumere una lezione accademica;
• scrivere una relazione;
• realizzare un’intervista.

Oltre alle tappe del percorso, agli studenti vengono forniti diversi supporti utili alla realizzazione del
compito (schemi procedurali, fraseologia, liste di espressioni utili, connettivi, strategie di apprendi-
mento ecc.).

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Soluzioni

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Italia
01 in controluce
1c Risposta aperta.
pp. 8-9 1d 1 S; 2 L; 3 L; 4 S; 5 L; 6 S.
1 Risposta aperta. 1e 1 patriottismo (da: patria, patriottico);
2 I brani sono tratti dai seguenti racconti: 1 Lahore- 2 menefreghismo (da: me ne frego, fregarsene);
Roma solo andata (di Ejaz Ahmad, Paese d’origine: 3 individualismo (da: individuo, individualista);
Pakistan); 2 Il mondo nuovo di Isabel (di Paula 4 dinamismo (da: dinamico); 5 pressappochismo
Baudet Vivanco, Paese d’origine: Cile); 3 Todo (da: pressappoco).
cambia (di Domenica Canchano, Paese d’origine: 1f 1 socialismo: insieme di movimenti politici che si
Perù); 4 L’errore del maestro Lucas (di Raymon pongono come obiettivo l’uguaglianza e la
Dassi, Paese d’origine: Camerun). giustizia sociali; 2 egoismo: eccessivo amore per
3 Risposta aperta. se stessi; 3 islamismo: religione, cultura e
tradizioni legate all’islam; 4 mutismo: l’essere
muto, rifiutarsi di parlare; 5 collezionismo:
passione per la ricerca e la raccolta di oggetti;
pp. 10-14 6 alpinismo: attività sportiva di chi scala le
Percorso 1 V
 isti da dentro… montagne; 7 alcolismo: abuso e dipendenza da
e visti da fuori bevande alcoliche; 8 fanatismo: sostegno
incondizionato, esagerato e parziale a
1a Risposta aperta. un’ideologia o ad una fede; 9 ottimismo: l’essere
1b Coppia A: 1 Il fatto che solo il 52% degli italiani propensi a una visione positiva delle cose;
(al Nord solo il 45%) consideri l’unità nazionale un 10 attivismo: modo di vivere attivo
bene irrinunciabile, mentre il 76% dichiara di e dinamico / partecipazione attiva a un
ritenere la patria un valore attuale in cui identificarsi; movimento.
ciò significa che l’idea di unità nazionale e quella di 1g 1 Secondo il 25% dei cittadini; 2 14 italiani su 100
patria non coincidono. affermano; 3 Più del 50% degli italiani; 4 Per 37
2 L’Italia è un Paese piccolo, che ha poca storia e italiani su 100; 5 Meno del 25% degli italiani; 6 Solo
una situazione linguistica frammentaria, con una 5 italiani su 100 pensano.
lingua poco diffusa fuori dai confini nazionali e
poco standardizzata che si accompagna a una 1h 1 Si riferisce al nome «patria».
grandissima varietà di dialetti. Inoltre non abbiamo 2 Ne non ha qui un reale referente: significa
miti fondanti, il Risorgimento e la Resistenza non genericamente “cose”, come in altre espressioni
hanno lasciato valori forti e condivisi. idiomatiche del tipo farne di cotte e di crude,
sentirne delle belle ecc.
3 Manca il riconoscimento del bene comune (come
3 Si riferisce a «la società stretta».
già evidenziava Leopardi).
4 L’autore ha utilizzato la dislocazione a sinistra
4 Sono la Chiesa, le dominazioni straniere e la mafia.
(vedi Sintesi grammaticale, p. 132) per mettere in
Coppia B: 1 È un Paese in difficoltà, con un grave
rilievo l’oggetto («l’italiano»).
ritardo nell’internazionalizzazione; tuttavia ne è
consapevole e molti sentono la necessità di fare 1i 1 c; 2 f; 3 c, e; 4 d, d; 5 h; 6 g.
qualcosa. 1l 1 I disservizi nelle grandi città che più ci danno
2 Servono una buona classe dirigente e uno Stato fastidio sono… e non ci si può mai contare.
autorevole, animatore e regolatore. 2 Molti italiani pensano che non ci si deve
3 L’Italia dovrebbe rafforzare le sue potenzialità arrendere… ma bisogna crederci e diffondere la
nella ricerca e nel settore della conoscenza. cultura della legalità.
4 Di trattare a volte l’Italia come il Paese di 3 … ci abbiamo provato organizzando delle
Pulcinella, senza rendersi conto che molti italiani assemblee… perché i cittadini non ci venivano mai.
sono i primi a soffrire per il pressappochismo e la 4 … ma non ci siamo riusciti perché non ci davano
corruzione. mai retta.
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Soluzioni

p. 15 pp. 16-18
Percorso 2 
L’Italia fotografata Percorso 3 
La psicologia
dall’Istat degli italiani tra
2a Risposta aperta. stereotipi e scienza
2b Dall’elenco: l’insicurezza creata dalla crisi 3a 1 La divisione fra Nord, Centro e Sud non è sempre
economica; i dati sull’occupazione giovanile; chiara e condivisa. Geograficamente si considerano
l’invivibilità delle città italiane; la crescita del web, del Nord: la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria, la
soprattutto in campo culturale; la diminuzione dei Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il
matrimoni religiosi. Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna; del Centro:
Vengono citati anche: la paura della recessione; il la Toscana, l’Umbria, le Marche, il Lazio e l’Abruzzo
traffico e lo smog; il desiderio di cultura; l’aumento (che storicamente si considera del Sud perché
dei lettori di giornali on-line; l’importanza di avere faceva parte del Regno delle due Sicilie); del Sud: il
Internet gratis in alcune zone; il cambiamento della Molise, la Campania, la Puglia, la Basilicata e la
famiglia. Calabria. La Sardegna è geograficamente al centro,
2c 1 anni Settanta: 500 mila; oggi meno di 250 mila. ma viene in genere considerata parte del
2 in passato oltre 90%; oggi 63%. Mezzogiorno come la Sicilia.
3 Per una generale laicizzazione del Paese ma anche 2 Risposta aperta.
perché ci sono molti secondi matrimoni (quindi 3b 1 d; 2 f; 3 a; 4 h; 5 e; 6 i; 7 g; 8 c; 9 b.
molti divorzi). I secondi matrimoni non possono 3c 1 I sardi sono chiusi e diffidenti perché hanno
essere religiosi perché la Chiesa non ammette il sempre dovuto difendersi dalle invasioni di diversi
divorzio (se non in casi molto particolari). popoli, quindi erano più attaccati alla terra (e al
4 civili, maggioranza, grandi città. porceddu, cioè il maiale) che al mare.
5 Non esiste più “la” famiglia, come nel modello 2 Perché nel 1400 hanno conosciuto un periodo di
tradizionale; oggi esistono famiglie ricostituite o grande povertà; per difendersi dai pirati dovevano
allargate (quando i genitori separati hanno nuovi nascondersi nell’entroterra e avevano solo poco
compagni con altri figli), famiglie di fatto (basate latte e farina.
cioè su convivenze e non su matrimoni). 3 Il difetto dei lombardi, e anche di altri abitanti del
2d 1 Secondo la sociologa la famiglia allargata fa Nord, è di avere sempre fretta ed essere scontenti,
ancora molto discutere e quindi molte persone chiusi.
hanno criticato questo spot perché presentava la 4 I pugliesi hanno alcune caratteristiche degli arabi
famiglia allargata come idilliaca. (come l’essere parsimoniosi e attaccati alla terra)
2 Nell’immagine del primo matrimonio perché per molto tempo sono stati un emirato arabo.
presentata nello spot gli sposi scendono dai 5 Ci sono voluti 7 anni; sono stati usati libri delle
gradini di una chiesa e la sposa è vestita con biblioteche (ma c’era pochissimo materiale) e
l’abito bianco tradizionale; il secondo matrimonio soprattutto il Dizionario dei dialetti italiani.
è invece civile e gli abiti sono eleganti ma non 3d riservatezza, testardaggine, permalosità, diffidenza,
tradizionali. tirchieria, simpatia, discrezione, efficienza,
3 Non è possibile che l’uomo si sia realmente laboriosità, scontentezza, allegria, cordialità,
sposato tre volte, vista l’età dei figli (il primo furbizia, sfrontatezza, scetticismo.
sembra avere 12/13 anni, la più piccola 4/5); in
3e Risposta aperta.
Italia infatti per ottenere il divorzio sono necessari
3 anni a partire dalla data della separazione 3f Risposta aperta.
ufficiale. Il fatto che vengano chiamate tutte
“mogli” è probabilmente collegato alla difficoltà
della società italiana di accettare le coppie di fatto
pp. 19-23
(e il termine “compagno/compagna” che di solito
si usa tra le persone non sposate). Percorso 4 
La pubblicità
4a Risposta aperta.
4b Risposta aperta.
4c 1 c; 2 e; 3 a; 4 b; 5 d.
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Soluzioni
4d Negli anni Settanta e Ottanta compare negli spot la 4m Dall’elenco: per combattere l’Aids; per la tutela dei
famiglia moderna e perfetta, con uno o due figli disabili; per promuovere il volontariato; per la
(non più la grande famiglia, le grandi tavolate di donazione di sangue.
campagna); la donna comincia a lavorare ma è Altre campagne: contro il razzismo; contro il rumore;
sempre lei che si occupa della cucina. Negli anni contro il fumo; contro l’inquinamento; per la sicurezza
Novanta inizia la globalizzazione e la famiglia si apre sul lavoro; per il verde; a favore dell’alfabetizzazione
al mondo anche con l’adozione internazionale; informatica; per la donazione di organi.
nello stesso periodo cominciano a diffondersi i 1 b; 2 a; 3 b; 4 c.
divorzi e le famiglie con genitori single. La 4n 1 Perché è ancora molto attuale: più di trent’anni fa
globalizzazione porta anche le coppie a vivere già diceva «Se andiamo avanti così, prima o poi
separate (qui i bambini sono scomparsi…) e a tutta l’Italia sarà alluvionata» e in effetti oggi le
tenersi in contatto con il pc e la pastasciutta. Verso il alluvioni sono molto diffuse.
2000 il ruolo della donna sembra cambiato perché 2 Bisogna far leva sull’emotività perché nessuno
si vedono anche gli uomini in cucina (con il pesto vuole ragionare sulla propria morte, c’è un
pronto!), però c’è anche un ritorno alla famiglia meccanismo di ripulsa. Quindi bisogna farlo
tradizionale, con la mamma che, pur lavorando, è diventare un tema positivo, alla moda, da imitare.
attenta alla qualità del cibo. Per questo è importante coinvolgere anche i social
Gli slogan usati all’estero puntano a evocare non network (quindi una campagna cross mediale): a
tanto la casa e la famiglia quanto l’Italia e la cucina Facebook è stato chiesto di inserire come parametro
italiana (se gli italiani la scelgono dev’essere la pasta degli amici il fatto di essere o meno donatore.
migliore). 3 Non sono campagne diverse da quelle
4e 1 Famiglia: nido (r. 18); donna: fulcro della vita commerciali, anche se si occupano di problematiche
familiare (rr. 24-25), regina dei fornelli (r. 51); sociali. Usare immagini scioccanti o cruente non
bambini: cucciolo (r. 19). serve perché scatenano un meccanismo di
2 È la nostra linea di partenza: a volte ti protegge, rimozione (per esempio davanti alle immagini di
altre ti incoraggia, a volte non vedi l’ora di averne incidenti uno pensa di guidare bene e che a lui non
una, altre… nessuna. Pensi che da soli si arrivi più succederà); non bisogna fare leva solo
lontano, ma quando sei seduto lì in mezzo ti accorgi sull’emotività, ma fare delle campagne oggettive
che per sentirsi davvero liberi bisogna avere radici. che facciano riflettere usando anche l’ironia. La
4f 1 quelli (r. 1), pronome; questo (r. 5), pronome; culture action significa che bisogna stimolare ad
quello (r. 12), pronome; questi (r. 16), aggettivo; agire, non lamentarsi semplicemente dei problemi
quelle (r. 17), aggettivo; questa (r. 21), pronome; ma chiamare le persone a fare qualcosa di preciso.
questo (r. 40), pronome; quelle (r. 47), pronome; 4o 1 essere memorabile, influenzare il proprio tempo;
parte A: questo, pronome; parte B: quello, 2 provocare paura, angoscia; 3 aiutare; 4 colpire
pronome; parte C: quegli, aggettivo. emotivamente; 5 agire su un elemento per ottenere
2 questo (r. 40); questo (parte A); quello (parte B). ciò che si desidera.
3 Ha un valore enfatico e potrebbe essere sostituito
da un semplice articolo.
4g Regola: articolo determinativo. pp. 24-25
1 È uno di quei libri; 2 è una di quelle cose; 3 È uno
di quegli artisti; 4 è uno di quei monumenti; 5 è una Percorso 5
di quelle specialità; 6 è uno di quegli amici. La lingua della Pubblicità
4h 1 c. 5a Soluzioni possibili: La prima, a sinistra, usa una
2 Il presente o il passato prossimo. citazione letteraria (fa riferimento alla celebre frase
3 Perché indica un’azione avvenuta prima rispetto dei Promessi sposi: «Questo matrimonio non s’ha
al resto della narrazione. da fare», riferita a Renzo e Lucia); la seconda, a
4i 1 rientrava; 2 scendeva; 3 aveva appena finito; destra, usa dei superlativi assoluti.
4 perdeva; 5 sbandava; 6 cadeva; 7 trasportavano. 5b No Martini, no party (r. 4): liquore; Chi ha naso sceglie
L’“effetto fotogramma” comincia dal verbo Dreher (rr. 5-6): birra; Falqui, basta la parola! (r. 7):
“perdeva”: a partire da qui tutti i verbi potrebbero pillola lassativa; Peroni, la tua bionda naturale dal
essere sostituiti dal passato prossimo. 1846 (rr. 8-9): birra; digestimola (r. 18): amaro
4l Risposta aperta. digestivo; l’ammazzasete (r. 23): bevanda; il
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Soluzioni
salvaroma (r. 23): caffè; Vi voliamo bene, Alitalia 6f 1 è in gioco; 2 faceva il doppio gioco; 3 è stato un
(r. 27): compagnia aerea; Ariel lava più pulito (r. 36): gioco da ragazzi; 4 si prendeva / si è presa gioco di;
detersivo per il bucato; Hag ti tratta meglio (r. 37): 5 fare buon viso a cattivo gioco; 6 stare al gioco;
caffè; O così / o Pomì (r. 41): salsa di pomodoro; Più lo 7 mettersi in gioco; 8 fai il suo gioco.
mandi giù / e più ti tira su (rr. 41-42): caffè; Fiesta ti 6g Con verbi d’opinione: pensiamo che la
tenta tre volte tanto (rr. 45-46): merendina; Cin, cin… matematica sia (rr. 3-4).
Cinzano (r. 47): liquore; Con Super Colgate il tuo alito Con espressioni che indicano incertezza: la
è fresco come un fiore (rr. 49-50): dentifricio; Nuovo? probabilità che esca (rr. 24-25), è più probabile che
No, lavato con Perlana (rr. 50-51): detersivo per il un asteroide distrugga la terra (rr. 35-36).
bucato; Una schiarita nel raffreddore: Deltarinolo Con una frase comparativa: molto più di quanto
(rr. 53-54): spray nasale; Metti un tigre nel motore si pensi (r. 17).
(r. 54): olio per automobili; Non si dice Sambuca… Con alcuni connettivi: senza che se ne comprenda
si dice Molinari (r. 58): liquore. la ragione (r. 5), come sia difficile vincere (r. 41).
5c 1 allitterazione; 2 onomatopea; 3 similitudine; Con un pronome indefinito: chiunque voglia
4 metafora; 5 metonimia; 6 iperbole; 7 ossimoro. ascoltarci (r. 13).
5d 1 esotismo; 2 rima; 3 similitudine; 4 metonimia; 6h 1 Nonostante molti giochi siano proibiti ai
5 iperbole; 6 metafora; 7 polisemia; 8 gioco di parole / minorenni, spesso non c’è un controllo rigoroso
polisemia; 9 parola macedonia; 10 polisemia. dell’età dei giocatori.
5e Risposta aperta. 2 Non sono convinto che il gioco d’azzardo
possa essere praticato con consapevolezza
e responsabilità.
3 Ritengo che le macchine mangiasoldi non
pp. 26-29 debbano essere messe nei negozi e nei bar alla
Percorso 6 La mania del gioco portata di tutti.
4 Sebbene ci siano molti drammi legati al gioco
6a Risposta aperta. d’azzardo, lo Stato fa ben poco per risolvere il
6b 1 Il servizio televisivo presenta un’iniziativa per problema.
pubblicizzare il gioco responsabile e mettere in 5 Mi sembra che la percentuale italiana di giocatori
guardia contro i pericoli del gioco d’azzardo. d’azzardo sia in linea con le medie europee.
2 Il gioco compulsivo è quello della persona malata, 6 È probabile che si perdano molti soldi prima di
che non può fare a meno di giocare ed è disposta a riuscire a vincere una sola volta.
rischiare di perdere tutto. 7 Credo che molti anziani giochino perché non
6c 1 Alle scuole, alle Asl (Azienda sanitaria locale), riescono ad arrivare alla fine del mese.
ai comuni. 8 Chiunque vinca almeno una volta, fa fatica a
2 Far capire che, secondo il metodo scientifico del smettere di giocare.
calcolo delle probabilità, è quasi impossibile vincere. 6i Produzione libera.
3 Con il gioco dei 10 eventi impossibili oppure con
dei giochi fatti in un metro cubo di coriandoli.
4 Il guadagno va dal 2,7% della roulette al 90%
del lotto. pp. 30-31
5 Perché può diventare una malattia mortale Percorso 7
e crea un danno sociale enorme; molti giovani
e giovanissimi sono a rischio. La bocca più di
6d 1 quotidiano (r. 16); 2 sfatiamo (r. 19); 3 ovvio tutto mi piaceva
(r. 26); 4 pressoché (r. 33); 5 per fini di lucro (r. 55); di Nadia Fusini
6 volti noti (r. 65); 7 patologici (r. 74); 8 stima (r. 77). 7a La nonna lo rimprovera dicendo che se uno fa
6e 1 burlarsi di qualcuno; 2 accettare una finzione, sempre quello che gli chiedono gli altri, non vale la
una situazione, uno scherzo; 3 essere coinvolti in pena di vivere. Come conseguenza, Tommaso trova
qualcosa, arrischiare; 4 essere molto facile; 5 agire il coraggio di confessare che vuole diventare
vantaggiosamente per qualcuno; 6 accettare una scrittore; i familiari (a tavola si vedono il padre, la
cosa spiacevole; 7 impegnarsi, rischiare; 8 tradire madre e una zia) sono sorpresi e disorientati.
fingendo con due parti avverse. 7b Risposta aperta.
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Soluzioni
7c 1 La nonna viene descritta come una terra che, 7e 1 montagna centrale (r. 24), altopiano digradante
staccatasi dal continente, viaggia libera in mare verso un paesaggio variegato (rr. 24-25);
aperto, perché si chiamava Isola ed è morta giovane. 2 fiume, chiacchierina e veloce (r. 26);
2 Tenendosi strette come uno stormo di uccelli 3 grotta cupa d’ombra (r. 27);
dopo che sono stati spaventati. 4 roccia dura e scontrosa ma non minacciosa né
3 Come regioni diverse facenti parte di uno stesso invalicabile (r. 27);
continente. I loro mariti, sposandole, entrano a far 5 valle appartata, a volte sorridente altre cupa (r. 30).
parte come stranieri di questo mondo vasto e 7f Risposta aperta.
complesso.
4 Quasi inesistente: ci sono tre fratelli, ma degli altri
familiari si dice che sono fantasmi.
5 Il fatto che l’avesse allattata, nonostante fosse pp. 32-33
una persona magra e ossuta.
6 Un pittore locale che era innamorato di lei. Presentare
7 Risposta aperta. e commentare
7d 1 promontorio (r. 12); 2 insenatura (r. 12); 3 istmo (r. 13); dati statistici
4 altopiano (r. 24); 5 pendio (r. 25); 6 torrente (r. 26). Produzione libera.

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02 Ritratti
1l sarebbe giocato (r. 2), finirebbero (r. 6), potrebbe
pp. 34-35 influenzare (r. 9), potrebbe avere (r. 12), potrebbero
1 Risposta aperta. ribellarsi (r. 16), sarebbero portati (r. 16), saremmo
2 Risposta aperta. portati (r. 22).
Uso del condizionale: c. (Attenzione: potrebbe
3 A p. 34, da sinistra a destra: Giuseppe Battiston:
avere alla riga 12 fa parte di un periodo ipotetico
attore; Margaret Mazzantini: scrittrice; Angela
del secondo tipo, vedi Unità 7.)
Finocchiaro: attrice; Carlo Cracco: cuoco.
A p. 35, dall’alto in basso: Galileo Galilei: astrofisico; 1m Gli scienziati americani dell’Hair Center
Margherita Hack: astrofisica; Andrea de Carlo: di New York avrebbero scoperto che la cioccolata
scrittore; Vittorino Andreoli: psichiatra. fa ricrescere i capelli caduti. Secondo questi
ricercatori il cioccolato andrebbe applicato sulla
4 Risposta aperta.
testa tutte le sere prima di andare a dormire.
I capelli ricrescerebbero folti e forti in sole tre
settimane. Non ci sarebbero effetti collaterali né
pp. 36-39 controindicazioni all’utilizzo. Non sarebbero state
effettuate sperimentazioni sugli animali.
Percorso 1 
Fisiognomica: volto
e carattere
1a Risposta aperta.
pp. 40-42
1b Lettura.
1c 1 la nostra capacità di resistenza alla fatica e alle
Percorso 2 Amedeo Modigliani
emozioni; 2 quanto siamo intelligenti e aperti alla 2a Risposta aperta.
vita; 3 le caratteristiche del temperamento; 2b L’idea di artista come persona solitaria
4 le emozioni che proviamo. e fraintesa (non capita); l’idea di arte come
1d 1 grossi, consistenti, fragili; 2 alta, tonda, bombata, rappresentazione della psicologia del soggetto
piatta, sfuggente, larga, stretta; 3 che formano un ritratto.
piccolo ponte, arcuate, distanziate, dritte; 4 grandi, 2c 1 turbolenta; 2 irruente; 3 supponente;
piccoli, rivolti all’insù, diversi uno dall’altro, vicini, 4 insopportabile; 5 insofferente; 6 solitario;
distanti, molto lontani; 5 sfuggente, penetrante, 7 frainteso.
fermo. 2d a 2; b 4; c 1; d 5; e 3.
1e Risposta aperta. 2e Risposta aperta.
1f Risposta aperta. 2f 1 ultimo romantico; 2 bel libro; 3 amanti più
1g Risposta aperta. appassionate; 4 soggiorno parigino; 5 mostro
1h 1 che si autoavvera; 2 conformità; 3 che si ubriaco; 6 poeta russo; 7 capelli ricci e neri; 8 occhi
autodistrugge; 4 controtendenza. grandi e scuri; 9 infiniti traslochi parigini;
10 personaggio solitario e frainteso; 11 artista puro;
1 Reazione 1: si può essere influenzati a comportarsi
12 gioventù bruciate; 13 immaginario moderno;
con cortesia, garbo, altruismo ecc. (rr. 9-10).
14 famose donne dal collo allungato; 15 divinità
Reazione 2: ci si può ribellare allo stereotipo e
africana; 16 colori violenti.
comportarsi in controtendenza (rr. 16-17).
2 Sono più educati ma anche più assertivi o 2g dopo, prima.
decisamente ostili (r. 19). 2h Sì, il significato cambia (vedi regola esercizio 2i).
1i Nomi: infanzia, mascolinità, educazione, 2i 1 dopo il, es. Quelle donne famose dal collo
assertività, ostilità, maturità. allungato.
Aggettivi: paziente, cortese, garbato, altruista, 2 prima del, es. Quelle famose donne dal collo
onesto, imparziale, remissivo, ingenuo. allungato.
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Soluzioni
distacco va via via diminuendo e, nel raccontare lo
pp. 43-45 scambio di battute tra sé e l’amico, è evidente che il
Percorso 3 ricordo si fa sempre più vivo e coinvolgente per lui.
Va tenuto conto che si tratta di un testo parlato e
La lingua dell’ Arte quindi solo parzialmente pianificato.
3a 1 V; 2 F (Si dice solo che il nome Hanka, nome Generalmente nei testi scritti le scelte dei tempi
polacco, è stato italianizzato); 3 F (Lo sfondo è verbali vengono mantenute con maggiore
essenziale, appena accennato, non importa ciò che coerenza.
il soggetto ha intorno); 4 F (È una riflessione 4m 1 trovarono; 2 disse; 3 disse; 4 disse;
sull’uomo, nel senso di essere umano, anche se 5 si inginocchiarono; 6 diedero.
spesso nelle sue opere è una donna); 5 V; 6 V;
7 F (Assomiglia a una maschera africana); 8 V.
3b a Ritratto di bambina di casa Redetti; b Ritratto di
Gian Gerolamo Grumelli detto il Cavaliere in rosa;
c Ritratto del conte Secco Suardi; d Ritratto di Isotta pp. 49-51
Brembati Grumelli.
Percorso 5 
Ritratto della
3c 1 pennellatura; 2 figura; 3 modellatura; provincia italiana
4 epidermide; 5 effigiare; 6 osservatore; 7 lineamenti;
8 conferire; 9 si staglia; 10 panneggio; 11 di tre quarti; 5a 1 Perché la sente come una realtà soffocante.
12 spettatore; 13 incarnato; 14 dal vero; 2 Risposta aperta.
15 traspaiono; 16 ornati; 17 riprodotti. 3 Risposta aperta.
3d Produzione libera. 5b 1 Positivi: è il mondo perduto – gli antichi valori, gli
antichi sapori, la nostalgia, la casa dei nonni.
3e Risposta aperta.
Negativi: è un disturbo, una palla al piede;
“l’intellettuale di provincia” è un tipo pomposo a
casa sua, ma goffo e limitato appena lo porti fuori
pp. 46-48 dalla sua piazzetta.
2 Il suffragio universale, il servizio di leva, la scuola
Percorso 4 
Ritratto di un uomo pubblica elementare e media, i partiti politici, i
“non banale” contratti nazionali di lavoro, la Rai.
4a Risposta aperta. 3 Significa parlare un linguaggio comprensibile solo
4b Risposta aperta. a chi si occupa di politica per professione
(giornalisti, uomini politici ecc.), poco chiaro per la
4c 1 sognatore, impresa; 2 spirito; 3 senno, bivio;
gente comune.
4 calzini; 5 sfida; 6 cavalli.
4 La “casalinga di Voghera” voleva essere la
4d 1 c; 2 a. metafora della spettatrice media, era un
4e 1 b; 2 c; 3 a. personaggio immaginario, ovviamente semplice,
4f 1 hanno subito; 2 ho dovuto; 3 ero; 4 riuscivamo; probabilmente di bassa istruzione, che tiene sempre
5 era; 6 dissero; 7 aveva fatto; 8 rischiava; 9 ero; la TV accesa mentre sfaccenda in casa.
10 chiesi; 11 han detto; 12 disse; 13 rispiegò; 5c Risposta aperta.
14 dissi; 15 ha guardato; 16 ha detto; 17 dico; 5d 1 i cementi; 2 il sale; 3 l’omogeneizzazione di tante
18 ero; 19 pensavo; 20 pensavo; 21 avrei girato;
pietanze; 4 una palla al piede.
22 sarei ripartito.
5e Il titolo dell’articolo significa “il centro del mondo”
4g Risposta aperta.
in dialetto umbro.
4h Studente A: 1 cronologicamente; 2 sentita come 1 non solo; 2 dunque; 3 Se; 4 Prima; 5 ora; 6 e così;
tale nella mente; 3 passato prossimo; 4 scritta; 7 Insomma.
5 Nord.
5f 1 f; 2 d; 3 a; 4 g; 5 b; 6 e; 7 c.
Studente B: 1 psicologicamente; 2 reale; 3 di stile;
4 parlato; 5 Toscana e nel Sud. 5g Risposta aperta.
4i biografie; romanzi / testi letterari. 5h Risposta aperta.
4l Zanardi inizia con un certo distacco psicologico a 5i Produzione libera.
descrivere lo svolgersi dell’episodio, ma questo 5l Produzione libera.
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Soluzioni
inizia i suoi studi di arte pittorica che la porteranno
pp. 52-53 ben presto a intraprendere, con grande abilità, una
Percorso 6 carriera distinta e autonoma che la renderà una
delle più famose pittrici della storia, seppur
Un amore ostacolata, soprattutto all’inizio, da una certa
di zitella discriminazione culturale di natura sessuale.
di Andrea Vitali Nel passaggio dal passato remoto al presente
6a Risposta aperta. storico il condizionale passato (l’avrebbero portata)
che indica un futuro nel passato diventa un futuro
6b Risposta aperta.
semplice.
6c 1 Perché non è ancora convinto di conoscere così 2 Amedeo Modigliani nacque nel 1884 al numero
bene non solo la gente, le persone, ma anche il 38 di via Roma a Livorno da una famiglia ebrea un
luogo dove è nato e cresciuto. Non è ancora riuscito tempo agiata. In casa si parlava francese, spagnolo,
a conoscere perfettamente quello che passerebbe inglese. Anche nelle ristrettezze si respirava un’aria
per essere un mondo piccolo ma che per lui è un di cosmopolitismo e di abitudine al lusso. Amedeo,
mondo estremamente grande e per molti versi “Dedo”, era un bambino viziato, segnato da subito
misterioso. Scopre continuamente storie da da quella tubercolosi che in qualche modo contribuì
raccontare. a farne un genio della pittura: lui avrebbe voluto
2 Si anima una specie di processione di persone che scolpire, ma la polvere di pietra era micidiale per i
ha come meta proprio l’ambulatorio medico di suoi polmoni. Era una famiglia contraddittoria e
Vitali. Tutte queste persone vogliono parlare con lui nevrotica, in bilico fra ricchezza e povertà, calore e
del nuovo romanzo. paure.
3 Alcuni vanno per dirgli che hanno capito di chi ha
Nel passaggio dal presente storico al passato
voluto raccontare la storia, altri per dire che però
remoto va introdotto l’imperfetto dove necessario
non è andata come ha scritto lui, dopo di che gli
e il condizionale presente (lui vorrebbe scolpire) si
viene offerta una versione dei fatti che spesso
trasforma in un condizionale passato.
diventa proprio una storia a sé stante.
4 Il 6 maggio del 1611, nel marzo del 1612, nel
6d Prima il gelo che aveva fatto ghiacciare tutto, poi tre
novembre dello stesso 1612, nel 1612, fino al
giorni di phön (vento caldo).
1620, nel 1616, nel 1621, nel 1623, nel 1630,
6e Risposta aperta. nel 1637, dal 1628, nel 1641, nel 1652.
6f Risposta aperta. Davanti al numero del giorno, al nome del mese
6g Il regalo è la Divina Commedia di Dante Alighieri. e al numero dell’anno è necessario usare l’articolo
6h Risposta aperta. maschile singolare quindi la preposizione che
precede deve essere articolata adeguatamente.
6i Risposta aperta.
5 l’anno prima / l’anno precedente, l’anno dopo /
l’anno successivo.
6 1 Quel; 2 quell’.
pp. 54-55
7 Biografia di Artemisia Gentileschi: fin da
Scrivere
una biografia bambina, ben presto, all’inizio, contemporanea,
o un’autobiografia successiva, per molto tempo, solo dopo quasi un
1 Amedeo Modigliani: indicativo presente (presente anno, alla fine di tutto ciò, ben presto, già.
storico); Artemisia Gentileschi: passato remoto. Biografia di Andrea Vitali: sin da giovane,
all’inizio, la prima occasione, a un certo punto, una
2 Il presente storico dà maggiore immediatezza e
volta (rasserenato), nel frattempo, finalmente, alla
vividezza al racconto, mentre il passato remoto
fine, con il passare del tempo, quand’era giovane,
sottolinea la distanza nel tempo.
era il 1988, nel 1988, l’anno in cui (ho cominciato),
3 1 Figlia di Prudenza Montone e del pittore pisano da allora.
Orazio Gentileschi, Artemisia fin da bambina si
8 Risposta aperta.
trova a giocare con i colori del padre e a posare per
lui come modella per i suoi dipinti. È nello studio 9 Risposta aperta.
romano di Orazio, infatti, che la giovane Artemisia 10 No. In alternativa si può usare il passato prossimo.

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Italiano in
03 movimento
arricchimento o impoverimento ma di nascita di
pp. 56-57 nuove parole per necessità storiche.
1 Risposta aperta. Linguaggio giovanile: è sempre esistito, è parlato
da giovani compresi in una fascia d’età che va dai
2 Risposta aperta.
14 ai 25 anni, è un gergo, cioè non ha regole
3, 4 Se si vuole fare una selezione, perché si ritiene grammaticali proprie ma solo un lessico specifico,
che tre minuti siano troppo lunghi, si consiglia di non serve necessariamente a non farsi capire dagli
mostrare i primi due spot che sono rappresentativi altri, ma a saldare un gruppo.
di dialetti di diverse aree geografiche e di situazioni Reintroduzione di parole dialettali: nella lingua
sia private sia pubbliche. (nel linguaggio giovanile, per esempio) vengono
Spot 1: dialetto veneto, due attori a teatro che reintrodotte parole dialettali o usi particolari di
recitano; dialetto barese, interrogatorio; dialetto parole.
toscano, una cartomante che legge le carte.
Spot 2: dialetto barese, due innamorati che parlano; 1d “Taroccare” viene riportato come esempio del
dialetto lombardo, un sacerdote in chiesa che sposa gergo giovanile, che ha parole proprie ma usa la
due persone; dialetto napoletano, intervista a una struttura della lingua italiana; “sarchiare” come
donna importante. esempio di un settore della lingua formato da
Spot 3: dialetto friulano, vigilessa che parla con un parole poco frequenti in quanto denotano attività
automobilista. ormai poco praticate, legate all’agricoltura
Spot 4: dialetto salentino (Puglia), una lezione di un tradizionale e manuale.
professore universitario; dialetto piemontese, una 1e 1 e 2 F (Non esistono popoli o comunità che non
donna da uno psicologo. facciano uso della gestualità); 3 F (La differenza sta
Spot 5: dialetto napoletano, un allenatore che parla nella diversa considerazione sociale che viene
ai giocatori in uno spogliatoio; dialetto ligure, attribuita al gesticolare); 4 V; 5 V.
donna che si confessa con un sacerdote nel Possibile attività: Provate a dividere la classe in
confessionale. gruppi e a far fare ipotesi sul significato dei gesti di
Si vuole sottolineare l’importanza che ha avuto la p. 58 con una successiva verifica a classe intera. In
televisione nazionale (la Rai) nella diffusione della alternativa si può fornire una lista di funzioni o frasi
lingua italiana, che a sua volta ha contribuito a che sostituirebbero i gesti e chiedere di associarle
diffondere un sentimento di unità nazionale. Lo alle foto con i gesti di questa pagina. I significati/
spot dice: «Se gli italiani fossero quelli di 150 anni funzioni sono (dall’alto in basso):
fa, probabilmente comunicherebbero ancora così. • Ragazzo con pollice capovolto (“verso”): non
Da allora abbiamo fatto un cammino molto essere favorevole a qualcosa, avversare, condannare
importante e la Rai è sempre stata con noi. Rai, (si riferisce al gesto della mano usato dalle folle
Fratelli d’Italia». nell’Antica Roma per decidere la sorte di un
gladiatore sconfitto).
• Ragazza con le braccia e i palmi delle mani rivolti
verso l’alto: “non posso farci niente” / “non è colpa
pp. 58-59
mia”.
Percorso 1 
Se guardiamo a • Ragazza con pollice e indice che si toccano
fenomeni particolari e formano una “o”: “ok sono d’accordo”,
della lingua... “va bene”.
• Ragazza con dito indice in verticale sulla bocca:
1a Risposta aperta.
“silenzio, zitti” / “non dite niente a nessuno,
1b 2, 7, 8. mantenete il segreto”.
1c Arricchimento/impoverimento dell’italiano: • Ragazzo con tutte le dita della mano chiuse che si
l’italiano attinge soprattutto all’inglese ma anche ai toccano all’altezza dei polpastrelli: perplessità,
dialetti; nella lingua non si può parlare di disaccordo, “ma cosa dici?”.
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Soluzioni
• Uomo con occhi e bocca spalancati, braccio teso sentimentale, che riesce a cogliere con sensibilità e
e mano aperta con palmo verso l’esterno: intelligenza la natura e le espressioni dell’universo
“alt”, “ferma”, “basta”. giovanile (incluso il linguaggio), ricca di scene
• Bambina con mano aperta dietro all’orecchio: divertenti grazie alle interpretazioni dei due attori
segnalare che non si è capito, “cosa hai detto?”. protagonisti (par. 3).
• Donna che incrocia in entrambe le mani 2d 1 I giovani usano il linguaggio giovanile per
il dito medio sull’indice: “speriamo vada differenziarsi dal mondo degli adulti.
tutto bene”. 2 Il regista lo valuta positivamente per lo sforzo
1f 1 a; 2 c; 3 b; 4 a; 5 b; 6 a. di creatività nella coniazione di un lessico nuovo,
1g 1 direi; 2 tanto per dire; 3 diciamo; 4 Dunque; 5 se ma lo ritiene rischioso se viene usato in maniera
vogliamo; 6 Ebbene; 7 Dicevo prima. esclusiva, perché i giovani disimparano l’italiano.
1h 1 attenuare la forza di ciò che si dice: direi, diciamo, 3 Ostentazione di colloquialismi e parole volgari,
se vogliamo; 2 fare un esempio tra i tanti possibili: linguaggio diretto, veloce, pratico, con
tanto per dire; 3 ricollegarsi a quanto detto prima: abbreviazioni (sigle), povero lessicalmente, con
dicevo prima; 4 riprendere il filo del discorso e neologismi inglesi, espressioni dialettali, invenzioni
concludere: dunque, ebbene. linguistiche (come inversioni).
4 Risposta aperta.
2e Risposta aperta.
pp. 60-63 2f 1 pellicola (r. 10); 2 svogliati (r. 22); 3 arguzia (r. 42);
4 arrivismi (r. 57); 5 inorridire (r. 62); 6 immortalato
Percorso 2 
La lingua (r. 82).
dei giovani 2g 1 lontano da; 2 avere inizio; 3 reagire;
2a Risposta aperta. “Scialla” appartiene al linguaggio 4 fare avances amorose; 5 sollecitare qualcuno con
giovanile e significa “stare tranquilli, sereni, insistenza.
rilassati”. 2h Che: esempi: si immerge totalmente nell’universo
2b 1 Parlano di scuola, del colloquio fatto con la giovanile romano che ha un proprio linguaggio
professoressa di matematica. (rr. 7-9); professore atipico che tiene lezioni private
2 Il padre propone di studiare tre ore al giorno (rr. 19-21); la vera identità di Bruno, che è suo padre
prima di uscire e di andare a dormire presto. Si (r. 32); padre e figlio che […] imparano a incontrarsi
accordano per due ore ed esprimono l’accordo con (rr. 34-35); alla sensibilità del regista che riesce
la formula: «Affare fatto!». a catturare (rr. 40-41); parola enigmatica che
3 Il padre parla in italiano con una cadenza veneta, dà il titolo all’opera (rr. 50-51); un neologismo […]
il figlio in romano con espressioni del gergo che nel gergo giovanile è sinonimo (rr. 51-52);
giovanile. altre parole che proprio non si trovano […]
4 “Soggettone” significa imbranato, insicuro, e che forse farebbero inorridire (rr. 60-62);
incapace. lo slang della comunità giovanile romana che
2c Regista: Francesco Bruni (prima regia). diventa linguaggio corrente (rr. 69-70); regola:
Produzione: Rai Cinema. invariabile.
Attori protagonisti: Fabrizio Bentivoglio (Bruno), Cui: esempi: 1 tiene lezioni private a studenti […]
Filippo Scicchitano (Luca). tra cui anche Luca (rr. 20-23); 2 il modo in cui
Genere: commedia. comunicano con i loro amici (rr. 49-50); 3 è il modo
Ambientazione: comunità giovanile a Roma. con cui tanti ragazzi reagiscono (rr. 55-56); regola:
Trama: Luca è un quindicenne romano irrequieto invariabile, preposizione, a.
e Bruno un ex insegnante e romanziere fallito Articolo + cui: esempi: 1 Paolo Virzì i cui film
che dà lezioni private; Luca è uno dei suoi allievi. Ovosodo e Tutta la vita davanti sono ambientati
Sono padre e figlio ma non lo sanno finché la (rr. 5-6); regola: articolo.
madre di Luca lo rivela a Bruno e glielo affida Il/la quale, i/le quali: esempi: 3 gli chiede di
per alcuni mesi, durante i quali imparano occuparsi del giovane al quale non viene però
a conoscersi. rivelata la vera identità di Bruno (rr. 29-32); regola:
Valutazione: sguardo affettuoso e partecipe sul variabile, formale, complemento oggetto.
mondo dei giovani (r. 13); film da non perdere Chi: esempi: 3 profiterol non ci rimanda a un noto
perché è una commedia tenera ma non dolce, ma piuttosto a chi ci prova con tutte le
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Soluzioni
ragazze (rr. 66-67); regola: persone, articolo, 6 L’uso scritto è caratteristico solo dei movimenti di
persone, singolare. promozione dei dialetti locali, solitamente per
2i 1 Bruni si immerge totalmente nell’universo motivi ideologico-politici.
giovanile che / il quale ha un proprio linguaggio. 3h Soluzioni possibili: 1 rispetto a; 2 grazie a; 3 come
2 Internet e l’uso del cellulare hanno conseguenza.
profondamente modificato il linguaggio giovanile 3i ancorché (molto formale e ricercato) / sia pure /
introducendo un moderno stile di scrittura a cui / al benché b; poiché a; inoltre e; anzi d.
quale gli insegnanti non sono abituati. 1 Ancorché / Sia pure / Benché; 2 inoltre; 3 poiché;
3 Sulla Slangopedia scrivono tre milioni di teenager 4 ancorché / sia pure / benché; 5 in conclusione;
che navigano abitualmente su Internet, più della 6 anzi; 7 benché / ancorché.
metà dei quali possiede un lettore mp3. 3l Paragrafo 1: 1 si può partire (SI); 2 condotto (che è
4 Nella lingua dei giovani, la cui fonte principale dei stato condotto, P); 3 si rileva (SI); 4 è compensato (P).
neologismi è l’inglese, si trovano anche molte Paragrafo 2: 5 si dimostrano (SR); 6 si riscontrano
parole prese dai dialetti. (SI); 7 è usato (P), è adoperato (P); 8 può ritenersi
5 La parte più scherzosa del gergo giovanile (SI).
riguarda le parole per descrivere il look, a cui / al Paragrafo 3: 9 occorre (VI); 10 Andrebbero
quale i giovani danno grande importanza. considerate (P); 11 si rivela (SR); 12 si aggiunga (SI),
6 Parecchie parole gergali variano si dimostra (SR).
geograficamente, per cui non sono comprensibili Paragrafo 4: 13 è sentito (P); 14 è valutato (P), ci si
a tutti i giovani ma solo a chi vive in una data città serve (SI + SR).
o regione. 1 Nella frase 10 andrebbero considerate significa
dovrebbero essere considerate. Nella frase 2 il
passivo è reso solo con il participio passato senza il
verbo essere (invece di che è stato condotto), per
pp. 64-69
rendere lo stile più coeso, compatto.
Percorso 3 
Il dialetto oggi 2 Quando il si impersonale si usa con un verbo
3a Risposta aperta. riflessivo che alla terza persona ha il pronome si (per
evitare una ripetizione, si si diventa ci si).
3b Risposta aperta.
3m Risposta aperta.
3c 1 Gli suggeriscono di togliere l’ultima lettera alla
parola. 3n Risposta aperta.
2 avvertimento, andare, stupore, una bella donna. 3o Risposta aperta.
3d Risposta aperta. 3p 1 Un uomo che sta bevendo (r. 3 barbera come
3e 1 d; 2 f; 3 e; 4 h; 5 a; 6 c; 7 b. petrolio), forse alterato dal vino (r. 4 e anche la luna
mi sembra che sbandi).
3f Risposta aperta.
2 Si trova in casa o sulla veranda di casa (r. 2 e un
3g 1 Grazie agli usi in cui viene frammisto e alternato fantasma sulla veranda) il giorno di Santo Stefano –
all’italiano e all’uso da parte dei giovani sul web. 26 dicembre –, di sera o notte (r. 4 e anche la
2 L’età (è più usato dagli anziani), il grado luna…).
di istruzione (più è basso più ne favorisce l’uso), 3 Non parla (r. 6 e bocca aperta che non dice
il sesso (è più usato dagli uomini), i contesti d’uso niente), sente la radio (r. 7 solo la radio graffia
(più in ambiente familiare che pubblico), l’aria), il rumore della sedia che scricchiola (r. 5 sedia
la grandezza della località in cui si vive che fa rumore) e del vento che sbatte la porta (r. 9
(più in provincia che nelle città). Ascolta il vento che picchia alla porta), le voci degli
3 Nel Sud, nelle isole e nel Nord-Est, in particolare spiriti e dei folletti che lo trasportano nei ricordi
nel Veneto. d’infanzia (r. 13 Ascolta gli spiriti e ascolta i
4 Un tempo veniva associato alla povertà e alla folletti…).
scarsa istruzione, mentre oggi, poiché tutti parlano 4 Sono pensieri contorti (r. 8 e i pensieri fanno
italiano e vanno a scuola, è valorizzato per il suo un gran casino), sono ricordi di quando era
potenziale espressivo. bambino (rr. 13-15 Ascolta gli spiriti e ascolta
5 Le insegne dei negozi, la musica, la letteratura, il i folletti / che si arrampicano sul muro e saltan
cinema, la pubblicità e il web, in cui viene usato fuori dai cassetti /hanno su i vestiti di quand’ero
alternato all’italiano per scherzare. piccolo).
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Soluzioni
medicina, è una malattia virale agli occhi; nel titolo
pp. 70-71 si parla di guarigione perché tutto l’articolo
Percorso 4 dimostra il buono stato di salute di questo modo
verbale.
Unmese 5b 1 ossequio (r. 6); 2 commissionato (r. 15); 3 sussidio
con Montalbano (r. 39); 4 additato (r. 48); 5 congiunto (r. 51);
di Andrea Camilleri 6 ricognizione (r. 61); 7 di successo (r. 79);
4a Risposta aperta. 8 turpiloquio (r. 88).
4b 1 a; 2 e; 3 g; 4 f; 5 b; 6 d; 7 c; 8 h. 5c 1 F (Il vero problema sono i casi dubbi in cui c’è
4c Sta indagando sul presunto suicidio di un medico incertezza sul suo uso); 2 V; 3 F (È un breve saggio
del quale non è stato trovato il cadavere; secondo la che fa il punto sullo stato di salute del congiuntivo
moglie del medico si tratta di una disgrazia dovuta a oggi e aiuta il lettore a capire quando usarlo);
un malessere improvviso. 4 V; 5 V; 6 F (È confermata dalla sua presenza in
generi non colti come i fumetti e le riviste popolari e
4d Risposta aperta. nelle canzoni).
4e Saverio Landolina: stimato ginecologo del paese, 5d 1 Nel paragrafo 4 il giornalista paragona il
età 50 anni. congiuntivo al colesterolo che ha due
Mariuccia Coglitore: donna di 20 anni manifestazioni, una buona e una cattiva: gli italiani
appartenente a una famiglia di cattolici provano verso il congiuntivo buono lo stesso affetto
intransigenti e fanatici. che si prova per un parente che sia in procinto di
Angela Lo Porto: infermiera del dottore, morire e verso quello cattivo il desiderio di
segretamente innamorata di lui. eliminarlo perché è la causa delle difficoltà di
Nuova ipotesi e movente: Angela Lo Porto comprensione dei testi burocratici. Il congiuntivo
sostiene che il dottore non si sia suicidato ma sia viene paragonato anche a un parente defunto verso
stato ammazzato dal padre di Mariuccia, Ignazio il quale si prova affetto e dolore per la sua morte.
Coglitore, dopo aver scoperto che Saverio 2 In quanto il congiuntivo è presente nelle canzoni
Landolina gli ha messo in cinta la figlia (quindi che si (anche quelle rock) e a volte persino in
tratti di un delitto d’onore). combinazione con parole volgari.
4f I Coglitore sono venuti a sapere dell’intrigo 5e Risposta aperta.
amoroso tra la loro figlia e il dottor Landolina solo
5f Informatica/tecnologia: monitor, chat line, dual
dopo che il dottore era già scomparso.
band, download, desktop, cordless, wireless, spam,
4g 1 Risposta aperta. slide.
2 Il dottore confessa tutto alla moglie, assieme Sport / tempo libero: snowboard, trolley, last
decidono di vendere tutto quello che possiedono e minute, personal trainer, fitness.
di inscenare un suicidio per poter fuggire dalla Abbigliamento: fashion, look.
situazione; ma poiché sono persone perbene Economia/lavoro: feedback, manager, mobbing,
incaricano un prete loro amico di assicurare una e-commerce, report, performance, brand, broker,
somma di denaro alla ragazza che è rimasta in cinta. staff, part-time, brochure.
3 Il prete amico descrive al commissario la moglie Medicina: pace-maker.
del dottore come un donnone brutto d’aspetto Politica: legge sulla privacy, class action, carbon
(quindi “gigantessa”) ma dal sorriso tax.
straordinariamente gentile. Società: fare outing.
4h Risposta aperta. 5g 1 riuscire; 2 relativamente a; 3 sembianza; 4 notare,
far parlare di sé; 5 essere contento.
5h È un esercizio a gara per ripassare i tempi del
pp. 72-75 congiuntivo (saperli riconoscere). Se lo ritenete
opportuno, prima di incominciare, cercate nel testo
Percorso 5 
Come cambia con l’aiuto degli studenti un esempio per ogni
la lingua? tempo e anche un esempio di mancato uso del
5a Il titolo più adatto è Guariti dalla congiuntivite. Nel congiuntivo con relativa correzione. Chiedete agli
paragrafo 4 si paragona il congiuntivo a una studenti di scrivere le risposte su un foglio e non sul
malattia; la congiuntivite, nel linguaggio della libro. Per la correzione gli studenti delle diverse
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Soluzioni
squadre si scambiano i fogli e correggono quello di condominiale (Franco Saccardi), il destinatario i
un gruppo avversario. Chiedete le risposte alla sigg. condomini Alborgoni Sara e Guidi Gildo. Lo
classe (o a turno a un portavoce di ciascun gruppo) scopo è chiedere ai condomini la lettura dei
e annotatele alla lavagna, su un lucido o sullo consumi idrici.
schermo. Ogni risposta esatta vale 1 punto. Vince la 6c Disposizione della lettera: la lettera riporta
squadra che totalizza più punti. l’indirizzo del mittente (in alto a sinistra), l’indirizzo
Congiuntivo presente: vada (r. 5), possa (r. 29), del destinatario (in alto a destra), la data e l’oggetto.
lasci (r. 54), sia (r. 63), possa brindare (r. 70), Lessico ricercato: idrici (di acqua), posto (messo),
trascorra (r. 72), siate (r. 75), sia (r. 76), sia (r. 84), in calce (in fondo), recapito postale (indirizzo),
sian (r. 85), bastino (r. 91), serva (r. 92). locato (affittato), unità immobiliare (appartamento),
Congiuntivo passato: sia (diventato) (r. 82), conduttori (inquilini).
sia stato (r. 87). “Oggetto”: è tipico della corrispondenza
Congiuntivo imperfetto: ci rimettessi (r. 74), commerciale e serve a descrivere sinteticamente
fosse (r. 77), vedessi (r. 89), potessimo (r. 93). l’argomento della lettera.
Trapassato: nessun caso. Formule di apertura e chiusura: Egregi Signori
Mancati usi del congiuntivo: Io voglio che tu sii (vs Gentili), Distinti saluti (vs Cordiali / Cari saluti).
grande (r. 1) sia; è bene che tu vadi (r. 3) 6d Parole specialistiche: locato (affittato), unità
vada; perché non ti facci meraviglia (rr. 8-9) immobiliare (appartamento), conduttori (inquilini).
faccia; ove che tu vadi (r. 9) vada; basta che vi Parole difficili, soprattutto connettivi aulici: in calce
decidete (r. 14) decidiate; credo che non ce la fa (in fondo), recapito postale (indirizzo), rendere
(r. 16) ce la faccia; mi pare che deve essere così (restituire), qualora (se), darne informazione
(r. 18) debba. (informare), abbiano a comunicare (comunichino).
5i Le risposte sono presenti nelle schede in Appendice, Frasi lunghe, elaborate e inutilmente contorte:
p. 256. si invita a comunicare il consumo d’acqua alla data
5l 1 d; 2 a; 3 c; 4 a; 5 b; 6 e; 7 a; 8 a; 9 d; 10 e. attuale come rilevabile dalla lettura del contatore
posto all’interno dell’appartamento.
5m 1 connettivo concessivo: nonostante tu sia / la mia
Stile nominale: come rilevabile dalla lettura,
rondine andata via (rr. 83-84); 2 pronome effettuare la lettura, l’operazione di raccolta,
indefinito: e tu vuoi fare qualcosa che serva effettuare una verifica.
(rr. 91-92). Stile impersonale: si invita, si chiede, a ciascuno,
5n 1 dipendenti (secondarie); 2 diverso, uguali. l’Amministratore (invece di “io”).
5o Risposta aperta. Forme verbali non coniugabili come gerundi e
participi: come rilevabile (come si può rilevare), del
valore dichiarato (che è stato dichiarato), inviandolo
(e inviarlo).
pp. 76-77 6e Soluzione possibile:
Percorso 6 Gent. Condomini,
La lingua della Burocrazia Vi chiedo gentilmente di leggere il consumo di
acqua sul contatore che si trova nel vostro
6a Soluzioni possibili per la formulazione degli avvisi in appartamento. Scrivetelo sul modello qui sotto e
un italiano più semplice: speditelo al mio indirizzo. Passerò fra una settimana
È assolutamente vietato lasciare i rifiuti (in questo a fare alcuni controlli a campione delle letture.
posto, cassonetto ecc). Se avete affittato l’appartamento, chiedete ai vostri
È obbligatorio raccogliere gli escrementi dei vostri inquilini di comunicarmi il consumo d’acqua.
animali. Cordiali Saluti, Franco Saccardi – Amministratore
Parcheggio per le carrozze trainate da cavalli. 6f Soluzione possibile:
È vietato fumare nei luoghi pubblici (in base alla Gent. Delegato alla gestione condominiale,
legge…). Le persone che non rispettano questo sono la condomina Paola Tebaldi e abito al secondo
divieto devono pagare una multa che va da 27,50 a piano del condominio Betulle della capitale. Sono
275 euro. Il costo della multa raddoppia se si fuma una donna gentile e pacifica che ama i buoni
in presenza di una donna evidentemente incinta e scambi con i vicini di casa.
di neonati o bambini fino ai dodici anni. Le invio questa comunicazione poiché sono
6b Il mittente della lettera è l’amministratore sconsolata: non so più che cosa sia il buon sonno e
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Soluzioni
non vivo più in pace dal momento in cui la famiglia condominiale non ha effetto e non cambia la
Scassoni (di nome e di fatto) alloggia al piano più in situazione, sono obbligata al contatto con un
alto della mia abitazione. Vivo in questo avvocato.
condominio da più di vent’anni e non ho mai avuto In attesa di una sua gentile comunicazione,
una convivenza con vicini così chiassosi e poco Distinti saluti,
ossequiosi della quiete pubblica. Paola Tebaldi
Le faccio solo qualche esempio: la figlia usa la casa
come campo da basket e palleggia tutto il tempo
dopo che ha finito la scuola; il figlio suona il piano
nel momento del silenzio stabilito dalle leggi pp. 78-79
condominiali; la mamma indossa sandali con tacchi Scrivereuna lettera
fino a quando va a letto; il papà sposta mobili dopo formale (di scuse)
le 22.
1 Lettura.
Le chiedo una Sua mediazione in quanto ho
discusso delle mie difficoltà con la famiglia Scassoni 2 Verde: chiedere scusa; rosso: dare spiegazione dei
che mi ha detto che mi capisce, ma, nei fatti, fatti accaduti; azzurro: precisare, aggiungere
continua con il chiasso che non mi lascia pace. informazioni; ocra: offrire eventuali risarcimenti.
Se la Sua “chiamata” all’obbedienza del decalogo 3 Lettura.

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Economia
04 e lavoro
giallo, fragile; 3 esse’(n)nati, pensare a(c)come farlo,
pp. 80-81 lavoro a(c)casa, quando è(t)tardi; 5 sta(re) attenti.
1 Risposta aperta. 1g siccome: (co)sì-come poiché, dato che; sicché
2 Risposta aperta. (cosicché): (co)sì-che di conseguenza, quindi;
sennò: se no altrimenti, in caso contrario.
1 sennò; 2 sicché; 3 Siccome; 4 sicché; 5 Siccome;
6 sennò.
pp. 82-83
Percorso 1 
Mestieri e
professioni pp. 84-87
1a Risposta aperta. Percorso 2 
Vivere
1b La parola “mestiere” è generalmente collegata ai precariamente
lavori manuali, che si apprendono per tradizione nelle
2a 1 Il protagonista è un uomo di mezza età che è
botteghe degli artigiani. Risposte possibili: manualità,
stato licenziato.
pratica, artigianato, famiglia, passione, bottega.
2 Si vedono scene legate alla ricerca di un nuovo
1c Risposta aperta. lavoro (contatti con una segretaria) e scene in
1d Soluzioni possibili (vedi anche Trascrizioni, pp. 68-69): famiglia che rivelano una certa tensione
Guida alpina: Dopo il servizio militare un amico l’ha (il protagonista schiaffeggia quella che sembra
portato una volta ad arrampicare e poi l’ha iscritto a essere la moglie). Il personaggio con cui fa il
sua insaputa a un corso di alpinismo. Ai tempi colloquio gli dà una pistola che potrà usare quando
lavorava all’Enel (Ente nazionale per l’energia finirà anche questo lavoro.
elettrica), ma dopo alcuni anni ha deciso di licenziarsi 3 Il titolo sembra alludere all’impossibilità di trovare
per fare la guida. La sua formazione, oltre al periodo un lavoro.
da autodidatta, è durata circa 4 anni tra corsi, esami, 2b Lettura.
esami pratici in montagna: alla fine ha avuto il
2c 1, 2, 4, 5, 7, 9, 12.
patentino di guida. Per fare questo lavoro occorre
piacere alla gente, bisogna stabilire un rapporto di 2d “Navigare in cattive acque” significa trovarsi in una
fiducia. Essere un bravo alpinista non vuol dire essere situazione difficile, in genere in riferimento a
una brava guida: una brava guida alpina deve sapere problemi economici.
trasmettere ciò che conosce in modo positivo. Metafore: affogare (r. 13): morire, non farcela più;
Restauratore: Ha sempre fatto il restauratore, stabilire una rotta (r. 15): trovare una direzione
adesso è in pensione ma ha ancora una bottega. (qui, nel proprio percorso professionale); restare a
Formazione: da giovane è stato a Carrara, al Centro galla (r. 16): sopravvivere in una situazione difficile.
nazionale della scuola sul marmo, e poi ha fatto 2e 1 impiego (r. 4); 2 fare carriera (rr. 17-18); 3 tirocinio
l’Accademia a Carrara. All’inizio ha lavorato presso (r. 22); 4 lavorare in nero (r. 26); 5 salario (r. 38);
un’azienda artigiana di Carrara (scultura, mosaico, 6 compensi (r. 48); 7 assumere (r. 50); 8 licenziano
lavoro del marmo), poi ha vinto un concorso (r. 56); 9 ferie (r. 59); 10 tredicesima (r. 59);
nazionale all’Opificio delle pietre dure a Firenze, 11 sussidio (r. 59); 12 cassa integrazione (rr. 63-64);
dove ha lavorato fino alla pensione. Per fare il suo 13 messo in proprio (r. 62); 14 liquidazione (r. 72).
lavoro bisogna avere passione ma anche essere 2f Nell’esempio 1 viene espressa una caratteristica
portati, avere il piacere di lavorare perché si fanno possibile. Nell’esempio 3 è sottintesa un’ipotesi
molti sacrifici, ci vuole molto tempo, molta pazienza. (Se mia sorella vincesse il concorso, questo lavoro le
1e Risposta aperta. consentirebbe di…)
1f 1 dopodiché, sacrificio, come farlo, 2g 1 indicativo, ho; 2 congiuntivo, abbia;
psicologicamente; 2 opificio, mi ci vuole, marmo 3 condizionale, avrei.
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Soluzioni
2h 1 abbiano; 2 supereranno; 3 vuole / voglia / volesse, 3f 1 avrei trovato, avrò; 2 avrebbero liberato, sarà;
abbia; 4 dia, prepara; 5 ricevo, condivida; 6 spingano. 3 allontanerà; 4 avrò finito, mi iscriverò, avrei
2i Soluzione possibile: I precari chiedono la maternità cercato; 5 sarebbe diventato, avrebbe frequentato;
pagata, le ferie e i contributi pensionistici, tutela 6 saranno discusse; 7 inizierà/inizieremo, dovremo;
contro i licenziamenti, meno flessibilità, speranza 8 si sarebbe dimesso.
per i lavoratori in nero. Chiedono protezione dai
centri commerciali e dai call center.
Il testo ha la struttura classica della preghiera al pp. 90-91
santo protettore; dopo un’invocazione iniziale, c’è
la domanda di protezione (Proteggi…), la richiesta Percorso 4
di alcuni “doni” specifici (dacci oggi… , Dona a L
 ’aumento
loro…), la supplica di pregare e ricordarsi si alcune di Dino Buzzati
categorie specifiche (prega per noi… , Ricordati
4a Risposta aperta.
delle anime…). La preghiera si conclude con una
formula rituale che fa riferimento all’eternità (per 4b 1 Nella parte A sembra che Battistella ottenga
tutti i secoli dei secoli). facilmente il suo aumento, mentre nella parte B la
situazione si rovescia e Battistella non solo non
2l Risposta aperta.
ottiene l’aumento, ma finisce per accettare una
2m Produzione libera. riduzione di stipendio.
2 Nella parte A il direttore si dice dispiaciuto di non
aver dato a Battistella il riconoscimento che meritava
pp. 88-89 e quindi gli dà l’aumento come ringraziamento per il
suo lavoro. Nella parte B il direttore gli fa credere che
Percorso 3 Cervelli in fuga ci saranno dei nuovi dirigenti che per risparmiare
3a L’espressione si riferisce all’emigrazione verso altri diminuiranno il numero di dipendenti, licenziando
Paesi di persone con un elevato livello di per primi coloro che costano di più all’azienda
formazione. Il fenomeno, che in Italia riguarda perché hanno stipendi più elevati.
soprattutto dottorandi e ricercatori, è preoccupante Risposta aperta.
in quanto impoverisce il Paese di risorse umane 4c Risposta aperta.
qualificate, rallentandone così lo sviluppo e 4d Inizio e parte A: 1 dirgli il fatto suo (inizio, r. 3);
rendendo difficile il ricambio della classe dirigente. 2 ha perso la pazienza (parte A, r. 14); 3 facciamo
3b 1 b; 2 c; 3 a; 4 b. un passo avanti (parte A, r. 23); 4 levo il disturbo
3c Dislocazione a destra: darle, queste opportunità ai (parte A, r. 31).
giovani; aprirle, queste porte. Parte B: 1 al volo (r. 7); 2 a gonfie vele (r. 13); 3 fino
Dislocazione a sinistra: di donne dirigenti ce ne sono all’osso (r. 15); 4 sbarazzarsi degli eccessivi pesi
pochissime. (rr. 17-18); 5 i pesci piccoli (r. 19); 6 dare nell’occhio
(r. 32); 7 in gamba (r. 40); 8 l’avremmo fatta bella
3d 1 Li riordino adesso i faldoni. (r. 42).
2 Dei problemi della nuova produzione alla riunione
non se ne è parlato. 4e Produzione libera.
3 Un primo passo verso la riorganizzazione l’ha già
fatto l’amministratore.
4 Dei licenziamenti credo che ne abbiano discusso pp. 92-96
solo all’assemblea sindacale.
5 Le ho già fatte le fotocopie. Percorso 5 
Schiavi delle
6 Di gomma, ne produciamo due tonnellate al tecnologie?
giorno. 5a Risposta aperta.
3e 1 Economia è una facoltà che mi aprirà diverse 5b 1 Perché si sono verificati dei cambiamenti (nella
opportunità. produzione, nello spostamento di merci e persone,
2 Mi devo ridimensionare perché non farò niente di nella comunicazione) che stanno rivoluzionando
lontanamente paragonabile a quello che ho fatto in l’economia e la società.
America. 2 Arthur la definisce la «seconda economia», come
Regola: passato, condizionale passato. se fosse un’economia parallela.
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Soluzioni
3 Dal 1995 la produttività è aumentata del 2,5-3%, 2 Il lavoro d’ufficio non fa per me, però me ne hanno
soprattutto grazie alle intelligenze artificiali. parlato bene, quindi penso che ci proverò. Spero di
4 Si può avere la stessa produttività con un minor non pentirmene.
numero di lavoratori, quindi la crescita dovuta alle 3 Anna Capelli, che fa la “trainer” di cavalli, dice: «Ho
tecnologie fa diminuire l’occupazione. rinunciato a molte cose per coltivare la mia passione,
5c 1 giacché; 2 quando; 3 dunque; 4 invece; 5 in ma non me ne pento».
effetti; 6 cioè; 7 ossia/cioè; 8 perché. 4 Come scegliere la scuola di specializzazione? Ce ne
sono di tutti i tipi, quindi bisogna conoscerne le
5d Primo argomento: Il primo è, banalmente, che le
particolarità per capire qual è la più adeguata alla
macchine hanno sempre avuto la prevalenza
nostra formazione.
(rr. 3-4). La capacità di fabbricare delle protesi che
5 Il violino è da anni il mio lavoro: sono stato docente
ne potenziano le risorse naturali è la caratteristica
in molte scuole di musica, poi ho deciso di fondarne
fondamentale dell’essere umano (rr. 6-8).
una io.
Secondo argomento: Non ne hanno ragione (r. 59),
6 Uno dei compiti che avevo come stagista a Radio 24
non hanno tutto il sistema di bisogni e di dipendenze
era di leggere i comunicati stampa usciti in giornata e
che caratterizzano l’essere umano (rr. 62-63).
di ricavarne poche righe di sintesi per la redazione.
5e Uomo: è ansioso, ha fretta, si annoia, ha un corpo e 7 Mia madre sostiene che per avere un lavoro basta
muore, ha un sistema di bisogni e dipendenze che avere una laurea, ma io non ne sono convinta: la mia
lo rendono irrazionale, è bisognoso di controllo, di amica Giorgia ne ha due ed è precaria da anni.
sicurezza e quindi tendente al dominio; è assillato 8 Molti immigrati si stabilizzano in Italia, quindi cresce
dalla necessità di darsi dei fini in un tempo limitato, la tendenza a essere raggiunti dalla famiglia o a
è pieno di illusioni, di desideri e di paure. formarsene una qui.
Computer: saggi, tranquilli, indifferenti, sicuri, 9 La tecnologia nei settori produttivi si evolve molto
senza aspirazioni al dominio. rapidamente, così nuove tecniche ne sostituiscono
5f Prima argomentazione: le macchine hanno altre ed è necessario un aggiornamento continuo.
sempre avuto la prevalenza. 10 Ho letto lo studio dell’Istat sul lavoro nero e ne sono
Esemplificazioni: l’evoluzione dell’uomo è basata stato impressionato.
sulla costruzione di tecnologie; quando non usiamo 5i Verbi al congiuntivo: sia (r. 1), prendano (r. 2), abbia
una tecnologia usiamo comunque una tecnica osservato (r. 19), sia (r. 29), possa (r. 38), sia (r. 44), si
precedente (es. scrittura/impiegati/fuoco). sia trattato (rr. 44-45), venga (r. 68), decidano (r. 69).
Confutazione dell’antitesi 1: non siamo sempre Espressioni da cui dipendono: Il rischio che (r. 1),
più dipendenti dalla tecnologia, è solo che siamo bello o brutto che (r. 1), Chiunque (r. 19), L’idea che
meno in grado di gestirla perché è più complessa. (r. 29), Quello che è semplicemente falso è che
Confutazione dell’antitesi 2: le macchine (rr. 37-38), Io non credo affatto che (rr. 43-44), ho
tendono a responsabilizzarci sempre di più, nulla l’impressione che (r. 44), mi pare altamente
sfugge al loro controllo. improbabile che (rr. 67-68), che venga il giorno in
Esemplificazione: non possiamo fingere di non cui (r. 68, frase relativa che esprime eventualità).
ricevere le comunicazioni che ci arrivano via mail o Regola: 1 presente; 2 contemporaneità; 3 passato;
cellulare. 4 anteriorità.
Seconda argomentazione: le macchine non 5l 1 trasferiscano / abbiano trasferito, resti; 2 abbiano
hanno alcuna ragione di volerci soppiantare maturato; 3 possa, abbia trovata; 4 si sia
(è una nostra proiezione). comportato, piaccia; 5 arrivi, possiamo, aiuti;
5g delle protesi che ne potenziano le risorse naturali 6 abbia svolto; 7 abbia preso, sia stato influenzato.
(r. 7) ne = dell’essere umano (2); ne ha 5m Soluzioni possibili:
decretato il successo (rr. 8-10) ne = dell’essere Pro: per il lavoratore: più tempo libero, meno stress,
umano (2); nuove tecniche ne hanno rimpiazzate migliore equilibrio tra lavoro e vita familiare o
altre (rr. 13-14) ne = tecniche (1); spesso ne esigenze personali (per esempio figli piccoli,
siamo sopraffatti (r. 56) ne = dall’impossibilità problemi di salute, disabilità ecc.), possibilità di
di sfuggire (3); Non ne hanno ragione (r. 59) ne decidere gli orari di lavoro, maggiore partecipazione
= di volerci soppiantare (2); Non ne vale la pena alla vita della comunità locale; per l’azienda:
(r. 69) ne = di farci fuori (4). maggiore produttività, necessari meno spazi di
5h 1 Nel 2007 Paolo ha iniziato a lavorare per un’azienda. lavoro; generali: meno traffico, meno
Dopo qualche tempo ne è diventato il direttore. inquinamento, meno quartieri dormitorio.
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Soluzioni
Contro: per il lavoratore: necessità di maggiore 3 produttivo; 4 produttori, produttrici;
autodisciplina, minore possibilità di scambi di 5 produttività.
esperienza, bisogno di spazi adeguati in casa; per 7d Articolazione logica segnalata dall’uso di
l’azienda: problemi normativi, maggiori difficoltà connettivi: anzitutto (r. 9), in primo luogo (r. 19),
per gli scambi tra colleghi. in secondo luogo (r. 22), da un lato (r. 31), dall’altro
5n Produzione libera. lato (r. 35) chiarezza logico-espositiva.
Uso di lessico specifico: manifatturiere (r. 5),
divisione del lavoro (r. 10), settori (r. 14), mercato
(r. 21) ecc. riferimento chiaro a un concetto,
pp. 97-99 condivisione del concetto con altri specialisti.
Percorso 6 
Come cambia Riferimento ad altri testi: [Bagnasco 1988]
l’università (rr. 17-18), come è stato sottolineato da alcune
ricerche (rr. 36-37) i testi scientifici sono sempre
6a Risposta aperta, vedi anche Appendice, p. 259.
supportati da altri testi, riportano affermazioni
6b 1 Aumentato: b, c, d, e; diminuito: a; 2 b; 3 a; documentate e collegabili ad altri testi conosciuti
4 c; 5 c. da altri specialisti.
6c Risposta aperta, vedi anche Appendice, p. 259. Riferimento a quanto è già stato detto in altre
6d 1 e; 2 g; 3 l; 4 b; 5 a; 6 i; 7 f; 8 d; 9 h; 10 c. parti del testo: come si è già accennato (r. 13)
maggiore chiarezza e coesione del testo.
6e 1 passato (superato), fregato (bocciato);
Introduzione di ciò che verrà detto: presenta
2 mattoni (grossi volumi), secchione (studioso);
alcune caratteristiche specifiche che qui
3 in bocca al lupo! (auguri); 4 bigiato (saltato la
richiamiamo brevemente (rr. 7-8) maggiore
lezione).
chiarezza e coesione del testo.
Uso di forme impersonali o passivanti: è stato
evidenziato che (r. 9), come si è già accennato
pp. 100-101 (r. 13), occorre poi ricordare (rr. 16-17), che si
ritrovano (r. 18), va evidenziato (r. 37) maggiore
Percorso 7 neutralità e oggettività.
La lingua dell’ Economia Uso di nomi in sostituzione di verbi
7a Risposta aperta, vedi anche Appendice, (nominalizzazione): l’esistenza di una rete di
pp. 259-260. piccoli e medi centri urbani (r. 19), la presenza di
lavoratori (r. 22) frasi più brevi e compatte.
7b 1 Si sviluppano a partire dalla fine degli anni
Settanta, in particolare nel Centro e nel Nord-Est.
2 Sono specializzati non solo nei settori tradizionali
(abbigliamento, calzature ecc.), ma anche nella pp. 102-103
meccanica e nelle macchine utensili.
3 La divisione del lavoro: ogni impresa è Scrivere uno sketch
specializzata in una fase di produzione e solo poche teatrale
hanno accesso ai mercati finali. 1 1 Il fatto che il protagonista esce dagli schemi del
4 La presenza di una rete di piccoli e medi centri colloquio di lavoro: ha un approccio diretto e fa
urbani con una tradizione commerciale e esempi sempre più improbabili simulando una visita
artigianale; la presenza di lavoratori indipendenti un come assicuratore.
tempo impiegati nell’agricoltura, che ha favorito la 2 La disposizione dei personaggi, la recita della visita
formazione di una manodopera flessibile e a basso e la simulazione di gesti, suoni e dialoghi.
costo; la coesione sociale locale. 2 a 1 insinuazione; 2 simulazione; 3 crescendo;
5 Gli enti locali, i sindacati e le associazioni dei 4 adulazione.
datori di lavoro hanno rafforzato la cooperazione b Simulazione: il direttore (commendatore) finge
all’interno delle imprese favorendo la creazione di di essere molto interessato a Battistella, di capire le
“centri di servizi” che hanno contribuito alle attività sue ragioni (parte A, rr. 1-10).
di formazione e di promozione importanti per le Adulazione: il direttore esprime fiducia (parte A,
imprese locali. rr. 1-2, r. 9; parte B, r. 4, r. 7), ringrazia Battistella per
7c 1 prodotto; 2 produzione, produzione; il suo lavoro (parte A, r. 27).
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Soluzioni
Insinuazione: il direttore fa credere che ci sarà un la seconda parte che progressivamente rovescerà la
cambiamento di direzione e che con uno stipendio situazione e porterà Battistella a una riduzione di
più alto Battistella sarebbe licenziato (parte A1, stipendio.
rr. 3-12; parte B, r. 7, rr. 25-26). 3 Produzione libera.
Crescendo: il direttore chiude la prima parte del
dialogo concedendo un aumento elevato (parte A, 4 Produzione libera.
rr. 18-30), ma sospirando e dicendo «Peccato» apre 5 Produzione libera.

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Cibo
05 per la mente
1i 1 pena (r. 9); 2 farà fede la data (r. 28); 3 di cui
pp. 104-105 all’art. 5 bis (rr. 44-45); 4 nonché (r. 50); 5 previa
1 Risposta aperta. (r. 60); 6 salvo (r. 27 e r. 69).
2 Risposta aperta. 1l Soluzioni possibili: 1 esclusione (r. 10), ritiro (r. 10),
3 Risposta aperta. iscrizione (r. 25), invio (r. 28), spedizione (r. 39),
proclamazione (r. 67), partecipazione (r. 70),
accettazione (r. 71).
2 riconoscimenti (r. 10), conferimento (r. 12),
pp. 106-109 componimenti poetici (r.19), requisiti (r. 19),
Percorso 1 
Perché leggere, del presente (rr. 19-20), a mezzo (r. 26), proroghe
perché scrivere (r. 27), invio telematico (rr. 28-29), importo (r. 44),
procedura (r. 47), tale (r. 55), delega (r. 59),
1a È una campagna a favore della lettura dei libri.
piena e incondizionata (rr. 70-71), acquisisce (r. 74),
Il testo è pieno di errori di grammatica perché vuole
giudizio insindacabile e inappellabile (rr. 80-81),
esemplificare il fatto che chi non legge non è
nemmeno in grado di parlare correttamente. meritevoli (r. 85).
3 eccedenti (r. 13), recanti (r. 15), rispondenti (r. 19),
1b 1 fanno / faccia; 2 come loro / così; 3 ho / sono; 4 al /
partecipanti (r. 22), seguenti (r. 32), recante (r. 62).
allo; 5 le mandrie / gli animali; 6 la gente / le persone;
4 assegnati (r. 11), scritte (r. 14), sottoscritti (r. 24),
7 io / me; 8 sarebbe / fosse; 9 leggeva / leggerebbe;
compilati (r. 24), adottate (r. 28), effettuato (r. 34),
10 ho / sono; 11 puoi / potete; 12 rifarla / rifare.
versate (r. 59), svolto (r. 57), ritenuti (r. 75),
1c 1 Fare A Meno; 2 Altri Usi Che; 3 Senza Nemmeno aggiudicati (r. 78).
Bisogno; 4 Quelli Che Sono; 5 Hai Intenzione;
5 dovranno essere (rr. 7-8), potrà (r. 12), farà (r. 12),
6 Idem; 7 È Quasi Come Se; 8 In Programma;
bisognerà (r. 30), avrà provveduto (r. 38), rilascerà
9 Mettere Da Parte; 10 Sarebbe Ora; 11 Fatto Finta.
(r. 55).
1d Entrare in libreria è come entrare in una cittadella 6 si fa riferimento (rr. 18-19), bisognerà trasmettere
fortificata protetta da molti soldati (i libri): c’è uno (rr. 30-31), saranno adoperate (rr. 49-50), potranno
sbarramento (r. 5) che cerca d’intimidirti (r. 6), si
essere ritirati (rr. 58), è previsto (r. 64), saranno
supera la prima cinta dei baluardi e ti piomba addosso
valutate (r. 80).
la fanteria (r. 11), ti porti in mezzo alle falangi (r. 13)
7 ovvero (r. 16), purché (r. 46), pertanto (r. 52),
di libri, subisci assalti, ti porti sotto le torri del fortilizio
benché (r. 78).
(rr. 20-21), vieni insidiato dalle imboscate (r. 33).
1e Risposta aperta. 1m Forme di futuro passivo: saranno adoperate
(rr. 49-50), potranno essere ritirati (r. 58), saranno
1f Risposta aperta.
valutate (r. 80).
1g Risposta aperta. Regola: futuro, essere, participio passato; futuro,
1h 1 Si può partecipare con una poesia in lingua infinito, participio passato.
italiana a tema libero. 1 dovranno essere / andranno consegnate, saranno/
2 La poesia deve essere inedita (mai pubblicata) e verranno ammessi; 2 saranno/verranno contattati,
non deve essere stata già premiata in altri concorsi; avrà comunicato; 3 potranno essere inviati,
può essere in metrica o versi liberi e non deve saranno/verranno restituiti.
superare i 120 versi.
1n Verbi: non eccedenti (rr. 13-14), recanti (r. 15),
3 Ci si iscrive inviando via e-mail o per posta i
rispondenti (r. 19), recante (r. 62).
documenti richiesti.
4 È necessario versare una quota di 16 euro (con Nome: partecipanti (r. 22).
maggiorazione di 5 euro per invio postale). Aggettivo: seguente (r. 48).
5 Verranno utilizzati per fini culturali e in particolare 1o aventi = che hanno.
per diffondere l’opera di Mario Luzi. Regola: relativa, nomi, aggettivi.
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Soluzioni
3c Studente A:
pp. 110-111 Note biografiche: nato in Argentina il 19 febbraio
Percorso 2 1899, si trasferì a Milano nel 1947; si ritirò nella
casa di campagna vicino a Varese dove si spense
Il
poeta è il 7 settembre 1968.
un unicorno Esordi artistici: apprendista assistente nello studio
Le poesie di Alda Merini del padre scultore, le sue prime sculture erano
2a Risposta aperta. figurative.
Aspetto esteriore: elegante e distinto, capelli
2b Soluzione possibile: Perché secondo la poetessa
brizzolati e baffetti curati, poteva essere scambiato
il poeta è una persona speciale, un diverso, come
per un chirurgo.
appunto lo è un unicorno.
Studente B:
2c 1 solitudine; 2 interiore; 3 mistica solitudine. Opere importanti: le famose tele con “i tagli”,
2d 1 Viveva per scelta in condizioni di grande povertà. chiamate Concetti spaziali o Attese.
2 La malattia ha avuto una grande influenza sulla Significato delle opere: l’idea di concetto spaziale
sua poesia e il dolore l’ha aiutata a scandagliare rinvia chiaramente al fatto che tagliando una
l’animo umano. superficie si crea uno spazio, quello che attraversa
3 Per lei guarire è stato un modo di liberarsi del da una parte all’altra la tela.
passato. È davvero ricominciata la sua vita. Ha Valore delle opere e possibili rischi: oggi le opere
ripreso a scrivere e ha perfino trovato il successo. di questo genio borghese dell’arte valgono un
4 Come un miracolo. Si chiedeva: ma cosa ho fatto sacco di soldi, ma i suoi lavori, essendo
per meritare tutto questo? Pensava che la folla che prevandalizzati, non dovrebbero correre pericoli.
ti ama ti aiuta a vivere. 3d 1 garzetta (r. 13); 2 cicatrice (r. 14); 3 slabbrata
2e 1 scandagliare (r. 8); 2 ottenere (r. 13); 3 folle (r. 17); (r. 14); 4 sfregi (r. 16); 5 fendenti (r. 19);
4 ne ricorre (r. 18); 5 promossero (r. 23). 6 squarciandole (r. 7); 7 punteruolo (r. 7);
2f passero, pigolìo, trionfo. 8 accanimento (r. 8); 9 aver cambiato i connotati
(r. 19); 10 atti vandalici (r. 6); 11 rammendarli (r. 15).
2g 1 L’uccello di fuoco; 2 Il passero grigio.
3e Soluzione possibile: brano 1: avrebbe potuto fare la
2h che sotto il suo trionfo / detto la poesia (ultimi due versi).
pubblicità della China Martini (rr. 12-13); brano 2:
2i No, la recitazione non fa sempre le pause in «Bella forza, che ci vuole a fare un taglio?» direte
corrispondenza con gli a capo del testo scritto. voi (r. 8); brano 3: le trasformò in forme sferiche
2l Le tele di ragno. sulle quali si scagliava, tanto per cambiare, quando
2m a. erano ancora fresche (rr. 5-6); poteva essere
scambiato per un chirurgo, ma visto come trattava
2n In me c’era l’anima della meretrice.
le sue creature siamo contenti che avesse deciso di
2o b. fare l’artista (rr. 11-13); il primo Manifesto dello
2p meretrice (v. 5); santa, sanguinaria, ipocrita (v. 6). Spazialismo, che non era un manuale per astronauti
Fu definita da molti isterica (v. 8), termine che fa (rr. 14-15); Lucio “the ripper”, lo squartatore,
riferimento alla sua malattia mentale e al ricovero soddisfatto di aver cambiato i connotati alla storia
in manicomio. della pittura (rr. 18-19); brano 4: a meno che
2q Produzione libera. qualche paziente squinternato non voglia prendersi
la briga di andare in un museo, con ago e filo, a
rammendarli (rr. 12-15).
3f 1 a imperfetto; b (indicativo) imperfetto;
pp. 112-115 2 c trapassato; d (indicativo) imperfetto.
Percorso 3 
L’arte 3g a imperfetto, nello stesso tempo, contemporaneità;
contemporanea b trapassato, prima, anteriorità.
3a Risposta aperta. 3h Il congiuntivo trapassato dipende da «siamo
3b “Dacci un taglio” significa “basta”, “smettila”. contenti che».
Si usa anche nell’espressione “dare un taglio al Linea del tempo: avesse deciso, trattava, siamo
passato” per indicare il desiderio di ricominciare contenti.
qualcosa su nuova basi. 3i 1 È come se.
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Soluzioni
2 Un’ipotesi non realizzata sul modo in cui si un liceo prestigioso o non è laureato è in grado di
sarebbero potuti svolgere i fatti. seguire il suo spettacolo.
3 (Indicativo) presente. 4e 1 Il cannone occhiale, cioè il cannocchiale.
3l 1 contemporaneità; 2 anteriorità; 2 Veniva usato in guerra per avvistare le navi
3 contemporaneità; 4 anteriorità. nemiche; Galileo invece lo usa per osservare il cielo.
3m 1 conoscesse, fosse; 2 avessero già aperto; 3 Scrive il Nuncius sidereus (il titolo corretto sarebbe
3 avesse imbrattato; 4 venissi; 5 si fosse offeso; Sidereus nuncius) in latino, perché quella era la
6 fossero passati; 7 venisse; 8 prendessi, mettessi, lingua internazionale della divulgazione scientifica
dicessi. dell’epoca, come oggi è l’inglese.
3n Risposta aperta. 4 Ha messo in discussione il sistema tolemaico
secondo cui la terra sta immobile e il sole le ruota
3o 1 Perché è stato “trascinato” da Marina.
attorno.
2 Abbastanza scioccante.
5 In occasione dell’anno galileiano il sindaco di
3 L’arte deve essere qualcosa di immediatamente
Padova gli ha proposto di occuparsi del Dialogo
fruibile da una persona. Fruibile perché trasmette
sopra i massimi sistemi. Paolini ne ha approfittato
sensazioni.
per cominciare a fare delle letture e delle discussioni
4 Il suo dubbio è: ma questa è un’arte per tutti o è
insieme a Francesco Niccolini, che è il coautore di
un’arte per un gruppo di eletti?
questo lavoro.
5 Non è un tipo di arte dove bisogna avere un
6 Una capacità di astrarre, di astrarre da ciò che si
approccio emotivo, sono opere dietro alle quali
vede, perché tutti sono capaci di vedere il sole che
stanno dei concetti e che bisogna cercare di
letteralmente si muove nel cielo; mentre la capacità
interpretare; non è un’arte per un gruppo di eletti,
però è un’arte che richiede un minimo di sforzo per di astrazione di Galileo è la stessa dei grandi intuitivi
essere compresa ed è così perché rappresenta che osservando delle cose riescono a porsi delle
anche un po’ la vita di oggi. domande in maniera problematica.
6 Non ha più tanto senso per un’artista moderno 7 Fonda la disciplina che noi oggi chiamiamo
fare dei quadri con paesaggi o ritratti. scienza, basandola sul dubbio che nasce dalla
verifica di esperimenti, che mette in discussione le
3p Risposta aperta.
certezze della fisica precedente. Galileo lo fa
3q Risposta aperta. scrivendo il libro Discorso sopra due nuove scienze.
3r 1 sai, Addirittura; 2 vabbe’, cioè, così; 3 un po’; 4f Produzione libera.
4 Però non so; 5 Guarda; 6 vabbe’.
4g a 2; b 5; c 3; d 1; e 4.
3s 1 addirittura; 2 così, un po’, però non so; 3 cioè;
4h 1 conscio (r. 3); 2 limbo (r. 6); 3 a digiuno di (r. 11);
4 sai, guarda; 5 vabbe’; 6 vabbe’.
4 emancipi (r. 17); 5 picco (r. 24); 6 assuefatto
(r. 26); 7 incentivo (r. 29); 8 registri interpretativi
(rr. 35-36); 9 linfa (r. 39); 10 risucchiati (r. 40);
pp. 116-119 11 affabulazione (r. 40); 12 strapotere (r. 43).
Percorso 4 
La scienza a teatro 4i Produzione libera.
4a 1 nome: Leonardo da Vinci, perché: c; 2 nome:
Antonio Meucci, perché: b; 3 nome: Guglielmo
Marconi, perché: a; 4 nome: Alessandro Volta, pp. 120-121
perché: e; 5 nome: Galileo Galilei, perché: d.
4b 1 abiura; 2 eresia; 3 sistema eliocentrico; 4 teorie
Percorso 5
geocentriche. La lingua della Scienza
4c Frasi che descrivono il teatro di Paolini: i suoi 5a Risposta aperta.
spettacoli affrontano tematiche complesse; teatro 5b 1 Su una prima osservazione, seguita da un
che si fonda sul racconto di un performer che – esperimento, sviluppato in maniera controllata, in
senza trucco, costumi o scenografia – assume la modo tale che si possa riprodurre il fenomeno che si
funzione di narratore, con la propria identità non vuole studiare. L’esperimento serve a convalidare o
sostituita, cioè senza interpretare un personaggio. confutare l’ipotesi che lo scienziato ha formulato,
4d “Itis” sta per Istituto tecnico industriale statale. Per ipotesi che ha lo scopo di spiegare i meccanismi alla
Paolini significa che anche chi non ha frequentato base di quel particolare evento.
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Soluzioni
2 Fase induttiva (cioè dallo studio di dati una decina di “amici” con i quali ho una
sperimentali si giunge alla formulazione di una corrispondenza reale via mail. Bastano loro a creare
regola universale) e fase deduttiva (dalla regola un lavoro enorme, o meglio una responsabilità
universale all’esperimento particolare). enorme: fai una figuraccia se non rispondi a una
3 Perché richiede una ricerca sistematica di domanda (rr. 33-36); Non si può vivere mandando e
informazioni e un continuo controllo per verificare ricevendo centinaia di messaggi elettronici ogni
se le idee preesistenti sono ancora supportate dalle giorno. Il troppo storpia (rr. 41-43).
nuove informazioni. Se i nuovi elementi di prova Testo 3 (punti contro): A me sembra che non
non sono favorevoli, gli scienziati scartano o vada bene tutto questo continuo star connessi. Ha
modificano le loro idee originarie. tutta l’aria di una dipendenza. Un costante esser
5c 5, 1, 6, 3, 2, 4, 7. portati via da sé, vivere alienati, in un altrove che
frastorna e toglie il permanere, mentale, nel proprio
5d 1 formulare; 2 convalidare; 3 confutare;
centro. Un’attività che disperde e frammenta. Mi
4 riprodurre; 5 raccogliere; 6 condurre;
pare (a parte le eccezioni, ovviamente) semplice
7 sottoporre; 8 ipotizzare.
intrattenimento spacciato per impegno intellettuale
5e 1 modifica, rivalutazione; 2 su una prima (rr. 15-18); Avevamo il sogno di una “società della
osservazione; 3 con l’esecuzione di; 4 è necessaria conoscenza” e ora viviamo nella modesta realtà di
la formulazione di; 5 la ricerca sistematica di, il una “società della comunicazione”: una società che
continuo controllo delle. ha fatto della comunicazione il suo maggiore
5f Man mano, sino a, Quando, Dato che. passatempo/divertimento, al punto da diventarne
5g Risposta aperta. dipendente come da una droga (rr. 24-27).
Testo 4 (punti a favore): La socialità in un
computer è reale tanto quanto la socialità in un bar:
le promesse sono promesse, i litigi sono litigi e le
pp. 122-125 amicizie sono amicizie, vuote e superficiali proprio
Percorso 6 
Stare “connessi” come nel preteso “mondo reale” (rr. 12-13); è ovvio
che se si pretende di capire una persona sentendola
6a Risposta aperta.
parlare, allora la si può capire anche vedendola
6b L’utente tipo è uomo, laziale o lombardo, tra i 13 e i scrivere (rr. 17-18); crea dipendenza (anche il
24 anni. mondo), c’è poca privacy (anche nel mondo), le
6c 1 Vantaggi: non era distratto ed era molto discussioni sono futili (anche quelle del mondo), si è
concentrato a scrivere. Se sapeva una cosa o aveva in balìa del primo stronzo che passa (anche nel
un’informazione la usava, se no parlava d’altro. mondo, ma almeno su Facebook lo si può bloccare,
Svantaggi: non poteva cercare informazioni in invece nel mondo bisogna subirlo finché non si
Internet. Per esempio non ha potuto controllare stufa o tu non muori) (rr. 21-24).
l’ortografia del nome di una città americana. 6e certamente (r. 2), esponenzialmente (r. 2),
2 Non avverte la necessità di scollegarsi ogni tanto. principalmente (r. 6), relativamente (r. 8),
Pensa che sarebbe come restare una settimana brutalmente (r. 9), costantemente (r. 13),
senza macchina con l’unico risultato di andare più accuratamente (r. 21), assolutamente (r. 23).
lentamente. Non saprebbe come comunicare con le Soluzioni possibili: 1 soprattutto, prima di tutto;
persone lontane. Per lui Internet è condivisione. Gli 2 abbastanza, piuttosto; 3 in modo grossolano,
piace pensare che il web sia la casa e si sente al approssimativo; 4 con costanza, in modo regolare;
sicuro quando sta su Internet. 5 con cura, con attenzione; 6 molto, del tutto, davvero.
3 Risposta aperta.
6f 1 dopo il; 2 prima dell’.
6d Testo 1 (punti a favore): rappresenta un ottimo
6g 1 saltuariamente; 2 immancabilmente;
strumento non solo per mantenere costantemente i
3 incessantemente; 4 enormemente; 5 lievemente;
contatti con le persone che si frequentano, ma
6 quotidianamente; 7 appositamente;
consente anche di ricostruire (quando possibile) il
8 esclusivamente.
capitale sociale pre-esistente (rr. 12-14).
Testo 2 (punti contro): Persone che ho sfiorato 6h nessun, alcun, nessuna.
professionalmente una sola volta non fanno che Regola: aggettivi, singolare.
sommergermi di un’alluvione di mail in cui mi 6i 1 alcun / nessun; 2 alcuno / nessuno; 3 alcuno /
comunicano ogni loro gesto (rr. 29-31); avrò sì e no nessuno; 4 alcuna / nessuna.
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Soluzioni
6l 1 assolutamente; 2 minima; 3 neppure.
6m 1 b; 2 b; 3 a; 4 b. pp. 126-127
6n 1 se non / quando non; 2 non fanno che Scrivere un saggio
aumentare; 3 se non / quando non; breve
4 Non che io sia. Produzione libera.

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Fratelli
06 d’Italia
pp. 128-129 pp. 132-135
1 Vedi schede in Appendice, p. 263. Percorso 2 
Il Risorgimento
e l’unità d’Italia
2a 1 b; 2 d; 3 f; 4 h; 5 c; 6 i; 7 a; 8 g; 9 l; 10 e.
pp. 130-131 2b 1 c; 2 f; 3 e; 4 b; 5 a; 6 d.
Percorso 1 
Unità d’Italia: 2c L’obiettivo dell’attività è di realizzare una
ma il Sud ci ha trasmissione sull’unità d’Italia, in cui due conduttori
raccontino i fatti principali e alcuni esperti (gli inviati
guadagnato? speciali) si inseriscano raccontando nel dettaglio
1a 1 Soluzione possibile: “Terroni” è un termine alcune caratteristiche dei protagonisti del processo
connotato negativamente con il quale nell’Italia di unificazione (Mazzini, Cavour, Garibaldi, Vittorio
del nord vengono chiamati i meridionali. Emanuele II), alcuni episodi salienti come le Cinque
Significa originariamente “gente della terra”; giornate o la spedizione dei Mille e il fenomeno
l’uso spregiativo si è diffuso negli anni Settanta del storico-sociale del brigantaggio, che è legato a quel
Novecento con la massiccia emigrazione contesto e viene narrato dando voce a un famoso
da Nord a Sud. brigante.
2 Soluzione possibile: L’immagine alla rovescia L’organizzazione dell’attività deve tener conto del
enfatizza il tema del Sud messo in primo piano e, numero di studenti nella classe (possono esserci uno
sovvertendo la raffigurazione convenzionale, o due studenti a lavorare su ciascun documento); è
suggerisce che si diranno cose diverse da quelle a opportuno che almeno due studenti (che
cui siamo normalmente abituati; l’immagine svolgeranno il ruolo dei conduttori) collaborino sul
rovesciata è in parallelo con l’inversione nel testo delle “10 date”, che è più lungo e denso di
sottotitolo (storicamente sono i “meridionali” che informazioni rispetto agli altri.
con l’unità sono diventati “italiani”, qui si L’insegnante indicherà i tempi di lavoro (che
suggerisce quasi che è il modo in cui è stata fatta potranno essere di 20 minuti per la preparazione e
l’unità ad aver creato i meridionali e la cosiddetta di 2/3 minuti per la presentazione); gli studenti
“questione meridionale”). lavoreranno insieme per documentarsi (leggere,
3 Risposta aperta. capire, selezionare e riformulare le informazioni che
1b 1 c; 2 b; 3 b; 4 c. vorranno restituire) e poi presenteranno in cerchio il
1c Sud: Mezzogiorno, meridionali. loro intervento secondo l’ordine delle informazioni
1d 1 V (rr. 1-2); 2 F (rr. 4-6); 3 F (rr. 2-6); 4 V (rr. 27-30); previsto nelle “10 date” (saranno i conduttori a
5 F (rr. 21-23); 6 V (rr. 42-44); 7 V (rr. 61-62); guidare la trasmissione e a chiedere ai compagni di
8 F (rr. 66-68); 9 V (rr. 72-73). intervenire: può essere utile ritagliare le immagini
dei personaggi e usarle come adesivi per rendere
1e 1 fomentato (r. 4); 2 aver superato il livello
riconoscibili i ruoli).
di guardia (rr. 6-7); 3 trionfalismo nazionalistico
(r. 18); 4 indelebile (r. 24); 5 ricredersi (r. 27); 2d 1 Regno di Sardegna; dinastia dei Savoia
6 sfaccettature (r. 32); 7 contrastare (r. 34); (piemontesi); Torino.
8 turbinosa (r. 35); 9 rimossa (r. 50); 10 saccheggio 2 Regno Lombardo Veneto; dinastia degli Asburgo
(r. 52); 11 avanzi di galera (r. 62); 12 sterminare (austriaci); Milano.
(r. 60); 13 scioccanti (r. 70); 14 stare insieme 3 Stato Pontificio; papa-re Pio IX; Roma.
alla pari (r. 71). 4 Regno delle due Sicilie; dinastia dei Borboni
(spagnoli); Napoli.
Alla proclamazione del Regno d’Italia mancavano
una parte del Lombardo Veneto e lo Stato
Pontificio.
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Soluzioni
2e 1 far scoppiare; 2 stipulare; 3 firmare; 4 ratificare; 3b Ascolto.
5 proclamare; 6 attuare; 7 adottare; 8 approvare; 3c 1 b; 2 c; 3 e; 4 d; 5 a; 6 f; 7 g; 8 i; 9 h.
9 rivendicare; 10 esercitare.
3d 1 Saluta le rive del Giordano.
2f fondata, arrestati, costretto, stabilito, diffusasi, 2 Le torri atterrate di Sionne.
ottenuto, liberata, protetta, unita, formato, delusi.
3e 1, 4, 5, 14, 11, 15, 3, 7, 9, 8, 6, 2, 10, 12, 13, 16.
2g Relative: La Giovine Italia, l’associazione politica L’attività di trascrivere la parafrasi accanto al testo
fondata da Mazzini che era stata fondata; il originale è facoltativa; può tuttavia aiutare lo
giovane Giuseppe Garibaldi, costretto a fuggire in studente a seguire il significato del testo durante
Sud America che era stato / fu / costretto; l’ascolto del brano.
Un’ondata rivoluzionaria […] travolge l’ordine
3f Soluzione possibile: Il Va pensiero rappresenta
stabilito dal Congresso di Vienna che era stato
stabilito; La rivolta, diffusasi nei Regni e nei Ducati il dolore di un popolo privato della libertà
italiani, mette in crisi il potere degli austriaci che e della propria patria, per questo durante il
si era diffusa; non vuole che proseguano verso Risorgimento le popolazioni del Nord Italia,
Roma, protetta dai francesi che era protetta; un che si trovavano sotto la dominazione austriaca,
movimento antisabaudo formato da bande armate si identificavano in questi versi: Va, pensiero,
che era formato; contadini delusi sull’ali dorate; / Va, ti posa sui clivi, sui colli, /
dall’unificazione che erano stati delusi. Ove olezzano tepide e molli, / L’aure dolci
Temporali: Liberata la Lombardia, insorgono la del suolo natal! (vv. 1-4); Oh mia patria sì bella
Toscana, Parma, Modena Dopo che era stata e perduta! / Oh membranza sì cara e fatal!
liberata; l’Italia unita sarà una monarchia (vv. 7-8).
quando sarà stata unità. 3g Nel 2011, anno di grave crisi economica, si aprì in
2h 1 Il participio passato spesso ha valore passivo; negli Italia un vivace dibattito sull’opportunità
esempi sostituisce una forma attiva solo in due frasi: o meno di tagliare i fondi alla cultura. Si
La rivolta, diffusasi nei Regni e nei Ducati italiani,… scontravano da una parte le esigenze del Ministro
e Ottenuto l’appoggio dell’imperatore… dell’Economia, il quale riteneva indispensabile
2 Quando sostituisce una frase temporale il tagliare le spese considerate “superflue” per
participio passato precede il nome a cui si riferisce risanare il bilancio dello Stato e, dall’altra parte,
(mentre quando ha valore di aggettivo in genere lo le ragioni di coloro che operavano nel mondo
segue). della cultura e dello spettacolo, che ritenevano
3 Per dare maggiore brevità e compattezza al testo. dannosi e miopi questi tagli poiché andavano a
2i il nome; segue (attenzione: se il pronome segue il colpire un settore per il quale l’Italia è conosciuta
verbo forma con esso un’unica parola). nel mondo.
2l 1 inviati; 2 sostenuto; 3 Reclutato; 4 invasa 3h 1 quindi; 2 ma; 3 se; 4 tanto o solo; 5 mentre; 6 se;
dall’esercito, si arrende…; 5 insorti, ma pentitosi 7 veramente.
chiese l’aiuto…; 6 sviluppatosi. 3i Soluzione possibile: Sono polemiche perché
criticano i tagli dei fondi destinati alla cultura
proposti dal governo del momento. Secondo Muti
le parole «Oh mia patria sì bella e perduta»
pp. 136-137 esprimerebbero quindi la situazione dell’Italia in
Percorso 3 quel momento.
La lingua dell’ Opera lirica
3a 1 Andò in scena il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala
e il successo fu trionfale. pp. 138-139
2 Perché le vicende narrate nell’opera del popolo
ebreo conquistato dai babilonesi sembravano simili
Percorso 4 
Tutta colpa
a quelle delle popolazioni del Lombardo Veneto che di Garibaldi
erano sotto la dominazione austriaca. 4a L’immagine a sinistra è una classica
3 Durante l’esecuzione al teatro La Fenice di rappresentazione di Giuseppe Garibaldi a cavallo,
Venezia, mentre nei palchi sedevano gli ufficiali con la camicia rossa, in atteggiamento battagliero.
austriaci. A destra abbiamo un’immagine di un personaggio
4 Rigoletto, Il trovatore, La traviata. di fantasia (in Italia noto come Mastro Lindo) reso
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Soluzioni
popolare dalla pubblicità di un detersivo per le a pp. 138 e 139. Le differenze evidenti sono relative
pulizie della casa. Il contrasto tra le due figure serve all’assenza del cavallo (qui Garibaldi tiene in mano
a stimolare la curiosità dello studente rispetto al degli zuccherini e sembra alla ricerca del suo
contenuto del brano che andrà ad ascoltare. Il animale), alla postura qui poco “eroica” e alla
rapporto tra i due personaggi si chiarirà durante la dimensione della statua (nel quadro di p. 139
comprensione del brano. Garibaldi appare alto, mentre a grandezza naturale
4b 1 Di uno spettacolo comico / un monologo. è piuttosto basso). Raccolte le idee degli studenti,
2 È scarna, povera, confusa, come se si fosse può essere fornita l’interpretazione che l’artista
durante le prove. stesso ha dato della sua opera: Xhafa pensa alla
3 L’attore principale è uno, più un’attrice che fa da figura di Garibaldi come metafora della ricerca
“spalla”. dell’identità italiana, oggi in continua ridefinizione
4 Si parla della spedizione dei Mille di Garibaldi. in un incontro-scontro tra popoli provenienti da
4c 1 Goldrake (UFO Robot Goldrake è il protagonista culture differenti coinvolti nella grande migrazione.
di un cartone animato televisivo giapponese); In questo senso l’artista non intende la figura di
2 Mandrake (Mandrake il mago, conosciuto Garibaldi in quanto “eroe dei due mondi”, ma
semplicemente come Mandrake – pronuncia come semplice uomo, da cui il titolo dell’opera,
corretta [Mä‘ndreik], sebbene in Italia spesso venga Giuseppe. Il cavallo che Garibaldi deve ritrovare è
pronunciato [Mandrache] – , è un personaggio dei per l’artista il simbolo del tempo che passa e quindi
fumetti che fece il suo esordio sui quotidiani del mutamento che travolge la nostra società. Il
statunitensi nel 1934); 3 Batman e Robin (Batman è mezzo con il quale tenta di rintracciarlo sono delle
un personaggio dei fumetti che è diventato una zollette di zucchero che tiene in mano e nella borsa;
delle icone più importanti del fumetto supereroico. non si pone, quindi, come il condottiero che con la
Robin è il suo giovane assistente); 4 l’Uomo forza ottiene quello che cerca, ma quale essere
Invisibile (L’uomo invisibile è un romanzo di umano che stabilisce un contatto attraverso
fantascienza scritto da Herbert George Wells nel la dolcezza e la rassicurazione. La società moderna
1881, il cui protagonista è uno scienziato che non ha più bisogno degli eroi, ma di uomini pronti
scopre il metodo per diventare invisibili); 5 Mastro al confronto e al dialogo.
Lindo (è il personaggio che rappresenta il marchio
di un detersivo prodotto da una multinazionale
e diffuso in tutto il mondo. È conosciuto all’estero pp. 140-142
come Mr. Clean, Don Limpio, Meister Proper,
Mr. Propre); 6 il capitano Achab (è un personaggio Percorso 5 
La “questione
del romanzo Moby Dick di Herman Melville. È il meridionale”
capitano della baleniera Pequod, da lui armata 5a Risposta aperta.
unicamente per dare la caccia alla mostruosa
5b ritorsioni (più formale) = vendette; debellare (più
balena bianca che gli ha mozzato una gamba).
formale) = sconfiggere; leva obbligatoria (più
4d 1 Commercianti; 2 notai; 3 con la moglie; 4 78 anni; formale) = servizio militare; latifondisti (più formale)
5 col nipote; 6 Soffrivano; 7 appena; 8 vomitavano. = proprietari terrieri; reclutare (più formale) =
4e Soluzione possibile: paradossale, tragicomico, arruolare.
sarcastico, grottesco, satirico. 5c b.
4f Risposta aperta. 5d 1 I nuovi governanti impongono pesanti tasse
4g Produzione libera. L’insegnante può stimolare gli indiscriminatamente a piccoli e grandi proprietari
studenti alla produzione raccogliendo immagini di (i piccoli proprietari falliscono) e alla popolazione,
oggetti (o eventualmente oggetti reali, se possibile) che è in maggioranza povera; non viene mantenuta
e mettendole a disposizione degli studenti (appese la promessa di assegnare le terre ai contadini; viene
sui muri o disposte sui banchi in modo che gli introdotto il servizio militare obbligatorio (della
studenti possano girare per la classe e osservarle) durata di 6 anni), il quale sottrae braccia alle
perché possano prendere ispirazione prima famiglie contadine che sono sempre più povere.
di iniziare a scrivere. 2 Il brigantaggio è un fenomeno che si diffonde in
4h Produzione libera. L’insegnante può stimolare la alcune regioni del Sud (Calabria, Puglia, Basilicata e
riflessione chiedendo agli studenti di confrontare Campania); si tratta di bande armate formate da
questa immagine di Garibaldi con quelle dei quadri soldati dell’ex esercito borbonico (e anche da
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Soluzioni
mercenari stranieri), contadini da sempre favorevoli
alla monarchia e furfanti che derubavano i ricchi e si pp. 143-145
rifugiavano sulle montagne; diventa con il tempo
una specie di guerra civile con atti di violenza e
Percorso 6 
La “questione
uccisioni sia dalla parte dei briganti che da quella del
settentrionale”
governo che li combatteva. Per sconfiggere il 6a Risposta aperta.
brigantaggio i piemontesi inviano molti soldati Nel primo manifesto la gallina dalle uova d’oro
(metà dell’esercito) che rispondono in maniera rappresenta il Nord Italia che produce molta
feroce agli attacchi dei briganti: con tribunali militari, ricchezza, la quale però va tutta nelle mani di Roma
processi sommari, condanne a morte e molte “ladrona” (grande ladra) rappresentata dalla grassa
uccisioni anche di contadini che li appoggiano. Il signora col cesto. Compaiono anche i simboli e la
brigantaggio viene annientato nel 1865. bandiera della Lega con Alberto da Giussano, citato
5e Produzione libera. da alcuni come colui che fondò la Compagnia della
Morte, un‘associazione militare di 900 giovani
5f 1 pesanti, terrieri, povera; 2 incolte; 3 obbligatorio, cavalieri scelti con il compito di difendere fino alla
contadine/povere; 4 cosiddetto; 5 vera e propria; morte il Carroccio, simbolo della Lega Lombarda,
6 militari, sommari; 7 organizzata; 8 malavitosa; contro l‘esercito imperiale di Federico I Barbarossa,
9 natale; 10 giovanile. imperatore del Sacro romano impero (XII secolo).
5g Regola: 1 primo; 2 contrastivo. Pur essendo la figura di Alberto da Giussano priva di
5h Tabella: frase scissa esplicita: finito; frase scissa fondamento storico, nell‘immaginario collettivo
implicita: infinito. rimane un simbolo della battaglia di Legnano
Riquadro attenzione: soggetto. (1176), celebrata durante il Risorgimento come una
5i 1 È con Marco che sono andato al mare vittoria del popolo italiano contro l‘invasore
quest’estate. (esplicita) straniero. Il secondo manifesto indica 4 punti
2 Sono i latifondisti che hanno trascurato fondamentali del programma politico della Lega: il
le campagne. (esplicita) / Sono i latifondisti ad aver federalismo fiscale (vedi esercizio 6b nella stessa
trascurato le campagne / Sono stati i latifondisti pagina), la lotta contro l’immigrazione clandestina
a trascurare le campagne. (implicita) in Italia, la difesa dei prodotti tipici italiani contro la
3 È a causa della pressione fiscale che mio padre diffusione dei prodotti stranieri, la semplificazione
è stato costretto a chiudere la sua ditta. (esplicita) della burocrazia italiana. Il terzo manifesto
4 È per ridurre le emissioni nocive nell’aria che rappresenta un’idea ricorrente nella propaganda
vogliono introdurre il bus elettrico. (esplicita) leghista, ovvero l’identificazione del popolo italiano
5 È a causa di Marco che si sono lasciati. (esplicita) con gli indiani d’America ridotti a vivere nelle riserve
6 È grazie al mio lavoro che ci trasferiremo a Roma. dopo l’arrivo degli europei nel loro continente. Così
(esplicita) finiranno gli italiani, secondo la Lega, se non
7 Sono le strade e le scuole che mancavano al Sud. fermeranno l’“invasione” degli immigrati stranieri.
(esplicita) / Erano le strade e le scuole a mancare 6b 1 federalismo; 2 secessionismo; 3 federalismo
al Sud. (implicita) fiscale.
8 È alle imprese del Nord che era affidata la 6c Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere.
costruzione delle infrastrutture. (esplicita)
6d 3.
9 È a un campo ecologico estivo che iscriverò Lucia.
(esplicita) 6e 3, 4.
10 Sono 120.000 i soldati che l’esercito inviò per la 6f 1 federalismo; 2 leghisti; 3 orientate al; 4 sottratto
repressione del brigantaggio. (esplicita) al; 5 ladrona; 6 andate a; 7 continua a;
11 Non sono io che ho ordinato le patatine. 8 Sicuramente; 9 federalista; 10 rappresentata dal;
(esplicita); / Non sono stato io a ordinare / ad aver 11 proposte; 12 separazione dal; 13 rappresentanti;
ordinato le patatine. (implicita) 14 lontano/i da; 15 partitocrazia; 16 promozione.
12 Fu/È la concorrenza dei prodotti agricoli del Nord 6g 1 La Lega è un partito che ha fatto del populismo la
che rovinò i contadini meridionali. (esplicita). / Fu la sua strategia d’azione, tanto che è riuscita a
concorrenza dei prodotti agricoli del Nord guadagnarsi / così che si è guadagnata posizioni di
a rovinare / ad aver rovinato i contadini meridionali. potere crescenti. (e)
(implicita) 2 In una scuola pubblica sono stati affissi dei simboli
di un partito, con il sole delle Alpi, in quanto /
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Soluzioni
perché si è preteso che quel partito appartenesse 7b Autore e opera
alla storia padana dei popoli che vivevano in quel Anno, luogo di nascita e origine familiare di
comune. (b) Giuseppe Tomasi di Lampedusa: 1896, Palermo,
3 Il Nord cresce sempre di più / continua a crescere famiglia nobile.
proprio perché è favorito dai provvedimenti che Personalità dello scrittore: taciturno, solitario.
assume il governo. (perifrasi verbale: azione ripetuta Evento importante per la carriera letteraria
e protratta nel tempo) dello scrittore: partecipazione al Congresso
4 Ma è l’introduzione della leva obbligatoria a letterario di San Pellegrino.
togliere alle famiglie contadine le braccia migliori, Anno di pubblicazione del Gattopardo: 1958.
tanto da portarle / così che vengono portate alla Successo del romanzo: Premio Strega, 100.000
miseria. (e) copie vendute.
5 Non a caso l’autore domanda: «Le due Germanie, Luogo e periodo storico di ambientazione del
anche se erano divise da una diversa visione del romanzo: Sicilia, negli anni della conquista da
futuro e da un muro, in vent’anni sono tornate una. parte delle truppe garibaldine.
Perché da noi non è successo?». (c) Trama: soluzione possibile: il Principe di Salina si
6 Attraverso una rilettura della storia che per alcuni reca nella residenza estiva di Donnafugata insieme
è una conquista e per altri una liberazione, l’autore alla famiglia nel momento in cui le truppe di
porta alla luce una serie di fatti che sono stati Garibaldi sono sbarcate in Sicilia. Qui il nipote
volutamente rimossi. (a) Tancredi, che ha combattuto con Garibaldi, conosce
7 Fuori da questa tenda i volontari sono in procinto la figlia del sindaco, Angelica. I due si sposano. Alla
di prepararsi per imbarcarsi per un viaggio lungo e fine del romanzo il Principe muore solo.
pericoloso e non sanno che cosa li aspetterà al Sud. Altri romanzi pubblicati dallo scrittore:
(perifrasi verbale: azione in corso) nessuno.
6h 1 Ha due tempi: il gerundio presente/semplice Anno e regista del film tratto dal romanzo:
(es. andando, prendendo, partendo) e quello 1963, Luchino Visconti.
passato/composto (es. essendo andato, avendo Anno e luogo della morte dello scrittore:
preso, essendo partito). 1957, Roma.
2 Introduce una frase secondaria, quindi deve Personaggio del romanzo
essere accompagnato da una frase principale. Tancredi
3 I pronomi si mettono dopo il verbo – dopo Ruolo e relazione con gli altri personaggi:
l’ausiliare con un gerundio composto – formando nipote preferito di don Fabrizio, fidanzato e poi
con esso una sola parola (es. portandole, avendogli marito di Angelica.
scritto, prendendone). Descrizione: vivace, esuberante, povero.
6i 1 In caso di soggetti uguali se si esplicita il soggetto Angelica
del verbo al gerundio e lo si mette dopo il verbo. Ruolo e relazione con gli altri personaggi: figlia
2 Se il soggetto è impersonale, generico (es. se si del sindaco di Donnafugata, fidanzata e poi moglie
parla molto). di Tancredi.
3 Con verbi impersonali come piovere. Descrizione: bella, prorompente, ricca.
Don Calogero Sedara
Ruolo e relazione con gli altri personaggi:
sindaco di Donnafugata, padre di Angelica.
pp. 146-147 Descrizione: ricco, potente, borghese.
Percorso 7 7c Il frack o marsina è un abito maschile formale che
va indossato la sera e portato con la cravatta bianca.
I l Gattopardo Oggi l’occasione mondana più nota nella quale
di Giuseppe Tomasi viene indossato è la cerimonia di consegna dei
di Lampedusa premi Nobel.
7a Il gattopardo è un felino selvatico e rappresenta la 1, 3, 2, 8, 5, 7, 4, 6.
forza e la fierezza. Nella frase i nobili sono 7d 1 Per non mettere in imbarazzo delle persone che
paragonati ai gattopardi e ai leoni (animali secondo lui non si potevano permettere abiti
cacciatori), mentre i borghesi sono paragonati agli eleganti.
sciacalli e alle iene (che si nutrono principalmente di 2 Perché il sindaco sta per entrare con un abito più
animali morti). formale ed elegante di quello del padrone di casa.
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Soluzioni
3 Per don Calogero è il simbolo della sua ascesa l’opinione di altri: Aprile chiude con fiducia:
sociale in seguito alle ricchezze acquisite. Per il «Credo che non ci sia terra […]» (rr. 66-67).
Principe è il simbolo di una rivoluzione che sovverte Uso delle congiunzioni e e ma all’inizio delle
l’ordine sociale, della borghesia che sostituisce la frasi: Ma ha anche la portata dell’analisi storica
nobiltà. (rr. 38-39); E poi la storia dimenticata, negata,
4 Allo sbarco dei Mille di Garibaldi a Marsala. rimossa (rr. 49-50).
5 Ironico. L’ironia si evince, ad esempio, nelle Lessico
iperboli (esagerazioni) utilizzate per definire l’effetto Parole colte o “tecniche”: fomentato (r. 4),
creato dall’abito di Don Calogero: Non rise invece il ricredersi (r. 27), errata (r. 28), turbinosa (r. 35),
Principe al quale, è lecito dirlo, la notizia fece un rimossa (r. 50).
effetto maggiore del bollettino dello sbarco a Uso di sinonimi: Sud/Mezzogiorno/Meridione,
Marsala. Quello era stato un avvenimento previsto, differenza/disuguaglianza.
non solo, ma anche lontano e invisibile. Adesso, Punteggiatura
sensibile come egli era, ai presagi e ai simboli, Uso del punto invece della virgola: Che i Mille
contemplava la Rivoluzione stessa in quel cravattino erano quasi tutti «avanzi di galera». Che i
bianco e in quelle due code nere che salivano le piemontesi imposero (rr. 61-62).
scale di casa sua. Uso delle virgolette: «sterminare gli italiani del
Sud» (rr. 60-61), «avanzi di galera» (r. 62).
7e Reazione emotiva: avevano perso l’obiettività e la
1 La sintassi semplice e breve rende lo stile molto
capacità critica.
diretto; le frasi sono più invasive e colpiscono il
Chi la prova: gli uomini.
lettore.
Reazione emotiva: non riuscivano più a respirare
2 Attraverso un uso frequente delle virgolette
per la sorpresa.
quando cita frasi o espressioni dal libro.
Chi la prova: i membri della famiglia Salina.
3 Non vi è un’opinione esplicita in favore
Come viene detto nel testo? Rimasero col fiato
del libro, ma il fatto che le affermazioni non
in gola.
vengano contraddette ci dice che il giornalista
Reazione emotiva: aveva sentito salire il sangue condivide, almeno nella sostanza, i contenuti
alla testa. del libro.
Chi la prova: Tancredi.
Come viene detto nel testo? Sentì come gli 2 Soluzioni possibili:
pulsassero le vene delle tempie. 1 È stata una vera e propria guerra, e la guerra è
sempre brutta e sporca, ma va raccontata per
7f Era alta e ben fatta, aveva la carnagione chiara conoscere ciò che è accaduto ieri, così da
(paragonata a crema fresca) e la bocca infantile, comprendere meglio ciò che capita oggi.
i capelli neri (color notte) ondulati, gli occhi verdi 2 Quindi nel libro si dice dei campi di
un po’ crudeli. concentramento istituiti dagli italiani del Nord per
7g Produzione libera. detenere e «sterminare gli italiani del Sud»; si
racconta che i Mille erano quasi tutti «avanzi di
galera»; si ricorda che i piemontesi imposero «una
tassa aggiuntiva ai meridionali, per pagare le spese
pp. 148-149 della guerra di conquista del Sud, fatta senza
Scrivere
un articolo nemmeno dichiararla».
di giornale 3 Risposta aperta.
1 Sintassi 4 I titoli di giornale sono costruiti con uno stile
Frasi brevi: Ogni guerra, però, va raccontata (r. 56). nominale (sono tutti senza verbo) e sono quasi tutti
Frasi senza verbo: L’unificazione, o forse «la segmentati, cioè divisi in due parti dai due punti;
retorica dell’unificazione». E poi la storia spesso la prima parte fornisce il contesto spazio-
dimenticata, negata, rimossa (rr. 49-50). temporale o il protagonista della notizia.
Separazione principale e secondaria: 5 Produzione libera.
Ignoravo che i fratelli d’Italia ebbero pure diritto 6 Produzione libera.
di saccheggio […]. E che fecero vere e proprie stragi
7 Produzione libera.
(rr. 50-53); Che i Mille erano quasi tutti «avanzi
di galera» (rr. 61-62). 8 Lettura.
Presenza del discorso diretto per indicare
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Voce
07 alle emozioni
Seconda sorpresa:
pp. 150-151 Chi l’ha fatta e chi l’ha ricevuta? Cristina ha fatto
1 Risposta aperta. una sorpresa al futuro marito.
Di che sorpresa si è trattato? Ha acquistato dal
2 Risposta aperta.
comune e regalato al futuro marito la panchina su
3 1 La Follia propone di giocare a nascondino. cui lui aveva scritto “Ti amo”.
2 I sentimenti invitati sono: la Curiosità, la Paura, la Per quale occasione? Come regalo per Natale.
Pigrizia, la Fretta, la Timidezza, la Gioia, la Tristezza, Altra sorpresa:
l’Insicurezza, l’Invidia, l’Orgoglio, la Disperazione e Di che sorpresa si è trattato? Ha nascosto in uno
l’Amore. stivaletto che la moglie si è portata in viaggio una
3 La Curiosità si fa avanti per prima. pietra di giada che Marta conserva ancora oggi
4 La Curiosità è la prima a esprimere entusiasmo come portafortuna.
per la proposta della Follia, ma anche la prima a Per quale occasione? In occasione del viaggio di
essere trovata; la Paura e la Pigrizia non prendono Marta nella Terra del Fuoco.
parte al gioco; la Fretta si nasconde dove le capita,
1c 1 sotto il cuscino, in un paio di calze, sotto il terzo
la Timidezza tra gli alberi, la Gioia si mette a correre
paio di slip, sotto il coperchio della scatola dell’orzo,
e non si nasconde; la Tristezza incomincia a
nel sacchetto del pane pronto in freezer, all’interno
piangere perché non sa dove nascondersi; l’Invidia e
del cartone del rotolo della carta igienica, dentro
l’Orgoglio si uniscono e si nascondono dietro a un
una pentola, in un paio di scarpe.
sasso; la Disperazione, vedendo che si era già
2 un vestito che ti metti ogni mattina nell’alzarti; un
arrivati a 99, prova sconforto e non si nasconde;
conto corrente che va regolarmente ricaricato per
l’Insicurezza viene trovata sopra a un recinto perché
non trovarsi in rosso.
ha esitato a nascondersi da una parte o dall’altra;
l’Amore si nasconde in un rosaio ed è il più difficile 1d Produzione libera.
da scovare. 1e Produzione libera.
5 L’Amore è cieco perché la Follia, che non riesce a 1f Significa sorprendersi e sorprendere qualcuno.
trovarlo, sentendo un lamento che proviene dal
1g 1 Molte scoperte in campo scientifico nascono dalla
rosaio, fruga con un bastone e una spina si conficca
capacità di lasciarsi sorprendere, magari cercando
nell’occhio dell’Amore rendendolo cieco. La Follia,
qualcos’altro.
terribilmente dispiaciuta per ciò che ha causato,
2 Siamo programmati per attivarci di fronte alle
promette all’Amore di assisterlo per sempre.
novità e questo ci ha permesso di sopravvivere;
6 Risposta aperta. anche la mimica della faccia che accompagna la
reazione di fronte a una sorpresa indica che siamo
in allerta e ci stiamo preparando ad agire.
pp. 152-156 3 Le diverse forme di arte (pittura, poesia, letteratura
e cinema) hanno da sempre sfruttato l’effetto
Percorso 1 
Sorpresa! sorpresa, per esempio costruendo finali con colpi di
1a Risposta aperta. scena; anche la pubblicità commerciale cerca di
1b Prima sorpresa: stupire per attirare l’attenzione di chi compra.
Chi l’ha fatta e chi l’ha ricevuta? Marta ha fatto 4 La sorpresa è alla base di tutti i sentimenti perché
una sorpresa al marito. è l’emozione iniziale che dura pochi secondi, poi
Di che sorpresa si è trattato? Prima di partire per attraverso l’analisi il cervello elabora e passa a
un viaggio ha nascosto in casa molte lettere un’altra emozione.
d’amore facendo in modo che il marito ne trovasse 1h 1 anomalia (r. 10); 2 imprevisto (r. 11);
una al giorno per non fargli sentire la sua assenza. 3 (ai) primordi (r. 24); 4 spalancarsi (r. 27);
Per quale occasione? In occasione del suo viaggio 5 hanno imboccato strade (r. 54); 6 fluttuanti (r. 56);
nella Terra del Fuoco. 7 arguta (r. 74); 8 fragorosa (r. 78).
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Soluzioni
1i 1 fragorosa; 2 esotici; 3 arguta; 4 muscolare; 2c Produzione libera.
5 fluttuanti; 6 finale. 2d Risposta aperta.
1l 1 ci si (si impersonale “uno” + verbo riflessivo), li si 2e 1 a; 2 b; 3 b; 4 a.
(uno nota i rumori); 2 le si (uno cerca le sorprese);
2f Soluzioni possibili: 1 giudicare (È meglio non giudicare
3 li si (uno abitua i bambini), se ne (uno inserisce una
gli altri perché se ci trovassimo nella stessa situazione
figura nuova); 4 li si (uno apprezza i finali a sorpresa),
è possibile che ci comporteremmo anche peggio);
ci si (si impersonale “uno” + verbo riflessivo); 5 vi si
2 rovinarsi (Con il suo comportamento libertino si è
(particella locativa “lì” + verbo riflessivo).
rovinato la reputazione); 3 infrangere (Se in una
Nella combinazione vi si della frase 5 non è presente
società la giustizia funziona si è più inclini a non
il si impersonale.
infrangere la legge); 4 seguire (Seguire i propri
1m Si impersonale con pronome diretto/indiretto: principi può causare sofferenza.); 5 avere (Non
li si nota, le si cerca, li si abitua, li si apprezza. importa se abbiamo perso, l’importante è avere la
Regola: pronome diretto/indiretto + si impersonale. coscienza a posto.); 6 mantenere (Chi sa mantenere
Si impersonale con particella ne: se ne inserisce le promesse è una persona responsabile e affidabile);
una. 7 ricambiare (Non è vero altruismo aiutare solo chi
Regola: si impersonale (che diventa se) + particella ne. sappiamo ci potrà ricambiare il favore);
Si impersonale con verbo riflessivo: ci si accorge, 8 commettere (Si commette un reato anche quando
ci si diverte. si omette di soccorrere qualcuno per strada);
Regola: ci + si. 9 mostrare (Se si è timidi è difficile mostrare interesse
1n 1 la si; 2 la si; 3 li si / lo si; 4 li si; 5 ci si; 6 ci si; 7 li si; per qualcuno.); 10 provare (Provare affetto per
8 se ne; 9 Li si; 10 se ne; 11 ci si; 12 lo si; 13 gli si; qualcuno significa provare tenerezza nei suoi
14 Ci si; 15 ci si; 16 ci si; 17 la si. confronti).
1o Sono costruzioni causative con i verbi fare e lasciare 2g Hanno in comune la congiunzione se e sono
+ infinito. formate da due parti (una frase secondaria e una
1p Lasciare + infinito ha significato di “permettere, principale). Esprimono un’ipotesi.
dare il permesso, il consenso a qualcuno”; fare + Regola: 1 condizione; 2 conseguenza.
infinito ha il significato di “obbligare qualcuno a 2h La scelta dei modi e dei tempi dipende dal grado di
fare qualcosa”. certezza che il parlante ha che la condizione si
1q 1 faccio; 2 fanno; 3 farmi; 4 lasci; 5 faceva; realizzi o meno.
6 lasciava; 7 Fai. 1 realistica e certa; 2 possibile ma poco probabile;
1r prima; dopo. 3 impossibile: non si è realizzata nel passato.
1s 1 Mi raccomando, bagna tutti i giorni queste 2i Primo tipo: frasi 2, 4, 5; se + presente/futuro +
piante, non lasciarle morire. presente / futuro / condizionale presente.
2 La dottoressa gli ha fatto prendere i calmanti tutti Secondo tipo: frasi 1, 3, 6; se + congiuntivo
i giorni. imperfetto + condizionale presente.
3 Escogitai un piano per fargliene ritrovare una al Terzo tipo: se + congiuntivo trapassato +
giorno. condizionale passato.
4 Gliela lasciamo guardare per un’ora al giorno. 2l 1 Se non lo racconti/racconterai a nessuno, ti svelo un
5 Mia madre me la faceva mangiare. segreto.
6 Glielo facevano fare anche se l’acqua era fredda. 2 Se non fosse una persona egoista e irresponsabile,
7 Il mio capufficio gliele ha fatte prendere a ottobre. si sarebbe sposato.
8 Se verrà da te a Londra, ti prego di farlo parlare 3 Se Carla non avesse soccorso un ciclista investito da
solo in inglese. un’auto, non sarebbe rientrata tardi.
9 Lasciagliela leggere. 4 Se non mi fossi prontamente tuffato nel fiume a
salvarla, sarebbe annegata.
5 Se tradissi il mio ragazzo, avrei subito i sensi di
colpa.
pp. 157-160
6 Se non fosse onesto, non avrebbe successo.
Percorso 2 
Tra bene e male 7 Se lo chiami ora, ti dà sicuramente una mano.
2a Risposta aperta. 2m Produzione libera.
2b Risposta aperta.
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Soluzioni

pp. 161-163 pp. 164-165


Percorso 3 
Conflitti tra genitori Percorso 4
e figli L
 ’amica geniale
3a Risposta aperta. di Elena Ferrante
3b 2, 3, 5. 4a Risposta aperta.
3c 1 Il padre e la madre non condividono la decisione 4b 1 Hanno 9-10 anni.
del figlio di voler fare un provino per partecipare alla 2 In questo brano la protagonista prova verso Lila:
trasmissione Il Grande Fratello. ammirazione per il coraggio che mostra sempre e
2 Provano rabbia. Il padre provoca e umilia il figlio, il fiducia nelle sue capacità organizzative.
figlio reagisce difendendosi; il litigio si fa violento 3 Racconta di una giornata in cui decidono di non
(urlano, si insultano, si spintonano). andare a scuola e di esplorare il territorio oltre il loro
3 La madre interviene poco, cerca di calmare il quartiere con l’idea di raggiungere il mare, che non
marito, la pensa come lui ma si esprime con parole avevano mai visto (la protagonista forse sì, ma ne ha
più calibrate senza insultare il figlio. un ricordo vago).
3d Padre: È un’esperienza umiliante. 4 In questa parte di testo si fa cenno a genitori che
Madre: Umiliantina. non hanno tempo, soldi e voglia di fare gite al mare
Figlio: Per me no. Ho delle doti, ho già fatto un con i figli, a una colazione povera a base di pane e
book fotografico, perché non le posso sfruttare? latte, quindi si suppone che provengano da un
Padre: Non sono doti, sono cazzate, è una ambiente sociale umile.
scorciatoia, un modo facile di guadagnarsi la vita. 4c 1 c; 2 a; 3 b.
Figlio: 300.000 euro non sono una scorciatoia. 4d Soluzioni possibili:
Padre: I soldi vanno guadagnati veramente non 1 brano pp. 164-165: Lila mi spinse a fare un’altra
stando tutto il giorno seduti su un divano a fare delle tante cose che da sola non avrei mai avuto il
niente insieme a un branco di deficienti analfabeti. coraggio di fare (rr. 1-2).
Madre: Sono dei decerebrati. 2 brano pp. 164-165: Mi fidai come al solito,
Figlio: Sei milioni di italiani seguono Il Grande e andò proprio come aveva detto lei (rr. 12-13);
Fratello, come è possibile che siano tutti stupidi? parte c: E non sentii la responsabilità della via giusta.
Madre e padre: Sì, lo sono. Ci tenevamo per mano, avanzavamo fianco a
Figlio: No, siete voi che vi sbagliate; a me piace fianco, ma per me, secondo il solito, era come se
stare con quella gente. Lila fosse dieci passi più avanti e sapesse di preciso
3e 1 1 volgare: prendi a calci nel culo; non volgare: cosa fare, dove andare. Ero abituata a sentirmi la
prendi a calci nel sedere. seconda in tutto e perciò ero sicura che a lei, che da
2 volgare: un provino del cazzo; non volgare: un sempre era la prima, fosse tutto chiaro (rr. 2-5).
provino che non vale niente. 3 brano pp. 164-165: La notte precedente non
3 volgare: sono cazzate; non volgare: sono riuscii a dormire (r. 14); Abituate dai libri di scuola a
stupidaggini, cose senza importanza e valore. parlare con molta competenza di ciò che non
4 volgare: branco di deficienti; non volgare: avevamo mai visto, era l’invisibile che ci eccitava
sciocchi. (rr. 20-21).
5 volgare: siamo tutti coglioni; non volgare: siamo 4 brano pp. 164-165: Procedemmo tesissime. Poi
tutti stupidi. Lila lanciò un grido e rise per come il suono
2 1 d; 2 b; 3 g; 4 a; 5 f; 6 c; 7 e. esplodeva violento. Subito dopo gridai io e risi a mia
volta. Da quel momento non facemmo che gridare,
3f Senti, Va beh, Senti, no?, Ecco.
insieme e separatamente: risate e grida, grida e
3g Soluzione possibile: Padre: fastidio, arrabbiatura, risate, per il piacere di sentirle amplificate. La
impazienza. Figlio: rabbia, contrarietà, sconcerto. tensione si allentò, cominciò il viaggio. (rr. 38-41);
3h Produzione libera. parte c: Mi accorsi che si girava spesso indietro e
3i Produzione libera. presi a girarmi anch’io. La sua mano cominciò a
sudare (rr. 10-11).
5 brano pp. 164-165: Avevamo davanti a noi tante
ore in cui nessuno dei nostri familiari ci avrebbe
cercate. Quando penso al piacere di essere liberi,
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Soluzioni
penso all’inizio di quella giornata (rr. 42-43), giornalista, i meriti del film sono: l’ironia su alcuni
Mi sentii esposta all’ignoto con gioia (r. 45). luoghi comuni, la tematizzazione di certi pregiudizi
6 parte c: La sentivo come se avesse tutto ordinato e la colonna sonora.
nella testa […] e mi abbandonai con allegria 3 Dagli anni dell’asilo a oggi che hanno 12 anni.
(rr. 6-7). È iniziata perché Davide, non amando il calcio, ha
7 parte a: Ebbi paura, ma ciò che mi spaventò di più incominciato a fare compagnia a Matteo che,
fu l’espressione di Lila, per me nuova. Aveva la nonostante la passione, non poteva giocare perché
bocca aperta, gli occhi spalancati, guardava costretto sulla sedia a rotelle. Hanno gusti molto
nervosamente avanti, indietro, di lato, e mi diversi: a Matteo piacciono la Juve e il rock, a Davide
stringeva la mano molto forte. Possibile, mi chiesi, invece la musica classica.
che abbia paura? Cosa le stava succedendo? […] 5c Produzione libera. Per creare un’atmosfera affettiva
La vidi agitata come non l’avevo mai vista. C’era rilassata e favorevole all’attività potete mettere una
qualcosa – qualcosa che aveva sulla punta della musica di sottofondo o proiettare immagini
lingua ma non si decideva a dirmi – che evocative sul tema dell’amicizia.
all’improvviso le imponeva di trascinarmi in fretta a
5d Studente A: Così abbiamo salvato il lupo.
casa (rr. 4-9); parte c: Cosa stava succedendo?
Studente B: Il lupo salvato mangia dalle mani di
(r. 10), Perché Lila guardava indietro? Perché aveva
una donna.
smesso di parlare? Cosa c’era che non andava? Studente C: Ciao Navarre.
(rr. 13-14).
8 parte a: Non capivo: perché non proseguivamo? 5e a 8; b 4; c 9; d 1; e 6; f 3; g 5; h 10; i 7; l 2; m 12;
(rr. 9-10); parte b: Per tutta la notte cercai di capire n 11; o 14; p 13.
che cosa fosse realmente successo (rr. 8-9). Non mi 5f 1 è stato sparato; 2 era stato effettuato; 3 venne
ci raccapezzavo (r. 12). liberato; 4 viene sottoposto; 5 vada tutelata;
4e 1 Male: Lila decide di tornare indietro perché sta 6 è stato trasferito, essere sottoposto.
arrivando un forte temporale, la madre della Regola: azione, oggetto, agente, rilevante.
protagonista scopre che Lila non è andata a scuola 5g Forma: transitivi, tempo, soggetto.
ed è arrabbiatissima; la protagonista viene picchiata Ausiliari: essere, venire, semplici, andare.
sia dalla madre che dal padre e non capisce perché 5h 2 È stata fatta una richiesta di intervento alla Polizia
Lila abbia voluto rinunciare all’avventura. locale da un cittadino.
2 Ha il dubbio che l’amica abbia organizzato 3 L’intervento è stato effettuato prontamente dalla
quell’avventura trasgressiva sperando che i suoi Polizia e dal Cras.
genitori l’avrebbero punita e non più mandata alla 4 Valutata la situazione, è stato sparato un colpo
scuola media (alla quale invece lei, Lila, non poteva per sedarlo.
andare), ma suppone anche che Lila l’abbia 6 È stato riportato a riva dalle operatrici del Cras.
riportata indietro in fretta e furia per evitarle una 7 Gli sono stati subito fatti il massaggio cardiaco e la
punizione ancora più grande. respirazione bocca a bocca.
3 Soluzione possibile: ambivalente e non paritario. 9 È stato trasferito al Centro fauna del Monte
4 Risposta aperta. Adone per essere sottoposto a esami.
4f Produzione libera. 10 È stato battezzato con il nome “Navarre” dagli
4g Produzione libera. operatori del Centro.
11 Finiti gli accertamenti, gli sono state praticate
cure intensive dai medici, incluse sedute di
agopuntura.
pp. 166-169 12 È stato curato e nutrito con amore da tutti gli
operatori del Centro.
Percorso 5 
La forza 13 Quando ha incominciato a camminare gli è stato
dell’amicizia costruito un recinto videosorvegliato.
5a Risposta aperta. 5i Studente A: Scaldato come un cucciolo Dopo
5b 1 Risposta aperta. essere stato scaldato come un cucciolo; una
2 Nel film si racconta la storia di un’amicizia valutazione fatta una valutazione che è stata
particolare tra due persone apparentemente molto fatta.
diverse: un aristocratico disabile e un giovane di Studente B: Un lupo salvato da morte certa
colore, appena uscito di galera. Secondo il Un lupo che è stato salvato da morte certa; a questo
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Soluzioni
lupo, battezzato Navarre a questo lupo, che è colpevolizzano (“colpevolizzazione”) e la attaccano
stato battezzato Navarre; Rianimato con massaggio perché la considerano “il nemico” da cui doversi
cardiaco Dopo essere stato rianimato con difendere (“capro espiatorio”).
massaggio cardiaco; messo sotto flebo dopo 4 Un ruolo fondamentale di reciproco rinforzo: il
essere stato messo sotto flebo. bullo è sostenuto e riconosciuto come leader dai
Studente C: il sogno, ormai condiviso il sogno gregari; i gregari riconoscono il bullo per desiderio
che era stato ormai condiviso. di autoaffermazione e come forma di autodifesa
5l 1 vanno disturbati; 2 essere stati guariti, vengono assicurandosi di non diventare essi stessi vittime del
liberati; 3 viene accarezzata; 4 essere curato; 5 era bullo.
stato abbandonato; 6 viene trattato; 7 è stata fatta / 6d 1 fattori; 2 caratteristiche, conflitti; 3 fenomeno,
viene fatta. dinamiche / caratteristiche; 4 meccanismo;
5 strategie / dinamiche, modalità, comportamenti;
6 relazione / dinamica.
pp. 170-171 6e 1 insulto; 2 offesa; 3 presa in giro; 4 accusa;
5 critica; 6 minaccia; 7 aggressione (vs aggressività =
Percorso 6 qualità del comportamento); 8 percossa; 9 danno /
La lingua della Psicologia danneggiamento; 10 esclusione dal gioco.
6a Risposta aperta. 6f Produzione libera. Questa produzione libera orale, che
6b Studente A: 1 f; 2 b; 3 a; 4 c. chiude l’unità di lavoro, è propedeutica alla raccolta di
Studente B: 5 g; 6 e; 7 d. idee per il task comunicativo proposto in Strumenti per.
6c 1 Le sue caratteristiche distintive sono: A seconda del grado di interesse che gli studenti
l’intenzionalità di ferire, la persistenza nel tempo mostreranno per l’argomento, si potrà decidere di
delle aggressioni, il ruolo non paritetico tra bullo e proporre o meno il progetto di preparazione di una
vittima, l’importanza del ruolo del gruppo. trasmissione televisiva sempre sul tema del bullismo.
2 Una ricerca ha dimostrato che sia i bulli che le vittime
non sanno riconoscere le emozioni proprie e altrui.
3 È la diminuzione del senso di responsabilità
pp. 172-173
morale: i bulli, agendo in gruppo, si sentono meno
responsabili delle azioni che compiono; si Preparare
una
giustificano dicendo che stavano solo scherzando e trasmissione televisiva
non avevano intenzioni negative (“etichettamento
1 1, 2, 4, 5, 6, 7.
eufemistico”), degradano la vittima che secondo
loro si merita di essere trattata in quel modo 2 Produzione libera.
(“deumanizzazione della vittima”), la 3 Lettura.

44

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La storia
08 siamo noi
anche una parola o un “verso” differente per ogni
pp. 174-175 squadra). Solo dopo aver ascoltato la domanda
1 Risposta aperta. completa potranno prenotarsi per la risposta.
Il presentatore stabilirà quale squadra si è prenotata
2 1 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno.
per prima e chiederà al portavoce di rispondere
3 1 25 aprile; 2 2 giugno. entro 5 secondi, se non risponde o risponde in
4 8 marzo. modo non corretto, l’altra squadra avrà la possibilità
di dare a sua volta la risposta alla stessa domanda.
1 In che anno fu fondato il partito fascista?
Nel 1921.
pp. 176-180 2 In che anno Mussolini ricevette l’incarico di
Percorso 1 
Festività storiche formare un nuovo governo? Nel 1922.
3 Come si chiamava il re che regnò durante il
1a Si riferiscono al 25 aprile 1945 a Venezia (data della
ventennio fascista? Vittorio Emanuele III.
liberazione). L’uomo si riferisce al fatto che la guerra
4 Con quale appellativo era chiamato Mussolini?
era finita e il fascismo non c’era più.
Il duce.
1b La classe sceglie due studenti che saranno i 5 Come si chiamavano le leggi approvate dal
presentatori del quiz. Gli studenti rimasti si Parlamento nel 1937? Leggi razziali.
dividono in due squadre in gara tra loro e vanno a 6 Che cosa successe a Mussolini il 25 luglio del
leggere i testi in Appendice a pp. 278-279. 1943? Fu arrestato.
Ciascuna squadra avrà 10 minuti di tempo per 7 Da chi fu liberato? Dai tedeschi.
memorizzare più informazioni possibili. Gli 8 Da chi e dove fu catturato Mussolini nel 1945?
studenti possono anche dividersi i brani da Dai partigiani, sul lago di Como.
memorizzare all’interno del gruppo. Nel 9 In che anno iniziò la Seconda guerra mondiale?
frattempo i due presentatori preparano le Nel 1939.
domande del quiz riordinando le parole. Comincia 10 In che anno entrò in guerra l’Italia? Nel 1940.
la gara. Un presentatore farà le domande e 11 Con quale Paese era alleata l’Italia? Con la
segnerà i punti, mentre l’altro verificherà le Germania.
risposte. I concorrenti dovranno tenere 12 Chi era al potere in Italia al momento dell’inizio
rigorosamente il libro chiuso. Il gioco può essere della guerra? Benito Mussolini.
condotto secondo diverse modalità: 13 Da quali nazioni era formato l’esercito che
a il presentatore legge la domanda e chiede alle sbarcò in Normandia per combattere contro Hitler?
due squadre di scrivere la risposta su un bigliettino Da Gran Bretagna e Stati Uniti.
entro un tempo prestabilito (per esempio 15 14 Quale nazione combatteva contro Hitler a Est
secondi). Scaduto il tempo ritira i due bigliettini, dell’Europa? L’Unione Sovietica.
legge ad alta voce le risposte e attribuisce il punto 15 In che data (giorno, mese, anno) si arrese l’Italia?
alla squadra che ha risposto correttamente; L’8 settembre 1943.
b il presentatore fa rispondere ad alta voce il 16 In quale parte d’Italia agivano i partigiani
portavoce della squadra (che sarà stato eletto antifascisti che combattevano contro l’occupazione
prima di iniziare il gioco dalla squadra stessa). Se tedesca? Principalmente al Nord.
la squadra (sempre e solo attraverso il portavoce) 17 Quale esercito cercava di liberare l’Italia da Sud?
avrà risposto correttamente, entro un tempo L’esercito anglo-americano.
stabilito, riceverà il punto, altrimenti la domanda 18 In che data finì la guerra in Italia? Il 25 aprile
passerà all’altra squadra; 1945.
c le due squadre, dopo avere eletto il portavoce, 19 Quali città furono liberate dall’occupazione
stabiliranno un modo per “prenotarsi” per la tedesca il 25 aprile del 1945? Milano, Torino e
risposta (per esempio attraverso un segnale molte altre città del Nord.
sonoro come un fischietto o una campanella, ma 20 Che cosa avvenne il 2 giugno 1946? Elezioni e
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Soluzioni
referendum per scegliere tra monarchia e
repubblica. pp. 181-183
1c Significa unire. La proposta è quella di celebrare le Percorso 2 
Fascismo
festività civili – quando cadono in un giorno e Resistenza
infrasettimanale – la domenica successiva,
eliminando così alcuni giorni di ferie che diventano 2a 1 Le divise fasciste, le camicie nere, i bambini in
invece lavorativi. divisa, le bandiere tricolore, gli stendardi neri
con il fascio littorio, il saluto fascista, le marce
1d “Colpo di mano” significa azione rapida, militari, gli slogan.
improvvisa, compiuta di sorpresa. 2 Risposta aperta.
1 c; 2 a; 3 c.
2b a adunata fascista; b sabato fascista;
1e L’autore ritiene che sia stato tolto ogni valore c fascio littorio.
alla celebrazione della Liberazione, alla festa
del Lavoro e alla celebrazione della nascita della 2c Ascolto e produzione libera.
Repubblica. Non è d’accordo con questa proposta 2d Lettura.
perché pensa che possa cancellare, sul piano 2e Ascolto e confronto.
simbolico, i caratteri che definiscono l’identità della 2f 1 Per “macchina del consenso” si intende tutto
Repubblica e danno significato alla nozione di quell’insieme di leggi e iniziative di propaganda
“patria” nel nostro tempo, e perché cancellare messe in atto per ottenere il consenso della
i simboli della propria identità significa favorire popolazione. Per “macchina della repressione”
un processo di destrutturazione della nazione, si intende invece tutto quell’insieme di leggi e azioni
attraverso la perdita della memoria storica; inoltre volte a reprimere ogni forma di dissenso.
possiamo costruire un futuro solo se manteniamo 2 Chi non si adegua, chi esprime un’opinione diversa.
il rapporto di intelligenza morale con il passato che 3 a carcere; b confino; c esilio.
ci ha prodotti.
2g 1 La possibilità di prendere parte alle decisioni,
1f 1 f; 2 e; 3 c; 4 h; 5 b; 6 a; 7 d; 8 g. di discutere insieme le strategie.
1g destituendo, destrutturazione, analfabetismo. 2 Come nemici che attaccavano da tutte le parti,
1h 1 disfare; 2 irrispettoso; 3 inconcepibile; 4 scaricare; di cui l’esercito nazifascista aveva paura.
5 disobbedire; 6 illegale; 7 atipico; 8 scongelare; Sembravano tanti e bene armati invece erano pochi
9 decrescere; 10 detassare; 11 illeggibile; e male armati.
12 improponibile; 13 acritico; 2h 1 e; 2 c; 3 a; 4 b; 5 d.
14 deresponsabilizzare; 15 sconosciuto; Soluzione possibile: Il partigiano prova orgoglio,
16 impreparato. dolore, rimpianto. Si augura che il nipote non
1i 1 come sarebbe ora l’America / se i nazisti avessero debba mai affrontare esperienze simili e che possa
vinto la Seconda guerra mondiale; 2 come si vivere in pace.
vivrebbe ora in Italia / se Mussolini e Hitler avessero 2i 1 L’Italia entra in guerra a fianco della Germania:
vinto la guerra. 1940; 2 Resistenza partigiana: 1943-45;
condizionale presente, congiuntivo trapassato. 3 Cade il fascismo e Mussolini viene arrestato:
In realtà questa combinazione di tempi non 25 luglio 1943; 4 Fine della guerra di liberazione:
corrisponde a nessuno dei tre tipi di periodo 25 aprile 1945; 5 Mussolini diventa presidente del
ipotetico che vengono indicati nella consegna. Consiglio: 1922; 6 L’Italia firma l’armistizio:
L’insegnante guiderà lo studente quindi alla 8 settembre 1943.
scoperta di questo nuovo tipo di periodo ipotetico
2l Congiuntivi: perché ti rimanga (r. 3), Non vi era
attraverso le attività successive.
famiglia che non avesse (r. 6), come se fosse (r. 11),
1l condizionale passato, congiuntivo imperfetto. benché avessi (r. 13), si pensava fosse finita (r. 17,
Regola: 1 condizionale presente, conseguenza. frase a), in qualsiasi punto fosse raggiunto (r. 26),
2 congiuntivo imperfetto, ipotesi. Spero che tu, Gabriele, non abbia (r. 39), Che tu
1m 1 avessi studiato, saresti; 2 fosse, avrebbe possa vivere in pace! (r. 40).
imbrogliato; 3 vi trovereste, foste stati; 1 in qualsiasi punto fosse raggiunto; 2 Che tu possa
4 avesse previsto, avrebbe; 5 vivessimo, vivere in pace!; 3 Non vi era famiglia che non
avremmo festeggiato; 6 avrei fatto, avessi. avesse; 4 perché ti rimanga un ricordo di me.
1n Produzione libera. 2m Produzione libera.
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Soluzioni
2 Soluzione possibile: Il bello è che alle ragazze tutte
pp. 184-185 queste ore vengono pagate solo per metà
Percorso 3 (rr. 20-22); piatti da lavare, spesa e manicaretti
(rr. 25-26); I compagni, i fidanzati, e anche i single,
La lingua del Diritto a tutte queste familiari amenità dedicano appena
3a Risposta aperta. un’ora e 10 minuti (rr. 26-30); L’ufficio, e cioè il
3b 1 Meno di 10.000 parole (9369). lavoro retribuito, loro lo ingigantiscono quando ne
2 La lingua è costituita da frasi brevi, dirette, che parlano (rr. 54-56); Nell’intima contabilità, la voce
sembrano le regole di un gioco. “lustrare padelle” non entra (rr. 59-61).
3 Il Parlamento. 4l 1 pesare molto; 2 scorrono pesanti le ore, il tempo;
4 Le donne. 3 piatti da lavare, spesa e cucinare; 4 gli uomini;
3c 1 esercita; 2 i cittadini; 3 hanno diritto; 4 regolata; 5 riunioni, appuntamenti e lavoro d’ufficio; 6 fare le
5 ammessa; 6 delle controversie; 7 inviolabile; pulizie in casa; 7 l’abitudine alle corse a ostacoli, alle
8 previsti; 9 soggetta; 10 pene; 11 tutela; 12 esercizio. giornate piene di impegni; 8 una scadenza burocratica
3d 1 l, costituente; 2 e, giuridico; 3 a, internazionali; o amministrativa da assolvere, un saluto ai genitori.
4 b, d’asilo; 5 i, politici; 6 c, internazionali; 7 h, 4m 1 sgobbare (r. 2); 2 sudare (r. 8); 3 sfacchinare (r. 25).
penali; 8 f, definitiva; 9 d, di legge; 10 g, civico. 4n 1 e; 2 a; 3 g; 4 d; 5 h; 6 b; 7 f; 8 c.
3e Risposta aperta. I diritti tutelati sono: il diritto di 4o 1 È il lavoro domestico, insieme a quello fuori casa,
uguaglianza davanti alla legge, il diritto di libertà che pesa come un macigno nell’economia
religiosa, il diritto d’asilo politico, il diritto alla libertà quotidiana delle donne.
personale, alla libertà di pensiero e di parola, il 2 Eppure scorrono pesanti le lancette quando si
diritto alla salute e il diritto di voto. sfacchina.
4p 1 Se devo essere sincera / se sono sincera, non me
ne importa nulla. (b)
pp. 186-189 2 È la mancanza di aiuto che crea difficoltà alle
Percorso 4 
Pari opportunità donne. (c)
3 Quando ha sentito tutto quel rumore, il bambino
4a Si intendono tutte le condizioni fisiche, si è spaventato. (a)
psicologiche, culturali ed economiche. 4 Siamo stati i primi che hanno introdotto delle
4b Da sinistra a destra: contro la discriminazione delle leggi a tutela della donna. (c)
persone omosessuali, contro le barriere 5 I mariti sbagliano se non aiutano le mogli. (b)
architettoniche, parità uomo e donna. 6 Quando ho visto che avevano lasciato tutto quel
4c Risposta aperta. disordine, mi è venuto da piangere. (a)
4d Spot 1: campagna contro l’omofobia; spot 2: 4q 1 A lavorare troppo si finisce con l’ammalarsi.
campagna per l’inserimento al lavoro delle persone 2 Sono state le battaglie del passato a portare
affette dalla sindrome di Down; spot 3: campagna questo lungo periodo di pace.
per abolizione dei ruoli maschili e femminili. 3 Non otterrai nulla a insistere in questo modo.
4e Risposta aperta. 4 Sono state le sue parole a ferirmi.
5 Che nervi! A sapere che non arrivava, non avrei
4f 1 Il problema è uno stop, cioè una pausa, nel periodo
cucinato per lui.
di lavoro della ragazza a causa di una gravidanza.
6 A vedere quanto lavoro c’era ancora da fare, sarei
L’uomo pensa che la donna non riuscirebbe a
conciliare il lavoro con un bambino piccolo. scappata.
2 Sostiene che non è possibile fare quel lavoro con
dei bambini piccoli. Se la ragazza dicesse di non
volere figli, non le crederebbe. pp. 190-191
4g Colloquio 1: 1 Ecco; 2 Capisco, però; 3 Mi scusi;
4 Si però.
Percorso 5 
Il dovere di dare
Colloquio 2: 5 giusto, 6 magari; 7 quindi; 8 Se lo una mano
lasci dire. 5a Risposta aperta.
4h Risposta aperta. 5b Risposta aperta.
4i 1 Risposta aperta. 5c 1, 6, 3, 5, 2, 4, 7.
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Soluzioni
5d 1 a F; b F; c V. 6c Agnese non prova sentimenti negativi nei confronti
2 a F; b V; c V. del ragazzo nonostante la sua presenza sia stata la
5e Prima di iniziare questa attività è utile che causa dell’arresto di Palita. Non si pente di averlo
l’insegnante chieda agli studenti di individuare e aiutato perché pensa che la colpa di quanto è
sottolineare nel testo appena letto la frase che successo non sia stata sua (rr. 8-10). Nei confronti
contiene un congiuntivo che dipende da un dei soldati tedeschi, invece, nasce in lei un odio
condizionale: sarebbe utile che ci fosse una vera e «adulto» (quindi ragionato, non istintivo) ma senza
propria leva civile obbligatoria (rr. 19-20). pietà (rr. 10-12).
1 condizionale presente, congiuntivo trapassato,
6d 1 Deve portare un pacco a un partigiano.
anteriorità; 2 condizionale presente, congiuntivo
2 Pezzi di esplosivo.
imperfetto, posteriorità; 3 condizionale passato,
3 Tarzan non è il suo vero nome ma un
congiuntivo trapassato, anteriorità; 4 condizionale
passato, congiuntivo imperfetto, contemporaneità. soprannome.
Regola: passato, trapassato, imperfetto, 4 Tra i partigiani c’era la consuetudine di usare dei
posteriorità. nomi di battaglia anche per motivi di sicurezza.
5 Le “staffette” erano le donne che non vivevano in
5f 1 diventasse; 2 fosse stata abolita; 3 mi laureassi;
clandestinità con i partigiani ma ne conoscevano la
4 ci fosse; 5 fosse stato; 6 diventasse; 7 avessero
affidato; 8 finisse. posizione e per questo venivano incaricate di
portare loro messaggi, vestiti, cibo e a volte
esplosivo e piccole armi.
6 Perché le donne che giravano in bicicletta
pp. 192-193 venivano notate meno e i soldati tedeschi
Percorso 6 le ritenevano non pericolose proprio perché donne.
 ’Agnese
L 6e Lettura.
va a morire 6f Risposta aperta.
di Renata Viganò
6a Risposta aperta.
6b 1 Che i soldati tedeschi stavano arrivando a casa di pp. 194-195
Agnese.
Riassumere una
2 Perché ha paura di essere arrestato e fucilato per
avere abbandonato l’esercito. lezione di storia
3 Un abito “civile”, non militare. Produzione libera.

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Italia
09 mondo
1f 1 g; 2 d; 3 e; 4 b; 5 a; 6 f; 7 c.
pp. 196-197 1g Somiglianze: arrivo via mare su imbarcazioni non
1 Risposta aperta. di lusso (par. 1); invio di soldi alle famiglie nel Paese
2 Parole pronunciate dal presidente americano d’origine per comprarsi casa e terreni (rr. 22-24);
Richard Nixon intercettato nel 1973, rivolte agli partenza non dell’intera famiglia ma degli uomini
emigrati italiani che vivevano negli Stati Uniti. e partenza programmata come temporanea
(rr. 33-35); viaggio lungo, senza comfort e rischioso
(molti morivano/muoiono) (rr. 37-42); pregiudizi
razziali ed etnici: considerati di razza inferiore,
pp. 198-204 criminali, sporchi, con troppi figli, mendicanti
Percorso 1 
Quando che pretendono aiuto (rr. 56-69); la clandestinità
di molti emigranti (rr. 83-84).
partivamo noi
1h Risposta aperta.
1a 1 3.989.813; 2 2.452.587; 3 2.969.402; 4 650.358;
5 Sicilia; 6 Campania; 7 Lombardia; 8 Veneto; 1i 1 si staglia (r. 1); 2 trisavoli (r. 7); 3 affamato di
9 Europa; 10 America del Sud; 11 America del Nord. manodopera (r. 21); 4 rimesse (r. 22); 5 abissali
(r. 42); 6 umiliante (r. 43); 7 oltreoceano (r. 37),
1b 1 Immigrati italiani e non solo, appena sbarcati a
Nuovo Mondo (r. 42); 8 spiantato (r. 53); 9 alias
Ellis Island (nella baia di New York), il principale
(r. 52); 10 stirpe (r. 57); 11 banditi (r. 59);
punto d’ingresso per gli immigrati che arrivavano
12 valicando (r. 84); 13 passi (r. 85); 14 Stivale (r. 87).
negli Stati Uniti e sede dell’Ufficio immigrazione,
dove venivano svolti controlli medici e registrazioni. 1l Nave.
2 Gli immigrati vengono invitati a stare in fila e 1m nave da crociera (rr. 2-3), carrette dei mari (rr. 9-10),
controllati da personale americano in divisa e gommoni (r. 10), motoscafi (r. 10).
persone italiane che traducono; nella sala d’attesa Nave da crociera = grossa nave moderna e di lusso
stazionano immigrati da tutto il mondo con abiti e per la navigazione turistica della durata di alcuni
volti tipici (italiani, asiatici, dell’est ecc.). giorni con soste in diversi luoghi; carretta dei mari =
3 Risposta aperta. imbarcazione vecchia e inaffidabile usata per
1c 1 È ambientato ai giorni nostri (2011) su un’isola. trasportare illegalmente immigrati dai loro Paesi
2 Turisti che scendono da un traghetto, una donna d’origine alle coste italiane; gommone = canotto in
di 30-40 anni abitante dell’isola, un signore anziano gomma o plastica, sgonfiabile, a remi o a motore;
che fa il pescatore (in mezzo a pesci rovesciati per motoscafo = leggera imbarcazione a motore, di
terra, guarda un peschereccio), un ragazzo, un piccola-media dimensione, che può raggiungere
uomo, un gommone carico di immigrati clandestini velocità elevate.
avvistato in mare dal signore anziano e dal ragazzo e La cosa migliore è accompagnare la spiegazione del
una barca piena di turisti festosi che si tuffano, una significato con l’immagine del tipo di imbarcazione
ragazza bionda che fa il bagno, una donna e un (per carretta del mare, vedi foto a p. 220).
bambino scuri di pelle, un neonato scuro di pelle in 1n Soluzioni possibili: 1 una giornata faticosa e difficile;
braccio alla donna di 30-40 anni, tre ragazzi che 2 una levata (alzata) molto faticosa;
origliano a una porta. 3 Il tema affrontato è lo 3 un ragazzo maleducato, violento, disubbidiente,
sbarco di immigrati clandestini a Lampedusa, negligente ecc.; 4 una vita dura, sfortunata, infelice;
l’isola più a sud dell’Italia; si parla anche della vita 5 un posto pericoloso, non raccomandabile, sporco
degli abitanti dell’isola, prevalentemente pescatori, ecc.; gente poco seria, cattiva compagnia,
dell’impatto del turismo sulla vita dell’isola delinquenti ecc.
e dell’arrivo di alcuni clandestini in una famiglia Regola: peggiorativa.
di isolani.
1o 1 abbia sopportato, frase principale al presente
1d Risposta aperta. (Si calcola), anteriorità; 2 facciano, frase principale
1e a. al presente (Sembra che), contemporaneità;
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Soluzioni
3 fossero, frase principale al passato (Si riteneva), Le foto di questa pagina rappresentano la città
contemporaneità; 4 si possa pensare, frase boliviana di Guayaramerin (in alto) e il ponte di
principale al presente (È bene precisare), Mostar (in basso).
contemporaneità; 5 fosse andata, frase principale 2g Aggettivi relazionali: 1 dopo il; 2 ultimi.
al presente ([è] come se), anteriorità; Aggettivi relazionali e qualificativi:
6 venissero considerati, fossero banditi, frase 1 straordinarie bellezze naturalistiche; 2 stazione
principale al presente (testimoniano), anteriorità; sciistica rinomata in tutto il Paese.
7 fosse dovuto, frase principale al presente 2h 1 una nuova compagnia teatrale popolare / una
(insistono come se), contemporaneità; compagnia teatrale popolare nuova; 2 una
8 sia, frase principale al presente (si riesce), cerimonia religiosa tradizionale; 3 costa atlantica
contemporaneità. senegalese; 4 tre bravi percussionisti africani / tre
1p presente, passato; imperfetto, trapassato. percussionisti africani bravi, due straordinari
1q a 5; b 12; c 3; d 7; e 8; f 2; g 13; h 1; i 10; l 6; m 4; chitarristi andalusi / due chitarristi andalusi
n 9; o 11. straordinari, una fantastica cantante americana /
una cantante americana fantastica; 5 un
1r 1 sarebbero arrivati; 2 avrebbero portato;
interessante torneo di lotta tradizionale
3 avessimo fatto; 4 avessi fatto / facessi; 5 fosse;
senegalese; 6 innovative tecnologie alimentari /
6 sia/sarebbe; 7 abbia già aspettato; 8 partisse;
tecnologie alimentari innovative; 7 un importante
9 morissero / fossero morti; 10 fosse; 11 fosse stato;
festival cinematografico internazionale / un
12 fosse stato; 13 avesse ucciso; 14 gironzolasse;
festival cinematografico internazionale
15 fosse stato; 16 fosse / fosse stato.
importante; 8 differenti arti marziali orientali;
9 la decima destinazione turistica africana;
10 una squisita ricetta peruviana / una ricetta
pp. 205-208 peruviana squisita; 11 diversi ambienti naturali
(diversi = numerosi) / ambienti naturali diversi
Percorso 2 
Radici (diversi = differenti), incantevoli paesaggi rurali /
2a Risposta aperta. Nella cultura di alcuni popoli paesaggi rurali incantevoli, sconfinate pianure
dell’Africa Occidentale, il griot è un poeta e cantore verdeggianti, aridi altipiani andini / altipiani
che conserva e trasmette la tradizione orale degli andini aridi.
antenati in quanto conosce tutte le storie e le
leggende del passato che canta passando di
villaggio in villaggio.
pp. 209-212
2b Risposta aperta.
2c 1 b; 2 c; 3 a. Percorso 3 
Ricette e suoni
2d Per “altra” immigrazione s’intende l’immigrazione
dal mondo
regolare che non fa notizia sui media. 3a Produzione libera.
Dati presenti nel testo: 4 milioni e 235 mila 3b Si tratta della moussaka, tipico piatto greco.
immigrati regolari, pari al 7% della popolazione 3c a 4; b 3; c 1; d 6; e 5; f 2.
(rr. 44-45); gli irregolari, secondo le ultime stime,
3d Fasi: preparazione delle melanzane, del ragù, delle
sono circa mezzo milione (rr. 46-47); gli immigrati patate, della besciamella, composizione della
irregolari contribuiscono a creare l’11% del moussaka, infornare, lasciare raffreddare, servire.
Prodotto interno lordo, incidendo per il 10% sul Verbi: lavate, tagliate, sbucciate, cospargete,
totale dei lavoratori dipendenti (rr. 51-54); senza il ricoprite, schiacciate, lasciate spurgare, sciacquate,
loro contributo, lo Stato perderebbe ogni anno 11 strizzate, friggete, soffriggete, fate evaporare,
miliardi di contributi fiscali e previdenziali (rr. 54-56). mescolate, rosolate, aggiungete, sbollentate, fate
2e 1 tessuto; 2 ritratto; 3 uno sguardo nuovo; bollire, assemblate, stendete, imburrate, versate,
4 mosaico. cuocete, intiepidite, servite.
2f 1 numerosa; 2 locale; 3 energico; 4 personali; Utensili: scolapasta, piatto, padella, tegame, teglia.
5 familiari/famigliari; 6 amazzonica; 7 boliviana; Tempi/Servizio: 20 minuti di cottura in forno
8 psichici; 9 simpatica; 10 giovanile; 11 bosniaco; a 180°; lasciate intiepidire per 15 minuti; tagliate a
12 cinematografiche; 13 culturali;14 linguistiche; quadri e servire.
15 musicali; 16 ospitale; 17 caratteristico. 3e 1 a base di; 2 sbucciate; 3 a fettine; 4 scolapasta;
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Soluzioni
5 grosso; 6 Sciacquatele; 7 padella; 8 spicchio; le parole chiave; 4 e: l’uomo scimmia, gli uomini
9 tegame; 10 Mescolate; 11 rosolare; scimmia (uomo tipo, uomo modello); 5 f: la
12 Aggiungete; 13 sbollentare; 14 dure; trattativa lumaca, le trattative lumaca (= che dura
15 friggere; 16 assemblare; 17 Imburrate; 18 teglia; tanto tempo); 6 h: l’idea base, le idee base; 7 l: la
19 strato; 20 Versate; 21 densa; 22 cospargete; guerra lampo, le guerre lampo (= veloce, fulminea);
23 dorata; 24 intiepidire; 25 servitela. 8 i: lo studente modello, gli studenti modello
3f Produzione libera. (studente tipo); 9 a: il vagone letto, i vagoni letto;
10 d: la ragazza tipo, le ragazze tipo (ragazza
3g Risposta aperta.
modello); 11 c: l’indagine pilota, le indagini pilota.
3h 1 È un film-documentario (di Agostino Ferrente).
2 Per le strade di Roma (in particolare nel quartiere
Esquilino in cui si trova piazza Vittorio).
3 Il film documenta il progetto di formare pp. 213-215
un’orchestra internazionale con musicisti stranieri. Percorso 4 
Nuovi italiani
3i 1 Perché è nata nel quartiere Esquilino dove si trova 4a Risposta aperta.
piazza Vittorio, che è la piazza più multietnica di
4b Produzione libera.
Roma.
2 Mario Tronco, un musicista che ha voluto 4c Risposta aperta.
realizzare un’orchestra multietnica raccogliendo per 4d Produzione libera.
le strade del quartiere musicisti da tutto il mondo. 4e Ius sanguinis: è cittadino chi nasce da genitori
3 Un mix di musiche tradizionali dei Paesi d’origine italiani.
dei musicisti con sonorità rock, pop, reggae e Ius soli: è cittadino chi nasce nel territorio
classica. nazionale.
4 Per salvare l’unico cinematografo del quartiere, Si può acquisire: matrimonio; residenza.
diventato sala a luci rosse, e farne un luogo di eventi Chi è nato in Italia: diciottesimo; sempre/
multiculturali. continuativamente; regolari, residenti.
5 Il fatto di essere abitanti dello stesso quartiere e il 4f Produzione libera.
desiderio di salvare il cinema Apollo con progetti Soluzione possibile: A Pesaro anticipano la legge e
artistici multiculturali che riflettano l’anima del per i giovanissimi, figli di cittadini immigrati ma nati
quartiere. in Italia, è in arrivo la cittadinanza onoraria. Con una
3l Sono stati i testimonial per offerte di chiamate festa che si terrà a breve, in cui a 4563 bambine/i,
telefoniche verso l’estero che avevano come slogan nati nel pesarese negli ultimi dieci anni, verranno
«La musica più bella è la voce degli amici / di tua consegnati un “attestato” che dichiara la loro
moglie / di tuo figlio» tradotto in diverse lingue cittadinanza italiana, una copia della Costituzione
straniere (indiano, albanese, rumeno, senegalese e una maglietta della Nazionale di calcio. L’iniziativa
ecc.) con relative musiche etniche suonate e cantate nasce grazie a Matteo Ricci, giovane presidente
dall’OPV. della provincia di Pesaro. «Il nostro è un piccolo
3m Produzione libera. gesto dal grande significato simbolico – spiega
Matteo Ricci – che nasce anche dalla mia storia
3n 1 con un desiderio coltivato da lungo tempo; familiare e territoriale e che nell’affrontare l’attualità
2 sala cinematografica in cui si proiettano film non dimentica il nostro passato di emigranti».
pornografici vietati ai minori di 18 anni; 3 sono L’attestato purtroppo non avrà il valore di un
iniziate le riprese del film; 4 in fase di realizzazione. documento ufficiale visto che in Italia – a differenza
3o 1 formazione-base (r. 14); 2 film-documentario di numerosi Stati europei e mondiali dove vige
(rr. 28-29); 3 sala Bingo (r. 35). lo ius soli che sancisce il diritto di cittadinanza a chi
1 Il primo elemento è la parola di base e il nasce in quel determinato Paese – la legge si basa
modificatore si trova a destra. sullo ius sanguinis. Un diritto, quello dello ius soli,
2 Cambiando solo il primo elemento (famiglia tipo caldeggiato anche dal presidente della Repubblica,
le famiglie tipo). Giorgio Napolitano.
3p Soluzioni possibili: 1 m: la vacanza premio, le 4g 1 È un film-documentario che affronta il tema del
vacanze premio (vacanza tipo); 2 g: la donna diritto di cittadinanza di ragazzi di origine straniera.
poliziotto, le donne poliziotto (donna modello, Racconta le storie di 18 ragazzi con diverse culture,
donna tipo, donna pilota); 3 b: la parola chiave, ma nati in Italia.
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Soluzioni
2 È stato realizzato dal regista Fred Kuwornu, 5b 1 Per la ricchezza della fauna e l’importanza data
nato a Bologna da madre ghanese e padre italiano. alla narrazione delle storie che hanno funzione
3 È una campagna nazionale di raccolta di firme per socializzante ed educativa.
sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare 2 Ha deciso di non parlare più il somalo
che sancisca la cittadinanza italiana per chi nasce in e a scuola si è chiusa in un mondo tutto suo,
Italia da genitori stranieri regolarmente residenti da non parlando e non rispondendo alle domande
almeno un anno. della maestra.
4h Produzione libera. 3 Pensavano che la presenza di bambini stranieri in
4i 1 f; 2 b; 3 c; 4 e; 5 d; 6 a. classe rallentasse l’attività didattica e che tutti i
bambini stranieri fossero asini e sporchi.
4l 1 Enfasi su «storia della mia famiglia» (oltre che di 4 Comprensione per le difficoltà che anche lei ha
quella di questi bambini, figli di genitori stranieri, vissuto in terra straniera e stima e gratitudine per
ma nati in Italia); 2 Enfasi su «il mio babbo» (oltre averla aiutata ad accettare le sue origini somale.
che mio nonno). 5 Le ha detto che in un cassetto c’erano
Regola: precede. delle storie magiche che avrebbe potuto leggere
4m 1 Anche in Italia si può diventare cittadini avendo se ogni volta avesse detto una parola in più
alcuni requisiti. in classe.
2 Per i figli degli stranieri nati in Italia l’ottenimento
5c Risposta aperta.
della cittadinanza è quasi un percorso a ostacoli
anche perché la pratica burocratica può durare dai 5d 1 d; 2 h; 3 a; 4 g; 5 c; 6 i; 7 e; 8 f; 9 b.
due ai tre anni. 5e Parte A: Pensavano che siccome ero nera il mio
3 Il sindaco ha deciso di concedere la cittadinanza destino era (fosse) quello di essere somarella (rr. 35-36).
onoraria a 4563 bambini stranieri nati nel pesarese Parte B: Credo che un caso come il mio alla
anche ispirato dalle parole del presidente maestra non era (fosse) capitato mai (rr. 33-34).
Napolitano / ispirato anche dalle parole del
presidente Napolitano.
4 Anche il comune di Arezzo sostiene la campagna
“L’Italia sono anch’io” con una raccolta di firme per
pp. 218-219
confermare l’uguaglianza di diritti tra cittadini. Percorso 6
5 Il comune di Arezzo sostiene la campagna “L’Italia La lingua della Sociologia
sono anch’io” anche con una raccolta di firme per
confermare l’uguaglianza di diritti tra cittadini. 6a Risposta aperta.
6 Anche gli stranieri che vivono in Italia da parecchi 6b 1 d; 2 b; 3 e; 4 f; 5 a; 6 g; 7 h; 8 c.
anni hanno diritto alla cittadinanza e al voto. 6c a 4; b 6; c 1; d 3; e 5; f 7; g 2.
6d Risposta aperta.
6e Soluzioni possibili: 1 Il fatto che manchi e sia
pp. 216-217 frammentaria la rete dei familiari e dei vicini è un
ostacolo che indebolisce le famiglie nel loro essere
Percorso 5 capaci di educare i figli.
 a mia casa
L 2 Si trovano quindi a vivere tesi (divisi) tra il fatto di
è dove sono dover sottomettersi ai genitori che agiscono in
di Igiaba Scego modo autorevole secondo regole che si ispirano a
società tradizionali e il fatto di sentirsi superiori e più
5a Significato del nome: risposta.
capaci di interagire, più rapidi nel comprendere i
Nata a Roma nel 1974.
messaggi, perché è più facile per loro circolare nella
Origine: genitori somali.
società che li riceve.
1 Perché ha la pelle nera ma parla l’italiano (con
accento romano) e scrive in italiano. Il suo
abbigliamento è troppo colorato per essere italiano
ma troppo geometrico per essere africano. pp. 220-221
2 La presenza dei figli di migranti che sono nati in
Italia ma sono portatori di culture, lingue e Scrivere una relazione
tradizioni diverse da quella italiana. Produzione libera.

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Corpo
10 e anima
1f 1 favoriti, è andata; 2 in testa, un soffio; 3 in gara,
pp. 222-223 semifinale; 4 ha battuto, rivale, si è arreso all’;
1 Risposta aperta. 5 tifa per, fuoriclasse.
2 1 trovare una persona con cui si hanno molte 1g 1 Federica Pellegrini diceva che voleva prendersi un
affinità; 2 essere inquieti, ansiosi, in genere per anno di riposo, poi avrebbe visto se aveva ancora
l’attesa di qualcosa; 3 confidarsi con qualcuno, voglia di nuotare o no.
sfogarsi; 4 impegnarsi molto in qualcosa; 2 Rosaria Forcineto ha/aveva dichiarato che avrebbe
5 rassegnarsi; 6 due persone che si capiscono potuto lasciare il judo, se le avessero proposto una
perfettamente, che agiscono in totale sintonia; carriera in TV.
7 scocciare, tormentare; 8 fare molta fatica. 3 Il presidente del Coni aveva espresso il desiderio /
sperava che le cose continuassero così.
1h 1 c; 2 a; 3 d.
1i Soluzione possibile: Alla richiesta del giornalista di
pp. 224-227 parlargli della sua vittoria alle Olimpiadi Molmenti
Percorso 1 Siamo tutti sportivi ha risposto che era stata una vittoria costruita nel
tempo, con tanti sacrifici, tanta passione; ha
1a 1 Stanno cercando di recuperare un tubo della
aggiunto che era il lavoro quotidiano che gli aveva
macchina che hanno perso e che è stato trovato
permesso di raggiungere quel successo incredibile.
da un gruppo di ragazzini.
Il giornalista ha poi chiesto quali fossero stati i segreti
2 C’è molta tensione, perché i due gruppi non si
della sua preparazione e l’atleta ha dichiarato che il
capiscono.
suo segreto era di non aver mai mollato, di essersi
3 Quando uno degli italiani propone di risolvere la
allenato in qualsiasi condizione atmosferica,
situazione con una partita a calcio, l’atmosfera si
puntando sul carattere, sullo spirito di sacrificio. Ha
alleggerisce (effetto enfatizzato dalla musica).
detto anche che si era affidato a un grande tecnico
4 Il calcio ha qui un ruolo di socializzazione: il gioco come Pierpaolo Terrazzi, uno che di medaglie
porta ad abbattere delle barriere, a creare un olimpiche se ne intendeva, avendone vinte due…
terreno comune. Il giornalista ha voluto sapere come avesse reagito la
1b Risposta aperta. sua famiglia e lui ha risposto che come prima cosa i
1 il campionato mondiale di calcio; 2 il Giro d’Italia; suoi genitori gli avevano detto che era stato bravo,
3 ciclismo. ma poi gli avevano subito chiesto quando sarebbe
1c 1 Disciplina: nuoto, 400 m stile libero / nuoto, stato il prossimo esame, rimettendolo così
200 m stile libero; Risultato: quinta / prima nella realisticamente con i piedi per terra…
sua batteria. Il giornalista ha poi raccontato che in giro dicevano
2 Disciplina: tiro a segno (con la carabina); che Molmenti avesse venduto anche la sua moto
Risultato: medaglia d’argento. per prepararsi a Londra 2012 ed effettivamente il
3 Disciplina: sciabola/scherma; Risultato: campione olimpico ha confermato di avere
medaglia d’argento. promesso a Terrazzi, il suo allenatore, di non correre
4 Disciplina: judo; Risultato: medaglia di bronzo. più in moto fino a quella gara, ma che a quel punto
poteva ricominciare…
1d 1 Ha 25 anni ed è ingegnere. Il giornalista ha chiesto che cosa avrebbe voluto
2 Vuole prendersi un anno di stacco. chiedere per il suo sport ora che era medaglia d’oro
3 Perché è una persona «verace», cioè autentica, e lo sportivo ha detto che vorrebbe che fossero
sincera; inoltre è simpatica (ha dedicato la vittoria al costruiti degli impianti per consentire agli atleti
padre, ha una maglietta spiritosa) e ha combattuto italiani di non dover andare ad allenarsi all’estero e
nonostante avesse la mano sinistra fratturata. poter così seguire la preparazione nel proprio Paese.
4 L’ungherese Szilagyi. Secondo lui sarebbe / sarebbe stato un modo per
1e Risposta aperta. rilanciare la canoa in Italia.
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Soluzioni
In chiusura è stato chiesto a Molmenti a chi avesse
dedicato la sua medaglia d’oro e lui ha risposto che pp. 230-234
l’aveva dedicata a Barbara Nadalin, una
campionessa di canoa scomparsa tre settimane
Percorso 3 
Religioni
prima, che era stata il suo primo punto di all’italiana
riferimento per questo sport. 3a Risposta aperta.
1l Produzione libera. 3b 1 g; 2 e; 3 c; 4 a; 5 d; 6 b; 7 f.
1m Risposta aperta. 3c 1 Esiste un 20% di cattolici attivi, un 30% etnico-
1n 1 dritte; 2 serpeggianti; 3 erte; 4 alpini; 5 ombrose; culturali, il resto è discontinuo; 2 Non sono
6 assolati; 7 strette; 8 alberati; 9 arrotondate; indifferenti ai principi cattolici, ma seguono la
10 impervi; 11 appollaiati; 12 ripidi; 13 tortuosi; religione solo per tradizione e abitudine;
14 aguzze. 4 I cattolici etnico-culturali ritengono che la
religione faccia parte della propria vita personale e
1o Risposta aperta. familiare, che abbia una funzione di rilievo nella
nostra società e sia uno dei pochi elementi di unità
nazionale; 8 Non diminuiscono le famiglie che
pp. 228-229 danno un’educazione religiosa ai figli, anzi rispetto
a quindici anni fa c’è una quota di popolazione che
Percorso 2 si riaffida al discorso religioso; 9 Manca una visione
Questa storia di società che sia espressione di una lettura
di Alessandro Baricco cattolica, che tenga insieme solidarismo e sviluppo.
2a 1 È quello delle prime automobili e dei primi piloti 3d L’espressione «un De Gasperi o un Moro» si riferisce
che facevano le gare sulle strade normali; l’autore è a una persona che sia come De Gasperi o Moro.
stato anche affascinato da coloro che per primi L’espressione «i Pera e i Ferrara» si riferisce alla
hanno concepito dei circuiti automobilistici. categoria di persone che sono come Pera o Ferrara.
2 La Prima guerra mondiale, in particolare la È un uso particolare dell’articolo diffuso nel
battaglia di Caporetto. linguaggio giornalistico e nella lingua parlata.
3 Ha rappresentato «un’esperienza vertiginosa di 3e A quota: 1 parte; 2 all’altitudine di; 3 tassa;
caos». 4 valore, quotazione in borsa.
2b Risposta aperta. B volta: 1 cupola; 2 calotta (cielo); 3 quando; 4 turno.
C radici: 1 origini; 2 causa; 3 parti sotterranee della
2c 1 La donna è la proprietaria della trattoria, mentre
pianta; 4 la parte del verbo che ne contiene il
l’uomo è Ultimo Parri.
significato.
2 Il modo in cui, quando lei era giovane, veniva
vissuta la Mille Miglia. 3f 1 piove che Dio la manda (piove tantissimo); 2 ha
3 Perché pensa che siano ripetitivi e banali; li trova fatto il diavolo a quattro (ha gridato o fatto una
falsi, perché non sono strade vere e intorno non c’è scenata di rabbia); 3 brutto come il peccato
la gente. (bruttissimo), povero diavolo (persona che suscita
4 Inizialmente l’uomo cerca di contraddire la donna compassione perché poco intelligente o povera);
(Ultimo ha costruito un circuito che per lui è stato il 4 avevo un diavolo per capello (ero molto
simbolo di una strada perfetta e ordinata), poi arrabbiata); 5 è al settimo cielo (è felicissima);
sembra assecondarla. 6 che Dio ce la mandi buona (speriamo che vada
5 Ultimo racconta alla donna come è avvenuto tutto bene); 7 come Dio comanda (fatto bene,
l’incidente di suo padre con il conte, rivelando correttamente); 8 del diavolo (terribile, forte); 9 ho
che si è trattato di un suicidio (vedi trama in mandato al diavolo (ho allontanato in malo modo);
Appendice, p. 286). 10 Voglia il cielo (speriamo); 11 da Dio (benissimo).
2d 1 vivevamo nel deserto (rr. 4-5); 3g Le espressioni sono: Voglia il cielo che… e Che Dio
2 sembravano tutti eroi, […] dei cavalieri (rr. 9-10); ce la mandi buona!. In questi casi si usa il
3 tutti un po’ matti (r. 16); congiuntivo.
4 fanno mille volte lo stesso giro, come degli animali 3h che, almeno, magari, se, ah, voglia il cielo che;
instupiditi (rr. 29-30); imperfetto; c; presente; b, d; trapassato; e.
5 i fari che spiavano dal mare della campagna (r. 38). 3i Soluzioni possibili: 1 Che vinca! 2 Almeno mi avesse
2e Risposta aperta. telefonato / telefonasse! 3 Voglia il cielo che
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Soluzioni
possano averne! 4 Magari potessero ottenere un alcuni difetti che ostacolano il raggiungimento della
prestito! 5 Ah, se potessi partire con loro! piena soddisfazione di sé. È anche un’arte che sa
6 Se almeno cambiasse idea! 7 Magari trovassi un trovare forme adatte alla psicologia di ciascuna
nuovo lavoro! 8 Almeno ammettesse le sue colpe! persona, valorizzandone il fascino.
3l Esempi: il sentire religioso (rr. 21-22), il credere 3 Restituisce serenità e autostima, cura l’anima;
(r. 34). Sono accompagnati dagli articoli e da un permette alle persone di sentirsi belle e affascinanti.
aggettivo. 4 Ci può essere la ventenne che si trova perfetta con
un seno “importante”, o la signora matura che si
3m 1 Il tuo crederti sempre superiore mi irrita molto.
piace e si apprezza con un seno da ragazzina. Il
2 Viviamo in una società in cui l’apparire conta più
buon chirurgo è colui che tira fuori, con un semplice
dell’essere.
intervento, la bellezza nascosta in ognuno.
3 Il desiderare troppe cose porta alla rovina.
4 Adoro quella ragazza: il suo sognare a occhi aperti 4d Non avrai altro dio al di fuori di te (r. 1, riscrittura del
la rende molto affascinante. primo comandamento biblico: Non avrai altro Dio
5 In treno il trillare continuo dei cellulari mi all’infuori di me), comandamenti (r. 1), anima (r. 2),
infastidisce molto. Dio biblico (r. 5), sacerdoti (r. 7), apocalisse (r. 10),
6 Non dormire a sufficienza provoca danni alla immortalità (r. 11), il bisturi fa più miracoli di un dio
salute. (r. 14), a immagine e somiglianza dei propri desideri
7 Il firmare quel contratto ti impegna a finire il (r. 16, l’espressione deriva dal principio cristiano che
lavoro entro sei mesi. l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio),
8 Il nascondere / l’aver nascosto la sua identità per idoli (r. 17), anime (r. 27).
molti anni gli ha permesso di cambiare vita. 4e 1 etica (r. 2); 2 estetica (r. 2); 3 imperativo (r. 3);
9 Il vostro continuo posticipare consegne ci ha reso 4 fobica (r. 4); 5 narcisismo (r. 5); 6 fissità (r. 9);
il lavoro molto difficile. 7 accenno (r. 9); 8 epidermide (r. 20); 9 alienazione
(r. 23); 10 togliersi di dosso (r. 24); 11 inestetismi
(r. 25); 12 incidersi (r. 25); 13 volto (r. 25);
14 radicale (r. 27).
pp. 235-238 4f Il prefisso in-/ir- ha il significato di “diventare”
Percorso 4 
Il corpo trasformato (invecchiare, irrigidire = diventare vecchio, rigido)
4a Risposta aperta. oppure di “fare” (indebitarsi = contrarre un debito).
Il prefisso ri- significa “di nuovo” (ridisegnare,
4b Il documentario è una ricerca sul modo in cui la
rispecchiare); il prefisso tras- “al di là, oltre”
donna viene rappresentata nella televisione italiana.
(trasformare = formare oltre = cambiare forma).
4c Studente A: I verbi con il prefisso ri- e tras- sono formati con un
1 È un imperativo sociale. infinito; invecchiare e irrigidire derivano invece da
2 La chirurgia trasforma il nostro corpo con un aggettivo e indebitarsi da un nome.
cancellature sopra le quali ridisegniamo la nostra 4g Risposta aperta. Tra i verbi nel riquadro non sono
immagine a nostro piacimento, emancipandoci dei composti: ascoltare, abbandonare, ammiccare,
dalla natura. È una sorta di body art di massa. Nella innaffiare, imparare, discorrere, desinare,
società occidentale segna il trionfo della cultura rimpinzare, ridere, scalare, trastullare.
dell’immagine.
3 Il rischio è di sentirsi estranei a se stessi e di fare 4h Produzione libera.
del corpo il fine e il mezzo della propria vita. Per chi
corregge presunti “inestetismi etnici” il rischio è di
cancellare la propria identità e di finire per sentirsi pp. 239-241
doppiamente stranieri.
4 Nella nostra società la vecchiaia non è accettata e Percorso 5 
Terapie alternative:
quindi ci si sente obbligati a cancellarne i segni. lo yoga del sorriso
La chirurgia estetica è molto richiesta dalle ragazze 5a Risposta aperta.
giovani e dai giovani immigrati perché permette di 5b Risposta aperta.
realizzare il desiderio di essere altro.
5c a 1; b 4; c 7; d 5; e 2; f 6; g 3.
Studente B:
1 È un diritto, è intrigo e seduzione. 5d Produzione libera.
2 La chirurgia risolve un disagio psicologico, elimina 5e Risposta aperta.
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Soluzioni
5f Modi di ridere: sbellicarsi dalle risate (r. 11), ridere 6d 1 patologie (r. 21); 2 somministrata (r. 7);
di cuore (r. 13), si ride di gusto (r. 69), ridere senza 3 terapeutico (r. 11); 4 farmaci (r. 21);
motivo (rr. 41-42), risata a bocca aperta (r. 33). 5 antidolorifico (r. 22); 6 antipiretico (r. 24);
Aggettivi: comico (r. 12), spassose (r. 70), spiritose 7 fitoterapici (r. 26); 8 cefalee (r. 39).
(r. 71), ilari (r. 73), divertenti (r. 41). 6e 1 e; 2 i; 3 a; 4 h; 5 c; 6 d; 7 b; 8 l; 9 f; 10 g.
5g 1 f; 2 e; 3 a; 4 d; 5 b; 6 c. 6f 1 eccesso di flusso di sangue; 2 abbassamento del
5h 1 cerebrale (r. 15); 2 sanguigna (r. 17); 3 cardiaco livello di zucchero nel sangue; 3 infiammazione
(r. 18); 4 vocale (r. 31); 5 addominale (r. 29); dello stomaco; 4 infiammazione dell’orecchio;
6 corporeo (r. 59); 7 polmonare (r. 60). 5 patologia del cuore; 6 medicina naturale;
7 infiammazione delle tonsille; 8 dolore dei nervi;
9 infiammazione della congiuntiva dell’occhio;
10 esame dello stomaco; 11 malattia dello scheletro
pp. 242-243 (indica anche un particolare tipo di terapia olistica
Percorso 6 basata sulla manipolazione corporea);
La lingua della Medicina 12 abbassamento della temperatura del corpo
sotto la media fisiologica.
6a Risposta aperta.
6g 1 contrarre; 2 diagnosticare; 3 accusare dei disturbi;
6b 1 Agopuntura: la malattia si crea quando la 4 manifestare; 5 prescrivere; 6 ingerire; 7 applicare;
circolazione dell’energia vitale non funziona 8 cronica; 9 un attacco; 10 dose; 11 collaterali;
correttamente. Omeopatia: la legge fondamentale 12 il foglietto illustrativo.
è la legge di similitudine, secondo la quale la
malattia si può curare utilizzando a piccole dosi la
stessa sostanza che ha provocato i sintomi.
2 Agopuntura: per ripristinare l’equilibrio pp. 244-245
energetico si usano degli aghi che stimolano la
Realizzare un’intervista
circolazione di endorfine e creano una sensazione
di benessere (cura più i sintomi che le cause). 1 Produzione libera.
Omeopatia: le sostanze, che provengono dalla 2 Produzione libera.
natura, servono a curare il paziente e non la 3 Produzione libera.
malattia (si usa un solo rimedio e si agisce sulle
4 si tratta della prima domanda: Professor Garelli;
cause più che sui sintomi).
si riprende un concetto espresso dall’intervistato
3 Agopuntura: adatta a dolori cronici e poco
per spingerlo ad approfondire: Vuol dire che;
diagnosticabili. Omeopatia: patologie acute (influenze,
si richiede un chiarimento: In che senso?;
bronchiti, tonsilliti), ma anche croniche, come eczemi,
si introduce un nuovo argomento, anche
reumatismi, cefalee, allergie, depressione.
contrapposto al primo: E l’Islam, Invece;
6c Nel testo a p. 242 sull’agopuntura. si introduce un nuovo argomento a partire da
Elementi da cui traspare il distanziamento: uso del qualcosa che è stato citato dall’intervistato:
condizionale di distanziamento, come circolerebbe A proposito di;
(r. 2), sarebbero dovute (r. 4), si ripristinerebbe si sta chiedendo un parere: Ma allora … non
(rr. 7-8), agirebbe (r. 14), sarebbe adatta (r.16); uso crede?
di espressioni che segnalano una presa di distanza,
5 Produzione libera. La parte che precede l’intervista
come una sorta di (r. 2), se fosse davvero efficace
ha la funzione di introdurre l’intervistato e di
(rr. 20-21); uso di giudizi impliciti o di connettivi con
anticipare i principali contenuti del colloquio.
valore negativo, come prescientifica (r. 1), peraltro
(r. 19), tantomeno (r. 20); affermazioni esplicite, 6 Lettura.
come né… né…, supportano l’esistenza di… (r. 18). 7 Produzione libera.

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Trascrizioni
audio e video

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Trascrizioni

01
Traccia 1
Intervistatrice: Allora, ci può riassumere i dati salienti dell’Annuario?
Giornalista: Certo. Si parla dell’Italia che si impoverisce e che è in recessione, ma soprattutto dell’I-
talia che ha paura di questi fenomeni, quindi la paura è un elemento prioritario rispetto alla realtà
oggettiva nella quale gli italiani si trovano; sono più spaventati dalla realtà che non dagli effetti
che questa realtà produce. Un altro elemento molto forte è quello della disoccupazione giovanile,
che tra tutti i disagi che gli italiani vivono è quello percepito come più forte. Un terzo è l’insoffe-
renza verso le grandi città, intese come spazi scarsamente vivibili: il traffico, lo smog, lo stress del-
la vita quotidiana. Questo fa soffrire molto gli italiani che vorrebbero una vita più serena. All’inter-
no di questo quadro ci sono alcuni fenomeni sia di tipo culturale sia di tipo antropologico che
possiamo approfondire…
Intervistatrice: Sì, molte delle domande che sono pervenute dai nostri ascoltatori, stanchi di sentire
parlare della crisi economica, sono relative alla cultura. Ai nostri ascoltatori ha colpito molto che tutto
quello che è legato al web continua a correre, mentre quello che è legato alla carta continua a scen-
dere. I numeri confermano questo fenomeno?
Giornalista: Sì, i numeri confermano questa tendenza. Cosa succede? Succede che gli italiani hanno
un grande desiderio di cultura e questo desiderio è sancito ormai da molte indagini di questi anni. Vo-
gliono la cultura, ma come? Sotto forma di elementi diciamo immateriali, cioè lo spettacolo, il mu-
seo, le grandi mostre-evento e soprattutto il web, il web è il grande fattore di novità. Un numero dice
tutto: nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni l’89% degli italiani si collega ogni giorno al web e comun-
que più di metà degli italiani è connesso ogni giorno con la rete. Per l’informazione, ad esempio, l’e-
ditoria on-line sta decollando di più… certo, se guardiamo i numeri assoluti non si tratta ancora di
numeri enormi, di percentuali gigantesche come nei giornali generalisti, però sono soprattutto i gio-
vani a leggere i giornali on-line, quindi in prospettiva il giornale on-line sarà il vero mezzo di informa-
zione generalista, accessibile a tutti. È vero, però, che bisognerebbe incentivare la diffusione del digi-
tale, fare investimenti seri sulla banda larga, ci sono ancora delle zone del Paese che non sono
raggiunte. E poi una cosa molto importante sarebbe Internet gratis in alcune zone della città. Per
esempio la provincia di Roma ha fatto alcune sperimentazioni nei parchi cittadini, dove Internet è
gratis… ecco, negli aeroporti ancora non lo è.
Intervistatrice: Mi piacerebbe trattare ancora qualche altro aspetto, riguardo a questo Annuario Istat:
penso ad esempio a quello che riguarda la famiglia, i matrimoni.
Giornalista: Allora, l’Annuario fotografa e ribadisce un trend ormai consolidato. Esaminiamo un
dato orientativo: negli anni Settanta c’erano circa 500 mila matrimoni l’anno, adesso siamo scesi
sotto la metà di questa cifra, quindi gli italiani si sposano molto meno. E poi una volta oltre il 90%
dei matrimoni era un matrimonio religioso, ora siamo arrivati al 63%, sintomo che ci dice due co-
se: da una parte una generale laicizzazione del Paese, dall’altra il fatto che ci sono molti secondi
matrimoni, e i secondi matrimoni possono essere solo civili. Se però questo dato generale lo an-
diamo a declinare sul territorio, ci rendiamo conto che il 63% dei matrimoni religiosi è una media
soltanto nazionale, ma nelle grandi città i matrimoni civili sono ormai diventati la maggioranza. È
il caso per esempio di Milano, il caso di Roma, è molto diffuso questo fenomeno nel Triveneto. E
quindi la configurazione della famiglia sta cambiando tanto, non esiste più la famiglia tradiziona-
le – una coppia che si sposa e fa dei figli –, esistono delle famiglie ricostituite, esistono le famiglie
allargate, le famiglie di fatto, esistono delle convivenze che vanno avanti in maniera stabile senza
evolvere mai in un matrimonio.
Ecco… quindi questo è il fenomeno che abbiamo sotto gli occhi, ed è un dato molto importante per
la politica, ogni volta che si deve affrontare il tema di che cosa fare per la famiglia, perché ci si deve
rendere conto che non esiste più “la” famiglia, ma ci sono diversi modelli di famiglia ormai consolida-
ti nella nostra società.
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Trascrizioni
Traccia 2
Vedi traccia 1.

Matrimoni
Sociologa: La famiglia allargata è stata raccontata molto bene, in maniera esemplare da uno spot televi-
sivo di una marca automobilistica che presentava un signore che usciva dalla macchina, dietro vari
bambini, e che raccontava della composizione della sua famiglia. Lo spot naturalmente presentava l’i-
dea, la famiglia allargata come famiglia felice, idilliaca… Naturalmente ha anche sollevato moltissime
questioni, un dibattito, insomma, ha avuto anche moltissime critiche perché culturalmente la famiglia
allargata, che è semplicemente la somma di due o più famiglie tradizionali, in realtà ancora nell’accet-
tazione sociale non è così penetrata.
Spot: Lui è Daniele, mio figlio, è nato dal matrimonio con Elena, la mia prima moglie. Adesso lo porto
in piscina. Poi vado a prendere Marco e Luca, i figli della mia nuova moglie. Li prendo e corro dalla
mia terza figlia, la piccola Sofia, la figlia della mia attuale moglie. Poi vado a riprendere Daniele. Infine
torniamo tutti a casa, prima di riaccompagnare… Arturo, il figlio del vicino.

Traccia 3
Giornalista: Ecco, la Sardegna è stata associata al centro…
Professore: Sì, anche perché la Sardegna, appunto, proprio le caratteristiche psicologiche sono pecu-
liari, nel senso che pur essendo un popolo che lascerebbe pensare ad origini marinare, ma non lo è
affatto, perché ha dovuto difendersi appunto dalle invasioni dei popoli che arrivavano dal Nord Afri-
ca, quindi la Mauritania, dall’Italia, dalla Francia e dalla Spagna, quindi è un popolo che ha pensato
sempre a u purceddu, ha pensato sempre alla terra, giammai a tutte le coste, non è un popolo mari-
naro, ecco… La Sardegna d’accordo che ha avuto sempre timore della invasività altrui, però culto del-
le tradizioni, la riservatezza, però a volte anche la testardaggine, la permalosità, la diffidenza, ecco, se
noi per esempio prendiamo appunto proprio un fatto storico della Liguria, si è sempre detto, ma co-
me mai i liguri sono proverbialmente tirchi?
Giornalista: Sì, così arroccati, ma forse anche la posizione geografica che richiede questo tipo di atteg-
giamento…
Professore: No, no, le dico subito, prima avevano fiorenti traffici con Costantinopoli, fino al 1400, do-
podiché, poi dopo Venezia ha soppiantato tutto, son diventati i cugini poveri e quindi a questo punto
con i pirati che arrivavano dal mare all’improvviso… niente, dovevano riparare sulle colline di Recco,
quindi ecco la focaccia di Recco, molto fina, perché una famiglia riparava sulle colline dell’interno,
appunto, proprio con una capretta e un sacco di farina, per cui a questo punto il latte e la farina do-
vevano bastare, appunto, per un intero mese, per una famiglia intera di padre, madre e figli, natural-
mente.
Giornalista: Ecco professore, allora, così, se dobbiamo dividere dividiamo, purtroppo lo facciamo allo-
ra anche con pregi e difetti. Ci sono degli stereotipi tipici del Nord, del Centro e del Sud dei quali pro-
prio non riusciamo, così, a fare a meno?
Professore: Sì, dunque, dobbiamo tener presente che il Trentino Alto Adige è determinato dall’essere
considerato i tedeschi d’Italia, quindi con una comunicazione per nulla… voglio dire, con apparente
empatia comunicazionale, solo apparente, naturalmente; ognuno ha il suo modo di comunicare sin-
tonia e simpatia – però, i tedeschi d’Italia, ecco. Il Piemonte è caratterizzato da un carattere sabaudo,
quindi il senso del dovere, della discrezione, l’efficienza ecc. La Lombardia è caratterizzata dal “volere
è potere”, quindi la laboriosità, l’autostima; stiamo parlando sempre del Nord e quindi di tutte queste
caratteristiche che contraddistinguono il Nord.
Giornalista: Caratteristiche che apparentemente sembrano tutte caratteristiche, chiamiamole così,
positive, belle, ma ci saranno anche vizi, dei difetti del Nord, ce ne sono tanti, immagino…
Professore: Eh beh, sì, voglio dire, per esempio la scontentezza, il mugugnio…
Giornalista: Siamo sempre arrabbiati, questo è il senso…
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Professore: Sì, no, beh, ma non tutti. Prendiamo la Lombardia, beh la Lombardia, d’accordo l’autosti-
ma, però antepongono la fretta all’interazione, ecco… sempre però, se vogliamo vedere per esempio
l’Emilia Romagna: beh, sono i guasconi d’Italia, quindi caratterizzati dall’allegria, dalla cordialità, dalla
gioia di vivere, ecco, questa è una prova di positività.
Giornalista: Siamo un popolo di furbi, come si dice, professore, in generale?
Professore: Beh, più scendiamo verso il Sud e più a livello storico la furbizia… poi dopo è chiaro che il
popolo del Sud è passato al Nord e viceversa, c’è poi stata una commistione per trasferimento ecc.
Però, se prendiamo la Campania è classica l’arte di arrangiarsi, la superstizione, commista però all’al-
legria, la sfrontatezza. Il Lazio poi è particolare, perché nel Lazio vediamo appunto lo scetticismo, l’i-
ronia, la spacconeria, la spavalderia, la saccenteria, l’astuzia, che diceva lei, la cialtroneria, l’indolenza,
ecco, e le sette ossessioni capitali, come furono definite, che sono appunto per i romani e per il Lazio,
ma specie per i romani la “sola”, cosiddetta, cioè la paura delle fregature, la rumorosità, i “caciaroni”
cosiddetti.
Giornalista: Normalmente si dice che prendere atto di qualcosa poi ci serve in qualche modo a miglio-
rarci, no?, e tutto quello che ho sentito adesso appare un po’ un luogo comune, in realtà voi avete
fatto degli studi molto precisi e anche complessi per riuscire ad arrivare a dare forza proprio al luogo
comune che, allora, così luogo comune non è.
Professore: Esatto, esatto, ci abbiamo messo 7 anni per due volumetti abbastanza snelli, ma non è sta-
to facile, appunto perché proprio non c’era che pochissimo materiale, abbiamo disturbato tutte le bi-
blioteche d’Italia o quasi tutte, e a un certo punto soltanto poi dopo il famoso macroscopico Diziona-
rio dei dialetti italiani ci ha consentito di vedere quali erano i popoli che giungevano… quindi per
esempio Bari, la Puglia era un emirato arabo, quindi con tutte le caratteristiche arabe, per cui la parsi-
monia, l’amore per la terra, in questo caso il valore del lavoro ecc.
(Da Radio 24, Il riposo del guerriero di Stefano Gallarini, 4/9/2011)

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Spot 1
Cameriere: Buonasera signora… Dottore… Vorrei permettermi di suggerire consommé d’Orléans, po-
tage souassonaise o crêpe burie. Bouches-à-la-Gauloise, dartoi-à-la-reine, marmite lyonnaise, soupe
Colbert, gelée de bouillon, bouillon royal, crêpe Valesca-à-la-sauce-suprême.
Donna: Rigatoni.
Cameriere: Ah… E noi come un’eco rispondiamo: Barilla…
Camerieri: Barilla…
Tutti: Barilla, Barilla…
Slogan: Barilla vi fa sentire sempre al dente.

Spot 2
Le penne Barilla raccontano ogni giorno, con la tua fantasia, una lunga storia di sapori.
Dove c’è Barilla c’è casa.

Spot 3
Dove c’è Barilla c’è casa.

Spot 4
È la nostra linea di partenza: è la famiglia. A volte ti protegge, altre ti incoraggia. A volte non vedi l’ora
di averne una, altre… nessuna. Pensi che da soli si arrivi più lontano, ma quando sei seduto lì in mezzo
ti accorgi che per sentirsi davvero liberi bisogna avere radici.
Lasagne emiliane Barilla, la gioia di stare insieme.

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Traccia 4
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Vedi Pubblicità 1, Spot 4.

Traccia 5
Aids: se lo conosci lo eviti. Se lo conosci non ti uccide.
Dai una mano anche tu. Per essere utile agli altri non serve volare, basta volere.
Chi fuma avvelena anche te. Digli di smettere.
Intervistatrice: Le avrete sicuramente riconosciute. Sono solo alcune delle più famose campagne di
Pubblicità Progresso. Immagini e slogan che da quarant’anni accompagnano i cittadini italiani. Vero e
proprio specchio dei cambiamenti della società attraverso le sue paure, le sue aspirazioni, i suoi ideali.
Nata nel 1971 come associazione no profit, poi diventata fondazione con lo scopo di promuovere
una corretta comunicazione sociale e stimolare la coscienza civile ad agire per il bene comune, Pub-
blicità Progresso si avvale di creativi, registi, designer e agenzie che prestano il loro lavoro gratuita-
mente. Ha promosso, fra le altre, campagne contro il razzismo, il rumore, il fumo, l’inquinamento,
per la donazione di sangue, la tutela dei disabili, la sicurezza sul lavoro. Campagne che in molti casi
hanno fatto epoca, ci dice il presidente Alberto Contri.
Contri: Ci sono campagne che sono storiche come quella del sangue, ma subito dopo quella del verde
del ’72, fu la prima, tutto sommato, critica indiretta al consumo eccessivo e alla distruzione dell’am-
biente. Poi ci fu quella famosissima Chi fuma avvelena anche te. Digli di smettere, che potremmo tra-
smettere anche oggi. Ma ce n’è una che vedendola fa venire i brividi perché nel ’77 si vede l’alluvione
del Po e si dice: se andiamo avanti così, prima o poi tutta l’Italia sarà alluvionata. Potevamo girarla l’al-
tro ieri vedendo le scene di Genova, piuttosto che del Sud Italia. E poi quelle che abbiamo fatto cam-
biando anche un po’ non soltanto l’idea di occuparci quindi dei minorati e di chi è in difficoltà ecc.,
ma anche di progetti positivi. Abbiam fatto una splendida campagna a favore dell’alfabetizzazione
informatica che è stata poi imitata dall’Ibm in tutto il mondo. Insomma, ne abbiam fatte di tutti i co-
lori e adesso ci stiamo apprestando a fare forse la più difficile campagna della nostra storia: a qua-
rant’anni dalla campagna sulla ricerca di sangue, faremo una campagna sulla donazione degli orga-
ni, che è la cosa più difficile che c’è, e ci stiamo cimentando con una super band di creativi che
abbiamo messo assieme. Super gruppo per realizzare questa campagna.
Intervistatrice: Ci può anticipare qualcosa su questa prossima campagna?
Contri: Sarà una campagna che certamente farà leva sull’emotività, perché è inutile far ragionare su
questo tema, perché se uno deve pensare per un attimo alla propria morte, al 90% c’è un meccani-
smo di ripulsa, comunque c’è un feedback negativo. Può sembrare una cosa assurda, ma in termini
tecnici noi dobbiamo far diventare di moda diventare donatori e per fare questo oltre che a far leva
sulle emozioni, useremo ovviamente moltissimo i social network. Stiamo studiando tutta una serie di
attività sui social network, su Facebook. Stiamo cercando di convincere la direzione europea di Face-
book a mettere fra i parametri degli amici essere o meno donatori, il che avrebbe una potenza emula-
tiva gigantesca. Quindi sarà una campagna cross mediale, come si dice, come giustamente insegna-
no ai tempi della comunicazione di oggi.
Intervistatrice: Qual è il segreto di una campagna di comunicazione sociale di successo? Quale leva bi-
sogna toccare per raggiungere la sensibilità?
Contri: Beh qui… il discorso è lungo. Però dovremmo dire che innanzitutto dobbiamo abbattere gli
stereotipi. Non è vero, e lo diciamo con molta serenità ma anche molta assertività, che bisogna dare
un pugno nello stomaco per farsi ricordare. A volte, se noi guardiamo proprio nella nostra mediateca,
è vero che ci sono Paesi che ancora sono molto cruenti quando fanno vedere per esempio una cam-
pagna per gli incidenti stradali, per la prevenzione degli incidenti stradali, ma noi abbiamo stuoli di
psicologi che ci dicono guarda che quando fai vedere le lamiere contorte o magari il sangue che goc-
ciola sull’asfalto, il meccanismo che avviene immediatamente è un meccanismo di rimozione. Uno
vede queste immagini così forti e dice ma io guido benissimo, cioè quello a me non succede. Mentre
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abbiamo molte campagne su queste tematiche fatte stimolando l’ironia. Quindi sollevando la guar-
dia di chi ascolta per farlo riflettere, ma anche su temi molto difficili come le disabilità gravi o addirit-
tura l’Aids. Quindi il ruolo nostro e quello che facciamo anche tramite i seminari è di spiegare proprio
tecnicamente, ecco perché andiamo in giro per le università dai futuri comunicatori a spiegare quan-
to è importante fare delle campagne oggettive, molto semplici che abbiano quella che, con un angli-
cismo, noi chiamiamo la culture action, cioè io ti chiamo a fare qualcosa di preciso e non mi lamento
semplicemente dei mali del mondo oppure non creo semplicemente un po’ di emozione. E quindi so-
no campagne che in realtà si fanno con le stesse tecniche delle campagne commerciali, senonché si
occupano di problematiche sociali. Quindi sono molto più difficili da realizzare.
(Da Radio 24, Essere e avere di Maria Luisa Pezzali)

Gioco d’azzardo
Giornalista: Ed è sempre più diffuso il gioco d’azzardo in Italia, un enorme giro d’affari e i medici consi-
gliano cautela: potrebbe diventare una vera e propria malattia. Manuela Lucchini.
Pupo: L’invito a non giocare è ipocrita. Direi di giocare con moderazione e senza l’illusione che il gioco
possa risolvere i vostri problemi, perché non sarà mai così.
Lucchini: Gioco d’azzardo: Pupo ha rovinato ben dieci anni della sua vita. Oggi giocare è facile: scom-
messe, casinò, slot machine, lotterie e perfino poker da giocare in casa con Internet. Un dato? Dal 1
gennaio 2008 al 30 agosto dello stesso anno sono stati movimentati 34 miliardi di euro, 709 euro per
ogni cittadino italiano. Sì giocare, ma come dice la campagna per la sensibilizzazione sul gioco re-
sponsabile voluta dai monopoli di Stato e presentata da Snai, bisogna giocare per vincere. Il gioco
compulsivo può essere considerato una malattia?
Sorrentino: Sì. È una vera e propria malattia perché è un disturbo del controllo degli impulsi. Il giocato-
re d’azzardo patologico prova un desiderio irresistibile, un’attrazione straordinaria per giocare ed è
disposto a far tutto pur di provare lo sballo.

Mine vaganti
Nonna: L’hai toccata tu la pasta quando esce dalle macchine?
Tommaso: No.
Nonna: È calda, morbida. Nicola ogni tanto la toccava e si metteva a ridere da solo. La conosceva bene
lui quella pasta. L’avevamo cresciuta io e lui.
Tommaso: Domani vado in fabbrica e la tocco pure io la pasta.
Nonna: No, no, non la toccare. Tommaso, se uno fa sempre quello che gli chiedono gli altri non vale la
pena di vivere.

Padre: Beh, ci vediamo dopo…


Tommaso: Aspetta papà… Ti devo dire una cosa.
Padre: Ho detto dopo.
Madre: Tommaso non dire niente.
Tommaso: Io ci ho provato. Vado in fabbrica tutte le mattine, lavoro, tocco la pasta, come dice la non-
na. Vedo le scatole che partono per tutto il mondo. Ma non mi importa. Non sento niente. Di notte,
mentre voi dormite, qua dentro sapete che faccio? Scrivo… le cose che vedo, quelle che penso, quel-
le che voglio dire.

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Trascrizioni

02
Traccia 6
Protagonista della tela è la moglie del mercante d’arte Léopold Zborowski, amico e sostenitore dell’autore.
Hanka, il cui nome italianizzato compare in alto a destra, si staglia su uno sfondo appena accennato, essen-
ziale, tipico dei ritratti di Modigliani, nei quali l’attenzione si concentra sulla figura umana, secondo il perso-
nale “umanesimo” dell’artista. Tutta l’arte di Modigliani, in effetti, è una riflessione sull’uomo, anche se
spesso quell’uomo è una donna. Non conta ciò che la figura ha intorno: di solito una porta o una parete, al
massimo una sedia o un tavolino che non vogliono descrivere un ambiente, ma hanno solo un valore cro-
matico e spaziale. Non conta nemmeno quello che sta facendo: di solito non compie nessun gesto, non è
occupata in nessuna azione. Esiste, e questa è la cosa più importante. L’effigiata indossa un abito scuro
dall’importante colletto bianco con bottone a cabochon. Questa parte del vestito, che avvolge e incornicia
il collo, ne accentua qui la lunghezza, aprendosi da un lato come una sorta di coda di pavone stilizzata. Sul
collo poggia il volto ovale dal forte valore scultoreo, simile a certe maschere africane, esaltato da un caldo
color terracotta. L’occhio privo di sclera, iride e pupilla, caratteristico di Modigliani, guarda verso l’interno e
vuole esprimere l’anima dell’effigiata, come teorizzavano i simbolisti, con i quali egli era entrato in contatto
a Parigi: scopo dell’artista era non tanto fornire un ritratto vero e proprio, in senso accademico, quanto una
rappresentazione dell’individuo in cui fisionomia e interiorità fossero fuse insieme.

Traccia 7
Però! Zanardi da Castel Maggiore, un titolo strano ma indovinato, perché se leggi la storia di Zanardi ti
viene davvero da dire: «Però, quel Zanardi da Castel Maggiore!». Dal libro al dvd cambia il titolo, A
Modo Mio, ma non il risultato, perché dopo aver visto il film dici: «Beh sì, Zanardi vive proprio a modo
suo». Mai banale, sempre concreto, il sorriso a volte malinconico del sognatore che sa già che la sua
soddisfazione piena arriverà con un’altra impresa e non con quella appena compiuta. La battuta sem-
pre pronta: noi appassionati lo conosciamo così. Forse la moglie Daniela potrebbe farne un ritratto di-
verso, ma non concede i segreti di una vita condivisa con un uomo che l’ha resa più forte, più innamo-
rata. Zanardi, mai banale, dicevamo, anche nel giorno che gli ha cambiato il corpo, non lo spirito. Era il
15 settembre del 2001. Il mondo era scosso dalle torri fumanti di New York, dagli attentati in America,
dalla guerra all’Afganistan, dichiarata proprio quel 15 settembre dal presidente Bush. Zanardi era in
Germania per una gara. Non dovevano correre, poi hanno deciso di farlo. «Il destino» si dice. Ed ecco
che un pilota di origini italiane, da un cognome che, con il senno di poi, ha un non so che di sinistro, Ta-
gliani, gli taglia il corpo in due aprendo un bivio nella sua vita. Il mondo dei motori, non diverso dagli al-
tri, già si emozionava e commuoveva per le storie che arrivavano dall’America. Quando si è saputo an-
che di Zanardi, il mondo dei motori, cinico e spietato, ha pianto. Zanardi, mai banale. Ancora oggi molti
scienziati si chiedono come un uomo sia riuscito a sopravvivere con meno di un litro di sangue in corpo.
Beh! Perché lui è Zanardi da Castel Maggiore! La ripartenza, la sofferenza, la voglia, o meglio, la consa-
pevolezza di essere normale anche senza le sue gambe. «Almeno non lavo i calzini!» dice. Poi, ecco il ri-
torno in auto, il ritorno alla vittoria. Adesso c’è l’esigenza di una sfida diversa. Dopo l’argento ai mon-
diali, ecco Londra 2012, per esserci, ma soprattutto per vincere! Perché nello spirito lui non è cambiato.
E poi, beh, ok spingere un hand bike, ma la sensazione che ti possono dare oltre 500 cavalli che ti spin-
gono da dietro… beh, siamo sicuri che Zanardi tornerà in auto. Ovviamente “a modo suo”.

Traccia 8
Zanardi
Giornalista: Zanardi, glielo chiedo papale papale, diretto, lei adesso che rapporto ha con il suo fisico,
dato l’incidente…
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Zanardi: Mah lo stesso di sempre. Non è una risposta di circostanza ma… mi capita spesso di vedere al-
tre persone che hanno subito menomazioni o che hanno delle difficoltà fisiche e… di dire «mi spiace
… poverine» e poi, me lo deve ricordare qualcuno di guardare in basso e vedere che anch’io in qual-
che modo ho dovuto affrontare… gli stessi problemi. Però non più tardi di tre giorni dopo il mio risve-
glio dal coma, ero là parecchio intontito, pieno di farmaci, di antidolorifici e ricordo che l’unico canale
che riuscivamo a vedere in Germania era un canale sportivo e dissero che c’era questo sciatore, Her-
mann Maier, che aveva fatto un incidente motociclistico e rischiava l’amputazione di una gamba. E io
ero, insomma, abbastanza rintronato, ecco, quindi chiesi a un mio amico: «Cos’è che han detto?». E
lui mi disse, mi rispiegò la cosa e dissi: «Poveraccio!». Questo mi ha guardato e mi ha detto: «Ma sei
deficiente?». E io dico: «Ma perché? Ah sì, è vero. Va beh, ma per me è diverso». Ma io ero sincero,
lo pensavo davvero che per me fosse diverso. Cioè pensavo che, non lo so, avrei… in qualche modo
sarei salito su un paio di protesi, avrei girato la chiave, rimesso in moto e sarei ripartito. Non è stato
proprio così, eh? Però in qualche modo ci assomiglia il mio percorso riabilitativo…
Giornalista: Ma lei ancora gareggia.
Zanardi: Sì.
Giornalista: Perché diciamolo, è un pilota in piena attività…

Traccia 9
Vitali
Devo dire che io non sono ancora convinto di conoscere così bene non solo la gente, le persone, ma an-
che il luogo dove sono nato, dove sono cresciuto, dove tuttora vivo e dove vivrò fino alla fine dei miei
giorni. Ed è questa una cosa che mi dà l’esatta misura di come siano estremamente indefiniti i confini
del mondo… Io che non sono ancora riuscito a conoscere perfettamente quello che passerebbe per es-
sere un mondo piccolo, ma che per me è un mondo estremamente grande e ancora per molti versi mi-
sterioso. Trovo ragioni di verità in questa cosa quando continuo a scoprire continuamente storie da rac-
contare che hanno profonde radici in questo piccolo pezzo di terra. È questa una delle ragioni per le
quali, intanto, non vedo proprio motivo di evadere al di là di questi confini.
Provate a sedervi in panchina e a trovarvi vicino il vostro amico cadavere e ditemi se non vi viene voglia
di raccontarne la storia.
Ci sono due momenti ben precisi. Uno è quello che riguarda l’uscita del libro: a distanza generalmente
di 20-30 giorni dall’uscita di ogni nuovo libro si anima una specie di processione che ha come meta pro-
prio l’ambulatorio. Questi processionanti, ormai ben noti a me, hanno generalmente iniziato la lettura
del libro e vengono da me per farmi notare due generi di cose. La prima è che secondo loro hanno capi-
to di chi voglio raccontare la storia ed è una cosa che mi lascia sempre stupefatto perché io non faccio
biografie di nessuno, racconto delle cose verosimili ma assolutamente non vere. Il secondo genere di
osservazioni però è molto più produttivo dal punto di vista narrativo perché suona in genere così: guar-
da che però non è andata come hai scritto tu.

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Trascrizioni

03
Traccia 10
Intervistatrice: Da che altre lingue attinge l’italiano, a chi è debitore?
Telmon: In questo momento o nel tempo?
Intervistatrice: In questo momento.
Telmon: In questo momento direi principalmente all’inglese, quasi esclusivamente all’inglese, però se
poi andiamo a guardare un pochino più attentamente e inforchiamo gli occhiali, magari, e la lente
d’ingrandimento e guardiamo a fenomeni particolari della lingua, allora vediamo che per esempio,
tanto per dire, ritornano in superficie i dialetti. Per esempio guardiamo il giovanilese e vediamo che
da un lato gli antichi gerghi che magari pescano addirittura nel Quattrocento o nel Trecento o anche
soltanto i dialetti dei nonni in qualche modo vengono reintrodotti attraverso lessemi particolari, uso
particolare di un certo lessema, con un certo significato specifico e così via. È un… credo che questo
sia sempre avvenuto. Oggigiorno si parla di linguaggio giovanile, in realtà è assurdo pensare che sia
un fenomeno di oggi; il linguaggio giovanile è sempre esistito: c’è un periodo della vita che va dall’a-
dolescenza, non so, ai venticinque anni, durante i quali, diciamo, il gruppo sociale dei giovani tende a
crearsi una sorta di suo proprio gergo, perché è un gergo, non è una lingua vera e propria, non ha le
regole grammaticali dei giovani, anche se usano termini come “taroccare” o altro, in realtà le regole
grammaticali continuano a essere quelle dell’italiano. Dunque è proprio un tipico gergo, una lingua
parassita, se vogliamo, che aggiunge parole sue ma si serve della struttura dell’italiano. Ebbene, dicia-
mo, questa tendenza, questa azione di crearsi un proprio gergo, quella classe che dicevo, dai quindici
ai venticinque anni, l’ha avuta sempre. Io mi ricordo quando ero studente, avevamo anche noi il no-
stro modo, non era necessariamente intenzionale o non c’era l’intenzione di non farsi capire, così co-
me non c’è l’intenzione di non farsi… la funzione è piuttosto quella di saldare un gruppo, riconoscer-
si come gruppo, principalmente.
Intervistatrice: Quindi, secondo lei, non stiamo andando verso un progressivo impoverimento della
lingua italiana?
Telmon: No, assolutamente, lo escludo, io non so… Lo studio della storia della lingua o delle storie del-
le lingue porta a capire che non esiste un arricchimento, un impoverimento, esiste, esistono delle ne-
cessità storiche che portano a focalizzare, magari, certi settori e a passare… oggigiorno sì, effettiva-
mente, non so, “sarchiare” non è certamente uno dei verbi che ritornano più spesso in bocca agli
italiani, perché appartiene a un’attività agricola, per di più a una attività agricola legata alla manualità
là dove invece anche l’agricoltura si è andata affidandosi alla meccanizzazione.
Però, sono largamente compensate queste tendenze all’oscuramento di settori del lessico a favore di
altri e così via…

Traccia 11
Intervistatrice: Andiamo sulla gestualità, e quindi le chiedo subito se è un luogo comune che gli italia-
ni gesticolino più degli altri oppure è proprio vero…
Telmon: Sì, lo è. Quello che ho potuto constatare facendo, così, studiando la questione della gestualità
e della gesticolazione è che non esistono popoli o comunità che non facciano uso della gestualità. La
differenza tra gli italiani da un lato e, diciamo, principalmente gli anglosassoni oppure gli europei del
Nord e così via, sta nella diversa considerazione, nella diversa valenza che viene attribuita al gesticola-
re. E qui si potrebbe effettivamente instaurare una sorta di parallelismo tra la gesticolazione, o la ge-
stualità, e il parlare, l’uso dei dialetti.
Dicevo prima che i dialetti sono stati investiti di un forte stigma sociale, di una caratterizzazione nega-
tiva perché identificati con situazioni di disagio maggiore dal punto di vista sociale. Una cosa analoga
si è verificata anche nei confronti della gestualità. Questo significa che popolazioni, popoli come
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Trascrizioni
quello, pensiamo al compassato inglese, possono arrivare a considerare l’uso della gestualità come
qualche cosa di negativo, ma l’uso per l’appunto, non l’assenza; non si può considerare negativo
qualche cosa che non esiste, no? E infatti la gestualità esiste tanto in Inghilterra quanto esiste in Italia.
La differenza sta nel fatto che in Italia non viene considerata negativa; è una parte dell’essere, del co-
municare in Italia.

Traccia 12
Vedi traccia 10 e traccia 11.

Scialla!
Bruno: A posto? Allora, io ieri sono stato a parlare con la professoressa Di Biagio.
Luca: Infame, che t’ha detto?
Bruno: E cosa mi doveva dire? Che è un disastro mi ha detto.
Luca: Non è vero. Quella esagera sempre, dai!
Bruno: Luca ascolta, io ho preso un impegno con tua madre. Le ho promesso che mi sarei occupato di
te, va bene? Allora, da oggi le regole cambiano. Ti sveglio io la mattina, colazione abbondante, ti ac-
compagno a scuola.
Luca: No!
Bruno: Sì! Quando torni a casa pranzi, fai un pisolino se vuoi e poi il pomeriggio studiamo insieme tre
ore.
Luca: Tre ore? Ma che sei impazzito? E io quando esco, scusa?
Bruno: Quando hai finito di studiare. Però alle 8 a casa, ceni e poi a dormire, se no non reggi il carico.
Luca: Ma che siamo in gabbia? Non se ne parla proprio.
Bruno: Lo sai cosa mi ha detto la Di Biagio? Che hanno già deciso di bocciarti. E lo sai perché? Perché
non sei all’altezza di quella scuola.
Luca: T’ha detto così?
Bruno: Così ha detto. Luca, noi abbiamo tre mesi di tempo per farle rimangiare queste parole. Non so-
no tantissimi, ma se ci riusciamo, pensa che soddisfazione, eh?
Luca: D’accordo, però tre ore no, due.
Bruno: Va bene. Affare fatto. Dai, dai…
Luca: Aspetta, un’altra cosa. Non mi puoi accompagnare fino a sotto scuola.
Bruno: Perché?
Luca: Ma perché la gente penserebbe che sei mio padre.
Bruno: E allora? Ti vergogneresti di me forse?
Luca: Forse non hai capito. È il fatto che tu m’accompagni sotto scuola, no? È da soggettoni… dai!

Traccia 13
Van De Sfroos
Dialetto Traduzione in italiano
Pulènta e galèna frègia Polenta e gallina fredda
e un fantasma in söe la veranda e un fantasma sulla veranda
barbèra cume petròli barbera come petrolio
e anca la löena me paar che sbanda… e anche la luna mi sembra che sbandi…
cadrèga che fa frecàss una sedia che fa rumore
e buca vèrta che diis nagòtt e una bocca aperta che non dice niente,
dumà la radio sgraffigna l’aria solo la radio che graffia l’aria
e i pensée fànn un gran casòtt… e i pensieri che fanno un gran casino…
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Trascrizioni
L’è minga vèra che nel silenzio Non è vero che nel silenzio
dorma dumà la malincunìa dorme solo la malinconia,
l’è minga vèra che un tuscanèll non è vero che un toscanello
l’è minga bòn de fa una puesìa non è capace di fare una poesia
in questa stanza senza urelògg in questa stanza senza orologi
bàla la fata e bàla la stria balla la fata e balla la strega
in questu siit senza la lüüs in questo posto senza la luce
che diis tücoos l’è dumà l’umbrìa… che dice tutto è solo l’ombra…

Scùlta el veent che pìca la pòrta Ascolta il vento che picchia alla porta
in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta ha in testa una nuvola e in braccio una borsa
el diis che g’ha deent un bel regàal dice che porta un bel regalo
me sa che l’è el sòlito tempuraal… credo sia il solito temporale…
Scùlta i spiriti e scùlta i fulètt Ascolta gli spiriti e ascolta i folletti
ranpèghen in söel müür e sòlten föe di cassètt si arrampicano sul muro e saltan fuori dai cassetti
g’hann söe i vestii de quand sèri penènn indossano i vestiti di quand’ero piccolo
i ne vànn e i ne vègnen cun’t el büceer del vènn… vanno e vengono con il bicchiere del vino…

E la candela la sta mai ferma E la candela non sta mai ferma


la se möev cumè la memoria si muove come la memoria
e anca el ràgn söe la balaüstra e anche il ragno sulla balaustra
ricàma el quadru de la sua storia ricama il quadro della sua storia
la ragnatela di mè pensée la ragnatela dei miei pensieri
la ciàpa tütt quèll che rüva scià cattura ogni cosa arrivi
ma tanti voolt la g’ha troppi böcc ma spesso ha troppi buchi
e l’è tüta de rammendà… ed è tutta da rammendare…

La finestra la sbàtt i all, La finestra sbatte le ali,


ma la sà che po’ mea na’ via ma lo sa che non può andar via
e i stèll g’hann la facia lüstra e le stelle hanno il viso lucente
cumè i öcc de la nustalgìa come gli occhi della nostalgia
in questa stanza senza nissöen, in questa stanza senza nessuno,
vàrdi luntàn e se vedi in facia guardo lontano e mi vedo in faccia
in questa stanza de un òltru teemp, in questa stanza di un altro tempo,
i mè fantasmi i làssen la tracia. i miei fantasmi lascian la traccia…

Scùlta el veent che pìca la pòrta Ascolta il vento che picchia alla porta
in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta ha in testa una nuvola e in braccio una borsa
el diis che g’ha deent un bel regàal dice che porta un bel regalo
me sa che l’è el sòlito tempuraal… credo sia il solito temporale…
Scùlta i spiriti e scùlta i fulètt Ascolta gli spiriti e ascolta i folletti
ranpèghen in söel müür e sòlten föe di cassètt si arrampicano sul muro e saltan fuori dai cassetti
g’hann söe i vestii de quand sèri penènn indossano i vestiti di quand’ero piccolo
i ne vànn e i ne vègnen cun’t el büceer del vènn... vanno e vengono con il bicchiere del vino…

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Trascrizioni

04
Traccia 14
Guida alpina
Renzo: Renzo Luzi, 53 anni, sono nato a Senigallia in provincia di Ancona, sono nato al mare. Strana-
mente, un uomo di mare che fa la guida alpina è un po’ strano, ma… lo so. Nella vita succede di tutto.
Intervistatore: E come mai da Senigallia sei venuto in Piemonte?
Renzo: Mah… mio papà, il classico emigrante nel ‘62, i miei erano contadini, non c’era tanto da man-
giare quindi mio papà con tutta la famiglia… siamo immigrati a Torino, in Val di Susa per la precisio-
ne, in un paesino vicino a Susa.
Intervistatore: Quando e come hai deciso di fare la guida alpina?
Renzo: Ci sono arrivato in maniera abbastanza traumatica. Diciamo che vabbè, sono venuto su con i
miei nel ’62 da un ambiente di mare, e poi fino all’età di 18-19 anni, così, adolescenza come tutti gli
altri ragazzi, moto, discoteca, ragazze, bar ecc. Non sapevo neanche dell’esistenza dell’alpinismo… E
poi finito il militare un ragazzo – un ragazzo insomma, non è più ragazzo perché ha la mia età – che
lui arrampicava, mi ha convinto ad andare ad arrampicare, una volta mi ha portato con lui ad arram-
picare. E poi così abbiamo riparlato assieme, dice: «Ah no, tu ti devi iscrivere, devi andare in monta-
gna». Mi ha iscritto, a mia insaputa, a un corso di alpinismo che organizzava un fortissimo alpinista
arrampicatore, Giancarlo Grassi, si chiamava, e mi ha iscritto a un suo corso di alpinismo. E poi di lì,
boh, piano piano la cosa ha incominciato a prendermi e poi ho incominciato a conoscere altri alpini-
sti, e poi così… Boh, lavoravo all’Enel, non era un lavoro monotono perché ero sempre in giro, però a
me ‘sta cosa mi stava stretta, sentire – io avevo 22 anni, così, 23 anni – sentivo i vecchi colleghi di la-
voro che parlavano della pensione, di quando andare in pensione e a me ‘sta cosa mi… (fa il segno di
strozzarsi). E allora ho detto basta, io devo fare la guida alpina! E di lì ho cominciato gli esami e poi,
così, nell’82 mi sono licenziato e ho incominciato questa, quest’avventura.
Intervistatore: Che tipo di formazione esattamente serve per fare la guida alpina?
Renzo: Intanto chi si avvicina e vuole incominciare gli esami per fare la guida alpina deve essere un alpi-
nista. E mediamente uno è un autodidatta, impari a andare in montagna o con degli amici, o con del-
le guide anche, o con i corsi del Cai, però poi sei tu che devi imparare, che devi andare, devi fare.
Quando poi sei un alpinista, allora decidi di trasformare questa passione in mestiere. E poi di lì comin-
cia la trafila, devi fare proprio dei corsi, esami, degli esami pratici in cui vai in montagna. I corsi dura-
no, diciamo da quando tu cominci a dare gli esami a quando tu finisci, passano circa quattro anni.
(in lontananza) Renzo: Com’è Andrea?
Andrea: Bene, bene.
Renzo: Ok.
Intervistatore: E una volta che è diventato un mestiere, come funziona la guida alpina come mestiere?
Renzo: Una volta che sei diventato guida alpina, che hai il patentino, e poi lì diventa dura, perché devi
farti conoscere. Perché devi piacere alla gente. Voglio dire, il rapporto che poi si crea con il cliente, sì è
un rapporto di lavoro, che lui ti paga e tu lo accompagni in montagna, però poi se non c’è una sim-
patia, un piacere nello stare assieme, cioè si crea però poi anche un rapporto d’amicizia, no? Quando
vai a fare certe salite difficili, vai con una persona sola… Io sono andato a fare delle salite molto diffi-
cili qui sulle Alpi e anche sono andato in Canada, in Norvegia, cascate di ghiaccio, e lì si deve instaura-
re un rapporto anche di simpatia, di amicizia, di fiducia reciproca tra queste due persone. Perché è ve-
ro che io vado da primo di cordata, arrampicando devo essere totalmente sicuro di quello che devo
fare, però se mi succede qualcosa il cliente deve saper fare qualcosa per chiamare i soccorsi, no? E se
cado mi deve anche tenere la corda e quindi ci deve essere un rapporto di conoscenza con i clienti
che si affidano a te.
(in lontananza) Renzo: Libera!
Intervistatore: Quali sono le caratteristiche che fanno di una guida alpina una buona guida alpina?
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Trascrizioni
Renzo: Beh, certo che non dev’essere per forza un grandissimo o il più bravo alpinista del mondo, non
c’entra proprio niente. Grandissimi allenatori, in tutte, in moltissime discipline sportive non erano ne-
anche, non sono neanche stati dei grandi atleti, no? Quindi non vuol dire che un bravo alpinista, mol-
to bravo, sia anche poi una bravissima guida alpina, non c’entra niente. Saper trasmettere agli altri e
saper insegnare agli altri non per forza, appunto, bisogna essere un bravo alpinista. Una brava guida
alpina, appunto, deve saper trasmettere agli allievi, ai clienti, quello che lui conosce, deve saperlo tra-
smettere in maniera positiva, in maniera bella. E deve farglielo entrare nella testa e nel cuore, sia con
le parole che anche con i gesti, con l’entusiasmo di fare delle cose, ecco. E non è facile.

Traccia 15
Restauratore
Emilio: Mi chiamo Frati Emilio, da giovane sono stato a Carrara, centro nazionale della scuola sul mar-
mo e ho fatto l’Accademia a Carrara. Fatto l’Accademia, ho lavorato presso un’azienda artigiana di
Carrara dove si fa scultura e si fa mosaico e si fa tutto ciò che è il lavoro del marmo, quindi, mi sono
specializzato a Carrara; dopodiché ho vinto un concorso nazionale all’Opificio delle pietre dure di Fi-
renze, ho lavorato presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze per parecchi anni, sono andato in pen-
sione, dopodiché, siccome io sto a Siena, son venuto sempre qui a restaurare il pavimento del duo-
mo, e ora io continuo, fino a che posso, a restaurare il pavimento del Duomo e tutto ciò che quello è
marmo. Dunque, la tecnica del marmo qui, bisogna conoscere molto bene la materia, oltre al dise-
gno, la tecnica e tutto quanto. Bisogna conoscere tutte le cave di marmo in cui è stato cavato il mar-
mo per il duomo di Siena.
Intervistatrice: Quali sono le doti di un bravo restauratore di marmo, a che cosa deve fare attenzione,
cosa deve essere capace di fare bene?
Emilio: Prima di tutto bisogna averci, oltre alla passione, averci, come si può dire, esse(re) nati per queste
cose qui, uno deve nascere. Io ho fatto un sacrificio di sei anni fra la scuola e una bottega artigiana a
Carrara perché mi piaceva fare questo. Se non avevo proprio questa tonalità, questa volontà di farlo,
non sarebbe possibile; proprio bisogna metterci il cuore, bisogna essere proprio votati a questa cosa lì,
senno’, perché quando uno s’è fatto… questo è un lavoro che quando si deve fare un lavoro preciso,
un lavoro di restauro, bisogna studiare la notte, invece di dormire, bisogna pensare a come farlo, la
notte prepararsi psicologicamente e il giorno poi mettere in opera quello, insomma, quello che c’è da
fare già preparato e molto migliore. Questa è una dote che ci vuole perché sennò come si fa?
Intervistatrice: Quante ore al giorno lavora?
Emilio: Io lavoro 12 ore al giorno, quasi, no, tutti i giorni no. Perché qui lavoro la mattina e faccio 5 ore,
pomeriggio lavoro a casa, c’ho, come le dicevo, una mia botteghina e mi metto lì e lavoro finché non
viene la mi’ moglie che mi chiude l’uscio e mi porta via. Sennò io non me ne accorgo nemmeno
quando è tardi.
Intervistatrice: Quanto ci vuole a fare, a rifare un pezzo di pavimento, un metro di pavimento come
quello che vediamo?
Emilio: Ora dipende, se rifarlo tutto nuovo mi ci vuole poco, ma per far quello vecchio, restaurar il vec-
chio, mi ci vuole tanto, io non so, un metro lineare di questo qui mi ci vuole quasi una settimana, ché
devo fare, vede, tutte queste virgole di marmo giallo, che è un materiale molto fragile che bisogna
sta(re) attenti a non romperlo, poi devo rifare la margherita, vede, il marmo rosso, rifarlo tutto come
questo qui, sicché poi devo incastonarlo, devo poi rispianarlo, devo lucidarlo e questo comporta un
po’ più tanto tempo.
Intervistatrice: Che cos’è la cosa più bella che ha restaurato, la cosa che le ha dato più soddisfazione?
Emilio: Mah… a me ne hanno date tante, tutte non saprei, non saprei quale dire. A Siena ci sono cento
chiese, comprese quelle di contrada, una più bella d’un’altra. Ho lavorato in tutte le chiese, ho lavora-
to in tutti i musei delle contrade, in tutti i posti c’è marmo, capirà, da tutte le parti c’è il marmo.
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Trascrizioni
Traccia 16
Vedi traccia 15.

Circuito chiuso
Segretaria: Scusi per l’attesa. È un test attitudinale. Deve compilarlo.
Selezionatore: Hai superato brillantemente tutti i test. Vedo che hai famiglia, e questo dà stabilità. Hai
grande esperienza e alla voce “contratto” scrivi anche “a progetto”: questo significa che sei dispera-
to. La tua disperazione è la nostra forza.
Moglie: Carlo, reagisci.
Selezionatore: Tu accetterai qualsiasi condizione. Questo è il nostro benefit aziendale, lo potrai utiliz-
zare il giorno in cui non avremo più bisogno di te.

Traccia 17
Intervistatore: Oggi i nostri giovani espatriati in Germania hanno fior di qualifiche, lauree ed espe-
rienze internazionali alle spalle. E in Italia? Per avere un lavoro al mio livello e relativa esperienza
devi essere un uomo e non una donna, avere un’esperienza di almeno 30 anni ed essere amico di
qualcuno. Questa, Monica, la tua sferzante denuncia alla nostra trasmissione. Siamo proprio
un’anomalia, noi?
Monica: Purtroppo devo rispondere di sì. Ho lavorato in America, in Germania, a contatto con le altre
diverse culture occidentali e devo dire che sì, purtroppo l’Italia è un’anomalia, e nel contesto interna-
zionale ci distinguiamo, e in questo non proprio in modo positivo.
Intervistatore: Iniziamo come sempre dalla tua storia di studi… ti iscrivi a Economia aziendale: che co-
sa ti porta verso l’economia?
Monica: Beh, io avevo fatto il liceo linguistico e vedevo Economia come una facoltà che mi avrebbe
aperto diverse opportunità diciamo… a livello aziendale.
Intervistatore: E che bilancio dai dell’esperienza universitaria nel complesso?
Monica: A questo do un bel 9, meritato. Devo proprio dire che l’esperienza universitaria per me è stata
ottima, e poi ho avuto dei professori… veramente che mi hanno stimolato, saputo ispirarmi.
Intervistatore: E a questo punto, anzi a un certo punto, quando ti manca solo la laurea, devi scegliere
lo stage in azienda per svolgere la tesi. E allora raccontiamo subito la carica che ti trasmettono nei col-
loqui due aziende italiane.
Monica: Certo Silvio, proprio la carica. Allora, avevo 22 anni, quindi andai mi ricordo tutta carica, tutta
grintosa, e piena di motivazione a fare un colloquio con un’azienda italiana piuttosto importante do-
ve mi dissero, testuali parole: «Non volare troppo alto perché qui in stage si fanno solo delle fotoco-
pie». E io dico… ok, le fotocopie, non ho niente in contrario con le fotocopie, ma perché spegnermi
l’entusiasmo e la carica in quella maniera?
Intervistatore: Infatti, perché c’è questa tendenza, Monica, a spegnere l’entusiasmo?
Monica: Ah, purtroppo, questo ancora non lo capisco, lo trovo molto controproducente per le aziende
e non riesco a capirli, a capire le motivazioni, assolutamente…
Intervistatore: In America non è così e ci arriviamo, perché arriva il salvagente dall’America. Ha il volto
di tuo fratello, da poco trasferitosi a Boston, che ti crea un contatto con una multinazionale statuni-
tense. E allora raccontiamolo questo colloquio negli Stati Uniti.
Monica: Il colloquio è stato telefonico, ovviamente. Mi dissero: «Sarai basata nel dipartimento marke-
ting ma ti faremo fare un’esperienza in tutte le aree aziendali, dalla produzione agli acquisti alla fi-
nanza, per darti un’idea completa: è meglio comprendere quelle che sono le tue attitudini e poten-
zialità per un futuro sviluppo in azienda…». Quindi, direi, leggermente diverso rispetto al colloquio in
Italia.
Intervistatore: E arriviamo al giorno del tuo espatrio, 1999. Ovviamente hai già voltato le spalle al Bel-
paese e alle sue molto peculiari politiche retributive. Sei mesi di stage per concludere la tesi. Cosa vai
a fare oltreoceano, ma soprattutto, com’è l’impatto con Boston?
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Trascrizioni
Monica: L’impatto con Boston è stato fantastico. Vengo subito inserita nel dipartimento marketing
dell’azienda, dove mi viene assegnato un mentor con cui poi continuerò il mio processo formativo
all’interno dell’azienda per questa bellissima esperienza.
Intervistatore: Ti laurei nell’ottobre ’99 a 22 anni, con 110 e lode, tesi – e qui viene da ridere – sulla mo-
tivazione dei dipendenti. Ci fotografi in breve la distanza siderale tra Stati Uniti e Italia in proposito?
Monica: Beh, l’approccio americano fa molto focus su quella che è la motivazione del dipendente e
viene considerato uno dei driver principali del successo aziendale. La motivazione dei dipendenti è
una funzione del sentirsi partecipi all’azienda, quindi, quando un lavoro è ben fatto, in America viene
detto: «Great job», «Well done», e quindi le persone si sentono motivate a ripeterlo e fare ancora
meglio la prossima volta. In Italia purtroppo non ci si sbilancia tanto per questo e l’ottimo lavoro è
quasi preso per scontato.
Intervistatore: Torniamo a te… E immediatamente dopo la laurea la multinazionale per cui lavoravi ti
richiama, ti offre un contratto a tempo indeterminato, stipendio iniziale di 40.000 dollari l’anno. Tu
ne sei attratta, però prima fai ancora un tentativo in Italia. La risposta?
Monica: La risposta è stata che mi dovevo ridimensionare…
Intervistatore: Ridimensionati!
Monica: … perché non avrei fatto niente di lontanamente paragonabile a quello che avevo fatto in
America, quindi la mia carriera doveva ancora partire e già mi dicono che mi dovevo ridimensionare.
Mi sentivo come un uccellino a cui volevano tagliare le ali ancora prima che imparasse a volare.
Intervistatore: Pazzesco! Ma non è che a forza di ridimensionare i giovani si ridimensiona questo Pae-
se alla fine?
Monica: Purtroppo sì, non si possono spegnere la carica e l’entusiasmo a chi ha voglia di fare.
Intervistatore: Ci riassumi le manchevolezze delle aziende italiane, soprattutto verso i giovani?
Monica: Certo! L’incapacità di valorizzare le risorse, l’incapacità di stimolare e motivare le persone in
modo che naturalmente vogliano dare il meglio. E poi il fatto di darle queste opportunità ai giovani,
quindi aprirle queste porte, e poi di credere nei talenti. E poi di investire nei giovani sia in termini eco-
nomici che di tempo, in modo da crescerli e dargli gli strumenti e le esperienze giuste per crescere.
Intervistatore: Al di là della tua carriera, la tua storia, Monica, porta alla luce un Paese molto arretrato
nella valorizzazione delle giovani professioniste. In una battuta, nascere giovani e donne in Italia sem-
bra la peggior sfortuna, non per colpa vostra, ovviamente. Tu hai questa impressione? Secondo te
quanto è forte l’arretratezza culturale in Italia, in particolare sul fronte del lavoro femminile?
Monica: Molto, purtroppo molto arretrato, di donne dirigenti ce ne sono veramente pochissime, all’e-
stero non è assolutamente così… Forse è il sistema che è sbagliato.

Traccia 18
Vedi traccia 17.

Traccia 19
Giornalista: Più giovani alla laurea, più assidui alle lezioni, maggiormente in corso rispetto al passato.
Non solo: si è estesa l’esperienza di stage svolti durante gli studi, così come le opportunità di studio
all’estero nelle lauree specialistiche. Ecco l’identikit dei laureati 2011 raccontati dall’ultima indagine
AlmaLaurea. È il professor Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea, a presentare l’indagine.
Cammelli: C’è un miglioramento delle performance dei laureati di ogni livello, almeno nell’esame che
noi abbiamo realizzato dal 2001, 2004 in avanti. E da un lato, dall’altro, vediamo che l’analisi com-
piuta come solitamente si fa, attraverso l’utilizzazione di valori dico riassuntivi – quelli che chiamiamo
“valori medi”, sostanzialmente – dice pochissimo. Il problema è che le differenze non sono tanto le-
gate ad ateneo e ateneo, quanto avvengono perfino all’interno del medesimo corso di laurea. Vedia-
mo differenziali, cioè distanze tra l’uno e l’altro caso così rilevanti che ci fanno riflettere, pongono un
problema di carattere generale, che è: come migliorare la valutazione degli esami e delle prove dei ra-
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Trascrizioni
gazzi, naturalmente da parte delle università, in modo tale che non ci sia il rischio di squilibri, di iniqui-
tà, di ingiustizia a favore dell’uno e dell’altro. E poi c’è l’ultimo problema che emerge, diciamo, fra i
tanti rilevanti, è quello che riguarda la necessità di pensare con attenzione a valutare le università, co-
sa che oggi è sempre più importante, perché le università saranno in qualche modo premiate per la
capacità di produrre un prodotto finito di qualità, a partire però da quello che è la qualità del prodot-
to in ingresso. Perché è evidente che un’università che fa una selezione agli accessi formidabile, non
potrà che avere prodotti, al termine del percorso di studi, eccellenti: ma il Paese ha bisogno soltanto
di eccellenze o ha bisogno anche di generalizzare un processo di formazione che riguardi un numero
sempre più rilevante di giovani? La domanda è una domanda retorica, perché in realtà se andiamo a
vedere nelle statistiche internazionali ci rendiamo conto che il nostro Paese è largamente in ritardo
quanto a numero dei laureati.
Tutti questi elementi pongono una questione centrale, che andrà esaminata, che è quella di com-
prendere come e se sia possibile migliorare la qualità su un versante senza però ridurre l’accesso agli
studi, senza ridurre la generalizzazione degli studi universitari.
Ragazzo: Forse anche istituzioni, imprese, economia devono credere e investire di più nell’università e
nella formazione?
Cammelli: Non c’è dubbio. Non è un caso che studi che sono stati realizzati non solo da noi, anche dal-
la Banca d’Italia, per esempio, hanno messo in evidenza che là dove l’imprenditore o il datore di lavo-
ro, di fatto, è un laureato, cioè vuol dire ha una cultura più elevata, questa preparazione si trasforma,
a parità di azienda, di settore merceologico e a parità di numero di addetti, in una richiesta tre volte
superiore a quella che avviene in un’azienda diretta da uno che laureato non è di posti di laureati. E
questo aiuta il Paese a crescere, naturalmente.
(Da https://www.almalaurea.it/info/video/napoli2012-cammelli)

Colloquio
Selezionatore: Dunque, allora, questo è il contratto base di una polizza totale che prevede ogni tipo di
infortunio.
Artemio: Sì.
Selezionatore: Questa è la penna. Lei deve venire a casa mia e convincermi a firmare. Prego.
Artemio: A che ora ci vediamo?
Selezionatore: Dove?
Artemio: Eh, a casa sua. Non mi ha invitato a casa sua?
Selezionatore: Ma era un esempio!

Selezionatore: Lei è arrivato a casa mia.


Artemio: Drin!
Selezionatore: Cos’è?
Artemio: Eh, il campanello di casa sua.
Selezionatore: Mah…
Artemio: Ah, ho capito lei ha l’altro tipo, quello che fa dlin dlon. Vuole che faccia dlin dlon?
Selezionatore: No, ma non c’entra il campanello, vada avanti, avanti.
Artemio: Oh… (imita il cigolio di una porta)
Selezionatore: E questo cos’è?
Artemio: È la porta di casa sua, cigola molto, bisogna metterci un po’ d’olio. Oh, che meraviglia! Qua-
dri d’autore, mobili antichi, argenteria… è tutta roba sua? L’ha ereditata? Complimenti! Certo che se
qui viene un ladro si becca tutto. Ma lei se ne frega perché ha già messo una firmetta qui e l’assicura-
zione…
Selezionatore: Io ho un perfetto allarme elettronico a prova di ladro. Nessuno può entrare in casa mia.
Artemio: Cade un fulmine sulla casa. Può succedere, è capitato a un mio vicino, gli si è bruciata tutta la
cascina. Ma lei se ne frega perché avendo firmato qua, l’assicurazione le…
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Selezionatore: Io non ho cascina ma ho il parafulmine.
Artemio: Allora… la cameriera ha messo la cera, lei rientra, scivola, si rompe due costole. E siccome
pesa molto, buca il pavimento, rovina tutto l’appartamento di sotto.
Selezionatore: Io ho la moquette. E non scivolo.
Artemio: Cade un mozzicone, si incendia la moquette e brucia tutta la casa. No?
Selezionatore: Non fumo.
Artemio: Il suo cane uccide il gatto del vicino, ma lei se ne frega perché coi soldi dell’assicurazione
compera il coniglio.
Selezionatore: Non ho cani.
Artemio: Il bambino con la palla rompe un vetro?
Selezionatore: Non ho figli.
Artemio: Sua moglie…
Selezionatore: No.
Artemio: Non ha moglie?
Selezionatore: No.
Artemio: Non l’ha trovata della sua misura? Va beh, allora sono fregato.
Selezionatore: Sì, a questo punto è fregato. Vediamo cosa fa.
Artemio: Beh, a questo punto prendo la polizza e qua scrivo che lei non ha voluto assicurarsi.

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Traccia 20
Dicono che leggere i libri fanno bene, ma non tutti la pensano come loro. Io, per esempio. Perché leggere è
tempo buttato via. Ieri con quel tempo ho andato al zoo a vedere le mandrie. In Italia sono milioni la gente
come io che non leggono mai un libro. E poi penso che se uno sarebbe un vero uomo non leggeva. Io non
leggo da sempre e ho sempre stato benissimo così... E allora, amici, leggete meno libri che puoi!
La dobbiamo rifarla?
Era buona!

Traccia 21
Merini
Giornalista: Chi è il poeta nella società di oggi?
Merini: Ah, il poeta, secondo me – io alle volte lo spiego ai miei ragazzi, ai miei amici – è un unicorno. È
una persona speciale, un diverso, una persona che va in paradisi artificiali e no, che ha un suo paradi-
so interiore e che lo vorrebbe far vedere agli altri ma non può, perché è un paradiso ristretto e anche
universale. È duro da spiegare ma il paradiso del poeta, secondo me, è la solitudine: una grande, inte-
riore, mistica solitudine, in cui lavora e perdona, spesso, perché il perdono è una cosa necessaria alla
vita, è una cosa che aiuta a vivere.

Traccia 22
L’uccello di fuoco
della mia mente malata,
questo passero grigio
che abita nel profondo
e col suo pigolio
sempre mi fa tremare
perché pare indifeso,
bisognoso d’amore,
qualche volta ha una voce
così tenera e nuova
che sotto il suo trionfo
detto la poesia.

Traccia 23
Paolo: Sai Elena, ho deciso di dare una svolta ai nostri incontri solo “culinari” e questa sera ti voglio rac-
contare quando sono andato al Museo di arte moderna di Alzano.
Elena: Ah, bello!
Paolo: Un’esperienza nuova. Mi ha trascinato Marina perché io, sai, non sarei mai andato, ed è stata
una cosa… mh, abbastanza scioccante.
Elena: In che senso scioccante?
Paolo: Scioccante perché l’approccio a questo tipo di installazioni mi ha creato davvero dei problemi,
cioè, sinceramente…
Elena: Addirittura dei problemi?
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Trascrizioni
Paolo: Sì… mi sono trovato senza strumenti adeguati per poter capire che cosa stavo guardando e non
ho provato nessuna sensazione, sai, di quelle di tipo emotivo che mi contraddistinguono un po’
nell’approccio all’arte…
Elena: E vabbe’, ma non è un tipo di arte dove bisogna avere un approccio emotivo. Si chiama arte
concettuale per quello, cioè sono opere dietro alle quali stanno dei concetti e che bisogna cercare di
interpretare. Non è, così, l’arte classica, che tu vedi e ti dà delle emozioni, questo…
Paolo: Sì però il concetto stesso di arte, tu me lo stai un po’ stravolgendo. Per me l’arte deve essere
qualcosa di immediatamente fruibile da una persona. Fruibile perché trasmette sensazioni; se stiamo
parlando di arte solo non come trasmissione di sensazioni, ma come trasmissione di concetti, io sin-
ceramente mi dico… ma questa è un’arte per tutti o è un’arte per un gruppo di eletti?
Elena: No, non è un’arte per un gruppo di eletti, però è un’arte che richiede un minimo di sforzo, di
sforzo per essere compresa. D’altronde è così perché rappresenta anche un po’ la vita di oggi e non
ha più tanto senso per un artista moderno fare dei quadri coi paesaggi, coi ritratti… insomma, è un
concetto d’arte superato questo, sicuramente.
Paolo: Però su questo posso farti un’obiezione. A seguito di questa visita ad Alzano sono andato anche a vedere il
museo del Novecento dell’arte moderna a Milano e lì mi sono trovato davanti a un classico esempio, credo, di
arte concettuale, e sono i palloncini gonfiati da Fontana, hanno un nome ben preciso che adesso mi sfugge…
Elena: Da Manzoni intendi, Fiato d’artista di Manzoni.
Paolo: Ah, da Manzoni, Fiato d’artista di Manzoni, bravissima… E questi, pur essendo arte concettua-
le, li ho contestualizzati in un periodo che erano gli anni Sessanta, e ho visto, ho cercato di capire la
provocazione, mentre quando parliamo di artisti più contemporanei – mi viene in mente solo Catte-
lan – trovo che la provocazione sia veramente provocazione fine a se stessa e…
Elena: Eh non è vero invece, perché queste opere portano spesso dei significati che bisogna saper co-
gliere, saper leggere e non limitarsi alla superficie, e non limitarsi a quelle che poi sono le polemiche
sui giornali ecc. Secondo me bisogna avere degli strumenti sicuramente per capire l’arte contempo-
ranea, però è anche giusto fare lo sforzo di capirla e capire che ha delle cose da dire importanti.
Paolo: Quando tu mi parli di arte contemporanea però adesso mi stai escludendo assolutamente quel-
lo che è la pittorica, non si parla più di arte…
Elena: Ma sì… no, perché non ha senso, non ha più senso dipingere quadri, non ha senso dipingere
paesaggi, non ha senso neanche la pittura astratta secondo me…
Paolo: Anche se ti parlo di Emilio Vedova con questi quadri, con queste esplosioni di colore e di violen-
za, di pennellate…
Elena: Però non so, io quando vado a vedere una mostra di quadri, anche astratti, alla fine è tutto un
già visto, è già stato fatto tutto, è già stato detto tutto… e mi incuriosiscono di più invece queste in-
stallazioni che sono nuove, originali.
Paolo: Guarda Elena, credo che dovrai lavorare molto con me per riuscire a portarmi ancora in questa
direzione, però diciamo che sono…
Elena: E vabbe’, ne riparleremo. Ma secondo me se andiamo insieme in un museo posso provare a
convincerti.
Paolo: Va bene…

Traccia 24
Vedi traccia 23.

Itis Galileo
«Ma ho detto: ma non è possibile! Son nati lo stesso anno, le stesse passioni. A voi che anche a Shake-
speare piacesse Copernico non credo proprio… e Galileo? E Galileo cosa? Scusa come vuoi che sapesse
uno famoso a Londra di uno precario a Padova? Ma dai…»
Itis Galileo sta per Istituto tecnico industriale. Come dire che io a raccontare la prendo un po’ bassa, non
dal liceo… un po’ sotto. È un modo… mah, è un modo per provare a tenere insieme un personaggio,
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Trascrizioni
un tempo lontano e quel che ne resta oggi. Non sto parlando solo di archeologia, di storia antica, sto
parlando di qualcuno che secondo me ci serve ancora. Oggi!

Traccia 25
Conduttore: Itis Galileo è uno spettacolo scritto da Marco Paolini e recitato da Marco Paolini e da Fran-
cesco Niccolini*, è in scena nei teatri italiani in questa stagione, in cui si racconta – in questo spetta-
colo – la vicenda scientifica e umana di Galileo Galilei: uomo, scienziato, un po’ tecnico, grande,
grandissimo divulgatore. Ripercorriamo alcuni momenti dello spettacolo insieme a Paolini in questo
servizio curato da Ilaria Canoppio.
Paolini: «Guato il cielo con un instrumento da me creato. Trum trum trum frum frum frum scium pum!
Un canùn, un cannone occhiale!»
Canoppio: Nel 1609 Galileo Galilei realizza su un modello olandese il cannone occhiale e lo vende al doge
di Venezia come strumento di difesa. Esso permette infatti di avvistare le navi nemiche molto prima che
arrivino al porto. Ma Galileo, contemporaneamente, ha un’intuizione: alza il cannocchiale al cielo e per
tutto l’inverno osserva le stelle. Osserva e misura. E poi, ancora più importante, si mette a scrivere.
Paolini: «Galileo si ferma il 15 gennaio, smette di guardare, si mette a scrivere e dice “No! Scrivo!”. Il
risultato: un libretto. Trenta pagine, trenta paginette, però il 15 di marzo è già in edicola. Si chiama
Annuncio celeste, anzi, lo faccio in latino, così lo vendo all’estero subito: Nuncius sidereus!»
Canoppio: È una rivoluzione. Galileo non solo mette in discussione la dottrina aristotelica e il sistema
tolemaico in cui la terra è immobile e il sole le ruota attorno, ma anche e soprattutto comunica al
mondo le sue scoperte e permette a tutti di verificarle con i propri occhi.
Paolini: «Grandi cose, e dico grandi, io metto sotto la vostra attenzione. Grandi non solo per la novità
nei secoli, ma per la perfezione dello strumento da me impiegato! Gran cosa, eh, vedere le stelle in
numero dieci volte maggiore di quanto finora visibile col solo occhio umano. Gran cosa vedere il cor-
po della luna trenta volte più grande! La sua superficie non “lissia”, ma rugosa. Tutte queste cose fu-
rono scoperte da me, grazie all’uso di un cannocchiale che ho inventato io, dopo aver avuto l’illumi-
nazione dalla grazia divina… è meglio metterlo.»
Canoppio: Ma come nasce l’idea di uno spettacolo ispirato a Galileo Galilei? Lo abbiamo chiesto a
Marco Paolini, autore e attore dello spettacolo Itis Galileo di cui avete sentito alcuni spezzoni.
Paolini: La genesi di uno spettacolo non è mai lineare. Non si può dire che nasca da un progetto perché
a volte nascono da delle distrazioni: stai facendo una cosa e ti viene fatta una proposta, una sugge-
stione. Quindi, in occasione dell’anno galileiano, il sindaco di Padova mi ha proposto di occuparmi
del Dialogo sopra i massimi sistemi esattamente come, tra l’altro, a un certo punto racconto nello
spettacolo. Ne ho approfittato per cominciare a fare delle letture e delle discussioni insieme a France-
sco Niccolini, che è coautore di questo lavoro. Evidentemente rappresenta proprio una sfida anche al
linguaggio del teatro che invece sembra nato per nutrirsi più di poesia che non… o di filosofia, che
non di fisica. Ma proprio per questo è più interessante la fisica.
Canoppio: Da un punto di vista scientifico in che cosa sta il valore di Galileo?
Paolini: Io credo che il valore di Galileo non stia in un’astratta capacità di vedere. Cioè sta, mi sembra,
in una capacità di astrarre, di astrarre da ciò che si vede, perché tutti sono capaci di vedere il sole che
letteralmente si muove nel cielo; mentre la capacità di astrazione di Galileo è quella di… è la stessa
dei grandi intuitivi, di Einstein, che osservando delle cose riescono a porsi delle domande in maniera
problematica, che sono formulate in modo semplice.
«Galileo Galilei da vecchio è libero perché ha una testa in grado di guardare alle cose senza bisogno di
accontentare nessuno. Quello che fa Galileo Galilei tra i 70 e i 79 anni è straordinario perché fonda la
disciplina che noi oggi chiamiamo scienza, perché fonda sul dubbio che nasce dalla verifica di esperi-
menti, che mette in discussione le certezze della fisica di prima. Il risultato è un libro straordinario: Di-
scorso sopra due nuove scienze.»
* è un errore dello speaker, sarebbe “recitato da Marco Paolini e scritto da Marco Paolini e Francesco Niccolini”

(Da Radio 24, Moebius, Scienza del vento di Federico Pedrocchi, 12/02/12)

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Trascrizioni
Traccia 26
Vedi traccia 25.

Traccia 27
Bignardi: Quindi, cosa è stato più difficile? Non avere che cosa?
Severgnini: (Non) È stato più difficile, è che… dove ti veniva… allora, scrivi e noi siamo abituati a scri-
vere e controllare perfino l’ortografia su Google di un nome che non ricordi bene. Non lo puoi fare!
Dovevo cercare una città americana e ho dovuto tirare fuori l’atlante… soffiando la polvere perché
l’atlante aveva la polvere. Devo anche dirti, e questa è la sorpresa, che io ho scritto un lunghissimo
pezzo, era una pagina intera del “Corriere della Sera” in cui raccontavo come sono cambiati gli italia-
ni quando, sai, quando Monti era in America, e ho fatto più in fretta, perché non ero distratto ed ero
molto concentrato a scrivere. Se sapevo una cosa o avevo un’informazione la usavo, se no parlavo
d’altro. In qualche modo ero molto concentrato su quello che facevo.
Bignardi: Cosa pensi di quello che diceva Beppe della necessità di… ogni tanto scollegarsi, fare spazio
nel cervello?
Scilla: Allora, fare…
Bignardi: Ti senti estraneo a questo ragionamento?
Scilla: Beh, un po’ sì. Nel senso… per me è come se mi dicessero: voglio stare una settimana senza
macchina. Perché? Così vai più lento per arrivare al lavoro, vai più lento per arrivare da questa parte.
Severgnini: A Milano lo stiamo facendo anche per altri motivi. Si fa, però insomma…
Scilla: No, nel senso… proprio per coprire le distanze. Io, per esempio, un ragazzo come me non ha il
fax. Cioè, come faccio a mandarti un fax? Quindi vado alla copisteria a mandare un fax oppure…
non lo so, come faccio a dire a quella persona che vive in America: «Oh! Tutto a posto?».
Severgnini: Ha ragione.
Scilla: Non so proprio come fare!
Bignardi: È come per noi se ci dicessero “stai senza telefono”.
Severgnini: Io il fax ce l’ho e non lo usavo da moltissimi anni! Infatti quando ho messo il foglio si è
commosso il fax, perché ha ragione lui, perché in una casa di un ragazzo di vent’anni il fax non c’è. Io
ne ho cinquanta e la casa… e il fax c’è.
Bignardi: Ma tu il problema della dipendenza te lo poni?
Scilla: Sì, assolutamente! Perché comunque ci sono tweet colti, tweet di un certo spessore e il tweet
mio che oggi fotografo il sushi. Cioè, è molto più di condivisione il modo in cui io parlo. A me piace
pensare che il web è casa e che poi quando esco non so dove vado. Mi sento al sicuro io quando sto
per assurdo su Internet.
Bignardi: Quindi è la tua condizione naturale…
Scilla: Sì.

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Trascrizioni

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Traccia 28
Va, pensiero, sull’ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,


Di Sïonne le torri atterrate.
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!

Arpa d’or dei fatidici vati,


Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima ai fati


Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!
(Da Machiavelli srl)

Traccia 29
Garibaldi
Spalla: 5 maggio 1860, da Quarto partono 1083 volontari…
Dix: La spedizione dei Mille… tsz! Allora, mi dica lei, obiettivamente, secondo lei si parte per un’impre-
sa del genere in mille? Va beh, dice, però sai, siamo Goldrake, Mandrake, Batman e Robin, l’Uomo
Invisibile… quando siamo in Sicilia ci ha promesso che ci raggiunge quello pelato con l’orecchino…
come si chiama? Mastro Lindo!
Nooo! Commercianti, avvocati, notai, farmacisti… Francesco Crispi viene con la moglie. Uno di
Chioggia di 78 anni viene col nipote di 12 con la pistola giocattolo. Soffrivano tutti il mare, appena
escono vomitavano tutti… Dice però, va beh, una delle due navi la comanda il capitano Achab… No!
Nino Bixio!
Spalla: Bixen?
Dix: Bixio.
Spalla: Bixiu?
Dix: Nino Bixio. Lo conoscon tutti. Il luogotenente di Garibaldi, un tipo rissoso che prendeva a pugni
chiunque gli passasse a tiro. Partono con due piroscafi scassati. Uno trainava l’altro e… rubati. Allora,
io dico, che Italia mi devo aspettare da una spedizione che parte con due piroscafi rubati? Va beh, ma
almeno le armi ce le hai? Le armi ce le hai o no? No, non c’ha nemmeno quello. Cioè: c’ha un miglia-
io di fucili scassati e arrugginiti, ma le armi buone no!

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Trascrizioni
Traccia 30
Presentatrice: Raggiunta l’unità nazionale, il primo pesante problema di politica interna che il governo
sabaudo si trova a dover affrontare è la cosiddetta “questione meridionale”, termine con cui si indica
il divario economico, sociale, culturale e occupazionale tra il Nord e il Sud dell’Italia.
Ma molta della responsabilità di questo oneroso problema nazionale ricade proprio sui governanti
del nuovo regno, che estesero a tutte le nuove province annesse il sistema statale e burocratico pie-
montese e videro nel Meridione della penisola una terra da sfruttare per risanare il grave bilancio del-
lo Stato, che aveva sostenuto molte spese nelle guerre contro le potenze nemiche, come sottolinea
Giuseppe Raimondi, studioso ed esperto di storia del Risorgimento.
Raimondi: La ragione principale è che la classe politica della destra esclude dalla considerazione delle
priorità l’economia meridionale. Il Nord viene crescendo proprio perché viene favorito dai provvedi-
menti che prende il governo, per l’impostazione che il governo dà alla politica economica.
Presentatrice: È così che lo squilibrio già esistente tra il Settentrione e il Meridione della penisola au-
menta decisamente dopo l’unità: è al Nord che nascono le industrie e si effettuano le grandi opere
pubbliche, le strade, le ferrovie e i porti, dando più possibilità di lavoro; è al Nord che vengono inca-
nalati i capitali provenienti dal Sud, gravato ora dalle pesanti tasse del regno sabaudo che colpiscono
indistintamente i ricchi latifondisti, che sono pochi, ma anche i poveri, che sono la stragrande mag-
gioranza.
Raimondi: Tanto è vero che spesso e volentieri le piccole proprietà di cui eventualmente sono in pos-
sesso devono essere cedute e quindi questo finisce per dare un nuovo alimento all’affondo.
Presentatrice: Le terre incolte del Sud non sono state assegnate ai contadini, come questi speravano
in seguito alle promesse fatte da Garibaldi. Ma è l’introduzione della leva obbligatoria, che dura sei
anni, a togliere alle famiglie contadine le braccia migliori portandole nella miseria. E il malcontento
nella povera gente è tale da farle rimpiangere i Borboni e sfocia nella violenza con il cosiddetto “bri-
gantaggio”, fenomeno che si registra in Calabria, Puglia, Basilicata e Campania.
Raimondi: Reclutò soprattutto briganti, cioè contadini che erano da sempre… favorevoli, diciamo così,
alla monarchia, e oltre ai contadini reclutò anche i soldati dispersi, ufficiali dell’ex esercito borbonico e
anche mercenari stranieri.
Presentatrice: Riuniti in bande armate, i briganti derubano i nuovi ricchi, si rifugiano sulle montagne e
vengono nascosti e protetti dai contadini.
Raimondi: Il brigantaggio assunse l’aspetto di una vera e propria lotta, cioè non proprio di classe, di
una lotta sociale, di una specie di guerra civile in cui ci furono violenze e crudeltà da una parte e
dall’altra.
Presentatrice: Il governo reagisce pesantemente: impiega 120.000 soldati per debellare il brigantag-
gio, metà dell’intero esercito. A ogni attacco dei briganti risponde con ritorsioni estreme: con i tribu-
nali militari, con fucilazioni e uccisioni varie, con l’erogazione di condanne a morte dopo processi
sommari, anche nei confronti dei contadini che li aiutano. Il brigantaggio viene così annientato nel
1865, ma le condizioni economiche e sociali del Meridione peggiorano: manca il lavoro, la miseria di-
laga. E per molti sarà proprio l’emigrazione a rappresentare l’unica possibilità di sopravvivenza.
Raimondi: Parte della popolazione si trova a essere praticamente espulsa dal proprio luogo natale e
deve cercare fortuna altrove.
Presentatrice: Si calcola che tra il 1870 e la fine del XX secolo oltre 26 milioni di persone, soprattutto
del Sud, siano state costrette ad abbandonare l’Italia per mancanza di prospettive. Nonostante nel
Mezzogiorno le condizioni economiche e sociali siano con gli anni migliorate di molto, ancora oggi la
disoccupazione giovanile resta altissima, si aggira sul 30%. Dopo 150 anni, quindi, la questione meri-
dionale non è ancora risolta e per Giuseppe Raimondi la causa principale è la criminalità organizzata
e i suoi accordi con la politica.
Raimondi: Quella criminalità che poi riesce ad avere accordi e protezioni in campo politico; si stabilisce
quindi una specie di legame tra questa società malavitosa e il resto della società, e questo certamente
blocca per anni, e credo blocchi ancora, il naturale svolgimento di un’economia sana nel Mezzogiorno.

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Traccia 31
Chi è la Lega Nord? È un partito per la secessione o per il federalismo? Cosa ci dicono i nostri ministri? I
nostri ministri continuano a portare avanti delle politiche che sono orientate al federalismo, al rispar-
mio, a non sprecare i soldi per la Roma ladrona che ha risucchiato tante delle risorse economiche di noi
cittadini, che sono andate a finire nel Mezzogiorno, che continua a sprecare denaro mentre il Nord ri-
mane quello produttivo. Questa è l’immagine della Lega. Ma la Lega di lotta equivale alla Lega di gover-
no oppure ci sono delle differenze?
Sicuramente la Lega di oggi si divide, ha due facce: ha la faccia federalista che è rappresentata dal pro-
gramma di governo e da quello che porta avanti a livello di proposte per la scuola ad esempio, per la sa-
nità, anche se non sono state del tutto definite; e poi c’è la lega di lotta, quella profonda, quella ancora
dura, quella che tutti gli anni va a Pontida e che continua a urlare “secessione”, che vuole la separazio-
ne dal Sud, che è convinta che i suoi esponenti, i suoi rappresentanti, la dirigenza siano assolutamente
come loro, siano vicini a loro e che siano lontano, ad esempio, da delle logiche di partitocrazia, da delle
logiche di familismo, di promozione della politica attraverso i legami di sangue.
In realtà la Lega, in vent’anni di vita, si è molto avvicinata rispetto a quello che voleva combattere, cioè
la Roma ladrona, la Roma della partitocrazia e quel Meridione sprecone che tanto ha voluto combatte-
re. Insomma quando c’è da giocare la partita per conquistare i contributi e i denari pubblici, la Lega
continua comunque ad accodarsi come tutti gli altri partiti.
Riesce ancora a convincere perché riesce a convincere l’immagine di Umberto Bossi, l’immagine di un
uomo carismatico che riesce a trascinare i suoi elettori, a trascinare il suo popolo, magari presentandosi
d’estate con il sigaro e la sua canottiera bianca… La Lega è anche il partito delle proposte contro gli im-
migrati, ad esempio, delle proposte della negazione dei diritti anche nei confronti delle donne, ad
esempio, o degli omossessuali. Abbiamo assistito anche alla discriminazione che è avvenuta, ad esem-
pio, nei confronti dei bambini nella scuola di Adro. In una scuola pubblica, sono stati affissi dei simboli
di un partito, con il sole delle Alpi, pretendendo che quel partito, in realtà, appartenesse alla storia pa-
dana dei popoli che vivevano appunto nel comune di Adro.
Contro gli immigrati, ad esempio, abbiamo avuto anche l’operazione a Coccaglio che è stata intitolata
“White Christmas”, nel senso di Bianco Natale, perché i vigili del paese andavano a stanare gli immigra-
ti e a controllare i loro permessi di soggiorno e ogni vigile che avesse trovato un immigrato non regolare
avrebbe ricevuto un premio, ovviamente pubblico, perché è denaro dei contribuenti, di 500 euro.
(Da www.dailymotion.com)

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Traccia 32
Tanto tempo fa la Follia decise di invitare tutti i sentimenti per un’insolita riunione conviviale. Raccoltisi
tutti intorno a un caffè, per animare l’incontro la Follia propose: «Si gioca a nascondino?».
«Nascondino? Che cos’è?» domandò la Curiosità.
«Nascondino è un gioco» rispose la Follia. «Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò ter-
minato di contare comincerò a cercarvi e il primo che troverò, sarà il prossimo a contare.» Accettarono
tutti, ad eccezione della Paura e della Pigrizia che rimasero a guardare in disparte.
«1, 2, 3...» la Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima, dove le capitò. La Timidezza, esi-
tante come sempre, si nascose in un gruppo di alberi. La Gioia corse festosamente per il giardino, non-
curante di un vero e proprio nascondiglio. La Tristezza incominciò a piangere perché non trovava un an-
golo adatto per occultarsi. L’Invidia ovviamente si unì all’Orgoglio e si nascose accanto a lui dietro a un
sasso. La Follia proseguiva la conta mentre i suoi amici si nascondevano. La Disperazione era sconforta-
ta vedendo che si era già a 99. «100!» gridò la Follia. «Adesso verrò a cercarvi!»
La prima a essere trovata fu la Curiosità, perché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sa-
rebbe stato il primo a essere scoperto. Guardando da una parte, la Follia vide l’Insicurezza sopra un re-
cinto, che non sapeva da quale lato avrebbe potuto nascondersi meglio. E così di seguito furono sco-
perte la Gioia, la Tristezza, la Timidezza e via via tutti gli altri.
Quando tutti finalmente si radunarono, la Curiosità domandò: «Dov’è l’Amore?». Nessuno l’aveva vi-
sto… Il gioco non poteva considerarsi concluso, così la Follia cominciò a cercarlo. Provò in cima a una
montagna, lungo il fiume, sotto le rocce, ma dell’Amore nessuna traccia. Setacciando ogni luogo, la
Follia si accorse di un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a frugare fra i rami spinosi, quando a
un tratto sentì un lamento. Era l’Amore, che soffriva terribilmente perché una spina gli aveva appena
perforato un occhio. La Follia non sapeva che cosa fare, si scusò per aver organizzato un gioco così stu-
pido, implorò l’Amore per ottenere il suo perdono e commossa dagli esiti di quel danno irreversibile, ar-
rivò al punto di promettergli che l’avrebbe assistito per sempre. L’Amore, rincuorato, accettò la promes-
sa e quelle scuse così sincere.
Così da allora l’Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.

Traccia 33
Conduttore: Oggi grazie alla storia di Marta, che è bellissima, si parla delle sorprese. Ecco, oggi si parla
della migliore sorpresa che abbiate mai organizzato. Avete presente? Quelle per cui ci mettete dei
mesi, dovete elaborarle, c’è proprio una strategia d’azione, dovete tirar su le persone che vi diano
una mano, dovete incastrare orari, fare in modo di avere oggetti giusti al posto giusto nel momento
giusto.. ecco, quel tipo di sorpresa, quella per cui la persona a cui l’avete fatta, che fosse un familiare,
un amico, un fidanzato, ecco, quella sorpresa lì se la ricorda per sempre. E quella sorpresa racconta di
voi e di quello che c’è tra di voi. Raccontateci la vostra: potete telefonarci in diretta nella seconda par-
te, oppure lasciarci un messaggio… E ora ascoltiamo il messaggio di Marta che ci racconta della sua
sorpresa.
Marta: … il ripresentarsi del male mi faceva temere maggiormente per il mio futuro. Ecco, fu a questo
punto che mio marito mi propose di fare un viaggio organizzato, non insieme, come al solito, con
un’amica, altrimenti chi avrebbe badato al nipote che dal giorno del divorzio dei genitori passava quasi
tutta la giornata con noi? Ammetto che all’inizio rifiutai, ma poi mi decisi a partire per la Terra del Fuo-
co. Ma come potevo lasciare Andrea da solo per due settimane? Il nostro è da sempre un amore spe-
ciale, ci lega un legame profondo fatto sempre più di attenzioni, pensieri, gentilezze costanti. Tra noi si
è sempre fatto a gara a chi offre all’altro il meglio in ogni momento della vita. Sì, certo, abbiamo avuto
i nostri dissapori, ma sempre risolti senza liti o insulti, semplicemente confrontando le nostre opinioni e
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arrivando a una soluzione soddisfacente per entrambi. Abbiamo sempre pensato che l’amore non fos-
se un vestito che ti metti ogni mattina nell’alzarti, è un sentimento prezioso che va tenuto vivo in conti-
nuazione. Rubando una metafora a una mia cara amica, è “un conto corrente che va regolarmente ri-
caricato per non trovarsi in rosso nel momento in cui ti serve prelevare”.
Cominciai a elucubrare per trovare qualcosa che mi permettesse di fargli sentire meno la mia man-
canza. Alla fine lo trovai: scrissi una serie di lettere brevi, ma intense, piene d’affetto e di ricordi piace-
voli e allegri. Poi cercai il modo di nasconderle in posti in cui avrebbe potuto ritrovarle, però pressap-
poco una per giorno. Così ne misi una sotto il cuscino, e sarebbe stata la prima che avrebbe trovato,
poi fu un seguito di trovate: una infilata in un paio di calze, una sotto il terzo paio di slip, una sotto il
coperchio della scatola dell’orzo che avrebbe dovuto per forza aprire appena finito quello comincia-
to, un’altra nel sacchetto del pane pronto nel freezer, una persino all’interno del cartone del rotolo
della carta igienica, e poi una dentro una pentola che doveva usare in un certo giorno, e ancora una
in un paio di scarpe. Insomma riuscii a riempire ogni giorno della mia assenza con le mie parole, men-
tre lui, non appena capito il gioco, diventava matto a cercarle per trovarle tutte.
Così è passato velocemente il tempo del mio viaggio, costellato anche da qualche telefonata durante
la quale mi chiedeva: «Ma dove hai messo le altre? Quante sono?». E ridevamo allegri e vicini nono-
stante la lontananza e le paure accumulate.
D’altra parte anch’io trovai una sorpresa: una mattina in cui faceva abbastanza freddo tirai fuori dalla
valigia il mio paio di stivaletti con il pelo e nell’infilarlo trovai qualcosa di duro all’interno che mi impe-
diva di calzarlo. Era una pietra di giada che lui aveva nascosto, la meravigliosa giada, la pietra che
Confucio sosteneva avere 11 virtù, tra cui la sincerità e la verità. Tuttora quella pietra è nella mia borsa
come portafortuna, sempre pronta per essere toccata e per ammirare il suo meraviglioso colore.
Conduttore: E ora un’altra storia… Non potevo non sentire la persona che oggi mi ha mandato que-
sto messaggio. La sorpresa è stata: acquistare dal comune, acquistare la panchina su cui lui tanti anni
prima, lui aveva inciso “Ti amo” e regalargliela per Natale, impacchettata.
Conduttore: Pronto Cristina?
Cristina: Sì, pronto, ciao Mattia.
Conduttore: Ciao, come stai?
Cristina: Bene bene, grazie.
Conduttore: Senti, quando è accaduta questa cosa?
Cristina: È accaduta per il Natale prima del matrimonio, quindi nel 2008.
Conduttore: Ma tu sei giovanissima, Cristina?
Cristina: Sì, 32 anni, sì…
Conduttore: Però ne dimostri dalla voce 20, 21, direi.
Cristina: Eh, grazie…
Conduttore: Senti, come si compra una panchina da un…? Cioè tu vai dal comune e dici: «Salve,
buongiorno, quanto viene quella panchina che avete nel parco…».
Cristina: Mah, ho avuto la fortuna che era il paese che ci ha visti crescere fin da ragazzi insieme, per
cui, insomma, ci conoscevano…
Conduttore: E dove si trovava questa panchina esattamente?
Cristina: Era lungo il viale del centro ed era la panchina, insomma, su cui lui dieci anni prima mi aveva
scritto “Ti amo”.
Conduttore: E quindi tu che cosa hai fatto? Sei andata in comune e hai detto: «Si può comprare la
panchina?»?
Cristina: Sì, esatto, esatto.
Conduttore: Ma le panchine sono avvitate al terreno di solito, no?
Cristina: Sì, sì, e dopo un amico ci ha aiutato per fare il cambio. Cioè ha sostituito una panchina vec-
chia con una nuova, in sostanza…
Conduttore: Senti e dove l’avete messa questa panchina adesso?
Cristina: Sul balcone.
Conduttore: Ma come sul balcone? Non ha un posto privilegiato in casa?
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Cristina: No, ancora, no… insomma, è abbastanza ingombrante, in attesa del giardino…
Conduttore: La scritta “ti amo” si legge ancora?
Cristina: Sì, infatti è per quello che l’ho presa, ero passata a vedere se per caso ci fosse ancora la scritta
e c’era ancora, bella, e quindi non potevo non prenderla…
Conduttore: Va bene, Cristina, ti ringrazio moltissimo e in bocca al lupo per tutto…
Cristina: Ciao, buona giornata.
Conduttore: Ciao, ciao.

Traccia 34
Vedi traccia 33.

Traccia 35
Errori dei genitori
Presentatrice: Buonasera e ben ritrovati a Genitori si diventa. Oggi parliamo di un tema caro davvero a
tutti, ossia gli errori dei genitori. Perché come sappiamo, come sentiremo tra l’altro dalle interviste,
non esistono genitori perfetti, e sottolineo per fortuna, ma tutti facciamo degli errori, basta cercare di
non farli particolarmente grandi.
Donna 1: Ogni genitore cerca di dare il meglio, di fare il meglio per i figli, poi per i figli i genitori sbagliano
sempre. L’importante è poi il risultato, cioè una volta che i figli sono cresciuti, che hanno maturato certe
convinzioni o certi valori che i genitori hanno trasmesso, e allora ti dicono grazie, è stato bellissimo.
Uomo 1: Ah io in generale non lo so esattamente, nel caso nostro siamo troppo permissivi, troppo…
non abbiamo regole, non gli diamo sufficienti regole e non le manteniamo.
Uomo 2: Domanda difficile per una persona che non ha figli… e quindi vede la cosa dall’esterno…
guarda…
Giornalista: D’impatto.
Uomo 2: No, d’impatto, proprio la mancanza di rispetto nei confronti delle persone, forse, non so, la
generazione nostra era leggermente diversa, era più portata ad avere molto più rispetto.
Uomo 3: Bisognerebbe ascoltarli un po’ di più forse, e invece loro si chiudono, perché un po’ non han-
no fiducia in noi, soprattutto, e un po’ sai com’è, l’età, i giovani pensan sempre che i padri sono vec-
chi, anche se abbiam vent’anni di differenza tra e me e mio figlio, però… Questo penso sia l’unica
difficoltà che c’è in un rapporto fra genitori e figli.
Donna 2: Non lo so, forse vogliono tante cose subito da questi figli, vogliono… che devono studiare
subito, devono essere pronti di fare tutte quelle cose, non so quali sono errori più gravi.

Traccia 36
Genitori & figli
Padre: Luigi… Luigi… Luigi… oh oh!
Figlio: Oh… ma sei impazzito?
Madre: Sono tre volte che ti chiamo.
Figlio: E se uno non ti sente lo prendi a calci nel culo?
Padre: Senti, io e te dobbiamo parlare.
Figlio: Bell’inizio papà.
Padre: Va beh ti chiedo scusa dai. Senti Luigi, tu sei un ragazzo intelligente, però succede che spesso
anche le persone intelligenti sbaglino, no? Ecco io sento il dovere di dirti che stai sbagliando. Perché
se no, non si capisce come mai un ragazzo come te, al primo anno di università, che ha superato bril-
lantemente tre esami, si debba mettere in fila tutt’una mattinata per fare un provino del cazzo.
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Trascrizioni
Figlio: Papà…
Madre: Beh...
Padre: No no ma sto calmo. Ribadisco, un provino del cazzo dove non ti prenderanno mai, lo sai benis-
simo. E se ti prendono è ancora peggio.
Figlio: È un’esperienza che voglio fare!
Padre: Ma è una cosa… una cosa umiliante.
Madre: Eh sì, ha ragione papà… insomma è una cosa un po’ umiliante… umiliantina insomma…
Figlio: Mamma ti ci metti pure tu adesso? Per me non è umiliante. So ballare, so cantare, ho fatto un
book fotografico e sono impazziti tutti quanti per quanto sono fotogenico, comunico, sono simpati-
co, faccio empatia, ho queste doti, ma perché non le devo sfruttare?
Padre: Ma è lì il punto, non sono doti, sono cazzate figlio mio. Ce ne sono milioni come te di ragazzi,
eh, in fila, pronti alla scorciatoia, alla vita facile.
Figlio: Ma 300.000 euro ti sembrano una scorciatoia?
Padre: Ma il soldo va guadagnato facendo qualcosa e non scaccolandosi in diretta per tre mesi sopra
un divano assieme a un altro branco di deficienti analfabeti.
Madre: Va beh, però le stesse cose si possono dire con più calma, te l’avevo detto. Con calma. Sì, sono
un gruppo di decerebrati comunque eh...
Padre: Sì va beh, ma tu non ti mettere in mezzo.
Figlio: Va beh ragazzi, addio, addio… sei milioni, sei milioni di italiani guardano Il Grande Fratello. Sia-
mo tutti dei coglioni?
Madre: Sì.
Padre: Sì.
Figlio: E invece no!

Traccia 37
Vedi traccia 36.

Traccia 38
Giornalista donna: Sono state scritte storie bellissime sull’amicizia tra gli animali e gli uomini, un lega-
me profondo, tenero, indissolubile; lo ha mostrato recentemente la ragazza australiana Nicole Gra-
ham che è rimasta abbracciata nel fango al suo cavallo Astro sprofondato nelle sabbie mobili, salvan-
dolo con la tenacia della sua presenza e del suo affetto. Un legame che ha ispirato spesso il cinema e
il web. È nato anche un film dalla storia del leone Christian, comperato a Londra negli anni Settanta
da due amici australiani e poi reintegrato in una riserva africana. Quando i due ragazzi a distanza di
anni vanno in Africa a cercarlo, Christian li riconosce e butta loro le zampe al collo.
Celebre anche la vicenda dell’uomo che sussurra ai leoni, Kevin Richardson, un celebre zoologo che
ha vissuto con incredibile familiarità con 39 leoni in un parco vicino a Johannesburg.
Un’altra incredibile storia è quella di Hachiko, diventato un simbolo di fedeltà. Hachiko è un cane
giapponese a cui si è ispirato il film con Richard Gere, un cucciolo di razza Akita che, abituato ogni se-
ra ad andare a prendere il suo padrone alla stazione, non accetta l’idea della sua morte improvvisa e
per tutta la vita continua ogni giorno ad attenderlo nello stesso luogo.
Le storie di animali sono le più visitate su Internet. Cliccatissimi i filmati di Huggies, l’orso polare che in
uno zoo di Rhenen, in Olanda, ha messo al mondo due orsetti gemelli, e di Miss Snooks, la volpe coc-
colona che non si allontana mai dall’uomo che l’ha trovata abbandonata nella campagna inglese.
Due amici inseparabili proprio come il baio Astro e Nicole, la ragazza che sussurra ai cavalli.
Giornalista uomo: E veniamo al cinema. Dopo aver conquistato gli spettatori francesi, arriva nelle no-
stre sale il film Quasi amici, storia di un’amicizia molto particolare. Venti milioni di spettatori in Fran-
cia, è il successo di Quasi amici, il film evento sulla natura dell’amicizia fra due persone apparente-
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Trascrizioni
mente lontanissime, un aristocratico disabile e un ragazzo di periferia, appena uscito di prigione e
che diventerà suo personale badante. Storia di un incontro improbabile ma possibile. L’idea nasce da
una storia vera, da un documentario che abbiamo visto in TV, che ci ha commosso – racconta il prota-
gonista del film – e per questo ne abbiamo fatto una commedia in cui si ride e si piange. Cifra del rac-
conto è l’ironia, il film si fa gioco del buonismo e dei luoghi comuni, e affronta temi come il pregiudi-
zio, l’incomunicabilità. Con la forza della colonna sonora di Ludovico Einaudi, è un messaggio
lanciato con umorismo: andare oltre le barriere e guardare con amore al di là dell’apparente diversità.
Giornalista donna: È cominciata questa mattina la maratona TV di Telethon, un’iniziativa per racco-
gliere fondi per la ricerca sulle malattie genetiche. E noi oggi vi proponiamo la straordinaria storia di
due ragazzi: Mattia, malato di atrofia muscolare spinale, costretto a vivere su una sedia a rotelle da
quando era piccolissimo, e Davide, il suo migliore amico, che lo aiuta in tutte le attività come fosse un
fratello. Un’amicizia rara quella che lega questi due ragazzi ormai dodicenni. Un’amicizia nata da
molto piccoli, dall’asilo, quando Mattia non poteva correre e giocare con gli altri a pallone e Davide,
che invece non aveva quella passione, rimaneva a parlare e giocare con lui. Da allora la loro amicizia è
andata avanti. Mattia è tifoso, ama la Juve e il rock, mentre Davide preferisce la musica classica. No-
nostante i gusti diversi c’è una grande intesa tra i due amici. Questa storia ha commosso il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, tanto che l’11 maggio scorso, al Quirinale, ha consegnato a Da-
vide l’onorificenza di Alfiere della Repubblica.

Traccia 39
Intervistatore: Dicevo, voglio parlare oggi di un problema che coglie molte famiglie. Molte famiglie le
coglie impreparate e molte altre famiglie lo considera una benefica scuola di vita quando un ragazzo
viene a casa e racconta, e lo raccontano sempre con grande reticenza e con grande vergogna, di es-
sere stato implicato in un episodio di bullismo. Due sono le categorie da quel punto di vista, la vittima
del bullo e il bullo o i fiancheggiatori del bullo. A seconda della collocazione del proprio figlio in que-
sto quadro di rapporto violento, le famiglie possono, se illuminate, rabbrividire e prendere subito
provvedimenti, possono gioire se loro sono state a loro volta scuola di bullismo per il figlio bullo o ap-
prendista bullo o facente parte della corte del bullo, possono entrare nel più profondo disagio se il fi-
glio è vittima di bullismo, possono ancor peggio infierire sul figlio vittima del bullismo dicendo “devi
imparare, la vita è fatta di questo, sei uno sfigato, datti da fare, impara, combatti, menali, chi mena
per primo mena due volte” e via dicendo. Ma io vorrei a questo punto portare il contributo di chi
questo problema l’ha studiato veramente. Gabriella Aleandri, buongiorno.
Aleandri: Buongiorno.
Intervistatore: Gabriella Aleandri è un professore di Pedagogia generale sociale nell’Università di Ma-
cerata, ha scritto un libro, Giovani senza paura: analisi socio-pedagogica sul bullismo, uscito per Ar-
mando Editori. Quindi ha studiato attentamente, analizzando le fonti possibili, analizzando le crona-
che e il fenomeno. Ha dei punti di riferimento che lei già conosce nel quadro che si è fatta sul
problema?
Aleandri: Sì, dunque, il fatto di cronaca, riportato anche dal “Corriere della Sera” di martedì scorso, ci
dà la possibilità di riflettere su alcune caratteristiche peculiari del fenomeno bullismo in sé, che ha una
dilagazione, un’ampiezza abbastanza rilevante, tant’è che almeno un ragazzo su quattro ritiene, af-
ferma di essere stato comunque coinvolto, a vario titolo, in episodi che possono rientrare all’interno
del bullismo. Il bullismo al femminile che è... anch’esso sta conoscendo una crescita progressiva. E da
come abbiamo sentito anche nel secondo intervento, per molto tempo è stato ritenuto un bullismo
quasi esclusivamente di tipo psicologico, mentre invece dall’episodio della “Garbatella” emerge inve-
ce un bullismo di tipo diretto.
Intervistatore: Cioè dalle cattiverie tipiche delle ragazze, “sei vestita male, sei un cesso, non sei alla
moda” a quelle reali “ti spacco la faccia”.
Aleandri: Sì, a degli episodi di vera e propria violenza che, appunto, arrivano proprio ad atti di crimina-
lità. Tra l’altro anche l’ulteriore, nuovo fenomeno emergente che è quello del cyber bullismo, che ov-
viamente è un fenomeno complesso, ha varie articolazioni, qui è nato soprattutto come uno scambio
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Trascrizioni
sul social network, per cui insomma… vorrei soprassedere un attimo su… Un’altra cosa importante
di questo episodio, ci fa riflettere anche sul disagio delle famiglie perché poi è intervenuta anche la
famiglia, ma è intervenuta in una modalità assolutamente riprovevole. Infatti questi episodi di bulli-
smo danno proprio la possibilità di riflettere, danno dei segnali di disagi all’interno della famiglia. Del-
le dinamiche educative familiari. Delle dinamiche relazionali familiari. Spesso sono famiglie o di tipo
autoritario o di tipo troppo permissivo o di tipo troppo indifferente, appunto a volte non per volontà,
ma per mancanza di tempo. Ma il tempo si può gestire anche dal punto di vista non soltanto quanti-
tativo, ma anche qualitativo. E allora è importante utilizzare il tempo che si ha a disposizione, se non
poter stare accanto ai figli mentre vedono e fruiscono dei media, educarli alla fruizione dei media. E
quindi è importante un’operazione sinergica, congruente, coerente da parte di tutti gli stakeholders.
E quindi famiglie, scuola, istituzioni, anche media, affinché i ragazzi possano usufruire dei vantaggi
positivi.
(Da Radio 24, Melog, Vecchi e nuovi bullismi di Gianluca Nicoletti, 10/2/2012)

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Trascrizioni

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Venezia 1945
C’era un senso di libertà, non potete rendervene conto. Le luci accese… C’era il fiume, e c’era… abbia-
mo fatto un po’ di cemento* e lì si ballava. Da tutte le parti si ballava. Era una cosa… E subito appena
finita la guerra, una gioia immensa di vivere tutti quanti. Perché… era tutto che era cambiato.
*sul prato vicino al fiume

Amarcord
Ufficiali: Plotoni, sugli attenti! Plotone, attenti! Plotone, attenti! Plotone, attenti!
Camerati! Saluto al duce! Salutiamo con animo grato e col saluto fascista!
Mussolini: Il saluto di Roma imperiale che ci addita la via del destino dell’Italia fascista!
Folla: Viva il duce! Viva!
Donna: Fatemelo toccare! Io lo voglio toccare! Viva il duce! Bello! Il duce!
Ufficiale uomo: Il 99% della popolazione è iscritta al partito. Abbiamo 1200 tra balilla e avanguardisti,
3000 giovani italiane, 4000 figli della lupa.
Ufficiale donna: È meraviglioso questo entusiasmo che ci rende giovani e antichissimi allo stesso tem-
po. Giovani perché il fascismo ha ringiovanito il nostro sangue.

Traccia 40
Parliamo ora di simboli e rituali del fascismo: il fascio littorio. Anche questa è una delle caratteristiche
dei regimi totalitari di cui parleremo sul finire della lezione, perché questa è una delle caratteristiche più
importanti di questi regimi totalitari che hanno come obiettivo quello di entrare nell’anima della popo-
lazione. Devono servirsi di tutti quelli che sono gli strumenti di comunicazione profonda, e gli strumenti
di comunicazione profonda sono sicuramente la propaganda ma non solo la propaganda… Sono i miti,
i rituali, i simboli, cioè tutti quelli che sono gli strumenti usati da tutte le religioni per penetrare nell’ani-
mo. Il fascismo e i totalitarismi si possono anche definire sotto questo aspetto delle “religioni laiche”,
per cui i simboli del fascismo sono molto importanti. Il fascio littorio che compare ovunque, dalla carta
stampata degli uffici pubblici agli edifici. Le scritte murali che sono importantissime per il fascismo. So-
no tutta una serie di slogan propagandistici in cui tutti i miti del fascismo devono essere richiamati e che
devono essere costantemente sotto gli occhi di tutti. Le adunate. Anche questo… le adunate sotto
piazza Venezia a Roma quando Mussolini si affacciava al balcone e parlava alla folla che lo acclamava e
gridava: «Duce, duce…» – … sono tutte immagini che potete ritrovare nei documentari bellissimi dell’I-
stituto Luce, che sono una fonte preziosa anche per gli storici… Tutti insieme, cioè l’idea di una moltitu-
dine che è una moltitudine coesa, e quindi si deve fare vedere anche fisicamente questa moltitudine. Il
sabato fascista, per esempio, sembra una festa più o meno innocua, ma è un obbligo il sabato fascista.
È una politicizzazione voluta delle masse. Il sabato bisogna fare qualcosa che abbia… che sia al servizio
del fascismo, al servizio della popolazione, fatto in nome del fascismo, cioè tutte le organizzazioni ven-
gono mobilitate nel sabato fascista, non si può non andare al sabato fascista, che può essere un’aduna-
ta, può essere un campeggio, ma è il sabato fascista. E poi ci sono i miti, cioè tutti i simboli e tutti i rituali
che sono in funzione dei miti. I miti del fascismo e innanzitutto il mito del duce. Il duce è stato definito
sempre con un linguaggio moderno “Mussolini Superstar” ed è stato definito così proprio perché Mus-
solini è stato costruito, volutamente costruito. Mussolini è un bravissimo regista di se stesso, quindi
Mussolini compare in tutte le immagini, compare su tutti i vecchi e i nuovi media, cioè dai giornali al ci-
nema alla radio la voce di Mussolini viene ascoltata. Ed è un mito costruito su un padre benevolo ma se-
vero, è un mito costruito sull’uomo del popolo però anche sullo statista, e un mito con tutte le sfaccet-
tature. Tanto mito che si è molto parlato, si è molto discusso fra gli storici, se si può parlare di fascismo o
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se si può addirittura parlare di “mussolinismo”, cioè se poi il consenso che il fascismo genera tra la po-
polazione è un consenso a Mussolini, quindi mussolinismo perché effettivamente il consenso, la popo-
larità che ha questa figura del duce è riscontrabile in tutta la storia del ventennio.

Traccia 41
Accanto a questa grande “macchina del consenso”, come è stata chiamata, cioè organizzazioni giova-
nili, lavori pubblici, assistenza, propaganda e tutta la simbologia che tende a portare consenso, però
non dimentichiamoci che il fascismo è violenza e che è in piena funzione durante tutto il ventennio la
macchina della repressione. Cioè il fascismo può esplicare tutta la propaganda possibile perché non
consente che ci sia una voce fuori dal suo coro e la macchina della repressione si potenzia, le polizie si
moltiplicano. Nasce l’Ovra, che è questa polizia politica avvolta in un grande mistero – il mistero serve
anche a fare paura. Ci sono il confino, il carcere, l’esilio per chiunque osi opporsi alla dittatura.

Partigiani
Questo è l’elemento che distingue il partigiano dal soldato: la possibilità di esprimere la propria opinio-
ne sulle scelte da fare. È una tradizione che viene da lontano. Gli storici la fanno risalire alle “camicie
rosse” di Garibaldi e soprattutto alle brigate internazionali della guerra di Spagna.
Sotto il profilo militare quelle meglio organizzate sono le Brigate Garibaldi.
Partigiano: Il partigiano era un nemico che non avevi né di fronte né di fianco, né alla schiena. Veniva
da tutte le parti, hai capito. Avevano paura, una paura tremenda. E poi secondo me loro pensavano
che noi eravamo molti e ben armati, e invece eravamo pochi e male armati.

Campagne sociali 1
Spot 1: Di quest’uomo, ti interessa sapere se assomiglia più a suo padre, a sua madre, o non t’importa?
E di lui, ti interessa sapere se di scarpe porta il 42, il 43, o non ti importa?

Campagne sociali 2
Spot 1: Di quest’uomo, ti interessa sapere se assomiglia più a suo padre, a sua madre, o non t’importa?
E di lui, ti interessa sapere se di scarpe porta il 42, il 43, o non ti importa?
E di loro, ti interessa sapere se sono eterosessuali, omosessuali, o non t’importa?
Nella vita certe differenze non possono contare. Rifiuta l’omofobia. Non essere tu quello diverso.

Spot 3: Non esistono ruoli maschili o femminili, ci sono cose da fare insieme.

Traccia 42
Donne e lavoro
Ragazza: Niente minigonne, tacchi troppo alti, abiti scollati. Evita i colori vivaci, niente trucco vistoso o
pesante. Sesto: cerca di essere te stessa, sii bella nella tua semplicità.
Quarto colloquio in 20 giorni.

1
Selezionatore: 34 anni, curriculum brillante, laurea in Economia con ottimo punteggio. Ecco, l’unica
cosa che non mi tornava era questo stop qui.
Ragazza: Sì. È quando ho avuto Mattia.
Selezionatore: Mattia?
Ragazza: Sì, ha tre anni, va all’asilo ed è già bello autonomo.
Selezionatore: Capisco però noi veramente cercavamo un profilo un po’ più commerciale rispetto al suo.
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Trascrizioni
Ragazza: Mi scusi, ha appena detto che il mio curriculum era brillante.
Selezionatore: Sì però qui si parla di un posto che apre a una grande prospettiva di carriera. E lei come
farebbe ad organizzarsi con un figlio così piccolo?

Ragazza: Nono: trova un modo diplomatico per difendere la tua vita privata. Lascia a casa la timidezza
e soprattutto non arrenderti mai.

2
Selezionatrice: Quella è una fede nuziale, giusto?
Ragazza: Sì.
Selezionatrice: E magari vorrà dei figli. O li ha già?
(silenzio, la ragazza non risponde)
Selezionatrice: Vorrei andare in pensione tra qualche anno e sto cercando una persona che mi sostitu-
irà nel mio ruolo.
Ragazza: E quindi?
Selezionatrice: Se lo lasci dire, è impossibile fare questo lavoro con dei bimbi piccoli.
Ragazza: E lei ne ha di figli?
Selezionatrice: Sì, ma erano altri tempi.
Ragazza: Anche se le dicessi che non ne voglio, lei mi crederebbe?
Selezionatrice: No, non le crederei.

Servizio civile
Marco: Ciao ragazzi!
Amici: Ehi, Marco, è un anno che non ti si vede! Che fine hai fatto?
Marco: Mentre voi cercavate di diventare famosi, io sono diventato importante. Per loro.
(canzone) Senza andare poi così lontano, se vuoi, te la cambi la vita.

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Trascrizioni

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Nuovomondo
Prendete i bagagli, i bagagli, tutti, in fila, in fila, in fila e in ordine, in ordine, soprattutto in ordine, avete
capito? Senza spingervi, dietro la linea gialla, in fila.
Guarda in basso, in alto, guarda in basso, in alto. Tranquillo, tranquillo, ci penso io.
Apra gli occhi, guardi in basso, apra gli occhi, tranquilla, deve stare ferma, non le facciamo niente, se si
muove è peggio.
Dai esci.
Il prossimo.
Il cappello.

Traccia 43
Bene, oggi vi presento un piatto greco che per quanto ne so riscuote sempre molto successo (a casa
mia così è stato) ed è una delle mie ricette greche preferite: la moussaka.
La moussaka è un piatto tipico greco a base di melanzane, carne d’agnello, patate e besciamella. La
faccio spesso in occasione di feste e compleanni perché si può preparare in anticipo e scaldarla al mo-
mento di servire.
Per rendere la moussaka un piatto meno dispendioso, potete decidere di usare la carne macinata di
manzo (anche se la ricetta originale prevederebbe quella di agnello).
Lavate e sbucciate le melanzane. Tagliatele a fettine di circa mezzo centimetro. Mettetele in uno scola-
pasta, cospargendole di sale (preferibilmente grosso). Ricopritele con un piatto e mettetevi sopra un pe-
so, in modo da schiacciare le melanzane e lasciate spurgare il loro liquido per circa mezz’ora.
Sciacquatele, strizzatele (senza romperle) e friggetele in una padella con uno spicchio d’aglio.
In un tegame fate soffriggere della cipolla con olio d’oliva e aggiungete la carne macinata. Mescolate
bene e lasciate rosolare per qualche minuto, aggiungete il vino (che farete evaporare), la passata di po-
modoro e il sale.
Aggiungete un pizzico di cannella e l’aneto e lasciate cuocere per una ventina di minuti.
Poi preparate le patate. Lavatele e sbucciatele. Tagliatele a fettine di mezzo centimetro e fatele sbollen-
tare per un paio di minuti (in modo che non risultino dure). Per una versione più saporita (e calorica) del-
la moussaka potete friggere le patate invece che bollirle.
A questo punto potete assemblare la vostra moussaka. Imburrate una teglia, versate il ragù di carne,
stendete le patate e infine uno strato di melanzane, mettendoci un pizzico di sale. Versate la besciamel-
la che avrete già preparato e che deve essere densa e cospargete il tutto di pecorino.
Cuocete la moussaka in forno preriscaldato a 180° per una ventina di minuti, o fino a che la superficie
non risulterà dorata.
Lasciatela intiepidire per una quindicina di minuti, poi tagliatela in quadrati e servitela.
Buona moussaka a tutti!
Dimenticavo… Se la preparate in anticipo, vi conviene tagliarla prima di riscaldarla: in questo modo sarà
più facile servirla e non rischierà di rompersi.

Orchestra di Piazza Vittorio


Si dice che tutte le strade portano a Roma. Ai protagonisti di questa storia è andata proprio così.
(in giro per le strade di Roma, chiedendo alle persone straniere) Noi stiamo cercando di creare un’orche-
stra internazionale di musica, con tanti musicisti stranieri, uno che suona, che suona.
Ragazzo 1: Dischi.
Ragazzo 2: Ah solo dischi!
Ragazzo 1: Sì.
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(canzoni in lingue straniere)
Musicista 1: Scusa ma la lingua indiana…
Musicista 2: Sì lo so, ma l’ho imparata io, io sono di Caserta, però pure se la urli, basta che ti fai sentire,
tanto la tieni la voce…

Traccia 44
Cittadinanza
Giornalista: Siamo adesso al nostro spazio di approfondimento, viaggio del Tg2 per capire come ac-
quisire la cittadinanza italiana da parte degli immigrati. Sonia D’Ottavio.
D’Ottavio: Anche in Italia, come nella maggior parte dei Paesi europei, il principio cardine del diritto di
cittadinanza è lo ius sanguinis: è naturalmente cittadino italiano chi nasce da genitori italiani; e poi ci
sono le eccezioni basate sullo ius soli, il diritto di territorio, quello che vige in Francia e in base al quale
chi nasce a Parigi è francese dalla nascita. Anche in Italia cittadini si può diventarlo avendo alcuni re-
quisiti: se ci si sposa, se si risiede per un certo numero di anni nel nostro Paese, si acquisiscono i diritti
civili e politici. Quanto ai figli degli stranieri nati in Italia, la cittadinanza arriva al compimento del di-
ciottesimo anno di età dopo aver vissuto da noi continuativamente e se si hanno genitori regolar-
mente residenti; quasi un percorso ad ostacoli, anche perché una volta fatta la domanda la pratica
burocratica può durare dai due ai tre anni. In Italia, dunque, al rigore dello ius sanguinis si aggiungo-
no le difficoltà di una legge complicata che per molti oggi andrebbe rivista. A cominciare dal capo
dello Stato che auspicò la modifica del diritto di cittadinanza dei figli degli immigrati nati in Italia.

Traccia 45
Giornalista: … a parlare di cittadinanza, questa volta con una storia che arriva da Pesaro. Monia Ven-
turini.
Venturini: Giulia ha 9 anni ed è nata a Pesaro. La mamma e il papà, che adesso hanno una piccola im-
presa di costruzioni, si sono trasferiti qui dalla Moldavia nel 2000. Nel 2009 è nato Filippo, il piccoli-
no. In casa Tijo sono entusiasti dell’iniziativa della provincia che ha deciso di concedere la cittadinanza
onoraria a 4563 bambini nati nel pesarese negli ultimi dieci anni. Una cosa simbolica perché questa
non è l’America e qui vige ancora la legge del sangue: «è italiano solo chi nasce da genitori italiani.
Un gesto importante. L’idea è venuta a Matteo Ricci, presidente della provincia dopo le parole del
presidente Napolitano che aveva detto: «è una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cit-
tadini», invitando il Parlamento ad occuparsene. E così Ricci, giocando d’anticipo, ha pensato a una
cerimonia festosa dove i bambini riceveranno un attestato di italiani onorari, una copia della Costitu-
zione e la maglietta della Nazionale di calcio. Ispirato dalle parole del presidente, ma anche dalla sto-
ria della sua regione, che è stata terra di emigranti.
Ricci: Questa è la storia anche della mia famiglia, in particolar modo di mio nonno che negli anni Cin-
quanta insieme al mio babbo sono partiti per il Belgio a lavorare nelle miniere… perché è importante
per programmare il futuro in un momento come questo sapere quali sono le nostre radici, da dove
provenivano.

Traccia 46
18 Ius Soli
Giornalista: Queste le prime immagini del film documentario 18 Ius Soli, proiettato durante l’assem-
blea d’istituto del liceo scientifico ad Arezzo. Il lungometraggio, realizzato dal regista Fred Kuwornu,
nato a Bologna da madre ghanese e padre italiano, affronta i diritti di cittadinanza di ragazzi di origi-
ne straniera, ma italiani a tutti gli effetti. Diciotto storie di ragazzi con diverse culture, nati in Italia.
Un’occasione per ricordare la campagna nazionale “Italia sono anch’io”, la raccolta di firme promos-
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Trascrizioni
sa dal comune di Arezzo fino al 2 marzo, volta a sostenere le proposte di legge di iniziativa popolare
che confermino l’uguaglianza tra i cittadini.
Kuwornu: Ius Soli è un documentario appunto sul tema del diritto di cittadinanza per i minori nati in
Italia, figli di genitori stranieri o arrivati anche da piccoli comunque. E nasce perché io due anni fa ho
letto su un giornale che questi ragazzi non erano italiani dalla nascita come lo sono, non so, i ragazzi
che nascono in America, in Canada o in Inghilterra… e ero rimasto molto stupito… io ero convinto
che tutti i ragazzi nati in Italia fossero italiani dal primo giorno di nascita. Per cui questo mi ha stimola-
to a fare questo lavoro, questo documentario che si chiama 18 Ius Soli, di cui tra l’altro vi chiedo di
condividere la nostra pagina Facebook 18 Ius Soli, proprio per sensibilizzare tutti quanti gli italiani su
questo tema.
Donna: La campagna “L’Italia sono anch’io” è una campagna nazionale a cui a livello locale hanno
aderito il comune, la provincia, la diocesi e numerose associazioni; e la proposta di legge sulla cittadi-
nanza prevede che chi nasce qui da genitori regolarmente residenti da almeno un anno sia cittadino
italiano.

Traccia 47
Vedi traccia 46.

Traccia 48
Il 12 settembre 1920 un uomo basso dalla Toscana scese da un bastimento a Ellis Island. Il suo nome era
Giuseppe Pietri, il mio bisnonno. Giuseppe era di un paesino in provincia di Pisa, ma decise di andare in
America nella speranza di realizzare una nuova vita per la sua famiglia. Partì da solo prendendo un ba-
stimento che si chiamava “America” da Genova a New York. Aveva 37 anni ed era meno di 5 piedi di
altezza. Era sponsorizzato dal cognato Pasquale Bartesaghi. Quando arrivò a New York, divenne un cal-
zolaio di successo. Quando ebbe abbastanza soldi, pagò per il viaggio per la sua famiglia in America.
Pochi anni dopo anche sua moglie Anna e la figlia Lucia arrivarono a New York. Meno di cento anni do-
po la nipote di Anna, suo marito e il figlio andarono in Italia e visitarono il luogo da cui Giuseppe prove-
niva. Questo ha completato il viaggio della famiglia.

Intervistatrice: Come mai hai deciso di lasciare il tuo Paese per trasferirti in Italia?
Egiziano: Perché se rimanevo in Egitto dovevo fare obbligatoriamente il servizio militare, della durata
di tre anni. E perché la vita là costa molto.
Intervistatrice: Qual era la tua attività in Egitto?
Egiziano: Studiavo Giurisprudenza all’università.
Intervistatrice: Con ciò che guadagni riesci a mandare qualche soldo a casa?
Egiziano: Sì, poco, ma riesco a mettere da parte qualcosa da inviare alla mia famiglia.
Intervistatrice: Come mai hai scelto Roma come città nella quale trasferirti?
Egiziano: Avevo un contatto con una persona che mi ha offerto un posto di lavoro in una pizzeria.
Intervistatrice: Perché molti scelgono di emigrare in Italia?
Egiziano: Secondo me perché è il Paese europeo più vicino.
Intervistatrice: Te la immaginavi diversa l’Italia?
Egiziano: Sì, un po’, più facile e più accogliente.
Intervistatrice: Hai fatto nuove amicizie in questi tre anni?
Egiziano: No, le persone con cui passo il tempo sono le stesse che conoscevo già prima di trasferirmi in
Italia, i miei compaesani. Ho stretto amicizia con pochi, anzi pochissimi italiani.
Intervistatrice: Hai mai notato atteggiamenti razzisti nei tuoi confronti?
Egiziano: Sì, c’è stato qualcuno che ha avuto comportamenti poco amichevoli nei miei confronti, ma
non per questo penso che gli italiani siano un popolo di razzisti. Non si può generalizzare…
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Intervistatrice: Ti senti integrato nel contesto italiano?
Egiziano: No, poco e la nostalgia di casa a volte è davvero tanta.
Intervistatrice: Cosa ti manca di più del tuo Paese?
Egiziano: La mia famiglia.
Intervistatrice: Progetti per il futuro?
Egiziano: Al momento voglio rimanere qui per lavorare, ma non ho ancora fatto progetti a lungo ter-
mine, vivo alla giornata. Se mi stanco della vita che conduco qui, forse torno a casa.

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Trascrizioni

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Traccia 49
E ora le Olimpiadi di Londra: dopo la delusione di ieri sera sui quattrocento stile libero – dove è arri-
vata soltanto quinta – Federica Pellegrini è tornata in gara stamattina sui duecento stile libero. È una
Pellegrini convalescente dopo lo shock della sconfitta: ma stamattina si è ripresa, è prima nella sua
batteria e ha vinto la semifinale; di nuovo sicura di sé, ha detto: «La voglia di spaccare il mondo ce
l’ho, anche se penso di aver bisogno proprio di un anno di stacco e dopo vedremo se avrò ancora
voglia di nuotare o no».
Sa che avrebbe potuto fare nettamente meglio, ma è affaticata, perché stare in piscina per molti anni,
essere sempre ovunque la regina logora eccome. E si comprende allora la sua voglia di una pausa nel
dopo Londra, come ha annunciato ieri in TV, quando ha detto di volersi prendere un anno di riposo.
Proprio di pochi minuti fa è invece l’aggiornamento sul tiro a segno, il tiro con la carabina da dieci
metri: è appena arrivata una medaglia d’argento, l’ha vinta Niccolò Campriani. L’atleta italiano, un
venticinquenne, ingegnere, laureato negli Stati Uniti, di Firenze, è stato in testa fino al penultimo ti-
ro. Ha perso davvero per un soffio la medaglia d’oro e la vittoria è andata al romeno Moldoveanu.
Campriani era uno dei grandi favoriti, il primo italiano a vincere un titolo mondiale nella storia del ti-
ro con la pistola.
Con questa vittoria l’Italia è al terzo posto del medagliere. «Magari continuasse così» ha detto il Presi-
dente del Coni Petrucci.
C’è un grande entusiasmo: a far gioire gli italiani ci sono le medaglie di ieri di Diego Occhiuzzi, argento
nella sciabola, e Rosalba Forciniti, calabrese, bronzo nel judo.
Rosalba Forciniti è diventata subito un bel personaggio, “verace”, come dicono a Napoli. La dedica al
papi, la maglietta spiritosa, le telefonate del corregionale Rino Gattuso e del numero uno dello sport
italico, Petrucci. La confessione che potrebbe lasciare il judo se le proponessero una carriera in TV, tutto
in una giornata. D’altra parte, non si può dire che la sua medaglia il carabiniere cosentino non l’abbia
conquistata con coraggio, visto che ha combattuto con la mano sinistra fasciata per una frattura.
Un’altra grande soddisfazione è l’argento di Diego Occhiuzzi, che tifa per la squadra partenopea e ci ri-
porta a un altro grande Diego di Napoli, Maradona. Il nuovo fuoriclasse della sciabola italiana ha battu-
to anche l’amico rivale Aldo Montano e si è arreso in una grande giornata solo al grande favorito del
torneo, un inarrivabile ungherese: Szilagyi. È contento, dice, una medaglia alle Olimpiadi è il massimo, e
va bene anche l’argento, davvero in finale ha tirato molto bene.
Insomma, una grande Italia, fatta grande dal suo Meridione. Parola di Gianni Petrucci.

Traccia 50
Questa storia
Questa storia è un libro che è nato nella mia mente alcuni anni fa. Era un periodo che giravo intorno alle
automobili, al mondo delle prime automobili, mi affascinava questo momento aurorale di una cosa che
avrebbe poi rivoluzionato la nostra vita. Erano pionieri, erano pazzi, tra le altre cose facevano queste
gare, anzi facevano molte gare.
In particolare mi affascinava molto quest’idea di dove facevano queste gare, perché naturalmente per
anni e anni loro le han fatte nelle strade normali, per cui l’arrivo di queste gare era l’incursione quasi del
miracoloso, della magia, no?, nella quotidianità della gente.
Una volta ero a Imola e lì c’è il circuito e mi parlavano di questa gente che aveva inventato questo circui-
to, che aveva voluto fare questo circuito e mi sono immaginato questa acrobazia mentale che doveva
essere stata tanto tempo fa l’idea di fare un circuito. Era un’astrazione mentale. Era immaginare che si
potesse riassumere la follia di una gara nell’ordine di una figura chiusa, studiata appositamente per
quel gesto, di una strada fatta solo per gareggiare.
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Trascrizioni
Dovendo raccontare l’ordine diventa molto importante che tu racconti molto bene il caos, cioè la ferita
di cui l’ordine è cura. E qui entra in gioco la Prima guerra mondiale e Caporetto, che è un’altra parte im-
portante e grossa di questo libro.
Di Caporetto si sa abbastanza poco perché è una storia che noi italiani non amiamo raccontarci o senti-
re. Tutti noi possediamo il termine “Caporetto”, lo usiamo anche nel linguaggio, ma poi in realtà sono
pochi quelli che sanno che cosa è successo là. Fu Caporetto sostanzialmente un’esperienza vertiginosa
di caos per quelli che la vissero, sia nel momento in cui nacque la disfatta sia nel momento in cui si tra-
dusse poi in una lotta collettiva di centinaia di migliaia di persone.

Il corpo delle donne


Adesso lo so che le immagini non sono solo immagini, sono comunicazione, memoria, sapere, educa-
zione. Di certo non immaginavo che le immagini televisive fossero uno specchio così preciso per alcuni
comportamenti. Ho cercato di vedere dentro quello specchio per vedere chi siamo e magari riuscire a
modificarci, se non ci piacciamo. Ho capito anche che gli specchi servono spesso a nascondere oltre
che rivelare.
I volti e i corpi delle donne reali sono stati occultati. Al loro posto la proposizione ossessiva, volgare, ma-
nipolata di bocche, cosce, seni; la rimozione e sostituzione con maschere e altri materiali. Dove sono fi-
nite le qualità del femminile nelle immagini che oggi dominano?
Dei 45 muscoli facciali, a parte quelli necessari per masticare, baciare, odorare, soffiare, tutti gli altri
servono per esprimere emozioni. Più articolato e complesso sarà il carattere – intendendo per carat-
tere la nostra essenza più profonda – più individuale sarà l’espressione del volto. Perché non c’è più
nessuna donna adulta che possa mostrare il suo volto? Perché questa umiliazione? Dobbiamo avere
vergogna di mostrare la nostra faccia? Dover nascondere le nostre rughe: il passaggio del tempo
che lascia le sue tracce sul nostro volto è dunque una vergogna? Ennesimo sopruso a cui nessun uo-
mo viene obbligato.
Diceva Anna Magnani al truccatore che prima del ciak stava per coprirle le rughe del volto: «Lasciamele
tutte, non me ne togliere nemmeno una, ci ho messo una vita a farmele».
Essere autentici probabilmente costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo. Ma essere autentici
richiede di saper riconoscere i nostri desideri ed i nostri bisogni più profondi. Dal mio punto di vista cre-
do che il vero problema delle donne sia non essere più in grado di riconoscere i propri bisogni, e di con-
seguenza com’è possibile esser autentiche?

Traccia 51
Intervistatrice: Si dice che le medicine alternative non sostituiscono la medicina ufficiale, ma la inte-
grano, apportando benefici al paziente senza gli effetti collaterali dei farmaci tradizionali.
Farmacologo: La medicina è solo una, non ha bisogno di aggettivi. Possiamo chiamarle alternative,
non convenzionali, complementari, integrate. Il concetto non cambia: o una cura funziona, o non
funziona. Non si possono usare due pesi e due misure. I farmaci devono seguire un iter lungo e seve-
ro prima di essere approvati con specifiche indicazioni terapeutiche. I rimedi omeopatici, fitoterapici e
varie forme di agopuntura possono essere commercializzati senza passare attraverso una valutazione
obiettiva.
Intervistatrice: Cosa risponde a chi invoca la libertà di scelta terapeutica?
Farmacologo: Le risorse economiche sono limitate. Il Servizio sanitario nazionale dovrebbe offrire solo
cure di dimostrata efficacia e, a parità di benefici, rimborsare le cure più vantaggiose. In medicina l’ef-
ficacia di un intervento non si basa sulle impressioni, ma su prove solide, studi scientifici e sperimen-
tazioni cliniche, validate dalle autorità regolatorie. Le medicine alternative, semplicemente, non ri-
spondono a questi requisiti: sono completamente prive di prove. Sia chiaro: è una critica che vale
anche per la medicina “ufficiale”. Se un trattamento non è supportato dalle evidenze, va eliminato
dal prontuario, con beneficio della salute dei cittadini e dei soldi pubblici.

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