Sei sulla pagina 1di 16

Settimanale di Preghiera Domenica 4 ottobre 2020 27^ settimana tempo ordinario anno XXII n.

958

Non di solo Pane

27^ In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode,


Padre, Signore del cielo e della terra, per-
Tempo ché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai
dotti e le hai rivelate ai piccoli.”
Ordinario
Vangelo festa di san Francesco
Apostolato
della preghiera
Lettura Spirituale : un piccolo atto d’amore di San Francesco

Dove è amore e sapienza, ivi non è timore né ignoranza.

Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento.

Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avari-


zia.

Ottobre Dove è quiete e meditazione, ivi non è né preoccupazio-


ne né dissipazione.
Primo venerdì 02/10
Dove è il timore del Signore a custodire la casa, ivi il
nemico non può trovare via d'entrata.

Dove è misericordia e discrezione, ivi non è né super-


fluità né durezza.

(FRANCESCO D'Assisi, Ammonizioni, in Fonti francesca­ne, Padova 1982,3 147).

Il Signore mi ama per nulla


Cosa vuol dire “prima della creazione del mondo?” Vuol za che mette in cuore tanta pace e tanta for-
dire che non c’era ancora niente, non c’era il cielo, za. Se Dio mi amasse per qualcosa potrei
non c’era la terra e non c’ero neanch’io. Però c’era sempre pensare che se questo qualcosa non
lui che pensava già a me e mi avvolgeva con il suo ci fosse più egli non mi amerebbe più. E in-
amore. Mi ha pensato da sempre e mi ha amato da vece i cieli e la terra possono crollare, ma
sempre: l’amore di Dio per me è eterno. E’ un pen- l’amore di Dio non crollerà mai. E’ un amo-
siero che fa venire il capogiro. Non c’era ancora re che non si arrende mai essendo fondato
niente, ma c’era già all’origine primigenia delle co- sul nulla. L’amore di Dio non suppone nulla
se, una tenerezza infinita che mi avvolgeva: ora si in me e mi trasforma. La santità dipende tut-
compiace in me perché vedendo me vede il figlio e ta dal credere di essere amati così e
dice su di me “Tu sei il m io figlio prediletto nel quale ho dall’abbandono a questo amore. Io sono una
posto le mie compiacenze”. All’inizio c’era il nulla ed povera e fragile creatura, sono il nulla; ma su
egli ha amato questo nulla. E’ questo nulla che fon- questo nulla si posa lo sguardo di Dio, si po-
da la gratuità del suo amore. Il Signore mi ha ama- sa il suo amore. E il nulla fiorisce davanti a
to per niente, senza perché. L’ha detto stupenda- lui perché il suo amore compie in me mera-
mente San Tommaso: “La radice ultima dell’amore viglie. E’ un amore onnipotente che si river-
divino è nella sua gratuità”. Mi ama per niente. sa sull’abisso della mia miseria e compie cose
Questo si ricollega a un altro principio enunciato grandi. (M. Magrassi, Amare con il cuore di Dio, Cini-
da San Tommaso: “Non mi ama perché sono buo- sello B. 1983)
no, ma mi rende buono amandomi.” E’ una certez-

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 2
I santi del giorno:San Petronio di Bologna, ve-
scovo; beata Martina Vazquez Gordo, martire
“A volte accadono incontri che assomigliano a miracoli: si
scoprono anime affini alle nostre che ci rendono migliori
senza sapere perchè. Sentiamo le loro emozioni nel
profondo come se fossero le nostre: se dovessi parlare
Domenica
Ottobre
27^ tempo ordinario
4
dell’amicizia ne parlerei così.”
TO

Parola di Dio Il Santo del giorno: san Francesco d’Assisi


in briciole Vivere e morire nell'amore di Dio, nell'unico grande abbraccio che
unisce Creatore e creature, perché la prima vocazione di tutto ciò
che è nato dal progetto del Signore è l'armonia. Quello di san Fran-
Dio è sempre pronto a cesco, patrono d'Italia, è un messaggio che insegna ad amare le di-
perdonarci versità e a scorgere anche nelle ombre della storia i segni della luce
Pagina curata da Don Luciano di Dio. Nato ad Assisi nel 1181 o 1182, Francesco era figlio di
mercanti e visse i primi anni nell'agio e nella mondanità. Nel 1203,
“..Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua però, prigioniero e malato decise di dare una svolta radicale alla
vigna….” (Is 5,1-7) propria vita. Nel 1205 nella chiesa di San Damiano fu chiamato a
"riparare la casa" di Cristo e così il suo carisma, radicato nel Vange-
In questo bellissimo canto po-
lo e nella scelta di povertà, mostrò alla Chiesa la strada da seguire.
etico, Dio per mezzo del pro-
La sua profezia vive ancora oggi nella grande famiglia religiosa
feta Isaia dice il dolore di colui
francescana. Il Poverello morì tra il 3 e il 4 ottobre 1226.
che ha profuso sul popolo e-
letto cura e amore, ricevendo
in cambio ingratitudine e infe- Vangelo Mt 21,33-43
deltà. La vicenda simbolica In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del
della vigna è, in fondo, la sto- popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva
un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi sca-
ria di ognuno di noi: quanto vò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a
amore e quanta sollecitudine dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di rac-
Dio ha per noi? Spesso anche cogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccol-
la nostra risposta è la stessa del to. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo
popolo d’Israele. Però leggere uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più
questo brano ci consola: infat- numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo
mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio
ti, nonostante le minacce, Dio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è
si mostra benevolo e pronto a l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero,
perdonarci, se torniamo a lui lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque
con il cuore contrito e umilia- il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli rispose-
to. Per questo non dobbiamo ro: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la
mai dimenticare che l’amore di vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tem-
po». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La
Dio supera ogni nostra infe- pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo;
deltà e che possiamo sempre questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri oc-
ricominciare con lui una nuova chi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a
storia d’amore e di fedeltà. un popolo che ne produca i frutti».

Non di solo pane Ventisettesima settimana del tempo Ordinario - Numero 958 pagina 3
Oltre il frantoio meditazione di don Luciano Vitton Mea - Parroco di Bovegno

Lo afferrarono, lo bastonaro- gettati fuori, oltre il frantoio. sarai insopportabile, invec-


no e lo gettarono fuori. È la Scrive San Francesco di Sales chierai prima del tempo, le
sorte dei profeti, degli uomini alla sua Filotea: «Appena la cose di casa tua andranno a
che ascoltano e mettono in gente si accorgerà che hai de- rotoli». «Ti ricorderanno che
pratica la Parola di Dio. Gesù ciso di seguire la vita devota, bisogna vivere nel mondo
per primo è vissuto ai margini scoccherà contro di te mille stando alle sue regole, che l'a-
del “sacro recinto”, oltre la frecciatine di compatimento e nima si può salvare anche sen-
siepe, al di là della torre e del altrettanti dardi di pesante za tante storie; e simili scioc-
frantoio. Durante la sua vita maldicenza: i più arrabbiati chezze». «Se voi foste del mondo»,
terrena aveva incontrato tante daranno al tuo cambiamento il dice il Salvatore, «il mondo ame-
persone, guarito, consolato, nome di ipocrisia, di bigotteri- rebbe ciò che è suo; ma siccome voi
perdonato, liberato dalla a, di tradimento; diranno che non siete del mondo, vi odia».
schiavitù del male. Tutto si è il mondo ti ha voltato le spalle Lo gettarono fuori. La bontà
consumato “fuori” le mura e così ti sei consolata vol- da fastidio perché diventa una
della città santa, appeso ad gendoti a Dio; i tuoi amici poi, predica insopportabile nei
una croce, oggetto di scherno da parte loro, si affretteranno confronti della umana cattive-
da parte dei passanti che usci- a sommergerti di rimproveri, ria. Ecco perché viene basto-
vano ed entravano dal “sacro tanto prudenti e pieni di cari- nata, presa e gettata fuori.
recinto”. Anche per il cristia- tà, a loro avviso. Sanno già don Luciano
no, seppur in maniera diversa, che diventerai triste, perderai
si ripete la medesima sorte: credito di fronte alla gente,

Preghiamo la Contemplo: Noi crediamo


Parola

Signore Gesù, vieni


ad abitare le nostre Noi crediamo in un Dio che ci more intimistico ma che ci chia-
case, i nostri proget- ama e ci cerca, vuol farsi cono- ma ad aprirci al prossimo.
ti, ciò che noi co- scere e ci parla con nomi diver- Noi crediamo in un Dio che ci
struiamo. Fa’ che
siano costruzioni si. Un Dio che ci accompagna ha chiamato per nome perché ci
piene di vita, rese attraverso le prove. Un Dio che riconoscessimo figli e fratelli in
solide da fondamen- desideriamo far conoscere a tut- Gesù Cristo.
ta ben salde e saggia-
te dal fuoco della ti. Noi crediamo in un Dio che
consapevolezza del Noi crediamo in un Dio calato cammina sempre con noi e può
nostro limite...Che
siano case che cele- nel quotidiano con ciascuno di cambiare il mondo.
brano la tua divina noi. (L. Guglielmoni - F. Negri, Credo, Signore!
creatività e l’amore, pp.32-33)
Egli è potenza, ma si rivela nella
in ogni sua sfumatu-
ra. debolezza; è amore e si manife-
sta a noi negli altri; non un a-

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 4
Santi del giorno: Beato Bartolo Longo, Lai-
co; beato Alberto Marvelli, laico.

“Le donne, splendide e delicate creature, dal passo


leggero e dal gesto deciso: senza di loro non esisterbbe
quasi nulla di ciò che più amiamo.”
Lunedì
Ottobre
27^ settimana tempo ordinario
5
TO
Il Santo del giorno: Maria Faustina Kowalska
Parola di Dio
in briciole Una chiamata a "mostrare sempre e dovunque la miseri-
cordia verso il prossimo": fu Gesù stesso, in una delle tan-
te visioni, ad affidare a santa Maria Faustina Kowalska
questa missione. Una chiamata nella quale si rispecchia il
La verità del Vangelo: Ge- mandato universale a ogni battezzato, la cui prima voca-
zione è diventare strumento dell'amore divino in mezzo
sù. all'umanità. E proprio raccogliendo l'eredità di questa gio-
Pagina curata da Don Luciano V. M. vane religiosa Giovanni Paolo II decise di istituire la Do-
menica della Divina Misericordia, affermando così l'im-
“...Fratelli, mi meraviglio che così in fretta
da colui che vi ha chiamati con la grazia di portanza di questa devozione diffusa in tutto il mondo
Cristo voi passate a un altro Vasnge- proprio grazie alla testimonianza di santa Kowalska. Nata
lo….” (Gal 1,6-12) a Glogowiec nel 1905 col nome di Helena, nel 1925 entrò
nella comunità della Vergine della Misericordia. Il suo Di-
Paolo, senza troppi preamboli,
ario, che custodisce il racconto delle sue esperienze misti-
affronta subito il problema che, è uno dei libri di spiritualità più amati. Morì nel 1938.
con i cristiani della comunità
in Galazia: come è possibile
che essi ai quali era stato predi-
cato in maniera così efficace Vangelo Lc 10,25-37
Gesù Cristo crocifisso, voglio- In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova
no adesso tornare alle abitudi- Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eter-
ni dei Giudei e alla legge mo- na?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
saica? La buona novella predi- Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il
cata è esigente e non ammette tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo
ripensamenti. Per questo nes- e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio
suno può arrogarsi il diritto di prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gè-
predicare un Vangelo differen- rico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo per-
te da quello che è stato annun- cossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per ca-
so, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo
ciato loro da Paolo: a volte sia- vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò
mo anche noi inclini ad andare oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto,
dietro a dottrine che solletica- vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, ver-
no la nostra curiosità e appaga- sandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un
no la sete di straordinario che albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e
li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in
abbiamo in noi. Contro più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato
quest’atteggiamento, Paolo ri- prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispo-
corda che la verità del Vangelo se: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu
è Gesù e questi crocifisso. Tut- fa’ così».
to il resto non serve a nulla.

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 5
Saper “attraversare” meditazione di don Luciano –Parroco di Bovegno

““Chi di questi tre ti re per versare olio e vino tante necessità di attraver-
sembra sia stato il prossi- sulle altrui ferite. Potrem- sare la strada. Siamo tutti
mo di colui che è incap- mo dire con estrema sem- molto occupati nella no-
pato nei briganti?”. plicità che il mio prossi- stra cerchia: abbiamo la
E’ facile, alla luce della mo è colui che attraversa nostra gente a cui andare
parabola, dare una rispo- la strada per me, per te. e i nostri affari di cui
sta a questa domanda: il Siamo noi quando abbia- prenderci cura. Ma se
samaritano, colui che ha mo il coraggio di fare il possiamo attraversare la
avuto compassione primo passo, di andare strada ogni tanto e presta-
dell’uomo lasciato mezzo “sull’altra sponda”, di in- re attenzione a ciò che
morto ai bordi della stra- dossare i panni di tutti accade sull'altro lato, pos-
da. Per farsi prossimo bi- coloro che giacciono mo- siamo davvero diventare
sogna avere il coraggio di ribondi sulle tante strade prossimo”. E’ pura verità:
fermarsi, di non andare di questo mondo. Questa diventiamo prossimo
oltre. capacità di attraversare e quando siamo disposti ad
La prima caratteristica di colmare le distanze ci attraversare la strada per
della carità è quella di sa- rende “samaritani” delle un altro.
per “attraversare” la stra- altrui miserie. Osserva don Luciano
da, di sapersi inginocchia- J.M. Nouwen “Vi sono

Preghiamo la
Parola Contemplo: Credo in te

Signore Gesù, donaci Io credo in te, o Padre; tu hai Cristo ha camminato con noi
di vivere senza inutili creato questo mondo e altre lungo la strada della fatica, del
ansie con calma ope- meraviglie tu riservi a coloro dolore, del rinnegamento, della
rosa il tratto di tempo
che ci concedi di vi- che sanno osare, ascoltare e ac- fame e della sete; lungo le no-
vere, nella consapevo- cogliere. stre strade, per avere accesso a
lezza che qui e ora Credo in te, o Padre; tu hai po- te che sei la prima e l’ultima,
fiorisce il momento
propizio per la nostra sto nei nostri cuori il desiderio l’unica verità che io cerco.
salvezza, il segmento di cercarti, la pazienza di aspet- (L. Guglielmoni - F. Negri, Credo, Signore!
di regno che siamo tarti, la gioia di riconoscerti, la p. 24)
chiamati a edificare,
lo spazio del cuore meraviglia di volerti bene, la
che tu ci chiedi di a- forza di sentire il tuo silenzio,
prirti per esservi ac-
colto e abitarlo. l’angoscia di perderti.
Credo in te, o Padre, tu compi il
tempo della nostra storia: Gesù

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 6
Santi del giorno: San
Magno, vescovo; santa Maria
Francesca delle Cinque Piaghe, religiosa.
“Di tutti gli indovinelli, felicità, sei il più difficile da risolvere.
Eccoti all’improvviso e già sei fuggita via. Trepidante o
radiosa, serena o pensosa, sei l’ingrediente segreto delle nostre
Martedì
Ottobre
27^ settimana tempo ordinario
6
parti migliori e vorreti tanto saper spiegare l’effetto che fai.”
TO
Il Santo del giorno: San Bruno
Parola di Dio
in briciole Sulle tracce del senso dell'esistenza la strada porta al cuo-
re di Dio e lungo il cammino s'impara a fare a meno delle
sicurezze della scienza per affidarsi totalmente alla voce
del cuore. Questo fu il percorso di san Bruno (o Bruno-
Come Dio si manifesta a
ne) la cui eredità spirituale fu affidata alle certose da lui
noi fondate, piccoli "scrigni" di spiritualità che hanno segna-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
to l'anima dell'Europa. Nato a Colonia nel 1030, Bruno
“Dio si compiacque di rivelare in me il
Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo studiò la filosofia e la teologia, dedicandosi poi all'inse-
alle genti…” gnamento a Reims. In seguito decise di intraprendere una
(Gal 1,13-24) vita da eremita e con l'aiuto del vescovo di Grenoble
Certe volte la maniera migliore creò una comunità di monaci dediti alla preghiera e al
per predicare e annunciare al lavoro: nasceva la Grande Chartreuse. Nel 1090 fu scelto
mondo le meraviglie di Dio è come consigliere da papa Urbano II, che era stato suo
quella di narrare quelle che egli studente. In Calabria fondò il monastero che oggi porta il
ha compiuto nella nostra vita. suo nome: la certosa di Serra San Bruno. Qui egli morì
Paolo è ben consapevole di nel 1101.
ciò: egli sa che nella testimo-
nianza della sua vita prima e
dopo la conversione a Cristo
vi è una potente forza persua-
siva. Tale forza non viene cer- Vangelo: Lc 10,38-42
tamente dalle sue parole quan-
to dell’evidenza dell’amore di In quel tempo, mentre erano
Dio, che non lascia nulla di in cammino, Gesù entrò in
un villaggio e una donna, di
intentato pur di riconquistarci nome Marta, lo ospitò.
a lui. Paolo è testimone di co- Ella aveva una sorella, di no-
me questa grazia possa trasfor- me Maria, la quale, seduta ai
mare persino i cuori più osti- piedi del Signore, ascoltava
nati e chiusi: per questo moti- la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
vo, impara a parlare agli altri di Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla
che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dun-
come Dio si è manifestato a
que che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta,
noi e delle cose che ha com- tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa so-
piuto per noi: sarà la maniera la c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che
migliore per lasciare agli altri non le sarà tolta».
un messaggio incisivo e chiaro.

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 7
Gesù sempre al centro del nostro agire a cura di don Luciano

persa in tutto quel corre- munità, serve “troppo” o


re e agitarsi. troppo poco….
Gesù non la rimprovera Nel cammino di disce-
per il servizio, in sé ne- polato ci sono tempi di
cessario, ma per il cuore azione e di non-azione:
con cui viene vissuto: il la cosa importante è che
suo centro è il desiderio al centro ci sia Gesù,
di essere lodata. Non è perché se perdiamo que-
un servire libero, e così sto riferimento alla do-
La domanda “Dove non lascia libera nemme- manda “Dove sei?” po-
sei?”, che risuona nella no la sorella di trovare tremmo scoprire di es-
prima lettura e prima o quanto le è necessario in serci persi.
poi nella nostra vita, be- quel momento.
ne si adatta alla figura di Vigiliamo perché siamo
Marta che non si rende anche noi pronti a giudi-
conto di essersi un po’ care chi, nelle nostre co-

Contemplo: Non si accontenta


Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Preghiamo la
Parola
La certezza di Dio e del suo pria debolezza e delle incoeren-
Signore Gesù noi cre- rapporto con noi nutre instan- ze perenni, non si rassegna ,
diamo e sentiamo che
tu sei presente e ci sei cabilmente lo slancio del cuore. non cede, non ferma il proprio
vicino, eppure la no- Il credente non si accontenta di cammino perché sa che quello
stra preghiera è a volte
fiacca, sfiduciata, im- passare bene i propri giorni e che gli nasce dentro ha una ra-
bevuta del dubbio che
tu ti sia scordato di non ha paura di ascoltare le vo- gione, è il flusso di quella sor-
noi, che tu non abbia ci più strane che salgono dal suo gente divina che si porta dentro.
udito il nostro lamen-
to. Donaci Signore, la profondo, inviti di bellezza, di (G. Basadonna, Lasciarsi sedurre da Dio,
santa invadenza, quella p.110)
che sa confidarti tutto armonia, di amore, di vitalità,
e che tutto accetta da
te e chi insiste, non desideri di perfezione (la santi-
demorde, non arre- tà), di generosità eroica, di fe-
tra….nella certezza
che tu ti prenda cura di deltà coraggiosa.
noi.
Pur nell’esperienza della pro-

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 8
Santa Giustina di Padova;

7
Santi del giorno:
san Marco, Papa nel 336. Mercoledì
“La salute è come lo zampillo di una Ottobre
fontana: più ce n’è più il corpo e lo spirito 27^ settimana tempo ordinario
ne gioiscono.”
TO
Beata Vergine Maria del Rosario
Parola di Dio La santità si costruisce giorno per giorno, attraverso
in briciole piccoli gesti semplici che sono però il segno di una
vita più grande. È questo il senso della recita del Ro-
sario, una preghiera che da secoli avvicina milioni di
fedeli al messaggio del Risorto. Quei semplici grani
sono il simbolo dei passi che non bisogna mai stan-
Un’intesa ancora più bella carsi di percorrere verso il cuore di Dio sull’esempio
tra i cristiani di Maria. Sta qui, quindi, il senso teologico della festa
Pagina curata da Don Luciano V. M. odierna della Beata Vergine del Rosario. Una celebra-
zione che nasce da un evento storico: nel 1517, con la
“Riconobbero la grazia a me da-
ta.” ( Gal 2,1-2.7-14) vittoria di Lepanto, venne fermata l’avanzata ottoma-
na e questo fatto venne attribuito dal Papa, Pio V,
Sarebbe ingenuo pensare alla
all’invocazione rivolta dall’intero popolo di Dio a Ma-
Chiesa come a un luogo ideale ria nel Rosario. L’invito, quindi, è quello a leggere le
dove tutto va bene e dove tutti vicende umane con gli occhi del Vangelo: solo ripe-
sono buoni e bravi. Questo è tendo il proprio “sì” a Dio è possibile cambiare dav-
irrealistico e astratto. Come vero la storia.
possiamo leggere dalle parole
di Paolo, già tra gli stessi apo-
stoli vi erano divergenze di o-
pinioni: come si può pensare
che ciò non avvenga anche
Vangelo Lc 11,1-4
oggi, tra noi? Certo, si deve
evitare in ogni modo di scan- Gesù si trovava in un luogo a pre-
dalizzare gli altri con la propria gare; quando ebbe finito, uno dei
condotta. Ma ciò non significa suoi discepoli gli disse: «Signore,
che tutti devono pensare allo insegnaci a pregare, come anche
stesso modo. Per questo, non
Giovanni ha insegnato ai suoi di-
ci si deve scoraggiare quando
scepoli». Ed egli disse loro:
sembra che tra i cristiani ci sia-
no soltanto divisioni: spesso «Quando pregate, dite: Padre, sia
queste possono essere occasio- santificato il tuo nome, venga il
ne per arrivare a una più pro- tuo regno; dacci ogni giorno il no-
fonda comunione e a un’intesa stro pane quotidiano, e perdona a
ancora più bella. Questo, evi- noi i nostri peccati, anche noi in-
dentemente, è dono dello Spi- fatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci
rito santo, che riesce a riunire alla tentazione».
e a far concordare persino le
persone e i pensieri opposti
per la causa del regno dei cieli.

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 9
Signore insegnaci a pregare a cura di don Luciano Vitton Mea

che fare con la novità del ga dal cuore di ogni vero


Vangelo. Per questo solo discepolo.
Gesù può insegnare a pre- Questi è colui che non
gare. vive più per se stesso, è
Il “Padre nostro” pone colui che, proprio nel pre-
innanzi tutto l’esigenza di gare, impara a convertirsi,
farsi carico delle cose di a mutare le proprie pro-
Bisogna imparare a prega- Dio, di preoccuparci della spettive, a diventare crea-
re da Gesù. Il rischio in- sua causa, di invocare la tura nuova.
fatti è quello di non fare venuta del suo regno. Per tutto questo, come i
una preghiera autentica-
Più di una formula, la pre- discepoli, continuamente
mente cristiana e di fer-
ghiera del Signore ci mo- chiediamo: Signore, insegna-
marsi alla presentazione di
stra l’essenza stessa di ci a pregare!
richieste e di desideri solo
quella preghiera che sgor-
nostri, che poco hanno a

Contemplo: Gesù è vivo


Preghiamo la
Parola
La forza e la gioia del cristiano è male che sembra vincente.
Signore Gesù aiutaci a
scegliere la via della sapere che Gesù è vivo e il rappor- Pur nei momenti più bui e dispera-
relazione e della con- to con lui è amore (il suo amore da ti, il cristiano afferma che Gesù è
divisione, aiutaci a
consumarci per edifi- raccogliere con riconoscenza), è vivo, è presente nella storia ed è
care case e granai cui tensione di una comunione sem- l’unico Salvatore; è lui che prende
ciascuno possa attin- pre più piena, ma è anche sapere su di sé tutto il male del mondo.
gere e liberaci dalla
folle presunzione di di essere nel mondo come una (G. Basadonna, Cristiani di nome, pp.80-
accumulare meriti, sentinella. 81)
impegni, cariche, ric-
chezze di ogni genere: Il cristiano con la sua parola e il
resteranno nelle no- suo modo di vivere grida la pre-
stre mani solo il sorri-
so che abbiamo dona- senza di Gesù a chi non lo vede o
to e le lacrime che non lo cerca nemmeno, e ridona
abbiamo saputo con-
dividere. coraggio per non rassegnarsi al

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 10
Santi del giorno: Santa Pelagia, martire; san
Felice di Como, vescovo

“Una rosa è un incantesimo, una parola d’amore


Giovedì
Ottobre
27^ settimana tempo ordinario
8
o un istante di magia che si fa fiore.”
TO

Il santo del giorno: sant’Ugo Canefri da Genova


Parola di Dio In quel crocevia di popoli che è un porto, trovare una casa
in briciole sempre pronta all'accoglienza è un dono prezioso per chi vi
approda da mare o da terra, soprattutto per i sofferenti. A
questa missione si dedicò sant'Ugo Canefri da Genova, che,
da nobile e testimone dell'orrore della guerra, decise di farsi
La qualità della vita cri- compagno dei malati nell'Ordine di San Giovanni di Geru-
stiana salemme. Era nato forse nel 1168 in una famiglia di nobili
Pagina curata da Don Luciano V. M.
di Alessandria, che avevano supportato e partecipato alla
terza Crociata (1189-1192). Non si sa se Ugo partecipò o
“ E’ per le opere della Legge che avete meno alla battaglia, ma quel che è certo è che vide con i
ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la propri occhi il dolore causato dalla violenza della armi. Da
parola della fede?” (Gal 3,1-5) qui la decisione di entrare a far parte dei cavalieri ospitalieri
la cui battaglia si combatteva al fianco dei malati. Rientrato
La vita cristiana o è esperienza dalla Terra Santa, Ugo visse il proprio ministero all'Ospeda-
continua della potenza del Cri- le della Commenda di San Giovanni di Pré a Genova. Morì
sto risorto per mezzo dello spi- nel 1233.
rito, oppure si riduce semplice-
mente a una serie di ritualità
senza nessun significato. Qual è
la differenza? Essa sta nei frutti Vangelo Lc 11,5-13
che portiamo: lo Spirito Santo è
eterna novità e ci stimola a fare In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha
sempre meglio; è lui che ci aiuta un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, presta-
in questo processo di confor- mi tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio
mazione a Gesù vivendo nella e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli ri-
sua vita divina. Invece se ci ac-
contentiamo di ridurre la nostra
sponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i
vita di fede all’esecuzione di una miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i
serie di pratiche, vivremo una pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché
pericolosa frattura tra quello è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dar-
che celebriamo e la nostra vita gliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiede-
di tutti i giorni. Sono come due
te e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aper-
ambiti tra i quali non vi è nessu-
na comunicazione. Sappiamo to. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi
bene anche noi che la qualità bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede
della vita cristiana si vede da un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli
quanto riusciamo a calare nella chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque,
nostra realtà di tutti i giorni
che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quello che celebriamo in chiesa
e che professiamo con le paro- quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a
le. quelli che glielo chiedono!».

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 11
“Ecco, sto alla porta e busso……” pagina curata da Don Luciano

porta e busso. Se qualcu- ta mancava la maniglia:


no ascolta la mia voce e egli rispose che la porta
mi apre la porta, io verrò rappresenta il cuore
da lui, cenerò con lui ed dell’uomo e il cuore si
egli con me.” può aprire solo
Non ti sei mai perso di dall’interno.
coraggio, nonostante le Sta a noi essere ospitali
nostre resistenze, hai a- con te, sicuri che la tua
Quando hai raccontato spettato pazientemente, amicizia ci suggerirà co-
la parabola dell’amico perché tu non vuoi en- me e cosa chiedere al Pa-
insistente forse pensavi trare contro la nostra vo- dre, mettendo sempre al
alle volte che hai dovuto lontà. primo posto il dono del-
bussare alla nostra vita. Il pittore Holman Hunt lo Spirito santo.
Tu stesso, Signore, hai dipinse la scena e gli fe-
detto: “Ecco, sto alla cero notare che alla por-

Contemplo: Uno strano noleggio


Preghiamo la
Parola La coscienza è in pace: siamo sconvolgano i piani della pro-
cristiani, siamo battezzati, andia- pria economia e del proprio be-
Donaci, Padre di mi-
sericordia, la sapien- mo in chiesa qualche volta, ci nessere.
za del cuore, perché siamo costruiti da noi stessi un E’ una specie di indifferenza re-
possiamo riconosce- vangelo che avvalla e benedice ligiosa camuffata colorata di pa-
re le “visite” del tuo le nostre scelte, seguiamo la mo- role e di figure prese in affitto
perdono, anche nei
rale comune per non urtarci con dal vangelo per sentirsi a posto
momenti più compli-
la mentalità generale. con la coscienza.
cati e difficili della
Talvolta si fanno anche dei gesti (G. Basadonna, Cristiani di nome, p. 27)
nostra giornata e del-
la nostra vita, ed ac- straordinari aiutando coloro che
cogliere così, il tuo si danno da fare per i poveri,
amore che salva. firmando dichiarazioni di bene
comune purchè non disturbino
il ritmo del vivere solito e non

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 12
Santi del Giorno: Santi Dionigi; san Donnino.

“La bellezza è il nutrimento dell’anima.”


Venerdì
Ottobre
27^ settimana tempo ordinario
9
TO

Il Santo del giorno: San Giovanni Leonardi


Parola di Dio Nato a Diecimo, nella lucchesia, nel 1541 a ventisei anni fa il far-
in briciole macista. Quando la prospera repubblica viene colpita da una gra-
ve crisi decide di soccorrere i poveri e l’esperienza lo porta a di-
ventare prete. Ama l’insegnamento, lo fa prima con i bambini e
La salvezza nella fede poi con gli adulti. Nel 1574 fonda la famiglia religiosa dei “chierici
regolari della Madre di Dio” e diventa il protagonista della rifor-
Pagina curata da don Luciano
ma cattolica. A Lucca cominciano a non amarlo e così, nel 1584
“Quelli che vengono dalla fede sono bene-
detti insieme ad Abramo.”
mentre si trova a Roma, viene bandito in perpetuo dalla sua città
perché disturba l’ordine pubblico e manca di rispetto all’autorità
(Gal 3,7-14)
costituita. A Roma, però cresce il suo prestigio e Clemente VIII
Ecco uno dei punti nodali della
lettera. Nella sua prima alleanza lo manda a riordinare congregazioni religiose e riformare mona-
Dio aveva chiesto ad Abramo di steri. Muore a Roma nel 1609.
lasciare la sua terra d’origine e
partire per un luogo che gli sa-
rebbe stato mostrato strada fa-
cendo senza più sicurezze dal
passato né certezze per il futuro.
Dio parla al cuore di Abramo in
un modo così profondo e spiri- Vangelo : Lc 11,15-26
tualmente suadente che egli si In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,
decide e si mette in movimento. alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni,
Il suo è un movimento concreto che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova,
perché si fa pellegrino e migrante gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro
ma è anche il segno che si è fatto intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina
già nel cuore seguace di quel Dio e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se
che impara a conoscere e per il stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io
quale ha iniziato a sentire fiducia. scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i
Questa è l’origine dell’esperienza demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi
di fede che ogni uomo e ogni
li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se inve-
donna, di qualunque popolo e in
ce io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi
qualunque situazione di vita pos-
sono iniziare come risposta al il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la
farsi presente di Dio. Abramo è il guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se ar-
padre di tutti i credenti, di quanti riva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle
hanno fiducia in Dio. La legge, quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è
dice Paolo, non può che sottoli- contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando
neare l’incapacità dell’uomo e lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti
osservarla, il limite della sua giu- cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella
stizia, mettendo solo in evidenza mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e a-
il peccato e la colpa. Gesù ci libe- dorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi
ra della schiavitù delle opere i- entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di
naugurando la salvezza nella fe- quell’uomo diventa peggiore della prima.”
de.

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 13
In noi abita lo Spirito del Signore Meditazione curata da don Luciano

come una vita di contra- vimento, di oppressione;


sto: non esiste soltanto ma soprattutto, è colui
un attore che sta fermo, che vuole togliere dal
va avanti o indietro, ma cuore tutto ciò che divi-
esistono attori che si de l’uomo, che lo tiene
contrastano. schiavo della paura, che
lo allontana dall’amore.
Proprio a partire da que-
Quando lo spirito impu-
sta concezione nasce il Vigilanza è dunque sape-
ro esce dall’uomo, si ag-
concetto di Dio liberato- re che siamo continua-
gira per luoghi deserti
re. Il brano evangelico mente minacciati dal ma-
cercando sollievo e, non
oggi proposto permette le, ma abita in noi lo Spi-
trovandone, afferma:
di cogliere in Gesù que- rito del Signore.
“Ritornerò nella mia ca-
sta azione liberante di
sa, da cui sono uscito”. “Dove c’è lo Spirito del
Dio. Il Dio che Gesù an-
Diceva il card. Martini Signore c’è libertà.” (Cor
nuncia è colui che può
che la vita dell’uomo è 3,17)
rompere ogni circostan-
concepita nella scrittura
za di schiavitù, di asser-

Preghiamo la
Contemplo: Che cosa è
Parola
Signore Gesù, sei tu
l'unico buon Samari- Se c’è un cristianesimo che cosa O invece, e con più precisione è
tano che sa fermarsi è? quel particolare modo di vivere
accanto alle nostre
ferite fino a farsi cari- E’ soltanto una corrente di pen- che nasce in chi si rifà ad un an-
co di ogni nostra de- siero, una modalità di vita, una tico personaggio vissuto venti se-
bolezza. La tua com-
passione sia il model-
tradizione senza più un fonda- coli orsono e che potrebbe ave-
lo quotidiano per vi- mento ideologico, una copertu- re ancora qualche influsso sulla
vere ogni nostra rela-
ra di espedienti per avvallare vita e sul pensiero dell’uomo di
zione, perché possia-
mo essere sempre in comportamenti diversi secondo oggi?
grado di riconoscere diversi interessi, oppure è
ne l l a so f fe re nz a (G. Basadonna, Cristiani di nome, p. 14)
dell'altro la nostra l’avanzo di una fede che ancora
stessa fatica di spera- qualcuno cerca di vivere?
re.

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 14
I santi del giorno: San Pinito di Cnosso,
vescovo ; san Cerbone di Populonia.

“Una preghiera pronunciata in silenzio ma che


qualcuno ascolta. Un gesto di generosità che
dona pace nei cuori e migliora la vita di chi ne
Sabato
Ottobre
27^ settimana tempo ordinario
10
ha bisogno: questa è la solidarietà”.
TO

I santi del giorno: Daniele e compagni


Parola di Dio
in briciole Il giorno in cui si ricorda san Daniele Comboni (1831-
1881), missionario e apostolo dell'Africa, il Martirologio
riporta anche il nome di un altro Daniele, sempre legato
alla storia delle missioni verso la terra africana. Si tratta di
san Daniele Fasanella, nato a Belvedere Marittimo
Vangelo: Lc 11,27-28 (Cosenza). La sua storia ci ricorda che la fede è radice di
coraggio e solo il Vangelo può dare un senso compiuto
In quel tempo, mentre Gesù all'esistenza. Fattosi frate minore nel 1219, dopo il novi-
parlava, una donna dalla folla ziato a Corigliano Calabro, Daniele fondò due nuovi con-
alzò la voce e gli disse: «Beato venti, divenendo superiore provinciale della Calabria nel
il grembo che ti ha portato e il 1226. Con altri sei francescani e su mandato del ministro
generale, organizzò una missione a Ceuta, in Marocco,
seno che ti ha allattato!». oggi enclave spagnola. Dopo la predicazione tra i mer-
Ma egli disse: «Beati piuttosto canti europei, i sette religiosi si misero ad annunciare Cri-
coloro che ascoltano la parola sto tra i musulmani e questo costò loro la vita: furono
di Dio e la osservano!». decapitati e i loro corpi straziati. Era il 1227.

Medita:
Gesù ha parlato così bene, mettendo a tacere gli avversari
con una logica stringente, che una donna non riesce a conte-
nere il suo entusiasmo dichiarando beata colei che lo ha gene-
rato e nutrito. Ma la logica del Signore, si sa, segue altre vie;
beati piuttosto tutti coloro che si lasciano generare e nutrire
dalla parola di Dio e la vivono.
Chi non vorrebbe aver preso fra le braccia il figlio di Dio
fatto bambino, averlo accudito e custodito?
Eppure Gesù dice un piuttosto che non lascia dubbi: ascol-
tare la parola e metterla in pratica è ancora meglio. Come più
volte e in modi diversi hanno scritto sia Francesco che Chia-
ra, a tutti è data la possibilità di accogliere Gesù con l’ascolto
obbediente della Parola, e generarlo con le opere buone.

Non di solo pane Ventisettesima settimana Tempo Ordinario - Numero 958 pagina 15
Scheda del n°923
di Non di solo Pa-
ne

Sussidio di preghiera per la famiglia

Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XXII - n. 958
Redazione
Domenica 4 ottobre 2020 don Luciano Vitton Mea,
Chiuso il 28/09/2020 don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Numero copie 950
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano Ideato da
don Luciano Vitton Mea

Per la tua vita spirituale visita

Vi troverai:
Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità

 Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare)


 I Santi del Giorno
 Tutte le opere di San Agostino
 I racconti di un pellegrino russo
 L’Imitazione di Cristo
Ti aspetto ogni giorno su:
www.nondisolopane.it

Potrebbero piacerti anche