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Cristof DellaMorte

Cristof DellaMorte cavaliere del cieco dolore , nome datogli dopo la battaglia di inverno cieco, l'inverno
durante il quale il sole smise di sorgere sulla contea del Versex, Cristof troppo giovane per montare a
cavallo assisteva in battaglia il padre (cavaliere in quanto possessore di un cavallo e un armatura) e il
fratello che perse durante quella stessa battaglia.

Rimasto orfano all'età di dieci anni (la madre Rosaspina DellAmore morì dandolo alla luce) in quel momento
di furore, combatté anche lui quella battaglia aiutando i feriti e come messaggero, così si meritò la
"nomina" di cavaliere, seconda possibilità che gli fu data da un giovane lord di una casata sull'orlo del
baratro.

Il ragazzo fu duramente addestrato anche se tutto era alleggerito dai pregi e agi della vita in un maniero
protetto da una nobile casata, agi che si godette ampiamente sino a considerarli solo una noiosa abitudine
fatta di vino, buon cibo e belle donne, così col tempo trovò il suo posto al maniero, il lord si affezionò a lui
tanto che gli assegnò il ruolo di protettore della sua infante ed unica figlia.

Gli anni passarono e sia Cristof che la sua protetta crebbero, questi furono gli anni più felici per lui, tutti lo
trattavano bene e con rispetto, e la piccola Aneztca era la cosa più vicina ad una famiglia che avesse mai
avuto. Il lord giusto ed onorevole poteva contare sul sostegno di uomini altrettanto valorosi sia in battaglia
che in politica, ma non furono mai molti, tant’è che il maniero che sovrastava il piccolo borgo di Carrion Hill
era protetto da circa venti uomini fra gendarme e cavalieri, e questo non fu mai un problema vista la stima
e il rispetto che in molti portavano alla casata per l'eroismo degli avi durante la crociata splendente, tutto
questo però non evitò una tragica fine…

. In una notte in cui il cielo con tetri colori porpora già presagiva crudeltà, il forte venne assalito da una
poderosa banda di fuorilegge, cento o più canaglie che misero a ferro e fuoco tutto e massacrarono tutti gli
ospiti. Cristof anche se intontito dal vino riuscì ad adempiere al suo compito portando in salvo la giovane
Anetzca e qualche servo, sfuggendo ad un gigante cadaverico con strani simboli tatuati sul corpo,
spaventosamente forte , forse perché per una volta il fato volle premiare il coraggio dell’audace Cristof, che
ignorando i colpi d’ascia e il dolore, percependo solo il sangue caldo che gli scorreva sul corpo, riuscì a far
da scudo agli indifesi e salvare le loro vite…

La giovane Anetzca aveva assistito al massacro della sua famiglia e avuto da temere anche per la propria
vita, tanto che la sua giovane mente ne rimediò un forte trauma, tanto da non riuscire a rimanere desta se
non per poche ore, finché trovato un alloggio la giovane cadde in un sonno profondo che ancora la stringe.

Per questo motivo l'errante Ser DellaMorte vaga in cerca di stravaganti lord e medici visionari, per riuscire a
trovare una cura per una mente infranta, e se davvero possa esistere tale guarigione , visto che Cristof
stesso, quando cavalca verso il tramonto, al calar della notte sempre più spesso si domanda, se la sua
partenza fosse guidata dalla speranza o dalla paura di orribili realtà.

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