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FRATTURA
Tensione residua
Dimensione di cricca
In funzione del carico (per esempio in caso di carico ciclico)
la dimensione di cricca si incrementa e la durata della
struttura cambia.
Dimensione di cricca
tempo
Cerchiamo ora di definire lo stato di tensione all’apice del
difetto : Sia dato il sistema in figura:
Mediante l’utilizzo della funzione di Airy e la soluzione delle equazioni
di equilibrio nel piano, Il campo tensionale nell’intorno di un foro di
raggio “a” inserito in un pannello infinitamente largo soggetto ad una
sollecitazione di trazione all’infinito risulta (coordinate Cilindriche):
r a; 0; r 0 t rt 0
a2 3a 4 4a 2
r 1 2 cos 2 1 4 2
2 r 2 r r
r a; 90; r t 3 rt 0
a2 3a 4
t 1 2 cos 2 1 4
2 r 2 r
3a 4 2a 2
rt sin 2 1 4 2
2 r r
Quando il foro diventa una ellisse, il campo
tensionale si modifica (soluzione di INGLIS) .
a 3
x cos / 21 sen sen
2r 2 2
a 3
y cos / 21 sen sen
2r 2 2
a 3
xy sen cos cos
2r 2 2 2
K I a
KI 3
x cos / 21 sen sen
2r 2 2
KI 3
y cos / 21 sen sen
2r 2 2
KI 3
xy sen cos cos
2r 2 2 2
Il K viene definito come Stress Intensity Factor (SIF)
K a
Unità di misura: [MPa(m)^0.5], [N/mm^(3/2)]; [MN/m^(3/2)]
K Qa
Fattore di forma per
alcune forme di cricca:
Stato di deformazione all’apice del difetto
Si osserva che all’apice della cricca (r=0) il valore della tensione tende
ad infinito. La derivazione fa riferimento ad un approccio lineare
elastico e quindi ammette il punto singolare. In realtà la tensione non
supera il carico di snervamento e quindi è presente una zona
deformata plasticamente nell’intorno dell’apice della cricca.
Ma la relazione tensionale precedente non è più valida nella zona plastica
essedo stata ricavata in campo elastico.
La presenza della regione plastica però rende problematica l’applicazione
della teoria della meccanica della frattura che fino ad ora si è basata su un
approccio lineare elastico.
In particolare lo stato di tensione all’apice del difetto non può essere
espresso dalle equazioni trigonometriche viste prima.
IRWIN ha mostrato come quelle relazioni siano ancora valide, purché la
zona plastica sia piccola rispetto alle dimensioni del difetto (rP qualche %
della lunghezza a del difetto) .
La correzione consiste nell’aumentare la lunghezza del difetto fino ad
includere anche la zona plastica : difetto equivalente di lunghezza pari ad
2(a r ) *
P K I (a r ) *
P
K I Q (a r )
Soluzione iterativa *
P
Tenacità a frattura
Dalla definizione di SIF segue che la sollecitazione applicata,
la forma, la dimensione del difetto, la configurazione del
componente, influenzeranno il valore del SIF ma non la
distribuzione delle tensioni .
Questo permette di studiare le proprietà del materiale in
presenza del difetto in termini del “valore critico” del SIF.
Tale valore critico viene detto TENACITA’ A FRATTURA” .
(definito normalmente in campo piano di tensione).
Assunzione di base della meccanica della frattura lineare
elastica: Si ha frattura ( propagazione di cricca senza aumento
del carico applicato – rottura instabile) quando il valore di K
raggiunge un valore critico Kc tipico del materiale e del modo di
carico.
Kc viene detto tenacità a frattura (fracture toughness).
Esistono tre diversi valori di Kc in base al modo di carico della
fessura:
I – opening KIc
II – sliding KIIc
III – tearing KIIIc
Modi di carico per materiali fessurati:
L’energia elastica
del pannello è
pari all’area OAB.
Se la cricca si incrementa di da, essendo il pannello fissato, si avrà un rilascio
di energia pari alla differenza delle aree OAB e OCB.
L’energia potenziale del sistema si può scrivere come:
U U 0 U a U
U
0
a
U a U
0
a
Essendo U0 indipendente da a
Sulla base delle relazioni relative allo stato di tensione all’apice del difetto
Griffith determinò nel caso di stato di tensione piano, il valore dell’energia
potenziale elastica Ua, considerando solo metà pannello e in riferimento a
spessore unitario: (integrazione su tutto il pannello)
1 2
Ua a 2
2 E
U a 2
a
a E
12 2
Ua a
2 E
Espressione approssimata
U a 2
a
a E
Il decremento per unità di spessore così calcolato viene indicato
con G:
Strain energy release rate G
U a 2
a G
a E
L’energia necessaria per produrre le due nuove superfici invece si indica con :
U 2a
U
2
a
U a U
0
a
U a U
a a
GIC 2 2 P
Se introduciamo il riferimento allo stato tensionale
mediante il SIF, si deve calcolare la variazione dell’energia
potenziale elastica come integrale delle tensioni sul volume
e quindi (stato di tensione piano) si ha:
2
K
G
E
Il criterio energetico e tensionale vengono soddisfatti
simultaneamente.
Per plane stress:
K2 K IC2
G; GIC ;
E E
K2 K IC2
G; GIC ;
(1 ) E
2
(1 ) E
2
Applicazione al progetto/verifica
Noto Kc ed il livello di tensione applicata, è possibile
determinare una lunghezza critica di cricca oltre la quale si
ha propagazione instabile e quindi la rottura :
K a
2
K
aC IC
2
Fissata la dimensione del difetto (a), si ha rottura
(propagazione instabile ) se K=Kc:
K IC C a
Noto il campo di tensione nominale sigmaL, esso deve
essere confrontato con i valore critico, con l’aggiunta di un
opportuno coefficiente di sicurezza che la trasforma in una
tensione di progetto sigmaN . Si ha frattura se :
K IC
N C
a
Esempio: KIC=110(MN/m^3/2), snervamento 1300 MN/m2,
Le possibili combinazioni critiche sono date da:
110 a
Se voglio avere un margine per esempio con fattore 2
allora:
110
a
2
Si nota che la tensione tende a infinito al diminuire della lunghezza di cricca.
Ovviamente ciò non è possibile e quindi il diagramma deve essere limitato alla
tensione di snervamento. Infatti al diminuire della dimensione del difetto la
frattura avviene per cedimento per collasso plastico. Esso avviene o quando il
difetto è molto piccolo o quando la tenacità è molto alta.
K IC 1
Sig/Y
S a S
tangente
2a=w
K 2S a a
da
f (K )
dN
La velocità di accrescimento della cricca (da/dN) in funzione della
(Kmax-Kmin ) viene determinato sperimentalmente come in figura:
Propagazione
instabile frattura
Propagazione
subcritica legge
di Paris
nucleazione
La velocità di accrescimento della cricca (da/dN) in
funzione della (Kmax-Kmin ) viene approssimato dai dati
sperimentali tramite una relazione del tipo (Legge di Paris):
da
C (K ) n
dN
Con C e n costanti. Naturalmente quando fissato il carico,
le dimensioni di cricca portano il SIF in prossimità del
valore critico, si verifica rottura.
“soglia”
Il valore di (Kmax-Kmin) viene in realtà approssimato in
modo differente rispetto alla formula precedente , mediante
una legge semiempirica del tipo:
K Smax (1 R) m a
S min
R
S max
Nota la curva della velocità di propagazione di cricca e il tipo di carico
ciclico, è possibile determinare la curva di accrescimento e definire
una possibile durata del componente.