Sei sulla pagina 1di 2

Le motivazioni dell’infiammazione

Ciò che va a scatenare l’infiammazione è spesso un insieme di comportamenti


o errori di natura diversa ed eterogenea.
ERRORI ALIMENTARI
Scarso apporto di fibre
Se non consumiamo la giusta quantità di fibre il nostro colon non riuscirà ad
essere colonizzato a dovere dal microbiota. Numerosi e recenti studi hanno
portato alla luce la correlazione esistente tra una buona flora intestinale e la
diminuzione della permeabilità intestinale e quindi dell’infiammazione.
Inoltre, la presenza di fibre rigenera lo strato di muco protettivo presente al
di sopra della mucosa intestinale e limita il passaggio di sostanze.
Scarso apporto di acqua
Come abbiamo detto l’assenza di acqua nelle giuste quantità mi fa diminuire
la massa fecale e questo porta ad un rallentamento del transito: la stitichezza
si traduce quindi in una permanenza delle feci sopra la norma che causa
infiammazione.

Eccessivo consumo di Farine raffinate


Questi alimenti sono ad alto indice glicemico e questo va a generare
infiammazione. L'insulina è un ormone che viene rilasciato dal pancreas: la
sua funzione è quella di tenere il glucosio (uno zucchero semplice) nel sangue
ad un livello ottimale. Infatti se nel sangue il livello di glucosio si alza, come
per esempio dopo un pasto carico di carboidrati, il pancreas libera insulina
per abbassare il livello di glucosio. Più l'insulina si alza più lo zucchero e le
proteine del plasma si legano alle nostre macromolecole e causa dei prodotti
che si chiamano “age”, dei “prodotti avanzati della glicazione delle proteine”,
che attivano i geni dell’infiammazione.

Consumo di alimenti conservati di lavorazione industriale


La lavorazione industriale degli alimenti non solo ci porta sulla tavola un
alimento energeticamente privo di qualsiasi forza vitale ( consideriamo che gli
alimenti vegetali freschi dopo 3 giorni di conservazione in frigorifero perdono
quasi il 50% del loro potere nutritivo)ma anche di un alimento la cui
lavorazione a base di calore, additivi , conservanti, coloranti ecc… ha portato
per ossidazione alla degradazione dei composti nutritivi vitaminici e minerali,
lasciando solamente l’apporto calorico.
Consumo di alimenti lievitati con lievito di birra
concentrato
Il lievito di birra puro è un lievito come quelli che compongono il nostro
microbiota. La sua assunzione protratta nel tempo cambia la composizione
della flora batterica e a volte crea delle colonie vere e proprie. Come detto
prima, la modificazione del microbiota è altamente correlata allo sviluppo
dell’infiammazione.

Consumo eccessivo di carne


I prodotti di derivazione animale hanno un elevato contenuto di acidi grassi
omega 6 che all’interno del nostro organismo vanno a creare una serie di
sottoprodotti – definite prostaglandine – che sono precursori e stimolatori
dell’infiammazione.
Scarso apporto di omega 3
Soprattutto se il consumo eccessivo di carne è concomitante ad un ridotto
consumo di omega 3, la produzione di prostaglandine infiammatorie è
maggiore. E’ sempre bene consumare omega 3 che invece creano
prostaglandine antinfiammatorie e calmano l’infiammazione.
SCARSA MASTICAZIONE
Questa è la madre di tutti i nostri errori alimentari. La scarsa masticazione
rende inefficace anche l’acido cloridrico dello stomaco e fa arrivare, invece
della solita poltiglia ben digerita, una serie di prodotti ancora integri. Questi,
una volta nel colon, saranno ricettacolo di fermenti ad elevato potere
fermentativo causando meteorismo e malassorbimento: la flora batterica
ancora una volta viene modificata nella sua composizione e a rimetterci sono
sempre i migliori! Inoltre la rigidità dei pezzi mal digeriti potrebbe andare a
graffiare la mucosa intestinale causando la cara vecchia infiammazione.

SCARSA ATTIVITÀ FISICA


Ricordate che il colon è molto muscoloso! Questo muscolo, come tutti gli altri
va allenato e mantenuto tonico. Quando non facciamo abbastanza movimento
– addominali ma non solo! - questo perde tonicità. La tonaca muscolare è
esattamente sotto quella mucosa e quindi se il muscolo è troppo lasso, ne
risentirà anche la compattezza della tonaca mucosa: questo causerà ancora
fenestrature e aumentata permeabilità intestinale.
STRESS
Lo stress come abbiamo visto nel file dove si parla della psicosomatica è il
primo alleato per il malessere intestinale. Ultimamente grazie allo sviluppo di
una scienza definita PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) è stato
dimostrato che l’aumento di una condizione stressante (o percepita tale) va
ad aumentare di riflesso l’infiammazione generale. Questo perché lo stress
aumenta la produzione di citochine proinfiammatorie, anche in presenza di
una corretta alimentazione e di un corretto apporto di omega 3.
Tenere sotto controllo i livelli di stress è quindi essenziale per il nostro
benessere. Non c’è un solo metodo valido per tutti: meditazione, corsa, ballo,
recitazione, camminata, pittura.. ognuno ha la sua personale medicina!

Azzurra Mazzara naturopata

Potrebbero piacerti anche