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Eb Dr. Claudio Tomella
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Fr
TUTTO SUGLI
ORMONI BIOIDENTICI
NELLA DONNA IN MENOPAUSA
Indice
00 Introduzione
Pagina 8
01
• Storia della Menopausa
• Definizione
• Premenopausa
• Estrogeno dominanza
Capitolo 1 • Climaterio
La menopausa •
•
Post menopausa
Cause della Menopausa
Pagina 16 • Perché trattare la menopausa
• Per quanto tempo si possono usare gli ormoni bioidentici ?
• Terapia di modulazione ormonale
02 I sintomi
Capitolo 2
Pagina 30
• Importanza della Prevenzione
03 Esami per la
Capitolo 3
04
• Introduzione
• Definizione
Capitolo 4 • I farmaci ad azione ormonale della TOS tradizionale
Cosa sono gli ormoni •
•
Gli ormoni “naturali”
Terapia ormonale sostitutiva vs terapia di
bioidentici modulazione ormonale
Pagina 47 • Formulazioni personalizzate
• Dosaggio fisiologico e sovrafisiologico
• Quali sono le vie di somministrazione degli ormoni
bioidentici
• Perchè usare la formulazione orale “micronizzata” e
sublinguale
• Creme o gel liposomiali
• Ovuli, crema o supposte vaginali
• Patches E Pellet
• Perchè “scegliere” una modalita’ di somministrazione
rispetto ad un’altra
05
• Estrogeni
Estradiolo
Capitolo 5 Estrone
Gli Ormoni della •
Estriolo
Progesterone
Menopausa Azioni
Sintomi da carenza
Pagina 80
Il progesterone negli uomini
Progesterone ed Estrogeni
Progesterone e Pregnenolone
Progesterone bioiendico e Progestinici a confronto
• DHEA
Che cos’è e dove si forma
DHEA E DHEA’S: cosa sono e quali sono le differenze
DHEA ed Eta’
Livelli di DHEA’S
Azioni del DHEA
Atleti
Terapia
Dosaggio del Dhea
DHEA per via vaginale per la sessualita’ della donna
Effetti Collaterali
• Keto DHEA
Che cos’è il Keto DHEA
Azioni del 7-Keto DHEA
DHEA e 7 KETO DHEA
Terapia
• Pregnenolone
Pregnenolone e menopausa
Pregnenolone e cervello
Pregnenolone e stanchezza surrenalica
Pregnenolone e pelle
Altre indicazioni del pregnenolone
Terapia
• Testosterone nella donna
Azioni
Sintomi e segni di carenza di testosterone nella
donna
I motivi per cui è fondamentale il testosterone nella
donna in menopausa
Sessualità
Anabolismo
Osteoporosi
Massa muscolare
Energia e tono dell’ umore
Prevenzione
Terapia
• Ossitocina
Che cos’è L’ossitocina
Azioni dell’ Ossitocina
Ossitocina e Sessualità
Ossitocina e Amore
L’ ormone della fedeltà
Il rovescio della medaglia dell’ ossitocina
Ossitocina e disturbi psichici
Ossitocina e peso corporeo
Come aumentare l’ossitocina?
Terapia
• Ormoni tiroidei
06 Ormoni bioidentici
e Aging
Capitolo 6
Pagina 156
07 Ormoni Bioidentici
e Osteoporosi
Capitolo 7
Pagina 164
08 Ormoni bioidentici
e desiderio sessuale
Capitolo 8
Pagina 178
09 Ormoni Bioidentici
e Pelle
Capitolo 9
Pagina 190
Pagina 199
•
•
•
•
•
•
•
•
9 luglio 2002: una data da non dimenticare
Che cosa è il WHI (Women’s Health Initiative)
Primo errore: sono state studiate troppe variabili alla volta
Quello che non è stato detto sullo studio WHI
Cos’è Prempro
Chi ha partecipato allo studio
La finestra di opportunità
Il problema della comunicazione in medicina
• Quello che non ha funzionato nello studio WHI PremPro
• Quando iniziare una terapia di biomodulazioni ormonale con
ormoni bioidentici
Conclusioni
Pagina 214
Chi sono
Pagina 216
AVVERTENZE E DISCLAIMER
Captitolo 00
Introduzione
Q uesto eBook nasce dalla volontà di portare luce alle donne afflitte dai
sintomi della menopausa e non comprese ed efficacemente trattate dalla
comunità medica tradizionale.
Nel mio lavoro di quasi 30 anni, come medico clinico che visita e cura i
pazienti, ho incontrato, ascoltato e trattato migliaia di donne in menopausa.
Ho sempre nella mia mente i loro occhi, la loro voce, il loro malessere, il loro
imbarazzo e la loro incredulità nel descrivere il corpo che repentinamente
cambia e la mente che non sempre lo accetta.
10
11
Non stupisce che in questo contesto ci sia anche confusione nelle donne.
Possono essere terribilmente confuse da quanto hanno letto sul web e da
quanto hanno sentito dal loro medico o ginecologo.
Alcune sono state rimbalzate dallo psichiatra, dal neurologo, dallo psicologo,
dal fisiatra, dal reumatologo, dal ginecologo, per cercare di domare i sintomi
che riferiscono oppure possono semplicemente essere liquidate con frasi
del tipo che “la menopausa è una fase della vita e il disagio passerà”.
12
Questo cambiamento sottende il bisogno per una visione più moderna della
menopausa, sia da parte delle donne che della comunità medica, e richiede
un corrispondente modifica nel modo di gestirla.
13
La terapia con ormoni bioidentici poggia le basi su uno stile di vita corretto e
trae beneficio da una integrazione personalizzata.
14
dei suoi sintomi, degli esami necessari per fare diagnosi, per passare poi alla
definizione di ormoni bioidentici, alle azioni dei principali ormoni coinvolti e
terminare con le critiche, le indicazioni e le limitazioni alla loro prescrizione.
15
Captitolo 01
17
Definizione di menopausa
18
• Pre-menopausa
• Peri-menopausa
• Climaterio
Premenopausa
19
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anche quello fertile e in cui i livelli degli ormoni sessuali sono ottimali: vero.
Tuttavia per convenzione con pre-menopausa si intende il periodo che
precede la menopausa caratterizzato da modificazioni dell’assetto ormonale
e da potenziali sintomi di squilibrio endocrino.
•
Ansia, irritabilità, sbalzi di umore, depressione, insonnia
•
Disturbi della concentrazione e della memoria
•
Mestruazioni intense e prolungate, irregolari, sindrome
premestruale, infertilità, ovaio policistico, fibromi uterini
• Ridotto desiderio sessuale
• Ritenzione idrica, aumento di peso, aumento del grasso
soprattutto nell’addome, fianchi e cosce
• Tensione al seno, dolenzia, noduli, aumento di volume del
seno
• Emicrania, cefalea, dolori muscolari, articolari, mal di
21
schiena
• Desiderio smodato di alcuni cibi, soprattutto dolci e
cioccolato
• Glicemia instabile, resistenza insulinica.
Il climaterio
Post menopausa
22
23
Questo è vero, ma sarebbe più corretto dire che non si muore subito in loro
assenza o con una loro forte carenza.
Oltretutto il termine di “Ormoni sessuali” usato per definire alcuni ormoni
steroidei (es. estrogeni, progesterone e testosterone) è rappresentativo
del fatto che questi ormoni determinano i caratteri sessuali secondari, ma
anche estremamente poco rappresentativo delle azioni che questi ormoni
svolgono a tutto tondo sull’organismo
24
Bisogna che sia chiaro che non il fare nulla, e aspettare che i “sintomi”
della menopausa passino, conduce inevitabilmente a delle conseguenze sul
breve, medio e lungo termine.
Non è la soluzione: è solo un “non fare”.
25
26
Noi oggi sappiamo che restaurare in modo appropriato gli ormoni sessuali
porta al riequilibrio metabolico e l’equilibrio metabolico preserva da queste
malattie, o almeno le fa sviluppare dopo e in modo meno violento.
Il metodo del BioEquilibrio® ormonale, in cui questo viene fatto con un lavoro
sulla persona a 360 è il modo migliore di farlo.
Per questo motivo la loro carenza può determinare numerosi sintomi e a una
miriadi di disturbi correlati.
27
• Vampate di calore
• Sudorazioni notturne
• Palpitazioni
• Disturbi del sonno
• Ansia
• Depressione
• Problemi di memoria, concentrazione e di acutezza
mentale
• Diminuzione dei livelli di energia
• Calo o perdita della libido e del desiderio sessuale
• Dispareunia
• Incontinenza urinaria
• Sindrome genito-urinaria della menopausa
• Secchezza (vaginale, pelle, capelli)
• Aumento del desiderio di zuccheri, caffeina, alcol, tabacco
• Aumento del grasso addominale, insulino e leptino
resistenza
• Mal di testa
• Dolori articolari
• Problemi digestivi
• Aumento dei livelli di colesterolo totale ed LDL
• Invecchiamento della pelle, perdita di tono cutaneo e
aumento delle rughe
• Osteoporosi
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29
Captitolo 02
• Ipertensione arteriosa
• Aumento del colesterolo
• Iperglicemia, insulina resistenza, diabete mellito
• Disturbi dell’umore, disturbi del sonno, disturbi della
memoria
• Morbo di Alzheimer
• Osteoporosi
• Sarcopenia
• Infiammazione cronica silente di basso grado
• Immunosenescenza.
31
Dal momento che i trattamenti isolati non agiscono sulla causa, non possono
eliminare questa condizione ma solo mitigare i suoi effetti.
32
33
Captitolo 03
Avere gli esami del sangue SENZA ASTERISCHI NON significa essere sani, né
che vi sia un accettabile equilibrio ormonale.
Per quanto riguarda gli esami ormonali, gli intervalli di riferimento (o range)
sono piuttosto ampi.
Sono stati pensati per distinguere malattie endocrine in cui vi sia una netta
IPO funzione (in cui la ghiandola produce meno ormone) e condizioni di
IPER funzione (in cui la ghiandola ne produce di più).
1) ipotiroidismo
2) ipertiroidismo
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Il concetto che ora si sta sempre più diffondendo nel mondo scientifico
prevede che i livelli ormonali possano variare da persona a persona e per
questo sono stati indentificati i livelli ormonali ottimali.
Per un individuo nella media per peso e altezza, il livello ormonale ottimale
corrisponde ai livelli medi che si osservano nei giovani adulti (fra i 25 e i
30 anni) e si trova a metà fra il valore di riferimento minimo e massimo per
questa popolazione.
Nel caso del TSH, l’ormone secreto dall’IPOFISI per regolare i livello di
ormoni tiroidei per esempio, il range varia da 0.45 a 5.5 mU/L circa (dipende
da laboratorio a laboratorio e dalla tecnica di laboratorio utilizzata).
Da 0.45 a 5.5…
Come dire da 450 grammi a 5 kg e mezzo
36
L’esempio è stato fatto per gli ormoni tiroidei ma è applicabile a tutti gli
ormoni.
Per tutti gli ormoni sono stati determinati i livelli ormonali ottimali e sono
quelli a cui mirare con una terapia di modulazione ormonale, che tiene conto
anche delle interazioni fra i vari ormoni e del loro ritmo circadiano.
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Quindi non si torna indietro con i numeri ai livelli giovanili (o almeno non per
tutti gli ormoni e non in tutte le condizioni).
Tuttavia il miglioramento clinico che si verifica con la terapia è sensibile e
le modificazioni dei livelli ormonali faranno comprendere se si sta andando
38
Di seguito elenco alcuni esami ematochimici che possono essere utili per
studiare la donna in pre-menopausa o menopausa.
In altri termini: non è necessario eseguire TUTTI questi esami per TUTTE le
donne, così come è possibile che vi sia l’indicazione per eseguire esami che
non sono nella lista.
La medicina di precisione si basa su questo.
Anche dal punto di vista economico eseguire tutti gli esami sarebbe costoso
e soprattutto inutile.
Tuttavia vi sono degli esami che sono necessari per la prima visita e per la
maggior parte delle persone.
Per lavorare poi con la medicina Anti-Aging e il metodo del Bioequilibrio
ormonale® è possibile che ne servano anche altri, che vengono prescritti a
seconda per la persona.
(n.b.; in ginecologia invece, nella maggior parte dei casi, viene richiesto il
prelievo in fase follicolare, i primi giorni del ciclo).
Alcuni medici ritengono che il modo migliore per testare i livelli ormonali
sia quello attraverso il prelievo salivare.
È il caso per esempio della Dott.ssa Marion Gluck o della Dott.ssa Annelie
Scheurnstuhl, per esempio.
39
40
FSH
LH
ESTRADIOLO
PROGESTERONE
DHEA’ S
CORTISOLO
PROLATTINA
TESTOSTERONE TOTALE E LIBERO
FT3, FT4, TSH
GLICEMIA, INSULINA, (HOMA INDEX),
B12, FOLATI,
OMOCISTEINA,
COLESTEROLO TOTALE, HDL, TRIGLICERIDI,
VITAMINA D,
PARATORMONE,
EMOCROMO, ALT, AST,GGT, AZOMIA, CREATININA, ELETTROLITI, CALCIO
IONIZZATO
URICEMIA
41
42
Estradiolo
Progesterone
Testosterone
DHEA
Melatonina
Cortisolo
43
✔ oppure, o come avviene nella maggior parte dei casi, BASSI livelli di
cortisolo e un possibile esaurimento delle ghiandole surrenali.
Un passo in più si ottiene determinando l’ADRENAL STRESS INDEX (ASI), in
cui insieme al CORTISOLO viene testato anche il DHEA’S salivare (di solito 2
tamponi alle ore 7 e alle ore 16).
Il DHEA’S è la forma solfata del DHEA ed è la forma più stabile in cui viene
dosato il DHEA.
Nelle diverse fasi della reazione allo stress il cortisolo e il DHEA agiscono
insieme con ruoli differenti e dalla valutazione simultanea dei loro risultati
si possono avere informazioni utili per verificare in quale fase dello stress
sei (es. mal adattamento di fase I, mal adattamento di fase II, furto del
pregnenolone, esaurimento surrenalico, etc.).
IL 6,
IL 10,
IL 1α,
IL 1β,
IL 2,
IL 12,
44
TNFα,
TGFβ
Test su feci
✔ mammografia
✔ ecografia della mammella
✔ PAP test
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46
Introduzione
Le pazienti, nella maggior parte dei casi, si sentono meglio, sono più felici,
sono tornate ad essere quelle che erano prima e molte di loro mi chiedono
perché nessuno ha parlato prima degli ormoni identici.
Definizione
48
Gli ormoni bioidentici non sono pertanto stati creati dell’uomo ma derivano
da vegetali che hanno naturalmente una struttura molto simile a quella del
colesterolo, da cui provengono chimicamente gli ormoni steroidei. Da questa
materia prima di partenza, con piccole modifiche strutturali, si possono
ottenere tutti gli ormoni steroidei.
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Qualche studioso paragona gli ormoni a delle chiavi (che servono per
aprire e stimolare i diversi recettori e agire sui tessuti target): paragone
azzeccassimo…
Con gli ormoni bioidentici utilizziamo le chiavi originali e non dei doppioni.
Ebbene: gli ormoni bioidentici sono come le chiavi originali che stimolano i
vari recettori e agiscono sui tessuti target.
Gli ormoni si sintesi sono come dei Passepartout, comodi perché sono
uguali per tutte le serrature, ma ovviamente molto meno precisi e sicuri nel
funzionamento delle chiavi originali.
Il fatto che gli ormoni bioidentici abbiano una struttura chimica uguale e
50
Per quanto riguarda gli ormoni tradizionali usati nella TOS è tutt’altra cosa.
Innanzitutto sarebbe meglio chiamarli “farmaci ad azione ormonale” e non
ormoni dal momento che hanno una struttura non è identica a quella degli
ormoni prodotti dell’ organismo umano e che dovrebbero sostituire.
Solo in questo modo, con una formula chimica diversa, possono essere
brevettati dalle case farmaceutiche, che hanno allora un vantaggio
economico e commerciale nel portare avanti trial di ricerca sui loro farmaci e
nel lanciarli alla comunità scientifica e ai media.
51
Naturali sono tutti i prodotti che derivano direttamente da una fonte animale,
vegetale o minerale.
Nel caso degli ormoni biodentici con naturale si intende che sono di
derivazione naturale, principalmente vegetale.
Inoltre, conforme alla natura è anche il loro meccanismo di azione, nonché il
loro dosaggio.
52
Anche i rimedi naturali possono essere tossici o dannosi, se non usati nel
modo giusto.
È inutile negarlo.
I veleni sono “naturali” e molti fitoterapici, usati nel modo sbagliato, sono
tossici.
Anche il cibo, quando assunto in modo sregolato e se conservato o
preparato in modo sbagliato, può essere tossico e malsano.
53
Formulazioni personalizzate
54
La modo migliore per integrare gli ormoni bioidentici è quello definito in USA
come “bioequivalente” ovvero quello che mima quello naturale.
55
adeguate dal medico a quella specifica paziente sulla base degli esami
eseguiti, dei sintomi e del suo stile di vita, tenendo conto del ritmo
circadiano degli ormoni naturali.
Sono forme diverse studiate per migliorare la biodisponibilità dei vari ormoni
e la loro sicurezza.
È chiaro che usare dosi fisiologiche di prodotti che il corpo riconosce come
propri, in dosi piccole, personalizzate e con vie somministrazioni più sicure,
è notevolmente più sicuro che non usare farmaci ormonali a dosaggi sovra-
fisiologici ed uguali per tutti e che producono metaboliti aggressivi e che
rimangono a lungo nell’organismo e sovraccaricano la funzione epatica.
56
Per questo motivo gli ormoni identici stanno vivendo una progressiva
crescita.
57
58
Patches e pellet
59
Ogni medico che prescrive ormoni bioidentici, (di solito un medico anti
Aging o anti-Aging practitioner) può avere un suo “stile” che deriva sulle
scuole che ha frequentato e sulla sua esperienza coi pazienti.
60
A mio avviso il modo migliore per prescrivere gli ormoni bioidentici è farlo in
modo cosiddetto “bioequivalente”.
Con questa modalità vengono prescritti:
solo gli ormoni deficitari,
tenendo conto delle interazioni fra i diversi tipi di ormoni,
con la via di somministrazione più appropriata in quel caso specifico
e tenendo conto anche del timing ormonale.
61
Anche per questo motivo, non bisogna incorrere nel tranello per cui “tutto”
quello che accade dopo aver assunto gli ormoni bioidentici è attribuibile
a questa terapia, nel bene come nel male: non sempre esiste un nesso di
causalità.
Vi faccio un esempio.
Per molte persone l’omeopatia non funziona: è acqua fresca… Bene…
Fra queste persone ci sono sia medici che pazienti.
62
Per ottenere i massimi risultati non si può che partire dal paziente, anche
perché è una grossa fonte di apprendimento e di esperienza per il medico,
che può essere utilizzata con successo per altri pazienti.
63
azione ormonale e possono essere utili per alleviare alcuni sintomi della
menopausa o per agire sulla secrezione di alcuni ormoni.
Sono numerose le piante che vengono utilizzate da anni con questo scopo
nelle varie culture, per esempio la Dioscorea, l’Agno casto, la Cimicifuga, il
Trifoglio Rosso, il Luppolo, gli isoflavoni della soia, il Tribulus e molti altre.
Anche qui vale il concetto che vanno scelti con perizia e conoscenza
e devono essere stati preparati da aziende serie, affidabili e con ottime
materie prime.
Tuttavia è bene chiarire che la terapia con fitoterapici è cosa ben diversa da
quella con ormoni biodentici:
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• ORMONI OMEOPATIZZATI
Gli ormoni bioidentici non vengono prodotti come i farmaci o gli integratori
alimentari dall’industria.
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Rammento il fatto che gli unici casi in letteratura in cui ci sono stati problemi
di salute è stato a causa delle preparazioni delle farmacie galeniche (per
esempio sono state trasmesse infezioni) e mai per gli ormoni bioidentici in
sé.
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Per questo motivo è assolutamente sconsigliato fare acquisti sul web così
come dare la priorità alla comodità o al basso costo rispetto alla sicurezza e
all’ efficacia.
Gli Ormoni Bioidentici hanno un costo, naturalmente, e non è dei più bassi o
alla portata di tutti, purtroppo.
Per essere prodotti richiedono le materie prime migliori e metodologie
produttive precise e sicure da parte delle farmacie che li producono in
laboratorio, le “Compounding Pharmacy”.
Sfortunatamente non vengono rimborsati dal servizio sanitario nazionale
interamente, anche se vengono considerati farmaci e quindi possono
essere scaricati dalle tasse (a differenza degli integratori alimentari che non
possono essere scaricati).
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Molte della mie pazienti hanno avuto un cambio della qualità di vita così
netto, che dal loro punto di vista è impagabile in denaro.
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Fatta questa doverosa parentesi sui costo di questo tipo di terapia, non
bisogna spaventarsi.
Certo è che molti pazienti scelgono molti integratori sul web o nei negozi ed
è difficile che un integratore di media qualità costi meno di 30 euro e magari
dura 15 giorni.
In generale, gli ormoni biodentici possono costare poco di più, 60/100
euro al mese (approssimativamente), ma sono una terapia medica mirata e
professionale.
Vi faccio un esempio.
Fra le mie pazienti ci sono molte donne brasiliane, perché in Brasile la
terapia con ormoni bioidentici è molto conosciuta e diffusa.
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Ecco, per loro è “normale“ effettuare una terapia con ormoni bioidentici e
loro si organizzano sul come farla senza grossi problemi.
Ciò non vuol dire si dovrà rivoluzionare la vita per iniziare la terapia.
Si può continuare a vivere la propria vita, con le proprie abitudini, il lavoro, la
famiglia, gli amici, etc.
1. nutrizione
2. attività fisica
3. controllo dello stress
4. sonno
1. ormoni bioidentici
2. integrazione mirata
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L’integrazione di precisione
Gli ormoni non sono altro che sostanze che dicono alle cellule quello
che devono fare e, affinché il messaggio arrivi e si verifichino le reazioni
metaboliche, necessitano di vitamine, oligoelementi e minerali.
71
Sono concetti che fanno capo alle nuove ed innovative branche della
medicina che sono la “Medicina di precisione” e la “Network Medicine”.
Non stupitevi se non ne avete sentito parlare: col metodo del Bioequilibrio
ormonale® si guarda sempre in avanti, con un continuo aggiornamento e un
occhio rivolto al futuro.
72
Per questo motivo si può comprendere come una terapia con ormoni
bioidentici effettuata con competenza non può prescindere da un lavoro a
360 gradi sulla persona e da una terapia mirata anche sulla detossificazione.
73
importante materia.
Ancora peggio il vecchio approccio con la Terapia Ormonale Sostituiva con
pillola o cerotto, in cui non si tenevano affatto in considerazione tutti questi
aspetti.
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1. pregiudizio
2. ignoranza
3. superficialità
4. malafede
1) PREGIUDIZIO
Molti medici non si approcciano agli ormoni bioidentici perché non sono
indicati dai protocolli e dalle linee guida. PUNTO
La cura del paziente viene messa in secondo piano e la medicina difensiva,
che si è insediata subdolamente anche nel nostro Paese, probabilmente ha
un ruolo e rafforza tutto questo.
I medici che escono dalle linee guida, anche se nell’interesse del paziente,
devono mettere in conto una quota di rischio (di denunce, di richiami…) e
non tutti sono disposti a farlo.
È molto più facile seguire le linee guida e rimanere nella propria confort
zone che non mettere in discussione sé stessi e il sistema.
2) IGNORANZA
75
Gli ormoni bioidentici hanno una definizione ben chiara e validata dalla Mayo
Clinic e dalla Endocrine Society che li definisce come “composti che hanno
esattamente la stessa struttura chimica e molecolare degli ormoni prodotti
nel corpo umano”.
Non si può asserire che “non si sa cosa sono” o che sono una trovata di
marketing.
È falso ed ingannevole.
3) SUPERFICIALITÀ
4) MALAFEDE
76
La maggior parte dei miei colleghi è concorde sul fatto che questa sia la
ragione principale di denigrazione degli ormoni bioidentici e non serve di
certo un mentalista o uno strizza cervelli per capirlo.
È un po’ strano che questi scienziati abbiano trovato il tempo e i fondi per
occuparsi del fatturato degli ormoni bioidentici negli Stati Uniti (si parla di
cifre da 1,3 a 1,7 BILIONI di dollari,) e non quello per fare studi scientifici seri
e senza conflitto di interessi sulla loro efficacia e sicurezza.
77
Quindi è facile capire: chi denigra gli ormoni bioidentici non è un puro, un
ricercatore che parla solo nell’interesse della scienza, ma un professionista
che usa e sostiene ALTRI farmaci.
E le cifre in gioco, se si volesse fare vera luce, sarebbero ben diverse, dal
momento che è chiaro con le multinazionali del farmaco possano muovere
molto più denaro che non delle isolate farmacie di settore.
Per quanto riguarda le cifra enorme spesa negli Stati Uniti al 2016, da 1,3
a 1,7 BILIONI di dollari, da parte di 2,5 MILIONI di donne americane che
assumono regolarmente gli ormoni bioidentici ci si dovrebbe semplicemente
(e senza conflitto di interessi) domandare perché tante donne si affidano
tutti i giorni agli ormoni bioidentici.
Questa è solo la mia opinione sul perché gli ormoni bioidentici vengono
osteggiati.
Vi posso tuttavia dire che la maggior parte dei medici che conosce e applica
la terapia con Ormoni Bioidentici nel mondo la pensa così.
78
Quelli che sono stati usati nel famoso studio WHI del 2002 per esempio, il
Premarin e il Medrossi progesterone, sono farmaci ad azione ormonale. Ne
parlo dettagliatamente nel capitolo dedicato.
Ciò non vuole dire che i farmaci vanno evitati sempre. Io sono medico e
prescrivo farmaci.
Il punto è che quando i farmaci possono evitati perché ci sono delle
soluzioni più naturali, sicure ed efficaci, come nel caso degli ormoni
bioideintici per le donne in menopausa, non mi pare logico non utilizzarli e
fare finta che non esistano.
79
Quando pensiamo agli ormoni femminili vengono in mente per primi gli
estrogeni.
È vero, condizionano i caratteri sessuali secondari e vengono classificati
come “ormoni sessuali”, ma la loro azione va di gran lunga oltre.
Gli estrogeni sono gli ormoni che più di tutti determinano la femminilità
della donna.
La donna ricca di estrogeni è molto femminile con forme morbide e seni
ben sviluppati, capelli folti e voluminosi, sguardo luminoso, pelle morbida e
levigata e dal colorito roseo.
81
82
1. la predisposizione genetica
2. lo stress
3. il BMI (indide di massa corporea, legato a peso ed altezza)
83
• Molti dei classici sintomi sperimentati dalle donne in questa fase sono
da attribuirsi al calo dei livelli di estradiolo:
Vampate di calore, sbalzi d’umore, stanchezza costante, depressione,
disturbi del sonno con vampate e sudorazioni, diminuzione della memoria
e del desiderio sessuale, pelle pallida, sottile e secca, secchezza vaginale
e delle congiuntive, comparsa di rughe sottili attorno agli occhi e sul labbro
superiore, capelli sottili e cadenti, disturbi delle vie urinarie, cedimento
del seno, artralgie, flusso mestruale scarso, assente e irregolare, cefalea e
crampi durante il flusso.
84
85
2) ESTRONE (E1)
L’estrone è secreto in minor quantità rispetto all’estradiolo in epoca fertile
da parte delle ovaie, del tessuto adiposo, del fegato e dei surreni.
L’estrone viene utilizzato dalle ovaie come ormone di riserva per produrre
estradiolo.
Nella post-menopausa rappresenta l’estrogeno principale (può arrivare
all’80 %), in quanto le ovaie, ormai atrofiche, non possono trasformarlo in
estradiolo.
È 12 volte meno potente dell’estradiolo ed è strettamente legato a un
incremento della resistenza all’ insulina e alla leptina, responsabili del
caratteristico aumento del giro vita nella donna in menopausa.
Esistono diversi tipi di Estrone:
• 2 OH (Idrossi) ESTRONE
Prodotto dal FEGATO, possiede EFFETTI PROTETTIVI sul rischio di incidenza
del tumore della mammella.
Le donne che producono 2 OH (Idrossi) ESTRONE registrano un 40% in
meno di possibilità di contrarre la patologia tumorale.
• 4 OH (Idrossi) ESTRONE e 16 OH (Idrossi) ESTRONE
Prodotti specialmente dalle CELLULE ADIPOSE, si ritiene siano
pericolosissimi per la salute della mammella e dell’utero, in quanto
possono causare danni al DNA, favorire il cancro e attivare dannosi processi
infiammatori e tromboembolici.
Più la donna è in sovrappeso od obesa più si produce estrone cattivo e
conseguentemente aumenta il rischio di sviluppare cancro alla mammella e
all’utero. In particolare il grasso viscerale addominale è quello più implicato
nella sintesi di estrone cattivo.
86
3) ESTRIOLO (E3)
L’estriolo è prodotto in piccole quantità dalle ovaie nel periodo fertile e in
grandi quantità dalla placenta durante la gravidanza.
L’estriolo è 80 volte meno potente dell’ Estradiolo ed è 7 volte meno potente
dell’Estrone.
87
Avete visto come gli Estrogeni, in realtà sono 3 estrogeni, che assolvono a
compiti diversi nelle varie fasi della vita.
Con la terapia con ormoni bioidentici si tiene conto di tutto questo e
vengono prescritti sia estradiolo che estriolo che estrone (se necessario)
con dosaggi fisiologici, personalizzati e vie di somministrazioni spesso
differenti.
Capite come era limitato l’ approccio della TOS tradizionale che utilizzava:
1. Un estrogeno di sintesi uguale per tutti
2. Lo stesso dosaggio uguale per tutti
3. Un dosaggio sovrafisiologico uguale per tutti
4. La stessa via di somministrazione orale per tutti
Nel caso del Premarin ovvero l’estrogeno di sintesi che fu usato nel famoso
studio WHI (che descriverò nel capitolo dedicato) sono stati usati estrogeni
88
Progesterone
89
90
In ginecologia si ritiene che se l’utero non c’è più, perché la donna è stata
isterectomizzata, il progesterone non serve.
La maggior parte dei ginecologi non chiede nemmeno il progesterone fra
gli esami del sangue ormonali della donna in età fertile e ancora di più se si
avvicina alla menopausa, perché ritiene che se la donna non deve partorire
o non cerca la gravidanza, il progesterone non serva a nulla e ancora di più
dopo la menopausa.
91
questo.
Il progesterone esercita funzioni extra-uterine e fondamentali per
l’organismo.
Cerchiamo di conoscerlo meglio.
Di seguito le principali azioni svolte dal progesterone.
92
✔ Migliora il microcircolo.
✔ Riduce la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca
✔ Contribuisce alla regolazione della temperatura corporea.
✔ Rallenta l’aggregazione delle piastrine
✔ Migliora il profilo lipidico
93
94
Progesterone ed estrogeni
95
Progesterone e pregnenolone
I progestinici sono
numerosi e hanno una
stuttura chimica diversa
rispetto al progesterone:
sono stati definiti uno
Zoo.
96
97
Non solo: oltre a non avere tutti gli effetti positivi del progesterone naturale
il progestinico di sintesi presenta diversi effetti avversi e contrari a quello
del progesterone.
98
DHEA
99
Sebbene il DHEA sia uno sterolo primario prodotto nelle vie biosintetiche
degli ormoni steroidei, (il DHEA) si trova in gran parte in circolazione nella
sua forma solfatata, il DHEA 3β-solfato (DHEA-S), che può essere convertito
con il DHEA dai DHEA sulfotransferasi e idrossisteroidosolfati.
100
DHEA ed età
101
Gli aumenti pre pubertali del siero DHEA / DHEA-S coincidono con la
differenziazione della zona reticolare resa secondaria negli esseri umani e
si osservano picchi di DHEA / DHEA-S intorno all’età di 20 anni seguiti da un
declino composto dall’età ai livelli prepuberali.
Livelli di dhea’s
102
dall’età.
Nella pratica clinica generalmente viene testato il DHEA’S su siero, che è più
stabile del DHEA (che pure è dosabile).
Il DHEA e il DHEA’S può essere anche testato su saliva.
Nelle urine delle 24 ore possono essere testati i metaboliti del DHEA, i 17
chetosteroidi.
103
Regola la fertilità
Il DHEA nella donna contrasta il processo d’invecchiamento delle ovaie che
provoca una diminuzione del numero e della qualità degli ovociti.
DHEA e Secchezza
La carenza di DHEA si associa a secchezza della pelle, dei capelli e delle
mucose.
DHEA e Osteoporosi
104
prevenendo l’osteoporosi;
Il DHEA inibisce la secrezione di Interleukina 6 (IL6), una citochina
osteolitica e stimola la differenziazione degli osteoblasti delle cellule
staminali mesenchimali umane aumentando la trascrizione del gene IGF1 in
vitro attraverso un meccanismo che coinvolge il recettore IGF 1, PI3K, P38
MAPK e ERK1 / 2 MAPK.
105
DHEA e Stress
Il DHEA può essere sicuramente definito come uno dei più importanti ormoni
che entrano in gioco nello stress cronico.
Nelle diverse fasi dello stress il cortisolo e il DHEA entrano in gioco con
dinamiche ben specifiche al fine di mantenere un efficace rapporto fra
catabolismo ed anabolismo.
I risultati del famoso Studio Inchianti condotto dal gruppo del Prof. Giorgio
Valenti hanno dimostrato come sia essenziale mantenere il rapporto fra
ormoni anabolici (che costruiscono) ed ormoni catabolici (che degradano)
per la longevità e un aging di successo.
Relationship Between Low Levels of Anabolic Hormones and 6-Year Mortality in Older Men.
Relationship between the number of anabolic hormones in the lowest serum level quartile and 6-year survival in older
men. The survival distribution function according to the number of dysregulated hormones is shown for the 6 years
of follow-up. The solid black line indicates the survival rates for patients with 0 dysregulated hormones; short-dashed
line, survival rates for patients with 1 dysregulated hormone; medium-dashed line, survival rates for patients with 2
dysregulated hormones; and long-dashed line, survival rates for patients with 3 dysregulated hormones. The thresholds
for anabolic hormonal deficiency were 70 ng/dL (to convert to nanomoles per liter, multiply by 0.037) for bioavailable
testosterone, 63.9 ng/mL (to convert to nanomoles per liter, multiply by 0.13) for total insulinlike growth factor 1, and 60
106
μg/dL (to convert to micromoles per liter, multiply by 0.027) for dehydroepiandrosterone sulfate (log rank=62.92; P<.001).
Marcello Maggio, Giorgio Valenti et coll. Arch Intern Med. 2007 Nov 12;167(20):2249-2254.
DHEA e Cervello
107
Depressione
Il DHEA svolge una nota azione modulatrice sul tono dell’ umore e anti
depressiva, donando energia e voglia di vivere.
Il DHEA possa anche agire sulla risposta immunitaria dove svolge una azione
anti infiammatoria e promuove la differenziazione dei Linfociti T helper 1
(TH1).
Atleti
Terapia
108
Il DHEA può essere ottenuto da due piante, la Dioscorea Villosa che contiene
la diosgenina, o dal Tribololus terrestris, che contiene protodioscina e
steroidi vegetali con azioni ormono-simili. Quindi, partendo da queste piante
in laboratorio si può ottenere il DHEA.
Verso i 50-55 anni, il drastico calo degli ormoni sessuali fa sì che le pareti
della vagina si assottiglino, divenendo più fragili e meno lubrificate. Da qui,
secchezza, irritazione, prurito e dolore durante i rapporti.
La vagina ha tutti i sistemi enzimatici necessari per convertire il DHEA
in estrogeni e androgeni, ormoni che nutrono e idratano le mucose della
109
Gli studi scientifici hanno dimostrato che il DHEA somministrato per via
vaginale, estrogenizza la vagina e migliora clinicamente l’atrofia vaginale
indotta dalla menopausa.
Inoltre, studi effettuati usando la spettrometria di massa, hanno dimostrato
che il DHEA vaginale non ha modificato i metaboliti sierici estrogenici
o androgeni. In altre parole, il DHEA vaginale a basso dosaggio migliora
l’atrofia vaginale senza effetti ormonali generali.
Per questo motivo il DHEA vaginale può rivelarsi una terapia utile anche
per le donne che sono state trattate per il carcinoma mammario, dove è
desiderabile un effetto estrogeno locale nella vagina senza un effetto
sistemico.
Inoltre gli studi hanno evidenziato che gli androgeni introdotti localmente
attraverso il DHEA in vagina determinerebbero un aumento della densità
locale dei nervi, con un netto miglioramento della sessualità.
L’efficacia del DHEA vaginale è così evidente che anche il severo comitato
scientifico di Cochrane non ha potuto che riconoscerla.
Non solo: oggi esiste anche in Italia un “farmaco” chiamato Prasterone
(Introsa) che è una sorta di “DHEA sintetico” indicato per il trattamento
dell’atrofia vulvo-vaginale in donne in postmenopausa che presentano
sintomi da moderati a gravi. Si tratta di ovuli vaginali da 6.5 mg.
110
Effetti collaterali
L’uso del DHEA sembra essere sicuro nella maggior parte delle persone,
ma può essere associato a effetti collaterali e i pazienti vanno selezionati
opportunamente dal medico così come va individualizzato il dosaggio.
Gli effetti collaterali principali che possono verificarsi, in persone
predisposte, possono essere acne, pelle grassa o irsutismo (aumento
dei peli), che comunque sono dose dipendenti e regrediscono con la
sospensione della terapia.
Con bassi dosaggi generalmente non si manifesta alcun sintomo collaterale.
La cosa più importante è sempre la selezione del paziente.
Altri sintomi di androgenizzazione molto più rari potrebbero essere la
perdita dei capelli e aumento della profondità della voce. Più rari fastidi
allo stomaco, aumento della pressione arteriosa, e alterazioni del ciclo
mestruale.
Il DHEA potrebbe anche aumentare il rischio di tumori sensibili agli ormoni,
inclusi i tumori della prostata, della mammella e delle ovaie.
Il DHEA può indurre ginecomastia nell’uomo.
Non viene usato in caso di gravidanza o allattamento.
Keto DHEA
111
112
113
114
115
Invecchiamento
I livelli ematici medi di 7-Keto diminuiscono con l’età per cui l’integrazione
con 7-Keto viene considerate una strategia anti-aging
7-Keto offre agli adulti più anziani l’opportunità di promuovere ulteriormente
116
Depressione
Alcuni studi hanno evidenziato l’azione del DHEA sulla riduzione dei sintomi
depressivi.
Fenomeno di Raynaud
Abuso di alcol
117
Terapia
Il 7-Keto DHEA può essere assunto come compresse orali, orali micronizzate
oppure per via transcutanea.
Pregnenolone
118
Venne isolato per la prima volta nel 1934 ed iniziò ad essere usato per
combattere la fatica, lo stress, l’artrite reumatoide e i dolori: all’epoca non
era ancora stato “scoperto” il cortisone, che poi lo soppiantò per queste
indicazioni.
119
• con l’età,
• nei periodi di inattività fisica,
• nello stress cronico,
• seguendo diete poveri di grassi saturi,
• con terapie anticolesterolemizzanti a base di statine
Pregnenolone e menopausa
120
Pregnenolone e cervello
Per questo evitate il faidatè: sul web è facile acquistare con un click il
pregnenolone (e altri ormoni naturali e non), ma mi è capitato di incorrere in
pazienti che hanno acquistato e assunto per mesi dosaggi di pregnenolone
10 volte superiori a quelli necessari, ottenendo il risultato opposto rispetto a
quello si auspicavano.
E attenzione… il pregnenolone è un ormone che si accumula: quindi non
basta sospenderlo per tornare subito alla situazione di partenza.
121
Nello stress cronico le cose cambiano: non siamo fatti per resistere ad una
situazione stressante a lungo (es. una malattia, stress psico-fisico, trauma,
etc.).
Il pregnenolone viene prodotto dal surrene e può essere un’arma strategica
per contrastare lo stress cronico, dove lo squilibrio e/o l’esaurimento degli
ormoni dello stress sono il naturale effetto endocrinologico.
Lo stress cronico dell’organismo può sfociare in uno squilibrio (diverso a
seconda della fase dello stress) dei principali ormoni steroidei prodotti per
effetto dello stress: cortisolo, DHEA, pregnenolone.
122
sue normali vie metaboliche per dirottarla verso la sintesi del cortisolo (un
ormone necessario e salvavita).
Questo può creare una diminuzione dei livelli degli altri ormoni steroidei,
soprattutto progesterone e testosterone. Questa particolare alterazione
delle vie metaboliche della sintesi degli ormoni steroidei viene definita
“furto del pregnenolone”.
La carenza degli ormoni sessuali progesterone e testosterone spiega come
il motivo per cui, in condizioni di resistenza allo stress, vi sia una riduzione
del desiderio sessuale e della libido, sia nella donna che nell’ uomo.
123
124
Pregnenolone e pelle
Fibromialgia
Osteoartrite
Malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, spondilite anchilosante, e
lupus
Depressione
Dipendenza da sostanze
Aumento della sensibilità insulinica
125
Terapia
126
127
La sessualità
128
della libido. Vi assicuro che sono molte di più delle donne che lamentano le
vampate di calore.
Per qualche donna è un problema grande e il motivo principale della visita:
il loro cruccio nascosto. La loro vita è repentinamente cambiata. Non si
riconoscono più ed inspiegabilmente è scomparso qualcosa che prima
davano per scontato e che non riescono a trovare da sole.
Per qualche altra paziente il problema è mantenere il suo ruolo di donna e di
moglie all’interno della coppia, dove magari l’uomo non ha alcun problema e
può non capire la condizione della compagna.
Altre si sono rassegnate a vivere la seconda parte della vita senza la
sessualità.
Teniamo conto che il deficit di testosterone si può presentare anche in pre-
menopausa e quindi accompagnare la donna per moltissimi anni.
A questo si aggiunge il fatto che la stressante vita lavorativa e famigliare
delle donne di oggi (a differenza di quelle del secolo scorso, per
esempio), può determinare uno squilibrio ormonale noto come “furto del
pregnenolone” (vedi il paragrafo sul Pregnenolone), che esita in una ridotta
produzione di estrogeni e testosterone in luogo del cortisolo (un ormone
dello stress). Tutto questo si traduce in una riduzione del desiderio sessuale
e della libido.
Questi due fattori, calo fisiologico del testosterone per l’aging e la
pre-menopausa e il furto del pregnenolone, si possono presentare
simultaneamente, rendendo la vita sessuale meno appagante o assente.
Nel capitolo dedicato al desiderio sessuale approfondisco il tema della
sessualità nella donna.
La terapia con testosterone bioidentico è l’unico modo per risolvere il
problema partendo dalla causa.
Per queste indicazioni il testosterone bioidentico può essere utilizzato
come crema o gel vaginale oppure come crema di testosterone proprionato
nonché come compresse orali micronizzate.
Anabolismo
129
muscoli.
La nomea negativa del testosterone è indiscutibilmente legata agli
steroidi anabolizzanti: questi sono farmaci che sono stati a lungo utilizzati
per aumentare la massa muscolare e la resistenza negli atleti e in chi
praticava body building. Sono farmaci ad azione ormonale. Senza entrare
nell’ argomento in modo approfondito, sono diversi dal testosterone e
dal testosterone bioidentico, che ha naturali azioni anabolizzanti ovvero
favorisce la crescita, del tessuto muscolare e del tessuto osseo in primis.
MASSA OSSEA E PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI
Una delle azioni sottovalutate del testosterone è quella relativa al trofismo
dell’osso.
Come è stato descritto in modo ampio nel capitolo dedicato all’osteoporosi,
alla struttura e al trofismo dell’osso non contribuiscono solo gli estrogeni
ma, con azioni diverse, anche testosterone e progesterone.
Per questo motivo il mantenimento dei valori ormonali ottimali di
testosterone è fondamentale anche per la prevenzione e il trattamento
dell’osteoporosi.
Massa muscolare
130
Prevenzione
Terapia
131
132
del sistema ormonale è sempre correlato e per questo non può essere visto
separatamente.
Se il ginecologo più bravo del mondo invia all’endocrinologo più bravo del
mondo la stessa paziente per trattare la tiroide s.e.p.a.r.a.t.a.m.e.n.t.e, non
si va da nessuna parte e la paziente continua a stare male e a non risolvere i
suoi problemi.
Questo è uno dei motivi per cui i problemi della tiroide in menopausa non
vengono riconosciuti facilmente.
133
134
menopausa.
135
pregnenolone).
La carenza di progesterone si ripercuote sulla tiroide per i motivi espressi
prima.
Tuttavia con gli esami gli esami giusti, la terapia appropriata, e un po’
di tranquillità, sia da parte del medico che della paziente, si arriva alla
soluzione.
136
Tecnicamente:
il nome del Taxi principale è TBG (Thyroxine-binding globulin) una globulina
(un tipo di proteina) in grado di legare e trasportare gli ormoni tiroidei nel
sangue.
La TBG, che viene prodotta nel fegato, esibisce un’elevata affinità
per l’ormone tiroxina (T4); meno stabile è, invece, l’interazione con la
triiodotironina (T3).
Il legame di T3 e T4 con la TBG è reversibile e finalizzato al mantenimento di
una concentrazione adeguata di questi ormoni in forma libera (FT3 e FT4).
Va ricordato, infatti, che nel sangue la maggior parte degli ormoni tiroidei è
legata, mentre soltanto una piccola percentuale è libera e disponibile per i
tessuti. Per questo gli esami del sangue più richiesti sono le frazioni libere
137
Per questo motivo è importante che nella dieta vi sia una quota di proteine
sufficiente per la sintesi di ormoni tiroidei (dove è presente la tirosina) e una
138
Esistono degli enzimi che servono per la sintesi degli ormoni tiroidei
(Es, Tireoperossidasi) o per la “Deiodinazione” ovvero il meccanismo di
rimozione delle molecole di iodio dagli ormoni tiroidei che serve per la
trasformazione degli ormoni tiroidei (es. Deiodinasi di tipo 1,2 e 3).
139
Gli ormoni tiroidei servono per fornire energia ai mitocondri e alle cellule
di TUTTO il nostro corpo. Nonostante le sue ridotte dimensioni, la tiroide
influenza l’attività di buona parte dell’organismo, dal metabolismo, al cuore,
dal cervello all’ intestino.
140
• Stanchezza
• Aumento di peso nonostante un ridotto introito energetico
• Ipersensibilità al freddo e bassa temperatura corporea
• Depressione o ansia
• Umore mutevole
• Sensazione di non essere più la persona di prima.
• “Brain fog” - Cervello annebbiato
• Sensazione che la testa galleggi
• Perdita di memoria
• Difficoltà di concentrazione
• Sonnolenza
• Lentezza
• Mal di testa mattutini che scompaiono durante la giornata
• Capelli secchi o sottili e che cadono facilmente
• Prurito e pelle secca
• Difficoltà a sudare
• Stipsi e costipazione
• Problemi digestivi cronici, dovuti alla mancanza di acidità
nello stomaco (ipocloridria)
• Scarsa circolazione e intorpidimento di mani e piedi
• Crampi muscolari a riposo
• Aumento della sensibilità a infezioni batteriche o virali e
difficoltà di guarigione
• Mestruazioni irregolari o aborti spontanei (donna)
• Disfunzione erettile (uomo)
• Rigonfiamento del volto (edema), di mani e piedi
• Comparsa del gozzo o di un rigonfiamento del collo
• Perdita delle sopracciglia più esterne
• Riduzione delle frequenza cardiaca (bradicardia)
• Colesterolo alto (ipercolesterolemia)
141
Il complesso tiroideo
142
143
Da questo deriva la grande efficacia del trattamento della menopausa con gli
ormoni bioidentici e della Tiroide a 360 gradi.
144
145
Per questo motivo è essenziale affiancare al TSH altri esami che indaghino
la funzione tiroidea a 360 gradi.
In letteratura scientifica si è cercato di stabilire quali fossero i livelli di TSH
che si accompagnano ad una condizione di salute e benessere, all’ interno
del range di riferimento. Attualmente si ritiene che il valore ottimale del TSH
in una persona sana sia fra 1 e 1.5 μU/ml.
FT4, (Free Thyroxine o Tiroxina libera) è la frazione libera di T4, ossia quella
non legata a proteine di trasporto, come avviene per la Total Tiroxine o
T4 (vedi sopra). Il T4 è l’ormone che viene prodotto in maggiore quantità
dalla tiroide (circa il 93 %). Viene tuttavia considerato una specie di “PRO
ORMONE”, nel senso che per agire deve essere trasformato in un altro
146
ormone, il T3, a livello dei tessuti periferici (es. cuore, sistema nervoso, pelle,
etc). Il T4 come tale non è in grado di stimolare il metabolismo.
147
Non servirà nemmeno la terapia con tiroide secca, che contiene sia T4 che
rT3. Bisognerà allora effettuare sotto controllo medico una terapia mirata alla
riduzione del T3 Reverse con solo T3.
148
✔ VITAMINA B 12
✔ FOLATI
✔ VITAMINA A
149
nell’assorbimento.
La vitamina D è un tassello essenziale per li funzionamento del Complesso
Tiroideo e per quella del nostro sistema immunitario ed è considerata un
vero e proprio ormone.
Gli studi evidenziano come livelli ottimali di vitamina D siano presenti
solo nelle popolazione che vivono nelle zone equatoriali e sono esposte
costantemente ai raggi del sole di quell’ area del globo, da cui in realtà
proveniamo tutti.
Quindi la prima cosa da fare è testare i propri livelli nel sangue e poi
integrarla se vi è l’ indicazione.
Il dosaggio di vitamina D3 (colecalciferolo) in caso di integrazione va
da 2000 IU al giorno fino a 10000 UI al giorno. I livelli a cui mantenere la
vitamina D dovrebbero essere compresi fra 50 e 100 ng / ml, meglio intorno
a 80 ng / ml.
Esistono diversi tipi di cure, che devono essere adattate alle necessità e
caratteristiche individuali e all’ esito degli esami svolti.
Una visione a 360 gradi della tiroide non può non tenere conto di:
1) TUTTI gli esami specialistici necessari per inquadrare il paziente
150
La tiroide secca
151
152
153
154
155
Captitolo 06
Secondo questa visione il passare del tempo scandirebbe solo i passi di una
progressiva quanto ineluttabile decadenza, fisica e mentale.
Medicina Anti-Aging
Negli anni ottanta nasce negli USA la Medicina Anti-Aging e tutto questo
cambia radicalmente.
Bisogna riconoscere che il termine di Anti-Aging non è azzeccatissimo, ma
ormai è entrato nell’uso comune in tutto il mondo.
157
ineluttabile.
Il Reverse Aging
158
tutti.
Molte delle mie pazienti in trattamento con gli ormoni bioidentici mi sono
grate ogni volta che vengono in studio perché le ho fatte “tornare giovani” e
piene di vita.
È il loro modo per dire che hanno ottenuto il Reverse Aging, e uno dei miei
modi per capire di averlo raggiunto.
159
Semplicemente perché dal calo degli ormoni che si verifica con l’età e
dalla alterazione dei loro rapporti dipendono la maggior parte degli effetti
dell’invecchiamento.
160
Quello che non tutti sanno è che il calo ormonale, cioè l’anticamera
dell’invecchiamento, si innesca già a partire dai 25/30 anni.
La componente genetica gioca un ruolo, ma non è detto che sia l’unica
determinante.
La variabile ambientale, cioè quello che facciamo e come viviamo la nostra
vita, è sempre decisiva.
161
162
163
Captitolo 07
Osteoporosi
Epidemiologia
165
166
L’osso è un tessuto vivo con una crescita e ricambio costanti e tutto questo
viene chiamato “rimodellamento osseo”.
Ciò che dona elasticità alle ossa è il collagene, mentre la durezza tipica è
legata al fosfato di calcio.
L’osteoporosi si manifesta quando il normale e fisiologico riassorbimento
osseo non viene più bilanciato da una sufficiente produzione del tessuto.
Al microscopio il tessuto osseo sano presenta una particolare maglia a nido
d’ape. In caso di osteoporosi lo spazio dei nidi risulta allargato, rendendo
così l’osso più debole in quanto risulta maggiormente cavo.
167
168
Estrogeni e osteoporosi
Una loro carenza, invece, stimola una maggiore attività degli osteoclasti e un
aumentato riassorbimento osseo.
Dhea e osteoporosi
Il DHEA regola il rilascio del calcio aumentando la densità ossea e
prevenendo l’osteoporosi.
Il DHEA inibisce la secrezione di Interleuchina 6, una citochina osteolitica
e stimola la differenziazione degli osteoblasti delle cellule staminali
mesenchimali umane aumentando la trascrizione del gene IGF1 in vitro
attraverso un meccanismo che coinvolge il recettore IGF 1, PI3K, P38 MAPK
e ERK1 / 2 MAPK.
Progesterone ed osteoporosi
169
Testosterone e osteoporosi
Credo che questa sia la combinazione ideale per ogni donna che abbia una
densità ossea bassa, una storia familiare di osteoporosi o per chi sia andata
in menopausa precocemente
Mentre il testosterone costruisce l’osso, gli estrogeni aiutano a mantenerlo
e a rafforzarlo.
Entrambi gli ormoni sono importanti anche per la salute delle ossa delle
donne, ma anche per il benessere psicologico.
Troppo testosterone può provocare un comportamento aggressivo e
violento, ma questi tratti negativi sono generalmente tenuti sotto controllo
dai livelli di estrogeni del corpo.
Ossitocina e osteoporosi
170
frazione del volume osseo trabecolare era significativamente più alta negli
animali integrati con ossitocina rispetto al gruppo di controllo.
Inoltre, il numero trabecolare era superiore del 65% nel gruppo con
ossitocina rispetto ai rispettivi gruppi di controllo.Di conseguenza, la
spaziatura trabecolare era più bassa negli animali supplementati con
ossitocina rispetto al gruppo di controllo.
Lo spessore trabecolare, i rapporti tra la superficie ossea e il volume osseo,
il fattore del modello osseo trabecolare, l’indice del modello di struttura e il
grado di anisotropia non differivano significativamente tra i gruppi.
Infine, per verificare se i loro risultati ottenuti nei modelli di roditori
dell’osteoporosi fossero validi anche nell’uomo, hanno confrontato i livelli
circolanti di ossitocina nelle donne in postmenopausa classificate come
osteoporotiche o non osteoporotiche mediante analisi DXA secondo i criteri
dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I livelli di ossitocina circolanti si sono rivelati inferiori del 55% nelle donne
osteoporotiche rispetto alle donne non osteoporotiche (50,2 ± 8,8 vs. 110,6
± 19,8 pg / ml, p = 0,005), in accordo con i dati sopra presentati dai roditori.
L’analisi statistica e la regressione logistica non hanno mostrato alcuna
correlazione con altri parametri, ovvero età, BMI e peso. Questo risultato
rafforza la possibile implicazione dell’ ossitocina nella fisiopatologia
dell’osteoporosi postmenopausale.
Diagnosi
171
Può essere eseguita per tutto il corpo (total body), anche se generalmente
viene effettuata a livello del femore o della colonna vertebrale (nella zona
lombare).
La scelta del segmento da studiare dipende da diversi fattori, tra cui il sesso
e l’età del paziente: in genere, si preferisce analizzare la colonna lombare
nelle donne fino a 60 anni e negli uomini fino a 65, e il collo del femore nelle
persone più anziane e/o in presenza di malattie della colonna lombare.
La MOC prevede l’impiego dei raggi X, ma in dosi bassissime (di gran lunga
inferiori a quelle di una radiografia e infinitamente più basse rispetto a una
TAC) e per questo è considerato un esame poco invasivo, che può essere
ripetuto quando necessario.
172
173
• Vitamina D, 25 OH
• Paratormone
• Calciuria urine 24 ore
• Creatinina,
• Calcio ionizzato / Fosforo
• Fosfatasi alcalina totale
• Estradiolo, Progesterone, Testosterone libero, DHEA’S, TSH,
FT3, FT4
• Osteocalcina
• Telopeptide sierico
• Proteinemia con elettroforesi
174
175
176
177
Captitolo 08
Il calo del desiderio sessuale e della libido è uno dei sintomi più frequenti
nella donna in pre menopausa e in menopausa.
È qualcosa che va oltre il “sintomo” per invadere una parte intima della
persona e condizionare la qualità di vita, la gioia di vivere e la relazione col
proprio partner.
La maggior parte delle donne che vengono in studio per i disturbi della
menopausa mi riportano problemi ricorrenti e persistenti della sfera
sessuale, per una diminuzione (o l’assenza) del desiderio sessuale nonché
della risposta sessuale e dell’ orgasmo .
179
Tutti sono d’accordo sul fatto che l’ipo-sessualità sia una condizione
multifattoriale e l’intervento migliore dovrebbe essere costituito da aspetti
sia psico-relazionali che biologici in modo da gestire su misura questa
delicata problematica.
Gli ormoni bioidentici sono un ottimo strumento da utilizzare per agire
sull’aspetto biologico agendo sui profili ormonali della donna.
Senza entrare troppo sulle dinamiche psicologiche che possono
manifestarsi cerchiamo di capire perché ormoni e neurotrasmettitori
entrano in gioco. Della parte psicologico-relazionale se ne occuperà se
necessario un altro professionista.
Menopausa e iposessualità
180
Testosterone
Non è insolito che le donne nei loro anni pre-menopausali con cicli ovulatori
funzionali riportino un calo del desiderio sessuale.
Una delle principali cause di tale ridotta espressione sessuale può essere
attribuita a bassi livelli di testosterone, che iniziano a ridursi dai 35 anni tra
le donne e continuano a ridursi a un tasso costante di circa il 50% dei loro
livelli più alti nel momento in cui raggiungere la menopausa.
Con l’aumentare dell’età, i livelli di testosterone si riducono e quando una
donna raggiunge la menopausa, i livelli di testosterone sono quasi un quarto
di quelli che avevano nei primi 20 anni.
181
182
183
Abbiamo visto nel capitolo dedicato, come il DHEA, sotto forma di crema od
ovuli vaginali è una grande opportunità terapeutica per donne che soffrono
di secchezza vaginale, atrofia vulvo-vaginale, dispaneuria, ridotta libido e
disturbi della sessualità sopraggiunti in menopausa. Anche il testosterone
bioidentico e proprionato come gel liposomiiale vaginale possono essere
valide possibilità.
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riduzione del 50% circa dei livelli di testosterone, agendo negativamente sul
desiderio sessuale.
Le donne sottoposte a una ovariectomia bilaterale presentano un declino
del testosterone tra il 40% e il 50% rispetto ai livelli pre-chirurgici e una
riduzione della libido tra il 30% e il 50%. Ovviamente anche i bassi livelli
di estrogeni derivanti dall’intervento sono associati a cambiamenti della
mucosa vulvovaginale, che può favorire una diminuzione del desiderio
sessuale.
Ossitocina: l’incompresa
Non bisogna trascurare che negli anni che corrispondono a quelli della
menopausa si possono manifestare problemi di relazione e altri fattori non
biologici che possono avere un forte impatto sull’esperienza sessuale
complessiva delle donne, indipendentemente dai livelli ormonali.
185
Tra l’altro, se è vero che il calo del desiderio e della potenza sessuale si
verifica anche nell’uomo e sappiano come l’andropausa o PADAM (Partial
Androgen Deficiency Of Aging Males) sia la condizione in qualche modo
speculare alla menopausa, i tempi sono più dilatati e possono essere
totalmente diversi rispetto alla partner.
Può accadere che la donna inizi a manifestare un calo del desiderio
sessuale e della libido quando il suo uomo è ancora in piena attività e
continua ad immaginare la sua donna come quella che aveva conosciuta in
età giovanile. Allora si innescano dinamiche di coppia pesanti e disfunzionali
che peggiorano la qualità di vita e il benessere di entrambi.
Non tutti gli uomini capiscono la situazione e non tutte le donne cercano
una soluzione.
Ad esempio, alcuni farmaci possono avere fra gli effetti secondari ed avversi
una diminuzione del desiderio e un impatto negativo sulla risposta sessuale
tra le donne.
In pazienti con depressione, per esempio, vengono prescritti
frequentemente farmaci che agiscono e sulla ricaptazione selettiva
della serotonina (SSRI) ed inibitori della ricaptazione della serotonina-
noradrenalina (SNRI), sebbene causino comunemente eventi avversi, tra
cui difficoltà di eccitazione, orgasmo assente o ritardato e riduzione del
desiderio sessuale.
186
Terapia
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Il PT 141 non agisce sui livelli ormonali, ma è una sorta di “Viagra” della
donna. Noto anche come Bremelanotide, è uno strumento per stimolare la
libido e le performance sessuali nella donna.
Gli studi hanno evidenziato come le donne hanno riportato un aumento del
desiderio sessuale in seguito del trattamento con PT 141.
Le donne che hanno tentato un rapporto sessuale entro 24 ore dal
trattamento, si sono dichiarate significativamente più soddisfatte del loro
livello di eccitazione sessuale dopo PT 141, rispetto al placebo.
Gli effetti possono essere avvertiti fino a 12 ore dal momento
della somministrazione e sono durati fino a 3 giorni, diminuendo
progressivamente di intensità.
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Il PT 141 stato approvato dalla FDA americana con il nome Vyleesi nel 2019
per i disturbi dell’eccitazione e dell’orgasmo sessuale femminile, nonché
per il disturbo ipoattivo sessuale generalizzato della donna.
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/1060028019899152
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Captitolo 09
Gettiamo ora lo sguardo sugli effetti sulla pelle delle carenze dei principali
ormoni.
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Estrogeni e pelle
Il progesterone e la pelle
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Capelli ed ormoni
La quantità di crescita dei capelli in alcune aree del corpo differisce in base
alla genetica, al genere e all’etnia.
L’irsutismo definisce un modello di aspetto maschile di crescita dei peli che
si può verificare nelle donne.
Si stima che il 5% di tutte le donne ne sia affetto.
Dal punto di vista medico, l’irsutismo può avere varie cause.
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) rappresenta il disturbo endocrino
più comune che determina irsutismo e colpisce dal 5% al 10% di tutte
le femmine. Più del 70% delle donne con irsutismo presentano PCOS,
che si verifica anche nelle donne con normale ciclo mestruale e diagnosi
misconosciuta.
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✔ perdita di capelli
È noto come gli ormoni tiroidei siano il motore dell’organismo, che apporta
energia a tutte le cellule, e quindi anche alla pelle e ai capelli.
Gli ormoni tiroidei regolano il consumo di ossigeno, la crescita dei peli, la
sintesi delle proteine e la secrezione sebacea.
Fra i sintomi di una ridotta funzione tiroidea e dell’ipotiroidismo vi è
infatti la secchezza della pelle e il mixedema, ovvero un edema della zona
sottocutanea, con ritenzione idrica e ispessimento dei tessuti.
Nell’ipotiroidismo, soprattutto in quello cronico o non ben compensato, si
può osservare pelle seborroica con perdita del caratteristico colorito roseo,
che acquista una tonalità cerea, grigio-giallastra.
Allo stesso tempo i capelli appaiono più radi, sottili e fragili, e possono
cadere. Anche i peli pubici e ascellari possono diventare più radi e le unghie
diventano fragili e crescono più lentamente.
Nell’ipertiroidismo invece la pelle può diventare calda, sudata e arrossata.
Riepilogando:
Ipotiroidismo
✔ pelle secca,
✔ pelle fredda,
✔ pelle seborroica,
✔ mixedema,
✔ perdita di capelli e/o peli,
✔ unghie fragili,
✔ colorito grigio-giallastro o pallida
Ipertiroidismo
✔ pelle calda,
✔ pelle sudata,
✔ pelle arrossata
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Melatonina e pelle
Vitamina D e pelle
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Captitolo 10
Il 9 Luglio 2002 è una data da non dimenticare per la medicina e per tutte le
donne in menopausa.
Fu il giorno in cui venne comunicato da una conferenza stampa
l’interruzione anticipata da parte del National Institutes of Health americano
del famoso studio WHI (Women’s Health Initiative), perché i rischi legati alla
terapia ormonale sostitutiva superavano i benefici.
Fu una notizia sbalorditiva che fu sbattuta sulle prime pagine dei giornali
e nei talk show di tutto il mondo, in cui si affermava, senza entrare nei
“dettagli””, che lo studio veniva interrotto anticipatamente dopo quasi 5
anni perché:
“Le donne in terapia con estrogeni e progestinici avevano il 26% di
incidenza in più di cancro al seno, il 41 % di strokes, il 29 % di infarto e il
raddoppio dei tassi di tromboembolismo venoso”.
Ad ogni modo calma!!! E cerchiamo di capire bene cosa successe.
Il punto è che l’onda d’urto di quella notizia continua anche ora dopo quasi
vent’anni. migliaia di donne in menopausa continuano a stare male e non
hanno mai iniziato la terapia ormonale perché loro, o i loro medici, sono
spaventati dalla possibilità di sviluppare un cancro alla mammella, un infarto,
uno stroke o una trombosi venosa.
Da allora cambiò radicalmente la visione della menopausa e della terapia
200
L’idea del Women’s Health Initiative fu lanciata nel 1991/1992 negli USA
e doveva essere lo studio più ampio, ambizioso e costoso sulla donna in
menopausa.
La durata prevista era di 8 anni.
Era un tentativo di valutare gli effetti della terapia ormonale sostitutiva, della
dieta, della supplementazione con calcio e vitamina D, sulla salute della
donna in menopausa.
Precedenti studi avevano dimostrato come il brusco calo di estrogeni e
progesterone che si verifica in menopausa era associato ad un aumento
di molte malattie croniche legate all’invecchiamento, come le malattie
cardiovascolari, la demenza e il morbo di Alzheimer, il cancro, l’osteoporosi,
etc. oltre che dei sintomi della menopausa. Allora si cercò di capire se con
la terapia ormonale sostitutiva, da poco scoperta, e con un intervento sullo
stile di vita e l’alimentazione, si poteva agire positivamente su tutto questo.
201
Uno degli errori del WHI è che si sono voluti studiare troppe variabili
contemporaneamente.
1. La terapia ormonale sostitutiva
2. La della supplementazione con calcio e vitamina D
3. La dieta
Molte partecipanti allo studio sono state reclutate per più di queste braccia
dello studio WHI.
Dov’è il problema?
Se si introducono più variabili contemporaneamente in uno studio è
difficile/ impossibile valutare il nesso di causalità fra l’evento A e l’evento B.
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2. grazie al Buscopan
3. è andato via da solo
Tutti i ricercatori sanno che nella ricerca si studia una sola variabile alla
volta: è l’A,B,C delle ricerca.Una delle prime regole della ricerca è che non
bisogna introdurre più di una variabile alla volta in uno studio clinico.
Andrebbe testata sono una variabile alla volta e comparata al controllo o al
placebo in modo da capire la relazione tra la variabile e l’esito.
I media non hanno specificato in modo chiaro, che veniva interrotto solo
il Braccio di trattamento Prempro dello studio WHI e non tutti gli altri, che
continuarono.
Cerchiamo di capire:
• cos’è Prempro
• chi ha partecipato allo studio
• come era strutturato il WHI
• la finestra di opportunità
• il problema della comunicazione in medicina
• se gli ormoni bioidentici sono pericolosi
Cos’è Prempro ?
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204
Vi rammento come i Trial Clinici a breve termine combinati con gli studi
osservazionali a lungo termine sono uno modo buono ed affidabile per
osservare e misurare i rischi e i benefici di un trattamento.
Questo è il motivo per cui sia il WHI a doppio cieco fu abbinato col più
ampio studio WHI osservazionale.
Gli studi osservazionali sono molto diversi rispetto ai trial clinici
sperimentali.
Uno studio osservazionale dura anche decadi ed è basato sulla
osservazione di quello che capita quando la gente continua le sue abitudini.
Nel caso del WHI, le donne del braccio osservazionale continuarono
ad assumere o non assumere gli ormoni e i ricercatori semplicemente
osservarono e riportarono quello che analizzarono durante lo studio.
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Se voi doveste selezionare delle donne per studiare gli effetti degli ormoni
sui sintomi delle menopausa e le sue complicanze, chi scegliereste?
La maggior parte delle donne che viene nel mio studio per gli ormoni
bioidentici, ha almeno qualcuno dei sintomi della menopausa che la spinge
a chiedere un aiuto.
Ci sono poi giovani donne che vogliono mantenersi giovani e allora vengono
poco prima della menopausa, anche per la prevenzione delle complicanze,
così come donne che hanno superato da anni la menopausa, ma presentano
qualche sintomo residuo o che vogliono migliorare il loro stato di salute
generale.
In ordine:
Solo il 12% dello donne partecipanti al WHI Prempro Trial aveva sintomi
severi della menopausa quando fu arruolata.
Gran parte delle donne arruolate erano già malate o presentavano noti
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È molto semplice.
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La finestra di opportunità
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donna in menopausa.
Gli studi hanno evidenziato che la terapia ormonale è più sicura se
iniziata entro i 5 anni dall’inizio della menopausa, entro questa finestra di
opportunità.
Perché?
Se si inizia la terapia entro questo periodo gli estrogeni ritardano la
formazione delle placche aterosclerotiche e viene protetto l’apparato
cardiovascolare e le neurodegenerazione.
Se viene iniziata dopo che le placche si sono già formate e i rischio
cardiovascolare può aumentare, soprattutto se la donna avevano
sperimentato vampate medio-gravi (quindi erano più carenti di estrogeni).
209
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A questo punto sembrerebbe che in ogni caso gli “ormoni della menopausa”
(come è stato definito erroneamente dalla stampa) abbiano determinato un
aumento dello 0,08 % di casi di tumore al seno e questo abbia determinato
l’ interruzione anticipata dello studio WHI dopo 5 anni, anziché gli 8 previsti.
Non è così…
Innanzitutto, come abbiamo visto, il Provera NON È PROGESTERONE, ma è un
derivato sintetico chiamato MEDROSSI progesterone (un PROGESTINICO),
che in realtà è un anti-estrogeno.
Quindi QUELLO CHE NON HA FUNZIONATO nello studio WHI PremPro è stato:
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2. Scegliere una popolazione già malata e/o con fattori di rischio per
malattie croniche
3. Dare nella stessa pillola Premarin e Provera, ovvero estrogeno e anti-
estrogeno
4. Dare la stessa pillola con lo stesso dosaggio a tutte le donne
5. Iniziare la terapia ormonale spesso dopo molti anni dall’inizio della
menopausa, ben oltre la finestra di opportunità e nella maggior parte dei
casi in donne che non avevano mai effettuato una terapia ormonale prima.
6. Studiare più variabili in contemporanea.
7. Non aver specificato che non si sono utilizzati ormoni bioidentici
Gli studi in cui sono stati usati gli ormoni bioidentici estradiolo e
progesterone non hanno evidenziato un aumento del rischio di sviluppare
tumori al seno e anzi una riduzione della mortalità globale per tutte le cause.
Quando
Iniziare una terapia di biomodulazioni ormonale
Con ormoni bioidentici
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metodo, gli ormoni utilizzati e il loro dosaggio sano diverso, tenendo conto
anche di questa variabile.
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Conclusioni
Molti miei pazienti che si rivolgono a me come prima cosa dicono: ”mangio
bene”.
Molti hanno iniziato ad effettuare attività fisica o comunque sono consape-
voli dell’importanza di una vita attiva e dell’attività fisica.
Molti leggono molto in tema di salute e assumono mix di integratori o vitami-
ne e ci tengono alla salute e al benessere.
Molti pazienti sono attratti dalla medicina Anti-Aging e capiscono l’impor-
tanza di invecchiare bene e in salute.
Il fatto è che fare tutte queste cose senza avere un bilanciamento ormonale
è difficile e serve a poco.
Secondo me i 50 anni sono una fase della vita meravigliosa perché final-
mente abbiamo capito chi siamo e cosa ci rende felici nella vita. Gli esperi-
menti li abbiamo già fatti nel bene e nel male.
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La prima cosa da fare è testare i livelli ormonali nel migliore dei modi.
Poi bisognerà cercare un medico esperto nella gestione degli ormoni bioi-
dentici in grado ottenere il perfetto bilanciamento ormonale, sulla base dei
presupposti esposti nell’ Ebook.
Un’intervento sulla persona e l’aging a 360 gradi, come avviene con il meto-
do del Bioequilibrio Ormonale®, è il top.
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Chi Sono
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