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di ANDREA ZANINI*
Liguria. Dal mercante banchiere alla banca universale, a cura di Paola Massa, Ge-
nova, 2004, pp. 43-63.
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Gio. Domenico Peri nel corso del secolo successivo; le loro opere, pe-
rò, pur fornendo indicazioni utili a chi desideri conoscere l’argomento,
non sono strutturate come un vero e proprio libro di testo e non ver-
ranno pertanto analizzate in questa sede.
All’interno del percorso formativo degli uomini d’affari genovesi
occupa un posto di indubbio rilievo lo studio dell’aritmetica mercanti-
le. Agli inizi del Seicento, il nobile genovese Andrea Spinola suggeri-
sce che, una volta compiuti i dodici anni e appresi i fondamenti della
lingua latina, è opportuno che “si faccia venire a casa il maestro
d’abaco”, affinché i ragazzi imparino da subito “quella scienza senza
la quale qui [a Genova] non si guadagnano denari”.
L’importanza dello studio di tale disciplina è ribadita da un altro
autorevole Genovese del Seicento, il già citato Gio. Domenico Peri,
autore di un celebre manuale destinato alla formazione del “perfetto
negotiante”; egli sostiene che l’uomo d’affari deve curare in modo
particolare lo studio dell’aritmetica, poiché questa è una delle discipli-
ne più importanti e irrinunciabile di quel bagaglio di conoscenze di cui
egli deve disporre per esercitare proficuamente la propria attività.
L’aritmetica commerciale è pertanto una componente essenziale
della preparazione tecnica degli operatori economici, sia perché con-
sente di risolvere numerosi problemi di calcolo direttamente collegati
alle loro molteplici attività, sia in quanto propedeutica all’apprendi-
mento della tenuta delle scritture contabili. Anche quest’ultimo aspet-
to riveste particolare importanza, non solo perché una corretta reda-
zione di tale documentazione consente di monitorare puntualmente la
gestione aziendale, ma anche perché esse hanno rilevanza dal punto di
vista giuridico. A Genova, infatti, a partire dal XV secolo, è ricono-
sciuto valore probatorio ai registri dei banchieri tenuti in partita dop-
pia, tanto a favore del creditore, quanto del debitore.
Terminata questa formazione di base il giovane non è ancora pron-
to per intraprendere proficuamente un’attività mercantile o finanziaria
e deve pertanto unire alle conoscenze teoriche apprese sino a quel
momento le nozioni che acquisirà durante la successiva esperienza di
apprendistato.
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2.2. Il Settecento
Le opere di autori liguri edite nel corso del XVIII secolo, e specifi-
camente rivolte alla preparazione tecnica degli operatori commerciali,
non sono molto numerose. Ad oggi, sulla base delle ricerche condotte
su repertori, cataloghi, fondi librari, a livello nazionale ed internazio-
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nale, sono noti unicamente tre testi, tutti editi a Genova nell’ultimo
trentennio del XVIII secolo.
Primo in ordine cronologico è quello di Serafino Maglione, uscito
dalla Stamperia Gesiniana nel 1774. L’Autore, che si definisce “pro-
fessore d’aritmetica, cambi, ragguagli di cambi e mercanzie, scrittura
doppia mercantile e scrittura d’azienda”, propone un Nuovo metodo
per operare i cambi al fine di “facilitare a’ principianti il sentiero”,
indicando loro “una via, spedita e breve, per cui, con una semplice
moltiplicazione, vengasi in tal maniera a sviluppar ogni nodo”.
Il nucleo di quest’opera è costituito da una successione di tavole
numeriche nelle quali, per ciascuna delle principali piazze europee che
operano con Genova, sono riportati lunghi elenchi di moltiplicatori
fissi, appositamente calcolati dall’Autore per consentire ai negozianti
di determinare il cambio fra due valute con un unico computo. Ciò
permette dunque di evitare conteggi laboriosi, che richiedono tempi
lunghi e comportano elevati rischi di errore. In sostanza, nonostante le
ambizioni del compilatore, più che un testo destinato alla formazione
degli uomini d’affari può essere considerato un semplice prontuario,
cioè uno strumento di lavoro a disposizione degli operatori per affian-
carli nelle loro attività quotidiane.
Un vero e proprio manuale con finalità didattiche è invece edito se-
dici anni più tardi. L’opera, intitolata Principi di aritmetica e commer-
cio, esce tra il 1790 ed il 1791; in essa, come precisato
nell’introduzione, sono raccolte le lezioni dello scolopio Giovanni
Francesco Muzio, da oltre vent’anni docente di aritmetica nelle Scuole
Pie genovesi e con precedenti esperienze didattiche a Toirano, Chiava-
ri e Carcare. Si tratta di un ponderoso trattato di oltre mille pagine, di-
viso in due tomi, il secondo dei quali è a sua volta articolato in due
parti.
Dopo avere sviluppato brevemente i fondamenti dell’aritmetica,
l’Autore prende in considerazione i calcoli relativi all’interesse e allo
sconto, le cambiali e le operazioni ad esse collegate. Occupa buona
parte dell’opera una ricca descrizione geografico-economica delle
principali piazze italiane ed estere, di cui sono fornite notizie per
quanto concerne i traffici, le manifatture, le monete, i pesi e le misure
(in rapporto a quelle genovesi); detti elementi sono arricchiti da indi-
cazioni riguardanti le compagnie e gli usi peculiari di ciascun centro
mercantile. Tali nozioni, che hanno la funzione di allargare le cono-
scenze tecniche degli operatori del commercio internazionale, costitui-
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La manualistica genovese per la preparazione degli uomini d’affari
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Bibliografia essenziale