Sei sulla pagina 1di 1

Tra le sue influenze, Jaco Pastorius amava citare Frank Sinatra.

E un unico bassista elettrico:


Jerry Jemmot, fondamentalmente un sessionman, al servizio dei più grandi nomi del soul, del
blues e del funk tra anni Sessanta e Settanta. Che in un'intervista di qualche anno fa svelò il
"segreto" della magia. "Jaco aveva lavorato duramente per arrivare al controllo di quelle
vibrazioni simpatetiche che si creano con l'approccio aggressivo che entrambi avevamo. Ma lui
aveva anche assorbito le cinque componenti e i cinque elementi dell'energia del Souler, come li
definisco io. Le cinque componenti sono il groove, l'abilità, la tecnica, la consapevolezza e la
creatività. I cinque elementi l'impegno, la passione, la compassione, la resistenza fisica e la
forza mentale".

Nel libretto di 100 pagine che accompagna Truth, Liberty & Soul, brillano i saggi dello stesso Zev
Feldman, di Bill Milkowski, il massimo esperto di Pastorius, e dell'ingegnere del suono Paul
Blakemore, oltre alle interviste al figlio di Jaco, John, a Peter Erskine, a Bob Mintzer e a Randy
Brecker. E torna a dare ancora una volta il suo contributo Robert Trujillo, bassista dei Metallica
oggi pienamente immerso nel tour nordamericano della band, che da qualche anno a questa
parte si è assunto la responsabilità di curare la memoria di Jaco Pastorius. Sua la produzione
del toccante documentario Jaco e del disco Modern American Music...Period! The Criteria
Sessions, contenente i demo del primissimo Jaco Pastorius, ricavato da un acetato in possesso
del figlio John.
Lavorando a quei progetti, Robert aveva raccontato di quando vide per la prima volta Jaco
Pastorius nel 1979, al Civic Auditorium di Santa Monica con i Weather Report. "Pura passione,
cambiò la mia vita. Jaco aveva sparso borotalco nella sua parte di palco, in modo da saltarci
sopra e alzare nuvole di polvere attorno a sè". Trujillo, oggi 53enne, all'epoca studiava jazz alla
Dick Grove School of Music di Los Angeles. Poi, dalla metà degli anni Ottanta, aveva militato
negli Infectious Groove e nei Suicidal Tendencies, band influenzate dal punk ma, ricordava,
"sospinte dal funk". Lo stesso che aveva respirato quella sera a Santa Monica sulle corde di
Jaco. "In fondo - ricordava Robert -, per il jazz Pastorius è stato come il punk".

Forza mentale, uno dei "cinque elementi" che fanno il Souler, diceva Jerry Jemmot. C'è chi ha
attribuito l'unicità stilistica e creativa del bassista ai percorsi imprescrutabili intrapresi dalla sua
mente in precario equilibrio. "Quando uno rompe gli argini, si avventura su terreni inesplorati,
viene definito regolarmente un pazzo - era stata la riflessione di Robert Trujillo -. E' un modo di
dire, ma nel caso di Jaco non si può escludere che il disturbo bipolare non abbia inciso. Anche
se nessuno potrà mai asserirlo con certezza. Di certo c'è solo che lui era speciale. Ed è rimasto
poco tra noi, come Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Janis Joplin. Arrivati sulla terra per cambiare tutto
mostrando cose straordinarie. E poi sparire".

Potrebbero piacerti anche