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inossi dabi le. Si emulsiona con alcuni li qui di , come la nafta ed il bi tume, e non può essere
assolutamente i mpi egato con reci pi enti di alluminio.
Altro liquido manometrico, talvolta impiegato, è l'olio con densità relativamente bassa,
leggermente colorato in rosso, con punto di congelamento di 200. Il tetracloruro di carbonio
viene impiegato quando si richieda un punto di congelamento molto basso, che appunto per
il C Cl. è di - 200C.
Tutti i manometri hanno bisogno di una assidua cura per assicurarne la pulizia, la
durata e l'affidabilità.

Manometro a vaschetta. - La scala di indicazione del manometro a tubo


di vetro può essere convenientemente ingrandita impiegando in luogo del tubo
di un ramo una vaschetta di sezione notevolmente più grande.
Ad una piccola variazione di livello nella vaschetta corrisponde una varia­
zione sensibilmente maggiore nel tubo e il dislivello del liquido manometrico
indica la pressione differenziale (fig. 3 a).
Se h 1 ed h2 �ono le altezze del liquido manometrico rispetto al livello iniziale
zero, di segno contrario, p, e p2 le pressioni assolute agenti sulle due superfici di
aree A, ed A2, rispettivamente per il tubo e la vaschetta, quando il manometro è
soggetto alla differenza di pressione p2 - p1 si crea il dislivello manometrico h =
h, + h2 .
Il volume di fluido che si sposta dalla vaschetta nel tubo è Io stesso nei
due rami e perciò:

Si nota che i due dislivelli sono inversamente proporzionali alle sezioni


delle due colonne, e componendo risulta:

1+
Quindi:

h
h 2 = - - - - - -; h 1 =
(1 + Ai/A,)
Queste relazioni dimostrano che per un dato valore h corrispondono solo
due valori definiti di h 1 ed h 2 in quanto il rapporto tra le due superfici è una
costante dell'apparecchio.
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Per le sezioni circolari in luogo del rapporto delle aree si potrà sostituire il
quadrato del rapporto dei rispettivi diametri.
Dalla relazione:

"'
:e
È
E
---- .;

Il
o
., ,,!

A2 -·-· - -· LJ�2-
r--- --
�-:_.:_=-:--:._.:_-:..:-_.::_=.
------- - ---------
- -_ ��-=--=.-=-_,____............._.ri
a) b)

Fig. 3. - Manometro a vaschetta - Barometro a mercurio.

si osserva che l'influenza del rapporto A,/ A2 tende ad essere trascurabile quan­
to più il suo valore tende a zero, cioè il dislivello manometrico h contato dal
livello zero risulta pressoché uguale al dislivello h, nel tubo.
Dalla relazione che fornisce il rapporto delle sezioni si può ricavare la
sezione del tubo in funzione dell'area sezione della vaschetta, cioè:

A, =

per cui una volta prefissato un dato valore di h2 (piccolo dislivello negativo
nella vaschetta) è possibile calcolare per ogni valore di h dal fondo scala la
sezione da assegnare al tubo in quanto la sezione A2 è una costante.
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In pratica le scale degli strumenti vengono tarate sperimentalmente in


modo da tener conto anche della variazione di livello nella vaschetta.
Talvolta nelle misure di piccole pressioni differenziali si usa trascurare
l'errore dovuto alla diminuzione del livello nella vaschetta, dato che la stessa, in
relazione alla grande sezione ed alle piccole differenze, risulta in realtà molto
piccola. In tal modo il dislivello h viene letto dal livello iniziale zero corrispon­
dente alla posizione di equilibrio.
Una formula approssimata, talvolta impiegata, è la seguente:

e quando il rapporto d,/d2 è molto piccolo, esso si trascura e si scrive diret­


tamente:

P2 - P• = h

Barometro a mercurio. - Una particolare applicazione del manometro a


vaschetta si ha nel barometro a mercurio che è formato essenzialmente da un
tubo di vetro quasi capillare, della lunghezza di circa 900 mm, chiuso ad una
sua estremità: Il tubo riempito di mercurio puro viene capovolto in una vaschet­
ta sottostante alla quale è applicata una coppa di cuoio contenente mercurio. La
vaschetta è aperta all'atmosfera che agisce con la sua pressione sulla superficie
libera del mercurio.
Quando il tubo viene capovolto parte del mercurio che lo riempiva discen­
de nella coppa e nello spazio che sovrasta la colonna si genera vapore di
mercurio che satura il volume disponibile dando luogo ad una piccola pressione
assoluta che dipende dalla temperatura e dalle caratteristiche dello stesso mercu­
rio (vuoto torricelliano).
Il livello si stabilizza quando l'azione di gravità della colonna di mercurio
del tubo, aumentata della piccolissima pressione del vapore, fa equilibrio alla
pressione atmosferica agente sul mercurio della vaschetta e che si trasmette con
uguale intensità lungo il tubo dal basso verso l'alto (principio di Pascal) (fig.
3 b).
L'altezza della colonna è influenzata dalla temperatura e dall'altitudine e,
in genere, dalle variazioni climatiche, per cui le indicazioni dipendono dal luogo
e dall'istante in cui si legge la misura.
La pressione atmosferica normale viene riferita al livello del mare e a O °C,
e corrisponde a un dislivello di 760 mm, e poiché in tali condizioni la massa
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volumica del mercurio è di 13,596 kg/dm3, considerando una sezione di tubo di


l cm2 = 0,01 dm2, e la colonna di 7,6 dm, si ricava la massa:

M = 0,01 X 7,6 X 13,596 = 1,0333 kg

Il peso corrispondente è:

G = 1,0333 X 9,80665 = 10,1332 N

e avendo considerato la sezione di 1 cm2 la corrispondente pressione risulta:

Patm = 10,1332 N/cm2 = 101332 N/m2

Come è noto la pressione atmosferica normale è stata fissata dal SI nel


valore di 101325 N/m2 = 1013,25 mbar.
Per quanto concerne le indicazioni attuali del barometro bisogna tenerne
debito conto quando si tratta di misurare pressioni molto piccole. In particolare
la questione assume importanza quando si deve stabilire la pressione del vapore
all'interno di un condensatore principale di impianti a turbina.
Alla base della vaschetta è prevista una vite di regolazione che permette di
riportare il livello alla posizione di base.

Manometro a tubo inclinato. - li manometro a tubo di vetro inclinato si


compone di una vaschetta contenente il liquido manometrico e di un tubo

Fig. 4. - Manometro a tubo inclinato.

inclinato di un angolo a rispetto all'orizzontale. All'estremità inferiore il tubo è


collegato a tenuta con la base della vaschetta, e l'altra estremità è aperta all'aria
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atmosferica quando si voglia misurare la pressione effettiva, oppure viene posta


in comunicazione con un altro ambiente rispetto al quale si deve misurare la
pressione differenziale. L'escursione del liquido manometrico nel tubo aumenta
col diminuire dell'angolo di inclinazione, o per meglio dire col diminuire del
corrispondente seno (fig. 4).
Il sistema si adatta per la misura di piccole differenze di pressione ed in
pratica i manometri a tubo inclinato vengono costruiti in serie differenti, con
angoli diversi, e sono tarati sperimentalmente in mm di H20 in modo da tener
conto anche della variazione di livello nella vaschetta.
La lunghezza della scala risulta aumentata essendo:

h = l sen a l= h: sen a

e la pressione sarà espressa in mm di colonna d'acqua.

Manometro elastico tipo Bourdoo. - E un tipo di manometro metallico


costituito ess.enzialmente da una molla tubolare a sezione ellittica, a semplice
spirale o multipla secondo l'entità della pressione da misurare. Si tratta del
manometro più diffuso per la misura delle pressioni e può essere usato per
pressioni elevatissime.

b)

Fig. 5. - Manometro a tubo Bourdon.

Il tubo elastico è chiuso ermeticamente·ad una estremità, e all'altra viene


fissato al blocco di raccordo mediante saldatura o altro sistema a perfetta
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tenuta, e l'estremità inferiore del blocco è munita di sistema d'attacco per il


collegamento al tronco di raccordo del recipiente del quale si vuole misurare la
pressione interna (fig. 5).
Sotto l'azione della pressione, e a causa della forma ovale della sezione e
della elasticità, l'estremità libera del tubo si sposta e gli spostamenti vengono
trasmessi ad un indice che ruota di fronte ad _una scala graduata. Lo spostamen­
to limite è generalmente contenuto entro i 5 mm.
Il cinematismo di trasmissione ha anche lo scopo di ingrandire i piccoli
spostamenti del tubo, ed è necessario. fare in modo che tutte le articolazioni
possano muoversi liberamente con le minime resistenze, curando anche che i
giochi non influiscano sulla precisione della lettura.
Un sistema tra i più semplici è costituito da un settore dentato fulcrato in
un punto intermedio, con una estremità articolata liberamente ad un tirantino
articolato a sua volta all'estremità del tubo, mentre il settore dentato ingrana
con un piccolo pignone sul cui asse è calettato l'indice che scorre sulla scala. Di
norma lo stesso asse dell'indice è trattenuto da una molla di richiamo che
provvede a rendere graduale lo spostamento, ridurre i giochi tra settore e
pignone, ed infine riportare l'indice sullo zero quando all'interno del tubo
agisce la pressione- atmosferica uguale a quella esterna. Si comprende, perciò,
che la pressione indicata dal manometTO è quella relativa (in misura inglese: p s
i g = pound square inch gauge = lb/sq in, letta al manometro).
All'interno del tubo agisce la pressione assoluta da misurare ed all'esterno
quella atmosfera per cui essendo Pass > Paim lo spostamento sarà proporzionale
alla differenza tra le due pressioni. La forza esercitata dal fluido interno, dovuto
ad una pressione che si trasmette ugualmente in tutte le direzioni, risulta
maggiore sulla superficie interna S, di maggior sviluppo, e minore sulla superfi­
cie interna S2 che risultando di minore raggio ha un'area minore. Quindi il tubo
tende a raddrizzarsi e la sezione ellittica si ovalizza aumentando lievemente il
suo diametro minore. L'estremo del tubo si innalza e l'indice viene trascinato in
rotazione a partire dall'indicazione zero corrispondente al valore della pressione
atmosferica.
li funzionamento è basato sull'elasticità del materiale e le deformazioni
elastiche sono proporzionali alle forze che le hanno generate (legge di 1:-looke).
Il materiale del tubo viene scelto in relazione all'impiego, secondo le
caratteristiche di elasticità ed il campo delle pressioni di esercizio, e secondo la
resistenza agli agenti chimici. Anche lo spessore dipende dalle caratteristiche di
elasticità, dal campo di azione e in relazione alle resistenze opposte dal cine­
matismo.
Sono molto impiegate le leghe di rame, bronzo-fosforoso per pressioni fino
a 70 bar, rame al berillio, con piccola aggiunta di cobalto per pressioni fino a
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350 bar, e leghe in acc1a10 inossidabile al cromo-nichel-molibdeno quando si


richieda particolare resistenza alle corrosioni, nel campo di pressioni fino a 80
bar.
Le parti fisse sono in leghe di rame, ma in alcuni casi sono anche impiegati
materiali non metallici, tipo resine come la bachelite. Da notare che uno dei più
gravi inconvenienti per quanto concerne la precisione e la durata dell'apparec­
chio sono le vibrazioni.
Per evitare che il tubo elastico venga assoggettato a sollecitazioni di fatica
si usa impiegare l'apparecchio in modo che la sua massima indicazione sia
limitata ai 2/3 della massima lettura a fondo scala. Lo strumento, peraltro,
viene opportunamente tarato per confronto con un manometro campione per
l'int�ra escursione prevista dalla scala.
li manometro tipo Bourdon può funzionare anche da vuotometro o vacuo­
metro per la misura di pressioni effettive negative (vuoto dei condensatori). l n
tal caso il suo funzionamento risulta invertito, e la scala graduata d a O a 760
mm di Hg, in senso, inverso al precedente in quanto sotto l'azione della pressio­
ne esterna, maggiore di quella interna, l'estremità del tubo tende a spostarsi
verso la parte interna della spirale.
Per ridurre l'effetto dovuto all'inerzia, agli attriti ed ai giochi del cinemati­
smo, e per pressioni relativamente basse fino a 15 bar, sono impiegati i manome­
tri con tubo Bourdon a spirale multipla nel quale lo spostamento cresce mano a
mano che aumenta l'arco del tubo, ottenendo movimenti più liberi.
Lo stesso sistema del tubo a spirale multipla può essere adottato per
manometri destinati a funzionare in un campo di pressioni molto grandi. Lo
strumento dovrà rispondere ai requisiti richiesti, e per quanto riguarda le
indicazioni bisognerà accontentarsi del previsto grado d\ approssimazione.
Gli elementi tubolari elastici possono essere anche del tipo ad elica, e si
prestano abbastanza bene per pressioni fino a circa 400 bar.
Quando il manometro è impiegato per ,fluidi molto viscosi, o quando il
liquido del quale si vuole misurare la pressione può attaccare il materiale di cui
è fatto lo strumento, il tubo Bourdon viene riempito di un apposito fluido
manometrico e nel collegamento col recipiente viene interposta una membrana
elastica a tenuta che isola il manometro dalla linea del fluido (fig 5 b). Se
necessario il corpo del manometro e lo stesso diaframma possono essere ricoper­
ti di uno strato di gomma o di speciale vernice.

Manometro a diaframma elastico. - In luogo della molla tubolare si può


impiegare un diaframma costituito da una lamina metallica elastica, come nei
manometri tipo Schaffer. La superficie esposta alla pressione da misurare è
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relativamente molto grande e perciò questo tipo di manometro si presta bene


per la misura di basse pressioni.
Sotto l'azione della pressione differenziale il diaframma si inflette e la
freccia d'inflessione dipenderà dal diametro del diaframma, dal suo spessore,
dal modulo di elasticità del materiale, dal numero e dall'altezza delle ondulazio­
ni concentriche della lamina e dalla pressione applicata (fig. 6).

b)

e)
'---- -.c:C_
-
Fig. 6. - Manometro a diaframma e manometro a soffietto.

La scatola è del tipo lineare, cioè la deformazione risulta proporzionale


alla forza agente, ma aumentando il numero di ondulazioni e diminuendo la
loro altezza la proporzionalità diretta diminuisce, pur aumentando la sensibilità
dello strumento.

I manometri a soffietto sono formati da una serie di capsule, ciascuna


composta da due diaframmi metallici riuniti alla periferia e bloccati a piccoli
corpi centrali forati, escluso quello superiore che è interamente chiuso e che
deve trasmettere la deformazione.
Le capsule vengono saldate in serie in modo da formare un soffietto molto
elastico che può estendersi da 250 a 35000 N/m2•

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