Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
█ SEZIONE II
IL REATO
█ CAPITOLO 5
LA STRUTTURA DEL REATO
reato, in base alla quale per individuare ciò che concretamente è vietato e punito
dalla legge occorre riscontrare nella fattispecie tutti gli elementi costitutivi del
reato;
- la nozione sostanziale descrive il reato come offesa di un bene giuridico e violazione
di un obbligo, così esprimendo l’esigenza che l’individuazione della condotta
delittuosa non sia solo frutto di un’attività di creazione normativa, ma sia
innanzitutto espressione del comune sentire umano e sociale.
■ In Italia, il sistema introdotto dal codice Rocco ruota attorno al principio di legalità,
prediligendo l’approccio formale, nella misura in cui è attribuita alla sola legge la prerogativa
di stabilire quali fatti umani debbano essere sanzionati.
Con l’avvento della Costituzione si è imposta, tuttavia, l’esigenza di adottare una definizione
unitaria del reato, ad un tempo formale e sostanziale. Dall’esigenza di un’interpretazione
costituzionalmente orientata della disciplina codicistica è scaturita una concezione
teleologica del reato: la Costituzione è utilizzata quale fonte da cui attingere gli scopi e i
limiti del diritto penale (come il canone di necessaria offensività del fatto, di personalità
della responsabilità penale, di proporzionalità tra illecito e sanzione), oltre che quale punto
di riferimento per la individuazione del bene giuridico tutelato dalle singole disposizioni (cfr.
infra, Par. 3).
■ delitti e contravvenzioni.
I reati si dividono in due categorie. In mancanza di una nozione specifica fornita
dal legislatore, il criterio distintivo accolto è quello formale ex art. 39 c.p., che guarda
al tipo di sanzione prevista. In particolare, l’art. 17 c.p. prevede che le pene principali
stabilite per i delitti sono l’ergastolo, la reclusione e la multa, mentre quelle per le
contravvenzioni sono l’arresto e l’ammenda.
La distinzione tra delitti e contravvenzioni rileva in rapporto a vari istituti, in quanto
comporta varie differenze di disciplina. Le più importanti sono:
- l’elemento soggettivo: in generale, le contravvenzioni sono punibili sia se
commesse con dolo sia se commesse con colpa, mentre i delitti sono punibili
solo se sorretti dal dolo, salve le ipotesi di delitto colposo espressamente
previste dalla legge (art. 43 c.p.);
- il tentativo è configurabile solo per i delitti (art. 56 c.p.);
- la recidiva può essere contestata ai soli autori di delitti (art. 99 c.p.);
- i termini di prescrizione del reato (art. 157 c.p.) e di estinzione della pena (artt.
172-173 c.p.) sono stabiliti secondo diversi criteri;
- l’oblazione (artt. 162 e 162-bis c.p.) è una causa estintiva del reato applicabile
alle sole contravvenzioni;
- le pene accessorie ai delitti sono distinte da quelle previste per le
contravvenzioni (art. 19 c.p.);
- la sospensione condizionale della pena ha una durata diversa nei due casi (art.
163 c.p.)
- la cooperazione colposa ex art. 113 c.p. è configurabile per i soli delitti (mentre
per le contravvenzioni i comportamenti corrispondenti sarebbero punibili ai
sensi degli artt. 110 e 42, comma 4 c.p.);
CAPITOLO 5 ■ LA STRUTTURA DEL REATO 41
C) Concezioni quadripartite
Sono state inoltre elaborate concezioni quadripartite – rimaste per vero isolate – che
aderiscono alla teoria tripartita ravvisando tuttavia un elemento ulteriore,
rispettivamente indicato con:
- la verifica della conformità del fatto al tipo descritto dalla fattispecie. La tesi è
respinta dai più in quanto sarebbe insensato, nell’ambito della teoria del reato,
distinguere tra fatto tipico e conformità del fatto al tipo.
- la punibilità, (MARINUCCI) la quale assurgerebbe ad elemento essenziale anziché
costituire una mera “normale conseguenza” del reato. In altri termini, ove la punibilità
difetti per qualsiasi ragione, non sarebbe ravvisabile reato nonostante la compresenza
degli altri elementi. La tesi viene respinta rilevando che può ben accadere che ragioni
di opportunità esterne al fatto di illecito giustifichino l’esenzione da pena nonostante
la commissione di un reato completo di tutti i suoi elementi (es. art. 649 c.p.; cfr.
42 PARTE I ■ DIRITTO PENALE