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Corso di Scienza delle Costruzioni Docente Prof.ssa M.G.

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Argomenti della parte del corso sulla meccanica dei corpi rigidi

1. La statica del punto materiale


 L’operazione di composizione di due vettori e le sue proprietà; soluzione trigonometrica.
 La prima operazione invariantiva
 Equivalenza di sistemi di forze sul punto materiale: definizione; condizione necessaria e
sufficiente.
 Equilibrio del punto materiale: definizione e condizioni
 Le forze in 3D; vettore forza passante per due punti e di modulo dato.

2. La statica del corpo rigido


 Algebra dei vettori. Definizione, proprietà e calcolo in componenti cartesiane di: prodotto
vettoriale, prodotto scalare, triplo prodotto misto. Determinazione dell’angolo tra due direzioni
orientate; proiezione di una forza lungo un asse.
 Corpo rigido: forze interne e forze esterne; forze attive e forze reattive. Traslazione e rotazione
dei corpi. La seconda operazione invariantiva.
 Momento di una forza rispetto a un punto. Proprietà, calcolo in componenti cartesiane.
 Momento di una forza rispetto a un asse. Casi in cui il momento della forza rispetto a un asse è
nullo. Distanza perpendicolare tra due linee.
 Le coppie. Definizione e proprietà. Equivalenza delle coppie di pari momento (sullo stesso
piano; su piani paralleli). Il vettore coppia.
 Risoluzione di una forza in una forza e una coppia.
 Riduzione di un sistema di forze a una forza e una coppia.
 Equivalenza di sistemi di forze sul corpo rigido: definizione; condizione necessaria e
sufficiente. Sistemi equivalenti e sistemi equipollenti.
 I casi particolari delle forze che possono essere ridotte a una risultante con linea d’azione
assegnata: forze concorrenti, forze complanari, forze parallele.
 Carichi distribuiti sulle travi.

3. Le equazioni cardinali della statica


 Le equazioni cardinali della statica: i tre postulati della statica del corpo rigido, le ECS come
C.N. e S. per i corpi rigidi.
 Le ECS nello studio dell’equilibrio dei corpi deformabili.

4. Il calcolo delle reazioni vincolari e l’analisi delle strutture


 I corpi vincolati: definizione di vincolo; postulati delle reazioni vincolari.
 Estensione delle condizioni di equilibrio ai punti materiali vincolati; gradi di libertà del p.m.;
scrittura delle equazioni nel caso piano.
 Estensione delle condizioni di equilibrio ai corpi rigidi vincolati; gradi di libertà del c.r.;
scrittura delle equazioni nel caso piano.
 Le aste e i vincoli
 Il diagramma di corpo libero e il calcolo delle reazioni vincolari.
 I vincoli: gradi di vincolo, tipologia, reazioni vincolari trasmesse
 La classificazione delle struttura in base al bilancio gdl-gdv

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 Le strutture ipostatiche iperstatiche, ipostatiche


 L’analisi dello schema statico delle strutture di un’asta
 Il two-force body (biella scarica) e il three-force body (biella caricata)
 Le strutture di più aste e i vincoli interni.
 Gli schemi statici fondamentali: l’arco a tre cerniere, l’appendice isostatica, il circolo chiuso
isostatico.
 Calcolo delle reazioni vincolari di sistemi di più aste.

5. Il calcolo delle azioni interne


 Le azioni interne: importanza e definizione (forze trasmesse dalla continuità). Il metodo delle
sezioni nel calcolo delle azioni interne: le a.i. come equilibrante/risultante delle forze che
precedono la sezione.
 Le azioni interne nel sistema locale dell’asta: azione assiale N, taglio T, momento flettente M.
Convenzioni di segno.
 Tracciamento dei diagrammi di azione interna con il metodo delle sezioni.
 Le equazioni indefinite di equilibrio per la trave rettilinea: le relazioni tra q, T ed M.
Implicazioni nel tracciamento dei diagrammi.
 La presenza di discontinuità nei diagrammi: l’effetto dell’applicazione di forze concentrate e di
coppie.
 Il controllo dell’equilibrio dal tracciamento dei diagrammi di a.i.: agli estremi liberi delle aste e
nei punti in cui convergono più porzioni di aste. Il “ribaltamento” del diagramma di M nei punti
in cui l’asse dell’asta cambia direzione.

6. La soluzione delle travature reticolari


 Le travature reticolari. Definizione; conteggio gradi di libertà – gradi di vincolo.
 Il circolo chiuso isostatico e l’analisi della labilità delle travature reticolari.
 Il metodo dell’equilibrio ai nodi
 Il metodo delle sezioni di Ritter.

7. La geometria delle aree


 Il momento statico, variazione per traslazione e rotazione.
 Il baricentro: definizione e proprietà. Dal center of gravity al centroid.
 Gli assi di simmetria; i baricentri di figure elementari, i baricentri di figure scomponibili in
figure elementari, calcolo del baricentro per integrazione.
 I momenti d’inerzia. Variazione per traslazione del sistema di riferimento: il teorema di
Huygens.
 Variazione per rotazione del sistema di riferimento: momenti di inerzia principali.
 Il momento di inerzia polare.
 Calcolo dei momenti di inerzia di figure elementari; di figure scomponibili in figure elementari.
Calcolo dei momenti di inerzia per integrazione.

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Argomenti della parte del corso sulla meccanica dei continui deformabili

8. Stato di sforzo
 Il concetto di continuo deformabile.
 La definizione dello stato di sforzo (vettore pn; componenti di sforzo su tre giaciture mutua-
mente ortogonali).
 La dipendenza dalla giacitura: la relazione di Cauchy e la definizione del tensore degli sforzi.
 La dipendenza dalla posizione: equazioni indefinite di equilibrio; simmetria delle tensioni
tangenziali.
 Il problema statico.
 Proprietà dello stato di sforzo: sforzi e direzioni principali.
 Proprietà dello stato di sforzo: la variazione del sistema di riferimento e il cerchio di Mohr per
gli stati di sforzo piani. Posizione del problema e derivazione dell’equazione del cerchio di
Mohr. Costruzione grafica del cerchio e convenzioni di segno.
 L’utilizzo del cerchio di Mohr per gli stati di sforzo in 3D.

9. Stato di deformazione
 La posizione del problema: requisiti sulla definizione delle deformazioni.
 Le ipotesi di base sul campo di spostamenti: congruenza interna ed esterna; piccoli spostamenti.
 La definizione elementare delle deformazioni; definizione ingegneristica dello scorrimento
angolare.
 Il tensore gradiente di spostamento in 2D (derivazione), e la sua decomposizione in una parte
simmetrica e in una emi-simmetrica.
 Il significato geometrico delle componenti della parte simmetrica (tensore delle piccole de-
formazioni): deformazioni estensionali e scorrimenti angolari. Differenza tra la definizione
ingegneristica e quella tensoriale dello scorrimento angolare.
 Il significato geometrico delle componenti della parte emi-simmetrica (tensore delle piccole
rotazioni). Effetto dell’ipotesi di piccoli spostamenti su questo tensore.
 Il problema cinematico e le equazioni di congruenza (cosa sono e a cosa servono?).
 Proprietà dello stato di deformazione: deformazioni e direzioni principali.
 Proprietà dello stato di deformazione: la variazione del sistema di riferimento e il cerchio di
Mohr per gli stati di deformazione piani.

10. Il comportamento meccanico dei materiali e il legame elastico


 Obiettivi delle prove meccaniche sui materiali e modalità di esecuzione dei test (temperatura;
velocità di carico; storia di carico).
 La prova a trazione: descrizione e analisi dei risultati.
 Materiali duttili: comportamento elastico e comportamento plastico; misure di duttilità.
Materiali fragili: dissimmetria tra trazione e compressione.
 Differenza di comportamento a rottura tra materiali duttili e materiali fragili (cerchio di Mohr
dello stato di sforzo monoassiale; cerchio di Mohr dello stato di sforzo di puro taglio).
 Criteri di verifica dei materiali duttili (criterio delle massime tensioni tangenziali) e dei materiali
fragili (criterio dei massimi sforzi normali).

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 Definizione di materiale isotropo e di materiale omogeneo. La legge di Hooke e le costanti


elastiche dei materiali isotropi: E, , G. La legge di Hooke generalizzata (principio di sovrap-
posizione degli effetti).
 Il legame elastico per i materiali isotropi e le sue proprietà (sforzi normali generano solo.. etc
etc).
 Limiti di variazione delle costanti elastiche.
 Il problema dell’equilibrio elastico: posizione del problema e proprietà della soluzione.

11. Il problema di De Saint Venant


 Il solido di De Saint Venant: geometria, materiale, carichi (sulle basi e sulla superficie laterale).
Le condizioni di equilibrio sulle basi.
 La procedura di soluzione (metodo “semi-inverso”) e il postulato di De Saint Venant.
 La formulazione matematica del problema (quale proprietà della soluzione del problema
elastico si utilizza?)

12. Il caso di De Saint Venant dell’azione assiale


 L’osservazione sperimentale della deformazione dell’asta; sforzi e deformazioni conseguenti.
 Procedura di soluzione per un’asta assialmente iperstatica con il principio di sovrapposizione
degli effetti.
 Effetto delle variazioni termiche uniformi sulla sezione.

13. Il caso di De Saint Venant della torsione delle aste di sezione


circolare.
 Posizione del problema e analisi della deformazione. Conservazione della planarità della
sezione.
 Derivazione degli sforzi a partire dagli spostamenti. Condizioni di equilibrio sulle basi.
 La deformazione dell’asta e l’angolo di torsione.
 Comportamento a torsione di materiali duttili e di materiali fragili.

14. Il caso di De Saint Venant della flessione semplice


 Posizione del problema. Definizione di asse di sollecitazione.
 Flessione retta su sezione simmetrica. Analisi della deformazione dell’asta.
 L’ipotesi di conservazione delle sezioni piane: l’asse neutro, la derivazione dello sforzo
normale, la verifica dell’equilibrio sulle basi per la determinazione delle incognite (quali sono?).
Andamento degli sforzi lungo la sezione
 Generalizzazione della flessione simmetrica a sezione inflesse lungo un asse principale di
inerzia, convenzioni di segno nel calcolo degli sforzi.
 La deformazione dell’asta soggetta a flessione semplice retta.
 Presso/tenso flessione retta: azione assiale eccentrica lungo un asse principale di inerzia.
Definizione di asse di sollecitazione.
 Calcolo degli sforzi (di che principio si fa uso?) e determinazione della posizione dell’asse
neutro.
 Flessione deviata: definizione, calcolo degli sforzi e determinazione delle condizioni
geometriche cui deve soddisfare l’asse neutro.

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 Flessione deviata: calcolo degli sforzi mediante il principio di sovrapposizione degli effetti.
 Presso/tenso flessione deviata: azione assiale con eccentricità qualunque. Definizione di asse
di sollecitazione, calcolo degli sforzi e determinazione della posizione dell’asse neutro.

15. Il caso di De Saint Venant del taglio (flessione composta).


 Posizione del problema e definizione di centro di taglio.
 L’approccio di soluzione nella soluzione approssimata: il calcolo della forza di scorrimento.
 Derivazione delle tensioni tangenziali a partire dalla forza di scorrimento. Applicazione al caso
della sezione rettangolare e della sezione a doppio T.
 Tensioni tangenziali nei profili in parete sottile.

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