Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
variabile reale
Punti di accumulazione di un insieme numerico.
Sia X un insieme numerico, cioe’ un sottoinsieme di R. Si dice che un punto x 0 ∈ R
e’ un punto di accumulazione per (o di) X, se ad ogni intorno di x 0 appartiene almeno un
punto di X, distinto da x 0 se x 0 ∈ X. Vale la seguente
La definizione rigorosa.
Nella definizione di limite si ragiona nel seguente modo: dato un punto x 0 (anche
infinito) di accumulazione per il dominio di una funzione fx e dato un certo numero ℓ
che per ora non ci preoccupiamo di sapere come e’ stato determinato, ci piazziamo nei
pressi di ℓ, secondo un ordine di vicinanza arbitrario, cioe’ consideriamo un intorno
arbitrario di ℓ, e analizziamo quali sono i punti immagine di f che cadono in questo
intorno arbitrario, cioe’ consideriamo tutte le frecce che sono cadute in questo intorno
arbitrario. Se, tra gli arcieri che hanno sparato queste frecce, ci sono anche tutti quelli che
stanno in un opportuno intorno di c, escluso al piu’ x 0 stesso di cui non vogliamo
occuparci, allora possiamo affermare che lim x→x 0 fx = ℓ, altrimenti no. Si noti che non
abbiamo affatto escluso che di arcieri che hanno sparato queste frecce ce ne siano anche
altri “lontani” da x 0 , quello che conta e’ che ci siano tutti quelli che stanno in almeno un
opportuno intorno di x 0 escluso al piu’ x 0 stesso. L’idea che sta alla base della
definizione e’ che, in un certo senso, bisogna “cambiare ottica”: invece di mettersi a
guardare le cose dal punto di vista delle “x che si avvicinano a x 0 ”, come parrebbe
naturale, occorre piazzarsi sul codominio, in un intorno del punto ℓ, e controllare quali
sono le x che hanno immagine appartenente a questo intorno di ℓ. Sparisce cosi’ l’idea di
“movimento di x verso x 0 ”. Il modo di procedere appena indicato si può formalizzare con
la seguente
Definizione (Definizione) Sia f una funzione reale di una variabile reale definita in X e sia
x 0 ∈ R un punto di accumulazione per X. Si dice che fx tende ad ℓ ∈ R al tendere
di x a x 0 o che ℓ e’ limite di f in x 0 , e si scrive
lim fx = ℓ,
x→x
0
′
se per ogni intorno I di ℓ, esiste un intorno I di x 0 tale che:
′
fx ∈ I ∀ x ∈ I ∩ X − x 0 .
Dalla precedente proposizione si deduce che tutti i risultati sui limiti in un punto x 0 si
possono applicare ai limiti a destra ed ai limiti a sinistra in x 0 . In particolare, del teorema
dell’unicita’ del limite di una funzione in un punto si deduce che ogni funzione non può
avere piu’ di un limite a destra e piu’ di un limite a sinistra in un punto.
Per denotare che ℓ e’ il limite a destra (a sinistra) di f in x 0 , si usa la scrittura:
lim fx = ℓ lim
x→x −
fx = ℓ.
x→x +0 0
Se fx tende ad ℓ al tendere di x a x 0 dalla destra (dalla sinistra), si suole anche dire che
esiste (esiste finito nel caso ℓ ∈ R) il limite a destra (a sinistra) di f in x 0 (ed e’ uguale ad
ℓ).
Osserviamo che se esiste il limite di f in x 0 ed e’ uguale ad ℓ e se x 0 e’ un punto di
accumulazione a destra (a sinistra) per X, allora esiste anche il limite a destra (a sinistra)
di f in x 0 ed e’ uguale ad ℓ. Tale risultato e’ contenuto nella seguente