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Di famiglia umile, cominciò gli studi a Busseto dove aiutava negli affari il negoziante
Barezzi, che fu poi il suo protettore, e li proseguì a Milano con Vincenzo Lavigna.
Nel ’36 accettò un posto di maestro di cappella a Busseto e nel ’38 tentò l’avventura
operistica, con cui non raggiunse subito il successo.
Messo a dura prova dalla perdita della moglie Margherita Barezzi, figlia del suo
protettore, e dei 2 figli, trovò un provvidenziale sostegno nel successo ottenuto al
Teatro della Scala da Nabucco, nel 1841.
Da allora, per molti anni, concentrò tutte le sue energie nell’attività compositiva,
ottenendo sempre maggiore popolarità e un deciso miglioramento delle sue
condizioni economiche.
Dalla metà degli anni ’50, dopo Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata, nuove riflessioni
autocritiche lo condussero a un rinnovato vigore espressivo, il che gli procurò una
posizione di straordinario rilievo internazionale .
Nominato senatore del Regno d’Italia nel ’74, inaugurò a Milano la Casa di riposo
per musicisti da lui fondata.