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Il regime forfetario, a differenza di altri regimi agevolati che sono applicabili solo
alle nuove attività (nuove aperture di partita IVA), è applicabile:
Sia per i contribuenti che aprono una nuova attività che per i soggetti titolari di
partita IVA l’accesso al regime agevolato è vincolato a dei limiti di ricavi
massimi. Attenzione, si parla di limite di ricavi e non di reddito.
Si va dai 25 mila euro di limite di ricavi per coloro che rientrano nell’ambito delle
costruzioni e attività immobiliari (compreso gli intermediari del commercio, ai 30
mila euro di limite massimo di ricavi per i professionisti esercenti attività
professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie e di istruzione, fino ai 50 mila euro
di limite massimo di ricavi del settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Vediamo pertanto tutte le informazioni utili sulla normativa sul regime forfettario
per verificare il possesso dei requisiti, nonché per dare una risposta alla
domanda “il regime forfettario conviene?”.
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Adempimenti
Quindi, da quanto detto si ricava che ai fini della determinazione del reddito
imponibile non si può dedurre nessuna spesa sostenta nel periodo tranne i
contributi previdenziali versati.
Ulteriori agevolazioni sono previste per determinati periodi di tempo per coloro
che intraprendono una nuova attività economica.
Il regime forfetario, a differenza di altri regimi in vigore prima dello stesso (si
pensi al regime dei minimi), non prevede una scadenza relativa agli anni di
attività o al raggiungimento di una particolare età anagrafica (nel regime dei
minimi c’era un limite di età di 35 anni).
Quindi l’applicazione del regime forfettario dipende solo dalla presenza e dal
mantenimento nel tempo delle condizioni e dei requisiti prescritti dalla legge (dai
limiti di ricavi ai requisiti che ora vedremo).
divieto di rivalsa dell’IVA: quindi sui documenti attivi non deve essere
addebitata l’iva a titolo di rivalsa;
Adempimenti
Tuttavia, i contribuenti operanti in regime forfettario dovranno:
Come già detto i contribuenti forfetari non sono sostituti d’imposta quindi non
sono tenuti a operare le ritenute alla fonte ma, nella dichiarazione dei redditi,
va comunque indicato il codice fiscale del percettore dei redditi per il quale è
stata operata la ritenuta e l’ammontare dei redditi stessi.
Inoltre non sono soggetti a ritenuta alla fonte sui ricavi e compensi
percepiti quindi in fattura, oltre a riportare la dicitura “Operazione senza
l’applicazione dell’Iva” e il riferimento normativo deve essere indicato anche che
si tratta di un’operazione senza applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di
acconto.
Abbiamo già detto che il regime forfetario è il regime naturale delle persone
fisiche che esercitano un’attività di impresa, arte o professione in forma
individuale, a condizione che siano in possesso dei requisiti stabiliti dal comma
54 e nel contempo non si trovino in una delle cause di esclusione previste dal
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Inoltre, vi concorrono anche i ricavi relativi alle cessioni poste in essere con la
Città del Vaticano e con San Marino.
Mentre, in base al comma 55 della legge di stabilita 2015 non concorrono alla
determinazione del limite di riferimento i ricavi e i compensi derivanti
dall’adeguamento agli studi di settore.
Dal 1° gennaio 2016, le soglie di accesso al regime forfetario per singole attività
sono state riviste ed aumentate, con la Legge di Stabilità 2016. Tale modifica
permette di effettuare la verifica dei limiti di accesso e permanenza nel regime
con riferimento a tali nuove soglie.
Inoltre, la verifica del superamento del limite per l’accesso al regime, deve tener
conto del regime contabile applicato nell’anno di riferimento. Quindi l’ammontare
dei ricavi conseguiti vanno calcolati con il criterio di competenza o di cassa, a
seconda del regime contabile utilizzato dal soggetto.
Concorrono alla determinazione del limite dei 5.000 euro gli utili di
partecipazione erogati agli associati in partecipazione con apporto costituito da
solo lavoro (articolo 53, comma 2, lett. c) del TUIR), e inoltre le somme
corrisposte per le prestazioni di lavoro effettuate dall’imprenditore medesimo o
dai suoi familiari (articolo 60 del TUIR);
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Ai fini del calcolo del limite dei 20.000 euro vanno fatte alcune precisazioni:
per i beni in locazione, noleggio e comodato, rileva ai fini del calcolo del
limite il valore normale determinato alla data del contratto di
locazione/noleggio o comodato (art. 9 TUIR);
non rilevano, infine, al calcolo del limite dei 20.000 euro i beni strumentali
all’esercizio dell’arte o della professione, ovvero all’esercizio dell’impresa il
cui costo unitario non sia superiore ad euro 516,45 di cui agli artt. 54, comma
2 e 102, comma 5, del TUIR.
Per coloro i quali hanno adottato il regime forfetario nel 2015 era prevista
un’altra condizione di accesso al regime, che è stata abrogata dalla Legge di
Stabilità 2016. Tale legge ha abolito, dal 2016 in poi, la lettera d) del comma 54
della precedente Legge di Stabilità che prevedeva che potevano accedere al
regime forfetario i soli contribuenti che avevano conseguito redditi nell’attività
d’impresa, arte o professione in misura prevalente rispetto ai redditi di lavoro
dipendente o assimilati eventualmente percepiti.
Dal 2016 è stata prevista la possibilità di accesso nel regime forfetario ai:
contribuenti che nel 2015 avevano iniziato una nuova attività ed avevano
adottato il regime forfetario 2015 previsto dalla Legge di Stabilità 2015 L.
190/2014;
contribuenti che nel 2014 o nel 2015 avevano fruito del "Regime dei
minimi" previsto dall’art. 27, cc. 1 e 2, D.L. n. 98/2011, legge n. 111/2011;
i soggetti che non avendo i requisiti per entrare nel regime forfetario nel 2015
si trovavano in regime ordinario ma non per scelta. Se dal 2016 si sono
verificati i nuovi requisiti d’accesso, possono optare per il nuovo regime
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Non possono avvalersi del regime forfetario in base a quanto stabilito dalla
legge:
L’agenzia delle entrate con circolare 10/E del 4 aprile 2016 elenca nello
specifico le attività incompatibili con il regime forfetario e cioè:
agricoltura e attività connesse e pesca (artt. 34 e 34-bis del D.P.R. n. 633 del
1972);
vendita sali e tabacchi (articolo 74, primo comma, del D.P.R. n. 633/72);
commercio dei fiammiferi (articolo 74, primo comma, del D.P.R. n. 633/72);
gestione di servizi di telefonia pubblica (articolo 74, primo comma, del D.P.R.
n. 633/72);
Non possono avvalersi del regime forfetario in base a quanto stabilito dalla
legge, inoltre:
8 di 15 i soggetti che esercitano attività d’impresa, arte o professioni e che 11/02/2018, 03:59
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fiscale di vantaggio;
La Legge di Stabilità 2016 ha previsto che per coloro i quali applicano il regime
forfetario dal 2016, devono tener conto di un’ulteriore causa di esclusione che
preclude l’accesso al regime forfetario ai soggetti che nell’anno precedente
hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo
superiore a 30.000 euro.
Il limite dei 30.000 euro derivanti da rapporti di lavoro dipendente e/o assimilati,
non genera effetti se il rapporto di lavoro dipendente è cessato nel corso
dell’anno precedente, e nello stesso anno non sia stato percepito un reddito di
pensione. Tale tipologia reddituale essendo assimilata a quella di lavoro
dipendente, rileva ai fini del raggiungimento della soglia dei 30.000 euro.
L’aliquota prevista dal nuovo regime dei minimi è un’imposta forfetaria pari al
15% e senza limiti di età e di permanenza.
Con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016, sono state avviate
importanti novità circa il regime forfetario applicabile anche nel 2017. Le
disposizioni precedenti in materia di regime forfetario limitavano molto la
possibilità per i titolari di Partita IVA di accedere al regime. Secondo quanto
previsto dalla Legge di Stabilità 2015 potevano accedere a detto regime i
professionisti con soglie di redditività che non superavano i 15 mila euro ed i
commercianti nel limite dei 40 mila euro.
Infine c’è da dire che la sussistenza delle condizioni per l’applicazione del
regime e/o l’assenza delle cause ostative al regime stesso va comunicata in
sede di dichiarazione annuale dei redditi.
Possono accedere al regime forfetario anche coloro che nel 2014, in presenza
dei requisiti di accesso al regime di vantaggio, hanno optato per il regime
ordinario. In questo tale opzione può essere revocata e dal 2016 può applicare il
regime forfetario con l’ulteriore agevolazione prevista dal comma 65
(applicazione dell’ imposta sostitutiva nella misura del 5 per cento), fino alla fine
del quinquennio agevolato, ossia fino al 2018.
Inoltre anche i soggetti che nel 2015 hanno optato per l’applicazione del regime
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Inoltre anche i soggetti che nel 2015 hanno optato per l’applicazione del regime
di vantaggio possono revocare la scelta effettuata senza attendere il decorso
dei cinque anni previsti dal regime ed accedere al regime forfetario.
L’1 co. 65 della Legge di Stabilità 2015 prevedeva per le nuove attività una
riduzione del reddito imponibile di un terzo per i primi tre anni su cui applicare
un’aliquota del 15%.
il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio
dell’attività, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma
associata o familiare;
Qualora venga meno una di queste condizioni, non viene certo meno la
possibilità di accedere al regime forfetario, bensì viene meno la possibilità di
fruire dell’ aliquota ridotta al 5%.
Per dette operazioni, i contribuenti non hanno diritto alla detrazione IVA assolta,
dovuta o addebitata sugli acquisti.
L’Agenzia delle Entrate ritiene che il diritto al rimborso del credito IVA
maturato prima dell’entrata nel regime forfetario non sia subordinato alle
condizioni previste nel citato articolo 30. Vale comunque quanto contenuto
nell’articolo 38-bis del D.P.R. n. 633 del 1972.
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condizioni previste nel citato articolo 30. Vale comunque quanto contenuto
nell’articolo 38-bis del D.P.R. n. 633 del 1972.
Quindi, da quanto detto si ricava che ai fini della determinazione del reddito
imponibile non si può dedurre nessuna spesa sostenta nel periodo tranne i
contributi previdenziali versati.
Gli acconti ed il saldo dell’imposta sostitutiva sono versati negli stessi modi e
tempi stabiliti per il versamento degli acconti e del saldo IRPEF, utilizzando nel
modello F24 i codici tributo istituiti con risoluzione n. 59/E del 11 giugno 2015.
Quindi, allo stesso modo il principio di competenza non può essere applicato ai
ricavi e ai compensi che hanno concorso alla formazione del reddito nel periodo
di applicazione del regime forfetario, in quanto già hanno avuto manifestazione
finanziaria.
Vediamo chi può usufruire del regime agevolato INPS. Possono godere del
regime dei contributi INPS agevolati ridotti del 35% i titolari di partita IVA nel
regime forfetario che svolgono attività d’impresa e che devono iscriversi
obbligatoriamente alla gestione separata INPS artigiani e commercianti.
Con tale agevolazione viene meno la contribuzione sul reddito minimale nel
corso dell’anno, quindi
14 di 15 i contributi si verseranno nei termini previsti per il versamento delle imposte, sul 11/02/2018, 03:59
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i contributi si verseranno nei termini previsti per il versamento delle imposte, sul
reddito prodotto e determinato forfetariamente.
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