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Dr. Mercola
Il Dr. Joe Prendergast, uno dei molti esperti che stanno riconoscendo la fenomenale
importanza delle vitamine per la salute, spiega perché in molti modi la vitamina D è più
potente di qualsiasi vaccino.
Egli cita uno studio effettuato da ricercatori tedeschi, che hanno scoperto che la vitamina D
aumenta la funzione immunitaria di un fattore da 3 a 5, stimolando drammaticamente nel
contempo la produzione di potenti peptidi antimicrobici. Inoltre, l’esposizione alla
radiazione ultravioletta del sole, che stimola la produzione di vitamina D attraverso la pelle, è
dimostrata in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni respiratorie, insieme ad un vasto
numero di altre condizioni patologiche.
sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli generati dalla vaccinazione stessa.
Una seria analisi costi-benefici del metodo vaccinale della cosiddetta “prevenzione” deve
tenere conto del fatto che il sistema immunitario del nostro corpo è già predisposto
naturalmente a combattere le infezioni, se adeguati livelli di vitamina D ed altri
nutrienti chiave sono presenti. Invece di considerare il nostro corpo essenzialmente
sprovvisto di aiuto se non si interviene con l’immunità sintetica fornita dai vaccini, dobbiamo
renderci conto che per eoni i nostri predecessori vissero bene per mezzo di corretta
nutrizione, luce solare ed aria pulita come soli sostegni del sistema immunitario.
Non è meraviglioso, poi, che la vitamina D mostri maggiore efficacia nelle malattie
rispetto a certi vaccini?
Per esempio, uno studio giapponese dimostra che gli scolari che assumono vitamina D3
come supplemento sono per il 58% meno inclini a contrarre l’influenza. Un’efficacia
molto maggiore rispetto a quella che può vantare qualsiasi vaccino anti influenzale, senza
contare i potenziali devastanti effetti collaterali che i vaccini possono generare! E ci sono
numerosi studi come questo che dimostrano la superiore efficacia delle strategie naturali
come la vitamina D nella prevenzione delle malattie. Ho approfondito questo argomento
nell’articolo Vitamina D, 800 volte più efficace dei vaccini.
Fibrosi cistica
Carie Dentaria
e problemi periododontali
Depressione
Diabete
Dislessia
Eczema
Epilessia
Cadute
Fibromialgia
Infuenza
Fratture
Mal di testa
Perdita dell’udito
Malattie cardiache
Colesterolo alto
HIV/AIDS
Ipertensione
Disfunzioni del sistema immunitario
Infertilità
Infiammazioni
Malattie intestinali infiammatorie
Insonnia
Claudicatio
intermittens
Patologie renali
Leprosi
Leucemia
Dolori alla schiena (lombalgia)
Basso peso alla nascita
Lupus
Degenerazione maculare
Melanoma
Meningite
(batterica)
Sindrome Metabolica
Emicranie
Sclerosi Multipla
Bassa forza muscolare
Mieloma
Miopatie
Miopia
Fascite necrotizzante
Neuroblastoma
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Neuropatie
Dolori muscolari aspecifici
Fattori di rischio ospedalieri
Obesità
Osteomalacia
Osteoporosi
Parassitosi
Morbo di Parkinson
Malattie delle arterie periferiche
Polmonite
Sindrome dell’ovaio policistico
Pre-eclampsia
Psoriasi
Retinoblastoma
Ricketsiosi
Schizofrenia
Disturbi affettivi stagionali (SAD)
Sepsi e setticemia
Ictus
Tubercolosi
Ci sono infatti ricerche su oltre 200 patologie che sono state collegate alla carenza di
vitamina D e che possono rispondere alla supplementazione con vitamina D o ancora meglio
alla produzione nella pelle di vitamina D indotta dall’esposizione alla luce solare.
L’esposizione occasionale alla luce solare di faccia e mani è insufficiente per la produzione
di vitamina D nella maggior parte delle persone. Per ottimizzarne i livelli occorre esporre al
sole larghe porzioni di pelle e non solo per qualche minuto.
E contrariamente alla credenza popolare, il momento migliore per essere al sole per la
produzione di vitamina D è vicino a mezzogiorno. La luce ultravioletta proveniente dal sole è
disponibile in due lunghezze d’onda principali – UVA e UVB. È importante capire la differenza
tra queste ed i fattori di rischio che ognuna comporta.
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Prima ci sono le UVB, onde salutari che aiutano la pelle a produrre vitamina D, poi ci sono le
UVA, che sono generalmente considerate poco salubri perché possono penetrare più
profondamente la pelle e causare più danni da radicali liberi. Non solo, i raggi UVA sono
praticamente costanti durante tutte le ore di luce del giorno, per l’intero anno, diversamente
da quelli UVB che sono scarsi al mattino ed alla sera ed abbondanti a mezzogiorno.
Per utilizzare la luce solare per massimizzare la produzione di vitamina D e minimizzare il
rischio di danno alla pelle il periodo migliore e più sicuro è la parte centrale della giornata
(approssimativamente tra le 10 e le 12). Durante questo periodo di intensa emanazione UVB
necessiterà solo una breve esposizione per produrre la maggior parte della vitamina D.
Per quanto riguarda i tempi di esposizione, è sufficiente che il colore della pelle viri verso
una leggera sfumatura di rosa. Può trattarsi di soli pochi minuti per le persone con la pelle
molto chiara.
Una volta che avete raggiunto questo punto il corpo non produce più vitamina D ed ogni
altra esposizione al sole sarà dannosa per la pelle.
La maggior parte delle persone con la pelle chiara ed i capelli biondi massimizza la
produzione di vitamina D in 10-20 minuti. Qualcuno necessita di minor tempo, altri di un
tempo maggiore. Più è scura la pelle, maggiore deve essere il tempo di esposizione per
ottimizzare la produzione di vitamina D. Se non è possibile esporsi alla luce solare, un lettino
abbronzante (con reattori elettronici anziché magnetici, per evitare inutile esposizioni a
campi elettromagnetici) può essere un’alternativa. Come ultima risorsa è possibile ricorrere
ad un integratore orale di vitamina D3.
Se non conoscete i vostri livelli di vitamina D o non li avete mai verificati, sarebbe meglio
farlo al più presto in quanto pensare che siano a posto è piuttosto rischioso. La deficienza di
vitamina D è di proporzioni epidemiche nei paesi occidentali ed in altre parti del mondo al
giorno d’oggi, principalmente perché la gente non passa abbastanza tempo al sole per
facilitare questo importante processo della produzione di vitamina D.
Il primo passo per assicurarsi di stare ricevendo tutti i possibili benefici dalla vitamina D è
quello di verificare I livelli nel sangue tramite un test denominato 25(OH)D o anche 25-
idrossivitamina D oppure Vitamina D 25-OH. Potete chiederlo al vostro medico curante.
Rivolgersi al proprio medico se si decide di assumere vitamina D in alte dosi, così che potrà
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