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Erik Satie trascorse la sua infanzia tra la Normandia e Parigi.

La madre era d'origine scozzese,


mentre il padre era un agente marittimo normanno di religione anglicana. Quando aveva quattro
anni la sua famiglia si trasferì da Honfleur a Parigi, dove il padre aveva ottenuto un posto come
traduttore. Alla morte della madre, nel 1872, la sorella rimase con il padre, mentre Erik e il fratello
minore tornarono dai nonni paterni a Honfleur. Qui Satie abbracciò la religione cattolica e seguì le
sue prime lezioni di musica da un organista locale. Alla morte della nonna, nel 1878, i due ragazzi
ritornarono a Parigi dal padre, che nel frattempo si era risposato con un'insegnante
di pianoforte più vecchia di lui di dieci anni: fu lei a insegnare a Erik, allora dodicenne, le basi dello
strumento. Nel 1887 si sistemò a Montmartre e compose le trentasei Ogives per piano, nella cui
partitura non compare alcun segno di misura; Satie utilizzerà questa caratteristica in molte altre
composizioni, sviluppando anche molto in fretta un proprio stile di annotazioni sulla maniera di
interpretare le sue opere. Ecco un film con la colonna sonora di Satie: Storia immortale (1968)
di Orson Welles comprende alcune musiche pianistiche di Satie eseguite da Aldo Ciccolini e Jean-
Joel Barbier

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