Sei sulla pagina 1di 23

UNIVERSIDAD SAN JOSE

Sede San Carlos

Facultad de Ciencias Jurídicas


Bachillerato en Derecho

Curso
Derecho Romano I.

Trabajo en otro idioma


Traducción y eposicion

Tema
Las Obligaciones
Autor
Juan Diego Cerdas Rodríguez

Profesor: Cristian Lizano

Ciudad Quesada, Costa Rica


Julio, 2018
Capitolo nono

L'OBBLIGAZIONE

SOMMARIO: 1. Diritto reale e diritto di obbligazione. — 2. II rapporto


obbligatorio. —

3. Obbligazioni con pluralitá di soggetti o di oggetti. — 4. Fonti delle


obbligazioni.

1. Diritto reale e diritto di obbligazione

Oltre che di diritti che spettano agli uomini sulle cose, secondo le rególe esposte
nei capitoli precedenti, il mondo del diritto é fatto di diritti che spettano agli uomini
nei confronti di altri uomini. La proprietá e gli altri diritti sulle cose non assicurano,
da soli, il soddisfacimento degli interessi umani: il proprietario di un fondo rustico o
il

Proprietario di una azienda industríale ha, in quanto proprietario, il diritto esclusivo


di godere del fondo o delTazienda; ma non potra realmente goderne, non ricaverá
dal suo bene le utilitá che solo lui, in quanto proprietario, ha diritto di ricavare, se
non assumerá dei dipendenti e non si procurerá, per contratto, il diritto alie loro
prestazioni di lavoro, indispensabili per coltivare il fondo o per fare funzionare.
Pazienda. E questo ulteriore diritto non é piú il diritto sulla cosa: é il diritto di un
soggetto alie prestazioni personali di altri soggetti.

Ancora: il proprietario di un qualsiasi bene ha, in quanto proprietario, il diritto


esclusivo di disporne e, in particolare, il diritto di venderlo per realizzarne il
controvalore in danaro; ma, per raggiungere questo risultato, il diritto sulla cosa
non gli basta. Occor re che la legge protegga anche il suo diritto, verso il
compratore, al pagamento del prezzo di vendita: é, anche in questo caso, il diritto
di un soggetto alia prestazione di un altro soggetto.
Dai diritti reali si distingue cosi un'altra serie di diritti: sonó i diritti di obbligazione o,
secondo altre espressioni, i diritti di crédito o (ció che sottolinea la
contrapposizione ai diritti reali) i diritti personali.

Esaminiamone i caratteri distintivi:

a) al confronto con i diritti reali, che sonó diritti sulle cose, i diritti di obbligazione si
presentano, in prima approssimazione, come diritti ad una prestazione persónate,
ossia ad un dato comportamento di un soggetto. Questo comportamento puó
coesistere, secondo una genérale classificazione, in una prestazione di daré o
consegnare (come neU'esempio, giá fatto, del pagamento del prezzo di vendita) o
in una prestazione di fare (come nel caso, giá menzionato, della prestazione di
lavoro del dipendente) o in una prestazione di non fare (come, ad esempio,
neTTobbligazione di non fare concorrenza, assunta da un imprenditore nei
confronti di un altro imprenditore).

Esistono diritti di obbligazione, come i diritti personali di godimento (art. 1380), che
presentano forti analogie con i "diritti reali: cosí il diritto al godimento della cosa
altrui che il contratto di locazione attribuisce al locatario (art. 1571) o il diritto di
servirsi della cosa altrui che il contratto di comodato attribuisce al comodatario (art.
1803). Qui non c'é, tuttavia, un diritto del soggetto sulla cosa: c'é solo un diritto alia
prestazione personale di un altro soggetto, anche se questa prestazione, quella del
locatore o del comodante, consiste nel consentiré ad altri il godimento o l'uso di
cosa. La differenza fra le due situazioni apparirá evidente alia stregua di quanto si
dirá ai punti b) e c);

b) i diritti reali sonó assoluti: sonó, cioé, diritti che spettano ad un soggetto nei
confronti di tutti gli altri soggetti; i diritti di obbligazione sonó diritti relativi: spettano
ad un soggetto nei confronti di uno o piú soggetti determinan o, come vedremo piü
oltre, determinabili. La relativitá dei diritti di obbligazione, al confronto con
Passolutezza del diritto reale, sí manifesta nel modo piü evidente nella differenza
che íntercorre fra una servitü negativa, ad esempio la servitú di non edificare o di
non sopraelevare, ed una obbligazione negativa: la giá menzionata obbligazione di
non fare concorrenza, ad esempio, assunta da un imprenditore nei confronti di un
altro imprenditore (art. 2596). Chi ha ottenuto una servitú negativa sul fondo del
vicino conserva il suo diritto anche se ¡1 vicino vende íl fondo: potra sempre
opporlo (ecco l'assolutezza del diritto) a tutti i successivi proprietari del fondo. Ma
l'obbligazione di non fare concorrenza vincola solo la persona che l'ha assunta: se
l'imprenditore cede l'azienda, il nuovo titolare di questa sará libero di fare
concorrenza a chiunque.

Assolutezza e relativitá, come ora definite, non sonó pero sempre sufficienti per
cogliere la differenza fra diritto reale e diritto di obbligazione. É diritto di
obbligazione, e non diritto reale, il diritto al godimento della cosa altrui che il
contralto di locazione attribuisce al locatario (art. 1571); e, tuttavia, il contratto di
locazione é, come giá si é osservato, opponibile dal locatario ai successivi
proprietari della cosa (art. 1599): attribuisce, sotto questo aspetto, un diritto
definibile come assoluto. Come distinguere, sotto questo aspetto, il diritto del
locatario dal diritto dell'usufruttuario? Occorre ancora considerare, per
comprendere la differenza fra le due situazioni, quanto ora si dirá ai punti c) e d);

c) se spingiamo piú a fondo il confronto, constatiamo che i diritti reali fruiscono di


una difesa assoluta: non solo il proprietario ma, come si é visto, anche il titolare di
diritti reali minori ha azione in giudizio contro chiunque contesti l'esercizio del suo
diritto (art. 1079). I diritti di obbligazione, invece, fruiscono di una difesa relativa: il
loro titolare puó difenderli, con azione in giudizio, solo nei confronti della

persona deU'obbligato, mentre non puó agiré nei confronti dei terzi che contestino
il suo diritto. Egli non puó fare a meno, per la difesa del suo diritto nei confronti di
costoro, della cooperazione deU'obbligato.

Si manifesta, su questo terreno, la differenza che intercorre fra la locazione, quale


diritto persónate di godimento della cosa altrui, e i diritti reali su cosa altrui. Sia il
locatario sia Pusufruttuario hanno diritto alia consegna della cosa; ma, se questa é
detenuta da un terzo, l'usufruttuario pot ra direttamente agiré nei suoi confronti per
ottenerne la consegna; il locatario, invece avrá azione solo verso il locatore,
perché ricuperi il possesso della cosa e, quindi, gliela consegni.
Ancora: se, dopo la consegna, il godimento della cosa viene climinuito dalle
molestie di un terzo che pretenda di avere diritti sulla cosa — che pretenda, ad
esempio, di esercitare sul fondo locato una servitú di attingere acqua o una servitú
di passaggio — il locatario deve rivolgersi al locatore per ottenere da questo il
ristabilimento del pieno godimento della cosa (artt. 1585 comma I o , 1586).
L'usufruttuario, invece,

puó direttamente agiré per negare l'altrui servitú (art. 1012 comma 2 o ).

Il secondo, insomma, é titolare di un diritto sulla cosa e puó difendere da sé e


contro chiunque il proprio diritto; il primo — ecco cosa vuol diré, in ultima analisi,
diritto solo persónate di godimento — non ha che una pretesa alia prestazione
deU'obbligato.

Va, peraltro, ricordato che il locatario, in quanto detentóte nell'interesse proprio, ha


l'azione di spoglio (art. 1168 comma 2o), e va fin d'ora segnalato che, contro le
molestie dei terzi che non pretendano diritti sulla cosa, ha aítresl azione di
manutenzione (art. 1585 comma 2o). Ma in questi casi non é il diritto di crédito ad
essere protetto, bensl lo stato di fatto della detenzione della cosa.

Fino al principio degli anni settanta questo criterio poteva soddisfare appieno.
Senonché, a partiré da quel tempo, la nostra giurisprudenza ha, come vedremo,
progressivamente esteso ai diritti di crédito la tutela aquiliana, un tempo riservata
ai diritti assoluti: il creditore, il cui diritto sia stato pregiudicato da un terzo, ha
azione nei confronti di questo per il risarcimento del danno e, se possibile, per la
reintegrazione in forma specifica. I diritti di crédito sonó cosi diventati diritti

patrimoniali protetti nei confronti di chiunque, cosi come un tempo erano solo i
diritti reali. Non resta allora che ripiegare su un ultimo, estremo, criterio di
distinzione, cui si é giá fatto cenno:

d) i diritti reali, e solo i diritti reali, sonó suscettibili di possesso;

essi, e soltanto essi, sonó suscettibili di acquisto a titolo originario. A


questo modo, la differenza fra diritti reali e diritti di obbligazione si rivela una
differenza meno rilevante che in passato, ma tuttora levante.

La differenza attiene alia legge di circolazione dei diritti: i dirittireali si possono


acquistare, in quanto suscettibili di possesso, anche a titolo originario; i diritti di
crédito, per contro, si possono acquistare solo a titolo derivativo. E, come vedremo
a suo luogo, una differenza di non poco momento; e vedremo in particolare, che
per rendere possibile l'acquisto a titolo originario di un diritto di crédito lo si
«incorpora

» in un documento, il titolo di crédito, suscettibile in quanto bene mobile di


possesso.

2. Il rapporto obbligatorio
Nella sua piü elementare struttura l'obbligazione si presenta come un rapporto o
un vincolo (obbligazione, alia lettera, significa légame, vincolo) che lega un
soggetto ad un altro soggetto per Pesecuzione di una data prestazione. Possiamo
distinguervi:
1) un soggetto attivo delTobbligazione, detto creditore, al quale spetta il diritto di
esigere una data prestazione;
2) un soggetto passivo dell'obbligazione, detto debitare, il quale é tenuto ad
eseguire la prestazione;
3) un oggetto dell'obbligazione, che é la prestazfone dovuta dal debitore al
creditore. I soggetti possono essere, sia dal lato attivo che da quello passivo, piú di
uno: possono esserci piü creditori, come nei caso in cui i comproprietari hanno
venduto il bene comune ed hanno, verso il compratore, il crédito al pagamento del
prezzo; e possono esserci piú debitorí, come nei caso, inverso rispetto al
precedente, in cui piü persone hanno comperato insieme un bene e sonó debitorí
del pagamento del prezzo.
In ogni caso, i soggetti del rappor to obbligatorio debbono essere, al momento in
cui sorge l'obbligazione, soggetti determinad o, quanto meno, determinabili: cosi,
se qualcuno promette una mancia a chi ritroverá un oggetto smarrito, il debitore é
giá determínalo quando sorge l'obbligazione (é chi, rivolgendosi al pubblico,
promette la mancia), mentre non é determínate» il creditore: questi é pero
determinabile
in base ad un criterio giá stabilito al momento in cui l'obbligazione é sorta (sará
colui che avrá ritrovato l'oggetto smarrito).
L'ogget to dell'obbligazione, ossia la prestazione dovuta dal debitore al creditore,
deve avere carattere patrimoniale, ossia deve essere suscertibile di valutazione
económica (art. 1174): deve consistere o nei pagamento di una somma di danaro
o in un diverso comportamento del debitore che sia, tuttavia, traducibile in una
somma di danaro che ne rappresenti il valore económico. Se per la prestazione é
previsto un corrispettivo in danaro (ad esempio, la retribuzione della prestazione
di un lavoro), é questo corrispettivo in danaro il suo valore económico; ma un
corrispettivo in danaro puó mancare, come quando due imprenditori, ad esempio,
si sonó reciprocamente obbligati, per contratto, a non farsi concorrenza. Qui é pero
evidente il valore económico della prestazione (nella specie, di non fare): consiste
nei maggiore profitto che ciascuno dei due imprenditori puó realizzare per effetto
della non concorrenza deU'altro. Tant 'é che, se uno dei due viola l'obbligazione
assunta e compie atti di concorrenza, l'altro potra chiedere il risarcimento del
danno, ossia una somma di danaro, corrispondente al mancato maggíor profitto.
Se la prestazione del debitore, in sé considerata, deve avere carattere
patrimoniale, non é pero necessario che sia di tale carattere l'interesse del
creditore alia prestazione: questo puó essere (come negli esempi precedenti) un
interesse económico o patrimoniale, ma puó anche essere un interesse non
patrimoniale (art. 1174). Se andiamo al cinema o a teatro, riceviamo una
prestazione (la proiezione del film o la rappresentazione teatrale) che é suscettibile
di valutazione económica; tant'é che paghiamo una somma di danaro come
corrispettivo (il
prezzo del bighetto). Ma il nostro interesse alia prestazione non ha natura
patrimoniale: é un interesse cultúrale o di svago.

Il carattere patrimoniale della prestazione che forma oggetto dell'obbligazione


é l'equivalente, in materia di obbligazioni, del corrispondente carattere, il valore
económico delle cose, che abbiamo visto essere proprio dei beni cioé delle cose
che possono formare oggetto della proprietá e degli altri diritti reali. In ció é
l'elemento comune al diritto reale e al diritto di obbligazione:
Puno e l'altro compongono, nel loro insieme, la categoría dei diritti patrimoniali,
quali diritti su una cosa o ad una prestazione avente valore económico.
Il carattere patrimoniale, di questi diritti vale, da un lato, a distinguere il diritto reale
da altri diritti che, come il diritto reale, sonó diritti assoluti, cioé spettanti nei
confronti di tutti, ma che difettano, tuttavia, del carattere della patrimonialitá: sonó i
diritti della personalita, come il diritto alia vita, all'integritá física, al nome, all'onore,
alia riservatezza e cosi via. Sempre il carattere patrimoniale vale, d'altro lato, a
distinguere il diritto di obbligazione da altri diritti che, come il diritto di obbligazione,
sonó diritti relativi, ossia spettanti nei confronti di persone determínate, ma che
mancano del carattere della patrimonialitá: sonó i diritti, e i correlativi obblighi, dei
rapporti di famiglia, come il diritto e il correlativo obbligo dei coniugi alia reciproca
assistenza morale e materiale, come il diritto dei figli e l'obbligo correlativo dei
genitori al mantenimento ed alia educazione della prole (ed il termine obbligo, in
luogo di obbligazione, vale qui a segnalare lessicamente la diversitá fra le due
situazioni). Disponiamo, a questo punto, degli elementi di conoscenza necessari
per
definiré un corrente concetto giuridico, quello di patrimonio: questo é l'insieme di
tutti i diritti patrimoniali, reali e di obbligazione, che appartengono ad una
medesima persona: tutti i diritti di una persona, cioé, esclusi i diritti della
personalita ed i diritti di famiglia. Si parla di patrimonio lordo e di patrimonio netto
se si ha riguardo al valore del patrimonio: e patrimonio netto é il valore del
patrimonio di una persona detratto l'ammontare dei debiti.
La prestazione che forma oggetto dell'obbligazione puó essere, secondo una
genérale, giá ricordata, classificazione:
a) una prestazione di daré o consegnare: puó consistere nel pagamento di una
somma di danaro (ad esempio, il pagamento dal compratore al venditore del
prezzo di vendita di un bene) o nella consegna di un bene (la consegna, ad
esempio, del bene venduto dal venditore al compratore). Una sottospecie é la
prestazione di restituzione: cosi, ad esempio, chi ha ricevuto una somma di danaro
a mutuo o una cosa in locazione dovrá eseguire, alia scadenza del contratto,
quella specifica prestazione di daré che é la restituzione della somma o della cosa
ricevuta. La prestazione di consegnare puó daré luogo, a seconda che la cosa da
consegnare sia una cosa genérica o di specie, ad obbligazioni di genere o ad
obbligazioni di specie: le prime consistono nella consegna di una cosa determinata
solo nei genere (ad esempio, una data somma di danaro, una data quantitá di
petrolio o di energía elettrica, un dato numero di autovetture di un certo modello);
le seconde consistono
nella consegna di una cosa determinata nella sua identitá (quel terreno,
quell'appartamento, quell'autovettura ecc). Alie prestazioni di genere é connessa la
regola secondo la quale il debitore deve prestare cose di qualita non inferiore alia
media (art. 1178). Per le prestazioni di specie vale il principio per cui l'obbligazione
di consegnare una cosa determinata include una prestazione di fare, quella di
custodirla fino alia consegna (art. 1177).

b) una prestazione di fare, la quale, puó a sua volta, daré luogo, a due diverse
sottospecie: ad una obbligazione di mezzi oppure ad una obbligazione di risultato.
Ricorre la prima ipotesi quando il debitore é obbligato a svolgere, a favore del
creditore, una determinata attivita senza, tuttavia, garantiré risultato che da questa
attivita ñ creditore si attende; ricorre, invece, la seconda ipotesi quando il debitore
é obbligato, verso il creditore, anche a realizzare il risultato. La distinzione fra le
due ipotesi importa una diversa distribuzione, fra debitore e creditore, del rischio
per la mancata realizzazione del risultato: nei primo caso il rischio incombe sul
creditore; nei secondo grava sul debitore. Rientra nella prima ipotesi l'obbligazione
del professionista intellettuale: ü medico si obbliga a curare il malato, l'awocato si
obbliga a difendere il cliente; ma l'uno e l'altro non garantiscono la guarigione del
malato o la vittoría della causa (art. 2230). Nella prima ipotesi rientra, ancora,
l'obbligazione del prestatore di lavoro subordínate: questi si obbliga a prestare il
propr io lavoro, manuale o intellettuale, alie dipendenze dell'imprenditore, ma non
assume ñ rischio della mancata realizzazione del risultato produttivo che dal suo
lavoro l'imprenditore si attende corrispondere agli altri la par te delle prestazioni di
loro spettanza: e il condebitore che ha adempiuto avrá azione di regresso verso gli
altri per ottenere da essi il rimborso della parte da ciascuno dovuta. Le partí di
ciascuno si presumono uguali; se uno dei condebitori é insolvente (ossia non é in
grado di versare la sua parte), la perdita si ripartisce fra tutti gli altri che perció
pagheranno piü di quanto sarebbe loro spettato (artt. 1298-99).
L'obbligazione é parziaria quando ciascuno dei creditori di un medesimo debitore
(parziarietá attiva) puó esigere da questo solo la sua parte della prestazione; o
quando ciascuno dei debitori di un medesimo creditore (parziarietá passiva) puó
essere costretto a pagare solo la sua parte, onde il creditore, per ottenere Tintero,
dovrá agiré nei confronti di tutti (art. 1314).
Quando piü siano i debitori, la solidarieta é la regola, la parziarietá é Teccezione,
valevole solo se la legge (come nel caso dei coeredi, che per Part. 752 pagano per
quota i debiti ereditari) o le partí Tabbiano espressamente prevista (art. 1294).
Quando, invece, siano piú i creditori, il rapporto fra regola ed eccezione é invertito:
la solidarieta deve essere pattuita, altrimenti l'obbligazione é parziaria; e il debitore
che, per awentura, pagasse Tintero ad un concreditore non sarebbe libérate nei
confronti degli altri, che pot rebbero costringerlo (se il concreditore non ha vérsate
loro la quota a loro spettante) a pagare di nuovo la parte di loro spettanza. In tutto
ció si manifesta un principio, quello del favore per il creditore, che informa di sé,
come vedremo, tutto Ü diritto delle obbligazioni: qui, intanto, appare evidente che
la
solidarieta passiva, che é la regola, gíova al creditore, il quale é esonerato dal
rischio della insolvenza dei singoli condebitori e puó esigere Tintero da quello fra i
condebitori che appaia piú solvibile; mentre la parzarietá attiva, che é la regola,
permette a ciascun concreditore di realizzare directamente quanto di sua
spettanza.
Una eccezione inevitabile si avrá quando la prestazione consista nella consegna di
una cosa indivisibile (come, ad esempio, la consegna di una automobile) o in una
prestazione di fare indivisibile (come il trasporto di cosa indivisibñe): in questo caso
l'obbligazione, anche se piú siano i creditori, sará necessariamente solídale.
L'obbligazione puó, infine, avere ad oggetto due (o piü) prestazioni, in alternativa
fra loro: ad esempio, Talbergatore si obbliga a daré in locazione questa o quella
camera dell'albergo; il gestore del teatro rilascia abbonamenti per una serie limitata
degli spettacoli in programma. Il debitore si libera dall'obbligazione eseguendo o
l'una o l'altra prestazione (art. 1285); e la facoltá di scelta spetta, di regola, al
debitore, salvo che le partí non l'abbiano attribuíta al creditore (spetta,
nell'esempio delTabbonamento teatrale, alio spettatore) o ad un terzo (art. 1286).
Se, prima della scelta, una delle prestazioni diventa impossíbile la malattia del
direttore d'orchestra, ad esempio, fa cancellare dal programma uno degli
spettacoli, l'obbligazione si concentra nell'altra (o nelle altre); se la prestazione
diventa impossibile dopo la scelta, il debitore é libérate dall'obbligazione (artt.
1288-89).

4. Fonti delle obbligazioni


Le fonti delle obbligazioni sonó gli atti o i fatti dai quali l'obbligazione trae origine.
Códice civile indica, all'art. 1173, tre grandi categorie di fonti delle obbligazioni: due
sonó specifiche, il contratto e il fatto illecito; la terza genérica, consiste in «ogni
altro atto o fatte idóneo a produrle in conformitá dell'ordinamento giuridico».

Consideriamole distintamente:
a) il contratto: é, come vedremo a suo luogo, l'accordo di due o piú parti (art.
1321); fra le fonti delle obbligazioni si qualifica, dunque, come fonte volontaria:
l'obbligazione sorge, per contratto, con il concorsode lla volontá del debitore.
Ma il contratto non é solo fonte di obbligazione: lo abbiamo giá trovato fra i modi di
acquisto della proprieta, in particolare tra i modi di acquisto a titolo derivativo. Ora
possiamo cogliere questa duplice funzione del contratto: come strumento per la
circolazione dei diritti sulle cose (in una parola: per la circolazione della ricchezza)
e, al tempo stesso, come fonte di diritti alie altrui prestazioni personali. La prima di
queste funzioni é assolta direttamente dal contratto: la proprietá del bene passa,
dalTalienante all'acquirente, per effetto del consenso (art. 1376).

Questo é un principio fondamentale del diritto privato: il trasferimento della


proprietá o di altri diritti reali, come anche la costituzione su cosa altrui di diritti reali
inori, non é l'oggetto di una obbligazione dell'alienante a favore dell'acquirente, ma
é direttamente e automáticamente prodotto dal contratto.

Capítulo noveno

LAS OBLIGACIONES

RESUMEN: 1. Derecho real y derecho de obligación. - 2. La relación


obligatoria. - 3. Enlaces con pluralidad de sujetos u objetos. - 4. Fuentes de
obligaciones.

1. Derecho real y derecho de obligación

Además de los derechos que se les deben a los hombres por las cosas, de
acuerdo con las reglas establecidas en los capítulos anteriores, el mundo de la ley
está compuesto por los derechos que los hombres le deben a otros hombres. La
propiedad y otros derechos de propiedad no garantizan el cumplimiento de los
intereses humanos por sí mismos: el propietario de un fondo rústico o el el
propietario de una empresa industrial tiene, como propietario, el derecho exclusivo
de disfrutar el fondo o la compañía; pero no será capaz de disfrutar de ello, no
derivan de sus bien las utilidades que sólo él, como propietario, tiene el derecho
de obtener, si no contratar a los empleados y no causó él se contraiga el alie
derecho de su rendimiento en el trabajo, esencial cultivar la parte inferior o para
que funcione. Pazienda. Y este derecho adicional ya no es el derecho en el
asunto: es el derecho de un sujeto a los servicios personales de otras materias.
De nuevo: el propietario de cualquier propiedad tiene, como propietario, el derecho
exclusivo de disponer de ella y, en particular, el derecho de venderla para obtener
el valor equivalente en dinero; pero, para lograr esto, el derecho a la cosa no es
suficiente. También es necesario que la ley proteja su derecho, hacia el
comprador, de pagar el precio de venta: también es en este caso el derecho de un
sujeto al desempeño de otra persona.

Así, se distingue otro conjunto de derechos de los derechos reales: son los
derechos de obligación o, según otras expresiones, los derechos de crédito o (lo
que enfatiza el contraste con los derechos reales) los derechos personales.
Examinemos las características distintivas: a) en comparación con los derechos
reales, que son derechos sobre las cosas, se dan los derechos de obligación,
como una primera aproximación, como los derechos a personificar el rendimiento,
es decir, a un determinado comportamiento de un sujeto.

Este comportamiento puede coexistir, según una clasificación general, en una


actuación de dar o entregar (como en el ejemplo, ya hecho, del pago del precio de
venta) o en una actuación para hacer (como en el caso, ya mencionado, la
provisión de trabajo del empleado) o en un servicio no laboral (como, por ejemplo,
una obligación de no competencia, tomada por un empresario contra otro
empresario).

Existen derechos de obligación, como los derechos personales de disfrute


(artículo 1380), que tienen fuertes similitudes con los "derechos reales: el derecho
a disfrutar de los demás bienes que el arrendamiento le asigna al arrendatario
(Artículo 1571) o el el derecho a usar los bienes de los demás que el contrato de
préstamo otorga al prestatario (Artículo 1803), pero no existe un derecho del
sujeto sobre el asunto: solo existe el derecho al beneficio personal de otra
persona, incluso si esta disposición, la del propietario o la del propietario, consiste
en permitir que otros disfruten o usen las cosas.

La diferencia entre las dos situaciones aparecerá evidente de la misma manera


que se indicará en los puntos b) yc); b) los derechos reales son absolutos: son, es
decir, derechos que se deben a un sujeto con respecto a todos los demás sujetos;
los derechos de obligación son derechos relativos: pertenecen a un sujeto con
respecto a uno o más sujetos determinantes o, como veremos más adelante,
pueden determinarse.

La relatividad de los derechos de obligación, en comparación con la soberanía


del derecho real, se manifiesta de la manera más evidente en la diferencia entre
un servicio negativo, por ejemplo, la servidumbre de no construir o no subir, y una
obligación negativa: el ya mencionado enlace de no compitan, por ejemplo,
tomados por un empresario contra otro empresario (Artículo 2596). Aquellos que
han obtenido un servicio negativo en el fondo del vecino conservan su derecho
incluso si el vecino vende el fondo: siempre pueden oponerse (aquí está el
carácter absoluto del derecho) a todos los propietarios subsiguientes del fondo.
Pero la obligación de no competir solo vincula a la persona que la contrató: si el
empresario vende la empresa, el nuevo propietario de la misma podrá competir
libremente con cualquier persona.
La absolutez y la relatividad, tal como se definen ahora, no siempre son
suficientes para captar la diferencia entre la ley real y el derecho a la obligación.
Es el derecho de obligación, y no el derecho real, el derecho a disfrutar de los
bienes de los demás que el contrato de arrendamiento le asigna al arrendatario
(Artículo 1571); y, sin embargo, el arrendamiento es, como ya se señaló, exigible
por el arrendatario a los propietarios posteriores de la cosa (Artículo 1599): a este
respecto, atribuye un derecho que puede definirse como absoluto. ¿Cómo
distinguir, bajo este aspecto, el derecho del arrendatario del derecho del
usufructuario? Todavía es necesario considerar, para comprender la diferencia
entre las dos situaciones, lo que ahora se afirma en los puntos c) yd);
c) si profundizamos el enfrentamiento, vemos que los derechos reales se
benefician de una defensa absoluta: no solo el propietario, sino que, como hemos
visto, incluso el titular de los derechos menores tiene acción legal contra
cualquiera que impugne el ejercicio de su derecho (Artículo 1079).

Los derechos de obligación, sin embargo, se benefician de una defensa


relativa: su titular puede defenderlos, con acción en los tribunales, solo contra el
persona del deudor, mientras que él no puede actuar contra terceros que
impugnan su derecho. No puede prescindir, para la defensa de su derecho hacia
ellos, de la cooperación del deudor.

Sobre esta base, existe la diferencia entre el dejar, que es el derecho a


disfrutar de las cosas de los demás, y los derechos reales sobre otra cosa. Tanto
el inquilino como el usufructuario tienen derecho a la entrega de la cosa; pero, si
esto es llevado a cabo por un tercero, el usufructuario puede actuar directamente
en su contra para obtener su entrega; el arrendatario, por otro lado, tomará
medidas solo hacia el propietario, a fin de recuperar la posesión de la cosa y, por
lo tanto, entregársela.
Incluso si, después de la entrega, el disfrute de lo que es climinuito de acoso de
otra persona que dice tener derechos sobre la cosa - afirmando, por ejemplo, para
ejercer en la parte inferior de un arrendado servidumbre al agua del grifo o una
servidumbre que pasa - el el arrendatario debe contactar al propietario para
obtener de este el restablecimiento del pleno disfrute de la cosa (artículos 1585
párrafo I o, 1586). El usufructuario, por otro lado, él puede actuar directamente
para negar a los demás sirvientes.

El segundo, en resumen, es el titular de un derecho sobre la cosa y puede


defenderse contra sí mismo y contra cualquiera su derecho; el primero -eso es lo
que quiere decir, en el análisis final, solo el derecho al disfrute- solo tiene un
reclamo por el desempeño del deudor.

Cabe señalar, sin embargo, que el arrendatario, como titular de su propio


interés, tiene derecho a actuar (artículo 1168, párrafo 2o), y debe tenerse en
cuenta que, contra el acoso de terceros que no reclaman que, tiene una pequeña
acción de mantenimiento (Artículo 1585 párrafo 2o). Pero en estos casos no se
trata de proteger el derecho de crédito, sino el estado real de la detención del
objeto.
Hasta principios de los años setenta, este criterio podría satisfacer plenamente.
Excepto que, a partir de ese momento, nuestra jurisprudencia tiene, como
veremos más adelante, extendiendo gradualmente a los derechos de protección
de responsabilidad civil crédito una vez reservado para los derechos absolutos: el
prestamista, cuyos derechos han sido afectados negativamente por un tercero,
que tiene acción contra de esto para la compensación del daño y, si es posible,
para la reintegración en forma específica.

Los derechos de crédito se han convertido en derechos activos protegidos


contra cualquier persona, al igual que una vez fueron derechos reales. No queda
entonces que recurrir a un último y extremo criterio de distinción, que ya se ha
mencionado:
d) los derechos reales, y solo los derechos reales, son susceptibles de posesión;
ellos, y solo ellos, son susceptibles de comprar de forma original. La de esta
manera, la diferencia entre los derechos reales y de bonos resulta ser una
diferencia menos significativa que en el pasado, pero sigue en aumento.
La diferencia se refiere a la ley sobre la circulación de derechos: las directivas se
pueden comprar, ya que son susceptibles de posesión, incluso sobre una base
original; por otro lado, los derechos de crédito solo se pueden comprar como
derivados. Y, como veremos en su lugar, una diferencia de no poco momento; y
veremos en particular que está "incorporado" para hacer posible la compra original
de un derecho de crédito
»En un documento, el título de crédito, susceptible como activo móvil de posesión.

2. La relación obligatoria

En su estructura más elemental la unión se presenta como una relación o un


enlace (bond, letra otras cosas, medios de soldadura, restricción) que se une una
entidad a otra entidad para la ejecución de un rendimiento dado. Podemos
distinguirte: 1) un sujeto activo de la obligación, llamado acreedor, que tiene
derecho a exigir un servicio determinado; 2) un sujeto pasivo de la obligación,
llamado débito, que está obligado a realizar el servicio; 3) un objeto de la
obligación, que es la provisión debida por el deudor al acreedor. Los sujetos
pueden ser tanto desde el lado activo al pasivo, más de uno: puede haber más
acreedores, como en el caso en que los copropietarios han vendido el bien común
y tienen, al comprador, el crédito para pagar el precio; y puede haber más de un
deudor, como en el caso, a la inversa de la anterior, en la que más personas han
comprado en conjunto un pozo y que son responsables del pago del precio. En
cualquier caso, los sujetos de rappeur a obligatoria deben ser, en el momento en
que surge la obligación, determinad sujeto o, al menos, se determinará: así que si
alguien promete una punta a los que redescubrir un objeto perdido, el deudor es
ya determínalo cuando surge la obligación (que es, dirigiéndose al público, con la
promesa de punta), mientras que no es cierto, "los acreedores, sin embargo es
determinaron sobre la base de un criterio ya establecido en el momento en que
surgió la obligación (será el que habrá encontrado el objeto perdido).

La obligación de expl, a saber, la actuación de un deudor al acreedor, debe


tener un patrimonio, es decir, debe ser económica suscertibile de evaluación (Art.
1174) debe consistir en el pago de una suma de dinero o en un comportamiento
diferente del deudor que, sin embargo, se puede traducir en una suma de dinero
que representa su valor económico. Si el pago se proporciona para el beneficio
(por ejemplo, la remuneración del servicio de un trabajo), ¿es equivalente en
dinero su valor económico? pero puede no haber una tarifa en dinero, como
cuando dos empresarios, por ejemplo, mutuamente obligados, por contrato, no
compiten. Aquí, sin embargo, el valor económico del desempeño (en este caso, de
no hacer) es evidente: consiste en el mayor beneficio que cada uno de los dos
empresarios puede lograr por efecto.

De la no competencia del otro. Tanto 'es que si uno de los dos viola la
obligación
asumido y realiza actos de competencia, el otro puede reclamar una
indemnización por daños y perjuicios, o una suma de dinero, correspondiente a la
falta de mayores ganancias.

Si el rendimiento del deudor, considerada en sí misma, debe tener activo el


carácter, pero no se requiere que sea de tal interés rendimiento de otras cosas
prestamista de un personaje: esto puede ser (como en los ejemplos anteriores)
una compensación Económico interés, pero puede, ser un interés no pecuniario
(Artículo 1174). Si vamos al cine o al teatro, recibimos una actuación (la
proyección de la película o la representación teatral) que es susceptible de
evaluación económica; tanto que pagamos una suma de dinero como pago (el
precio bighetto).

Pero nuestro interés en los servicios no es de naturaleza patrimonial: es un


interés cultural o de ocio.
La naturaleza patrimonial del servicio que es el objeto de la obligación
es el equivalente, en relación a los bonos, el carácter correspondiente, el valor
económico de las cosas, lo que vimos fue sólo los activos, es decir, las cosas que
pueden ser objeto de propiedad y otros derechos reales. Este es el elemento
común a la ley real y el derecho de obligación:
Puno y el otro conforman, en conjunto, la categoría de derechos patrimoniales,
qué derechos sobre una cosa o un rendimiento de valor económico.
El carácter patrimonial de estos derechos es válido, por un lado, para distinguir
los derechos reales de otros derechos, como los derechos reales, son derechos
absolutos, esto es debido a todos, pero carecen, sin embargo, del carácter de
patrimonio neto: son los derechos de la personalidad, como el derecho a la vida, a
la integridad física, a nombre, honor, confidencialidad, etc. Siempre vale la pena
carácter patrimonial, por el contrario, para distinguir el derecho a unirse a otros
derechos, como el derecho de las obligaciones, los derechos son relativos, es
decir pagar con respecto a ciertas personas, pero que carecen de valor neto del
carácter son las los derechos y las obligaciones correlativas de las relaciones
familiares, tales como el derecho y la correspondiente obligación de los cónyuges
otras cosas ayuda moral y material mutuo, tales como el derecho de los niños y el
correlativo deber de los padres para el mantenimiento y la educación de los niños
otras cosas (y el término obligación, en lugar de obligación, aquí vale la pena
señalar la diferencia entre las dos situaciones). En este punto, tenemos los
elementos necesarios de conocimiento para definir como un concepto jurídico
actual, la del patrimonio: es el conjunto de todos los derechos de propiedad, real y
de la obligación, que pertenecen a la misma persona todos los derechos de una
persona, es decir, con exclusión de los derechos de la personalidad y los derechos
de familia Se habla de los activos brutos y la equidad si tiene relación con el valor
del patrimonio y la equidad es el valor de los bienes de una persona deducido el
importe de las deudas.
El rendimiento que es el objeto de la obligación puede ser, de acuerdo con una
clasificación general ya mencionada:
a) una disposición de dar o entregar: puede incluir el pago de una suma de
dinero (por ejemplo, el pago por el comprador al vendedor, el precio de venta de
las mercancías) o la entrega de una mercancía (la entrega, por ejemplo, el bien
vendido por el vendedor al comprador).

Una subespecie es el rendimiento de la restitución: así, por ejemplo, los que


recibieron una suma de dinero para la hipoteca o algo deja desempeñará, los
expiración del contrato otras cosas, que la disposición específica de dar ese es el
retorno de la suma o cosa recibida. La provisión de entrega puede dar lugar, en
función de si lo que hay que ofrecer algo genérica o especie, a los bonos bonos de
género o especies: la primera consiste en la entrega de una cosa específica
solamente, en general, (por ejemplo, una suma dada de dinero, una cantidad dada
de petróleo o electricidad, un número dado de automóviles de un cierto modelo); el
último consiste en la entrega de algo determinado en su identidad (ese piso, ese
apartamento, ese auto, etc.).

Los beneficios de género están vinculados a la regla de que el deudor debe


proporcionar cosas de una calidad no inferior a la media (Artículo 1178). Para el
desempeño de la especie, el principio es que la obligación de entregar una
determinada cosa incluye una actuación que hacer, la de mantenerla hasta el
parto (Artículo 1177).

b) una actuación que realizar, que, a su vez, puede dar lugar a dos
subespecies diferentes: a una obligación de medios o a una obligación
resultante.
La primera hipótesis ocurre cuando el deudor está obligado a realizar una
determinada actividad a favor del acreedor, sin garantizar, sin embargo, que el
acreedor espere esta actividad; en cambio, la segunda hipótesis ocurre cuando el
deudor está obligado, hacia el acreedor, también a darse cuenta del resultado. La
distinción entre las dos hipótesis implica una distribución diferente, entre el deudor
y el acreedor, del riesgo de la no realización del resultado: en el primer caso, el
riesgo incumbe al acreedor; en el segundo caso en el deudor. La obligación del
profesional intelectual cae dentro de la primera hipótesis: ü el médico está
obligado a tratar al paciente, el abogado está obligado a defender al cliente; pero
ambos no garantizan la recuperación de los enfermos o las víctimas de la causa
(Artículo 2230).

En la primera parte de la carcasa, una vez más, la obligación del prestamista


de trabajo subordinado: este está obligado a pagar el propr trabajo,, Alie empleado
empresario manual o intelectual, pero no asume el riesgo ñ del fracaso para
completar el resultado la producción de su se espera que funcione el empresario
para corresponder a la otra par te de los beneficios que les corresponden: y el co-
deudor que ha cumplido tendrá que recurrir a otros para obtener de ellos el pago
de una parte de cada resultado. Las partes de cada uno se presumen iguales; si
uno de los codeudores es insolvente (es decir, no es capaz de pagar su parte), la
pérdida se distribuye entre todos los demás que por lo tanto pagan más de lo que
eran apropiados (Art. 1298 a 1299).

La obligación es paritaria cuando cada uno de los acreedores de un mismo


deudor (parziarietá activo) puede exigirle solo su parte del servicio; o cuando cada
uno de los deudores del mismo acreedor (parziarietá pasivo) puede ser obligado a
pagar sólo su parte, las ondas de acreedores, para obtener Tintero, tendrá que
actuar contra todos (Art. 1314).

Cuando más son los deudores, la solidaridad es la regla, la parziarietá es


Teccezione, válida sólo si la ley (como en el caso de los coherederos, y para la
Parte. 752 de pago para compartir las deudas) o ha salido Tabbiano previsto
expresamente (art. 1294). Por el contrario, cuando los acreedores son más, la
relación entre la regla y la excepción se invierte: se debe acordar la solidaridad, de
lo contrario, el vínculo es una pariaria; y el deudor que para la aventura, Tintero
pagaría a un acreedor conjunta liberaría hacia los demás, esa fuerza olla rebbero
(si el acreedor conjunta no les ha pagado la cantidad debida ellos) para pagar las
cuotas de sus respectivos.

En todo esto hay un principio, el de favor del acreedor, que informa, como
veremos, todo el derecho de las obligaciones: aquí, mientras tanto, es evidente
que el solidaridad pasiva, que es la regla, es útil para el acreedor, que está exento
del riesgo de defecto de los co-deudores individuales y puede requerir Tintero de
que entre los co-deudores a aparecer más disolvente; mientras que el parzarietá
activo, que es la regla, permite a cada acreedor conjunta para darse cuenta de la
cantidad de directly bpepd.

Una excepción inevitable que tendrá cuando el rendimiento consiste en la


entrega de una cosa indivisible (como, por ejemplo, la entrega de un coche) o un
servicio para hacer indivisible (como el transporte de lo indivisibñe): en este caso
la obligación, incluso si los acreedores son más, necesariamente será solídale.

Finalmente, la fianza puede tener como objeto dos (o más) servicios, como una
alternativa entre sí: por ejemplo, Talbergatore se compromete a arrendar esta o
aquella habitación del hotel; el gerente del teatro emite boletos de temporada para
un número limitado de espectáculos programados. El deudor se deshace de la
obligación ejecutando una u otra disposición (Artículo 1285); y la facultad de
elección es, por regla general, el deudor, a menos que los difuntos no han
atribuido al acreedor (arriba, teatral ejemplo delTabbonamento, el espectador) o
por un tercero (Art. 1286). Si, antes de la elección, uno de los servicios se vuelve
imposible para la enfermedad del conductor, por ejemplo, si uno de los
espectáculos se cancela del programa, la obligación se concentra en el otro (o en
los demás); si el rendimiento se vuelve imposible después de la elección, el
deudor queda liberado de la obligación (artículos 1288-89).

4. Fuentes de obligaciones
Las fuentes de las obligaciones son los actos o los hechos a partir de los cuales se
origina la obligación. Códice civile indica, en el art. 1173, tres categorías
principales de fuentes de bonos: dos son específicas, el contrato y el acto ilícito; el
tercer genérica consiste en «cualquier otro acto o hecho idóneo para producirlos
en conformidad con el orden jurídico».

Vamos a considerarlos claramente:


a) El contrato: es, como veremos en su lugar, el acuerdo de dos o más partes
(artículo 1321); entre las fuentes de los bonos se califica, por lo tanto, como una
fuente voluntaria: la obligación surge, por contrato, con el concurso de la voluntad
del deudor.
Pero el contrato no es solo una fuente de obligación: ya lo hemos encontrado
entre los métodos de compra de la propiedad, en particular entre los métodos
derivados de compra. Ahora podemos comprender esta doble función del contrato:
como un instrumento para la circulación de los derechos sobre las cosas (en una
palabra: para la circulación de la riqueza) y, al mismo tiempo, como una fuente de
derechos para los demás beneficios personales. La primera de estas funciones se
cumple directamente mediante el contrato: la propiedad de la propiedad pasa, del
extranjero al comprador, como resultado del consentimiento (Artículo 1376).

Este es un principio fundamental del derecho privado: la transferencia de


propiedad u otros derechos reales, así como la constitución sobre la propiedad
de otros de derechos reales inori, no es el objeto de un vínculo del vendedor a
favor del comprador, sino que es producida directa y automáticamente por el
contrato.

Bibliografia

Francesco Galgano (1998). Istituzioni Di Diritto Peivato. Universitá Di Bologna,


Casa Editrice Dott. Antonio Milani, Seconda Edizione: 2002

Traductor de google. ITALIANO- ESPAÑOL https://translate.google.com

Potrebbero piacerti anche