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un’idea di lotteria

COMUNE DI CASTELBUONO
PROVINCIA DI PALERMO
lotteria nazionale del podismo in Sicilia
Castelbuono Catania Siracusa

Prot. 20298
IL SINDACO

Gab\Sind. 956

Ai Sigg.ri Sindaci
Ai Presidenti dei Consigli Comunali.
Ai Capi gruppo Consiliari dei trentatre comuni del nuovo Gal.
Al Commissario del Parco delle Madonie
Al Presidente della So.Svi.Ma.
Al Presidente del Gal.
Al Coordinatore del P.i.s.t. Madonie
Al Presidente del Distretto Turistico.
Al Presidente del Consorzio Universitario.
Loro Sede

Lettera aperta.

Il Futuro che Vogliamo…..

Nel corso di questi ultimi anni lo scenario politico istituzionale del nostro comprensorio è cambiato.
Dai quindici comuni ricadenti nel Parco delle Madonie e del P.I.T./ P.r.u.s.t. gestito da So.Svi.Ma. che aggrega ventuno
comuni, siamo passati ai nuovi strumenti come il P.I.S.T. al nuovo Gal e il Distretto Turistico che coinvolgono trentatré
comuni.
Le dichiarazioni dei colleghi Sindaci, che hanno aderito a questo nuovo percorso, ci fanno comprendere la grande
responsabilità del nostro territorio, geograficamente punto di incontro tra Province e esperienze amministrative diverse.
Il nuovo quadro ci conduce verso nuove sfide e ci dà anche lo slancio per continuare a costruire vere opportunità di
sviluppo culturale, sociale ed economico per il nostro vasto comprensorio dando a tutti la possibilità di cimentarsi secondo
le proprie inclinazioni per costruire il proprio futuro, e investire capitale umano ed economico liberi da condizionamenti,
sicuri di essere accompagnati da una classe politica capace di stare al fianco della società che governa, dando opportunità
e fissando regole chiare e trasparenti per permettere a tutti di operare alle stesse condizioni, per uno sviluppo locale
sostenibile.
Questa premessa è obbligatoria per ricordarci da dove partiamo, cosa abbiamo fatto, quali scenari abbiamo
avviato, quante opportunità si sono create e si stanno concretizzando. Senza il protagonismo di questi anni, immaginiamo
in quale stato di recessione o di arretratezza cronica si troverebbero le Madonie.
A dire il vero, questo impegno non è stato vissuto all’unisono dalla classe politica e dirigente di questo
comprensorio; molti sono rimasti alla finestra, altri sono stati assenti, alcuni scettici, altri volutamente hanno boicottato i
processi di cambiamento per continuare a esercitare un ruolo clientelare e mediocre.
Malgrado ciò, oggi i territori della Valle del Torto- Himera, del Parco delle Madonie, di Nicosia, di Resuttana, hanno
davanti sfide importanti e decisive che non si possono racchiudere solo dentro gli strumenti che l’Europa, lo Stato, la
Regione mettono a disposizione.
A mio modo di pensare dobbiamo essere protagonisti, a prescindere dalle misure di finanziamento che le istituzioni
menzionate mettono a disposizione, diventando ancora una volta attori protagonisti, confrontandoci sul “Futuro che
Vogliamo”.
Desidero proporre delle riflessioni nell’auspicio che si possa aprire un confronto sulle idee e sui progetti utili per
dare occasioni di crescita sostenibile nei vari comparti del nostro comprensorio nel quale vivono più di
centotrentacinquemila abitanti.
Il comparto agricolo, se riusciamo a ridare un ruolo fondamentale a tale settore, può diventare uno degli elementi di
rilancio creando lavoro e presentarci nei mercati internazionali con prodotti unici e di alta qualità che permetteranno al
nostro comprensorio di essere percepito sempre di più come territorio da gustare, vivere e imitare.
Le filiere da valorizzare sono sicuramente quella del grano, del pane e della pasta con tutti i suoi derivati.
Incrementando la produzione di grano “controllato”, rimettendo a coltura i nostri terreni, favoriremmo l’occupazione
e bloccheremmo la speculazione delle multinazionali. Tutto ciò è possibile organizzando un consorzio che garantisca una
filiera che vede i produttori di grano, i molitori, i panificatori, insieme, per offrire prodotti di qualità.
Valorizzare il comparto delle carni, l’allevamento di animali offrendo prodotti genuini e controllati, trasformerebbe il
macello di Ganci in una struttura comprensoriale, con annessa stalla di ingrasso per bovini. La normativa prevede un
contributo per l’ingrasso destinati alla macellazione creando inoltre spazi di sosta per i suini, caprini, ovini.
Diamo spazio a un consorzio che si occupi della filiera delle carni, stabilisca i prezzi, i percorsi per garantire la
qualità, assicuri un sicuro reddito per gli allevatori. Trasformiamo il macello di Castelbuono in laboratorio per la lavorazione
delle carni dove gli operatori (macellai, ristoratori ecc…) possono approvvigionarsi delle carni di cui necessitano. Il macello
di Castellana Sicula si dovrà convertire in salumificio per la trasformazione e produzione di carni insaccate tipiche. Inoltre
costruire un macello o acquistare un macello mobile per lavorare le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio, ecc) oggi è
impossibile allevare questi animali in quanto non vi sono strutture dove poterli macellare, siamo costretti a mangiare carni
che ci impongono i grandi allevatori del nord. E’ semplice comprendere quanto lavoro e capitali possiamo attivare
direttamente e indirettamente favorendo la qualità delle carni, e dei consumi, dando slancio all’economia locale.
Il patrimonio monumentale e culturale che coinvolge gli enti locali, la Chiesa e i privati cittadini occorre gestirlo con
un’unica reggia. Questo percorso di valorizzazione, oltre a essere attrattore turistico del territorio, può creare tante
occasioni di lavoro che permettano ai giovani, organizzati in associazioni, cooperative ecc… di esprimere le proprie
professionalità.
Aprire i musei, le chiese, i monasteri, i santuari, le dimore e i palazzi storici, i castelli; creare itinerari per conoscere
le nostre tradizioni agricole, artigianali; fare conoscere le nostre tradizioni religiose e folcloristiche, sono occasioni che
possano creare posti di lavoro, per servizi che i turisti richiedono.
Lo stesso dicasi sul ricco patrimonio ambientale naturalistico del nostro territorio riattivando gli orti montani, fruendo
i monumenti della natura, proponendo percorsi ambientali a piedi, a dorso d’asino, a cavallo, con la bicicletta, realizzando
una rete di piste di montabaik e pareti attrezzate per gli appassionati della bio diversità di cui le Madonie e la Sicilia sono
ricche.
Parlando di turismo e di cultura è possibile ipotizzare scelte condivise tra i (trentatré) comuni per offrire servizi di
qualità, mettendo in atto alcune buone pratiche che ci permettano di uniformare alcune scelte di gestione territoriale.
Mi viene da pensare alla raccolta, recupero, lavorazione, smaltimento, dei rifiuti solidi urbani. Fondere in un’unica
società l’Ato 5 e l’Ato 6 che comprendono i comuni di che trattasi, potenziare la raccolta differenziata al 70% con il porta a
porta, potenziare l’impianto di compostaggio di Castelbuono, rendere produttiva la discarica di Castellana Sicula, attivare la
discarica di Collesano, realizzare un termovalorizzatore che trasformi in energia i residui dei rifiuti provenienti dalla raccolta
differenziata.
Lavorare per una società di gestione delle risorse e degli impianti per la distribuzione idrica che operi dalla
captazione, distribuzione, manutenzione fino alla riscossione della tariffa.
Realizzare un sistema di mobilità pubblica che colleghi meglio i trentatre comuni, che intercetti la rete ferroviaria e
che preveda postazioni di collegamento presso la stazione ferroviaria di Castelbuono, Campofelice e Termini. Prevedere
delle stazioni per pullman che transitano tra Catania, Palermo e Messina effettuando fermate a Resuttano, tre Monzelli ,
Scillato, Buonfornello, e Castelbuono, attivando un numero adeguato di mini pulmini a metano che servano tutto il
comprensorio adottando prezzi politici per i residenti e tariffe di servizio per i turisti o i fruitori esterni al territorio dando
copertura al servizio con una tassa di scopo; in questo modo permetteremo a chi vuole vivere i nostri territori di avere
servizi pubblici efficienti.
Realizzare delle aree a parcheggio nei vari comuni, con una progettazione unica e una gestione comune
rendendola economicamente sostenibile, che permetta di liberare i nostri centri storici dalla presenza delle macchine
adottando una politica condivisa nella gestione del traffico urbano, attuando identici provvedimenti per realizzare zone a
traffico limitato e aree pedonali.
Parlando di turismo, dobbiamo avere il coraggio di riqualificare l’offerta collegata alla fruizione dell’area costiera che
va da Termini fino a Pollina. Non sottovalutando il grande patrimonio ambientale che rappresenta le Madonie.
La mia proposta è la seguente:
spostare le poche industrie che insistono sull’area industriale di Termini Imerese e localizzarli nella zona industriale di
Mulinello o del Tittanio. Non coccoliamo più la Fiat anzi, invitiamola a spostarsi in altri siti. Chiediamo all’Enel parametri di
alta qualità ambientale e riconvertiamo tutto il territorio da Termini a Pollina riqualificandolo con adeguate infrastrutture
(spiagge attrezzate, parchi, parcheggi, metropolitana in superficie leggera, area servizi e commerciale, siti dove allocare
strutture alberghiere di alta classe ed ostelli con una concezione moderna, centri benessere e qualsiasi altra attrezzatura o
struttura che possa offrire servizi di qualità).
Sottoscrivere un protocollo di intesa tra tutti i comuni coinvolti impegnando gli operatori agricoli a produrre prodotti
biologici facendo rete tra le varie filiere attivate nei vari settori.
Le mie riflessioni coinvolgono il mare, le spiagge, il patrimonio monumentale, culturale e ambientale dei nostri
comuni, i prodotti agricoli (grano, carciofi, manna, arance, limoni, legumi, uva, olive, pomodori) che bisogna qualificare nella
produzione e nella commercializzazione, allevamenti con i prodotti caseari, la sapienza e la scienza dei nostri artigiani e
della nostra gastronomia, la cordialità di donne e uomini che hanno saputo elevare a cultura il senso dell’ospitalità.
Riqualificare il nostro territorio riconvertendo il patrimonio edilizio esistente senza occupare altro territorio, offrendo
al Mondo progetti seri e sostenibili.
Ai centotrentamila cittadini di questo grande comprensorio, che ormai identifichiamo in “una città”, voglio ricordare
gli strumenti che attualmente operano nel territorio: Ente Parco (tutela e salvaguardia), Gal (filiera agro alimentare),
So.Svi.Ma. (agenzia di sviluppo- energie rinnovabili), Consorzio Universitario (studio ricerca innovazione), Distretto Turistico
(politiche condivise sul turismo), Pist, due Ato rifiuti, tre Distretti Socio Sanitari, questi strumenti non devono essere
strumenti di potere ma occasioni per creare servizi ed opportunità di gestione sostenibile dei nostri territori.
È naturale che tutto ciò passi in una concertazione con la politica Nazionale e Regionale coinvolgendo le Province,
le Organizzazioni di Categoria, Professionali e i Sindacati.

Con sentita stima auspicando un ricco confronto cordiali saluti.

Il Sindaco di Castelbuono
Mario Cicero

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