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Movimenti oculari e training visivo
Tutti i movimenti oculari sono migliorabili dal
training visivo.
Nei programmi di allenamento visivo si
attribuisce grande importanza al miglioramento
della consapevolezza, accuratezza e controllo
dei movimenti oculari.
Il miglioramento di questi già di per sé produce
più efficienza nello svolgimento di alcune
funzioni come la lettura o gli sport e aiuta a
prevenire alcuni deterioramenti funzionali del
sistema visivo.
Innervazione dei muscoli
oculomotori
Legge di Sherrington
lll nervo cranico Oculomotore Comune: retto
mediale, retto superiore, retto inferiore, obliquo
inferiore.
IV nervo cranico Trocleare: obliquo superiore.
VI nervo cranico abducente: retto esterno.
Un impulso di contrazione su un muscolo
corrisponde ad uno di rilassamento sul suo
antagonista (legge di Sherrington o di
innervazione reciproca).
Innervazione dei muscoli oculomotori.
Legge di Hering
o della corrispondenza motrice
o dei muscoli agonisti contro laterali
Fixation point
Diplopia fisiologica e training visivo
La diplopia fisiologica è molto usata per procedure di
allenamento visivo.
Essa fa parte delle procedure dette antisoppressive in
cui la persona è in grado controllare l’attività simultanea
dei due occhi.
Infatti se una delle due immagini diplopiche sparisce vuol
dire che un occhio non sta partecipando al processo
visivo.
Se guardando una mira vicina sparisce una delle due
lontane, l’occhio coinvolto è quello dello stesso lato
dell’immagine mancante; se guardando la mira lontana
sparisce una delle due vicine l’occhio coinvolto è quello
del lato opposto a quello dell’immagine mancante.
Ampiezza della visione binoculare
L’ampiezza della visione binoculare non copre tutto il
campo visivo binoculare, ma una buona parte di questo.
Entro questo ventaglio
grazie alla visione
binoculare è possibile
che si realizzi lo scopo
per cui la natura ha
perfezionato il
meccanismo della visione
binoculare:
la stereopsi.
La capacità fusionale
Il cervello dispone di un sistema di
compensazione che entro certi limiti rifinisce le
imperfezioni di puntamento degli occhi.
È come se un catenaccio o una sorta di colla
tenesse insieme i due occhi.
Questo catenaccio è la capacità fusionale.
Essa può essere molto tenace e compensare
difetti di puntamento anche gravi o essere molto
tenue e cedere a disallineamenti anche lievi.
Questa capacità è migliorabile tramite apposite
procedure di allenamento visivo.
Fusione motoria e sensoriale
Per fusione sensoriale si intende tutto ciò
che il sistema percettivo compie per
fondere le immagini retiniche dei due
occhi.
Per fusione motoria si intende tutto ciò che
il sistema oculomotorio compie per
allineare simultaneamente le immagini
retiniche dei due occhi.
I tre gradi di fusione
Affinché si ottenga una buona fusione
delle immagini dei due occhi, occorre che
ci siano tre condizioni percettive detti gradi
di fusione.
Fusione di primo grado: gli occhi devono
percepire entrambi (visione simultanea).
Fusione di secondo grado o piatta, le due
immagini si devono fondere in una sola.
Terzo grado di fusione è la stereopsi.
Visione simultanea
Se uno solo dei due occhi percepisce, si può non essere
consapevoli che l’altro non vede se quest’ultimo compie
una soppressione visiva.
Per evidenziare se entrambi gli occhi percepiscono
simultaneamente occorre utilizzare dei metodi detti
bioculari.
Si fa sì che gli occhi vedano singolarmente ma in un campo
binoculare.
Di solito si usano prismi verticali (uno con la base alta su un
occhio ed uno con la base bassa sull’altro), test polarizzati
(si associano occhiali e target polarizzati) o occhiali rosso
verdi (detti anaglifici) con target rosso verdi.
I prismi inducono una diplopia, con i polarizzati e gli
anaglifici un occhio percepirà un’immagine del target e
l’altro l’altra.
Se si percepiscono due immagini simultaneamente c’è
visione simultanea, se una sola c’è visione singola e
soppressione dell’occhio a cui sparisce l’immagine.
Fusione di secondo grado
piatta
Per evidenziare se c’è fusione di secondo grado
si usano lenti anaglifiche (filtri che fanno passare
solo determinate lunghezze d’onda) rosse o
rosse e verdi. Il rosso viene detto verde privo ed
il verde rosso privo.
Se i due occhi fondono, anteponendo un filtro
rosso davanti ad un occhio, una mira bianca si
colorerà d’arancione (bianco + rosso), altrimenti
se l’occhio col filtro sopprime la mira rimarrà
bianca. La mira si percepirà rossa se a
sopprimere è l’occhio senza filtro.
Le luci di Worth
È un test valido sia per il test di visione simultanea che per
la fusione di secondo grado e per evidenziare
disallineamenti elevati senza soppressione.
Si proiettano quattro luci, due verdi, una rossa ed una
bianca, disposte a croce.
Si fa indossare un occhiale rosso verde.
L’occhio col filtro verde (rosso privo) vedrà solo le luci verdi
e quella bianca anch’essa verde.
L’occhio col filtro rosso (verde privo) vedrà la luce rossa e
quella bianca anch’essa rossa.
Se il soggetto vedrà quattro luci di cui due verdi, una rossa
e quella bianca si colora di arancione c’è fusione di
secondo grado.
Se vedrà solo tre verdi o solo due rosse c’è soppressione
dell’ occhio col filtro dello stesso colore delle luci non viste.
Può succedere che si vedano cinque luci, due rosse e tre
verdi dissassate rispetto alla loro posizione reale, vuol dire
che non c’è fusione di secondo grado, non c’è
soppressione ma diplopia.
Luci di Worth
Statico Dinamico
La stereopsi, terzo grado di fusione
Come già detto, una delle abilità maggiori indotte dalla
binocularità è la possibilità di vedere in 3D (visione
tridimensionale).
Essa avviene a causa della differenza prospettica con
cui sono percepite le immagini dei due occhi per la
distanza presente tra essi.
3D significa non solo largo (asse x) e alto (asse y) ma
anche profondo (asse z).
Una perfetta stereopsi è possibile solo quando c’è una
perfetta binocularità.
Quando questa è labile o assente la stereopsi è
deficitaria o assente.
Test per la visione steroscopica
Vari test per la valutazione della visione
stereoscopica.
Titmus Lang stero test
Polarizzato randomizzato
La percezione della profondità
monoculare
Chi non può percepire lo spazio
stereoscopicamente può comunque
sfruttare degli indizi che possono indicare
la profondità.
Gli indizi monoculari di profondità: