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VOLONTARIATO
Una guida per presentare progetti e richieste di contributo
Scadenza pag. 7
Il formulario pag. 13
Fonti pag. 20
Pensare in modo progettuale e scrivere progetti rispondendo ai bandi sono due modi di
procedere in contrapposizione tra loro?
Teoricamente no. Anzi, il secondo dovrebbe essere la logica conseguenza del primo, anche
se nella realtà quotidiana delle organizzazioni questi due aspetti sono spesso distanti se non
addirittura antagonisti. In parte questo accade perché si confonde il processo progettuale con la
stesura del progetto, cioè si scambia l'insieme di tutte le azioni, riflessioni e verifiche che
conducono da un'idea alla sua realizzazione ed alla sua verifica, con quella singola azione specifica
di scrivere un progetto. Nel corso degli anni, grazie o a causa dell'aumento delle possibilità di
ottenere finanziamenti attraverso la presentazione di progetti, questi due elementi si sono sempre
più sovrapposti.
Molte organizzazioni hanno supposto di lavorare per progetti solo per il fatto che sapevano
scrivere dei progetti, li sapevano "presentare" e riuscivano anche a farseli finanziare. Si dimentica,
però, la dimensione processuale. Le idee, le azioni, i risultati sono in relazione tra loro in modo
complesso e articolato: lavorare per progetti vuol dire anche essere in grado di leggere questa
complessità e tentare di governarla in itinere e non a priori.
Il progetto scritto non solo è una parte dell'intero processo, ma una parte limitata e
incompleta, che va costantemente aggiornata e verificata. A questa distorta percezione ha
contribuito in modo specifico la modalità del "bando". Il sistema dei bandi progettuali ha avuto
sicuramente molti meriti e vantaggi: ha permesso di dare dei criteri omogenei per la presentazione e
la selezione dei progetti, ha introdotto alcuni concetti fondamen-tali per innovare i processi
progettuali, ha facilitato la connessione tra la parte economica e quella contenutistica e altro ancora.
Ma l'introduzione di questa modalità e lo sviluppo dei formulari hanno, nel contempo, promosso
una sorta di "pigrizia progettuale". Sostanzialmente si è passati da un processo del tipo:
idea > progetto > ricerca delle fonti di finanziamento;
a uno del tipo:
fonte di finanziamento > adattamento idee progettuali > compilazione del formulario.
Cos'è un progetto?
Un progetto si può definire come “una serie di attività miranti a obiettivi chiaramente
stabiliti entro un periodo temporale limitato e con un budget definito” (fonte: European Commission
– EuropeAid Cooperation Office, Project Cycle Management Guidelines, Bruxelles 2004, pag. 8.)
Le fasi di un progetto
Un progetto si suddivide in n. 4 fasi: l’ideazione, la pianificazione, la realizzazione e la
chiusura.
L’ideazione del progetto inizia con la prima formulazione di un’idea ed è dedicata all’analisi
preliminare del problema e degli obiettivi, dei partner, della tipologia di attività e dei risultati attesi.
Questa prima formulazione del progetto dà origine alla scheda di progetto: un documento
riassuntivo che illustra le sue linee strategiche, utile ai partner del progetto per decidere se
procedere alla definizione del progetto in dettaglio, oppure abbandonarlo.
La pianificazione porta a compimento l’attività di progettazione iniziata con la fase
precedente: vengono definiti il piano dettagliato delle attività, le risorse professionali, i mezzi
necessari, lo sviluppo temporale del progetto e il piano economico-finanziario. Si giunge così al
piano dettagliato di progetto, che nel caso di richiesta di finanziamento è un formulario strutturato.
Sulla base di questo documento, i partner e l’ente finanziatore decidono se dare avvio all’iniziativa,
assegnando le risorse necessarie.
La realizzazione rappresenta la parte operativa vera e propria. Vengono qui realizzate le
attività pianificate, rispettando i vincoli temporali e finanziari prefissati. L’obiettivo è la creazione
dei prodotti e servizi previsti nel piano entro la conclusione del progetto. Durante questa fase si
intensificano le attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione in itinere.
La chiusura è dedicata alla valutazione retrospettiva del progetto e dei risultati conseguiti.
Essa, inoltre, è caratterizzata da una serie di attività amministrativo-gestionali per la conclusione di
tutti gli adempimenti. La valutazione in fase di chiusura ha anche un significato per la realizzazione
di futuri progetti: qui si decide cosa del progetto rimane come esperienza positiva (competenze
apprese, relazioni instaurate, visibilità acquisita…) da valorizzare in futuro e quali sono gli aspetti
critici sui quali è necessario riflettere e apportare delle modifiche, in caso di progetti futuri analoghi.
In questo modo si giunge alla chiusura del ciclo: la conclusione di un progetto è – nel migliore dei
casi – l’occasione propizia per l’avvio di un nuovo progetto. Il ciclo di progetto ha perciò tre
caratteristiche essenziali:
• ciascuna fase è chiaramente distinta dall’alta per l’obiettivo e le procedure messe in atto;
L’ideazione del progetto è una fase molto importante alla quale bisogna dedicare attenzione
e tempo. In questo stadio si selezionano e individuano le problematiche a cui si vuol dare risposta e
si inizia a ipotizzare le possibili strategie d’intervento per risolverle. Gli esiti di queste analisi
costituiscono la base da cui si sviluppa il progetto, le sue fondamenta.
In questa fase si esaminano in profondità: il contesto di riferimento, il problema, gli obiettivi, i
portatori di interesse o stakeholder.
Il contesto di riferimento: un progetto ben pianificato, che si rivolga ai reali bisogni dei
gruppi beneficiari, prende le mosse da un’analisi del contesto in cui si vuole intervenire. Tale analisi
viene effettuata per conoscere le caratteristiche, i bisogni, le risorse del contesto geografico,
demografico, sociale, culturale ed economico in cui si situa il progetto.
È un processo conoscitivo che consente di centrare l’obiettivo del progetto e che permette di:
• ottenere una visione d’insieme del contesto nel quale si svilupperà;
• conoscere le organizzazioni presenti nel territorio che hanno maturato esperienza nell’ambito del
progetto, per valutare lo sviluppo di eventuali sinergie;
• verificare i vincoli e le opportunità offerte dall’ambiente di riferimento.
La raccolta di informazioni articolate circa il contesto in cui si opererà consente di disegnare
al meglio il progetto, dunque di definire le caratteristiche e le modalità di intervento dello stesso, in
modo tale da garantirne maggiori possibilità di successo.
Il problema cui si intende dare risposta: l’identificazione del problema deve descrivere la
Leggere un bando
Molto spesso uno dei più grandi deterrenti di fronte alla progettazione su bando è proprio la
quantità di fogli scritti che una persona si trova davanti: delibere quadro che definiscono le linee
politiche generali, delibere specifiche attuative, bandi veri e propri, formulari da riempire e tanti
allegati necessari per la compilazione.
In alcuni casi è possibile arrivare a diverse centinaia di pagine scritte, ma anche nei casi più
semplici occorre fare fronte ad alcune decine di fogli.
Il secondo problema che si incontra è il modo in cui i contenuti sono espressi (spesso con un
linguaggio legislativo e tecnico di settore) e come sono elaborati graficamente sui fogli di carta o
all'interno dei siti.
Infatti chi scrive un bando segue un proprio schema logico rispetto alla sequenza degli
argomenti e dei temi trattati e questa logica, oltre che differire da bando a bando, è spesso diversa
da quella di chi legge. Il problema è quindi di orientamento da una parte e di ordine logico dall'altra.
Ovvero, è necessario dotarsi di una bussola mentale per districarsi tra le "fitte selve" create dalle
parole e, nel contempo, occorre imparare a scegliere la sequenza logica con cui cercare e
riorganizzare le informazioni, sapendo che in molti casi un'informazione è discriminante per quella
successiva o può determinare l'interruzione della lettura del bando stesso.
Quali sono le informazioni da ricercare nella lettura di un bando? Possiamo individuare: la
scadenza, i soggetti ammissibili, i progetti ammissibili, i destinatari, i vincoli temporali ed
economici.
Scadenza
La prima informazione da cercare è proprio la scadenza del bando. Sembra banale e ovvio,
ma così non è; spesso si viene a conoscenza di bandi, in prossimità o addirittura dopo la scadenza
dello stesso. Capita, alle volte, di leggere interamente il bando e scoprire solo alla fine (di solito la
data di scadenza non è mai all'inizio degli scritti) che in realtà è stata una fatica inutile.
Diversi sono gli elementi che possiamo ricercare in merito alla scadenza. Rimane ovvio che
se il bando non è già scaduto dobbiamo capire quanto tempo abbiamo per compiere tutte le azioni
connesse a quella domanda, tenendo conto di quanto è stato scritto anche nei precedenti articoli sul
processo di progettazione; ovvero non si tratta solo di compilare un formulario (azione che a una
persona minimamente esperta non richiede molte giornate di lavoro), ma di costruire o riadattare al
bando idee progettuali.
Ma non basta perché possiamo anche cercare di capire (nel bando stesso o in testi ad esso
correlati) se esistono e quali sono altre possibili scadenze; esistono infatti alcuni bandi detti "aperti",
ovvero bandi che hanno, oltre ad una scadenza specifica, anche periodi di presentazione ripetuti nel
tempo. Inoltre dobbiamo capire se quel bando ha una cadenza di uscita regolare e predefinita.
Soggetti ammissibili
All'interno dei progetti è possibile svolgere azioni rivestendo ruoli diversi; nella realtà
vengono utilizzate differenti espressioni e termini per definire la posizione ricoperta all'interno di un
progetto. Utilizziamo nel presente scritto la terminologia più usata all'interno della progettazione in
ambito europeo anche se è importante, al di là del nome, la posizione ricoperta.
Promotore: ovvero il soggetto che promuove, coordina, tiene le fila anche amministrative
del
progetto.
Attuatore: ovvero colui che realizza le azioni o alcune di esse.
Partner: ovvero soggetti che collaborano o partecipano ad alcune azioni senza che queste
però siano determinanti nella realizzazione del progetto complessivo. I partner possono essere attivi,
ovvero svolgere delle azioni, o passivi, ovvero essere coloro che ricevono alcune azioni specifiche.
In alcuni casi promotore e attuatore possono coincidere; in alcuni bandi devono essere
obbligatoriamente diversi e l'ente può rivestire un ruolo in base alla sua natura giuridica. Ad
esempio alcuni bandi prevedono che il promotore sia una Pubblica Amministrazione, che a sua
volta identifica sul territorio enti del Terzo settore come enti attuatori delle azioni. In questa fase,
quindi, dobbiamo vedere cosa prevede il bando rispetto ai soggetti che possono presentare il
progetto, quali requisiti devono avere in merito alla forma giuridica, quale la natura dell'ente,
indicazioni in merito alla grandezza dell'organizzazione, alla sua collocazione territoriale e così via.
Infine dobbiamo collocare questa analisi all'interno della riflessione più ampia; in alcuni casi
troviamo un bando a cui non possiamo partecipare direttamente, ma che possiamo proporre ad altri
enti, collaborando con essi per la presentazione e realizzazione. A titolo di esempio vediamo come
sono individuati, dal Bando per il sostegno alla Promozione del Volontariato 2013 del Ce.Se.Vo.Ca.,
i soggetti ammissibili:
Art. 3 - Beneficiari
Possono presentare richieste di contributo le Associazioni di Volontariato, iscritte e non iscritte nel
Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, con sede legale e operativa nella provincia di
Foggia e nei Comuni di Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia che organizzino attività
e iniziative di volontariato, anche in collaborazione con istituzioni ed enti locali.
Capito che possiamo partecipare al progetto e che siamo ancora in tempo per presentarlo,
prima di metterci a compiere la fatica di trasformare il nostro progetto nel formulario, dobbiamo
prestare ancora alcune attenzioni. Ogni bando definisce delle priorità di attenzione o delle linee
esclusive e degli strumenti attuativi realizzabili. Ovvero un bando può definire che i progetti
debbano occuparsi di un certo problema o che possono essere finanziati solo certi tipi di intervento
o certi servizi. Questa analisi ci serve per capire se la nostra idea progettuale può trovare una
collocazione o se questo non è il bando adatto, consentendoci così di decidere se procedere nel
lavoro o se tralasciare. Nel Bando per il sostegno alla Promozione del Volontariato 2013 del
Ce.Se.Vo.Ca., sono ammissibili i seguenti progetti:
Beneficiari e Destinatari
I soggetti beneficiari sono coloro che beneficiano e gestiscono i finanziamenti; i soggetti
destinatari sono coloro che usufruiscono delle azioni messe in campo dal progetto.
Nei bandi dobbiamo reperire eventuali vincoli particolari rispetto ai destinatari del progetto.
Svolte queste brevi analisi si può decidere se e come il bando ci può riguardare e quindi se
vale la pena di proseguire nella nostra lettura più approfondita, da cui far emergere i vincoli di cui
tener conto nella compilazione del formulario o del progetto. Esistono bandi scritti bene e quelli
scritti male, vi sono bandi che evidenziano in modo chiaro e leggibile gli elementi attraverso una
struttura logica rigorosa e quelli che utilizzano logiche perlomeno poco intelleggibili, ma se ci
costruiamo un nostro personale modo di leggere tra le righe, le analisi descritte in queste pagine non
richiedono più di una ventina di minuti e se questo ci permette di cogliere una opportunità non è
tempo perso inutilmente.
Vediamo, a titolo di esempio, cosa prevede il Bando Carceri 2013 della Fondazione Con il
Sud, in merito ai beneficiari e ai destinatari:
Beneficiari
Possono presentare una Proposta di Progetto, in qualità di Soggetto Responsabile
ed eventualmente accedere ai finanziamenti della Fondazione, tutte le organizzazioni senza scopo di
lucro aventi una delle seguenti forme:
a) associazione (riconosciuta e non);
b) cooperativa sociale o consorzio di cooperative sociali;
c) ente ecclesiastico;
d) fondazione.
Il Soggetto Responsabile deve essere costituito in prevalenza da persone fisiche e/o da
associazioni, cooperative sociali o loro consorzi, enti ecclesiastici e/o fondazioni.
Nello suo Statuto, il Soggetto Responsabile dovrà avere uno scopo attinente alla tematica
dell’Iniziativa.
Il Soggetto Responsabile, costituito in una delle forme citate, ai fini dell’ammissibilità, deve
possedere i seguenti requisiti:
a) essere stato costituito prima del 2 gennaio 2011 in forma di atto pubblico oppure di scrittura
Dopo aver accertato che il bando in questione può avere una certa attinenza con la nostra
idea e che abbiamo tutti i requisiti per parteciparvi, dobbiamo iniziare il lavoro di lettura attenta dei
dettagli necessari per la compilazione della domanda o del formulario. Nel fare questo dobbiamo
tenere conto che ogni bando pone dei vincoli, mette dei limiti a ciò che è possibile chiedere e sulle
possibili modalità di realizzazione del progetto stesso. Possiamo distinguere i vincoli in; economici,
temporali, procedurali.
Vincoli economici
Possiamo dire che i vincoli economici sono di varia natura, alcuni relativi all’insieme dei
progetti finanziabili ed altri specifici per la realizzazione del singolo progetto.
Quasi tutti i bandi definiscono in modo chiaro l’ammontare complessivo delle risorse
economiche a disposizione per il finanziamento dei progetti che saranno ritenuti ammissibili; in
molti casi sono anche evidenziate le suddivisioni interne al budget complessivo. La divisione può
essere relativa alle aree territoriali. Fatto questo calcolo preliminare è possibile analizzare i vincoli
economici interni al progetto. Quasi tutti i bandi prevedono, anche se con livelli di dettaglio molto
diversi tra loro, dei vincoli rispetto ai costi massimi ammissibili per le singole voci di costo.
Ad esempio vi possono essere dei limiti rispetto al costo di certe prestazioni, alcune
tipologia di spesa non possono superare una percentuale del costo complessivo del progetto, certe
spese sono riconoscibili solo a certe condizioni e così via.
E’ importante andare a verificare questi vincoli prima di iniziare a scrivere nel dettaglio il
progetto perché alcuni parametri potrebbero non essere congruenti con la nostra idea progettuale.
Spesso ad esempio uno dei vincoli è relativo alle spese per acquisto, affitto e ristrutturazione di beni
immobili; se la nostra idea è di ristrutturare un immobile per farci un certo tipo di servizio, quel
bando non sarà adatto e sarebbe quindi inutile proseguire nel lavoro di progettazione o dovremmo
modificare completamente il taglio di ciò che stiamo ipotizzando.
Infine altro elemento, oramai presente nella quasi totalità dei bandi, è il “cofinanziamento”.
La voce cofinanziamento, introdotta molti anni fa dai progetti europei ed ora presente anche
in alcuni bandi di privati e Fondazioni, ha una sua logica precisa: l’ente finanzia il progetto a patto
che il soggetto che lo realizza investa proprie risorse economiche ed umane. Questa logica, in parte
ereditata dai progetti europei rivolti alle aziende private profit (Molte aziende, molte attività
agricole ed altre attività economiche sono state finanziate in questi anni dai fondi europei, con il
presupposto che, essendo profit, il supporto economico non doveva essere esaustivo e soprattutto
necessario alla continuità dell’attività).
Spesso complica le cose a chi, come il più delle volte accade nel mondo del volontariato,
non ha altre risorse e non trae utili dalla proprie attività; utili tali da poter essere reinvestiti in altri
Vincoli temporali
Ma i vincoli economici non sono gli unici. Dobbiamo anche analizzare quali vincoli
temporali il bando pone. La durata massima è il primo elemento che dobbiamo identificare; quasi
sempre i bandi definiscono un tempo massimi entro cui il progetto andrà realizzato, delimitando in
questo modo le tipologie di azioni realizzabili e la loro possibile realizzazione. Sapere questo dato
ci permette di capire se l’orizzonte temporale che noi avevamo previsto è coerente con quanto
espresso dal bando o se possiamo/dobbiamo ridefinire altri confini, magari attraverso la
scomposizione del progetto in sotto-progetti, per le azioni che avevamo previsto. Altro dato da
ricercare, anche se non sempre è espresso o è posto in modo chiaro e coerente è la data entro cui il
progetto deve terminare. In alcuni casi la data di fine è in relazione alla effettiva data di inizio del
progetto, coincidente con il momento di stipula dell’atto formale tra l’ente erogatore e l’ente
realizzatore del progetto, mentre in altri la data è indipendente, ovvero è fissata a priori in un dato
momento. Questa seconda modalità è estremamente problematica perché spesso a causa dei ritardi
burocratici nella approvazione del progetto, nella stipula della convenzione ed altri imprevisti di
percorso, il progetto riesce a partire molto a ridosso della data di scadenza, costringendo a realizzare
in tempi molto compressi azioni previste in un modo completamente diverso.
Vincoli procedurali
Infine esistono altri piccoli vincoli da analizzare. Il più delle volte il bando prevede
specifiche modalità di presentazione, che vanno rispettate, pena la non ammissibilità del progetto.
Tra queste possiamo ricordare l’utilizzo dei formulari appositamente predisposti e i facsimili della
domanda di presentazione che prevedono la presenza di alcuni dati specifici. Bisogna poi verificare
la data entro cui va presentata la domanda, controllando bene se viene considerata la data di
spedizione o la data di arrivo; in alcuni casi il progetto deve arriva entro e non oltre una certa data
(Fa fede la data di protocollo di arrivo), indipendentemente dal mezzo con cui la domanda perviene
e dalla data in cui è stata spedita. Infine vale la pena controllare se sono esplicitamente previste
Scrivere un progetto
Non è certamente possibile definire il momento esatto in cui nasce una idea progettuale e da
chi esattamente viene formulata; nasce nel momento in cui un assessore decide di aprire un nuovo
servizio o nel momento in cui un genitore si rivolge al comune per chiedere di essere aiutato in quel
suo specifico bisogno o quando un gruppo di operatori propone una analisi dei bisogni della
popolazione di quel territorio?Ma forse non èmolto importante definire come nasce; la cosa
significativa è che alcune delle idee, che si “muovono” all’interno del territorio via via inizino a
trasformarsi in processi progettuali, altre invece si perderanno senza trasformarsi in nessuna azione
concreta. In questa fase è necessario definire qual è la situazione che vogliamo modificare e verso
cosa desidereremmo farla evolvere, maturare e/o modificare. Operativamente si tratta di descrivere
il problema e la situazione raccontandone le peculiarità, la fonte da cui sono generati, il come si
manifestano sul territorio, quali sono le ipotesi di cambiamento; in questa fase si parla di percezioni
soggettive dei problemi poiché i dati che si hanno a disposizione per formulare questa lettura sono
dati disordinati, parziali e non organizzati e si basano su sensazioni. Il punto di partenza è costituito
dalle conoscenze di cui già si dispone, ma anche dai diversi punti di vista esistenti in un territorio
rispetto ad un determinato fenomeno.
L'esplicitazione del sistema di premesse, che vanno dall’identità di chi pensa al progetto e
poi intende realizzarlo al quadro valoriale e politico a cui si fa riferimento, è il primo passo da
compiere nello sviluppo di un processo di progettazione.Occorre che siano chiare le caratteristiche
degli attori che intendono portare avanti il processo progettuale e i presupposti che li
determineranno nelle azioni e nellametodologia di lavoro. Definire le premesse è necessario per la
verifica ed è un atto di trasparenza verso i soggetti che si intende coinvolgere e verso i fruitori del
progetto. L’esplicitazione del sistema valoriale e politico di riferimento riguarda i diversimo di di
leggere la realtà e i significati che le si attribuiscono. Essi portano a conoscenze, a ipotesi differenti,
a modalità operative talvolta contrastanti ed è quindi di fondamentale importanza esplicitarli e
condividerli con chi parteciperà al progetto. I progetti hanno le basi nella “visione del mondo” che
ciascuno ha, e si traducono in una serie” di parole chiave” che verranno poi inserite nel testo del
progetto. Esistono due livelli di premesse: uno teorico, derivato da quello che altri hanno scritto e
teorizzato nel corso della storia, ed uno personale dato dall’insieme delle esperienze rielaborate, che
si evidenzia nell’attribuzione di significato alle parole chiave che vengono scritte nei progetti.
L’idea di autonomia, di disabilità, di integrazione, di maturità e così via sono alla base delmodo di
percepire la realtà e sono i concetti che daranno una direzione al progetto stesso. Definire e
ridefinire le premesse consente lo sviluppo del processo di cambiamento; come in ogni campo
nell'esperienza umana non è possibile cambiare ciò che non si conosce. Senza tale consapevolezza
si rischia di compiere azioni operative incongrue o addirittura dannose per il processo di
trasformazione, senza peraltro capire "come mai".
Spiegare il problema
Il formulario
In questa parte del formulario si definisce il contesto territoriale e/o settoriale entro il quale
si realizza il progetto descrivendo la situazione di partenza (situazione data) sulla quale il progetto è
destinato ad incidere, mediante pochi e sintetici indicatori. Il contesto è rappresentato dalla ristretta
area territoriale di riferimento del progetto e dal settore di intervento dello stesso. E’ opportuno,
quindi, evitare di riportare indicatori a livello nazionale ed internazionale o politiche generali di
settore. Gli indicatori devono rappresentare in modo chiaro la realtà territoriale entro la quale è
Dopo tali passaggi è possibile definire con una certa precisione gli obiettivi del progetto.
Prima di fare questo, tuttavia, è importante che l’organizzazione formuli una dichiarazione della sua
mission (lo scopo principale che intende raggiungere), cioè della sua ragion d'essere, della sua
identità, dei suoi scopi e della sua unicità. Ciò potrebbe sembrare superfluo in quanto generalmente
si ritiene che i componenti siano consapevoli degli scopi statutari della stessa. Spesso però il mutare
del tempo e il ricambio naturale delle persone possono far perdere il senso della direzione originaria
con il rischio di elaborare progetti non coerenti con gli scopi dell'associazione e dunque non legati a
una strategia complessiva di lungo periodo. Il passaggio da compiere in questa fase è quello di
definire “la cosa ultima” che si intende raggiungere con il progetto, con le specifiche azioni ad esso
correlate; in altre parole è la definizione della direzione, del “dove si vuole arrivare”.
Gli obiettivi dovranno essere:
• chiari e comprensibili;
• misurabili (in particolare quelli specifici);
• realizzabili in un tempo determinato;
• verificabili.
Le azioni di un progetto
Definite le finalità e gli obiettivi, cioè “dove andare”, occorre anche interrogarsi su quali
metodologie e strumenti utilizzare, cioè su “come andare”. Esistono, infatti, modi diversi di
raggiungere un obiettivo e non tutte le metodologie sono coerenti con ogni obiettivo.
Bisogna passare così alla fase della programmazione, che vuol dire:
• declinare obiettivo generale in sotto obiettivi;
Risultati attesi
Il progetto intende:
• facilitare un processo di consapevolezza sociale e culturale maggiore per rifiutare e
contrastare comportamenti e relazioni violente
• aumentare il livello di conoscenza del fenomeno, in modo tale da intensificare le
collaborazioni dei vari servizi, migliorare la competenza degli operatori nel riconoscere la
"vittima", e individuare il problema
• ridurre i margini di comportamenti a rischio nei giovani fornendo loro chiavi di lettura della
realtà esterna, ma anche emozionale e relazionale
• raggiungere una fascia di popolazione maschile il più differenziata possibile:
dall'insegnante, al poliziotto, nel tentativo di incidere sul piano dei comportamenti
individuali e sociali
• rafforzare la rete multidisciplinare di servizi che attraverso metodologie e obiettivi comuni
sappia contrastare la diffusione del fenomeno
• sostenere e raccordare i vari servizi ( sostegno legale, psicologico,educativo-sociale...) in
modo tale da facilitare l'accesso e il contatto con le vittime
Indicatori di risultato
1. n. incontri di coordinamento della rete di attori coinvolti nel progetto;
2. n. incontri di formazione rivolta alle istituzioni e ai partner della rete;
3. n. di ore di formazione rivolte ai destinatari del progetto;
4. n. di allievi suddivisi per ente di appartenenza, coinvolti nelle attività formative;
5. n. di richieste di supporto e consulenza alla rete.
Il piano economico
La stima del costo complessivo di un progetto e delle fonti di finanziamento a sua copertura
rappresenta un altro aspetto centrale della pianificazione. L’obiettivo è giungere alla definizione del
budget preventivo, ossia dell’insieme delle risorse finanziarie in entrata e in uscita di un progetto da
realizzare. (Quando il budget si riferisce ad un progetto realizzato, si parla di budget consuntivo). Il
budget stima tanto i costi diretti quanto quelli indiretti. I primi sono le uscite che saranno effettuate
se, e solo se, il progetto sarà realizzato, mentre i secondi sono i costi che incidono sul progetto, ma
che saranno comunque sostenuti anche nel caso in cui il progetto non dovesse essere concretizzato.
Il monitoraggio e la valutazione
La chiusura di un progetto
Ogni progetto ha una durata prestabilita e quindi un termine ultimo di conclusione certo: si
tratta di una caratteristica fondamentale. Sono tre le condizioni che devono verificarsi perché il
progetto possa essere considerato concluso:
• le attività devono essere state portate a termine come previsto dal piano di progetto
(eventualmente emendato e rivisto in corso d’opera);
• gli adempimenti amministrativi e finanziari collegati alle attività devono essere stati
completati;
• (nel caso di finanziamento) l’ente finanziatore deve aver approvato in via definitiva il
contributo e liquidato l’ultima tranche di pagamento.
Ovviamente le tre condizioni non si verificano mai contemporaneamente. Per questo motivo
la chiusura di un progetto non è un singolo evento, ma una fase del ciclo di vita temporalmente
estesa che inizia con la conclusione delle attività previste all’approvazione del finanziamento.
Tra le definizioni di “progetto” abbiamo visto come la realizzazione di azioni miranti al
raggiungimento di un obiettivo entro limiti temporali certi sia un aspetto essenziale. In realtà, il
raggiungimento dell’obiettivo specifico entro la data di conclusione non costituisce condizione per
la chiusura del progetto: il progetto può considerarsi ultimato anche in caso di insuccesso. In tale
evenienza, l’intera storia del progetto andrà analizzata e vagliata per fare tesoro di questa esperienza
negativa.
La chiusura dovrebbe servire a valorizzare il progetto e i suoi risultati anche oltre la sua
conclusione. Ciò ha portato all’introduzione di alcuni concetti ormai entrati nella prassi di coloro
che operano in ambito sociale, culturale e formativo. In generale si parla di sostenibilità di un
progetto, intendendo in tal senso l’impatto che esso potrà avere anche dopo la sua conclusione. La
sostenibilità prende diverse forme, quali:
Teresa Petrocca
“La progettazione sociale”
www.c-progettosud.it
Giorgio Sordelli
Dispense per la stesura di un progetto.
http://www.sordelli.net/finanziamenti-progettazione-mainmenu-89/strumenti/testi-da-scaricare