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Cologno al Serio, 30 luglio 2000 Questa opera della collana editoriale ANDI
è stata realizzata con il contributo della
Talvolta un pensiero mi annebbia l’Io: son pazzi gli altri o son pazzo io?
A. Einstein
IL TRATTAMENTO
ODONTOIATRICO
DEL PAZIENTE
CON PATOLOGIA
BRONCOPOLMONARE,
NEUROLOGICA
E PSICHIATRICA
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE
DENTISTI
ITALIANI
Edizioni Promoass
AUTORI COLLABORATORI
Franco Martinelli
Laurea in Medicina e Chirurgia
Diploma di Specializzazione in Odontostomatologia
Diploma di Specializzazione in Chirurgia Generale
Dirigente Reparto di Odontoiatria presso l’Università degli
Studi di Padova
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo
(compreso i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati.
Per informazioni, richieste e distribuzione del volume rivolgersi a:
EDIZIONI PROMOASS, via Savoia 78, 00198 Roma – Tel. 06 8411482
Della stessa Casa Editrice:
- Formulario di terapia farmacologica per l’odontoiatra. Linee ragionate di terapia per gruppo Anatomico Chimico Terapeutico
(ATC), MONTAGNA F., FERRONATO G., Promoass 2000
- Formulario di terapia farmacologica per l’odontoiatra. Linee ragionate di terapia per patologia odontostomatologica e
emergenza, MONTAGNA F., FERRONATO G., Promoass 2000
- Il trattamento odontoiatrico del paziente con allergia, patologia gastrointestinale e renale, MONTAGNA F., SMACCHIA C.,
Promoass 1999
- Il trattamento odontoiatrico del paziente in gravidanza, nei primi anni di vita e disabile, MONTAGNA F., FERRO R.,
Promoass 1999
- Il trattamento odontoiatrico del paziente con patologia cardiovascolare, MONTAGNA F., Promoass 1998
- La responsabilità nella professione odontoiatrica, MONTAGNA F., DE LEO D., CARLI O., Promoass 1997
- Prevenzione delle infezioni in odontoiatria: epatiti e Aids, MONTAGNA F., Promoass 1996
La ricerca e l’esperienza clinica ampliano costantemente le nostre conoscenze in odontoiatria soprattutto in relazione alle mo-
dalità terapeutiche e ne consegue la necessità di un continuo aggiornamento dei parametri diagnostici e terapeutici.
Le indicazioni e le dosi dei farmaci citati in questo manuale riportano le raccomandazioni riportate nella letteratura interna-
zionale; particolare cura è stata posta nel controllo dei dosaggi che, quando non diversamente specificato, si intendono espres-
si per un paziente adulto, normopeso, in assenza di controindicazioni e interazioni.
Poiché non è esclusa la possibilità di qualche errore; si consiglia al lettore di verificare attentamente se le indicazioni riportare
nel testo abbiano mantenuto la loro validità al momento di una futura consultazione; di prendere, inoltre, visione del fogliet-
to illustrativo che accompagna ogni preparazione farmaceutica.
INDICE
PATOLOGIE BRONCOPOLMONARI
PATOLOGIE NEUROLOGICHE
PATOLOGIE PSICHIATRICHE
BIBLIOGRAFIA pag. 23
PATOLOGIE 1
BRONCOPOLMONARI
Tabella 1
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA GRAVE Somministrare ossigeno terapia a basso flusso (2-4 lt. min.)
Pazienti sintomatici privi di diagnosi medica Terapia di elezione controindicata in presenza di infezioni acute
Infezione broncopolmonare acuta in atto Ospedalizzare per interventi complessi di chirurgia orale
Dispnea a riposo Evitare i vasocostrittori in presenza di cor pulmonale (rischio
Cor pulmonale in ossigenoterapia cronica di aritmia)
Ipossia e ipercapnia Evitare farmaci depressori della funzione respiratoria e
(pCO2<45 mmhg) interventi in sedazione
Evitare interazioni farmacologiche (teofillina- macrolidi e
clindamicina)
Il trattamento odontoiatrico del paziente con patologia broncopolmonare, neurologica e psichiatrica 9
- Elevato per i simpaticomimetici non specifici (isoprotere- pazienti con intolleranza ad altri FANS e nei soggetti allergici.
nolo, efedrina), che rappresentano controindicazione asso- L’acido acetilsalicilico e altri FANS possono causare crisi di
luta ai vasocostrittori. asma allergica in soggetti predisposti e vanno quindi evitati.
I pazienti in terapia cronica con steroidi possono richiede- Gli analgesici narcotici (ad es. codeina, destropropossife-
re un supplemento steroideo in caso di terapia chirurgica; i ne, pentazocina, buprenorfina) non devono essere utilizza-
dosaggi variano, in relazione al tipo di intervento, dal rad- ti in quanto:
doppio della dose abituale per interventi semplici di routi- - deprimono i centri respiratoti bulbari e pontini potendo
ne, sino a 20-60 mg di prednisone o dosi equivalenti di al- causare ipoventilazione da riduzione della frequenza e vo-
tri steroidi per interventi complessi. Comunque, la terapia lume corrente respiratorio,
inalatoria a lungo termine raramente causa soppressione - diminuiscono la sensibilità dei chemorecettori midollari
della funzione surrenale. alla pressione parziale di CO2,
Per la terapia analgesica e antinfiammatoria si utilizzano il - deprimono il riflesso della tosse,
paracetamolo e la nimesulide che risultano farmaci privi di - causano spasmo della muscolatura liscia bronchiale,
azioni negative sull’apparato respiratorio. - riducono le secrezioni tracheobronchiali derivandone un
In particolare, la nimesulide è dotata di ottima tollerabilità nei muco più denso e meno facilmente espettorabile.
Tabella 2
TRATTAMENTO ODONTOIATRICO IN PRESENZA DI ASMA BRONCHIALE
5. Per i pazienti in terapia anticoagulante (dicumarolici) si gia maggiore, invece, si deve richiedere consulenza medi-
deve richiedere il PT. Un valore superiore a 2-2,5 volte il ca per sospendere o ridurre la terapia anticoagulante. Se
normale (PT 30%, INR di 3-3,5) sono compatibili con tale adattamento posologico risulta incompatibile con le
la maggior parte delle procedure di chirurgia minore; condizioni sistemiche si deve ospedalizzare il paziente per
non è necessario interrompere la terapia anticoagulante istituire una terapia eparinica (cfr. Il trattamento odon-
ed è sufficiente l’emostasi locale. Per interventi di chirur- toiatrico nel paziente con patologia cardiovascolare)
Tabella 3
TECNICA DI COMUNICAZIONE CON PAZIENTI CON ESITI DI ICTUS
Deficit motori e sensitivi (afasia, disartria, etc) Deficit cognitivi (demenza, etc)
Tabella 4
TRATTAMENTO ODONTOIATRICO DEI PAZIENTI CON ACCIDENTI CEREBROVASCOLARI (ACV)
6. I pazienti con terapia antiaggregante piastrinica non pre- può essere ottenuta con N2O, e benzodiazepine a basso do-
sentano particolari rischi emorragia; per interventi di chi- saggio; la somministrazione di O2 ha l’effetto di migliorare
rurgia complessa il farmaco va sospeso 3-4 giorni prima, la perfusione cerebrale.
previa autorizzazione medica. I vasocostrittori devono essere evitati o utilizzati a basso do-
7. Nei pazienti con ACV secondaria a cardiopatia trom- saggio in quanto possono causare una ipertensione arteriosa
boembolica con valvulopatie si deve valutare la situazio- per effetto diretto o per interazione farmacologica in pazien-
ne cardiologica e prescrivere la profilassi antibiotica del- ti in trattamento con IMAO e antidepressivi triciclici.
l’endocardite batterica Può essere utilizzato un anestetico locale con adrenalina
8. Evitare di fare iperestendere il capo nei pazienti con in- 1:100.000 o 1: 200.000 in quantità ridotta (2 tubofiale) pre-
sufficienza vertebrobasilare; la compressione vascolare, via esecuzione di un test di tolleranza (cft. Terapia farmacolo-
determinata da osteofiti dell’artrosi cervicale, può deter- gica in nevrosi, psicosi e disturbi del comportamento).
minare dei drop attack (vertigini e perdita di coscienza
improvvisa). Emergenza medica
9. Nei pazienti con handicap fisico l’igiene orale può ri- Il riscontro di sintomi focali anche rapidamente transitori,
sultare difficoltosa; si deve considerare, quindi, l’oppor- suggestivi di TIA (come ad es. paresi, disturbi della sensibi-
tunità di eseguire protesi rimovibili di facile gestione. lità, della vista e della parola) nel corso delle cure odontoia-
Comunque, nei pazienti con difficoltà a rimuovere le triche impongono l’invio per una consulenza medica.
protesi mobili, un ponte fisso facilmente detergibile I pazienti con sintomatologia compatibile con accidente ce-
può rappresentare una buona soluzione terapeutica. Per rebrovascolare in atto (RIND, infarto, emorragia cerebrale)
assicurare una corrette igiene orale, nei pazienti con de- devono essere ospedalizzati con urgenza.
ficit motori, si possono consigliare ausili diversi (idro- La terapia attuabile in uno studio odontoiatrico è limitata al
pulsore, spazzolini elettrici, spazzolini con manico in- monitoraggio dei parametri vitali e alla somministrazione di
grandito per facilitare la presa). ossigeno, in attesa dell’intervento medico.
Per la terapia degli ACV si rimanda al Quaderno della Pro-
Terapia farmacologica fessione n. 4 e 5 della medesima collana:
I farmaci depressori del SNC (analgesici narcotici, benzodiaze- Formulario di terapia farmacologica per l’odontoiatra Linee ra-
pine) devono essere evitati o utilizzati a basso dosaggio in quan- gionate di terapia per patologia odontostomatologica e per emer-
to possono causare una ipotensione secondaria, in grado di ri- genza; Formulario di terapia farmacologica per l’odontoiatra li-
durre la perfusione ematica cerebrale e esacerbare un ACV. nee ragionate di terapia per gruppo anatomico chimico terapeu-
Nei pazienti con patologia severa la riduzione dello stress tico, Promoass ed., Roma, 2000.
2.2 EPILESSIA
causato dall’ansia e dal dolore dell’intervento odontoiatrico orale complessi (rischio di leucopenia e trombocitopenia).
può costituire un fattore precipitante le crisi epilettiche. 4. Durante le cure è consigliabile prendere misure adatte a
Nel corso delle crisi convulsive di grande male possono ve- prevenire il rischio di deglutizione o inalazione di stru-
rificarsi traumi da caduta, morsicatura della lingua, degluti- mentario odontoiatrico nell’evenienza di crisi epilettiche
zione o inalazione di strumenti o materiali odontoiatrici, ar- (ad es. legare con filo interdentale i rullini di cotone, gli
resto cardiorespiratorio. uncini da diga).
I farmaci antiepilettici possono causare soppressione midol- 5. Si deve considerare il rischio di interazioni farmacolo-
lare con leucopenia e trombocitopenia che possono risultare giche, evitando di somministrare: eritromicina in pa-
in un aumentato rischio di infezione, emorragia, ritardata zienti in terapia con carbamazepina; ASA e FANS ai
guarigione dopo interventi di chirurgia orale. pazienti in terapia con acido valproico, farmaci analge-
Esiste il rischio di interazioni farmacologiche tra farmaci an- sici narcotici e benzodiazepine per l’interazione con
tiepilettici e odontoiatrici: eritromicina e propossifene-carba- farmaci antiepilettici.
mazepina (aumentata tossicità di quest’ultima); acido val- 6. L’iperplasia gengivale richiede la riduzione chirurgica; la
proico-ASA e FANS (piastrinopatia). scarsa igiene orale, i fattori irritativi locali (spigoli di den-
I farmaci antiepilettici sono depressori del SNC e la loro ti fratturati, restauri difettosi) e la gengivite devono esse-
azione può essere potenziata dagli analgesici narcotici e dalle re corrette in quanto aumentano entità e frequenza delle
benzodiazepine, aumentando la sedazione con effetti negati- recidive. Il medico va consultato sulla necessità di sosti-
vi sulla respirazione. tuire la fenitoina, nei casi con recidive frequenti.
7. Vanno proposti piani di terapia realistici; interventi di te-
Profilassi rapia conservativa e protesici possono non essere perse-
1. L’anamnesi deve individuare le caratteristiche dell’epiles- guibili nei soggetti istituzionalizzati con scarsa assistenza
sia: tipo di crisi e frequenza, terapia medica, fattori pre- o insufficienza mentale; in questi casi è consigliabile pri-
cipitanti. vilegiare la bonifica mediante estrazione degli elementi
2. La maggior parte dei pazienti (60-80%) ottiene un dentari a prognosi incerta.
buon controllo farmacologico della patologia e non ri- 8. In presenza di edentulie parziali è opportuno eseguire
chiede alterazioni del piano di trattamento. I pazienti delle protesi fisse a ponte in modo da prevenire even-
con attacchi frequenti che dimostrino uno scarso con- tuali morsi della lingua nello spazio edentulo durante
trollo terapeutico possono richiedere una terapia addi- le crisi. I ponti fissi devono essere costruiti preferibil-
zionale anticonvulsiva o sedativa. Si deve infatti consi- mente in metallo, in modo da ridurre il rischio di frat-
derare che l’ansia e il dolore causati dell’appuntamento tura. Le protesi mobili in resina sono meno consigliate
odontoiatrico possono rappresentare fattori precipitan- per il rischio di frattura; nel caso siano necessarie sono
ti la crisi epilettica. da preferire basi estese, metalliche o in acrilico rinfor-
3. È consigliabile richiedere l’emocromo per i pazienti in te- zate con metallo, per evitare il rischio di rottura e de-
rapia con antiepilettici candidati a interventi di chirurgia glutizione durante la crisi.
Tabella 5
TRATTAMENTO ODONTOIATRICO DEI PAZIENTI CON EPILESSIA
RISCHIO SEVERO Terapia palliativa medica delle urgenze o manovre con minima invasività
Epilessia con crisi frequenti (< 1 mese) Rinviare le cure di elezione dopo che sia stato ottenuto il controllo medi-
Terapia antiepilettica con scarso controllo co della patologia
Il trattamento odontoiatrico del paziente con patologia broncopolmonare, neurologica e psichiatrica 15
Tabella 6
Primo intervento
Liberare la bocca da corpi estranei (strumentario, materiali, protesi rimovibili)
che possono essere deglutiti o aspirati
Porre il paziente in posizione supina e contenerne i movimenti in modo
morbido ma deciso per evitare traumi
Posizionare uno spessore tra le arcate dentarie (abbassalingua, cuneo di
gomma, garza) per prevenire morsi delle labbra e della lingua
Estendere il capo per assicurare la pervietà delle vie aeree
Controllare i segni vitali (polso e respiro) e il decorso della crisi (durata delle
fasi di apnea)
Risoluzione Aggravamento
La maggior parte delle crisi si risolve in 2-5 In alcuni casi le crisi sono prolungate oltre 5 min.
minuti e segue un fase postcritica (stato o recidivanti sino alla comparsa di uno stato di
confusionale o soporoso) con completa ripresa male epilettico con rischio di arresto respiratorio
entro un’ora. Chiamare il Pronto Intervento Medico per
Nella fase postcritica porre il paziente in ospedalizzare
decubito laterale sinistro Somministrare diazepam 5-10 mg ev lentamente
Controllare il paziente fino al recupero, in 1-2 minuti
quindi dimettere il paziente a domicilio Somministrare ossigeno ad alto flusso
accompagnato da persona responsabile (5-6 l/min)
PATOLOGIE PSICHIATRICHE 3
3.1 DEMENZE
Tabella 7
TRATTAMENTO ODONTOIATRICO IN PRESENZA DI MORBO DI ALZHEIMER
sistica, antisociale, istrionica, dipendente, eccetera). penia da neurolettici con rischio di infezione ed emorragia;
I disordini somatoformi sono sindromi di conversione in cui l’ipertensione arteriosa per interazione degli antidepressivi e
il paziente converte l’ansia in una sintomatologia d’organo in IMAO con i vasocostrittori; l’ipotensione arteriosa per inte-
assenza di patologia organica obiettivabile (somatizzazione, razione dei vasocostrittori con i neurolettici (antipsicotici).
ipocondria). Lo stress rappresentato dalla terapia odontoiatrica può supe-
Le malattie psicosomatiche sono patologie fisiche di origine rare le capacità di adattamento del paziente e scatenare emer-
pischica (malattia ulcerosa, cefalee, colite ulcerosa). genze psichiatriche.
La sintomatologia orale può essere rappresentata da quadri
diversi: Profilassi
- i disturbi somatoformi possono manifestarsi con il dolore 1. La valutazione con anamnesi ed esame obiettivo deve ac-
e le parestesie orofaringee (burning mouth syndrome) e la certare: il tipo di patologia, la terapia farmacologica in
patofobia (ad esempio paura di un carcinoma), atto, la possibilità di cooperazione del paziente.
- i disturbi d’ansia possono causare una sindrome algico-di- 2. La consulenza medica o psichiatrica è necessaria prima di
sunzionale da iperattività muscolare (bruxismo, serramen- procedere a piani di trattamento complessi che devono
to); altri disturbi ansiosi che possono manifestarsi nel cor- essere programmati nei pazienti stabili psichicamente,
so dell’appuntamento odontoiatrico sono costituiti dalla cooperanti, capaci di intendere e volere.
fobia semplice (ad esempio fobia dell’ago), l’attacco di pa- 3. Il piano di trattamento deve essere realistico, dinamico e
nico, flessibile per adeguarsi alle condizioni del paziente che
- le patologie psicosomatiche sono rappresentate da afte, li- può essere aggressivo o non cooperante, spesso incapace
chen planus. o disinteressato a mantenere un adeguato stato di salute
I sintomi lamentati dal paziente possono essere, comunque, orale. La priorità va data alle cure indispensabili a man-
molteplici: xerostomia, disgeusia, stomatopirosi, glossodinia, tenere la dentatura presente e prevenire il peggioramen-
cefalee e dolori facciali to delle patologie orodentali.
I segni sono rappresentati dalle: erosione dentali (bruxismo); 4. Per i pazienti incapaci di intendere e volere, il consenso
lesioni autoinflitte (morsi, leucoplachia da parafunzione); ca- alle cure deve essere ottenuto dal tutore legale.
rie e parodontopatia nei pazienti con scarsa igiene orale in 5. Si deve ridurre lo stress costituito dalle sedute odontoia-
quanto disinteressati al proprio stato di salute o non auto- triche dividendo le terapie in più sedute, effettuando un
sufficenti e privi di assistenza. buon controllo del dolore; nei pazienti nei quali la sinto-
matologia non è superabile con un atteggiamento di di-
Rischio perioperatorio sponibilità al colloquio è utile ricorrere alla farmacoseda-
Tra gli effetti indesiderati della terapia farmacologica sono da zione (benzodiazepine a basso dosaggio, N2O).
ricordare: l’ipotensione posturale (effetto collaterale di alcu- 6. Nei pazienti con patologia somatoforme va eseguita una
ni psicofarmaci) che può causare caduta a seguito di un rapi- accurata visita per escludere patologie organiche; si deve
do rialzo dalla poltrona odontoiatrica al termine della sedu- dare assistenza spiegando al paziente la situazione e man-
ta di cura; la distonia ed i movimenti incontrollati che pos- tenendo un atteggiamento disponibile a successive visite.
sono causare traumi e ferite nel corso delle cure; la pancito- Possono risultare utili le somministrazioni di farmaci pla-
Tabella 8
TRATTAMENTO DEL PAZIENTE CON PATOLOGIE PSICHIATRICHE
cebo e i controlli periodici come supporto psicologico. Gli effetti sulla muscolatura cefalica determinano trisma,
7. Nei pazienti con xerostomia (effetto atropinosimile o an- movimenti del collo, della bocca, della lingua e delle guan-
ticolinergico dei farmaci psichiatrici) è necessario istitui- ce che riducono la cooperazione del paziente, rendono diffi-
re un piano di profilassi delle patologie cariosa e paro- cile il lavoro del dentista, richiedono la protezione dei tessu-
dontale con richiami frequenti ogni 4-6 mesi. ti nel corso della terapia
Altri effetti collaterali, comuni alla maggior parte dei farma-
Terapia farmacologica ci psichiatrici, sono rappresentati da:
I problemi nei pazienti in trattamento con farmaci psichia- - sedazione che può sommarsi all’azione di altri farmaci de-
trici sono costituiti dagli effetti collaterali e dalle interazioni pressori del sistema nervoso centrale ad uso odontoiatrico
farmacologiche con i farmaci somministrati nel corso della con rischio di depressione respiratoria (benzodiazepine,
seduta odontoiatrica. N20, analgesici narcotici),
Le terapie psichiatriche con farmaci antipiscotici possono - xerostomia (effetto anticolinergico) che favorisce la patolo-
causare la comparsa di effetti indesiderati extrapiramidali che gia cariosa e parodontale e richiede richiami frequenti per
sono rappresentati da: la motivazione all’igiene orale,
- pseudoparkinsonismo (tremori e discinesia), - ipotensione posturale, per tale motivo è necessario far al-
- distonia e dalla acatisia (spasmi muscolari e movimenti ri- zare lentamente il paziente al termine delle cure.
petitivi incontrollati). Per evitare le interazioni farmacologiche, con conseguente
Tabella 9
EFFETTI INDESIDERATI DEI FARMACI PSICHIATRICI
Tabella 10
INTERAZIONI FARMACOLOGICHE TRA FARMACI PSICHIATRICI E ODONTOIATRICI
ANTIDEPRESSIVI Glaucoma acuto per interazione con Controindicato l’uso di atropina (usata per
TRICICLICI parasimpaticolitici (anticolinergici). ridurre la salivazione)
(crisi isterica di Charcot) ha uno svolgimento tipico (pro- tacco di panico, crisi isterica, disturbo d’ansia generalizzato;
dromi, fase epilettoide, fase degli atteggiamenti teatrali, dopo risoluzione della sintomatologia il paziente deve quindi
progressivo ripristino della coscienza). essere dimesso accompagnato da persona responsabile.
- Nello stato di agitazione psicomotoria il paziente si pre- In caso di stato di agitazione psicomotoria o stato delirante
senta agitato, terrorizzato, con momenti di aggressività in- acuto il paziente deve essere ricoverato in ospedale.
controllata contro chi cerca di aiutarlo. Si deve infine ricordare che il paziente affetto da depressione
- Lo stato delirante acuto è caratterizzato dalla rottura dei che manifesti idee di suicidio rappresenta un rischio reale e
rapporti con l’esterno con tematiche variabili di tipo allu- deve essere inviato con urgenza allo specialista psichiatra o al
cinatorio; il paziente può presentarsi in uno stato di agita- medico curante.
zione psicomotoria o immobile e areattivo (stato di arresto Sotto l’aspetto psicologico il paziente con depressione deve
psicomotorio). essere incoraggiato e non criticato; la disponibilità dell’o-
Nello studio odontoiatrico la terapia è limitata alla sommini- dontoiatra può rappresentare una funzione di supporto per
strazione di diazepam (10 mg ev o per via orale) nei casi di at- la terapia sistemica per il benessere del paziente.
3.3 TOSSICODIPENDENZA
4. L’utilizzazione delle precauzioni universali per la preven- (vasocostrittori- IMAO, antidepressivi triciclici).
zione delle infezioni crociate, per quanto debba essere 8. Non devono essere prescritti farmaci in grado di deter-
sempre applicata su qualsiasi paziente, è essenziale nei minare dipendenza psichica o fisica o che possano essere
tossicodipendenti per via intravenosa, considerando l’ele- utilizzati come sostanze di abuso (antidolorifici stupefa-
vato rischio a cui si vengono a trovare esposti il persona- centi, ansiolitici).
le ed i successivi pazienti dello studio. 9. Non esiste limitazione al piano di terapia in assenza di
5. Non devono essere somministrati vasocostrittori ai pa- patologie sistemiche gravi. Comunque il paziente con di-
zienti che hanno assunto cocaina nelle 6 ore precedenti pendenza cronica può risultare inaffidabile, non in grado
l’intervento odontoiatrico per evitare la possibile com- di rispettare e mantenere l’impegno rappresentato da un
parsa di complicazioni cardiovascolari acute (ipertensio- piano complesso di terapia. Per questo motivo la pianifi-
ne arteriosa e infarto miocardico). cazione dell’intervento va adattata alla gravità della di-
6. L’utilizzazione di farmaci sedativi per la farmacosedazio- pendenza ed alle fasi della riabilitazione sistemica. Ini-
ne e il controllo dell’ansia (benzodiazepine, protossido zialmente ci si deve limitare alle terapie urgenti e neces-
d’azoto) deve essere evitata o ridotta nei pazienti con pa- sarie; i piani di cura elettivi vanno riservati ai pazienti
tologie epatiche o dipendenza cronica per evitare il ri- riabilitati e stabili. Particolarmente in questa ultima tipo-
schio di interazione farmacologica (eccessiva sedazione e logia di pazienti va enfatizzato il ruolo delle cure odon-
depressione respiratoria). toiatriche considerando che il miglioramento della pro-
7. In presenza di terapie con farmaci psichiatrici devono es- pria immagine ha lo scopo accessorio di favorire l’auto-
sere evitati o ridotti i farmaci odontoiatrici che possono stima del soggetto e le possibilità di reinserimento e quin-
causare effetti indesiderati da interazioni farmacologiche di di recupero sociale.
Cologno al Serio, 30 luglio 2000 Questa opera della collana editoriale ANDI
è stata realizzata con il contributo della