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Il volume è lo spazio che un corpo occupa. Esso si può esprimere in litri, (l , cl, ml,
ecc.) o in metri cubi (cm3 , mm3 , ecc.). Ad esempio, il volume di un sassolino lo si
può determinare immergendolo in un cilindro graduato mezzo pieno d’acqua. Da
quanto aumenta il livello dell’acqua nel cilindro si ricava il volume del sasso.
Elementi e composti.
La materia, i corpi e qualunque oggetto, sono costituiti da elementi. Il rapporto tra
corpi ed elementi è come quello tra un libro e le diverse lettere dell’alfabeto con cui
questo libro è scritto. Con una ventina di lettere è possibile costruire un’infinità di
parole! Analogamente, con circa un centinaio di elementi esistenti in natura, è
possibile costruire una infinità di “parole” che corrispondono ai composti.
Come la combinazione di due o più lettere dell’alfabeto forma le parole, la
combinazione di due o più elementi forma i composti.
Alcuni materiali omogenei (ad esempio il sale puro, lo zucchero puro, lo zolfo puro),
aventi sempre la stessa composizione, sono definiti sostanze.
La chimica si occupa in gran parte dello studio dei processi attraverso cui le sostanze
possono trasformarsi in altre sostanze. Secondo la Teoria Atomica la materia è
costituita da piccolissime particelle dette atomi. Le sostanze costituite da un solo
tipo di atomi vengono chiamate elementi. (ad es.: zolfo, ossigeno, idrogeno, azoto,
rame, ecc.). Le sostanze costituite da più di un tipo di atomo sono chiamate
composti (es.: zucchero, sale).
L’insieme di atomi da luogo a molecole, che risultano perciò costituite da atomi
uguali o diversi.
Gli atomi che costituiscono un composto sono presenti secondo un rapporto definito
e costante.
g. nalin
2 LA MATERIA E I SUOI STATI DI AGGREGAZIONE
Solido
Liquido
Gassoso
I solidi hanno forma propria e volume proprio. Le particelle che formano un solido
sono strettamente avvicinate le une alle altre e disposte in ordine regolare, secondo
le tre direzioni dello spazio; non sono libere di muoversi come allo stato liquido o
gassoso.
I Liquidi hanno volume proprio, ma non hanno forma propria: assumono la forma
del recipiente che li contiene. Quando si parla di volume bisogna precisare sempre la
temperatura poiché, al variare di essa, il volume può subire un aumento o una
diminuzione.
Le particelle formanti un liquido sono meno strettamente avvicinate le une alle atre,
disposte con un certo disordine, con notevole libertà di movimento.
Le forze che tengono unite le particelle di un solido sono in genere molto intense. Le
forze esistenti fra le particelle formanti un liquido sono deboli. I gas hanno forze
attrattive debolissime, quasi inapprezzabili, data la distanza esistente fra particella e
particella. Ciò giustifica l’estremo disordine e la loro libertà di movimento.
g. nalin
2.1 I PASSAGGI DI STATO
I tre stati di aggregazione in cui può trovarsi la materia dipendono dalle condizioni
ambientali di temperatura e pressione in cui si trova. Al variare di queste condizioni si
può avere il passaggio da uno stato all’altro.
E’ interessante osservare come, durante questi due passaggi la temperatura della materia
(acqua o ghiaccio) rimanga costante finché non ne è avvenuta la completa fusione o
solidificazione.
Può succedere che una sostanza passi direttamente dallo stato solido a quello di vapore,
senza passare per lo stato liquido: questo fenomeno è la sublimazione (ne è un esempio
la naftalina).
Può succedere però anche il fenomeno inverso: che una sostanza gassosa diventi solida,
senza passare attraverso lo stato liquido. In natura succede, ad esempio, che l’umidità
dell’aria (acqua allo stato di vapore) in seguito all’abbassamento brusco della
temperatura al di sotto degli 0 °C, diventi ghiaccio e si formi la brina. Il fenomeno si
chiama brinamento.
Ogni volta che si ha un passaggio di stato, oltre a dover precisare il valore della
temperatura, occorre precisare anche quello della pressione.
I passaggi di stato sono semplici trasformazioni dello stato fisico della materia,
mentre le proprietà chimiche non subiscono alcuna variazione. I passaggi di stato sono,
inoltre, trasformazioni reversibili, cioè possono avvenire nelle due opposte direzioni.
Variando le condizioni di temperatura o di pressione si può, quindi, far avvenire un
cambiamento di stato o quello opposto.
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3 LA TEORIA ATOMICA, L’ATOMO DI DALTON E IL PESO ATOMICO
Se gli atomi sono talmente piccoli da risultare invisibili anche ai più sofisticati microscopi,
figuriamoci se può essere possibile determinarne direttamente il peso!
Però è facile immaginare e possibile constatare che i diversi elementi abbiano un loro
diverso peso, come il punto f) ci dice. Conoscendo dalla formula chimica in quale
rapporto gli atomi degli elementi si uniscono per formare un composto e misurando
direttamente la quantità in peso con cui questi elementi si combinano, è possibile
ottenere un rapporto che corrisponde a quante volte un elemento pesa più di un altro
elemento. Si ottiene così un peso relativo, il Peso Atomico.
Il Peso Atomico di un elemento esprime quante volte l’atomo di un elemento pesa più
dell’unità prescelta.
L’unità di riferimento stabilita corrisponde alla dodicesima parte del peso di un atomo di
carbonio (P.A. = 12). Questa unità prende il nome di unità di massa atomica
(U.M.A.).*
(* l’unità di massa atomica è detta anche Dalton. Essa corrisponde al peso di un protone
o di un neutrone).
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Per rappresentare un atomo possiamo disegnare qualcosa che ci ricorda il sistema
solare, in cui gli elettroni sono come i pianeti in orbita attorno al sole, che
rappresenta il nucleo dell’atomo:
orbita
protone (carica
elettrica positiva)
nucleo
neutrone (senza carica
elettrica)
elettrone(carica
elettrica negativa)
Il neutrone è una particella priva di carica e avente più o meno la stessa massa del
protone.
La massa di un atomo è dato dalla somma dei protoni e dei neutroni presenti nel
nucleo di un atomo.
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4 IL LINGUAGGIO DELLA CHIMICA
Sebbene vi siano poco più di cento elementi, esistono milioni di composti conosciuti
dai chimici. Evidentemente è più comodo rappresentare gli elementi ed i composti
mediante simboli e formule, per semplificare le scritture.
Simboli e formule chimiche ci aiutano a riconoscere e a classificare un vasto numero
di sostanze con le quali il chimico lavora, e costituiscono la base del linguaggio
chimico.
Esempio: quali e quanti atomi di ciascun elemento sono presenti nei composti di questa tabella?
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Gli elementi si possono trovare costituiti da atomi singoli, come ad esempio l’elio
(He), il ferro (Fe), ecc.; alcuni elementi sono, invece, costituiti da molecole e
vengono rappresentati con formule:
l’idrogeno H2
l’ossigeno O2
l’azoto N2
il ferro F2
il cloro Cl2
il bromo Br2
lo iodio I2
g. nalin