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E Guida

Fondamenti La guida fornisce informazioni


approfondite su tematiche che
vanno dai fondamenti fisici
dell'illuminazione fino a degli
esempi di soluzioni per concre-
te situazioni di illuminazione e
costituisce quindi un'enciclopedia
dell'illuminazione delle architet-
ture. I moduli informativi sfrutta-
no le opportunità di interattività
Arredare con la luce offerte da Internet, ad esempio
per rendere in modo intuitivo i
fenomeni in cui il fattore tempo
riveste un suo ruolo, gli esperi-
menti e i contrasti tra soluzioni
alternative:
www.erco.com/guide

Illuminazione di ambienti
interni

Illuminazione di ambienti
esterni

Programmazione luminosa

Illuminotecnica

Simulazione e calcolo

Glossario

Edizione: 01.01.2013 | Versione attuale su www.erco.com 1


E Guida
Fondamenti

Per descrivere la percezione visiva


non è sufficiente rappresentare
l'occhio come un sistema otti-
co, ma si deve spiegare anche
l'interpretazione dell'immagine.
Sia la psicologia della percezione
che l'oggetto della percezione
Storia Vedere e percepire contribuiscono alla comprensione
di elementi importanti per la pro-
gettazione illuminotecnica.

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E Guida
Fondamenti
Storia

Fino al XVIII secolo, gli uomini


disponevano solo di due sorgenti
luminose: la luce naturale del
giorno e, fin dall‘età della pietra,
della fiamma come sorgente
luminosa artificiale. Questi due
tipi di illuminazione hanno con-
Progettazione Progettazione Progettazione illumi- dizionato per lungo tempo la vita
­illumi­notecnica ­illuminotecnica notecnica finalizzata e l‘architettura. Con l‘invenzione
quantitativa ­qualitativa alla percezione dell‘illuminazione a gas, e in
seguito delle sorgenti luminose
elettriche, ebbe inizio una nuova
epoca.

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E Guida
Fondamenti | Storia
Progettazione illuminotecnica quantitativa

L‘illuminamento simile alla luce


diurna con l‘illuminazione elet-
trica divenne un problema di pro-
fusione di impegno tecnico. Alla
fine del XIX secolo, con l‘impiego
per l‘illuminazione stradale di luce
intensa mediante torri luminose si
ottennero più svantaggi che van-
taggi, a causa dell‘abbagliamento
e delle ombre proiettate. Quindi
questa forma d‘illuminazione
esterna ebbe vita breve.
Se in un primo tempo il problema
principale erano le sorgenti lumi-
nose inadeguate, in seguito balzò
in primo piano il trattamento
intelligente di un eccesso di luce.
Con l‘espandersi dell‘industrializ­
zazione, nel settore dell‘illumina­
zione degli ambienti di lavoro
si fecero ricerche intensive sul-
l‘influsso dell‘intensità e del tipo
di illuminazione sull‘efficienza
produttiva. Ne nacque un ricco
corpus di regole che indicavano
sia gli illuminamenti minimi, che
le qualità della resa cromatica e
la limitazione dell‘abbagliamen-
to. Travalicando il settore degli
ambienti di lavoro, questo catalo-
Torre per illuminazione in A
­ merica go normativo servì da linea guida
(San José 1885) per l‘illuminazione in genere e
ancora oggi definisce la prassi
della progettazione illuminotec-
nica. Questo approccio non pren-
deva però in considerazione la
percezione. Rimanevano al di fuo-
ri delle regole quantitative del-
l‘illuminazione le modalità in cui
l‘uomo percepisce chiaramente le
strutture e l‘illuminazione comu-
nica anche un effetto estetico.

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E Guida
Fondamenti | Storia
Progettazione illuminotecnica qualitativa

Limitandosi a considerare la
percezione umana da un punto
di vista fisiologico, si perveniva
a concetti d‘illuminazione poco
soddisfacenti. Fu negli USA, dopo
la seconda guerra mondiale, che
emersero approcci di una nuova
filosofia dell‘illuminazione che
non si interrogava più esclusiva-
mente sugli aspetti quantitativi.
Allargando la fisiologia dell‘appa­
rato visivo alla psicologia della
percezione, si presero in conside-
razione tutti i fattori dell‘intera-
zione tra il percettore, l‘oggetto
visto e la luce come mezzo di
comunicazione. La progettazione
illuminotecnica finalizzata alla
percezione non pensava più prin­-
cipalmente in concetti quantita-
tivi di illuminamento o distribu-
zione della luminanza, bensì in
fattori qualitativi.

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Fondamenti | Storia
Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione

Negli anni '60 del '900, la pro-


gettazione illuminotecnica fina-
lizzata alla percezione iniziò a
considerare l‘essere umano, con le
sue esigenze, come fattore attivo
della percezione e non più come
semplice recettore di un ambiente
Richard Kelly William Lam visivo. Il progettista analizzava
quale valore di posizione posse-
dessero singole aree e funzioni.
Sulla base di questo modello di
significato divenne possibile pen-
sare all‘illuminazione come terzo
fattore, dandole forma adeguata.
Questo richiedeva criteri quali-
tativi e un vocabolario adeguato,
che permettesse di descrivere sia
i requisiti di un impianto di illu-
minazione, che le funzioni della
luce.

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
Richard Kelly

Introduzione Richard Kelly (1910-1977) è stato


un pioniere della progettazione
illuminotecnica qualitativa, che
riassume in un concetto unitario
gli stimoli tratti dalla psicologia
della percezione e dall‘illumina-
zione scenica. Kelly si svincolò
dal principio di un illuminamento
unitario come criterio centrale
della progettazione illuminotec-
nica, sostituendo il problema della
quantità della luce con quello
delle singole qualità della luce
stessa, secondo una serie di fun-
zioni dell‘illuminazione orientate
all‘osservatore che le percepisce.
Negli anni '50 del '900 Kelly
elabo­rò una distinzione fra tre
funzio­ni fondamentali: ambient
luminescence (luce per vedere),
focal glow (luce per guardare) e
play
of brilliants (luce per osservare).

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
Richard Kelly

Luce per vedere non era la finalità, bensì solo la


Kelly indicò come prima e fonda­ base di una progettazione illumi-
mentale forma della luce il con- notecnica che andava oltre. Non
cetto di «ambient luminescence», si cercava di ottenere un‘illumina-
traducibile come «luce per vede- zione «di massa» con un supposto
re». Questo elemento provvedeva illuminamento ottimale, bensì
un‘illuminazione generale del- un‘illuminazione differenziata,
l‘ambiente, assicurando che al suo costruita sul livello di base della
interno fossero visibili lo spazio, ambient light.
nonché gli oggetti e le persone
che vi si trovavano. Questa forma
d‘illuminazione, che fornisce la
possibilità generale di orienta-
mento e azione, per il suo indiriz-
zo onnicomprensivo e uniforme
coincideva in larga misura con le
definizioni dell‘illuminotecnica
quantitativa. Tuttavia, a differen-
za di questa, la luce per vedere

Luce per guardare un‘illuminazione accentuata,


Per arrivare a una differenziazio- mentre le informazioni seconda­
ne, Kelly introdusse una seconda rie o fastidiose erano messe in
forma di luce, da lui denominata secondo piano da un livello infe-
«focal glow», traducibile come riore d‘illuminazione. Si facilitava
«luce per guardare». Con questa così la rapidità e la sicurezza delle
forma si assegnava per la prima informazioni. L‘ambiente visivo
volta alla luce il compito esplicito veniva riconosciuto nelle sue
di contribuire attivamente alla strutture e nel significato dei suoi
trasmissione di informazioni. Si oggetti. Ciò valeva ugualmente
teneva conto così del fatto che le sia per l‘orientamento nello spazio
zone illuminate attirano istintiva- – ad es. per una rapida differenzia­
mente l‘attenzione delle persone. zione tra un ingresso principale e
Una distribuzione opportuna delle uno secondario – che per l‘accen­
luminosità permetteva di mettere tuazione di oggetti, ad esempio
ordine nella congerie delle infor­- per la presentazione di articoli
mazioni di un ambiente. Le zone merceologici o per mettere in
con le informazioni più impor- risalto la scultura più pregiata di
tanti venivano evidenziate da una collezione.

Luce per osservare


La terza forma della luce, «play of
brilliants» o «luce per osservare»,
derivava dalla consapevolezza che
la luce non solo può guidare l‘at-
tenzione sulle informazioni, ma
rappresenta un‘informazione di
per sé. Questo valeva in particola-
re per gli effetti di brillanza quali
quelli creati da sorgenti luminose
puntiformi su superfici a spec-
chio o rifrangenti. Ma anche la
sorgente luminosa stessa poteva
essere percepita come brillante.
La «luce per osservare» conferi-
va vita e atmosfera soprattutto
agli ambienti di rappresentanza.
L‘effetto che si otteneva tradi-
zionalmente con i lampadari a
bracci e la fiamma delle candele
poteva essere raggiunto anche in
una moderna progettazione illu-
minotecnica con l‘impiego mirato
di sculture luminose o con la pro-
duzione di brillanza sui materiali
illuminati.

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
Richard Kelly

Glass House in risalto gli alberi a distanza


intermedia e quelli più lontani, in
Architetto: Philip Johnson modo da rendere visibile lo sfon-
Ubicazione: New Canaan, do paesaggistico.
­Connecticut, 1948-1949
Le illustrazioni sono state cor-
Kelly sviluppò con la Glass House tesemente messe a disposizione
i principi fondamentali dell‘illu- dalla collezione Kelly.
minazione per interni ed esterni
da lui poi applicati in seguito in
numerosi edifici commerciali e
abitativi. Per la luce del sole Kelly
evitò le imposte, che a suo parere
disturbavano la veduta e compro-
mettevano il senso di ampiezza
spaziale. Per ridurre il forte con­
trasto di luminosità durante il
giorno fra interno ed esterno si
servì di un‘illuminazione atte-
nuata delle pareti interne. Per la
notte sviluppò un concetto che
teneva conto del rispecchiamento
della facciata in vetro e conserva-
va il senso di spazio. Kelly consi-
gliò per l‘interno l‘uso di candele,
per produrre riflessi e un‘atmo-
sfera stimolante. All‘esterno, l‘il-
luminazione ottenuta con diversi
componenti consentivano la vista
dal soggiorno e producevano pro-
fondità spaziale: dei proiettori sul
tetto illuminavano il prato davan-
ti all‘edificio e gli alberi vicini alla
casa. Altri proiettori mettevano
Seagram Building
Architetti: Ludwig Mies van der
Rohe e Philip Johnson
Ubicazione: New York, New York,
1957
La visione elaborata per il Seagram
Building era quella di una torre
di luce individuabile da lontano.
In collaborazione con Mies van
der Rohe e Philip Johnson, Kelly
raggiunse questo scopo facendo
rilucere l‘edificio dall‘interno
– con soffitti luminosi nei piani
degli uffici. L‘accensione a due
stadi delle lampade fluorescenti
consentiva di risparmiare energia
durante la notte. L‘area illuminata
alla base dava l‘impressione che
il grattacielo galleggiasse al di
sopra della strada. L‘illuminazione
verticale uniforme del centro del-
l‘edificio, ottenuta con apparecchi
da incasso a soffitto, garantiva
di sera una visione straordinaria
dell‘interno dell‘edifi­cio. Un tap-
peto di luce prosegui­va dall‘in-
terno verso la piazza antistante.
Per ottenere durante il giorno
l‘uni­tarietà della prote­zione dal
sole sulla facciata, le imposte a
veneziana sulle finestre potevano
essere regolate solo su tre posi-
zioni: aperta, chiusa e aperta a
metà.

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
Richard Kelly

New York State Theater


Lincoln Center for the Performing
Arts
Architetto: Philip Johnson
Ubicazione: New York, New York,
1965
Per il New York State Theater, Kelly
studiò le strutture dei cristalli per
elaborare i lampadari della sala
e l‘illuminazione del parapetto
della balconata del foyer. Il lam-
padario della sala, del diametro
di circa tre metri, era composto
da un gran numero di piccoli
«diamanti di luce». Nel foyer, gli
apparecchi posti sulla balconata
dovevano apparire come i gioielli
di una corona e sottolineare la
nobiltà dell‘ambiente. Le sorgenti
luminose, schermate verso il lato
anteriore, con la loro struttura
sfaccettata producevano riflessi
intensi all‘interno. Ne risultavano
effetti di brillanza paragonabili
allo scintillio delle pietre preziose.
Kelly ideò inoltre anche l‘illumina­
zione delle altre aree del Lincoln
Center, ad eccezione dell‘interno
della Metropolitan Opera House.

Kimbell Art Museum


Architetto: Louis I. Kahn
Ubicazione: Fort Worth, Texas,
1972
L‘abile uso della luce naturale nel
Kimbell Art Museum fu frutto del-
la collaborazione tra Louis Kahn
e Richard Kelly. Kahn progettò
una serie di gallerie, orientate da
nord a sud, con coperture a volta
che presentavano al centro una
fuga luminosa. Kelly progettò il
sistema di guida della luce con la
lamiera di alluminio curva attra-
verso la cui perforazione penetra-
va la luce diurna per smorzare il
contrasto tra il riflettore e la volta
in calcestruzzo illuminata dalla
luce diurna stessa. La porzione
centrale dello schermo di allumi-
nio fu lasciata senza perforazione
per bloccare la luce solare diretta.
Nelle zone che non esigevano la
protezione dai raggi UV, quali l‘in-
gresso o il ristorante, fu impiega-
to un riflettore con perforazione
completa. Per calcolare la sagoma
del riflettore e le caratteristiche
luminose da prevedersi si fece già
allora ricorso a programmi infor-
matici. Sul lato inferiore del siste-
ma di orientamento della luce
furono integrati binari elettrificati
e faretti. Per i cortili interni, Kelly
suggerì l‘uso di piante per smor-
zare la luce del giorno troppo vio-
lenta per gli ambienti interni.

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
Richard Kelly

Yale Center For British Art


Architetto: Louis I. Kahn
Ubicazione: New Haven,
­Connecticut, 1969-1974
Louis Kahn sviluppò insieme a
Kelly un sistema di lucernari
per l‘illuminazione dello Yale
Center for British Art. Il compito
assegnato dal museo era quello
di illuminare le opere esclusiva-
mente con luce diurna sia nelle
giornate soleggiate che in quelle
nuvolose. Solo in caso di luce
diurna molto ridotta si doveva
ricorrere all‘illuminazione artifi-
ciale. I lucernari a cupola, con la
struttura lamellare a montaggio
fisso sul lato superiore, lasciavano
penetrare nell‘edificio luce da
nord diffusa ed evitavano che la
luce cadesse direttamente sulle
pareti o sul pavimento dagli alti
lucernari a pozzo. I lucernari si
componevano della cupola supe-
riore in plexiglas con protezione
anti-UV e di una struttura a sand­-
wich formata da un pannello in
plastica traslucida come prote-
zione antipolvere, un diffusore
ad alta rilucenza e una lente pri-
smatica in acrilico a due strati sul
lato inferiore. Sul lato inferiore
delle cupole erano disposti binari
elettrificati che sostenevano wall­
washer e faretti. Il processo di
progettazione fu accompagnato
dalla costruzione di modelli in
scala 1:1.

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
William Lam

Introduzione William M. C. Lam (1924-), uno


dei sostenitori più impegnati di
una progettazione illuminotecni-
ca ad orientamento qualitativo,
elaborò negli anni '70 del '900 un
catalogo di criteri, un vocabolario
sistematico per la descrizione
contestualizzata dei requisiti di
un impianto d‘illuminazione. Lam
distingueva due principali gruppi
di criteri: gli «activity needs», cioè
le esigenze che scaturiscono dalle
attività svolte in un ambiente
visivo, e i «biological needs», che
riassumono i requisiti psicologici
di un ambiente visivo validi in
ogni contesto.

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William Lam

Activity needs dell‘illuminotecnica quantitativa,


Gli «activity needs» descrivono le Lam si pone in posizione critica
esigenze che scaturiscono dalle nei confronti di un‘illuminazione
attività svolte in un ambiente pervasiva basata sull‘esigenza
visivo. Sono decisive per questi visiva di volta in volta più impe-
requisiti le caratteristiche delle gnativa. È invece più propenso a
esigenze visive presenti nel con- un‘analisi differenziata di tutte le
creto. L‘analisi degli activity needs esigenze visive, in base a luogo,
coincide in larga misura con i tipologia e frequenza.
criteri dell‘illuminazione quanti-
tativa. In questo campo si ha una
concordanza sostanziale anche
con gli obiettivi della progettazio­
ne illuminotecnica. Si tende ad
ottenere un‘illuminazione funzio­
nale che crei le condizioni otti­
mali per l‘attività da considerare
– si tratti di lavoro, di spostamen-
to nello spazio o di tempo libero.
Diversamente dagli esponenti
Biological needs essere percepite immediatamente,
Per Lam è più importante il adattando senza indugio il com-
secondo complesso del suo siste- portamento alla nuova situazione.
ma, quello che include i «biologi­ La valutazione emozionale di un
cal needs». I «biological needs» ambiente visivo dipende in non
riassumono i requisiti psicologici piccola misura dal fatto di offri-
di un ambiente visivo validi in re chiaramente le informazioni
ogni contesto. Mentre gli activity necessarie o, viceversa, di tenerle
needs derivano da un rapporto celate all‘osservatore.
consapevole con l‘ambiente e
tendono alla funzionalità del-
l‘ambito visivo, i biological needs
comprendono esigenze per lo
più inconsce, fondamentali per
la valutazione emozionale di una
situazione. Il loro obiettivo è il
senso di benessere nell‘ambiente
visivo. Nella sua definizione, Lam
parte dal presupposto che soltan-
to in momenti di massima con-
centrazione la nostra attenzione
si rivolge su un‘unica esigenza
visiva. Quasi sempre l‘attenzione
visiva umana si espande all‘os-
servazione di tutto l‘ambiente
circostante. In questo modo le
variazioni dell‘ambiente possono
Orientamento
Fra i requisiti psicologici fonda-
mentali imposti a un ambiente
visivo, Lam pone al primo posto
l‘esigenza di un chiaro orienta-
mento. L‘orientamento può essere
inteso qui in primo luogo in senso
spaziale. Quindi si riferisce alla
riconoscibilità della meta e del
percorso per arrivarvi, alla posi-
zione nello spazio degli ingressi,
Orientamento Ora delle uscite e delle offerte speci-
fiche di un ambiente, si tratti di
una reception o del reparto di un
grande magazzino. L‘orientamen-
to include però anche informazio-
ni su altri aspetti dell‘ambiente,
per es. l‘ora del giorno, il tempo
atmosferico o quello che avviene
intorno. In assenza di queste
informazioni, come avviene ad es.
negli ambienti chiusi dei grandi
magazzini o nell‘atrio dei grandi
edifici, l‘ambiente è percepito
come artificioso e opprimente;
Tempo Ambiente solo lasciando l‘edificio si recu­
pera il deficit informativo.

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Fondamenti | Storia | Storia Progettazione illuminotecnica finalizzata alla percezione
William Lam

Comprensibilità e magari contraddittorie, uno


Un secondo gruppo di esigenze spazio si presenta in questo modo
psicologiche mira all‘intelligi- con una quantità ragionevole
bilità e comprensibilità delle di caratteristiche chiaramente
strutture circostanti. In questo ordinate. Per allentare la tensione
caso è importante innanzi tutto è importante anche la presenza
la visibilità sufficiente di tutte le di una veduta sull‘esterno o di
zone dello spazio, decisiva per il punti di vista interessanti, ad es.
senso di sicurezza in un ambiente un‘opera d‘arte.
visivo. Gli angoli bui, per es. nei
sottopassaggi o nei corridoi dei
Sicurezza Strutturazione grandi edifici, nascondono i pos-
sibili pericoli altrettanto quanto le
zone con illuminazione eccessiva-
mente abbagliante. L‘intelligibilità
tuttavia non solo mira alla visibi-
lità completa, ma include anche
la strutturazione, il bisogno di un
ambiente chiaro e ordinato. L‘es-
sere umano sente come positiva
una situazione in cui, pur essendo
chiaramente individuabili la for-
ma e la struttura dell‘architettura
circostante, le zone più importan-
ti spiccano nettamente su questo
Veduta sfondo. Invece di una valanga
di informazioni disorganizzate
Comunicazione
Un terzo settore include l‘equili-
brio tra il bisogno umano di comu­
nicazione e l‘esigenza di una sfera
privata definita. In questo caso
entrambi gli estremi, sia l‘isola-
mento completo che la completa
esposizione al pubblico, sono
avvertiti come negativi; uno spa-
zio, pur permettendo il contatto
con gli altri, dovrebbe al tempo
Esposizione al pubblico Comunicazione stesso consentire anche di defini-
re zone private. Una zona privata
di questo tipo può essere creata
ad es. da un‘isola luminosa che
evidenzia rispetto all‘ambiente un
gruppo di sedute o un tavolo da
riunioni all‘interno di uno spazio
più grande.

Contemplazione

Edizione: 01.01.2013 | Versione attuale su www.erco.com 14


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Fondamenti
Vedere e percepire

Attraverso l’occhio raccogliamo


la maggior parte delle informa-
zioni sull‘ambiente che ci circon-
da. La luce non è solo una condi-
zione ed un mezzo visivo; con la
sua intensità, la sua distribuzione
e le sue caratteristiche crea deter-
Fisiologia dell‘occhio Psicologia della vista Costanza minati fattori che influenzano la
nostra percezione. La progettazio-
ne luminosa è quindi la progetta-
zione dell‘ambiente visivo dell‘uo-
mo – il suo obiettivo è quello di
ottenere delle condizioni in cui la
percezione consenta di lavorare
efficacemente, di orientarsi con
sicurezza, di procurare una sensa-
zione di piacevolezza dell‘ambien-
te cogliendone gli aspetti estetici.
Le caratteristiche fisiche di una
situazione luminosa possono esse-
re calcolate e misurate; l‘aspetto
Percezione delle Oggetti della perce- che determina il successo di un
forme zione concetto illuminotecnico è però
l‘effetto sull‘uomo, la sua perce-
zione soggettiva.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 15


E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire
Fisiologia dell‘occhio

Per la descrizione della percezione


Sunlight visiva dell‘uomo non basta descri-
E (lx)
100 000
Overcast sky
Task lighting
vere l‘occhio in quanto sistema
10 000
1000
Circulation zone lighting ottico. La percezione effettiva non
100
Street lighting
Moonlight
consiste tanto nella riproduzione
10
1
dell‘ambiente sulla retina, quanto
nell‘interpretazione di questa
Sistemi ottici Ricettori Adattamento riproduzione; nella distinzione di
oggetti con caratteristiche
costan­ti anche quando si trovano
in ambienti differenti.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 16


E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire | Fisiologia dell‘occhio
Sistemi ottici

Occhio e macchina L‘approccio per illustrare il proce- ne cromatica – i raggi di luce di


dimento di percezione è quello del diverse lunghezze d‘onda hanno
­fotografica raffronto tra l‘occhio ed una mac- diverse rifrazioni, quindi attorno
china fotografica: nella macchina agli oggetti si formano degli anel-
fotografica l‘immagine inversa di li di colore. Questo errore viene
un oggetto viene proiettata sulla corretto dal cervello nell‘elabora-
pellicola attraverso un sistema zione dell‘immagine.
di lenti regolabili; il diaframma
regola la quantità della luce.
Dopo lo sviluppo e l‘inversione
dell‘ingrandimento si ha un‘im-
Aberrazione sferica. Gli oggetti magine visibile e bidimensionale
raffigurati sono distorti per la dell‘oggetto. Allo stesso modo
curvatura della retina. nell‘occhio si ha la proiezione
sul fondo dell‘occhio di un‘im-
magine inversa attraverso una
lente deformabile, l‘iride assume
la funzione del diaframma e la
retina, sensibile alla luce, assume
il ruolo della pellicola. Dalla retina
l‘immagine viene trasportata dal
nervo ottico fino al cervello dove,
nella regione del cervello detta
corteccia visiva, viene nuova-
mente raddrizzata per prenderne
coscienza.
Nell‘occhio ci sono differenze tra
l‘effettiva percezione e l‘immagi-
ne sulla retina. Ciò è dovuto alla
distorsione dell‘immagine dovuta
dalla proiezione sulla superficie
curva della retina e dall‘aberrazio-
Aberrazione cromatica. Raffigu-
razione non nitida dovuta alle
diverse rifrazioni dei colori dello
spettro cromatico.

Prospettiva Quando vengono percepiti degli


oggetti con una data disposizio­
-ne nello spazio, sulla retina si
hanno delle immagini in pro-
spettiva distorte. Si ha così ad
esempio che un rettangolo visto
da una data angolazione assume
un‘immagine trapezoidale sulla
retina. Tale immagine potrebbe
anche essere una superficie tra-
pezoidale vista da davanti. Viene
Percezione costante di una percepita però solo una forma,
forma nonostante la modifica il rettangolo che effettivamen-
dell‘immagine sulla retina per il te ha dato luogo all‘immagine.
cambiamento di prospettiva Questa percezione di una forma
rettangolare rimane addirittura
costante quando l‘osservatore o
l‘oggetto si muovono, anche se la
forma dell‘immagine proiettata
sulla retina cambia continuamen-
te al variare della prospettiva.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 17


E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire | Fisiologia dell‘occhio
Ricettori

Ricettori Esistono due tipi diversi di ricet-


tori: i coni ed i bastoncelli. La loro
distribuzione non è uniforme. C‘è
un punto, detto «punto cieco», in
cui non vi sono ricettori, perché
lì i fasci dei nervi ottici sfociano
nella retina.

Densità dei ricettori Sulla retina c‘è un‘area caratte-


rizzata da una densità di ricettori
particolarmente elevata, detta
fovea, situata nel punto focale
del cristallino. In quest‘area cen­-
trale si trova una quantità estre-
mamente elevata di coni, mentre
la densità dei coni è molto minore
nelle aree periferiche. Lì si trova-
no invece i bastoncelli, che sono
completamente assenti nella
Numero N di coni e bastoncelli fovea.
sul fondo dell‘occhio in funzione
dell‘angolo visivo

Bastoncelli Tra i due sistemi quello che nella campo visivo. Vista la sua grande
storia dell‘evoluzione si è svilup­ sensibilità alla luce il sistema dei
pato per primo è quello dei bastoncelli è attivato per la vista
bastoncelli. Le sue caratteristiche notturna in presenza di un illumi-
consistono in una elevata sensibi- namento inferiore a circa 1 lx; le
lità alla luce ed una grande capa- particolarità della vista notturna –
cità di percezione del movimento soprattutto la mancata percezione
a tutto campo. D‘altra parte con i dei colori, la limitata nitidezza e la
bastoncelli non è possibile distin- migliore visibilità di oggetti poco
guere i colori, la nitidezza della luminosi nella periferia del campo
visione è limitata e non si può visivo – vengono spiegate ricon-
Sensibilità relativa alla luce di focalizzare la vista su di un ogget- ducendole alle caratteristiche del
coni V e bastoncelli V‘ in funzione to, ossia non lo si può osservare sistema a bastoncelli.
della lunghezza d‘onda meglio portandolo al centro del

Coni I coni costituiscono un sistema è comunque ininfluente; se vi


con caratteristiche differenti, vengono percepiti dei fenomeni
che definisce la nostra vista in interessanti lo sguardo viene
presenza di maggiore intensità immediatamente rivolto verso
della luce, ossia in presenza di tale punto per foca­lizzarlo nella
illuminazione diurna o artificiale. fovea ed essere meglio percepito.
Il sistema a coni è dotato di una Uno dei motivi più importanti per
minore sensibilità alla luce ed è il direzionamen­to dello sguardo,
concentrato nell‘area centrale oltre al presentarsi di movimenti o
del fondo dell‘occhio ed attorno di colori o forme che attraggono
alla fovea. Permette di distin- l‘attenzione, è la presenza di una
Sensibilità dei coni ai colori dello guere i colori e di vedere con maggiore luminanza: lo sguardo e
spettro di luce in funzione delle nitidezza gli oggetti osservati l‘attenzione delle persone vengo-
lunghezze d‘onda. e focalizzati, la cui immagine no cioè guidati dalla luce.
viene indirizzata sulla fovea. A
differenza dei bastoncelli non
consentono di percepire in modo
omogeneo l‘intero campo visivo;
il punto di percezione ottimale è
il centro del campo visivo stesso.
Il margine del campo visivo non

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Fondamenti | Vedere e percepire | Fisiologia dell‘occhio
Adattamento

Giorno e notte Una delle prestazioni più note­- stella nel cielo notturno, anche
E (lx) voli dell‘occhio è la sua capacità se nell‘occhio raggiunge un illu-
Sunlight 100 000 di adattarsi alle diverse condi- minamento di soli 10-12 lx.
Overcast sky 10 000
Task lighting 1000
zioni di illuminazione; possiamo
Circulation zone lighting 100 percepire l‘ambiente che ci
Street lighting 10 circonda sia al chiaro di luna
Moonlight 1 che sotto la luce del sole, anche
se gli illuminamenti in un caso
sono 100000 volte maggiori che
nell‘altro. La capacità dell‘occhio
L (cd/m2)
si estende addirittura ad un ambi-
Sunlight 1000 000 000 to ancora maggiore – viene per-
Incandescent lamp (matt finish) 100 000 cepita anche la debole luce di una
Fluorescent lamp 10 000
Sunlit Clouds 10 000
Blue sky 5 000
Luminous ceiling 500
Louvred luminaires 100
Preferred values in interior spaces 50–500
White paper at 500 lx 100
Monitor (negative) 10–50
White paper at 5 lx 1

Illuminamenti tipici E e luminan-


ze tipiche L per luce diurna ed
illumi­nazione artificiale

Luminanza 1 La capacità di adattamento agli si adatta di volta in volta ad una


illuminamenti è resa possibile data fascia di luminanze ristretta
2
solo in piccola parte dalla pupilla; nella quale può attuare una per-
3 la gran parte dell‘adattamento cezione differenziata. Gli oggetti
è opera della retina. Le aree di dotati di una luminanza eccessiva
4 diversa intensità luminosa sono per una data situazione di adat­
5
percepite dal sistema di coni e tamento, abbagliano, appaiono
6 7 L (cd/m2) bastoncelli; il sistema di baston- cioè come un chiarore indifferen­
10 -8 10 -6 10 -4 10 -2
10 0 10 2 10 4 10 6 10 8 celli è efficace nella visione not- ziato; gli oggetti di luminanza
turna (visione scotopica), i coni troppo ridotta appaiono al con-
permettono la visione diurna trario come una zona scura indif-
Fasce di luminanza L della visione (visione fotopica), mentre nelle ferenziata.
con bastoncelli (1), della visione fasi intermedie, come il crepusco-
mesopica (2) e della visione con lo, entrambe i sistemi di ricettori
coni (3). Luminanze (4) e lumi- sono attivi (visione mesopica).
nanze preferite (5) negli ambienti Pur essendo in grado di perce-
interni. Soglia visiva assoluta (6) pire una gamma molto ampia di
e soglia dell‘abbagliamento asso- luminanze, per la percezione dei
luto (7) contrasti in ciascuna situazione
dell‘illuminazione si hanno dei
limiti molto più ristretti. Ciò è
dovuto al fatto che l‘occhio non
può coprire l‘intera gamma di
luminanze allo stesso tempo, ma

Tempo di adattamento Il riadattamento a situazioni più rati in una data misura dall‘occhio
luminose avviene in modo relati- ed il fatto che l‘adattamento ad
vamente rapido, mentre l‘adatta- un nuovo livello di illuminazio-
mento al buio richiede un tempo ne richiede del tempo hanno
sensibilmente maggiore. Dei chia- degli effetti nella progettazione
ri esempi a tal proposito sono la illuminotecnica; ad esempio si
sensazione di abbagliamento nel può avere la programmazione di
passaggio da una sala buia di un diversi gradi di luminanza in un
cinema alla luce diurna, oppure dato ambiente o l‘adattamento
la cecità provvisoria nell‘entrare del livello di illuminazione alle
in un ambiente dall‘illuminazione aree vicine.
minima. Il fatto che i contrasti di
luminanza possono essere elabo-

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Fondamenti | Vedere e percepire
Psicologia della vista

Per la comprensione della perce-


zione visiva non è tanto significa-
tivo il trasporto delle informazioni
fornite dall‘immagine quanto
il processo di elaborazione di
tali informazioni, la costruzione
dell‘impressione visiva. La que-
Contorno Forma complessiva Colori stione è se la capacità dell‘uomo
di percepire ordinatamente l‘am-
biente che lo circonda sia innata
o debba essere appresa. Ci si
chiede inoltre se per la percezione
dell‘immagine siano responsabili
solamente
le impressioni sensoriali prove-
nienti dall‘esterno o se il cervello
trasformi questi stimoli in un‘im-
magine percettiva impiegando
dei principi di classificazione pro-
pri. Non è possibile rispondere in
modo univoco a queste domande;
la psicologia della percezione su
questi punti si divide in diverse
posizioni.

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E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire | Psicologia della vista

Contorno L‘esperienza e le aspettative


che da essa derivano possono
avere un effetto tale che le parti
mancanti di una forma vengano
completate o i singoli dettagli
vengono percepiti diversamente
per adattare l‘oggetto alle aspet-
tative. La percezione della forma
in assenza di contorni può in que-
sto caso avvenire solamente per
via delle ombre.

Forma complessiva L‘esperienza fa sì che la forma


completa venga riconosciuta
rendendo visibili dei dettagli
rilevanti.

Colori La grafica evidenzia il conformarsi


di un colore al modello di volta
in volta percepito. Il colore del
punto centrale grigio si adatta
al bianco o al nero dei modelli
percepiti.

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E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire
Costanza

Siccome per uno stesso oggetto,


in seguito alla variazione dell‘illu-
minazione, della distanza o della
prospettiva, si hanno immagini
sulla retina di diversa forma,
dimensione e distribuzione della
luminosità, ci devono essere dei
Luminosità Andamento della Spazialità meccanismi che consentono di
luminanza identificare gli oggetti e le loro
caratteristiche e di percepirli in
modo costante. Per spiegare il
funzionamento della percezione
in questo caso non basta un unico
semplice approccio. Sono proprio
gli errori di percezione che offrono
la possibilità di valutare i modi in
cui la percezione funziona e gli
obbiettivi che si prefigge.

Struttura della parete Cono luminoso Percezione dei colori

Prospettiva Grandezza

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Fondamenti | Vedere e percepire | Costanza

Luminosità Il fatto che l‘area grigia venga


percepita come un grigio chiaro
se circondata dal nero e venga
percepita come grigio scuro se
circondata dal bianco è spiegato
dall‘elaborazione diretta degli sti­-
moli percepiti – il chiarore deri-
va dal rapporto tra il chiarore
dell‘area grigia e quello delle aree
immediatamente attorno ad essa.
Ne risulta quindi un‘impressione
La percezione del chiarore visiva che si basa esclusivamente
dell‘area grigia dipende dall‘am- sulle impressioni sensoriali pro-
biente circostante: per un dotte dall‘esterno e non viene
ambiente chiaro lo stesso identico influenzata dai criteri di classifi-
grigio appare più scuro che per un cazione mentali.
ambiente scuro.

Andamento della luminanza La continuità della luminanza


sulla parete viene interpretata
come una caratteristica dell‘il­
luminazione, il grado di riflessio-
ne della parete viene percepito
come costante. La tonalità di
grigio della superficie a contorni
nitidi viene invece interpretata
come una caratteristica materia-
le, anche se la sua luminanza è
­identica alla luminanza dell‘ango-
lo della stanza.

Spazialità L‘andamento della luminanza


può derivare dalla forma dell‘og-
getto illuminato; esempi in tal
senso sono le forme delle ombre
caratteristiche di corpi solidi
come i dadi, i cilindri o le sfere.

L‘impressione dell‘ambiente è Ruotando l‘immagine variano i


definita dall‘incidenza della luce rilievi e le profondità.
dall‘alto.

La forma dell‘ambiente può


essere riconosciuta solo grazie
alla forma delle ombre.

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Fondamenti | Vedere e percepire | Costanza

Struttura della parete Luminanze non uniformi possono


causare percezioni non chiare e
fuorvianti. L‘esempio mostra un
cono luminoso proiettato sulle
pareti in modo non regolare e
­senza tener conto dell‘architettu-
ra. L‘attenzione dell‘osservatore
viene deviata su di una forma
creata dalle diverse luminanze
che non è spiegabile né con le
caratteristiche della parete, né
Su di una parete non strutturata Su di una parete strutturata le come particolarità appositamen­
le figure luminose diventano una figure luminose vengono invece te creata con l‘illuminazione. Le
figura dominante. interpretate come sfondo, e non luminanze dovrebbero quindi
vengono percepite. essere sempre riconducibili alle
architetture dell‘ambiente, soprat-
tutto se non sono omo­genee.

I coni luminosi che non seguono


la struttura architettonica
dell‘am­biente vengono percepiti
come disturbi, come figure a sé
stanti.

Cono luminoso La posizione del cono di luce è


decisiva perché esso venga perce-
pito come sfondo o come forma
fastidiosa. Il cono di luce che non
corrisponde alle geometrie della
superficie dell‘immagine viene
percepito come un disturbo, una
figura a sé stante.

Percezione dei colori Come per la percezione delle


luminosità, anche la percezione
dei colori dipende dai colori circo-
stanti e dal tipo di illuminazione.
La necessità dell‘interpretazione
delle impressioni cromatiche deri-
va soprattutto dalla presenza di
colori in costante cambiamento
nell‘ambiente. Così i colori ven-
gono percepiti costantemente,
sia nella luce bluastra del cielo
coperto che nella luce calda dei
raggi diretti del sole – invece
delle fotografie scattate nelle
stesse condizioni mostrano le
­prevedibili discrepanze cromati­
che in funzione del tipo di illu­
minazione.

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Fondamenti | Vedere e percepire | Costanza

Prospettiva L‘errore nella valutazione di linee


della stessa lunghezza mostra
come la dimensione percepita
di un oggetto non dipende solo
dalla dimensione dell‘immagine
formata sulla retina, ma che si
tiene conto anche della distan-
za apparente dell‘osservatore
dall‘oggetto stesso. Al contrario
gli oggetti di dimensioni note
vengono anche utilizzati per sti-
L‘interpretazione delle prospettive mare le distanze o le dimensioni
conduce ad un‘illusione ottica. La di altri oggetti ad essi vicini. Nelle
linea verticale posteriore sembra esperienze quotidiane il mecca-
più lunga di quella anteriore, pur nismo è sufficiente per percepire
essendo della stessa lunghezza. in modo affidabile gli oggetti e
le loro dimensioni. Così una per-
sona molto distante non viene
percepita come un nano ed una
casa all‘orizzonte non viene per-
cepita come una scatola. Solo in
situazioni estreme la percezione
fallisce: dall‘aeroplano gli oggetti
appaiono minuscoli e gli ogget-
ti a distanze ancora maggiori,
come ad esempio la luna, danno
un‘immagine di sé totalmente
inaffidabile.

Grandezza Per la percezione delle dimensioni


si ha anche un confronto della
deformazione prospettica degli
oggetti. I trapezoidi e le ellissi
proiettate sulla retina vengo-
no considerati tenendo conto
dell‘angolo con cui l‘oggetto vie-
ne visto, per valutare se possano
essere percepiti come proiezioni
di oggetti solidi costanti, rettan-
golari o circolari.
Costanza della percezione delle
dimensioni. Con l‘interpretazione
in prospettiva dell‘immagine,
nonostante le diverse grandezze
delle immagini proiettate sulla
retina, le dimensioni degli appa-
recchi vengono percepite come
uguali.

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E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire
Percezione delle forme

Prima che una caratteristica pos-


sa essere assegnata ad un ogget-
to, essa dev‘essere riconosciuta,
ossia dev‘essere distinta da ciò
che la circonda. Dalla procedura
di interpretazione si possono
formulare delle regole in base alle
Forma chiusa Vicinanza Parte interna quali determinate disposizioni
vengono riassunte in figure, in
oggetti percepiti. Le regole di
interpretazione sono di interesse
pratico anche per il progettista
illuminotecnico. Ogni impianto di
illuminazione è composto da una
disposizione di apparecchi di illu-
minazione sul soffitto, sulle pareti
o nell‘ambiente. Tale disposizione
non viene percepita immediata-
mente, ma organizzata in figure
in base alle regole dell‘interpreta-
zione. L‘architettura circostante
Simmetria Forme di larghezza Linee continue e gli effetti luminosi degli appa-
omogenea recchi creano ulteriori figure che
vengono prese in considerazione
nella percezione.

Buon allestimento Omogeneità

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Fondamenti | Vedere e percepire | Percezione delle forme

Forma chiusa Un principio significativo


della percezione è la tendenza
ad interpretare le forme chiuse
come figure.

Vicinanza Gli elementi disposti uno accanto


all‘altro vengono raggruppati in
base alla regola della vicinan-
za e formano un‘unica figura.
Nell‘esempio qui a fianco si vede
dapprima un cerchio, e solo in
seguito una disposizione anulare
dei punti. L‘organizzazione dei
punti è così forte che le linee di
collegamento pensate tra i singoli
punti non sono rette ma curve;
Gli apparecchi vengono allacciati Quattro punti vengono collegati ne deriva quindi un cerchio per-
a coppie. formando un quadrato. fetto, e non un poligono.

A partire da otto punti si forma


un cerchio.

Parte interna Anche le immagini circostanti


non complete possono essere
percepite come figure. Una forma
compiuta si trova sempre all‘in-
terno della linea di delimitazione
– l‘effetto della linea nella defini­
zione della forma vale quindi in
una sola direzione. In genere que-
sta parte interna è identica alla
parte concava di una limitazione
che la circonda. Ciò ha come con­
Per le curve aperte si crea una seguenza che anche per le curve
figura nella parte interna della aperte o per gli angoli si ha una
linea. percezione di una forma, che
rende visibile una figura interna
alla linea e quindi un‘area in par-
te non delimitata. Se in questo
modo si ottiene un significato
plausibile del modello iniziale,
l‘effetto della parte interna può
essere molto forte.

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Fondamenti | Vedere e percepire | Percezione delle forme

Simmetria Con la simmetria il montaggio


semplice e logico diventa un cri-
terio per percepire una forma in
quanto figura, mentre le strutture
più complesse dello stesso cam-
pione scompaiono alla percezione
in uno sfondo apparentemente
omogeneo.

Aggiungendo due apparecchi


quadrati ai downlight rotondi
si riorganizza la disposizione in
base ad una regola estetica sim-
metrica creando due complessi
da cinque apparecchi.

Forme di larghezza Dalle forme parallele e di omo-


genea larghezza si diffonde un
­omogenea effetto simile. In questo caso
non si è in presenza di una rigida
simmetria, si può però comunque
riconoscere un chiaro principio
organizzativo che conduce ad una
percezione preferenziale di una
figura. In tale processo due linee
parallele denotano un comporta-
mento analogo.
Anche senza una rigida simmetria
si può distinguere una figura niti-
damente.

Linee continue Una regola fondamentale di


rappresentazione consiste nel
preferire le linee, diritte o cur-
ve, e nell‘evitare quindi angoli
e ­diramazioni. La tendenza a
­percepire linee continue è tanto
forte da poter influenzare l‘intera
interpretazione di un‘immagine.

Regola di rappresentazione delle


linee continue. La disposizione
viene interpretata come un incro-
cio tra due linee.

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E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire | Percezione delle forme

Buon allestimento Per le forme piatte le linee con-


tinue costituiscono una regola di
buona progettazione. Le forme
vengono organizzate in modo da
ottenere delle figure ordinate, le
più semplici possibile.

La disposizione dei downlight, La disposizione è concepita


secondo una regola di progetta- come una sovrapposizione di
zione, viene raggruppata su due due rettangoli.
linee.

Omogeneità Oltre alla disposizione nello


spazio, per il raggruppamento
è determinante anche la costi-
tuzione delle forme stesse. Le
forme nell‘esempio qui a fianco
non vengono quindi organizzate
in base alla loro vicinanza o ad
un possibile asse di simmetria,
ma vengono riunite in gruppi di
ugual forma. Il principio della
similitudine è efficace anche
Gli apparecchi dello stesso tipo quando le forme di un gruppo
vengono raggruppati. non sono uguali ma solo simili.

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E Guida
Fondamenti | Vedere e percepire
Oggetti della percezione

La percezione però non considera


ogni oggetto del campo visivo
senza distinzione; già la prefe-
renza dell‘area foveale, il fissare
piccole diverse sezioni del campo
visivo, mostra che il processo di
percezione è mirato su determi-
Attività Informazione Sociale nate aree. Questa selezione non
è evitabile, perché il cervello non
è in grado di elaborare tutte le
informazioni visive che proven-
gono dal campo visivo; essa è tra
l‘altro sensata, perché non tutte
le informazioni che possono esse-
re lette dall‘ambiente circostante
sono di qualche interesse per il
soggetto che le percepisce.

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Fondamenti | Vedere e percepire | Oggetti della percezione

Attività 45˚
1 L‘area in cui le informazioni
vengono rilevate in modo mirato
deriva dall‘attività che sta svol-

30˚
1 gendo il soggetto percettore.
10˚

61
2
Tale attività può essere un deter-
1,70 m 3 0˚ minato lavoro, un movimento
20˚

61
2
45˚
1,20 m 25˚
continuato o qualsiasi altra atti-
vità per cui siano necessarie delle

26
35˚ 3 informazioni visive. Le caratteri-

26
60˚ stiche dell‘attività definiscono
1
le condizioni dell‘illuminazione
65˚ che devono essere rispettate per
30˚ 2 poter eseguire in modo ottimale
15˚ 3 il compito visivo; si possono quin-

di definire in termini illuminotec-
nici le soluzioni ottimali per l‘ese-
90˚ cuzione di determinate attività.

61
15˚
30˚ 1,20 m
65˚

26
15˚ 25˚ 40˚

Area visiva (1), area visiva pre- Area visiva preferenziale per
ferenziale (2) e campo visivo ­compiti visivi in orizzontale.
ottimale (3) di una persona in Angolo visivo preferenziale 25°
piedi e seduta, per compiti visivi
in verticale.

Informazione Oltre alle necessità specifiche di informazioni, ad esempio se si è


informazione si ha un’ulteriore in grandi edifici senza finestre, la
necessità di fondo di informazioni situazione viene percepita come
visive. Tale necessità di informa- innaturale ed opprimente.
zioni sorge dalle esigenze biolo­
giche dell‘uomo di informarsi
sull‘ambiente circostante. La gran
parte delle informazioni necessa-
rie è conseguenza delle esigenze
di sicurezza, per poter valutare la
presenza di possibili pericoli. Ciò
vale anche per l‘orientamento,
per le conoscenze sulle situazioni
metereologiche, sulle diverse fasi
del giorno e su quanto accade
nell‘ambiente. Se mancano queste

Sociale Nelle esigenze sociali dell‘uomo nell‘atto percettivo; in altre paro-


si devono equilibrare le differenze le attirano l‘attenzione. Il conte-
nelle necessità, spesso tra loro nuto informativo di un oggetto
contrastanti, che si creano quan- è innanzitutto dipendente dalla
do le persone entrano in contatto sua capacità di essere selezionato
tra loro e quando hanno una sfera come oggetto percepito. D‘altra
personale delimitata. Sia dal tipo parte il contenuto informativo
di attività che dalle necessità bio­ influenza anche il modo in cui
logiche fondamentali derivano un oggetto viene percepito e
dei fattori fondamentali per la valutato.
raccolta di informazioni visive. Le
aree che sembrano fornire delle
informazioni più rilevanti – sia
per le aree in sé che per l‘accen-
tuazione con l‘ausilio dell‘illu-
minazione – vengono preferite

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E Guida
Arredare con la luce

Nel dar forma ad un ambiente


visivo la luce gioca un ruolo
­centrale. Con l'illuminazione
le architetture, le persone e gli
oggetti diventano visibili. La
luce influenza le sensazioni, gli
effetti estetici e gli stimoli che
Illuminazione dell‘ar- Processo di proget- Prassi di progetta- l'ambiente trasmette.
chitettura tazione zione

Visualizzare la luce

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E Guida
Arredare con la luce
Illuminazione dell‘architettura

Solo la luce ci permette di perce-


pire gli spazi. Con la luce si può
inoltre influire sulla percezione
architettonica: amplia e accentua
gli ambienti, crea collegamenti e
delimita zone.
Illuminare gli Collegare gli ambienti Illuminare gli oggetti
ambienti interni

Inscenare con luce


colorata

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura
Illuminare gli ambienti interni

La luce può cambiare l‘aspetto


di un ambiente senza modificar-
lo fisicamente. La luce guida lo
sguardo, orienta la percezione
e dirige l‘attenzione sui detta-
gli. Gli ambienti possono essere
articolati e interpretati dalla
Creare delle zone Delimitare l‘ambiente Accentuare gli am­- luce per accentuare certe aree o
funzionali bienti architettonici creare collegamenti tra l‘interno
e l‘esterno. La distribuzione della
luce e il livello d‘illuminazione
hanno un influsso decisivo sulla
percezione dell‘architettura.

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli ambienti interni
Creare delle zone funzionali

Osservazione Le singole zone funzionali nello


spazio, quali superfici di transito,
zone di sosta e superfici esposi-
tive, possono essere evidenziate
dalla luce. L‘illuminazione a zone
con coni luminosi a contorni netti
separa visivamente le varie aree.
Le varie intensità luminose creano
una gerarchia di percezione e
guidano lo sguardo. La differen-
ziazione di effetti luminosi crea
contrasti e accentua singole zone.

Follow-up L‘illuminazione differenziata


delle zone funzionali articola lo
spazio e migliora l‘orientamento.
Con coni di luce stretti e forti
contrasti di luminosità le aree
dello spazio vengono delimitate
reciprocamente. I forti contrasti
tra le singole zone e l‘ambiente
circostante le svincola dalla loro
dipendenza spaziale. Le grandi
superfici illuminate con grande
uniformità possono apparire
monotone se prive di articola­
zioni. Un‘illuminazione generale
bassa costituisce il punto di
partenza per porre accenti. Con
sistemi di programmazione lumi-
nosa è possibile adattare le zone
funzionali alle varie fruizioni.

Applicazione

Progetti:
Casa privata, Nuovo Galles del Sud
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù,
Monaco di Baviera
Teattri Ravintola, Helsinki
ERCO, Lüdenscheid

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli ambienti interni
Delimitare l‘ambiente

Osservazione L‘illuminazione per pavimento


mette in risalto oggetti e superfici
agibili. I limiti verticali dell‘am-
biente sono sottolineati dall‘illu­
minazione delle superfici delle
pareti. Una distribuzione unifor-
me della luce evidenzia la parete
come tutto unico. La luce radente
d‘accento invece struttura la pare­
te con motivi luminosi. Le pareti
chiare creano nell‘ambiente una
frazione ele­vata di illuminazione
diffusa.

Follow-up L‘illuminazione verticale mira a


configurare esteticamente l‘am-
biente visivo. Con diverse inten-
sità luminose le superfici degli
ambienti possono essere distinte
nel loro valore. Un‘illuminazione
uniforme delle superfici le accen-
tua come elementi architettonici.
Una luminosità decrescente sulla
parete ai fini della definizione
Parete chiara Parete scura delle superfici dell‘ambiente non
ha un effetto forte quanto un‘il-
luminazione uniforme di tutta la
parete. Gli effetti ottenuti dalla
luce radente evidenziano la tes-
situra delle superfici e diventano
figura dominante. L‘illuminazione
indiretta del soffitto produce una
luce diffusa nell‘ambiente. Influi-
scono qui sull‘effetto cromatico
il fattore di riflessione e il colore
Applicazione della superficie.

Progetti:
Fondación Banco Santander Cen-
tral Hispano, Madrid
Lamy, Heidelberg
Ezeiza Airport, Buenos Aires
Light and Building, Francoforte

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli ambienti interni
Accentuare gli ambienti architettonici

Osservazione L‘illuminazione di dettagli archi-


tettonici sposta l‘attenzione dal-
l‘ambiente complessivo ai singoli
elementi. Davanti a una parete
illuminata i montanti appaiono
come silhouette. Downlight a
fascio stretto accentuano la for-
ma dei montanti. La luce radente
accentua singoli elementi o super­
fici e ne mette in risalto la forma
e la superficie.

Follow-up Gli spazi possono essere strut­


turati visivamente dall‘illumina-
zione di elementi architettonici.
Giocando sulle differenze di inten­
sità luminose è possibile stabilire
una gerarchia degli spazi. Gli
elementi molto plastici possono
gettare forti ombre portate se
illuminati a luce radente.

Applicazione

Progetti:
Tokyo International Forum
St. Chiesa di S. Pietro, Stavanger
Palacio de la Aljaferia, Saragozza
Catedral de Santa Ana, Las Palmas

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura
Collegare gli ambienti

La combinazione di ambiente dà
origine ad architetture complesse.
La luce le interpreta nella loro
struttura e direzione. L‘illumina­
zione mirata apre prospettive
e produce profondità spaziale.
L‘importanza delle caratteristiche
Interni – Interni Interni – Esterni Esterni – Interni dei materiali, la corretta intensità
luminosa, l‘effetto cromatico e
la distribuzione della luce sono
aspetti importanti della proget-
tazione.

Esterni – Esterni

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Collegare gli ambienti
Interni – Interni

Osservazione La parete posteriore chiara con­


ferisce profondità all‘ambiente
e rafforza la prospettiva spaziale.
Gli oggetti illuminati sullo sfondo
ottengono un effetto analogo.
Se la focalizzazione del livello di
illuminazione ritorna dalla zona
posteriore a quella anteriore,
l‘attenzione si mette a fuoco sul
primo piano.

Follow-up La luce rende visibili le superfici


o gli oggetti e li fa diventare
punti d‘attrazione per lo sguardo.
Le zone scure dissolvono i confini
spaziali recedendo sullo sfondo
nel loro effetto. Un‘illuminazione
differenziata permette di stabilire
una gerarchia nella percezione
spaziale. L‘illuminazione di super-
fici verticali è di particolare impor­
tanza creativa per la progetta-
zione, in quanto la prospettiva
nello spazio raggiunge un effetto
superiore che con le superfici
orizzontali.

Applicazione

Progetti:
Museo Georg Schäfer,
­Schweinfurt
Catedral de Santa Ana, Las Palmas
DZ Bank, Berlino
Museo Guggenheim, Bilbao

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Collegare gli ambienti
Interni – Esterni

Osservazione Un livello elevato d‘illuminazione


all‘interno e un ambiente ester-
no oscuro producono un forte
riflesso sul piano della facciata.
Lo spazio interno sembra raddop-
piarsi visivamente verso l‘esterno
a causa del riflesso. È impossibile
individuare gli oggetti all‘esterno.
Diminuendo il livello d‘illumina-
zione all‘interno e aumentando
la luminanza all‘esterno si riduce
l‘effetto specchio e gli oggetti
esterni ridiventano percepibili.

Follow-up L‘effetto specchio del vetro è tanto


minore, quanto più la luminanza
è bassa davanti al vetro e quanto
più è elevata dietro di esso. Degli
apparecchi ben schermati davanti
al piano del vetro producono poco
riflesso. Un basso livello di illumi-
nazione nello spazio interno favo-
risce la percezione dello spazio
esterno. Con l‘orientamento degli
apparecchi all‘esterno bisogna
cercare di evitare l‘abbagliamento
diretto verso lo spazio interno.

Applicazione

Progetti:
Nagasaki Prefectural Art Museum,
Nagasaki
Ristorante Olio e Pane, Metzingen
Casa privata, Nuovo Galles del Sud
ABN AMRO, Sydney

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Collegare gli ambienti
Esterni – Interni

Osservazione L‘alto livello d‘illuminazione della


luce diurna crea un forte effetto
specchio sulla superficie vetrata.
Gli oggetti all‘interno non sono
percepibili. Diminuendo il livello
d‘illuminazione all‘esterno si ridu-
ce l‘effetto specchio. Le superfici
o gli oggetti illuminati all‘interno
diventano così visibili. Il vetro non
è più percepibile.

Follow-up L‘effetto specchio del vetro è tan-


to più ridotto, quanto più la lumi-
nanza è bassa davanti al vetro
e quanto più è elevata dietro di
esso. Se gli apparecchi davanti al
vetro sono correttamente scher-
mati e integrati nell‘architettura,
si rispecchiano poco nel vetro
stesso. Un basso livello di illumi-
nazione all‘interno genera di not-
te un effetto di profondità. L‘illu-
minazione di oggetti nello spazio
interno – ad es. vetrine – richiede
durante il giorno, a causa dell‘alto
livello di illuminazione all‘esterno,
un‘intensità luminosa altissima
per rendere visibili gli oggetti.
Si impone l‘esigenza di adattare
l‘illuminazione interna alle varia-
zioni della luce diurna. Un livello
d‘illuminazione alto di giorno e
Applicazione basso di notte riduce i contrasti.

Progetti:
Lamy, Heidelberg
Bodegas Portia, Gumiel de Izán
Dat Backhus, Amburgo
Leonardo Glass Cube, Bad Driburg

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Collegare gli ambienti
Esterni – Esterni

Osservazione Una parete posteriore chiara con-


ferisce profondità all‘ambiente e
sottolinea la definizione dei con-
fini spaziali. Gli oggetti illuminati
sullo sfondo ottengono un effetto
analogo. Se la focalizzazione del
livello di illuminazione ritorna
dalla zona posteriore a quella
anteriore, l‘attenzione dallo sfon-
do si rimette a fuoco sul primo
piano.

Follow-up La luce rende visibili le superfici


o gli oggetti e li mette in primo
piano. Le zone scure dissolvono
i confini spaziali e l‘effetto delle
varie aree si ritrae sullo sfondo.
A causa del basso livello d‘illu-
minazione notturno, le intensità
luminose necessarie sono inferiori
rispetto all‘illuminazione degli
interni.

Applicazione

Progetti:
Centro Congressi e Mostre di
Hong Kong
Grote Markt, Anversa
Cancelleria Federale, Berlino
Casa privata, Milano

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura
Illuminare gli oggetti

La luce orienta lo sguardo e foca­


lizza l‘attenzione sui dettagli. La
direzione della luce, l‘illuminamen­
to e la distribuzione della luce
determinano l‘effetto suscitato
da un oggetto immerso nel suo
ambiente.
Orientamento della Variare la distribu­ Accentuare un
luce zione della luce oggetto

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli oggetti
Orientamento della luce

Osservazione La luce orientata dal davanti


genera una marcata modellazio-
ne. La luce dall‘alto crea un‘ombra
dell‘oggetto su se stesso. La luce
da dietro ricalca la silhouette
dell‘oggetto. Più verticale è l‘in-
cidenza della luce, maggiore è
l‘effetto d‘ombra.

Follow-up Se la luce frontale incide anche


un po‘ lateralmente si ottiene
una maggiore plasticità. La luce
troppo frontale non crea nessuna
ombra nella prospettiva dell‘os-
servatore e l‘oggetto perde di
plasticità. Per gli oggetti con una
minore profondità delle strutture
è adatta un‘incidenza della luce
dalla verticale, in modo da creare
una plasticità.

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli oggetti
Orientamento della luce

Disposizione Più verticale è l‘incidenza della


luce, maggiore è l‘effetto d‘om-
bra. L‘illuminazione degli oggetti
può avvenire con un‘angolazione
della luce di 5°, di 45°, fino a una
illuminazione perpendicolare. La
direzione ottimale della luce per
l‘illuminazione degli oggetti è in
genere di 30°. Si evitano così i
riflessi troppo forti o la creazione
di zone d‘ombra indesiderate.

Applicazione Illuminazione d‘accento per la


modellazione di oggetti in
- Musei
- Esposizioni
- Aree di vendita
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer

Progetti:
Pinacoteca Vaticana, Roma
Museo Guggenheim, Bilbao
Eremitage, San Pietroburgo
Eremitage, San Pietroburgo

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli oggetti
Variare la distribuzione della luce

Osservazione I faretti a fascio stretto accentua-


no l‘oggetto e lo fanno emergere
dall‘ambiente. Con una lente per
sculture il cono luminoso viene
ampliato e reso ovale. Le lenti
Flood disperdono il cono lumino-
so a fascio stretto ed ottengono
un tenue gradiente luminoso.

Faretti
Follow-up Più stretto è il fascio di luce che
incide sull‘oggetto, maggiore è
l‘effetto creato. Le lenti per scul-
ture sono particolarmente adatte
per illuminare gli oggetti in tutta
la loro altezza. Le lenti Flood illu-
minano maggiormente l‘ambiente
circostante con un cono di luce
a fascio largo e rappresentano
l‘oggetto nel suo contesto.

Lente Flood

Lente per sculture


Applicazione Illuminazione d‘accento per la
modellazione di oggetti in
- Musei
- Esposizioni
- Aree di vendita
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti con relativi accessori

Progetti:
Bunkamura Museum of Art, Tokyo
Museo del Prado, Madrid
Vigelandmuseum, Norvegia
Eremitage, San Pietroburgo

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Illuminare gli oggetti
Accentuare un oggetto

Osservazione Gli oggetti e la parete sono sog-


getti all‘illuminazione di base
dei wallwasher. I coni luminosi
di singoli faretti accentuano gli
oggetti. Un maggiore contrasto
di luminosità accresce l‘accen-
tuazione.

1:1
Follow-up Con un contrasto di illuminazione
di 1:2 tra ambiente e oggetto, il
contrasto non viene quasi perce­
pito. Per un rapporto di 1:5 si crea
un contrasto minimo di illumina-
zione tra i punti di illuminazione
primaria e secondaria. Con un
contrasto di 1:10 la differenza
diventa marcata. Un contrasto di
luminosità di 1:100 stacca l‘ogget­
to in modo deciso dall‘ambiente e
si può avere una suddivisione non
1:5 intenzionale della parete.

1:10
Applicazione Illuminazione d‘accento di oggetti
disposti sulle pareti impiegata in
- Musei
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita

Progetti:
Museo Ruiz de Luna Talavera,
Spagna
Museo dell‘Architettura Tedesca,
Francoforte
Museo Guggenheim, Bilbao
Museo Picasso, Barcellona

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura
Inscenare con luce colorata

Il colore è una componente signi-


ficativa della percezione visiva.
Il colore non è percepibile senza
la luce diurna o l’illuminazione
artificiale. La combinazione di
lampade e filtri consente un’am-
pia gamma di possibilità creative
Colori Sistemi di colori Colore della luce in grado di sottolineare o modifi-
care con la luce colorata l’effetto
luminoso di spazi e oggetti. Il con­-
cetto di colore della luce compren­
de sia la luce bianca che colorata.
Il bianco caldo, bianco neutro e
bianco nella tonalità della luce
diurna sono tutti una derivazio-
ne del colore bianco della luce.
La luce colorata include l’intero
spettro del visibile.

Miscelazione Resa cromatica Effetto cromatico


­cromatica

Contrasto cromatico Colori dell‘ambiente Accentuare con i


colori

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Colori

Colore della luce Per colore della luce s’intende un


colore che viene irradiato da una
sorgente luminosa. Il colore della
luce si ottiene dalla somma dello
spettro di luce irradiato. Il tipo di
colore della luce viene definito
dalla tinta, saturazione e brillan-
za. L’impiego di filtri colorati con-
sente di ottenere una luce colo-
rata. Ciò consente di variare gli
spazi nel colore, senza modifi­carli
fisicamente. Per sintesi cromatica
additiva s’intende la miscelazione
di più colori della luce.

Colore dell’oggetto Il colore dell’oggetto è determina-


to dalla luce che colpisce l’oggetto
e dalle caratteristiche di assorbi-
mento specifiche di quest’ultimo.
Il valore luminoso del colore di un
oggetto può essere stabilito quin-
di solo in connessione con il tipo
di luce che illumina tale colore. Il
colore di un oggetto viene defini-
to oltre che dalla tinta, brillanza
e saturazione, anche dal grado
di riflessione. Durante l’illumina-
zione di pareti o oggetti colorati
con luce colorata svolge un ruolo
di primo piano l’interazione fra i
colori degli oggetti e i colori della
luce. A fondamento di questa cor-
relazione sta la sintesi cromatica
sottrattiva. Gli effetti cromatici
possono essere potenziati o modi-
ficati.

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Sistemi di colori

Sistema CIE Nel sistema colorimetrico stan-


dard CIE i colori della luce e i
colori degli oggetti vengono
rappresentati in un diagramma
bidimensionale continuo. Per i
colori della luce la composizione
spettrale si ottiene dal tipo di
luce, mentre per i colori degli
oggetti dal tipo di luce e dal gra-
do di riflessione o trasmissione
spettrale. In questo caso non si
tiene conto della dimensione
della brillanza, per cui nel dia-
gramma possono essere stabilite
solo la tinta e la saturazione di
tutti i colori. La superficie croma-
tica viene circondata da un tratto
curvilineo su cui si collocano i
punti di colore dei colori spettrali
completamente saturi. All’interno
della superficie si trova il punto
di minore saturazione, denomi-
nato punto bianco o acromatico.
Tutti i livelli di saturazione di un
colore possono essere trovati sulla
retta fra il punto acromatico e la
rispettiva tinta; qualsiasi miscela-
zione di due colori si colloca allo
stesso modo su una retta fra le
rispettive tinte. Nel sistema CIE i
colori complementari si trovano
su posizioni contrapposte e si
completano a vicenda nel bianco.

Sistema Munsell Nel sistema Munsell i colori degli


oggetti vengono ordinati secon-
do i criteri di brillanza, tinta e
saturazione, in modo da formare
un atlante cromatico completo
sotto forma di matrice tridimen-
sionale. Per brillanza s’intende il
grado di riflessione del colore di
un oggetto; la tinta identifica il
colore effettivo, mentre il con-
cetto di saturazione riguarda il
grado di varietà cromatica, dal
colore “puro” alla scala dei grigi
acromatica. Mentre per descrivere
i colori della luce è sufficiente un
diagramma bidimensionale, per i
colori degli oggetti è necessario
un sistema tridimensionale dato
il rispettivo grado di riflessione.

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Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Colore della luce: Luce bianca

Osservazione L’elevata percentuale di rosso


nella luce bianca calda fa apparire
l’ambiente più caldo rispetto alla
luce bianca neutra. L’elevata per-
centuale di blu nella luce bianca
nella tonalità della luce diurna
produce un’atmosfera spaziale
più fredda.

Follow-up Si preferiscono i colori caldi della


luce soprattutto in caso di bassi
valori di illuminamento e luce
orientata, mentre i colori freddi
della luce in caso di valori di illu­
minamento elevati e illuminazio-
ne diffusa. La luce bianca viene
descritta dai valori di temperatura
colore , resa cromatica, punto di
colore e spettro. La temperatura
colore del bianco si articola nei
tre gruppi principali bianco caldo,
bianco neutro e bianco nella tona­
lità della luce diurna. Una buona
resa cromatica produce solo diffe­
renze minime di colore durante
l’illuminazione. Il punto di colore
identifica il colore all’interno del
diagramma CIE.

Applicazione Nell’illuminazione di presenta-


zione è possibile ottenere per gli
oggetti illuminati colori più bril-
lanti mediante un utilizzo mirato
degli effetti cromatici. Per accen-
tuare la luce diurna nei locali ad
uso ufficio viene spesso utilizzata
la luce bianca nella tonalità della
luce diurna.

Progetti:
Sony Center, Berlino
Padiglione di vetro, Scuola pro-
fessionale di vetreria, Rheinbach
Hong Kong and Shanghai Bank
ERCO, Lüdenscheid

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Colore della luce: Luce colorata

Osservazione Rispetto ai colori fondamentali


giallo, blu e rosso, i colori ambra
e magenta sono espressivamente
più deboli. La luce nei colori giallo
e rosso produce una calda atmo-
sfera spaziale. La luce nel colore
blu suscita invece un’impressione
spaziale più fredda.

Follow-up Nell’illuminazione architettonica


i colori dello spettro della luce
diurna vengono percepiti come
naturali: magenta (situazione
luminosa al tramonto del sole),
ambra (situazione luminosa all’al-
ba), night blue (cielo notturno
chiaro) e sky blue (luce del cielo
di giorno). Per la luce colorata
sono importanti i valori di punto
di colore e spettro. Il punto di
colore è indicato da coordinate
sul diagramma CIE. Un determi-
nato colore della luce può essere
creato mediante diversi spettri di
colore.

Applicazione La luce colorata viene utilizzata


per
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita
- Illuminazione di eventi

Progetti:
ERCO P3, Lüdenscheid
Assicurazioni Zürich, Buenos Aires
Teattri Ravintola, Helsinki
Teattri Ravintola, Helsinki

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Miscelazione cromatica: Colori della luce

Osservazione La sovrapposizione di diversi colo-


ri di luce è un processo di sintesi
additiva. La sintesi di due dei tre
colori fondamentali, vale a dire il
rosso, il verde e il blu, consente di
ottenere il magenta, l’azzurro o il
giallo. Dalla sintesi uniforme dei
tre colori fondamentali si ottiene
la luce bianca.

Follow-up Nell’illuminazione di oggetti con


sorgenti luminose di diversi colori
scaturiscono dalla sovrapposi-
zione spaziale interessanti effetti
della sintesi cromatica additiva,
ad esempio anche ombre colorate.

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Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Miscelazione cromatica: Colore della luce e colore dell’oggetto

Osservazione La sintesi cromatica sottrattiva


si forma durante l’illuminazione
di superfici colorate con luce
colorata. La sintesi di due dei tre
colori fondamentali sottrattivi,
vale a dire il magenta, l’azzurro
e il giallo, consente di ottenere
i colori fondamentali additivi
rosso, verde o blu. I colori caldi
degli oggetti vengono accentuati
da una luce nella tonalità bianca
Parete: blu Parete: blu calda. I colori freddi degli oggetti
Luce: bianco caldo Luce: blu appaiono ancora più chiari e satu­
ri in presenza di una luce nella
fredda tonalità bianca neutra e
soprattutto nella tonalità della
luce diurna.

Follow-up Il colore di un oggetto può pre-


sentare un aspetto più saturo
e chiaro se si utilizza un’illumi-
nazione colorata simile. I colori
Parete: blu Parete: blu degli oggetti appaiono invece
Luce: magenta Luce: gialla meno saturi oppure producono
un effetto più scuro se si uti-
lizza un’illuminazione colorata
dissi­mile. L’effettivo risultato di
una sintesi cromatica sottrattiva
dipende dalla composizione spet-
trale delle componenti di sintesi.

Applicazione Nella pratica si consiglia di ese-


guire prove di illuminazione o ­
calcoli nell’illuminazione di super­
fici colorate. Lo stesso principio
vale per l’impiego di filtri colorati.

Progetti:
Banchina Indre, Haugesund
Apropos Cöln The Concept Store,
Colonia
Teattri Ravintola, Helsinki
Fiera ERCO, Hannover

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Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Resa cromatica

Osservazione La qualità della resa dei colori


si definisce resa cromatica. Gli
spettri lineari presentano un’ot-
tima resa cromatica. Gli spettri
lineari consentono di percepire
correttamente un solo colore. Gli
spettri multilineari riproducono
più colori del rispettivo spettro,
con resa cromatica inferiore nelle
zone intermedie. Alla luce bianca
calda di una lampada ad incande-
scenza colori come il blu e il verde
appaiono relativamente grigi e
opachi, nonostante un‘ottima
resa cromatica. Viceversa, questi
stessi colori appaiono chiari e
luminosi alla luce bianca nella
tonalità della luce diurna di una
lampada fluorescente, nonostante
una scarsa resa cromatica. Per
quanto riguarda la resa di colori
Lampada ad incandescenza come il giallo e il rosso, questo
100 % Gli spettri continui generano una fenomeno di attenuazione o,
80 buona resa cromatica. Le lampade viceversa, di intensificazione
60 ad incandescenza e la luce diurna dell’effetto cromatico risulta
40
hanno un indice di resa cromatica invertito.
Ra 100.
20

0
300 400 500 600 700 800 nm

Luce diurna
100 % Gli spettri continui generano una
80 buona resa cromatica. Le lampade
60 ad incandescenza e la luce diurna
40
hanno un indice di resa cromatica
Ra 100.
20

0
300 400 500 600 700 800 nm

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Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Resa cromatica

Follow-up Dato che l’occhio umano si adatta


alle più svariate temperature colo-
re della luce, è necessario stabilire
la resa cromatica in funzione della
temperatura colore. Le lampade
alogene ad incandescenza presen-
tano un’ottima resa cromatica. Le
lampade fluorescenti e le lampade
ad alogenuri metallici presentano
invece una qualità di resa croma­
tica da buona a mediocre. Il grado
di alterazione dei colori rispetto
ad una sorgente luminosa di rife­-
rimento è indicato dall’indice di
resa cromatica Ra. L’indice di resa
cromatica trova applicazione solo
in caso di effetti cromatici bianchi.

Lampada fluorescente
100 % Le lampade a scarica, come le
80 lampade fluorescenti, sono carat-
60 terizzate da uno spettro multi-
40
lineare. La loro resa cromatica è
quindi inferiore a Ra 100
20

0
300 400 500 600 700 800 nm

Fisica Data la diversa composizione


spettrale, gli stessi colori della
luce possono produrre una diver-
sa resa cromatica del colore di
un oggetto. Gli spettri continui
producono una resa cromatica
uniforme. Gli spettri lineari ripro-
Spettro lineare Spettro continuo Spettro multilineare ducono correttamente solo una
piccola parte di colori. Gli spettri
multilineari sono costituiti da
diversi spettri lineari, migliorando
in tal modo la resa cromatica.
Maggiore è il numero di spettri
collegabili in una sequenza conti-
nua, migliore sarà la resa cromati-
ca. Le lampade ad incandescenza
presentano uno spettro lineare,
mentre le lampade a scarica uno
spettro multilineare.

Applicazione

Un’ottima resa cromatica è


­fondamentale nel caso di
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita
- Uffici
- Luoghi di lavoro

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Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Effetto cromatico

Osservazione - Il rosso è il colore del fuoco ed


esprime forza, colore ed energia.
Il colore ha un effetto dominante.
Nel rosso chiaro il calore cede il
passo alla leggerezza.
- Il giallo è il colore più luminoso
del cerchio di colori, balza in
primo piano, ma non ha la stessa
energia del rosso.
- Il blu è il colore del cielo e appar­
tiene ai colori freddi che danno
un effetto di profondità. Il blu-
nero produce un effetto piuttosto
melanconico, mentre il verde-blu
emana calma.
- Il verde è il colore della vitalità.
L‘effetto delle sue sfumature va
dal calmante al rinfrescante.
- Il bianco appartiene ai non
­colori e si contrappone al nero.
Il bianco è sinonimo di purezza.
Follow-up L‘effetto dei colori si spiega con - Il nero è sinonimo di oscurità
il punto di vista fisiologico della con effetto di tristezza e nega-
visione del colore e con gli aspetti tività.
psicologici della percezione senso­ - Il grigio è un non colore e ha
riale. Il fascino dei colori evoca effetto indifferente.
associazioni ed è interpretato nel
contesto dell‘ambiente sociale e
culturale. Le varie tonalità che
appartengono a un colore posso-
no a loro volta avere effetti diver-
si. L‘effetto dei singoli colori può
essere aumentato da un contrasto
cromatico.

Applicazione Gli effetti cromatici sono di


­particolare importanza per
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita
- Ristoranti

Progetti:
Iittala Flagship Store, Amsterdam
Light and Building 2000,
­Francoforte
Ristorante Aioli, Vienna
Teattri Ravintola, Helsinki

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Contrasto cromatico

Il colore in sé I sette contrasti cromatici si


basano sulla teoria dei colori di
Johannes Itten. Questo approccio
è basato non sulle caratteristiche
fisico-chimiche del colore, ma sul
loro effetto soggettivo.
I colori primari giallo, rosso e blu
danno il contrasto più forte. Il
contrasto cromatico è più debole
per i colori secondari o terziari o
per saturazioni inferiori.

Chiaro-Scuro I ‚non colori‘ bianco e nero forma-


no il contrasto più forte. Anche
nei colori veri e propri l‘effetto è
evidente. Un colore chiaro accan-
to a uno scuro ha un effetto più
forte che accanto a un colore
di chiarezza uguale o maggiore.
L‘effetto delle tonalità può essere
rafforzato da forti differenze di
luminosità.

Caldo-Freddo Nel disco colori i colori caldi,


con componenti di rosso e giallo,
sono contrapposti ai colori freddi,
contenenti blu. Verde e magenta
costituiscono le transizioni neu-
tre. L‘effetto di un colore prepon-
derante può essere aumentato
dalla combinazione con un accen-
to del colore contrapposto.

Freddo Caldo

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Contrasto cromatico

Simultaneo L‘effetto del contrasto simultaneo


ha la sua causa nell‘elaborazio-
ne della percezione effettuata
dall‘occhio. L‘occhio, se osserva
a lungo un colore e poi vede un
grigio neutro, crea un contrasto
simultaneo. Il rosso dà origine a
un grigio verdastro. Il verde fa
apparire rossastra una superficie
grigia. I colori mutano il loro
effetto per l‘influenza dei colori
circostanti.

Complementare Le coppie di colori opposte nel


cerchio dei colori formano un
contrasto complementare tra
un colore primario e il colore
miscelato ottenuto dagli altri
due colori primari. Giallo e vio­
letto presentano il massimo con-
trasto chiaro-scuro, l‘arancione
e il blu il massimo contrasto
freddo-caldo. Rosso e verde sono
uguali come intensità di colore.
Il contrasto complementare ha
l‘effetto di intensificare la bril­
lantezza dei colori.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 59


E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Contrasto cromatico

Qualità Il contrasto di qualità o intensità


descrive il contrasto tra colori
puri e impuri. I colori puri, se
miscelati con tonalità di grigio,
diventano torbidi e spenti e va
perduta la qualità della purezza.
L'effetto dei colori puri domina
sui colori spenti.

Quantità Il contrasto quantitativo si rife-


risce al rapporto tra le dimen-
sioni delle superfici colorate.
Una superficie colorata grande
con una superficie piccola in un
­colore contrastante aumenta
l‘effetto cromatico della super­
ficie principale.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 60


E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Colori dell‘ambiente

Osservazione La luce bianca riflessa da una


superficie colorata acquista il
colore di quella superficie, tra-
sformandosi nella luce colorata
predominante di tutto l’ambiente.
In caso di illuminazione colorata
di una parete colorata è possibile
potenziare, estraniare o invertire
l’effetto.

Parete: gialla Parete: rossa


Luce bianca: bianco caldo Luce colorata: magenta

Parete: bianca Parete: gialla


Luce colorata: ambra Luce colorata: sky blue

Follow-up Il colore della luce in un ambien­- meglio percepibili con un‘illumi-


te è influenzato dal colore del- nazione più intensa. Nei locali
l‘ambiente stesso. La luce diretta chiusi l‘effetto è difficilmente
rafforza l‘effetto luminoso nel- percepibile per il fenomeno della
l‘illuminazione di una superficie costanza cromatica.
colorata rispetto alla luce diffusa.
L‘effetto del colore di un oggetto
può essere rafforzato da una luce
colorata di colore simile. I contra-
sti di colore forti a parità di inten-
sità luminosa appaiono più lumi-
nosi di un contrasto più debole.
I contrasti cromatici deboli sono
Applicazione Nella pratica si consiglia di
eseguire prove di illuminazione
o calcoli per l’illuminazione di
superfici colorate.
Si utilizzano luci d’accento
­colorate per
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita

Progetti:
Museo della cultura Tennispalatsi,
Helsinki
Kvadrat Sanden, Stoccolma
Museo della cultura Tennispalatsi,
Helsinki
Apropos Cöln Concept Store,
Colonia

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E Guida
Arredare con la luce | Illuminazione dell‘architettura | Inscenare con luce colorata
Accentuare con i colori

Osservazione La luce d’accento colorata e


l’illu­minazione di fondo colorata
modificano l’effetto di un ogget-
to nello spazio. La saturazione
cromatica dell’oggetto aumenta
in primo piano riducendo la lumi­
nosità di fondo. I colori blu sem-
brano passare in secondo piano,
mentre il magenta dell’effetto
cromatico passa in primo piano.
Parete: bianca Parete: magenta
Stele: night blue Stele: bianca

Parete: ambra Parete: sky blue


Stele: magenta Stele: ambra

Follow-up Gli effetti dell’illuminazione


possono essere intensificati dal-
l’impiego di luce colorata. Forti
contrasti cromatici aumentano
i contrasti di luminosità. Elevati
contrasti di luminosità aumen-
tano, a loro volta, i contrasti
cromatici. I colori caldi della luce
e i filtri colorati, come Skintone,
magenta e ambra, oppure i colori
freddi della luce, come sky blue e
night blue creano effetti globali
naturali.
Applicazione Si utilizzano luci d’accento
­colorate per
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita

Progetti:
Museo de Bellas Artes, Bilbao
Assicurazioni Zürich, Buenos Aires
Teattri Ravintola, Helsinki
Light and Building 2002,
­Francoforte

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E Guida
Arredare con la luce
Processo di progettazione

Il processo di progettazione
fornisce una panoramica dello
svolgimento delle singole fasi
della progettazione luminosa.
In architettura tale processo è
strettamente collegato allo svol-
gimento della progettazione. I
risultati dell‘analisi vengono dap-
prima inglobati nella creazione
del concetto e poi concretizzati
nello sviluppo e nell‘esecuzione.
Gli schemi di manutenzione costi-
tuiscono inoltre una condizione
per il mantenimento della qualità
della luce nella prassi.

Edizione: 26.06.2006 | Versione attuale su www.erco.com 63


E Guida
Arredare con la luce | Processo di progettazione
Analisi di progetto

Introduzione Alla base di ogni progettazione


illuminotecnica c‘è l‘analisi del
progetto: i compiti che deve svol-
gere l‘illuminazione, le condizioni
e le particolarità di cui si deve
tener conto. Una progettazione
di qualità si può quindi basare a
tal proposito sulle norme vigenti,
alle quali si fa riferimento per gli
illuminamenti, per le schermatu-
re, per tonalità cromatica e per la
resa cromatica. Per una proget-
tazione di qualità è comunque
necessario raccogliere quante
più informazioni è possibile sul-
l‘ambiente da illuminare, sul suo
utilizzo, sugli utenti e sull‘archi-
tettura.

Uso degli ambienti Nell‘analisi del progetto la que-


stione dell‘uso degli ambienti da
illuminare gioca un ruolo centra-
le; oltre ai tipi di attività, anche la
loro frequenza ed il loro significa-
to. All‘interno di una compito di
illuminazione complessivo si ha
una serie di compiti visivi che
vanno realizzati nei dettagli. Tra i
criteri di un compito visivo sono
significativi la grandezza ed il con­
trasto del dettaglio da realizzare;
inoltre è importante la questione
del colore o della struttura delle
superfici del compito visivo, se il
movimento e la disposizione nello
spazio devono essere riconoscibili
o se ci si devono aspettare dei
disturbi di abbagliamento dovuto
ai riflessi. Anche la disposizione
nello spazio dei compiti visivi e la
direzione principale dello sguardo
dell‘osservatore possono essere
dei temi centrali.

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E Guida
Arredare con la luce | Processo di progettazione
Analisi di progetto

Requisiti psicologici Tra le necessità psicologiche


rientrano la visione dell‘ambiente
circostante, l‘informazione sulla
fase del giorno e sul tempo e
l‘orientamento nello spazio. In
edifici complessi con utenti sem-
pre diversi l‘esigenza di sistemi
di guida ottici può diventare una
questione di primaria importanza.
Una rappresentazione ordinata ed
univoca degli spazi contribuisce
ad una sensazione di benessere
generale. Con illuminazioni diffe­
renziate si possono separare tra
loro le aree addette a diverse fun-
zioni. Se nelle grandi sale vi sono
delle zone adibite ai colloqui, può
essere opportuno realizzare delle
aree private con un‘illuminazione
adeguata.

Architettura ed atmosfera Sotto l‘aspetto dell‘architettura


e dell‘atmosfera l‘edificio o l‘am-
biente devono essere resi visibili
valorizzandone l‘atmosfera e le
caratteristiche peculiari. A tal fine
sono necessarie delle informazio­
ni dettagliate sull‘architettura,
sul concetto architettonico com-
plessivo, sugli effetti desiderati
verso l‘interno e verso l‘esterno,
di giorno e di notte, sull‘impiego
della luce diurna e sul consumo
di energia ammesso. Inoltre sono
necessarie anche delle informa-
zioni sui materiali, sui gradi di
riflessione e sulle loro tonalità
cromatiche. Nell‘illuminazione
delle architetture non si tratta
di realizzare un‘illuminazione
finalizzata ad ottimizzare la per-
cezione dell‘edificio illustrandone
le strutture e le caratteristiche,
si tratta piuttosto di coinvolgere
l‘illuminazione nella creazione di
un effetto estetico dell‘ambiente
illuminato. A tal fine il punto cen-
trale consiste nel linguaggio che
l‘edificio esprime con le forme
dei suoi ambienti, con i moduli
ed i ritmi che la luce e gli appa-
recchi di illuminazione devono
poter recepire e proseguire.

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E Guida
Arredare con la luce | Processo di progettazione

Concetto di illuminazione I concetti illuminotecnici defini­


scono le caratteristiche dell‘illu­
minazione. Non danno ancora
informazioni esatte sulla scelta
delle lampade e degli apparecchi
di illuminazione o sulla loro dispo­
sizione. L‘analisi del progetto con-
duce ad uno schema delle qualità
della luce necessarie, che a sua
volta dà delle indicazioni sulle
singole forme di illuminazione
relativamente alla loro quantità,
alle diverse caratteristiche qua-
litative delle luce e al grado di
differenziazione temporale e degli
ambienti. Per essere realizzabile
nella pratica una progettazione
deve essere compatibile con gli
altri sistemi, rispettare le norma-
tive vigenti e tener conto sia dei
costi di realizzazione che dei costi
di esercizio. Una progettazione
illuminotecnica di qualità riesce a
realizzare un concetto che coniu-
ga le esigenze tecniche ed esteti­
che di una complessa griglia di
elementi. Un concetto che realiz­-
zi le prestazioni richieste con un
impiego adeguato di soluzioni
tecniche e con la massima chia-
rezza di allestimento costituirà
la soluzione più convincente.

Sviluppo Nella fase di sviluppo del progetto


vengono prese delle decisioni sul-
le lampade e sugli apparecchi da
utilizzare, sulla disposizione e l‘in-
stallazione degli apparecchi, sulla
eventuale componentistica e sulle
unità di comando. In questa fase
diventa possibile un calcolo affi-
dabile degli illuminamenti e dei
costi. Non è possibile stabilire una
successione vincolante o anche
solo indicativa delle fasi della
progettazione. La decisione per
un dato tipo di illuminazione può
aver luogo già all‘inizio del pro-
getto ma anche in una sua fase
avanzata; la disposizione degli
apparecchi può essere sia una
conseguenza della decisione per
un dato tipo di apparecchio, ma
può essere anche una condizione
per la scelta degli apparecchi. La
progettazione illuminotecnica
dovrebbe essere considerata come
una procedura ciclica nella quale
le soluzioni sviluppate vengono
sempre confrontate con le esi-
genze da soddisfare.

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E Guida
Arredare con la luce | Processo di progettazione

Montaggio Alcuni tipi di apparecchi – ad


esempio i faretti e le strutture
luminose – sono caratterizzati da
un montaggio additivo, ossia ven-
gono fissati sui binari elettrificati
e sulle strutture portanti, appesi
o fissati alla parete o al soffitto.
Per l‘ampia gamma di downlight
e di apparecchi modulari al con-
trario vi sono in genere diverse
versioni pensate per una serie di
tipi di montaggio. Per il fissaggio
alla parete o nel pavimento il
montaggio può essere a plafone
o a incasso. Il montaggio al sof-
fitto offre invece una maggiore
scelta, potendo essere a incasso,
a plafone ed a sospensione. Le
istruzioni per l‘uso degli apparec-
chi illustrano in modo dettagliato
il loro montaggio e la loro manu-
tenzione.

Manutenzione La manutenzione degli impianti


di illuminazione comprende in
genere la sostituzione delle lam-
pade, la pulizia degli apparecchi,
eventualmente la loro regolazione
o l‘orientamento dei faretti e
degli apparecchi mobili. Il fine
della manutenzione è anzitutto
quello di garantire un illumina-
mento minimo, ossia di evitare la
diminuzione del flusso luminoso
generato da un impianto di illu-
minazione. Le cause della dimi-
nuzione possono essere i guasti
delle lampade, la loro progressiva
diminuzione del flusso luminoso
emanato o il calo del rendimen-
to dell‘apparecchio a causa di
riflettori o schermature sporchi.
Per prevenire un calo del flusso
luminoso si deve quindi sostituire
periodicamente tutte le lampade
e pulire gli apparecchi. Per la
manutenzione possono essere
decisivi anche degli aspetti quali-
tativi. Infatti il guasto di una sola
lampada in una serie di apparec-
chi ordinati geometricamente ha
un effetto rilevante sull‘aspetto
complessivo dell‘ambiente. Il
compito del progettista illumi-
notecnico è quello di redarre un
piano di manutenzione preparato
specificamente per le condizioni
date e di dotarlo del materiale
informativo necessario.

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E Guida
Arredare con la luce
Prassi di progettazione

Dopo la fase dell‘analisi del pro­-


getto e dello sviluppo di un con-
cetto di illuminazione segue la
fase della realizzazione, nella qua-
le si prendono le decisioni relative
alle lampade e agli apparecchi
impiegati e alla disposizione ed
Scelta delle lampade Scelta degli appa- Disposizione degli installazione degli apparecchi
recchi apparecchi stessi. Da un concetto quantita-
tivo, che descrive principalmente
le qualità della luce da ottenere,
si giunge in questo modo ad una
progettazione concreta.

Montaggio Manutenzione

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Scelta delle lampade

LED
A LED La scelta delle lampade per gli
QT (12V) A apparecchi dipende dalle esigenze
QT QT (12V) dell‘illuminazione. I criteri funzio­
TC QT
T TC
nali e gli aspetti fisici, come ad
HIT T
esempio la resa cromatica, sono
HST HIT decisivi per l‘affermazione di un
20 40 60 80 HST 100 Ra concetto di illuminazione.
Modellazione Resa cromatica Effetto
2000 cromatico
3000 4000 5000 6000 TF (K)

LED Lamp Oe (W/klm)


A LED UV Light IR
QT (12V) A
QT QT (12V) A, R, PAR 0,05-0,10 5-7 35-60
TC QT QT 0,10-0,15 5-6 25-30
T TC T, TC 0,05-0,15 3-5 6-10
HIT T HME 0,20-1,00 2-3 10-15
HST HIT HIT 0,20-1,00 2-5 6-10
HST
Flusso luminoso
100 200 300 Economicità
400 HSE
500
20 40
Sollecitazioni
1000 P0,01-0,05
60
(W)
80
provo-
2-3
100
4-6
h(lm/W)
cate dalle radiazioni

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Scelta delle lampade

Modellazione La modellazione e la brillantezza


sono effetti che vengono messi
in risalto con la luce orientata.
Come presupposto si hanno delle
sorgenti luminose compatte,
come le lampade alogene a bassa
tensione o le lampade ad aloge-
nuri metallici. Nell‘illuminazione
di sculture, nella presentazione
di merci o nell‘illuminazione di
superfici dalle strutture interes-
santi la modellazione e la brillan­
tezza sono aspetti di primaria
importanza.

Resa cromatica La resa cromatica di una sorgente


LED luminosa viene determinata dallo
A
QT (12V)
spettro luminoso della lampada.
QT
Uno spettro continuo genera una
TC resa cromatica ottimale. Gli spet-
T tri a linea o a bande rendono la
HIT resa cromatica fondamentalmen-
HST te mediocre. La migliore della resa
20 40 60 80 100 Ra cromatica è offerta dalle lampade
ad incandescenza, incluse le lam-
Livelli dell‘indice di resa cromatica pade alogene.
Ra per diversi tipi di lampade

Effetto cromatico Il colore della luce di uno stru-


LED mento di illuminazione dipende
A
QT (12V)
dalla distribuzione dello spettro
QT
della luce emessa. Nella prassi si
TC ha una classificazione nei colori
T della luce bianco caldo, bianco
HIT neutro e bianco da luce diurna.
HST Le lampade dalla luce bianco
2000 3000 4000 5000 6000 TF (K) calda accentuano le bande dello
spettro rossa e gialla, mentre con
Livelli di temperatura del colore il bianco da luce diurna vengono
TF per diversi tipi di lampade messi in evidenza i blu ed i verdi,
ossia i colori freddi.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Scelta delle lampade

Flusso luminoso I flussi luminosi particolarmente


LED piccoli vengono emessi soprat-
A
QT (12V)
tutto dai LED e dalle lampade
QT
alogene a bassa tensione, seguite
TC dalle lampade ad incandescenza
T convenzionali e dalle lampade
HIT fluorescenti compatte. I valori più
HST alti li hanno le lampade alogene
10 50 100 500 1000 2000 5000 10000 50000 F (lm) che funzionano con la tensione
di rete, le lampade fluorescenti e
Livelli di flussi luminosi F per le lampade a scarica ad alta pres-
diversi tipi di lampade sione; i valori massimi li raggiun-
gono le lampade ad alogenuri
metallici.
LED
A
QT (12V)
QT
TC
T
HIT
HST
100 200 300 400 500 1000 P (W)

Livelli di potenza P di diversi tipi


di lampade

Economicità L‘economicità di una lampada


LED dipende dalla sua efficienza
A
luminosa, dalla sua durata utile
QT (12V)
QT
e dal suo prezzo. Le lampade
TC dotate della minore efficienza
T luminosa sono le lampade ad
HIT incandescenza e le lampade alo-
HST gene. Le lampade incandescenti,
20 40 60 80 100 h(lm/W) le lampade ad alta pressione ai
vapori di mercurio e le lampade
Livello dell‘efficienza luminosa η ad alogenuri metallici presentano
per diversi tipi di lampade valori decisamente migliori. Le
lampade con durata utile minore
sono le lampade incandescenti
e le lampade alogene; la durata
LED utile delle lampade incandescenti
A
QT (12V)
e delle lampade ad alta pressione
QT
è sensibilmente maggiore.
TC
T
HIT
HST
2000 4000 6000 8000 10000 50000 t (h)

Livelli di durata utile t per diversi


tipi di lampade

Sollecitazioni provocate dalle Lamp Oe (W/klm) Nelle aree espositive le proble-


radiazioni UV Light IR matiche relative alle radiazioni
sono importanti. Le radiazioni ad
A, R, PAR 0,05-0,10 5-7 35-60
QT 0,10-0,15 5-6 25-30
infrarossi e a raggi Ultravioletti
T, TC 0,05-0,15 3-5 6-10 possono danneggiare i dipinti.
HME 0,20-1,00 2-3 10-15 Le componenti troppo elevate di
HIT 0,20-1,00 2-5 6-10 radiazioni infrarosse e di calore di
HSE 0,01-0,05 2-3 4-6 convezione sono emesse soprat-
tutto da sorgenti luminose di limi­
Potenza relativa φe delle radiazio- tata efficienza luminosa, come le
ni di diversi tipi di lampade, riferi- lampade ad incandescenza o le
ta ad un flusso luminoso di 1000 lampade alogene. Nelle lampa-
lm, suddivisa in base alle gamme de fluorescenti convenzionali o
di lunghezza d'onda: UV (280 compatte le radiazioni ad infra-
nm-380 nm), luce (380 nm-780 rossi sono significativamente
nm), IR (780nm-10000 nm). minori. Con l‘impiego di filtri si
Esempio: φe = UV · lm / 1000 possono ridurre sensibilmente
Per una lampada A60 da 100W le componen­ti di infrarossi e di
e 1380 lm si ha una potenza di ultravioletti delle radiazioni.
radiazioni UV di 0,069-0,138 W.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Scelta degli apparecchi

Con la scelta delle sorgenti lumi-


nose si delineano le caratteristi­che
tecniche dell‘impianto di illumina-
zione ed i limiti della qualità della
luce ottenibile. Gli effetti luminosi
che saranno realizzati all‘interno
di questa gamma dipende però
Distribuzione della Colore della luce Tipi di montaggio dalla scelta degli apparecchi nei
luce quali le lampade saranno utilizza-
te. Tra la decisione sulle lampade
e quella sugli apparecchi c‘è uno
stretto collegamento; la decisio-
ne su di una sorgente luminosa
restringe la scelta di tipi di appa-
recchi utilizzabili così come la
decisione su di un tipo di apparec-
chio limita la scelta delle lampade.

Luminanza Illuminamento Requisiti di sicurezza

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Distribuzione della luce

generale – differenziata Una illuminazione generale uni-


forme costituisce un concetto
luminoso molto comune. Per l‘il-
luminazione generale si possono
impiegare apparecchi a fascio lar-
go come i downlight e le strutture
luminose. Un‘illuminazione omo-
genea può essere ottenuta anche
con l‘illuminazione indiretta.
Un concetto luminoso che miri
esclusivamente ad accenti lumi-
nosi isolati è invece un caso
anomalo. Spesso l‘illuminazione
d‘accento comprende delle com-
ponenti di illuminazione generale,
per consentire una collocazione
nello spazio degli oggetti illumi-
Illuminazione generale omogenea nati. Spesso basta la luce diffusa
ottenuta con distribuzione della dalle aree accentuate per illumi-
luce a fascio largo nare sufficientemente l‘ambiente
circostante. Per l‘illuminazione
d‘accento si utilizzano apparecchi
che emanano una luce orientata,
a fascio stretto. Si usano quindi
i faretti mobili ed i faretti down­
light direzionali.

Illuminazione differenziata otte-


nuta con la luce a fascio stretto
dei faretti

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Distribuzione della luce

diretta - indiretta L‘illuminazione diretta consente


un‘illuminazione sia diffusa che
orientata, un‘illuminazione sia
generale che d‘accento. Con la
luce diretta è possibile una pro-
gettazione illuminotecnica che
consente una distribuzione diffe-
renziata della luce. Creando forti
contrasti essa ottiene un‘ottima
plasticità degli oggetti illuminati.
Nell‘illuminazione indiretta ci si
orienta più verso un‘illuminazione
generale diffusa. L‘illuminazione
indiretta crea una luce tenue, mol­
to omogenea, e provvede ad illu-
minare le superfici che delimitano
un ambiente dando un‘impressio-
ne di un ambiente aperto. Si evi-
Illuminazione diretta con luce tano i problemi di abbagliamento
orientata diretto o di riflessi abbaglianti. Da
un‘illuminazione esclusivamente
indiretta può deri­vare un effetto
complessivo piatto e monotono
dell‘ambiente.

L‘illuminazione indiretta crea


l‘impressione di essere in un
ambiente aperto

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Distribuzione della luce

largo – stretto La decisione tra una distribuzione


della luce a fascio stretto o largo
è strettamente legata alla scelta
tra un‘illuminazione generale o
differenziata. Gli apparecchi con
un angolo di distribuzione sotto
i 20° vengono definiti spot, sopra
quella soglia vengono definiti
flood. Nei downlight l‘angolo di
schermatura esprime anche l‘am-
piezza della distribuzione della
luce. Una distribuzione della luce
a fascio largo crea un maggiore
illuminamento verticale.

Distribuzione della luce a


fascio largo per un‘illuminazione
­indiretta

Luce a fascio stretto per


­l‘accentuazione

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Distribuzione della luce

simmetrica – asimmetrica La distribuzione simmetrica della


luce serve ad una illuminazione
omogenea. La distribuzione della
luce può essere a fascio largo nei
downlight per l‘illuminazione
generale di superfici orizzontali.
Nei faretti essa è a fascio stretto
e serve per l‘accentuazione. Gli
apparecchi con distribuzione della
luce asimmetrica sono adatti ad
una distribuzione della luce uni­
forme sulle superfici laterali. Gli
apparecchi che tipicamente sono
dotati di tali caratteristiche sono
i wallwasher ed i washer per
soffitti.
Per apparecchi ad irradiazione a
simmetria assiale, come le strut-
ture luminose, si forniscono due
curve di distribuzione dell‘inten­
sità luminosa.

Washer con distribuzione della


luce simmetrica per illuminazione
di base

Wallwasher con distribuzione


della luce asimmetrica per illumi-
nazione uniforme delle pareti

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Distribuzione della luce

orizzontale – verticale La focalizzazione su di un‘illumina­


zione orizzontale è spesso conse-
guente alla scelta di una luce fun-
zionale, orientata all‘utilità. Ciò
vale ad esempio per l‘illuminazio-
ne delle postazioni di lavoro, per
le quali la progettazione luminosa
è concentrata soprattutto sull‘illu­
minazione omogenea di compiti
visivi orizzontali. Le componenti
di illuminazione verticale derivano
in questo caso soprattutto da una
luce diffusa riflessa dalle superfici
orizzontali illuminate.
Anche la scelta di un‘illuminazio-
ne principalmente verticale può
essere condizionata da principi di
funzionalità nell‘illuminazione di
Illuminazione orizzontale di compiti visivi verticali, ad esempio
postazioni di lavoro scaffali, lavagne da muro o dipinti.
Spesso però è mirata ad una defi-
nizione dell‘ambiente visivo. Si
cerca cioè di creare una luce che
metta in risalto le caratteristiche
e le peculiarità dell‘ambiente
visivo. Ciò vale sia in riferimento
all‘architettura, le cui strutture
possono essere evidenziate con
illuminandone le pareti, sia sot­
tolineando e modellando gli
oggetti nell‘ambiente.

L‘illuminazione verticale mette in


rilievo la struttura della facciata

Realizzazioni speciali Nella maggior parte dei casi la


scelta degli apparecchi si limita
a prodotti di serie, in quanto ven-
gono consegnati in tempi brevi,
hanno prestazioni collaudate e
sono stati testati sotto il profilo
della sicurezza. Anche nel caso di
costruzioni particolari, come negli
impianti di illuminazione integrati
nelle architetture (ad esempio
nelle illuminazioni a volta o nei
soffitti luminosi) si impiegano di
solito apparecchi standardizzati.
Per illuminazioni più impegnative,
grandi progetti rappresentativi si
possono prendere in considera-
zione anche produzioni speciali
o sviluppi di nuovi prodotti. Sia
l‘inserimento estetico degli appa-
recchi nell‘architettura e nell‘alle­
stimento dell‘ambiente, sia la
soluzione di complessi problemi
illuminotecnici possono quindi
avvenire su progetto, distinguen-
dosi dagli impianti che impiegano
apparecchi prodotti in serie. Oltre
ai costi di sviluppo aggiuntivi si
deve però tener conto soprattutto
dei lunghi tempi di attesa per la
consegna degli apparecchi di illu-
minazione.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 77


E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Colore della luce

Il colore della luce di un apparec-


chio dipende dal tipo di lampada
utilizzato. Nell‘ambito delle tona-
lità di bianco si ha una suddivisio-
ne in bianco caldo, bianco neutro
e bianco da luce diurna.
Con queste lampade, impiegando
dei filtri colorati, si può ottenere
una luce colorata. Con l‘impiego
di una sorgente di luce colorata
come un LED o una lampada fluo-
rescente si genera direttamente
una luce colorata e, a differenza
dei filtri colorati, non si ha una
trasmissione ridotta della luce.
Negli apparecchi con tecnica
RGB è possibile ottenere una gran
quantità di colori mescolando le
sorgenti di luce colorate dai colori
base rosso, verde e blu. Con degli
strumenti di comando elettronico
si può variare il colore della luce
dinamicamente.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 78


E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Tipi di montaggio

Tipi di montaggio Per la disposizione degli appa-


recchi nell‘architettura vi sono
due principi di base tra loro con-
trastanti che, oltre ad assegnare
all‘impianto di illuminazione una
diversa funzione estetica, offrono
anche diverse possibilità illumino-
tecniche. Da un lato si ha un ten-
tativo di integrare il più possibile
gli apparecchi nell‘architettura,
dall‘altro lato si ha un approccio
che aggiunge gli apparecchi ad
un‘architettura come elementi
a sé stanti. Entrambi i concetti
non vanno comunque conside-
rati come approcci rigidi, vanno
piuttosto considerati come i punti
estremi di una scala di possibilità
tecnologiche e di allestimento
che ammette anche delle posizio-
ni intermedie. La decisione per un
impianto di illuminazione fisso o
flessibile si distingue dalla deci-
sione tra una soluzione integrata
o additiva; in essa inoltre non
sono tanto importanti i punti di
vista estetici, quanto le esigenze
illuminotecniche dei compiti
visivi.

Illuminazione integrata Con un‘illuminazione integrata


l‘apparecchio passa in secondo
piano rispetto all‘architettura;
gli apparecchi sono visibili solo
per gli schemi formati dalle loro
aperture sulle pareti o nel soffit-
to. La progettazione si concentra
sull‘impiego degli effetti luminosi
generati dagli apparecchi. Un‘il-
luminazione integrata si adatta
facilmente ai diversi ambienti
e facilita il compito di adattare
esteticamente gli apparecchi
all‘ambiente. Per sua natura l‘il-
luminazione integrata costituisce
d‘altra parte una soluzione rigida.
Una modifica dell‘illuminazione
può avvenire solamente con la
programmazione luminosa o con
l‘orientamento dei tipi di appa-
recchi mobili. Gli apparecchi uti­-
lizzati per questa soluzione sono
gli apparecchi da incasso a soffit-
to o nelle pareti.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Tipi di montaggio

Illuminazione additiva Nell‘illuminazione additiva gli


apparecchi costituiscono degli
elementi a sé stanti. Oltre alla
progettazione degli effetti dell‘il-
luminazione, diventa importante
anche la scelta degli apparecchi e
la loro disposizione nell‘architet-
tura; si va quindi dall‘adattamen-
to alle strutture presenti fino alle
ripercussioni sull‘aspetto comples­
sivo dell‘ambiente. Al guadagno
in flessibilità si contrappone il
compito di adattare l‘immagine
estetica dell‘impianto di illumi-
nazione all‘ambiente e di evitare
che la mescolanza di diversi tipi
di apparecchi o una loro disposi­
zione confusa costituiscano un
elemento di disturbo. Gli apparec-
chi utilizzati per questa soluzione
sono i faretti, le strutture lumino-
se e le lampade a sospensione.

Illuminazione fissa Con gli apparecchi ad installazio-


ne fissa è possibile ottenere diver-
si tipi di distribuzione della luce,
ad esempio con lampade orien-
tabili come i faretti downlight
direzionali. Nella progettazione
si deve controllare attentamente
la disposizione degli apparecchi
perché una successiva modifica
della posizione delle lampade ad
incasso è molto dispendiosa.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Tipi di montaggio

Illuminazione flessibile Si può ottenere un‘illuminazione


flessibile in diversi modi. La più
ampia flessibilità, necessaria ad
esempio per l‘illuminazione di
esposizioni sempre nuove o l‘illu-
minazione di aree di presentazio-
ne, viene ottenuta con l‘impiego
di faretti mobili fissati su binari
elettrificati o su strutture portan-
ti. In questo caso è possibile un
nuovo orientamento ed addirit­
tura uno spostamento o una
sostituzione dell‘apparecchio.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Luminanza

Abbagliamento Con gli apparecchi orientabili


come i faretti o i downlight orien-
tabili gli effetti di abbagliamento
dipendono anche dalla distribu­
zione della luce dell‘apparecchio,
3 2 1 ma l‘abbagliamento deriva soprat­
Si distingue tra abbagliamento tutto da un orientamento non
diretto, soprattutto dagli appa- adeguato dell‘apparecchio.
recchi (1), abbagliamento riflesso Negli apparecchi ad installazione
3 fissa come i downlight o le strut-
nei compiti visivi orizzontali (2) 2
ed abbagliamento riflesso nei ture luminose si deve distinguere
compiti visivi verticali, ad esem- tra la limitazione dell‘abbaglia-
pio sui monitor (3). mento diretto e la limitazione
dei riflessi abbaglianti. Per l‘ab-
bagliamento diretto la qualità
delle misure antiabbagliamento
dipende dalle caratteristiche di
α distribuzione dell‘apparecchio.
Nei downlight il comfort visivo
dell‘apparecchio aumentano
all‘aumentare dell‘angolo di
Limitazione dell'abbagliamento ­abbagliamento in seguito alla
nelle postazioni di lavoro con limitazione dell‘abbagliamento.
monitor: negli ambienti con
postazioni di lavoro con monitor
si consiglia un angolo di scherma-
tura α di almeno 30°.

Norme Per l‘illuminazione delle postazio-


ni di lavoro si hanno delle norme
che fissano gli angoli minimi di
antiabbagliamento o le luminanze
massime degli apparecchi per
dati angoli di distribuzione; per
le postazioni di lavoro dotate di
25 monitor si hanno delle norme a
parte. Si può considerare come
critica la parte del soffitto che
sarebbe vista dall‘utente in uno
specchio che ricopre la superficie
di lavoro. Per apparecchi con
riflettori a specchio la limitazio-
Dalla proiezione della superficie ne dell‘abbagliamento diretto è
di valutazione sul soffitto si ha migliore con maggiori angoli di
l‘area nella quale gli apparecchi schermatura. Lo standard prevede
possono influenzare negativa- angoli di antiabbagliamento delle
mente la resa del contrasto. lampade di 30° e 40°.
Il metodo UGR (Unified Glare
Rating) serve a valutare e a limi-
tare l‘abbagliamento psicologico
diretto negli ambienti interni. La
luminanza della sorgente lumi-
nosa, le sue dimensioni (angolo
solido), la sua posizione (indice
di posizione) e la luminanza dello
sfondo influenzano il valore UGR,
che di regola varia da 10 a 30. Più
piccolo è il valore UGR, minore è
l‘abbagliamento.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Illuminamento

Fondamentalmente la capacità
visiva cresce all‘aumentare dell‘il-
luminamento. Sopra il 1000 Lux
però essa cresce lentamente, per
poi diminuire di nuovo per illumi­
namenti molto alti a causa del
fenomeno dell‘abbagliamento.
L‘indicazione di illuminamenti
indicativi ci dice però molto poco
sull‘effettiva percezione. Nell‘oc-
chio non viene rappresentato il
flusso luminoso che incide su di
una superficie – ossia l‘illumi-
namento –, ma la luce emessa,
trasmessa o riflessa da quella
superficie. L‘immagine sulla retina
si rifà agli schemi di luminanza
dell‘oggetto percepito, all‘effet-
to combinato creato da luce e
Illuminamento E consigliato ­ oggetto.
dalle norme CIE per diverse tipi
di attività

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Scelta degli apparecchi
Requisiti di sicurezza

Grado di protezione Gli apparecchi devono in ogni


caso soddisfare i requisiti tecnici
di sicurezza generici; ciò è garan-
tito dal simbolo del collaudo. In
alcuni casi gli apparecchi rispet-
tano dei requisiti aggiuntivi, e
ciò è indicato da ulteriori simboli.
Per apparecchi che devono essere
utilizzati in luoghi umidi, polve-
rosi o in cui sussistono pericoli di
esplosioni si hanno dei requisiti
speciali. Gli apparecchi vengono
quindi suddivisi per diversi gradi e
classi di sicurezza, in cui la classe
di protezione è il tipo di prote-
zione dell‘apparecchio da scosse
elettriche, il grado di protezione
si riferisce alle sollecitazioni mec­
caniche e alla penetrazione di
polvere e umidità.
Indicazione del grado di prote­ Indicazione del grado di prote­
zione (IP): Indicatore X protezione zione (IP): Indicatore Y protezione
da corpi estraneo dall‘acqua

Classi di protezione Per il montaggio degli apparecchi


di illuminazione su mobili o altri
materiali infiammabili vigono altre
specifiche norme antincendio.

Classi di protezione per la sicu­ Indicazione di particolari qualità


rezza degli apparecchi sotto il degli apparecchi e dei requisiti di
profilo elettrico sicurezza

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Disposizione degli apparecchi

La disposizione degli apparecchi


va vista non solo come processo
tecnico, ma anche come processo
funzionale. Nella prassi della pro-
gettazione illuminotecnica dalla
necessità di un‘illuminazione il
più possibile omogenea è derivato
Pavimento Parete Soffitto l‘orientamento verso una griglia
regolare di apparecchi da soffitto.
Tra la disposizione degli apparec-
chi e l‘effetto della luce non c‘è
un nesso diretto; sfruttando tutta
la gamma di apparecchi disponi-
bile si può ottenere il risultato di
effetti luminosi desiderato con
una serie di diverse disposizioni
degli apparecchi. Questa libertà
di movimento può e deve essere
utilizzata per ottenere dei soffitti
che coniughino un‘illuminazione
funzionale con un allestimento
Oggetto Griglia di punti Elementi lineari della disposizione degli apparecchi
che si intoni con l‘architettura.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi
Pavimento

Pavimento

Si consiglia di tenere la metà del­


la distanza tra gli apparecchi (d)
come distanza dalla parete (a).
La distanza tra gli apparecchi (d)
tra due strutture vicine dovrebbe
corrispondere all‘altezza (h) dal
pavimento o dalla superficie di
lavoro.

Angolo di abbagliamento In seguito alla limitazione dell‘ab- L‘illuminamento verticale è impor­


bagliamento il comfort visivo del- tante ad esempio nei locali di ven-
l‘apparecchio aumenta all‘aumen­ dita, dove si devono illuminare i
tare dell‘angolo di abbagliamento. prodotti negli scaffali. I downlight
I downlight, pur essendo disposti con un angolo di abbagliamento
allo stesso modo, creano diverse di 30° si ha il massimo del flusso
proiezioni del cono luminoso sulla luminoso per un angolo laterale
parete. più grande.
Con un angolo di abbagliamento Nei downlight con angolo di abba­
di 40° si ottiene il migliore compro­ gliamento di 50° si ha una distri-
messo tra l‘illuminamento orizzon­ buzione della luce a fascio stretto
tale necessario per il pavimento e ed un ottimo comfort visivo negli
l‘illuminamento verticale. ambienti con soffitti alti.

Sopra l‘angolo di schermatura Angolo di abbagliamento 30°


non viene emessa della luce.

Angolo di abbagliamento 40° Angolo di abbagliamento 50°

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi
Parete

Parete

Per i wallwasher la distanza dalla mento. I wallwasher sviluppano la


parete dovrebbe essere pari ad loro omogeneità di illuminazione
almeno un terzo dell‘altezza della in modo ottimale solo se gli appa-
stanza. In alternativa la distanza recchi utilizzati sono almeno 3. La
dalla parete può essere marcata posizione dei wallwasher rispetto
con una linea a 20° che va dal- ad un angolo del locale dovrebbe
la base della parete al soffitto. essere sulla linea dei 45°.
Mentre per gli ambienti di altezza
normale la distanza tra gli appa-
recchi è uguale alla distanza dalla
parete, per le stanze dai soffitti
più alti essa deve essere ridotta
per evitare dei cali di illumina-
Angolo del locale

Data la distanza tra gli apparec-


chi, i downlight vengono montati
ad una distanza dalla parete pari
alla metà della distanza tra gli
apparecchi. Gli apparecchi negli
angoli dovrebbero essere montati
sulla linea a 45°, ottenendo così
con i downlight due sezioni iden-
tiche del cono di luce su entram-
be le pareti illuminate.

Parete a specchio

Per le pareti a specchio si dovreb-


be scegliere la disposizione degli
apparecchi in modo tale che
nell‘immagine specchiata tale
disposizione prosegua senza
discontinuità.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi

Elementi delle pareti

Negli ambienti con strutture


architettoniche dominanti si
dovrebbe adattare la disposizione
degli apparecchi agli elementi
architettonici.

Soffitto

Per ottenere una distribuzione


omogenea della luce nell‘illumi­na­
zione di un soffitto è necessa­rio
che questo sia sufficientemen­te
alto. Per evitare un abbagliamen-
to diretto, i washer per soffitto
vanno montati sopra l‘altezza
degli occhi. La distanza dal sof-
fitto dipende dall‘omogeneità
richiesta; di regola è pari a 0,8m.

Oggetto

L‘illuminazione degli oggetti per le grafiche con vetri, si deve


può avvenire con un‘angolazione tener conto dell‘angolo di inci-
della luce di 30°, di 45°, fino a denza della luce per evitare dei
una illu­minazione perpendicolare. riflessi fastidiosi negli angoli visivi
Più verticale è l‘incidenza della dell‘osservatore. Inoltre si evitano
luce, maggiore è la plasticità. Se così delle ombre sulle superfici
l‘angolazione della luce è infe- dipinte, ad esempio le ombre della
riore ai 30°, il cosiddetto «angolo cornice.
da museo», si ha un‘illuminazione
verticale massimale ed allo stesso
tempo è possibile evitare che un
possibile riflesso abbagli l‘osser-
vatore. Per le superfici riflettenti,
ad esempio per i dipinti ad olio o

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi

Superfici orizzontali

Le luminanze elevate che vengo-


no riflesse da superfici o oggetti
causano riflessi abbaglianti. Gli
apparecchi non dovrebbero quindi
essere dislocati in aree critiche.
L‘illuminazione indiretta con luce
diffusa riduce i riflessi abbaglian-
ti. Orientando il cono di luce si
può eliminare la formazione di
ombre sulle superfici di lavoro.

Superfici verticali

Per una superficie riflettente


disposta orizzontalmente si pos-
sono montare gli apparecchi sul
soffitto frontalmente rispetto ad
essa, per una superficie riflettente
disposta verticalmente si possono
montare gli apparecchi sul soffit-
to lateralmente rispetto ad essa.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi
Griglia di punti

Punto La disposizione più semplice di


elementi puntiformi è quella di
una griglia regolare, semplice o
sfasata. Con una griglia regolare
di apparecchi singoli identici tra
loro si ottiene facilmente un effet­
to monotono, ma un‘illuminazio-
ne differenziata è praticamente
esclusa.

Elementi puntiformi: disposizioni


in griglie regolari e sfasate

Combinazione di punti Le disposizioni più accentuate


derivano da un utilizzo di diversi
tipi di apparecchi alternati tra
loro e dall‘impiego di combina-
zioni di apparecchi; in questo
caso si possono raggruppare sia
apparecchi dello stesso tipo che
apparecchi di tipi diversi.

Apparecchi di diversa forma e


grandezza, ma anche gruppi com-
patti di apparecchi, possono fun-
gere da elementi puntiformi.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi
Griglia di punti

Linea L‘allineamento di elementi punti-


formi costituisce un primo passo
verso forme di allestimento più
complesse. Diversamente dalla
semplice disposizione a griglia,
l‘allestimento del soffitto assume
una stretta relazione con l‘archi-
tettura dell‘ambiente – il soffitto
viene allestito in un confronto tra
le linee dell‘ambiente, recependo
tali linee oppure creando intenzio­
nalmente dei contrasti rispetto a
tale linguaggio delle forme.

Elementi puntiformi:
disposizioni lineari

Forme Siccome la disposizione dei singo-


li apparecchi in modo lineare non
è determinato per forza da linee
reali quali le linee formate dalle
pareti o dai dislivelli del soffitto,
ma possono anche essere create
solo per indurre la percezione di
una forma, nella progettazione si
deve tenere in particolare consi­
derazione le regole di rappresen­
tazione. I criteri decisivi sono
soprattutto la regolarità della
distanza e la vicinanza degli
apparecchi tra loro.

Le disposizioni degli apparecchi


possono seguire le strutture
architettoniche o formare figure
indipendentemente da esse.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi
Elementi lineari

Linea Mentre le strutture lineari in caso


dell‘allineamento di apparecchi
puntiformi vengono generate
indirettamente dalla percezione,
esse vengono realizzate diretta-
mente con l‘ausilio di elementi
lineari. Come elementi lineari si
possono intendere degli appa­
recchi ma anche delle strutture
portanti. Le strutture luminose e
la disposizione di binari elettrifi-
cati o di altre strutture portanti
fanno parte di queste categorie
di allestimento.
Il linguaggio delle forme delle
disposizioni lineari è in sostanza
identico con l‘allineamento dei
punti. Le forme ottenute utilizzan­
do degli elementi lineari realmen-
te esistenti e non solo accennati
visivamente prevengono il rischio
di una deformazione dovuta ad
una percezione errata e consen-
tono la percezione di disposizioni
più complesse.

Linea e punto La robustezza della struttura


consente sia l‘alternanza di forme
diverse degli apparecchi, sia la
disposizione di faretti sulle strut-
ture luminose o portanti; è quindi
possibile un‘illuminazione diffe-
renziata dell‘ambiente senza che
l‘aspetto di fondo della struttura
venga sensibilmente disturbata
dai singoli apparecchi.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Disposizione degli apparecchi
Elementi lineari

Soluzioni decorative Con la combinazione di diversi


elementi si ha un‘ampia gamma
di possibilità di allestimento, fino
alle soluzioni decorative.

Strutture lineari Il rettangolo dei binari elettrificati


deriva dalla forma della stanza. In
questo modo è possibile sia un‘il-
luminazione flessibile di tutte le
superfici delle pareti che l‘illumi-
nazione di singoli oggetti nella
stanza.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Montaggio

Nel montaggio sono importanti


sia gli aspetti tecnici che quelli
estetici. Dopo che la disposizione
degli apparecchi è stata decisa ci
si focalizza sul montaggio. Per i
downlight si hanno diverse possi­
bilità di montaggio, come l‘incas­
Soffitto Parete Pavimento so, il montaggio a plafone o la
sospensione.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Montaggio
Soffitto

Controsoffitti Per i controsoffitti lisci, ad esem-


pio in cartongesso, gli apparecchi
possono essere posizionati indi-
pendentemente dalle strutture
portanti preesistenti. Gli apparec-
chi vengono fissati nelle relative
aperture nel soffitto; eventual-
mente il peso dell‘apparecchio
dovrà essere sopportato da un
supporto che regge direttamen-
te l‘apparecchio o che è fissato
vicino ad esso. Se il soffitto deve
essere intonacato sarà necessario
un apposito anello da incasso per
l‘apertura dell‘apparecchio.

Controsoffitti a doghe Per i controsoffitti a doghe e per


i soffitti a nido d‘ape esistono dei
pannelli predisposti per l‘incasso
dei downlight. Le dimensioni dei
pannelli sono adattate alle misure
della griglia, in modo da riempire
una nicchia o per consentire il
montaggio tra doghe non por-
tanti.

Canale nel soffitto Per integrare le sorgenti luminose


nel soffitto e renderle invisibili si
può montare gli apparecchi su di
un binario elettrificato situato in
un canale nel soffitto.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Montaggio
Soffitto

Apparecchi a sospensione La sospensione degli apparecchi


può aver luogo in diversi modi.
Gli apparecchi più leggeri di solito
sono appesi al cavo di collegamen­
to. Per gli apparecchi più pesanti
il peso viene sopportato da una
sospensione separata. Questa può
essere una sospensione aggiun-
tiva con un cavo; ma può essere
anche una sospensione rigida a
tige che di solito contiene il cavo
di collegamento.

Soffitti in calcestruzzo Per l’incasso in soffitti in calce-


struzzo i fori per l’apparecchio
vengono preparati al momento
della gettata del soffitto. Si ha
la possibilità di montare i corpi
da incasso prefiniti che vengono
fissati sull‘armatura e rimangono
nel soffitto. In ogni caso si deve
chiarire se la disposizione degli
apparecchi è compatibile con la
statica del soffitto, se ad esempio
determinati punti di montaggio
vanno esclusi perché coperti dalle
travi o se l‘armatura del soffitto
debba essere adattata alla dispo-
sizione degli apparecchi.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione | Montaggio

Parete Il montaggio degli apparecchi alle


pareti è possibile con incasso o a
plafone, e l‘incasso può essere in
pareti in calcestruzzo o in inter-
capedini. Il montaggio su supporti
a parete o su bracci a sbalzo viene
eseguito negli interni sui tramezzi
e negli ambienti esterni per l‘illu-
minazione delle facciate.

Pavimento Il montaggio degli apparecchi da


pavimento riguarda gli apparec-
chi a plafone e quelli ad incasso.
Nell‘incasso nel pavimento si deve
provvedere ad una adeguata chiu­
sura dell‘apparecchio che sia resi-
stente alle sollecitazioni fisiche e
che protegga l‘apparecchio dalle
infiltrazioni di umidità. Per gli
ambienti esterni si hanno anche
gli apparecchi a colonna e quelli
per tralicci.

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E Guida
Arredare con la luce | Prassi di progettazione
Manutenzione

Fissando un fattore di riduzione


in fase di progettazione, è possi­
bile regolare le distanze tra gli
interventi di manutenzione. Con
un minore fattore di riduzione
si ottiene un maggiore livello di
illuminazione iniziale e l‘intervallo
di tempo fino al calo del flusso
luminoso sotto il valore critico
viene di conseguenza allungato.
Con valori adeguati ed utilizzando
il fattore di manutenzione si può
pianificare il cambio delle lam-
pade e la pulizia degli apparecchi
in un unico intervento. Anche
la regolazione degli apparecchi
è parte costituente della manu-
tenzione qualitativa. Soprattutto
nell’illuminazione di aree di pre-
sentazione è necessario un nuovo
orientamento degli apparecchi
per ogni nuovo allestimento. Il
piano di manutenzione consen-
te di eseguire la manutenzione
dell‘impianto di illuminazione
nei tempi previsti in funzione
dei requisiti tecnici e degli scopi
­dell‘impianto stesso.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 98


E Guida
Arredare con la luce
Visualizzare la luce

Nella progettazione luminosa le


rappresentazioni degli impianti
di illuminazione e dei loro effetti
luminosi nell‘architettura rivesto-
no un ruolo importante. Lo spet-
tro delle forme di rappresentazio-
ne spazia dagli schemi tecnici dei
Disegno Simulazione Modello soffitti alle illustrazioni grafiche
di diversa complessità, fino alle
rappresentazioni dell‘ambiente
calcolate al computer e ai modelli
tridimensionali dell‘architettura
o degli impianti di illuminazione.
Un progettista esperto può farsi
un‘immagine realistica dei singoli
effetti luminosi ottenibili osser-
vando gli schemi del soffitto e i
diagrammi. Le altre persone che
partecipano al progetto, dotate
di una minore competenza spe-
cialistica, sono portate a preferire
delle rappresentazioni immediate
in aggiunta alle astratte docu-
mentazioni tecniche.

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 99


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce
Disegno

L‘impiego dei disegni va dai


semplici schizzi fino ai processi
dispendiosi e dettagliati nei quali
all‘aumentare delle risorse inve-
stite cresce sia la ricchezza della
rappresentazione dell‘ambiente
illuminato che, soprattutto, la
Schizzo Storyboard Moodboard rappresentazione degli effetti
luminosi. Le rappresentazioni del-
l‘ambiente in prospettiva rendono
più immediata la disposizione
degli apparecchi dell‘impianto
di illuminazione.

Disegno tecnico Diagramma

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 100


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Disegno
Schizzo

Il modo più semplice di raffigura-


re gli effetti luminosi è quello di
accennare al cono di luce segnan-
done i contorni, rappresentan-
dolo come superficie colorata o
disegnando diverse tonalità di
grigio sullo sfondo. I disegni in
cui si segna il cono luminoso con
delle tinte chiare di matita o ges-
setto sullo sfondo scuro creano
un intenso impatto luminoso e
riescono a rendere soprattutto
la rappresentazione notturna in
ambienti esterni. Nella visualizza-
zione di un concetto complessivo
uno schizzo appositamente sem-
plificato può rendere gli effetti
luminosi in modo più immediato
di una rappresentazione realistica
con diversi gradi di chiarore arti-
ficiosamente generati.

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 101


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Disegno
Storyboard

Lo storyboard si serve di una serie


di schizzi per visualizzare una suc­
cessione di scene luminose nello
spazio e nel tempo. Si adatta alle
progettazioni luminose scenogra-
fiche, per osservare dei processi
dinamici negli edifici. Derivano ad
esempio dalla sequenza spaziale
che si crea percorrendo l’edificio,
ma anche dalla dimensione cro-
nologica nell’arco della giornata
Facciata Ingresso all’interno di un ambiente.

Foyer Reception

Stanza, variante 1 Stanza, variante 2

Stanza, variante 3 Dettaglio

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 102


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Disegno
Moodboard

Il Moodboard è una raccolta di


immagini, schizzi, materiali, colori
e concetti volti a descrivere delle
emozioni. Se una scenografia lumi­
nosa richiede diverse sensazioni,
la comunicazione si può infittire
creando collage paralleli su diversi
temi, con contrasti e diversi colori
nelle diverse situazioni luminose.
Nel Moodboard si pone dapprima
al centro dell‘attenzione la com-
posizione non filtrata di immagi-
ni, ma poi ad un livello analitico
segue la valutazione e l‘addensa-
mento.

Moodboard con luce fredda Moodboard con luce calda


­diffusa ­orientata

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 103


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Disegno

Disegno tecnico I disegni tecnici forniscono infor-


mazioni esatte sul tipo e sulla
disposizione degli apparecchi
impiegati, in pianta e in sezione.
Per i faretti si può ad esempio
definire sul disegno anche la dire-
zione degli apparecchi. Per una
maggiore leggibilità si può elen-
care tutti gli apparecchi ed i loro
relativi simboli e caratteristiche
in una tabella. Gli schemi elettrici
forniscono inoltre le informazioni
necessarie su circuiti elettrici,
interruttori, tasti e gradi di pro-
tezione.

Diagramma I diagrammi documentano ad


esempio la distribuzione dell‘il-
luminamento o della luminanza
nell‘ambiente. Nei diagrammi
isolux le linee indicano punti
con uguale illuminamento. I
diagrammi isocandela mostrano
linee caratterizzate da uguale
luminanza.

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 104


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce
Simulazione

I programmi di simulazione, oltre


a presentare la resa degli illumina­
menti in rappresentazioni dell‘am­
biente per mezzo dei diagrammi,
comunicano anche un‘impressio-
ne visiva della concezione lumi-
nosa. A differenza dei disegni la
Simulazione quali- Simulazione quanti- Animazione grafica computerizzata offre delle
tativa tativa informazioni obiettive, basate su
calcoli concreti.

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E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Simulazione

Simulazione qualitativa La simulazione della luce per rap-


presentazioni qualitative si foca-
lizza sull‘atmosfera dell‘ambiente.
Con una prospettiva tridimensio-
nale si può dare un‘impressione
più immediata nella presentazio­
ne dello sviluppo degli strumenti
di illuminazione. Il livello dei det-
tagli può arrivare fino ad un‘im-
magine fotorealistica.

Simulazione quantitativa La simulazione quantitativa serve


all‘analisi delle progettazioni illu-
minotecniche. Fornisce dei valori
numerici fisicamente corretti per
dei dati compiti visivi. Il rispetto
delle prescrizioni presenti nelle
normative, quali l‘omogeneità
della distribuzione dell‘illumina-
mento, può essere controllato con
la simulazione. Per una migliore
illustrazione si utilizzano anche
le rappresentazioni a falsi colori,
nelle quali si possono leggere le
diverse fasce di valori in una scala
di colori.

Animazione Un‘animazione crea un film


partendo da singole immagini
realizzate nella simulazione. Si
riesce così a rappresentare in
modo eccellente una scenografia
luminosa dinamica. Più semplice-
mente si possono ottenere delle
animazioni con dei programmi
adeguati, nei quali si ha una pro-
spettiva costante e l‘illuminazio­-
ne varia oppure si ha un cambio
della prospettiva mentre l‘illumi-
nazione è costante. Le animazioni
in cui variano sia l‘illuminazione
che la prospettiva richiedono una
quantità di calcoli incomparabile,
in quanto si deve calcolare ogni
singola immagine del film oppure
si devono impiegare dei processi
speciali di rielaborazione dell‘im-
magine.

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E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce
Modello

Un vantaggio decisivo dei modelli


consiste nel fatto che la luce non
viene solo rappresentata ma diven­
ta reale ed effettiva. Gli effetti di
illuminazione non vengono ripro-
dotti schematicamente e possono
essere quindi osservati in tutta la
Costruzione del Mock-up Simulazione di luce loro complessità. Un‘ulteriore van­
modello diurna taggio dei modelli consiste nel-
l‘interazione, in quanto l‘osserva-
tore può scegliere le prospettive
a piacere ed in modo immediato.
Si distingue tra modelli di lavoro
e modelli di presentazione.

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 107


E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Modello

Costruzione del modello Le dimensioni e la precisione


­limitano la capacità della simula-
zione di fornire dati utili, e vanno
quindi scelte in modo conseguen-
te. La scala varia tra valori da
1:100 o 1:200 per gli effetti della
luce diurna su interi edifici, fino
a valori da 1:20 o 1:10 per studia-
re gli effetti dell‘illuminazione di
singole aree interne.
Il dettaglio più critico, in partico-
lare per modelli di misura molto
ridotta, è costituito dai modelli di
apparecchi. Gli scostamenti nelle
caratteristiche di distribuzione
della luce sono notevolmente
amplificati. La precisione nella
ricostruzione degli apparecchi
in scala sottostà ai limiti imposti
dalle dimensioni delle sorgenti
luminose disponibili. Spesso quin-
di si utilizzano le tecnologie dei
conduttori ottici, deviando così
una sorgente di luce esterna in
diversi modelli di apparecchi.

Mock-up Con Mock-up si intende un


modello in cui si ricostruisce un
ambiente in scala 1:1. Soprattutto
nella valutazione di un apparec-
chio realizzato o di un apparec-
chio integrato nell‘architettura il
Mock-up dell‘apparecchio o della
parte dell‘architettura interessata
costituisce un ausilio ottimale per
una decisione. Per contenere la
dispendiosità della simulazione
con il Mock-up si cerca di lavorare
con una delle parti più significati-
ve del contesto architettonico.

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E Guida
Arredare con la luce | Visualizzare la luce | Modello

Simulazione della luce diurna La luce solare e diurna può essere


utilizzata semplicemente all‘aper-
to, altrimenti può essere riprodot-
ta con esattezza utilizzando un
simulatore solare o un cielo artifi-
ciale. Con la simulazione della luce
solare all‘aperto il modello viene
portato nell‘angolo di incidenza
della luce richiesto con uno stru-
mento simile ad una meridiana,
riproducendo le condizioni di un
dato luogo geografico in una data
stagione e ad una data ora del
giorno. Nel simulatore solare que-
sta operazione è eseguita da un
sole artificiale mobile. Entrambi i
metodi consentono delle osserva-
zioni certe sugli effetti della luce
negli edifici e su di essi anche con
piccoli modelli in scala e costitui-
scono uno strumento per lo svi-
luppo di sistemi di orientamento
della luce diurna o di schermature
solari. Con delle fotografie si pos-
sono documentare le osservazioni
e le variazioni dell‘illuminazione
nel corso del giorno e delle sta-
gioni.
Con l‘ausilio di un cielo artificiale
si possono simulare gli effetti sul-
l‘illuminazione causati da un cielo
coperto ed eseguire delle misura-
zioni sul rapporto di luce diurna.

Edizione: 19.07.2007 | Versione attuale su www.erco.com 109


E Guida
Illuminazione di ambienti interni

La luce determina l'atmosfera di


un ambiente. Gli impieghi illu-
minotecnici e gli effetti luminosi
dei diversi apparecchi vengono
presentati con l'aiuto di simulazi-
oni ed esempi di applicazione alle
architetture.
Tipi di illuminazione Gruppi di apparecchi Impieghi illumino-
tecnici

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 110


E Guida
Illuminazione di ambienti interni
Tipi di illuminazione

L’effetto creato dagli spazi, dalle


superfici e dagli oggetti dipende
molto dal tipo di illuminazione
utilizzato. Questa varia dall’illu-
minazione diffusa ed uniforme,
all’illuminazione d’accento e fino
alla proiezione con i gobo.
Illuminazione base Accentuazione Illuminazione diffusa

Illuminazione diffusa Proiezione Illuminazione


delle pareti d'orientamento

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 111


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Illuminazione base

L’illuminazione base con un’ampia


distribuzione della luce consente
la percezione e l’orientamento
sui piani orizzontali. Che sia
diretta o indiretta, crea una luce
orientata o diffusa per illuminare
le superfici di lavoro o le aree di
diretta orientata diretta diffusa indiretta passaggio.

diretta e indiretta

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 112


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta orientata

Osservazione Una illuminazione base diretta e


orientata crea un’illuminazione
omogenea sulle superfici utili
orizzontali. Ciò consente l’orien-
tamento ed il lavoro in un locale.
L’architettura diventa visibile.

Follow-up La luce orientata crea una buona


modellazione e brillantezza. L‘uni-
formità sul piano utile cresce
all‘aumentare dell‘altezza
dell‘ambiente o all‘ampiezza
dell‘angolo di distribuzione della
luce. La luce orientata consente
una buona percezione delle forme
e delle strutture delle superfici. Il
comfort visivo aumenta al cresce-
re dell‘angolo di abbagliamento.
L‘illuminazione diretta si contrad-
distingue per la sua efficienza
energetica. Nei luoghi di lavoro
si deve fare attenzione agli abba-
gliamenti dovuti alla riflessione.

Applicazione

Progetti:
Stadthalle, Graz
Centre Pompidou, Parigi
Palazzo congressi, Valencia
ERCO, Lüdenscheid

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta diffusa

Osservazione Un’illuminazione base diretta e


diffusa denota un’illuminazione
omogenea su di una superficie
utile orizzontale. Ciò consente
l’orientamento ed il lavoro in
un locale. L’architettura diventa
visibile.

Strutture luminose

Downlight a luce diffusa

Apparecchi da parete a luce


­diffusa

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta diffusa

Soffitto luminoso

Follow-up La luce diretta e diffusa crea


un’illuminazione morbida, con
poche ombre e riflessi. La forma-
zione ridotta di ombre crea una
scarsa modellazione. Le forme e
le strutture delle superfici sono
poco accentuate.

Applicazione Illuminazione base diretta e dif-


fusa per
- Aree di lavoro
- Sale multifunzionali
- Musei
- Esposizioni
- Zone di passaggio
Gruppi di apparecchi ideali:
- Strutture luminose
- Downlight
- Apparecchi da parete
- Apparecchi per soffitti

Progetti:
Congress Centre, Valencia
Prada, Milano
Museo dell‘Architettura Tedesca,
Francoforte
Fondazione Beyeler, Basilea

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
indiretta

Osservazione Una illuminazione base indiretta


utilizza i soffitti, le pareti o altre
superfici come riflettori secondari.
L’illuminazione delle superfici che
delimitano uno spazio infondono
la sensazione di trovarsi in un
ambiente aperto.

Strutture luminose

Uplight
Follow-up Con una luce diffusa si ha una
formazione di ombre limitata ed
una modellazione contenuta. Le
forme e le strutture delle superfici
non vengono accentuate. Con
un‘illuminazione esclusivamente
indiretta si ha una differenzia-
zione degli ambienti limitata. In
confronto all‘illuminazione diret-
ta è necessario un flusso lumi-
noso decisamente superiore per
ottenere gli stessi illuminamenti
sui piani di lavoro. Il riflettore
secondario dovrebbe inoltre avere
un grado di riflessione elevato.
Si previene completamente l‘ab-
bagliamento dovuto ai riflessi o
diretto.

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 116


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
indiretta

Applicazione Una condizione per una distribu-


zione della luce omogenea è una
sufficiente altezza dell‘ambiente.
L‘illuminazione indiretta va mon-
tata al di sopra dell‘altezza degli
occhi. La distanza dal soffitto
dipende dall‘omogeneità richiesta
e dovrebbe essere di almeno 0,8m.
Illuminazione base indiretta per
- Aree di lavoro
- Sale multifunzionali
- Zone di passaggio
Gruppi di apparecchi ideali
- Strutture luminose
- Uplight

Progetti:
British Museum, Londra
Ezeiza Airport, Buenos Aires
Eremitage, San Pietroburgo
Villa privata, Salisburgo

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta e indiretta

Osservazione L’illuminazione base diretta/indi-


retta indica una combinazione di
illuminazione diretta ed indiretta
sulle superfici utili orizzontali. Il
soffitto o la parete servono da
superfici riflettenti. L’illumina-
zione delle superfici che delimi-
tano uno spazio infondono la
sensazione di trovarsi in un
ambiente aperto.

Strutture luminose

Downlight a sospensione
Follow-up L‘uniformità sul piano utile cresce
all‘aumentare dell‘altezza
dell‘am­biente. La luce orientata
consente una buona percezione
delle forme e delle strutture delle
superfici. Il riflettore secondario
dovrebbe inoltre avere un grado
di riflessione elevato. L‘uniformità
sul soffitto aumenta all‘aumen-
tare della distanza dal soffitto.
Un’illu­minazione di base con
lampade fluorescenti si distingue
per la
sua efficienza energetica.

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 118


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta e indiretta

Applicazione Illuminazione base diretta/indi-


retta per
- Aree di lavoro
- Sale multifunzionali
- Zone di passaggio
Gruppi di apparecchi ideali:
- Strutture luminose
- Downlight a sospensione

Progetti:
Centro di formazione degli opera-
tori ecologici, Berlino
Reichstag, Berlino
Palacio de la Aljaferia, Saragozza
Fibanc, Barcellona

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Accentuazione

Osservazione L’illuminazione d’accento rimarca


oggetti o elementi architettonici
con dei coni di luce a fascio
stretto. I punti luminosi in un
ambiente più buio richiamano
l’attenzione. Essi distinguono ciò
che è importante da ciò che non
lo è e portano gli oggetti visiva-
mente in primo piano.

Faretti

Faretti Downlight direzionali

Follow-up L‘illuminazione d‘accento con-


sente una buona percezione
delle forme e delle strutture delle
superfici. La luce orientata crea
delle ombre marcate e buone
modellazione e brillantezza. Un
cono di luce stretto ed un elevato
contrasto di luminosità rispetto
all‘ambiente possono accentuare
un oggetto in modo particolare.

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 120


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Accentuazione

Applicazione L‘illuminazione d‘accento cattura


l‘attenzione e migliora le capaci­
tà visive locali, ad esempio alla
postazione di lavoro. Con la luce
orientata vengono messe in evi-
denza le strutture e le texture
degli oggetti.
Illuminazione d‘accento per
- Esposizioni
- Musei
- Aree di vendita e di presen­
tazione
- Ristoranti, caffè, bistrò
- Aree di lavoro
Gruppi di apparecchi ideali:
- Faretti
- Faretti sagomatori
- Faretti downlight direzionale
- Faretti direzionali da incasso
Progetti: nei pavimenti
Neue Wache, Berlino - Apparecchi da tavolo
Iglesia del Sagrado Corazón,
Bilbao
Issey Miyake, Parigi
Pinacoteca Vaticana, Roma

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione |
Illuminazione diffusa

Osservazione L’illuminazione diffusa permette


di illuminare grandi oggetti o
zone di un ambiente tramite fasci
di luce molto ampi. In confronto
all’illuminazione d’accento, essa
crea una sensazione di ampiezza
degli spazi.

Follow-up La luce orientata crea una buona


modellazione e consente una
buo­na percezione di forme e
strutture delle superfici. L‘illu-
minazione diffusa può fare da
sfondo ad una illuminazione
d‘accento.

Applicazione I washer montati su binari elettri-


ficati consentono un direziona-
mento flessibile dell‘apparecchio.
Illuminazione diffusa per
- Esposizioni
- Musei
- Aree di vendita e di presen­
tazione
- Sale multifunzionali
Gruppi di apparecchi ideali
- Washer

Progetti:
Catedral de Santa Ana, Las Palmas
Passeig de Gràcia, Barcellona
Royal Armouries Museum, Leeds
Museo ‚Fournier‘ del Naipe,
Vitoria

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Illuminazione diffusa delle pareti

L’illuminazione delle superfici


verticali definisce ed articola
gli spazi. Contribuisce in modo
essenziale alla sensazione di lumi-
nosità degli ambienti e ad infon-
dere una sensazione di sicurezza.

Illuminazione diffusa Illuminazione diffusa Illuminazione diffusa


e omogenea delle delle pareti con foca- delle pareti per cor-
pareti lizzazione ridoi

Illuminazione diffusa lluminazione diffusa


delle pareti con illu- delle pareti con luce
minazione base radente

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 123


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Illuminazione diffusa delle pareti

Illuminazione diffusa e L’illuminazione diffusa ed omoge-


omogenea delle pareti nea delle superfici verticali defi-
nisce gli spazi di un ambiente.
Una distribuzione uniforme della
luminosità dal soffitto al pavi-
mento accentua la parete nel
suo complesso. L’illuminazione
diffusa con un’elevata omo-
geneità è adatta nei musei per
l’illuminazione delle opere d’arte,
nei locali di vendita per l’illumi-
nazione degli scaffali o nei foyer
per infondere una sensazione di
ampiezza e di rappresentatività
dell’ambiente.

Illuminazione diffusa delle L’illuminazione diffusa delle pare-


pareti con focalizzazione ti con focalizzazione integra l’il-
luminazione diffusa con un ulte-
riore accento nel terzo superiore
della superficie illuminata. Nei
locali di vendita questo tipo di
illuminazione è adatto ad esem-
pio ad un’illuminazione efficiente
dei display sopra gli scaffali.

Illuminazione diffusa delle L’illuminazione diffusa delle pareti


pareti per corridoi per i corridoi illumina le pareti
parallele in modo molto omoge-
neo. Con una luminosità uni-
forme dal soffitto al pavimento
si infonde una sensazione di
ampiezza degli spazi. La chiara
strutturazione degli spazi sup-
porta l’orientamento. L’illumina-
zione diffusa delle pareti per i
corridoi è particolarmente adatta
ai corridoi ed ai passaggi negli
hotel, negli edifici amministrativi
o nelle strutture sanitarie e di
cura.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Illuminazione diffusa delle pareti

Illuminazione diffusa delle L’illuminazione diffusa delle


pareti con illuminazione base pareti con illuminazione di fondo
integra un’illuminazione diffusa
ed omogenea delle pareti con
un’ulteriore illuminazione di
fondo sulle superfici orizzontali.
Questo tipo di illuminazione crea
un collegamento tra l’illumina-
zione delle superfici verticali sulle
superfici che delimitano l’am-
biente e l’illuminazione di base
ottenuta con i downlight al cen-
tro del locale. Nei locali di vendita
consentono di illuminare sia gli
scaffali che i tavoli situati davanti
alle pareti.

lluminazione diffusa delle La luce radente accentua la mate-


pareti con luce radente rialità e le caratteristiche delle
superfici delle pareti. La posizione
dell’apparecchio ravvicinata alla
parete genera diverse gradazioni
di luminosità sull’asse verticale.
Le strutture in pietra naturale o in
legno possono essere ben valoriz-
zate con la luce radente.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Proiezione

Osservazione La proiezione serve a rappresen-


tare segni, motivi o immagini per
mezzo di gobo o lenti strutturate
e per creare effetti luminosi o
contorni dai bordi netti. Crea un
ulteriore livello di informazione e
genera un elemento di richiamo.

Faretto proiettore con gobo

Faretto proiettore con


sagomatore

Follow-up Con l‘impiego di gobo e filtri si


possono creare degli effetti inte-
ressanti.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Proiezione

Applicazione Proiezione in
- Esposizioni
- Musei
- Aree di vendita e di presen­
tazione
- Ristoranti, caffè, bistrò
- Hotel
Le proiezioni sono realizzabili con
- Faretti-proiettori

Progetti:
Padiglione Aragon, Siviglia
Fiera di Hannover
Teattri Ravintola, Finlandia
ERCO, Lüdenscheid

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 127


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Illuminazione d'orientamento

Osservazione L’illuminazione d’orientamento


supporta la percezione con la cre-
azione di punti e linee luminosi.
È importante come illuminazio-
ne segnaletica. L’illuminazione
dell’ambiente è secondaria.

Washer per pavimento

Apparecchi da parete

Apparecchi da incasso nel


­pavimento

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 128


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Tipi di illuminazione
Illuminazione d'orientamento

Apparecchi di orientamento

Follow-up Per l‘orientamento sono sufficien-


ti degli illuminamenti contenuti.
I piccoli apparecchi con elevata
luminanza si staccano chiaramen-
te dall‘ambiente. L‘illuminazione
di orientamento facilita l‘orien-
tamento negli edifici complessi
ed aiuta il raggiungimento delle
uscite di sicurezza in caso di
pericolo.

Applicazione Illuminazione di orientamento


per la segnalazione di
- Linee architettoniche
- Gradini delle scale o aree
­riservate
- Ingressi
- Percorsi
- Vie di fuga
Gruppo di apparecchi ideale
- Washer per pavimento
- Apparecchi da parete
- Apparecchi da incasso nel
­pavimento
- Apparecchi di orientamento

Progetti:
Light and Building, Francoforte
Palazzo della Ragione, Bergamo
Hilton Hotel Dubai
Hilton Hotel Dubai

Edizione: 20.11.2012 | Versione attuale su www.erco.com 129


E Guida
Illuminazione di ambienti interni
Gruppi di apparecchi

Gli apparecchi sono disponibili in


molte tipologie per soddisfare le
differenti esigenze di illuminazio­
ne. Si possono ottenere distribu-
zioni luminose uguali con appa-
recchi diversi. La scelta dipende
dal fatto se gli apparecchi debba-
Binari elettrificati Strutture luminose Faretti no essere un elemento creativo a
sé stante oppure si persegua un
approccio integrativo. Gli appa-
recchi su binari elettrificati con-
sentono una maggiore flessibilità
rispetto a quelli a montaggio fisso.

Washer Wallwasher Faretti, washer e wall-


washer da incasso

Apparecchi da Apparecchi a plafone Apparecchi a Apparecchi da parete


incasso nel soffitto per soffitti sospensione

Apparecchi da incasso Apparecchi di orien- Apparecchi per illumi­


nel pavimento tamento nazione segnaletica e
di emergenza

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Binari elettrificati

Luce I binari elettrificati costituisco-


no la base di una progettazione
flessibile che può essere variata a
seconda dei cambiamenti estetici
e d'uso di un ambiente. I differen­
ti adattatori da applicare sugli
apparecchi creano il collegamen-
to elettrico e meccanico di volta
in volta necessario.

Applicazione I binari elettrificati servono per


l'alimentazione flessibile del-
la tensione a faretti, washer e
wallwasher per l'illuminazione
d'accento e uniforme in tutte le
situazioni professionali riguar-
danti l'illuminazione. Con binari
multifase è possibile comandare
circuiti elettrici diversi. I binari
elettrificati incassati sono detta-
gli architettonici poco evidenti. I
binari elettrificati possono essere
anche appesi mediante sospen-
sioni a tige o funi metalliche. Per
disposizione e forma devono con-
formarsi all'architettura.

Progetti:
Teattri Ravintola, Helsinki
Christie's Showroom, New York
Caras Gourmet Coffee
Kranzlereck, Berlino
Haus Kayser, Neuenrade

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Strutture luminose

Luce Le strutture luminose sono appa­


recchi che spesso offrono la possi­
bilità del montaggio di apparecchi
mobili aggiuntivi su binari elet-
trificati integrati o basette. Sono
costituite da elementi a forma
di tubo o di pannello e vengono
in genere appesi ai soffitti. Le
strutture luminose impiegano
soprattutto degli elementi con
apparecchi modulari integrati,
che possono essere impiegati
sia per l'illuminazione generale
diretta che per un'illuminazione
indiretta che sfrutti la riflessione
della luce proiettata sul soffitto.
Per l'illuminazione d'accento si
utilizzano degli elementi con
downlight o faretti direzionali
downlight integrati.
Apparecchi
Diretta
Le strutture luminose con luce
diretta hanno una distribuzione
delle luce a simmetria assiale
diretta verso il basso per l'illumi-
nazione delle superfici utili.

Apparecchi
Indiretta
Le strutture luminose con luce
indiretta hanno una distribuzione
della luce a simmetria assiale
diretta verso l'alto per l'illumina-
zione del soffitto.

Apparecchi
Diretta/Indiretta
Le strutture luminose con luce
diretta/indiretta hanno una distri-
buzione della luce a simmetria
assiale diretta verso l'alto e verso
il basso per l'illuminazione del
soffitto e delle superfici utili.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 132


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Strutture luminose

Disposizione Si consiglia di tenere la metà del­


la distanza tra gli apparecchi (d)
come distanza dalla parete (a).
La distanza tra gli apparecchi (d)
tra due strutture vicine dovrebbe
corrispondere all'altezza (h) dal
pavimento o dalla superficie di
lavoro. La distanza dal soffitto
dipende dall'omogeneità con cui
si desidera illuminare il soffitto.
Per ottenere un'illuminazione
indiretta omogenea la distanza
dal soffitto dovrebbe comunque
essere di almeno 0,8m.

Applicazione Illuminazione generale in


- Uffici, studi
- Zone di passaggio
- Ulteriore illuminazione diffusa
o d’accento impiegando faretti,
washer o wallwasher

Progetti:
Reichstag, Berlino
Xaverian Brothers High School,
Westwood MA
Delegazione regionale, Berlino
Shanghai Museum

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 133


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Faretti

Luce I faretti illuminano un'area limi­


tata. Il punto di montaggio e
l'orientamento sono variabili.
I faretti possono avere diversi
angoli e diverse forme di disper-
sione della luce.
Criteri per i faretti
- La selezione delle lampade deter­
mina colore della luce, brillantez-
za, durata utile ed illuminamento
- L'angolo di distribuzione defini-
sce il cono luminoso ed è determi­
nato dal riflettore
- l'angolo di schermatura delimita
l'abbagliamento ed aumenta il
comfort visivo
- apparecchi ruotabili ed orien-
tabili
- Accessori: Lenti, filtri; scherma­
tura

Faretti
I faretti sono dotati da una distri-
buzione a fascio stretto (Spot, cir-
ca 10°) o largo (Flood, circa 30°),
con una cono luminoso rotazio-
nalmente simmetrico.
I faretti vengono utilizzati tipica-
mente con degli accessori:
- Lenti: lenti di diffusione o per
sculture
- Filtri: filtri colorati, filtri UV o
infrarossi
- Alette di schermatura, cilindri
di schermatura, anelli antiriflesso
o schermi a nido d'ape

Faretti sagomatori
I faretti sagomatori sono dotati
di sistemi ottici per la proiezione
di con diversi angoli di diffusione
della luce.
Alcuni tipi di faretti sono dotati
di lenti convesse o lenti Fresnel
per offrire un'angolo di diffusione
variabile. I faretti con sistemi di
riproduzione (faretti sagomatori)
consentono di proiettare diafram-
mi o mascherine (gobo) per creare
immagini o per definire i contorni
del cono di luce.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 134


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Faretti

Disposizione Per le immagini sulle pareti o


per gli oggetti in un ambiente la
luce dovrebbe incidere con un
angolo di 30°.

Applicazione Accentuazione o proiezione in


- Musei
- Esposizioni, gallerie d'arte
- Locali di vendita
- Aree di presentazione
Data la possibilità di variare la
loro collocazione e la loro direzio-
ne, i faretti possono essere adat-
tati ai diversi compiti visivi. Una
distribuzione della luce a fascio
stretto consente l'illuminazione
di aree più limitate anche da
grande distanza, mentre con la
distribuzione della luce a fascio
largo dei faretti a luce diffusa è
possibile illuminare delle superfici
più grandi con un unico apparec-
chio. Per la proiezione di effetti
luminosi si impiegano gobo e len-
ti strutturate. Con i faretti si pos-
Progetti: sono inoltre utilizzare le gelatine.
Casa d'aste Christie´s, New York
Galleria Gmurzynska, Colonia
Bunkamura Museum of Art, Tokyo
Expo di Siviglia, Spagna

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 135


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Washer

Luce
I washer sono caratterizzati da
una emissione di raggi a fascio
largo. In genere presentano una
distribuzione simmetrica della
luce.
Criteri per i washer
- La selezione delle lampade deter­
mina colore della luce, brillantez-
za, durata utile ed illuminamento
- Uniformità: riflettore ottimizza-
to per un'illuminazione diffusa
- Gradiente: cono luminoso dai
contorni morbidi
- Il rendimento ottico dell'appa­
recchio viene aumentato con
l'ottimizzazione del sistema di
riflettori

Applicazione I washer servono all'illumina­-


zione omogenea di superfici o
oggetti in
- Musei
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Locali di vendita
- Aree di rappresentanza
La forma e la disposizione degli
apparecchi vanno abbinate
­all'architettura.

Progetti:
Catedral de Santa Ana, Las Palmas
Passeig de Gràcia, Barcellona
Royal Armouries Museum, Leeds
Museo ‚Fournier‘ del Naipe,
Vitoria

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Wallwasher

Luce I wallwasher hanno una caratte-


ristica a fascio largo. Sono offerti
con una distribuzione asimme­
trica della luce.
Criteri per i wallwasher
- La scelta della lampada deter-
mina colore della luce, brillanza,
durata, intensità
- Uniformità: riflettore ottimiz-
zato per illuminazione su tutta la
superficie
- Gradiente: cono luminoso a
­bordi ammorbiditi
- Il livello di rendimento del siste-
ma è aumentato dalla tecnica
ottimizzata dei riflettori

Wallwasher (faretti)
I wallwasher presentano una
distribuzione asimmetrica della
luce per produrre una luce unifor-
me sulla superficie delle pareti. I
wallwasher su binari elettrificati
possono essere disposti flessibil­
mente nella distanza tra gli appa-
recchi.

Wallwasher orientabili (faretti)


I faretti con elemento wallwasher
presentano una distribuzione asim­
metrica della luce per produrre
una luce uniforme sulla superficie
delle pareti. I wallwasher su binari
elettrificati possono essere dispo-
sti flessibilmente nella distanza tra
gli apparecchi. Gli apparecchi con
riflettore Kick possono essere ruo-
tati e inclinati e quindi posizionati
individualmente.

Wallwasher Downlight
I wallwasher downlight presenta-
no una distribuzione asimmetrica
della luce per produrre una luce
uniforme sulla superficie delle
pareti. Inoltre sono provvisti di
una parte downlight per l'illumi-
nazione uniforme del pavimento.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 137


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Wallwasher

Wallwasher bifocali
I wallwasher bifocali presentano
una distribuzione asimmetrica
della luce per produrre una luce
uniforme sulla superficie delle
pareti. La schermatura della lam-
pada consente un elevato comfort
visivo e impedisce l'uscita di luce
diffusa. L'omogeneità dell'illumi­
nazione diffusa delle pareti è par-
ticolarmente elevata.

Wallwasher con lenti


I wallwasher con lenti presentano
una distribuzione asimmetrica
della luce per produrre una luce
uniforme sulla superficie delle
pareti. La lente serve ad allargare
il cono luminoso.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 138


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Wallwasher

Disposizione La distanza dei wallwasher dalla


parete non deve essere inferiore
a un terzo dell'altezza della parete
stessa. Questo corrisponde a un
angolo minimo di 20°. Il rapporto
ottimale tra la distanza dalla
pare­te e la distanza tra gli appa-
recchi è di 1:1 se si vuole ottenere
un'illu­minazione uniforme. Indi-
pendentemente dall'altezza effet-
tiva dell'ambiente e dalla distanza
dalla parete, gli apparecchi orien-
tabili devono essere orientati sulla
parte inferiore della parete.

Applicazione L'illuminazione diffusa delle pare-


ti è una componente importante
dell'illuminazione architettonica
per evidenziare zone dell'ambien-
te e illuminare superfici verticali
alte o zone di parete per
- musei
- mostre
- stand fieristici
- auditorium
- hall di edifici pubblici e centri
commerciali
- locali di vendita
- aree di rappresentanza
Gli apparecchi a plafone mettono
accenti nello spazio. Per disposi­
zione e forma devono confor­mar­
si all'architettura.

Progetti:
British Museum, Londra
Crescent House, Wiltshire
Mediateca, Sendai
Ginnasio musicale, Weimar

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Faretti, washer e wallwasher da incasso

Luce I faretti, washer e wallwasher da


incasso irradiano un cono lumi-
noso verso il basso o lateralmente.
Sono disponibili con distribuzioni
luminose a fascio stretto, largo,
simmetrico o asimmetrico. Questo
tipo di apparecchio coniuga la
flessibilità caratteristica dei faretti
con l’immagine discreta tipica
degli apparecchi da incasso.

Faretti da incasso
I faretti direzionali da incasso ser-
vono all’illuminazione d’accento
di singole aree o di oggetti, con
una distribuzione della luce con
fascio da stretto a medio.

Washer da incasso
I washer da incasso sono dotati di
un’ampia distribuzione dell’inten-
sità luminosa per l’illuminazione
diffusa degli oggetti nell’ambiente
o sulle pareti.

Wallwasher da incasso
I wallwasher da incasso sono dotati
di una distribuzione asimmetrica
della luce che viene orientata sulle
superfici verticali. Servono all’illu-
minazione omogenea delle pareti.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 140


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel soffitto

Luce I downlight proiettano verso il Dato il loro grande angolo di scher­


basso un cono di luce perpendi­co­ matura, i downlight a fascio stret-
lare o orientabile. Possono avere to non abbagliano. Nei downlight
una distribuzione della luce a con riflettore darklight l'angolo
fascio stretto, largo, simmetrico di schermatura della lampada è
o asimmetrico. identico all'angolo di antiabba-
gliamento dell'apparecchio, si ha
Criteri per i downlight così un apparecchio con la mas-
- La selezione delle lampade deter­ sima ampiezza della distribuzione
mina colore della luce, durata uti- della luce ma allo stesso tempo
le, efficienza ed illuminamento un rendimento ottico ottimizzato.
- L'angolo di distribuzione defini- L'impiego di un diffusore riduce
sce il cono luminoso ed è deter- la luminanza dell'apparecchio e
minato dal riflettore migliora quindi il comfort visivo.
- l'angolo di abbagliamento deli-
mita l'abbagliamento ed aumenta
il comfort visivo
- Il rendimento ottico dell'appa­rec­
chio viene aumentato con l'otti­mi­
zzazione del sistema di riflettori
Downlight a doppio fuoco
I downlight a doppio fuoco sono
caratterizzati da un cono lumi-
noso rotazionalmente simmetrico
orientato perpendicolarmente
verso il basso. Nei downlight a
doppio fuoco una forma speciale
dei riflettori consente una elevata
potenza luminosa anche da pic-
cole aperture nei soffitti.

Downlight
I downlight sono caratterizzati
da un cono luminoso rotazional-
mente simmetrico orientato per-
pendicolarmente verso il basso.

Downlight-wallwasher
I downlight-wallwasher sono carat­
terizzati da una distribuzione della
luce asimmetrica, orientata verso
il basso su superfici verticali. Ser-
vono all'illuminazione omogenea
delle superfici delle pareti e dei
pavimenti. I wallwasher bidimen-
sionali sono dei wallwasher speciali
per l'illuminazione di due pareti
una di fronte all'altra, mentre i
wallwasher d'angolo servono per
illuminare gli angoli di una stanza.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 141


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel soffitto

Wallwasher a doppio fuoco


I wallwasher a doppio fuoco hanno
una distribuzione della luce asim-
metrica orientata su delle superfici
verticali. Servono ad un'illumina-
zione omogenea delle superfici
delle pareti. I wallwasher a doppio
fuoco sono dotati al loro interno
di speciali segmenti di wallwasher.
Con questa tecnologia di riflettori
la lampada è sempre sottratta allo
sguardo diretto dell'osservatore.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 142


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel soffitto

Faretti direzionali
I faretti downlight direzionali ser-
vono all'illuminazione d'accento
di singole aree o di oggetti con
distribuzione della luce a fascio
medio o stretto.

Disposizione Per ottenere una luminosità


Downlight adeguata sulla parete e creare
delle conchiglie proporzionate,
la distanza dalla parete dovrebbe
essere pari a circa la metà della
distanza tra gli apparecchi. Per
un'illuminazione omogenea su di
un piano di riferimento, la distan-
za tra gli apparecchi non dovreb-
be essere maggiore di 1,5 volte
l'altezza di montaggio h. Con d=h
si ottiene un'omogeneità ottima-
le. Per ottenere delle conchiglie in
un angolo si deve posizionare un
downlight sulla diagonale a 45°.

Disposizione La distanza dalle pareti dovrebbe


Wallwasher essere pari ad almeno un terzo
dell'altezza della stanza. In alter-
nativa la distanza dalla parete può
essere marcata con una linea a 20°
che va dalla base della parete al
soffitto. Per ottenere un'omoge­
neità ottimale la distanza tra gli
apparecchi dovrebbe essere pari
alla distanza dalla parete, e non
deve essere in nessun caso supera-
ta di più della metà. I wallwasher
sviluppano la loro omogeneità di
illuminazione in modo ottimale
solo se gli apparecchi utilizzati
sono almeno 3. La posizione dei
wallwasher rispetto ad un angolo
del locale dovrebbe essere sulla
linea dei 45°.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 143


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel soffitto

Applicazione I downlight sono uno strumento


universale per una funzionale
illuminazione architettonica e
d'accento.
I downlight ad incasso sono dei
dettagli architettonici discreti.
Gli apparecchi a plafone e le lam-
pade a sospensione creano invece
degli accenti nell'ambiente. La
loro forma e la loro disposizione
vanno abbinate all'architettura.

Progetti:
Pleats Please Issey Miyake Store,
Bangkok
British Museum, Londra
Centre Pompidou, Parigi
Armand Basi Shop, Barcellona

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi a plafone per soffitti

Luce Gli apparecchi a plafone per sof- utile, l’efficienza e l’intensità


fitti irradiano un cono luminoso luminosa
verso il basso o lateralmente. - L’angolo di distribuzione defi-
Sono disponibili con distribuzioni nisce il cono di luce ed è determi-
luminose a fascio stretto, largo, nato dal riflettore
simmetrico o asimmetrico. Gli - L’angolo di schermatura limita
apparecchi a plafone per soffitti l’abbagliamento e migliora il
vengono utilizzati quando le comfort visivo
profondità d’incasso non sono - Il livello di rendimento del siste-
sufficienti per i convenzionali ma di illuminazione viene migli-
apparecchi da incasso nel soffitto orato con l’ottimizzazione della
o se è richiesto un montaggio tecnologia di riflessione
non troppo impegnativo in edifici
esistenti.
Criteri per gli apparecchi a pla-
fone per soffitti
- La scelta della lampada deter-
mina il colore della luce, la durata

Downlight a plafone
I downlight sono dotati di un
cono di luce a simmetria rota-
zionale indirizzato verticalmente
verso il basso.

Wallwasher a plafone
I wallwasher a plafone con distri-
buzione asimmetrica della luce
servono all’illuminazione omoge-
nea delle superfici.

Downlight-wallwasher doppi a
plafone
I downlight-wallwasher doppi a
plafone con distribuzione asimme-
trica della luce servono all’illumi-
nazione omogenea delle superfici.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi a sospensione

Luce Gli apparecchi a sospensione irra-


diano un cono luminoso orientato
verso il basso. Il montaggio a
sospensione consente di impo-
stare l’altezza del punto luminoso
con una protezione ottimale
dall’abbagliamento sui tavoli o
per adeguare l’illuminazione in
caso di soffitti alti.
Criteri per gli apparecchi a
sospensione
- La scelta della lampada deter-
mina il colore della luce, la durata
utile, l’efficienza e l’intensità
luminosa
- L’angolo di distribuzione defini-
sce il cono di luce ed è determi-
nato dell'illuminotecnica
- L’angolo di schermatura limita
l’abbagliamento e migliora il
comfort visivo
- Il livello di rendimento del siste-
ma di illuminazione viene miglio-
rato con l’ottimizzazione della
tecnologia di riflessione

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da parete

Luce Gli apparecchi da parete sono in


linea di massima definiti per il
loro tipo di montaggio più che
per le caratteristiche della loro
illuminazione. Sono possibili
diversi tipi di distribuzione della
luce, a fascio stretto, a fascio lar­
go, simmetrica, asimmetrica ed
orientata in diverse direzioni.
Criteri per apparecchi da parete
- La selezione delle lampade deter­
mina colore della luce, durata uti-
le, efficienza ed illuminamento
- L'angolo di distribuzione defini-
sce il cono luminoso ed è deter-
minato dal riflettore
- l'angolo di abbagliamento deli-
mita l'abbagliamento ed aumenta
il comfort visivo
- Il rendimento ottico dell'appa-
recchio viene ottimizzato con una
tecnica di riflettori adatta

Washer per soffitto


I washer per soffitti hanno una
distribuzione della luce asimme-
trica ed irradiano la luce verso
l'alto su delle superfici orizzontali.
Le superfici dei soffitti vengono
illuminate in modo ampio ed omo­
geneo. Con i washer per sof­fitti e
con l'ausilio di adeguati schermi
si può impostare a piacere l'asse
principale dell'apparecchio sulla
parte del soffitto che si vuole
illuminare. Gli uplight si distin-
guono dai washer per soffitti per
la diversa geometria dei riflettori,
per la diversa distribuzione della
luce e per il maggiore livello di
rendimento.

Washer per pavimento


I washer per pavimenti hanno
una distribuzione della luce
asimmetrica ed irradiano la luce
verso il basso su delle superfici
orizzontali.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da parete

Disposizione I washer per soffitti vanno mon-


Washer per soffitto tati sopra l'altezza degli occhi. La
distanza dal soffitto dipende dal-
l'omogeneità con cui si desidera
illuminare il soffitto. Per ottenere
un'illuminazione omogenea la
distanza dal soffitto dovrebbe
comunque essere di almeno 0,8m.

Disposizione L'altezza di montaggio h dei


Washer per pavimento washer per pavimenti nelle vici-
nanze di posti a sedere deve esse-
re inferiore all'altezza degli occhi
(1,2m); in genere è di 0,8m sopra
il livello del pavimento.

Applicazione Illuminazione di soffitti o


­pavimenti in
- Chiese
- Teatri
- Musei
- Zone di passaggio
Gli apparecchi ad incasso nelle
pareti sono dei dettagli architet­
tonici discreti. Gli apparecchi a
plafone creano degli accenti negli
ambienti. La loro forma e la loro
disposizione vanno abbinate
all'architettura.

Progetti:
Citibank, Parigi
Museo de Historia, Barcellona
Hilton Hotel Dubai Creek
Light and Building, Francoforte

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel pavimento

Luce Gli apparecchi ad incasso da


pavimento dirigono la luce verso
l'alto. Sono disponibili con una
distribuzione della luce a fascio
stretto o largo, simmetrica o
asimmetrica.
Criteri per gli apparecchi ad
incasso da pavimento
- La scelta della lampada deter-
mina colore della luce, durata,
efficienza, intensità luminosa
- Uniformità: riflettore ottimizza-
to per illuminazione di tutta una
superficie zona orientabile per
faretti con schermatura elevata
- Il livello di rendimento è
aumentato dalla tecnica otti­
mizzata dei riflettori

Uplight
Gli uplight hanno un'emissione
diretta verso l'alto con distribu-
zione simmetrica della luce. I coni
luminosi a fascio stretto ottenuti
per rotazione simmetrica servono
per l'illuminazione d'accento di
oggetti.

Faretti direzionali
I faretti direzionali servono per
l'illuminazione d'accento di sin-
gole aree o di oggetti con una
distribuzione della luce con fascio
di media ampiezza o stretto. Il
cono luminoso è orientabile.

Uplight diffusori
Gli apparecchi ad incasso da pavi-
mento con distribuzione diffusa
dell'intensità luminosa servono a
contrassegnare percorsi o sottoli-
neare linee architettoniche.

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 149


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel pavimento

Applicazione Illuminazione d'accento o


­uniforme per
- Teatri
- Aree di rappresentanza
- Locali di vendita
- Aree di ricezione e ingresso
- Elementi architettonici
Gli apparecchi ad incasso da pavi-
mento sono dettagli architettoni-
ci poco evidenti. Per disposizione
e forma devono conformarsi
all'architettura.

Progetti:
Hotel Palais Coburg Residenz,
Vienna
Centro de Historia de Zaragoza,
Zaragozza
The Aldrich Contemporary Art
Museum, Ridgefield
Bar Library, Belfast

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi di orientamento

Luce Gli apparecchi di orientamento


sono definiti innanzitutto dalla
loro funzione di orientamento.
Tale funzione si ottiene mediante
apparecchi di illuminazione o di
segnalazione.
Criteri degli apparecchi di orien-
tamento
- Diodo luminoso: appariscenza
dell’apparecchio nell’ambiente

Apparecchi di orientamento
locali
Gli apparecchi di orientamento
con emissione puntiforme della
luce fungono da punti luminosi
di orientamento locali.

Washer per pavimento


I washer per pavimento rappre-
sentano punti luminosi sulla
parete ed emettono una luce di
orientamento sul pavimento.

Applicazione Sottolineatura di
- Linee architettoniche
- Gradini o aree riservate
- Ingressi
- Percorsi
- Vie di fuga

Progetti:
Centro commerciale Sevens,
­Düsseldorf
Hilton Hotel, Dubai
Instituto Frances, Barcellona
Hilton Hotel, Dubai

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 151


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi per illuminazione segnaletica e di emergenza

Luce Gli apparecchi per illuminazione


segnaletica indicano con scritte o
pittogrammi i percorsi da seguire.
Con "illuminazione d'emergenza"
si intendono gli apparecchi che
orientano l'utente verso le vie di
fuga in situazioni di emergenza.
Criteri per gli apparecchi di emer-
genza e segnaletici
- Luminanza: visibilità dell'appa-
recchio nell'ambiente
- Forma e colore: conformi alle
norme
- Disposizione degli apparecchi:
indicazione delle vie di fuga
- Alimentazione di emergenza
- Efficacia: illuminazione dei
segnali in caso di black out

Apparecchi
L'illuminazione di emergenza e
segnaletica si suddivide in tre
gruppi:
- Illuminazione di segnaletica:
pittogrammi o testi informativi
- Illuminazione di sicurezza: Illu-
minazione di vie di fuga, illumi-
nazione antipanico ed illumina-
zione di sicurezza per postazioni
di lavoro con rischi particolari
- Illuminazione d'emergenza:
assume l'illuminazione artificiale
per il mantenimento del funziona­
mento per un periodo di tempo
limitato

Applicazione Indicazione di
- Uscite
- Uscite di sicurezza
- Vie di fuga e di salvataggio
Gli apparecchi per illuminazione
di segnaletica sono spesso ele-
menti di illuminazione secondaria
e vanno adattati all'architettura.
Gli apparecchi a cambiamento
cromatico consentono di creare
una guida dinamica al percorso
da seguire. Gli apparecchi di illu-
minazione di sicurezza devono
essere conformi alle normative
locali.

Progetti:
Palazzo della Ragione, Bergamo
Potsdamer Platz, Berlino
Norwegian Aviation Museum,
Bodo
GIRA, Radevormwald

Edizione: 20.12.2012 | Versione attuale su www.erco.com 152


E Guida
Illuminazione di ambienti interni
Impieghi illuminotecnici

La luce svolge un ruolo centrale


e multiforme nella creazione di
un ambiente visivo. Oltre alle esi-
genze e alle necessità dell‘utente
in materia di progettazione illu-
minotecnica, anche il concetto
architettonico definisce condi-
Superficie utile Parete Soffitto zioni quadro per la creazione di
un‘illuminazione.

Pavimento Oggetto Illuminazione di


orientamento

Illuminazione
­segnaletica

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 153


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Superficie utile

L‘illuminazione delle superfici


orizzontali è uno dei compiti più
ricorrenti dell‘illuminazione. In
questa categoria rientra la gran
parte dei compiti di illuminazione
regolati da normative, ad esempio
per le postazioni di lavoro e le vie
Postazione di lavoro Superficie piccola Superficie grande di traffico, sia per l‘illuminazione
dei piani di lavoro che per quella
del suolo.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 154


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Superficie utile
Postazione di lavoro

Osservazione I compiti visivi più esigenti richie- uplight conferisce all‘ambiente


dono, oltre ad un‘illuminazione un‘illuminazione generale di base.
di base, un‘ulteriore illumina-
zione della postazione di lavoro.
Con gli apparecchi da tavolo si
può orientare la luce in funzione
dell‘attività svolta. Le strutture
luminose con lampade fluore-
scenti emettono una luce diffusa.
I faretti direzionali proiettano una
luce accentuata sulle postazioni
di lavoro. La luce indiretta degli

Apparecchi da tavolo

Strutture luminose

Faretto Downlight direzionale

Follow-up L‘illuminazione di fondo di un Criteri di illuminazione per le


ambiente può essere ridotta in postazioni di lavoro
confronto a quella della superficie - Livello dell‘illuminazione in
di lavoro, per garantire un‘illumi- ­funzione dell‘attività
nazione efficiente sotto il profilo - Distribuzione della luminanza
energetico. La combinazione di per prevenire abbagliamento
componenti dirette ed indirette diretto
di illuminazione crea un buon - e abbagliamento riflesso
comfort visivo nell‘ambiente e - Angolo di abbagliamento e
sulla superficie di lavoro. posizione degli apparecchi tali
da limitare l‘abbagliamento ed
aumentare il comfort visivo
- La selezione delle lampade
determina il colore della luce
e la resa cromatica

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 155


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Superficie utile
Postazione di lavoro

Disposizione Elevate luminanze riflesse da


superfici o oggetti causano abba-
gliamento riflesso. Gli apparecchi
non dovrebbero quindi essere
dislocati in aree critiche. L‘illu-
minazione indiretta con luce dif-
fusa riduce i riflessi abbaglianti.
Orientando il cono di luce si può
eliminare la formazione di ombre
sulle superfici di lavoro.

Applicazione I criteri di illuminazione quantita-


tiva sono di primaria importanza
nell‘illuminazione delle postazioni
di lavoro. Si possono ottenere
dei risparmi energetici riducendo
l‘illuminazione generale a vantag-
gio dell‘illuminazione locale della
postazione, oltre che comandando
un adattamento dell‘illuminazione
in funzione della luce diurna.
Gruppi di apparecchi ideali
- Apparecchi per postazioni di
lavoro
- Strutture luminose
- Faretti direzionali

Progetti:
Shanghai Museum
Agenzia pubblicitaria Success
Palacio de la Aljaferia, Saragozza
Fibanc, Barcellona

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 156


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Superficie utile
Superficie piccola

Osservazione Le superfici utili possono essere


illuminate direttamente o indiret-
tamente: I downlight ed i down­
light a sospensione conferiscono
all‘ambiente un‘illuminazione
diretta. Le strutture luminose crea­
no una distribuzione della luce
diffusa. Gli uplight illuminano la
stanza in maniera indiretta con
una luce diffusa ed omogenea.

Strutture luminose

Downlight

Downlight a sospensione

Uplight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 157


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Superficie utile
Superficie piccola

Follow-up In confronto all‘illuminazione Criteri di illuminazione per


indiretta e diffusa, la luce diretta- ­superfici utili
mente orientata crea una migliore - Livello dell‘illuminazione in
modellazione. La combinazione ­funzione dell‘attività
di componenti dirette ed indirette - Distribuzione della luminanza
di illuminazione crea un buon per prevenire abbagliamento
com­fort visivo nell‘ambiente e diretto ed abbagliamento riflesso
sulla superficie di lavoro. - Angolo di abbagliamento e
posizione degli apparecchi tali
da limitare l‘abbagliamento ed
aumentare il comfort visivo
- La selezione delle lampade
determina il colore della luce
e la resa cromatica

Applicazione I criteri di illuminazione quantita-


tiva sono di primaria importanza
nell‘illuminazione delle superfici
utili.
Impieghi
- Postazioni di lavoro negli uffici
- Sale riunioni
- Officine e superfici di produ-
zione
- Aree di ingresso e reception
Gruppi di apparecchi ideali
- Strutture luminose
- Downlight
- Uplight

Progetti:
Dansk Design Center, Kopenhagen
DZ Bank, Berlino
Fibanc, Barcellona
Fondazione Beyeler, Basilea

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 158


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Superficie utile
Superficie grande

Osservazione Negli ambienti grandi, per que-


stioni di risparmio energetico, si
utilizza soprattutto l‘illuminazio-
ne diretta con downlight fissi.

Downlight

Downlight a sospensione

Faretti

Follow-up Mentre i downlight rappresen- Criteri di illuminazione per


tano un tipo di illuminazione ­superfici utili
generale fissa, i faretti possono - Livello dell‘illuminazione in
essere impiegati in modo flessibile ­funzione dell‘attività
negli spazi espositivi. Data la loro - Distribuzione della luminanza
distribuzione della luce a fascio per prevenire abbagliamento
stretto i faretti causano una mag­- diretto ed abbagliamento riflesso
giore schermatura. La luce orien- - Angolo di abbagliamento e
tata crea una buona modellazione. posizione degli apparecchi tali
da limitare l‘abbagliamento ed
aumentare il comfort visivo
- La selezione delle lampade
determina il colore della luce
e la resa cromatica

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Superficie utile
Superficie grande

Applicazione I criteri di illuminazione quantita-


tiva sono di primaria importanza
nell‘illuminazione delle superfici
utili. L‘illuminazione diretta è
molto più economica di quella
indiretta.
Illuminazione di fondo per
- Officine e superfici di produ-
zione
- Musei
- Esposizioni
- Aree di vendita e di rappresen-
tanza
Gruppo di apparecchi ideale
- Downlight

Progetti:
Reichstag, Berlino
Bank of China, Pechino
ERCO, Lüdenscheid
Galeria d'Arte Ständehaus,
­Düsseldorf

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Parete

L‘illuminazione delle pareti può


svolgere diversi compiti. Anzitutto
può illuminare dei compiti visivi
verticali, siano essi informativi,
come le lavagne, gli oggetti pre-
sentati al pubblico (quadri, merci),
le strutture architettoniche, ma
Parete alta 3m Parete alta 5m Parete strutturata anche la stessa superficie della
parete. L’illuminazione delle
pareti può però avere anche esclu­-
sivamente il compito di rappresen­
tare la parete nella sua funzione
di delimitazione di un ambiente;
infine l‘illuminazione della parete
può essere un mezzo di l‘illumina-
zione generale indiretta dell’am-
biente.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 3m

Osservazione L‘illuminazione delle pareti può light rimane invariato nella dire- Creano un effetto di luce radente
aver luogo con apparecchi punti­- zione opposta. Nell‘illuminazione ed accentuano la struttura delle
formi o lineari. A seconda del- diffusa delle pareti con lampade superfici. L‘omogeneità dell‘illu-
l‘altezza delle pareti si possono fluorescenti le sorgenti luminose minazione diffusa della parete
regolare in modo flessibile i faret- lineari creano un‘illuminazione riveste in questo caso un‘impor-
ti wallwasher. La caratteristica molto omogenea. Con una lente tanza secondaria.
principale dei wallwasher è la Softec si ha un‘illuminazione
luminosità uniforme sulla parete. estremamente omogenea di tut-
I Wallwasher con lenti sono dotati ta la parete, anche nella parte
di speciali sistemi ottici a lenti. I superiore e fino al soffitto. Gli
downlight wallwasher proiettano apparecchi perimetrali, collo-
in maniera uniforme la luce verso cati in una nicchia, sono situati
la parete, mentre l’effetto down­ immediata­mente sulla parete.
Fonti luminose puntuali
Faretti wallwasher

Fonti luminose puntuali


Downlight-wallwasher

Fonti luminose puntuali


Wallwasher con lenti

Fonti luminose lineari


Wallwasher

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 3m

Fonti luminose lineari


Strutture luminose

Fonti luminose lineari


Apparecchi perimetrali

Fonti luminose lineari


Apparecchi perimetrali con lenti
Softec

Fonti luminose lineari


Nicchie con apparecchi
­perimetrali

Follow-up L‘illuminazione verticale accentua


le superfici delle pareti e la loro
struttura. Con l‘illuminazione dei
suoi confini si dà un‘impressione
di un ambiente più spazioso. Le
sorgenti luminose puntiformi con­
feriscono alle superfici delle pare-
ti una maggiore plasticità, mentre
con gli apparecchi lineari si ottie-
ne una maggiore uniformità.
Criteri di illuminazione per le
pareti
- Uniformità dell‘illuminazione
- La selezione delle lampade
determina il colore della luce
e la resa cromatica

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 3m

Disposizione La distanza dalle pareti dovrebbe


essere pari ad almeno un terzo
dell‘altezza della stanza. In alter-
nativa la distanza dalla parete può
essere marcata con una linea a 20°
che va dalla base della parete al
soffitto. Per un‘omogeneità otti-
male la distanza tra gli apparecchi
deve essere pari alla distanza dalla
parete. I wallwasher sviluppano la
loro omogeneità di illuminazione
in modo ottimale solo se gli appa-
recchi utilizzati sono almeno 3. La
posizione dei wallwasher rispetto
ad un angolo del locale dovrebbe
essere sulla linea dei 45°.

Applicazione Illuminazione diffusa per superfici


verticali
- Musei
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita e di rappresen-
tanza
Gruppi di apparecchi ideali
- Wallwasher
- Downlight-wallwasher
- Wallwasher con lenti
- Wallwasher bidirezionali
- Apparecchi perimetrali

Progetti:
British Museum, Londra
Crescent House, Wiltshire
Museo Punta della Dogana,
Venezia
Ginnasio musicale, Weimar

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 5m

Osservazione Negli ambienti alti gli apparecchi uniforme della parete. Con una
escono dal campo visivo diretto. lente Softec si ottiene un‘illumi-
Aumentando l‘altezza, diminuisce nazione estremamente uniforme
la luminosità della parete a parità dell‘intera parete anche nella zona
di illuminazione. La caratteristica superiore fino al soffitto. L‘illumi-
principale dei wallwasher è la nazione perimetrale da una moda-
luminosità perfettamente unifor- natura è collocata direttamente
me sulla parete. I wallwasher con sulla parete, producendo un effet­-
lenti hanno sistemi ottici speciali. to a luce radente e mettendo in
Le sorgenti luminose lineari per risalto la struttura superficiale.
l‘illuminazione diffusa di pareti L‘uniformità dell‘illuminazione
con lampade fluorescenti danno diffusa della parete è secondaria.
un‘illuminazione perfettamente
Fonti luminose puntuali
Faretti wallwasher

Fonti luminose puntuali


Wallwasher con lenti

Fonti luminose lineari


Apparecchio perimetrale

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 5m

Fonti luminose lineari


Apparecchio perimetrale con
­lente Softec

Fonti luminose lineari


Apparecchio perimetrale a
­modanatura

Follow-up L‘illuminazione verticale accentua


i confini dell‘ambiente e la loro
struttura. Con l‘illuminazione
delle superfici delle pareti si dà
un‘impressione di un ambiente
più spazioso. Le sorgenti lumino-
se puntiformi conferiscono alle
superfici delle pareti una mag-
giore plasticità, mentre con gli
apparecchi lineari si ottiene una
maggiore uniformità. All‘aumen-
tare dell‘altezza dell‘ambiente si
deve aumentare la distanza degli
apparecchi dalla parete. Il calo
degli illuminamenti medi negli
ambienti più alti può essere com-
pensato con l‘impiego di lampade
di potenza superiore e con l‘au-
mento del numero delle lampade.
L‘illuminazione diffusa delle pare-
ti crea un chiarore omogeneo solo
sulle superfici opache.
Criteri di illuminazione per le
pareti alte
- Uniformità dell‘illuminazione
- La selezione delle lampade
determina il colore della luce
e la resa cromatica

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 5m

Disposizione Mentre negli ambienti di altezza


normale la distanza tra gli appa-
recchi corrisponde alla distanza
dalla parete, tale distanza deve
ridursi in caso di ambienti molto
alti per compensare la relativa
riduzione dell‘illuminamento. La
distanza dalla parete è data da
una linea a 20 gradi che va da
un punto alla base della parete
al soffitto. La posizione del wall-
washer all‘estremità della parete
deve trovarsi su una linea a 45°.

Applicazione Illuminazione uniforme per


superfici verticali di
- Musei
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita e rappresen-
tanza
Gruppi di apparecchi ideali
- Wallwasher
- Downlight-wallwasher
- Wallwasher con lenti
- Apparecchi perimetrali

Progetti:
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù,
Monaco di Baviera
Bank of China, Pechino
Stabilimento BMW, Lipsia
Martin-Gropius-Bau, Berlino

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete strutturata

Osservazione I wallwasher puntiformi eviden-


ziano le strutture delle superfici.
Con le sorgenti luminose lineari
la superficie della parete appare
omogenea e la struttura delle
superfici viene accentuata limita-
tamente. Con gli apparecchi peri-
metrali, fissati direttamente sulla
parete, non si ha omogeneità ma
si crea una plasticità marcata.

Fonti luminose puntuali


Downlight

Fonti luminose puntuali


Wallwasher con lenti

Fonti luminose lineari


Apparecchi perimetrali

Fonti luminose lineari


Nicchie con apparecchi
­perimetrali

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete strutturata

Follow-up Le sorgenti di luce lineari poco


distanti dalla parete creano una
plasticità della struttura molto
marcata. Le sorgenti luminose
puntiformi poco distanti dalla
parete creano invece una forma
luminosa propria, che sottolinea
comunque la struttura, ma non
crea un‘illuminazione diffusa ed
omogenea delle pareti. La luce
radente sulle pareti può accen-
tuarne le irregolarità.

Applicazione Più piccola è la distanza dalla


parete, più viene messa in risalto
la struttura delle superfici. Con
la luce radente l‘omogeneità del-
l‘illuminazione delle pareti viene
sensibilmente ridotta.
Tipi di apparecchi ideali
- Wallwasher
- Downlight-wallwasher
- Wallwasher con lenti
- Apparecchi perimetrali

Progetti:
Bodegas Portia, Gumiel de Izán
Neues Museum, Berlin
ABN AMRO, Sydney
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù,
Monaco di Baviera

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Soffitto

Nell‘illuminazione dei soffitti


questi si illuminano i soffitti stessi
e li si utilizza come riflettore per
l‘illuminazione generale. Si illumi-
na il soffitto soprattutto quando,
per dei dipinti o per le sue strut-
ture architettoniche, esso stesso
Soffitto piano Struttura portante offre dei contenuti visivi. Per
creare un‘illuminazione generale
indiretta mediante l‘illuminazione
del soffitto questo deve avere un
elevato grado di riflessione. Si
deve tener conto del fatto che il
soffitto diventa in questo modo
la superficie più illuminata della
stanza, e viene quindi messo in
risalto.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Soffitto piano

Osservazione Gli apparecchi per l‘illuminazione


diffusa dei soffitti possono essere
appesi al soffitto stesso o essere
fissati alle pareti. Le strutture lumi­
nose sono degli apparecchi lineari
che costituiscono degli elementi
architettonici a sé stanti, mentre i
washer per soffitti vanno comple-
tamente in secondo piano rispetto
all‘architettura. Le strutture lumi-
nose emanano una luce diffusa di
­limitata brillantezza.

Strutture luminose

Washer per soffitto

Follow-up La selezione dei tipi di apparec-


chio dipende dal rapporto tra
la grandezza e l‘altezza dell‘am-
biente. Negli ambienti piani con
grande superfici è possibile un‘il-
luminazione omogenea del sof-
fitto con delle strutture luminose.
Data la loro distribuzione della
luce asimmetrica, i washer per
soffitti necessitano di una mag-
giore distanza dal soffitto.

Disposizione Per ottenere una distribuzione


omogenea della luce nell‘illumi-
nazione di un soffitto è neces-
sario che questo sia sufficiente­
mente alto. I washer per soffitti
vanno montati sopra l‘altezza
degli occhi. La distanza dal sof-
fitto dipende dall‘omogeneità
richiesta e dovrebbe essere di
almeno 0,8m.

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Soffitto piano

Applicazione Illuminazione diffusa di soffitti in


- Uffici
- Edifici storici
- Chiese
- Teatri
- Gallerie
Gruppi di apparecchi ideali
- Washer per soffitti
- Uplight
- Strutture luminose

Progetti:
Ginnasio musicale, Weimar
Shanghai Museum
Ezeiza Airport, Buenos Aires

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Struttura portante

Osservazione Gli apparecchi per l‘illuminazione


della struttura portante possono
essere fissati alla struttura stessa,
sospesi al pavimento o fissati alle
pareti. Un‘illuminazione diffusa
accentua l‘intera superficie del
soffitto. Gli apparecchi a fascio
stretto accentuano in particolare
la struttura portante.

Strutture luminose

Strutture luminose con washer


per soffitti

Washer per soffitto

Faretti

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Struttura portante

Follow-up La selezione del tipo di apparec-


chio dipende dalle dimensioni e
dalle proporzioni delle strutture
portanti. I faretti possono essere
montati direttamente alle strut-
ture di supporto. La disposizione
delle strutture luminose va adat-
tata alle forme della struttura
portante. Data la loro distribu-
zione della luce asimmetrica, i
washer per soffitti necessitano
di una maggiore distanza dal
soffitto.
Applicazione Illuminazione indiretta dei
soffitti per
- Edifici storici
- Chiese
- Teatri
- Gallerie
Tipi di apparecchi ideali
- Faretti
- Strutture luminose
- Washer per soffitti

Progetto:
Palacio de la Aljaferia, Saragozza

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Pavimento

Osservazione Nell‘illuminazione dei pavimenti


si illumina con luce diffusa il solo
pavimento oppure si illumina l‘am­
biente nel suo complesso con i
downlight. I washer per pavimen-
to fanno risaltare in particolare le
forme ed i materiali del suolo.

Downlight

Washer per pavimento

Follow-up I washer per pavimenti garanti-


scono grazie alla distribuzione
asimmetrica della luce un‘illumi-
nazione radente il pavimento. Il
montaggio in basso consente un
buon comfort visivo. L‘assenza
di abbagliamento dei downlight
è data dall‘angolo di antiabba-
gliamento. L‘omogeneità dell‘il-
luminazione è maggiore con i
downlight.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 175


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Pavimento

Applicazione Illuminazione diffusa di pavi­-


menti in
- Zone di passaggio in hotel,
­teatri, cinema e sale da concerto
- Corridoi
- Scale
Gruppi di apparecchi ideali:
- Downlight
- Washer

Progetti:
Centro innovazione Lamy,
­Heidelberg
Fondazione Konrad Adenauer,
Berlino

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Oggetto

Per metterli al centro dell‘atten­


zione, gli oggetti possono essere
accentuati con degli effetti mar-
canti. Le impressioni visive vengo-
no stranite se sottoposte a delle
illuminazioni a contorni netti.
A questa illuminazione dramma­
Oggetto nell‘ambiente Oggetto sulla parete tica si contrappongono delle
soluzioni di illuminazione omo­
genee, ad ampio raggio.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 177


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto nell‘ambiente

Osservazione Gli oggetti nell‘ambiente possono effetto interessante, perché la luce


essere illuminati in modo flessibi- proviene da una direzione insolita
le con faretti o washer sul binario per l‘osservatore.
elettrificato. Se si illumina un
oggetto con un faretto nel senso
dello sguardo, l‘effetto modellante
è ridotto. Due faretti con frangilu-
ce con lente per scultura da dire-
zioni diverse producono un effetto
plastico equilibrato. I contrasti di
luminosità sono ridotti rispetto
all‘impiego di un solo faretto.
L‘illuminazione dal basso crea un
Faretto davanti

Faretto laterale

Faretti su tre lati

Faretto dal basso

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto nell‘ambiente

Washer

Follow-up I faretti a fascio stretto pongono


l‘accento sull‘oggetto, mentre i
washer mostrano l‘oggetto nel
contesto del suo ambiente. L‘effet­
to modellante è in questo caso
più ridotto. Nell‘illuminazione dal
basso può verificarsi un intenso
effetto di straniamento. In questo
caso si deve evitare in modo parti­-
colare un possibile abbagliamento.

Disposizione Gli oggetti nell‘ambiente possono


essere illuminati con un angolo
d‘incidenza da 30° a 45° rispetto
alla verticale. Più l‘incidenza è
verticale, più è accentuata l‘om-
bra. Con un angolo d‘incidenza
di 30° si evitano i forti riflessi o
le ombre indesiderate.

Applicazione Illuminazione d‘accento per


- Musei
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita e di rappresen-
tanza
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer

Progetti:
Passeig de Gràcia, Barcellona
Museum of Contemporary Art,
Helsinki
Museo Guggenheim, Bilbao
Ermitage, San Pietroburgo

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 179


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto sulla parete

Osservazione Si possono illuminare in modo della parete. Un faretto sagoma-


flessibile gli oggetti sulle pareti tore crea un effetto molto marca-
con faretti o washer sui binari to di accentuazione del quadro.
elettrificati. I faretti mettono in
evidenza il quadro. Si crea così
un effetto decorativo. Dei singoli
wallwasher mettono in risalto i
quadri in modo più discreto dei
faretti Più wallwasher illuminano
la parete in modo omogeneo.
L‘oggetto non viene accentuato.
I wahser creano un‘illuminazione
omogenea dell‘intera superficie
Faretti

Faretti wallwasher

Washer

Faretti sagomatori

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 180


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto sulla parete

Follow-up I faretti a fascio stretto pongono


degli accenti sugli oggetti, men-
tre i washer mostrano l‘oggetto
immerso nell‘ambiente. I faretti
sagomatori possono illuminare
un oggetto con dei contorni netti
ed accentuarlo in modo molto
marcante. Si può così creare un
effetto straniante, perché l‘ogget-
to sembra brillare di luce propria.

Disposizione L‘illuminazione degli oggetti


sulla parete può avvenire con
un‘angolazione della luce di 30°,
di 45°, fino a una illuminazione
perpendicolare. Più verticale è
l‘incidenza della luce, maggiore è
la plasticità. Per le superfici riflet-
tenti, ad esempio per i dipinti ad
olio o per le grafiche con vetri, si
deve tener conto dell‘angolo di
incidenza della luce per evitare
dei riflessi fastidiosi negli angoli
visivi dell‘osservatore. Si evitano
così delle ombre sulle superfici
dipinte, ad esempio le ombre
della cornice.

Applicazione Illuminazione d‘accento per


- Musei
- Esposizioni
- Stand espositivi
- Aree di vendita e di rappresen-
tanza
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Wallwasher
- Washer

Progetti:
Museum of Contemporary Art,
Barcellona
Museo Deu, El Vendrell
Palacio Real de Madrid
Reichstag, Berlino

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Illuminazione di orientamento

Osservazione Gli apparecchi d‘orientamento


sono definiti in primo luogo dalla
loro funzione appunto di orienta­
mento ottenuta con apparecchi
con funzione di illuminazione o di
segnale. I washer per pavimento
e gli apparecchi da parete orien-
tano illuminando il pavimento
o l‘ambiente. Gli apparecchi ad
incasso da pavimento e di orien-
tamento ottengono il loro effetto
mediante la disposizione di più
punti luminosi in linee o superfici.
Washer per pavimento

Apparecchi da parete

Apparecchi ad incasso da
­pavimento

Apparecchi d‘orientamento

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 182


E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Illuminazione di orientamento

Follow-up Per l‘orientamento sono sufficien­


ti basse intensità luminose. Appa­
recchi piccoli con luminanza ele-
vata si distinguono nettamente
dall‘ambiente circostante.

Applicazione Illuminazione d‘orientamento per


segnare
- Linee architettoniche
- Gradini o zone interdette
- Entrate
- Percorsi guidati
- Vie di fuga
Gruppi di apparecchi ideali
- Washer per pavimento
- Apparecchi da parete
- Apparecchi ad incasso da
­pavimento
- Apparecchi di orientamento

Progetti:
Light and Building, Francoforte
Palazzo della Ragione, Bergamo
Mensa, Lüdenscheid
Sevens, Düsseldorf

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E Guida
Illuminazione di ambienti interni | Impieghi illuminotecnici
Illuminazione segnaletica

Osservazione Gli apparecchi per illuminazione


segnaletica trasmettono con
scritte e pittogrammi delle infor-
mazioni o dei percorsi da seguire.
Gli apparecchi per l‘illuminazione
di sicurezza informano sulle delle
vie di fuga e sulle uscite di sicu-
rezza.

Applicazione Applicazione: Indicazione di


- Uscite
- Uscite di sicurezza
- Vie di fuga e di salvataggio
Gli apparecchi per illuminazione
segnaletica sono spesso elementi
di illuminazione secondaria e
vanno adattati all‘architettura.
Gli apparecchi a cambiamento
cromatico consentono di creare
una guida dinamica al percorso
da seguire. Gli apparecchi di illu-
minazione di sicurezza devono
essere conformi alle normative
locali.
Gruppi di apparecchi ideali
- Apparecchi per illuminazione
di segnaletica
- Apparecchi per illuminazione
Progetti: di sicurezza
Palazzo della Ragione, Bergamo - Apparecchi per pittogrammi
Deutsches Historisches Museum,
Berlino
Norwegian Aviation Museum,
Bodo
Taschenberg-Palais, Dresda

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni

Si possono completare i progetti


illuminotecnici di ambienti interni
con le concezioni luminose per
gli ambienti esterni. La base per
la creazione di scenografie not-
turne con architetture, ambienti
urbani e vegetazione è costituita
Tipi di illuminazione Gruppi di apparecchi Impieghi illumino- da apparecchi caratterizzati da
tecnici un'elevata classe di protezione.

Esempi di progetta- Progettazione illumi-


zione notecnica

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 185


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni
Tipi di illuminazione

L’effetto creato dagli spazi, dalle


facciate, dagli oggetti e dalla
vegetazione dipende molto dal
tipo di illuminazione utilizzato.
Questa varia dall’illuminazione
base all’illuminazione d’accento.
L’illuminazione diffusa fa da sfon-
Illuminazione base Accentuazione Illuminazione diffusa do all’illuminazione d’accento, per
far risaltare gli oggetti. Nell’illu-
minazione di orientamento dei
punti luminosi o delle file di luci
servono per orientarsi negli spazi
aperti.

Illuminazione diffusa Illuminazione


delle pareti d'orientamento

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Illuminazione base

L’illuminazione base, ottenuta


con un’ampia distribuzione della
luce, consente la percezione e
l’orientamento sui piani orizzon-
tali. Dà un contributo importante
nell’illuminazione delle zone di
traffico, aiutando l’osservatore a
diretta orientata diretta diffusa riconoscere le vie e a muoversi in
sicurezza.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 187


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta orientata

Osservazione Una illuminazione base diretta e


orientata crea un’illuminazione
omogenea sulle superfici utili
orizzontali. L’architettura diventa
visibile e consente l’orientamento
nello spazio.

Follow-up La luce orientata produce una


buona modellazione e brillanza.
L‘uniformità sul piano di lavoro
aumenta quanto più aumentano
l‘altezza di montaggio o l‘angolo
di distribuzione. La luce orientata
permette una buona percezione
delle forme e delle strutture super­
ficiali. Il comfort visivo aumenta
con l‘aumentare dell‘angolo di
antiabbagliamento. L‘illumina­zio­
ne diretta si distingue per efficien­
za energetica.

Applicazione I downlight producono una distri-


buzione uniforme dell‘illuminazio­
ne sul piano orizzontale. Come
forma sono poco appariscenti e
possono essere integrati facilmen­
te nell‘architettura.
Illuminazione base diretta e
orientata per
- Zone d‘ingresso
- Portici
- Passaggi
- Atri
Gruppi di apparecchi ideali
- Downlight

Progetti:
Stazione di rifornimento Repsol,
Spagna
Palazzo dei Congressi, Valencia
Cancelleria Federale, Berlino
Kohlenwäsche (impianto di raffi-
nazione del carbone), miniera di
Zollverein, Essen

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 188


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione | Illuminazione base
diretta diffusa

Osservazione Un’illuminazione base diretta e


diffusa denota un’illuminazione
omogenea su di una superficie
utile orizzontale. L’architettura
diventa visibile e consente l’orien-
tamento nello spazio.

Follow-up La luce diffusa diretta produce


un‘illuminazione morbida, pove-
ra di ombre e riflessi. La ridotta
forma­zione di ombre produce
una debole modellazione. Forme
e strutture superficiali sono mes-
se poco in evidenza. L‘illuminazio-
ne generale con lampade fluore-
scenti si distingue per efficienza
energetica.

Applicazione Illuminazione base diretta e dif-


fusa per
- Zone d‘ingresso
- Spioventi di tetto
- Illuminazione al suolo di passi
carrai, percorsi e piazze
Gruppi di apparecchi ideali
- Downlight
- Apparecchi da parete

Progetti:
Abitazione privata, Ravensburg
Abitazione privata, Ravensburg
Cantina Bodegas Vega Sicilia,
­Valladolid

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Illuminazione diffusa

Osservazione L’illuminazione diffusa permette


di illuminare grandi oggetti o
zone di un ambiente tramite fasci
di luce molto ampi. In confronto
all’illuminazione d’accento, essa
crea una sensazione di ampiezza
degli spazi. L’illuminazione diffusa
rende sicure le vie ed i passaggi
e consente di mettere in scena
grandi oggetti ed intere aree.

Follow-up La luce orientata produce una


buona modellazione e permette
una buona percezione delle for-
me e delle strutture superficiali.
L‘illuminazione uniforme può
fare da sfondo all‘illuminazione
d‘accento.

Applicazione Illuminazione uniforme per


- Illuminazione di pareti
- Facciate
- Zone d‘ingresso
- Spioventi di tetto
- Alberi
- Terreni a parco
- Sculture
- Oggetti
Gruppi di apparecchi ideali
- Washer

Progetti:
Abitazione privata nelle Southern
Highlands, Australia
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
Chiesa, Rörvik
Rovine del convento, Paulinzella

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Illuminazione diffusa delle pareti

L’illuminazione delle superfici


verticali definisce ed articola
gli spazi. Contribuisce in modo
essenziale alla sensazione di lumi-
nosità degli ambienti e ad infon-
dere una sensazione di sicurezza.

Illuminazione diffusa e L’illuminazione diffusa ed omo-


omogenea delle pareti genea delle superfici verticali
definisce gli spazi di un ambiente.
La distribuzione uniforme della
luminosità dal pavimento al bordo
superiore accentua la parete e
le facciate nella loro interezza.
Il tipo di illuminazione diffusa
e molto omogenea delle pareti
è adatto a facciate, piazze ed
ingressi, per supportare l’orienta-
mento e strutturare gli ambienti
esterni.

Illuminazione diffusa delle L’illuminazione diffusa delle pareti


pareti con focalizzazione con focalizzazione integra l’illu-
minazione diffusa con un ulte-
riore accento nel terzo inferiore
della superficie illuminata. Questo
tipo di illuminazione è adatto ad
accentuare maggiormente la parte
inferiore delle facciate.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione | Illuminazione diffusa
asimmetrica

Illuminazione diffusa delle La luce radente accentua la


pareti con luce radente materialità e le caratteristiche
delle superfici delle pareti e delle
facciate. La posizione dell’appa-
recchio ravvicinata alla parete
genera diverse gradazioni di
luminosità sull’asse verticale. Le
strutture in pietra naturale o in
muratura possono essere ben
valorizzate con la luce radente.

Applicazione Illuminazione uniforme per


- Facciate
- Zone d‘ingresso
- Passaggi
- Atri
- Spioventi di tetto
- Terreni a parco
Gruppi di apparecchi ideali
- Washer
- Downlight-wallwasher
- Wallwasher
- Apparecchi ad incasso da
­pavimento

Progetti:
Delegazioni statali di Bassa
Sassonia e Schleswig-Holstein,
Berlino
Facciata del grande magazzino
Kaufhof, Amburgo
Museo del Teatro de Caesar­
augusta, Saragozza
Porches de la Boquería, Barcellona

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Accentuazione

Osservazione L’illuminazione d’accento enfa-


tizza la vegetazione, gli oggetti
o gli elementi architettonici con
coni di luce a fascio stretto. I
punti luminosi in un ambiente più
buio richiamano l’attenzione. Essi
distinguono ciò che è importante
da ciò che non lo è e portano
gli oggetti visivamente in primo
piano.

Proiettori

Downlight direzionali
Follow-up L‘illuminazione d‘accento permet-
te una buona percezione delle for-
me e delle strutture superfi­ciali.
La luce concentrata crea ombre
nette, con buona modellazione e
brillanza. Un cono di luce stretto
e un forte contrasto di luminosità
con l‘ambiente mettono in parti-
colare evidenza l‘oggetto.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Accentuazione

Applicazione L‘illuminazione d‘accento crea


centri d‘attenzione. Strutture
e tessiture degli oggetti sono
enfatizzate dalla luce orientata.
Illuminazione d‘accento per
- Facciate
- Zone d‘ingresso
- Portici
- Parchi
- Oggetti
Gruppi di apparecchi ideali
- Proiettori
- Downlight direzionali

Progetti:
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
ERCO, Lüdenscheid
Tempio Sri Senpaga Vinayagar,
Singapore
Tommy Hilfiger, Düsseldorf

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Illuminazione d'orientamento

Osservazione L’illuminazione d’orientamento


supporta la percezione con la cre-
azione di punti e linee luminosi,
ad esempio nei passaggi e sulle
scale. È importante come illumi-
nazione segnaletica. L’illumina-
zione dell’ambiente circostante
è secondaria.

Washer per pavimento

Apparecchi da parete

Apparecchi ad incasso da
­pavimento

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Tipi di illuminazione
Illuminazione d'orientamento

Apparecchi d‘orientamento

Follow-up Per l‘orientamento sono sufficienti


basse intensità luminose. Apparec­
chi piccoli con luminanza elevata
si distinguono nettamente dall‘am­
biente circostante.

Applicazione Illuminazione d‘orientamento


per segnare
- Linee architettoniche
- Gradini o zone interdette
- Entrate
- Percorsi guidati
- Vie di fuga
Gruppi di apparecchi ideali
- Washer per pavimento
- Apparecchi da parete
- Apparecchi ad incasso da
­pavimento
- Apparecchi di orientamento

Progetti:
Centro commerciale Sevens,
­Düsseldorf
Hilton Hotel, Dubai
Piazza Czartoryskich, Cracovia
Abitazione privata, Palamos

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni
Gruppi di apparecchi

Gli apparecchi sono disponibili


in molte tipologie per soddisfare
le differenti esigenze di illumina-
zione. Per l‘esterno si impiegano
soprattutto apparecchi fissi.

Proiettori Washer Wallwasher

Apparecchi per Apparecchi a colonna Apparecchi da


facciate incasso nel soffitto

Apparecchi a plafone Apparecchi da incasso Apparecchi di


per soffitti nel pavimento ­orientamento

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Proiettori

Luce I proiettori illuminano un‘area - L‘angolo di distribuzione defi­


ristretta. Il tipo di montaggio e nisce il cono luminoso ed è deter-
l‘orientamento sono variabili. I minato da lampada e riflettore
proiettori possono avere diversi - L‘angolo di abbagliamento limi-
angoli e diverse forme di disper- ta l‘abbagliamento ed accresce il
sione della luce. comfort visivo
- ruotabile ed orientabile
Criteri per i proiettori
- La selezione delle lampade
determina colore della luce, bril-
lantezza, durata utile ed illumi-
namento

I proiettori sono dotati di una


distribuzione della luce a fascio
stretto con un cono di luce rota-
zionalmente simmetrico.
I proiettori vengono utilizzati
tipicamente con degli accessori:
- Lenti: lenti di diffusione o per
sculture
- Filtri: filtri colorati, filtri UV o
infrarossi
- Abbagliamento: schermi a croce

Applicazione Accentuazione di
- Facciate
- Ingressi
- Portici
- Parcheggi
- Oggetti

Progetti:
Museo norvegese dell‘aereo­
nautica, Bodo
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
ERCO, Lüdenscheid

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Washer

Luce I washer sono caratterizzati da - Uniformità: riflettore ottimiz­


una emissione di raggi a fascio zato per un‘illuminazione diffusa
largo. Sono disponibili con distri- - Gradiente: cono luminoso dai
buzione a simmetria assiale o contorni morbidi
asimmetrica. - Il rendimento ottico dell‘appa­
recchio viene aumentato con
Criteri per i washer l‘ottimizzazione del sistema di
- La selezione delle lampade riflettori
determina colore della luce,
durata utile, efficienza ed illu­
minamento

Washer
I washer con distribuzione a
simmetria assiale della luce sono
particolarmente adatti all‘llumi-
nazione uniforme di oggetti o
superfici. La distribuzione della
luce è caratterizzata da una forte
focalizzazione.

Applicazione Illuminazione diffusa per un‘illu-


minazione omogenea di
- Pareti
- Facciate
- Ingressi
- Tetti a sbalzo
- Parcheggi
- Sculture
- Oggetti
Gli apparecchi a plafone creano
degli accenti negli ambienti. La
loro disposizione va adattata
all‘ambiente in cui vengono
inseriti.

Progetti:
Abitazione privata nel Southern
Highlands, Australia
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
Jahrhunderthalle, Bochum
Tempio Sri Senpaga Vinyagar,
Sinapore

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Wallwasher

Luce I wallwasher sono caratterizzati - Gradiente: cono luminoso dai


da una emissione di raggi a fascio contorni morbidi
largo. Sono caratterizzati da una - Il rendimento ottico dell‘appa­
distribuzione asimmetrica della recchio viene aumentato con
luce. l‘ottimizzazione del sistema di
riflettori
Criteri per wallwasher
- La selezione delle lampade
determina colore della luce,
durata utile, efficienza ed illu­
minamento
- Uniformità: riflettore ottimiz­
zato per un‘illuminazione diffusa
Wallwasher
I wallwasher ad incasso con distri­
buzione asimmetrica della luce
sono particolarmente adatti alla
realizzazione di un’illuminazione
uniforme delle superfici.

Wallwasher orientabili
I wallwasher con distribuzione
asimmetrica della luce sono parti-
colarmente adatti alla realizzazio-
ne di un’illuminazione uniforme
delle superfici. Gli apparecchi a
plafone vengono montati a pare-
te, a soffitto o a pavimento e
sono inoltre orientabili.

Applicazione L‘illuminazione diffusa delle


pareti è una componente impor-
tante dell‘illuminazione delle
architetture, per l‘accentuazione
delle facciate. Altri impieghi sono
possibili in
- Ingressi
- Gallerie
- Atri
- Tetti a sbalzo
- Parcheggi
Come apparecchi ad incasso i
wall­washer sono dei dettagli
architettonici discreti. Gli appa-
recchi a plafone creano degli
accenti negli ambienti. La loro
forma e la loro disposizione va
abbinata all‘architettura.

Progetti:
Delegazione regionale della
Bassa Sassonia e del Schleswig-
Holstein, Berlino
Facciata del grande magazzino
Kaufhof, Amburgo
ERCO P1, Lüdenscheid
Monumento memoriale del campo
di concentramento di Belzec

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi per facciate

Luce Gli apparecchi da parete o da sof- - Uniformità: riflettore ottimiz­


fitto sono definiti anzitutto dalla zato per l’illuminazione su tutta
tipologia di montaggio e non dal- la superficie
la caratteristica di distribuzione - L’angolo di antiabbagliamento
della luce. Questi apparecchi sono aumenta il comfort visivo e limita
disponibili con una distribuzione l’abbagliamento e l’inquinamento
della luce a fascio stretto, a fascio luminoso
largo, simmetrica o asimmetrica.
Alcuni apparecchi possono essere
montati sia alla parete che al
soffitto.
Criteri degli apparecchi da parete
e da soffitto
- La scelta delle lampade determi­
na colore della luce, durata, effi-
cienza, intensità luminosa

Apparecchi per facciate


Gli apparecchi per facciate sono
disponibili con una distribuzione
della luce a fascio stretto, a fascio
largo, simmetrica o asimmetrica.
La distribuzione della luce può
avvenire tramite un’emissione di
luce su uno o due lati.

Apparecchi da parete
Gli apparecchi da parete a fascio
luminoso diffuso nell’ambiente
garantiscono un buon comfort
visivo. Possono essere montati
anche al soffitto.

Apparecchi da parete schermati


Gli apparecchi da parete con scher­
matura su un semilato garanti-
scono un buon comfort visivo ed
illuminano soprattutto la zona
del pavimento.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi per facciate

Applicazione Illuminazione di
- Facciate
- Zone d’ingresso
- Tettoie a sbalzo
- Illuminazione di pavimentazioni
di vie d’accesso, percorsi pedonali
e piazze
La disposizione e la forma degli
apparecchi da parete e da soffitto
devono corrispondere all’architet-
tura. Gli apparecchi per facciate
devono essere disposti in modo
da consentire un’illuminazione
ottimale degli elementi da illu­
minare, senza tralasciare deter­
minati oggetti.

Progetti:
Abitazione privata, Ravensburg
Abitazione privata, Ravensburg
Zara, Monaco di Baviera
Centro artistico e di cultura
costiera NORVEG, Rørvik

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi a colonna

Luce Gli apparecchi a colonna presen- - L’angolo di antiabbagliamento


tano una caratteristica di distri- aumenta il comfort visivo e limita
buzione a fascio largo. Sono l’abbagliamento e l’inquinamento
disponibili con una distribuzione luminoso
della luce asimmetrica. - Una tecnica a riflettori ottimiz-
zata aumenta il rendimento degli
Criteri degli apparecchi per zone apparecchi
di passaggio e aree all’aperto
- La scelta delle lampade deter-
mina colore della luce, durata,
efficienza, intensità luminosa
- Uniformità: riflettore ottimiz­
zato per l’illuminazione su tutta
la superficie
- Gradiente: contorno morbido
del cono luminoso

Apparecchi per zone di


­passaggio
Gli apparecchi per zone di passag­
gio con distribuzione asimmetrica
della luce servono per illuminare
uniformemente vie e percorsi. La
luce viene dispersa in larghezza
in modo da illuminare uniforme­
mente i percorsi. Apparecchi di
forma piccola sono ideali per illu-
minare gradini.

Apparecchi per aree all’aperto


La luce degli apparecchi per aree
all’aperto è prodotta da un siste-
ma asimmetrico di washer a riflet-
tore. Una lente per scultura con
funzione di vetro di protezione
distribuisce la luce nell’ambiente
esterno in profondità.

Washer per facciate


Gli apparecchi per facciate con
distribuzione asimmetrica della
luce servono per illuminare uni-
formemente edifici.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 203


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi a colonna

Applicazione Gli apparecchi a colonna servono


soprattutto all’illuminazione di
- Facciate
- Zone d’ingresso
- Portici
- Passaggi
- Illuminazione di pavimentazioni
di vie d'accesso, percorsi pedonali
e piazze
- Illuminazione di orientamento
di percorsi pedonali, vie d'accesso,
ingressi e gradini
- Parchi
Gli apparecchi da incasso sono
dettagli architettonici discreti.
Gli apparecchi autonomi creano
luci d’accento nello spazio. La loro
disposizione deve corrispondere
all’ambiente in cui vanno inseriti.
Progetti:
Panticosa resort, Panticosa
Abitazione privata, Berlino
ERCO, Lüdenscheid
Galleria d’Arte, Emden

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel soffitto

Luce Gli apparecchi da incasso nel sof- Criteri per gli apparecchi da
fitto irradiano una luce orientata incasso nel soffitto
verticalmente verso il basso o dei - La selezione delle lampade
coni di luce regolabili. Normal- determina colore della luce,
mente vengono montati sul sof- durata utile, efficienza ed illumi-
fitto ed illuminano il pavimento namento
o le pareti. Gli apparecchi da in- - L‘angolo di distribuzione defi­
casso nel soffitto sono disponibili nisce il cono luminoso ed è deter-
con distribuzioni luminose a fascio minato da lampada e riflettore
stretto, largo, simmetrico o asim- - L‘angolo di abbagliamento deli-
metrico. Con il loro angolo di mita l‘abbagliamento ed aumenta
schermatura i downlgith a fascio il comfort visivo
stretto presentano un’ottima pro- - Il rendimento ottico dell‘appa­
tezione dall’abbagliamento. Nei recchio viene aumentato con
downlight con riflettore Darklight l‘ottimizzazione del sistema di
l’angolo di schermatura della lam- riflettori
pada è identico all’angolo anti-
abbagliamento dell’apparecchio,
così si ha un apparecchio con la
massima ampiezza dell’irradiazio-
ne ed allo stesso tempo un livello
di rendimento del sistema di illu-
minazione ottimizzato. L’impiego
di un diffusore riduce la lumi-
nanza nell’apparecchio e migliora
il comfort visivo e l’omogeneità.

Downlight
I downlight sono caratterizzati
da un cono luminoso rotazional-
mente simmetrico orientato per-
pendicolarmente verso il basso.

Wallwasher
I wallwasher sono dotati di
una distribuzione asimmetrica
dell’intensità luminosa che viene
orientata sulle superfici verticali.
Servono all’illuminazione omoge-
nea delle pareti o delle facciate.
Nei wallwasher con lente dei
speciali sistemi di lenti generano
un’illuminazione omogenea della
parete. La luce viene diffusa dalla
lente ed orientata sulla parete.
I riflettori Darklight, la parte dei
wallwasher con lente visibile dal
basso, non creano abbagliamento.

Faretto Downlight direzionale


I faretti downlight direzionali ser-
vono all‘illuminazione d‘accento
di singole aree o di oggetti con
distribuzione della luce a fascio
medio o stretto.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 205


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel soffitto

Disposizione Per ottenere una luminosità suffi­-


ciente sulla parete e creare delle
conchiglie proporzionate, la distan­
za dalla parete dovrebbe essere
pari a circa la metà della distanza
tra gli apparecchi. Per un‘illumina­
zione omogenea su di un piano
di riferimento, la distanza tra gli
apparecchi non dovrebbe essere
maggiore di 1,5 volte l‘altezza di
montaggio h. Con a=h si ottiene
un‘omogeneità ottimale.

Applicazione I downlight forniscono illumina-


zione generale per
- Ingressi
- Portici
- Gallerie
- Atri
I downlight ad incasso sono dei
dettagli architettonici discreti.
Gli apparecchi a plafone e le lam-
pade a sospensione creano invece
degli accenti nell‘ambiente. La
loro forma e la loro disposizione
va abbinata all‘architettura.

Progetti:
Stazione di rifornimento Repsol,
Spagna
Palazzo congressi, Valencia
Cancelleria Federale, Berlino
Intercontinental Resort,
Berchtesgaden

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 206


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi a plafone per soffitti

Luce Gli apparecchi a plafone per sof- Criteri per gli apparecchi a
fitti irradiano un cono luminoso plafone per soffitti
verso il basso o lateralmente. - La scelta della lampada deter-
Normalmente vengono montati mina il colore della luce, la durata
sul soffitto ed illuminano il pavi- utile, l’efficienza e l’intensità
mento o la parete. Gli apparecchi luminosa
a plafone per soffitti sono dispo- - L’angolo di distribuzione defini-
nibili con distribuzioni luminose a sce il cono di luce ed è determi-
fascio stretto, largo, simmetrico o nato dal riflettore e dalla lampada
asimmetrico. Con il loro angolo di - L’angolo di schermatura limita
schermatura i downlgith a fascio l’abbagliamento e migliora il
stretto presentano un’ottima pro- comfort visivo
tezione dall’abbagliamento. Nei - Il livello di rendimento del siste-
downlight con riflettore Darklight ma di illuminazione viene miglio-
l’angolo di schermatura della rato con l’ottimizzazione della
lampada è identico all’angolo tecnologia di riflessione
antiabbagliamento dell’apparec-
chio, così si ha un apparecchio
con la massima ampiezza dell’ir-
radiazione ed allo stesso tempo
un livello di rendimento del siste-
ma di illuminazione ottimizzato.
L’impiego di un diffusore riduce
la luminanza nell’apparecchio e
migliora il comfort visivo e l’omo-
geneità.

Downlight
I downlight sono dotati di un
cono di luce a simmetria rota-
zionale indirizzato verticalmente
verso il basso.

Wallwasher
I wallwasher a plafone con distri-
buzione asimmetrica della luce
servono all’illuminazione omoge-
nea delle superfici.

Downlight-faretto direzionale
I downlight-faretti direzionali a
plafone servono all’illuminazione
d’accento di singole aree o di
oggetti, con una distribuzione
della luce con fascio da medio
a stretto.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 207


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel pavimento

Luce Gli apparecchi ad incasso da pavi­ - Orientabilitá dei faretti direzio-


mento presentano un’irradiazione nali con elevato grado di scher-
orientata verso l’alto. Questi appa­ matura
recchi sono disponibili con una - Il rendimento degli apparecchi
distribuzione della luce a fascio aumenta con una tecnica a riflet-
stretto, a fascio largo, simmetrica tori ottimizzata
o asimmetrica.
Criteri degli apparecchi ad incasso
da pavimento
- La scelta delle lampade deter­
mina colore della luce, durata,
efficienza, intensità luminosa
- Uniformità in caso di wall-
washer: riflettore ottimizzato
per l’illuminazione su tutta la
superficie

Uplight
Gli uplight presentano un’irradia­
zione orientata verso l’alto con
distribuzione simmetrica della
luce. I coni luminosi a fascio stret­
to e a simmetria rotatoria servono
per l’illuminazione d’accento di
oggetti.

Wallwasher con lenti


I wallwasher con lenti presentano
un’irradiazione orientata verso
l’alto con distribuzione asimme-
trica della luce. Servono per un’il-
luminazione uniforme di pareti.

Uplight direzionali
Gli uplight direzionali servono
per un’illuminazione d’accento
di singole zone o singoli oggetti
con una distribuzione della luce
a fascio da medio-largo a stretto.
Il cono luminoso è orientabile.

Uplight diffusori
Gli apparecchi ad incasso da pavi-
mento con distribuzione diffusa
dell’intensità luminosa servono
per sottolineare percorsi o mette-
re in risalto linee architettoniche.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 208


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi da incasso nel pavimento

Applicazione Illuminazione d’accento o illu­


minazione a fascio largo di
- Facciate
- Zone d’ingresso
- Portici
- Passaggi
- Atri
- Tettoie a sbalzo
- Parchi
Gli apparecchi ad incasso da pavi­
mento sono dettagli architettonici
discreti. La disposizione e la forma
di questi apparecchi devono corri-
spondere all’architettura.

Progetti:
Padiglione di vetro, Scuola Pro-
fessionale di Vetreria, Rheinbach
Porta di Brandeburgo, Berlino
Khalil Al-Sayegh, Dubai
Castello di Benrath, Düsseldorf

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 209


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi di orientamento

Luce Gli apparecchi di orientamento


sono definiti anzitutto dalla loro
funzione di orientamento. Tale
funzione si ottiene mediante
apparecchi di illuminazione o di
segnalazione.
Criteri degli apparecchi di orienta­
mento
- Diodo luminoso: visibilità del-
l’apparecchio nell’ambiente

Apparecchi di orientamento
locali
Gli apparecchi di orientamento
con emissione puntiforme della
luce fungono da punti luminosi
di orientamento locali.

Washer per pavimento


I washer per pavimento rappresen­
tano punti luminosi sulla parete
ed emettono una luce di orienta-
mento sul pavimento.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 210


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Gruppi di apparecchi
Apparecchi di orientamento

Applicazione Sottolineatura di
- Linee architettoniche
- Gradini o aree riservate
- Ingressi
- Percorsi
- Vie di fuga

Progetti:
Centro commerciale Sevens,
­Düsseldorf
Hilton Hotel, Dubai
Piazza Czartoryskich, Cracovia
Abitazione privata, Palamos

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 211


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni
Impieghi illuminotecnici

L‘illuminazione notturna delle


facciate cambia l‘atmosfera di
una città. In città o nei parcheggi
si creano delle prospettive che
consentono l‘orientamento e met­
tono creano un collegamento con
l‘ambiente. La luce negli ambienti
Parete Soffitto Pavimento esterni amplia il raggio visivo dal-
l‘interno verso l‘esterno.

Oggetto Facciata Vegetazione

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 212


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Parete

L‘illuminazione delle pareti e delle


facciate di notte amplia la perce­
zione e delimita gli ambienti. L‘illu­
minazione verticale è significativa
per caratterizzare gli ambienti
nella loro struttura, indipenden-
temente se essi siano delimitati
Parete alta 3m Parete alta 5m Parete strutturata da facciate di edifici o da muri
di vegetazione. L‘obiettivo può
essere quello di una illuminazione
paragonabile all‘illuminazione dif­
fusa di una parete in un ambiente
interno o una tenue illuminazione
dell‘edificio immerso nella notte.
La disposizione degli apparecchi
dipende dall‘uniformità e dall‘il-
luminamento desiderati. Negli
ambienti esterni di notte è spesso
sufficiente una luminosità limita­
ta per rendere visibile l‘oggetto
illuminato e per creare dei con-
trasti.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 213


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 3m

Osservazione La caratteristica principale dei


wallwasher è la luminosità uni-
forme sulla parete.

Wallwasher sopra

Wallwasher sotto

Wallwasher da incasso

Follow-up L‘illuminazione verticale accentua


le superfici delle pareti e la loro
struttura. Con l‘illuminazione dei
suoi confini si dà un‘impressione
di un ambiente più spazioso. Le
sorgenti luminose puntiformi
conferiscono alle superfici delle
pareti una marcata plasticità. L‘il-
luminazione diffusa delle pareti
crea un chiarore omogeneo solo
sulle superfici opache.
Criteri di illuminazione per le
pareti
- Uniformità dell‘illuminazione
- La selezione delle lampade
determina il colore della luce
e la resa cromatica

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 214


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 3m

Disposizione La distanza dalle pareti dovrebbe


essere pari ad almeno un terzo
dell‘altezza della parete. In alter­
nativa l‘angolo di incidenza
della luce dovrebbe essere di 20°
rispetto alla perpendicolare. Per
ottenere un‘omogeneità ottimale
la distanza tra gli apparecchi
dovrebbe essere pari alla distanza
dalla parete, e non deve essere in
nessun caso superarla di più della
metà. I wallwasher sviluppano la
loro omogeneità di illuminazione
in modo ottimale solo se gli appa-
recchi utilizzati sono almeno 3.

Applicazione Illuminazione diffusa per superfici


verticali
- Illuminazione di pareti
- Facciate
- Ingressi
Tipi di apparecchi ideali
- Wallwasher

Progetti:
ERCO, Lüdenscheid
Castello di Benrath, Düsseldorf
Berliner Tor Center, Amburgo
Monumento memoriale del cam-
po di concentramento di Belzec

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 5m

Osservazione All‘aumentare dell‘altezza della con lenti sono dotati di speciali


parete e a parità di illuminazione sistemi ottici a lenti.
la luminosità della parete diminui­
sce. La caratteristica principale dei
wallwasher è una luminosità uni-
forme sulla parete. I Wallwasher
Wallwasher

Wallwasher con lenti

Follow-up L‘illuminazione verticale accentua Criteri di illuminazione per le


le superfici delle pareti e la loro pareti alte
struttura. Con l‘illuminazione dei - Uniformità dell‘illuminazione
suoi confini si dà un‘impressione - La selezione delle lampade
di un ambiente più spazioso. La determina il colore della luce
luce orientata conferisce alle e la resa cromatica
superfici delle pareti una marcata
plasticità. All‘aumentare dell‘al-
tezza della parete si deve aumen-
tare la distanza degli apparecchi
dalla parete stessa. Il calo degli
illuminamenti medi sulla parete
può essere compensato con l‘im­-
piego di lampade di potenza supe­
riore e con l‘aumento del numero
delle lampade.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete alta 5m

Disposizione Mentre per le pareti di altezza


normale la distanza tra gli appa-
recchi è uguale alla distanza dalla
parete, per le stanze dalle pareti
più alte essa deve essere ridotta
per evitare dei cali di illumina-
mento. La distanza dalla parete
viene marcata con una linea a 20°
rispetto alla perpendicolare che
va dal soffitto al pavimento.

Applicazione Illuminazione diffusa per superfici


verticali
- Illuminazione di pareti
- Facciate
- Ingressi
Tipi di apparecchi ideali
- Wallwasher
- Wallwasher con lenti

Progetti:
Delegazione regionale della Bassa
Sassonia e del SchleswigHolstein,
Berlino
Museum Georg Schäfer,
­Schweinfurt
Porta di Brandeburgo, Berlino
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù,
Monaco di Baviera

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete strutturata

Osservazione Le sorgenti luminose puntiformi La luce radente sulle pareti può


poco distanti dalla parete creano accentuarne le irregolarità.
una forma luminosa propria che
sottolinea comunque la struttura,
ma non crea un‘illuminazione
diffusa ed omogenea delle pareti.
Downlight

Wallwasher

Wallwasher con lenti

Faretti direzionali

Follow-up La luce radente orientata eviden-


zia le strutture delle superfici.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Parete
Parete strutturata

Applicazione Più piccola è la distanza dalla


parete, più viene messa in risalto
la struttura delle superfici. Con
la luce radente l‘omogeneità del-
l‘illuminazione delle pareti viene
sensibilmente ridotta.
Tipi di apparecchi ideali
- Downlight a fascio stretto
- Wallwasher
- Apparecchi da incasso per pavi-
menti (uplight, wallwasher con
lenti, faretti direzionali)

Progetti:
Ristorante Rohrmeisterei,
Schwerte
Tempio Sri Senpaga Vinyagar
Abitazione privata, Germania
Museu Etnològic, Barcellona

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Soffitto

Nell‘illuminazione dei soffitti que­


sti si illuminano i soffitti ­stessi e li
si utilizza come riflettore per l‘illu­
minazione generale. Si accentua
il soffitto soprattutto quando, per
le sue strutture architettoniche,
esso stesso offre dei contenuti
Soffitto piano Struttura portante visivi.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 220


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Soffitto piano

Osservazione Gli apparecchi per l‘illuminazione


diffusa dei soffitti possono essere
montati sulle pareti o nel pavi-
mento.

Uplight

Apparecchi da incasso nel


­pavimento

Follow-up La scelta dei tipi di apparecchio


dipende dall‘ambiente e dall‘uso
al quale esso è destinato. I washer
per soffitti richiedono una mini-
ma distanza dal soffitto. Per pre-
venire l‘abbagliamento nell‘illu-
minazione del soffitto con faretti
ad incasso per pavimenti, questi
non vanno installati in zone di
passaggio.

Disposizione Per ottenere una distribuzione


omogenea della luce nell‘illumi-
nazione di un soffitto è neces-
sario che questo sia sufficiente­
mente alto. I washer per soffitti
vanno montati sopra l‘altezza
degli occhi. La distanza dal sof-
fitto dipende dall‘omogeneità
richiesta e dovrebbe essere di
almeno 0,8m.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Soffitto piano

Applicazione Illuminazione diffusa di soffitti in


- Ingressi
- Portici
- Gallerie
- Atri
- Tetti a sbalzo
Tipi di apparecchi ideali
- Washer per soffitti
- Faretti ad incasso per pavimenti

Progetti:
Stansted Airport, Londra
Padiglione in vetro, Scuola Pro-
fessionale di Vetreria, Rheinbach
Jahrhunderthalle, Bochum
Distributore di carburante Cosmo,
Tokyo

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Struttura portante

Osservazione Gli apparecchi per l‘illuminazione


della struttura portante possono
essere fissati alla struttura stessa,
alle pareti o essere incassati nel
pavimento. Un‘illuminazione diffu­
sa accentua l‘intera super­ficie del
soffitto. Gli apparecchi a fascio
stretto accentuano in particolare
la struttura portante.

Faretti

Washer

Apparecchi da incasso nel


­pavimento, faretti direzionali

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Soffitto
Struttura portante

Apparecchi da incasso nel


­pavimento, uplight

Follow-up La selezione del tipo di apparec-


chio dipende dalle dimensioni e
dalle proporzioni dei supporti. I
faretti possono essere montati
direttamente alle strutture di
supporto. Con i washer si può
illuminare tutta la struttura di
supporto. Per prevenire l‘abba-
gliamento nell‘illuminazione della
struttura di supporto con faretti
ad incasso per pavimenti, questi
non vanno installati in zone di
passaggio. La disposizione degli
apparecchi si deve adattare alla
struttura portante.

Applicazione Illuminazione di soffitti per


- Ingressi
- Portici
- Gallerie
- Atri
- Tetti a sbalzo
Tipi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer per soffitti
- Apparecchi da incasso nel
­pavimento

Progetti:
Post-Tower, Bonn
Ciudad de las Artes y las Ciencias,
Valencia
Jahrhunderthalle, Bochum
Museo del Teatro de Caesar­
augusta, Saragozza

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Pavimento

Osservazione Con l‘illuminazione di pavimenti


si può illuminare le superfici con
luce diretta dei downlight o con
dei washer disposti lateralmente.
I washer per pavimento fanno
risaltare in particolare le forme
ed i materiali del suolo.

Illuminazione di passaggi

Illuminazione di spazi aperti

Downlight

Downlight a fascio stretto

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Pavimento

Washer per pavimento

Follow-up I washer per pavimenti garanti-


scono grazie alla distribuzione
asimmetrica della luce un‘illumi-
nazione radente il pavimento. Il
montaggio in basso e la tecnica
di riflettori consentono un buon
comfort visivo. I gradienti sfumati
del cono luminoso riducono il con­
trasto con l‘ambiente. L‘assenza
di abbagliamento dei downlight
è data dall‘angolo di antiabba-
gliamento.

Applicazione Illuminazione diffusa di pavi­-


menti in
- Ingressi
- Passaggi
- Piazze
Gruppi di apparecchi ideali:
- Downlight
- Washer per pavimento
- Apparecchi a colonna
- Apparecchi per tralicci

Progetti:
ERCO, Lüdenscheid
Chiostro di Eberbach, Eltville
Abitazione privata, Berlino
Abitazione privata, Palamos

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Oggetto

Per metterli al centro dell‘atten-


zione, gli oggetti possono essere
accentuati con degli effetti mar-
canti. La percezione di oggetti
può essere distorta scegliendo
una forte luce radente. A questa
illuminazione drammatica si
Oggetto in uno Oggetto sulla parete contrappongono delle soluzioni
­spazio aperto di illuminazione omogenee, ad
ampio raggio.

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto in uno spazio aperto

Osservazione Gli oggetti nell‘ambiente possono sante, ma straniante, perché la


essere illuminati con faretti o luce proviene da una direzione
washer. Se si illumina un oggetto insolita per l‘osservatore.
frontalmente con un faretto nel
senso dello sguardo, l‘effetto
modellante è ridotto. Due faretti
con frangiluce con lente per
scultura da direzioni diverse pro-
ducono un effetto plastico equi-
librato. I contrasti di luminosità
sono ridotti rispetto all‘impiego
di un solo faretto. L‘illuminazione
dal basso crea un effetto interes­
Faretti

Washer

Downlight direzionali

Uplight direzionali

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto in uno spazio aperto

Follow-up I faretti a fascio stretto pongono


l‘accento esclusivamente sull‘og-
getto, mentre i washer mostrano
l‘oggetto nel contesto del suo
ambiente. L‘effetto modellante
è in questo caso più ridotto.
Nell‘illuminazione dal basso può
verificarsi un intenso effetto di
straniamento.

Disposizione Gli oggetti nell‘ambiente possono


essere illuminati con un angolo
d‘incidenza da 30° a 45° rispetto
alla verticale. Più l‘incidenza è ver­
ticale, più è accentuata l‘ombra.

Applicazione Illuminazione d‘accento per


- Terreni a parco
- Sculture
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer

Progetti:
Museo Norvegese dell‘Aviazione,
Bodo
ERCO, Lüdenscheid
Rheinisches Landesmuseum, Bonn
Let The Dance Begin, Strabane

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto sulla parete

Osservazione Si possono illuminare gli oggetti faretti perché creano un‘illumina-


sulle pareti con faretti o washer. zione omogenea di tutta la super-
I faretti mettono l‘oggetto in ficie della parete.
evidenza. Si crea così un effetto
decorativo. I washer non metto-
no l‘oggetto in evidenza come i
Faretti

Washer sopra

Washer sotto

Faretti direzionali da incasso nel


pavimento

Wallwasher con lenti

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Oggetto
Oggetto sulla parete

Follow-up I faretti a fascio stretto mettono


l‘accento sull‘oggetto. I washer
mostrano l‘oggetto nel suo con-
testo.

Disposizione L‘illuminazione degli oggetti


sulla parete può avvenire con
un‘angolazione di incidenza della
luce di 30°, di 45°, fino a una illu­
minazione perpendicolare. Più
verticale è l‘incidenza della luce,
maggiore è la plasticità.

Applicazione Illuminazione d‘accento per


- Facciate
- Ingressi
- Parcheggi
- Sculture
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Wallwasher
- Uplight

Progetti:
ERCO, Lüdenscheid
Vietnam Veterans Memorial,
Washington DC
Sinnet Tennis Club, Varsavia

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Facciata

Il materiale e la forma, insieme


alla luce con la sua direzione e
il suo effetto cromatico deter-
minano l‘estetica delle facciate.
L‘immagine di una facciata varia
durante il giorno a causa della
direzione della luce e delle diverse
Facciata massiccia Facciata, suddivisione Facciata, suddivisione quote di luce diffusa e diretta.
in verticale in orizzontale La distribuzione differente della
luce e l‘impiego di sistemi di
programmazione luminosa di
notte conferiscono alle facciate
un‘estetica particolare. Le diverse
intensità luminose differenziano
elementi o zone di una facciata.
La luce radente mette in risalto i
dettagli più fini di una facciata.
L‘illuminazione uniforme valoriz-
za la facciata nella sua interezza.
Si devono evitare i fasci luminosi
esterni alla superficie della fac-
Facciata a sporgenze Facciata con fori Facciata a nastri ciata diretti di lato e verso l‘alto.
e nicchie

Facciata trasparente

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 232


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata massiccia

Osservazione L‘illuminazione uniforme produce ritmicamente la facciata. Sotto la


una grande uniformità di distri- luce degli uplight e dei downlight
buzione della luce sulla facciata. nascono motivi grafici creati da
Una linea luminosa demarca la coni luminosi marcati.
fine dell‘edificio contro il cielo
notturno. Gli uplight scandiscono
Washer in basso

Linea luminosa in alto

Uplight

Apparecchi per facciate


downlight

Apparecchi per facciate uplight e


downlight

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata massiccia

Follow-up L‘illuminazione uniforme può formi. I coni di luce che non cor-
appiattire le facciate. La riduzione rispondono alla struttura archi-
dell‘intensità luminosa verso l‘alto tettonica sono percepiti come
crea un passaggio privo di contra- elemento di disturbo.
sti verso il cielo notturno scuro.
La luce radente mette in risalto le
strutture superficiali dei materiali.
Le sequenze luminose su pareti
non strutturate divengono una
figura dominante e sono perce­
pite come motivo autonomo. I
motivi luminosi per­mettono di
strutturare grandi superfici uni-
Disposizione L‘illuminazione della facciata può di vista architettonico. Si deve
essere disposta sul terreno, su un evitare che siano ricoperti dalla
palo o sull‘edificio stesso. I wall- vegetazione. Gli apparecchi su
washer con una distanza dalla palo si impongono come elementi
facciata tra un terzo e metà del- addizionali davanti alla facciata.
l‘altezza della facciata evitano le I bracci sporgenti permettono un
lunghe ombre portate. Gli appa- fissaggio diretto sull‘edificio. Si
recchi applicati a stretto contatto devono evitare i fasci luminosi
con la facciata producono una esterni alla superficie della fac-
luce radente con forte accentua- ciata diretti di lato e verso l‘alto.
zione delle strutture superficiali.
Gli apparecchi ad incasso da pavi-
mento sono invisibili dal punto
Apparecchi ad incasso da
­pavimento

Apparecchi da pavimento non


incassati

Colonnina

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 234


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata massiccia

Palo

Braccio sporgente

Apparecchi per facciate

Applicazione

Progetti:
Museo Georg Schäfer,
­Schweinfurt
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
Giardino luminoso ERCO,
­Lüdenscheid
Centro artistico e di cultura
­costiera NORVEG, Rørvik

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata, suddivisione in verticale

Osservazione I washer producono un‘illumina- facciata con un‘illuminazione


zione uniforme della facciata. L‘il- dall‘alto e dal basso.
luminazione con sorgenti lumino-
se puntiformi rende chiaramente
visibile la struttura. L‘accentua-
zione dei montanti li distacca
dalla facciata intorno. Gli uplight
disposti sui due lati evidenziano il
volume dei montanti. I downlight
accentuano i montanti e illumi­
nano l‘area a terra. La combina­
zione di uplight e downlight sotto­
linea l‘articolazione verticale della
Washer

Uplight

Uplight bilaterali

Downlight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 236


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata, suddivisione in verticale

Downlight e uplight

Follow-up I coni di luce a fascio stretto accen­


tuano l‘effetto di articolazione ver­
ticale. Per evitare le ombre laterali,
gli apparecchi vanno disposti ad
angolo retto parallelamente alla
facciata. Forti contrasti e ombre
portate possono essere bilanciati
da un‘illuminazione generale uni-
forme della facciata. Il ritmo del-
l‘articolazione della facciata deve
corrispondere alla disposizione
degli apparecchi.

Applicazione

Progetti:
Porta di Brandeburgo, Berlino
Ente comunale servizi,
­Lüdenscheid
Centro Congressi Ruhrfestspiel­
haus, Recklinghausen
Faena Hotel, Buenos Aires

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E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata, suddivisione in orizzontale

Osservazione I washer illuminano tutta la fac­cia­


ta e ne sottolineano l‘articolazione
orizzontale con ombre portate. Le
linee luminose riproducono con la
luce la struttura orizzontale sulle
superfici scure della facciata.
Washer

Linee luminose

Follow-up Gli apparecchi applicati a stretto tando la distanza degli apparecchi


contatto con la facciata ottengo- dalla facciata. L‘angolo più acuto
no uno spiccato effetto plastico. d‘incidenza della luce nella zona
Le lunghe ombre portate dell‘arti­ superiore della facciata causa
colazione orizzontale della faccia- ombre portate più grandi che
ta possono essere ridotte aumen- nella zona inferiore.
Applicazione

Progetti:
Hongkong and Shanghai Bank,
Hongkong
Palazzo della Borsa, Trieste
Magazzini Kaufhof, Mönchen­
gladbach

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 238


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata, sporgenza – rientranza

Osservazione Washer a fascio largo distanti


dall‘edificio illuminano unifor-
memente la facciata. Le facciate
con forti sporgenze e rientranze
si distinguono per la creazione di
ombre evidenti. La diversità delle
intensità luminose o degli effetti
cromatici favorisce la differenzia-
zione della facciata. Gli uplight
demarcano gli angoli interni con
luce radente.

Washer

Faretti con intensità luminose


differenti

Faretti con effetti cromatici


­differenti

Uplight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 239


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata, sporgenza – rientranza

Follow-up Le differenze di intensità lumi- corrispondere alla disposizione


nosa, distribuzione della luce ed degli apparecchi.
effetto cromatico scandiscono
ritmicamente la facciata. I forti
contrasti tra zone accentuate e
non illuminate possono essere
equilibrati con un‘illuminazione
generale uniforme. Una distanza
maggiore tra gli apparecchi e la
facciata riduce la formazione di
ombre portate. La struttura del-
l‘articolazione della facciata deve

Applicazione

Progetti:
Museo delle arti e dei mestieri,
Amburgo
Palacio de la Aljaferia, Saragozza

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 240


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata con fori

Osservazione Alla luce del giorno le superfici


delle finestre appaiono scure. Gli
ambienti interni illuminati creano
di notte un forte contrasto tra la
superficie scura della facciata e le
finestre luminose. I washer produ­
cono una distribuzione uniforme
dell‘illuminazione sulla facciata.
L‘illuminazione dell‘intradosso del­
la finestra mette in risalto la cor-
nice dell‘apertura nella facciata.
Gli uplight a fascio stretto eviden-
ziano la struttura della facciata.
Luce diurna

Downlight interni

Washer

Linee luminose

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 241


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata con fori

Uplight

Follow-up Si deve evitare l‘abbagliamento


del fruitore all‘interno. Gli appa-
recchi che mandano luce verso
l‘interno compromettono la
visuale dall‘edificio verso l‘ester-
no. Con sistemi di programmazio-
ne della luce è possibile coman-
dare individualmente i vari locali
e produrre campi di luce sulla
facciata.

Applicazione

Progetti:
Università Humboldt, Ehrenhof,
Berlino
Torre Pentacon, Dresda
Ernst-August-Carree, Hannover
DZ Bank, Berlino

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 242


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata a nastri

Osservazione Alla luce del giorno la fascia di


finestre appare scura. Gli ambienti
interni illuminati creano di notte
un forte contrasto tra la superfi-
cie scura della facciata e la fascia
luminosa delle finestre. L‘illumi-
nazione dei davanzali sottolinea
l‘orizzontalità della struttura.

Luce diurna

Uplight interni

Cornice luminosa

Follow-up Il forte contrasto tra l‘illuminazio-


ne chiara dell‘interno e la super-
ficie esterna scura di notte può
essere compensato solo in piccola
misura da un‘illuminazione uni-
forme della facciata.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 243


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata a nastri

Applicazione

Progetti:
Ente comunale servizi,
­Lüdenscheid
Sede amministrativa di Astra,
Stoccolma
Padiglioni per eventi E-Werk/
SAP SI Büros, Berlino

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 244


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata trasparente

Osservazione Alla luce del giorno la facciata ra orizzontale dell‘edificio. Gli


trasparente appare scura e riflet­ uplight accentuano gli elementi
te l‘ambiente. L‘illuminazione verticali della facciata.
dell‘interno permette di guardare
all‘interno dell‘edificio. I washer
per soffitto all‘interno mettono
in risalto le superfici dei soffitti
e intensificano di notte l‘impres-
sione generale di luminosità. La
struttura della facciata si delinea
come silhouette. Le linee lumino-
se nella zona dei solai che marca-
no i piani sottolineano la struttu­
Luce diurna

Downlight interni

Uplight interni

Linee luminose

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 245


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Facciata
Facciata trasparente

Uplight esterni

Follow-up A causa della prospettiva ottica,


dal pavimento l‘effetto luminoso
dello spazio interno appare più
grande con gli uplight che con i
downlight. Si deve evitare l‘abba-
gliamento del fruitore all‘interno.
Gli apparecchi che mandano luce
verso l‘interno compromettono la
visuale dall‘edificio verso l‘esterno.

Applicazione

Progetti:
Edificio amministrativo, Basilea
Centro Congressi Ruhrfestspiel­
haus, Recklinghausen
Assicurazioni Zürich, Buenos Aires
Biblioteca Foral de Bizkaia, Bilbao

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 246


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici
Vegetazione

Gli alberi sono gli elementi più im­-


portanti per creare degli ambienti
all‘aperto. La forma e le dimensio-
ni del tronco e delle chiome varia-
no a seconda del tipo di albero.
Le forme tipiche degli alberi sono
la sfera, la colonna, l‘ombrello e
Alberi Tipi di albero Gruppo di alberi la palma. In inverno l’immagine è
segnata dalla filigrana dei rami,
mentre in estate le foglie delle
chiome si addensano creando un
volume. Oltre alla forma, la fio-
ritura e le foglie caratterizzano
l‘aspetto degli alberi al variare
delle stagioni.

Alberi in fila Viale alberato Alberi disposti a


griglia

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 247


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi

Osservazione I washer orientati verso l‘alto con­ creano un effetto di controluce


Tipologie di illuminazione feriscono un effetto plastico alla e mettono in risalto la silhouet-
chioma degli alberi. Due washer te della chioma degli alberi. Gli
disposti sul davanti illuminano uni­ uplight sul tronco accentuano il
formemente la chioma degli alberi tronco come elemento lineare e
come volumi, mentre i washer collegano visivamente la chioma
disposti lateralmente accentuano degli alberi al pavimento. La luce
notevolmente la plasticità degli dall’alto sottolinea in funzione
alberi. I washer disposti su tre lati della stagione il profilo della chio­-
illuminano la chioma degli alberi ma o dei rami degli alberi sul pavi­
uniformemente da tutti i lati, ridu­ mento.
cendo la plasticità della forma
degli alberi. I washer sullo sfondo
Washer davanti

Washer a destra

Washer a destra e a sinistra

Washer su tre lati

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 248


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi

Washer dietro

Uplight

Faretto in alto

Follow-up Apparecchi disposti su più lati


creano un’illuminazione unifor­-
me dell’albero, mentre uno o due
appa­recchi producono un effetto
di maggiore plasticità. Gli uplight
a fascio stretto sono ideali per
­l’illuminazione d’accento di alti
e vistosi tronchi d’albero. La tra­-
matura della corteccia viene valo­
rizzata molto più con un’illumina-
zione dal davanti. La disposizione
laterale degli apparecchi crea una
linea di luce sottile sul tronco.
Nell’illuminazione di una parete
dietro ad un albero, la silhouette
della chioma dell’albero e del tron­
co si staglia sulla parete. I faretti
montati in atri o su facciate pos-
sono riprodurre sul pavimento il
profilo dell’albero o dei rami sotto
forma di ombra.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 249


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi

Osservazione Uno o due apparecchi accentuano


Crescita degli alberi gli alberi di altezza ridotta. Più
washer producono un’illuminazio­
ne uniforme di alberi che raggiun­
gono altezze elevate.

Albero piccolo

Albero grande

Follow-up La crescita degli alberi e la pre- e nell’orientamento all’albero in


venzione dell’abbagliamento crescita. Gli apparecchi ad incas-
sono fattori da considerare nella so da pavimento si inseriscono
disposizione e nell’orientamento meglio nel contesto paesaggistico,
degli apparecchi. In presenza di ma richiedono maggiori interven-
alberi alti possono essere neces- ti in caso di riposizionamento.
sari più apparecchi per ottenere
un’illuminazione uniforme e per
evitare una percezione deformata
di parti chiare e scure. Gli appa-
recchi ad orientamento flessibile
con supporto a terra possono
essere adattati nella disposizione

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 250


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi

Osservazione In primavera l’illuminazione a Caratteristica dell’autunno è la


Stagione fascio largo della chioma degli varietà cromatica del fogliame.
alberi valorizza particolarmente In inverno l’effetto luminoso si
i fiori più esterni. In estate, inve- riduce alla struttura a filigrana
ce, mette in risalto il volume del dei rami.
­denso fogliame della chioma.
Primavera

Estate

Autunno

Inverno

Follow-up La scelta delle lampade consente


di influenzare l’effetto cromatico
e la resa cromatica delle foglie e
dei fiori. Effetti cromatici bianchi
nella tonalità della luce diurna
sottolineano il fogliame di colore
blu-verde, mentre effetti cromati-
ci bianchi caldi mettono in risalto
il fogliame rosso-marrone.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 251


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi

Applicazione Illuminazione di
- Parchi
- Zone d’ingresso
- Atri
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer
- Uplight

Progetti:
Ernst-August-Carree, Hannover
ERCO, Lüdenscheid
ERCO, Lüdenscheid
ERCO, Lüdenscheid

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 252


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Tipi di albero

Osservazione L’illuminazione a fascio largo met­-


te in risalto il volume della forma
della chioma degli alberi. Il posi-
zionamento ravvicinato dell’appa-
recchio all’albero sottolinea con
un luce radente la tessitura della
chioma degli alberi e del tronco.
L’illuminazione dal basso valorizza
la tridimensionalità della chioma
degli alberi in presenza di foglia-
me più rado.

Forma dell’albero: sfera

Washer davanti

Washer a destra

Washer su tre lati

Washer dietro

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 253


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Tipi di albero

Uplight

Faretto in alto

Forma dell’albero: schermo

Washer davanti

Washer a destra

Washer su tre lati

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 254


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Tipi di albero

Washer dietro

Uplight

Faretto in alto

Forma dell’albero: colonna

Faretto davanti

Faretto a destra

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 255


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Tipi di albero

Faretto su tre lati

Faretto dietro

Uplight

Forma dell’albero: sfera

Washer davanti

Washer a destra

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 256


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Tipi di albero

Washer su tre lati

Washer dietro

Forma dell’albero: palma

Faretto davanti

Faretto a destra

Faretto su tre lati

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 257


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Tipi di albero

Faretto dietro

Uplight

Follow-up Gli alberi a forma sferica con agli alberi a forma cilindrica. Gli
fogliame denso, impenetrabile e uplight a fascio stretto sono ideali
proteso verso il basso si adattano soprattutto per illuminare palme
ad un’illuminazione a fascio lar­ molto alte. L’illuminamento desi-
go e ad un posizionamento degli derato deve essere stabilito in
apparecchi all’esterno dell’area in conformità con il grado di rifles-
cui sono piantati gli alberi. In caso sione delle foglie.
di alberi a forma di ombrello con
fogliame più rado e penetrabile,
invece, un’illuminazione mediante
uplight all’interno dell’area in cui
sono piantati gli alberi mette in
luce l’intera chioma degli alberi.
L’illuminazione a luce radente di
un albero richiede una sorgente
luminosa con incidenza piatta di
circa 15 gradi. Gli alberi a forma
sferica necessitano in questo caso
di una distanza maggiore fra l’ap­
parecchio e la chioma rispetto

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 258


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Gruppo di alberi

Osservazione I washer sul davanti illuminano


Apparecchi uniformemente le chiome degli
alberi. I washer disposti lateral­
mente producono un forte con-
trasto di luce e ombra. Gli appa-
recchi sui due lati impediscono
forti effetti «drop shadow». Gli
uplight sul tronco sottolineano il
tronco dell’albero come elemento
verticale lineare.

Washer anteriori

Washer laterali

Uplight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 259


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Gruppo di alberi

Osservazione Gli alberi possono essere differen-


Distribuzione della luce ziati visivamente con l’ausilio di
diversi apparecchi e con il relativo
orientamento. La profondità spa-
ziale si forma mediante determina­
ti punti d’attrazione illuminati in
primo piano, nel piano interme­dio
e sullo sfondo. Contrasti di lumino­
sità più marcati accentuano l’effet­
to. Gli apparecchi a fascio stretto
servono per accentuare, mentre i
washer a fascio largo provvedono
all’illuminazione generale.

Follow-up Più apparecchi con angolo di anti­ gliamento sono fattori da consi-
abbagliamento elevato riducono derare nella disposizione e nel-
l’abbagliamento a differenza di l’orientamento degli apparecchi.
pochi apparecchi a fascio largo.
Gli apparecchi a fascio stretto
accuratamente orientati riducono
l’irradiazione di luce superflua
nell’ambiente. L’irradiazione de­-
centrata degli alberi ne con­sente
un‘illuminazione differenziata. I
faretti sono ideali per luci d’accen­
to supplementari. La crescita degli
alberi e la prevenzione dell’abba-
Applicazione Illuminazione di
- Parchi
- Zone d’ingresso
- Atri
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer
- Uplight

Progetti:
ERCO, Lüdenscheid
ERCO, Lüdenscheid
Bank of China, Pechino
Bank of China, Pechino

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 260


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Fila di alberi

Osservazione I faretti orientati verso l‘alto sot-


tolineano la chioma degli alberi.
I washer con distribuzione della
luce asimmetrica producono una
luce omogenea dal basso verso
l‘alto anche in presenza di file di
alberi che coprono quasi l’intera
superficie. Gli uplight a fascio
stretto accentuano il tronco degli
alberi come elemento verticale
lineare.

Forma dell’albero: sfera


Washer

Forma dell’albero: sfera


Uplight

Forma dell’albero: colonna


Faretti

Forma dell’albero: colonna


Uplight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 261


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Fila di alberi

Forma dell’albero: palma


Faretti

Forma dell’albero: palma


Uplight

Follow-up L’effetto spaziale di file di alberi


dipende notevolmente dal tipo di
pianta. Una fila di alberi molto rav­-
vicinati può apparire, a seconda
del tipo di pianta, come una parete
o una successione di colonne. Gli
apparecchi a fascio stretto e accu­
ratamente orientati riducono l’ab­-
bagliamento e l’irra­diazione di luce
superflua nell’am­biente. La cresci-
ta degli alberi è un fattore da con-
siderare nella disposizione e nel-
l’orientamento degli apparecchi.
Applicazione Illuminazione di
- Parchi
- Zone d’ingresso
- Percorsi
Gruppi di apparecchi ideali
- Faretti
- Washer
- Uplight

Progetti:
ERCO, Lüdenscheid
Parco «Loher Wäldchen»,
­Lüdenscheid

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 262


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Viale alberato

Osservazione I faretti orientati verso l‘alto sot-


tolineano la chioma degli alberi.
I washer con distribuzione della
luce asimmetrica irradiano una
luce omogenea dal basso verso
l‘alto anche su viali alberati che
coprono quasi l’intera superficie.
Gli uplight a fascio stretto accen-
tuano il tronco degli alberi come
elemento verticale lineare.

Forma dell’albero: sfera


Washer

Forma dell’albero: sfera


Uplight

Forma dell’albero: colonna


Faretti

Forma dell’albero: colonna


Uplight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 263


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Viale alberato

Forma dell’albero: palma


Faretti

Forma dell’albero: palma


Uplight

Follow-up I profili spaziali dei viali dipendo-


no notevolmente dal tipo di pian-
ta. Un viale alberato con alberi
molto ravvicinati può delimitare
un chiaro spazio oppure apparire
come una successione di colon-
ne a seconda del tipo di pianta.
Gli apparecchi a fascio stretto e
accuratamente orientati riducono
l’abbagliamento e l‘irradiazione di
luce superflua nell’ambiente. La
crescita degli alberi è un fattore
da considerare nella disposizione
e nell’orientamento degli appa-
recchi.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 264


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi disposti a griglia

Osservazione Ampi coni luminosi rivolti verso


l’alto sottolineano la vista dal
basso della sommità degli alberi.
Gli uplight a fascio stretto accen-
tuano il tronco degli alberi come
elemento verticale lineare.

Forma dell’albero: ombrello


Uplight a fascio stretto

Forma dell’albero: ombrello


Uplight a fascio largo

Forma dell’albero: colonna


Faretti

Forma dell’albero: colonna


Uplight

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 265


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Impieghi illuminotecnici | Vegetazione
Alberi disposti a griglia

Forma dell’albero: palma


Faretti

Forma dell’albero: palma


Uplight

Follow-up Una disposizione degli alberi


molto ravvicinati crea sopra alla
chioma degli alberi un effetto di
copertura a tetto. Più apparecchi
a fascio stretto riducono l’abba-
gliamento a differenza di pochi
apparecchi a fascio largo. Nelle
zone trafficate occorre garantire
un buon antiabbagliamento degli
apparecchi.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 266


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni
Esempi di progettazione

In questo capitolo sono mostra-


te le possibilità d‘impiego degli
apparecchi per esterni sulla scor­-
ta di esempi di progettazione. Le
varianti di progettazione sono
presentate con simulazioni.
Ingresso piccolo Ingresso grande Facciata storica

Percorso

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 267


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Ingresso piccolo

Situazione L‘ingresso viene creato come


un‘assenza di volume che con
pochi gradini si solleva dall‘am-
biente esterno.

Progettazione Progetto 1
I wallwasher integrati nel soffitto
creano un‘illuminazione molto
omogenea della parete. Gli appa-
recchi sono integrati nell‘archi-
tettura.

Progetto 2
La caratteristica di distribuzione
della luce dei downlight deter-
mina l‘effetto complessivo della
scena. Sulla parete sono visibili
i coni di luce omogenei, che con-
tribuiscono a definire l‘immagine
dell‘architettura. La struttura del
materiale della parete di fondo
viene messa in risalto dalla luce.

Progetto 3
Per svolgere i compiti funzionali
dell‘ingresso basta l‘illuminazione
del pavimento. L‘intero volume
dell‘ingresso passa in secondo
piano.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 268


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Ingresso piccolo

Disposizione Progetto 1
La distanza dei wallwasher dalla
parete è la metà dell‘altezza della
parete. La distanza tra gli appa-
recchi è pari alla distanza dalla
parete.

Progetto 2
Si è scelta una posizione dei
downlight vicina alla parete per
creare un effetto luminoso deco-
rativo.

Progetto 3
Per non creare abbagliamento
i washer per pavimenti sono a
60cm dal suolo.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 269


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Ingresso grande

Situazione Il progetto illustra un ingresso rap­


presentativo con un tetto molto
sporgente. Questo è supportato
da colonne disposte regolarmente.
Il compito principale è quello di
rafforzare la rappresentatività con
l‘illuminazione.

Progettazione Progetto 1
I downlight seguono la forma
del tetto sporgente e dell‘allinea­
mento di colonne. Gli archi di luci
disegnati sul pavimento sottoli-
neano la dinamica della facciata
curva. La parete vicino alla faccia-
ta in vetro viene leggermente illu-
minata dai wallwasher incassati
nel soffitto.

Progetto 2
Il tetto sporgente viene illuminato
da washer per soffitti. Il soffitto
riflette quindi la luce verso il pavi­
mento. L‘illuminazione indiretta
riversa sul pavimento una luce
omogenea e diffusa. Un‘ulteriore
illuminazione della parete non è
necessaria, in quanto anche que­sta
riceve dalla riflessione sul soffitto
una quantità di luce sufficiente.
Gli apparecchi costituiscono degli
elementi architettonici a sé stanti.
Progetto 3
Ciascuna colonna viene accentua­
ta da quattro downlight a plafone.
La materialità delle colonne viene
messa in primo piano.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 270


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Ingresso grande

Disposizione Progetto 1
La disposizione dei downlight
a fascio stretto segue la forma
­curva del tetto. Per creare una
relazione tra pareti ed apparec­-
chi, la distanza dalla parete dei
wall­washer a incasso nei soffitti
è pari ad un quarto dell‘altezza
della parete.

Progetto 2
I washer per soffitti sono mon-
tati a due terzi dell‘altezza delle
colonne.

Progetto 3
La distanza dalla parete dai
washer da incasso nel soffitto
è pari ad un quarto dell‘altezza
della parete. Disposizione circo­
lare dei downlight a plafone
attorno le colonne e vicino ad
esse.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 271


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Facciata storica

Situazione Le facciate storiche richiedono


concezioni luminose in sintonia
con le loro caratteristiche architet­
toniche. Nel realizzare un proget-
to illuminotecnico di una facciata
classica si devono tenere in consi-
derazione i seguenti elementi.
- Colonne
- Portico
- Fregi
- Suddivisione della facciata in tre
parti costituite da portale e dalle
due ali
In tutti gli esempi riportati si ha
una tenue illuminazione di base
della facciata con dei wallwasher
con lenti. L‘illuminazione non
dovrebbe essere troppo a ridosso
dell‘edificio, altrimenti nella zona
dei fregi si formerebbero delle
ombre fastidiose.

Progettazione Progetto 1
Le colonne creano delle ombre
che costituiscono un elemento
di rottura davanti alla zona di
ingresso illuminata dai downli-
ght a plafone. L‘impressione di
tri­dimensionalità del colonnato
viene ridotta per l‘aspetto quasi
piatto conferito alle colonne. Con
l‘accentuazione della parte cen-
trale della facciata l‘edificio viene
diviso nettamente in tre parti.

Progetto 2
Le colonne vengono illuminate
con degli uplight a fascio stretto.
Il timpano viene illuminato sepa-
ratamente. L‘area d‘ingresso viene
messa nettamente in rilievo. Lo
sguardo viene guidato sulla parte
centrale dell‘edificio.

Progetto 3
La suddivisione in orizzontale
­della facciata viene ottenuta con
l‘illuminazione dei fregi. Ciò con-
ferisce una maggior importanza
all‘ampiezza complessiva della
facciata. Le colonne sono illumi­
nate come nel progetto 2, ma
l‘illuminamento viene ridotto per
non accentuare troppo l‘ingresso.
Inoltre questo concetto di illumi­
nazione differenziato dà alla fac­-
ciata storica un aspetto molto
imponente.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 272


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Facciata storica

Disposizione In tutti e tre gli esempi di pro-


gettazione si parte da una illumi-
nazione di base omogenea della
facciata con wallwasher con lenti
incassati nel pavimento. Questi
sono allineati ad una distanza pari
a un terzo dell‘altezza dell‘edificio
nella parte destra e sinistra della
facciata.

Progetto 1
Dietro ogni colonna è disposto
un downlight a plafone con una
caratteristica di distribuzione
­della luce a fascio largo.

Progetto 2
Le colonne vengono accentuate
con degli Uplight a fascio stretto
disposti ad arco attorno ad esse.

Progetto 3
I faretti direzionali per l‘accen-
tuazione dei fregi nelle parti late-
rali della facciata sono collocati
ad una distanza di un decimo
dell‘altezza della parete. Per otte-
nere un‘illuminazione omogenea
dei fregi la distanza dei faretto
direzio­nali tra loro è relativamen-
te piccola. Le quattro colonne
sono illuminate dagli uplight
a fascio stretto disposti a semi­
cerchio attorno ad esse.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 273


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Percorso

Situazione Si possono disporre delle luci di


orientamento in un passaggio
con un‘illuminazione diretta della
superficie del passaggio oppure
accentuando dei punti nell‘am-
biente.

Progettazione Progetto 1
L‘orientamento avviene da un
lato per la disposizione in linea
delle sorgenti luminose puntifor-
mi dei washer per pavimenti, e
dall‘altro lato con la visualizza-
zione di altri elementi. In questo
esempio è sufficiente una tenue
illuminazione del percorso con i
washer per pavimenti, in quanto
l‘illuminazione delle file di alberi
fornisce delle informazioni per
l‘orientamento.
Progetto 2
La superficie del percorso è ben
illuminata con dei washer per pavi­
menti ad ampio raggio. I washer
per pavimenti disposti in modo
omogeneo guidano lo sguardo.
Gli alberi ai lati del passaggio
sono delle sagome in ombra che
si stagliano sullo sfondo del muro
illuminato omogeneamente. I
confini dell‘ambiente vengono
accentuati e consentono di per­
cepire il suo volume.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 274


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Esempi di progettazione
Percorso

Disposizione Progetto 1
Gli uplight sono situati a destra
e a sinistra degli alberi. Parallela-
mente si ha una fila di washer per
pavimenti.

Progetto 2
La distanza dalla parete dei wall­
washer con lenti incassati nel
pavimento che illuminano il muro
è pari ad un terzo dell‘altezza del-
la parete stessa.

Edizione: 26.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 275


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni
Progettazione illuminotecnica

L‘evoluzione dell‘architettura ver-


so la trasparenza ha trasformato
l‘immagine notturna degli edifici
in oggetti che emanano luce ver-
so l‘esterno. Lavoro e tempo libero
si spalmano su 24 ore e la luce si
impone come tema di marketing
Dark Sky in molte città. Un trattamento
intelligente della luce negli spazi
esterni è decisiva per una chiara
visione del cielo notturno.

Edizione: 25.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 276


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Progettazione illuminotecnica
Dark Sky

Introduzione Con «Dark Sky» si intende una


programmazione illuminotecnica
per esterni in cui l‘illuminazione si
concentra sull‘essenziale. Si evita
così ogni inquinamento luminoso
e si consente l‘osservazione del
cielo stellato. Questo approccio
unisce un concetto sostenibile di
pianificazione e una tecnologia
illuminotecnica adeguatamente
adattata. La cooperazione tra
­progettisti illuminotecnici, archi-
tetti, architetti paesaggisti, com-
mittenti, installatori e produttori
di apparecchi per illuminazione
è la base della realizzazione di
progetti Dark Sky.

Inquinamento luminoso Si definisce inquinamento lumi-


noso la luce diffusa che risulta
fastidiosa in un dato contesto a
causa dell‘illuminamento, della
direzione della luce e dello spettro
luminoso. Luce diffusa e abbaglia-
mento riducono il comfort visivo
e non è possibile trasmettere i
contenuti informativi desiderati.
Fra le conseguenze ecologiche si
annoverano lo spreco energetico
e gli effetti negativi su flora e
fauna.
Grafica: emissioni luminose nel
cielo notturno sopra l‘Europa.
Credit: P. Cinzano, F. Falchi (Uni-
versity of Padova), C. D. Elvidge
(NOAA National Geophysical Data
Center, Boulder). Copyright Royal
Astronomical Society. Reproduced
from the Monthly Notices of the
RAS by permission of Blackwell
Science.
www.lightpollution.it/dmsp/

Edizione: 25.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 277


E Guida
Illuminazione di ambienti esterni | Progettazione illuminotecnica
Dark Sky

Apparecchi Gli apparecchi idonei per la tec-


nica Dark Sky dispongono di un
orientamento ottimale della luce
e di una schermatura ben definita
per un comfort visivo ottimale.
La mancanza di luce emessa al
di sopra del piano dell‘orizzonte
è un criterio decisivo per gli
ap­parecchi per illuminazione
di superfici libere e percorsi. La
luminanza ridotta in corrispon-
denza dell‘apertura di emissione
della luce evita i contrasti ecces-
sivi di luminanza negli ambienti
esterni.

Progettazione Per la progettazione Dark Sky si


Disposizione deve anzitutto verificare quali
sono lo scopo e la qualità dell‘illu­
minazione di una data zona. Per
un‘illuminazione sostenibile sono
decisivi i seguenti fattori:
- Intensità luminosa adeguata
- Assenza di dispersione della luce
al di sopra del piano dell‘orizzonte
- Corretto orientamento dell‘appa­
recchio
- Riduzione o esclusione dell‘illu­
minazione là dove non sia neces-
saria
Gli apparecchi devono essere
disposti in modo da illuminare
in modo ottimale gli elementi da
illuminare senza che la luce vada
oltre il suo obiettivo. In questo
modo si evita di abbagliare l‘osser­
vatore.

Progettazione La tecnica Dark Sky attribuisce


Controllo una particolare importanza alla
programmazione luminosa per la
regolazione dell‘intensità e della
durata dell‘illuminazione di sin-
gole zone, e quindi dell‘emissione
luminosa complessiva. La program­
mazione luminosa permette di
collegare e regolare gli apparecchi
per singole zone. Mediante rile-
vatori di movimento e sensori a
regolazione temporale è possi-
bile attivare situazioni luminose
predefinite in funzione dell‘ora e
della stagione. I sensori permet-
tono di comandare situazioni di
illuminazione secondo la funzione
corrispondente per crepuscolo,
sera e notte.

Edizione: 25.10.2006 | Versione attuale su www.erco.com 278


E Guida
Programmazione luminosa

Building
Management Con una programmazione lumino­
sa si può adeguare l‘illuminazione
System

alle necessità visive ed interpre-


BACnet

Lighting controls Module


LON
KNX
Lighting controls Module
tare l‘architettura creando delle
DALI
DMX
Ethernet
scenografie. Con un software
Luminaires
facile da utilizzare si possono pro-
grammare le situazioni luminose
Comandare la luce Sistemi di comando Apparecchi per poi richiamarle per mezzo di
un interfaccia. L‘impiego di luce
colorata e lo sfruttamento della
dimensione temporale apre degli
spazi per l‘illuminazione sceno-
grafica a sequenze dinamiche.
Una programmazione luminosa
che utilizza dei sensori o la pro-
grammazione temporale consente
di adattare anche il consumo
energetico agli utilizzi previsti,
ottimizzando così l‘economicità
dell‘impianto di illuminazione.
Esempi di
­progettazione

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 279


E Guida
Programmazione luminosa
Comandare la luce

La modifica dell‘atmosfera del-


l‘ambiente può essere regolata
con diversi parametri. Essi vanno
dalle funzioni base come l‘accen-
sione e lo spegnimento dei circuiti
luminosi fino alle successio­ni di
luce colorata regolate automati­
Funzioni camente da timer. Con la program­
mazione di situazioni luminose si
possono memorizzare delle impo-
stazioni, ma anche ridefinirle in
modo flessibile per adattarle alle
mutevoli esigenze.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 280


E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce
Funzioni

L‘accensione, lo spegnimento
ed il dimmeraggio fanno parte
delle funzioni base dei sistemi di
programmazione luminosa, per
l‘adattamento dell‘illuminazione
in modo differenziato. Per gli
apparecchi che lo prevedono, si
Accensione- Regolazione del Colore della luce ha anche la possibilità di variare
spegnimento ­flusso luminoso il colore della luce. Per registrare
delle programmazioni luminose
dinamiche sono decisivi dei fat-
tori come i tempi di transizione
e le variazioni cromatiche. Con i
comandi a tempo o a sensore le
modifiche nell‘illuminazione ven-
gono avviate automaticamente.

Scena Fading Successione dinamica


dei colori

Sequenza Timer Sensore

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 281


E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Accensione-spegnimento

Il caso più semplice è quello di


un interruttore o di un pulsante
di accensione e spegnimento.
Per ottenere diverse situazioni
luminose sono necessari diversi
circuiti con interruttori separati.
Una disposizione intelligente
degli interruttori facilita l‘utilizzo
dell‘impianto. Nella gran parte
degli strumenti luminosi l‘attiva-
zione ha effetti immediati. Nelle
lampade a scarica ad alta pres-
sione, però, le lampade di regola
necessitano qualche minuto per
l‘accensione ed un periodo di
raffreddamento ancora maggiore
prima della riaccensione.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 282


E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Regolazione del flusso luminoso

Dimmerare significa regolare sen­


za discontinuità il flusso luminoso
di una sorgente luminosa. Si pos­
sono così impostare a piacere le
situazioni luminose. Il comfort
visivo è maggiore ed il consumo
elettrico ridotto. La dimmerazione
di lampade ad incandescenza ne
aumenta inoltre la durata utile.
I corpi radianti, quali le lampade
alogene, possono essere dimme-
rati senza problemi. Le lampade
fluorescenti ed i LED necessitano
a tal fine di una componentistica
speciale.

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E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Colore della luce

Per lampade a tonalità croma-


tica variabile il colore della luce
viene definito dalla tinta, dall‘in-
tensità e dalla luminosità. Lo spa-
zio cromatico ottenibile dipende
dal tipo di lampada o dal tipo di
tecnologia impiegato. Con la luce
colorata si può variare l‘atmosfera
dell‘ambiente ed accentuare i sin-
goli oggetti. Con la tecnica di sin-
tesi cromatica RGB la regolazione
dei singoli colori rosso, verde e
blu serve alla composizione della
tonalità cromatica.

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E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Scena

Una scena è una situazione lumi-


nosa statica. In una scena sono
definiti gli stati di tutti i sistemi
illuminotecnici, come gli apparec-
chi, i soffitti e gli oggetti luminosi
e le loro impostazioni di accensio-
ne e dimmerazione. Nei sistemi di
programmazione illuminotecnica
è possibile salvare queste scene.
L‘utente può quindi registrare in
anticipo delle impostazioni com-
plesse degli apparecchi e quindi
richiamarle comodamente, auto-
maticamente o manualmente.

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E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Fading

Nella terminologia dell‘illumina-


zione per fading (dissolvenza) si
intende la transizione da una da
una situazione luminosa ad un‘al-
tra. Con il tempo di transizione
si imposta la durata del cambia-
mento della scena. Esso può esse-
re brevissimo, con un cambio di
scena immediato, oppure durare
alcune ore. Le scene che presen-
tano forti contrasti e brevi tempi
di transizione richiamano molto
l‘attenzione. Le transizioni soft,
con lunghi tempi di dissolvenza
invece non vengono quasi perce-
pite. Il cambiamento di scena può
essere avviato dall‘utente, da un
sensore o da un timer.

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E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Successione dinamica dei colori

Una sequenza cromatica dinamica


è lo svolgimento nel tempo di una
modifica di colori. Entro il tempo
definito si ottengono in diversi
dati momenti i colori selezionati.
Per la ripetizione della sequenza
ci sono diverse opzioni, come la
ripetizione infinita o l‘«avanti e
indietro».

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E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Sequenza

Una sequenza indica lo svolgimen­


to di una successione di situazioni
luminose. Per la definizione di
una sequenza si devono definire
sia le singole scene che i parame-
tri delle transizioni. Una sequenza
può essere ripetuta automatica-
mente o altrimenti terminata.

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E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Timer

Il timer consente di richiamare


le situazioni luminose nei momen­
ti definiti. Le funzioni dell‘orolo-
gio e del calendario consentono
di automatizzare le scenografie
lumi­nose con grande flessibilità.
Si può così preimpostare l‘illu-
minazione ad esempio facendo
coincidere l‘inizio e la fine delle
sequenze luminose con gli orari
di apertura di un locale.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 289


E Guida
Programmazione luminosa | Comandare la luce | Funzioni
Sensore

I sensori rilevano caratteristiche


come la luminosità o il movimen-
to e permettono l‘adattamento
automatico dell‘illuminazione alle
condizioni variabili dell‘ambiente.
Con un sensore di luminosità si
può regolare l‘illuminazione in
funzione dell‘intensità della luce
diurna. I sensori di movimento
rilevano la presenza di un‘attività
nello spazio e regolano la luce in
funzione dell‘utilizzo dell‘ambien-
te, consentendo di minimizzare i
consumi energetici.

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E Guida
Programmazione luminosa
Sistemi di comando

Building
Management
System

BACnet

Lighting controls Module Lighting controls Module


LON
KNX
DALI Ethernet
DMX

Luminaires

Negli edifici viene sempre più


spesso adottata l‘automatizza­
zione per mezzo di sistemi di
comando. L‘illuminazione è solo
una componente di tali sistemi,
assieme al comando dei dispositi-
vi per la protezione dalle radiazio-
Sistemi di program- Sistemi di comando Programmare ni solari, la tecnologia di climatiz-
mazione luminosa generale ­l‘illuminazione zazione ed i sistemi di sicurezza.
Il vantaggio degli speciali sistemi
di programmazione luminosa
sta nel particolare orientamento
alle esigenze della progettazione
illuminotecnica e la complessità
contenuta in confronto ai sistemi
per la gestione completa degli
edifici.

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E Guida
Programmazione luminosa | Sistemi di comando
Sistemi di programmazione luminosa

Complexity

EIB, LON

DALI,
DMX

1-10V

Price
Lighting control systems

Circuit
Switch
Relay contact
Luminaire 1
Circuit
Switch
Relay contact
Luminaire 1

Circuit
Switch
Relay contact
Luminaire 1
I sistemi di programmazione
luminosa attivano e regolano gli
Neutral conductor Neutral conductor Neutral conductor Transformer,
ECG DMX ECG,
DMX line Dimmer DALI Line
1V-10 V 1 Dimmer,
2 Actuator

apparecchi, riproducono le situa-


zioni luminose e le gestiscono
Potentiometer
or extern
control system DMX Console DALI Controller
Other luminaires

sia negli spazi che nel tempo. La


Other luminaires Other luminaires

scelta di un dato sistema dipende


1
2
Terminator

dalle dimensioni dell‘impianto,


1V-10V DMX DALI dalle necessità in relazione alla
sua modificabilità, dal comfort
d‘uso e dagli aspetti di economi-
cità. In sistemi digitali che per-
mettono l‘assegnazione di indi-
rizzi individuali agli apparecchi
offrono un elevato grado di fles-
sibilità. Tra le caratteristiche che
lo contraddistinguono spiccano
la comodità d‘uso e di program-
mazione, ma anche la semplicità
dell‘installazione. I sistemi di pro-
grammazione luminosa possono
essere anche integrati come sot-
tosistemi di impianti di gestione
degli edifici.

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E Guida
Programmazione luminosa | Sistemi di comando | Sistemi di programmazione luminosa

1V-10V modifiche dell‘impianto è neces-


Switch Luminaire 1 Con la tecnologia di comando saria una nuova posa dei cavi di
Relay contact analogico 1V-10V vengono rego- collegamento e di comando. Con
Circuit lati i reattori elettronici (EVG). la tecnologia a 1V-10V non è pos-
Neutral conductor Questa tecnica è molto diffusa
ECG sibile la segnalazione dei guasti
1V-10 V negli impianti di illuminazione delle lampade.
meno complessi. Il valore di dim-
merazione viene trasferito con
un cavo di comando separato. Il
reattore regola quindi la potenza
Potentiometer dell‘apparecchio luminoso. Que-
or extern sto tipo di reattori elettronici non
control system è indirizzabile e quindi il circuito
Other luminaires per i cavi di comando va proget-
tato scrupolosamente, perché
sarà più possibile cambiarne la
disposizione. I raggruppamenti di
apparecchi sono definiti definiti-
vamente dai circuiti elettrici del-
l‘installazione elettrica. In caso di
DMX rizzi separati. La trasmissione dei
Switch Luminaire 1 Il protocollo di comando digitale dati è stata a lungo unidirezionale
Relay contact DMX (Digital Multiplexed) viene e permetteva esclusivamente il
Circuit impiegato principalmente per comando degli apparecchi. Non
Neutral conductor DMX l‘illuminazione di palcoscenici. forniva però alcuna informazio­
DMX line 1 Dimmer Nell‘illuminazione delle architet­ ne di ritorno, ad esempio per un
2 ture il protocollo si utilizza ad guasto della lampada. La versione
esempio per le facciate o per la DMX 512-A consente una comu-
creazione di effetti scenografici nicazione bidirezionale.
negli ambienti. La trasmissione
dei dati avviene con un cavo sepa­
rato a 5 poli con una velocità di
DMX Console trasmissione di 250 Kbit/sec., con
Other luminaires il quale si possono comandare
fino a 512 canali. Su ogni appa-
recchio va impostato l‘indirizzo
1 del bus. Per gli apparecchi a più
2 canali con controllo cromatico
e mobilità regolabile, le diverse
Terminator funzioni vanno gestite con indi-
DALI di dissolvenza ed i codici delle
Switch Luminaire 1 Il Digital Adressable Lighting memorie della componentistica
Relay contact Interface (DALI) è un protocollo per altre funzioni. Ciò non fa
Circuit di comando con cui gli apparecchi venir meno la compatibilità con
Neutral conductor Transformer,
ECG, dotati di componentistica DALI altri apparecchi DALI. Il Light
DALI Line Dimmer, possono essere comandati singo- System DALI può quindi essere
Actuator larmente. Il sistema permette una impiegato sia per una gestione
comoda gestione dell‘illuminazio- economica dell‘illuminazione che
ne nell‘architettura e può anche per l‘illuminazione scenografica.
essere integrato come sottosiste-
ma nei moderni sistemi di gestione
degli edifici. La linea di comando
DALI Controller a due fili con velocità di trasmis-
Other luminaires sione di 1,2 Kbit/sec. viene posata
assieme ai cavi di allacciamento
alla rete utilizzando un cavo a 5
poli. Il sistema bidirezionale con-
sente l‘invio di segnali di ritorno
dagli apparecchi, ad esempio per
segnalare il guasto di una lam-
pada. Il Protocollo DALI limita il
numero di componenti a 64. Nella
versione standard si salvano nella
componentistica le impostazioni
di fino a 16 gruppi di apparecchi
e fino a 16 situazioni luminose.
Per delle informazioni generali su
DALI: www.dali-ag.org
Il Light System DALI ERCO salva
invece le impostazioni in un siste­-
ma di controllo centrale con mag-
giore capacità di memoria. Ciò
permette di gestire una maggiore
quantità di gruppi di apparecchi,
di situazioni luminose, di tempi

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E Guida
Programmazione luminosa | Sistemi di comando
Sistemi di comando generale

266666666666666666666661
BMS

KNX, LON
Floors or

6666666666666661
Building Parts

DMX, DALI
26666661
1V-10V
Single Rooms

Circuit
Switch
Relay contact
Luminaire 1

Circuit
Switch
Relay contact
Luminaire 1
I sistemi per la gestione degli
edifici servono per gestire diversi
Neutral conductor Neutral conductor
ECG ECG
1V-10 V 1V-10 V

impianti, ad esempio quello di


riscaldamento, dei dispositivi di
Actuator 1V-10 V

Other luminaires Other luminaires


D/A-Converter
protezione dai raggi solari, di
Bus Bus
illuminazione. Sono sistemi più
complessi dei sistemi che rego-
KNX LON lano esclusivamente l‘illumina-
zione e quindi più complessi da
proget­tare, installare ed utilizzare.
Un protocollo unico consente la
comunicazione tra i sistemi e per-
mette un’interconnessione fles-
sibile. I sistemi di comando sono
la base per la semplificazione e
l‘automazione delle funzioni negli
edifici. L‘automazione degli edifici
si divide in tre settori: il livello
di gestione per fornire all‘utente
una visualizzazione, il livello di
automazione per lo scambio di
informazioni ed il livello base con
i sensori e gli attuatori. Per l‘illu-
minazione non sono disponibili
degli interfaccia integrati negli
apparecchi ed la programmazione
luminosa ha luogo tramite i cir-
cuiti elettrici.

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E Guida
Programmazione luminosa | Sistemi di comando | Sistemi di comando generale

KNX componente del bus può tra-


Switch Luminaire 1 Il Konnex (KNX), conosciuto per smettere in modo indipendente.
Relay contact
Circuit l‘European Installation Bus (EIB), L‘assegnazione di priorità regola
Neutral conductor è un sistema di comando digitale la comunicazione e previene la
ECG standardizzato che può gestire, collisione dei dati. Gli indirizzi
1V-10 V oltre all‘illuminazione, anche altri individuali di sensori ed attuatori
impianti, come il riscaldamento, rendono flessibile la modifica-
l‘aerazione ed i dispositivi di zione delle assegnazioni. Il KNX
protezione dai raggi solari. Il KNX viene impiegato sia nelle abita-
è quindi adatto come rete per le zioni private che negli edifici più
Actuator 1V-10 V installazioni elettriche per l‘auto- grandi, quali uffici o aeroporti.
mazione degli edifici. Il controllo
Other luminaires ed il comando a distanza lo rendo­
no molto comodo. La trasmis­sione
dei dati a 9,6 Kbit/sec. avviene in
un cavo di comando separato da
24V a due fili intrecciati. La comu­
Bus nicazione periferica è bidirezio-
nale, in modo che il ricettore può
inviare messaggi di ritorno. Ogni
LON
Switch Luminaire 1 Il Local Operating Network (LON)
Relay contact è un protocollo di comando digi-
Circuit tale standardizzato adatto alla
Neutral conductor gestione di edifici ma anche di
ECG
1V-10 V processi industriali automatiz-
zati. Mediante TCP/IP si possono
comporre delle reti LON fino a
formare delle reti sovralocali e le
si possono comandare a distan-
za. Il LON è basato su sensori ed
attuatori intelligenti. Il micro­
processore che fa da «neurone»
Other luminaires di ogni nodo LON è programma­
D/A-Converter bile e configurabile. La trasmissio-
ne dei dati di fino a 32000 nodi
avviene in un cavo di comando
Bus separato a due fili intrecciati, alla
velocità di 1,25 Mbit/sec.

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E Guida
Programmazione luminosa | Sistemi di comando
Programmare l‘illuminazione

La programmazione di impianti l‘integrazione multimediale o il


di illuminazione con l‘ausilio di controllo dell‘edificio ed i costi di
un software permette una gran- installazione. A questi si aggiun-
de flessibilità nell‘adattamento gono dei criteri dal punto di vista
dell‘illuminazione alle necessità delle necessità d‘impiego, quali
individuali. Ne derivano dei siste- l‘ergonomia, la flessibilità e la
mi di illuminazioni complessi con manutenzione. Un‘installazione
sensori ed interfaccia che spesso semplice, un periodo di rodaggio
richiedono un‘installazione ed un adeguato ed un software sempli-
servizio di assistenza professiona- ce e chiaro facilitano il montaggio
li. Per l‘utente è decisiva la sem- e l‘utilizzo.
plicità della regolazione dell‘illu-
minazione per poterla adattare a
piacere nell‘utilizzo quotidiano.
I sistemi non standardizzati pos-
sono avere un grado di comples-
sità molto elevato per assolvere
a particolari necessità strutturali.
Richiedono però l‘assistenza di
un programmatore specializzato
per la soluzione di problemi o
per apportare delle modifiche.
L‘impiego di sistemi di illumina-
zione standardizzati, per i quali
si possono modificare i parametri
selezionati, facilita la gestione
e permette modifiche da parte
del progettista illuminotecnico e
dell‘utente.
La decisione per la selezione di
un sistema di programmazione
luminosa con software di coman-
do dipende da aspetti tecnici
quali le dimensioni dell‘impianto,

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E Guida
Programmazione luminosa
Apparecchi

Gli impianti di programmazione


luminosa sono costituiti da diver-
se componenti: i sensori rilevano
le variazioni nell‘ambiente, gli
elementi di comando permettono
il richiamo delle situazioni lumi-
nose o la programmazione delle
Sensori Elementi di comando Unità di output impostazioni dell‘illuminazione.
Le unità di output convertono i
segnali del circuito di regolazione.
Il collegamento con il computer
consente di utilizzare i comodi
software di gestione dell‘impian­
to di programmazione luminosa.
Per la combinazione di diversi
sistemi di comando si utilizzano i
Gateway.

Interfacce Software

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E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi
Sensori

I sensori sono dei dispositivi di


misurazione che recepiscono
delle condizioni ambientali quali
la luminosità o il movimento. Il
valore di misurazione o il supera-
mento di un valore limite causa
l‘invio di un impulso al sistema
Sensori fotoelettrici Rilevatori di movi- di programmazione luminosa per
mento l‘adattamento dell‘illuminazione.

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E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi | Sensori

Sensori fotoelettrici Un sensore luminoso rileva gli sore si trova nell‘ambiente (sen-
illuminamenti. Esso consente di sore interno) si misura la somma
adeguare automaticamente le dell‘illuminamento delle luce
situazioni luminose in funzione diurna che penetra nell‘ambiente
dell‘intensità della luce diurna. Per e dell‘illuminazione nella stanza,
gli ambienti interni si può ottenere per regolare l‘illuminazione in
un illuminamento costante dalla funzione della luce diurna. Il pri-
combinazione tra la mutevole luce mo procedimento viene definito
diurna e l‘impianto di illumina- come un comando, mentre quello
zione, per mantenere ad esempio con il circuito viene definito rego-
i valori minimi di illuminazione lazione.
fissati per le postazioni di lavoro In combinazione con il comando
o per minimizzare l‘esposizione di una scena si possono regolare
degli oggetti esposti nei musei delle situazioni luminose in fun-
alle radiazioni dannose. Con un zione della luce diurna, ad esem-
sensore per la luce diurna dispo- pio con un interruttore crepusco-
sto sul tetto (sensore esterno) si lare. Allo stesso modo si possono
misura l‘illuminamento della luce regolare i dispositivi di protezione
diurna e si regola l‘illuminazione dalle radiazioni solari con dei
negli ambienti interni. Se il sen- comandi attivati da sensori.
Rilevatori di movimento I sensori di movimento rileva-
no i movimenti nello spazio e
posso­no ad esempio dimmerare
o spegnere automaticamente la
luce negli uffici non utilizzati per
ottimizzare il consumo di ener-
gia. Nei musei è possibile ridurre
l‘illumina­zione degli oggetti deli-
cati quando non ci sono visitatori.
Negli ambienti esterni i sensori di
movimento riducono il consumo
energetico notturno, attivando
l‘illuminazione solo quando è
necessaria. Le soglie di accensione
vanno impostate empiricamente.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 299


E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi
Elementi di comando

Negli impianti più semplici per


comandare l‘illuminazione basta
un pulsante. Per un utilizzo como­
do si hanno però degli elementi di
comando con degli schermi. Pos-
sono essere utilizzati anche per la
programmazione degli impianti di
Tasti Interruttori Telecomando illuminazione. Le situazioni lumi-
nose possono essere anche richia-
mate con un telecomando.

GUI

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 300


E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi | Elementi di comando

Tasti Un tasto chiude o apre un circuito


elettrico durante il periodo in cui
viene attivato, per accendere o
spegnere un gruppo di apparecchi
o una situazione luminosa. Per
far scattare diverse funzioni sono
quindi necessari più tasti. Durante
l‘installazione dell‘impianto di
programmazione luminosa viene
stabilita la sua funzione.

Interruttori Un interruttore apre o chiude un


circuito elettrico. L‘interruttore
scatta in una posizione e non
deve essere mantenuto premuto
come un tasto. L‘interruttore di
un apparecchio regola l‘illumi-
nazione con l‘accensione e lo
spegnimento.

Telecomando Con il telecomando si può rego-


lare la luce indipendentemente
dagli elementi di comando sulla
parete. Nelle sale per conferenze
il telecomando si rivela comodo
per richiamare senza problemi le
diverse situazioni luminose. I tele-
comandi ad infrarossi richiedono
un ricevitore IR per richiamare le
diverse funzioni.

GUI I Graphical User Interfaces (GUI)


sono interfacce utente grafiche
per l‘interazione con i software di
computer o elementi di coman-
do. Delle interfacce utente ben
strutturate risparmiano all‘utente
l‘obbligo di apprendere complessi
linguaggi di comando e facilitano
l‘utilizzo. La combinazione di un
GUI e di un Touch Screen consen-
tono l‘interazione direttamente
sullo schermo.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 301


E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi
Unità di output

Con Unità di output si intendono


attuatori o controller che conver­
tono i segnali in un circuito di
regolazione. Gli attuatori come i
relè o i dimmer accendono, spen­
gono o regolano il flusso lumino-
so variando la tensione. I control-
Relè Dimmer Controller ler sono dotati di un processore
ed inviano dei segnali ai reattori.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 302


E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi | Unità di output

Relè Un relè è un interruttore attivato


elettricamente. Nelle lampade
ad alogenuri metallici si devono
tener conto di tempi di accensio-
ne di qualche minuto e di tempi
di raffreddamento ancora più
lunghi prima della riaccensione.

Dimmer La dimmerazione serve a regolare Nella tecnologia analogica da 1V a


in modo continuo il flusso lumi- 10V per la dimmerazione, oltre ad
noso di una sorgente luminosa. uno speciale reattore elettronico
Con le lampade ad incandescenza con ingresso per tensioni da 1V a
si ha il comando dell‘anticipo di 10V, è necessario un potenziome-
fase. Le lampade alogene a bassa tro o un sistema di comando che
tensione con trasformatore elet- fornisca tensione analogica da 1V
tronico vengono dimmerate con a 10V, ad esempio ERCO Area Net
comando del taglio di fase. Le o un attuatore KNX. In genere i
lampade radianti, ad esempio le dimmer sono raccolti negli arma-
lampade alogene, possono essere di elettrici. Le linee di comando
dimmerate senza problemi. Per le sono assegnate stabilmente agli
lampade fluorescenti sono neces- apparecchi o ai gruppi di appa-
sari degli speciali componenti per recchi. Il protocollo d‘interfaccia
la dimmerazione. Per le lampade digitale DALI consente invece
fluorescenti compatte si utilizza­ di comandare individualmente i
no degli speciali reattori elettroni­ reattori elettronici dimmerabili
ci. Le lampade fluorescenti com- sugli apparecchi.
patte convenzionali non possono
essere dimmerate. I LED possono
essere dimmerati senza problemi
facendo uso dell‘apposita compo-
nentistica.

Controller I controller sono unità elettroni- Come unità di uscita, consentono


che per il comando dei processi. il collegamento di dimmer esterni
In un sistema di programmazione ed il comando diretto dei reattori
luminosa come il Light System elettronici o dei trasformatori
DALI la memorizzazione delle dimmerabili.
situazioni luminose ed il coman­
do degli apparecchi ha luogo nei
controller. La quantità di dati per
la memorizzazione delle imposta­
zioni dipende dalla capacità di
memoria del controller. L‘utente
comanda il controller tramite
un software o degli elementi di
comando. Una linea di comando
crea un collegamento con gli
apparecchi e trasmette i segnali
ai reattori.
Nel sistema LON per la memorizza­
zione ed il richiamo di situazioni
luminose si hanno dei moduli D/A.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 303


E Guida
Programmazione luminosa | Apparecchi

Interfacce I Gateway consentono uno scam-


bio di segnali e dati tra le diverse
reti di dati o tra i diversi sistemi
di bus. L‘impiego di più sistemi
di comando in un edificio rende
necessario un trasferimento di
dati tra i diversi sistemi. I sistemi
di programmazione luminosa
possono essere così integrati
come sottosistemi di un sistema
di gestione dell‘edificio mediante
un convertitore. Allo stesso modo
si possono comandare le scher-
mature solari con il sistema di
programmazione luminosa DALI
mediante dei Gateway da 1V-10V.

Software Con i software per la programma-


zione luminosa ciascun computer
collegato al comando luminoso
diventa un elemento di comando
ed uno strumento per la program-
mazione dell‘impianto. Per mezzo
di interfaccia come le porte USB si
può collegare il computer al siste-
ma di programmazione luminosa.
Le impostazioni della luminosità
e del colore della luce vengono
raccolte in situazioni luminose. La
programmazione delle situazioni
luminose avviene per mezzo del
software e può essere richiamata
con gli elementi di comando. Nel
software si possono utilizzare
molte altre funzioni, come l‘or-
ganizzazione dell‘illuminazione
per ambiente e nel tempo. Con
la programmazione del timer e
del calendario si può comandare
la luce in sequenze temporali.
Programmando delle sequenze di
ha la ripetizione periodica delle
situazioni luminose programmate.
Con la funzione del calendario
ci si orienta ad orari fissi nella
giornata. Nel sistema DALI con
apparecchi indirizzabili individual-
mente si possono modificare in
modo flessibile le assegnazioni.
Il firmware è il software neces-
sario per il funzionamento degli
apparecchi e viene salvato nella
componentistica nella Flash
Memory. Il software per compu-
ter serve per poter comandare i
­sistemi di programmazione lumi-
nosa tramite PC e viene salvato
sul suo disco rigido.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 304


E Guida
Programmazione luminosa
Esempi di progettazione

Il campo d‘impiego di una pro-


grammazione luminosa compren­de
l‘adeguamento funzionale dell‘esi-
genza individuale d‘illuminazio­
ne, l‘ottimizzazione dell‘energia
im­piegata e la creazione differen-
ziata di architettura, esposizione
Museo Ufficio Showroom e presentazione.

Ristorante Sala multifunzionale

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 305


E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Museo

Osservazione Ambiente di un museo per la pre-


sentazione di quadri e sculture.
Esigenze: il livello di illuminazione
deve essere basso se non si hanno
visitatori nella sala. All‘ingresso
di qualcuno nella sala viene im­po­
stata l‘illuminazione otti­male del­
l‘ambiente espositivo.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 306


E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Museo

Progettazione

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 307


E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Ufficio

Osservazione Esigenze: è possibile impostare


diversi livelli di illuminazione che
vengono richiamati in funzione
dell‘illuminazione diurna.
Il comando avviene mediante
un tasto vicino alla porta. Con il
tasto si possono selezionare fino
a quattro livelli di illuminazione.
Le situazioni luminose vengono
definite con diversi illuminamenti
a seconda delle attività svolte.
La regolazione vera e propria del
valore nominale nell‘ambito della
situazione luminosa avviene con
un dispositivo regolato dalla quan­
tità di luce diurna.

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Ufficio

Osservazione

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Ufficio

Progettazione

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Showroom

Osservazione Esigenze: il programma d‘illumi­


nazione si compone di situazio­ni
luminose differenziate. Il coman-
do è dato da un preset alla rice-
zione. Un controllo in funzione
della luce diurna ottimizza lo
sfruttamento energetico.

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Showroom

Osservazione

Progettazione

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Ristorante

Osservazione Esigenza: Per la colazione, il pran-


zo e la cena si possono richiamare
diverse situazioni luminose.

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Ristorante

Osservazione

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Ristorante

Progettazione

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Sala multifunzionale

Osservazione Esigenza: Diverse situazioni


­luminose per i diversi possibili
Sala grande impieghi della sala, con suddivi-
sione dell‘ambiente:
- Formazione/seminario –
ambien­te grande
- Riunione – ambiente grande
- Formazione – ambiente piccolo

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Sala multifunzionale

Osservazione
Sala grande

Progettazione

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E Guida
Programmazione luminosa | Esempi di progettazione
Sala multifunzionale

Osservazione
Sala piccola

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E Guida
Illuminotecnica

Lo spettro dell'illuminotecnica
include informazioni su gran-
dezze illuminotecniche, sorgenti
luminose e tecnica degli apparec-
chi. Questi argomenti supportano
l'orientamento per trovare una
soluzione tecnica adeguata alle
Grandezze, unità Lampade Tecnologia degli esigenze di illuminazione.
apparecchi

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E Guida
Illuminotecnica
Grandezze, unità

Nell‘illuminotecnica si utilizza
LED
A
tutta una serie di grandezze che
QT (12V)
QT
TC
servono a poter rappresentare
T
HIT
HST
quantitativamente le caratteri­
20 40 60 80 100 h(lm/W) max.
stiche delle sorgenti luminosi
ed i loro effetti luminosi.
Flusso luminoso Efficienza luminosa Intensità luminosa

661 I Ap
L

Illuminamento Illuminazione Luminanza

LED
A
QT (12V)
QT
TC
T
HIT
HST
20 40 60 80 100 Ra

Colore della luce Resa cromatica

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E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Flusso luminoso, efficienza luminosa

Flusso luminoso Il flusso luminoso descrive l’intera


potenza della luce prodotta da

16

61
una sorgente luminosa. In linea

66

66
di principio si potrebbe rilevare
1666 6661 O questa potenza irradiata sotto for­
ma di energia prodotta, indican-
dolo con l’unità di misura watt.

66
1666 66
In questo modo, tuttavia, non si

16

61
descrive compiutamente l’effetto
ottico di una sorgente luminosa,
in quanto l’irradiazione emessa
viene rilevata senza differenze
nell’intero range di frequenza,
senza tenere conto quindi della
Il flusso luminoso F è un’unità diversa sensibilità spettrale del-
di misura della potenza di una l’occhio umano. Se si considera
sorgente luminosa. anche la sensibilità spettrale del-
l’occhio umano si ottiene l’unità
di misura lumen. Un flusso d’irra-
F = lumen (lm) diazione di 1W prodotto entro il
limite massimo di sensibilità spet-
trale dell’occhio umano (fototi-
pica, 555 nm) produce un flusso
luminoso di 683 lm. Viceversa, lo
stesso flusso d’irradiazione nei
range di frequenza di una minore
sensibilità produce flussi lumino­
si proporzionalmente inferiori
secondo la curva V (l).

Efficienza luminosa
LED
A
QT (12V)
QT
TC
T
HIT
HST
20 40 60 80 100 h(lm/W) max.
h=F/P L’efficienza luminosa indica il
rendimento di una lampada. Viene
h = lm / W espressa dal rapporto fra il flusso
luminoso prodotto in lumen e
la potenza applicata in watt. Il
valore massimo teoricamente
raggiungibile in caso di completa
espressione dell’energia a 555 nm
sarebbe 683 lm/W. L’efficienza
luminosa concretamente raggiun-
gibile varia in funzione della lam-
pada utilizzata, ma rimane in ogni
caso molto al di sotto di questo
valore ideale.

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E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Intensità luminosa

Intensità luminosa Definizione


Una sorgente luminosa punti-
forme ideale irradia il suo flusso
luminoso uniformemente in tutte
le direzioni dello spazio, ciò signi-

16

61
fica che la sua intensità luminosa

66

66
1666 6661 I F O è la stessa in tutte le direzioni.
In pratica, tuttavia, si ottiene

66
1666 66
sempre una distribuzione spaziale

16

61
disomogenea del flusso luminoso,
in parte come conseguenza della
struttura della lampada, in parte
come effetto dell’orientamento
mirato dell’apparecchio. La can-
L’intensità luminosa I misura il dela come unità di misura dell’in-
flusso luminoso F emesso attra- tensità luminosa è l’unità fonda-
verso l'angolo solido O. mentale dell’illuminotecnica, da
cui vengono derivate tutte le altre
I=F/O grandezze illuminotecniche.
[I]=lm / sr
lm / sr = Candela [cd]

Sorgente luminosa a ­simmetria Rappresentazione


rotativa C 0/180° La distribuzione spaziale dell’in-
tensità luminosa di una sorgente
C 90/270° luminosa produce un corpo tridi-
mensionale di distribuzione del-
l’intensità luminosa. La sezione
di questo corpo d’intensità lumi-
nosa produce una curva di distri-
buzione dell’intensità luminosa,
che descrive tale distribuzione su
un piano. In questo caso l’inten-
sità luminosa viene registrata per
lo più in un sistema di coordinate
polari come funzione dell’angolo
di distribuzione. Per confrontare
direttamente la distribuzione
dell’intensità luminosa di varie
sorgenti luminose, i dati vengono
riferiti ad un flusso luminoso di
90° 1000 lm. In caso di apparecchi a
simmetria rotativa è sufficiente
un’unica curva di distribuzione
dell’intensità luminosa per descri-
I vere gli apparecchi. Gli apparecchi
a simmetria assiale necessitano
0° invece di due curve che, tuttavia,
vengono rappresentate per lo più
in un unico diagramma.
Corpo di distribuzione dell’inten­
sità luminosa di una sorgente
luminosa con flusso a simmetria
rotativa. Una sezione sul piano
C del corpo di distribuzione del-
l’intensità luminosa consente di
ottenere la curva di distribuzione
dell’intensità luminosa.

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E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Intensità luminosa

Apparecchi a simmetria assiale


C 0/180°

C 90/270°

90°


Corpo di distribuzione dell’inten-
sità luminosa e curve di distri-
buzione dell’intensità luminosa
(piani C 0/180° e C 90/270°) di un
apparecchio con flusso a simme-
tria assiale.
Angolo di distribuzione -90° α 90°
I'
β 2

-60° YG 60°

I'

-30° 0° 30°

I'

I'
2
YG
α β α

-40° -20° 0° 20° 40°


Curva di distribuzione dell'inten­
sità luminosa normalizzata per
1000 lm, rappresentata in coor-
dinate polari. L'arco angolare nel
quale l'intensità luminosa massi-
male l‘ diminuisce fino a l‘/2 defi-
nisce l'angolo di irradiazione β.
L'angolo di schermatura α è com-
plementare su 90° con l'angolo di
irradiazione limite YG.

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E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Illuminamento

Illuminamento L‘illuminamento è una misura


della densità del flusso luminoso
su una superficie. È definito come
il rapporto tra il flusso luminoso
che cade su una superficie e le
dimensioni di tale superficie. L‘il-
661 F E 166 A luminamento non è tuttavia lega-
to a una superficie reale, ma può
essere determinato in qualsiasi
punto dell‘ambiente. L‘illumina-
mento può essere ricavato dall‘in-
tensità luminosa. L‘illuminamento
diminuisce con il quadrato della
distanza dalla sorgente luminosa
Illuminamento E come misura del (legge foto­metrica della distanza).
flusso luminoso presente per ogni
unità di superficie A

Illuminazione orizzontale Illuminamento orizzontale Eh


e illuminamento verticale Ev in
spazi interni.

Eh Ev 266
266

Illuminazione media L‘illuminamento medio orizzon-


tale Em si calcola dal flusso lumi-
16

noso F che cade sulla superficie


F osservata A.

Em = F
Em A
16
16
16

Illuminazione su un punto L‘illuminamento su un punto Ep si


calcola dall‘intensità luminosa 1
1

16

e dalla distanza a tra la sorgente


a I luminosa e il punto osservato.

E p = I2
Ep a
16

[Ep] = lx
1

[I] = cd
[a] = m

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E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Illuminazione, luminanza

Illuminazione Come quantità d‘illuminamento


il prodotto è definito dall‘inten­
sità luminosa e dalla durata
dell‘illuminamento che illumi-
na una superficie. La quantità
d‘illu­minamento svolge un ruolo
soprattutto nel calcolo dei carichi
d‘illuminazione sui pezzi esposti
ad es. in un museo.

Luminanza Mentre l‘intensità luminosa rileva


la potenza luminosa che colpi-
sce una superficie, la luminanza
descrive la luce che da questa
superfici è emanata. Questa luce
può essere emanata anche dalla
661 I Ap superficie stessa (per es. dalla
luminanza di lampade e diodi). La
L luminanza è qui definita come il
rapporto tra l‘intensità luminosa
e la superficie proiettata sul piano
perpendicolarmente al senso di
distribuzione. La luce tuttavia può
anche essere riflessa o trasmessa
Si ottiene la luminanza L di una dalla superficie. Per i materiali a
superficie luminosa come il rap- riflessione dispersa (opachi) e a
porto tra l'intensità luminosa I e trasmissione dispersa (non tra-
la sua superficie proiettata Ap. sparenti) la luminanza può essere
calcolata dall‘intensità luminosa
L = I / Ap e dal grado di riflessione o di
trasmissione. La luminosità è in
[L] = cd / qm correlazione con la luminanza.
L‘impressione effettiva di lumi-
nosità è comunque influenzata
anche dallo stato di adattamento
dell‘occhio, dai rapporti di con-
trasto circostanti e dal contenuto
informativo della superficie vista.

Eh Ev R2 L 2

R1 L1

La luminanza di una superficie a


riflessione diffusa è proporzionale
all'illuminamento ed al grado di
riflessione della superficie.
L1 = Eh . R1 / p
L2 = Ev . R2 / p
[L] = cd / qm
[E] = lx

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E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Colore della luce

Sistema CIE L‘effetto cromatico è il colore


della luce emanata da una lam-
pada. L‘effetto cromatico può
essere indicato dalle coordinate
x, y come punto di colore nel
sistema colorimetrico standard
CIE, ma anche come temperatura
colore TF per gli effetti cromatici
bianchi. Nel sistema colorimetrico
standard CIE l‘effetto cromatico
viene calcolato dalla composizio-
ne spettrale e rappresentato in
un diagramma continuo bidimen-
sionale. La tonalità è definita dal
punto di colore spettrale e dalla
saturazione. Dalla costruzione
del diagramma risulta una super-
ficie contenente tutti i colori
reali. La superficie cromatica è
racchiusa da un tratto curvo su
cui si trovano i punti dei colori
spettrali completamente saturi.
All‘interno della superficie si trova
il punto di minima saturazione,
indicato anche come punto bian-
co o acromatico. Tutti i gradi di
saturazione di un colore possono
essere trovati ora sulla retta tra il
punto acromatico e il rispettivo
punto di colore; anche tutte le
miscele di due colori giacciono su
una retta tra le rispettive tonalità
cromatiche.

Costante di Planck con fascio Temperatura colore più simile


di rette 0.58 y La costante di Planck contiene i
Dettaglio della superficie croma- Spectral colour loci punti di colore di tutte le tempera­
tica con la costante di Planck e il 0.50 ture dell‘irradiamento di Planck.
fascio di rette dei punti di colore 3000 2500 K Poiché il punto del colore di una
3300 K
con uguale temperatura colore 4000
2000 K sorgente luminosa si trova spesso
più simile tra 1600 e 10000 K. 0.42 5000 1600 K in prossimità della curva, parten­
6000
Sono indicate le aree degli effet­ do dalla curva del radiatore di
ti cromatici bianco caldo (ww), 0.34 8000 ww Planck si iscrive un fascio di rette
bianco neutro (nw) e bianco nw con temperatura colore simile.
della luce diurna (tw). 0.26 tw Con il loro aiuto si possono con-
x trassegnare con una temperatura
0.32 0.40 0.48 0.56 0.64 0.72 colore simile anche effetti croma-
tici che non giacciono su questa
Costante di Planck con sorgenti curva. Per i radiatori di tempera­
luminose tipiche 0.58 y 565 tura la temperatura colore più
Dettaglio della superficie croma­ Spectral colour loci simile corrisponde approssimativa­
tica con la costante di Planck e 0.50 mente alla temperatura effettiva
i punti di colore dei tipi a luce 580 della spirale della lampada. Per le
normale A (lampade a incande- 0.42 lampade a scarica viene indicata
43 2 1
scenza) e D 65 (luce diurna) e i A la temperatura colore più simile.
punti di colore di sorgenti lumi- 6 5 600
nose tipiche: fiamma di candela 0.34 D 65 E
(1), lampada a incandescenza (2), 620
lampada alogena a incandescenza 0.26 690–
780
(3), lampade fluorescenti ww (4), x
nw (5) e tw (6). 0.32 0.40 0.48 0.56 0.64 0.72

Edizione: 01.12.2011 | Versione attuale su www.erco.com 326


E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Colore della luce

Gruppi principali, temperature y Bianco caldo Gli effetti cromatici bianchi sono
colore 4000 k suddivisi ulteriormente in tre
0,42 ww gruppi: il campo del bianco caldo
nw (ww) con le temperature più simili
sotto i 4000 K, il campo del bian-
0,34 dw co neutro (nw) fra 4000 e 5000 K
5000 k e il campo del bianco della luce
diurna (tw) con le temperature
più simili sopra i 5000 k. Gli stessi
0,26 effetti cromatici possono avere
x differenti ripartizioni spettrali e
0,30 0,40 0,50 una resa cromatica altrettanto
differente.

y Bianco neutro
4000 k
0,42 ww
nw
0,34 dw
5000 k
0,26
x
0,30 0,40 0,50

y 4000 k Bianco della


0,42 ww luce diurna
nw
0,34 dw

5000 k
0,26
x
0,30 0,40 0,50

Temperatura colore più simile T di Light source T (K)


sorgenti luminose tipiche
Candle 1900–1950
Carbon filament lamp 2100
Incandescent lamp 2 700–2 900
Fluorescent lamps 2 800–7 500
Moonlight 4100
Sunlight 5 000–6 000
Daylight 5 800–6 500
(sunshine, blue sky)
Overcast sky 6 400–6 900
Clear blue sky 10 000–26 000

Edizione: 01.12.2011 | Versione attuale su www.erco.com 327


E Guida
Illuminotecnica | Grandezze, unità
Resa cromatica

Resa cromatica Si indica come resa cromatica


la qualità della riproduzione dei
colori sotto una certa illumina-
zione. Il grado di alterazione del
colore è indicato dall‘indice di
resa cromatica Ra o dal grado di
classificazione della resa croma-
tica. Come sorgente luminosa di
riferimento si prende una sor-
gente luminosa analoga a spettro
continuo, sia esso un proiettore
termico con analoga temperatura
colore o la luce diurna.

Indice di resa cromatica


LED
A
QT (12V)
QT
TC
T
HIT
HST
20 40 60 80 100 Ra
Aree dell‘indice di resa cromatica Per determinare la resa croma-
Ra per diversi tipi di lampada tica di una sorgente luminosa, si
calcolano gli effetti cromatici di
una scala di otto colori del corpo
sotto il tipo di illuminazione da
valutare e sotto l‘illuminazione di
riferimento e li si mette in rela-
zione tra loro. La qualità di resa
cromatica così calcolata è espres-
sa in indici di resa cromatica che
possono riferirsi sia alla resa cro-
matica generale (Ra) come media,
che alla resa cromatica di singoli
colori. L‘indice massimo di 100
rappresenta qui la resa cromatica
ideale, quale quella che si ottiene
con la luce delle lampade a incan-
descenza o con la luce diurna. I
valori inferiori indicano una resa
cromatica via via meno efficace.
Gli spettri lineari indicano una
buona resa cromatica, gli spettri
discontinui in generale una resa
peggiore. Gli spettri discontinui
multipli sono composti da diversi
spettri discontinui e migliorano la
resa cromatica.

Edizione: 01.12.2011 | Versione attuale su www.erco.com 328


E Guida
Illuminotecnica
Lampade

Le conoscenza delle caratteristi-


che tecniche delle lampade aiuta
a sceglierle correttamente tenen-
do presente la loro brillantezza,
la resa cromatica, la capacità di
modellazione e l‘efficienza ener-
getica. Le varietà vanno dalle
Lampade in generale Lampade radianti Lampade a scarica lampade radianti fino ai semi­
conduttori radianti.

Lampade a elettro­
luminescenza

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 329


E Guida
Illuminotecnica | Lampade
Lampade in generale

Le sorgenti luminose elettriche


possono essere suddivise in
alcuni gruppi principali che si
distin­guono tra loro per i diversi
processi che impiegano per tra-
sformare l‘energia elettrica in
luce. Un gruppo è costituito dalle
Elenco delle lampade Codifica delle lampade radianti e comprende
­lampade le lampade ad incandescenza e
le lampade alogene. Un secondo
gruppo è costituito dalle lampade
a scarica; comprende un‘ampia
gamma di sorgenti luminose, ad
esempio tutti i tipi di lampade
fluorescenti, le lampade a scarica
ai vapori di sodio e le lampade
ad alogenuri metallici. Un terzo
gruppo è costituito dai semicon-
duttori radianti, ossia dai LED.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 330


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade in generale
Elenco delle lampade

LED A QT (12V) QT TC T HIT HST


Lamp power P (W) 2-48 100 20-100 80-1000 9-55 24-54 20-400 50-100
Luminous flux (lm) 160-4800 1380 320-2200 1450- 600-4800 1750-4450 1800-35000 2400-4900
22000
Luminous efficacy 100 15 22 22 78 90 114 50
max. (lm/W)
Light colour various ww ww ww ww, nw, dw ww, nw, dw ww, nw ww
Colour tempera- 1700-10000 2700 3000 3000 2700-6500 2700-6500 3000-4200 2550
ture TF (K)
Colour rendition 1b 1a 1a 1a 1b 1b 1b 1b
index Ra
Colour rendition 80-90 100 100 100 80-82 89 81-90 83
index Ra
Service life t (h) 50000 1000 4000 2000 12000- 18000-20000 5000-15000 10000
13000
Dimming behavior + + + + + + - -
Brilliance + + + + - - + +
Start up behavior + + + + + + - -

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E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade in generale
Codifica delle lampade

Abbreviazioni
Abbreviazioni comuni per le
­lampade presenti nella guida.
Le lettere tra parentesi non sono
necessarie nella prassi, quindi
si ottengono le abbreviazioni a
destra.
Le abbreviazioni per indicare delle
versioni speciali sono separate dal
codice con un trattino.

Codice alfabetico
La prima lettera indica il tipo di
emissione luminosa.
La seconda lettera indica il mate-
riale del bulbo delle lampade ad
incandescenza o il gas delle lam-
pade a scarica.
La terza lettera o la terza combi-
nazione di lettere indica la forma
del bulbo.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 332


E Guida
Illuminotecnica | Lampade
Lampade radianti

Le lampade radianti emettono


la luce da una spirale in metallo
incandescente. Al crescere della
temperatura lo spettro della
luce si sposta dal rosso incande-
scente del filamento al bianco
caldo. Sono sorgenti luminose
Lampade ad incande- Lampade R e PAR Lampade alogene punti­formi caratterizzate da una
scenza bassa temperatura del colore e
da un‘eccellente resa cromatica
e brillantezza.

Lampade alogene con


riflettore

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 333


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade radianti
Lampade ad incandescenza

Caratteristiche Caratteristica delle lampade ad sorio. Gli svantaggi delle lampade


incandescenza comuni è una bas- ad incandescenza sono l‘efficien-
sa temperatura dei colori. Si ha la za luminosa limitata ed una dura-
percezione di una luce calda. Lo ta utile nominale relativamente
Spettro continuo delle lampade breve.
ad incandescenza implica una
resa cromatica eccellente. Sono
sorgenti luminose puntiformi con
elevata luminanza e brillantezza.
Le lampade ad incandescenza
possono essere dimmerate senza
problemi. A tal fine non necessi­-
tano di alcun apparecchio acces-

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
nw
80
0,34 dw
60
5000 k
40

20 0,26
x
0
300 400 500 600 700 800 nm
0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore

Le lampade comuni sono dei corpi


radianti. Il flusso elettrico rende 100 F(%) 2800 K

incandescente una spirale metal- 80


lica. Una parte dell‘energia irra- 2700 K
60
diata è visibile in forma di luce.
Nella dimmerazione al diminuire 40 2600 K

della temperatura lo spettro della 20


2500 K
2400 K
luce si modifica verso lunghezze 2100 K 2300 K
2000 K 2200 K U/Un (%)
d‘onda maggiori – la luce di un 20 40 60 80 100
bianco caldo della lampada assu-
me il colore rosso del filamento
incandescente. La maggior parte Dimmerabilità delle lampade ad
delle radiazioni è costituita da incandescenza. Il flusso di luce
raggi infrarossi. In confronto alla relativo F e temperatura colore
componente visibile delle radia- in funzione alla tensione relativa
zioni si ha un‘elevata irradiazione U/Un. La riduzione della tensione
di calore, ma un‘irradiazione di genera un calo più che proporzio-
raggi UV molto limitata. Lo Spet- nale del flusso luminoso.
tro continuo delle lampade ad
incandescenza implica una resa
cromatica eccellente.

Forme Le lampade ad incandescenza o


lampade A (di uso comune) sono
disponibili in molte forme diverse,
ed i bulbi possono essere traspa-
renti, opachi o opale. La luce vie-
ne irradiata in tutte le direzioni.

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E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade radianti
Lampade R e PAR

Caratteristiche Una caratteristica delle lampade accessorio. Gli svantaggi delle


con riflettore e delle lampade PAR lampade ad incandescenza sono
è la bassa temperatura del colore. l‘efficienza luminosa limitata ed
Si ha la percezione di una luce una durata utile nominale relati-
calda. Lo Spettro continuo delle vamente breve.
lampade ad incandescenza impli-
ca una resa cromatica eccellente.
Sono sorgenti luminose puntifor-
mi con elevata luminanza e bril-
lantezza. Le lampade ad incande-
scenza possono essere dimmerate
senza problemi. A tal fine non
necessitano di alcun apparecchio

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
nw
80
0,34 dw
60
5000 k
40

20 0,26
x
0
300 400 500 600 700 800 nm
0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore

Le lampade alogene sono dei


corpi radianti. Il flusso elettrico 100 F(%) 2800 K

rende incandescente una spirale 80


metallica. Una parte dell‘energia 2700 K
60
irradiata è visibile in forma di
luce. Nella dimmerazione al dimi- 40 2600 K

nuire della temperatura lo spettro 20


2500 K
2400 K
della luce si modifica verso lun- 2100 K 2300 K
2000 K 2200 K U/Un (%)
ghezze d‘onda maggiori – la luce 20 40 60 80 100
di un bianco caldo della lampada
assume il colore rosso del fila- Dimmerabilità delle lampade ad
mento incandescente. La maggior incandescenza. Il flusso di luce
parte delle radiazioni è costituita relativo F e temperatura colore
da raggi infrarossi. In confronto in funzione alla tensione relativa
alla componente visibile delle U/Un. La riduzione della tensione
radiazioni si ha un‘elevata irradia- genera un calo più che proporzio-
zione di calore, ma un‘irradiazio- nale del flusso luminoso.
ne di raggi UV molto limitata. Lo
Spettro continuo delle lampade
ad incandescenza implica una
resa cromatica eccellente.

Forme Le lampade R (con riflettore) sono re le sollecitazioni termiche sugli


soffiate con vetro tenero e, data oggetti irradiati.
la loro forma ed una parziale
specchiatura interna, direzionano
la luce.
Perché siano resistenti agli sbalzi
di temperatura e per conferir loro
delle forme molto precise, le lam-
pade PAR sono in vetro pressato.
Il riflettore parabolico può avere
A sinistra: lampada con bulbo in diversi semiangoli di irradiazione
vetro tenero e riflettore ellissoi- ed offrire quindi un angolo di
dale, con capacità di concentra- dispersione definito. Un ulteriore
zione media. Destra: lampada con sottogruppo delle lampade PAR,
bulbo in vetro pressato e potente le lampade a luce fredda, si impie­-
riflettore parabolico. ga la specchiatura dicroica. I riflet­
tori dicroici generano dei fasci di
luce visibile ma lasciano passare
la gran parte delle radiazioni ter-
miche. Si può così quasi dimezza-

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 335


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade radianti
Lampade alogene

Caratteristiche Rispetto alle comuni lampade a de alogene sono superiori rispetto


incandescenza la lampada aloge- alle comuni lampade a incande-
na emana una luce più bianca. Il scenza. Le lampade alogene sono
colore della luce è di tipo bianco dimmerabili e non necessitano di
caldo. Dato lo spettro continuo, la alcuna ulteriore componentistica;
resa cromatica è eccellente. Con Le lampade alogene a bassa ten-
la sua forma compatta la lampada sione devono comunque essere
alogena costituisce una sorgen- attivate per mezzo di un trasfor-
te di luce puntiforme ideale. La matore.
possibilità di orientare particolar-
mente bene la luce le conferisce
la brillantezza. L‘efficienza lumi-
nosa e la durata utile delle lampa-

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
nw
80
0,34 dw
60
5000 k
40

20 0,26
x
0
300 400 500 600 700 800 nm
0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore

Gli alogeni contenuti nel gas


delle lampade riducono i cali di 100 F(%) 2800 K

materiale del filamento dovuti 80


ad evaporazione ed aumentano il 2700 K
60
rendimento della lampada. Il tun-
gsteno evaporato si combina con 40 2600 K

gli alogeni in alogenuri metallici 20


2500 K
2400 K
ed i composti si depositano sul 2100 K 2300 K
2000 K 2200 K U/Un (%)
filamento. Con la loro forma 20 40 60 80 100
compatta, oltre all‘aumento del-
la temperatura si ha anche un Dimmerabilità delle lampade ad
aumento della pressione del gas, incandescenza. Il flusso di luce
che diminuisce la velocità di eva- relativo F e temperatura colore
porazione del tungsteno. All‘au- in funzione alla tensione relativa
mentare della temperatura si ha U/Un. La riduzione della tensione
uno spostamento dello spettro genera un calo più che proporzio-
luminoso verso lunghezze d‘onda nale del flusso luminoso.
minori – il color rosso del filamen-
to diventa luce bianca calda della
lampada ad incandescenza. In
confronto alla componente visibi-
le delle radiazioni si ha un‘elevata
irradiazione di calore, ma un‘irra-
diazione di raggi UV molto limi-
tata. La lampada alogena emette
uno spettro continuo e genera
una resa cromatica eccellente.
Forme Le lampade alogene funzionano con tecnologia a bassa pressione
con la tensione di rete. In genere sono ammesse per tutti i relativi
sono dotate di una spina speciale. apparecchi. Senza tecnologia a
Alcune sono dotate di una spina bassa pressione queste lampade
a vite e di un ulteriore involucro sono ammesse solo in apparecchi
in vetro e possono essere utilizza- con copertura protettiva. I vantag­
te come le comuni lampade ad gi delle versioni a bassa pressione
incandescenza. I vantaggi delle consistono in un flusso luminoso
lampade alogene a basso voltag­ migliore lungo tutta la durata
gio consistono soprattutto nel- utile della lampada.
l‘elevato rendimento luminoso e
Da sinistra a destra: Lampade alo- nelle dimensioni ridotte. La lam­-
gene per tensione nominale con pada consente la costruzione di
spina E27 e involucro a bulbo, con apparecchi compatti e l‘emissione
spina a baionetta, lineare bispina. di fasci di luce molto stretti. Vi
Lampada alogena a bassa tensio- sono lampade alogene a bassa
ne con filamento assiale tensione per diverse tensioni ed
in diverse forme, e devono essere
azionate con dei trasformatori. Le
lampade emettono la luce in tutte
le direzioni. Le lampade alogene

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 336


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade radianti
Lampade alogene con riflettore

Caratteristiche Rispetto alle comuni lampade Le lampade alogene con riflettore


a incandescenza la lampada sono dimmerabili e non necessi-
alogena con riflettore emana tano di alcuna ulteriore compo-
una luce più bianca. Il colore nentistica; Le lampade alogene a
della luce è di tipo bianco caldo. bassa tensione devono comunque
Dato lo spettro continuo, la resa essere attivate per mezzo di un
cromatica è eccellente. Con la trasformatore. Vi sono riflettori a
sua forma compatta la lampada fascio stretto o largo. Le lampade
alogena con riflettore costituisce con riflettori a luce fredda sotto-
una sorgente di luce puntiforme pongono gli oggetti illuminati a
ideale. La possibilità di orientare minori sollecitazioni termiche. Le
particolarmente bene la luce le lampade con una copertura inte-
conferisce la brillantezza. L‘effi­ grata possono essere impiegate
cienza luminosa e la vita utile anche negli apparecchi aperti.
delle lampade alogene con riflet-
tore sono superiori rispetto alle
comuni lampade incandescenti.

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
nw
80
0,34 dw
60
5000 k
40

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x
0
300 400 500 600 700 800 nm
0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore

Gli alogeni contenuti nel gas scenza. In confronto alla com-


delle lampade riducono i cali di ponente visibile delle radiazioni 100 F(%) 2800 K

materiale del filamento dovuti si ha un‘elevata irradiazione di 80


ad evaporazione ed aumentano calore, ma un‘irradiazione di raggi 2700 K
60
il rendimento della lampada. Il UV molto limitata. La lampada
tungsteno evaporato si combi- alogena con riflettore emette uno 40 2600 K

na con gli alogeni in alogenuri spettro continuo e genera una 20


2500 K
2400 K
metallici ed i composti si depo- resa cromatica eccellente. 2100 K 2300 K
2000 K 2200 K U/Un (%)
sitano sul filamento. Con la loro 20 40 60 80 100
forma compatta, oltre all‘aumen-
to della temperatura si ha anche Dimmerabilità delle lampade ad
un aumento della pressione del incandescenza. Il flusso di luce
gas, che diminuisce la velocità relativo F e temperatura colore
di evaporazione del tungsteno. in funzione alla tensione relativa
All‘aumentare della temperatu- U/Un. La riduzione della tensione
ra si ha uno spostamento dello genera un calo più che proporzio-
spettro luminoso verso lunghezze nale del flusso luminoso.
d‘onda minori – il calor rosso del
filamento diventa luce bianca
calda della lampada ad incande-

Forme Le lampade alogene con riflet- si semiangoli di irradiazione. Le


tore funzionano con la tensione versioni con riflettore a luce fred-
di rete. In genere sono dotate di da irradiano il calore lateralmente
una spina speciale. Alcune sono e riducono le sollecitazioni termi-
dotate di una spina a vite e di che del fascio di luce. Le lampade
un ulteriore involucro in vetro e alogene con riflettore parabolico
possono essere utilizzate come sommano i vantaggi della tecno-
le comuni lampade ad incande- logia alogena con la tecnologia
scenza. I vantaggi delle lampade delle lampade PAR.
alogene con riflettore a basso
voltaggio consistono soprattutto
Lampada alogena a bassa ten­ nell‘elevato rendimento luminoso
sione con bispina e riflettore a e nelle dimensioni ridotte. La lam-
luce fredda in vetro, al centro pada consente una costruzione di
con riflettore in alluminio per apparecchi compatti e un‘emissio­
una potenza maggiore. A destra, ne di fasci di luce molto stretti. Vi
lampada alogena con riflettore sono lampade alogene con riflet-
a parabola tore a bassa tensione per diverse
tensioni ed in diverse forme, e
devono essere azionate con dei
trasformatori. Possono avere diver­

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 337


E Guida
Illuminotecnica | Lampade
Lampade a scarica

Le lampade a scarica compren-


dono delle sorgenti luminose che
non emettono la luce mediante il
riscaldamento dei materiali, o non
solo con esso. A seconda del tipo
di emissione si distingue ad esem-
pio tra fotoluminescenza ed elet-
Lampade fluorescenti Lampade fluorescenti Lampade ai vapori troluminescenza. L‘emissione del-
compatte metallici la luce avviene soprattutto come
conseguenza di processi chimici
o elettrici. Le lampade a scarica si
suddividono inoltre in lampade a
bassa e ad alta pressione.

Lampade ai vapori
di sodio ad alta pres-
sione

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 338


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade fluorescenti

Caratteristiche Nelle lampade fluorescenti la luce dell‘alimentazione è possibile una


viene emessa da una superficie immediata riaccensione. Le lam-
grande e genera di solito una luce pade fluorescenti possono essere
diffusa dalla brillantezza ridotta. dimmerate se dotate dell‘apposita
I colori della luce delle lampade componentistica.
fluorescenti sono il bianco caldo,
il bianco neutro ed il bianco da
luce diurna. Le lampade fluore-
scenti si distinguono per la loro
elevata efficienza luminosa e per
la loro durata utile. Per il funzio-
namento delle lampade fluore-
scenti sono necessari degli starter
e dei reattori. Si accendono subito
e dopo un breve periodo raggiun-
gono la loro completa potenza
luminosa. Dopo un‘interruzione

Tecnica Gli elettroni (2) emessi dagli elet-


trodi (1) incontrano gli atomi di
7
mercurio (3). Gli elettroni degli
5 6
atomi di mercurio (4) vengono
4 eccitati ed emettono radiazioni
UV (5). Nello strato di sostanze
1 2 3 fluorescenti (6) le radiazioni UV
vengono convertite in luce visi-
bile (7).

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
80
nw
60 0,34 dw
40 5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore


bianco caldo

La lampada fluorescente è una l‘efficienza luminosa. Efficienze


lampada a scarica a bassa pressio- luminose elevate comportano
ne con vapori di mercurio. Il gas d‘altra parte un peggioramento
è costituito da un gas nobile, che della resa cromatica. A seconda
facilita l‘accensione e controlla la delle quantità delle singole sostan­
scarica. Con l‘eccitazione la lam- ze fluorescenti la luce può essere
pada ai vapori di mercurio emette di colore bianco caldo, bianco
delle radiazioni ultraviolette. Le neutro o bianco da luce diurna.
sostanze fluorescenti all‘interno
del tubo della scarica convertono
le radiazioni ultraviolette in luce
visibile diventando fluorescenti.
Una scossa elettrica causa l‘accen­
sione della lampada. Lo spettro
discontinuo delle lampade fluo-
rescenti fa sì che queste abbiano
una resa cromatica peggiore delle
lampade incandescenti con spet-
tro continuo. La resa cromatica
delle lampade fluorescenti può
essere migliorata a scapito del-

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 339


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade fluorescenti

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
80
nw
60 0,34 dw
40 5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore


bianco neutro

y 4000 k
100 % 0,42 ww
80 nw
60 0,34 dw
40
5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore


bianco da luce diurna

Forme Le lampade fluorescenti sono


in genere a forma di tubo, e la
potenza luminosa dipende dalla
lunghezza della lampada. Vi sono
anche delle lampade fluorescenti
speciali a forma di U o a forma
T26 18W, 36W, 58W circolare.

T16 14W, 35W, 54W

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 340


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade fluorescenti compatte

Caratteristiche Essendo il tubo della scarica ripie- consentono l‘uso delle lampade
gato, le lampade fluorescenti com- con un reattore elettronico e la
patte sono più corte delle comuni dimmerazione.
lampade fluorescenti. Sono dotate
in sostanza delle stesse caratteri-
stiche delle lampade fluorescenti
convenzionali, in particolare della
stessa efficienza luminosa e lunga
durata utile. Con il riflettore di
un apparecchio, visto il volume
relativamente ridotto del tubo di
scarica, la lampada può emettere
un fascio di luce. Le lampade
fluorescenti compatte con starter
inte­grato non possono essere dim-
merate, sono però disponibili delle
versioni con starter esterno che

Fisica La lampada fluorescente è una l‘efficienza luminosa. Efficienze


lampada a scarica a bassa pressio- luminose elevate comportano
ne con vapori di mercurio. Il gas d‘altra parte un peggioramento
è costituito da un gas nobile, che della resa cromatica. A seconda
facilita l‘accensione e controlla la delle quantità delle singole sostan­
scarica. Con l‘eccitazione la lam- ze fluorescenti il colore della luce
pada ai vapori di mercurio emette può essere bianco caldo, bianco
delle radiazioni ultraviolette. Le neutro o bianco da luce diurna.
sostanze fluorescenti all‘interno
del tubo della scarica convertono
le radiazioni ultraviolette in luce
visibile diventando fluorescenti.
Una scossa elettrica causa l‘accen­
sione della lampada. Lo spettro
discontinuo delle lampade fluo-
rescenti fa sì che queste abbiano
una resa cromatica peggiore delle
lampade incandescenti con spet-
tro continuo. La resa cromatica
delle lampade fluorescenti può
essere migliorata a scapito del-

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 341


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade fluorescenti compatte

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
80
nw
60 0,34 dw
40 5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore


bianco caldo

y
4000 k
100 % 0,42 ww
80
nw
60 0,34 dw
40 5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore


bianco neutro

Forme Le lampade fluorescenti compat­


te sono disponibili soprattutto a
for­ma di tubo. Per il loro funzio-
namento sono necessari starter e
reattori; per le lampade a due poli
gli starter sono comunque integra­
TC 5W, 7W, TC-D 10W, 13W, TC-T 18W, 26W, ti nelle spine. Oltre a queste forme
9W, 11W 18W, 26W 42W standard si hanno anche lampade
fluorescenti compatte con starter
e reattore integrati. Sono dotate
di una spina a vite e possono
essere utilizzate come le lampade
TC-L 18W, 24W, 36W, 40/55W incandescenti.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 342


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade ai vapori metallici

Caratteristiche Le lampade ad alogenuri metal- accensione di alcuni minuti ed una


lici sono dotate di un‘eccellente fase di raffreddamento ancora più
efficienza luminosa ed allo stesso lunga prima della riaccensione. In
tempo di una buona resa croma- alcune versioni con accenditori o
tica; la loro durata utile nominale reattori elettronici è possibile una
è elevata. Sono sorgenti luminose riaccensione immediata.
compatte. La luce può essere ben
orientata otticamente. La resa cro-
matica non è costante. Le lampade
ad alogenuri metallici sono dispo-
nibili con colori della luce bianco
caldo, bianco neutro e bianco da
luce diurna, e non possono essere
dimmerate. Per funzionare le lam-
pade ad alogenuri metallici devo-
no essere dotate di accenditori e di
reattori. Richiedono un tempo di

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
80
nw
60 0,34 dw
40 5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore


bianco caldo

Le lampade ad alogenuri metallici y


sono paragonabili per la struttura 4000 k
100 % 0,42 ww
e per il funzionamento alle lam-
pade ad alta pressione ai vapori 80
nw
di mercurio. Contengono in più
una miscela di alogenuri metallici. 60 0,34 dw
Si ottiene così un miglioramento
dell‘efficienza luminosa e della 40 5000 k
resa cromatica. Con le opportune
combinazioni di metalli si riesce
20 0,26
ad ottenere uno spettro a bande 0 x
multiple quasi continuo. Le lam- 300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50
pade ad alogenuri metallici pos-
sono emettere luce di colore bian-
co caldo, bianco neutro o bianco Distribuzione relativa dello spettro Temperatura colore
da luce diurna. In confronto alle bianco neutro
lampade al quarzo, le lampade
con bruciatori in ceramica sono
dotate di una maggiore efficienza
luminosa e di una migliore resa
cromatica per effetto della mag-
giore temperatura di esercizio.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 343


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade ai vapori metallici

Forme Le lampade ad alogenuri metal­-


lici sono disponibili a forma di
tubo con una o due spine, a for-
ma ellit­tica o come lampade con
riflettore. Le lampade ad alogenu-
ri metallici con riflettore uniscono
la tecnologia delle lampade ad
alogenuri metallici a quella delle
lampade PAR.

Lampade ad alogenuri metallici


con una spina (HIT), con due spine
(HIT-DE) e lampade ad alogenuri
metallici con riflettore (HIPAR)

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E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a scarica
Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione

Caratteristiche Le lampade ai vapori di sodio


ad alta pressione sono dotate di
un‘eccellente efficienza luminosa.
La loro durata utile nominale è
buona. La resa cromatica è da
media a buona. Le lampade ai
vapori di sodio ad alta pressione
funzionano con un reattore ed un
accenditore. Richiedono un tem-
po di accensione di alcuni minuti
ed una fase di raffreddamento
prima della riaccensione. In alcu-
ne versioni, con degli accenditori
speciali o con dei reattori elettro­
nici, è possibile la riaccensione
immediata.

Fisica y
4000 k
100 % 0,42 ww
80
nw
60 0,34 dw
40 5000 k
20 0,26
0 x
300 400 500 600 700 800 nm 0,30 0,40 0,50

Le lampade ai vapori di sodio ad Distribuzione relativa dello spettro Temperatura dei colori
alta pressione sono paragonabili
per la struttura e per il funziona­
mento alle lampade ad alta pres­
sione ai vapori di mercurio. La
lampada contiene del gas nobile
ed una miscela di mercurio e
sodio, con il gas nobile ed il mer-
curio che servono all‘accensione
ed alla stabilizzazione della scari-
ca. Con una pressione sufficiente­
mente alta si ha uno spettro quasi
continuo, con una luce tra il gial-
lastro ed il bianco caldo, con una
resa cromatica tra il medio ed il
buono.

Forme Le lampade ai vapori di sodio ad


alta pressione sono disponibili a
forma di tubo chiaro e come lam­
pade smaltate a forma di ellissoi-
de. Inoltre si hanno lampade com-
patte a tubo con doppia spina,
che consentono una riaccensione
immediata e costituiscono un tipo
di sorgente luminosa particolar-
mente compatto. Alcune lampade
ai vapori di sodio ad alta pressio-
ne sono dotate di un involucro
esterno. Il rivestimento serve
solamente a ridurre la luminanza
della lampada e a una maggiore
diffusione e non contiene alcuna
sostanza fluorescente.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 345


E Guida
Illuminotecnica | Lampade
Lampade a elettroluminescenza

Nelle lampade a elettrolumine-


scenza l‘energia elettrica crea
­delle radiazioni visibili. Nei diodi
e i LED luminosi è caratteristico
lo spettro in banda stretta. I van-
taggi dei LED consistono nelle
loro dimensioni ridotte, nell‘ele-
LED vata satura­zione dei colori, nella
durata utile molto lunga e nel
contenuto con­sumo energetico.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 346


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a elettroluminescenza
LED

Caratteristiche I diodi luminosi, LED, si con- zione ne consente l‘impiego nelle


traddistinguono per la loro situazioni luminose dinamiche. La
durata utile molto lunga, per la ricerca e lo sviluppo nel settore
loro resistenza agli urti e per il dei LED sono orientati verso for-
consumo di energia contenuto. me più compatte, maggiori flussi
Nella dimmerazione il colore luminosi, una maggiore efficienza
della luce rimane costante. Per il luminosa ed una produzione più
collegamento alla rete è necessa- economica. Un ulteriore obbiet-
ria una componentistica adatta tivo è quello della riduzione delle
alla tensione di rete. La sorgente tolleranze cromatiche derivanti
luminosa puntiforme consente dai problemi di produzione. I pro-
un preciso orientamento della duttori classificano i LED in fun-
luce. L‘incapsulamento del diodo zione del flusso luminoso e della
nella plastica funge da protezione lunghezza d'onda dominante,
e da lente. La conduzione delle assegnando loro un codice «BIN»
radiazioni del LED diminuisce ed una classe di selezione. Questa
all‘aumentare della temperatura. classificazione dei LED viene detta
È quindi importante per l‘esercizio Binning.
una buona dispersione termica. Si
devono inoltre evitare le radiazio-
ni solari dirette ed il montaggio
vicino ad altre sorgenti di calore.
Con una durata utile media di
50.000 ore i LED garantiscono dei
tempi di funzio­namento molto
lunghi. L‘accensione immediata e
la reazione immediata alla regola-
Fisica Cathode Generalità
p-layer I LED sono dei diodi semicondut-
tori e fanno parte delle lampade
Active region ad elettroluminescenza. La crea-
n-layer zione di radiazioni avviene ricom-
binando delle coppie di portatori
Substrate di carica in un semiconduttore
con intervallo di banda adeguato.
Anode I LED generano una radiazione
in banda stretta. La temperatura
colore rimane costante al dimi-
Applicando una tensione a catodo nuire dell‘intensità luminosa.
e anodo il LED emette della luce Nell‘illuminazione con i LED non
dalla zona di svuotamento. Gli si hanno radiazioni UV e IR.
elettroni modificano il loro livello
energetico e nella ricombinazione
emettono dei fotoni dalla giunzio­
ne PN. La lunghezza d‘onda della
luce emessa dipende dal materia-
le semiconduttore.

LED colorati
100 % I LED generano uno spettro in
banda stretta. La lunghezza d‘on-
80 da dominante determina il punto
cromatico del LED. In confronto
60 alle lampade fluorescenti colorate
40
i LED sono dotati di una maggiore
saturazione del colore. La compo­
20 sizione dei materiali semicondut-
tori determina lo spettro della
0 luce emessa. A parità di potenza
300 400 500 600 700 800 nm collegata i flussi luminosi dei LED
colorati non sono uguali.
Triangolo cromatico CIE con i Distribuzione relativa dello
punti cromatici dei LED rossi, ­spettro: LED rossi, verdi e blu
verdi e blu

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 347


E Guida
Illuminotecnica | Lampade | Lampade a elettroluminescenza
LED

LED bianco Conversione della luminescenza


100 % Non ci sono semiconduttori in Con uno strato di fosfori è possi-
grado di ottenere una luce bianca. bile convertire lo spettro dei LED
80 Attualmente si utilizzano quindi colorati. La produzione di LED blu
due tecniche per ottenere della con fosfori gialli è più semplice da
60 luce bianca: la sintesi cromatica impiegare che non i LED UV con
40
RGB o la conversione della lumi- fosfori RGB.
nescenza. Attualmente la resa
20 cromatica dei LED bianchi riesce a
raggiungere un indice di resa cro-
0 matica Ra pari a 90. Sono disponi-
300 400 500 600 700 800 nm bili LED a luce bianca calda, bianca
neutra e a luce diurna, da 2500K
Distribuzione relativa dello a 8000K.
­spettro: LED RGB
LED RGB
La combinazione di tre diodi lumi­
100 % nosi di colore rosso, verde e blu
(RGB) consente di sintetizzare i
80 colori della luce ottenendo una
60
gran quantità di colori, tra questi
anche il bianco. Con la regolazio-
40 ne si compensano i diversi flussi
luminosi dei LED rosso, verde e blu.
20

0
300 400 500 600 700 800 nm

Distribuzione relativa dello


­spettro: LED con conversione
­della luminescenza, bianco caldo

Forme

LED di tipo T LED SMD

LED di tipo T LED High Power


La forma standard dei LED a T è Vengono definiti LED High Power
costituita da un corpo in plastica dei LED la cui potenza assorbita
da 3-5mm per il LED ed i relativi è superiore ad 1W. Ciò è possibile
cavi. La forma a lente determina sia per LED SMD che per LED COB.
l‘angolo di emissione della luce. È importante che la loro struttura
Sorgente luminosa con flusso sia adatta alla resistenza termica
luminoso limitato, viene utilizzato tra chip e circuito stampato molto
come apparecchio di orientamen- limitata. Di solito i LED High Power
to o come apparecchio segnale- che richiedono una particolare
LED COB tico. gestione del calore negli apparec-
chi sono montati su circuiti stam-
LED SMD pati con anima in metallo.
Nella versione «Surface Mounted
Device» (SMD) il corpo viene fissa­
to direttamente sul circuito stam-
pato ed i contatti sono saldati.
LED COB
La tecnologia «Chip on Board»
(COB) porta il chip direttamente
su di un circuito stampato, sen­
za dotarlo di un corpo proprio.
I contatti di anodo e catodo
av­vengono per mezzo di fili sot-
tili. Una colata protegge il chip
dagli agenti esterni.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 348


E Guida
Illuminotecnica
Tecnologia degli apparecchi

Gli apparecchi presentano una


serie di funzioni. Il compito più
importante dell‘apparecchio è di
guidare il flusso luminoso della
lampada. Si cerca così di realiz-
zare una distribuzione della luce
corrispondente al compito par-
Principi dell‘orienta- Riflettori Sistemi di lenti ticolare dell‘apparecchio, sfrut-
mento della luce tando al tempo stesso al meglio
l‘energia impiegata. Oltre agli
aspetti estetici degli apparecchi
come componenti dell‘architet-
tura di un edificio, sono rilevanti
anche gli aspetti tecnici riguar-
danti l‘installazione e la sicurezza.

Filtro Modulo a prisma Accessori illumino-


tecnici

Miscelazione
­cromatica

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 349


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Principi dell‘orientamento della luce

Il compito più importante del-


l‘apparecchio è di guidare il flusso
luminoso della lampada. Si cerca
così di realizzare una distribuzio-
ne della luce corrispondente al
compito particolare dell‘apparec-
chio, sfruttando al tempo stesso
Riflessione Trasmissione Assorbimento al meglio l‘energia impiegata.
Un passo verso un orientamento
mirato ed efficiente della luce è
stato compiuto con l‘introduzione
delle lampade con riflettore e con
riflettore parabolico (PAR). La luce
viene concentrata dai riflettori
integrati nella lampada e può
essere orientata nella direzione
desiderata con angoli di distri-
buzione definiti. L‘esigenza di un
orientamento differenziato della
luce, di livelli superiori di rendi-
mento dei sistemi d‘illuminazione
Rifrazione Interferenza e di una maggiore assenza di
abbagliamento ha determinato lo
spostamento del riflettore dalla
lampada all‘apparecchio. In questo
modo è possibile costruire appa-
recchi perfettamente sintonizzati
con i requisiti della sorgente lumi-
nosa e con il loro compito.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 350


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Principi dell‘orientamento della luce
Riflessione

Diffusione Nella riflessione, la luce che cade


su un corpo è riflessa secondo il
fattore di riflessione di tale cor-
po. Oltre al grado di riflessione,
nella riflessione svolge ancora
una volta un ruolo anche il grado
di diffusione della luce respinta.
Nelle superfici a specchio non
si verifica alcuna diffusione; si
parla in questo caso di riflessione
orientata. Aumentando la capa-
Distribuzione dell‘illuminamento I Distribuzione della luminanza L cità di diffusione della superficie
per la riflessione diffusa per la riflessione diffusa. La distri- riflettente, la parte orientata della
buzione della luminanza è uguale luce respinta si riduce sempre
da tutti i punti di vista. più, fino ad arrivare alla sola luce
diffusa in caso di riflessione com-
pletamente diffusa.

Distribuzione dell‘illuminamento Distribuzione dell‘illuminamento


per la riflessione mista per la riflessione a specchio

Forma delle superfici Per la costruzione di apparecchi


la riflessione orientata è d‘impor­
tanza decisiva, perché, grazie a
opportuni profili dei riflettori e
a superfici idonee, permette un
orientamento mirato della luce ed
è responsabile della grandezza del
livello di rendimento del sistema
d‘illuminazione.

Riflessione a specchio parallela ai Superfici concave


raggi luminosi incidenti su super- (raggi a percorso convergente)
fici piane (direzione parallela dei
raggi)

Superfici convesse
(raggi a percorso divergente)

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 351


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Principi dell‘orientamento della luce
Riflessione

Fattori di riflessione Metals Fattori di riflessione di metalli,


vernici e materiali edilizi d‘uso
Aluminium, highly specular 0.80–0.85 comune
Aluminium, anodised, matt finish 0.75–0.85
Aluminium, matt finish 0.50–0.75
Silver, polished 0.90
Copper, polished 0.60–0.70
Chrome, polished 0.60–0.70
Steel, polished 0.50–0.60

Paint finish

White 0.70–0.80
Pale yellow 0.60–0.70
Pale green, light red, pale blue, light grey 0.40–0.50
Beige, ochre, orange, mid-grey, 0.25–0.35
dark grey, dark red, 0.10–0.20
dark blue, dark green

Building materials

Plaster, white 0.70–0.85


Gypsum 0.70–0.80
Enamel, white 0.60–0.70
Mortar, light 0.40–0.50
Concrete 0.30–0.50
Granite 0.10–0.30
Brick, red 0.10–0.20
Glass, clear 0.05–0.01

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Principi dell‘orientamento della luce

Trasmissione Nella trasmissione, la luce che


cade su un corpo è trasmessa
secondo il grado di trasmissione
di tale corpo. Inoltre svolge un
ruolo anche il grado di riflessione
della luce trasmessa. Nei materiali
di trasparenza ideale non si veri-
fica alcuna diffusione. Aumen-
tando la capacità di diffusione,
la parte orientata della luce tra-
smessa si riduce sempre più, fino
Distribuzione dell‘illuminamento I Distribuzione della luminanza ad arrivare alla sola luce diffusa
per la trasmissione diffusa L per la trasmissione diffusa. È in caso di diffusione completa. I
uguale da tutti i punti di vista. materiali trasmittenti negli appa-
recchi d‘illuminazione possono
essere trasparenti. Questo vale sia
per i semplici vetri di chiusura che
per i filtri che assorbono determi-
nate fasce dello spettro, ma che
trasmettono le altre e provvedono
così a produrre luce colorata o a
ridurre la frazione UV o infraros-
sa. In qualche caso si utilizzano
come chiusura dell‘apparecchio
anche materiali disperdenti – per
es. vetro opalino o plastiche opa­
lescenti – per evitare l‘effetto
Distribuzione dell‘illuminamento Distribuzione dell‘illuminamento abbagliamento riducendo la lumi-
per la trasmissione mista per la trasmissione orientata nanza della lampada.
attraverso materiale trasparente

Assorbimento Nell‘assorbimento, la luce che


cade su un corpo è assorbita total­
mente o parzialmente secondo
il grado di assorbimento di tale
corpo. Nella costruzione di appa-
recchi per illuminazione l‘assorbi-
mento viene sfruttato soprattutto
per schermare le sorgenti lumino-
se; per ottenere il comfort visivo
è in questo caso insostituibile. In
linea di principio l‘assorbimento
è però un effetto indesiderato, in
quanto non orienta la luce, ma la
annulla e quindi diminuisce il ren­-
dimento dell‘apparecchio. Tipici
elementi assorbenti degli apparec­
chi sono gli anelli antiriflesso neri,
i cilindri e le alette antiabbaglia-
mento, e gli schermi frangiluce di
varie forme.

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Principi dell‘orientamento della luce
Rifrazione

Introduzione I raggi luminosi penetrando in


un mezzo trasmittente di densità
diversa – per es. dall‘aria al vetro
e viceversa dal vetro all‘aria – si
2 rifrangono, cioè cambiano dire-
3
1 zione. Nei corpi a superfici paral-
3

lele si ha in questo caso solo uno


spostamento parallelo della luce,
n1
2 mentre nei prismi e nelle lenti si

2
n2
creano effetti ottici che vanno dal
semplice cambiamento di angola-
I raggi luminosi nel passaggio Nel passaggio attraverso un zione, alla concentrazione e diffu-
da un mezzo con indice di ­mezzo di densità diversa i raggi sione della luce, alla riproduzione
rifrazio­ne n1 a un mezzo più luminosi subiscono una deviazio- ottica. Nella costruzione di appa-
denso con indice di rifrazione ne in parallelo. recchi per illuminazione ai fini
n2 sono deviati dal piano d‘inci- dell‘orientamento mirato della
denza. (ε1>ε2). Per il passaggio luce si impiegano elementi rifran-
dall‘aria al vetro si ha approssi- genti quali prismi o lenti, spesso
mativamente in combinazione con riflettori.
n2/n1=1,5.

Prismi e lenti Tipico percorso ottico di luce ad


2 incidenza parallela al passaggio
attraverso strutture prismatiche
2 asimmetriche (in alto a sinistra),
2 strutture prismatiche simmetriche
2 (in alto a destra), lenti di Fresnel
2 (in basso a sinistra) e lenti con-
2 vesse (in basso a destra)
2

2 2
2
2
2
2
2 2

Indice di rifrazione Per il passaggio di un raggio lumi-


noso da un mezzo con indice di
rifrazione n2 a un mezzo di den-
2 sità inferiore con indice di rifra-
zione n1 esiste un angolo limite
G
εG. Se si supera l‘angolo limite
3
2
il raggio luminoso nel mezzo più
denso viene riflesso (riflessione
totale). Per il passaggio dal vetro
2

n2 n1
all‘aria si ha approssimativamente
εG = 42°. Tecnicamente si usa la
riflessione totale per es. nei con-
duttori della luce (a destra).

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Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Principi dell‘orientamento della luce
Interferenza

Si definisce interferenza il recipro-


co rafforzamento o indebolimento
che si verifica nella sovrapposizio-
ne di onde. In illuminotecnica si
usano effetti d‘interferenza quan-
do la luce colpisce strati molto
sottili che causano la riflessione di
determinate gamme di frequenza,
mentre altre vengono trasmesse.

1
Con una successione di strati di
spessore e densità adeguati si può
produrre una capacità riflettente
selettiva per determinate gamme
di frequenza, in modo che per es.
– come nel caso delle lampade a
luce fredda – sia riflessa la luce
visibile mentre viene trasmessa la
radiazione infrarossa. Si possono
ottenere in questo modo anche
riflettori e filtri che producono
luce colorata. I filtri interferenzia­li
possiedono un fattore di trasmis­-
sione molto alto e una separazio­ne
particolarmente netta tra le bande
spettrali riflesse e trasmesse.
I riflettori lucidi brillanti sono privi
di interferenze se il materiale è di
buona qualità.

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Riflettori

Come elementi di orientamento


della luce i costruttori di apparec­
chi di illuminazione impiegano
soprattutto i riflettori, soprattutto
con superfici a specchio. Si posso-
no impiegare anche delle superfici
a riflessione diffusa – in genere
Riflettori in generale Riflettori parabolici Riflettori darklight bianche o opache.

Riflettori sferici Riflettori a evolvente Riflettori ellittici

Sistemi a doppio
riflettore

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Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Riflettori
Riflettori in generale

Materiale Per i riflettori si usano come


materiali soprattutto l‘alluminio
anodizzato o la plastica ricoperta
da cromo o alluminio. I riflettori
in plastica sono più economici,
ma hanno una resistenza termica
limitata e non sono robusti come
i riflettori in alluminio che, grazie
al loro resistente strato anodizza-
to, sono protetti meccanicamente
e possono essere esposti ad alte
temperature.

Superficie I riflettori possono avere super­


ficie liscia o opaca; l‘opacizza­
zione incrementa la luminanza
del riflettore, ma in compenso
la rende uniforme. Se si desidera
una leggera diffusione del cono
di luce prodotto, sia per otte­-
nere un orientamento più dolce
della luce che per compensare
irregolarità nella distribuzione,
la superficie del riflettore può
Superficie del riflettore: liscia Opaca essere sfaccet­tata o strutturata.
I riflettori metallici possono avere
un rivestimento dicroico. In que-
sto modo si possono controllare
il colore della luce e la quantità
di radiazione UV o infrarossa
emessa.

Strutturata Sfaccettata

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Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Riflettori
Riflettori in generale

Fattore di riflessione I riflettori possono essere classi­


ficati secondo diversi fattori di
riflessione: lucido brillante, lucido
e satinato.
I riflettori lucidi brillanti sono pri-
vi di interferenze se il materiale è
di buona qualità. L‘elevato fattore
di riflessione e il massimo grado
di lucentezza danno all‘apparec-
chio l‘aspetto di un «buco nero»
nel soffitto. Sono possibili riflessi
Fattori di riflessione dei riflettori: Lucido nel riflettore, per es. i riflessi degli
lucido brillante arredi di colori chiari presenti nel-
la stanza. Un‘altra caratteristica
sono gli elevati contrasti di lumi-
nanza nel riflettore.
Nei riflettori lucidi, a causa del
grado di lucentezza inferiore, si
riduce l‘effetto degli svantaggi
del riflettore lucido brillante.
Anche i riflettori satinati sono
privi di interferenze se lo spesso­re
dello strato anodizzato è sufficien­
te. L‘elevato fattore di riflessione
e il basso grado di lucentezza crea­
Satinato no pochi contrasti all‘interno del
riflettore. In questo modo si evita­
no i riflessi molesti dell‘arre­damen­
to e si ottiene nell‘ambiente un‘im­
pressione generale più armoniosa.
A causa del riflesso diffuso della
superficie possono essere presenti
luminanze >200cd/m2 nella zona
di schermatura. Nella pratica non
si hanno in pratica effetti molesti
sullo schermo dei monitor.

Geometria La caratteristica di un apparec-


4 chio è determinata sostanzial-
4 3 3
3 mente dalla forma del riflettore
utilizzato. Quasi tutti i profili dei
2 2 2 riflettori possono essere ricon-
dotti alla parabola, al cerchio o
1 all‘ellisse.
1

Direzione della luce di sorgenti


luminose nella riflessione su:

Cerchio Ellisse Parabola Iperbole

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Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Riflettori
Riflettori parabolici

Profilo del riflettore I riflettori di forma parabolica


sono quelli usati più di frequente.
Offrono la possibilità di orientare
la luce nei modi più diversi – a
fascio stretto, largo o asimmetrico
– e permettono una limitazione
mirata dell‘abbagliamento. Se il
profilo del riflettore è ottenuto
per rotazione di una parabola
o di un segmento di parabola
intorno al proprio asse, si ottiene
Profilo di riflettori per percorso Percorso ottico convergente/ un riflettore con distribuzione
ottico parallelo/parabola ellisse della luce a fascio stretto. Nelle
sorgenti luminose lineari si ottie-
ne un effetto analogo mediante
riflettori scanalati a sezione para-
bolica.

Percorso ottico divergente/­ Percorso ottico convergente-


iperbole divergente

Punto focale Nei riflettori parabolici l‘emissio­


ne della luce di una sorgente lumi­
nosa che si trovi nel punto focale
della parabola è parallela all‘asse
della parabola.
In un riflettore parabolico con
breve distanza tra il punto focale
e il vertice del riflettore, il rifletto­
re stesso scherma la componente
diretta.
Se la distanza è grande, la compo­
nente diretta non viene scherma-
ta. Si può invece realizzare questa
schermatura con un riflettore
sferico.

Distribuzione della luce a Se il profilo del riflettore è ottenu­


fascio largo to per rotazione di un segmento di
parabola intorno a un asse angola-
to rispetto all‘asse della parabola,
α si ottiene, a seconda dell‘angolo,
una distribuzione della luce a fas­
cio largo, fino ad arrivare a una
caratteristica Batwing. Gli angoli
di irradiazione e di schermatura
possono essere scelti liberamente,
in modo da poter costruire appa-
recchi per varie esigenze di distri-
buzione della luce e limitazione
dell‘abbagliamento.

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Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Riflettori
Riflettori parabolici

Sorgenti luminose lineari I riflettori parabolici possono


essere usati anche con sorgenti
1 luminose lineari o piatte – per
1 es. lampade PAR o fluorescenti
α α – ­sebbene in questo caso le lam-
pade non vengano a trovarsi nel
punto focale della parabola. In
questo caso tuttavia non si ricerca
tanto un allineamento parallelo
della luce, quanto una limitazione
ottimale dell‘abbagliamento. In
questa forma costruttiva il punto
focale della parabola si trova sul
piede del segmento opposto di
parabola, per cui la luce della sor-
gente luminosa che si trova sopra
il riflettore non può essere irra-
diata in nessun caso al di sopra
dell‘angolo di antiabbagliamento
prescritto. Si possono impiegare
strutture simili non solo negli
apparecchi, ma anche nell‘orien-
tamento della luce diurna; griglie
paraboliche – per es. sui lucernari
– deviano anche la luce solare
in modo da escludere l‘abbaglia-
mento al di sopra dell‘angolo di
antiabbagliamento.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 360


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Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Riflettori

Riflettori darklight Nei riflettori parabolici correnti schermata. Mediante riflettori


si ha un‘emissione definita – e con punto focale della parabola
quindi un‘effettiva limitazione variabile (i cosiddetti riflettori
dell‘abbagliamento – solo per sor- Darklight) si può evitare questo
genti luminose puntiformi ideali. effetto; quindi anche in caso di
In caso d‘impiego di irraggiamen- irraggiamento volumetrico si pro-
to volumetrico – per es. lampade duce luminosità nel riflettore solo
fluorescenti compatte – si hanno al di sotto dell‘angolo di scherma­
effetti d‘abbagliamento già al di tura attraverso la sorgente lumi-
sopra dell‘angolo di schermatura; nosa visibile.
nel riflettore diventa visibile il
riflesso della lampada, sebbene
la lampada stessa sia comunque

Riflettori sferici Nei riflettori a evolvente la luce impiegare in modo utile la luce
di una lampada che si trova nel emanata in una data direzione
punto focale della sfera viene riflettendola indietro verso la
riflessa nel punto focale stesso. lampada.
I riflettori ad evolvente vengono
impiegati soprattutto come stru-
menti ausiliari in combinazione
con i riflettori a parabola o nei
sistemi di lenti. Servono ad orien-
tare le componenti dell‘illumina-
zione irradiati verso il riflettore a
parabola e quindi a coinvolgerli
nell‘orientamento della luce o ad

Riflettori a evolvente Per i riflettori a evolvente la luce


irradiata da una lampada non
viene rimandata alla sorgente
luminosa come nei riflettori sferi-
ci, ma viene sempre riflessa vicino
alla lampada. I riflettori a evolven­
te sono impiegati soprattutto con
lampade a scarica, per evitare un
riscaldamento della lampada che
ne diminuirebbe la potenza per
effetto della luce riflessa.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 361


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Riflettori

Riflettori ellittici Per i riflettori ellittici la luce di


una lampada che si trova nel pri­-
mo fuoco dell‘ellisse viene rifles-
sa nel secondo punto focale. Il
secondo punto focale dell‘ellisse
può essere così impiegato come
una sorgente di luce libera, imma-
ginaria.
I riflettori ellittici sono impiegati
per creare sui soffitti delle sor-
genti luminose con i wallwasher
Downlight a doppio fuoco Wallwasher a doppio fuoco ad incasso. Si possono utilizzare i
riflettori ellittici anche quando si
vogliono utilizzare dei downlight
ed applicare sul soffitto dei fori
quanto più piccoli possibile. Il
secondo punto focale può essere
quindi una sorgente luminosa
libera situata allo stesso livello del
soffitto; con un ulteriore rifletto-
re è però anche possibile ottenere
un‘emanazione controllata della
luce per limitare l‘abbagliamento.

Faretti

Sistemi a doppio riflettore I sistemi a doppio riflettore sono


costituiti da un riflettore primario
e da uno secondario. Il riflettore
primario emana i raggi luminosi
parallelamente o a fascio stretto
e orienta la luce sul riflettore
secondario. Per mezzo del riflet-
tore secondario si ha l‘effettiva
distribuzione luminosa. Con i
sistemi a doppio riflettore si ha
un maggiore comfort visivo in
quanto si previene la possibilità
di guardare le lampade con eleva-
ta luminanza. La regolazione pre-
cisa della posizione reciproca dei
riflettori è decisiva per l‘efficienza
del sistema.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 362


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Sistemi di lenti

Le lenti vengono utilizzate quasi


esclusivamente con apparecchi
per sorgenti luminose puntiformi.
In genere si crea un sistema ottico
costituito dalla combinazione di
un riflettore con una o più lenti.
Lenti convesse Lenti Fresnel Lente per sculture

Diffusore Lente Flood Lente Softec

Sistemi di riprodu-
zione

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Sistemi di lenti

Lenti convesse Le lenti convesse orientano in un


fascio di raggi paralleli la luce del­
la sorgente luminosa che si trova
nel loro punto focale. In genere
nella progettazione di un appa-
recchio le lenti convesse vengono
combinate con un riflettore. Il
riflettore serve ad orienta­re l‘inte-
ro flusso luminoso nella direzione
di irradiazione; la lente genera un
fascio di luce ben definito. Spesso
la distanza della lente convessa
dalla sorgente luminosa è varia-
bile per poter impostare diversi
angoli di distribuzione.

Lenti Fresnel Le lenti Fresnel sono formate da nici; col tempo però sono entrati
segmenti anulari della lente con- in uso anche nell‘illumina­zione
centrici. L‘effetto ottico di queste delle architetture per regolare di
lenti è assimilabile all‘effetto delle volta in volta gli angoli di diffu-
lenti convenzionali di uguale cur- sione in funzione delle diverse
vatura. Le lenti Fresnel sono però distanze tra l‘apparecchio e l‘og-
molto più piatte, più leggere e più getto illuminato.
economiche, e per questo vengo-
no spesso impiegate al posto delle
lenti convesse.
Il rendimento ottico della lente
Fresnel è limitato dai disturbi crea­
ti dai dislivelli tra i segmenti; di
solito le parti posteriori delle lenti
sono strutturate per compensare
le irregolarità nella distribuzione
della luce e per attenuare i con-
trasti. Gli apparecchi con lenti
Fresnel sono stati utilizzati soprat­
tutto come proiettori per palcosce­
Lente per sculture La lente per scultura crea una
distribuzione della luce asimme-
trica. Rispetto ad un asse disperde
i raggi luminosi mentre rispetto
all‘altro asse la distribuzione lumi­
nosa rimane invariata. Con la sua
struttura a segmenti paralleli
disposta orizzontalmente la lente
ottiene un ovale in verticale.

Diffusore Il diffusore viene utilizzato nei


wallwasher. Crea una distribuzio­
ne asimmetrica della luce. Rispet­
to ad un asse disperde i raggi lumi­
nosi mentre rispetto all‘altro asse
la distribuzione luminosa rimane
invariata. Con la sua struttura a
segmenti paralleli disposti orizzon­
talmente la lente crea un ovale
verticale e quindi un‘illumina-
zione diffusa delle pareti molto
omogenea.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 364


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Sistemi di lenti

Lente Flood Le lenti Flood disperdono il cono


luminoso simmetricamente. La
lente strutturata crea inoltre un
effetto di sfumatura dei bordi del
cono luminoso.

Lente Softec La capacità dispersiva della lente


Softec ammorbidisce i contorni
del cono luminoso. Si può otte-
nere questo effetto con un vetro
strutturato o opaco. La lente
Softec viene impiegata per com-
pensare le striature fini delle lam-
pade con riflettore. Posta a chiu-
sura della lampada, evita ­l‘effetto
abbagliamento abbassando la
luminanza della lampada.

Sistemi di riproduzione

Proiettori con sistemi ottici di I sistemi di riproduzione impie- Con lenti di lunghezza focale
riproduzione: un‘immagine (1) gano un riflettore ellittico o una adatta si possono scegliere diversi
illuminata omogeneamente combinazione di uno specchio angoli di distribuzione o diversi
viene riprodotta con un sistema sferico e di un condensatore per standard di riproduzione. A diffe-
di lenti (2). Il proiettore ellissoi- proiettare la luce sul piano del- renza degli apparecchi con lenti
dale (a sinistra) si distingue per l‘immagine. Con la lente principa- Fresnel, è possibile mantenere dei
l‘elevata intensità luminosa, il le dell‘apparecchio questo piano coni luminosi dai contorni nitidi;
proiettore compatto (a destra) per viene riprodotto sulla superficie con una proiezione non focaliz-
l‘alta definizione dell‘immagine. illuminata. zata si possono però creare anche
L‘immagine ed il cono luminoso delle dissolvenze graduali.
possono essere modificati sul
piano dell‘immagine. Le semplici
maschere perforate o i diaframmi
a iride generano coni luminosi di
diverse dimensioni, mentre con i
sagomatori si possono ottenere
diversi contorni del cono lumino-
so. Con l‘ausilio delle maschere
(gobo) è possibile proiettare scrit-
te o immagini.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 365


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Filtro

100 T (%) 100 T (%) I filtri sono elementi ottici a


80 80 trasmissione selettiva. Viene tra-
60

Standard light type A


60 Standard light
type A
T = 47%
smessa solo una parte della radia-
zione incidente, e viene quindi
40 40
T = 65%
20 20

0 0 emessa luce colorata o vengono


300 400 500 600 700 800 nm 300 400 500 600 700 800 nm
filtrate le componenti invisibili
delle radiazioni (ultraviolette,
Tipi di filtro Filtri colorati Filtro correttivo infrarosse). Gli effetti di filtraggio
possono essere di assorbimento
selettivo o di interferenza. Il
grado di trasmissione indica la
trasparenza del filtro.

100 T (%)

80

60 Standard light
type A
40 T = 93%

20

0
300 400 500 600 700 800 nm

Filtro protettivo

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 366


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Filtro

Tipi di filtro I filtri di assorbimento assorbono I filtri interferenziali appartengo-


determinate zone dello spettro e no ai filtri riflettenti che hanno
lasciano invece passare gli altri un grado di trasmissione elevato e
raggi. L‘assorbimento riscalda for- realizzano una separazione esatta
temente il filtro. La separazione delle aree di spettro trasmesse e
tra aree dello spettro trasmesse e riflesse. I filtri in vetro ricoperto
riflesse non è così precisa come con uno strato interferenziale
nei filtri interferenziali e deter- possono produrre colori saturi. Si
mina un grado di trasmissione a evita l‘accumulo di calore perché
fianchi meno ripidi. I filtri in vetro si verifica una riflessione e non un
colorato producono quindi più assorbimento. Lo spettro di rifles-
Filtri di assorbimento che altro colori insaturi. La durata sione dipende dall‘angolo d‘osser-
utile è lunga. vazione. La stabilità è inferiore a
quella dei filtri di assorbimento a
causa dell‘evaporazione.

Filtri riflettenti

Filtri colorati I filtri colorati trasmettono solo


Caratteristiche 100 T (%) 100 T (%) una parte dello spettro colorato
80 80 Standard light type A visibile, mentre le altre compo-
60 Standard light type A 60
T = 6% nenti vengono filtrate. I filtri
T = 38% colorati in film di plastica non
40 40
resistono al calore. I filtri in vetro
20 20 invece non sono delicati dal
0 0 punto di vista termico e in parte
300 400 500 600 700 800 nm 300 400 500 600 700 800 nm resistono anche ai cambiamenti
di temperatura. I filtri di assor-
bimento in vetro colorato realiz-
Magenta Night Blue zano una saturazione inferiore
ai filtri interferenziali. Nei filtri
cromatici interferenziali la carat-
teristica cromatica non è imme-
100 T (%) 100 T (%) diatamente visibile, in quanto
80 80 appaiono non colorati.
60 60 Standard light type A
T = 8%
40 Standard light type A 40
T = 65%
20 20

0 0
300 400 500 600 700 800 nm 300 400 500 600 700 800 nm

Amber Sky Blue

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Filtro

Filtri colorati Anche nell‘illuminazione architet-


Applicazione tonica i colori dello spettro della
luce diurna sono percepiti come
naturali: Magenta (situazione
luminosa al tramonto), Amber
(atmosfera luminosa al sorgere
del sole), Night Blue (cielo not-
turno sereno) e Sky Blue (cielo
durante in giorno). Nell‘illumina­
zione scenica trovano impiego
tutti i colori, per creare accenti e
contrasti. Nella pratica si consi-
glia, per l‘illuminazione di super-
fici colorate, di eseguire prove
d‘illuminazione.

Filtro correttivo I filtri correttori nella versione


Caratteristiche 100 T (%) 100 T (%) di filtri di conversione innalza-
80 80 no o abbassano la temperatura
60 60 Standard light
colore della sorgente luminosa a
Standard light type A causa della curva spettrale della
40 type A
T = 65%
40 T = 47%
trasmissione. I filtri Skintone cor-
20 20 reggono lo spettro della luce della
0 0 lampada solo nella zona di spettro
300 400 500 600 700 800 nm 300 400 500 600 700 800 nm del verde e del giallo, realizzando
così un effetto molto naturale e
piacevole sulle tinte della pelle.
Skintone Daylight I filtri di conversione Daylight
trasformano la temperatura del
bianco caldo nell‘area del colore
bianco neutro, cioè da 3000K a
4000K.

Filtro correttivo I filtri Skintone sono filtri colo-


Applicazione rati che provvedono a una resa
migliore dei colori caldi naturali,
in particolare quelli della pelle.
L‘impiego dei filtri Skintone è
molto conveniente nelle aree
di comunicazione, per esempio
ristoranti o caffè.

Si impiegano i filtri di conver­


sione per adattare il [colore della
luce=1961] bianco caldo delle
lampade alogene a un‘illumina-
zione a luce diurna. Inoltre c‘è
anche la possibilità, con l‘impiego
dei filtri di conversione, di creare
zone con atmosfera luminosa
bianco neutro in zone illuminate
in bianco caldo.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 368


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Filtro
Filtro protettivo

Caratteristiche I filtri UV servono a bloccare inte-


100 T (%) ramente i raggi UV mantenendo
80 al tempo stesso una trasparenza
60 Standard light
ottimale alla luce visibile. La sepa-
type A razione tra riflessione o trasmis-
T = 92%
40
sione è sui 400nm. Più è ripido il
20 fianco della curva di trasmissione,
0 tanto minore è l‘influsso del filtro
300 400 500 600 700 800 nm sull‘alterazione dei colori nello
spettro visibile. I filtri UV sono
trasparenti, la trasmissione è
Filtri UV orientata.

I filtri per infrarosso assorbono o e filtro evita l‘accumulo del calore


100 T (%) riflettono la radiazione termica all‘interno dell‘apparecchio.
80 superiore a 800nm mantenendo
60 Standard light
al tempo stesso una trasparenza
type A ottimale allo spettro visibile. Il
T = 93%
40
carico termico sugli oggetti è
20 ridotto al minimo. I filtri IR sono
0 trasparenti, la trasmissione è
300 400 500 600 700 800 nm orientata. Con i filtri interferen-
ziali si evita l‘accumulo di calore
perché si verifica una riflessione
Filtri IR e non un assorbimento. Una
distanza adeguata tra lampada

Applicazione Il filtraggio quasi completo della I filtri UV sono idonei ai seguenti


radiazione ultravioletta ritarda impieghi:
sensibilmente il processo foto­ - musei d‘arte
chimico di degrado di tessuti, - gallerie d‘arte
colori ad acqua, documenti sto- - musei di scienze naturali
rici, opere d‘arte e altri oggetti - librerie antiquarie
esposti sensibili alla luce. Questo
riguarda soprattutto lo sbiadi-
mento dei colori e l‘ingiallimento.
Poiché la frazione UV nelle lam-
pade a scarica ad alta pressione
Filtri UV è ridotta dai vetri di protezione
prescritti, nella pratica la massima
influenza degli ultravioletti si
verifica nelle lampade alogene
a incandescenza senza ampolla
esterna.

L‘impiego di filtri IR riduce netta- I filtri IR sono idonei ai seguenti


mente il carico termico e quindi impieghi:
il riscaldamento di un oggetto o - musei d‘arte
della sua superficie. I materiali - gallerie d‘arte
sensibili al calore e all‘umidità - musei di scienze naturali
possono essere così protetti - librerie antiquarie
dall‘essiccazione o dalla defor­ - negozi di prodotti alimentari
mazione. Un‘elevata percentuale
di raggi infrarossi è emanata
soprattutto dalle sorgenti lumi-
nose di scarsa efficienza, quali i
radiatori di temperatura.

Filtri IR

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Modulo a prisma

Caratteristiche Anche la rifrazione nei prismi può si calcola l‘angolo di incidenza


essere impiegata come principio dei prismi e li si racchiude in un
ottico per direzionare la luce. In modulo orientato nel senso della
tal caso si utilizza il fatto che la lunghezza che costituisce la chiu-
deviazione di un raggio di luce sura esterna dell‘apparecchio.
nell‘attraversamento di un prisma
dipende dall‘angolo di uscita del
prisma, e quindi l‘angolo di devia­-
zione della luce può essere defi-
nito con la scelta di un prisma
adeguato.
Se la luce ricade al di sopra di un
dato angolo limite sul lato del
prisma non si ha una rifrazione
-90° -90° ma una riflessione totale. Anche
questo principio viene spesso
utilizzato nei sistemi a prisma
per deviare la luce con angoli che
-60° -60° superano il massimo angolo di
rifrazione e diaframmare così la
luce.
-30° 0° -30°
I sistemi a prisma sono utilizzati
soprattutto con apparecchi per
lampade fluorescenti per control-
lare l‘angolo di dispersione e per
Distribuzione della luce tipica di ottenere un effetto antiabbaglia-
una lampada fluorescente con mento soddisfacente. A tal fine
modulo a prisma

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 370


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Accessori illuminotecnici

Molte lampade possono essere


dotate di dispositivi addizionali
per il cambiamento di alcune
caratteristiche illuminotecniche.
Se si mira alla limitazione dell‘ab-
bagliamento è possibile ricorrere
ad alette o schermi a nido d‘ape.
Schermi Schermi a nido d‘ape Schermi a croce

Sagomatori Gobo

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 371


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Accessori illuminotecnici

Schermi Per ridurre l‘abbagliamento si I dispositivi antiabbagliamento


può limitare il cono luminoso in sono in genere montati esterna-
modo flessibile e separatamente mente sulla testata dell‘apparec-
sui quattro lati con le alette anti­ chio. La limitazione dell‘abbaglia-
abbagliamento. mento migliora con l‘aumentare
Anche un dispositivo antiabbaglia­ delle dimensioni dei dispositivi.
mento a forma di cilindro riduce La vernice nera assorbe la luce e
anche la possibilità di guardare riduce i contrasti di luminanza.
nell‘apparecchio e quindi l‘abba­
gliamento, ma si tratta di una
soluzione meno flessibile rispetto
alle alette.

Schermi a nido d‘ape Lo schermo a nido d‘ape serve


a limitare il cono luminoso per
ridurre l‘abbagliamento. Si impie-
gano gli schermi a nido d‘ape
quando si hanno particolari esi-
genze di comfort visivo nelle aree
espositive. Viste le sue dimensio-
ni, lo schermo a nido d‘ape può
essere integrato negli apparecchi.
La vernice nera assorbe la luce e
riduce i contrasti di luminanza.

Schermi a croce Lo schermo a croce serve a ridurre


l‘abbagliamento. Si impiegano gli
schermi a croce quando si hanno
particolari esigenze di comfort
visivo nelle aree espositive. La ver­
nice nera assorbe la luce e riduce
i contrasti di luminanza.

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Accessori illuminotecnici

Sagomatori

Con un sagomatore è possibile


ottenere diversi contorni del cono
luminoso. Con i sistemi di ripro-
duzione ottica composti da riflet-
tore e lente è possibile ottenere
dei coni luminosi dai contorni
nitidi; con una proiezione non
focalizzata si possono però creare
anche delle dissolvenze graduali.
Con gli elementi sagomatori inse-
Applicazione: ribili si possono ad esempio creare
Museo Deu, El Vendrell dei rettangoli di luce sulle pareti
Museo Ruiz de Luna Talavera, per accentuare gli oggetti con dei
Toledo contorni nitidi.
Esposizione di Goya, Madrid

Gobo

Il termine gobo sta per una


mascherina o per una sagoma
che viene riprodotta con l‘ausi-
lio di un proiettore. Con i gobo
è possibile proiettare scritte o
immagini.
Con i sistemi di riproduzione
costi­tuiti da riflettore e lente si
possono ottenere delle immagini
nitide, oppure con una proiezione
Applicazione: non nitida è possibile creare delle
Teattri Ravintola, dissolvenze graduali.
Finlandia
Padiglione Aragon,
Siviglia
ERCO, Lüdenscheid

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E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi
Miscelazione cromatica

Con l‘inclusione della luce colo-


rata si aprono interessanti pos-
sibilità di influire sull‘atmosfera
degli ambienti. Con il comando
elettronico si può ottenere un
gran numero di colori e un cam-
bio cromatico senza soluzione di
Varychrome continuità negli apparecchi.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 374


E Guida
Illuminotecnica | Tecnologia degli apparecchi | Miscelazione cromatica
Varychrome

Introduzione L‘aggiunta al nome del termine


‚varychrome‘ indica per la ERCO
gli apparecchi che possono modi-
ficare dinamicamente l‘effetto
cromatico. Questi apparecchi pro-
ducono effetti cromatici variabili,
sostanzialmente a comando elet-
tronico, mediante miscelazione
additiva dei colori fondamentali
rosso, verde e blu (tecnica RGB).
Permettono di regolare diversi
effetti cromatici senza soluzione
di continuità.
I vantaggi della miscelazione cro­-
matica mediante lampade colora-
te stanno nell‘assenza di compli-
cati elementi meccanici e di filtri
colorati con bassa capacità di
trasmissione.
Il concetto ‚varychrome‘ indica
la miscelazione dei colori. Deriva
dall‘aggettivo latino ‚varius‘, che
significa diverso, e dal sostantivo
greco ‚chroma‘, colore.

Tecnica I colori delle lampade fluorescenti


in linea di principio possono esse­-
re scelti liberamente. Con lampa-
de fluorescenti colorate in rosso,
verde e blu è possibile ottenere
innumerevoli miscele di colori.
La saturazione e il punto di colo-
re delle lampade determinano
dimensioni e forma del triangolo
cromatico che ne risulta. Con
lampade in bianco caldo, bianco
Lampade fluorescenti neutro e bianco della tonalità del-
la luce diurna è possibile produrre
diversi effetti cromatici bianchi.
Le lampade fluorescenti produ-
cono prevalentemente una luce
diffusa con poca brillanza.

Gli apparecchi con LED dispongo-


no di un‘alta saturazione croma-
tica e quindi creano un triangolo
cromatico grande. Le caratteristi-
che dei LED sono il basso flusso
luminoso, le piccole dimensioni e
la lunga durata.

LED

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E Guida
Simulazione e calcolo

La simulazione ed il calcolo della


luce sono diventati parte costi-
tuente della progettazione illu-
minotecnica e consentono degli
sviluppo creativi di soluzioni
luminose al computer. L‘impiego
va dalla valutazione di concezioni
Introduzione alla Simulazione della Calcoli sperimentali fino alle presentazio-
simulazione luce ni fotorealistiche. Le procedure di
calcolo consentono analisi quanti-
tative per il controllo degli illumi-
namenti necessari. La conoscenza
dei fondamenti tecnici facilita
un impiego efficiente di questi
strumenti.

Dati di progettazione Esempi di progetta-


zione

Edizione: 05.12.2006 | Versione attuale su www.erco.com 376


E Guida
Simulazione e calcolo
Introduzione alla simulazione

Gli architetti ed i progettisti


illuminotecnici utilizzano diver-
si metodi per rappresentare le
idee ed i dettagli tecnici e per
comunicare con gli altri soggetti
che partecipano al progetto. Già
nella fase dello sviluppo si pos-
Valutazione e Simulazione ed Simulazione quanti- sono confrontare le concezioni
­presentazione ­elaborazione grafica tativa e qualitativa in modo esaustivo e si possono
prendere le decisioni necessarie
per la fase di realizzazione. A
partire dagli anni '80 la tecno-
logia digitale della simulazione
ha superato gli affermati metodi
degli schizzi, della produzione di
modelli, campioni e disegni.

Simulazione e realtà Interazione Processo di


­progettazione

Edizione: 05.12.2006 | Versione attuale su www.erco.com 377


E Guida
Simulazione e calcolo
Introduzione alla simulazione

Valutazione e presentazione Come nella modellistica si distin-


gue tra il modello di lavoro ed il
modello di presentazione, anche
nel settore della simulazione si ha
una distinzione simile. Il modello
di lavoro facilita il processo di
sviluppo con diverse varianti
abbozzate. Al contrario il modello
di presentazione è molto attento
al dettaglio. Gli schizzi, i disegni
digitali o le foto ritoccate costi-
tuiscono per la progettazione
luminosa delle veloci tecniche di
visualizzazione. Per gli ulteriori
studi sono poi possibili una prima
simulazione grezza senza la preci-
sa definizione dei materiali e degli
apparecchi. Nella fase successiva
si può poi realizzare una simula-
zione con superfici ed apparecchi
realistici, con dati fotometrici
precisi per la progettazione in
dettaglio e per la presentazione.

Simulazione ed elaborazione In genere la simulazione viene


grafica associata con modelli in 3D e con
una precisa illustrazione dell‘ef-
fetto luminoso. Per le visualizza-
zioni schematiche si impiega inve-
ce spesso l‘elaborazione digitale
delle immagini in rappresentazioni
in due o tre dimensioni. Queste
hanno il vantaggio dell‘astrazione
e della veloce realizzazione. Se
l‘ambiente da illuminare è molto
complesso questo metodo ha però
dei limiti perché non fornisce qua-
si alcuna informazione sugli stan-
dard e sulle geometrie complesse,
necessari per una progettazione
dettagliata.

Simulazione quantitativa e La simulazione nella progetta-


qualitativa zione illuminotecnica compren-
de due campi. La simulazione
quantitativa mira ad ottenere
dei valori numerici fisicamente
corretti per controllare il rispetto
delle luminanze e degli illumina-
menti previsti nelle normative.
La simulazione qualitativa invece
porta in primo piano l‘atmosfera
dell‘ambiente. Il progettista illu-
minotecnico può così comunicare
la sua idea estetica del progetto
di illuminazione.

Edizione: 05.12.2006 | Versione attuale su www.erco.com 378


E Guida
Simulazione e calcolo
Introduzione alla simulazione

Simulazione e realtà Spesso la qualità delle simulazioni


viene misurata sulla sua attinenza
alla realtà e ci si pone la domanda
se il rendering sia fisicamente cor­-
retto o se la rappresentazione sia
fotorealistica. Il criterio dei dati
fisicamente corretti si rifà ai valori
numerici della simulazione quan-
titativa. La rappresentazione su di
un monitor o una stampa a colori
su carta non potranno mai ren-
dere la stessa impressione di un
ambiente reale. Come un fotogra-
fo regola l‘esposizione con l‘aper-
tura e la chiusura del diaframma,
anche nella produzione di un ren-
dering si dovrà prendere la stessa
decisione per la rappresentazione.
A ciò si unisce il contrasto del
media utilizzato. Nè una stampa
a colori nè una rappresentazione
sullo schermo o un‘immagine
proiettata di un Beamer può ren-
dere correttamente i reali contra-
sti di luminanza.
L‘impressione fotorealistica di
una simulazione di qualità deriva
piuttosto dalla rappresentazione
precisa degli effetti di luce, come
ad esempio l‘alternarsi di luci ed
ombre o la riflessione della luce
sulle superfici.

Interazione Per vedere le modifiche diretta-


mente nella fase di elaborazione
l‘utente impiega volentieri una
simulazione interattiva. All‘attua-
le stato della tecnica i program­-
mi possono offrire solo una dato
livello di interazione. Ciò dipende
molto dalle capacità dell‘hard­
ware. In genere i programmi
rappresentano interattivamente
le modifiche alle geometrie, la
variazione del punto di vista,
delle texture e le semplici modi-
fiche alle sorgenti luminose e
alle ­carat­teristiche dei materiali.
Attualmente non si possono ese­
guire interattivamente le modi-
fiche delle specchiature, delle
ombre complesse e della luce
indiretta.

Edizione: 05.12.2006 | Versione attuale su www.erco.com 379


E Guida
Simulazione e calcolo
Introduzione alla simulazione

Processo di progettazione Per una simulazione efficiente


della luce nel processo di proget-
tazione è decisivo un adeguato
livello di definizione dei dettagli
ed una collaborazione con uno
specialista. Stabilendo l‘entità dei
dettagli si determinano i tempi
ed i costi del progetto. Per la rea-
lizzazione della simulazione della
luce lo studio di progettazione
può scegliere tra la realizzazione
interna o la delega ad uno specia-
lista esterno. La soluzione interna
consente di realizzare il rendering
parallelamente al processo di pro-
gettazione. Nelle simulazioni più
complesse lo scambio di informa-
zioni con lo specialista esterno
diventa inoltre piuttosto labo-
rioso. D‘altra parte lo specialista
esterno ha maggiore esperienza,
può produrre più velocemente dei
risultati e ridurre quindi i costi
per lo studio di progettazione.
La simulazione della luce in sé
può essere suddivisa in quattro
fasi: la modellazione delle geome­
trie, la definizione dei materiali,
l‘illuminazione del modello ed il
processo di rendering.

Edizione: 05.12.2006 | Versione attuale su www.erco.com 380


E Guida
Simulazione e calcolo
Simulazione della luce

La simulazione della luce si è


affermata come un metodo utile
per visualizzare e controllare l‘il-
luminazione. Richiede dapprima
l‘esecuzione di alcune fasi del
progetto che precedono il proces­
so di rendering: L‘idea di base e
Modello Superfici Luce gli schizzi, il modello CAD in 3D
­tridimensionale e la specificazione delle sorgenti
luminose e delle caratteristiche
delle superfici. Per una simulazio-
ne luminosa professionale l‘uten-
te impiega dei programmi spe­
ciali, come 3ds viz/max o DIALux.
La maggior parte dei ­programmi
CAD non sono invece in grado di
simulare la luce in modo fisica-
mente corretto.

Rendering Valutazione Hardware

Software Sviluppi

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 381


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Modello tridimensionale

Alla base di una simulazione si


hanno i dati tridimensionali di
un ambiente, dai quali viene cal-
colata una sua immagine. I dati
in 3D possono provenire da nor-
mali programmi CAD o da altre
applicazioni speciali. Se lo studio
Esportare ed Topologia Geometria di progettazione lavora già con
­importare dei dati in 3D, questi potranno
essere importati nel software per
la simulazione della luce. Quanto
più dettagliato è il modello in 3D,
tanto maggiore sarà la qualità
della simulazione della luce, ma
tanto maggiore sarà anche il
­tempo necessario per calcolarla.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 382


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Modello tridimensionale

Esportare ed importare Se si ha un modello in 3D rea­


lizzato con un altro programma,
diverso da quello della simulazio-
ne della luce, sarà possibile tra-
sferire i suoi dati con le funzioni
di import ed export. Siccome i
modelli in 3D contengono dei
dati complessi, l‘utente deve
tener con­to degli errori ed ese-
guire ­delle correzioni manuali.
Si consiglia quindi di eseguire le
operazioni di export con i forma­-
ti più comuni. Dei formati tridi-
mensionali CAD molto utilizzati
sono ad esempio i formati DWG,
DXF e 3DS.

Topologia I programmi CAD funzionano


sempre di più con funzioni in
grado di generare le componenti
delle costruzioni, ad esempio le
colonne o i soffitti. Spesso non
è chiaro se compongano gli ele-
menti come delle superfici o come
dei volumi. Nei programmi di
simulazione l‘utente si confronta
con gli elementi tridimensionali
fondamentali senza avere delle
indicazioni sulla loro costruzione:
punto, linea, superficie e perpen-
dicolare: il punto con le coordina-
te X, Y e Z, la linea tra due punti
e la superficie derivante da tre
punti. La normale è perpendicola-
re alla superficie e ne indica il lato
anteriore. Dopo l‘esportazione da
un programma CAD che genera
le componenti delle costruzioni
l‘utente deve considerare una
struttura diversa per la modifica
delle geometrie in un programma
di simulazione.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 383


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Modello tridimensionale

Geometria Siccome i modelli CAD rispondo-


no ad altre esigenze rispetto ai
modelli per la simulazione della
luce, spesso nelle simulazioni si
hanno dei problemi dovuti alle
geometrie dei modelli. Se in un
programma CAD la costruzione di
tutti le funi metalliche della rin­-
ghiera di una scala come cilindri
ad alta risoluzione non costituisce
un problema, il calcolo delle super­
fici dei cilindri nel Rendering si
rivela molto complicato. L‘utente
dovrà tenerne conto già nella
costruzione del modello in 3D e
nelle impostazioni per l‘esporta-
zione. Le simulazioni richiedono
comunque una gran­de quantità
di calcoli, ma con l‘ottimizzazione
delle geometrie si può ridurre
sensibilmente la complessità per
la simulazione dell‘illuminazione.
Ponendo le geometrie piccole ma
ricche di dettagli su di un Layer
disattivato si possono ridurre i
tempi di calcolo. Si consiglia inol-
tre una struttura di Layer basati
sui materiali per dei veloci calcoli
intermedi.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 384


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Superfici

L‘osservatore riconosce i materiali


dalla definizione delle caratteristi­
che della sua superficie. Nei pro-
grammi di simulazione si possono
eseguire delle impostazioni sem-
plici o complesse, a seconda del
livello qualitativo desiderato.
Shading Texture

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 385


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Superfici

Shading Il termine inglese «Shading» signi­


fica ombreggiatura. Con uno sha-
der l‘utente definisce le qualità
illuminotecniche delle superfici
assegnando loro colore, grado di
riflessione e trasparenza. Questi
parametri determinano l‘impres-
sione che la luce crea sull‘oggetto
e le influenze sull‘ambiente circo-
stante. L‘effetto luminoso deter-
minato dalle caratteristiche dei
materiali dipende sempre dal tipo
e dalla posizione delle sorgenti
luminose e diventa visibile solo
come risultante della combinazio­
ne dei fattori di ombreggiatura e
di illuminazione. Così i punti luci-
di sulle superfici riflettenti varia-
no a seconda della luce e delle
sorgenti luminose.

Texture Per non rappresentare un oggetto


con un unica tonalità cromatica
si devono assegnare delle texture
alle superfici. In questa tecnica
definita «Mapping» si possono
utilizzare come elementi dei cam-
pioni grafici astratti o delle foto.
I programmi di simulazione sono
dotati di un‘ampia biblioteca di
campioni di materiali, come ad
esempio legno o calcestruzzo a
vista. Con delle speciali procedure
di Mapping (Bump Mapping) si
possono modificare le microstrut-
ture per dare un‘impressione di
superfici tridimensionali.
Le foto creano un effetto molto
realistico, che può essere asse-
gnato alle superfici come texture.
Per ottenere una buona qualità la
foto deve avere un‘elevata defini-
zione, deve essere scattata il più
frontalmente possibile, non deve
avere dei riflessi luminosi o degli
specchi e non deve rappresentare
un‘immagine distorta da lenti.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 386


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Luce

Quando il progettista vuole dare


una sensazione immediata dell‘at­
mosfera di un ambiente la luce
costituisce uno dei più importanti
fattori della visualizzazione. Essa
è una componente essenziale
della percezione dell‘ambiente e
Luce diretta Luce indiretta Sorgenti luminose determina l‘interpretazione che
le persone danno agli spazi e agli
oggetti. La simulazione della luce
nei modelli tridimensionali con
procedure di rendering richiede
molto tempo. L‘utente può fare
ricorso alle sorgenti luminose
standardizzate o lavorare con
serie di dati digitali per la raffi­
gurazione di apparecchi reali.

Luce diurna

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 387


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Luce

Luce diretta Con la luce diretta il raggio di


luce va direttamente dalla sor-
gente luminosa alla superficie
illuminata. Se non ci sono osta­
coli al raggio di luce, il punto
sulla superficie viene considerato
illuminato. Il calcolo della luce
diretta richiede una quantità di
calcoli limitata ed era già possi-
bile all‘inizio degli sviluppi della
grafica computerizzata. Presenta
però delle forti limitazioni, in
quanto non tiene conto della luce
indiretta: una stanza illuminata
con un washer per soffitti sareb-
be quindi completamente buia,
tranne che per l‘area del soffitto
investita dalla luce diretta.

Luce indiretta La luce indiretta deriva dalla rifles­


sione della luce su di una super-
ficie. Il grado di riflessione della
superficie ed il grado di dispersio-
ne, in genere idealizzato, deter-
minano la luce riflessa indiretta.
Per dare un‘impressione realistica
di un ambiente si devono calco-
lare quante più interriflessioni
possibili, in modo da ottenere una
distribuzione naturale della luce
nell‘ambiente stesso. Solo negli
anni '90 i progressi tecnologici
a livello di hardware hanno reso
possibili questi calcoli complessi.
Il calcolo della luce indiretta viene
detto anche «Global Illumination».

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 388


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Luce

Sorgenti luminose Nei programmi di simulazione


Distribuzione della luce si hanno delle sorgenti luminose
generiche: luce accentuata, pun-
tuale, diffusa o solare. La rappre-
sentazione di apparecchi speciali
richiede però un'interfaccia che
consenta di importare i dati sulle
caratteristiche di distribuzione del­
la luce degli apparecchi. Queste
serie di dati sono messe a disposi-
zione dalla maggior parte dei pro-
duttori di apparecchi e descrivono
le specifiche caratteristiche di
distribuzione di ciascun apparec-
chio. Il formato IES è il formato
internazionale generalmente uti­-
lizzato. Senza tali file non si pos-
sono calcolare correttamente gli
apparecchi, ad esempio quelli con
una distribuzione asimmetrica
della luce, come i wallwasher o i
washer per soffitti. L‘impiego di
accessori come le lenti per scul-
ture influisce sulla distribuzione
della luce e richiede quindi un
file a sé stante.

Sorgenti luminose Se l‘utente non desidera limitarsi


Modello tridimensionale ad una simulazione quantitativa
della luce ma vuole anche rap-
presentare l‘effetto degli appa-
recchi nell‘ambiente, ha bisogno
dei modelli tridimensionali degli
apparecchi. Alcuni produttori di
apparecchi mettono a disposi-
zione a tal fine degli apparecchi
cosiddetti virtuali, che racchiudo-
no la geometria tridimensionale
dell‘apparecchio, le caratteristiche
delle sue superfici, gli assi di rota­
zione funzionali e la distribuzione
luminosa. Con la cinematica inver­
sa si possono allestire i faretti in
modo veloce e realistico: l‘utente
orienta la distribuzione della
luce nell‘ambiente e gli elementi
mobili degli apparecchi vengono
inseriti di conseguenza.

Luce diurna La luce diurna con luce solare


direttamente incidente o con la
luce diffusa del cielo coperto con­-
ferisce alle simulazioni un‘imma-
gine molto realistica. Pur essendo
la luce diurna semplice da calco­
lare per le presentazioni e gli stu­-
di sulle ombreggiature, l‘analisi
quantitativa è molto complessa.
Per ottenere dei risultati precisi
sull‘abbagliamento nelle postazio­
ni di lavoro e per la trasmissione
del calore a seconda delle diverse
vetrate e schermature solari sono
necessari dei software speciali e
degli strumenti di analisi specifici.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Rendering

Con il cosiddetto Render-Engine


si possono generare delle imma-
gini fotorealistiche da un modello
tridimensionale. Ogni programma
di simulazione è dotato di specia­-
li processi di rendering, ciascuno
con i suoi vantaggi e svantaggi.
Radiosity Photon mapping Raytracing L‘esperienza insegna che, visti i
progressi nelle prestazioni degli
hardware, ogni 3-4 anni vengono
sviluppati dei nuovi tipi di calco-
lo. Anche se l‘ottimizzazione dei
programmi di simulazione pro-
cede intensivamente, la qualità
del rendering dipende anche e in
modo consistente dalle capacità
dell‘utente.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Rendering

Radiosity la distribuzione luminosa.


Nel calcolo dell‘illuminazione con Radiosity è stato uno dei primi
processi Radiosity i raggi luminosi processi di calcolo della luce e si
partono dalle sorgenti luminosi è diffuso molto per la sua capa-
e vengono riflessi quando incon- cità di calcolare l‘illuminazione
trano una superficie. Questo indiretta diffusa. Se nell‘animazio­
processo continua in un dato ne di un modello architettonico
numero di ite­razioni e tiene conto si modifica solo il punto di vista
anche della luce riflessa di altre ma non l‘illuminazione, basta un
superfici. unico calcolo per avere a disposi-
Un vantaggio significativo di zione le diverse prospettive.
Radiosity consiste nella memoriz­
zazione delle caratteristiche della
luce in una rete basata sulla geo-
metria del modello. Si può così
successivamente variare il punto
di vista senza dover eseguire di
nuovo i calcoli.
Come svantaggio con Radiosity
si ha l‘effetto di allungamento dei
tempi di calcolo dovuto ai detta-­
­gli, alle sfere o alle scene comples­
se che richiedono una quantità
molto elevata di poligoni. Sele-
zionando una rete relativamente
grezza di valori luminosi per velo-
cizzare il calcolo si possono avere
invece degli errori nel calcolo del­

Photon mapping Quanti più fotoni presenta il mo­-


Il Photon Mapping funziona in dello, tanto più accurate saranno
modo simile al processo di Ray­ le transizioni nel Rendering e
tracing. Mentre il Raytracing tanto maggiore sarà la quantità
funziona con raggi che partono di calcoli da eseguire. Dopo una
dall‘occhio, il Photon Mapping determinata quantità di riflessio­
impiega i raggi che partono dalla ni la cartina dei fotoni ha la pre-
sorgente luminosa. Il Photon cisione desiderata. In un ulteriore
Mapping funziona con particelle processo si possono fondere i
virtuali, cosiddetti «fotoni», dai punti con un‘ulteriore procedura
quali la luce irradia nello spazio. di calcolo detta Gathering.
Se incontrano una superficie ven­- Il Photon Mapping serve come
gono riflessi ed i valori luminosi base per successive procedure
vengono memorizzati. Una car- di calcolo. Per rappresentare al
tina a sé stante (Photon Map) meglio i dettagli lo si impiega in
memorizza le impostazioni dei combinazione con il Raytracing.
fotoni. Non è quindi legata alle Un metodo basato esclusivamen­
geometrie e può essere impiega­ te sul Raytracing può essere più
ta per le simulazioni con calcoli dispendioso nei modelli con sor-
distribuiti sulla rete. La posizione genti luminose molto piccole e
del punto di vista può essere modi­ molto forti.
ficata senza eseguire nuovamente
i calcoli – sebbene questa proce-
dura non sia possibile interattiva­
mente.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Rendering

Raytracing piano scelto per l‘immagine, una


Il calcolo della luce con Ray­trac- modifica del punto di vista e della
­ing, detto anche Monte Carlo Ray­ direzione dello sguardo richiede
tracing, a differenza di Radiosity un nuovo calcolo. Le scene con
e Photon Mapping, non parte dai molti contrasti sono critiche, in
raggi luminosi emessi dalle sor- quanto le radiazioni incidenti
genti luminose. I raggi partono partono dal punto di vista e delle
invece dal punto di vista ed arri- sorgenti di luce, come ad esem-
vano al modello ed alle sorgenti pio delle piccole finestre in una
luminose. Quando i raggi che grande parete, potrebbero essere
partono dal punto di vista incon- tralasciate nel calcolo.
trano una superficie, si controlla
se vi sono altri raggi che la illu-
minano, se riflette la luce o se è
in ombra. Il risultato per ciascun
punto viene rappresentato come
un pixel dell‘immagine. Maggiori
sono la risoluzione selezionata
per l‘immagine e il numero delle
superfici riflettenti, maggiore il
numero di raggi e quindi la com-
plessità del calcolo della simula-
zione.
Il vantaggio del Raytracing con­
siste nella rappresentazione preci­-
sa dei dettagli e delle ombre. Sic-
come questo modo dipende dal

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Valutazione

Così come si può valutare la qua-


lità delle foto in base a dei criteri
tecnici, così i progettisti possono
controllare che i rendering non
abbiano errori. Se la prima im­-
pressione spesso è decisiva per
il giudizio estetico e la naturalez-
Rappresentazione in Artefatti za degli effetti luminosi nell‘am-
immagini biente, per una valutazione tec­
nica ci sono invece diversi criteri
da applicare. Al desiderio di un‘im­
magine il più possibile precisa si
contrappone il dispendio per una
modellazione dettagliata ed i tem­
pi di calcolo più lunghi. Per ogni
simulazione si deve trovare un
compromesso di buonsenso tra
la precisione e la velocità.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Valutazione

Rappresentazione in immagini Nella valutazione della rappresen­


tazione sono di primaria importan­
za gli aspetti estetici. Scegliendo
tra prospettiva isometrica, centra-
le o a due punti si sceglie tra un
taglio geometrico ed uno realisti-
co. Anche la luminosità comples-
siva, il contrasto e la saturazione
dei colori consentono una rappre-
sentazione realistica. Un‘accurata
definizione delle superfici crea un
effetto quasi fotografico.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 394


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Valutazione

Artefatti Una buona impostazione nel


calcolo delle immagini può essere
controllata valutando la realiz-
zazione dei dettagli. Se le linee
curve mostrano degli effetti alia-
sing, come spigoli e linee troppo
grezze, ciò è indice di un’ecces­
siva riduzione delle capacità di
calcolo.
Spesso si possono ridurre sensi-
bilmente i tempi di calcolo pren-
dendo solo dei punti campione
e livellandoli tra loro. Questa
soluzione non viene notata sulle
superfici piane, ma sulle forme
piccole e complesse viene perce-
pita come un errore. La rilevanza
di questa operazione è maggiore
per i dettagli con contrasti di
luminanza. Lo stesso problema
lo si ha con gli andamenti della
luminanza sugli spigoli degli ele-
menti o le ombre troppo leggere
di una scultura quando le ombre
di un ambiente vengono interpo-
late eccessivamente.
Una griglia troppo grezza, così
come un calcolo non ottimale
delle componenti, conducono a
distribuzioni della luce errate, per
le quali ad esempio la luce viene
irradiata attraverso la parete o il
Ambiente con pochi punti Ambiente con punti campione soffitto.
­campione sufficienti

Ombre con forte interpolazione Dettaglio delle ombre con forte


interpolazione

Ombre con buona interpolazione Superfici con pochi punti


­campione

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Hardware

La maggiore velocità di calcolo di


un hardware veloce è più chiara
nella simulazione dell‘illuminazio-
ne che non in altre applicazioni,
quali la comunicazione o l‘elabo-
razione di testi. Per un processo
di simulazione efficiente sono
Processore Memoria di lavoro Scheda grafica decisive le qualità del processore,
della memoria e della scheda
grafica.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Hardware

Processore Il processore (CPU, Central Pro-


cessing Unit) è responsabile delle
capacità di calcolo. Se la velocità
di un processore è doppia rispetto
a quella di un altro, il tempo di
calcolo per un rendering si dimez-
za. Oggi si consigliano i proces­-
sori duali. Alcuni centri di calcolo
sono dotati di più di una CPU. Per
i compiti più complessi l‘utente
può collegare diversi computer
in rete per distribuire i compiti
di calcolo.

Memoria di lavoro La memoria (RAM, Random


Access Memory) non è diretta-
mente collegabile alla velocità
di calcolo. In prima linea decide
le dimensioni della scena da ela-
borare, prima che i dati vengano
fissati sul disco rigido. Questo
processo di scrittura è lento e
blocca il processo di rendering.
Siccome questa dipendenza non
è lineare, la capacità diminuisce
in modo sensibile al di sotto di
un dato valore limite. Se il calcolo
deve ricorrere spesso al supporto
del disco rigido, si rende necessa-
ria un‘espansione della memoria
di lavoro.

Scheda grafica La scheda grafica determina il


grado delle interattività possibili
con i modelli 3D, in particolare
per gli oggetti testurizzati. La
scheda grafica non ha molto a
che fare con l‘effettiva velocità
di calcolo. Alcuni sviluppi lascia-
no però intendere che la scheda
grafica verrà utilizzata in futuro
anche per le simulazioni.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Software

Per la simulazione dell‘illumina­zio­


ne si dispone di un‘ampia ­scelta di
programmi. La varietà di software
va da una veloce analisi quantita­
tiva ad una visualizzazione di qua­-
lità. L‘utente può riconoscere nel
manuale se si tratti di una simu-
DIALux Autodesk Radiance lazione dell‘illu­minazione fisica-
mente corretta verificando se il
programma supporti Global Illu-
mination o Radiosity ed i formati
IES o Eulumdat. In tal caso l‘uten-
te può comporre i dati fotometrici
con i rispettivi dati DXF 3D.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Software

DIALux DIALux è un programma di proget­


tazione illuminotecnica gratuito
per il calcolo e la visualizzazione.
Il programma è stato realizzato
dal Deutschen Institut für Ange-
wandte Lichttechnik (Istituto
Tedesco per le Applicazioni Illu-
minotecniche, DIAL). Il software
DIALux consente un‘analisi quan-
titativa di un progetto in modo
semplice e veloce ed è dotato di
una semplice funzione di visua-
lizzazione tridimensionale. Il
formato di dati ULD per gli appa-
recchi comprende le geometrie
tridimensionali degli apparecchi,
la distribuzione della luce ed una
descrizione degli articoli. I moduli
PlugIn dei produttori di apparec-
chi comprendono degli ulteriori
dati di progettazione quali i fatto­
ri di manutenzione e i valori UGR.
Per ulteriori informazioni sul soft­
ware DIALux: www.dialux.com

Autodesk La Autodesk ha realizzato con


il software VIZ un programma
di alto livello per la visualizza-
zione. I dati degli apparecchi
per Autodesk VIZ o per 3ds Max
­comprendono dei modelli tridi-
mensionali degli apparecchi, per
le caratteristiche delle superfici
e delle tessiture e per la mobilità
delle componenti (Inverse Kine-
matic). Con l‘Inverse Kinematic
bastano poche impostazioni per
orientare i faretti. Per la simula-
zione della luce sono necessari
degli ulteriori dati fotometrici.
Nello Autudesk VIZ o nel 3ds Max
è possibile un calcolo della radio-
sità per una simulazione della
luce fisicamente corretta.

Radiance Radiance è un programma pro-


fessionale di Berkeley Lab per la
simulazione della luce. L‘ampia
scelta di strumenti di calcolo e di
analisi richiede delle conoscenze
molto ampie dei sistemi operativi
e dei comandi Shell e per questo
viene in genere utilizzato nei cen-
tri di ricerca e nelle imprese alta-
mente specializzate. Vista la sua
complessità, questo programma
non è adatto ad una rappresenta-
zione veloce di una progettazione
luminosa di qualità. Con i dati IES
degli apparecchi di illuminazione
si può ottenere una simulazione
della luce corretta in termini
fisici.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Sviluppi

100 %
La visualizzazione tridimensiona-
80
le, in confronto ad altre tecnolo­
60 gie come la fotografia digitale o
40 il Desktop Publishing, non è per
20
niente ad uno stato maturo. Nel
0
300 400 500 600 700 800 nm
giro di pochi anni si potrebbero
avere delle innovazioni che modi-
HDR Spettro luminoso Rendering in tempo ficheranno sensibilmente i proce-
reale dimenti di calcolo. Lo sguardo per
alcune aree di sviluppo è rivolto
alla simulazione della luce.

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 400


E Guida
Simulazione e calcolo | Simulazione della luce
Sviluppi

HDR simulazione dell‘illuminazione o il


L‘espressione HDR sta per «High rendering. Se già oggi questa sta
Dynamic Range» e descrive un diventando la prassi, lo sviluppo
formato tecnico in grado di memo­ dei monitor che supportano il
rizzare e visualizzare un elevato formato HDR porterà questa
contrasto di luminanza. Gli odier­- tecnologia a migliorare qualita-
ni apparecchi di output grafico tivamente. Nel medio termine il
funzionano in gran parte come formato HDR sostituirà gli odierni
«Low Dynamic Range» con 255 gra­ formati per immagini. Il formato
di di canali cromatici RGN (8 bit). per immagini RAW è già un primo
In una scena con contrasto di lumi­ passo in questa direzione.
nanza molto grande, ad esempio
per la presenza del sole, ci posso-
no avere zone 100.000 volte più
luminose delle zone in ombra. Se
si salva l‘imma­gine come file .tif o
.jpg, il contrasto viene compresso
ed il sole è solo 255 volte più chia­
ro delle ombre. Nell‘immagine il
sole ed un vaso bianco possono
essere entrambe bianchi e quindi
il reale contrasto di luminanza
100 %
non viene reso correttamente.
Siccome nelle immagini in forma-
80 to HDR (32 bit) tutta la gamma
di contrasti viene mantenuta, si
60 hanno nuove possi­bilità per la
40 Spettro luminoso
20
La qualità della resa cromatica
in genere non è riproducibile nei
0 moduli di simulazione, in quanto
300 400 500 600 700 800 nm non sono ancora disponibili dati
e programmi dotati di tale funzio-
Distribuzione relativa dello spettro ne. Il software attualmente non
Lampade ad incandescenza calcola tutto lo spettro visibile del­
la luce, ma solamente determinati
segmenti: rosso, verde e blu. Sic-
come i diversi tipi di lampade non
100 % hanno lo stesso spettro luminoso
si hanno diverse rese cromatiche
80 che non possono essere rappre-
60
sentate dai programmi di simu-
lazione. Al livello attuale della
40 tecnologia non è quindi possibile
esprimersi ad esempio sulla resa
20 cromatica dei prodotti tessili in
un negozio dotato di una determi­
0
nata illuminazione. Delle future
300 400 500 600 700 800 nm funzioni in tal senso renderebbero
possibile l‘ulteriore definizione
Distribuzione relativa dello spettro sia delle sorgenti luminose che
Lampade a scarica ad alta pressione delle superfici in relazione al loro
­spettro cromatico.

Rendering in tempo reale simulazione dell‘architettura. Nei


Nelle simulazioni si ha sempre un giochi i produttori di programmi
lasso di tempo tra l‘inserimento di rendering sviluppano soluzioni
dei dati ed il risultato. D‘altra par­ che sfruttano le crescenti poten-
te si cerca sempre di eseguire il zialità delle funzioni hardware
calcolo in tempo reale. Già oggi delle schede grafiche.
numerose funzioni possono essere
rappresentate in tempo reale. I
progressi tecnici vanno però spes-
so in direzione di una maggior
qualità della rappresentazione, e
questo a scapito della velocità di
calcolo. Un impulso viene dato
dalle tecniche in tempo reale dei
giochi per computer, per i quali
l‘interazione modifica diretta-
mente le immagini sullo schermo.
L‘utente nei giochi per computer
assiste a dei complessi processi
di calcolo comuni anche nella

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 401


E Guida
Simulazione e calcolo
Calcoli

La progettazione di impianti di
illuminazione richiede tutta una
serie di calcoli tecnici ed econo-
mici. Questi si rifanno di regola
ai livelli di illuminazione media
o ad illuminamenti esatti nei sin­
goli punti dell‘ambiente. Inoltre
Potenza allacciata Illuminamento Fattore di possono essere significativi la
­puntuale ­manutenzione luminanza delle singole parti
­dell‘ambiente, le caratteristiche
qualitative dell‘illuminazione,
quali le ombre e la resa dei con-
trasti o i costi degli impianti di
illuminazione, incluse le spese
di manutenzione.

Procedura UGR Procedura di Costi di illuminazione


­rendimento

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 402


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli
Potenza allacciata

Nella progettazione basata sulla


potenza di allacciamento, dati gli
apparecchi e le sorgenti luminosi,
si fornisce la potenza di allaccia-
mento o il numero di apparecchi
necessari per ottenere l‘illumina-
mento desiderato. In alternativa
Numero degli Illuminamento si può calcolare l‘illuminamento
­apparecchi medio partendo dalla potenza
allacciata e dalle sorgenti lumi-
nose. La progettazione basata
sulla potenza allacciata trova
applicazione nella progettazione
di moduli regolari di apparecchi.
Per una progettazione indicativa
dell‘illuminazione i produttori
di apparecchi forniscono delle
tabelle per calcolare gli illumina-
menti in funzione del numero di
apparecchi.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 403


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli
Potenza allacciata

Numero degli apparecchi Specifications Example with P* Il calcolo del numero di apparec­
22227.000 chi necessari per un dato illumina­
Connected load of one luminaire E m · a · b · P* mento si basa sui valori dati della
n=
P: 66.0 W P · f · MF potenza allacciata per apparec-
Connected load per 100lx chio e per 100lx. Un‘altra misura
P*: 2.81 W/m2 500lx · 12m · 14m · 2.81W/m2 da considerare è il fattore di manu­
Em Maintained value of illuminance n= tenzione, per poter garantire gli
DIN EN 12464 66W · 0.93 · 0.81 · 100lx
illuminamenti necessari per tutto
f Correction factor from separate n = 48 il tempo in cui l‘impianto è in fun­-
correction table 0.93 zione. Siccome i valori sono calco­
MF Maintenance factor, reference lati su di un ambiente standard, il
value 0.80 calcolo dovrà includere un fattore
di correzione per le condizioni
differenti.

Illuminamento Specifications Example with P* La condizione per calcolare gli


22227.000 illuminamenti ottenuti con un
Connected load of one luminaire n · P · f · MF dato numero di apparecchi è la
Em =
P: 66.0 W a · b · P* conoscenza della potenza allac-
Connected load per 100lx ciata per apparecchio e per 100lx.
P*: 2.81 W/m2 48 · 66W · 0.93 · 0.80 · 100lx Con il coinvolgimento del fattore
Em Maintained value of illuminance Em = di manutenzione si può ricavare
DIN EN 12464 12m · 14m · 2.81W/m 2
anche il valore della manutenzio-
f Correction factor from separate E m =499 ne dell‘illuminamento. Il valore
correction table 0.93 di manutenzione indica l‘illumi-
MF Maintenance factor, reference namento sotto il quale l‘impianto
value 0.80 di illuminazione non deve scen­
dere. Siccome i valori sono calco-
lati su di un ambiente standard,
il calcolo dovrà includere un fat-
tore di correzione per le condi­
zioni differenti.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 404


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli
Illuminamento puntuale

Con l‘ausilio della legge fotome-


trica della distanza si può calco-
lare l‘illuminamento nei singoli
punti dello spazio. Tale legge si
basa sul fatto che l‘illuminamento
diminuisce in modo proporzionale
al quadrato della distanza dalla
sorgente luminosa. In questo cal-
colo non si considerano le com-
ponenti indirette dell‘illuminazio-
ne. Il calcolo dell‘illuminamento
puntuale può essere eseguito sia
per l‘illuminazione con un singolo
apparecchio che per più apparec-
chi. Per applicazioni molto limita-
te, con apparecchi singoli, è pos-
sibile anche un calcolo manuale.
In presenza di diversi apparecchi
e punti si hanno invece dei pro-
grammi per la progettazione illu-
minotecnica che tengono conto
anche dell‘illuminazione indiretta.
I programmi possono fornire gli
illuminamenti per tutte le super-
fici che delimitano l‘ambiente e
per i piani di lavoro. Per la rap-
presentazione grafica si hanno
diagrammi isolux o la rappresen-
tazione a falsi colori.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 405


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli
Fattore di manutenzione

Per garantire l‘illuminamento


necessario nel tempo la proget-
tazione illuminotecnica prevede
il calcolo di un fattore di manu-
tenzione MF (Maintenance Factor)
che valuti i cali dei flussi luminosi
di un impianto di illuminazione. Il
Fattore di manuten- Fattore di manuten- Fattore di manuten- valore da nuovo dell’illuminamen-
zione dell'apparecchio zione del locale zione del flusso lumi- to di un impianto viene quindi
noso della lampada calcolato sulla base del valore di
manutenzione dell’illuminamento
e del fattore di manutenzione. Il
piano di manutenzione fissa degli
intervalli di pulizia degli apparec-
chi e dell‘ambiente e gli intervalli
per la sostituzione delle lampade.
Il valore di manutenzione dell‘illu­
minamento dipende quindi dagli
apparecchi, dalle lampade e dalle
condizioni dell‘ambiente.
Fattore di durata
­della lampada

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 406


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli
Fattore di manutenzione

Fattore di manutenzione Cleaning frequency (a) Il fattore di manutenzione del-


­dell'apparecchio Environmental conditions l’apparecchio LMF (Luminaire
A Open luminaires Maintenance Factor) tiene conto
B Open-top reflectors della diminuzione del flusso lumi-
C Closed-top reflectors noso in seguito all’imbrattamento
D Closed reflectors dell’apparecchio. Tale fattore è
E Dustproof luminaires dato dal rapporto tra il livello di
F Luminaires with indirect emission rendimento di un apparecchio al
momento della pulizia e il valore
1 2 3 da nuovo. Il rapporto dipende dal-
P C N D P C N D P C N D la forma dell’apparecchio e dalla
0.96 0.93 0.89 0.83 0.93 0.89 0.84 0.78 0.91 0.85 0.79 0.73 sua propensione a raccogliere
0.96 0.90 0.86 0.83 0.89 0.84 0.80 0.75 0.84 0.79 0.74 0.68 lo sporco. La classificazione LMF
0.94 0.89 0.81 0.72 0.88 0.80 0.69 0.59 0.84 0.74 0.61 0.52 viene fornita con gli apparecchi.
0.94 0.88 0.82 0.77 0.89 0.83 0.77 0.71 0.85 0.79 0.73 0.65 Per le tabelle di manutenzione si
0.98 0.94 0.90 0.86 0.95 0.91 0.86 0.81 0.94 0.90 0.84 0.79 devono stabilire gli intervalli di
0.91 0.86 0.81 0.74 0.86 0.77 0.66 0.57 0.80 0.70 0.55 0.45 pulizia ottimali.

Fattore di manutenzione Cleaning frequency (a) Il fattore di manutenzione del


del locale Environmental conditions locale RSMF (Room Surface Main-
Direct emission tenance Factor) tiene conto della
Direct/indirect emission diminuzione del flusso luminoso
Indirect emission in seguito all’imbrattamento delle
superfici che delimitano l’ambien-
te. Tale fattore è dato dal rappor-
Classification of Environmental to tra il fattore di riflessione delle
­Conditions superfici del locale al momento
P (very clean room) pure della pulizia e il valore da nuovo.
C (clean room) clean Dipende dall’imbrattamento del
N (average conditions) normal locale o dalle condizioni ambien-
D (dirty room) dirty tali e dall’intervallo scelto per
la pulizia. Influiscono anche le
1 2 3 dimensioni del locale e il tipo di
P C N D P C N D P C N D illuminazione (a luce diretta e/o
0.99 0.98 0.96 0.95 0.97 0.96 0.95 0.94 0.97 0.96 0.95 0.94 indiretta).
0.96 0.92 0.88 0.85 0.93 0.89 0.85 0.81 0.90 0.86 0.82 0.78 Per il fattore di manutenzione del
0.94 0.88 0.82 0.77 0.91 0.84 0.77 0.70 0.84 0.78 0.72 0.64 locale si hanno quattro cliassifica­
zioni dell‘ambiente: P pure (locale
molto pulito), C clean (locale puli-
to), N normal (locale con sporco
normale) e D dirty (locale molto
sporco).

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 407


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli
Fattore di manutenzione

Fattore di manutenzione Hours of operation (h) Il fattore di manutenzione del


del flusso luminoso della Tungsten halogen lamps/ flusso luminoso della lampada,
­lampada low-voltage LLMF (Lamp Lumen Maintenance
Metal halide lamps Factor), tiene conto della dimi-
High-pressure sodium vapour nuzione del flusso luminoso in
lamps seguito all’invecchiamento della
Compact fluorescent lamps lampada. Tale fattore è dato dal
Fluorescent lamps rapporto tra il flusso luminoso
della lampada in un determinato
2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000 16000 18000 20000 momento e il valore da nuovo.
0.95 -- -- -- -- -- -- -- -- -- Si deve tenere conto dei dati tec-
nici attuali del produttore della
0.86 0.82 0.75 0.69 0.66 -- -- -- -- -- lampada.
0.99 0.98 0.98 0.97 0.97 0.96 0.96 0.95 0.95 0.94
0.92 0.88 0.85 0.83 0.83 -- -- -- -- --
0.96 0.95 0.94 0.93 0.92 0.91 0.90 0.89 0.88 0.88

Fattore di durata della Il fattore di durata della lampada


lampada LSF (Lamp Survival Factor) tiene
conto della differenza della durata
delle singole lampade rispetto alla
durata media. Esso dipende dalla
durata d’esercizio. Questo fattore
deve considerare i dati attuali del
produttore delle lampade. Per la
sostituzione immediata di una lam­
pada difettosa, si pone il fattore
di durata LSF = 1. Per il piano di
manutenzione di un impianto d’il-
luminazione si deve anche definire
l’intervallo ottimale per la sostitu-
zione delle lampade. Tale interval-
lo dipende dall’uso e si determina
mediante l’analisi del tempo in cui
l’illumi­na­zione rimane accesa e
dalla dura­ta media delle lampade
scelte.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 408


E Guida
Simulazione e calcolo | Calcoli

Procedura UGR Il metodo UGR (Unified Glare


Rating), la valutazione unificata
dell’abbagliamento conforme a
CIE 117, serve a valutare e delimi-
tare l’abbagliamento psicologico
diretto creato dagli apparecchi
luminosi. Contrariamente al
3.3 Practical planning metodo applicato in precedenza,
3.3.6 Calculations in cui si valutava l’abbagliamen-
to mediante la luminanza di un
singolo apparecchio, ora si cal-
cola l’abbagliamento dell’intero
impianto di illuminazione per un
n of luminous flux emitted by osservatore in una posizione defi-
ources, which falls on the nita. In conformità con la DIN EN
ane after interaction with lumi- 12464 viene indicato il valore di
room surfaces. The deciding 3.3 Practical planning riferimento UGR per un ambiente
his calculation is the utilance, 3.3.6 Calculations standard. I moderni programmi
erived from the geometry of per progettazione illuminotecnica
the reflectance of the room sur- consentono un calcolo esatto dei
valori UGR per una posizione del-
the efficiency and the distri- l‘osservatore definita nello spa­-
earacteristics
portion of luminousof the luminaires flux emitted by zio. Più piccolo è il valore UGR,
e light sources, which falls on the minore è l‘abbagliamento. Viene
ablerking toplane
calculate afterthe interaction
appropriate with lumi- inoltre indicato l’angolo d’eleva-
res
each and room surfaces.
individual case, there The deciding zione di 65°, 75° o 85° per lumi-
tor in this which
available, calculation contain is the
the utilance, nanze < 1000 cd/m2. Si tratta in
fich is derived from
a standardised the with
space geometry of questo caso dell’angolo limite al
eroom space,geometry,
the reflectance changing of the re-room sur- di sopra del quale l’apparecchio
presenta a 360° una luminanza
es andand
ctors theluminaires
efficiencywith and the a distri- di 1000 cd/m2.
tion characteristics
distribution of the luminaires
characteristics. The
ed.
lised space is presumed to be
To regular
of be able to shapecalculate the appropriate EN = V . n . Ï . æR . æLB
and propor- Utilisation factor
lance in each
ectangular and individual
having the case, there
ratio a.b method: formula for
calculating the nominal
otables
widthavailable,
approx. 1.6 which
to 1. contain
The the . .
lance of a standardised
are presumed to be arranged space with n = 1 . En. a . b illuminance EN for a
given number of lumi-
V Ï æR æLB
anging
ar pattern room on geometry,
the ceiling,changing either re- naires or the number
ction factors
directly onto the andceiling
luminaires or sus-with a of luminaires n for
a given illuminance.
om ietythe ofceiling.
distribution Thesecharacteristics.
standar- The
sic,
es haveidealised space is
a decisive presumed
influence onto be
. . .
ptyofand theofcalculations
regular shape fordiand propor- EN = V . n Ï .æR æLB EN (lx) Utilisation
cy Procedura therendimento Nominalfactor
illuminance
ns,Ifi.e.
n. therectangular
conditions and inherenthaving in the ratio a b method: formula for
n Number
calculating theof nominal
luminaires
length
onceptto arewidth
in line approx.
with those 1.6 toin1. The . . a (m) Length of space
minaires
space, the areresults
presumed will be to rea-
be arranged n = 1 . En. a . b illuminance
b (m) givenWidth number
E N for a
of lumi-
of space
V Ï æR æLB
acurate.
regularThe pattern
more the on the
basicceiling,
con- either Ï (m) naires or the number
Luminous flux per luminaire
untedfrom
viate directly onto the ceiling or sus-
the standardised of luminaires n for
hR Utilance
a given illuminance.
nded e. g. from
if thethe ceiling.
lighting Theseisstandar-
layout hLB Light output ratio
ed values have
symmetrical, a decisive
it must be acceptedinfluence on V Light loss factor
ecreasing
accuracy of the of
number calculations
errors will for the EN (lx) Nominal illuminance
heplication.
calculation.If the conditions inherent in n Number of luminaires
eusingbasicthe concept are infactor
utilisation line with those in Procedura di rendimento: formule La procedura a (m)di rendimento
Length ofserve
space standard è possibile calcolare al
ne model
appropriatespace,utilance
the results tablewillhasbe rea- per il calcolo degli illuminamenti a dimensionare b (m) indicativamen-
Width of space computer i valori necessari per
nably
for each accurate.
type ofThe more the
luminaire. Thebasic con- nominali EN con numero di appa- te l’impianto Luminous flux peri luminaire
Ï (m)di illuminazione. singoli sottoambienti in modo
ions standard
ding deviate from the standardised
luminaire classifi- recchi dato e per il calcolo del Essa consentehR di determinare
Utilance il semplice e veloce con degli appo-
nditions,
e can be used e. g. iffor the lighting
this purpose. layout is numero di apparecchi n per un numero dihLBapparecchiLight output ratiositi programmi. La procedura di
necessari
tinctly asymmetrical,
classification it must be accepted
in accordance dato illuminamento per ottenere Light loss factor rendimento continua a servire
V l’illuminamento
at
5040 an increasing
and the German numberLighting of errors will æLB = ÏLe Light output ratio h LB : desiderato sul piano di lavoro come base per le norme europee e
cur in the is calculation. ratio of the luminous oppure la determinazione del- per i programmi di progettazione
g Society made up of one ÏLa flux emitted by a lumi- l’illuminamento generato dal per calcolare gli illuminamenti
twoWhen using
digits, the utilisation
a combination factor
indi- nair ÏLe under opera- numero di apparecchi dato. La medi in ambienti con apparecchi
thod of
mber an luminaire
appropriate utilance table has
qualities. ting conditions to the procedura di rendimento si basa disposti in moduli regolari.
be used for
defines theeach type ofclass
luminaire luminaire.
and The luminous flux of the sul fatto che si possono calcolare
responding
whether standard emits
a luminaire luminaire classifi- lamp ÏLa . gli illuminamenti medi orizzontali
ion table
arily in thecan be used
upper for this
or lower part purpose. per un ambiente di dimensioni
minaire
ce, i.e. directclassification
or indirect in ligh-
accordance date partendo dal flusso luminoso
h DIN
rst digit5040refersand to the proportion
German Lighting Ï Light output ratio complessivo
h LB : ÏLadegli apparecchi
æLB = Le
ratio of the luminousinstallati, dal rendimento ottico
usgineering
flux falling Society
ontoisthe madeworkingup of one ÏLa dell’apparecchio
ter lower
he and two partdigits,
of the a combination
space. The indi-
flux emitted by a lumi- ÏLe e dal fattore di
nair ÏLe under opera-rendimento dell’ambiente.
itesindicates
a numberthe ofcorresponding
luminaire qualities. ting conditions to Perthe la progettazione la procedura
eheletter
upper defines
part ofthe theluminaire
space. It classis and Typical light outputflux of the
luminous diLuminaire
rendimento comunemente Lamp type hLB
icates whether
necessary to use the a luminaire
standard emits for direct
ratios hLBlamp ÏLa . usata non è praticamente più
luminaires with various
ht primarily
minaire in the upper
classification, asorexact
lower part cut-off angles and rilevante, in quanto
Louvred luminaire 30°in T26
ambienti 0.65–0.75
the space,
upplied by i.e.
thedirect
lighting or manu-
indirect ligh- lamp types. Louvred luminaire 40° T26 0.55–0.65
g. The first digit refers to the proportion ÏLa
Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com Louvred lumin. square TC 0.50–0.70
uminous flux falling onto the working 409
Downlight 30° TC 0.60–0.70
ne in the lower part of the space. The Downlight 40° ÏTC
Le 0.50–0.60
ond digit indicates the corresponding Downlight 30° A/QT 0.70–0.75
ue for the upper part of the space. It is Typical light outputDownlightLuminaire
40° A/QT Lamp type hLB
0.60–0.70
ratios hLB for direct
they comprise the amotised costs for nance L from one half Linstallation
from one half of the
the luminaires, for their installation and of the space. space.
K from the K' = n (p . K1 + R)
fixed costs K' and the
cleaning. The variable costs are dependent annual operating costs

E
on the operating time. They comprise costs
for energy, material and wages for staff Guida K". K'' = n . tB (a . P + K2 )
tLa
carrying out lamp replacement. On the K = n [p . K1 + R + tB (a . P + K2 )]
basis of these values it is possible to cal- Simulazione e calcolo | Calcoli tLa
culate the different qualities of a lighting
installation. Formula for calculating
t= Kl (new)
The annual costs ofFormula
a lighting instal- the pay-back time t
for calculating K = K' + K'' of a new installation. K'' (old) – K'' (new)
lation are of particular theinterest.
costs ofIta islighting
often
advisable to Costi di illuminazione
compare Formula for calculating
the economic
installation K effi-
from the KK'==K'n +(pK''
. K1 + R) I costi di un impianto di illu-
the costs of a lighting minazione si dividono in costi
fixed costs
ciency of different lampinstallation
types inK'Kthe
and the
plan-
annual operating
from the
costs K' = n (p . K1 + R) fissi e costi correnti. I costi fissi
ning phase. This data can K". be operating
fixed calculated
costs K' and the K'' = n . tB (a . P + K2 Comparison
) of the
pay-back time t of two t = Kl (B) – Kl (A) non dipendono dalla quantità
either as annual costs annual
or as costs
K".
for costs
the K'' = n . tB (a . P + KtLa 2 )
new installations, K'' (A) – K'' (B)dell‘utilizzo dell‘impianto di illu-
production of a specific quantity of light.
K = n [p . K1 + R + ttLa
minazione. Comprendono i costi
B (a . P + K2 )]
whereby installation B
The pay-back time is important in both has highertinvestment annuali per le lampade, la loro
completely new projects and refurbishment K = n [p . K1 + R + tB (a costs + Klower
. Pand La
2 )] opera- installazione e la loro pulizia. I
projects, that is to say the period ting costs.tLa costi correnti invece dipendono
Formula for of time
calculating Kl (new) dall‘entità dell‘utilizzo. Compren-
within which the operating the costs that
pay-back time have
t t=
dono i costi energetici ed i costi
been saved can be set Formula t = K'' (old) – K'' (new)
for calculating Kl (new)
offapay-back
of
the against
new thet
installation.
time per il materiale e per gli stipendi
investment costs for the of anewnew installation.
installation. K'' (old) – K'' (new) per la sostituzione delle lampade.
In base a tali valori si possono
Comparison of the calcolare diverse caratteristiche
pay-back time t = Kl (B) – Kl (A) degli impianti di illuminazione.
Comparison of tthe
of two
K'' (A) ––Energy
Kl (B) KK'' (B)costs
l (A)
new installations,
pay-back time t of two t a=(EU/kWh) n Number Inof particolare
luminaires sono interessanti a
whereby
new installation B
installations, K''
K (EU/a) (A) – K'' (B)
Annual costs for a p (1/a) tal proposito
Interest payments i costi
for the annuali di un
installa-
has higher
whereby investment
installation B impianto di illuminazione. Spesso
tion (0.1–0.15)
costs and lower opera- lighting installation
has higher investment nella progettazione è importante
ting costs. K' (EU/a) Fixed annual costs P (kW) Wattage per luminaire
costs and lower opera- anche il confronto dell‘economi-
ting costs. K" (EU/a) Annual operating costs R (EU/a) Annual cleaning costs tipi di lampade, da
cità di diversi
K1 (EU) Costs per luminaire incl. mounting per luminaire
calcolare come costi annuali ma
K2 (EU) Costs per lamp t (a) Pay-backanche
time come costi per ottenere
incl. lamp replacement tB (h) una datatime
Annual operating quantità di luce. Sia
K l (EU) Investment costs (n · K1) tLa (h) nell‘installazione
Service life of a lamp di un impianto
nuovo che, soprattutto, nella
ristrutturazione di un impianto
a (EU/kWh) Energy costs n Number of luminaires esistente, il calcolo dei tempi di
aK (EU/kWh)
(EU/a) Annualcosts
Energy costs for a np (1/a) Interest of
Number payments for the installa-
luminaires
159 di tem-
pay back, ossia l‘intervallo
lightingcosts
installation p (1/a) tion (0.1–0.15)
Interest payments for the installa- po necessario perché i risparmi
K (EU/a) Annual for a di spese correnti compensino gli
K' (EU/a) Fixed annual
lighting costs
installation P (kW) Wattage
tion per luminaire
(0.1–0.15)
K" (EU/a)
(EU/a) Annual operating investimenti per il nuovo impian-
K' Fixed annual costscosts PR (kW)
(EU/a) Annual cleaning
Wattage costs
per luminaire to, riveste un ruolo importante.
K1(EU/a)
K" (EU) Costs per
Annual luminaire
operating incl. mounting
costs R (EU/a) per luminaire
Annual cleaning costs
KK12(EU)
(EU) Costs perper luminaire
lamp incl. mounting t (a) Pay-back
per luminairetime
K2 (EU) incl. lamp
Costs replacement
per lamp ttB(a)(h) Annual operating
Pay-back time time
K l (EU) Investment
incl. costs (n · K1)
lamp replacement (h)
ttBLa(h) Service operating
Annual life of a lamp
time
K l (EU) Investment costs (n · K1) tLa (h) Service life of a lamp

159
159

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 410


E Guida
Simulazione e calcolo
Dati di progettazione

Il processo di progettazione del-


l‘illuminazione richiede informa-
zioni dettagliate per soddisfare le
norme vigenti sugli illuminamen­ti
e sul comfort visivo. Per i program­
mi di simulazione i produttori di
apparecchi mettono a disposizio-
Simulazione della Valore di ne dei file con i dati illuminotec-
luce ­manutenzione nici dei loro prodotti.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 411


E Guida
Simulazione e calcolo | Dati di progettazione
Simulazione della luce

Per la simulazione della luce


l‘utente può utilizzare le infor-
mazioni per la geometria e la
distribuzione luminosa tridimen-
sionale. Si possono così fornire
gli illuminamenti e le luminanze
e valutare l‘impatto visivo degli
IES / Eulumdat DXF i-drop apparecchi nell‘ambiente.

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 412


E Guida
Simulazione e calcolo | Dati di progettazione
Simulazione della luce

IES / Eulumdat Il formato di dati IES è un for­


mato comunemente utilizzato
per la descrizione della distribu-
zione luminosa degli apparecchi.
Lo si può utilizzare in diversi
programmi di progettazione illu-
minotecnica, di calcolo e di simu-
lazione. Il formato era originaria­
mente lo standard della IESNA
(Illumi­nating Engineering Society
of North America). La versione
attuale è la IES LM-63-02.
Eulumdat è il formato di dati in
Lumen, una versione derivata
dallo IES.

DXF Il formato DXF memorizza la


­geometria di un apparecchio. I
materiali e la distribuzione lumi-
nosa non vengono salvati in que-
sto formato swap. Nella maggior
parte dei sistemi CAD è possibile
importarlo. I dati DXF con elemen­
ti bidimensionali servono nella
progettazione per l‘inserimento
degli apparecchi nei soffitti. I file
DXF con elementi tridimensionali
forniscono un‘impressione imme-
diata degli apparecchi rappresen-
tandoli nello spazio.

i-drop i-drop è una tecnologia del pro- e 6, AutoCAD e DIALux. La condi-


duttore di software Autodesk, che zioni sono l‘impiego di Internet
consente di trasferire con «drag & Explorer e l‘attivazione delle fun-
drop» i contenuti da internet alle zioni Active X.
applicazioni software. Per le simu-
­lazioni luminose si possono inse-
rire direttamente gli apparecchi
virtuali con i relativi dati fotome­
trici dal sito di un produttore di
apparecchi nel programma di
simulazione. I dati comprendono
le geometrie tridimensionali, le
fotometrie e le texture. Si può
inserire un apparecchio diretta-
mente nella scena della simula-
zione luminosa, nella posizione
desiderata. Per orientare gli appa­
recchi automaticamente sulle
superfici della stanza o in modo
perpendicolare a delle superfici a
piacere si deve attivare la funzio­
ne autogrid. Con l‘ausilio della
cinematica inversa si può orien-
tare gli apparecchi a partire dal
punto d‘arrivo della sorgente
luminosa.
i-drop funziona ad esempio con
VIZ 4 VIZrender, Studio Max 3D 5

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 413


E Guida
Simulazione e calcolo | Dati di progettazione
Valore di manutenzione

Per il calcolo dei valori di manu-


tenzione di un impianto di illu-
minazione si assegna all‘impianto
un livello di rendimento ed un
fattore di manutenzione.

Livello di rendimento Fattore di manu­


dei sistemi di illumi- tenzione dell'appa-
nazione recchio

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 414


E Guida
Simulazione e calcolo | Dati di progettazione
Valore di manutenzione

Livello di rendimento dei Ai sensi delle norme DIN/EN


­sistemi di illuminazione 13032/2 il livello di rendimento
dei sistemi di illuminazione viene
indicato con LOR (Light Output
Ratio) e descrive il rapporto tra
flusso luminoso emesso da un
apparecchio ed il flusso luminoso
della lampada impiegata. Per gli
apparecchi a luce diretta/ indi-
retta si indicano anche le com-
ponenti «DLOR» (Downward Light
Output Ratio) e «ULOR» (Upward
Light Output Ratio). Queste com­
ponenti individuano la distribu-
zione del flusso luminoso di un
apparecchio nell’emispazio infe-
riore e superiore.

Fattore di manutenzione Cleaning frequency (a) Il fattore di manutenzione del-


­dell'apparecchio Environmental conditions l’apparecchio (LMF) tiene conto
A Open luminaires della diminuzione del flusso lumi-
B Open-top reflectors noso in seguito all’imbrattamento
C Closed-top reflectors dell’apparecchio. Tale fattore rap-
D Closed reflectors presenta il rapporto tra il livello di
E Dustproof luminaires rendimento di un apparecchio al
F Luminaires with indirect emission momento della pulizia e il valore
da nuovo. Il rapporto dipende dal­
1 2 3 la forma dell’apparecchio e dalla
P C N D P C N D P C N D sua propensione a raccogliere
0.96 0.93 0.89 0.83 0.93 0.89 0.84 0.78 0.91 0.85 0.79 0.73 lo sporco. Agli apparecchi viene
0.96 0.90 0.86 0.83 0.89 0.84 0.80 0.75 0.84 0.79 0.74 0.68 asse­gnata una classificazione
0.94 0.89 0.81 0.72 0.88 0.80 0.69 0.59 0.84 0.74 0.61 0.52 per il «Fattore di manutenzione
0.94 0.88 0.82 0.77 0.89 0.83 0.77 0.71 0.85 0.79 0.73 0.65 a norma CIE».
0.98 0.94 0.90 0.86 0.95 0.91 0.86 0.81 0.94 0.90 0.84 0.79
0.91 0.86 0.81 0.74 0.86 0.77 0.66 0.57 0.80 0.70 0.55 0.45

Edizione: 20.02.2012 | Versione attuale su www.erco.com 415


E Guida
Simulazione e calcolo
Esempi di progettazione

Gli esempi di progettazione illu­


strano come la simulazione della
luce possa essere utilizzata in
modo efficace nel processo di
progettazione. Le visualizzazioni
non solo facilitano l‘ottimizzazio­
ne della disposizione degli appa­
Simulazione Prototipazione recchi, ma sono anche utili nella
­virtuale comunicazione dei progetti. Gli
esempi forniscono inoltre uno svi-
luppo storico, dal primo impiego
di apparecchi virtuali, al calcolo
dei riflettori fino alla rappresenta­
zione di concetti illuminotecnici
dinamici con luci colorate.

Edizione: 04.01.2007 | Versione attuale su www.erco.com 416


E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione
Simulazione

La scelta dei progetti consente


un esempio dell‘impiego della
simulazione per monumenti, edi-
fici sacri, edifici amministrativi e
locali di vendita.

Chiesa Dives in Porta di Brandeburgo Ara Pacis


­Misericordia

Parlamento scozzese Concessionaria BMW Film: Tune the light


Mini

Edizione: 04.01.2007 | Versione attuale su www.erco.com 417


E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Chiesa Dives in Misericordia

Simulazione La progettazione illuminotecnica


della Chiesa Dives in Misericordia
rappresenta una pietra miliare
per ERCO, in quanto nel 1998
sono state impiegati per la prima
volta degli apparecchi virtuali
ERCO per la simulazione della
luce. Fu così possibile rappresen-
tare, controlla­re ed analizzare le
diverse varian­ti di progetto già
nella sua fase iniziale. Nel modello
delle Chiesa sono state impiegate
circa 160 apparecchi virtuali. Le
singole immagini del programma
Lightscape sono state combinate
in moduli interattivi, ai quali tutti
i progettisti avevano accesso via
Internet. Essi poterono così valu-
tare le diverse situazioni luminose.

Progettazione La concezione illuminotecnica


consiste in luce diretta ed orien-
tata che mira a suddividere in
zone l‘ambiente della chiesa e
ad accentuare i punti su cui si
concentrano gli sguardi, come
l‘altare ed il crocifisso. A tal fine
sono stati montati dei faretti
sulla costruzione in acciaio del
lucernario. Le altre componenti
del progetto derivano dall‘illumi-
nazione omogenea delle volte in
cemento con proiettori e washer
montati al di sopra del lucernario.
Architetto:
Richard Meier, New York
Progettista illuminotecnico:
Fisher Marantz Stone, New York
Luogo:
Roma

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Porta di Brandeburgo

Simulazione La Porta di Brandeburgo, simbolo


di Berlino, è stata di recente restau­
rata e nuovamente illuminata. I
progettisti illuminotecnici hanno
fatto un uso intensivo della simula­
zione della luce in tutto il proces-
so di progettazione. Non era pos-
sibile realizzare delle illuminazioni
di prova in quanto l‘edificio è sta-
to ricoperto per il restauro dalla
fase di sviluppo fino all‘inaugura-
zione. Gli apparecchi virtuali con
distribuzione fotometrica della
luce hanno con­sentito di ottenere
sia indicazioni qualitative che
analisi quantitative. Dai risultati
sono derivati la disposizione e
l‘orientamento degli apparecchi.
L‘impiego inten­sivo della simula­
zione per il concorso è stato poi
decisivo per il successo della rea-
lizzazione.

Progettazione I wallwasher con lenti incassati nel


pavimento accentuano le colonne.
I washer con distribuzione asim-
metrica della luce illuminano in
modo uniforme le superfici delle
pareti e i passaggi della porta. I
proiettori per il monumento della
quadriga che domina la porta sono
stati montati in modo discre­to
sugli edifici circostanti.
Architetto:
Carl Gotthard Langhans
(1732-1808)
Progettazione illuminotecnica:
Kardorff Ingenieure, Berlino
Luogo:
Berlino

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Ara Pacis

Simulazione Nelle simulazioni dell‘antico


altare della pace si è impiegato
il metodo della fototexture. Il
tempio è stato fotografato com-
pletamente e le foto sono state
assegnate alle singole compo-
nenti. Il programma DIALux ha
consentito quindi di ottenere un
effetto fotorealistico. Un punto
centrale della simulazione della
luce è costituito dall‘analisi del-
l‘angolo di incidenza della luce
per i rilievi, finalizzata al controllo
delle ombre del fregio sporgente
e ad ottimizzare l‘integrazione
degli apparecchi nell‘architettura.
Per la vista esterna notturna la
fototexture ha provveduto alle
lastre di travertino delle pareti e
ai rilievi dello zoccolo. Il modello
è stato anche utilizzato per la
simulazione della luce diurna.
La posa dell‘architettura nel suo
ambiente circostante è avvenuta
per mezzo di un programma per
l‘elaborazione delle immagini. Per
le superfici utili nell‘edificio si
sono ottenuti dei dati sugli illu-
minamenti in termini numerici
e in curve isolux.

Progettazione Il visitatore accede dapprima


all‘edificio attraverso un atrio
chiuso e poi gli si dischiude la
sala con l‘altare illuminata da una
diffusa luce diurna. Dalle nicchie
della struttura in cemento del sof­
fitto i faretti illuminano i rilievi
del tempio. Gli apparecchi dotati
di filtro di conversione daylight
si adattano in modo armonico al
colore della luce diurna. Il colore
caldo delle lampade alogene met-
te invece ottimamente in risalto
i colori delle lastre di travertino
delle pareti.
Architetto:
Richard Meier, New York
Progettista illuminotecnico:
Fisher Marantz Stone, New York
Luogo:
Roma

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Parlamento scozzese

Simulazione Il Parlamento scozzese, con i


soffitti a volta asimmetrici, le
strutture portanti del tetto a
vista e la disposizione dei seggi
per il Parlamento, denota una
geometria complessa, il che rende
difficile la progettazione illumi-
notecnica. Questa situazione ha
richiesto l‘utilizzo della simulazio-
ne luminosa per ottenere dei dati
sulla direzione della luce e sugli
illuminamenti per la trasmissio-
ne televisiva. Siccome le diverse
distanze tra gli apparecchi e le
superfici illuminate creavano dei
forti contrasti di luminosità, si
sono calcolati gli illuminamenti
sui volti delle persone che sie-
dono al tavolo per conferenze e,
Pianta ove necessario, li si è aumentati
con degli ulteriori apparecchi. Il
Modello in 3D programma Autodesk 3ds max
consente di impiegare degli appa-
recchi virtuali con geometrie in
3D e dati fotometrici che rendono
possibile anche un controllo delle
dimensioni dell‘apparecchio nel-
l‘ambiente.
Per la progettazione esecutiva è
stato sviluppato un software che
trasforma le informazioni in 3D
Studio per la disposizione degli sui 900 apparecchi della simula-
apparecchi zione in schemi bidimensionali e
fornisce la potenza, la posizione,
l‘orientamento e la visualizzazio-
ne di ciascun apparecchio.

Analisi degli illuminamenti

Applicazione per l'analisi degli


illuminamenti

Test del rendering

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Parlamento scozzese

Progettazione Nella sala plenaria 200 faretti


con lenti regolabili per lampade
HIT-CE da 150W con 4200K crea-
no l‘elevato livello di illuminazio-
ne necessario per la trasmissione
televisiva e garantiscono un buon
comfort visivo per i parlamentari.
Con le lenti regolabili il progetti­
sta illuminotecnico può impostare
individualmente gli angoli di
distribuzione dei singoli apparec­
chi ed adattarli alle diverse distan­
ze dalle superfici da illuminare.
Architetto:
EMBT Enric Miralles, Benedetta
Tagliabue, Barcellona; RMJM,
Edimburgo
Progettista illuminotecnico:
Office for Visual Interaction (OVI),
New York
Luogo:
Edimburgo
Simulazione:
Pierre-Félix Breton, Montreal
www.pfbreton.com

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Concessionaria BMW Mini

Simulazione Attraverso la simulazione da un


lato si controlla il concetto di
illuminazione e dall‘altro si rap-
presenta in modo immediato il
progetto ai costruttori. La simula-
zione consente anche di ottenere
il calcolo degli illuminamenti e
delle luminanze per le auto, per
le pareti e per le superfici di lavo­-
ro, per analizzare i contrasti di
luminanza e per prevenire gli
abbagliamenti. Invece di impie-
gare solamente disegni tecnici
con piantine e sezioni, le visua-
lizzazioni aiutano i soggetti che
partecipano al progetto a farsi
un‘immagine tridimensionale
delle soluzioni luminose.

Progettazione L‘illuminazione generale delle sale


con downlight a sospensione per
lampade ad alogenuri metallici
da 150W non crea abbagliamento.
I faretti montati sulle strutture
luminose sospese fanno risaltare
le singole superfici di presenta-
zione. Creano degli effetti brillan-
ti su vetro e metallo. Una fila di
uplight circonda il perimetro del-
l‘edificio illuminando le lamiere
in alluminio del tetto a sbalzo.
Architetto:
Scaramuzza/Rubelli
Progettista illuminotecnico:
Piero Comparotto, Arkilux, Verona
Luogo:
Brescia

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Simulazione
Film: Tune the light

Simulazione La simulazione luminosa di luce


dinamica e colorata in presenza
di movimenti nello spazio è molto
difficile da realizzare. In un film
le singole immagini si possono
distinguere sia nelle variazioni
della luce che nelle variazioni
della prospettiva. Per mantenere
la massima flessibilità nello svi-
luppo, i gruppi di apparecchi sono
stati calcolati separatamente sen-
za l‘impostazione del colore della
luce definitivo. Il programma di
elaborazione di video consente
di raggruppare i film dei diversi
gruppi di apparecchi e di presen-
tare le impostazioni dinamiche
della luce. È così possibile realiz-
zare degli adattamenti dei colori
senza dover calcolare nuovamen-
te l‘intero film.

Progettazione Nella sala i faretti, con la loro


distribuzione della luce a fascio
stretto, pongono degli accenti sui
singoli tavoli e li fanno apparire
come isole. I washer, dotati di
luce di colore variabile, cambiano
l‘atmosfera con delle fluttuazioni
cromatiche. La proiezione dei
gobo crea delle forme luminose
decorative.
Simulazione:
Aksel Karcher, Berlino
www.akselkarcher.com

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione
Prototipazione virtuale

Il virtual prototyping nella proget­


tazione degli apparecchi mira ad
analizzare con delle simulazioni
gli aspetti estetici e tecnici, quali
le qualità illuminotecniche, sta-
tiche e termiche degli apparecchi
già in una fase iniziale della pro-
Apparecchi Riflettori gettazione, prima ancora di aver
realizzato un apparecchio reale.
La procedura accelera il processo
di sviluppo ed aiuta la scelta tra
diverse alternative di sviluppo.

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Prototipazione virtuale
Apparecchi

Simulazione Per mettere in atto lo sviluppo di


un apparecchio nella sua forma
ed estetica partendo dalle foto-
grafie di un prodotto, si simula
un modello di apparecchio in uno
studio fotografico virtuale. La
reale situazione luminosa dello
studio fotografico viene trasmes­sa
al software fotografando digital-
mente lo studio in formato HDR.
Una sfera a specchio è situata nel-
la posizione in cui verrà raffigu-
rato l‘apparecchio ed il fotografo
scatta una serie di foto con diversi
tempi di esposizione. Da queste
foto un programma di elabora-
zione grafica ottiene una High
Dynamic Range Image (HDRI). Al
contrario delle fotografie conven­
zionali con il formato HDRI si può
mascherare un contrasto di lumi-
nanza maggiore. L‘immagine HDR
viene importato come sfondo nei
programmi di simulazione e for-
nisce informazioni sulla direzione
della luce, sul suo colore, sulle
lumninanze relative, sui tipi di
ombre e di riflessi, così come
­questi si presentano in un reale
studio fotografico.
Design degli apparecchi: ERCO
Simulazione: ERCO; Aksel Karcher,
Berlino

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E Guida
Simulazione e calcolo | Esempi di progettazione | Prototipazione virtuale
Riflettori

Simulazione Con la simulazione dei riflettori si


possono ottenere in breve tempo
delle informazioni molto precise
sulla distribuzione della luce,
senza dover ricorrere a costosi
strumenti e prototipi di riflettori.
Per la simulazione dei riflettori si
misurano dapprima le lampade
dettagliatamente e ad ogni sin-
gola componente della lampada
vengono assegnate la relativa
luminanza ed altre caratteristi-
che illuminotecniche. Quindi si
definisce la geometria del punto
di emissione della luce e la posi-
zione della lampada. Partendo
dalla forma base di un riflettore,
Definizione il costruttore ne modifica per
delle caratte- gradi i contorni fino ad ottenere
ristiche della la distribuzione della luce deside-
lampada rata. Dopo ogni modifica del con-
Rendering lampada torno per poter valutare la distri-
buzione della luce il programma
calcola l‘illuminamento di una
superficie campione e quindi
genera la curva della distribuzio-
ne dell‘illuminamento dell‘appa­
recchio virtuale. I programmi per
la simulazione dei riflettori si
basano di norma su procedure
ray tracing, nelle quali i raggi
Simulazione del riflettore ­partono dalla sorgente luminosa.

Distribuzione della luce su


­superfici campione

Curve di distribuzione della luce

Edizione: 04.01.2007 | Versione attuale su www.erco.com 427


E Guida
Glossario

A Angolo antiabbagliamento
dell’apparecchio
Angolo al di sopra del quale non
i percorsi ed a creare un'illumina-
zione drammatica di oggetti e
dettagli architettonici.
Brillantezza
Effetto luminoso, sulle superfici
lucide o sui materiali trasparenti.
Abbagliamento è visibile nessuna → riflessione La brillantezza deriva dalla rifles-
Termine che comprende la dimi- orientata della sorgente luminosa sione della sorgente luminosa
nuzione delle → capacità visive nel → riflettore. Nei riflettori Apparecchio da incasso nel o dalla rifrazione della luce; si
od il disturbo della percezione Darklight l'angolo antiabbaglia- soffitto ha brillantezza quando la luce
dovuto a → luminanze elevate mento dell’apparecchio è identico → Downlight proviene da sorgenti luminose
od a contrasti di luminanza di un all'→ angolo di schermatura della puntiformi orientate.
ambiente visivo. Si distingue tra lampada.
abbagliamento fisiologico, per cui Apparecchio di illuminazione
si ha una riduzione obiettiva delle Oggetto che contiene una lam- Bruciatore in ceramica
capacità visive, e l'abbagliamento Angolo di distribuzione pada e serve all'illuminazione. La Bruciatore di → lampade a sca-
psicologico, per cui un disturbo → Semiangolo di distribuzione → lampada è fissata tramite il rica ad alta pressione. La tecnica
soggettivo della percezione è → portalampada. I → riflettori con bruciatore in ceramica offre il
creato da un errato rapporto tra servono all'→ orientamento della vantaggio di una maggiore stabi-
→ luminanza e contenuto infor- Angolo di schermatura della luce. Gli apparecchi possono es- lità cromatica e di una → effi-
mativo dell'area osservata. L'ab- lampada sere installati nell'architettura ad cienza luminosa superiore rispetto
bagliamento può essere causato Nei → downlight, l'angolo tra esempio come apparecchi fissi ad alla tecnologia al quarzo.
dalle sorgenti luminose stesse il piano orizzontale e una retta incasso, a plafone, a sospensione
(abbagliamento diretto) o dalla che passa per il bordo dell'appa- od a piantana, oppure possono
→ riflessione delle sorgenti lumi- recchio e per il bordo della sorgente essere orientati con direzione
nose (abbagliamento riflesso). luminosa. Assieme all'→ angolo
antiabbagliamento dell’apparec-
chio è una misura per il → com-
variabile della luce come apparec-
chi mobili per binari elettrificati. C
Accenditore fort visivo di un apparecchio. Candela, cd
Dispositivo che consente l'accen- Architettura solare Unità di misura dell'→ intensità
sione delle → lampade a scarica Architettura orientata all'impiego luminosa; misura fondamentale
generando dei picchi di tensione. Angolo visivo dell'energia solare e della → luce dell'illuminotecnica. 1 cd è defi-
Angolo con il quale viene perce- diurna come fonte di luce e di nita come l'intensità luminosa
pito l'oggetto osservato; misura la energia. emessa da una sorgente luminosa
Accomodazione visiva grandezza dell'immagine dell'og- monocromatica con una potenza
Adattamento dell'→ occhio per getto sulla retina. di irradiazione pari a 1/683 W a
rappresentare in modo nitido gli Assorbimento 555 nm.
oggetti situati a diverse distanze. Capacità delle sostanze di non
Ha luogo con la deformazione del Apparecchi con schermo la- riflettere né trasmettere la luce.
cristallino mellare La misura è il grado di assorbi- Capacità visiva
Definizione comune per apparec- mento, che è definito come il Espressione riferita alla capacità
chi rettangolari ed allungati, dotati rapporto tra il → flusso luminoso di percezione dell'→ occhio o alle
Adattamento di → lampade fluorescenti e spesso assorbito e quello incidente. caratteristiche visive dell'oggetto
Adeguamento dell'occhio alle cor-redati di moduli a specchio, a da percepire. La difficoltà di una
→ intensità luminose e lumi- prisma o antiabbagliamento. percezione visiva aumenta al
nanze nel campo visivo. Esso ha Attacco della lampada ridursi del contrasto di colore
luogo dapprima con la dilatazione Elemento della → lampada che o di luminanza e al ridursi delle
o con il rimpicciolimento delle Apparecchi per ambienti di serve a creare il collegamento dimensioni dei dettagli.
pupille, in misura molto maggiore lavoro elettrico con il → portalampada
però con la variazione della sen- Apparecchi di illuminazione dotati dell’→ apparecchio di illumina-
sibilità dei recettori sulla retina e prevalentemente di → lampade zione. Cilindro antiabbagliamento
con il passaggio tra l'impiego dei fluorescenti o di → lampade Elemento per la schermatura delle
dei recettori coni e l'impiego dei alogene compatte e a contenuto componenti di luce diretta dalla
recettori bastoncelli (vedi anche consumo energetico, con testa → lampada nella direzione di
→ Occhio). posizionabile a piacere, caratteriz-
zati da una buona schermatura per
poter essere utilizzati in diversi
B irradiazione dell'→ apparecchio
di illuminazione. Il → cono lumi-
noso viene limitato alla direzione
Adattamento al colore tipi di postazioni di lavoro. Bianco caldo, ww principale di irradiazione e le
Adattamento dell'occhio alla → Colore della luce componenti di disper-sione della
→ colore della luce di un am- luce vengono ridotte o completa-
biente. Consente una percezione Apparecchi per illuminazione mente eliminate.
del colore sostanzialmente natu- segnaletica Bianco diurno, tw
rale anche in presenza di diversi Apparecchi conformi agli apparec- → Colore della luce
effetti cromatici. chi per l'illuminazione di sicurezza Classe di protezione
a norma; le scritte sono illuminate Negli apparecchi di illuminazione
dall'interno. Bianco neutro, nw è la classificazione delle misure
Adattatore → Colore della luce che impediscono che le compo-
Elemento di un apparecchio per il nenti in metallo con le quali si
collegamento meccanico ed elet- Apparecchi per pittogrammi può entrare in contatto siano
trico, in particolare nei → faretti Spesso in conformità formale con Binari elettrificati sotto tensione in caso di mal-
o nei → washer per → binari gli apparecchi per l'illuminazione di Base per una soluzione illumino- funzionamento.
elettrificati. sicurezza a norma; i pittogrammi tecnica variabile, adattabile alle
sono illuminati dall'interno. spe-cifiche esigenze. È sempre
corredabile con gli apparecchi più Colore della luce
Alette antiabbagliamento adatti ai diversi usi. In genere è Colore della luce emanata da una
Denominazione delle alette dispo- Apparecchio da incasso nel preferibile l'impiego di → faretti → lampada. La tonalità cromatica
ste ad angolo retto, quali quelle pavimento e → washer, in particolare nelle della luce può essere indicata
impiegate soprattutto nei proiet- Un apparecchio incassato a filo aree espositive e di presentazione. con delle coordinate x e y come
tori da palcosce-nico per ridurre del pavimento, con alto → grado punto cromatico nel → sistema
l'abbagliamento diretto. di protezione; serve da guida per colorimetrico standard, e per lam-

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 428


E Guida
Glossario

pade di colore bianco può essere nosa, il rendimento, il tipo e la luminosa per tutti gli angoli solidi. Dimmer
indicata anche come → tempera- potenza massima della lampada; Per sorgenti luminose a simme- Dispositivo di regolazione per
tura colore. Per le tonalità di luce le caratteristiche tecniche di tria rotazionale la distribuzione definire in modo continuo il
bianca esiste inoltre una classifica- sicurezza vengono descritte con dell'intensità luminosa può essere → flusso luminoso di una sor-
zione di massima che distingue le l'indicazione della → classe di caratterizzata da una unica curva gente luminosa con un comando
tonalità bianco caldo (ww), bianco protezione e con il → grado di di distribuzione dell'intensità lumi- dell'anticipo di fase a perdita di
neutro (nw) e bianco da luce diurna protezione. nosa, per sorgenti luminose a tensione limitata. Utilizzabile con
(tw). Le stesse tonalità di luce pos- simmetria assiale sono necessarie → lampade ad incandescenza,
sono avere diverse distribuzioni due o più curve. Di regola le curve → lampade alogene a bassa ten-
dello spettro e di conseguenza Contrasto di distribuzione dell'intensità lumi- sione e → lampade fluorescenti.
una diversa → resa cromatica. Differenza di → luminanza o di nosa sono rappresentate su di un La dimmerazione di → lampade
tonalità cromatica tra due oggetti diagramma a coordinate polari. a scarica ad alta pressione è pos-
o tra un oggetto e l'ambiente Per i proiettori la rappresentazione sibile tecnicamente, ma poco
Comfort visivo che lo circonda. Al diminuire del è in coordinate car-tesiane. utilizzata.
Il comfort visivo consiste nella contrasto aumenta la difficoltà
qualità di una illuminazione con dell'esercizio visivo.
riguardo ad es. a → intensità lumi- Dispersione luminosa
nosa, assenza di abbagliamento e
→ resa cromatica. Controluce
Tipo d'illuminazione in cui la
D Diffusione indesiderata della luce
al di fuori del cono di luce. La
dispersione luminosa può causare
luce colpisce l'oggetto da dietro, DALI abbagliamento o, all'esterno,
Compensazione cromatica facendo cadere l'ombra davanti. Acronimo di → Digital Addressable essere ad esempio un fattore di
Processo dell'illuminotecnica per Sul lato superiore dell'oggetto Lighting Interface. → inquinamento luminoso.
la correzione della → colore della può essere presente un profilo
luce di diversi apparecchi con sin- luminoso. Nell'illuminazione tea-
tesi croma-tica in RGB, per garan- trale il controluce è impiegato per Dark Sky Dissolvenza
tire un effetto cromatico unitario creare un effetto drammatico. Termine della programmazione Sovrapposizione di → situazioni
in un compito di illuminazione. lumi-nosa per un'illuminazione lumi-nose. L'apertura di una dis-
che eviti l'→ inquinamento lumi- solvenza indica il richiamo di una
Conversione della luminescenza noso negli spazi esterni per evitare situazione luminosa, la chiusura
Componentistica Conversione di uno spettro dato l'illuminazione del cielo notturno. indica la fine della dissolvenza.
Componenti necessari per il in uno spettro diverso mediante
funzionamento delle sorgenti sostanze fluorescenti. Questa tec-
luminose. In genere si tratta di nica viene impiegata nei → LED Diagramma della isoluminanza DMX
→ reattori per la limitazione o nelle → lampade fluorescenti Diagramma per la rappresenta- Acronimo di Digital Multiplexed.
della tensione e di → starter o per produrre luce visibile dalle zione della distribuzione della Questo protocollo di comando
→ dispositivi di accensione per il radiazioni ultraviolette. luminanza, in cui vengono digitale trova applicazione soprat-
funzionamento di → lampade a rappresentate su di un piano di tutto per la → programmazione
scarica o di → trasformatori per riferimento le linee sulle quali si luminosa nell'illuminazione dei
il funzionamento di → lampade Coolbeam riscontra la stessa luminanza. palcoscenici.
alogene a bassa tensione. → Riflettore a irradiamento
freddo
Diagramma isolux Downlight
Conchiglia Diagramma per la rappresenta- Apparecchio in genere di piccole
→ Sezione di cono luminoso Corpo radiante zione della distribuzione dell'il- dimensioni con un'apertura cir-
Sorgente radiante che emette luminamento, in cui vengono colare o rettangolare. I downlight
della luce riscaldando un mate- rappresentate su di un piano di sono concepiti per l'incasso nel
Conduttore della luce riale; normalmente il tungsteno riferimento le linee sulle quali si soffitto o per il montaggio a
Strumento ottico per guidare è il materiale impiegato per le riscontra lo stesso illuminamento. plafone od a sospensione. La loro
la luce a piacere in delle guide, → lampade ad incandescenza. luce è orientata principalmente,
anche curve. La luce viene tra- ma non esclusivamente, verso il
sportata con la riflessione totale Diametro del cono luminoso basso, su superfici orizzontali.
in guide cilindriche piene o cave Costanza Il diametro del → cono luminoso
in materiale trasparente (tubi o Capacità della percezione visiva varia in funzione del → semi-
barre in vetro o in fibre plastiche). di riconoscere determinate carat- angolo di distribuzione e della Downlight a doppio fuoco
teristiche non mutevoli degli distanza dall'→ appa-recchio. Downlight dotato di un sistema di
oggetti (grandezza, forma, grado riflettori ellittici e darklight come
Coni di riflessione, colore) nonostante chiusura dell'apparecchio; pur
→ Occhio le variazioni nell'ambiente circo- Diffusore richiedendo un foro nel contro-
stante (variazione della distanza, Elemento ottico per diffondere soffitto molto piccolo, offre una
della collocazione spaziale, dell'illu- i raggi luminosi ed ammorbidire potenza luminosa molto elevata.
Cono luminoso minazione). I fenomeni di costan- i contorni del → cono luminoso.
Definizione di un cono di luce za sono una condizione fonda- Sull'apparecchio il diffusore serve
che esce da un riflettore di norma mentale per la ricostruzione di per ridurre la luminanza della Downlight-doppio wallwasher
a simmetria rotazionale. Il sistema un'immagine ordinata della realtà lampada e quindi l'abbagliamento. Apparecchio che nei passaggi
ottico dell'appa-recchio determina dai mutevoli schemi di luminanza serve all'illuminazione omoge-
se il gradiente del margine di percepiti dalla retina. nea delle pareti parallele e della
questo cono sia netto o sfumato. Digital Addressable Lighting superficie del pavimento.
Nei faretti, il cono luminoso può Interface
essere orientato flessibilmente Curva di distribuzione dell'in- Protocollo di comando digitale
mediante rotazione e inclinazione. tensità luminosa per la → programmazione lumi- Downlight-wallwasher
La curva di distribuzione dell'in- nosa nell'architettura. Il sistema Apparecchio con una combina-
tensità luminosa (LVK) è definita permette il comando individuale zione di riflettore darklight e
Contrassegni degli apparecchi come la sezione di un corpo di degli apparecchi e può essere riflettore ellissoidale che offre
Le caratteristiche illuminotecniche distribuzione dell'intensità lumi- integrato come un sistema subor- un’illuminazione omogenea della
vengono descritte con la → curva nosa che rappresenta le → inten- dinato ed autonomo nei sistemi parete con il massimo del comfort
di distribuzione dell'intensità lumi- sità luminose di una sorgente di comando di un edificio. visivo; la condizione è una dispo-

Edizione: 01.03.2010 | Versione attuale su www.erco.com 429


E Guida
Glossario

sizione omogenea dei wallwasher


in una linea parallela alla parete. F Fattore di rendimento dell'am-
biente
Il rendimento dell'ambiente
mento, le altre grandezze vengo-
no ricavate dall'→ illuminamento
stesso. I fotometri sono adattati
Faretto descrive gli influssi della geo- alla sensibilità dell'→ occhio alla
Durata utile Apparecchio con una distribu- metria dell'ambiente e dei gradi luce dello spettro. Per la deter-
→ Durata utile della lampada zione della luce marcatamente di riflessione delle superfici che minazione della → distribuzione
orientata, può essere ruotato e delimitano l'ambiente stesso, sulle luminosa degli appa-recchi sono
girato verso i punti dell'ambiente dimensioni del → flusso lumi- necessari degli speciali dispositivi
Durata utile della lampada da illuminare; impiegato preferi- noso che investe un piano utile di misurazione (Goniofotometri).
Per le lampade ad incandescenza bilmente su → binari elettrificati. definito.
dipende dalla durata utile fino al
guasto del 50% delle lampade. Per Fovea
le lampade a scarica e per i LED è Faretto direzionale Fattore di riduzione → Occhio
la durata fino alla riduzione del Normalmente un apparecchio ad → Fattore di calcolo
50% del flusso luminoso dell'im- incasso la cui distribuzione della
pianto di illuminazione dovuto luce è regolabile in una gamma di
a guasti delle lampade e cali del
flusso luminoso.
angola-tura definita (ampiezza di
inclinazione e di rotazione); appa-
recchi adatti ad aree di vendita
Filtro
Elemento ottico per una → tras-
missione selettiva della luce. Viene
G
e all'→illuminazione di ambienti trasmessa solo una parte della Gateway
espositivi. radiazione incidente, e quindi Convertitore di protocollo che
E Fattore di calcolo
viene emessa luce colorata o
vengono filtrate le componenti
invisibili delle radiazioni (ultra-
consente la comunicazione di
diversi protocolli in un network.
Effetto stroboscopico Valore reciproco del fattore di violette, infrarosse). Gli effetti
Effetti di sfarfallamento o varia- riduzione; nella progettazione di di filtro vengono ottenuti tramite Global illumination
zione apparente della velocità di un nuovo impianto tiene conto → assorbimento (filtro di assorbi- Procedura di calcolo che nella
oggetti in movimento sotto una degli effetti dell'invecchiamento mento) o → riflessione (filtro a grafica tridimensionale compu-
luce pulsante (per la frequenza di delle lampade, dei guasti alle riflessione). I filtri interferenziali terizzata indica la simulazione di
rete) fino all'arresto apparente od lampade e dell'imbrattamento sono dei filtri a riflessione effi- tutte le possibilità di diffusione
all'inversione del senso di movi- dell'impianto. Il valore da nuovo caci grazie ad uno speciale rivesti- dei raggi di luce.
mento. Gli effetti stroboscopici si dell'illuminamento è superiore mento vaporizzato.
verificano nell'illuminazione con al valore di progettazione nella
→ lampade a scarica. Si può misura del fattore di calcolo. Gobo
ovviare al fenomeno con un fun- Filtro colorato Nell'illuminazione con faretti è
zionamento a spostamento di fase → Filtro un termine in uso per indicare
(circuito duo, allacciamento a rete Fattore di durata della lampada una sagoma od una mascherina
trifase) o mediante → reattori Valore di calcolo per il piano di che con l'ausilio di un sistema
elettronici ad alta frequenza. manutenzione di un impianto Filtro interferenziale di riproduzione ottica viene pro
d'illuminazione, che tiene conto → Filtro iettata e produce degli effetti
della differenza della durata delle luminosi.
Efficienza luminosa singole lampade rispetto alla
Unità: Lumen/Watt (lm/W). L'effi- durata media, oppure del guasto Flood
cienza luminosa è definita come il prematuro in caso di scadenze Denominazione d'uso corrente per Grado di protezione
rapporto tra il → flusso luminoso fisse di manutenzione. i → riflettori o le → lampade con Indicazione della sicurezza di un
emanato e la potenza elettrica riflettore a fascio largo. → apparecchio. La combinazione
impiegata da una → lampada. di due cifre indica il tipo di pro-
Fattore di manutenzione del tezione di un apparecchio di illu-
flusso luminoso della lampada Fluorescenza minazione dall'infiltrazione di
Elementi TWD a luce diurna Valore di calcolo per il piano di Nella fluorescenza alcune sostanze corpi estranei ed acqua.
TWD è l'indicazione per un iso- manutenzione di un impianto d'il- vengono sollecitate ed indotte a
lante termico trasparente. Gli luminazione, che tiene conto della diventare luminose da radiazioni,
elementi TWD a luce diurna sono diminuzione del flusso luminoso producendo una luce la cui lun- Grado di rendimento dell'appa-
elementi in plastica disposti tra in seguito all'invecchiamento ghezza d'onda è sempre maggiore recchio di illuminazione
lastre di vetro, caratterizzati da della lampada. di quella della radiazione eccitante. Il grado di rendimento di un
un elevato grado di trasmissione La fluorescenza trova impiego apparecchio di illuminazione è il
della luce ed un basso grado di soprattutto nelle lampade fluore- rapporto tra il → flusso luminoso
permeabilità al calore; sono adatti Fattore di manutenzione scenti, che convertono le → radia- emesso e il flusso luminoso creato
per l'illuminazione di ambienti dell'ambiente zioni ultraviolette in luce visibile. dalla lampada all'interno dell'ap-
interni con luce diurna. Valore di calcolo per il piano di parecchio stesso. Viene indicato
manutenzione di un impianto d'il- anche con l'acronimo LOR (light
luminazione, che tiene conto della Flusso luminoso output ratio).
Ethernet diminuzione del flusso luminoso Unità: Lumen (lm). Il flusso lumi-
Tecnologia di rete per network in seguito all'accumulo di sporco noso descrive l'intera → potenza
locali che consente uno scambio sulle superfici che delimitano luminosa emessa da una sorgente
di dati tra tutti gli apparecchi col-
legati ad una locale rete → LAN.
l'ambiente. luminosa. Lo si calcola dalla
→ potenza di irradiazione dello
spettro attraverso la valutazione
H
Fattore di manutenzione con la sensibilità dell'→ occhio HDR
EULUMDAT dell'apparecchio alla luce dello spettro. Acronimo di → High Dynamic
Formato dati europeo in lumen Valore di calcolo per il piano di Range
per la descrizione della → distri- manutenzione di un impianto d'illu-
buzione dell'intensità luminosa minazione, che tiene conto della Fotometro
degli apparecchi. diminuzione del → flusso luminoso Strumento per la misurazione High Dynamic Range
di un apparecchio in seguito al delle grandezze illuminotecniche Indicazione di un rapporto molto
deposito di sporco su di esso e alla (fotometria). La grandezza misurata elevato del contrasto in un’imma-
tipologia dell'apparecchio stesso. in via primaria è l'→ illumina- gine digitale. Le immagini in for-

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mato HDR possono registrare un Illuminazione della singola Illuminazione di riempimento Illuminazione per ristoranti
maggiore contrasto di luminanza postazione Tipo d'illuminazione per illumi- Caratteristiche: → illuminazione
rispetto a quelle in Low Dynamic Al contrario dell'→ illuminazione nare in modo discreto con una generale limitata, luce focalizzata
Range con 255 gradazioni. generale, è un'illuminazione luce morbida un oggetto, una sui tavoli, accentuazione delle
orientata ad una specifica posta- situazione od un'ombra, senza diverse aree dell'ambiente e
zione di lavoro, ad esempio per essere percepita consapevolmente delle decorazioni. Impiego della
Hub mezzo di → apparecchi per dall'osservatore. L'illuminazione di → programmazione luminosa per
Snodo per il collegamento di seg- postazioni di lavoro. riempimento integra l'→ illumi- adeguare l'illuminazione degli
menti di rete o anche di altri hub, nazione principale. ambienti alle diverse necessità
ad esempio via → Ethernet. del giorno e della sera.
Illuminazione delle architetture
Espressione che indica i concetti Illuminazione di uffici
illuminotecnici che impiegano È orientata in modo specifico alle Illuminazione per vetrine
I → luce diurna e luce artificiale,
in cui le soluzioni tecniche sono
parte integrante dell'architettura.
esi­genze delle prestazioni di lavoro
dota­te di monitor; vedere illumi-
nazione di postazioni di lavoro con
Formalmente in stretta connes-
sione con l'→ illuminazione dei
locali di vendita; comprende in
IES monitor. Vi è una distinzione tra prevalenza l'impiego di → illu-
Formato dati internazionale per l'→ illuminazione generale, l'illu- minazione d'accento, spesso con
la descrizione della distribuzione Illuminazione di ambienti minazione generale orientata alla effetti scenici teatrali mediante
dell'intensità luminosa degli espositivi postazione di lavoro e l'→ illumi- l'utilizzo di luce colorata, di pro-
apparecchi. Un'illuminazione pensata per l'ac- nazione della postazione di lavoro iezioni luminose e di → program-
centuazione visiva degli oggetti individuale. mazione luminosa dinamica.
esposti; può essere eseguita con
ILCOS un'illuminazione omogenea o con
Acronimo di International Lamp degli accenti. Nei musei e nelle Illuminazione diretta Illuminazione principale
Coding System. → Sistema uni- gallerie ha particolare importanza Illuminazione emanata dagli Tipo di illuminazione che tramite
ficato di codificazione delle la → protezione dalla luce. apparecchi direttamente sul piano una → illuminazione d'accento
lampade. utile, ad esempio dai downlight. determina sostanzialmente la
percezione di un oggetto o di una
Illuminazione di completamen- situazione. Per evitare contrasti
Illuminamento to della luce diurna Illuminazione generale troppo forti serve una → illumi-
Unità di misura: lux (lx). L'illu- Illuminazione addizionale ed arti- Illuminazione uniforme di un nazione di riempimento.
minamento è definito come il ficiale, soprattutto negli ambienti ambiente nel suo complesso, non
rapporto tra il flusso luminoso profondi, illuminati da finestre mirata alla creazione di specifici
incidente su di una superficie e disposte su di un solo lato. L'illu- effetti visivi. Indice di resa cromatica
la dimensione di tale superficie. minazione complementare per Grado di alterazione dei colori
la luce diurna compensa l'insuffi- sotto una data illuminazione
cienza di illuminamento nelle Illuminazione indiretta in confronto ad una sorgente
Illuminamento puntiforme zone più distanti dalle finestre. Illuminazione emanata da appa- luminosa di riferimento. L'indice
Contrariamente all'→ illumina- recchi di illuminazione, ad esem- ottimale di resa cromatica Ra è
mento medio, l'illuminamento pio da → Uplight, indirettamente pari a 100.
puntiforme descrive l'illumi- Illuminazione di musei sul piano utile, attraverso delle
namento in un punto definito Esempio particolare di → illumi- superfici di riflessione.
dell'ambiente. nazione di ambienti espositivi; Inquinamento luminoso
pone delle esigenze particolari Espressione che indica un'emis-
di illuminazione dell’architettura, Illuminazione multifunzionale sione di luce che, per l'→ inten-
Illuminazione d'accento di distribuzione della luce sugli Esigenza di illuminazione tipica sità dell'illuminazione, per la
Accentuazione di oggetti o di oggetti esposti e di → protezione negli → Hotel e nelle sale con- direzione della luce o per lo
singole parti dell'ambiente tra- dalla luce. gressi, per seminari, conferenze, → spettro luminoso, in un dato
mite un'illuminazione mirata, ricezione ed intrattenimento. contesto causa dei fastidi. Negli
più intensa dell'illuminazione L'illuminazione multifunzionale ambienti esterni l'inquinamento
generale. Illuminazione di postazioni di è realizzata con diverse compo- luminoso causa uno schiarimento
lavoro nenti illuminotecniche, attivate del cielo notturno. Le sue conse-
In generale l'illuminazione delle separatamente e congiuntamente, guenze sono lo spreco di energia
Illuminazione dei locali di postazioni di lavoro. In particolare spesso coordinate con → pro- e degli effetti negativi sulla flora
vendita un'illuminazione distinta dall'illu- grammazioni luminose. e sulla fauna. Nella progettazione
Si basa sugli elementi dell'→ illu- minazione generale, mirata alle illuminotecnica la prevenzione
minazione generale orizzontale e specifiche esigenze visive delle dell'inquinamento luminoso viene
verticale e sull'→ illuminazione postazioni di lavoro. Illuminazione per hotel detta anche → Dark Sky.
d'accento; l'illuminazione a più Gli Hotel sono aree pubbliche
componenti con → lampade a che richiedono una illuminazione
scarica (illuminazione generale) Illuminazione di postazioni di particolarmente esigente sulla Intensità dell'irradiazione
e → lampade alogene (illumina- lavoro con monitor qualità della progettazione illu- Indica la potenza di irradiazione
zione d'accento) può diventare Illuminazione negli edifici ammi- minotecnica. L’illuminazione per per metro quadrato; il valore
un elemento fondamentale della nistrativi, rigidamente regolata hotel comprende l'illuminazione massimo per la luce diurna è di
corporate identity di un'impresa. da direttive ed ordinamenti, si orientata all'architettura nella circa 1 kW/m2.
contraddistingue per le elevate zona della reception, un'illumina-
esigenze in tema di livello di illu- zione di atmosfera nell'area del
Illuminazione d'emergenza minazione, distribuzione della luce ristorante, un'illuminazione multi- Intensità luminosa
Denominazione per illuminazione e limitazione della luminanza, in funzionale nei centri congressi, Unità: → Candela (cd). L'intensità
delle vie di fuga con apparecchi particolare per la prevenzione di un'illuminazione economica nelle luminosa è il → flusso luminoso
d'emergenza e di indicazione delle riflessi luminosi sugli schermi, zone di transito e delle atmosfere emesso in un angolo solido (lm/sr).
vie di fuga con apparecchi per sulle superfici di lavoro e sulle luminose tipiche di ambienti pri- La distribuzione nello spazio
l'illuminazione di sicurezza. tastiere. vati nelle stanze. dell'intensità luminosa di una
sorgente luminosa costituisce
il corpo di distribuzione dell'in-
tensità luminosa.

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Interferenza Lampada a scarica ad alta Lampada alogena LED


Fenomeno fisico nella sovrappo- pressione → Lampade ad incandescenza Acronimo di Light Emitting Diode.
sizione di onde fuori fase che In questa classificazione rientrano compatte con ulteriore riempi- Elemento che emette elettro-
può portare all'attenuazione le → lampade ai vapori di mer- mento di alogeni, che previene luminescenza e produce luce
selettiva delle gamme d'onda. curio, le → lampade ad alogenuri una sedimentazione del materiale mediante ricombina-zione di
L'interferenza viene utilizzata nei metallici e le → lampade ai vapori della spirale evaporato sul bulbo coppie di supporti di carica in un
→ filtri e nei → riflettori per la di sodio ad alta pressione. della lampadina. Le lampade alo- semiconduttore. I LED producono
→ trasmissione selettiva o la gene, in confronto alle comuni una banda spettrale stretta. La
→ riflessione della luce. lampade ad incandescenza, sono luce bianca viene ottenuta con
Lampada ad alogenuri metallici dotate di maggiore → efficienza una → sin-tesi RGB o con una
Lampada a scarica ad alta pressione, luminosa e → durata utile. → conversione di luminescenza.
Irradiazione globale riempita di alogenuri metallici.
Somma di irradiazione solare e di Partendo da numerose sostanze
irradiazione dal cielo. iniziali si possono ottenere miscele Lampada alogena a bassa Legge fotometrica della
di vapori che per effetto della tensione distanza
scarica emettono → efficienze → Lampade alogene molto com- Legge che descrive l'→ illumina-
luminose elevate con una buona patte, azionate con bassa tensio- mento in funzione della distanza
K → resa cromatica. ne (in genere 6, 12, 24 V). Spesso
dotate di riflettore metallico o di
riflettore ad irradiamento freddo
dalla sorgente luminosa. L'illumi-
namento è inversamente propor-
zionale al quadrato della distanza.
KNX Lampada ad incandescenza incorporato.
Abbreviazione di Konnex. Sistema → Corpo radiante che emette
digitale standardizzato per il la luce in seguito al surriscalda- Lente
sistema di comando dell'edificio, mento di una spirale di tungsteno Lampada con riflettore Elemento ottico per l'→ orienta-
ad esempio per illuminazione, incandescente. La spirale incan- Lampada con → riflettore inte- mento della luce. Raggio, forma
riscaldamento e aerazione. descente è situata in un bulbo in grato. Le lampade con riflettore della convessità e struttura deter-
vetro riempito di un gas inerte sono disponibili con diversi angoli minano il comportamento ottico
(azoto od un gas nobile) per pre- di distribuzione. Una forma spe- della lente. Nei faretti per proie-
venire l'ossida-zione della spirale ciale è costituita dal → riflettore zione i sistemi ottici servono alla
L e per rallentare l'evaporazione del a luce fredda.
materiale della spirale. Ci sono
molti diversi tipi di lampade ad
riproduzione precisa dei → gobo.
Le → lenti Fresnel piatte possono
essere impiegate nei faretti come
Lampada incandescenza; i gruppi princi- Lampada fluorescente accessori per allargare il fascio
Sorgente luminosa elettrica, ad pali sono le lampade di uso comu- Lampade a scarica a bassa pres- di luce in modo simmetrico od
esempio → lampade ad incande- ne, a forma di goccia, dal bulbo sione, a forma di tubo, contenenti asimmetrico.
scenza, → lampade a scarica, trasparente o smeri-gliato, le vapori di mercurio. Le → radiazio-
→ LED. In un → apparecchio di → lampade con riflettore incor- ni ultraviolette emesse dalla sca-
illuminazione serve a produrre porato, caratterizzate da diversi rica nei vapori di mer-curio sono Lente Fresnel
la luce e la sua luce può essere tipi di specchi interni, e le lam- convertite in luce visibile dalle Lente a gradini, dove l’effetto
orientata sugli oggetti tramite pade PAR, in vetro stampato e sostanze fluorescenti sulla parete desiderato della lente è ottenuto
→ riflettori. con riflettori parabolici integrati. interna del tubo. Con diverse frazionando la lente sferica in una
sostanze fluorescenti si possono serie di sezioni anulari concen-
ottenere una serie di tonalità triche, chiamate anelli di Fresnel.
Lampada a scarica Lampada ai vapori di mercurio cromatiche della luce e diverse Le lenti Fresnel sono utilizzate
Sorgente luminosa nella quale ad alta pressione qualità della → resa cromatica. soprattutto nei proiettori per
la luce viene emessa per effetto → Lampade a scarica ad alta Le lampade fluorescenti sono in scenografie e nei faretti con
di scariche elettriche liberate nei pressione contenenti vapori di genere dotate di elettrodi riscal- → angoli di distribuzione varia-
gas o nei vapori metallici. Si distin- mercurio. A diffe-renza della dati e possono quindi essere av- bili.
gue tra lampade a scarica a bassa scarica a bassa pressione, che viate con tensioni relativamente
e ad alta pressione. Fanno parte irradia quasi esclusivamente inferiori. Le lampade fluorescenti
delle lampade a scarica a bassa → raggi ultravioletti, il vapore richiedono starter e → reattori o Lente per sculture
pressione le → lampade fluore- di mercurio ad altra pressione reattori elettronici. → Lente con una struttura paral-
scenti e le → lampade fluorescenti emana una luce visibile, dotata lela, che allarga un → cono di
compatte. In esse la luce viene di una contenuta componente luce lungo un asse, lasciandolo
creata con la sollecitazione delle di rosso. Con l'aggiunta di altre Lampada fluorescente compatta sostanzialmente inalterato lungo
sostanze fluorescenti con delle sostanze fluorescenti si può com- → Lampada fluorescente che con l'altro asse. La lente per scultura
radiazioni. Fanno parte delle lam- pletare la com-ponente di rosso la combinazione di più brevi tubi è impiegata nell'illuminazione
pade a scarica ad alta pressione le e migliorare la → resa cromatica. o con un tubo ripiegato riesce ad museale, per illuminare uniforme-
→ lampade ai vapori di mercurio, avere dimensioni particolarmente mente con un cono di luce ovale
le → lampade ad alogenuri metal- compatte. Le lampade fluorescenti una scultura allungata.
lici e le → lampade ai vapori di Lampada ai vapori di sodio ad compatte hanno la spina su di un
sodio ad alta pressione. Emettono alta pressione solo lato.
il loro spettro della luce a causa → Lampade a scarica ad alta Local Operating Network
della loro elevata pressione di pressione contenenti vapori di Sistema di bus per la comunica-
esercizio. sodio. Siccome in presenza di Lampada PAR zione tra impianti e apparecchi,
alta pressione i vapori di sodio → Lampada ad incandescenza tra l’altro per il comando degli
sono aggressivi e distruggerebbe- impianti di un edificio.
Lampada a scarica a bassa ro il vetro, l'ampolla della scarica
pressione è in ceramica di ossido di allumi- Lampadina comune
In questa classificazione rientrano nio ed è avvolta da un ulteriore → Lampada ad incandescenza LON
le → lampade fluorescenti e le ampolla che fa da involucro. Il Acronimo di → Local Operating
lampade fluorescenti compatte. → colore della luce è di tipo bianco Network
caldo. Le lampade ai vapori di sodio LAN
ad alta pressione necessitano di Acronimo di Local Area Network.
→ dispositivi di accensione e di Rete di calcolatori locali sotto Luce da osservare
→ reattori. forma di istallazione permanente La luce da osservare agisce come
su piccole distanze. elemento decorativo. Gli effetti di

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brillanza della sorgente luminosa


- dalla fiamma di una candela,
Luminanza
Unità di misura: Candela/m2
(cd/m2). La luminanza descrive
al lampadario, alla scultura lumi-
N apliamento dei processi basati sul
Raytracing.
nosa - e dei materiali illuminatila luminosità di una superficie Narrow spot
contribuiscono all'atmosfera di che emana luce in quanto sor- Denominazione d'uso corrente per Portalampada
ambienti rappresentativi ed gente luminosa od in seguito a i → riflettori o le → lampade con Supporto per fissare la lampada
emozionali. → trasmissione o → riflessione. riflettore a fascio molto stretto. nell'apparecchio e creare il colle-
La luminanza viene quindi definita gamento elettrico con la rete di
come il rapporto tra l'→ intensità alimentazione. I portalampada
Luce diffusa luminosa e la superficie proiettata Nitidezza tipici sono quelli a vite, a baionetta
La luce diffusa viene emanata ortogonalmente nella direzione di Capacità dell'→ occhio di perce- ed a spina. Il tipo di portalampada
da grandi superfici luminose. osservazione. Superfici di diversi pire i dettagli. La sua misura è il è documentato nel → sistema
Si genera così un'illuminazione colori e di uguale luminanza sono visus, definito come il reciproco ZVEI.
omogenea e tenue, con → model- ugualmente luminose. della grandezza dei più piccoli
lazione e → brillanza contenute. dettagli percepibili in un dato
esercizio visivo ed espresso in Potenza allacciata
Luminescenza minuti d'arco. La somma delle → potenze nomi-
Luce diurna Termine che comprende tutte le nali di tutte le utenze elettriche
Si definisce luce diurna sia la emissioni di luce che non vengono dà la potenza allacciata.
luce diretta ed orientata della provocate da una radiazione ter-
luce solare con cielo pulito, sia la
luce diffusa del cielo coperto. Gli
→ illuminamenti della luce diurna
mica (fotoluminescenza, chemi-
luminescenza, bioluminescenza,
elettroluminescenza, catodolumi-
O Potenza allacciata dell'illumi-
nazione
sono molto superiori di quelli nescenza, termoluminescenza, Occhio Potenza massima dell'intero
dell'illuminazione artificiale. triboluminescenza). L'occhio è un sistema ottico nel impianto di illuminazione, indi-
quale la cornea ed il cristallino pendentemente dall'effettivo
formano l'immagine dell'am- consumo energetico.
Luce orientata Lunghezza d'onda dominante biente circostante sulla retina;
La luce orientata viene emanata Dimensione utilizzata per riepi- l'iride, attenuando l'apertura
da → sorgenti luminose punti- logare una sintesi cromatica in della pupilla, provvede ad una Potenza di irradiazione
formi. È caratterizzata da una un'unica lunghezza d'onda. Nel prima regolazione della quantità Nelle lampade elettriche è il
direzione principale e crea effetti → sistema colorimetrico standard di luce che penetra nell'occhio. prodotto della conversione della
di → modellazione e brillantezza. la lunghezza d'onda dominante Sulla retina gli stimoli luminosi potenza elettrica. Unità di misura:
Anche le sorgenti luminose senza può essere calcolata tracciando vengono trasformati dai recet- watt. Nelle lunghezze d'onda
riflettori generano una luce orien- una linea dal punto bianco attra- tori in impulsi nervosi. L'occhio è tra 380 e 780 nm la potenza
tata, ma la direzione principale verso il punto di colore dato dalla dotato di due sistemi di recettori, di irradiazione (W) può essere
della luce, variabile nello spazio, linea del colore spettrale. Vi si i bastoncelli ed i coni. I bastoncelli quantificata come → potenza
viene in genere concentrata con contrappone la lunghezza d'onda sono distribuiti in modo relativa- luminosa (lm).
l'→ orientamento della luce in complementare. La lunghezza mente omogeneo sulla retina,
un → cono di luce orientato. d'onda dominante serve tra l'altro sono molto sensibili alla luce e
per la classificazione cromatica consentono una visione ad ampio Potenza luminosa
dei → LED. raggio con → illuminamenti Altra indicazione per il → flusso
Luce per guardare limitati (→ visione scotopica). La luminoso; nella fisica delle radia-
La luce per guardare pone degli nitidezza è limitata, i colori non zioni corrisponde alla → potenza
accenti. La luce collabora attiva- Lux, lx vengono percepiti. I coni sono in- di irradiazione.
mente alla trasmissione di infor- Unità di misura dell'→ intensità vece concentrati in una concavità
mazioni, evidenziando visivamente luminosa. della retina che si trova nell'asse
le aree importanti e ponendo in del sistema visivo (fovea). Essi Potenza nominale
secondo piano quelle meno permettono una visione nitida e a Potenza per cui è stato progettato
importanti. colori in un raggio visivo limitato, un apparecchio elettrico.

Luce per vedere


M ma richiedono illuminamenti più
elevati (→ visione fotopica).
Procedura di rendimento
La luce per vedere provvede all'illu- Manutenzione Procedura di calcolo dell'→ illu-
minazione generale dell'ambiente. Indicazione delle misure per il Orientamento della luce minamento medio degli ambienti
Si assicura così visibilità all'archi- corretto funzionamento di un L'orientamento della luce, otte- con ausilio del → grado di rendi-
tettura, agli oggetti e alle persone impianto di illuminazione: vi si nuto per mezzo di → riflettori mento degli appa-recchi, del
presenti, per consentire l'orien- includono la sostituzione delle o → lenti, viene utilizzato per → fattore di rendimento dell'am-
tamento, il lavoro e la comuni- lampade, la pulizia degli apparec- creare → apparecchi con deter- biente e del → flusso luminoso
cazione. chi e l'orientamento dei → faretti. minate caratteristiche ottiche della lampada.
Come → fattore di progettazione, ottenendo così degli strumenti
questo aspetto viene tenuto conto illuminotecnici. Per il → comfort
Luce radente nello sviluppo di un impianto di visivo il significato dell'orienta- Programmazione luminosa
Tipo di illuminazione con una luce illuminazione. mento della luce è decisivo. Con La programmazione luminosa
che cade molto appiattita su una l'aiuto dell'orientamento della consente di adattare l'illumina-
superficie per accentuarne la luce l'→ abbagliamento degli zione di un ambiente alle diverse
tessitura e la struttura. Modellazione apparecchi può essere ridotto necessità di utilizzo ed alle diverse
Accentuazione delle forme degli ad un livello accettabile. condizioni ambientali. Ad ogni
spazi e delle strutture delle super- condizione di utilizzo corrisponde
Luce solare fici per mezzo di luce orientata di una → situazione luminosa, cioè
→ Luce diurna sorgenti luminose puntiformi. In uno schema di condizioni di aper-

Lumen, lm
genere descritta con il concetto
di ombreggiatura. P tura, chiusura e regolazione dei
singoli circuiti elettrici. Le situa-
zioni luminose sono memorizzate
Unità di misura del → flusso Photon mapping elettronicamente e possono essere
luminoso. Multimirror Algoritmo nella simulazione della richiamate premendo un pulsante.
→ Riflettore ad irradiamento freddo luce, impiegato soprattutto come

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Proiettore a condensatore Radiazioni a infrarossi spetto alle sorgenti luminose di Riflettore ad irradiamento
→ Proiettore compatto Radiazione di calore invisibile di riferimento è dato dall'indice di freddo
lunghezza d'onda > 780 nm. Le resa cromatica Ra o dai gruppi Riflettori dicroici che riflettono
radiazioni ad infrarossi vengono di resa cromatica. soprattutto luce visibile, men-
Proiettore compatto emesse da tutte le sorgenti lumi- tre i raggi infra-rossi vengono
Faretto con sistema ottico che nose, ma soprattutto dai → corpi trasmessi (riflettori in vetro) o
permette proiezioni con → gobo radianti; in esse costituiscono la Resa del contrasto assorbiti (riflettori in metallo). I
e maschere con scritte per le parte prevalente delle radiazioni Criterio per la limitazione dell'ab- riflettori ad irradiamento freddo
diverse dotazioni di lampade. A emesse. bagliamento riflesso. La resa del generano una sollecitazione
seconda del sistema ottico di illu- contrasto viene descritta dal termica limitata sugli oggetti
minazione della scena si distingue fattore di resa del contrasto (CRF), irradiati. Tali riflettori vengono
tra proiettori compatti e proiettori Radiazioni ultraviolette definito come rapporto tra il con- comunemente definiti Coolbeam
ellissoidali. Radiazioni di lunghezza d'onda trasto di luminanza per l'illumina- o Multimirror.
inferiore a quella della luce visibile zione osservata ed il contrasto di
(Lunghezze d'onda < 380 nm). Le luminanza per l'illuminazione di
Proiettore ellissoidale sorgenti luminose tecnologiche riferimento. Riflettore dicroico
→ Proiettore compatto emanano una quantità di radia- Riflettore con → riflessione
zioni ultraviolette contenuta. Le selettiva che, attraverso strati
radiazioni ultraviolette possono Resistenza alla luce d'interferenza applicati per eva-
Proiezione avere effetti dannosi, in parti- Indicazione del grado in cui un porazione, riflette solo una parte
Riproduzione ottica di una ma- colare fanno sbiadire i colori e mate-riale viene alterato dall'ef- dello spettro e trasmette altre
schera bidimensionale o di un rendono i materiali più fragili. fetto della luce. La resistenza alla bande. I riflettori dicroici sono
→ gobo su una superficie. Gli I → filtri UV assorbono tali luce riguarda soprattutto l'altera- impiegati prevalentemente come
apparecchi da proiezione richie- radiazioni. zione dei colori, ma anche l'alte- → riflettori ad irradiamento freddo,
dono un'ottica particolare. La razione dello stesso materiale. per la riflessione della luce visibile
riproduzione può essere messa e la trasmissione delle → radia-
a fuoco con precisione mediante Radiosity zioni infrarosse.
un sistema di lenti. Procedura di calcolo per la simu- RGB
lazione della luce. Nel metodo Abbreviazione di rosso-verde-blu
Radiosity i raggi di luce partono (Red-Green-Blue). La sintesi cro- Riflettore ellittico
Protezione dai raggi solari dalla soregente luminosa e ven- matica RGB nell'illuminotecnica → Riflettore
Misure tecniche basate sull'→ as- gono riflessi quando incidono su è basata sulla sintesi cromatica
sorbimento, sulla → riflessione e di una superfice. additiva per produrre luce di
sulla rifrazione, per il controllo diversi colori. Riflettore parabolico
della luce diretta del sole; lo scopo → Riflettore
è il miglioramento del → comfort Ray tracing
visivo (protezione da abbaglia- Procedura di calcolo per la simu- Riaccensione
mento) e la riduzione del surri- lazione della luce. Il metodo Nuova accensione dopo spegni- Riflettore sfaccettato
scaldamento dell'ambiente. Ray tracing si basa sui raggi che mento od interruzione di corrente. Riflettore con elementi piani sfac-
partono dall’occhio che osserva il Numerose → lampade a scarica cettati, che produce un → cono
modello ed incontrano le sorgenti possono essere riaccese solo dopo luminoso più bilanciato rispetto
Protezione dalla luce luminose. una fase di raffreddamento. Una ai → riflettori convenzionali lucidi.
→ Schermatura dalla luce riaccensione immediata è possibile
solo con speciali → accenditori
Reattore ad alta tensione. Riflettore Spherolit
Psicologia della percezione Componentistica per la limitazione Sistema di orientamento della
Ramo della scienza che si occupa della corrente per le → lampade a luce basato su calotte sferiche
dei diversi aspetti della percezione, scarica. La limitazione di corrente Riflessione riflettenti. La distribuzione dell'in-
soprattutto della ricezione neuro- può essere induttiva, mediante uno Capacità delle superfici di respin- tensità luminosa è determinata
nale e dell'elaborazione dei ricet- starter, od elettronica. I reattori gere la luce. La misura del riflesso da fattore di riflessione, profilo
tori sensoriali. induttivi sono disponibili nella è il grado di riflessione; è definito del riflettore, numero delle calotte
vecchia forma convenzionale o dal rapporto tra il flusso luminoso sferiche e raggio delle calotte.
nella forma a basse perdite. Richie- riflesso ed il → flusso luminoso
dono eventualmente un accendi- incidente. Il riflesso può essere
Q tore od uno starter supplementari.
I reattori elettronici operano senza
accenditore supplementare, evi-
orientato o diffuso. Rifrazione
Variazione della direzione della
luce nel passaggio da un mezzo
Quoziente di luce diurna tando fastidiosi ronzii o → effetti Riflettore ad un altro, di diversa densità. La
Rapporto tra l'→ illuminamento stroboscopici. Sistema di orientamento della capacità di rifrazione di un mezzo
creato dalla → luce diurna sul luce che sfrutta delle superfici è data dal suo indice di rifrazione.
piano utile di un ambiente e l'illu- riflettenti. La caratteristica di un
minamento esterno; il quoziente Reattore elettronico riflettore consiste innanzitutto
di luce diurna può essere misurato → Reattore nel suo grado di riflessione e di Rifrazione della luce
nel → simulatore di luce diurna. diffusione, e per riflettori a spec- Variazione della direzione della
chio soprattutto nel tipo di curva luce nel passaggio da un mezzo
Relè della sua sezione (Sagomatura del ad un altro, di diversa densità. Per
Un interruttore azionato dalla riflettore). I riflettori parabolici mezzo di → rifrazioni di diversa
R corrente. Il relè di norma è attivato orientano in raggi paralleli la
da un circuito elettrico separato luce proveniente da una sorgente
e può chiudere o aprire uno o più posta nel fuoco della parabola, i
intensità di diverse bande dello
spettro, con la rifrazione della
luce si possono formare degli
Radiatore di Planck circuiti. riflettori sferici rimandano la luce spettri di colore.
Corpo radiante nero. → Corpo nel punto focale, i riflettori ellit-
radiante termico ideale le cui tici la raccolgono in un secondo
caratteristiche di irraggiamento Resa cromatica punto focale.
sono descritte dalla legge di Planck. Qualità della resa dei colori sotto
una data illuminazione. Il grado
del cambiamento dei colori ri-

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S l'allestimento luminoso dinamico,


mediante una → programmazione
luminosa si definisce la succes-
Sistema colorimetrico standard
Sistema per esprimere numeri-
camente il → colore della luce
a bassa pressione) e lo spettro
discreto a banda larga (scarica
ad alta pressione).
Saturazione cromatica sione delle situazioni luminose, e dei corpi. Il sistema colorime-
Misura dell'intensità di un colore la loro durata e le dissolvenze. trico standard è un diagramma
tra gli estremi del colore puro e bidimensionale in cui si trovano Spot
del punto bianco nel → sistema i punti di colore di tutti i colori e Indicazione comune per i
colorimetrico standard CIE. Con Sezione di cono luminoso di tutte le miscelazioni cromati- → riflettori o le → lampade con
la tonalità e la luminosità, appar- Sezione a forma di iperbole di un che, in livelli di saturazione dal riflettore a fascio stretto.
tiene alle tre caratteristiche fonda- → cono luminoso, per es. ottenuta colore puro fino al bianco, e che
mentali di un colore. La satura- con i downlight su una parete. permette di definire tali punti
zione cromatica di norma viene colore numericamente mediante Starter
espressa come una percentuale. le coordinate x e y. Le miscelazioni → Accenditore per → lampade
Simulatore di luce diurna cromatiche si trovano su una linea fluorescenti.
Strumento per la simulazione retta tra i colori da mescolare; il
Scenografia della luce solare e diurna. La → colore della luce dei → corpi
Termine per la messa in scena → luce diurna viene simulata radianti è situato su di una curva Struttura luminosa
dell'ambiente. Nell'illuminazione disponendo numerosi apparecchi ben definita, detta anche curva di Integrazione di singoli → appa-
scenografia indica la trasforma- a formare una semisfera o con la Planck. recchi in una struttura in genere
zione dell'ambiente tramite la luce riflessione multipla di un soffitto lineare, che normalmente viene
in una dimensione temporale. luminoso in uno spazio a specchi. sospesa al soffitto.
La luce solare viene simulata con Sistema unificato di codifica-
un faretto con riflettore para- zione delle lampade (ZVEI)
Schermatura antiabbagliamento bolico, il cui movimento segue il Sistema unificato per indicare le Superficie di emissione della
→ Protezione solare percorso del sole lungo la durata lampade elettriche. La sigla di una luce
di una giornata o di un anno. lampada indica fra l'altro il tipo Piano dell'→ apparecchio da cui
Un simulatore di luce diurna di produzione di luce, il materiale esce la luce. A seconda dell'illu-
Schermatura dalla luce permette la simulazione delle dell'ampolla od i gas di riempi- minotecnica, un apparecchio
Limitazione dell'intensità dell'illu- luci e delle ombre degli edifici mento, la potenza ed il portalam- dispone di uno o più piani. La
minazione, delle → radiazioni progettati utilizzando dei modelli, pada. → luminanza della superficie
ultraviolette e delle → radiazioni la sperimentazione con elementi di emissione della luce serve alla
ad infrarossi richiesta in partico- per l'orientamento della luce e la valutazione dell'abbagliamento
lare nelle aree espositive; la si misurazione del → quoziente di Sistemi a luce diurna degli apparecchi.
ottiene con un'adeguata scelta luce diurna sul modello. Soluzioni tecniche nelle zone delle
delle → lampade, dei tipi di appa- finestre e dei lucernai, basate sulla
recchi e dei → filtri per le radia- → riflessione e sulla → rifrazione,
zioni. Simulatore solare
→ Simulatore di luce diurna
volte a migliorare l'afflusso di
→ luce diurna in un ambiente
e quindi a ridurre i consumi
T
Schermo a croce energetici. Tecnica a taglio di fase
Elemento deflettore per migliorare Simulazione della luce Metodo per il controllo della
il → comfort visivo. Lo schermo a Calcolo di una situazione d'illumi- luminosità, in cui si comanda la
forma di croce riduce la visibilità nazione mediante un software. La Situazione luminosa potenza assorbita delle lampade
del riflettore e della lampada. simulazione quantitativa serve a Situazione od atmosfera luminosa mediante il taglio delle onde di
controllare i requisiti della proget- con una determinata costellazione corrente alternata. Nella tecnica
tazione sulla base di valori nume- di stati di luminosità e colore. a taglio di fase la corrente viene
Schermo a nido d'ape rici. La simulazione qualitativa Mediante una → programmazione inserita senza ritardo dopo il pas-
Elemento antiabbagliante con investe l'atmosfera e l'estetica luminosa si possono memorizzare saggio dello zero della tensione
struttura a nido d'ape per deli- del progetto. o richiamare situazioni luminose di corrente alternata e disinserita
mitare il → cono luminoso ed mediante un pulsante. prima del successivo passaggio
evitare l'→ abbagliamento. dello zero. La tecnica a taglio di
Sintesi cromatica fase serve al comando della com-
Nell'illuminotecnica con la sin- Sorgente luminosa puntiforme ponentistica elettronica.
Semiangolo di distribuzione tesi cromatica additiva di rosso, Definizione di sorgenti di luce
Angolo tra i punti di una → curva verde e blu si aggiungono bande compatte, quasi puntiformi, da
di distribuzione dell'intensità lumi- spettrali per ottenere dei colori cui esce luce diretta. Le sorgenti Tecnica ad anticipo di fase
nosa, in cui l'→ intensità luminosa miscelati. La somma dei tre colori di luce puntiformi consentono Metodo per il controllo della
scende al 50% del valore misurato fondamentali dà la luce bianca. La di orientare la luce in modo otti- luminosità, in cui si comanda la
nel senso di distribuzione princi- sintesi cromatica sottrattiva parte male, soprattutto concentrandola, potenza assorbita delle lampade
pale. L'angolo di distribuzione è la invece dai colori fondamentali mentre le sorgenti lineari o piane mediante blocco in anti-cipo delle
base per l'indicazione del diame- ciano, giallo e magenta e filtra producono una luce tanto più onde di corrente alternata. Nella
tro del cono luminoso. delle componenti dello spettro. diffusa quanto più sono estese. tecnica ad anticipo di fase la
corrente viene inserita con un
ritardo dopo il passaggio dello
Sensore Sintesi cromatica additiva Spettro zero della tensione di corrente
Dispositivo di misurazione per Denominazione della miscelazione Distribuzione dell'intensità dell'ir- alternata e trattenuta fino al
rilevare le condizioni ambientali. di colori mediante aggiunta di radiazione di una sorgente lumi- passaggio dello zero successivo.
Il valore di misurazione oppure il bande spettrali. I colori prodotti nosa lungo le lunghezze d'onda. I dimmer con tecnica ad anticipo
superamento di un valore limite dalla sintesi cromatica additiva Dalla distribuzione sullo spettro di fase per lo più non sono indi-
inviano un impulso al sistema, ad sono, secondo la teoria dei tre derivano sia il → colore della cati per le lampade fluorescenti
esempio per adattare l'illumina- colori, i colori complementari dei luce che la → resa cromatica. normali o compatte. La tecnica ad
zione. colori fondamentali (rosso, verde, A seconda di come si ottiene la anticipo di fase serve al comando
blu). La sintesi uniforme dei tre luce, si possono differenziare dei della compo-nentistica conven-
colori produce luce bianca. tipi fondamentali di spettro: lo zionale.
Sequenza luminosa spettro continuo (luce del giorno
Successione di più → situazioni e → corpi termici radianti), lo
luminose una dopo l'altra. Per spettro discreto lineare (scarica

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Tecnica Darklight alogene a bassa tensione; si fa Visione scotopica Watt


Speciale tecnica di riflettori, con distinzione tra trasformatori Anche: visione notturna. Vista Unità di misura della potenza. È
la quale l'osservatore non viene convenzionali e trasformatori con adattamento a → luminanze il prodotto della → tensione per
abbagliato finché la lampada si elettronici. inferiore a 0,01 cd/m2. La visione l'intensità di corrente.
trova nell'ambito di schermatura scotopica avviene utilizzando i
del riflettore. L'→ angolo di bastoncelli, interessa quindi so-
schermatura della l­ampada e Trasmissione prattutto le parti periferiche della Wide flood
l'→ angolo antiabbagliamento Capacità dei materiali di trasmet- retina. La → nitidezza è limitata e Denominazione d'uso corrente per
del riflettore sono uguali. La tec- tere la luce. La trasmissione viene non si possono percepire i colori; i → riflettori o le → lampade con
nica darklight offre il massimo espressa mediante il grado di d'altra parte la sensibilità al movi- riflettore a fascio molto largo.
del → comfort visivo ed un'ottima trasmissione; esso è il rapporto mento degli oggetti percepiti è
efficienza. tra il → flusso luminoso trasmesso elevata.
sul flusso luminoso incidente. La
trasmissione può essere indirizzata
Tecnologia Dark Sky o diffusa.
Speciale tecnica di riflettori con
la quale si previene una emissione
di luce al di sopra dell'apparecchio
W
per non causare dell'→ inquina-
mento luminoso. U Wallwasher
Apparecchio con uno speciale
sistema → di riflettori o sistema
UGR ottico a riflettori e lenti per l'illu-
Temperatura colore Unified Glare Rating; metodo di minazione omoge-nea delle pareti;
Indicazione della → tonalità cro- valutazione dell'→ abbagliamento è essenziale che i wallwasher
matica di una sorgente luminosa. psicologico, in particolare sul posto siano dipsosti su di una linea
Nei → corpi radianti esprime l'ef- di lavoro. parallela alla parete e ad una
fettiva temperatura del filamento distanza omogenea tra loro.
della lampada in gradi Kelvin (K).
Nelle → lampade a scarica si Uplight
assume la temperatura colore Apparecchio a sospensione, da Wallwasher bifocale
più simile a quella irradiata. Que- parete, da pavimento o interrato, Apparecchio che serve all'illumi-
sta è la temperatura per la quale che emana la luce prevalente- nazione uniforme delle pareti.
un → corpo radiante emette una mente verso l'alto. Il sistema ottico concentra la
luce di un colore comparabile. luce in un secondo punto focale
ed emette solo luce riflessa. Ciò
consente una schermatura totale
Tempo di dissolvenza
Durata dell'intervallo di tempo
tra l'apertura e la chiusura di un
V della lampada ed offre quindi un
maggiore → comfort visivo.
cambio di situazione luminosa. Varychrome
Attributo per la descrizione di Wallwasher con lente
apparecchi che possono produrre Apparecchio con distribuzione
Tensione luce colorata variabile, ad esem- asimmetrica dell'intensità lumi-
Grandezza fisica che agisce in un pio sulla base della → sintesi nosa per l'illuminazione uniforme
conduttore elettrico mettendo in cromatica RGB. di pareti. La luce è diffusa da una
movimento i supporti di carica e → lente.
producendo una corrente elettrica.
Visione diurna
→ Visione fotopica Washer
Tensione di rete Apparecchi con distribuzione della
→ Tensione elettrica che è messa luce diffusa, che possono essere
a disposizione nella rete di ali- Visione fotopica ruotati e girati verso i punti
mentazione. Nella maggior parte Anche: visione diurna. Vista con dell'ambiente da illuminare;
del mondo la tensione di rete è di → adattamento a → luminanze impiegati preferibilmente su
230 V a 50 Hz. Per tensioni di rete superiori a 3  cd/m2. La visione → binari elettrificati.
diverse occorre un adattamento fotopica ha luogo mediante i
tecnico degli apparecchi elettrici. → coni, e si concentra quindi
nella regione della → fovea. La Washer per pavimenti
→ nitidezza è elevata e si possono Tipo di apparecchio che, singolar-
Termoluminescenza percepire i colori. mente od allineato, viene disposto
→ Luminescenza sopra il pavimento o sulle pareti.
Illumina il pavimento in modo
Visione mesopica omogeneo e senza abbagliamento.
Transadapter Condizione di transizione dalla
Elemento per il collegamento → visione fotopica diurna, me-
meccanico ed elettrico di un diante i coni, alla → visione Washer per soffitti
apparecchio ad un → binario scotopica notturna, mediante Tipo di apparecchio che, singolar-
elettrificato, in particolare di un i bastoncelli. La percezione dei mente od in serie, viene disposto
→ faretto o di un → washer; è colori e la → nitidezza hanno di al di sopra del livello degli occhi;
collegato con un → trasforma- conseguenza valori intermedi. La illumina il soffitto in modo omo-
tore elettronico integrato o con visione mesopica ha luogo con geneo e senza abbagliamento,
un → reattore elettronico. luminanze tra 0,01 cd/m2 e 3 cd/m2. preferibilmente con → lampade
alogene, → lampade fluorescenti
o → lampade a scarica ad alta
Trasformatore Visione notturna pressione.
Componente necessario per il → Visione scotopica
funzionamento delle → lampade

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