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La storia della carta e della comunicazione

Graffiti

Le incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) sono segni scavati nella roccia
con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di
scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore o
una punta metallica (tipo pugnale, di bronzo o di ferro).

Tavoletta di argilla

Nel Vicino Oriente Antico, le tavolette di argilla (in accadico ṭuppu(m)) erano
supporti per la scrittura, specialmente per la scrittura cuneiforme, a partire dall'Età
del Bronzo fino a gran parte dell'Età del Ferro.

Papiro

Il papiro è la superficie di scrittura ricavata da una pianta


acquatica, molto comune nel delta del Nilo e in alcune
parti del Mediterraneo, un'erba palustre della famiglia
delle Cyperaceae, il Cyperus papyrus.
Pergamena

La pergamena, detta anche cartapecora o carta pecudina, è una membrana ricavata


dalla pelle di animale non conciata e composta di collagene. Presenta una struttura
coriacea ed elastica, per cui il degrado non avviene frequentemente.

La carta in Cina

La tecnologia di fabbricazione della carta da corteccia è nata in Cina. La manifattura


della carta viene tradizionalmente fatta risalire all’anno 105, quando Cai Lui, ufficiale
della corte imperiale durante la dinastia Han, creò il primo foglio di carta utilizzando
fibre dell’albero del gelso, scarti di canapa e delle reti da pesca.

Il metodo usato per creare i fogli di carta consisteva nel far macerare le varie fibre
nell’acqua, facendo poi filtrare il composto attraverso una sorta di setaccio con cornice
di legno e ripetendo poi l’operazione fino a formare sulla superficie del setaccio un
sottile strato uniforme.

La carta in Val Brenta

La prima cartiera sorse in Valbrenta nel 1630, presso il ponte di Oliero, ad opera
dei nobili veneziani Cappello e all'inizio del '700 se ne aggiunse un'altra, a
Roncobello, a nord di Valstagna. La grande cartiera Tiepolo-Remondini, verso la fine
del '700, favorì il decollo dell'attività tipografica e calcografica, oltre alla produzione di
carte speciali e da gioco, portando l'intero comparto ad occupare un migliaio di
persone. Le cartiere venete rimasero in auge fino al 1848.

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