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REGIA

LE INQUADRATURE
CAMPO LUNGHISSIMO - EXTREME LONG SHOT
CAMPO LUNGO - LONG SHOT
CAMPO MEDIO - MEDIUM LONG SHOT
PIANO AMERICANO
MEZZA FIGURA - MEDIUM SHOT
PRIMO PIANO - CLOSE-UP
PRIMO PIANO A 2 - CLOSE-UP
PRIMISSIMO PIANO - CLOSE-UP
DETTAGLIO - EXTREME CLOSE-UP
I MOVIMENTI DI CAMERA

E IL LORO SIGNIFICATO
LA CAMERA A MANO
E' il movimento di camera più semplice in assoluto, nonché quello più abusato.

Le inquadrature vengono fatte tenendo la camera a mano o in spalla, aiutandosi con lo


stabilizzatore ottico. Il modo sbagliato di usarla è sperare che sostituisca un buon
supporto. Il modo giusto è utilizzare il suo tremolio per disturbare leggermente
(LEGGERMENTE!!) lo spettatore e aiutarlo ad entrare in un mood di inquietudine tipico
delle scene thriller, drammatiche, d'azione, ecc.
LA PANORAMICA
Consiste nella rotazione della camera su uno dei
suoi assi. Si può eseguire con un qualsiasi supporto:
il più comune è il treppiede.

Se ruota sull'asse verticale (destra/sinistra) si


chiama PAN;

se ruota sull'asse orizzontale (su/giù) si chiama TILT.

Si possono anche realizzare panoramiche oblique


PAN+TILT.

La panoramica puà essere DESCRITTIVA quando si


muove su una messa in scena sostanziamente
fissa; può essere A SEGUIRE quando segue un
elemento, per esempio un attore che cammina o
un'auto, che si sposta nell'ambiente.
LA CARRELLATA
La camera è montata su un carrello, su binari o su
gomma.
Può quindi muoversi lungo un percorso definito, sia
lineare che curvo.

Può essere solo DESCRITTIVA, ma spesso è usata


per dare ENFASI al soggetto ripreso, sia
avvicinandosi che con leggeri movimenti laterali. Una
leggera carrellata rende molto più “viva”
un'inquadratura che potrebbe annoiare se restasse
fissa.
Spesso nelle produzioni indipendenti si noleggiano carrelli molto leggeri
costruiti con binari telescopici, assi di legno minimali e ruote da skateboard,
come il famoso WILLI GO.
STEADYCAM
La camera è stabilizzata con un sistema di
contrappesi, montata su un braccio a molle
e indossata dal'operatore tramite un
corpetto.

Consente i movimenti della carrellata, ma


con molto più libertà di movimento. Non
avendo bisogno di binari, inoltre, consente di
inquadrare anche il pavimento su cui si
passa.
IL CRANE
Un braccio equilibrato con pesi e,
solitamente, una testa remotata su cui
montare la camera, controllata con un
joystick.

Consente di fare “volare” la camera in


ogni direzione e combinando i
movimenti di testa e braccio si
ottengono effetti suggestivi.

Serve per dare molta enfasi agli


ambienti e alle azioni, spesso con
campi dal medio al lunghissimo.
LE NOVITA'
Ogni anno la tecnologia si evolve e mette a disposizione nuovi strumenti di macchinistica:
droni, flycam, segway, ecc. Tutti i movimenti consentiti da questi mezzi sono, solitamente,
un'evoluzione o una combinazione dei movimenti di base.
DUE REGOLETTE FONDAMENTALI
LA REGOLA DEI TERZI
LA REGOLA DEI TERZI
LA REGOLA DEI TERZI
LA REGOLA DEI TERZI
LA REGOLA DEI TERZI
LA REGOLA DEI TERZI
LA REGOLA DEI 180°

(SCAVALCAMENTO DI CAMPO)
SEMIOTICA DEL CINEMA
Il cinema è un sistema complesso di rappresentazione basato su segni di
diversa natura. Possiede quindi un suo linguaggio specifico, nato con esso e
affinatosi negli anni.

Esiste quindi una sorta di GRAMMATICA CINEMATOGRAFICA di base a cui ci


si può rifare.

Questa gramamtica è fondamentale per chi si approccia alla regia, in quanto il


lavoro di un regista è quello di trasformare una storia scritta in un film.

Per dirla al modo dei semiologi, il compito di un regista è trasformare un


LINGUAGGIO VERBALE in un misto di linguaggio verbale e NON VERBALE.
Mentre è facile individuare gli elementi verbali di un film (dialoghi, voice over,
didascalie), è più difficile identificare bene quali sono quelli non verbali.

E' però importante conoscerli tutti, partendo da un assunto fondamentale:

LA RAPPRESENTAZIONE NON TIENE CONTO DELLE INTENZIONI

Il che significa che il pubblico non interpreterà il messaggio IN BASE A COSA


NOI VOGLIAMO DIRE, ma in base ad altri criteri, indipendenti da noi.
TUTTO QUELLO CHE E' NEL FILM HA UN SIGNIFICATO

Questo assunto sembra banale, ma ha alcune implicazioni nascoste:

SE QUALCOSA NON E' NEL FILM, NON AVRA' SIGNIFICATO

SE NEL FILM C'E' QUALCOSA DI NON VOLUTO, AVRA' SIGNIFICATO

SE QUALCOSA NEL FILM NON E' RAPPRESENTATO NEL MODO GIUSTO,


NON AVRA' IL SIGNIFICATO GIUSTO
Prima di decidere cosa far finire in un film (e come farcelo finire) è quindi
necessario individuare ogni significato che ogni elemento trasporterà verso lo
spettatore.

Per poter far questo è necessario conoscere un elemento fondamentale, che


prescinde anche dal film stesso:

LA PERTINENZA CULTURALE DELLO SPETTATORE


Con PERTINENZA CULTURALE non intendiamo solo il grado di istruzione del
nostro pubblico, ma TUTTI GLI ELEMENTI CULTURALI CHE INTERVENGONO
NEL DETERMINARE IL SUO MODO DI RICEVERE E INTERPRETARE IL
FILM.

Sono infiniti: la cultura popolare della società in cui uno spettatore è cresciuto,
gli studi personali, i suoi gusti sessuali le sue opinioni politiche, i suoi gusti
musicali; ma anche cose meno evidenti è più subliminali: il suo linguaggio, il
verso della sua scrittura, il clima del suo habitat, i rapporti sociali con gli altri
abitanti del suo territorio, ecc.

Tutti questi elementi concorrono a determinare il significato che ogni spettatore


dà ad un determinato SIGNIFICANTE, cioè ad ogni elemento che rappresenta
qualcosa.
E' per questo che il procedimento espressivo è così complesso: per trasmettere
un determinato MESSAGGIO, dobbiamo:

CONOSCERE IL MESSAGGIO CHE VOGLIAMO COMUNICARE


SAPER INSERIRE I GIUSTI SIGNIFICANTI
SAPER ESCLUDERE I SIGNIFICANTI NON DESIDERATI
CONOSCERE LA PERTINENZA CULTURALE DEL PUBBLICO
VEICOLARE I SIGNIFICANTI NEL GIUSTO MODO

anche così, riuscire a far arrivare al pubblico il messaggio desiderato è molto


difficile. Spesso viene frainteso: in questo caso c'è stato un errore nel lavoro
precedente e la colpa è del regista. Non esistono altri possibili responsabili.
GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEL REGISTA

PER COMUNICARE SIGNIFICATI


IL LINGUAGGIO VERBALE
L'ESPRESSIVITA' DEGLI ATTORI
LA SELEZIONE DEGLI ELEMENTI IN SCENA E FUORI CAMPO
LA COMPOSIZIONE DELL'INQUADRATURA
I PUNTI DI RIPRESA
I MOVIMENTI DI CAMERA
LA LUCE E IL COLORE
IL MAKE-UP
I COSTUMI
IL SOUND DESIGN
LA MUSICA

e, soprattutto

IL MONTAGGIO

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