Legge Gelli Bianco

Potrebbero piacerti anche

Sei sulla pagina 1di 7

LEGGE GELLI BIANCO

La Legge Gelli Bianco viene emanata nel marzo 2017 e riforma non soltanto il
sistema della responsabilità medica ma introduce degli elementi per quanto
riguarda l’organizzazione e la ristrutturazione della professione medica.

Tale legge si pone 3 obiettivi principali :


1. RIDURRE IL CONTENZIOSO MEDICO-LEGALE che generalmente aumenta
di molto il costo della tutela assicurativa. Difatti una delle prime cose che
si fa una volta abilitati alla professione medica è fare una polizza
assicurativa.
2. ARGINARE IL FENOMENO DELLA MEDICINA DIFENSIVA : La medicina
difensiva consiste nella pratica con la quale il medico difende se stesso
contro eventuali azioni di responsabilità medico legali seguenti alle cure
mediche prestate . La medicina difensiva può essere positiva o negativa.
La medicina difensiva positiva si attua con un comportamento
cautelativo di tipo preventivo (assurance behaviour); in tal caso il
comportamento cautelativo si esplica nel ricorso a servizi aggiuntivi
diagnostici o terapeutici non necessari (analisi, visite o trattamenti). Il
paziente vittima della medicina difensiva positiva si accolla l'onere di
pratiche diagnostiche o terapeutiche non necessarie. La medicina
difensiva negativa si attua invece con l'astensione dall'intervento di cura
(avoidance behaviour), nel caso in cui il medico eviti di occuparsi di
determinati pazienti o di eseguire interventi ritenuti ad alto rischio[1],
annullando la possibilità che si verifichino esiti negativi per il paziente
imputabili al medico. Il paziente vittima della medicina difensiva
negativa rischia di non ricevere il trattamento necessario.
3. Cercare attraverso queste norme, nuovi equilibri nel RAPPORTO MEDICO-
PAZIENTE.
La legge Gelli si compone di 18 articoli.
ARTICOLO 1
L’articolo 1 pone la sua attenzione sulla SICUREZZA DELLE CURE che è parte
costitutiva del DIRITTO ALLA SALUTE. Cosa vuol dire SICUREZZA DELLE CURE? La
sicurezza delle cure consiste nella GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
Per RISCHIO CLINICO intendiamo tutti gli eventi avversi che sono causati da
errori sia dei singoli ma anche da errori del sistema. Quindi per gestione del
rischio clinico intendiamo l’insieme della attività volte ad
indentificare/valutare/eliminare i rischi attuali e potenziali all’interno delle
strutture sanitarie al fine di garantire QUALITA’ e SICUREZZA alle prestazioni
assistenziali.

ARTICOLO 2
L’articolo 2 introduce la figura del DIFENSORE CIVICO, ovvero colui che è
definito come il garante del diritto alla salute.
Egli sarà colui al quale potranno rivolgersi tutti i destinatari di prestazioni
cliniche per la segnalazione, anche anonima, di disfunzioni nel sistema
dell’assistenza sanitaria e di conseguenza, qualora lo ritenesse necessario e
quindi qualora si trattasse di segnalazioni fondate, potrà dare avvio a
PROCEDURE DI LEGGE.
E’ una carica che ha sede presso la REGIONE, spesso per ricoprire questo ruolo
vengono scelti magistrati che sono andati in pensione o comunque deve avere
una certa esperienza amministrativa. Questo è anche un tentativo per dire ai
cittadini che non è necessario subito andare a fare denuncia ma piuttosto fare
comprendere che ci sono situazioni in cui si possono trovare soluzioni non in
sede giudiziaria.

ARTICOLO 3
Questo articolo si concentra sull’OSSERVATORIO NAZIONALE DELLE BUONE
PRATICHE SULLA SICUREZZA DELLA SANITA’”.
Questo organo viene istituto presso l’AGENAS (AGENZIA NAZIONALE SVILUPPO
SISTEMA SALUTE) che ha come principale obiettivo quello di pubblicare ogni
anno un rapporto che si chiama PNE che sta per piano nazionale esiti e
“fotografa” esattamente quelle che sono le efficienze e le deficienze del sistema
sanitario.
Quindi la finalità di questo osservatorio è quello di verificare l’applicazione di
quelle che sono le LINEE GUIDA, i PROTOCOLLI e le BUONE PRATICHE approvate
dalle società scientifiche ed anche preoccuparsi della formazione del personale.
ARTICOLO 4
L’articolo 4 si concentra sul discorso della TRASPARENZA DEI DATI.
L’obiettivo della legge è quello di garantire la trasparenza dei dati sanitari,
difatti le PRESTAZIONI SANITARIE erogate dalle strutture pubbliche e private
sono soggette all’OBBLIGO DI TRASPARENZA.
(più prestazioni si fai, più sei bravo).
Questo perché? Perché ogni cittadino che paga le tasse per usufruire del
servizio sanitario regionale, HA IL DIRITTO di poter verificare se l’ospedale ha i
numeri che ne giustificano l’esistenza.
Inoltre il cittadino ha il diritto di acquisire la CARTELLA CLINCA ENTRO 7 GIORNI
dalla presentazione della richiesta.
Infine l’articolo 4 fa fronte alla legge sulla privacy, ma nel marzo 2019 è stata
emanata una nuova direttiva con la quale un paziente non potrà più inviare al
proprio medico un risultato di un’analisi in maniera telematica poiché non c’è la
certezza che cioò che venga trasmesso sia al sicuro da qualsiasi intrusione e
manipolazione. Infatti per legge i dati sanitari sensibili NON POSSONO ESSERE
usati da nessun altro che non sia il paziente o qualcuno da lui autorizzato.

ARTICOLO 5 (LINEE GUIDA)


L’articolo 5 non fa altro che ampliare e riprendere quanto già era previsto
dall’ARTICOLO 3 LEGGE BALDUZZI.
Questo articolo dice che gli esercenti sanitari che operano in qualunque finalità
anche medico legale, SI DEVONO ATTENERE (salvo casi eccezionali) A QUELLE
CHE SONO LE RACCOMANDAZIONI PREVISTE DALLE LINEE GUIDA.
Innanzi tutto le LINEE GUIDA sono delle RACCOMANDAZIONI DI CONDOTTA che
possono essere di natura diagnostica,terapeutica o entrambe.
Queste vengono elaborate da CONFERENZE DI CONSENSO, che riuniscono gli
esperti nel settore i quali vengono selezionati in base al loro curriculum e quello
che è il loro interesse scientifico. In tutto ciò è ancora presente un grande
problema ancora irrisolto legato al conflitto d’interesse nella selezione di tali
componenti. In seguito viene nominato un presidente a capo
dell’organizzazione della conferenza di consenso che solitamente è un
RICERCATORE e così si avviano i lavori di metanalisi in tutta la letteratura
scientifica. La novità dell’articolo 5 consiste proprio nella scelta delle LINEE
GUIDA. Le linee guida che vanno seguite le fornisce il ministero in seguito ad un
lavoro di verifica con le società scientifiche.
Il medico deve seguire le linee guida ma anche il diritto e il dovere di
discostarsene se la linea guida in quel caso concreto non è quella più
appropriata; quindi rimane sempre una quota di responsabilità.
Continuando a leggere questo articolo vediamo che ci sono situazioni in cui non
ci sono le linee guida come nella chirurgia e allora in questo caso si fa
riferimento a una BUONA PRASSI.
La Legge Gelli Bianco chiarisce in maniera più precisa quali sono le CONDIZIONI
DI NON PUNIBILITA’ in sede penale del medico: sostanzialmente introduce una
condizione di non punibilità in caso di colpa per imperizia; ovvero se io medico
sbaglio applicando la linea guida, ma la applico io non rispondo penalmente.
Se invece sono stato negligente o imprudente vengo condannato.
Negligente : colui che non fa il proprio dovere in maniera scrupolosa ma
superficiale.
Imprudente : colui che non calcola le conseguenze di quello che fa.

ARTICOLO 6
L’articolo 6 introduce nel codice penale il nuovo articolo 590-sexies(SESTO
COMMA DELLA 590) che disciplina la responsabilità colposa per morte o per
lesioni personali in ambito sanitario.
Pertanto viene previsto che se i fatti di cui agli articoli 589 del codice penale
(omicidio colposo) e articolo 590 del codice penale (lesioni personali colpose)
sono commessi nell’esercizio della professione sanitaria, si applicano le pene
previste in caso di CONDOTTA NEGLIGENTE O IMPRUDENTE del medico.
SOLO SE L’EVENTO SI SIA VERIFICATO A CAUSA DI IMPERIZIA LA PUNIBILITA’ E’
ESCLUSA,PURCHE’ RISULTINO RISPETTATE LE RACCOMANDAZIONI PREVISTE
DALLE LINEE GUIDA O, IN MANCANZE DI QUESTE, LE BUONE PRATICHE CLINICO-
ASSISTENZIALI SEMPRE CHE LE RACCOMANDAZIONI PREVISTE DALLE LINEE
GUIDA RISULTINO ADEGUATE ALLE SPECIFICITA’ DEL CASO CONCRETO.
In sostanza vi è un ampliamento di quelle che sono le garanzie per il medico MA
il fatto che il medico venga assolto perché poi gli venga riconosciuto di aver
sbagliato per imperizie NON esula dal RISARCIMENTO.
LA LEGGE CERCA DI RIDURRE L’AMBITO PENALE PER I MEDICI, RICONOSCENDO
LORO UN GRADO DI FALLIBILITA’, MA LASCIA APERTA LA PARTE CIVILE DI
RISARCIMENTO.
Una delle novità di questo articolo è che viene a mancare la distinzione tra i
gradi di colpa (in ambito colposo la colpa viene distinta in lievissima,lieve,grave
e gravissima) in quanto anche se c’è una colpa lieve per imprudenza o
negligenza questa può essere dichiarata non punibile.
Questa è l’intenzione del legislatore, poi bisogna vedere i giudici come
risponderanno. Perché va ricordato che la legge viene è quella che viene
approvata dal parlamento ma l’applicazione della legge avviene attraverso
quelle che sono le sentenze dei giudici. La legge lascia al giudice il potere di
interpretare la legge.
ARTICOLO 7
Si prevede che la struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica o privata
RISPONDA delle condotte DOLOSE E COLPOSE degli esercenti (anche non
dipendenti della struttura ma esercenti in essa come consulenti esterni o come
attività di intramoenia) ai sensi degli articoli 1218 e 1228 del codice civile.
Tale disposizione si applica anche in attività di sperimentazione e ricerca clinica.
Questa norma ha fatto sì che ci fosse una RIDUZIONE delle citazioni di
risarcimento verso i medici a fronte però di un AUMENTO delle citazioni verso le
strutture.
Questo è IMPORTANTE per sottolineare come le STRUTTURE rispondano dei
danni provocati dai loro lavoratori sanitari a titolo contrattuale; ci sono
10 ANNI MASSIMO DI TEMPO chiamato TEMPO DI PRESCRIZIONE (tempo
massimo entro il quale può essere fatta la richiesta di risarcimento).
In generale è quindi previsto un REGIME DI DOPPIA RESPONSABILITA’ CIVILE:
Per la STRUTTURA: con ONERE ALLA PROVA DELLA STRUTTURA STESSA E TERMINE DI
PRESCRIZIONE DI 10 ANNI.
Per l’ESERCENTE LA PROFESSIONE SANITARIA(qualora direttamente chiamato in causa): con
ONERE ALLA PROVA A CARICO DEL SOGGETTO CHE SI RITIENE LESO E TERMINE DI
PRESCRIZIONE DI 5 ANNI.
ARTICOLO 8(TENTATIVO OBBLIGATORIO DI CONCILIAZIONE)
Questo articolo introduce un meccanismo nella gestione del CONTENZIOSO con l’obiettivo di
ridurlo.
Quindi il primo scopo di questa legge è quello di ridurre al minimo il contenzioso e cercare
anche di trovare un modo per raggiungere un accordo e di conseguenza una conclusione nei
tempi più brevi possibili.
NELLA PRATICA L’ARTICOLO 8 DICE CHE PRIMA DI INIZIARE UN VERO E PROPRIO PERCORSO
GIUDIZIARIO BISOGNA FARE PRIMA UN TENTATIVO OBBLIGATORIO DI CONCILIAZIONE .
In sostanza questa legge ci dice che se tu vuoi fare una causa, prima è necessario fare un
tentativo di mediazione; la novità è che adesso diventa OBBLIGATORIA e tutte le parti
DEVONO PARTECIPARE.
La causa può andare avanti se prima c’è stato un tentativo di mediazione e questo non è
andato a buon fine, NON PERCHE’ LE PARTI NON SI SONO PRESENTATE MA PERCHE’ NON
HANNO TROVATO UN ACCORDO.
Il passo successivo è l’ACCERTAMENTO TECNICO PREVENTIVO fatto davanti al giudice.
E’ un accertamento disposto dal giudice che nomina un proprio consulente, la legge dice che
deve essere un medico legale associato ad uno o più specialisti di settore che sentono le
parti, vedono le carte e se c’è da visitare visitano.
A questo punto poi si pronunciano, dicendo come le cose stanno da un punto di vista tecnico,
il danno che si può riconoscere vale tot. e se le parti sono d’accordo la questione si chiude e si
paga la cifra decisa; se c’è disaccordo si scrive al giudice spiegando il tentativo fatto, la
vicenda, i presupposti e la proposta fatta per le due parti.
In questo caso solitamente il giudice ha due possibilità: o decide lui stesso e chiude il caso
oppure chiude il procedimento dicendo che non c’è stato accordo e il fascicolo passa ad un
altro giudice che disporrà, se lo ritiene, una CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO.
In questo modo la legge ha costruito un procedimento secondo il quale l’INTERESSE E’
QUELLO DI CHIUDERE: infatti, nel momento in cui il caso passa ad un altro giudice con una
nuova rivalutazione tecnica, il rischio è quello che il danno possa essere valutato ancora
meno e quindi si prendono meno soldi; oppure al medico o struttura, che probabilmente nel
tentativo di riconciliazione sarebbe uscito pulito, gli possono dare torto e fargli pagare
ancora più soldi.
ARTICOLO 9
Un altro aspetto molto importante è l’ AZIONE DI RIVALSA.
Cos’è l’azione di rivalsa e da chi viene gestita? Viene gestita dalla CORTE DEI CONTI che è
quell’organismo che amministra la giustizia contabile. La Corte dei Conti può decidere che il
medico debba risarcire la somma che la struttura sanitaria è stata costretta a pagare.
ARTICOLO 10 (OBBLIGO DI ASSICURAZIONE)
Se la richiesta del risarcimento ECCEDE quello che il medico può pagare esiste un fondo di
risarcimento. Viene pertanto introdotto l’OBBLIGO di ASSICURAZIONE per le STRUTTURE
SANITARIE per ricoprire tutte le prestazioni (di natura intra muraria) anche se è bene fare
pure le POLIZZE PERSONALI a carico del MEDICO. Viene sempre consigliato ai medici di avere
delle polizze personali che possano coprire anche la colpa grave poiché di solito nelle polizze
standard non è compresa.
Dunque questa legge implementa molto le polizze assicurative.

Potrebbero piacerti anche