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Prima parte
Analizziamo l’esempio. Siamo in C major, abbiamo una sequenza di quattro accordi: Cmaj7
– A7 – Dmin7 – G7. Come si può notare, sul primo movimento di ogni misura (un accordo
per misura) c’è la fondamentale dell’accordo. Il secondo, il terzo ed il quarto movimento
della misura possono essere riempiti, vediamo come nei vari esempi (l’analisi è riportata
dopo l’esempio):
PRIMO ESEMPIO
1. per grado congiunto, ascendente e discendente (b. 1)
2. salti tra le principali note dell’accordo (b. 2). In questo caso, sui tempi forti (primo e
terzo movimento) è preferibile utilizzare prioritariamente il V grado, poi il terzo;
tenendo sempre in considerazione il disegno della linea di basso
3. frammento di scala (scala dorica) discendente (b. 3)
4. grado congiunto e ritorno alla tonica con salto di terza discendente (b. 4)
Come accennato in precedenza, in questa seconda parte della lezione, dando per scontata
un’ adeguata assimilazione dei concetti trattati nella prima parte, si andranno ad esplorare
delle soluzioni avanzate per la creazione del walkin’ bass.
1. salire per gradi congiunti e discendere attraverso intervalli più ampi (terze, quarte,
quinte, ottave). Si può fare anche il contrario, scendere per gradi congiunti e/o e
risalire per intervalli (ad es. quinta e ottava) ma è preferibile la prima soluzione
2. si può creare questo tipo di movimento inserendo note di passaggio e/o
cromatismi; è preferibile utilizzare questi intervalli stretti nel movimento ascendente
• sostituzioni di tritono
Particolarmente utilizzate, sia nei turn arounds che nelle comuni cadenze, sono le
sostituzioni di tritono. E’ bene ricordare che questo tipo di sostituzione armonica
appartiene specificamente al V grado: accordo di dominante.
Particolarmente utili ed interessanti sono i passaggi cromatici, specie nei cambi d’accordo:
è di buon effetto arrivare alla tonica del nuovo accordo attraverso un cromatismo
ascendente. Infine, perché l’accompagnamento in walkin’ bass risulti gradevole
all’orecchio, bisogna evitare un uso frequente d’intervalli eccessivamente larghi, favorendo
movimenti stretti (gradi congiunti e cromatismi) e linee melodiche semplici.
In presenza di tipici movimenti del basso (frequenti sono i movimenti discendenti) si può
fare riferimento a questo tipico esempio in cui il basso, partendo dalle nota fondamentale,
discende cromaticamente seguendo ovviamente l’armonia. Questo movimento si può
ascoltare in molti brani, per citarne alcuni particolarmente conosciuti scritti da Duke
Ellington: IT DON’T MEAN A THING, IN A SENTIMENTAL MOOD.
PEDALI
Spesso, sia per creare tensione che variazione durante l’esecuzione di uno standard, si
ricorre all’uso di pedali, la cui formazione è tutt’altro che casuale. Innanzi tutto è
opportuno ricordare che stiamo parlando di pedali armonici. Per semplificare e
comprendere, se abbiamo una cadenza II – V – I all’inizio o nel corso del brano (alla fine è
meglio non correre rischi) anziché suonare le tre differenti armonie, è possibile suonare
una sola armonia su tutti e tre gli accordi, o solo su due di essi; dipende molto da come
prosegue l’armonia del brano. L’armonia del V grado (dominante) è sicuramente quella più
stabile e più funzionale dal punto di vista armonico. Nell’esempio si può vedere come
costruire un pedale su una cadenza.
figurazioni strette (crome e terzine)