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Ambienti deposizionali: spiaggia

(onde), slope continentale, piana


abissale e cenni sui carbonati
Ambienti
Deposizionali
Ambienti Costieri

Piattaforma
continentale
Spiaggia
Piattaforma Continentale

Le aree meno profonde adiacenti ai continenti


rappresentano le piattaforme continentali
Onde marine
Onde di vento

L’energia che causa le onde è


detta "disturbing force". Per
esempio il vento fornisce
l’energia per le onde capillari
(capillary waves) e quelle di
vento (wind waves).

L’arrivo di una tempesta, di


un’onda sismica o un cambio
repentino di pressione
atmosferica è la disturbing Tsunami
force per le onde di Sessa
(seiche waves).

Terremoti, eruzioni vulcaniche


e frane sono responsabili degli
Tsunami, mentre le variazioni
della forza gravitazionale
generano le maree (tides)
Movimento Orbitale
associato alle onde
Le onde del mare
muovono energia,
mentre l’acqua si muove
localmente secondo dei
cerchi (orbite)…..quindi la
cresta che si muove verso
la costa produce un
movimento apparente
(un illusione)

Nella figura la cresta si


muove mentre il
gabbiano si sposta di
secondo un cerchio
(orbita)
Onde generate dal vento (wind–
generated waves or wind waves)

Alla profondità di circa


mezza lunghezza d’onda il
movimento orbitale cessa. Al
di sotto le onde sono definite
di acqua profonda
Classificazione delle onde in base al periodo

Disturbing Force: forza Restoring Force: forza che tende a far


che causa le onde tornare la superficie del mare piatta
Onde Capillari

Le onde capillari sono onde di superficie con lunghezza d’onda


talmente piccolo che la “restoring force” è rappresentata dalla
tensione superficiale dell’acqua stessa

La lunghezza d’onda massima delle onde capillari è 1.73 cm; le


onde capillari diventano onde di vento quando la lunghezza
d’onda eccede il valore critico di 1.73 cm
Crescita progressiva delle onde di vento
Crescita progressiva delle onde di vento

Pinet, 2009

Profilo disordinato Profilo Ordinato

Fetch superficie di mare aperto su cui spira il vento con direzione e intensità
costante ed entro cui avviene la generazione del moto ondoso. In questa zona
abbiamo fenomeni di interferenza costruttivi e distruttivi (vedi prossima slide).

Al di fuori del fetch abbiamo lo sviluppo dell’ocean swell dove le onde si


disperdono e assumono un profilo regolare in accordo alla loro velocità (che
aumenta con l’aumento della lunghezza d’onda). Le onde libere sono onde
che continuano il loro moto senza l’aggiunta di altra energia (eg., Tsunami)

Quando il vento cessa nel Fetch, il moto ondoso si attenua lentamente


Interferenza costruttiva e distruttiva tra onde

Freak waves
Crescita progressiva
delle onde di vento
Onde di Sessa (Seiche)

Nel grafico
si vede il
livello del
lago in 2
località
poste a
due
estremità

Onde a lunga lunghezza d’onda che si originano in un bacino chiuso o in


uno stretto braccio di mare proco profondo (o in un porto). Le onde si
muovono da un’estremità all’altra del bacino (la frequenza dipende dalle
dimensioni del bacino) rispetto ad un punto nodale in cui non c’è
movimento
Tsunami
Gli tsunami sono una sequenza di onde generate dallo spostamento
di un grande volume d’acqua a causa di terremoti sottomarini,
eruzioni vulcaniche, frane sottomarine o sulla costa, impatti
meteorici in mare.
Tsunami sisma
indotto
- 2011 Tōhoku
earthquake (or
Great Sendai
Earthquake), Mw
9.0-9-1 caused
ca. 16.000 deaths

- 2004 Sumatra
Earthquake, Mw 9.1-
9-3 caused ca.
228.000 deaths
Tsunami sisma indotto

In alto mare, le onde degli tsunami hanno un’altezza di 0.5 m, una lunghezza
d’onda molto grande (può superare i 200 km negli oceani) e una velocità di
propagazione elevata (anche 500-900 km/h)

Avvicinandosi alla costa, il fondale diviene sempre meno profondo:


•la velocità dell’onda da 500-1000 km/h a 30 km/h;
•la lunghezza d’onda diminuisce;
•l’altezza aumenta.
Tsunami e tettonica delle placche
Tsunami e tettonica delle placche
Tsunami indotto da frane Alaska, 1958 ; un terremoto M=7.8
ha indotto una mega frana da
30·106 m3 che ha generato
un’onda di megatsunami; la
devastazione nella piccola baia
ha raggiunto 524 m di quota in
prossimità della frana e 10 metri
all’estremità
Tsunami indotto
da eruzioni
vulcaniche
Classificazione delle onde in base al periodo

Disturbing Force: forza Restoring Force: forza che tende a far


che causa le onde tornare la superficie del mare piatta
Classificazione delle onde in base al
periodo
Relazione tra zona di Fetch, velocità e durata del
vento e le caratteristiche dell’onda di vento
(periodo e ampiezza)
Crescita progressiva delle onde di vento
Tipologia di
frangimento
e batimetria

Pinet, 2009
Passaggio da onde di vento profonde a superficiali
Interazione tra batimetria e onde di vento
- Con la diminuzione della
profondità, le orbite circolari
diventano ellittiche fino a che il
L movimento oscillatorio sul fondo
diventa dominante; questo
movimento produce le correnti
bidirezionali che ortano alla
formazione di ripples.

- Al di sotto di L/2 non c’è


movimento oscillatorio per cui
non si formano strutture
sedimentarie associate al
L/2
trasporto da onda

Con l’attrito del


fondo marino le
onde diventano da
rotazionali a
traslazionali
Divisione batimetrica
Continental shelf

Divisione della batimetria marina basata sulla profondità


dell’acqua (pannello superiore) e per quanto riguarda la zona
neritica, la profondità alla quale le onde (base almedia
interagiscono con la batimetria (pannello inferiore)
Fair weather wave base (FWWB): base dell’onda durante mare calmo
Storm wave base (SWB): base dell’onda di tempesta
Divisione batimetrica

Deposito di Depositi da corrente (wave


decantazione Ripples e dune)

Notare il
cambio di
granulometri
a associato
alla
posizione
della base
dell’onda
(FWWB e
SWB)
Terminologia degli ambienti deposizionali delle aree costiere
Shore (spiaggia)
Depositi di spiaggia (foreshore)

Stratificazione parallele a basso angolo (che immerge verso mare);


può contenere minerali pesanti (più densi) selezionati dalla corrente e
lineazioni (allineamento di minerali o clasti allungati secondo la
direzione della corrente)
Depositi di spiaggia (shallow shoreface)

Zona dominata da processi deposizionali


associati a correnti bidirezionali che
danno luogo a dune e ripples a
stratificazione incrociata. La litologia
dominante è la sabbia mentre il fango
(argilla e limo) resta in sospensione
Depositi di spiaggia (deep shoreface)

Stratificazione Flaser con drappi di fango depositati


nelle depression dei ripples (Deep Shoreface)
Depositi di spiaggia (shallow offshore-transition)

Stratificazione Wavy bedding caratterizzato dall’alternanza di depositi di


fango (decantazione durante condizione di FWWB) e arenarie con
ripples depositatesi durante condizioni di tempesta e approfondimento
della base dell’onda (SWB; shallow offshore transition)
Depositi di spiaggia (deep offshore-transition)

Stratificazione lenticolare con isolate lenti di arenarie


all’interno di un deposito a grana più fine fangosa parte
profonda della offshore transition)
Depositi offshore

Deposizione per
decantazione di sedimenti a
granulometria fine(fango).
Nella foto, alla base delle
successione sedimentaria
sono visibili sedimenti argillasi
di color grigio (con forme
erosive tipiche dette
calanchi) che verso l’alto
passano a depositi sabbiosi di
shoreface/ forshore (notare il
passaggio graduale con
l’alternanza di arenarie e
argille)
Morfologia costiera: il sistema barriera laguna
dominato dall’azione delle onde
Le barriere hanno larghezze variabili da alcune decine di
metri fino a svariati km e lunghezze fino a decine di km . Le
barriere più estese si formano lungo le coste aperte degli
oceani dove l’energia delle onde è alta e l’impatto delle
maree è minore (per esempio nella costa orientale
dell’America e occidentale Africana). Le barriere sono
emerse ed di solito sono rielaborate dall’azione eolica. Il
sedimento che le forma generalmente proviene dai fiumi ed
è ridistribuito da correnti parallele alla costa

Wave-Dominated
Coastline
Morfologia costiera: il sistema barriera laguna
dominato dall’azione delle onde
Le lagune sono ambienti costieri in cui la connessione con
l’oceano è molto limitata, e si sviluppano dove i processi tidali
sono poco significativi. Le lagune hanno una salinità che può
essere inferiore o superiore a quella marina; il rapporto tra
l’evaporazione, ruscellamento superficiale e contatto con
l’acqua salata determina la salinità delle lagune. Le lagune sono
tipicamente poco profonde (pochi metri) e sono caratterizzati da
sedimenti fini ricchi in materia organica, localmente intercalati
con sottili strati di arenarie con ripples

Wave-Dominated
Coastline
Morfologia costiera: il sistema barriera laguna
dominato dalle correnti tidali

Nel caso in cui l’impatto della marea sia significativo, si


possono sviluppare dei canali tidali che attraversano le
barriere favorendo lo scambio tra acqua marina e lagunare.
Questi canali possono essere associati a piccoli delta che si
possono sviluppare sia verso la laguna che il mare aperto

Tide-Dominated
Coastline
Ambiente sedimentario marino
(continental margin)

Piattaforma
continentale
Spiaggia
Margine continentale, slope e piana abissale
Depositi di slope continentale (Slope Apron)
Lo slope apron si sviluppa lungo lo slope continentale al
passaggio con la piana abissale. E’ composto da materiale
proveniente dal margine che viene trasportato lungo lo slope
da movimenti di massa (controllati dalla gravità) che possono
essere flussi di detrito o di fango sottomarini o frane con blocchi
da decine fino a centinaio di metri. Il materiale più fine
associato a questi processi viene di solito ridistribuito lungo
l’adiacente piana abissale da torbiditi (vedi prossime slides). I
depositi di slope apron sono caotici e disorganizzati

Slope Apron
Slope Apron

The white arrows


indicate the scarp
from which
sediments
originated and the
white circle the
area of sediment
accumulation
Slope Apron

http://www.nexttraining.net/Co
urses/Details/GL-TC2-OTH14970/

Il cerchio giallo indica


uno slump ovvero una
deformazione
avvenuta poco dopo
la sedimentazione
quando il sedimento
non era ancora
litificato. In questo
modo gli strati si
deformano
plasticamente.
Depositi di slope continentale (Fan sottomarino)

Un fan sottomarino è un corpo sedimentario che si è


depositato attraverso meccanismi tipo gravitativo sulla
piana abissale. Ha una forma a «fan» che può essere più
o meno allungata di dimensioni molto estese (milioni di
km2 ). La morfologia è fortemente controllata dalla
composizione del materiale mobilizzato (proporzione di
ghiaia e fango). Sono associati a canyon

Submarine Fan
Submarine Fan
Correnti di Torbida e Torbiditi

Le torbiditi sono depositi clastici (sia terrigeni che carbonatici)


che si sono originati da correnti ricche di materiale in
sospensione e notevolmente più dense della massa d'acqua
in cui si muovono. Il meccanismo di trasporto è definito come
"corrente di torbida ", ovvero un flusso di fluido in movimento
con materiale in sospensione che si muove lungo un pendio.
La corrente torbiditica si muove per gravità, a causa della
maggiore densità della miscela rispetto al fluido nel quale
scorre. Si tratta tipicamente di depositi di mare profondo,
anche se il loro meccanismo deposizionale non è esclusivo
dell'ambiente sottomarino oceanico. (per esempio si possono
trovare anche nei laghi)
Correnti di Torbida e Torbiditi

1 event
Correnti di Torbida e Torbiditi

Td
Tc

Tb

Ta
The Bouma sequence
(low density turbidite deposit)
Correnti di Torbida e Torbiditi

High density turbidite deposit


Correnti di Torbida e Torbiditi
Piana Abissale

Il termine pelagico o (emipelagico) si riferisce all’oceano aperto. I


sedimenti pelagici sono costituiti da materiale a granulometria fine
che si trova in sospensione in mare aperto (lontano dalla linea di
costa) e si deposita per decantazione.

Questi sedimenti includono:


- materiale terrigeno a grana fine (in inglese dust) tipicamente
delle dimensioni del silt che viene trasportato in mare aperto dal
vento dalle aree continentali,
- cenere vulcanica e
- Bioclasti, ovvero resti di organismi calcarei che sono in grado di
secernere o di calcite durante la fotosintesi (foraminiferi e
coccolitoforidi) e resti di organismi silicei (radiolari e diatomee).

Questo materiale in sospensione è trasportato passivamente dalle


correnti e si deposita lentamente (1 m in un My).
Piana Abissale

I depositi pelitici
sono rocce ben
stratificate (strati di
solito inferiori a 10
cm) a
granulemtetria fine
(silt-fine / argilla)
composte da
materiale
prevalentemente
carbonatico argille e
siliceo a profondità
superiori a 3-4 km
(radiolariti o diaspri,
vedi prossime slide)
Bioclastic Oceanic Ooze
Coccoliths/Nannoplankton
Planktonic Foraminifera (Calcareous)
(Calcareous)

Note the
300 µm
2 µm different
scales
Radiolaria (Siliceous)
Diatoms (Siliceous)

200 µm

10 µm
Some Definitions

Foraminifera, often simply called “forams,” are unicellular protists with shells
made of organic material, sediment grains, or calcium carbonate. Forams can
be found in just about every marine environment from the deep sea to shallow
reefs, buried in sediment (benthonic) or floating in the water column (planktonic).
Carbonate beach sand in the tropics is often full of foram skeletons (tests).
Forams help paleontologists to determine the ages of sediment and rock.
Because different species can be found in different environments, their fossil tests
are also important for interpreting past environments.

The calcareous nannoplankton are unicellular photosynthetic protists. They


may take on many different shapes, but all have shells composed of tiny,
calcium carbonate plates called “coccoliths”. These tiny plankton are found
mostly in tropical marine environments and are important primary producers.
After the organisms die, their coccoliths accumulate on the bottom of the
ocean, forming calcareous oozes that can harden into chalks and other
fine-grained limestones. Fossils of calcareous nannoplankton have been
found in limestones and chalks since the Jurassic

http://paleoportal.org/index.php
Some Definitions
The Radiolaria, also called Radiozoa, are unicellular protists that produce
intricate siliceous mineral skeletons. They are planktonic and their skeletal
remains make up a large part of the cover of the ocean floor as siliceous ooze.
Due to their rapid turn-over of species, they represent an important diagnostic
fossil found from the Cambrian onwards

Diatoms are unicellular organisms that build delicate silica shells called
frustrules. Diatoms are extremely abundant members of both marine and
fresh-water ecosystems, where they are major primary producers, serving
as a rich food resource for other animals. They are also economically
important, used as filtering agents, in paints, and as abrasives in many
cleansers, including toothpaste.

http://paleoportal.org/index.php
Fioritura dei
coccolitoforidi
La fioritura dei coccolitoforidi
non è equamente distribuita
nell’oceano

Fioritura del nannoplancton


(coccolitoforidi) avviene
nelle acque povere di
nutrienti quando le
temperature sono più alte
(in estate). Questo consente
ai coccolitoforidi
(nannopanton) di secernere
il guscio per mezzo della
fotosintesi
Sahara’s Dust

Tempesta di polvere (dust) in cui il materiale a grana fine (tipo silt) tra cui
le diatomee fossili erose dall’Africa continentale Occidentale) vengono
trasportate nel cuore dell’Oceano Atlantico e la costa sud Americana
Depositi Pelagici
Sedimenti calcari

Sedimenti silicei; l’equivalente litificato


ovvero la roccia è chiamata DIASPRO

Ad una certa profondità il carbonato di


calcio si scioglie (limite di compensazione
della calcite; da 3 a 4 km di profondità) per
cui i sedimenti sono interamente composti da
materiale siliceo
Sedimentary Environments
Classification of Sediments

Siliciclastic Sediments, “Clastic” derives from the Greek


word klastos, meaning “broken” silicates)

Chemical Sediments, new chemical substances that


form by precipitation. Halite (NaCl) and Gypsum
(CaSO4 * 2H2O) are chemical sediments that
precipitate directly from evaporating seawater

Biological Sediments, calcite (CaCO3) is precipitated


by marine organisms to form shells or skeletons, which
constitute biological sediments when the organisms die
Carbonate Platform Systems

In situ development of calcite via chemical precipitation from


the water column (carbonate mud, which is primarly
produced in lagoon areas) and biological processes
(photosynthesis of sessile organisms, mainly corals, algae and
calcareous worms, associated with mollusks and foraminifera
whose skeletons build up the reef / platform margin
Carbonate Systems

CaO + H2O = Ca(OH)2


Ca(OH)2 + CO2 = CaCO3 + H2O

Calcite precipitation is controlled by:


- sun light (no precipitation below the photic zone)
- water temperature (they form at low latitude)
- water transparency (no precipitation in turbid water)
- nutrients (high level of nutrients limits organism with
carbonates shells and skeleton)
- pH-Value (acid water dissolve calcite)
Carbonate Platform Systems

Note that carbonate sedimentation does not occour in the Gulf of


Mexico because of the intense turbidity and nutrients (sediment
suspension from the Mississippi; the same in the Gulf of California) and
on the Atlantic Shelf N of 27° Lat (colder water)
Modern Bioconstructors of Carbonate Platforms
Bivalve (Tridacnia) Corals

Tube-building annelid (Serpulide) Red Algae (Algal Mat)


Common Fossils of Carbonate Platform
Corals

Tube-building annelid (Serpulide) Red Algae


Carbonate
Atoll

Atafu Atoll in
Tokelau in the
Pacific Ocean
(New Zealand).
Note the Reef
margin and the
lagoon with
carbonate mud
(light blue)
Carbonate Atoll
Carbonate Atoll
Carbonate
Atoll

Bora Bora in the Pacific


Ocean (French
Polynesia). Note the
eroded volcanic
edifice, the reef margin
with a subaerial
vegetated part, the
lagoon with carbonate
mud (light blue)
Carbonate Atoll

Bora Bora in the Pacific Ocean (French Polynesia). Note the


tidal channel cutting through the barrier coral reef
Carbonate Ramp

Photic
Zone

Energy

Carbonate ramps are carbonate depositional systems with a


very low gradient slope (commonly less than 0.1°) from a
shallow-water shoreline or lagoon to a basin floor (analogous to
siliciclastic shelf). They develop from the limit of the tropical
latitudes (at about 30◦) up to polar latitudes (but carbonate
precipitation is very limited at high latitudes). Carbonate
precipitation is biotically controlled. The typical skeletal
association includes bryozoan, mollusks (do not perform
photosynthesis), foraminifers and red algae. Corals can be
present as isolated buildups (patches) and hence do not form
extensive barrier reefs
Modern Organism of Carbonate Ramps
Bryozoan

Benthic Foraminifera Red Algae (Rhodolite)


Fossil Organism of Carbonate Ramps
Bryozoan

Benthic Foraminifera Red Algae (Rhodolite)


Carbonate Ramp

Note the
carbonate mud
in the Persian
Gulf
Take Home Message
Le onde trasmettono energia lungo la superficie dell’oceano e non masse
d’acqua; sono originate da disturbing forces and sono attenuate dalla resisting
force

Le onde si possono formare per azione del vento (capillari e onde di vento) o per
un impulso (spostamento della massa d’acqua associato a eventi catastrofici)

La lunghezza d’onda e la velocità diminuisce e l’ampiezza aumenta avvicinandoci


alla linea di costa

La FWWB e la SWB controllano la distribuzione dei sedimenti nella fascia costiera


(foreshore, shoreface, offshore transition, offshore

I processi lungo la scarpata continentale sono controllati da movimenti di massa,


mentre la sedimentazione pelagica avviene per decantazione del materiale in
sospensione

La formazione degli ambienti carbonatici è controllata da luce, temperatura,


torbidità, nutrienti Ph
Il materiale sulle onde proviene da “Oceanography an invitation to marine science”; il resto
da “ Capire la terra ” e “Sedimentology and Stratigraphy” by G. Nichols, Wiley-Blackwell, ISBN
978-1-4051-3592-4

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