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ANNO 19 - AGOSTO 2019

Il 15 settembre 2008 Lehman Brothers dichiara bancarotta, la crisi


finanziaria ed economica è ormai evidente. Dopo dieci anni, il
mercato del lavoro ne esce profondamente modificato: sono cambiati
gli occupati e la qualità del lavoro. È stato un decennio intenso,
caratterizzato da una doppia recessione e dalla successiva ripresa.
Gli effetti non sono stati uguali per tutti: alcune categorie hanno pagato un prezzo più alto, i giovani ad
esempio, altri hanno sopportato meglio, complice anche un cambiamento sociale e un adeguamento del
sistema previdenziale che hanno portano più donne ad
2008-2018: UN entrare nel mercato e più occupati a posticipare l’età
della pensione.
MERCATO DEL LAVORO Gli anni dal 1998 al 2008 sono stati caratterizzati da una
TRASFORMATO prolungata crescita. L’occupazione in Veneto è cresciuta
di sei punti percentuali, passando dal 60,5% al 66,4%,
la disoccupazione aveva raggiunto i minimi storici, toccando quota 3,4%. In questo contesto il 2008 è un
vero e proprio spartiacque per il mercato del lavoro, il prima viene cancellato velocemente e la discesa è
rapida. Nel 2009, l’occupazione scende di due punti tornando al livello del 2004: in un anno si perdono i
progressi di cinque anni. La disoccupazione nel 2013 tocca livelli record per la nostra regione, fermandosi al
7,6%, valore registrato in precedenza solo nel 1993: in cinque anni si fa un balzo indietro di quasi vent’anni.
Fortunatamente anche il 2013 è un anno di svolta: il mercato del lavoro riparte, la situazione migliora. Nel
2018, il tasso di occupazione ha recuperato tutto il terreno perso ed ha raggiunto i valori pre-crisi, 66,6%. La
disoccupazione, pur essendo ancora lontana dai valori del 2008, è in diminuzione e nel 2018 è pari al 6,4%.

IL LAVORO PRIMA E DOPO LA CRISI


Tasso di occupazione

70 Veneto Italia
L'occupazione torna a livelli pre crisi

65

60

55

50
2016

2017

2018
2013

2014

2015
2010

2011

2012
2008

2009
2005

2006

2007
2002

2003

2004
2000

2001
1998

1999

Tasso di disoccupazione
Italia Veneto
13

11

9 La disoccupazione con�nua a diminuire

3
2017

2018
2014

2015

2016
2011

2012

2013
2008

2009

2010
2005

2006

2007
2002

2003

2004
2000

2001
1998

1999

Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione Veneto su dati Istat

SONO DISPONIBILI:
- Rapporto Statistico 2019 - Il Veneto si racconta, il Veneto si confronta
- Lo sport nel Veneto Gennaio 2019
- L’ occupazione maschile e femminile anno 2019
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Oltre alla brusca frenata dell’occupazione, nell’ultimo decennio è notevolmente cambiata la
composizione socio demografica dei lavoratori. È cambiato innanzitutto il confronto fra uomini e
donne: se nel 2008 si contavano in Veneto 71 lavoratrici ogni 100 lavoratori uomini, nel 2018 se ne
contano 77. Inoltre, gli uomini non hanno ancora recuperato il gap dovuto alla crisi (77% il tasso
di occupazione nel 2008, 75% nel 2018), mentre le donne, non solo hanno recuperato questo gap,
ma hanno anche incrementato i livelli occupazionali rispetto a dieci anni fa (55,7% nel 2008, 58,2%
nel 2018). La maggior partecipazione femminile al mercato del lavoro è un fenomeno che prosegue
ormai da molti anni, stimolato anche dall’aumento dei titoli di studio, ma non possiamo ritenerci del
tutto soddisfatti: in Europa, infatti, le donne lavorano di più, con un tasso di occupazione del 63,3%
e un rapporto fra donne e uomini che sfiora l’86%.
Anche il confronto fra italiani e stranieri è cambiato.
AL LAVORO PIÙ DONNE Prima della crisi, nel 2008, il tasso di occupazione degli
E MENO GIOVANI stranieri era superiore a quello degli italiani: 68,9%
rispetto al 66,2%. La distanza aumentava ulteriormente
limitando l’analisi agli uomini: 85,3% per gli stranieri
maschi (ma era addirittura l’88,8% nel 2007) e 76,1% per gli italiani maschi. La crisi spezza questo
equilibrio e colpisce soprattutto i lavoratori con cittadinanza non italiana. Ancora oggi, a distanza di
10 anni, gli stranieri non hanno superato gli effetti della recessione.
Ma in questo ultimo decennio si è completamente modificato il rapporto intergenerazionale. La crisi
economica, infatti, ha colpito duramente i lavoratori più giovani: il tasso di disoccupazione dei 15-
24enni tra il 2008 e il 2014 è cresciuto in Veneto di 17 punti percentuali raggiungendo il 27,6%, per
ridiscendere poi nel 2018 fino al 21%. D’altra parte, la necessità di contenere la spesa pensionistica
ha aumentano l’età pensionabile e il tasso di occupazione dei 55-64enni è salito dal 32,1% del 2008
al 55,6% del 2018. Queste due dinamiche hanno fortemente innalzato l’età media dei lavoratori.
I CAMBIAMENTI SOCIO DEMOGRAFICI NEL LAVORO
Occupati 15-64 anni: % di femmine su 100 maschi Tasso di occupazione in Veneto

90 70
85,8 68,9
85
81,5 68 67,3
80 66,2
77,1 66
75 73,6
Italiani
70,8 64
70 68,0
62,2
65 62
Stranieri
60
60
2018

2018

2018
2008

2008

2008

55
58
50
2018
2013

2014

2015

2016

2017
2011

2012
2008

2009

2010

Veneto Italia Europa


Gli occupati in Veneto per età (%)
65 65
62 62
59 59
56 56
53 53
50 50
47 47
Femmine Maschi
44 44
Femmine 41
Maschi 41
38 38
35 35
32 32
2008

2018

29 29
26 26
23 23
20 20
2,5 1,5 0,5 0,5 1,5 2,5 2,5 1,5 0,5 0,5 1,5 2,5

Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su dati Istat
Cambiano le condizioni socio demografiche, ma anche il tipo di occupazione e la qualità del lavoro.
La ripresa dell’occupazione riguarda esclusivamente il lavoro alle dipendenze e si concentra per lo più
tra i lavoratori precari: i contratti a tempo determinato passano dalla quota pari all’11,9% sul totale
occupati dipendenti del 2008 al 17% del 2018.
In dieci anni aumentano, inoltre, gli occupati in part time e in maniera significativa quelli in part time
involontario. Si tratta di un fenomeno che rappresenta un segnale di disagio occupazionale ed è, a
tutti gli effetti, un mismatch fra domanda e offerta di lavoro: questi occupati sono impiegati con un
orario a tempo ridotto non per scelta, ma per motivi esterni, dovuti
principalmente ad esigenze aziendali. Nel 2018 in Veneto la quota
PIU’ OCCUPATI,… dei lavoratori in part time involontario su totale occupati è pari per
MA PIÙ PRECARI le donne al 16,6% contro l’8,7% registrato nel 2008 e per gli uomini
il 4,3% rispetto all’1,1%.
In crescita poi anche la percentuale di occupati sovraistruiti, ossia i
lavoratori che possiedono un titolo di studio superiore a quello maggiormente posseduto per svolgere
quella professione sul totale degli occupati, che si attestano al 24,4% nell’ultimo anno, sei punti
percentuali in più del 2008; anche in questo caso le donne sono più penalizzate.
Ciò nonostante, risulta che la percezione di insicurezza dell’occupazione che hanno i nostri veneti è
inferiore a quella registrata cinque anni fa.

L’OCCUPAZIONE AUMENTA A SCAPITO DELLA QUALITÀ DEL LAVORO


% occupati a tempo determinato % occupati in part time involontario
20 20
17,9 18 Femmine 16,6
18
16
16 15,1 14
16,2
12
14 Femmine
10 8,7
12 8
6 4,3
10 9,2 Maschi Maschi
4
8 2 1,1
0
6
2017

2018
2014

2015

2016
2012

2013
2008

2009

2010

2011
2018
2016

2017
2014

2015
2012

2013
2010

2011
2008

2009

% occupati sovraistruiti Percezione di insicurezza dell’occupazione (*)

28
26,7 14
26
Femmine 12 11,2
24 10,4
9,8
22,7 10
22 Maschi
8

20 18,7 6 5,6
5,0
4,6
18
2018

2018

2018
2013

2013

2013

4
18,1
16 2
2018
2016

2017
2014

2015
2010

2011

2012

2013
2008

2009

Maschi Femmine Totale


(*) Occupati che nei successivi 6 mesi ritengono sia probabile perdere il
lavoro attuale e sia poco o per nulla probabile trovarne un altro simile

Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su dati Istat
Sempre di più sono le donne con figli anche piccoli che lavorano: in crescita, infatti, il rapporto tra il tasso di
occupazione delle donne con almeno un figlio in età prescolare e quello delle donne senza figli che passa in
Veneto dal 76,3% del 2008 all’89,3% del 2015 per poi scendere nel 2018 al 76,9%. La maggiore presenza al
lavoro delle donne con figli si lega strettamente alla tendenza della disoccupazione: cresce la disoccupazione
e cresce a seguire la partecipazione femminile delle donne al lavoro. Le donne, quindi, nel momento del
bisogno, come potrebbe essere la perdita del lavoro del compagno, sono pronte a mettersi in gioco per la
propria famiglia. Inoltre, le donne continuano ad essere le maggiori protago-
niste nella cura della famiglia e questo si evidenzia anche nel dato sull’occu-
LAVORO E pazione suddiviso per composizione familiare: per gli uomini la presenza di
FAMIGLIA figli non è molto rilevante e la loro partecipazione al mercato del lavoro è la
stessa siano essi genitori o meno. Ma per le donne la differenza è evidente:
la percentuale di occupate passa dal 92% delle sigle, al 77% delle donne in
coppia senza figli, fino al 65% delle madri.
L’istruzione è sicuramente un fattore che incentiva l’occupazione: più alto è il titolo di studio, più aumenta la
partecipazione al mercato del lavoro sia in presenza di figli o meno. In particolare, fra le donne laureate con
figli il tasso di occupazione raggiunge l’82%, per le laureate senza figli il 90,5%.

LE DONNE DIVISE FRA CASA E LAVORO, IL TITOLO DI STUDIO AIUTA

Rapporto tra tasso di occupazione delle Tasso di occupazione in Veneto nel


donne di 25-49 anni con almeno un figlio in 2018 in età 25-54 anni
età prescolare e delle donne senza figli
Rapporto tasso di occupazione
Single Donne Uomini
95 Tasso di disoccupazione totale 9
Rapporto tassi di occupazione

90 8
Tasso di disoccupazione

92% 88%
85 6,4 7
80 6

76,9 5 In coppia senza figli


Donne
75 76,3
Uomini
70 4

77% 96%
3,4
65 3
2017
2018
2014
2015
2016
2012
2013
2008
2009
2010
2011

Tasso di occupazione e titolo di studio delle


donne in età 25-54 anni - Anno 2018
In coppia con figli Donne Uomini
Laurea 82,3
Coppie con figli

Diploma 69,8
65% 95%
Fino licenza media 47,8
Coppie senza figli

Laurea 90,5 In casa con la famiglia Donne


Uomini
Diploma 81,8

Fino licenza media 49,9 71% 75%


20 40 60 80 100
Fonte: Ufficio di Statistica della Regione Veneto su dati Istat

Regione del Veneto In attuazione alla Legge Regionale n. 8 del 2002, l’Ufficio di Statistica della Regione Veneto
- Presidenza della Giunta regionale raccoglie, analizza e diffonde le informazioni statistiche di interesse regionale. I dati elaborati
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