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Filozofická fakulta
Brno 2010
Prohlašuji, že jsem bakalářskou diplomovou práci vypracovala samostatně za použití
pouze uvedených pramenů a že tištěná verze práce přesně odpovídá verzi
elektronické.
2
Chtěla bych poděkovat svému vedoucímu práce, PhDr. Janu Pavlíkovi, za cenné
rady a připomínky a za veškerý čas, který mi v souvislosti s touto prací věnoval. Mé
dík patří také mé rodině, přátelům a spolubydlícím za veškeré povzbuzování a
podporu.
3
INTRODUZIONE .......................................................................................................................... 5
CONCLUSIONE .......................................................................................................................... 46
Bibliografia .................................................................................................................................. 47
Dizionari .............................................................................................................................. 47
Fonti elettroniche................................................................................................................. 48
4
INTRODUZIONE
Poiché nella lingua italiana non esiste una classificazione unanima del
linguaggio della moda si avvicinerà l‟intervento di Alberto Sobrero che si è
interrogato sul tema delle lingue speciali e del loro lessico.
La seconda parte del lavoro sarà costituita dal glossario dei francesismi di
moda elaborato in base ai testi tratti dalle riviste Donna Moderna, Elle e Vogue. Le
singole voci contengono la loro descrizione linguistica ed etimologica. Seguirà
l‟analisi con cui si evidenzieranno le maggiori tendenze dei prestiti menzionati nel
glossario.
1
Leonard Bloomfield, Language, New York, Henry Holt and Company, 1945.
5
I. L’INTERFERENZA LINGUISTICA
Ogni comunità linguistica impara dai suoi vicini. Oggetti – naturali o fatti da
l‟uomo – passano da una comunità all‟altra, nella stessa maniera anche modi di
comportamento, processi tecnologici, abitudini militari, riti religiosi o maniere
sociali. Questa estensione di oggetti ed abitudini è stata chiamata da etnologi
diffusione culturale2. Assieme alle cose e alle usanze vengono diffusi anche i loro
nomi. Così per esempio un italofono, o una persona bilingue o con una conoscenza
del francese come lingua straniera, introducendo un oggetto francese ai suoi
compatrioti lo designa con il suo nome francese3. La diffusione culturale è dunque
strettamente legata con la diffusione linguistica.
2
Leonard Bloomfield, op. cit., p. 445.
3
Ibidem.
4
Ibidem.
6
Se i membri della comunità linguistica che accettano i prestiti conoscono più o
meno il sistema fonetico della lingua straniera o se i prestiti sono relativamente
numerosi, i suoni stranieri possono essere mantenuti nella loro forma originaria a
costo di violare il proprio sistema fonetico. In questo aspetto esistono molte
differenze locali e soprattutto sociali. Bloomfield rapporta gli esempi dell‟inglese
che ha spesso conservato la pronuncia dei nasali nei prestiti francesi, come per
5
Leonard Bloomfield, op. cit., pp. 447-448.
6
Leonard Bloomfield, op. cit., p. 450.
7
Cfr. Leonard Bloomfield, op. cit., p. 453.
8
Leonard Bloomfield, op. cit., p. 454.
7
I.2. Prestiti linguistici
9
Cfr. Tullio De Mauro, La Fabbrica delle Parole, a cura di C. Allasia, Torino 2005, p. 127.
10
Cfr. Paolo Zolli, Le Parole straniere, a cura di F. Ursini, Bologna, Zanichelli 1991, p. 1.
11
Il Grande dizionario italiano dell’Uso, diretto da T. De Mauro, Torino, UTET, 1999 registra 4370
lemmi venuti dal francese (superato soltanto dai grecismi con 8354 lemmi e dagli anglicismi con
5510 lemmi) sul totale di 250.000 lemmi. Vedi Tullio De Mauro, La Fabbrica delle Parole, p. 136.
8
I calchi invece sono di due tipi: formali e semantici. I calchi formali presentano
la traduzione esatta della parola o meglio la sua riproduzione. Si vedono soprattutto
in locuzioni o in parole composte, per esempio la parola francese franc-maçon viene
riprodotta in italiano come franco muratore o il franco tiratore è un calco sul
francese franc-tireur. I calchi semantici rappresentano le parole già esistenti nella
lingua che assumono però un significato diverso grazie all‟influsso di un‟altra
lingua. Così abbiamo in italiano la parola aperitivo che prima denota un lassativo o
uno stomachico, ma che poi nel XX secolo riceve il significato di una „bevanda
analcolica o di media alcolicità, capace di stimolare l‟appetito“12 secondo il francese
apéritif.13
12
Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, Vocabolario della lingua italiana, Firenze 2007, [CD-Rom].
13
Paolo Zolli, op. cit., pp. 4-6.
14
Ernst Tappolet, Die alemannischen Lehnwörter in den Mundarten der französischen Schweiz;
kulturhistorisch-linguistische Untersuchung (Volume 1), Strasburgo 1914-17, pp. 53-58, disponibile
su: http://www.archive.org/stream/diealemannischen01tappuoft#page/n0/mode/2up.
15
Paolo Zolli, op. cit., p. 3.
9
impiegare per creare una parola nuova, e „prestito di valore affettivo“ perché una
voce venuta dall‟estero „sembra portare già nella sua propria sostanza qualche cosa
di più nobile, di più elevato [...] un valore affettivo superiore, un non so che di più
distinto, di meno volgare e comune.“16 Però i due procedimenti non si escludono
come quelle di Tappolet, invece si completano a vicenda.
16
Reto R. Bezzola, Abbozzo di una storia dei gallicismi italiani nei primi secoli, Heidelberg 1925,
p. 16.
17
Cfr. Paolo Zolli, op. cit., p. 3, p. 48.
10
II. LA LINGUA SETTORIALE DELLA MODA
18
Alberto A. Sobrero, Introduzione all’italiano contemporaneo. La variazione e gli usi, Roma,
Editori Laterza 2008, p. 237.
19
Cfr. Alberto A. Sobrero, op. cit., p. 238.
20
Ibidem.
11
calchi, formano neologismi, sigle e acronimi ed utilizzano unità lessicali dalla lingua
comune però con un significato diverso. È diffuso il fenomeno di deverbalizzazione.
Per i testi scientifici è caratteristica alta densità semantica, uso del passivo e delle
forme impersonali e pure uso ridotto delle preposizioni subordinati.21
21
Cfr. Alberto A. Sobrero, op. cit., pp. 239-250.
22
Cfr. Alberto A. Sobrero, op. cit., p. 239.
12
III. FRANCESISMI NELLA LINGUA SETTORIALE
DELLA MODA
23
Le definizioni vengono riprodotte parola per parola dal dizionario di Giacomo Devoto, Gian Carlo
Oli, op. cit. (tranne alcuni casi indicati); lo scopo non era di elaborare una nuova definizione anzi di
capire il modo in cui la voce viene usata.
24
Carlo Battisti, Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze 1968.
25
Manlio Cortelazzo, Paolo Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Bologna 1992.
26
Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, op. cit.
13
III.2. L’elenco dei francesismi
I francesismi trovati nel corpus di testi tratti da Vogue (V), Elle (E) e Donna
Moderna (DM) sono riportati insieme al loro contesto per mostrare il modo di uso di
essi. In ogni frase sarà esaminata una sola parola, quella in corsivo, anche se nella
stessa frase si trovano più espressioni di origine francese. La lista comprende
80 voci, tranne i derivati, ed è organizzata in tre gruppi: i sostantivi, gli aggettivi e le
locuzioni. I sostantivi sono ancora suddivisi in cinque sottogruppi: i tessuti, gli abiti
e gli indumenti, gli ornamenti di vestiti o i modi di cucire, gli accessori, ed altre
parole; gli aggettivi sono suddivisi in: i colori, e gli epiteti ed altri aggettivi.
III.2.a I sostantivi
I tessuti
chiffon
s. m., pl. chiffons o invar.
Fon. in fr. [ʃi'fɔ]27 in it. [ʃiffon].
Sottile tessuto trasparente di seta o di fibre sintetiche.
CORT, DO: propr. straccio, cencio; in it. prima del 1875; BAT: diminutivo
di chife, risale forse ad antico tedesco kipfe, panetto a due punte.
27
La trascrizione fonetica viene riprodotta secondo il dizionario di Devoto-Oli, op. cit.
14
Titolo di un articolo: „Denim, tutta la vita.“ (DM)
denim
s. m., invar.
Tessuto di cotone ritorto, assai resistente, usato per tute, grembiuli,
camiciotti, ecc.
DO: Dall„inglese denim, propr. abbreviazione di locuzione fr. de Nîmes, la
città della Francia dove il tessuto veniva prodotto; in it. prima del 1983;
BAT, CORT: non registrano.
dentelle
s. f., invar.
Fon. in fr. [dɑ'tɛl] in italiano [dan'tɛl].
Pizzo, trina.
DO: In it. prima del 1905; CORT: non registra; BAT: voce adattata
dentello, sec. XIX.
„Le maniche a sbuffo con paillettes sulla felpa con cappuccio e zip.“ (V)
felpa
s. f., adattato
Tessuto, spec. di cotone, affine al velluto ma con pelo più lungo e morbido.
CORT, DO: Dal francese antico felpe; in it. dal 1598; BAT: Dal a. fr.
feupe; sec. XVI.
„Giacca in gabardine con ampi revers, su jeans in raso color cammello.“ (E)
gabardina
s. f., adattato; nel corpus: non adattato.
Stoffa di lana o di cotone, tessuto a diagonale o per abiti estivi, di media
pesantezza e facilmente impermeabilizzabile.
DO: Dal fr. gabardine, dallo sp. gabardina, specie di casacca o tunica per
operai; in it. dal 1936; CORT: registra la voce non adattata gabardine. In it.
dal 1918. Voce francese dallo spagnolo gabardina (1423), incrocio di
gabán, gabbano, con tabardina, diminutivo del tabardo, tabarro.
BAT: Dal sec. XX, dal fr. gabardine, dallo sp. gabardina che a sua volta è
un prestito dal med. fr. galvardine, gaverdine (prima di 1482), una specie
di mantello.
15
„La versione più nude su minidress in maglia lamé“ (E)
lamé
s. m., invar.
Tessuto di fili di seta o lana intrecciati con fili metallici, dorati o argentati.
DO: Derivato di lame, lamina, lamer, laminare, in it. dal 1926.
BAT, CORT: In it. dal sec. XIX.
„Miss Sicily, modello di punta di Dolce&Gabbana, qui nella versione in pelle nera
matelassé come quella scelta da Victoria Beckham.“ (E)
matelassé
s.m., invar.
Fon. fr e it. [matla'se]
Tessuto doppio, imbottito e trapuntato.
DO: Participio passato dal verbo matelasser, confezionare in forma di
materasse, in it. dal 1939.
CORT: in it. dal 1873.
BAT: in it. dal XX sec.; tessuto in seta a due strati, uno con disegni lineari,
l‟altro a figura.
mousseline
s. f., pl. mousselines come in fr. o invar.
Fon. come in fr. [mus'lin].
DO: registra solo il significato: salsa a base di maionese e panna; BAT,
CORT: non registrano.
DO: In it. mussola o mussolina: Tessuto leggerissimo e morbido, costituito
di filati fini di cotone o di lana.
DO: Dal nome di Mossul, città in Iraq; in it. dal 1819.
satin
s. m., pl. satins come in fr. o invar.
Fon. in fr. [sa'tɛ] in it. [sa'tɛn].
16
Tessuto di cotone rasato, simile alla seta per lucentezza, usato per fodere.
DO, CORT: Da Zaytūm, nome arabo di una città cinese da cui proveniva il
tessuto; in it. dal 1835; BAT: Dal 1895.
„Merito di cascate di balze in tulle e lunghi drappi in seta, che della morbidezza
evanescente fanno un vero punto d‟onore.“ (E)
„Corpetto a "macchie" di tessuto prezioso sospese da tulle imperceptibile, per la
collezione Jil Sander Primavera/Estate 2010.“ (E)
tulle
s. m., invar.
Fon. adattato
Tessuto molto leggero e trasparente, costituito da fili sottilissimi di seta o
cotone (oggi anche di fibre sintetiche) che formano un intreccio a maglie
esagonali.
DO: Dal nome della città di Tulle, capoluogo del dipartimento francese di
Corrèze; in it. dal 1841.
CORT: In it. dal 1839-41, anche la variazione tull; BAT: In it. dal 1850,
anche la var. tullo.
vichy
s. m.
Fon. come in fr. [viʃi].
Tessuto a quadretti, in cotone o altro materiale, a due colori. Dagli anni
1950.28
DO, BAT, CORT: non registrano.
Il nome di tessuto proviene dal nome della città di Vichy.29
voile
s. m., invar.
Fon. in it. come in fr. [vwal].
Tessuto trasparente di seta, lana, cotone, lino e vari misti, usato per lo più
per la confezione di indumenti femminili e tende. Propriamente „vela“.
DO: In it. dal 1905; CORT: Voce francese, regolare continuatore del lat.
vēlum, velo; BAT: Dal sec. XII voil, sostituito da voile prima del 1931.
28
http://www.logosdictionary.org/fashion/fashion_dict.home.
29
http://www.cnrtl.fr/etymologie/vichy.
17
Gli abiti e gli indumenti
„Completi tricot dal fascino agreste e blouson in pelle effetto prato.“ (E)
blouson
s. m., pl. blousons o invar.
Fon. in fr. [blu'zɔ], in it. [blu'zɔn].
Giaccone piuttosto ampio e fermato in vita.
DO: Derivato di blouse, in it. dal 1965; CORT, BAT: non registrano.
blusa
s. f., adattato
Camiciotto di tela da lavoro o camicetta non aderente per bambini o per
donna.
DO: Dal fr. blouse di origine oscura, in it. dal 1846; CORT: Nel significato
di camiciotto da lavoro in it. dal 1846, nel significato di camicetta da donna
dal 1905; BAT: Dal XX sec., etimologia incerta, ma la variante antica
belouse (XVI. sec.) ci porterebbe al lat. medioevale pelusia, cioè stoffa di
Pelusium, città dell‟Egitto, con cui si facevano delle tuniche azzurre che i
Crociati indossavano sulla loro armatura; cfr. anche lat. medioevale blezo,
bleso, tunica.
bustier
s. m., pl. bustiers o invar.
Fon. in fr. [byst'je] in it. [bust'je].
Busto leggero con reggiseno a balconcino; propr. bustino.
DO: Dal fr., in it dal sec. XX; BAT, CORT: non registrano.
„Dalle parigine ai collant velati, dai leggins traforati ai calzini fino al polpaccio.“
(DM)
collant
s. m., pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr. [kɔ'lɑ] in it. [kollan].
Calzamaglia femminile alta fino alla vita, o agg: aderente
18
DO: Part. pres. di coller, aderire, der. di colle, colla; in it. dal 1846 in sign.
aderente; BAT: Dal sec. XX; CORT: Dal 1970.
combinaison
s. f.
DO, BAT, CORT: non registrano.
In moda: tuta.30
„Strategico, a questo punto, l‟incontro al vertice con il compagno ideale delle tue
vacanze: un nuovo costume da bagno.“ (E)
costume
s. m., adattato
Nel linguaggio della moda: abito, vestito.
DO: Dal fr. antico coutume, dal lat. consuetudĭne(m), nel significato “uso,
abitudine, o modo consueto di pensare o di contenersi“ in it. dal sec. XIII;
CORT: La forma italiana si è modellata sull‟esito francese coutume e
provenzale costum. BAT: Nel significato di vestito in it. dal sec. XX.
„La cintura in tessuto logato di Gucci, coordinata alla cravatta in maglia a righe
firmata Brooks Brothers.“ (E)
„Blu intenso per la fantasia vichy della cravatta Etro.“ (E)
cravatta
s. f., voce adattata
Striscia di stoffa che si annoda per ornamento attorno al colletto della
camicia o della camicetta.
DO, CORT: Dal fr. cravate, propriamente „croata‟, per il fatto che i
cavalieri croati assoldati da Luigi XIV e inquadrati nel reggimento Royal-
Cravate portavano al collo una sciarpa; in it. dal sec. XVII.
BAT: Dal fr. cravate, dal ted. dial. krawat, prestito del croato hrvat; in it.
prima di 1651.
„Piglio maschile in versione tutta sensuale con il blazer nero e la culotte a vista.“ (E)
30
www.logosdictionary.org/fashion/fashion_dict.home.
19
culotte
DO, CORT: solo culottes, s. f. pl.
Fon. in fr. [ky'lɔt] in it. [ku'lɔt].
Mutandine da donna a calzoncino.
DO: derivato di cul, culo; in it. dal sec. XVIII; CORT, BAT: Dal 1928.
„Un portamonete con lucchetto come quello di Carpisa, le cui vivide tonalità si
abbinano perfettamente a quelle dei foulard proposti da Marlboro.“ (E)
foulard
s. m., pl. foulards come in fr. o anche invar.
Fon. in fr. [fu'laːʁ], in it. [fu'lar].
Fazzoletto di seta (o di altro tessuto leggero) da collo e da testa. Stoffa
leggerissima (seta, cotone, fibre sintetiche) usata per la confezione di
fazzoletti, cravatte, fodere e capi d‟abbigliamento
DO: Probabilmente derivato da fouler, follare, gualcare, in it. dal 1765;
CORT: Nel significato di stoffa in it. dal 1755, nel significato di fazzoletto
dal 1903, voce francese dal provenzale foulat, da foular, follare; BAT: dal
sec. XIX, entrambi significati.
gilet
s. m.
DO, BAT, CORT: registrano sotto la forma adattata gilè.
Indumento senza maniche che si indossa sotto la giacca, panciotto.
DO: Dal. fr. gilet, dallo spagnolo chaleco, di origine araba col sign:
casacca dei carcerati; in it. dal sec. XVIII; BAT, CORT: Dal. fr. gilet, di
origine turca yelek, tramite arabo jaleco nello sp. jileco, chaleco.
jabot
s. m., pl. jabots come in fr. o invar.
Fon. in it. come in fr. [ʒa'bo].
Specie di cravatta di trine e stoffe pieghettate.
DO: propr. gozzo di uccelli; in it. dal 1897; CORT: Dal 1905; BAT: Dal
sec. XIX.
20
„Abiti a intarsio o in patchwork prezioso, fino all‟irresistibile lingerie da portare a
vista con culotte e candidi body.“ (E)
lingerie
s. f., pl. lingeries come in fr. o invar.
Fon. in fr. [lɛʒ'ʁi] in it. [lɛnʒe'ri].
In it. anche la voce adattata lingeria.
Nel linguaggio della moda, la biancheria intima femminile.
DO, BAT: derivato di linge, di lino; in it. dal sec. XV; CORT: registra
sotto la forma di lingeria; dal 1485.
longuette
s. f.
Fon. in fr. [lɔ'gɛt] in it. [loŋ'gɛt].
Abito femminile o gonna che arriva oltre il ginocchio, lasciando scoperto il
polpaccio.
DO: in it. dal 1970, dall‟aggettivo femminile longue, lunga.
CORT, BAT: non registrano.
„Gli outfit vincenti si ispirano ai look cult degli ultimi decenni, reinterpretati in
chiave superattuale, a partire dal robe-manteau zippato e dalle tute in puro stile
Seventies.“ (E)
robe-manteau
s. f. secondo DO, nel corpus s. m. e versione anche senza trattino; pl. come
in fr. robes-manteaux.
Fon. in fr. [ʁɔbmɑ'to] in it. [rɔbman'to].
Abito completo da signora, con abbottonatura intera come un soprabito;
propr. vestito-mantello.
DO, CORT: In it. dal 1970; BAT: Dal sec. XX.
21
salopette
s. f., pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr. [salɔ'pɛt] in it. [salo'pɛt].
Abito, spec. femminile o da bambini, a forma di tuta, senza maniche e con
spalline.
DO: Derivato di salope, donna sudicia; in it. dal 1927; BAT: Dal sec. XIX;
CORT: non registra.
scialle
s. m., invar.
In it. anche versioni: scial, sciall, sciallato (CORT).
Indumento femminile costituito da un pezzo di tessuto quadrato,
triangolare o a forma di ruota, da portare sulle spalle, coi lembi pendenti o
annodati sul davanti.
DO: Dal fr. châle, e questo dal hindi šāl; in it. dal sec. XVII; CORT: Dal
fr., d‟origine persiana;
(BAT: In Francia dopo che Napoleone portò in dono all‟imp. Giuseppina
uno scialle di Cascemir, dall‟Egitto; a. 1799).
sciarpa
s. f., adattato
Fascia di lana o d‟altro tessuto che si porta attorno al collo per proteggersi
dal freddo.
DO: Dal fr. écharpe che è dal francone *skerpa o *skirpa, *skirpja,
bandoliera, in it. dal sec. XIV; BAT: Dal sec. XVI; CORT: Sotto la forma
ciarpa in it. prima di 1375.
tailleur
s. m., invar.
Fon. in fr. [tɑ'jœːʁ] in it. [ta'jer].
Abito femminile costituito da una gonna e da una giacca di taglio maschile.
DO, CORT: In it. 1905; BAT: 1931.
22
Dal francese tailleur, sarto, perché cucito dal sarto, in francese attuale
entrambi i significati.
tricot
s. m.
Fon. in fr. [tʁi'ko] in it. [tri'ko].
Maglia, indumento o tessuto lavorato a maglia.
DO: In it. dal 1927, derivato di tricoter, lavorare a maglia, di origine
germanica.
CORT: In it. dal 1905, voce francese che prese il nome della località di
Tricot (dipart. Oise), dove fin dal sec. XVII operarono delle fabbriche
tessili, divenute presto rinomate.
BAT: In it. dal sec. XIX, da fr. tricoter.
coulisse
s. f., pl. come in fr. o invar.
Fon. come in fr.: [ku'lis].
In sartoria: guida o guaina ottenuta mediante due cuciture parallele.
DO, CORT: Der. dall‟aggettivo coulis, scorrevole, dal verbo couler; in it.
dal 1877; BAT: Dal 1905.
crochet
s. m.
Fon. in fr. [kʁɔ'ʃɛ] in it. [kro'ʃe].
Uncinetto.
Bastoncino in metallo, con punta ricurva con il quale s'intrecciano filati di
cotone o di lana per realizzare accessori o capi d'abbigliamento. Per
estensione indica tutte quelle lavorazioni realizzate ad uncinetto.31
31
http://www.logosdictionary.org/fashion/fashion_dict.home.
23
DO, CORT, BAT: in it. dal 1851, derivato diminutivo di francone croc,
uncino.
décolleté
s. m., pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr. [dekɔl'te] in it. [dekol'te].
Scollatura di vestiti femminili.
DO: Part. pass. di décolleter, scollare; in it. prima del 1875; BAT: In it.
prima del 1914; CORT: Dal 1905.
Anche s. f. nel significato "Scarpa chiusa, scollata sulla caviglia"32.
falpalà
s. m.
Gala di stoffa, increspata o pieghettata, applicata come ornamento al bordo
inferiore di una gonna.
DO: Dal fr. falbala; in it. dal 1703; BAT: origine sconosciuta; CORT: Dal
franco-provenzale farbela, cencio, vestiti stracciati.
frangia
s. f., adattato
Guarnizione ottenuta sfilando i fili orizzontali della stoffa dopo aver
fermato il margine del tessuto.
DO, BAT, CORT: Dal fr. frange, dal lat. volg. *frimbria, class. fimbria, in
it. dal sec. XIV.
32
http://www.donnamoderna.com/moda/glossarioModa.html
24
„Paillettes Blumarine, Moschino-goffrature o le maglie di Scervino sono sipari
quotidiani, teatri dell‟umore.“ (V)
goffratura
s. f., adattato
Impronta di un disegno a rilievo ottenuta mediante speciali calandre su
tessuti, carta, cuoio, legno, gomma e metalli teneri, a scopo ornamentale,
imitativo o funzionale.
DO: Dal francese gaufrure, derivato di gaufrer, goffrare; in it. dal 1933;
BAT: Dal sec. XIX; CORT: non registra.
paillettes
s. f. pl.
Fon. [pa'jɛt] come in fr.
Lustrini per abiti da sera femminili.
DO: anche paillette nel significato: paglietta.
CORT, DO: Derivato diminutivo di paille, paglia; in it. dal 1900 nella
forma paietes; BAT: Dal 1912.
„Conquistalo con la stampa più giocosa di stagione: quella che vede rincorrersi i
pois su un guardaroba dal pattern davvero movimentato.“ (E)
„Rosa bambola e pois neri per l'abito.“ (E)
„Blusa con pois fluo e pantaloni a vita alta.“ (E)
pois
s. m., invar.
Fon. come in fr. [pwa].
Nel linguaggio della moda a pois, a pallini.
DO: In it. dal 1837, propriamente pisello; CORT: Dal 1905; BAT: non
registra.
25
„Top smanicato con ruches.“ (E)
„Le voluttuose ruches che ornano spalle e schiene“ (DM)
ruche
s. f., pl. ruches o invar.
Fon. [ʁyʃ] come in fr.
Striscia di stoffa increspata, usata come ornamento di vesti femminili.
DO: In it. dal 1905. CORT: non registra. BAT: In it. dal sec. XIX,
propriamente arnia, dal gallico rusca.
volant
s. m., pl. invar.
Fon. in fr. [vɔ'lɑ] in it. [vo'lan].
Striscia di stoffa pieghettata o arricciata su un lato per guarnizione e
rifinitura di indumenti femminili o per arredamento.
DO: Propr. participio presente di voler, volare; in it. dal 1839; CORT:
„Termine del linguaggio della moda, attestato già nel XVII secolo nella
forma adattata volante e diffusosi nel XIX nella forma originale francese
volant; BAT: registra solo la voce volante.
Gli accessori
baguette
s. f., pl. baguettes o invar.
Fon. come in fr. [ba'gɛt].
In moda: borsa dalla forma rettangolare, da portare sotto il braccio. Il nome
deriva dal francese baguette, lo sfilatino di pane da portare sotto il braccio.
In questo significato in it. dagli anni Novanta.33
DO: In altri significati in it. dal 1933; CORT, BAT: Voce francese derivata
a sua volta dall‟italiano bacchetta, sec. XIX.
33
http://www.donnamoderna.com/moda/glossarioModa.html
26
bijou
s. m., pl. bijoux come in fr.
Fon. [bi'ʒu], lo stesso in fr.
Gioiello. Si dice anche di persona.
DO: In it. dal sec. XVII, derivato del bretone bizù, anello, da biz dito.
BAT: Registrato sotto la forma adattata bigiù (l„adattamento
novecentesco), bijou in it. dal sec. XV.
CORT: In it. dal 1688; anche l‟adattamento ottocentesco bisù.
cammei
s. m., invar.
In it. anche le forme cammeo e cameo.
Pietra o gemma lavorata a tutto tondo o, più spesso, a rilievo
DO: Dal fr. antico camaheu, legato forse a qualche nome locale; in it. dal
sec. XVI.
BAT, CORT: registra come cammeo, in it. a. 1295, cameus, a Roma.
collier
s. m., pl. colliers o invar.
Fon. in fr. [kɔl'je] in it. [koll'je].
Collana
CORT, DO: Francesismo dal lat. tardo collariu(m), collare, in it. prima del
1905; BAT: Dal sec. XIX.
minaudière
s. f., pl. invar.
27
„Borsettina da sera semirigida, preziosa, che contiene specchietto, cipria e
rossetto per il ritocco del trucco.“34
DO, BAT, CORT: non registrano.
parure
s. f., pl. parures o invar.
Fon. in fr. [pa'ʁyːʁ] in it. [pa'ryr] o [pa'rur].
Serie di due o più oggetti di ornamento o abbigliamento realizzati in base a
criteri estetici o funzionali di complementarità.
DO: Derivato di parer, adornare; in it. dal 1867.
BAT: Tre capi di biancheria intima da donna; camicia da giorno, da notte e
mutandine; derivato da parer, preparare; in it. dal sec. XIX.
CORT: Completo di biancheria femminile, dal 1864, o anche insieme di
gioielli, orecchini, collana, bracciale e anello, dal 1901, però „secondo il
Cherubini la voce sarebbe entrata a Milano alla fine del XVIII sec.
plateau
s. m., pl. plateaux o invar.
In moda: suola rialzata nella parte anteriore della scarpa, soprattutto nelle
calzature femminili.35
DO: Dal fr. platel, derivato di plat, piatto, in it. dal 1905. BAT: In it. dal
1895 (però in significato: altopiano), CORT: Dal 1819, sign.: altopiano.
Nel corpus anche il derivato: maxiplateau.
34
http://www.logosdictionary.org/fashion/fashion_dict.home.
35
http://www.logosdictionary.org/fashion/fashion_dict.home.
28
pochette
s. f., pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr. [pɔʃ'ɛt] in it. [poʃ'ɛt].
Borsetta da signora, senza manici, da portarsi in mano.
DO: Derivato diminutivo di poche, tasca; in it. dal 1826; BAT, CORT: Dal
sec. XX.
Nel corpus anche il derivato maxipochette.
sabot
s. m., pl. sabots o anche invar.
In it. fon. come in fr. [sa'bo].
Tipo di calzatura mancante del quartiere, propriamente „zoccolo“.
DO: Incr. di savate, ciabatta, e del fr. antico bot, botte; in it. dal 1970;
CORT, BAT: registra soltanto i derivati sabotaggio e sabotare.
stivale
s. m., adattato
Tipo di calzatura alta fino al ginocchio.
In it. dal sec. XIII.
DO: Dal fr. antico estival, derivati di estive, gamba, zufolo.
BAT: dal fr. antico e prov. estival o dal latino aestivale, calzatura d‟estate,
secondo CORT le difficoltà nel piano semantico perché gli stivali servono
soprattutto d‟inverno. CORT: etimologia incerta.
Altre parole
„Ispirazione bon ton per l‟inossidabile black & white proposto da Chanel per la
Primavera/Estate 2010.“ (E)
bon ton
s. m., invar.
Fon. in fr [bɔ'tɔ] in it. [bɔn'tɔn].
BAT: registra sotto la forma di bontò.
29
“Buon tono”: portamento prescritto dalla moda e dallo stile del giorno, ma
con un accento di eleganza e di originalità.
DO: In it. prima del 1940; CORT: non registra; BAT: voce francese; non
registra data della prima attestazione.
bouquet
s. m., pl. bouquets o invar.
Fon. in fr [bu'kɛ], in it. [bu'ke].
Varianti adattate: bocchetto (1747), bocchè (1839), bucchè (1841), bochè
(1848) (voir CORT).
Mazzolino di fiori, anche il loro profumo. Complesso delle sensazioni
odorose di un vino.
DO: Derivato di bosquet, boschetto, diminutivo dell‟antico bosc, in it. dal
sec. XVIII; CORT: Dal sec. XVII; BAT: voce normanno-picarda.
„Balmain saranno vendute al prezzo di 420 euro nelle boutique del brand e in negozi
di ottica selezionati.“ (E)
boutique
s. f., pl. boutiques o invar.
Fon in it. come in fr. [bu'tik].
Negozio elegante di capi d‟abbigliamento e di accessori non di serie, per la
moda femminile; anche, nome di negozi che vendono altre merci, spesso
con una sfumatura di pretenziosità; propriamente „bottega“.
DO, CORT: In it. prima del 1963. „La nuova accezione in contrasto col
carattere piuttosto spregiativo, che la voce ha sempre avuto.“
BAT: non registra.
„Al coté scenico di listini intrecciati, plateau vertiginosi e stiletti acuminati.“ (E)
coté
s. m., anche côté, pl côtés o invar.
Lato, aspetto.
DO: non evidenzia l‟etimologia; BAT: non registra; CORT: non registra.
30
couture
s. f., pl. invar.
Fon. in fr. [ku'tyːʁ] in it. [ku'tur] o [ku'tjur].
Arte della moda; ogni attività estetica e commerciale connessa con la moda
femminile ad alto livello.
DO: Propr. cucitura, dal lat. *consutura, derivato di consuere, cucire. In it.
dal 1935. BAT: registra solo la voce couturier; CORT: non registra.
„Quando una “divina” d‟altri tempi sposa lo stile di una maison d‟eleganza e
tradizione impareggiabile“ (E)
„Sono esposti anche alcuni pezzi storici della maison Armani.“ (DM)
maison
s. f., pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr. [mɛ'zɔ] in it. [me'zon].
Azienda, spec. di moda; propr. casa.
DO: In it. dal sec. XX., CORT: Dal fr.; voce usata fin dal 1829
eufemisticamente per „casa chiusa“; BAT: non registra.
nuance
s. f., pl. nuances come in fr. o invar.
Fon. in fr. [nɥɑs] in it. [nu'ans].
Sfumatura.
BAT, DO: Der. di nue, nuvola che è il lat pop. *nuba, class. nubes, con
allusione ai riflessi sfumati delle nuvole; in it. dal 1883; CORT: non
registra.
passepartout
s. m., invar., nei dizionari registrato con trattino: passe-partout
Fon. in fr. [pɑspaʁ'tu], in it. [paspar'tu].
Nel corpus nel significato: Sistema per ottenere facilmente tutto quanto si
desidera o per risolvere qualsiasi difficoltà, propriamente „passa
dappertutto“.
31
DO, CORT: In it. in tale significato dal 1905; BAT: Dal sec. XX.
Nell‟Ottocento anche la variante adattata passapertutto.
„Per un effetto a metà tra la passerella e l'hip hop anni 80.“ (V)
„Dopo anni di assenza dalle passerelle, è tornata: divertente e femminile, con le
maniche corte e leggermente a palloncino.“ (DM)
passerella
s. f., adattato
In moda: Nei saloni destinati alla presentazione dei modelli, la corsia
sopraelevata su cui sfilano le indossatrici e gli indossatori.
DO: Dal fr. passerelle, der. di passer, passare; in it. dal 1803; BAT: Dal
1835; CORT: Dal 1958.
pizzo-à-porter
Il gioco di parole che lega il francesismo prêt-à-porter con la parola pizzo
col significato merletto.
prêt-à-porter
s. m., invar.
Abito da donna confezionato in serie, in taglie standard, in genere di classe
superiore alle confezioni normali; propr. „pronto per essere indossato“.
DO: In it. dal 1957; CORT: 1963; BAT: non registra.
„Giacca in gabardine con ampi revers, su jeans in raso color cammello.“ (E)
revers
s. m., invar.
Fon. in fr. [ʁƏ'vɛːʁ], in it. [re'vɛr].
Nel linguaggio della moda, risvolto.
DO, CORT: Derivato del latino revĕrsu(m), rovescio; in it. dal 1905; BAT:
non registra.
„Look casual per Rachel Bilson, che indossa con elegante savoir faire un soprabito
in tela militare con una piccola borsa total white.“ (E)
savoir faire
s. m., invar.
32
Fon. in fr. [savwaʁ'fɛʁ], in it. [savwar'fɛr].
Il complesso delle qualità che consentono ambite o brillanti affermazioni
nei rapporti sociali: accortezza, tatto, suadente affabilità ed eleganza.
Propriamente „saper fare“.
DO, CORT: In it. dal 1895; BAT: In it. dal XIX sec.
Tutti e tre dizionari registrano la voce con trattino.
„La storica maison affascina tutto il fashion system con silhouette fascianti, spalle
pronunciate e texture curate fino al minimo dettaglio.“ (E)
silhouette
s. f., pl. silhouettes come in fr. o invar.
In it. fon. come in fr. [sil'wɛt].
In it. anche variante: siluetta, siloetta, siluette.
1.Tipo di ritratto che riproduce in nero, su un fondo bianco, i contorni
esterni di una persona 2. Profilo o contorno curvilineo, spec. con
riferimento a forme femminili sottili e aggraziate.
DO: Dal nome del finanziere francese Étienne de Silhouette (1709-1767),
con allusione alla sua parsimoniosa amministrazione, in it. dal 1828;
CORT: Il Silhouette amava molto questa specie di disegni, e aveva
decorato con essi alcune stanze del suo castello; nel significato 1. in it. dal
1828, nel sign. 2. in it. dal 1905; BAT: In it. prima del 1840.
tourbillon
s. m., pl. tourbillons o invar.
Fon. in fr. [tuʁbi'jɔ] in it. [turbi'jon].
Rapido e frenetico susseguirsi di idee, eventi, attività.
Nel corpus però usato in senso „turbine“.
DO: In it. dal 1955.
BAT, CORT: non registrano.
I colori
„Tailleur dal finissimo tricot nelle sfumature del natural beige.“ (E)
„Classico trench beige con ceck all'interno di Burberry.“ (DM)
33
beige
agg. e s. m.
Fon. [bɛːʒ], lo stesso in francese.
Colore della lana naturale, cioè un bigio che tende al giallo; nel linguaggio
della moda, color nocciola chiaro.
DO: in it. dal 1905, etimo incerto.
CORT: dal 1905, voce francese di antica documentazione (sec. XIII) ma di
oscura origine, l‟unica proposta è la derivazione dall‟it. (bam)bagia,
cottone.
BAT: francesismo della moda novecentesca, d‟origine sconosciuta.
„Blu intenso per la fantasia vichy della cravatta Etro e per la camicia in cotone di
Hackett.“ (E)
„Le fan della seduzione marinière saranno pronte a salpave verso righe navy, piccole
àncore e le più liquide sfumature del blu.“ (E)
„Disponibile nei colori nero, bianco, oro e nella stampa leopardata rosso o blu.“ (E)
blu
agg. e s. m., invar.
Colore turchino scuro.
DO, CORT: in it. dal 1863, dal fr. bleu, dal francone *blāo, *blāwa-.
BAT: dall‟antico francese blef.
giallo
agg. e s. m., adattato
Uno dei sette colori dello spetro solare.
DO: Dal fr. antico jalne, dal lat. galb nus, in it. dal sec. XIII; BAT: Dal sec.
XIV; CORT: In it. prima di 1276.
„Piccola busta con cristalli nelle sfumature del grigio e bordo ornato da ruches.“ (E)
„Abito dalla linea morbida in maglia grigia dai riflessi metallici.“ (E)
„Cuoio metallizzato su stivali a metà polpaccio e jeans skinny grigi.“ (V)
grigio
agg. e s. m., adattato
D‟un colore particolare che dà all‟occhio sensazioni intermedie fra il
bianco e il nero, più o meno accentuate.
34
DO: in it. dalla seconda metà del sec. XIII, dal fr. antico gris.
CORT, BAT: dal germanico *grisi (francone grīs), in italiano attraverso
gris dal fr. o griseus dal longobardo.
mordoré
agg., adattato
Di colore bruno-viola, con riflessi dorati, spec. di cuoi o pelli in questa
tinta.
DO: Dal fr., composizione di more, moro, e doré, dorato; in it. dal sec.
XVIII; BAT: Dal fr. maure-doré, in it. dal sec. XX; CORT: non registra.
„Ogni creazione coniuga abilmente la lucentezza dei cristalli più famosi al mondo…
in chiave rigorosamente noir.“ (E)
„Abito dal piglio noir con maxifiocco.“ (E)
„Il tocco finale si chiama Mascara Exceptionnel, smoky noir.“ (V)
noir
agg. e s. m., pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr.: [nwaːʁ] in it. [nwar].
Genere di racconto o film poliziesco impostato sulla risoluzione di enigmi
tenebrosi e fuorvianti.
Però nel corpus considerato utilizzato nel significato „di colore nero“.
DO: In it. dal 1989 (nel significato di un racconto o film poliziesco); BAT,
CORT: non registrano.
charmant
agg., f. e pl. come in fr.
Fon. in fr. [ʃaʁ'mɑ] in it. [ʃar'man].
35
Incantevole, affascinante, seducente.
DO: Derivato di charme, dal lat. carmen, formula d‟incantesimo; charmant
in it. dal sec. XVII.
BAT: In it. dal sec. XIX; CORT: non registra.
Nel corpus anche: lo charme
„Chic e luminoso il divertente bracciale con perle rosa pesca proposto da Tarina
Tarantino.“ (E)
„Creare outfit da vestale simple chic.“ (V)
„Lunga camicia in tessuto impalpabile dall'ispirazione hippie-chic.“ (E)
„Effetto sottoveste per il lungo abito il sottilissimo pizzo color malva, per un
risultato dal romanticismo ultrachic.“ (E)
chic
agg. e s. m., invar.
Fon. [ʃik], lo stesso in fr.
Di una eleganza raffinata.
DO, CORT: forse voce di origine germanica, prima del 1892. BAT: voce
francese (a. 1832), forse dal tedesco Schick, abbreviazione di Geschick.
Nel corpus trovato anche la voce hippie-chic, il composto dalla parola
hippie (forma inglese, però di etimologia incerta, DO) e il francesismo chic
e altro derivato ultrachic e simple chic.
„Di quello spirito deluxe, che ha fatto delle sue calzature preziose un cult assoluto.“
(E)
deluxe
agg., invar.
Lussuoso.
DO, CORT, BAT: non registrano.
Dal fr. de luxe.
„Basta osservare gli outfit più floreali delle ultime collezioni per sentirsi subito
conquistare da un‟eleganza “naturalmente” chic.“ (E)
„Morbida borsa in nappa con applicazioni floreali.“ (E)
floreale
agg., adattato
36
Ottenuto mediante l‟impiego diretto o l‟imitazione dei fiori, ornato o
costituito da fiori, propr. „fiorile“
DO, CORT: Dal fr. floréal, derivato dotto dal lat. floreus, in it. dal 1804,
BAT: Dal XIX sec.
„Le fan della seduzione marinière saranno pronte a salpare verso righe navy, piccole
àncore e le più liquide sfumature del blu.“ (E)
marinier
agg., f. marinière, pl. come in fr. o invar.
Fon. in fr. [maʁin'jɛːʁ], in it. [marin'jɛr].
Nel corpus: marinaro.
In moda anche: camicetta ampia e lunga senza apertura nella parte
anteriore.36
DO, CORT: non registrano; BAT: nel senso „marinaio“ in it. dal sec. XIV.
plissé
agg. e s. m., f. plissée, pl.m. plissés, pl.f. plissées, in it. anche invar.
Fon. in fr. [pli'se] in it. [plisse].
Tessuto lavorato a fitte piegoline, in genere verticali, increspato.
BAT, CORT, DO: Part. passato di plisser, pieghettare, in it. dal 1905.
„Cromie black & white per il look rétro proposto da Isaac Mizrahi.“ (E)
rétro
agg., invar.
Fon. in fr. [ʁet'ʁo] in it. [ret'ro].
Che s‟ispira ai motivi di un passato più o meno lontano, o ne ripropone i
valori.
DO: Dal fr. rétro, abbreviazione di rétrograde, retrogrado, o di rétrospectif
, retrospettivo; in it. dal 1980; BAT, CORT: un altro significato: avv.
poetico „dietro“, dal 1300-13.
36
Cfr. atilf.atilf.fr
37
„L‟ispirazione sauvage si declina nelle inossidabili proposte o nei più classici colori
della terra.“ (E)
sauvage
agg., pl. come in fr. o invar.
Fon. in it. come in fr. [so'vaːʒ].
Selvaggio.
DO, CORT, BAT: non registrano.
III.2.c Le locuzioni
ça va sans dire
loc. fr.
sign: è ovvio.
DO, BAT, CORT: non registrano.
Nel corpus in corsivo.
38
III.3. L’analisi dei francesismi
1. Vocali
1. a Vocali nasali
Per quanto riguarda le vocali, tutte le nasali vengono denasalizzate e la vocale
si chiude, per esempio nella parola volant: [ɑ] diventa in italiano [an]; lingerie: [ɛ]
si denasalizza in [en]; chiffon: [ɔ] diventa [on]. L‟ultima nasale francese [ ] non si
trova nel corpus.
1. b Vocali aperte
Le vocali aperte si chiudono spesso, ad esempio nei casi delle parole collant:
[ɔ] è sostituito da [o] ([kɔ'lɑ] in francese, in italiano [kollan]); tailleur: [ɑ] cambia
in [a], [œ] in [e], dunque dall‟originario francese [tɑ'jœːʁ] si usa in italiano [ta'jer];
crochet: tranne [ɔ] cambiato in [o], anche [ɛ] si chiude in [e] e dal francese [kʁɔ'ʃɛ]
39
1. c Vocale [y]
La vocale [y] inesistente in italiano sia cambia in [u], come per esempio in
italiano [ku'lɔt], o addirittura in [ju] nel caso della voce couture: in italiano [kut'jur],
2. Consonanti
Le consonanti nel processo dell‟adattamento non subiscono tanti cambiamenti
perché il sistema consonantico delle due lingue è molto simile. Si rileva soltanto la
„r“ uvulare [ʁ] che in italiano viene pronunciata in modo alveolare. A titolo
in italiano [rɔbman'to].
La più gran parte dei francesismi utilizzati nei testi scelti sono graficamente
identici come in francese. Un adattamento in grafia viene registrato nelle seguenti
parole: scialle a paragone dell‟originario châle; mordoré si scrive in italiano in modo
fonetico in confronto alla parola maure-doré da cui proviene; la sciarpa da écharpe
ha subito tutto il processo dell‟adattamento come è anche il caso della parola
goffratura proveniente da gaufrure e giallo da jalne; la cravatta ha raddoppiato la
lettera „t“ a paragone del francese cravate e ha cambiato la finale; la finale è stata
cambiata anche nella parola felpa proveniente da felpe; deluxe si scrive come una
sola parola (in francese de luxe); falpalà mette accento grafico sulla finale e
desonorizza il „b“ dell‟originario falbala; il vocabolo grigio ha aggiunto un suffisso
all‟antico francese gris e la parola blu riflette nella sua grafia il cambiamento
fonetico dal suono francese [ø], inesistente in italiano, al finale [u].
40
III.3.c L’adattamento morfologico
1. Le parole adattate
3. Le parole invariabili
Il terzo gruppo è formato da parole che al plurale o al femminile restano
invariabili. Gli esempi seguenti lo attestano: „minidress in maglia lamé“ (E) – in
francese sarebbe al femminile lamée; „dalle parigine ai collant velati“ (DM) – il
plurale corretto in francese è collants; „tra poco si potranno indossare salopette dalle
linee morbide.“ (DM) – la forma del verbo servile potere segnala il plurale, il
sostantivo salopette è però nella forma del singolare; „Le minaudière ultrarigide con
41
strass a cascata.“ (E) – l‟articolo e la finale dell‟aggettivo attestano il plurale, il
francesismo rimane invariabile; lo stesso vale per la parola foulard: „dei foulard
proposti da Marlboro.“ (E); ecc.
42
un tourbillon di bolle su tele quasi provenzali.“ (E) è impiegato nel senso proprio
„turbine“.
37
Tutte le definizioni tratte dal Devoto-Oli.
43
noir potrebbe essere sostituito con il vocabolo italiano nero, collier con la collana e
la combinaison con la tuta. Pare che i forestierismi nel linguaggio della moda siano
diventati una „moda“. È il fenomeno che fu chiamato da Tappolet „prestiti di lusso“
o da Tagliavini „prestiti di moda“.38 Migliorini riflette su questo problema: „È
difficile in molti casi dire perché si è ricorsi piuttosto all‟adozione della parola
intatta che all‟adattamento; ma spesso sono ben riconoscibili i fattori sociali e i
fattori strutturali: chic è una forma che può essere adoperata da un elegante o da uno
che affetta eleganza, mentre scicche ha un aspetto plebeo.“39
2. Un‟altra riflessione conduce alla comparazione delle tre riviste, o meglio dei
loro testi riguardanti la moda, in cui è stata effettuata l‟indagine. Risulta per esempio
che la rivista Donna Moderna ricorre a francesismi anche nelle situazioni dove le
due altre riviste usano parole italiane. Per esempio al posto della parola nuance
trovata in DM, Vogue e Elle utilizzano sfumatura o nel caso di termine falpalà in
DM, Vogue e Elle si servono della parola balza.
3. Secondo Zolli, „molti termini italiani della moda sono d‟origine francese a
causa del predominio tenuto dalla Francia in questo settore“40, osservando i testi
concreti si deve però constatare la prevalenza attuale di anglicismi. Si vede negli
esempi seguenti (in corsivo i francesismi, gli anglicismi sottolineati):
„Gli outfit vincenti si ispirano ai look cult degli ultimi decenni, reinterpretati in
chiave superattuale, a partire dal robe-manteau zippato e dalle tute in puro stile
Seventies.“ (E)
„Pronti a tempestare anche gli accessori, i pois conquistano sciarpe, borse e scarpe
ultraflat, fino ad arrivare ai bikini e ai top rigorosamente black & white. Per un look
perfetto.“ (E)
„Un ossimoro di spirito outrageous e sublime eleganza lady-like. The now couture
esce dai contorni.“ (V)
38
Paolo Zolli, Le Parole straniere, op. cit., p. 3.
39
Bruno Migliorini, op. cit., p. 662.
40
Paolo Zolli, op. cit., p. 2.
44
„Abbiamo sbirciato nel backstage, tra chiome chic (ma non troppo perfette) e
rock'n'roll (ma estremamente sexy).“ (DM)
„Una camicia bianca non si butta mai! Fino a che resta una camicia bianca si presta
ad essere utilizzata per look diversi: chic, cow girl o safari.“ (DM)
La frequenza degli anglicismi è legata anche con il fatto che si tratta di testi
pubblicitari, non solo della moda.
45
CONCLUSIONE
Lo scopo del presente lavoro era di osservare l‟uso attuale dei francesismi nella
lingua settoriale della moda, il loro grado dell‟adattamento e le tendenze generali
che prevalgono in tale problematica. All‟inizio si è cercati di introdurre la tematica
dell‟interferenza linguistica e dei prestiti lessicali, e di definire i termini di base che
poi si sono utilizzati nello svolgimento del tema.
Molte parole nel settore della moda paiono in più effimere perché la moda
stessa è volubile, ma per potere confermare un‟ipotesi simile si dovrebbe ricorrere a
un corpus dei testi pubblicati durante un‟epoca molto più lunga che permetterebbe
osservare tali tendenze nella prospettiva diacronica.
46
Bibliografia
BEZZOLA, Reto R., Abbozzo di una storia dei gallicismi italiani nei primi secoli,
Heidelberg, 1925.
BLOOMFIELD, Leonard, Language, New York, Henry Holt and Company, 1945.
Dizionari
DEVOTO, Giacomo. OLI Gian Carlo, Vocabolario della lingua italiana, Firenze
2007, [CD-Rom].
47
Fonti elettroniche
www.donnamoderna.com
www.vogue.it
www.elle.it
http://www.archive.org/stream/diealemannischen01tappuoft#page/n0/mode/2up.
http://www.logosdictionary.org/fashion/fashion_dict.home.
http://www.larousse.fr/dictionnaires/francais-italien
http://www.wordreference.com/enit/
www.lexilogos.com
www.cnrtl.fr/etymologie
atilf.atilf.fr
48