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Prof.

Achille Cristallini
2010-11

CALCOLO DEL VOLUME


DI CORPI SOLIDI DI FORMA REGOLARE

Le figure geometriche tridimensionali fondamentali sono i cinque poliedri regolari (solidi le cui facce sono tutte
uguali: tetraedro, esaedro, ottaedro, dodecaedro ed icosaedro), i parallelepipedi, i prismi, le piramidi ed i
relativi tronchi, il cilindro, il cono ed il relativo tronco, la sfera.

Per la maggior parte di questi solidi sono note fin dall’antichità formule empiriche più o meno approssimate
con le quali era possibile calcolare il loro volume mentre solo in pochissimi casi avevano potuto essere
ricavate regole esatte. Sarà soltanto nel XVIII secolo, utilizzando i metodi dell’analisi matematica, che
diventerà possibile dedurre formule esatte per il calcolo del volume di tutti i solidi fondamentali e anche di ogni
altra figura la cui forma possa essere espressa in termini matematici espliciti. Il principio utilizzato per tutti i
solidi che abbiano una pianta o sezione costante (parallelepipedi, prismi, cilindri) è quello di considerarli come
uno spazio vuoto che può essere riempito completamente sovrapponendo l’una all’altra tante forme piane
uguali, coincidenti con la loro sezione. Se queste forme hanno tutte lo stesso spessore, ognuna di esse può
essere pensata come unità di volume (il cui valore è numericamente uguale a quello della loro superficie) ed il
volume del solido considerato si otterrà moltiplicando tale unità per il numero di forme necessario a riempire
lo stesso solido. Il valore ottenuto è evidentemente tanto più preciso quanto più le forme piane utilizzate sono
sottili e dunque quanto maggiore è il loro numero; il valore esatto del volume corrisponderà allora alla
situazione in cui lo spessore delle forme piane è infinitamente piccolo: le tecniche dell’analisi matematica
consentono proprio di affrontare questo genere di calcolo, in cui si devono sommare un numero infinito di
quantità ciascuna infinitamente piccola. Nel caso dei solidi a sezione variabile (poliedri, coni, piramidi, sfera e
sue parti) occorre ricorrere ad altri principi, meno intuitivi sia pure di carattere del tutto generale, oppure
ancora alle tecniche dell’analisi matematica.

Le formule che sono fornite nel seguito si riferiscono esclusivamente alle figure solide più semplici e comuni,
normalmente rappresentate dai corpi solidi presenti nel laboratorio di fisica. Tali formule fanno uso soltanto
delle cosiddette dimensioni caratteristiche di ciascun solido, ovvero delle lunghezze misurabili che servono a
definirli. Indichiamo così con L lo spigolo della figura considerata quando tutti i suoi spigoli sono uguali (è il
caso, ad esempio, del cubo), altrimenti gli spigoli fondamentali sono indicati con L1 , L2 , L3 , ecc; D è invece
il diametro della base (cerchio) del cilindro e del cono ed anche il diametro del cerchio massimo della sfera; h è
infine l'altezza del cilindro, del cono, del prisma e della piramide. Abbiamo riportato anche le formule per
calcolare l’area della superficie totale (ST ), di quella laterale (SL ) e di quella della base (SB ), quando queste
ultime possono essere correttamente definite. Sono state infine espresse le incertezze assolute del volume e
delle varie superfici e, quando possibile, le incertezze relative.

parallelepipedo: 6 facce rettangolari, uguali e parallele a coppie, 8 vertici e 12 spigoli


S = 2 (L1L2 + L1L3 + L2L3)
S = 2[(L2+L3)L1 + (L1+L3)L2 + (L1+L2)L3]
V = L1L2L3
δV δL1 δL 2 δL 3
= + + V = L1L2L3 + L1L3L2 + L2L3L1
V L1 L2 L3

tetraedro: 4 facce (triangoli equilateri uguali), 4 vertici, 6 spigoli; costituisce una piramide a base trian-
6 6
golare, è inscrivibile e circoscrivibile ad una sfera (r  L; R  L)
12 4
S L
S = 3 L2 2 S  2 3 L L
S L
2 3 V L 2 2
V= L 3 δV = L δL
12 V L 4

esaedro o cubo: 6 facce uguali (quadrati), 8 vertici e 12 spigoli; è un parallelepipedo particolare, è in-
L 2
scrivibile e circoscrivibile ad una sfera (r  ; R L)
2 2
S L
S = 6L2 2 S = 12 L L
S L
V L
V = L3 3 V = 3L2 L
V L

ottaedro: 8 facce ( triangoli equilateri uguali), 6 vertici e 12 spigoli; costituisce una doppia piramide s
6 2
a base quadrata, è inscrivibile e circoscrivibile ad una sfera (r  L; R L)
6 2
S L
S = 2 3 L2 2 S  4 3 L L
S L
2 3 V L
V= L 3 δV = 2 L2 δL
3 V L

dodecaedro: 12 facce (pentagoni regolari uguali), 20 vertici e 30 spigoli

5 L3 5
S  12  15 L2 2 +1
4 tan 36� 5

S L 5
2 δS = 30 L 2 + 1 δL
S L 5

5 47 + 21 5 V L 15 2 47 + 21 5
V = L3 3 V  L L
2 10 V L 2 10

icosaedro: 16 facce (triangoli equilateri uguali), 12 vertici e 30 spigoli; è inscrivibile e circoscrivibile ad


1 1
una sfera (r = 3(3 + 5) L ; R = 10 + 2 5 L)
12 4
S L
S = 5 3 L2 2 S  10 3 L L
S L
5 V L 5
V = (3 + 5 )L3 3 δV = (3 + 5 ) L2δL
12 V L 4

prisma: 1 faccia (base) poligono regolare di n lati ed n facce laterali rettangolari, 2n vertici e 3n spigoli
δS L δL δh
SL = n L h = + SL = n (L h + h L)
SL L h
n n n
SB  a L L2 δS B
=2
δL S B  L L
2 180� 180�
4 tan SB L 2 tan
n n
ST = SL + 2SB ST = SL + 2SB
3 2 δV δL δh 3 2
V= L h =2 + δV = (L δh + 2h LδL)
4 V L h 4

piramide: 1 faccia (base) poligono regolare di n lati ed n facce laterali triangoli isosceli, n+1 vertici e 2n
spigoli (a è l’apotema, ovvero l’altezza delle facce laterali)
n n L2
SL  a L  L h2 + n
S L � �L h + ( 2L + h ) L �
2 2 180�
4 tan 2 2� �
n
S T = SL + S B ST = SL + SB
1 n
V S h L2 h V  L h
3 B 180� 2 +
12 tan V L h
n
n � 1 �
V  h L + L h �
L�
180� � 2 �
6 tan
n

tronco di piramide: 2 facce (basi) poligoni regolari con n lati (L1 e L2) e n facce laterali (trapezi iso-
sceli) (a è l’apotema, ovvero l’altezza delle facce laterali)
1 1
S L  n(L1 + L 2 ) a S L  (L + L 2 ) a + a (L1 + L 2 )�
n�
2 2 �1 �

a 1
2
L12 + L 2 2 - 2L1L 2 + 4h 2

n n
SB  a L L2 δSB
=2
δL
2 180�
4 tan SB L
n
n
S B  L L
180�
2 tan
n
S T  SL + SB1 + SB2 S T  SL + SB1 + S B2

V
1
(
S + S B2 + S B1S B2 h
3 B1
)
1� S S + S B2 S B1 � h
V  � SB1 + S B2 + B1 B2 �h + V
3�
� 2 S B1S B2 �
� h

cilindro: 2 basi circolari e 1 faccia laterale rettangolare


S L D h
SL =  D h  + SL =  (D h + h D)
SL D h
�1 � S T  D h
S T  D � D + h � 2 + ST =  [(D + h) D + D h]
�2 � ST D h
1 V D h 1
V   D 2h 2 + V   D ( D h + 2h D )
4 V D h 4

cono: 1 base circolare e 1 faccia laterale a forma di settore circolare (a è l’apotema, ovvero l’altezza
della faccia laterale)

1 1 1 1 4h h + D D
SL   D a   D h 2 + D2 a  h 2 + D2 a 
2 2 4 4 2a
S L D a 1
 + SL   (D a + a D)
SL D a 2
1 1
S T   D ( 2a + D ) S T   [ (a + D) D + D a ]
4 2
1 V D h 1
V   d 2h 2 + V   D ( D h + 2h D )
12 V D h 12

tronco di cono: 2 basi circolari diverse (di diametri D1 e D2) e 1 faccia laterale a forma di settore anulare
(a è l’apotema, ovvero l’altezza della faccia laterale)
1
S L  12  a(D1 + D2 ) S L  �
(D + D2 ) a + a(D1 + D2 )�
2 �1 �

1
a D 2 + D 2 - 2D D + 4h 2
2 1 2 1 2
1
S B   D2 S B  12  D D
4

S T  SL + S B1 + SB2  �� 2a(D1 + D2 ) + D12 + D2 2 �

4
1
S T  S L + SB1 + SB2  �
(D + D2 ) a + ( a + D1 ) D1 + ( a + D2 ) D2 �
2 �1 �

V
1
3
( ) 1
S B1 + SB2 + S B1SB2 h  (D12 + D2 2 + D1D2 )h
12
h 1
V  V + � (2D + D2 )D1 + (D1 + 2D2 )D2 �
�h
h 12 � 1

S D
2
sfera: S =  D2 S D S = 2  D D
V D
V
1
 D3 3 V 
1
 D 2 D
6 V D 2
calotta sferica: somma di una sfera di diametro congruente all’altezza h della calotta e di un cilindro
con base circolare (raggio r ) uguale a quella della calotta ed altezza congruente a metà
di quella della calotta)
1 h
V  h3 +  r2
6 2

segmento sferico: differenza tra la sfera e due calotte, le cui basi hanno diametri D1 e D2 e distanza h)
�h 2 D12 + D2 2 �
V  �
�6 + �h

� 8 �
1
spicchio sferico: V a D3 (a è l’ampiezza dello spicchio)
12

�h 2 (D - D1 )2 �
anello sferico: V  � + 2 h
� (D1 ed D2 sono i raggi delle due sfere concentri-
�6 4 �
che ed h è l’altezza dell’anello)

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