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Testo di anatomia Umana + Slides del corso su DIR

Frequentanti= 24 ore/12 Lezioni  + 5 Voti

Il test è un quiz a domande ( risposta multipla 5, no punti in meno se si sbaglia ) in aula informatica ( 30
domande equivalgono a 30L ).

NB: pre-appello per frequentanti all’ultima lezione, o quella dopo. Per il pre-appello si verbalizza entro la
sessione estiva.

Noi uomini siamo gli unici essere bipedi eretti. Questo concetto è tornato alla ribalta su una questione non
bene espressa: Focus ha riportato “siamo nati per correre”. L’uomo corre sui 35km/h, uno strutto 60, il
ghepardo a 120km/h. Noi abbiamo perso potenza e forza nella corsa, ma abbiamo acquisito resistenza.
L’uomo si è adattato alla corsa, alzandoci su una postura bipede ci siamo dovuti adattare alla corsa.

Ci sono diversi scienziati che hanno proposto di eliminare l’immagine di inizio corso sull’evoluzione della
postura eretta. La storia evolutiva è diversa. Non hanno ritrovato nessun osso relativo al secondo uomo
nell’immagine. Non sono condizioni normali, ma handicap. In realtà le foto rappresentative dell’erezione
bipede non sono veritiere.

La scienza medica afferma che le patologie del rachide sono dovute all’adattamento biologico. Se una forma
si stabilizza quella ha un vantaggio, non uno svantaggio. Se no non camperebbe. A livello ortopedico quindi
affermano patologie derivate dall’adattamento.

Evoluzione: in biologia significa insieme di cambiamenti (morfologici, molecolari) che portano una data
struttura ad essere differente della condizione iniziale espressa dallo sviluppo embrionale. La forza
dell’evoluzione è la selezione dei caratteri su base ambientale.

Gene produce proteina, la quale definisce carattere somatico. Una proteina non decifra un carattere
somatico, ma gruppi proteici determinano caratteri somatici. Sono i “loci genetici” che influenzano il
carattere somatico. A seconda di come si esprimono danno caratteri diversi. La variabilità si inserisce già nella
meiosi. Le mutazioni sono eventi rari, non possono giustificare milioni di anni di evoluzione. E talvolta non
finiscono nemmeno bene le mutazioni. Che le mutazioni ci siano e che possono integrare si, ma dire che
queste siano la forza dell’evoluzione no.

Le differenziazioni genetiche propongono caratteri nuovi. La diversificazione espressiva è frequente, ad ogni


meiosi si ha infatti. Ognuno di noi è 50% papà e mamma ma modificato grazie alla diversificazione, il genoma
infatti è diverso rispetto a quello dei nostri genitori. Deriva ma è diverso. Queste creano si condizioni
vantaggiose ( le svantaggiose sono minori ).

L’unica struttura veramente evoluta nell’uomo è il sistema nervoso. È il più lunghi e più differenziati tra tutti
i vertebrati e invertebrati. Tutte le altre forme non sono evolute ( reni non è capace di desalinizzare l’acqua
di mare, i delfini e le balene si / la mano ce l’hanno anche i rospi, ma gli ungulati, i felini, i canidi hanno “mani”
più evolute. Noi abbiamo solo l’opponibilità del pollice ).
Bipedismo: il bipedismo umano è preciso ( bipedismo a stazione eretta ). Noi non siamo gli unici bipedi,
sono bipedi infatti molto uccelli, struzzi, galli e galline, dinosauri. Questi però non sono a stazione eretta,
infatti il rachide è inclinato rispetto al piano morfologico dell’arto inferiore. Noi abbiamo la colonna
vertebrale in asse rispetto all’arto inferiore. Fino a 30 anni fa si pensava che il dinosauro era più evoluto del
dinosauro quadrupede ( invece non è così ). La nostra condizione di bipedismo non è relazionabile alle altre.

L’uomo ha postura bipede veniva considerato l’unico bipede. Ma i reperti fossili ci dicono che “ominidi”
Australopitecus camminavano anche loro in postura eretta. Noi siamo sopravvissuti oltre un certo termine
e abbiamo conservato il bipedismo, gli altri si sono estinti. L’uomo, HOMO, ha potuto sviluppare l’aumento
volumetrico della scatola cranica perché gli equilibri posturali del rachide consentivano maggiore stabilità.
Il peso totale aumentato era supportabile dal rachide, quindi si è evoluto e ha permesso l’aumento di
dimensioni e il relativo sviluppo del sistema nervoso centrale. Il genere PAN non poteva diventare come
l’uomo, lo sviluppo cranico era infatti ridotto a causa della fisiologia del rachide. Nessuna scimmia potrà
aumentare le dimensioni della scatola cranica, a meno che non erigano ancora di più la loro camminata.

Ci siamo messi bipedi, ma perché l’abbiamo fatto? Gorilla e scimpanzè stanno seduti e non in piedi. Sono
state identità scimmiesche che avventurandosi oltre i limiti delle foreste, e affacciandosi in savana, hanno
sentito l’esigenza di muoversi in bipedismo per maggiore convenienza.

Lo sviluppo cranico è stato messo in dubbio dai creazionisti poiché sviluppatosi troppo velocemente. Una
teoria scientifica finchè non viene invalidata rimane valida. L’ipotesi di lavoro deve essere applicabile sempre
e ovunque, quindi Darwin deve essere applicabile anche in un pianeta alieno ( Esempio alieno per evoluzione
loro ).

Darwin disse: c’era vicinanza in termini evolutivi tra i primati e l’uomo. “uomo e scimmia hanno progenitori
comuni”. Le scimmie PAN e GORILLA, non sono bipedi. Sono pseudoquadrupedi: si muovono sul terreno
utilizzando tutti e 4 gli arti. Hanno strutturi colonnari simili tra di loro e non appoggiano completamente le
mani per camminare, ma solo le nocche “Knucle Walkers”. Tra l’uomo e lo scimpanzè c’è la corrispondenza
del 98% di eguaglianza: il 2% di disuguaglianza è un abisso in realtà. I geni invece tra le persone differiscono
per lo 0%: abbiamo tutti gli stessi geni ma con sequenza diverse.

Oltre alla camminata, la dimensione dell’arto superiore tra PAN e Uomo è notevole: lo scimpanzè ha arti
molto più lunghi e adatti alla brachiazione (muoversi negli alberi oscillando). Hanno il bacino allungato (
per quanto simile al nostro ), noi inviene abbiamo il bacino largo per sostenere il peso del bipedismo. L’arte
inferiore di uno scimpanzè non può essere raddrizzato. Gli scimpanzè non hanno curvature vertebrali
fisiologiche ( solo poca cifosi cervicale), l’uomo invece ha lordosi e cifosi per sostenere il peso del bipedismo.

Noi non possiamo derivare dai Knucle walkers.

Anello mancante: tra scimmia e uomo ce ne sono tantissime. L’anello mancante forma la “forma di
handicap”. Noi dobbiamo cercare una forma primordiale dei primati che non siano gli scimpanzè.

L’australopitecus, 1974 Lucy, il suo scheletro era abbastanza completo ( bacino e femori fino al piede ). Grazie
alla completezza abbiamo potuto ricostruire in maniera fedele la particolarità di questo genere. Non era un
HOMO poiché il cranio era molto diverso, ma è stato un nostro progenitore. LUI ERA BIPEDE. Struttura del
piede, bacino e femore suggeriscono il suo bipedismo eretto. Oltretutto il suo piede non era il piede di un
vero camminatore, ma c’era una divalcazione tra l’alluce e l’altro gruppo delle dita. In più mancavano gli
archi plantari.

 Postura bipede eretta con piede da arrampicatore: il suo biotopo erano gli alberi, ma camminava
liberamente.

La distanza tra arto superiore e inferiore è un rapporto vicino all’uomo.


Oreopithecus bambolii: 1954 e 1994 ritrovamenti paleontologici. Aveva una particolarità: bipede eretto (
non era un parente dell’Australopitecus ), aveva il pollice opponibile ( mano libera evoluta ). È un piccolo
ominide sotto il metro e cinquanta, distribuito in area italiana.

 Non è imparentato con l’uomo!

Ardipithecus ramidus: 3 specie di ominidi, tutti e tre in postura bipede eretta. Non è HOMO, datato 5 mln
anni fa. Il rapporto tra arto inferiore e superiore è ancora più vicino a quello dei primati ( viveva sugli alberi,
brachiazione ). Essendo bipede camminava tranquillamente. Alluce divaricato con braccia lunghe: viveva sugli
alberi, viveva dentro la foresta. Non era detto fosse peloso. I cuccioli non si aggrappavano alla madre, ma
venivano accompagnati davanti.

Orrorin tugenensis: 6 milioni di anni fa. Postura bipede eretta: dai reperti sembra si muova tra foresta e
savana. No HOMO, più vecchio dell’Ardipithecus.

Sahelanthropus tchadensis: 7 milioni di anni fa. Essere che si muoveva in posizione bipede eretta, arto
inferiore corto e arto superiore lungo ( simile a scimpanze ). La brachiazione è dunque prevalente rispetto
alla camminata. Senza peli, probabilmente aveva già perso i peli. La mano aveva assunto l’opposizione del
pollice. Si muoveva dentro le foreste.

Il bipedismo facoltativo è la posizione tra Bipede e non Bipede. Il soggetto era in postura bipede eretta, la
sua anatomia era interna alla brachiazione. Man mano che le strutture si evolvono si allungano i femori, si
accorciano le braccia, il bacino si accorcia e allarga. piano piano il tempo passato a terra è diventato
preponderante. Il passaggio è stato graduale.

Quadrupede arboricolo: i lemuri possono fare da modello. Sono considerati proscimmie, distaccati molto
prima dal gruppo che ha originato le scimmie.

Il primate arboricolo sono quei mammiferi che per questioni prensili hanno sviluppato una struttura rotatorie
a livello di arti terminali: giravano sugli alberi gli incastri ossei per i movimenti flessori. Il primo è stato
Purgatorius: sorta di toporagno arboricolo ( topo ma che vive sugli alberi e non per terra ). Lui è l’inizio dei
primati. È l’inizio dei quadrupedi arboricoli

I lemuri conservano del purgatorius tutte le caratteristiche sostanziali: mobilità delle porzioni terminali degli
arti. Loro si muovono lungo gli alberi aggrappandosi con arti inferiori e superiori: forza di spinta laterale.
Questo lo si evidenzia poiché vengono privilegiati gli attacchi dei muscoli laterali.

Il sifaka saltella lateralmente: essendo un lemure non usa forze anteriori ma laterali. La sua struttura di
quadrupede arboricolo è in grado di formare una posizione simil-eretta. ( effettivamente ci dice che il
quadrupede arboricolo è correlato al bipedismo eretto ). La struttura longilinea è tale che questi possono
stare simil-eretti ( tengono comunque gli arti inferiori flessi )

Archicebus achilles: a differenza del purgatorius sviluppa l’area del calcagno: nei lemuri era poco sviluppato
il calcagno perché non camminavano anteriormente, ma lateralmente. I muscoli dunque stavano
cominciando a svilupparsi posteriormente. È l’inizio dei primati bipedi. È l’inizio degli antropoidi. Comincia a
stare meno sugli alberi e più per terra. Il calcagno già era presente, ma non così ben formato.
Dai reperti paleontologici: bipedismo facoltativo. Si inizia a creare un muro tra il genere HOMO e PAN, si
comincia a cercare un nuovo ideale. Si doveva ricercare qualcosa molto simile ad un quadrupede arboricolo.
I lemuri possono essere interpretati tali ( poca brachiazione e si camminata ).

L’albero classico dimostra che da una figura ancestrale si sono evolute diversi gruppi: proscimmie ( lemuri,
lorisidi, tarsidi ) e antropoidi ( la comunione origine filetica tra uomo e scimpanzè va fatta saltare poiché non
vera ). L’australopithecus è posto nella strada dell’uomo, e alle sue spalle ci sarebbe il progenitore ancestrale
( scimpanze no, ma comunque animale con scarsa brachiazione ).

Purgatorius: sarebbe all’origine di tutti gli animali. Resti paleontologici del 1965, ma solo nel 2015 una serie
di reperti più completi ( tarso ) hanno fatto capire che questo animale non era un animale che viveva a terra
ma che viveva sugli alberi. L’arto posteriore sono tipiche dei primati: particolare mobilità dell’articolo
estremo inferiore. Possono ruotare e regolare i piedi per aggrapparsi agli alberi ( caratterstica conservata poi
dagli scimpanzè ). Comincia nei mammiferi l’origine dei primati.

Nell’ambito terrestre il rapporto fibula tibia astragalo è stretto: questi 3 elementi ossei disegnano un
abbraccio stretto. Fibula e tibia formano la pinza che accoglie l’astragalo. Con il purgatorius questo rapporto
cambia: la pinza abbraccia meno l’astragalo permettendo un più grande movimento/escursione articolare.
Questa caratteristica sarà molto presente in scimpanzè e knucle walkers. Nell’uomo, non arboreo, il
bipedismo pone il soggetto a terra. Il piede non è più da arrampicata: tibia e fibula si avvicinano e la pinza
astragalica si stringe a limitare il movimento ( privilegiati i movimento flesso-estensori ma permettono
rotazioni ).

I lemuri hanno ancora una morfologia che ricorda il Purgatorius. Sui lemuri dunque si possono studiare alcune
realtà: da proscimmie hanno la mobilità del piede laterale e non posteriore come la nostra. La loro potenza
muscolare di spinta è infatti laterale e non posteriore.

Chi è il punto nevralgico? È uno dei reperti più prolifici, ne abbiamo tanti sia maschili che femminili.

Proconsul: è un antropoide ( 25/30mln anni fa ) con spinta posteriore ( quadrupede degli alberi ). Arto
anteriore più lungo dell’arto posteriore. È senza coda, ha pollice opponibile. Non si sa se si dondolava tra gli
alberi ( la brachiazione se c’era era a livello primitivo ). Il proconsul era stato messo nella linea evolutiva delle
scimmie: ora sappiamo che è il punto di divergenza. Noi non divergiamo dagli scimpanzè, mai dal proconsul.

Si comincia ad avere un arco trasverso sulla pianta del piede: migliora la presa sull’albero inarcando un po'
l’arcata del piede. Il polso, radio e ulna, deve avere una ampia mobilità in presa: questa libertà di movimenti
è assicurata dall’ulna che non è serrata sul polso. I cercopiteci hanno portato l’ulna al polso per rafforzare
l’articolazione dal peso corporeo che grava a terra.

Foto nuova concezione albero: PURGATORIUS ALLA BASE PRIMATI, ARCHICEBUS E PROCONSUL COME
ORIGINE PER OMONOIDEI.

Dal proconsul, o sue sottospecie, è diramata una linea verso la brachiazione ( migliore presa sugli alberi, più
potenza negli arti anteriori ) mentre l’altra è diramata verso il bipedismo eretto ( nell’alzarsi questi animali
hanno avuto il vantaggio di stare a terra e non sugli alberi ).

 MIOCENE per arboricoli Proconsul 23mln anni fa


Gibbone 18mln anni fa
Kenyapithecus 12mln anni fa
Orango 14mln anni fa Gorilla 7mln anni fa Bonobo 3mln anni fa
 EVOLUZIONE per linea verso uomoni Sahelanthropus 7mln anni fa
Orrorin 6mln anni fa
Ardipithecus 5mln anni fa
Homo abilis 3mln anni fa  UOMO

UOMO e SCIMMIE sono diversi!

Nella teoria dell’evoluzione le trasformazioni devono avere un perché. Una forma si adatta per migliore
sopravvivenza in quel biotopo: una forma ha successo se porta vantaggio per quella specie. Non si tratta di
uccidere i meno addati ,ma muoversi verso biotopi liberi ( più risorse, spazi etc ). Gli uccelli sono i moderni
dinosauri ( le penne derivano dai dinosauri, non dagli uccelli. I dinosauri erano a sangue caldo e usavano le
penne per tenersi caldi ).

Perché siamo scesi sulla terra?

L’appoggiarsi a terra, evolvere il bipedismo, è stato strano. Il mettersi in piedi per un soggetto abituato a
stare sugli alberi è strano. L’area forestale è anche più sicura oltretutto rispetto alla terraferma. Non tutti gli
animali che vivono sugli alberi sono vegani ( esempio animale che mangia altri animali ).

Il tempo passato a terra per gli scimpanzè è importante per le loro funzioni sociali: spulciarsi, rapporti sessuali
( no coppie fisse ). Ai tempi c’erano tante forme bipedi erette: ampia irradiazione adattativa. Per avere ciò si
deve avere una buona prolificità.

NB: gli scimpanzè hanno una prole ogni 2 anni. La loro prolificità è bassa in termini zoologici. I gorilla sono
ancora meno prolifici.

La maggiore riproduttività ai tempi dei bipedi eretti sta nel fatto che il gruppo zoologico sia andato a terra
per liberare le mani e migliorare il rapporto sociale e sessuale. L’arto superiore non si è liberato per la
manipolazione: il bipedismo è nato 8mln anni fa, i primi oggetti 2mln anni fa con l’homo abilis. In questo lasso
di tempo con le bra ccia libere si sono migliorate le cure parentali.

Noi non abbiamo pelo, sensibilità superficiale evolutissima. Il momento sociale degli scimpanzè era spulciarsi,
il nostro è abbracciarsi. Le superfici sensoriali definiscono la struttura per l’abbraccio: perdita pel per
migliorare sensazione abbraccio. Nei punti di abbraccio ( avambraccio, trapezi, petto ) sono ipersensibili che
si dotano di componenti emotiva. I peli si sono persi già quando si è evoluto il bipedismo eretto.

L’aumento nel rapporto parentale sociale ci ha resi ciò che siamo.

Anche il cranio ha seguito tutta una serie di modificazioni: il collegamento con la postura bipede eretta è
molto importante, poiché ha reso possibile lo sviluppo cranico. Dall’Homo abilis in poi si ha il maggior
incremento evolutivo della scatola cranica ( l’uomo impara a fare cose e quindi aumentano le dimensioni ).
Ciò che fa differenza in termini intellettivi non è il numero di neuroni, ma è l’insieme dei contatti sinaptici (
maggiori collegamenti ). Noi abbiamo sviluppato molto le zone frontali e temporali ( aree di associazioni
manipolative ). Ma un’altra area è molto sviluppata nell’uomo, insula: empatia. Il salto evolutivo è stato
dunque grazie si ad una aumento delle capacità cognitive manipolative, ma soprattutto grazie anche alla
sfera emotiva ( per la prole ).

Via viva che si sono sviluppate forme più intelligenti hanno ridotto gli spazi per le altre specie, per questo noi
siamo gli unici sopravvissuti. L’Homo erectus diventerà anche trasnmigrante.

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