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Effetti collaterali: sono poco tollerati dalla società; i vaccini non sono somministrati ai
malati che vogliono guarire ma a persone che stanno bene e che desiderano ridurre un
possibile rischio di ammarsi. Tra questi effetti vi sono:
o Reazioni locali lievi-> dolore, arrossamento, gonfiore, indurimento etc.
o Reazioni locali gravi-> edema e indurimento più estesi, ascessi, lesione dei
nervi
o Reazioni generali lievi-> febbre superiore ai 38 °, cefalea, irritabilità
o Reazioni generali di media gravità-> febbre superiore ai 39 °, convulsioni
o Reazioni generali gravi->, convulsioni
o Reazioni generali gravi (casi eccezionali) -> paralisi flaccide, shock
anafilattico, encefalite, mielite e meningite.
È controindicata: la somministrazione di un vaccino se la persona presenta una condizione
che aumenta fortemente il rischio di una reazione grave (es. una malattia neurologica o
un’allergia agli antibiotici); è necessario valutare il rapporto rischi/benefici; tra le situazioni
che costituiscono controindicazioni temporanee vi sono la somministrazione di un altro
vaccino ad organismi vivi nei 30 giorni precedenti o terapia in corso con farmaci
immunosoppressori o farmaci cortisonici ad alte dosi. L’obiettivo principale è andare ad
eradicare la malattia, es. il vaiolo, quindi l’agente infettivo è completamente eliminato,
oppure si può aspirare ad un contenimento della malattia. Affinché una malattia possa
essere definita eradicata è necessario che esista un unico serbatoio, ossia l’uomo; deve
esistere contro quell’agente eziologico un vaccino efficace; non ci devono essere portatori
cronici perché un portatore cronico è sempre una sorgente (queste sono le tre condizioni
che si sono verificate nel caso del vaiolo). Le malattie eradicabili sono il morbillo, la
poliomielite; mentre quelle non o difficilmente eradicabili sono il tetano e l’epatite B, perché
nel caso del tetano l’uomo non è l’unico serbatoio, c’è anche il cavallo dove alberga il
“clostridium tetani”, e per quanto riguarda l’epatite B non è vero che non esistono portatori
cronici.
Calendario vaccinale-> diffuso in Italia ogni 3 anni; tutto inizia a partire dal terzo mese in
cui viene somministrato il trivalente (difterite, tetano e pertosse), successivamente il
vaccino della poliomielite, dell’epatite B, dell’influenza (hemophilus influentiae b) e dello
pneumococco; poi, ci possono essere dei richiami; all’11-18 anno si fa quello della rosolia,
del morbillo, della pertosse e del papilloma virus.