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Lucidi lezione "Normativa Antincendio"

Conformità edifici civili ed industriali alle norme di prevenzione incendi.


Fase progettuale:
- Vie di esodo
- Autorimesse
- Locali per impianti tecnologici (CT, UTA, cabina elettrica, etc.)
- Compatibilità materiali e strutture Î attività nell’edificio
Progetto Î controllo dei VVFF
Attività Î DPR n.689 del 26.5.59
DM del 16.2.8
Regolamento generale servizi prevenzione incendi: DPR n.577 del 29.7.82
Aggiornamenti in forma di Decreti ministeriali e Circolari

LA COMBUSTIONE
Combustione: reazione chimica fra due sostanze (sviluppo di fiamme ed
energia)
Comburente (generalmente O2) + Combustibile (solido, liquido o gas)
Condizioni per lo sviluppo di un incendio:
1) Combustibile e comburente in opportune percentuali
2) Contatto fra combustibile e comburente
3) Temperatura di infiammabilità (TMIN → emissione vapori dal combustibile
per formare con il comburente una miscela infiammabile) ed accensione (TMIN
→ miscela inizia a bruciare)
4)limiti inf. e sup. di infiammabilità in % di volume aria
5) limiti inf. e sup. di esplosività
6) temperatura teorica di combustione (TMAX che si può raggiungere nella
combustione
completa di un combustibile con una quantità teorica d’aria) → temperatura
incendio

Per interrompere la combustione:
- azione meccanica (o di SEPARAZIONE)
- azione di SOFFOCAMENTO con interposizione di incombustibile
- azione di RAFFREDDAMENTO (sottrazione di Q): T < TACCENS
- azione di catalisi negativa (o INIBIZIONE CHIMICA): agisce direttamente
sulla combustione con idrocarburi alogenati (Halon)

CLASSIFICAZIONE INCENDI
La classificazione del CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione) si basa
sul tipo di materiale coinvolto:
- classe A (solidi combustibili)
- classe B (liquidi infiammabili)
- classe C (gas infiammabili)
- classe D (metalli leggeri combustibili)
- classe E (apparecchiature elettriche sotto tensione)

SOSTANZA AZIONE DI Classif. incendi


ESTINGUENTE
SEP. SOF. RAF. IN.C. A B C D E
Acqua x x SI NO NO NO NO
Schiuma x x SI SI NO NO NO
CO2 x x SI SI SI NO SI
Polvere x x SI SI SI SI SI
Halon x SI SI SI NO SI

PREVENZIONE INCENDI
Prevenzione incendi: insieme provvedimenti e metodi intesi ad evitare
l’insorgere degli incendi e impedirne la propagazione.
DPR n. 577/82 → prevenzione incendi: servizio di interesse pubblico con i
seguenti obiettivi:
• sicurezza della vita umana
• incolumità persone
• tutela dei beni e ambiente
Ministero dell’Interno → emanazione norme tecniche

PREVENZIONE INCENDI
1. Provvedimenti per ridurre al minimo le probabilità di innesco di incendio
• imp. elettrici
• messa a terra
• ventilazione naturale / meccanica
• materiali
• dispositivi di sicurezza
2. Provvedimenti per rendere minimi i danni prodotti da un incendio
• uscite sicurezza, impianti allarme acustico
• luci sicurezza
• scale a prova di fumo e protette
• sfogo fumo e calore

PROTEZIONE ANTINCENDIO

1. Protezione passiva
strutture a REI adeguato
distanze sicurezza
ventilazione naturale / meccanica
protezione strutture combustibili
2. Protezione attiva
estintori
idranti (capacità, portata e pressione della fonte idrica)
impianti spegnimento

RESISTENZA E REAZIONE AL FUOCO

Resistenza al fuoco dei componenti in funzione di:


- destinazione d’uso
- carico d’incendio
Resistenza al fuoco: ∆t (min) esposizione incendio (standard) durante il quale
il componente deve conservare:
1. stabilità meccanica (R): resistenza;
2. tenuta ai prodotti della combustione (E): non lasciar passare né
produrre fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto;
3. isolamento termico (I): ridurre la trasmissione del calore

Stabilito il massimo carico d’incendio si determinano le caratteristiche delle


strutture (compartimentazioni) in funzione della classe dell’edificio.

REAZIONE AL FUOCO dei materiali: grado di partecipazione del materiale


combustibile al fuoco cui è sottoposto (da classe 0 – incombustibili – fino a
classe 5).

  

Protezione attiva: presidi antincendio (apparecchiature) impiegate per evitare
la propagazione del fuoco.
Apparecchiature:
– elementi portatili: ESTINTORI – contiene un agente estinguente (polvere,
CO2, Halon) proiettato sul fuoco sotto l’azione di una pressione interna
– elementi fissi: IDRANTI – collegate a tubazioni (manichette) provviste di
lancia). Per portate acqua sul luogo dell’incendio è necessario che abbia:
pressione
portata
continuità di erogazione

Gli IDRANTI si suddividono in:


a) I. a servizio di edifici civili /industriali (bocchette antincendio). A muro
(uscite o pianerottoli scale) ad H=1,20÷1,30 m dal pavimento in cassetta
metallica.
b) I. sottosuolo. All’aperto, ad una profondità di circa 0,70 m, indicati da
chiusini in ghisa ellittici.
c) I. a colonna fuori terra. Ai lati di strade o piazze (HFT~0,90m; HINT~0,70 m)

IL CARICO D’INCENDIO

Metodologia:
– Planimetria edificio
– Locali → numero (lettera) identificativo
– Calcolo carico d’incendio Q, indici di valutazione I, coefficienti di riduzione
K
– Riferimento: Circolare n. 91/61 ( nata per gli edifici in acciaio, ma
applicabile anche ad altri edifici)
La classe del locale (del piano o dell’edificio) C si ricava moltiplicando il
carico d’incendio Q per un coefficiente di riduzione K.

C=QxK

Metodologia in dettaglio (Circ. n. 91/61):


1. sommare indici di valutazione I desunti da tabella
2. determinare K (0,2 ÷ 1)da grafico: K = f (I)
3. calcolare Q: il carico d’incendio è un parametro che indica la quantità
media (per unità di superficie) di “legna standard” a cui sono rapportati i
materiali presenti nei locali dell’edificio.
4. calcolare la classe del locale che esprime la resistenza al fuoco che
devono avere le strutture del locale:
- classe 15
- classe 30
- classe 45
- classe 60
- classe 90
- classe 120
- classe 180
5. prescrizioni per edifici con H > 30 m
6. determinazione spessori delle strutture
7. gabbie scale e ascensori (non completamente esterne ed isolate): pareti
in cls armato di sMIN=20 cm (o acciaio rivestito di cls)
8. edifici con H > 30 m e classi 120 e 180 scale ed almeno 1 ascensore a
prova di fumo

PREVENZIONE INCENDI EDILIZIA SCOLASTICA (DM 26 agosto 1992):

PREVENZIONE INCENDI STRUTTURE ALBERGHIERE (DM 9 aprile 94)

PREVENZIONE INCENDI EDIFICI CIVILE ABITAZIONE (DM 9 n.246/87)


GLOSSARIO TERMINI ANTINCENDIO
Altezza ai fini antincendio
Carico d’incendio: potenziale termico dei materiali combustibili contenuti in
uno spazio (kg LEGNO EQ.)
Compartimento antincendio: parte edificio delimitata da elementi costruttivi di
resistenza al fuoco determinata
Filtro a prova di fumo: vano delimitato da strutture a REI predeterminata (≥
60’) dotato di:
- 2 o più porte minite di congegno autochiusura (REIMIN 60’)
- camino ventilazione (sez.MIN 0,10m2)
- oppure vano con medesime caratteristiche di resistenza al fuoco
mantenuto in sovrapressione di almeno 0,3mbar e aperture libere all’esterno
(MIN 1m2)

Intercapedine antincendio: vano di distacco con funzione di aerazione e/o


scarico prodotti combustione…
Spazio scoperto: spazio a cielo libero…
Distanza di sicurezza esterna, interna e di protezione
Capacità di sfollamento: numero MAX persone che possono uscire da una
uscita di modulo pari a 1 (0,60m)
Larghezza uscite del compartimento (numero di moduli…)
Luogo sicuro: spazio scoperto (o compartimento separato dagli altri da spazio
scoperto o filtri a prova di fumo) adatto a contenere un determinato numero di
persone
Scala a prova di fumo: scala in compartimento antincendio avente accesso
per ogni piano (porte con resistenza predeterminata e autochiusura) da
spazio scoperto o da disimpegno aperto per almeno un lato su spazio
scoperto (parapetto a giorno)
Scala a prova di fumo interna: scala in compartimento antincendio avente
accesso per ogni piano (porte con resistenza predeterminata e autochiusura)
da filtro a prova di fumo

Scala protetta: scala in compartimento antincendio avente accesso diretto per


ogni piano (porte con resistenza predeterminata e autochiusura)

Sistema vie di uscita

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