Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
RIVISTA
DI
GIÀ DIRETTA DA
E.T. LIEBMAN, G. TARZIA e E.F. RICCI
DIRETTORI
C. PUNZI e B. CAVALLONE
COMITATO DI DIREZIONE
(*) Il presente saggio riproduce, con alcune modifiche e con l’aggiunta delle note, il testo
della relazione della prof.ssa Paula Costa e Sliva, cattedratico nell’Università di Lisbona, predi-
sposta per l’Incontro di Studio su «Gli strumenti per l’uniformazione della giurisprudenza nel
diritto brasiliano e portoghese. Esperienze a confronto», organizzato dal Centro interuniversitario
di ricerche e di studi sulla giustizia civile «G. Fabbrini» e svoltosi presso l’Università di Pisa in
data 10 dicembre 2010. La traduzione è a cura del dott. Marco Gradi, ricercatore nell’Università
di Messina.
410 rivista di diritto processuale 2012
(1) In senso parzialmente divergente, partendo dalla diversità di competenze per l’emana-
zione di façanhas e assentos, v. Barbas Homem, Iudex Perfectus. Função jurisdicional e estatuto
judicial em Portugal. 1640-1820, Coimbra 2003, par. 21.I, 295.
(2) Sull’evoluzione della Casa da Justiça da Corte, tribunale che accompagnava il Re nei
suoi spostamenti, fino alla Casa da Suplicação, v. Marcello Caetano, História do Direito Portu-
gueˆs. Fontes – Direito Público [1140-1495], 2a ed., Lisboa 1985, n. 134.
l’uniformazione della giurisprudenza nel diritto portoghese 411
sento era cosı̀ accentuato che il magistrato che avesse proferito una decisione con-
traria ad un assento sarebbe stato sospeso dalle sue funzioni.
Nel 1822, la stessa Casa da Suplicação si é però dichiarata incompetente a
pronunciare assentos, ritenendo che queste decisioni costituissero in realtà una
nuova legislazione, in violazione dei limiti di competenza propri del potere giudi-
ziario. In sostanza, l’assento, in quanto innovatore e vincolante, veniva equiparato
a una norma legale, cosı̀ implicando un’invasione inammissibile nel potere legisla-
tivo.
Le ragioni del mutato atteggiamento della Casa da Suplicação si rinvengono
in un due fatti fondamentali: in primo luogo, la rivoluzione francese avvenuta circa
tre decenni prima, che aveva messo in crisi il principio della concentrazione dei
poteri nelle mani del sovrano; in secondo luogo, la rivoluzione liberale avvenuta
in Portogallo nel 1820, che aveva portato, con l’approvazione della Costituzione
nel 1822, alla conversione dello Stato portoghese in una monarchia costituzionale.
Siffatta Costituzione si basava appunto sul principio della separazione dei po-
teri, affidando il potere legislativo esclusivamente al Parlamento. Qualsiasi interfe-
renza in questo campo ad opera di un altro potere dello Stato doveva quindi rite-
nersi in contrasto con la Costituzione e con le idee democratiche della rivoluzione
liberale.
Infatti, i giudici della Casa da Suplicação non erano eletti dal popolo, bensı̀
erano scelti dal Re. Finché la Casa da Suplicação era un organo per l’amministra-
zione della giustizia di ausilio del Re, il quale era depositario anche delle compe-
tenze legislative, ciò non aveva determinato alcun problema. Ma, dopo l’adozione
del modello di separazione dei poteri, non era più ammissibile che gli assentos –
che erano vincolanti per tutti, anche per il legislatore – potessero essere proferiti da
un organo giudiziario privo di legittimazione democratica.
Sulla base dei nuovi presupposti ideologici e normativi, al momento della
creazione nel 1833 del Supremo Tribunal de Justiça (organo supremo della magi-
stratura, in sostituzione della Casa da Suplicação), non fu inclusa, fra le sue com-
petenze, quella di provvedere all’uniformazione della giurisprudenza attraverso la
proclamazione di assentos.
all’art. 2, che «nei casi indicati dalla legge, i tribunali possono fissare, tramite as-
sentos, interpretazioni della legge con forza obbligatoria generale».
Venne inoltre previsto uno speciale meccanismo di uniformazione delle deci-
sioni giudiziarie. Il pericolo di irrigidimento del sistema era però combattuto con la
previsione della possibilità di un mutamento della giurisprudenza: questa poteva
infatti essere modificata dalla maggioranza dei giudici facenti parte della Corte Su-
prema.
Siffatto meccanismo di uniformazione poteva essere impiegato quando, in un
caso concreto, i giudici della Corte Suprema si fossero pronunciati in modo con-
trario rispetto ad un assento. In questo caso, per risolvere il contrasto, si poteva
utilizzare il recurso de uniformização (ricorso di uniformazione).
La decisione di questo ricorso finiva generalmente per mantenere l’interpreta-
zione dell’assento previgente, ma la diversa composizione della Corte Suprema po-
teva accogliere la pronuncia «ribelle» in contrasto con l’assento, cosı̀ emettendo un
nuovo assento in senso diverso rispetto al precedente.
(5) Cosı̀ Paulo Otero, Direito Constitucional Portugueˆs, vol. I, Identidade Constitucional,
Coimbra 2010, par. 7.7.III, 203.
(6) V. in proposito Jorge Miranda, Rui Medeiros, Constituição Portuguesa anotada, t. III,
Artigos 202º a 296º, Coimbra 2007, sub art. 281/3, n. XI.
414 rivista di diritto processuale 2012
(7) Sull’ampiezza oggettiva del vincolo erga omnes, v. Rui Medeiros, A decisão de incon-
stitucionalidade. Os autores, o conteúdo e os efeitos da decisão de inconstitucionalidade da lei,
Lisboa 1999, par. 35. L’a. conclude affermando che, nonostante il vincolo alla declaratoria di in-
costituzionalità della norma, i tribunali non sono vincolati ai motivi di incostituzionalità. Facendo
un parallelo, si ritrova qui una discussione simmetrica a quella che, da sempre, si è svolta intorno
ai limiti oggettivi della cosa giudicata.
(8) A proposito di questa anticipazione del legislatore ordinario, in vista della probabile de-
claratoria di incostituzionalità erga omnes dell’art. 2 del codice civile, v., apertamente, Lebre de
Freitas, Ribeiro Mendes, Código de Processo Civil anotado, vol. III, Artigos 676º a 943º, Coim-
bra 2003, sub art. 732-A, n. 4.
(9) Utilizza questa espressione Teixeira de Sousa, Sobre a constitucionalidade da conver-
são do valor dos assentos. Apontamentos para uma discussão, in Revista da Ordem dos Advo-
gados 1996, n. 56, 707 ss.
(10) Una delle questioni risolte dal legislatore ordinario al momento dell’abrogazione del-
l’art. 2 del codice civile e, quindi, al momento della consacrazione del divieto di pronunciare nuo-
vi assentos, fu il valore da attribuire agli assentos proferiti e pubblicati prima del Decreto-Lei n.
329-A del 12 dicembre 1995. L’art. 17 di questo decreto ha in proposito previsto che gli «assentos
já proferidos teˆm o valor dos acórdãos proferidos nos termos dos artigos 732º-A e 732º-B». Agli
assentos è stato cosı̀ attribuito un valore equivalente a quello che il nuovo regime ha riconosciuto
alle decisioni di uniformização de jurisprudeˆncia. Sulla conformità costituzionale del citato art.
17 fu sollevato un dibattito nella comunità scientifica portoghese: da un lato, Menezes Cordeiro,
Venda com reserva de propriedade. Incorporação de elevadores. Novo regime dos assentos.
Acórdão do Pleno do Supremo Tribunal de Justiça, de 31 de Janeiro de 1996, cit., 307 ss., so-
steneva l’incostituzionalità di questa regola per ragioni formali, mentre, dall’altro, Teixeira de
Sousa, Sobre a constitucionalidade da conversão do valor dos assentos. Apontamentos para
uma discussão, cit., 707 ss., concludeva per la conformità costituzionale del precetto.
Si noti peraltro che il legislatore, con la norma contenuta nell’art. 17 del Decreto-Lei n. 329-
A del 12 dicembre 1995 ha modificato, per il futuro, l’efficacia degli assentos, mantenendo però
l’uniformazione della giurisprudenza nel diritto portoghese 415
Dall’altro lato – e indipendentemente dal nomen iuris con il quale veniva de-
signata la decisione uniformata, ex ante o ex post, della giurisprudenza – il legisla-
tore sapeva che questo strumento doveva essere preservato dalle critiche che si era-
no rivolte contro gli assentos: dopo aver vagliato e scartato l’eventualità di inserire
queste decisioni di uniformazione della giurisprudenza nell’elenco delle fonti del
diritto, modificando la Costituzione del 1976 (questa proposta venne respinta, per-
ché, conferendo al potere giudiziario la facoltà di pronunciare decisioni con forza
obbligatoria vincolante, si sarebbe verificata una violazione del principio di sepa-
razione dei poteri), il legislatore doveva evitare che il mezzo di uniformazione della
giurisprudenza generasse una decisione dotata di efficacia obbligatoria generale.
Per questo motivo, facendo propria, con alcuni adattamenti, una proposta di
Castanheira Neves del 1983 (11), il legislatore modificò, nel 1995, il procedimento
di decisione del ricorso di rivista davanti alla Corte Suprema, prevedendo la pos-
sibilità di un giudizio allargato di quest’ultimo.
intatta la loro efficacia per il passato. Ciò ha determinato una duplice modificazione della com-
petenza del Supremo Tribunal de Justiça: da un lato, ha sottratto alla Corte Suprema il potere
di pronunciare decisioni con efficacia vincolante esterna; dall’altro, ha consentito alla stessa –
al pari degli altri tribunali sottomessi alla sua giurisdizione – di poter modificare, con maggior
facilità, la giurisprudenza anteriormente fissata.
(11) Cfr. il n. 2 dell’Exposição de Motivos da Proposta de Lei nº 103/II, in Boletim do Mi-
niste´rio da Justiça, n. 324, 1983, 168 s. Rilevano questa circostanza Lebre de Freitas, Ribeiro
Mendes, Código de Processo Civil anotado, vol. III, Artigos 676º a 943º, cit., sub art. 732-A,
n. 5.
416 rivista di diritto processuale 2012
ga di fronte ad un ampio collegio: il ricorso può soltanto essere giudicato ove siano
presenti almeno i tre quarti dei giudici nell’esercizio delle funzioni.
Possiamo, cosı̀, affermare che, se la giurisprudenza della Corte Suprema è
messa in crisi, deve essere la Corte stessa, giudicando nella sua pienezza, a definire
il suo orientamento, mantenendo la sua giurisprudenza precedente, oppure adottan-
do un nuovo orientamento.
Il ricorso di rivista sarà, ugualmente, giudicato dall’adunanza plenaria delle
sezioni civili quando il Presidente della Corte Suprema (a ciò sollecitato dal giudi-
ce relatore della causa o dal presidente di una sezione) ritenga che ciò è necessario
o conveniente per garantire l’uniformazione della giurisprudenza.
In questo caso, non è necessaria la preventiva verifica di un qualche contrasto
di decisioni: l’intervento dell’adunanza plenaria delle sezioni civili ha come unica
giustificazione il fatto che, in ordine alle questioni di grande importanza, la giuri-
sprudenza del Supremo Tribunal sia stabilita per il maggior numero possibile di
giudizi.
In altre parole, l’ampliamento della composizione dell’organo decidente non
necessita, nella sua origine, un conflitto preesistente di decisioni di tribunali supe-
riori, ossia della giurisprudenza della Corte Suprema o dei giudici di secondo gra-
do; quello che si vuole è un’ampia discussione in ordine alle questioni che si con-
siderano di estrema rilevanza, al fine di orientare i tribunali inferiori in ordine alla
soluzione da seguire (12).
A rigore, in questi casi l’intervento dell’adunanza plenaria non è destinato a
uniformare la giurisprudenza perché, in realtà, non c’è nessun contrasto di decisio-
ni. Quello che il Supremo Tribunal fa è creare giurisprudenza su di una nuova que-
stione considerata rilevante.
Se ne ricava che il ricorso di rivista ha una pluralità di funzioni nel sistema
introdotto a seguito della riforma del 1995/1996. Può accadere che il ricorso, ini-
zialmente orientato a giudicare sulla legittimità della decisione di secondo grado,
diventi un ricorso diretto alla discussione di giurisprudenza previamente proferita
dalla Suprema Corte. In questo caso, si intende risolvere un conflitto di orienta-
menti giurisprudenziali.
Ma il ricorso, introdotto come semplice rivista, può anche convertirsi in ricor-
so per l’uniformazione di giurisprudenza, preventivo di ulteriori conflitti, sempre
che il Presidente della Corte intenda far intervenire l’adunanza plenaria delle sezio-
ni civili.
(12) Si consideri che questa era la filosofia ispiratrice della proposta di legge n. 103/II, so-
pra riferita, elaborata sulla scia del pensiero di Castanheira Neves.
l’uniformazione della giurisprudenza nel diritto portoghese 417
mente i tribunali in relazione di dipendenza rispetto alla Corte Suprema (13); era
una norma «giudiziariamente ricostruita», nell’espressione di Gomes Canotilho,
ed in quanto tale simile ad una norma di legge. E il grande problema, più suggerito
che enunciato, era che a questa forza degli assentos si contrapponeva la mancanza
di legittimazione democratica dell’organo decidente.
Non possiamo infatti dimenticare che i grandi oppositori all’istituto degli as-
sentos si mossero fra gli anni ‘70 e ‘90 del secolo passato, ossia dopo che il Por-
togallo aveva conosciuto la rivoluzione democratica del 1974. Fu quello il momen-
to per affermare e rinforzare la competenza del Parlamento, la vera faccia del nuo-
vo paradigma politico. La magistratura non fu invece toccata dalla rivoluzione. So-
ciologicamente si tratta di fenomeno interessante: la prossimità fra giudicante e
giudicato, in un paese sottosviluppato e agrario, non aveva determinato la sensazio-
ne che il giudice di primo grado fosse ritenuto la longa manus dell’Ancien Re´gime.
Ma il mondo accademico cominciò a sferrare l’attacco alla Corte Suprema e ai suoi
poteri: uno dei più importanti era appunto quello di interpretare la legge e d’inno-
vare il sistema giuridico attraverso la proliferazione degli assentos.
Negli ultimi decenni l’ambiente politico è ulteriormente cambiato in maniera
drastica e ad una velocità sconvolgente. Nel tempo attuale, una delle parole d’or-
dine è la riduzione dei costi dello Stato e, in particolare, dei costi della giustizia. Se
analizziamo i mutamenti del sistema delle impugnazioni, possiamo concludere che
ciò che muove il legislatore è l’obiettivo di raggiungere la celerità e la semplicità
dei procedimenti. La giustizia nel caso concreto si ricercherebbe invano nella mo-
tivazione delle leggi di riforma del codice di procedura civile.
Questo orientamento è foriero di numerose conseguenze. La più impressio-
nante è la creazione di condizioni molto severe di ammissibilità dei ricorsi presso
la Corte Suprema. Nelle intenzioni del legislatore, l’impugnazione davanti a que-
st’ultima deve diventare un’istanza per la definizione della giurisprudenza nei casi
più difficili e rilevanti, giurisprudenza che sarà poi applicata a posteriori dagli altri
tribunali. Anche nei casi in cui il Supremo Tribunal agisce come un vero e proprio
giudice dell’impugnazione, la Corte deve sempre ravvisare la creazione o la non
contraddizione della giurisprudenza vincolante; sia laddove rinforzi, con la sua
nuova decisione, questa giurisprudenza, sia laddove, revocandola, attraverso un
procedimento molto complesso, accolga una nuova posizione, sostitutiva della pre-
cedente.
Questo intento del legislatore non si è tuttavia concretato totalmente con la
riforma del 2007, l’ultima compiuta in materia di impugnazioni. Ma ciò è com-
prensibile. Nella situazione precedente, più che un tribunale per la fissazione della
giurisprudenza, il Supremo Tribunal era quasi sempre un giudice dell’impugnazio-
ne nel caso concreto. E poiché le riforme non devono essere mai tanto radicali che
la comunità le senta come una rivoluzione, la legge ha accolto una soluzione inter-
media: oggi, la Corte Suprema è sia giudice dell’impugnazione, sia un tribunale di
uniformazione. Vedremo che questa duplice competenza non è simmetrica: il Su-
premo Tribunal è, tipicamente, dopo la riforma del 2007, un tribunale che si pro-
nuncia nei casi di non conformità delle decisioni giudiziarie con la propria giuri-
sprudenza.
Più precisamente, dopo la riforma del 2007, esistono tre mezzi di impugnazio-
ne (recursos) diretti, da un lato, ad uniformare la giurisprudenza dei tribunali su-
periori e, dall’altro, ad impedire il formarsi di contrasti con la giurisprudenza già
uniformata.
Mi riferisco, quanto al primo aspetto, al recurso para uniformização de juri-
sprudeˆncia (in breve, recurso de uniformização) e alla rivista ampliata e, con ri-
ferimento al secondo, tanto a quest’ultima, quanto alla rivista excepcional.
Già abbiamo visto, in larga misura, la rivista ampliata, che ha mantenuto par-
te delle caratteristiche sopra indicate. Vedremo quindi adesso, con maggior detta-
glio, il recurso de uniformização, che finisce per ripristinare il ricorso all’adunanza
plenaria delle sezioni civili, e la rivista exceptional. Faremo inoltre riferimento alla
rivista ampliata solo per illustrare le modifiche introdotte dal nuovo regime norma-
tivo.
Nel corso dell’esposizione, ci concentreremo – attesa la finalità prevalente-
mente espositiva del presente scritto – sull’uniformazione di giurisprudenza che
presuppone una collisione fra decisioni della Suprema Corte. Dobbiamo peraltro
ricordare che anche il contrasto fra decisioni dei giudici di appello e altre decisioni
rese da corti di secondo grado o decisioni della Corte Suprema consente l’accesso
agli strumenti di uniformazione della giurisprudenza.
9. – Della rivista ampliata, oggetto della riforma del 1995/1996, abbiamo già
detto (14). Vi è tuttavia una particolarità introdotta con la riforma del 2007, che
adesso deve essere considerata e che permette altresı̀ di chiarire l’evoluzione del
ruolo della Corte Suprema.
Attualmente l’ammissibilità del ricorso di rivista dipende dal fatto che nei due
gradi antecedenti, ossia in prima istanza e all’esito del giudizio di secondo grado,
siano state rese decisioni non coincidenti: é il principio dell’inammissibilità del ri-
corso davanti alla Corte Suprema quando si verifichi una doppia conforme (art.
721, comma 3º, c.p.c. portoghese).
La concretizzazione di questo presupposto, destinato ad evitare i ricorsi di ter-
zo grado, è ben più difficile di quello che la sua enunciazione permette di suppor-
re (15), tanto che contro lo stesso si sono pronunciate voci autorevoli (16).
Se è facile dire che due decisioni sono conformi quando c’è una coincidenza
totale tra la motivazione e il dispositivo, ben più difficile è stabilire se due decisioni
sono conformi quando, pur avendo lo stesso dispositivo, differiscono nella motiva-
zione. Ed è ugualmente difficile affermare categoricamente se sono conformi, ad
esempio, due decisioni di condanna al pagamento in caso di divergenza sul quan-
tum della condanna.
Inoltre, la filosofia sottostante è discutibile in un sistema nel quale il procedi-
mento davanti alla Corte Suprema ha tipicamente una durata di pochi mesi (tre o
quattro) e nel quale la riforma delle decisioni di secondo grado è abbastanza alta.
L’impatto dell’introduzione della doppia conforme, volto a limitare l’accesso
alla Corte Suprema, può far pensare anche ad una limitazione delle possibilità di
provocare l’uniformazione della giurisprudenza o di impedire il conflitto di deci-
sioni di tribunali superiori. Tuttavia, il legislatore, proprio nella consapevolezza
di questo problema, ha previsto un’eccezione al divieto di impugnazione della dop-
pia conforme: la c.d. rivista excepcional (art. 721-A c.p.c. portoghese), di cui su-
bito diremo.
10. – La rivista excepcional non è, in realtà, un nuovo tipo di ricorso, in quan-
to siamo di fronte a un caso speciale di ricorribilità.
Abbiamo appena detto che, nell’attuale sistema portoghese, vige il principio
dell’inammissibilità del ricorso davanti alla Corte Suprema quando le decisioni
del primo e del secondo grado siano conformi.
Può però succedere che la decisione di secondo grado sia contrastante con una
(15) Teixeira de Sousa, in molti dei suoi interventi orali successivi all’entrata in vigore del
Decreto-Lei n. 303/2007, a dimostrazione che la regola introdotta dal legislatore non consentirà
da sola di ottenere il risultato sperato, ha affermato che occorre invero coniugare la doppia con-
forme con la legittimazione processuale generale per la proposizione dell’impugnazione al fine di
far sı̀, ad esempio, che una semplice differenza quantitativa fra le decisioni di primo e di secondo
grado non costituisca presupposto sufficiente per l’ammissibilità del recurso al Supremo Tribunal
de Justiça. In generale, sulla doppia conforme, v. Abrantes Geraldes, Recursos em processo civil.
Novo regime, Almedina, Coimbra 2007, sub art. 721, n. 4.
(16) V. Lebre de Freitas, Parecer da Ordem dos Advogados sobre o novo regime dos re-
cursos, in Boletim da Ordem dos Advogados 2006, n. 41.
l’uniformazione della giurisprudenza nel diritto portoghese 421