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Il contatto diretto e quello che può avvenire in modo accidentale con una parte che è normalmente in tensione, e che so che è normalmente in tensione,
per esempio una linea elettrica aerea realizzata con conduttori nudi. Sappiamo tutti che è in tensione, se la tocco faccio in contatto diretto, o meglio se
riesco a toccarla in modo accidentale, perché se mi arrampico sul traliccio fino a toccare la linea non posso dire che è un contatto accidentale, e lì non ci
posso fare niente. In facoltà c'è la cabina con una parte museale in cui si vede che le parti in tensione erano a giorno, cioè non c'erano delle separazioni
che impedissero di toccarle. E' ovvio però che si prendevano dei provvedimenti perché il contatto accidentale fosse reso difficile (erano in alto). Nel caso
della protezione dai contatti diretti la filosofia è quella che mira a impedire il contatto accidentale mettendo una serie di ostacoli, barriere, schermi,
diaframmi... normalmente noi non abbiamo la possibilità di arrivare accidentalmente alle parti in tensione, se apro un quadro elettrico non vedo le parti in
tensione, devo prendere un cacciavite e togliere un pannello, oppure altri quadri sono tali per cui la manopola che mi permette di aprirli funge anche da
sezionatore, apro e si interrompe la corrente. Se però uno si industria per riuscire ad entrare in contatto con la tensione non ci possiamo fare niente.
Separazione elettrica
lucidatrice tosaerba
Classe II
Apparecchi mobili
Macchine utensili
Carroponte
(FELV)
Protezione contro i contatti indiretti: non occorrono misure di
protezione contro i contatti indiretti per SELV e PELV
perché esse sono insite nel sistema di alimentazione.
Il pericolo non può pervenire dal circuito secondario ed esiste separazione
di protezione (isolamento doppio o rinforzato oppure schermo metallico
collegato a terra) con il primario.
Si ricade nelle condizioni di uso di apparecchi di classe II, e la protezione è
garantita.
Gli apparecchi destinati ad essere alimentati con questo sistema
sono quelli“di classe III” (hanno isolamento ridotto e non sono
provvisti di morsetto di terra).
10 Dott. Ing. Giuditta Pisano, Università di Cagliari Anno Accademico 2012-2013
Sistema SELV
SELV (Safety Extra-Low Voltage):
È alimentato da una sorgente autonoma o di sicurezza (tensione
nominale non superiore a 50 V, se in AC o 120 V se in DC);
Ha una separazione di
protezione verso gli
altri sistemi elettrici
(isolamento doppio o
rinforzato);
Non ha punti a terra.
Caso più sfavorevole:
Persona che tocca parte
attiva con un terminale a
terra (contatto diretto)
La persona è soggetta a
Vn
11 Dott. Ing. Giuditta Pisano, Università di Cagliari Anno Accademico 2012-2013
Sistema PELV
PELV (Protective Extra-Low Voltage): come il SELV, ma il
sistema ha un punto collegato a terra.
Garantita protezione
contro contatti
indiretti e diretti se:
Zona equipotenziale
Tensione nominale
≤25 V in AC (60 V in
DC) in ambienti
normali, 15V in AC e
6V in DC) in
ambienti speciali
Meno sicuri dei SELV
12 Dott. Ing. Giuditta Pisano, Università di Cagliari Anno Accademico 2012-2013
Sistema FELV (non intrinsecamente sicuro)
FELV(Functonal Extra-Low Voltage): se viene a mancare uno dei
requisiti per classificare il sistema come SELV o PELV
Può non avere sorgente
autonoma o mancare
isolamento tra
secondario e sistemi
elettrici a tensione
maggiore.
Non è garantita la
protezione contro
contatti diretti e
indiretti stessi
criteri di protezione
applicati a circuiti con
tensione superiore.
13 Dott. Ing. Giuditta Pisano, Università di Cagliari Anno Accademico 2012-2013
Sistema FELV (non intrinsecamente sicuro)
La Norma richiede:
Collegare a terra le masse (se il primario è protetto contro contatti
indiretti tramite interruzione automatica).
1°guasto: difetto di
isolamento tra altri
circuiti e FELV
2° guasto: verso massa
dell’apparecchio
alimentato da FELV
Doppio guasto visto
UE come guasto a terra del
primario interviene
protezione al primario
UE
L2
L3
N
PEN PE
RN
L2
L3
RT
vabbè anche
100~200 kW.
...non così grossi !
Tutti questi tre sistemi usano protezioni attive ma in particolare il sistema IT è quello che non dovrebbe arrivare
mai fino al punto di togliere tensione, quindi il sistema IT è un sistema per interruzione automatica che però non
vuole utilizzare interruzione automatica, mentre il sistema TT e il sistema TN utilizzano l'interruzione automatica.
3 Avvolgimento 3 è percorso
da corrente
2 1 Se il valore efficace di I∆
raggiunge un valore di soglia
(Idn differenziale di
intervento), l’interruttore
apre il circuito in un tempo
prestabilito.
Idn0 Idn Id
RN
RT
RT
U0 UL
Uc 0 = ⋅ RT ≤ UL RT ≤ ⋅ RN
RT + RN U 0 − UL
Id
RT
In=20A Idn=0.5 A
RN
A B RT
RN
A B RB
RA
RN
A B
RE
L2
L3
N
PEN PE
RN
RN
U0
U c0 = ⋅ Z PE
Z f + Z PE
Per Zf=ZPE Uc0=U0/2
All’aperto: Uc0=115V
All’interno di edifici
Uc0=92V (ridotta 0.4 s
convenzionalmente del
20% a causa del
collegamento
equipotenziale)
Sulla curva di sicurezza
92V possono essere
sopportati per 0,4 s in
condizioni ordinarie e 0,2 92 V
s in condizioni particolari.
50 Dott. Ing. Giuditta Pisano, Università di Cagliari Anno Accademico 2012-2013
Protezione contro i contatti indiretti
nei sistemi TN
La condizione da soddisfare è:
U0
Ia ≤
Zs
Ia: corrente che provoca l'apertura automatica del dispositivo di
protezione entro i tempi previsti
Zs: impedenza dell'anello di guasto
La norma ammette tempi di intervento fino a 5 s.
Attenzione, qui nella slide è 5s
ma nell'esempio fatto a lezione è 0,4s
RN Zp
RN
M N
L1
L2 Zf
L3 Uc0<UMN
N
U0 M
RN M PE
RE
Zp
RE RN
N
Caso persona che sta all’esterno (fuori da aerea
equipotenziale) con massa collegata a terra tramite RE
Tensione di contatto si riduce a frazione della UMN
Non è garantita la sicurezza
La norma impone il differenziale per le derivazioni all’esterno (prese
o apparecchi) in tutti i sistemi (TT,TN, IT)
L2
L3
RN
RE
IT
L1
L2
L3
RN
RE
RE ⋅ Id ≤ UL
Id corrente di guasto a terra: corrente capacitiva e di dispersione
resistiva.
La corrente di primo guasto a terra è molto piccola perché
fortemente limitata dall'impedenza capacitiva verso terra; di
conseguenza la relazione di sicurezza è quasi sempre verificata.
Questi sistemi si adottano nel caso in cui si voglia avere una
elevata continuità di alimentazione; infatti il primo guasto a
massa non comporta alcuna discontinuità in quanto il sistema
può continuare a funzionare correttamente.
Nessun vantaggio per i contatti diretti.
RN
RE
a)
Zi
b)
A
PE
RE
U0
Z s' ≤
2 ⋅ Ia
Z’s è l’impedenza, in ohm, dell’anello di guasto comprendente il
conduttore di neutro ed il conduttore di protezione del circuito.
68 Dott. Ing. Giuditta Pisano, Università di Cagliari Anno Accademico 2012-2013
Protezione contro i contatti indiretti
nei sistemi IT
Sovratensioni generate da guasto resistivo a terra:
Quando non c’è il guasto (R=∞) le tensioni delle tre fasi verso
terra di un sistema IT sono uguali tra loro e uguali alla tensione
di fase, mentre il neutro e la terra coincidono.
Per guasti franchi con R=0, la tensione della fase guasta si porta
al potenziale di terra e le fasi sane alla tensione concatenata.
Poiché le fasi possono assumere verso terra la tensione
concatenata per un tempo indefinito i componenti
dell’impianto devono avere un isolamento idoneo.