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Il

frutteto facile
Il frutteto: coltiva la pianta del kiwi e gusta i
suoi frutti

Autrice: Riccarda Pisano
Sito web: www.OrtoPerTutti.it
Blog: www.lepiantedafrutto.it
Sommario
Avvertenze
Introduzione
Il lungo viaggio del kiwi: dalla Cina alla Nuova Zelanda all’ Italia:
Raggiunge i 10 metri di altezza questa liana vigorosa e produttiva
Come coltivare la pianta del kiwi
Come allevarla e sostenerla
3 sistemi per moltiplicare la pianta del kiwi
Moltiplicare il kiwi con la propaggine
La potatura del kiwi: una pratica indispensabile
Potatura secca
Potatura di allevamento
La Controspalliera
Potatura verde
Come diradare i frutti
Coltivare il kiwi in vaso: una pratica controversa.
Le 7 principali varietà: a polpa verde, gialla e rossa
Le 3 malattie da non sottovalutare
Cancro batterico dell’actinidia
Come usare i frutti del kiwi
Le 8 grandi proprietà di questo benefico frutto
Il frutto del kiwi alleato della bellezza
Maschera distensiva e purificante della pelle
Maschera di bellezza al kiwi e al miele
Maschera al kiwi per pelli grasse
Come conservare a lungo il frutto del kiwi
Tante sfiziose ricette con il kiwi come protagonista
Aperitivi
Primi piatti
Secondi piatti di carne e di pesce
Contorni con il kiwi
Piatti unici: veloci da fare, saporiti e vitaminici
Macedonie
Dolci speciali con questo vitaminico frutto
Bibite fresche e dissetanti con il kiwi
Una crema dal gusto esotico e un semifreddo tricolore
Marmellate al kiwi per tutte le occasioni
Liquori
Conclusioni
Sagre e feste che vedono il kiwi protagonista
Conclusioni
Una percezione differente per creare un mondo migliore



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consigli e delle preparazioni inserite in questo libro.
I consigli qui forniti non possono sostituire il parere di un medico.

Introduzione

Gli eventi che hanno portato remote piante esotiche a prosperare in Italia, un territorio
così lontano dai loro paesi d’origine, sono affascinanti come un romanzo e per di più veri.
Questo è il caso della pianta del kiwi, una robusta liana originaria delle fertili vallate
dello Yang-Tze in Cina dove ancora oggi si trovano esemplari selvatici.
E’ motivo di stupore che una pianta da frutto, che giunge da un paese così lontano, si sia
acclimatata così bene in Italia da dare al nostro paese il primato di secondo produttore di
kiwi al mondo.
La nostra produzione di kiwi muove interessi notevoli e molte nuove varietà di questo
esotico frutto sono nate proprio nel nostro paese.
E pensare che la coltivazione intensiva del kiwi è relativamente giovane in Italia.
Infatti ha avuto inizio solo alla fine degli anni ’60 quando la pianta del kiwi iniziò a
diffondersi in Lombardia.
Il frutto del kiwi è un frutto ricco di vitamine, soprattutto di vitamina C e di minerali, un
vero scrigno di sostanze utili per la nostra salute.
E’ un frutto versatile che può essere consumato fresco ma può entrare anche in molte
preparazioni, dagli aperitivi ai primi piatti, dai dolci ai liquori.
Davvero con il frutto del kiwi puoi creare, portata dopo portata, un intero pasto.
Se vuoi sapere la sua storia, come coltivarlo, le sue varietà e le malattie che possono
colpirlo, leggi sino in fondo questo libro dove in ogni capitolo spiego questi argomenti nel
dettaglio.

Il lungo viaggio del kiwi: dalla Cina alla Nuova
Zelanda all’ Italia:
Come ho già accennato, la pianta del kiwi, chiamata in botanica Actinidia chinensis, è
di origine cinese.
Cresce ancora oggi selvatica in Cina, nelle macchie e nelle boscaglie lungo il fiume
Yang-Tze dove si sviluppa come una liana rampicante che si abbarbica agli alberi e alle
rocce di quelle lontane regioni.
Coltivata in tutta la Cina è apprezzata sin dal 1200 a.C.
Infatti, durante il periodo della raffinata civiltà Ming, il suo frutto era considerato una
prelibatezza degna delle tavole dei grandi signori.
I primi europei che vennero a conoscenza di questa pianta e del suo frutto furono i
missionari inviati in Cina per convertire al cristianesimo quelle lontane popolazioni.
Nel 1897 il missionario francese Padre Paul Guillaume Farges, che era anche
appassionato botanico e risiedeva a Sicuan, inviò al famoso vivaista francese Maurice de
Valmorin un esemplare di una strana pianta che i cinesi chiamavano Mihoutao.
Fu quella la prima volta che la pianta del kiwi vide le coste europee ma rimase confinata
fra le curiosità botaniche e non si apprezzarono le sue qualità come pianta da frutto.
Dobbiamo arrivare agli inizi del ‘900 perché la pianta di kiwi sia apprezzata per i suoi
vitaminici frutti.
Questo fatto non successe in Europa bensì in un paese molto lontano da noi, la Nuova
Zelanda.
Accadde infatti che nel 1904 un’insegnante neozelandese, che si chiamava Isabel
Fraser, partita dalla Nuova Zelanda per andare a trovare la sorella missionaria in Cina
nella zona di Ichang, riportasse in patria alcuni strani frutti che aveva visto in Cina.
Il frutto del kiwi approdò in questo modo in Nuova Zelanda dove tramite i suoi semi se
ne ricavarono delle piante che hanno rappresentato il materiale genetico di molte varietà
ancora oggi coltivate.
Inizialmente anche in Nuova Zelanda, come era accaduto in Europa precedentemente,
questa liana fu considerata una pianta ornamentale e prese il nome di “Uva spina cinese”.
Nel 1928 avvenne una svolta nella coltivazione del kiwi.
L’esperto neozelandese in scienze agrarie Hayward Wright riuscì a sviluppare una
varietà particolare di kiwi che produceva un frutto di maggiore pezzatura, di forma ovale e
di sapore meno aspro.
Univa a queste qualità una caratteristica molto ricercata: la sua conservazione era di
maggiore durata.
Era nata la varietà Hayward, dal nome del suo creatore, che ancora oggi è una delle
varietà più coltivate al mondo.
Nel 1934 un agricoltore, Jim MacLouglin, piantò alcune piante di kiwi nel suo terreno
che si trovava nell’estremo nord della Nuova Zelanda.
Quella zona si rivelò ideale per la crescita e la coltivazione di questa pianta per il suo
fertile terreno vulcanico e per il clima soleggiato che non manca di precipitazioni con
inverni freschi ma non eccessivamente freddi,
La prima raccolta che venne venduta al mercato locale fu un successo e quindi le
coltivazioni di kiwi si estesero.
Nel 1950 la coltivazione del kiwi era così estesa in Nuova Zelanda che non solo
soddisfaceva la vasta domanda del posto ma veniva importata negli Stati Uniti e in
Europa.
Quando la popolarità del kiwi neozelandese crebbe a livello mondiale si sentì l’esigenza
di creare un’organizzazione che riunisse tutti i coltivatori di kiwi del paese perché
avessero maggior potere contrattuale e per dare uniformità ai prezzi.
Nel 1970 venne quindi istituito il New Zealand Kiwifruit Marketing Board.
Nel 1996 Board cambiò il nome in Zespri International Limited marchio che è
conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo ancora oggi.
Ti chiederai come mai dal nome ’”uva spina cinese” si sia passati al nome kiwi, nome
con il quale questo frutto è conosciuto a livello mondiale.
Ecco spiegato nel dettaglio come si verificò questo cambio di nome.
Quando questo frutto iniziò ad essere esportato fuori dalla Nuova Zelanda il nome di
“uva spina cinese”, con il quale veniva comunemente chiamato, non si rivelò una scelta
felice e neppure il nome di “melonette” come venne per qualche tempo denominato.
Allora venne trovato il nome di “kiwi fruit” cioè frutto del kiwi intendendo abbinare il
kiwi frutto con l’uccello tipico della Nuova Zelanda e suo simbolo nazionale, il kiwi.
Nella foto qui sopra puoi vedere questo strano uccello il cui corpo tozzo ha una certa
somiglianza con la forma di questo frutto e il piumaggio, con il suo colore marrone,
assomiglia a quello della sua buccia.
Facendo un’operazione pubblicitaria si volle caratterizzare un frutto, che non era nativo
della Nuova Zelanda, come se lo fosse dandogli il nome di un animale che vive
unicamente sulle sue terre.
Kiwi divenne così il nome di un frutto e di un uccello.
Nel giugno del 1959 il frutto del kiwi aveva trovato il nome che ancora oggi porta e con
il quale è conosciuto a livello mondiale.
Agli inizi degli anni ’60 il nuovo frutto, il kiwi, aveva già un notevole successo negli
Stati Uniti mentre contemporaneamente la pianta del kiwi, come pianta da frutto, si
diffondeva in Europa.
In Italia le prime coltivazioni produttive di kiwi si ebbero tramite i vivaisti francesi alla
fine degli anni ’60 dapprima in Lombardia , in Puglia e poi nelle altre regioni italiane.
Nel quinquennio ‘74-79 la produzione di Actinidia (nome scientifico del kiwi) subì un
arresto a causa di coltivazioni impiantate in terreni non adatti oppure non ben condotte.
All’inizio degli anni ’80 si riaccese l’interesse per questa coltura che diede vita a
iniziative consortili che contribuirono a diffondere capillarmente la produzione di kiwi in
Italia.
Furono questi progetti a far diventare il nostro paese il secondo produttore mondiale di
questo frutto.
La regione in Italia che è la maggiore produttrice di kiwi è il Lazio con il 30% della
produzione nazionale, seguono il Piemonte, l’Emilia Romagna e il Veneto.
Recentemente un grande sviluppo di questa coltivazione ha preso piede nel Meridione
in particolar modo in Campania e in Calabria.
Circa il 70% dell’intera produzione di kiwi è destinato all’esportazione e le spedizioni
negli ultimi anni hanno superato le 250.000 tonnellate.
I paesi dell’Europa del Nord sono i maggiori acquirenti per i kiwi italiani ma la Russia
sta diventando un cliente sempre più importante.
Per quanto riguarda gli altri paesi la Cina rimane in una posizione dominante con le sue
466,667 tonnellate seguita da vicino dall’Italia con le sue 442.384 t. (dati 2011)
Sono forti produttori di kiwi anche la Nuova Zelanda, il Cile e la Grecia.

Raggiunge i 10 metri di altezza questa liana vigorosa
e produttiva

La pianta del kiwi appartiene alla famiglia delle Actinidiacee e il suo nome scientifico è
Actinidia chinensis.
E’ una pianta arborea e perenne con fogliame caduco che può raggiungere i 10 metri di
altezza.
E’ provvista di un lungo fusto lianoso di colore bruno grigiastro e l’ancoraggio ai
supporti avviene attraverso viticci che si trovano nella parte terminale dei lunghi rami.

Mentre il tronco possiede una corteccia ruvida e molto scavata, i giovani tralci hanno
consistenza erbacea e sono coperti da una peluria rossiccia, così come i piccioli delle
foglie, dei germogli e dei fiori.
Il suo apparato radicale è superficiale ed è costituito da radici numerose e fini.
Le sue foglie, sorrette da lunghi piccioli pelosi, sono grandi, a forma di cuore, di colore
verde scuro.
La pianta del kiwi è dioica quindi abbiamo piante femminili e piante maschili che si
differenziano solo al momento della fioritura.
I fiori della pianta maschile sono più piccoli e spesso riuniti in grappoli così come puoi
vedere nella figura qui sopra che raffigura una fioritura maschile.
Quelli della pianta femminile sono più distanziati e spesso sono singoli per permettere
ai frutti di svilupparsi.
Qui sotto puoi vedere un bel fiore femminile aperto e puoi notare la differenza con
quelli maschili.

I fiori sono appariscenti e pendono su un corto picciolo.


Sono composti da 5 o 6 petali bene aperti, di colore bianco panna, con l’interno del fiore
bene in vista.
Sbocciano a fine maggio primi di giugno e vengono impollinati dagli insetti.
Le api, che sono gli insetti pronubi per eccellenza, non sono eccessivamente attratte dal
polline di questi fiori che sono ricchi di polline ma contengono poco nettare.
Per questo motivo nei frutteti da reddito, si usa portare degli alveari all’interno del
frutteto quando questo è in fioritura.
Il frutto del kiwi è una bacca di forma allungata, con buccia di colore marrone chiaro,
pelosa, con polpa di un bel verde brillante.
Ne esistono anche varietà con la polpa di colore giallo o rossastro.
La polpa di questo frutto risulta morbida a completa maturazione con un gusto dolce ma
leggermente acidulo.

Al suo interno, lungo un asse centrale di colore bianco, più o meno duro a seconda delle
varietà, sono disposti a raggiera centinaia di minuscoli semini neri che non vengono
avvertiti quando si mangia il frutto.
I frutti, a seconda delle cultivar, si presentano singoli o riuniti in gruppi che portano
anche una ventina di frutti.

Come coltivare la pianta del kiwi

La pianta del kiwi è una pianta rustica e adattabile che cresce bene anche lontano dai
suoi luoghi di origine.
Tollera sia il forte gelo d’inverno che le calde temperature estive, però dove il calore è
forte non bisogna dimenticare di darle generose quantità di acqua specialmente se si tratta
di piante giovani.
La penuria di acqua nel periodo caldo pregiudica la fruttificazione e nel Meridione, nei
periodi di caldo più intenso, si eseguono nebulizzazioni alla chioma per ottenere la giusta
umidità.
Se il sole è cocente, come accade nelle regioni del Sud Italia, allora bisogna predisporre
delle reti ombreggianti perché i raggi del sole bruciano le sue foglie.
Anche il forte vento la danneggia, specialmente il vento salmastro che arriva dal mare e
che secca il suo fogliame.
La pianta del kiwi teme le gelate primaverili che rovinano i suoi germogli e quelle
precoci d’autunno che danneggiano i suoi frutti.
Il suo clima ideale è un clima mite con inverni freddi ma non troppo gelidi.
Il terreno che predilige è un terreno soffice e fertile, leggermente acido, profondo e ricco
di sostanza organica.
Tieni presente che questa pianta teme i suoli troppo calcarei.
Essendo rustica si accontenta anche di terreni non troppo fertili ma non sopporta i
ristagni di acqua che fanno marcire il suo sottile e superficiale apparato radicale.
Il clima italiano risulta molto favorevole alla pianta del kiwi che si è acclimatata molto
bene nel nostro paese.
Viene coltivata con successo sia nelle regioni del Nord, che in quelle del Centro Italia e
anche nel Meridione.
Per quanto riguarda la piantagione è meglio eseguirla in autunno così le piantine hanno
modo di sviluppare l’apparato radicale prima della primavera.
Se il tuo terreno è pesante e argilloso aggiungi al momento dell’impianto della sabbia
che migliora il drenaggio ed evita i dannosi ristagni di acqua.

Come allevarla e sostenerla

La pianta del kiwi, essendo una specie che si arrampica, abbisogna di robusti sostegni
che possano reggere il grande peso della pianta dovuto alla sua vigoria.
Per ogni pianta è necessario disporre robusti pali e un sistema di fili che permettono ai
lunghi tralci di crescere e di portare frutto in modo ordinato e senza cadere.
In questa foto puoi notare i robusti sostegni che sorreggono una pergola in una
coltivazione intensiva di kiwi.
Vi sono differenti modi per allevare la pianta del kiwi e in base al tipo di allevamento
cambia anche il sostegno.

La spalliera
La spalliera è una forma di allevamento costituita da una robusta spalliera di pali posti
ad una distanza di almeno 6 metri e con un’altezza fuori terra di almeno 3,50 dove
vengono stesi 4 fili paralleli di sostegno per i lunghi tralci di questa pianta.
Nel disegno qui sotto puoi notare l’inclinazione dei cordoni permanenti per consentire
lo sviluppo di nuovi getti.
I fili paralleli di sostegno, vengono messi a dimora ad una distanza da terra di circa 80-
140-200 cm.
La distanza fra le file, per permettere il passaggio dei mezzi meccanici, varia dai 3 metri
ai tre metri e mezzo.

La pergola doppia curva e la pergola doppia dritta


Questa struttura è composta da pali posti a una distanza di 5 metri mentre la larghezza
fra i filari è di 4,50-5 metri.
L’altezza fuori terra dei pali è almeno di due metri.
All’estremità di ciascun palo viene montato un braccetto curvo che ha la funzione di
sostenere i tralci e di far assumere alla pianta la caratteristica forma ad arco, da qui il
nome della struttura di pergola doppia curva.
Questo braccetto ha una larghezza (sporge) di 2 metri.
4 fili di acciaio, inseriti nei braccetti, hanno la funzione di appoggio dei tralci produttivi.

La pergola doppia dritta si differenzia da quella curva perché il braccetto inserito


all’estremità di ciascun palo non è curvo ma è dritto come puoi notare nella foto qui sopra.

La pergola tradizionale
Se sei un appassionato, che vuole ricoprire una superficie con una pergola, per avere
una zona d’ombra estiva e una fruttificazione abbondante in autunno, leggi con attenzione
questo capitolo.
Vi troverai i miei personali consigli e alcune “dritte” in modo che il tuo pergolato sia
fonte di soddisfazioni e non abbia problemi.
La prima cosa che devi tenere presente è la grande vigoria della pianta di kiwi che,
essendo una liana, si arrampica anche di parecchi metri.
Ti sconsiglio di coprire con questa pianta una piccola zona perché ben presto ti
ritroveresti con un vegetale che ha allungato i suoi tralci anche dove non doveva.
Inoltre, se vuoi che il tuo kiwi fruttifichi, di piante ne devi mettere almeno due a meno
che nelle vicinanze non ci siano piante di kiwi maschili.
Le api, che sono gli impollinatori per eccellenza, non rispettano le proprietà e non
esiteranno ad impollinare le piante del vicino e anche la tua.
Tieni presente che questi utili insetti coprono distanze sino a 2 km e anche più.
I pali di sostegno della struttura possono essere di legno o di cemento ed entrambi
presentano qualità e difetti.
I pali di legno sono meno costosi e di impatto visivo migliore, quelli di cemento sono
più robusti e più laboriosi da installare.
Per i pali verticali la distanza fra palo e palo, generalmente, è dai 2 ai 6 metri, tuttavia
per la grande vigoria e il peso della pianta di kiwi, ti consiglio di accorciare questa
distanza ai 3 o ai 4 metri.
Per quanto riguarda la parte superiore del pergolato ti sconsiglio di mettere travetti in
legno perchè con facilità si deteriorano e diventano poi scomodi da sostituire,
specialmente quando la pianta vi si è avvinghiata sopra.
Tira invece dei fili di ferro o di acciaio, che anche se diventano molli, possono essere
con facilità messi di nuovo in tensione o sostituiti.
Per quanto riguarda l’altezza e l’ampiezza del pergolato non preoccuparti, la pianta di
kiwi è veloce sia nell’arrampicarsi che nel coprire le superfici.
In men che non si dica avrai un’ombra fitta dove poter riposare e sostare con i tuoi cari.

3 sistemi per moltiplicare la pianta del kiwi

Per ottenere nuove piantine di kiwi si utilizzano vari metodi fra i quali la semina, la
talea e la propaggine.
In questa foto puoi notare una talea di kiwi semi-legnosa che ha già radicato.
Per quanto riguarda la semina te la sconsiglio perché le piante entrano tardi in
fruttificazione, non prima del quinto o sesto anno, e perché i caratteri varietali non sono
stabili.
La semina è sconsigliata anche per un altro motivo.
Le piante femminili si possono riconoscere da quelle maschili solo al momento della
fioritura, confrontando le differenze fra i fiori della pianta maschile e quelli della pianta
femminile.
Dal momento della semina a quello della fioritura e della fruttificazione passano almeno
5 anni senza che si possa sapere se la pianta è maschile, quindi non darà frutti, oppure
femminile.
Anche l’innesto non è facile con una pianta come quella del kiwi che possiede una
grande vigoria, una fuoriuscita di linfa abbondante ed ha un precoce avvio vegetativo.
Invece non è difficile propagarla per talea che può essere legnosa, semi-legnosa o
erbacea.
La talea radica con facilità e mette le radici ancora più facilmente se si fa uso di ormoni
radicanti e di riscaldamento basale.
Un’altra tecnica usata con questa specie è quella della micropropagazione.
Purtroppo con questa tecnica le piante moltiplicate giungono in produzione con lentezza
ma presentano il vantaggio di essere più resistenti alle rigide temperature.
Alcuni appassionati hanno con successo moltiplicato la pianta del kiwi con un antico
metodo di propagazione che è quello della propaggine.
E’ un sistema facile da eseguire e che con il kiwi funziona piuttosto bene, inoltre ha il
vantaggio di riprodurre esattamente la pianta madre.
Quindi, se la propaggine è eseguita su un individuo maschile avrai una pianta di kiwi
maschile uguale a quella che l’ha generata.
Se la propaggine deriva da una pianta femminile avrai una piantina di kiwi femminile
che racchiude tutte le caratteristiche della pianta dalla quale deriva.
Nel prossimo capitolo ti spiego come puoi fare con il metodo della propaggine per
moltiplicare i tuoi kiwi.
Moltiplicare il kiwi con la propaggine

In questi due disegni puoi osservare come viene eseguita la propaggine: nel primo
disegno si tratta di una propaggine semplice, nel secondo invece è raffigurata una
propaggine doppia.
Adesso ti spiego nel dettaglio come bisogna procedere.
In autunno, dopo aver raccolto la frutta, prendi un giovane, vigoroso ramo dell’anno
precedente, incurvalo e interralo per un buon pezzo nel terreno.
Prima di interrarlo però togli sotto un nodo un anello di corteccia per favorire
l’emissione delle radici.
Fissalo con ganci ricurvi ben piantati nel terreno in modo che rimanga ben fermo senza
che possa essere spostato.
Coprilo con terra leggera e fertile e lascialo sino a primavera attaccato alla pianta
madre.
Nella primavera seguente, quando la pianta madre inizia a vegetare, osserva
attentamente il pezzo di ramo interrato.
Se ha emesso dei germogli significa che la propaggine è riuscita.
Puoi staccarlo dalla pianta madre e metterlo a dimora dove però dovrai seguirlo con
attenzione almeno il primo anno.
Oppure puoi piantarlo in un grande contenitore dove resterà ad irrobustirsi per un anno
Potrai poi piantarlo a dimora l’anno seguente.
Ti consiglio di fare più di una propaggine e con piante di kiwi differenti per avere
maggiori possibilità di riuscita.
Con questo metodo hai il grosso vantaggio di sapere subito se la piantina che nasce è
una pianta femminile oppure maschile.
Inoltre questa nuova piantina conserva tutte le caratteristiche della pianta madre e anche
questo è un vantaggio non da poco.

La potatura del kiwi: una pratica indispensabile

In questo capitolo illustrerò la complessa, indispensabile e affascinante pratica della


potatura del kiwi.
In questa foto puoi notare la giusta lunghezza che bisogna lasciare ai tralci che portano
frutto nella potatura secca.
Innanzitutto comincio col dirti che la potatura di questa pianta è un lavoro che dà un
certo impegno a causa della sua grande vigoria.
La potatura della pianta del kiwi si divide in due precise fasi.
C’è la potatura detta secca che si fa a fine autunno inverno quando la linfa è ferma
oppure a fine inverno quando ancora non è in circolo.
C’è la potatura chiamata verde che si esegue quando la pianta è in vegetazione, permette
di sfoltire i tralci troppo numerosi e di aumentare la pezzatura dei frutti.
Potatura secca
La prima regola che devi seguire per una corretta potatura è di potare presto, subito
dopo la fine del forte gelo di febbraio, quando l’abbondante linfa che il kiwi possiede non
è ancora in circolo.
Puoi anche, se il clima in inverno è mite, potare nel tardo autunno, facendo prima una
prova, cioè tagliando un ramo e osservando se la linfa gocciola copiosamente oppure no.
Se tardi a potare, o poti troppo presto in autunno, la pianta “piange” ovvero emette
abbondante linfa dai tagli e questo fatto la indebolisce e la predispone alle malattie.

In questo disegno puoi vedere chiaramente come potare:


A sono i getti che hanno già fruttificato e che quindi vanno eliminati
B sono invece quelli giovani che li sostituiscono e che perciò vanno solo accorciati
Tieni a mente che le gemme che questa pianta porta sono di due tipi:
1) quelle a legno
2)quelle miste che generano i fiori e di conseguenza i frutti.
La produzione dei frutti avviene sui tralci dell’anno, che si accorciano per smorzarne il
vigore, mentre si eliminano i tralci che hanno già prodotto come ho già detto più sopra.
Attenzione a non accorciare troppo i tralci che devono ancora produrre perché le loro
gemme dei primi nodi, in genere le prime 3, non sono produttive.
Se la pianta è molto vigorosa ti consiglio di lasciare qualche tralcio che già ha prodotto
per smorzarne il vigore.

Potatura di allevamento
Primo anno e secondo anno
Con questa potatura si fa crescere l’astone (fusto principale) quanto più possibile dritto e
lo si lega perche deve crescere sempre verticalmente.
Questo astone diventerà col tempo sempre più largo e costituirà il tronco della pianta.
Bisogna tagliare l’apice dell’astone all’altezza voluta, in genere lo si taglia sul metro e
ottanta, due metri, facendo attenzione che restino sul fusto almeno 2 gemme che si
svilupperanno in opposte direzioni.
Durante il primo anno si pota il meno possibile e non si esegue la potatura verde per
favorire un buon sviluppo dell’apparato radicale e una rapida entrata in produzione.
Questo accorgimento, di non fare la potatura verde il primo anno, non deve essere
trascurato specialmente se la zona dove sono situate le piante presenta inverni con
temperature rigide, perché le piante di kiwi in formazione sono più sensibili alle gelate
invernali.
Dopo il secondo anno la maturazione del legno migliora e quindi le piante risultano
meno sensibili al gelo.

Potatura di mantenimento
Nella potatura di mantenimento si eliminano i tralci che hanno portato i frutti l’anno
prima e si accorciano i tralci di un anno che ancora non hanno fruttificato.
Si tolgono i succhioni che possono essere spuntati sul tronco e si tagliano i rami rotti e
non sani.
Vediamo adesso come si esegue la potatura nelle principali forme di allevamento del
kiwi.

La Controspalliera

La pianta del kiwi, in questa forma di allevamento, è situata lungo un filare allevata a
uno o a 3 cordoni.
Naturalmente per questa forma di allevamento occorre predisporre un’adeguata struttura
di sostegno.
In questo disegno puoi notare la pianta del kiwi allevata a spalliera a 3 cordoni e come
bisogna piantarla.
Questo sistema è molto simile a quello che si adotta per la vite, pianta lianosa alla quale
la pianta del kiwi assomiglia molto.
Durante la prima estate disponi i 2 germogli più vigorosi sul filo di sostegno più alto
perché creino i due tronchi principali della pianta che si svilupperanno parallelamente.
Togli tutti quelli che si sviluppano lungo il tronco.
In questo modo avrai una pianta monocaule, vale a dire con soltanto due branche
principali in cima.
Se invece vuoi allevare una pianta su più fusti orizzontali, sino a 3 contando anche
quello più in alto, disponi altri 2 germogli, scegliendoli sempre fra quelli più vigorosi, sui
fili più bassi e elimina tutti gli altri.
Questa operazione ti permette di creare la struttura dei tronchi principali della forma a
spalliera.
Negli anni successivi si costituiranno i palchi di banche orizzontali permanenti, come ho
già detto da una a 3, vale a dire lo scheletro legnoso definitivo.
Durante il primo inverno sistema sui fili i rami cresciuti nel corso dell’estate
raccorciandoli se deboli.

Nella potatura secca della pianta femmina di questa forma di allevamento, elimina le
branchette di tre anni ormai sfruttate che verranno sostituite con i rami cresciuti durante
l’estate cimandoli a 3 o a 4 gemme.
Accorcia nello stesso modo anche i rami che hanno fruttificato l’estate precedente così
come puoi vedere in questo disegno.
I rami fruttiferi saranno intervallati di circa 30-40 cm perché non siano troppo vicini.
Pianta maschio
Per quanto riguarda la pianta maschile si lasciano i rami un po’ più lunghi, si taglia dopo
aver lasciato 8-10 gemme, perché produca un buon numero di fiori e per smorzare la sua
vigoria.
Infatti la pianta maschile del kiwi è più vigorosa della pianta femminile.
Tagli severi potrebbero innescare una reazione nella pianta che potrebbe emettere un
gran numero di getti deboli.

Pergoletta semplice
Per quanto riguarda la struttura verde della pergoletta semplice per i primi due o tre anni
si esegue una potatura di allevamento.
Questa potatura dà la forma così come ho spiegato per la potatura di allevamento più
sopra.
La pianta adulta è formata da un tronco e da due cordoni che si sviluppano
orizzontalmente in alto.
Nella pergoletta semplice al filo portante centrale si aggiungono due fili laterali
sostenuti da una traversa a T.
Le branche fruttifere laterali possono così appoggiarsi favorendo la potatura e un
maggiore arieggiamento della pianta.
Questi cordoni portano numerosi capi a frutto (branchette) che si scelgono, si diradano e
si cimano a 7 o a 8 gemme.
Tutti gli altri rami vanno eliminati con un taglio raso al cordone.
In questo disegno puoi vedere la struttura della pergoletta semplice.

Potatura del tendone


La struttura di sostegno del tendone ha un’altezza da terra di circa 2 metri e in
orizzontale un reticolo a maglie di 50 cm di lato.
In questo disegno è bene evidenziata la struttura del tendone.
La pianta di kiwi allevata a tendone è formata da un tronco principale dritto che viene
piegato ad un’altezza che varia dai 1,80 ai 2 metri, e viene legato al reticolo dei fili di
sostegno.
Però nel tendone, a differenza di quanto accade nella pergola, sul cordone si lasciano i
tralci e su questi tralci si fanno sviluppare le branchette cioè dei piccoli rami che portano i
frutti.
A seconda della vigoria della pianta i tralci possono raggiungere anche il numero di 15
o 20 e possono dare, se correttamente allevati, anche un quintale di frutti a pianta.
Le branchette rimangono produttive per circa 3 anni poi è meglio eliminare quelle più
vecchie lasciando quelle più ricche di gemme.
Per rinnovare i tralci e conseguentemente ottenere branchette giovani e più produttive, si
procede nel modo seguente.
Si tagliano (speronano) due o più tralci a due o tre gemme in modo da disporre di
giovani e vigorosi tralci che permettono di ricostruire le branchette.
Si cimano i capi a frutto, cioè i tralci che portano le branchette, dopo la quattordicesima
gemma.

Pergola casalinga

Per quanto riguarda la potatura della pergola casalinga, nella quale il kiwi ha soprattutto
il compito di ombreggiare piuttosto che essere una pianta da resa, la potatura secca si rifà
alle regole generali che ho inserito più sopra.
I tralci che hanno già prodotto vanno tagliati, lasciane soltanto uno o due grandi e
legnosi che non toccherai per attenuare la vigoria della pianta, specie se questa è maschile.
I tralci giovani che non hanno ancora prodotto e sui quali avverrà la produzione, devono
essere spuntati lasciando su ciascuno una quindicina di gemme.
Devi poi legarli alla pergola stessa con un legaccio morbido piegando i rami, questa
operazione stimolerà la produzione di fiori e di frutti.
Per migliorare la penetrazione della luce fissa i tralci a una distanza di circa 20-30 cm
l’uno dall’altro.
Elimina i succhioni che possono essere nati lungo i tronchi, togli i rami rotti e
eccessivamente affastellati.

Potatura verde

Questo tipo di potatura, che si esegue quando la pianta è in vegetazione, è


indispensabile per una pianta vigorosa come è quella del kiwi e prevede diversi interventi.
A giugno nelle piante di 2 anni si asportano i germogli che nascono lungo il fusto.
Nelle piante in produzione è importante ricordare che si interviene con una prima
potatura verde 10 giorni prima della fioritura, togliendo i germogli che sono nati lungo il
fusto.
Dopo la fioritura si interviene nuovamente per cimare i germogli fruttiferi a 5 o 6 foglie
dopo l’ultimo frutto.
I rami affastellati si eliminano e quelli di lunghezza eccessiva si cimano.
Questa operazione è tanto più utile nella pergola dove spesso molti rami si allungano
disordinatamente.
La potatura verde è necessaria non solo per le piante femminili ma anche per quelle
maschili.
La potatura delle piante maschili inizia dopo la loro fioritura ed è più leggera di quella
delle piante femminili.
Si eliminano i succhioni, si cimano i tralci di lunghezza eccessiva, si potano
leggermente i rami che hanno portato fiori e si eliminano i rami danneggiati o affastellati.

Come diradare i frutti

Nella pianta del kiwi quasi tutti i fiori si trasformano in frutti.


Quindi abbiamo una produzione sovrabbondante di frutti che però sfavorisce la
pezzatura della frutta e la sua bontà.
Ecco che si rende necessaria l’operazione del diradamento che si effettua in due fasi.
Nella prima fase si dirada quando i piccoli frutti si stanno formando eliminando i
laterali se sono troppo fitti.
Un secondo intervento si esegue quando i frutti sono più cresciuti, eliminando quelli
mal formati, troppo piatti e quelli secondari se sono troppi.

Coltivare il kiwi in vaso: una pratica controversa.
Il kiwi è una pianta vigorosa con un sistema radicale che si allunga di diversi metri
quando la pianta diventa adulta.
Inoltre, se vuoi raccogliere la sua frutta, devi piantare due esemplari: uno maschile e
uno femminile.
Occorre poi una robusta impalcatura per sorreggere la pianta stessa che è una liana con
tralci che possono tranquillamente superare gli 8 metri.
Quindi è necessario potarla severamente per poterne contenere il vigore.
Per tutti questi motivi ci andrei piano nel dire che la pianta del kiwi può essere
tranquillamente coltivata sul terrazzo in vaso anche se questo è un contenitore capiente.
Certo non è impossibile la coltivazione in vaso di questa pianta per chi ha passione ma
non possiede terreno.
L’appassionato che non vuole rinunciare a cogliere il frutto del kiwi, e nello stesso
tempo vuole ombreggiare il suo terrazzo, può prendere due grandi vasi dove coltiverà una
pianta femminile e un’altra maschile per avere i frutti.
Naturalmente la superficie del terrazzo deve essere adeguatamente ampia perché questa
pianta abbisogna di una grande superficie orizzontale dove poter far sviluppare i suoi
lunghi tralci.
La potatura sia severa per contenere il suo vigore e non solo la potatura secca ma anche
quella verde.
Ogni anno, al massimo ogni due anni, la pianta va rinvasata perché il suo apparato
radicale esteso avrà sfruttato tutta la terra del vaso.
Ricordo che le cure per allevarla devono essere accurate e costanti in particolar modo
l’acqua non deve mancare.
Una concimazione organica poco prima della fioritura darà forza alla pianta e la
predisporrà per un’abbondante fruttificazione.
Le attenzioni devono essere costanti e assidue, ma che grande soddisfazione proverai
quando finalmente, dopo tante cure, potrai cogliere sul tuo terrazzo e con le tue mani i
frutti maturi della pianta del kiwi che pendono sopra la tua testa.
Questi sono momenti che non si possono descrivere e che solo un vero giardiniere,
attento, scrupoloso e soprattutto appassionato, può permettersi di gustare.

Le 7 principali varietà: a polpa verde, gialla e rossa
Siamo arrivati al capitolo che tratta delle numerose varietà della pianta del kiwi.
Ci tengo a ricordare che, per il grande interesse che questa pianta riveste, vengono
spesso immesse sul mercato nuove cultivar.
Le sue varietà si distinguono in 3 tipi: cultivar a polpa verde , a polpa gialla e a polpa
rossa.

Le 4 varietà a polpa verde

La cultivar più diffusa fra le varietà a polpa verde rimane ancora la “Hayward” per
l’ottima pezzatura dei frutti e soprattutto per la serbevolezza di questi ultimi.
I suoi frutti maturano ai primi di novembre e la sua fruttificazione è costante e
abbondante.
Te lo posso confermare con sicurezza perché ne possiedo 3 piante, una maschile e due
femminili.
Il questa foto puoi vedere la pezzatura e la quantità dei suo frutti.
La varietà “Abbot” è interessate per la sua precocità perché porta a maturazione i suoi
frutti 10 giorni prima della Hayward.
Un’altra ottima varietà a polpa verde è la “Bruno” apprezzata per l’ottimo sapore dei
suoi frutti che purtroppo sono meno serbevoli di quelli di altre cultivar
Anche questa varietà è piuttosto precoce maturando a fine ottobre.
Per quanto riguarda le varietà impollinatrici maschili voglio citare qui la “Tomuri” una
cultivar non troppo vigorosa che fiorisce circa 3 giorni prima della Hayward e porta 4-5
fiori per racemo.

Le 2 varietà a polpa gialla


Queste varietà a polpa gialla recentemente sono balzate alla ribalta e stanno incontrando
sempre di più il favore dei consumatori.
Sono essenzialmente due le varietà di questo tipo che vengono commercializzate e una
di queste è un vanto dell’industria vivaistica italiana.
Si tratta della varietà “Soreli” che produce frutti che maturano precocemente, a fine
settembre, hanno un’ ottima pezzatura, un peso medio sui 100 g, e un sapore eccellente.
“Soreli” è una varietà che mostra già alla raccolta una polpa giallo brillante e una
produzione media, per piante adulte, che si avvicina al quintale.
E’ particolarmente adatta per essere coltivata nelle zone Meridionali perché ha un
fabbisogno di freddo più ridotto rispetto alla Hayward.
Tuttavia ha punto debole: è più sensibile delle varietà verdi, già parecchio sensibili, al
calcare del suolo.
Nei terreni dove la quantità di calcare attivo supera il 4% è sconsigliabile piantare le
varietà gialle autoradicate.
Occorre, se proprio le si vuole mettere, innestarle su portainnesti resistenti al calcare.
Un’altra importante caratteristica di questa varietà è che soffre gli stress idrici quindi
bisogna irrigare copiosamente perché necessita di molta acqua.
Nel periodo più caldo delle zone meridionali, quello da giugno ad agosto, quando la
pianta sta portando avanti la fruttificazione, occorre innaffiare giornalmente o al massimo
ogni 2 giorni.
Questo grande fabbisogno di acqua è dovuto alla cospicua quantità di frutti che porta a
maturazione questa varietà.
Indubbiamente “Soreli” è una varietà di sicuro interesse specialmente in zone calde
come sono quelle meridionali se però il terreno per la sua coltivazione è quello adatto ed è
possibile usufruire di terreni irrigui.
Come per altre varietà recenti questa cultivar è protetta da brevetto.
Un’altra ottima varietà a polpa gialla arriva dalla Nuova Zelanda con il marchio Zespri,
il marchio che riunisce tutti i coltivatori neozelandesi di kiwi.

“Zespri Gold” è la varietà gialla del kiwi verde neozelandese che ha già incontrato una
favorevole accoglienza da parte dei consumatori di tutto il mondo.
Puoi ammirare il frutto di questa ottima cultivar nella foto qui sopra.
Il kiwi giallo ha un sapore più dolce di quello verde e anche un gusto più delicato.
In Italia è disponibile da novembre a gennaio ma nei vivai della Nuova Zelanda ne
stanno testando altre varietà, sempre con polpa di colore giallo, per aumentare il periodo
di produzione.
Anche questa varietà della Zespri è coperta da brevetto.

La più recente varietà a polpa rossa

L’ultima frontiera nella coltivazione delle piante di kiwi sono i frutti a polpa rossa.
La polpa non è internamente di un rosso uniforme ma questi frutti hanno delle striature
rosse all’interno della polpa stessa.
Per il momento la maggiore produttrice di queste varietà di kiwi è la Cina seguita dalla
Nuova Zelanda.
E’ una tipologia di frutto che ha incontrato una forte richiesta da parte dei consumatori e
quindi c’è molto interesse per questo tipo di cultivar.
Tuttavia, a seguito della forte richiesta di questo tipo di kiwi nel mercato cinese, si sono
evidenziati alcuni difetti sia nel frutto che nella pianta che si cerca di correggere.
I principali difetti ai quali si cerca di ovviare sono il colore rosso all’interno della polpa
che non è sempre stabile, a volte è ben accentuato altre volte quasi inesistente, la pezzatura
del frutto, che risulta ancora piccola, e la buccia che è delicata.
Tuttavia le qualità di dolcezza e l’aroma intenso del frutto fanno ben sperare per il
proseguo della commercializzazione di queste varietà.
Voglio aggiungere che da non molto una nuova varietà di kiwi rosso è commercializzata
nel nostro paese.
Si tratta della varietà “Enza Red” che creata in Nuova Zelanda è commercializzata in
Italia dalla Summerfruit Srl partner dell’azienda neozelandese.
Questa nuova varietà, ovviamente coperta da brevetto, ha già incontrato il favore del
pubblico italiano per la dolcezza della sua polpa che è consistente e succosa.
Anche il frutto è molto scenografico: la sua polpa a maturazione è gialla con la parte
centrale, dove ci sono i semi, di un colore rosso intenso sfumato e questi colori rendono
questo frutto estremamente attraente.
Attualmente questa è l’unica varietà di kiwi rosso, già presente sul mercato, di cui sia
disponibile il materiale vivaistico che consente la creazione di impianti produttivi.
Ho voluto mettere queste notizie perché parlando con alcuni esperti questi mi hanno
confermato quello che già pensavo.
Se qualche coraggioso imprenditore volesse coltivare in modo intensivo questo tipo di
kiwi in Italia, non solo avrebbe clima e terreno favorevole per la crescita della pianta, ma
anche, si ritiene, un buon areale per lo smercio di questa nuova tipologia di frutto.

Le 3 malattie da non sottovalutare
Il kiwi è una pianta robusta poco soggetta a malattie.
E’ importante per la prevenzione dei marciumi radicali e del colletto coltivarla in terreni
ben drenati.
Il kiwi soffre soprattutto di malattie fungine che, in terreni non ben drenati, ne attaccano
l’apparato radicale con gravi danni per le piante che possono anche morire.

Marciume del colletto


Il marciume del colletto è causato da funghi della specie Phytophthora.
Il fungo si annida nei frutti infetti oppure sulle parti della pianta che restano nel terreno
e penetra nella pianta attraverso ferite oppure direttamente.
La malattia si manifesta non solo al colletto dell’esemplare colpito ma anche a livello
delle radici, delle foglie e dei frutti.

Sintomi
Le piante colpite presentano un generale deperimento, le foglie sono clorotiche,
avvizzite e cadono precocemente.
I frutti sono soggetti a marcescenza e la produzione di frutti diminuisce di molto.

Nel colletto della pianta colpita si hanno ispessimenti spugnosi e sfaldamenti dei tessuti
della corteccia, con imbrunimenti della corteccia stessa e ampie zone necrotiche nel
cilindro centrale.
Il questa foto puoi notare i particolari di un colletto attaccato da questa malattia.
Nei casi più gravi questa patologia porta alla morte dell’esemplare colpito che diviene
così materiale infetto per la diffusione del fungo.

8 precauzioni per prevenire questa malattia


Per quanto riguarda la prevenzione ecco come devi agire.
1) Evita di piantare kiwi in terreni dove di recente si è manifestata questa malattia anche
a carico di altri fruttiferi
2) impiega esclusivamente materiale di propagazione certificato
3) prima dell’impianto esegui un accurato drenaggio del terreno, specie se quest’ultimo
è pesante o tende a trattenere l’acqua, per evitare ristagni idrici che favoriscono l’insorgere
di questa patologia
4) evita lavorazioni poco accurate che possono portare lesioni al colletto delle piante
5) nel mettere le piante a dimora rispetta la profondità che queste avevano in vivaio
6) irriga in modo corretto non dando eccessiva acqua che ristagna
7) se hai adottato il metodo di irrigazione goccia a goccia non mettere i gocciolatoi nelle
immediate vicinanze del colletto delle piante
8) in caso di impianti in terreni pesanti è utile immergere gli astoni, prima di metterli a
dimora, in una soluzione rameica

Prevenzione e cura con metodo biologico


Per prevenire e curare questa grave patologia impiega composti rameici avendo cura di
bagnare bene il colletto della pianta.

Botrite o muffa grigia


Un altro tipo di fungo che può colpire le coltivazioni di kiwi è la botrite che è causata
dal fungo Botrytis cinerea.
Questo fungo attacca le parti aree e delicate della pianta come i germogli, i fiori, i rami
giovani e i frutti.
Il micelio del fungo, che origina la malattia, si conserva da un anno all’altro sui rami
caduti a terra, che si infettano, ma resta anche sulle foglie che rimangono sul terreno.

Sintomi
L’attacco di questo fungo ai fiori si manifesta sotto forma di un marciume brunastro
presente in tutti gli organi fiorali.
Per quanto riguarda i germogli questi vengono colpiti da questo fungo solo in annate
particolarmente umide e piovose.
Si riconosce che sono stati attaccati da questa malattia fungina perché si presentano
imbruniti e di consistenza molle.
Sui rami l’infezione appare con tacche di colore bruno e spesso ricoperte da una muffa
grigiastra che è tipica di questa malattia.
L’attacco di questo fungo è particolarmente grave quando danneggia i frutti del kiwi che
sono stati immagazzinati per la conservazione.
I sintomi della malattia si presentano inizialmente a livello del picciolo dopo circa 4
settimane dalla loro raccolta.
Questo lungo periodo di incubazione è dovuto alla lenta penetrazione del fungo di
Botrytis cinerea nei tessuti del frutto durante la conservazione che avviene a temperature
comprese fra i 0°C e 1°C.

Dopo 6 settimane dalla conservazione questo fungo ha raggiunto i tessuti interni molli
del frutto come puoi notare in questa foto.
Questi si presentano molli, acquosi e con colorazione opaca, di colore verde scuro e ben
delimitati rispetto ai tessuti sani circostanti.
In questo caso è pregiudicata la conservazione della frutta che diviene immangiabile
con un danno non indifferente.

5 precauzioni per prevenire questa malattia


L’andamento climatico ha una notevole incidenza sulla gravità e la diffusione di questo
fungo, tuttavia esistono modalità di gestione del frutteto che permettono di contenere i
danni.
Recenti studi hanno evidenziato l’importanza della potatura verde per il contenimento e
la prevenzione di questa malattia.
Quindi è importante per prevenirla:
1) contenere un eccessivo sviluppo vegetativo non esagerando né con le irrigazioni né
con le concimazioni
2) evitare l’irrigazione sopra-chioma e, se è possibile, optare per una irrigazione a
goccia, avendo cura di tenere gli irrigatori non troppo vicini al fusto delle piante
3) con la potatura, sia secca che verde, favorire una buona penetrazione della luce e
dell’aria in tutta la pianta
4) diradare adeguatamente i piccoli frutti
5) fare attenzione a non ammaccare o lesionare i frutti nella fase della raccolta

Prevenzione e cura con metodo biologico


Intervenire in primavera preventivamente, alla caduta dei petali, se il frutteto è stato
colpito l’anno prima da questa forma fungina oppure se l’annata si presenta umida e
piovosa.
Intervenire, per prevenire la malattia, poco prima della raccolta negli impianti di kiwi le
cui produzioni siano destinate a una frigo-conservazione che si presuppone di lunga
durata.
Si agisce dando alle piante composti rameici oppure olio vegetale con bicarbonato di
sodio.
I trattamenti a base di rame, pur non essendo specifici per questa patologia, hanno
un’efficacia collaterale perché contribuiscono ad “indurire” l’epidermide dei frutti e quindi
il fungo ha più difficoltà nel penetrarvi.
L’impiego del bicarbonato di sodio, unito all’olio vegetale, è particolarmente indicato in
fase di pre-raccolta.
Ripetendo l’intervento due o tre volte a distanza di 5-6 giorni si assicura una protezione
maggiore ai frutti.

Conclusioni
Nel complesso, il quadro delle patologie fungine, di cui ti ho inserito più sopra le due
più frequenti e gravi, appare chiaro ed evidenziato anche per quanto riguarda la
prevenzione e le forme di difesa.
Non vi è da preoccuparsi eccessivamente perché se si mette in pratica con scrupolo la
prevenzione queste malattie possono benissimo essere tenute sotto controllo.
Voglio affermare ancora una volta che la pianta del kiwi, se è impiantata nel giusto
modo dove il clima è favorevole alla sua crescita e viene curata adeguatamente, ben
difficilmente sarà vittima di queste patologie.
Purtroppo una grave malattia che recentemente si è manifestata nel territorio italiano
rischia di mettere a repentaglio le coltivazioni di kiwi con ingentissimi danni per i
coltivatori.

Cancro batterico dell’actinidia
Il cancro batterico dell’actinidia causato dal batterio Pseudomonas syringae pv.
Actinidiae (Psa) è la più pericolosa malattia che può colpire questa specie.
Per la prima volta è stata segnalata in Giappone nel 1989 e da questo paese si è
rapidamente diffusa in Cina dove vi sono estese e frequenti coltivazioni di kiwi
E’ poi passata nel resto dell’Asia e in Nuova Zelanda, un’altra nazione dove la pianta
del kiwi viene coltivata diffusamente.
In Italia questa grave patologia si è manifestata per la prima volta in modo epidemico
nel 2008 nel Lazio su delle piante di kiwi della varietà “Hayward”.
Con l’andar del tempo questa grave malattia si è diffusa nelle province di Latina e di
Roma, in provincia di Ravenna e nel 2010 in Veneto in provincia di Treviso.
Dal 2013 si riscontra questa patologia anche in Veneto, in provincia di Verona, in
Piemonte, in Emilia Romagna, nel Friuli e in Calabria.

Modalità di diffusione del batterio


Il batterio che caratterizza questa grave patologia colonizza nuove aree tramite nuove e
giovani piante che già contengono l’infezione.
Occorre quindi fare molta attenzione quando si acquistano le giovani piantine di kiwi da
mettere a dimora.
Quando invece il batterio è già presente in zona viene diffuso da eventi climatici avversi
come grandine, gelate tardive, forti piogge o vento.
Anche l’uomo può inavvertitamente diventare veicolo di questa malattia attraverso
strumenti di potatura infetti oppure tramite le ferite causate dal distacco dei frutti durante
la raccolta.

Sintomi
Questo batterio agisce a livello vascolare e una volta penetrato nella pianta tramite ferite
o attraverso gli stomi è difficile contrastare il suo processo infettivo.
Diventa particolarmente virulento in presenza di umidità e di temperature comprese fra i
15 e i 25° C.
L’andamento della malattia può essere rapido, in breve tempo portare alla morte delle
piante colpite, ma può essere anche più duraturo e le piante malate diventano veicolo
dell’infezione.

I sintomi più evidenti si hanno a fine inverno inizio primavera e si manifestano sul
tronco e sui cordoni principali.
Questi mostrano fessurazioni della corteccia e cancri da cui fuoriesce un liquido
biancastro che nel progredire della malattia diventa di un caratteristico colore rosso
ruggine.
Nella foto sopra si nota come la malattia sia in uno stadio avanzato perché sono già
presenti sulla corteccia le caratteristiche perdite color rossastro.
Se si rimuove la corteccia nelle zone colpite si evidenzia una colorazione bruna del
legno sottostante.
Sugli altri organi della pianta possono apparire differenti sintomi come disseccamenti
rameali e avvizzimenti dei giovani germogli.

Se sono già presenti le foglie il lembo fogliare presenta aree necrotiche di forma
irregolare diffuse su tutta la foglia come puoi osservare nel particolare di una foglia della
foto qui sopra.
Il batterio colpisce la pianta ma non danneggia il frutto.

Diagnosi
L’osservazione dei sintomi che ho descritto rappresenta la prima forma di diagnosi della
malattia che però deve essere, per maggior sicurezza, confermata da analisi di laboratorio.

4 precauzioni per prevenire questa malattia


Per prevenire l’insorgere e il diffondersi di questa grave patologia è importante
ispezionare con frequenza le coltivazioni di kiwi, specialmente nei periodi primaverile,
autunnale e invernale, facendo attenzione a eventuali sintomi che possono attestare
l’avvenuta infezione.
Per prevenire questa grave patologia si possono contrastare le condizioni che
favoriscono il diffondersi di questo patogeno.
Queste sono le precauzioni da mettere in atto per prevenire la malattia.
1) Fare molta attenzione ai ristagni idrici, razionalizzare l’irrigazione, non irrigare sopra
la chioma per evitare un’eccessiva umidità che favorisce questo batterio.
2) Effettuare potature che arieggino bene la pianta, per contrastare l’umidità e
permettere un migliore passaggio della luce e dell’aria.
3) Disinfettare molto bene con varechina tutti gli strumenti usati per la potatura.
4) Concimare le piante di kiwi in giusta misura, né troppo né troppo poco, per
irrobustirle e mantenere un buon equilibrio vegetativo.

Le 5 strategie da applicare se l’infezione è già in atto


Quando purtroppo il batterio si è già manifestano nel frutteto occorre subito adottare
misure di contenimento.
Questo è quello che bisogna fare al più presto quando ci si accerta che le piante di kiwi
sono state attaccate da questa grave malattia
1) Tagliare e bruciare subito le piante troppo colpite e le parti infette di quelle che si
cerca di salvare.
2) Potare prima le piante sane e poi quelle infette.
3) Se si pota una pianta infetta la potatura va effettuata sul tessuto sano ad almeno 40
cm dal punto dove si è manifestata la malattia.
4) Evitare la potatura quando le piante sono bagnate
5) Mettere in atto la difesa chimica

Come difendersi chimicamente


La difesa chimica sulle batteriosi si basa principalmente sull’uso di prodotti rameici.
Negli impianti sani intervieni nei seguenti periodi:
1) dopo la raccolta
2) dopo la caduta delle foglie
3) dopo aver potato
4) dopo eventuali gelate o grandinate
Negli impianti infetti, oltre ai trattamenti che ti ho indicato, intervieni anche:
1) nella fase di caduta delle foglie
2) nella fase di germogliamento dopo le piogge

3 precauzioni indispensabili da non sottovalutare


E’ fondamentale, durante la brutta stagione, che siano protette le aperture naturali
(lenticelle) e le ferite indotte da gelo, grandine e potatura su tutta la pianta.
Si proteggono le aperture naturali della pianta con una passata di verderame alla caduta
del fogliame.
Le foglie morte andranno accuratamente raccolte per evitare pericolose infezioni che dal
fogliame marcescente si possono propagare alle piante.
Per quanto riguarda le ferite intervieni con mastice per disinfettarle e chiuderle.
La difesa con prodotti rameici è uno strumento utilissimo per prevenire e contrastare il
cancro batterico.
Purtroppo da sola non è sufficiente per debellare la malattia e se spinta all’eccesso può
causare problemi alle piante e riduzione della pezzatura dei frutti.

Conclusioni
Purtroppo a tutt’oggi non esistono cure risolutive nei riguardi di questa grave malattia.
Molti sforzi si sono fatti e si stanno facendo, sia in Italia che in altri paesi, per
sconfiggere questo pericoloso batterio.
Tuttavia siamo lontani dall’avere trovato una soluzione definitiva o un prodotto che
riesca a sconfiggere questa malattia una volta che si è manifestata.
Quindi diventa importantissima la lotta preventiva come ho già evidenziato più sopra.
E’ importante saper convivere con questa grave malattia mettendo in atto con scrupolo
tutte le necessarie precauzioni perché non si manifesti nel frutteto.
Gli ultimi studi sul batterio, che ne hanno messo a fuoco le sue caratteristiche genetiche,
i fattori di virulenza e il suo adattamento ambientale, fanno ben sperare di ottenere nuove
formulazioni chimiche in grado di sconfiggerlo.
Tuttavia per il momento siamo ancora lontani dall’aver ottenuto un prodotto valido che
riesca a sconfiggere questa grave infezione una volta che si sia manifestata.
Le altre nazioni non stanno meglio di noi, anzi.
Nella Nuova Zelanda al 6 novembre 2013 risultavano colpiti, anche solo parzialmente
dalla Psa, ben 10.500 ettari con 2200 ettari di frutteti infetti.
La percentuale di frutteti colpiti in Nuova Zelanda è in questa data del 77% (dati Fresh
Plaza)
Anche i neozelandesi stanno facendo ogni sforzo per contenere questa grave malattia
che è molto virulenta in quelle zone.
Non solo stanno cercando prodotti chimici che siano in grado di curarla e debellarla, ma
hanno creato nuove varietà più resistenti a questa grave infezione che stanno ancora
monitorando.
E’ una dura lotta mondiale che non dà tregua a questo pericoloso batterio per gli
elevatissimi interessi commerciali in gioco.
Tutti i coltivatori e gli appassionati di kiwi sperano che venga vinta al più presto.

Come usare i frutti del kiwi

Il kiwi è un frutto che, anche se fa un gran bene al nostro organismo per la sua ricchezza
di vitamina C, superiore persino a quella delle arance, non da tutti è amato anzi vi è
proprio chi non lo sopporta.
I francesi avevano soprannominato questo frutto “topo” per il colore e la pelosità della
sua buccia nonché per la sua forma.
Questo soprannome dispregiativo non invogliava certo all’acquisto.
In Italia, benché il nostro paese sia il primo al mondo per il consumo fresco di kiwi,
questo frutto non ha incontrato un grande apprezzamento in ampi strati della popolazione
italiana.
Recenti indagini hanno evidenziato che il suo consumo è scarso nelle regioni
meridionali ed è comprato raramente da famiglie con bambini.
Inoltre il consumo di kiwi è scarsamente diffuso fra la popolazione giovane che nel 30%
dei casi non lo acquista affatto.
Questi dati vengono confermati dall’esposizione della frutta nei supermercati.
Infatti vi si trova un’ampia varietà di mele o di agrumi, per esempio, mentre se si vuole
comprare dei kiwi si trovano solo poche cassette di kiwi di un solo tipo e spesso con un
prezzo elevato.
Le ragioni della scarsa penetrazione di questo frutto presso la popolazione italiana
vanno ricercate nel fatto che è un frutto giovane che da relativamente poco tempo si è
affacciato sul mercato mentre mele e agrumi possono vantare una lunga cultura sia storica
che culinaria.
Infatti vi sono molte ricette, regionali e antiche, che hanno come principale ingrediente
le mele e gli agrumi come quelle di tanti liquori e marmellate.
Non è così per il kiwi che si mangia fresco e che spesso non si sa come usare in cucina.
Eppure è un frutto che fa tanto bene alla salute, ricco com’è di benefiche qualità, e vale
davvero la pena di conoscerlo meglio e di consumarlo di più.
Prima però di entrare nel vivo e di sapere come conservarlo e impiegarlo al meglio
voglio evidenziare tutte le sue numerose qualità che sono davvero notevoli.
Vedrai che dopo aver letto tutte queste sue virtù, anche se non ti è “simpatico,” ti verrà il
desiderio di consumarlo più spesso.

Le 8 grandi proprietà di questo benefico frutto

Il kiwi è un frutto che possiede parecchie vitamine come la vitamina C, la vitamina E, la


A e l’acido folico.
Inoltre possiede in buona percentuale numerosi minerali come potassio, magnesio e
rame ed è ricco di fibre.

La vitamina C
La caratteristica più saliente di questo frutto è che il kiwi è un vero e proprio contenitore
di vitamina C infatti ne possiede in misura superiore alle arance e ai limoni.
Riconosciuta come un potente antiossidante, la vitamina C gioca un ruolo di primo
piano nel fisico umano in quanto potenzia le difese immunitarie contro batteri e virus.
Ecco perché per prevenire e stroncare i principi di raffreddore si usa prendere spremute
di arance, per il loro elevato contenuto di vitamina C.
E’ altrettanto efficace consumare in abbondanza frutti di kiwi che contengono questa
vitamina in misura ancora superiore.
La vitamina C è molto delicata e si degrada con facilità in presenza del calore, della luce
e dell’aria.
Ecco perché il frutto del kiwi è dotato di una buccia spessa, di colore scuro, di una polpa
di colore verde brillante dovuto alla grande quantità di clorofilla che contiene e che ha la
capacità di proteggere la delicata vitamina C.
La vitamina C è indispensabile per l’organismo umano anche perché combatte i radicali
liberi così dannosi per il nostro fisico e favorisce l’assorbimento intestinale del ferro un
minerale indispensabile per la formazione dei globuli rossi del sangue.
Questa vitamina è un ottimo antiossidante che attenua le rughe e rallenta i processi
degenerativi dovuti all’invecchiamento.
Inoltre la vitamina C aiuta anche a regolarizzare il tasso di colesterolo.
Questa utilissima vitamina, presente nel frutto del kiwi in grande quantità, interviene
anche nel processo di deposizione del fosforo e del calcio nelle ossa e nei denti.
Questi minerali essenziali per il rafforzamento della struttura scheletrica del nostro
corpo sono contenuti in buone percentuali nella polpa di questo utile frutto.
Però il frutto del kiwi non contiene, come ho già detto, solo la vitamina C ma anche altri
elementi molto importanti per la salute del nostro fisico che vado qui ad analizzare nel
dettaglio.

Le vitamine A e E
Queste due vitamine sono forti antiossidanti e costituiscono un’efficace difesa contro le
infezioni e le tossine che possono aggredire il nostro organismo.
Inoltre svolgono un’azione protettiva nei confronti dei tessuti genitali e ghiandolari.
In particolare la vitamina A è molto utile per la vista e migliora la potenza visiva
quando la luce è scarsa.
La vitamina E è contenuta nei semi del kiwi che, piccolissimi e neri, vengono ingeriti
insieme alla polpa.
Questa vitamina si trova in genere in semi ricchi di grassi e di calorie invece nel frutto
del kiwi non è così perché, pur essendo presente in buone quantità nei semi, questi
contengono poche calorie e quasi nessun grasso.
La vitamina E è fondamentale per la salute e la rigenerazione delle cellule, rinforza il
sistema immunitario e rallenta i processi dell’invecchiamento.
Inoltre riduce il rischio di malattie cardiache e aumenta la fertilità.

L’acido folico
Il frutto del kiwi contiene anche una buona quantità di acido folico essenziale non solo
per la riproduzione delle cellule ma anche per la formazione dei globuli rossi del sangue.
Per queste sue due funzioni questo elemento, è particolarmente importante nelle donne
in stato di gravidanza, nei bambini e negli adolescenti che sono nel periodo della crescita.
Una carenza di acido folico durante il delicato periodo di gestazione può portare a
disfunzioni nel neonato.
Per quanto riguarda i minerali nel kiwi sono presenti quantità importanti di:

Il magnesio e il potassio
I kiwi contengono parecchio magnesio che è importante per il corpo umano perché
stimola l’attività del sistema nervoso ed aiuta il metabolismo sia energetico che proteico.
Il potassio, che questo frutto contiene in notevole quantità, favorisce il buon
funzionamento della massa muscolare, e anche del muscolo del cuore inoltre regola la
pressione sanguigna.

Le fibre e i carboidrati
E’ notevole il volume di fibre e la quantità di carboidrati contenuti in questo frutto.
Il frutto del kiwi contiene quindi zuccheri come il saccarosio, il glucosio e il fruttosio
che sono una delle principali fonti energetiche per l’organismo umano.
Per svolgere al meglio le sue funzioni il nostro fisico ha bisogno di carboidrati e la fonte
migliore di queste utilissime sostanze è data dalla frutta ovvero dagli zuccheri contenuti
nei frutti stessi.
E’ così importante consumare i kiwi anche per fornire al nostro corpo l’ utilissimo
zucchero contenuto in questo frutto cioè il fruttosio.
Anche le fibre sono di grande aiuto per il nostro organismo.
Le fibre regolarizzano le funzioni intestinali e quindi riducono il rischio di tumori
all’intestino, stimolano la digestione e aiutano a tenere il nostro peso corporeo sotto
controllo.

Aminoacidi
I frutti del kiwi contengono anche elevate quantità di due importanti aminoacidi, la
glutammina e l’arginina che contribuiscono a rallentare il processo dell’invecchiamento.
In particolare l’arginina aiuta la cicatrizzazione delle ferite e facilita la circolazione
sanguigna.

Attenzione
E’ sconsigliato l’uso del kiwi a chi soffre di colite, di
retticolite ulcerosa o a chi è affetto dal morbo di Crohn.
Inoltre quei soggetti affetti da allergie alle composite (Tarassaco, Artemisia,Camomilla)
devono fare attenzione a mangiare questo frutto perché potrebbero essere allergici.

Conclusioni
Voglio concludere dicendo che il frutto del kiwi non ha quasi controindicazioni ma al
contrario risulta utilissimo per il nostro organismo e andrebbe inserito più spesso nella
dieta di tutti i giorni.

Il frutto del kiwi alleato della bellezza

Il frutto del kiwi è un vero alleato della bellezza femminile.


Infatti ha un grande potere idratante, antiossidante e rigenerante su tutti i tipi di pelle.
Le sue proprietà antiossidanti, dovute alle vitamine e agli aminoacidi presenti in questo
frutto, aiutano a limitare i danni dell’invecchiamento cutaneo.
Previene le rughe e le attenua grazie alle sostanze che contiene e che rallentano
l’invecchiamento delle cellule.
Rende la pelle morbida ed elastica attenuando i segni del tempo.
Inoltre la polpa del kiwi, spalmata sulla pelle, dona una buona idratazione.
Le qualità astringenti della vitamina C, che il kiwi contiene in quantità, rendono meno
visibili le macchie cutanee e sono utili per regolarizzare le pelli grasse.
Dai semi del kiwi si estrae un olio ricchissimo di acido alfa-linolenico ben 620 mg per
grammo.
Questo olio è una delle fonti più generose di questo acido grasso essenziale che fa parte
di quegli acidi grassi così utili per il nostro organismo chiamati “Omega 3”.
Quest’olio ha un’ottima penetrazione nell’epidermide e non lascia fastidiose tracce di
grasso una volta applicato.
E’ un ottimo idratante per la pelle, attenua e previene le rughe e i segni
dell’invecchiamento.
I principi attivi che contiene lo rendono particolarmente adatto per le pelli secche,
mature e sensibili predisposte a dermatiti e irritazioni cutanee.
Molto utile anche per la cura dell’acne e per regolarizzare il sebo che rende la pelle
grassa.
L’olio di semi di kiwi, avendo un alto potere antiossidante, non solo previene gli effetti
dell’invecchiamento ma ristruttura la consistenza cutanea, riduce rughe e occhiaie, funge
da lenitivo nelle irritazioni cutanee e riduce le infiammazioni della pelle.
Anche i capelli ricevono grandi benefici dalle applicazioni di questo olio.
Infatti idrata e ricostruisce capelli secchi, sfibrati e danneggiati.
Vale davvero la pena di acquistarlo e di usufruire delle tante sue qualità.
L’olio di semi di kiwi si conserva dai 3 ai 6 mesi posto in un luogo fresco e asciutto al
riparo dalla luce e dal calore.
Ti passo qualche ricettina che vede il kiwi come protagonista.
Queste però non sono ricette di cucina bensi trattamenti casalinghi di bellezza.

Maschera distensiva e purificante della pelle
Ingredienti
2 kiwi ben maturi
1 o 2 cucchiaini di yogurt naturale

Procedimento
Prendi 2 kiwi ben maturi sbucciali e metti la loro polpa in una terrina.
Schiaccia con una forchetta la polpa sino a ridurla ad una poltiglia.
Mescola la polpa dei frutti con alcuni cucchiaini di yogurt al naturale.
Applica sulla pelle e resta rilassata e tranquilla per una ventina di minuti.
Passato questo tempo risciacqua il viso delicatamente con abbondante acqua tiepida.
Applica alla fine una normale crema idratante.
Dopo questo procedimento la pelle risulterà più luminosa e liscia.

Considerazioni
Questa maschera casalinga facile da preparare ottiene ottimi risultati perché si avvale
delle tante proprietà di questo frutto e del potere emolliente dello yogurt.
E’ ottima quando senti la pelle affaticata e stanca oppure per rilassarsi in un periodo di
stress.
Per ottenere buoni risultati consiglio di farla per una volta a settimana per almeno un
mese.
Maschera di bellezza al kiwi e al miele
Se vuoi risultati visibili sin da subito, e una pelle liscia e luminosa, prova quest’altra
maschera che oltre al kiwi contiene un altro elemento naturale, il miele unico e particolare
per i benefici che apporta al corpo umano.

Ingredienti
2 kiwi ben maturi
1 cucchiaino di miele liquido

Preparazione
Sbuccia i kiwi e metti la loro polpa in una terrina schiacciandola bene con una forchetta
in modo che diventi una poltiglia.
A questo punto aggiungi il cucchiaino di miele e amalgama il tutto molto bene.
Spalma questa pasta sul viso e lasciala per circa 15-20 minuti.
Passato questo tempo risciacqua il viso delicatamente con abbondante acqua tiepida.
Infine applica una normale crema idratante

Questa maschera di bellezza è efficace e anche economica il che non guasta specie in
questi tempi.
Maschera al kiwi per pelli grasse
Ti rattristi perché la tua pelle è lucida e grassa?
Magari hai anche qualche foruncolino che ti affligge?.
Bando alla tristezza e prova questa maschera ottima per le pelli grasse o con foruncoli.

Ingredienti
Un kiwi ben maturo
Un vasetto di yogurt naturale
1 cucchiaino di argilla verde (si compra in erboristeria)

Preparazione
Metti la polpa del kiwi in una ciotola e con una forchetta schiacciala sino a ridurla in
poltiglia.
Aggiungi il vasetto di yogurt naturale e amalgamalo bene con la polpa schiacciata.
Per ultimo metti il cucchiaino di argilla verde e crea una poltiglia uniforme.
Applica il composto sul viso spalmandolo con movimenti circolari e cercando di
massaggiare la cute per circa 2-3 minuti.
Lascia in posa per circa 15 minuti poi togli la maschera con acqua tiepida.
Dopo aver asciugato il viso applica, per finire il trattamento, una crema idratante.

Considerazioni
Questa maschera di bellezza rende la pelle liscia e morbida a causa delle proprietà anti-
ossidanti del kiwi, mentre i suoi piccolissimi semini massaggiati delicatamente sulla cute
hanno un effetto esfoliante togliendo le impurità della pelle.
L’argilla verde svolge un’azione antibatterica e antinfiammatoria ed è particolarmente
adatta per pelli grasse e impure.

Questo frutto è formidabile per mantenere e accrescere la


bellezza
Avresti detto che questo frutto fosse così utile per la bellezza della pelle?
Non molti sanno che non solo è un vero toccasana per il nostro fisico ma che è anche un
ottimo alleato per la bellezza di pelle e capelli.
Ben lo sanno però le ditte cosmetiche che presentano creme idratanti e anti-age al kiwi
che, ricchissimo di vitamina C, stimola la rigenerazione cutanea combattendo le rughe e i
segni del tempo.
Questo frutto viene anche usato per delicati detergenti del viso e delle mani che
producono una profonda e delicata pulizia dell’epidermide e offrono una valida protezione
contro i danni cutanei prodotti dai radicali liberi e dall’inquinamento.
Non privarti quindi di questo potente alleato della tua bellezza e non mancare, almeno
una volta a settimana, di fare una delle maschere di bellezza al kiwi che ti ho indicato più
sopra.
Vedrai la tua pelle tornare più soda, liscia e luminosa e così non solo la tua bellezza ma
anche il tuo umore sarà molto migliore.

Come conservare a lungo il frutto del kiwi

Normalmente i frutti del kiwi vengono raccolti entro la prima quindicina di novembre.
Ti consiglio di raccoglierli non quando sono completamente maturi ma un po’ indietro
di maturazione perché si conservano meglio.
Appena raccolti, facendo attenzione a maneggiarli con delicatezza perché non si
ammacchino, mettili in un ambiente fresco e areato sopra dei graticci con il picciolo verso
l’alto.
La temperatura deve essere fresca e stabile sui 10° C.
Così sistemati si conservano agevolmente per due o tre mesi ma anche di più.
Se vuoi accelerare la loro maturazione basta portarne in casa, quindi in un ambiente più
caldo, alcuni frutti e metterli vicino a delle mele che, emettendo etilene, accelerano la
maturazione.
Se acquisti dei kiwi questi solitamente vengono venduti un po’ indietro come
maturazione perché se fossero completamente maturi, essendo morbidi, ci sarebbero
grosse difficoltà nel trasporto.
Quindi, se vuoi consumarli velocemente, mettili in casa a temperatura ambiente,
possibilmente vicino ad alcune mele, e nel giro di pochi giorni saranno perfetti per il
consumo.
Nel reparto del frigo, dove si conserva la frutta, i kiwi possono essere conservati per
circa una settimana in un sacchetto di carta per evitare che assorbano altri odori.

Tante sfiziose ricette con il kiwi come protagonista

Il kiwi è un tipico frutto invernale ed è un frutto versatile che può essere impiegato in
cucina in diversi modi.
Dagli aperitivi ai dolci il kiwi entra in molte preparazioni tutte vitaminiche e gustose.
Alcune sono molto dissetanti e rinfrescanti come questo sorbetto al kiwi e limone di cui
poi ammirare la foto qui sopra
Te ne metto qui alcune che ho voluto, prima di inserirle, provare personalmente.
Per maggiore comodità le ho divise in differenti tipologie perché tu potessi subito
ritrovarle.
Potrai sbizzarrirti con ricette che partono dagli aperitivi per terminare con i dolci, per un
pasto composto interamente con un ingrediente che spicca su tutti gli altri: il frutto del
kiwi.

Aperitivi
Il kiwi con il suo gusto leggermente acidulo si sposa molto bene con lo spumante e con
alcuni liquori che gli donano un gusto particolare.
Questi aperitivi sono insoliti e raffinati e soprattutto conservano tutte le qualità di questo
vitaminico frutto.
Ottimi da sorseggiare con gli amici e, perché no, anche in dolce compagnia per
predisporre l’organismo a gustare le ottime vivande di un pasto raffinato

Kiwi e spumante per un aperitivo frizzante

Questo aperitivo non è difficile da preparare ed è particolarmente adatto quando fa


molto caldo perché è vitaminico e rinfrescante.

Ingredienti per 2 persone


3 kiwi ben maturi
Poco succo d’arancia (va a gusto)
Spumante

Preparazione
Prendi 3 kiwi ben maturi e frullali dopo aver aggiunto un poco di succo di arancia (la
quantità del succo di arancia è a piacere, consiglio, le prime volte, di aggiungerne poco e
di assaggiare).
Versa il composto in due bicchieri da Martini.
Finisci di riempire i bicchieri con dello spumante molto freddo.
Considerazioni
Questo semplicissimo aperitivo riesce sempre bene ed è gradito anche come drink da
bere dopo cena.
Non è eccessivamente forte ed è adatto anche per un palato femminile che loderà
l’insolito e riuscito accostamento.

Kiwi, spumante e gin: ecco un alcolico aperitivo dal gusto


fresco
Un aperitivo più alcolico del precedente ma con un gusto fresco e frizzante dato dallo
spumante e dal kiwi

Ingredienti per due persone


1 kiwi grosso
2 dl di spumante secco freddo
1 cucchiaio di gin

Preparazione
Metti la polpa del kiwi nel frullatore e frullala sino ad ottenere un succo omogeneo.
Filtra con un passino per togliere i semini e mettila polpa così ottenuta in una caraffa.
Unisci i 2 dl di spumante secco freddo e il cucchiaio di gin, mescola delicatamente.
Versa in due bicchieri e decora con due rondelline di kiwi come da foto se vuoi, e se fa
caldo, puoi aggiungere il ghiaccio.

Aperitivo con kiwi, spumante e Cointreau


Questo aperitivo è simile al precedente ma il gusto del Cointreau gli dona un sapore
particolare.
Ottimo con un dolce che richiami il gusto del Cointreau perché lo contiene.

Ingredienti per due persone


1kiwi
2 dl di spumante secco ben freddo
1 cucchiaio di Cointreau

Preparazione
Frulla la polpa del kiwi e mescolala con 2 dl di spumante secco ben freddo e 1 cucchiaio
di Cointreau.
Versa in due flute e decora con uno spicchio di kiwi e una fogliolina di menta.
Insuperabile nelle calde giornate estive: aperitivo con kiwi, vino bianco secco
e sciroppo di menta

Questo aperitivo, dall’aroma fragrante e dal gusto molto fresco, sarà particolarmente
gradito nelle calde giornate estive.
Potrai con successo aprire o chiudere un pranzo e una cena servendo questo cocktail che
incontrerà certamente il favore dei tuoi commensali.
Nella foto sopra puoi vedere la sua scenografica figura.

Ingredienti per due persone


2 kiwi ben maturi
2 dl di vino bianco secco
1 cucchiaio di sciroppo di menta verde
Preparazione
In una brocca miscela il vino bianco secco con lo sciroppo di menta e metti in frigo.
Sbuccia i kiwi facendo la polpa a rondelle divise a metà e lasciando 2 fette per la
decorazione.
Metti in ogni bicchiere una fetta e la polpa dei due kiwi tagliata a rondelle divise a metà
come da foto.
Prendi la brocca dal frigo e versa lentamente il suo liquido nei bicchieri dove hai messo
il kiwi.
Metti i bicchieri in frigo per almeno 30 minuti prima di servirli.
Al momento di servire puoi guarnirli con un piccolo ciuffetto di menta.

Primi piatti
Non lo si direbbe ma il frutto del kiwi entra da protagonista in due primi piatti
particolari e molto gustosi.
Il primo è un piatto greco mentre il secondo vede questo frutto unito ad un elemento
molto versatile: il riso.
Ti posto le due ricette invitandoti, come ho fatto io, a provarle.
Ero perplessa ma il risultato e l’ottimo gusto mi hanno fatto ricredere.

Spaghetti al kiwi

Ingredienti per due persone


200 g di spaghetti
2 kiwi medi
Un vasetto piccolo di yogurt greco
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata
Sale q.b.
Pepe q.b.

Preparazione
Cuoci in abbondante acqua salata gli spaghetti.
Mentre la pasta cuoce sbuccia i kiwi, tritane uno grossolanamente e riduci la polpa
dell’altro in una poltiglia.
A fuoco basso scalda in una padella lo yogurt e unisci lo spicchio di aglio schiacciato, la
polpa tritata grossolanamente del kiwi e la scorza del limone.
Fai cuocere a fuoco basso per 2-3 minuti mescolando continuamente e regola di sale e
di pepe.
Spegni il fuoco, togli lo spicchio di aglio schiacciato e aggiungi la purea dell’altro kiwi.
Scola bene al dente la pasta e uniscila al condimento amalgamando bene
Mescola bene e servi ben caldo.
C’è chi spolvera questo piatto particolare con una manciata di pecorino grattato.

Considerazioni
In questo piatto la qualità degli spaghetti è essenziale per la buona riuscita della ricetta.
Prendi spaghetti di pasta dura, la migliore che riesci a trovare, e scolali al dente.
E’ un piatto particolare molto indicato in estate per la nota fresca e acidula del kiwi e
degli altri ingredienti.
Questa ricetta stupirà i tuoi ospiti ma non anticipare nulla lascia che rimangano
piacevolmente sorpresi.

Risotto al kiwi

Ingredienti per 4 persone


350 g di riso per risotti
2 kiwi
2 scalogni
1 bicchiere di vino bianco secco
1 fetta di emmenthaler
Formaggio grana
30 g di burro
Sale q.b.
Pepe q.b.

Preparazione
Fai appassire gli scalogni in 20 g burro poi quando sono dorati, ma non bruciati,
aggiungi il riso e fallo tostare.
Quando è tostato bagnalo con il vino bianco e lascialo evaporare.
Porta a cottura il riso bagnandolo con il brodo.
Nel frattempo sbuccia i due kiwi e tagliali a cubetti che unirai al riso poco prima che
giunga a completa cottura.
Appena cotto aggiungi i 10 g di burro rimasti, il formaggio emmenthaler tagliato a
dadini e il grana grattugiato.
Aggiusta di sale e, per chi piace, aggiungi un pizzico di pepe.
Manteca con cura sino a quando non vedi che il formaggio inizia a filare e porta subito
in tavola.

Considerazioni
Per un pranzo o una cena elegante guarnisci i piatti con qualche fettina di kiwi che avrai
lasciato da parte come guarnizione.
Questo piatto conquista per il particolare sapore, infatti si avverte il gusto acidulo del
kiwi che riesce a smorzare la nota grassa data dal burro e dal formaggio.
Decisamente un risotto dall’insolito gusto ma che affascina per la sapiente mescolanza
dei sapori particolari e ben equilibrati.
Stavo dimenticando di dirti che questo risotto è attimo anche riscaldato il giorno dopo
perché il riso assorbe gli altri ingredienti e i sapori diventano più intensi.

Risotto con kiwi e mandorle


Ingredienti per 4 persone
350 g di riso
4 kiwi
40 g di mandorle a petali (puoi acquistarle già pronte oppure tagliale grossolanamente
dopo averle sbucciate)
2 scalogni
Vino bianco secco
Brodo vegetale
Una noce di burro
Sale q.b.

Preparazione
Fai tostare leggermente le mandorle in forno mettendole ben distese su carta da forno e
lasciandole nel forno caldo per circa 5 minuti.
Poi levale dal forno perché si raffreddino.
Pela i kiwi e riduci la loro polpa a cubetti.
Intanto, in un capace tegame, avrai messo gli scalogni a rosolare a fuoco basso facendo
attenzione che non si brucino.
A quel punto aggiungi il riso e i 2/3 dei cubetti del kiwi gira un poco per amalgamare
tutti gli ingredienti e aggiungi il vino sino a farlo evaporare.
Poi versa poco per volta il brodo con calma, senza aggiungere altro brodo, se il
precedente non è stato ben assorbito dai chicchi di riso.
A fine cottura aggiusta di sale, spegni la fiamma e manteca il risotto con una noce di
burro.
A quel punto aggiungi il kiwi rimasto e le mandorle tostate.
Mescola con cura e porta subito in tavola.

Considerazioni
Se vuoi guarnire lascia qualche fettina di kiwi intera e qualche petalo di mandorla, o
alcune mandorle tagliate per il lungo, e inseriscine una o due insieme con qualche fettina
di kiwi: abbelliranno ogni singolo piatto.
Non posso dirti il gusto particolare di questo insolito risotto di sicuro riuscitissimo.
Sentirai la morbidezza del riso unita al croccante delle mandorle, il contrasto fra il
risotto e la parte di kiwi spappolati durante la cottura con le mandorle e i kiwi invece
perfettamente integri perché messi a crudo.
Inoltre il gusto lievemente acidulo del kiwi si sposa benissimo con la dolcezza delle
mandorle e la morbidezza del riso.
Non posso dirti di più ma ti esorto ad essere coraggiosa e a cucinare almeno per una
volta questo risotto particolare, non avrai a pentirtene.

Secondi piatti di carne e di pesce
Il frutto del kiwi entra anche in alcuni secondi piatti donando alla carne e al pesce un
gusto morbido e dolce con una punta di acidulo che non ci sta male.
Può essere abbinato sia alla carne che al pesce per piatti insoliti ma molto gustosi.

Fesa di tacchino arrotolata al kiwi


Ingredienti per 4 persone
700 g di fesa di tacchino in una sola fetta
6 kiwi
80 g di prosciutto cotto
5 grani di pepe rosa (facoltativo)
Un bicchiere di vino bianco secco
5 mestoli di brodo
40 g di burro
2 cucchiai di parmigiano grattato
Poco olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Preparazione
Lava e asciuga bene la carne.
Battila bene per farla diventare più sottile senza però romperla e salala.
Pesta in un mortaio i grani di pepe rosa oppure macinalo se hai il macinapepe.
Spolvera la carne con il pepe, distribuito uniformemente, e sopra metti le fette di
prosciutto.
Sbuccia i kiwi, tagliali a rondelle e disponile sopra il prosciutto, infine aggiungi il
parmigiano grattugiato.
Arrotola la fesa e legala con lo spago da cucina.
Scalda il forno a 200° e quando è ben caldo metti la carne che avrai accomodato in una
pirofila unta con burro e olio.
Prima di infornarla bagnala con il brodo caldo.
Lascia cuocere per circa 30 minuti e, quando vedi che si sta seccando, bagna la carne
con il fondo cottura e girala delicatamente facendo attenzione che non si sciolga il rotolo.
Quando il brodo è ben consumato aggiungi il vino bianco bagna bene la carne e fallo
evaporare con cura, ci vorranno circa 15 minuti.
Quando il vino è ben evaporato spegni il forno e lascia intiepidire.
Prima di servire togli lo spago e taglia il rotolo a fette piuttosto spesse.
Disponile su un piatto da portata e bagnale bene con il fondo di cottura ben caldo.

Considerazioni
E’ un piatto molto gustoso ma piuttosto lungo ed elaborato adatto per quando si hanno
ospiti.
Si usa una carne piuttosto magra come quella di tacchino che qui in Italia non viene
acquistata frequentemente e quindi non è molto cara.
Non è un piatto costoso e permette di fare bella figura con una spesa non eccessiva.
La difficoltà è di presentare tutti gli elementi che compongono il rotolo non staccati ma
ben amalgamati gli uni agli altri.
Per facilitare questo risultato ti consiglio di avvolgere bene e strettamente il rotolo
prima di infornarlo.

Nodini al kiwi

Ingredienti per 4 persone


4 nodini di vitello da 200 g l’uno
4 kiwi
40 g di burro
1 spruzzata generosa di vino bianco secco
Un paio di mestoli di brodo di carne
Pepe
Sale q.b.

Preparazione
Sbuccia i kiwi, riduci la polpa in rondelle e, sopra un piatto, alterna a strati un nodino e
fette di kiwi terminando con le fettine di kiwi.
Lascia riposare per circa mezz’ora.
In una padella larga metti il burro e quando è imbiondito metti solo i nodini lasciando da
parte le fettine di kiwi.
Rosola bene i nodini da tutte e due le parti senza bucarli poi quando sono ben dorati
aggiungi il vino bianco e lascialo consumare a fuoco vivace.
Quando è ben consumato aggiungi il brodo caldo, copri la padella, abbassa il fuoco e
tira a cottura.
Nel frattempo metti da parte 4 fettine di kiwi e schiaccia con la forchetta oppure frulla
le altre.
Poco prima che i nodini siano cotti, e quando il brodo è ben consumato, versa la
poltiglia di kiwi nella padella, correggi di sale e termina la cottura.
Servi ben caldo, bagnando abbondantemente ciascun nodino col fondo di cottura.
Prima di portare in tavola decora ogni piatto con le fettine di kiwi che avevi messo da
parte.

Considerazioni
Questo è un piatto facile da fare che riesce sempre basta un poco di attenzione.
Quindi è adatto anche per quelle persone che non sono tanto abili in cucina o sono
principianti.
Il gusto acidulo del kiwi si sposa bene con la dolcezza della carne di vitello ed è un
modo insolito di cucinare i nodini di vitello che spesso vengono presentati sempre nello
stesso modo.
Può essere cucinato anche in famiglia per unire alla carne le vitamine di un frutto che
non tutti gradiscono.
Orate al kiwi
Ingredienti per 4 persone
2 orate intere di 800 g circa (400 g l’una)
4 kiwi
3-4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Preparazione
Con il sale marino fino impana bene le orate dopo averle pulite.
Ricorda che se le lavi devi asciugale con cura.
Falle cuocere su una griglia o al forno a 200° per 30-40 minuti girandole perché il sale
si dori da tutte e due le parti.
Falle raffreddare, poi togli la crosta di sale e togli anche le lische sfilettando il pesce
sino a quando non avrai i filetti di orata.
Ponili con delicatezza su un vassoio di portata, ricoprili con le fette di kiwi e aggiungi il
sale se occorre.
Metti in frigo e lascia riposare per almeno un’ora.
Servi questo piatto freddo in tavola.

Considerazioni
Questa ricetta non solo è particolare ma è anche abbastanza veloce da fare.
Certo è più facile cucinarla nelle zone dove il pesce è di casa.
Inoltre ha il vantaggio che può essere preparata prima, senza che si debba spignattare ai
fornelli con gli ospiti che sono già in tavola come spesso capita.
E’ adatta anche a chi fa dieta per la leggerezza del pesce e del frutto.
Il gusto è particolare ma non te lo saprei descrivere e perciò ti invito a provarla.

Contorni con il kiwi
Se vuoi fare il pieno di vitamine e di antiossidanti in un periodo, come quello invernale,
dove le malattie da raffreddamento sono frequenti allora cucina spesso questi contorni.
L’ingrediente principale è il kiwi così pieno di vitamina C, ne ha più delle arance, e di
sostanze antiossidanti.
Sono però ottimi anche durante la calura estiva perché il succo acidulo del kiwi, unito
all’altra frutta e verdura, risulta molto rinfrescante e corroborante per le grandi quantità di
sostanze utili che questo benefico frutto e gli altri ingredienti vegetali di queste
preparazioni, contengono.

Contorno di kiwi e arance


Ingredienti per 4 persone
4 kiwi
4 arance
Olive nere denocciolate
Pepe nero
Olio extravergine d’oliva

Preparazione
Sbuccia i kiwi e tagliali a fettine rotonde, sbuccia le arance togliendo con cura la parte
bianca e taglia anche loro a fettine rotonde.
Disponi su un piatto di portata le fettine di kiwi con le fettine di arance alternandole,
condisci con un filo di olio d’oliva extravergine e un poco di pepe nero.
Guarnisci con le olive nere denocciolate.
Questo è un ottimo contorno per carni bianche o pesce.

Considerazioni
Questo contorno è insolito ma molto vitaminico e gustoso.
Vale davvero la pena di provarlo per gustare un piatto particolare che sostituisce al sale
il piccante del pepe.
Infatti in questa ricetta il sale non viene messo.
E’ un piatto veloce da fare ed è possibile prepararlo con calma, perchè è un piatto
freddo, e servirlo in seguito.
Questa sua caratteristica non è da poco in un’epoca nella quale non si ha troppo tempo
per stare in cucina.
Inoltre è un piatto che risulta molto colorato ed appariscente particolarmente adatto per
un pasto informale

Insalata di fine estate

Ingredienti per 4 persone


4 kiwi
8 pomodori ciliegini
un peperone giallo
150 g di chicchi di mais lessi
1 peperoncino mediamente piccante
100 g di emmenthaler
Il succo di un limone
3 cucchiai di olio di oliva
Sale q.b.

Preparazione
Sbuccia i kiwi e poi taglia la loro polpa in cubetti di un certo spessore.
Pulisci bene il peperone, togli i filamenti interni bianchi e taglialo a cubetti.
Lava e pulisci i pomodorini, taglia ciascuno di loro in 4 spicchi.
Pulisci bene il peperoncino e, dopo averlo pulito dei filamenti bianchi e avergli tolto i
semini, taglialo a rondelline sottili.
Taglia il formaggio in grosse liste che trasformerai in cubetti.
In una capace insalatiera unisci il kiwi con le verdure cioè con il peperone, il pomodoro,
il peperoncino, metti anche il mais e il formaggio.
Condisci con il succo del limone e l’olio d’oliva mescolando con delicatezza sino a
quando non si siano ben amalgamati e conditi tutti gli ingredienti.
Servi come accompagnamento per piatti di carne o di pesce alla griglia.

Considerazioni
A volte, alla fine della stagione estiva, vi possono essere giornate così calde che sembra
di essere ancora in piena estate.
La fame con il calore va via ma non si vuole digiunare del tutto.
Ecco che allora vengono in aiuto le insalate fresche e vitaminiche.
Come questa al kiwi che unisce il frutto del kiwi a un ortaggio vitaminico e colorato
come il peperone e il formaggio che dà sostanza e sazia.
Questa insalata è ottima come contorno per pesce alla griglia o carne ma non solo.
E’ un’insalata che può sostituire un secondo piatto, un primo oppure può essere un
vitaminico piatto unico per chi sta seguendo una dieta.

Insalata tropicale
Ingredienti per 4 persone
Un bel cespo di lattuga
4 kiwi
Un avocado
20 gherigli di noci senza la buccia
10 olive nere denocciolate
Il succo di un limone
Olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Preparazione
Pulisci e lava le foglie della lattuga e, dopo aver ben tolta l’acqua, metti un poco di sale
sulla lattuga
Fodera, con le sue foglie, una capace e larga terrina.
Sbuccia e taglia a fettine sottili i kiwi e fai la stessa cosa con l’avocado.
Riduci in pezzi grossi i gherigli di noce e affetta sottilmente le olive.
Adagia nella terrina, sopra le foglie di lattuga, le fette di kiwi e di avocado e cospargile
con i gherigli di noci e le olive tagliate.
Condisci senza toccare gli ingredienti con il limone e l’olio.
A parte prepara, in una piccola ciotolina, limone, olio e sale ben amalgamati e porta in
tavola.
I commensali si serviranno della salsina per condire questa gustosa insalata.
E’ un ottimo contorno per piatti di carne o di pesce serviti freddi

Considerazioni
Questo piatto può benissimo essere un piatto unico ma può accompagnare con successo,
in estate, una seconda portata fredda
E’ molto facile da preparare ed è anche veloce da fare.
Inoltre non è solo vitaminico ma fornisce anche tantissimi antiossidanti ed energia a
causa dell’avocado e delle noci, alimenti calorici, ricchi di benefici grassi come i grassi
insaturi e gli Omega 3
Essendo tutti gli ingredienti messi a crudo tutte le loro proprietà vengono salvaguardate
perché non si perdono con la cottura.

Piatti unici: veloci da fare, saporiti e vitaminici
Il kiwi è un importante ingrediente di saporiti e vitaminici piatti unici, leggeri e
gradevoli.
Sono ricette particolari che tranquillamente possono sostituire un pasto perché sono
complete e saziano molto.
Ideali da preparare in anticipo per poi gustarle alla sera in famiglia.

Kiwi e pollo

Ingredienti per 4 persone


1 petto di pollo
4 kiwi non troppo maturi
350 g di yogurt bianco
2 patate
2 cucchiai di mostarda di Digione
2 foglie di alloro
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale q.b.
2 filoncini di pane

Preparazione
Lessa in acqua leggermente salata, insaporita dalle foglie di alloro, il pollo e le due
patate sbucciate.
Quando saranno cotti falli raffreddare e tagliali a cubetti.
Sbuccia due kiwi e tagliali a pezzettini.
In una capace ciotola unisci lo yogurt, la mostarda, 3 cucchiai di olio extravergine
d’oliva e mescola con cura sino a quando tutti gli ingredienti non si siano ben mescolati.
A questo punto metti il pollo e le patate tagliati a cubetti e aggiusta di sale.
Aggiungi il kiwi, che hai precedentemente tagliato, e amalgama il tutto delicatamente.
Fai riposare per 5 minuti l’insalata in frigo.
Sbuccia e taglia a rondelle il kiwi rimasto e sistemalo ben messo in un piatto di portata.
Fai abbrustolire il pane al forno o tostalo su una piastra.
Porta in tavola il pollo al kiwi versato nel il piatto di portata dove hai sistemato il kiwi
rimasto.
Aggiungi e porta subito in tavola, anche il pane ben abbrustolito e caldo.

Considerazioni
Le carni bianche come quelle del pollo si sposano particolarmente bene con il gusto
acidulo del kiwi.
Questo è un piatto leggero e vitaminico molto adatto per un pranzo all’aperto.
E’ indicato anche per chi è a dieta o vuole un pasto leggero che non appesantisca.

Piatto unico vegetale con kiwi e broccoli


Ingredienti per 4 persone
800 g di broccoli
2 kiwi
4 cucchiaini di lievito a scaglie
Circa 40 pistacchi
Un cucchiaio di crema di sesamo (thain)
Noce moscata
Gomasio (semi di sesamo salati)

Preparazione
Cuoci al vapore i broccoli, pela i kiwi e mescola i broccoli con la polpa di kiwi sino a
far diventare il tutto una poltiglia (se frulli con il mixer è più comodo e il risultato è più
rapido.
Aggiungi: i pistacchi tritati grossolanamente, il lievito, la noce moscata e il cucchiaino
di thain amalgamando bene il tutto.
Lascia riposate per circa 5 minuti poi dividi il composto in 4 stampini o scodelline
appena unte di olio, pressa e poi volta in un piatto individuale.
Deve rimanere netta la forma dello stampino.
Spolvera sopra ciascun sformatino un pizzico di gomasio guarnendo con pomodorini
tagliati a fette e alcuni semi di pistacchio.

Considerazioni
Questa ricetta è una preparazione vegetariana, cucinata e postata per chi preferisce
mangiare solo vegetali.
Anche il gomasio e il thain vengono molto usati nell’alimentazione vegetariana e
vegana.
Il thain è una salsa costituita dai semi di sesamo ottenuta tramite cottura a vapore dei
semi e successiva macinazione.
Si presenta come una sostanza densa, scura e spalmabile con un sapore molto gradevole
che tende al salato.

Come preparare il gomasio


Il gomasio è un prodotto utilizzato dalla cucina asiatica ed è composto da semi di
sesamo tostato e sale.
Viene utilizzato come condimento ed è abbastanza calorico.
E’ piuttosto facile da preparare.
Il sesamo va tostato a fuoco lento in una padella e quando i semi scoppiettano e
sfarinano fra le dita sono pronti e vanno levati dal fuoco.
Fai attenzione che non si brucino perché diverrebbero amari.
Si tosta il sale, che deve essere integrale e non sbiancato, che è pronto quando si sente
un leggero odore di cloro.
A quel punto si mettono in un mortaio i semi tostati col sale e si ruota sino a quando la
maggior parte dei semi, ma non tutti, sono schiacciati.
Le proporzioni fra sesamo e sale sono di in genere di 7 parti di sesamo per una parte di
sale fino a 10 a 1
Questo condimento si conserva in un barattolo a tenuta ermetica in un luogo buio e
fresco.
Il gomasio è un delicato e gustoso condimento su tutte quelle preparazioni che si
vogliono salare ma non solo.

Considerazioni
Questa ricetta, particolarmente adatta durante il periodo invernale, forma un saziante e
saporito piatto unico ricco di minerali e vitamine e completamente vegetale.
E’ piuttosto calorica per la salsa thain e il gomasio ma molto gustosa e può sostituire un
pasto.
Al posto dei broccoli prova a mettere il cavolfiore.

Macedonie

Non c’è niente di più fresco, gustoso e utile di una bella macedonia servita a fine pasto.
La frutta ricca com’è di vitamine e minerali, piena di sostanze antiossidanti e utili per la
nostra salute, non dovrebbe mancare mai nella nostra alimentazione se non a fine pasto per
lo meno durante il giorno.
Il kiwi viene messo in numerose vitaminiche macedonie alle quali apporta il suo gusto
acidulo e fresco.
Inoltre spesso il kiwi è più gradito se mescolato ad altra frutta piuttosto che consumato
da solo.
Ecco quindi ben 3 macedonie dove insieme con altra frutta il kiwi fa la sua figura e
apporta tante utili sostanze per il nostro organismo.

Macedonia con frutta fresca e secca


Ingredienti per 4 persone
1 grossa mela
3 arance
2 kiwi
Pochi granelli di melagrana
10 nocciole
6 gherigli di noce
1 cucchiaino di mandorle
1 manciatina di uvetta sultanina
Succo di limone
Cannella in polvere
Preparazione
Sciacqua sotto l’acqua corrente l’uvetta e mettila a mollo nel succo di un’arancia che
avrai precedentemente spremuto.
Sbuccia a vivo le 2 arance rimaste, pulisci i kiwi e pela la mela.
Bagna la frutta nel succo di limone per evitare che si ossidi.
Rompi i gusci di noci e nocciole se non le hai comprate già pronte.
Sgrana una parte della melagrana.
Prendi una terrina e metti la mela, tagliata a dadini, i kiwi, che avrai tagliato in due per
il lungo e affettato a rondelle, e le arance ridotte anch’esse a pezzi non troppo sottili.
Unisci le mandorle, le nocciole e le noci tagliate grossolanamente, mescola con
delicatezza per amalgamare bene la frutta.
Irrora la macedonia con il succo dell’arancia che contiene l’uvetta e dai un’ultima
mescolata.
Prima di portare in tavola spolverizza con la cannella.

Considerazioni
Questa macedonia è naturalmente dolce per la presenza dell’uvetta sultanina e della
frutta perciò non aggiungere lo zucchero, che risulta superfluo, per non rischiare che
diventi stucchevole.
L’aggiunta della frutta secca è davvero un’ottima idea non solo perché rende questa
macedonia ancora più gustosa e croccante ma perché, introducendo nell’organismo la
frutta secca, farai una bella scorta di vitamine e grassi “buoni” che ti aiuterà a sopportare i
rigori invernali.

Macedonia esotica al kiwi


Ingredienti per 4 persone
4 kiwi
2 banane
2 fette di ananas
50 g di gherigli di noci
50 g di nocciole già tostate
Il succo di mezzo limone
Mezzo bicchiere di maraschino
Panna montata dolce (facoltativa)

Preparazione
Sbuccia i kiwi tagliali per il lungo e poi a fettine.
Mettili nel recipiente che conterrà la macedonia.
Sbuccia le banane, falle a rondelle, spruzzale con il succo del limone e uniscile ai kiwi.
Spolverizza i due frutti con lo zucchero unisci i gherigli di noce e le nocciole tagliati a
pezzi grossolani.
Aggiungi l’ananas tagliato a pezzi e irrora il tutto con il maraschino mescolando bene e
lasciando macerare per un’ora.
Servi la macedonia in coppe e poco prima di portarla in tavola aggiungi sopra ciascuna
coppa un poco di panna montata già dolcificata.

Considerazioni
Questa è una macedonia semplice e facile da fare ma calorica a causa delle banane,
della frutta secca e della panna.
Piace molto ai giovani che non hanno problemi di peso.
E’ più indicata per finire un pranzo piuttosto che per una cena.
Calorica e gustosa aiuta a sopportare il freddo e a evitare le infreddature così comuni
durante l’inverno.

Macedonia di kiwi insaporita dal Cointreau


Ingredienti per 4 persone
Mezzo ananas
2 kiwi
1 banana
4 ciliegine rosse candite
1 arancia
Succo di un’arancia
Succo di limone
Zucchero
Mezzo bicchiere di Cointreau

Preparazione
In un recipiente adatto per la macedonia metti: la polpa dei due kiwi, tagliati a metà e
poi fatti a rondelle, la polpa dell’ananas, tagliata a cubetti, l’arancia pelata a vivo, a pezzi e
la banana tagliata a rondelle.
Le rondelle della banana passale nel succo del limone per non farle annerire.
Spolvera la frutta con poco zucchero e poi mescola bene per amalgamare il tutto.
A questo punto metti il Cointreau e mescola con cura.
Lascia insaporire per una mezz’oretta.
Al momento di portare in tavola metti la macedonia nei bicchieri o nelle ciotoline
singole.
Guarnisci ciascun bicchiere, o ciotolina, con una fettina di kiwi e una rondella di banana
al centro della quale avrai collocato una ciliegina rossa candita.

Considerazioni
Questa è una macedonia molto gustosa e aromatica a causa del Cointreau che le dona un
gusto dolce, raffinato e particolare.
Adatta per una cena elegante è semplice da preparare e permette di fare sempre bella
figura perché la guarnizione è molto semplice anche se d’effetto.
Piace agli uomini per il liquore ma siccome il Cointreau è un liquore non troppo
alcolico e dal gusto dolce è gradita anche alle Signore.

Dolci speciali con questo vitaminico frutto
Il kiwi entra in molte preparazioni dolci anzi il suo utilizzo è specialmente nei dolci.
Ottime le crostate al kiwi che per il gusto acidulo di questo frutto sono gradite anche a
chi il dolce non lo ama molto.
Il kiwi si sposa bene anche con la ricotta.
E allora possiamo preparare dei gustosissimi biscottini dove il gusto un po’ acido del
kiwi si sposa molto bene con la dolcezza burrosa della ricotta.
Sono molto facili da fare, perché non vogliono la cottura, molto graditi ai bambini ma
gustati anche dagli adulti.
Il kiwi, frutto vitaminico e versatile, risalta particolarmente nei dolci che si possono
gustare non solo a merenda o a fine pasto.
Infatti sono particolarmente utili mangiati a colazione per iniziare la giornata con un
pieno di vitamine e zuccheri.

Torta veloce al kiwi

Ingredienti per 4 persone


4 kiwi
100 g di zucchero
50 g di farina
¼ di latte
2 uova
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
Poco zucchero per la copertura

Preparazione
Metti il forno a 200° e mentre si scalda in una ciotola unisci la farina con lo zucchero,
aggiungi le due uova e amalgama molto bene il tutto con una frusta.
Quando il composto sarà ben amalgamato e liscio aggiungi un pizzico di sale, il latte
freddo e la bustina di vanillina e monta ancora con la frusta in modo da amalgamare bene
tutti gli ingredienti.
Sbuccia i kiwi e taglia la loro polpa a spicchi.
Prendi uno stampo da forno di circa 25 cm di diametro, imburralo metti la polpa dei
kiwi e versa sopra i kiwi tagliati a spicchi la pastella che hai preparato precedentemente.
Inforna per circa 40 minuti a forno ben caldo.
La torta è pronta quando uno stecchino infilato dentro di lei ne esce pulito.
5 minuti prima della fine della cottura spolvera la superficie della torta con abbondante
zucchero semolato che poi, spento il forno, farai caramellare con il grill.
Porta in tavola questa gustosa torta nello stesso stampo di cottura.
Ciascun commensale si servirà direttamente dallo stampo.

Considerazioni
Questa torta, gustosa variante alle crostate di frutta, è un dolce di veloce esecuzione
utile per approntare una torta all’ultimo momento con ingredienti semplici che in genere si
hanno già in casa.
Costituisce un ottimo dolce per una colazione e un pasto dove vi siano bimbi.
E’ particolarmente indicato per rustiche feste di compleanno quando il festeggiato è
molto giovane e sia lui che i suoi amici davanti alla frutta storcono il naso.

Crostata di kiwi
Ingredienti per 6 persone
500 g di pasta sfoglia dolce
6 kiwi (di cui 3 molto maturi)
½ l di latte
125 g di zucchero
30 g di farina
4 tuorli
1 bustina di vanillina
Ciliegie sciroppate

Preparazione
Accendi il forno e portalo a 180°.
Stendi con il mattarello la pasta sfoglia e fodera uno stampo ungendolo prima con burro
e farina.
Mettici dei fagioli secchi perché la pasta non abbia ad alzarsi, ed inforna per 30 minuti.
Mentre cuoce prepara la crema.
Riscalda a fuoco bassissimo il latte con lo zucchero e con la bustina di vanillina.
Sbatti i tuorli con la farina e versa il latte precedentemente riscaldato facendo addensare
la crema a fuoco lento girando sempre nello stesso verso.
Quando è pronta lasciala raffreddare poi aggiungi la polpa dei 3 kiwi ben maturi che
avrai schiacciato con una forchetta oppure avrai frullato.
Quando il fondo della crostata è cotto leva i fagioli e versa la crema livellando bene.
Sbuccia e taglia a fette sottili i 3 kiwi rimasti disponili sopra la crema e guarniscili con
ciliegie sciroppate.

Considerazioni
Una crostata che vede il gusto del kiwi, che è un po’ acidulo, unito alla dolcezza un po’
stucchevole delle ciliegie sciroppate.
I due sapori si smorzano e si esaltano a vicenda con un gusto in bocca che invita a
prenderne un’altra fetta.
E’ una crostata rapida da fare ma di sicura riuscita anche per chi non è tanto pratico di
cucina.
Ottima se ti avanzano dei kiwi e non sai come usarli.
In questo modo non solo esalterai il loro sapore ma siccome non sono stati cotti potrai
usufruire di tutte le loro qualità intatte.

Crostata di kiwi e arance


Ingredienti per 6 persone
500 g di pasta sfoglia dolce
3 kiwi
2 arance
Il succo e la scorza di un’arancia non trattata
50 g di zucchero di canna
1 noce di burro
Un cucchiaino scarso di fecola
Un cucchiaio di semi di pistacchio

Preparazione
Stendi con il mattarello la pasta sfoglia e fodera uno stampo unto con burro e farina.
Sopra la pasta mettici dei fagioli secchi perché la pasta non abbia ad alzarsi, ed inforna
per 30 minuti.
Mentre cuoce prepara la crema.
Fai fondere in una padella antiaderente la noce di burro a fuoco molto basso, poi
aggiungi lo zucchero e il succo dell’arancia.
Quando lo zucchero si è sciolto del tutto unisci anche la scorza dell’arancia grattugiata.
Stempera in pochissima acqua tiepida la fecola e uniscila alla salsa preparata così da
addensarla.
Unisci anche i pistacchi pelati e lasciali ammorbidire.
Sbuccia i kiwi e pela a vivo le arance poi fanne delle fette non troppo spesse.
Quando la pasta sfoglia è cotta e dopo che si è raffreddata, metti la crema tiepida sul
fondo e sopra di lei disponi le fettine di kiwi alternate a quelle delle arance.
Alla fine, sopra questo strato di frutta, dai una generosa spolverata con i pistacchi
rimasti.
Se vuoi ottenere un effetto lucido spennella la crostata con una glassa trasparente per
dolci che acquisterai già pronta.

Considerazioni
Questa è una crostata semplice, simile alla precedente, dove il kiwi si unisce all’arancia
per creare una crostata non solo buona da gustare ma anche utile perché piena di minerali
e di vitamine.
Soprattutto di vitamina C che entrambi questi frutti contengono in abbondanza.
Un modo per finire in bellezza un pranzo o una cena invernale dove questo semplice
dolce sarà apprezzato dai tuoi commensali grandi e piccini che ti chiederanno il bis.

Biscotti al kiwi con ricotta


Ingredienti per 4 persone
4 kiwi
60 g di zucchero
200 g di ricotta
30 g di gocce di cioccolato
4 biscotti di media grandezza
20 g di zucchero a velo
Cannella in polvere

Preparazione
Sbuccia i kiwi, tagliali a fettine sottili, mettili in una terrina e spolverali con lo
zucchero.
Lascia riposare per 5 minuti.
Versa in una ciotola capiente la ricotta e lavorala con una forchetta per farla diventare
cremosa.
Aggiungici le gocce di cioccolato e lo zucchero rimasto e mescola con delicatezza sino
a quando tutti gli ingredienti non si sono ben amalgamati.
Disponi su un piatto di portata gli amaretti e spalma sopra ciascuno di loro la crema di
ricotta in modo da creare tanti biscottini.
Infine sopra la ricotta disponi le fettine di kiwi e spolvera ciascun biscottino con la
cannella.

Considerazioni
Questi dolcetti semplici da preparare e di sicura riuscita perché non abbisognano di
cottura, piacciono tanto ai più piccoli ma sono graditi anche dagli adulti.
Sono molto adatti per una festicciola casalinga di bimbi, perché sono leggeri e freschi
molto adatti anche per bambini piccoli.
Si consiglia di non stare indietro con le dosi perché vanno letteralmente a ruba!

Bibite fresche e dissetanti con il kiwi
Il kiwi è l’ingrediente principale di numerose bevande che esalta con il suo gusto fresco
e acidulo.
Sono bibite alcoliche e analcoliche che si possono gustare lontano dai pasti oppure
prima o dopo.
In ogni caso, contenendo questo frutto così ricco di vitamine e minerali, costituiscono
un’ottima scelta per un pomeriggio elegante o per un dopo cena sfizioso.

Kiwi freddo al rum


Ingredienti per 2 persone
2 kiwi
1 cucchiaio di succo di lime o di limone
Mezza tazza di rum leggero
1 cucchiaio e mezzo di zucchero a velo
2 tazze di ghiaccio tritato

Preparazione
Pela i kiwi e riduci in poltiglia la loro polpa.
Metti il ghiaccio nel frullatore con il rum, il succo del lime e lo zucchero a velo e frulla
sino a che il composto non abbia raggiunto la consistenza della neve.
A questo punto aggiungi la polpa del kiwi e gira delicatamente.
Dividi il composto in due bicchieri fatti precedentemente raffreddare in frigo.

Considerazioni
Questa bevanda, che contiene del rum, è una bevanda alcolica ma a causa del sapore
acidulo del kiwi e del ghiaccio non si avverte molto l’alcool.
E’ particolarmente indicata la sera dopo un pasto a base di pesce che a volte può lasciare
in bocca un sapore un po’ pesante che il kiwi e il rum provvedono a togliere.

Frullato con kiwi e mele


Ingredienti per 4 persone
6 kiwi
2 mele verdi
Succo di mezzo lime o di un limone
3 dl di latte
1 dl di ghiaccio
½ di miele

Preparazione
Pulisci e taglia a pezzi mele e kiwi che frullerai nel frullatore insieme con il succo del
lime, il latte, il ghiaccio e il miele.
Frulla con cura sino a quando tutti gli ingredienti non siano bene amalgamati.
Distribuisci in 4 bicchieri e decora ciascun bicchiere con una fettina di kiwi che avrai
lasciato da parte per questo scopo.

Considerazioni
Questo frullato è gustoso e saziante ed è uno spuntino vitaminico e energetico sia a
colazione che al pomeriggio.
Potrebbe sostituire il pranzo se vai di fretta e non vuoi lo stomaco pesante o sei a dieta.
E’ ottimo anche da sorseggiare in due con calma guardando il mare e il tramonto.

Frullato di kiwi e yogurt


Ingredienti per 2 persone
4 kiwi maturi
2 bicchieri di yogurt magro

Preparazione
Sbuccia i kiwi e taglia a pezzi la loro polpa che metterai nel frullatore con i due
bicchieri di yogurt.
Frulla sino ad ottenere un composto omogeneo e schiumoso.
Metti nei bicchieri e bevi subito.

Considerazioni
Questa è un preparazione veloce e semplice da fare molto gradita a chi è debole o a chi
studia.
Ottima da preparare per un gruppo di studio.
E’ molto indicata anche per una merenda unita con una crostata al kiwi come una di
quelle di cui ti ho messo più sopra le ricette.

Una crema dal gusto esotico e un semifreddo tricolore
Questo frutto è usato anche per preparazioni più complesse che possono chiudere con
successo un pranzo elegante o una cena importante.
Se seguirai con attenzione tutte le varie fasi delle due ricette, che spiego nel dettaglio
qui sotto, vedrai che sembreranno piatti creati da un professionista e avrai più di un
complimento.
Ti raccomando di essere severa nella scelta degli ingredienti che per un risultato
ottimale devono essere tutti freschissimi e di ottima qualità.

Crema al cocco con kiwi

Ingredienti per 4 persone


100 g di Savoiardi
400 g di ricotta
4 kiwi
100 ml di panna da montare
100 g di zucchero a velo
70 g di cocco grattugiato
100 ml di rum
Panna montata per guarnire

Preparazione
Versa in una ciotola la ricotta, aggiungi la panna montata e lo zucchero poi lavora il
composto sino a farlo diventare omogeneo e morbido.
A questo punto aggiungi i 50 g di cocco grattugiato e mescola per amalgamarlo.
Sbuccia i kiwi e tagliali a fettine tranne uno che farai a triangolini che ti serviranno per
la decorazione.
Diluisci il rum in un bicchiere d’acqua minerale naturale.
Distribuisci i savoiardi sul fondo dei bicchieri e bagnali con il rum.
Metti due cucchiaini di composto al cocco in ogni bicchiere, livellalo bene con un
cucchiaino bagnato e sopra disponi uno strato di fettine di kiwi continuando poi con altri
due cucchiaini di composto al cocco al quale seguiranno le fettine di kiwi.
Continua così fino a quando non avrai terminato la crema di cocco e le fettine di kiwi.
Però l’ultimo strato, quello superficiale, deve essere composto dalla crema di cocco.
Copri con una pellicola trasparente e lascia nel frigo per almeno 2 ore.
Al momento di servire spolverizza ciascun bicchiere con il cocco grattugiato metti una
generosa dose di panna montata.
Inserisci dentro le fettine di kiwi come da foto e porta subito in tavola.

Considerazioni
Questo è un dessert originale e non troppo calorico ma è alcolico perché contiene del
rum.
Diventa cremoso ma è anche croccante per la presenza sul fondo dei savoiardi.
Risulta molto gustoso e sarà particolarmente apprezzato da chi ama il cocco e il gusto
acidulo del kiwi.

Kiwi yogurt e fragole per un semifreddo tricolore


Ingredienti per 4 persone
4 kiwi
½ succo di limone
60 g di zucchero
200 g di yogurt greco
2 cucchiaini di zucchero a velo
3 cucchiaini di maizena (amido di mais)

Preparazione
Sbuccia i kiwi e frulla la polpa passandola poi in un setaccio a maglie fini per eliminare
i semini.
Metti il composto in un pentolino con 40 g di zucchero e il succo del limone.
Quando sta per bollire aggiungi la maizena facendo bollire molto adagio per almeno 5
minuti.
Fai raffreddare poi trasferisci il composto in 4 bicchieri e metti in frigo per almeno 4
ore.
Passato questo periodo comincia a lavorare lo yogurt greco con lo zucchero a velo fino
ad ottenere una crema morbida.
Versala, nei 4 bicchieri, sul composto con il kiwi e rimetti in frigo per almeno un’ora.
Pulisci le fragole, tagliale a pezzi e frullale poi mettile sopra lo yogurt.
Spolvera le fragole con lo zucchero rimasto e rimetti in frigo per mezz’ora prima di
servire.

Considerazioni
Questa ricetta non è difficile da fare ma occorre molta pazienza per i tempi lunghi della
permanenza in frigo.
Il risultato però è spettacolare perché i vari strati non si mescolano e quindi abbiamo sul
fondo uno strato verde con sopra ben netto lo strato bianco dello yogurt per finire con il
rosso vivo della fragola.
Spettacolare da vedere ma anche molto buona da gustare.
Se hai la pazienza di rispettare i tempi del frigo e la presenti con i vari strati ben netti e
non amalgamati il figurone è assicurato.

Marmellate al kiwi per tutte le occasioni
Se vuoi conservare il frutto del kiwi e gustartelo anche fuori stagione non c’è niente di
meglio che preparare una buona marmellata, magari usando l’eccesso di produzione che
hai.
La marmellata di kiwi è ottima come prima colazione, sulle fette biscottate ad esempio,
ma è molto gustosa anche sulle torte e nelle crostate allietando il palato di chi ama i gusti
alla frutta.

Marmellata di kiwi

Ingredienti
800 g di kiwi
2 limoni
400 g di zucchero

Preparazione
Sbuccia i kiwi e tagliali a fettine sottili che metterai in una ciotola.
Spremi i limoni e con il loro succo bagna i kiwi, metti lo zucchero e gira delicatamente
perché tutti i kiwi siano ben imbevuti di succo di limone e di zucchero.
Copri la ciotola con una pellicola trasparente e mettila in frigo per una notte.
Trascorso questo tempo sistema il composto in una casseruola e mettila sul fuoco basso
aggiungendo mezzo bicchiere di acqua.
Fai attenzione che la preparazione non si bruci e mescola di continuo, per circa 60
minuti, il composto per evitare questo pericolo.
Lascialo raffreddare per una ventina di minuti.
Per accertarti che la marmellata abbia finito la cottura versane un poco su un piattino.
Se inclinando il piatto la marmellata non scivola via ha raggiunto una giusta densità e
puoi spegnere il fuoco.
Una volta che sia tiepida versala in barattoli di vetro, precedentemente sterilizzati, poi
chiudi con un coperchio ermetico e capovolgili al fine di creare l’effetto sottovuoto.
Con le dosi consigliate in questa ricetta realizzerai circa 6 o 8 barattoli di marmellata

Considerazioni
Se vuoi fare un regalo personalizzato e gradito prepara tanti vasetti di marmellata di
kiwi, mettici una bella etichetta dove scriverai che è una tua produzione che hai piacere di
regalare al tuo caro……
Aggiungi, per guarnire, un bel fiocco rosso e vedrai che risulterà un regalo
gastronomico molto gradito.

Marmellata di kiwi e mele

Ingredienti
1,5 di kiwi
3 mele
400 g di zucchero

Preparazione
Sbuccia i kiwi togliendo la parte bianca centrale se è dura.
Sbuccia le mele e asportane il torsolo.
Riduci la frutta a pezzi non troppo grandi e disponila all’interno di una pentola con un
bicchiere d’acqua.
Accendi il fuoco tenendolo basso e copri con un coperchio.
Quando dopo circa un’oretta vedi che le mele e i kiwi si stanno spappolando, disfali del
tutto poi aggiungi lo zucchero e procedi con la cottura per circa un’altra ora, mescolando
spesso perché il composto non si attacchi.
La marmellata è pronta quando, dopo averne messo una piccola quantità su un piattino,
inclinando quest’ultimo la marmellata non scivola via.
Versala ancora calda nei vasetti, attendi 10 minuti, poi chiudi con un tappo ermetico
capovolgendo il vasetto perché si sterilizzi anche il coperchio.
Lascialo raffreddare in questa posizione prima di riporre la tua marmellata in un luogo
fresco, buio e asciutto aspettando almeno 10 giorni prima di gustarla.

Considerazioni
La mela favorisce l’addensamento della marmellata perché contiene la pectina un
addensante naturale.
E’ utile aggiungere le mele che hanno questo importante elemento perché il kiwi ne è
quasi privo e con facilità, senza l’aggiunta delle mele la marmellata diventa
eccessivamente liquida.
Questa marmellata ha un insolito gusto, è saporita, profumata e con un bel colore verde
che attira lo sguardo.
Inoltre è utile mangiarla durante la prima colazione o per una corroborante merenda
perché i due frutti di cui è composta, la mela e il kiwi, sono una vera miniera di minerali,
vitamine e di sostanze utili per il corpo.

Marmellata di kiwi e pere


Ingredienti
500 g di pere Williams mature
500 g di kiwi ben maturi
400 g di zucchero
Succo di mezzo limone
Una bustina di vanillina

Preparazione
Sbuccia le pere e tagliale a pezzi, fai lo stesso con i kiwi.
Metti il composto in un recipiente che tenga il fuoco e aggiungi il succo del limone e
mezzo bicchiere d’acqua.
Cuoci a fuoco basso e copri la pentola con il suo coperchio.
Quando vedi che la frutta inizia a sfaldarsi spappolala del tutto aiutandoti con una
forchetta o un mestolo di legno.
Aggiungi lo zucchero e la vanillina e inizia a mescolare facendo attenzione che il
composto non si attacchi.
La marmellata è pronta dopo circa un’oretta se una piccola quantità messa su un piattino
inclinandolo non scivola via.
Metti la marmellata ancora calda nei vasetti e chiudili con un tappo ermetico.
Capovolgili per creare il sottovuoto e sterilizzare il coperchio.
Conserva in un luogo asciutto e buio.
Potrai consumare questa dolce e delicata marmellata dopo una decina di giorni circa.

Considerazioni
Questa marmellata è più dolce delle altre che posseggono nei propri ingredienti il kiwi,
perché le pere danno un gusto dolce e burroso e fanno perdere l’asprigno del kiwi.
E’ un’ottima marmellata per colazione da spalmare sulle fette biscottate ma anche per
dolci e crostate.
Va molto bene per un gradito regalo gastronomico che farà la felicità di grandi e piccini.

Liquori
Non poteva mancare un liquore per celebrare degnamente questo vitaminico frutto: il
kiwi.
Non è un liquore difficile da fare e se hai un po’ di tempo e qualche kiwi maturo che ti
avanza puoi cimentarti in questa ricetta che richiede solo un po’ di attenzione per essere
portata a compimento.

Un liquore al kiwi e alle spezie

Ingredienti
1 lt di alcool a 95°
1 lt di acqua
5 kiwi
1 limone
3 foglioline di menta
1 stecca di cannella
2 chiodi di garofano
400 g di zucchero semolato

Preparazione
In un vaso a chiusura ermetica metti i kiwi sbucciati ed affettati, il limone pelato a vivo
e tagliato a pezzi, le foglioline di menta, i chiodi di garofano e la stecca di cannella.
Versaci sopra l’alcool e chiudi ermeticamente ponendo il recipiente in un posto buio per
7 giorni dove avverrà al macerazione.
Non dimenticarti di scuotere spesso il vaso.
Finito questo periodo di tempo prepara lo sciroppo.
In un pentolino metti l’acqua e lo zucchero e fai cuocere a fuoco basso per circa 30
minuti sino a quando lo zucchero si sia ben dissolto nell’acqua.
Filtra l’alcool da tutta la frutta e le spezie premendo bene per fare uscire il liquido e
aggiungici lo sciroppo di zucchero ben freddo.
Imbottiglia e tieni al buio in un posto fresco.
Questo liquore, che non solo ha il sapore del kiwi ma anche quello delle spezie che lo
compongono, si può bere dopo circa un mese.

Considerazioni
Innanzitutto un’avvertenza: lo sciroppo di zucchero quando lo unisci al liquore deve
essere ben freddo altrimenti il liquore risulta torbido.
Questo liquore è davvero appariscente perché, quando è pronto da bere, risulta di un bel
verde brillante che sembra colorato artificialmente.
Invece non è così: è tutto naturale e quel bel verde vivo lo dà la clorofilla contenuta
nella polpa del kiwi.
Per questo suo colore che attira gli sguardi fa sempre una bellissima figura quando lo
porti in tavola.
E’ un liquore che, come tutti i liquori, con l’invecchiamento migliora ma io non sono
mai riuscita a farlo invecchiare.
Però non rende se non è almeno un po’ maturo e inizia ad essere pronto dopo un mese,
meglio un mese e mezzo, dalla sua preparazione quindi dovrai frenare la tua impazienza.
Però Ne vale davvero la pena, questa preparazione anche se alcolica è profumata e
gustosa.

Conclusioni
Dall’aperitivo al dolce, non dimenticando le marmellate e i liquori, credo di avere
declinato il frutto del kiwi in tutti gli svariati modi nei quali può essere impiegato in
cucina.
Naturalmente queste non sono tutte le ricette che ho trovato sul kiwi, ne ho fatto una
cernita per darti solo quelle più sicure e che io stessa ho cucinato.
Così ho potuto anche dirti come si è trovato il mio palato, esperto di gustosità e di
sapori raffinati.
Ti invito a provarle ne ho inserite un po’ per tutti i gusti e le capacità.
Ve ne sono di semplici che anche una persona non troppo pratica ai fornelli può eseguire
con facilità sicura di ottenere un buon risultato.
Ve ne sono, invece, di più complesse che metteranno alla prova l’abilità di chi si
cimenterà nell’eseguirle ma che certamente attireranno i complimenti dei commensali.

Sagre e feste che vedono il kiwi protagonista

Passiamo adesso ad un argomento distensivo ed allegro: le sagre e le feste che vedono


questo frutto, il kiwi, protagonista.
Se vuoi passare una giornata spensierata e serena con i tuoi cari, come raccomando di
fare nel terzo caposaldo della mia filosofia:
-riappropriati del tuo tempo libero,
leggi questo capitolo dove ho radunato le feste più “golose” che vedono questo frutto
festeggiato e cucinato nei modi più vari.

Sagra del kiwi


Seconda domenica di ottobre
Comune di Pizzale, Oltrepò Pavese prov. di Pavia Lombardia
Inizio subito parlandoti della “Sagra del kiwi” che si svolge nel comune di Pizzale
situato nell’Oltrepò Pavese vicino a Pavia.
Questa sagra si rinnova ogni anno nella seconda domenica di ottobre e si sono già
superate le trenta edizioni.
In questa manifestazione si festeggia il frutto del kiwi di cui, fin dagli anni ’70, esistono
delle piantagioni nei dintorni del paese.
Questa festa è tutta incentrata su questo frutto che è possibile gustare sia fresco che
cucinato in diversi modi.
Per esempio è possibile assaporalo in un ottimo risotto con degustazione gratuita offerto
dalla Pro Loco locale.
C’è spazio anche per la vendita e la degustazione dei prodotti tipici dell’Oltrepò come
uva, vino, funghi e castagne.
In questa sagra si possono mangiare tante portate con i prodotti tipici dell’autunno come
i funghi e le castagne.
Tuttavia il piatto migliore rimane la classica macedonia dove naturalmente l’ingrediente
principale è sempre lui, il festeggiato, il kiwi.
Il convito viene allietato dalla musica e dai pifferi suonati da appassionati delle vicine
valli.
Troverai tante bancarelle con i prodotti tipici del luogo e se il tempo regge anche sfilate
di bande e confraternite.
Il gruppo Porana Eventi, che sponsorizza la manifestazione, anima il pomeriggio
presentando momenti della vita contadina di un tempo.
Offre anche i dolci tipici del borgo, i Poranelli, presso il banchetto del borgo di Porana.
Inoltre per tutto il pomeriggio sarà visitabile la chiesa neogotica di san Crispino, situata
in una frazione che fa parte dell’associazione dei Borghi più Belli d’Italia: la frazione
Porana di Pizzale.
A fianco della chiesa sorge villa Meroni immersa in un grande parco con alberi di
querce e ippocastani secolari che sarà aperto e visitabile durante tutta la manifestazione.
Tradizione, bellezza, con il frutto del kiwi in primo piano, consigliano di visitare nel
giorno della “Sagra del kiwi” il comune di Pizzale e la sua frazione di Porana.
Potrai così gustare non solo il dolce e aromatico frutto ma anche scoprire le bellezze e le
caratteristiche di una zona, l’Oltrepò pavese, che offre davvero tanto al turista e al
ghiottone.

Sagra del kiwi


dal 20 di ottobre circa per 4 giorni.
Comune di Bibiana prov. Torino Piemonte
Un’altra “Sagra del kiwi” che mette in primo piano questo frutto si svolge a Bibiana in
provincia di Torino in Piemonte.
Nel 2014 si è svolta, dal 17 al 19 di ottobre, questa festa che è alla sua quindicesima
edizione.

Questa manifestazione, che è cresciuta e si è arricchita durante gli anni, incontra il gusto
del pubblico che ogni anno la premia con una grande affluenza.
Il territorio nel quale si svolge ha sempre avuto un’eccezionale attitudine per la
frutticoltura.
Quindi non solo ai visitatori vengono proposti i frutti del kiwi, protagonista della
manifestazione, ma anche altri qualitativi prodotti del luogo.
Questi prodotti tipici possono essere acquistati o ammirati in differenti mostre come
quella del fungo e quella dei prodotti d’autunno.
Ma vi sono anche altre interessanti mostre che si possono visitare come quella della
biodiversità, che mette in mostra con orgoglio le razze di animali agricoli piemontesi, la
mostra del ricamo e quella dell’arte.
Inoltre merita di essere visto il mercatino dello scambio e del baratto.
Nei giorni della sagra si susseguono le serate culturali, gli spettacoli e le ricche proposte
gastronomiche, che vedono il frutto del kiwi in primo piano, presso i ristoranti e gli
agriturismi della zona.
Per chi vorrà ammirare i punti panoramici della zona è possibile usufruire di biciclette o
di cavalli che porteranno, attraverso le colline e in mezzo ai frutteti, sino alla meta
desiderata accompagnati da un. conduttore esperto del luogo.
Questa è un’ottima sagra che dura per più giorni ricca di gustosità gastronomiche e di
eventi culturali.
Un evento da non lasciarsi sfuggire.

Sagra del kiwi


Terza domenica di novembre
Comune di Modigliana in Romagna prov. Forlì-Cesena
La terza “Sagra del kiwi” di cui ti voglio parlare si svolge in Romagna, a Modigliana in
provincia di Forlì-Cesena non lontano dal bel borgo medioevale di Brisighella.
Cade nella terza domenica di novembre e celebra il kiwi che, originario della Cina, ha
trovato sulle colline della Romagna la sua seconda patria.
In questa festa gli abitanti del luogo mostrano come è possibile cucinare in tante gustose
varianti il frutto del kiwi.
In occasione di questa manifestazione vengono infatti allestiti numerosi stand dove è
possibile gustare dolci, cocktail e altre vivande tutte a base di kiwi.
Oltre a questo frutto, che è il vero e proprio protagonista di questa sagra, si possono
assaggiare piatti tipici della Romagna come le piadine e il vin brulè.
Molte vie del paese sono affollate dalle bancarelle degli artigiani locali e da quelle del
mercato ambulante.
Inoltre i visitatori vengono intrattenuti piacevolmente da artisti di strada e dalla musica
di numerosi complessi musicali.
Durante tutta la manifestazione è possibile gustare paste e altri dolci a base di kiwi,
realizzati dalle pasticcerie e dai forni locali.
Un’occasione golosa dove è possibile gustare tante pietanze a base di kiwi e non solo,
perché la Romagna è terra ricchissima di bontà culinarie.

Se poi vuoi fare una passeggiata e immergerti in un borgo medioevale antico basta
percorrere pochi chilometri e ti troverai nel borgo medioevale di Brisighella, dominato
dalla rocca costruita nel XIV secolo e ottimamente conservata.
In questa foto puoi ammirare la bellezza e l’imponenza di questa rocca di epoca
medioevale che ha avuto una grande importanza nelle vicende storiche di questa zona.
Questo borgo è composto da un dedalo di antiche viuzze e tratti di cinta muraria
dominati dall’antica Via del Borgo una strada coperta del XII secolo.
Davvero vale la pena non solo di gustare le bontà della “Sagra del kiwi” ma di finire in
bellezza visitando il bellissimo borgo di Brisighella.

Mostra regionale del kiwi


Il 20 di novembre circa
Paese di Fontanafredda prov. Pordenone Friuli
Andiamo adesso in Friuli dove le coltivazioni di kiwi sono numerose.
Per questo motivo non poteva mancare una sagra dedicata a questo frutto.
Infatti a Fontanafredda, un paese nelle vicinanze di Pordenone in Friuli, di domenica,
verso il 20 di novembre, si celebra la “Mostra Regionale del Kiwi”.
Presso la Sala Consiliare del paese si tiene l’annuale convegno a tema dove vengono
affrontate le problematiche di ordine pratico in campo tecnico, per la coltivazione della
pianta del kiwi, e l’aspetto commerciale che riguarda il suo frutto.
E’ un importante convegno che costituisce un momento di confronto e di
aggiornamento per gli operatori del settore.
Durante la giornata però verrà riservato uno spazio anche ai sapori e ai colori
dell’autunno con la mostra del kiwi, il vero protagonista della manifestazione.

Si potrà gustare in tanti modi questo vitaminico frutto ma sarà possibile assaggiare
anche altri prodotti tipici legati alla stagione autunnale come i funghi e il vino.
Se poi vuoi visitare questo paese, Fontanafredda, sappi che ne vale davvero la pena.
Infatti questo borgo, che prende il nome da una sorgente, è situato ai piedi di una
montagna ed è immerso in uno splendido ambiente naturale ricchissimo di acque
risorgive, laghetti, torrenti e marcite.
Questo paese è nato dalla fusione di antiche borgate rurali che un tempo erano
indipendenti.
Ancora oggi è forte la sua vocazione contadina e la zona è ricca di coltivazioni pregiate
come quelle della pianta del kiwi, della vite e di allevamenti anche ittici.
Vale davvero la pena di gustare il frutto del kiwi e visitare questo borgo per poi partire
alla scoperta delle bellezze naturali dei suoi dintorni.

Conclusioni

Con la descrizione di queste sagre, dove potrai non solo assaggiare questo dolce e
saporito frutto ma passare una giornata spensierata e lieta, si conclude questo libro dove
ho trattato questo frutto esotico che ha trovato una seconda patria in Italia, il kiwi.
Una pianta che da 2000 anni viene coltivata in Cina, che arriva da un paese lontano, ma
che si è ambientata ottimamente qui da noi generando un interesse commerciale di tutto
rispetto.
Purtroppo non tutto è sempre facile e quindi come è già successo per altre piante da
frutto, cito il castagno che è stato decimato da una forma batterica chiamata “cancro del
castagno, anche la pianta del kiwi è stata attaccata da un batterio molto virulento che ha
infettato e ha fatto morire molte piante di kiwi a livello mondiale.
Tuttavia il grande impegno profuso a livello mondiale contro questa grave patologia fa
ben sperare di poter sconfiggere questa insidiosa malattia.
Sarebbe davvero un peccato perdere questa utile pianta che produce un frutto, che non
solo contiene un’elevata quantità di vitamina C, ma tanti minerali e altre sostanze utili per
la salute del nostro corpo e per contrastare l’invecchiamento.
Inoltre il frutto del kiwi è molto gustoso anche quando entra come ingrediente in tante
preparazioni come hai avuto modo di scoprire nella sezione dedicata alle ricette.
Ti invito perciò a piantare questa pianta, e in questo libro ti ho dato tutte le indicazioni
per poterlo fare al meglio, ma anche a gustarne la vitaminica frutta e a cucinare qualcuna
delle ricette che vedono il kiwi protagonista.
Se poi ti piacciono le sagre, il sano divertimento e non disdegni la buona cucina, allora
leggi l’ultimo capitolo ho inserito le manifestazioni migliori che vedono il kiwi
protagonista.
Non c’è nulla di meglio che passare giornate liete in compagnia dei propri cari in
bellissimi posti gustando manicaretti prelibati all’insegna di questo vitaminico frutto.
Ti è piaciuto questo mio e-book?
Spero di sì e soprattutto spero che ti sia utile e che ti aiuti a curare le tue piante da frutto
perché siano sempre belle e rigogliose.
Metti in pratica gli accorgimenti che vi hai trovato, frutto di più di 40 anni di
esperienza, e con facilità risolverai i problemi che i tuoi fruttiferi possono avere.
In nome della comune passione per le piante da frutto, e per ringraziarti di aver riposto
in me la tua fiducia e di aver acquistato questa mia opera voglio consigliarti un’altra mia
opera.
……………………………………………………………….
La trovi qui:
http://ortopertutti.it/funnel/report-frutteto/
……………………………………………………………….
Scarica il report dove ti svelerò molti segreti del frutteto.
A questo punto non mi rimane che inviarti
Un dolce affettuoso saluto da

Una percezione differente per creare un mondo
migliore

Innanzitutto voglio congratularmi con te, lettore, che sei giunto sin qui e non contento di
aver letto il mio libro virtuale vuoi scoprire cosa ho celato in questo capitolo.
Non per nulla l’ho messo un po’ nascosto, inserito alla fine dell’e-book.
Non è per tutti ma solo per chi, attento e consapevole come te, vuole conoscere il filo
invisibile che lega insieme tutte le mie opere e che mi spinge a divulgare i segreti sul
mondo verde.
Mi chiamo Riccarda Pisano e sono una donna non più troppo giovane ma non ancora
vecchia.
Sin da piccolissima ho sempre avuto un grande e profondo amore per la natura e in
particolare per il mondo vegetale.
Per molti di noi la vegetazione rimane sullo sfondo e non vi prestano particolare
attenzione.
Non considerando che è una risorsa primaria, che senza di lei non ci potrebbe essere
vita sulla Terra.
Prima con i miei nonni paterni e materni e da autodidatta poi è da quando avevo 7 anni
che mi interesso al mondo verde con particolare attenzione alle piante che hanno sfamato
l’uomo dall’alba dell’umanità.
Da più di 20 anni, in 4 ettari di terreno vicino a Novara, ho piantato e coltivo
biologicamente più di 100 piante da frutto e un grande orto.
Non mi mancano le piante di agrumi in ricordo dei bellissimi vasi di agrumi che
venivano coltivati sul terrazzo delle mie zie a Cagliari all’inizio degli anni ‘60 e che mi
sono rimasti nel cuore.
A contatto con le mie amiche verdi e meditando, ho messo a punto una particolare,
semplice ed efficace filosofia.
Se avrai la pazienza di leggere queste poche righe scoprirai la mia filosofia, un sentire
che mi si è rivelato a poco a poco e che da 30 anni è diventato una parte di me e del mio
comportamento.
Una premessa prima di illustrarti una filosofia unica e speciale.
Solo cambiando noi stessi e i nostri comportamenti riusciremo con più facilità e rapidità
a lasciarci alle spalle questi periodi così calamitosi e ad approdare a quella vita più serena,
sana e piena di cui abbiamo tutti diritto.
Ho riassunto questa consapevolezza in 3 facili principi che si possono applicare da
subito e nei modi più adatti per ciascuno di noi.
Sono semplici da comprendere e facili da applicare.
Eccoli:
1) Coltiva il tuo cibo
2) Ricicla i tuoi oggetti
3) Riappropriati del tuo tempo libero
Te li illustro brevemente e se li applicherai, anche tu scoprirai come si ottiene sin da
subito un potente miglioramento sia per quanto riguarda l’umore che la salute.
Mettendoli in pratica ho riscontrato un profondo cambiamento nella mia vita da quando,
più di 30 anni fa, ho iniziato a seguirli.

Il primo principio: “Coltiva il tuo cibo”, sottolinea che noi siamo quello che mangiamo
perchè il cibo che ingeriamo diventa una parte di noi stessi.
Quindi, per rimanere sani e lucidi, occorre consumare quanto più è possibile cibo sano,
fresco e non inquinato da agenti chimici come antiparassitari o conservanti.
Il miglior cibo è quello che viene coltivato da noi stessi, un cibo biologico, raccolto al
giusto grado di maturazione, senza elementi chimici che possano danneggiarlo.
Questa osservazione è tanto più valida per la frutta e la verdura che, alimenti delicati
che si deteriorano con facilità, sono però facilmente coltivabili anche in un piccolo
terrazzo di città.
Le innumerevoli proprietà delle piante, la loro benefica azione nei riguardi dei vari
organi del nostro corpo, la soddisfazione nel consumare cibo che abbiamo coltivato noi
stessi, si traduce in un’attenzione differente verso il mondo che ci circonda.
Presto avrai una lucidità rara, una tranquillità e una forza che ti consentirà di affrontare
la vita in un modo differente e molto più efficace.
La tua salute, che è un bene prezioso ed è così in pericolo al giorno d’oggi, sarà di gran
lunga migliore .
Se per mancanza di tempo o di spazio non ti è possibile coltivare il tuo cibo è altrettanto
importante conoscere le varie proprietà delle piante e del cibo che si acquista.
Elimina il “cibo spazzatura” privo di nutrienti e dannoso.
Inizia a nutrirti con cibo sano, biologico e fresco scegliendolo attentamente, non solo in
base alle caratteristiche nutrizionali del cibo stesso, ma facendo attenzione soprattutto alla
sua freschezza e alla sua provenienza.

Il secondo principio della mia filosofia vuole andare contro il fenomeno dell’usa e getta,
contro i numerosi e inutili oggetti che ingombrano le nostre case.
“Ricicla i tuoi oggetti” significa prima di tutto dare dignità e un’attenzione differente
alle cose materiali che ci circondano.
Questa consapevolezza è contro la tendenza moderna che mette il consumo al primo
posto, che vuole una continua spesa per sostituire oggetti che si rompono e che non sono
più utili per noi.
Uscire da questo mondo vecchio significa prima di tutto rompere i vecchi schemi fra i
quali c’è questo: quello della crescita perpetua e dello spreco.
Osservare dove si vive e gli oggetti che ci circondano significa salire un gradino e
migliorare la propria vita.
Aggiustando o dando via quelli che più non ci servono contribuiamo a una migliore
circolazione delle energie che vi sono attorno a noi e nell’ambiente dove viviamo.

Il terzo ma non meno importante principio della mia filosofia è :
“riappropriati del tuo tempo libero” perché la vita non sia un’affannosa corsa e uno
stress continuo.
Per vivere più sereni e migliorare la propria esistenza occorre regalarsi momenti di
riflessione e di pausa, attività gioiose da trascorre da soli o con i propri cari, meditazioni,
viaggi piacevoli ed educativi.
Porto avanti su Internet, nei miei 4 blog, questo mio sentire invitando a scoprire la
bellezza e l’utilità del mondo verde che pochi conoscono in modo approfondito e che io
apprezzo e amo da più di 40 anni.
Sono Presidente di un’associazione senza fini di lucro:
l‘ “Associazione dei Fiori Bianchi”.
Faccio appello a tutte le persone scontente di questa brutta situazione, nella quale tutti
siamo immersi, perché si uniscano a me in questa battaglia pacifica di consapevolezza e di
cambiamento, tramite i 3 principi della mia filosofia.
Ho già in progetto di creare un eco-villaggio dove ogni essere umano potrà vivere una
vita differente seguendo la mia filosofia e quella della “Civiltà dei Talenti”.
Per contatti:
riccardapisano@yahoo.it
www.ortopertutti.it
www.gliagrumi.it
www.lepiantearomatiche.it
www.lepiantedafrutto.it

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