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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

Emanuele Falzarano

Fare bene i compiti per


VINCERE LE ELEZIONI
Guida ad una Campagna Elettorale low cost
Manuale per liste civiche slegate dai partiti

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

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Indice
Introduzione pag. 5

Capitolo 1: Il Gruppo pag. 7


1.1 La lista pag. 8
1.2 Il Candidato Sindaco pag. 12
1.3 I collaboratori e finanziatori pag. 14

Capitolo 2: Apertura Info Point pag. 17


2.1 Location pag. 17
2.2 Arredo pag. 18
2.3 Orari e inaugurazione pag. 19
2.4 Banchetti pag. 20

Capitolo 3: Programma pag. 23


3.1 Gruppi di lavoro pag. 24
3.2 Tempi e scadenze pag. 25

Capitolo 4: Social Media pag. 28


4.1 Facebook, Instagram, Whatsapp pag. 29
4.2 Video Presentazione Lista pag. 30
4.3 Video e post durante la campagna pag. 31

Capitolo 5: Comunicazione pag. 35


5.1 Logo e Slogan pag. 39
5.1 Comunicati Stampa pag. 41
5.2 Manifesti, volantini e santini pag. 43
5.3 Punti del Programma pag. 47
5.4 Organizzazione Eventi pag. 50
5.5 Preparazione a interviste,
dibattiti, televisione pag. 51

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Capitolo 6. Gli avversari pag. 53

Capitolo 7 Atteggiamento Post Elezioni pag. 58

Capitolo 8 Riepilogo avvio pag. 60


Campagna Elettorale

Conclusione & Ringraziamenti pag. 61

Testi di Riferimento pag. 65

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Introduzione

Una Campagna Elettorale è sicuramente una del-


le esperienze più intense che proverete nella vo-
stra vita.
Necessita di concentrazione, istinto, creatività,
una certa dose di rabbia, una certa dose di intran-
sigenza, la consapevolezza che litigherete spesso
con il vostro gruppo e due minuti dopo dovrete
apparire sorridenti in pubblico per ascoltare le in-
numerevoli problematiche dei cittadini che, al
giorno d'oggi, sono manna dal cielo. Oggigiorno
ogni cittadino che concede il suo tempo alla poli-
tica è di grandissimo aiuto soprattutto in soldi ri-
sparmiati per sondaggi che oggi ormai trovano il
tempo che trovano.
In questo libro, ogni capitolo affronterà, sempre
in un ottica interdisciplinare, tutti gli step per
prepararsi psicologicamente ed affrontare una
vera campagna elettorale e chissà, forse persino
vincerla.
Ho certato di essere il più sintetico possibile sen-
za tralasciare nulla, buona lettura!

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Capitolo 1: Il Gruppo

Il gruppo è composto dai candidati in lista, dal


candidato sindaco, d a simpatizzanti, attivisti,
collaboratori tecnici e finanziatori.
Spesso i ruoli sono naturalmente sovrapposti poi-
ché un candidato in lista è prima di tutto un atti-
vista e può (anzi, quasi sicuramente dovrà) finan-
ziare in parte la campagna elettorale.
L'unico criterio base per fare gruppo è il rispetto
e la stima reciproca, e questo aspetto ha la priori-
tà sulle competenze e sulla popolarità dei singoli
elementi. Questo perché la campagna metterà a
dura prova i legami individuali e al contempo ne-
cessiterà di una collaborazione e una fiducia che
in ambito lavorativo è difficile da trovare.
Un ottimo punto di partenza per la riuscita di un
gruppo è avere chiaro, da parte di tutti, l'obbietti-
vo a cui si aspira. Che a mio avviso non è vincere
le elezioni, perché ciò porta a lavorare solo sulla
forma della propaganda e pochissimo sulla so-
stanza del programma, bensì governare una
città/paese, e il peso è decisamente maggiore a li-
vello di responsabilità, competenze e capacità
amministrative.
Durante la campagna valorizzate e osservate ogni

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elemento del vostro gruppo, poiché possono ve-


nire fuori idee e personalità utili e non previste
per i vari ruoli che andrò ad elencare successiva-
mente.
Partite da uno zoccolo duro di pochi elementi,
una decina al massimo, poi pian piano allargatevi
portando nuove persone che si presenteranno e
valuteranno se rimanere o meno allineandosi alla
vostra visione politica.

1.1 La lista

La lista è il numero di persone candidate al con-


siglio comunale. Gli assessori possono essere in
lista, come possono essere esterni dato che il loro
è un ruolo tecnico che riguarda la gestione del bi-
lancio comunale ed i servizi ad esso associato,
mentre i consiglieri sono la componente politica
che agisce spostando le spese di bilancio in base
alla linea politica di ciascun schieramento.
Inoltre gli stipendi sono completamente diversi: i
consiglieri prendono il gettone di presenza, men-
tre gli assessori hanno uno stipendio vero e pro-
prio che varia a seconda degli abitanti del comu-
ne e, non da sottovalutare, possono essere licen-
ziati dal sindaco.
Il numero di persone in lista in un comune fino a
3.000 abitanti va da un minimo di 7 ad un
massimo di 9, almeno 9 e non più di 12 nei co-
muni con popolazione da 3.001 a 10.000 abitanti;

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almeno 12 e non più di 16 nei comuni con popo-


lazione da 10.001 a 15.000 abitanti, almeno 11 e
non più di 16 nei comuni con popolazione da
15.001 a 30.000; almeno 16 e non più di 24 nei
comuni con popolazione da 30.001 a 100.000
abitanti e che non siano capoluoghi di provincia;
almeno 21 e non più di 32 nei comuni con
popolazione da 100.001 a 250.000 abitanti o che,
pur avendo popolazione inferiore, siano
capoluoghi di provincia; almeno 24 e non più di
36 nei comuni con popolazione da 250.001 a
500.000 abitanti; almeno 27 e non più di 40 nei
comuni con popolazione da 500.001 abitanti ad
un milione di abitanti; almeno 32 e non più di 48,
nei comuni con più di un milione di abitanti, si
rende necessaria anche la presenza di una
percentuale femminile.
Anche per quanto riguarda il numero di firme da
presentare a sostegno della lista, che devono
essere a norma dell’articolo 3 della legge 25
marzo 1993, n. 81, e successive modificazioni,
bisogna raccoglierle e presentarne dalle 1.000
alle 1.500 nei comuni con popolazione superiore
ad un milione di abitanti; dalle 500 alle 1.000 in
un comune che ha tra i 500.001 ad un milione di
abitanti. Dalle 350 alle 700 in comuni tra i
500.000 e i 100.001 abitanti, tra le 200 e 400 nei
comuni con popolazione tra i 100.000 ai 40.001
abitanti, dalle 175 alle 350 in comuni che hanno
tra i 20.001 e i 40.000, tra le 100 e le 200 in

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comuni tra i 20.000 e i 10.000, tra le 60 e le 120


elettori, nei comuni tra i 10.000 e i 5.001
abitanti, dalle 30 alle 60 nei comuni tra i 5.000 ai
2.001 e infine tra le 25 e le 50 in comuni tra i
2.000 e i 1.000 abitanti.
Più persone in lista non significa per forza un
maggior numero di voti alla elezioni, a volte la
frenetica voglia di far numero può portare all'in-
troduzione di elementi rischiosi che possono ge-
nerare attriti e/o far perdere voti.
Nella lista abbiamo un capolista, da valutare
come possibile vicesindaco o presidente del
consiglio comunale ed eventuali riempilista.
Il capolista è il primo nome nella lista, ed in teo-
ria è più facile che prenda voti in quanto spicca
al primo posto. Può entrare in lista qualunque in-
dividuo maggiorenne italiano anche non residen-
te nella città in cui si candida.
L'entrata in lista deve essere valutata secondo
prevalentemente tre fattori, primo fra tutti la ca-
pacità comunicativa. Chi possiede empatia e ca-
pacità di comunicare in maniera chiara, decisa e
sintetica è privilegiato dal momento che la cam-
pagna si basa soprattutto sulla vendita di promes-
se che su fatti concreti.
Il secondo criterio per entrare in lista, che reputo
obbligatorio al giorno d'oggi, è il certificato pe-
nale e quello sui carichi pendenti (la richiesta ha
un costo totale intorno ai 40 euro).
Dare una immagine di pulizia, rispetto delle re-

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gole e in particolare di legalità è una carta di pre-


sentazione sfruttabile in campagna elettorale, so-
prattutto nell'ambiente politico odierno in cui c'è
sempre qualche elemento problematico nelle al-
tre liste. La trasparenza dovrà sempre essere un
elemento importante durante e dopo la campagna
elettorale.
Puntare su elementi giovani in lista dona all'elet-
torato una immagine di freschezza e ricambio ge-
nerazionale positivo, ma a prescindere dalla mera
strategia elettorale i giovani sono più in grado di
adattarsi alle situazioni e apprendere in fretta
nuove informazioni, sempre rimanendo sotto la
supervisione di persone con esperienza, che però
consiglio di mantenere ai margini della campa-
gna e intervenire di persona solo in casi di emer-
genza. Un medico è più indicato ad un incontro
specifico sulla sanità, mentre la priorità va data
ad un giovane per i dibattiti pubblici in cui ven-
gono a mancare molti tecnicismi a fonte di aspet-
to ed empatia.
Un altro fattore importante collegato alla traspa-
renza è la pubblicazione, da parte di tutti i candi-
dati in lista, dei loro curriculum accompagnati da
una foto e una breve presentazione sul motivo
della candidatura. La foto deve essere di buona
qualità, scattata all'aperto con sfondo un parco o
la propria città.
Il candidato ideale al consiglio comunale deve
avere un minimo cura del proprio aspetto durante

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la campagna (ma anche dopo), quindi almeno


una camicia nelle occasioni pubbliche dai colori
chiari, inoltre deve conoscere e saper esporre con
precisione i punti chiave del programma in tutta
la loro profondità. Di solito un programma ha
massimo tre/quattro punti che riguardano
ambiente, sicurezza ed economia.
Infine dovranno intervenire spesso sui social
attraverso post e video curati dall'esperto di
comunicazione o addetto ai social, ribadendo il
loro impegno per la città e il loro interesse per i
temi del gruppo politico.

1.2 Il Candidato Sindaco

Sembra una posizione di privilegio, ma essere


candidato sindaco è ciò che di peggio posso au-
gurare a qualcuno.
Non solo per la responsabilità di decidere sul-
l'amministrazione cittadina per cinque anni, ma
anche per la forte esposizione mediatica e i nu-
merosi inviti ad appuntamenti a cui dovrà parte-
cipare, che in una città di medie dimensioni sono
circa almeno uno al giorno per un mese e mezzo.

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Esempio di agenda del candidato sindaco.


Di conseguenza la scelta del candidato sindaco
non avverrà in base ad una votazione interna,
bensì attraverso una riflessione personale da par-
te di ogni candidato in lista per quello che sarà il
suo futuro, e successivamente proporsi con estre-
ma umiltà e responsabilità.
Quelli che emergono, mentre il gruppo prosegue
con l'organizzazione tra il programma e la comu-
nicazione, si confrontano tra di loro per valutare,
sempre con estrema onestà intellettuale, la perso-
na più indicata.
Una volta deciso lo si comunica al gruppo e se
accetta l'individuo emerso non si mette più in
contraddizione le posizioni create, anzi, si lavora
compatti e uniti qualsiasi situazione si fronteggi
per evitare paralisi durante una campagna in cui
tempestività e decisionismo sono essenziali per
battere la concorrenza. Se rimangono due o più
elementi allora si ricorre ad una votazione demo-
cratica.
Le caratteristiche del candidato sindaco devono
essere una versione potenziata di quelle dei sin-
goli futuri consiglieri comunali: possibilmente
giovane (ma non troppo, tra i 35 e i 45 anni), con
grande capacità comunicativa ed emozionale,
idee chiare e la capacità di prendere decisioni
dopo essersi consultato con il gruppo.
L'abbigliamento, come abbiamo detto, è fonda-
mentale, ma anche il tono della voce, la mimica e

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la gestualità. Questo perché la campagna eletto-


rale si baserà prevalentemente sulla credibilità
della figura del candidato sindaco. E la credibili-
t à non va costruita, non siamo professionisti di
alto livello ne grandi attori, siamo comuni citta-
dini, e quindi deve venire fuori il meglio di noi
lavorando sui nostri limiti, senza paura di risulta-
re inesperti o incompetenti.
Il candidato sindaco dovrà essere “rivoltato come
un calzino” per prepararsi psicologicamente a
sciogliersi e lasciarsi andare davanti al pubblico
e alle telecamere.
Un buon inizio sarebbe girare un filmato di pre-
sentazione in cui si possono subito tagliare gli er-
rori e rivedersi poi in video per migliorare i det-
tagli. Oppure riunire il gruppo e fare esercizi di
ars oratoria (discorso di cinque minuti, tema a
piacere) o dibattito all'americana (rispondere a
domande in massimo due minuti). Queste tecni-
che verranno spiegate meglio nei capitoli succes-
sivi.

1.3 Collaboratori e finanziatori

I collaboratori possono anche essere candidati,


però lo sconsiglio fortemente poiché devono ri-
manere in disparte e mantenersi lucidi per alcu-
ne occasioni in cui dovranno dare un parere di-
sinteressato e razionale al candidato sindaco e
alla lista così da reagire nella maniera più opport-

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una tempestivamente.
Fanno parte dei collaboratori l'addetto stampa,
l'addetto alla comunicazione, l'addetto ai social e
tutti gli esperti consultati per scrivere il program-
ma da tenere buoni per eventuali assessorati.
Il finanziamento inciderà molto sule vostre possi-
bilità operative durante lo svolgimento della
campagna elettorale. Se avete un partito alle
spalle, parte dei finanziamenti verranno da lì, ma
se siete una normale lista civica raccogliere fi-
nanziamenti non sarà facile e si dovranno sfrutta-
re eventi raccolta fondi e pubblicizzare la neces-
sità di un sostegno economico contattando paren-
ti, amici e proponendo a chiunque il programma,
candidato e lista per dimostrare la serietà e farsi
valutare le eventuali possibilità di vittoria.
Cercate di avere un budget iniziale adeguato, che
vi permetta di svolgere le prime attività, che
elencherò nei prossimi capitoli.

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Capitolo 2: Apertura Info Point

Aprire un Info Point è il secondo passo dopo la


creazione del gruppo e l'individuazione del can-
didato sindaco. L'Info Point, che potete chiamar-
lo anche in un altro modo, ma a mio avviso que-
sto nominativo rimane il più facile da ricordare, è
utile innanzitutto per avere una sede dove incon-
trarsi e fare presentazioni ed eventi di ogni tipo.
In secondo luogo raccoglie le idee dei cittadini
che saranno il punto di partenza per la base del
programma politico.

2.1 Location

In pieno centro storico sarebbe l'ideale, poiché è


una vetrina di propaganda stabile 24 ore su 24 e
perché solitamente l'immagine di una città viene
rappresentata dalle bellezze del centro (e l'Info
deve essere ubicato tra di esse).
Se non vi fosse la disponibilità o il costo risultas-
se troppo esoso allora si può optare per un Info
Point spazioso ai margini della città che verrà
sfruttato per eventi e riunioni, più che incontri
con i cittadini, e a questo punto verrano meglio
sfruttati così i banchetti in occasione di eventi

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cittadini, come il mercato, le fiere e anche sem-


plicemente il sabato pomeriggio.
Il grafico/esperto della comunicazione dovrà in
tempi brevi creare un logo ad hoc per questo Info
Point.

2.2 Arredo

L'Info Point dovrà essere arredato nella maniera


più semplice e funzionale possibile. Basterà una
semplice scrivania, un computer con una connes-
sione ad internet (eventualmente si può usare il
cellulare di ciascuno come un router/hotspot),
numerose sedie, una piccola libreria e alcuni po-
ster per abbellire le mura spoglie. Colori neutri,
come il beige, il bianco, il marrone chiaro; nulla
di acceso che metta in allarme gli ospiti. Succes-
sivamente si potrà inserire un pannello in vetrina
stampato con sopra slogan e logo.
A conti fatti però se oggettivamente le spese di
apertura sono eccessive, consiglio di non aprire
l'Info Point.
Si può optare innanzitutto per la creazione di un
gruppo su Facebook segreto, gli incontri avven-
gono a casa di qualcuno della lista per emergenze
e infine, per ottenere informazioni dai cittadini
consiglio di distribuire ai banchetti un foglietto
in cui si chiede quali sarebbero le tre problemati-
che da risolvere della propria città.
Questo è comunque un ottimo punto di partenza.

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2.3 Orari e inaugurazione

Un comunicato stampa preannuncerà l'inaugura-


zione dell'Info Point e la creazione di un evento
su Facebook vi darà un minimo di preventivo
dell'affluenza di persone.
In questa occasione organizzerete un ampio rin-
fresco e come orario ideale consiglio quello del-
l'aperitivo, specialmente nel weekend.
Verrà ovviamente la stampa e il candidato sinda-
co, insieme ad un portavoce selezionato dal grup-
po parleranno in pubblico sulla funzione dell'Info
Point, rimanendo sul vago se programma, lista e
qualsiasi altra informazione non è pronta o non è
stata concordata prima con il gruppo.
Consiglio di prepararsi qualche frase ad effetto,
che la stampa poi riutilizzerà sui giornali, che dia
una idea chiara della città che volete (“Vogliamo
dare 500 nuovi posti di lavoro nell'amministra-
zione pubblica per incrementare tutti i servizi
esistenti”).
L'Info Point dovrà avere un numero di cellulare
proprio per ricevere segnalazioni tramite chia-
mate o Whatsapp, e per prendere appuntamenti
con associazioni di categoria e rappresentati vari.
Gli orari ideali di apertura sono sempre il pome-
riggio tardi, dalle 16:30 alle 19:30, due giorni du-
rante la settimana come il Martedì e il Giovedì.
Essenziale, ma lo spiegherò meglio dopo nel det-
taglio, fare un video per l'inaugurazione del Point

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da mettere sulla Pagina Facebook dedicata al


candidato sindaco. Ci vuole una persona che si
prende la responsabilità di presenziare spesso
all'Info Point e che sia la stessa che coordina i
banchetti.

2.4 Banchetti

Partendo dalla struttura prettamente fisica per


fare banchetto serve semplicemente una tavolino
pieghevole, una tovaglietta bianca, una scatola
per le offerte, qualche gadget come penne o por-
tachiavi (si trovano siti che personalizzano questi
oggetti con il vostro logo), due stampe una con il
logo e una con il viso del candidato sindaco ed
infine innumerevoli volantini.
I volantini servono più che altro per avere una
scusa per parlare con le persone. Non rifiutate
mai nessuno che voglia parlarvi spontaneamente,
parlate poco, ascoltate il più possibile. E' bello
vedere cittadini confrontarsi con voi ai banchetti,
anche se magari è solo l'anziano che vuole avere
un pò di compagnia.
L'atteggiamento da tenere ai banchetti non è faci-
le, ma è importante conoscere i modi più efficaci
per lasciare una buona impressione e magari il
vostro santino.
Quindi, sempre sorridenti, proponente il volanti-
no con i punti del programma, se vi rispondono
male non prenderla sul personale, trasmettete

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sempre sicurezza, serenità ed empatia, non ri-


spondete mai male o commentate l'atteggiamento
schivo dei cittadini. Con lo schifo di politica che
ci troviamo è più che comprensibile.
Più farete banchetti e più queste caratteristiche
comunicative si svilupperanno naturalmente.
Il referente dei banchetti deve sempre informare
tutti gli elementi del gruppo delle prenotazioni
delle zone e i vari orari integrati con la presenza
o meno di attivisti e candidati.
Il numero di persone ideali ai banchetti è due o
tre, perché non bisogna accavallarsi nella distri-
buzione dei volantini, ne farsi vedere con le mani
in mano.
Le occasioni durante soprattutto la fine della
campagna saranno davvero parecchie. Sconsiglio
banchetti la sera tarda perché i cittadini vogliono
solo svagarsi e non parlare di politica, ma sfrutta-
re mercati, fiere, sagre, vie dedicate allo shop-
ping e via dicendo.

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Capitolo 3: Programma

Il programma è l'elenco di promesse scritte (il


più concrete e credibili possibile) che vengono
fatte alla cittadinanza e deve essere suddiviso
per materie: ambiente, sicurezza, mobilità, urba-
nistica, turismo, commercio, economia, giovani,
scuola, welfare, sanità e salute, bilancio etc.
Ognuno di questi ambiti è un capitolo da svilup-
pare attraverso gruppi di lavoro composti da ele-
menti del gruppo e con l'ausilio di esperti esterni.
Non è importante la lunghezza del programma
quanto la chiarezza, semplicità nello scrivere
(per essere alla portata di tutti), una grafica ac-
cattivante e la concreta fattibilità di ogni argo-
mento sviluppato in risposta alle problematiche
della città.
Una volta che gli argomenti sono stati scritti è
compito dell'esperto di comunicazione rendere
omogeneo il testo ed è compito del grafico dargli
la giusta impaginazione.
Una volta concluso, il programma l'esperto della
comunicazione e il gestore dei social si troveran-
no per estrapolare tre o quattro punti fondamen-
tali che saranno poi stampati sui volantini e di-
stribuiti durante tutta la campagna elettorale.

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Oggigiorno tira molto il tema sull'ambiente, l'a-


spetto dei bilanci e della trasparenza, la lotta agli
sprechi, il commercio e il turismo.
Essere una lista civica vi permette di slegarvi
dalle ideologie e creare un programma su misura
per la città.

3.1 Gruppi di lavoro

Il numero ideale dei componenti dei tavoli di la-


voro è essenzialmente tre o quattro per gruppo.
Ogni elemento può far parte di più gruppi di la-
voro.
Si parte con un gruppo Whatsapp di coordina-
mento e ogni elemento del gruppo si assume il
compito di fare ricerche, contattare aziende, va-
lutare l'operato del Comune e gli atti presentati.
Personalmente ero nel gruppo ambiente e abbia-
mo valutato la qualità dell'aria, le cause dell'in-
quinamento, ciò che concretamente una ammini-
strazione può fare al riguardo e anche come in-
tervenire sulla cultura del territorio per cambiare
abitudini non salutari (come il tipo di riscalda-
mento degli edifici o il traffico verso i centri
commerciali invece di passeggiare nel centro sto-
rico).
Gli animali contano tanto nell'elettorato medio,
quindi valutare un possibile cimitero di settore e
far gestire canili e gattili ad associazioni animali-
ste.

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Anche se non sempre questi interventi sono fat-


tibili nel breve periodo, già parlarne crea delle
immagini nella mente delle persone che aumenta
le emozioni positive nei confronti della lista.

3.2 Tempi e scadenze

Il tutto deve essere elaborato nel più breve tempo


possibile, bruciare gli altri sulle proposte princi-
pali vi rende i pionieri del cambiamento e cattura
un'ottima impressione, quindi datevi circa un
mese per completare la base del programma.
A seconda della città/paese può essere una tem-
pistica mediamente corta, ma bisogna valutare
bene il tempo a disposizione perché il program-
ma è fondamentale per avere in mano qualcosa di
costruttivo da proporre al cittadino. Senza di esso
rimane il peso del candidato e della lista, comun-
que considerevole, ma che rende la corsa all'am-
ministrazione del comune priva della dovuta con-
cretezza.
Quindi, ricapitolando, circa tre settimane per
scrivere e una settimana per accorpare le varie
voci in un testo unico ed omogeneo.

Esempio di programma “Progetto Giovani: col-


lettività e connettività”

Raramente nei programmi politici si trova una


sezione dedicata interamente ai giovani, noi pun-

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tiamo sulla loro freschezza e sull’innovazione


culturale per la nostra città. Abbiamo la possibili-
tà, dentro le istituzioni, di portare il divertimento
della comunità e il meritato svago tra le materie
da prendere con massima considerazione.

Per questo ci proponiamo di:


• Organizzare Evento annuale “Piacenza Comics
& Games”: vogliamo portare a Piacenza l'ambi-
zioso evento annuale “Piacenza Comics & Ga-
mes”, ovviamente prendendo spunto dall'evento
numero uno d'Italia che si tiene a Lucca e a cui
partecipano oltre 400 mila persone ogni anno oc-
cupando tutto il centro storico. Numeri conside-
revoli perché Piacenza può trasformare il suo
centro storico e la zona del pubblico passeggio in
un villaggio di bancarelle e costumi, riempiendo
le piazza con stand e concerti e i teatri in luoghi
di eventi con ospiti d'onore. Questa idea nasce
anche dal fatto che nel nord Italia eventi di que-
sta portata sono rarissimi e sempre molto fre-
quentati.
• Creare una Tessera per teatro e cinema in cen-
tro e iniziative legate ai musei: che permetta no-
tevoli agevolazioni per chi sceglie il teatro e il ci-
nema in centro. Abbiamo numerosi visitatori che
scelgono Piacenza poiché è una delle poche città
al Nord che ha il cinema in centro storico;
abbiamo uno splendido Teatro Municipale e
numerosi spazi teatrali ancora mal sfruttati, e un

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cinema che sta morendo; è ora di prendere in


mano la situazione.
• Allestire Sagre e “Giochi senza quartiere” da
valorizzare anche attraverso i social gli agricolto-
ri locali per promuovere cibo a km 0 negli stand
e organizzare giochi attraverso associazioni di
volontariato o gli stessi cittadini di quartiere.
Questi eventi esaltano i prodotti tipici della no-
stra terra e il senso di comunità e appartenenza,
dove i vicini di ogni età s’incontrano per condivi-
dere buon cibo e risate. Abbiamo intenzione di
prenderci la responsabilità di organizzare “Gio-
chi senza quartiere”, dove un referente comunale
si farà carico di coordinare i giochi e di fornire i
mezzi adeguati.
• Organizzare la “Silent disco” appoggiata dal
Comune: abbiamo spazi comunali che possono
essere sfruttati gratuitamente per ospitare l'inno-
vativa “Silent Disco” oppure un’notevole parco
comunale con piscina dove verranno organizzate
feste in estate supervisionate da giovani per mu-
sica e veri Aperitivi (con la A maiuscola).
• Fornire Attestati di volontariato emessi dal Co-
mune e bonus partecipazione: la partecipazione è
un bene prezioso, soprattutto a Piacenza, e il
comune deve premiarla. Vogliamo creare un
elenco di volontari annuali che riceveranno un
attestato di tirocinio/partecipazione svolto per il
Comune di Piacenza emessi e firmati dal Comu-
ne stesso con valenza formativa e particolari bo-

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nus utili nella quotidianità, senza dimenticare


l'opportunità di condividere insieme il migliora-
mento e la conoscenza della nostra città.
• Aggiornare le Biblioteche con una versione 2.0:
per il benessere di chi studia vogliamo aprire in-
nanzitutto un polo di studio permanente la dome-
nica, aumentare la potenza e la stabilità di Gu-
glielmo e valutare l’ampliamento di spazi di stu-
dio e ristoro alla Passerini Landi anche inserendo
distributori di cibo più salutari per chi vuole con-
sumare un pasto in loco.
• Proporre l’organizzazione di estive Feste estive
nelle piscine o in luoghi comunali con servizio
navetta da Piazza Cavalli e altri parcheggi scam-
biatori.

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

Capitolo 4: Social Media

Gestire i social media è un compito di grandissi-


ma importanza e responsabilità poiché sarà il
modo più diretto per entrare in contatto con i cit-
tadini, che ogni giorno sempre in misura maggio-
re usano la rete per informarsi, ed anche perché
se i vostri comunicati stampa non seguono la lo-
gica della notiziabilità mediatica raramente ver-
ranno pubblicati.
I costi per l'utilizzo dei social sono molto bassi e,
se vengono utilizzati bene, possono raggiungere
potenzialmente decine di migliaia di persone. Per
questo una persona specifica deve farsi carico di
questo lavoro quasi a tempo pieno e dovrà spesso
scrivere post a nome del candidato sindaco, se
questo sarà impegnato tra interviste ed incontri.
Il social media manager dovrà quindi essere
l'ombra del candidato sindaco, tra dirette, video,
post e commenti vari. Dovrà poi tenere una chat
privata con chi gestisce la comunicazione a livel-
lo generale e con chi scrive i comunicati stampa.

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4.1 Facebook, Instagram, Whatsapp e sito


personale.

Aprire una Pagina su Facebook a nome del can-


didato sindaco è il primo step.
Nome e Cognome del candidato e poi Sindaco di
…. oppure Candidato Sindaco di... (ad esempio
Marco Rossi Sindaco di Piacenza), si può sempre
cambiare dopo l'eventuale elezione.
E' importante che il candidato scriva due righe di
presentazione da inserire nella sezione Informa-
zioni e che vengano scattate due foto per l'imma-
gine di profilo e per l'immagine di copertina.
Una volta creata la pagina il profilo di Facebook
privato del candidato dovrebbe essere disattivato
o congelato fino a fine campagna.
I post che dovranno uscire sono di sette tipi: post
classico (semplicemente il testo), post con foto
(foto più testo), post con foto elaborata grafica-
mente (testo più foto precedentemente modifica-
ta), post con video (testo più video modificato
precedentemente), post con diretta (testo e opzio-
ne diretta Facebook), ricondivisione (di un tuo
vecchio post), post che commenta un altro post
(che viene condiviso, come un commento alle
notizie di un quotidiano locale).
Su Instagram l'approccio sarà completamente di-
verso. Il profilo dovrà sempre essere gestito, se-
condo alcune regole dettate dell'esperto social,
direttamente dal candidato sindaco e dovrà ri-

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

specchiare l'aspetto più intimo della sua persona:


foto di famiglia, posti visitati, cibi e animali do-
mestici, selfie, e buttare un occhio anche condi-
videndo Storie1. Ogni contenuto dovrà essere
accompagnato sempre da un piccolo commentino
e gli hashtag giù in uso sulla pagina di Facebook.
I video o gli articoli più importanti prodotti dalla
vostra lista civica andranno condivisi, oltre che
su Facebook (che non tutti hanno), anche attra-
verso Whatsapp.
I video dovranno, sempre se possibile, essere
dotati di sottotitoli , anche riutilizzando interviste
di media locali (ricordandosi di ringraziali nel
post di commento al video).
Il Sito Personale, nonostante non sia fondamen-
tale, rende più professionale la lista ed è la base
informativa per i giornalisti che devono scrivere
articoli. Può essere creato gratuitamente dal mo-
mento che esistono numerosi siti (come Webno-
de) che in pochi semplici passi ti permettono di
personalizzare al meglio la layout. Registrare il
dominio vi costerà qualcosa, intorno ai sessanta
euro tutto compreso per un anno, ma ne vale la
pena, a mio avviso.
Il sito può essere strutturato in quattro sezioni: la
Home, il Programma, la Lista e i Contatti.

1 Le Storie sono brevi video che possono essere caricati dal proprio
smartphone e possono essere visualizzati soltanto toccando l'immagi-
ne del profilo. Questo crea una certa curiosità sul contenuto delle Sto-
rie, dato che non sono immediatamente fruibili. Una funzione analoga
è presente su Whatsapp.

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Nella sezione Home andrebbe inserita una bella


foto in cui appaiono tutte le persone in lista e il
candidato in primo piano con scritto che il tal
giorno bisogna votare per lui.
Poi appena sotto va inserito il video di presenta-
zione, una breve biografia del candidato sindaco
e infine i punti cardine del programma. Nella se-
zione Programma la versione in PDF da scarica-
re, nella sezione Lista le foto dei canditati con
una breve presentazione (es. 28 anni, laurea ma-
gistrale in Mass Media e Politica, mi sono occu-
pato di ambiente e mi candido per fare la mia
parte e migliorare la città) e infine i Contatti ser-
vono per inserire gli orari dell'Info Point, il nu-
mero di cellulare, i luoghi e orari banchetti.
News ed eventi li lascerei come esclusiva sulla
pagina di Facebook.
Un'ultima sezione potrebbe rendicontare le spese
della campagna elettorale per dimostrare senza
ombra di dubbio il vostro impegno e la vostra ca-
pacità di amministrare una campagna a basso co-
sto.

4.2 Video Presentazione Lista

Una volta creata la lista, il logo e abbozzato il


programma si dovrà girare un video di presenta-
zione da pubblicare sulla pagina ufficiale Face-
book. Il video dovrà rispettare standard chiari
come essere breve, semplice (anche per mantene-

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

re i costi contenuti) e con un linguaggio dalla


comprensione immediata. Quindi, in altre parole,
cercare di stare sotto i quattro minuti e coinvol-
gere tutti gli elementi della lista di persona.
Ad esempio un video che ho girato comincia con
una inquadratura a mezzobusto di un candidato,
con il simbolo stampato appeso al muro dietro
alle spalle e una brevissima presentazione (nome,
cognome, età, lavoro, di cosa si sta occupando
nel programma, massimo otto secondi a testa).
Questo per ogni individuo in lista; per il candida-
to sindaco viene riservato uno spazio maggiore
(massimo trenta secondi) in cui espone la linea
politica che adotterà in campagna elettorale (“Le
mie priorità sono ambiente e sicurezza dopo le
problematiche che sono emerse bla bla bla).
Sempre sottotitoli e musica di sottofondo da
prendere su siti che ti permettono di scaricare
brani senza copyright (come Bensound).
Il gruppo dovrà sempre condividere tutto sulla
pagina di ciascuno i contenuti prodotti dal so-
cial media manager nella pagina del candidato
sindaco.

Esempio di comunicato stampa da inviare ai quo-


tidiani per invitarli alla presentazione della lista.

“Presentazione sindaco e consiglieri della Lista


civica (nome della lista) per (nome della città).
Cittadini comuni, incensurati, non iscritti ad al-

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cun partito politico che vogliono cambiare le


cose dandosi da fare in prima persona. Persone
normali, con un lavoro ed una famiglia, che han-
no deciso di attivarsi in prima persona per mi-
gliorare la propria città.
Le figure assessoriali della nostra giunta che vor-
ranno amministrare la città, verranno scelti non
solo all’interno della lista, ma anche nel contesto
della società civile; vogliamo, cioè, aprire alle
numerose intelligenze presenti in Città, valo-
rizzarne le competenze, le capacità e la voglia di
fare e di impegnarsi al servizio della collettività,
nell’ottica progettuale e programmatica della no-
stra lista.
La lista è composta dal Portavoce Sindaco (nome
e cognome) e dai (numero) candidati al ruolo di
consigliere comunale; ecco i loro nomi:
(elenco nomi con a fianco qualcosa che li identi-
fichi, come professione o titolo di studio)
Il Gruppo dei Candidato ha organizzato per il
giorno ... C.M. – Ore ... presso l'Info Point in Via
…. la presentazione ai cittadini della lista e dei
punti principali del programma.
Non sarà un comizio politico ma un semplice
confronto tra cittadini ed altri cittadini che vo-
gliono cambiare il futuro, migliorando la vita di
Piacenza.
Segnaliamo inoltre, la nascita del sito ufficiale
del Candidato Sindaco di ..., il quale verra’ lan-
ciato in occasione della presentazione in piazza

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

e raggiungibile all’indirizzo www.......it dove tro-


verete tutte le informazioni aggiornate sugli
eventi, sulla lista, sul programma e su come te-
nerci in contatto.”

4.3 Video e post durante la campagna.

Dovranno essere quattro o cinque i video pianifi-


cati per aumentare fortemente l'incisività del
messaggio durante la campagna elettorale.
Il primo è quello di presentazione, poi possiamo
farne uno che denuncia le problematiche della
città, uno che può essere un flashmob ben orga-
nizzato e quello finale di ringraziamento e riepi-
logativo di tutta la campagna, con i momenti più
belli ed emozionanti.
Tutti questi video andranno sponsorizzati 2per al-
meno tre giorni con una copertura dai 18 ai 65
anni che non va oltre il proprio territorio. Tra
questi macro-video dovrete pubblicare tanti altri
piccoli video che mettono in luce tutti gli eventi,
o comunque quelli più significativi, in cui il can-
didato sindaco ha presenziato.
Un suggerimento personale sui video, un po' fuo-
ri dagli standard, è quello di tentare una viralità
social associando ad un argomento noioso come
quello politico, topic trend reperibili dalla rete
2 La sponsorizzazione riguarda Facebook ed Instagram. Collegando una
carta di credito si può scegliere un budget da dedicare giornalmente
per far apparire il vostro post specifico, o la vostra pagina, a persone
che normalmente non ne entrerebbero mai in contatto.

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che non hanno nulla a che fare con il vostro am-


biente.
Ad esempio un bel video di un gatto o un carlino
che giocano con il candidato sindaco, uno spetta-
colo teatrale organizzato in una casa di riposo, un
invito a partecipare all'ultimo concerto di Vasco
Rossi oppure presenziare la partita della propria
squadra preferita etc.
I post pubblicati ogni giorno, video compresi, de-
vono essere massimo tre ed essere un mix delle
varie tipologie descritte precedentemente, quindi
testo più immagini di banchetti, di incontri con i
cittadini, un commento ad una notizia uscita sul
quotidiano locale, distanziati nel tempo di
almeno due ore.

Esempio di post con immagine:

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Ricordarsi sempre gli Hashtag: #slogan, #falzara-


nosindaco #città #generico che indicizzano i vo-
stri temi. E le foto che devono avere una ottima
illuminazione e risoluzione, non postate foto buie
o sfuocate, piuttosto non pubblicate nulla.
I contenuti dei post possono essere caldi o freddi.
Caldi significa essere sul pezzo: pubblicate qual-
cosa che è successo in quel momento, come una
diretta ad una conferenza.
Freddi invece sono contenuti che avete preparato
in precedenza (un video già montato dell'evento
delle sera prima) e avete già programmato l'usci-
ta ad una data ora.

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Capitolo 5: Comunicazione

La comunicazione dovrà essere gestita da una


persona sola per evitare discussioni e scontri so-
prattutto in situazioni di emergenza in cui la ve-
locità di intervento è più importante della qualità
dei contenuti.
Poi c'è anche il ruolo di addetto stampa, che è
colui che in realtà svolge vari compiti, come scri-
vere i comunicati stampa, tenere sott'occhio la
casella mail, tenere l'agenda del candidato sinda-
co e prendere tutti gli appuntamenti.
Il social media manager e l'addetto stampa pos-
sono essere ruoli sovrapposti, in caso di carenza
di personale o eventualmente per imprevisti del-
l'ultimo minuto.
L'addetto alla comunicazione è invece responsa-
bile dei manifesti, volantini, organizzare gli
eventi e la comunicazione annessa. Da suggeri-
menti e si confronta con le altre due figure per
poi raffrontarsi direttamente con il candidato sin-
daco, soprattutto per quanto riguarda la responsa-
bilità delle scelte comunicative.
Le figure vanno accorpate piuttosto di delegare
mansioni così delicate ad elementi non idonei. La
persona indicata dovrà mantenere la calma e
muoversi con estrema tranquillità poiché i com-

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piti da fare ogni giorno sono molti, ma non per


questo devono essere fatti con ansia e foga di
concludere.
In particolare sui social mai essere aggressivi nel
proprio profilo personale, ma rimanere osserva-
tori critici e moderati. Se invece si parla a nome
del candidato sindaco cercare di mantenersi sul
generico e non entrare nella sfera personale di
nessuno (invece di attaccare un elemento per la
sua incoerenza, parlare del concetto di incoeren-
za presente in campagna elettorale e portato
avanti da parecchi avversari politici).
Il linguaggio del candidato sindaco e dei sostituti
deve essere sempre curato al millimetro.
Mandare un sostituto del candidato sindaco (di
solito interviene il capolista) in un dibattito o in-
tervista deve essere una operazione ben studiata
a tavolino dal momento che errori o differenze
sostanziali di comunicazione del sostituto posso-
no far perdere popolarità al sindaco/lista, ma al
tempo stesso è un ottimo modo per dimostrare
elementi validi e competenti che spesso le altre
liste non hanno.
Un altro fattore da tenere sempre in considera-
zione, anche se questo è più un problema dei par-
titi pigliatutto o di massa, è la coerenza. La co-
municazione deve essere coerente e moderata tra
sindacati, associazioni e cittadini, facendo parti-
colare attenzione a non cadere in contraddizione.
Ad esempio durante la mia campagna elettorale

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idJob: 1215503
titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

tutte le forze politiche dapprima andavano alle


conferenze affermando di essere contro una cosa,
e nell'incontro successivo affermavano che
avrebbero visto, valutato, e che forse c'era la pos-
sibilità che la cosa si poteva fare, facendo una
pessima figura.
In piazza invece il discorso cambia, le regole
cambiano, si parla alla pancia delle persone, si
fa leva sulla psicologia della folla che risente di
suggestione e contagio emotivo. I toni devono
perdere moderazione e devono alzarsi, bisogna
fare appello ai valori quali libertà e giustizia, au-
mentare la gesticolazione, il ritmo e via dicendo.
Spiegherò meglio questa parte nella tecnica del-
l'ars oratoria in pubblico.

5.1 Logo e Slogan

L'addetto alla comunicazione, il social media


manager e l'addetto stampa decidono simbolo e
slogan, in accordo con il grafico.
A mio avviso bisognerebbe cominciare partendo
dai principali simboli di riferimento della propria
comunità, come un monumento, un prodotto, una
scultura etc. Anche se può andare bene un sem-
plice cerchio con il nome del candidato sopra.

Esempi:

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

Lo slogan deva rappresentare, nella maniera più


sintetica possibile, un concetto chiave della vo-
stra politica. Due esempi immediati: Virginia
Raggi che attraverso la parola “coRAGGIo”
esprimeva il coraggio di combattere il sistema e
il suo cognome era compreso all'interno di que-
sto forte ed epatico concetto. A Piacenza dopo
alcune battaglie interne all'interno di una fazione,
un papabile candidato sindaco era fuoriuscito per
creare una propria lista civica. La giustificazione
verteva sulla mancanza di libertà interna al suo
vecchio partito, di conseguenza lo slogan “Libe-
ri” a mio avviso esprimeva al meglio questo tipo
di messaggio.
Ad ogni modo, penso che lo slogan non debba
mai superare le tre/quattro parole perché perde di
efficacia ed è più difficile da ricordare. Cercare
esempi di slogan su internet è sicuramente utile,
qui vi scrivo quelli che ho trovato io:
“Può succedere”,
“Un cittadino in comune”,
“Migliori”,
“Un cittadino, non un politico.”,
“Semplice cittadino”,
“Uniti”,
“Cittadini protagonisti”,
“Decide il cittadino”,
“Partecipiamo”,
“Non è un gioco”,
“Aspettiamoci di più”,

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

“Il verso giusto”,


“Orientiamoci”, etc.
Valutare la propria storia politica e il proprio
programma è la base per una sintesi di poche ri-
ghe, dalla quale verrano estrapolate le parole
chiave da usare per lo slogan.

5.2 Comunicati Stampa

Bisogna produrre almeno un comunicato stampa


al giorno da inviare ai quotidiani e in ogni caso
da trasmettere sulla rete.
Può essere di due tipi: che tira in ballo le
problematiche locali proponendo come soluzioni
quelle del programma, oppure come un semplice
annuncio di eventi organizzati dalla lista civica.
Ci vuole anche una figura che svolga il triste
compito di rassegna stampa ogni mattina dei
giornali locali da postare nel Gruppo Facebook
segreto in modo da tenervi sempre aggiornati.
Il commento da aggiungere ed esempio nelle
mail del comunicato da inviare alle testate è:
“Buongiorno,
in allegato comunicato stampa con preghiera di
pubblicarlo.
Ringraziamo per cortese collaborazione.
Cordiali saluti.
Emanuele Falzarano
328xxxxxxx
Ufficio Stampa Lista Civica”

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

Una volta scritto il comunicato, viene supervisio-


nato dal candidato sindaco che ha l'ultima parola
e può apportare modifiche.

Esempi di comunicato annuncio presentazione


programma elettorale:

“(Giorno) al nostro Info Point in Via ... alle ...


avrà luogo la presentazione del programma della
Lista Civica per (città).
E' finalmente arrivata l'ora di conoscere il risulta-
to della partecipazione attiva e del contributo di
tanti cittadini che hanno vissuto con entusiasmo
tutti gli incontri negli ultimi mesi.
Le elezioni comunali del prossimo …. sono or-
mai alle porte, la città non ha bisogno ancora di
politici ma di cittadini e noi siamo pronti.
Il programma scritto insieme a decine di attivisti
sarà disponibile on line sul sito internet
www.......it
La nostra campagna elettorale sarà totalmente
autofinanziata e il costo molto basso deriverà an-
che dalla volontà di incontrare i cittadini ogni
giorno negli eventi e nelle strade della città. Que-
sto non si può assolutamente dire per gli altri
candidati. Sono mesi che abbiamo aperto un Info
Point per raccogliere le problematiche dalla boc-
ca di chi ha preso coscienza di vivere in una città
sempre più sporca, grigia e poco sicura.
Il nostro programma non solo affronta le princi-

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

pali problematiche che sono emerse negli ultimi


anni, come l'aria pessima che respiriamo, l'immi-
grazione e l'ospedale, ma impone l'assoluta tra-
sparenza del bilancio e delle società partecipate,
pone la cultura come una reale occasione di cre-
scita, sia a livello identitario che economico e ri-
progetta la mobilità e l'urbanistica.
Dopo anni di lavoro e battaglie sul territorio, è fi-
nalmente arrivato il momento di portare i cittadi-
ni nelle istituzioni, riprendere degno possesso
della cosa pubblica e riaccendere lo spirito di co-
munità e di vitalità dopo anni bui di indifferenza
e autoreferenzialità del potere.”

Esempio di comunicato stampa critico con


soluzioni:

“La Lista …. si associa alla delusione di … per


una campagna elettorale basata più su un
dispendioso marketing che su idee credibili e
ambiziose per un cambio di rotta al destino di
Piacenza.
I piacentini, come tutti gli elettori d’Italia, si
meritano una politica basata innanzitutto sulla
gestione attenta e parsimoniosa dei costi della
campagna elettorale, che evita gli sprechi e
massimizza le spese, così da essere già una
dimostrazione di come verrà amministrato
successivamente il comune.
La Lista è nata... in rete non per caso, la rete fu il

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

nostro unico modo per farci conoscere gratuita-


mente senza dover affittare sedi, pagare i giornali
o sponsorizzare grandi eventi con soldi pubblici
in cui venivano offerte cene e aperitivi. Sulla no-
stra pagina di Facebook ci sono tutte le prove che
dimostrano come la nostra campagna elettorale
sia incentrata sulla costante agorà con i cittadini,
che ogni giorno incontriamo di persona nei quar-
tieri, nelle piazze, nei parchi e grazie all'ospitalità
di numerosi bar e locali.
Ci associamo alla delusione anche sui programmi
dei vari candidati. Sono quasi tutti simili, a
nostro avviso molto grillini su certi aspetti, e per
questo poco credibili, poiché portati avanti da
esponenti della vecchia politica piacentina. Non
a caso stanno nascendo le prime incoerenze,
come gli improvvisi si al nuovo ospedale.
Su un punto però dobbiamo ribadire la nostra
posizione, perché forse sottovalutata da chi non è
del settore. Abbiamo detto NO alla logistica per
una riqualificazione di quella esistente, il che
significa meno inquinamento da camion avanti e
indietro per Piacenza. Siamo per la chiusura
dell’inceneritore e per portare la differenziata
oltre al 70%. Pensiamo a rivitalizzare il centro
storico invece che dare altra linfa vitale ai vari
centri commerciali che procurano traffico e
costanti spostamenti in auto. E andiamo oltre,
pensando in grande, con un Piano del Verde
urbano trentennale. Si può anche dire che oltre il

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

40% dell’inquinamento deriva dal riscaldamento,


ma non possiamo chiedere ai cittadini di morire
di freddo durante l’inverno. Al massimo
possiamo lavorare per sensibilizzare i piacentini
sull’ambientalizzazione degli edifici, partendo da
quelli comunali, come esempi virtuosi di
massimizzazione energetica.
Questo è quello che noi possiamo concretamente
fare e per questo avremo bisogno della
partecipazione di tutti, perché se si cambia lo si
può fare solo insieme, senza delegare mai più la
nostra città a coloro che hanno contribuito a
creare le problematiche che ora ci promettono di
risolvere.”

5.2 Manifesti, volantini e santini

Nel manifesto elettorale, centrale risulterà il viso


del vostro candidato sindaco, affiancato dallo
slogan, il simbolo, uno sfondo e ci possono esse-
re scritte ma molto grosse e leggibili per dare la
possibilità alle auto di leggere almeno lo slogan.
Il mio consiglio è davvero di ridurre al minimo la
grafica, basta l'immagine sorridente e ben vestita
del candidato, lo slogan e il simbolo della lista.
Cercate di giocare le carte vincenti del vostro
candidato costruendo una figura che raccolga più
elettorato possibile. Se è un candidato conosciuto
per essere molto ricco, dargli un aspetto umile e
accogliente, se è povero, giacca e cravatta, in

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

ordine.
I manifesti avranno due tornate e dovranno occu-
pare circa un mese di campagna ripartite in due
settimane, un breve intervallo di tempo, e poi al-
tre due settimane. All'inizio quando lista, simbo-
lo, candidato e slogan sono pronti mettere un tipo
di manifesto, e poi un altro in prossimità delle
elezioni magari migliorando qualcosa in base
anche al feedback dei cittadini.
I volantini, come già annunciato, sono fonda-
mentali ai banchetti e non vanno sottovalutati.
Per prima cosa è importante produrne un numero
adeguato con un occhio ai costi; in un Comune di
cento mila abitanti ne abbiamo prodotti circa
venti mila.
I volantini possono variare in molti formati par-
tendo dal semplice A5 a quelli piegati a lettera
fronte retro.
Anche qui, non fatevi troppi problemi a sfruttare
la ricerca in rete. Se avrete persone che hanno
tempo e voglia nel vostro gruppo se si avanzano
volantini si può partire con una distribuzione a
tappeto nelle cassette delle lettere. Può sembrare
invasivo, ma lo fanno tutti quelli che possono
permetterselo, quindi non fatevi problemi.
I santini sono un elemento da non trascurare as-
solutamente.

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

Questo è un esempio di come potrebbe essere un


santino, con caratteristiche evidenti: coloro chiari
o accesi, leggibilità, eleganza, sorriso, slogan etc.
Vanno distribuiti ad amici e parenti così a loro
volta hanno qualcosa da lasciare come memoria-
le ad altri loro conoscenti.
Consiglio di importare il santino anche come im-
magine di copertina Facebook e di condividerlo
il più possibile sui social, accompagnato dai mo-
tivazioni per cui si è entrati in lista. Ogni volta
che uscire di casa, portatevi sempre una ventina
di santini da distribuire, senza fare pressione
ovviamente, dandoli con la massima gentilezza,
senza storcere il naso se non vengono accettati.
Sconsigliatissimo lasciarli nella cassetta delle
lettere o nei bar, è sintomo di intrusione e si
sono sempre rivelati controproducenti.
Una iniziativa che consiglio è la condivisione
sulla pagina del candidato sindaco ogni giorno di
un santino diverso, con la frase di accompagna-
mento che racconta il perché si è entrati in lista.

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5.3 Punti del Programma

Una buona parte degli elettori del vostro pro-


gramma, gliene frega poco o nulla, è la dura veri-
tà.
Valuteranno largamente se conoscono o meno il
candidato, il suo lavoro, la sua vita privata, il
partito in cui è inserito o in cui ha militato/votato
e come si approccia nelle interviste e con i citta-
dini.
Però ci saranno problematiche cittadine su cui si
dovranno prendere posizioni chiare e che potran-
no spostare parte dell'elettorato durante la cam-
pagna. Nel mio caso ci si doveva esprimere sul
fare o meno un nuovo ospedale, sfruttare o meno
la posizione logistica della città e incrementare o
meno la sicurezza nelle strade. Quindi è impor-
tante che i punti del programma chiariscano in
maniera netta la vostra presa di posizione.
Il programma, una volta completato, dovrà essere
diviso in tre principali argomenti.
Quelli posizionali, che vi sposteranno su un asse
che va da destra a sinistra. Se incrementate la si-
curezza e comunicate in maniera generica, senza
esporvi troppo, con associazioni di categorie spe-
cifiche, come gli omosessuali o gli islamici ver-
terete inevitabilmente verso destra.
Quelli performativi, in cui portate alla luce gli ar-
gomenti del programma condivisi da tutti indi-
scriminatamente (giustizia, pace, occupazione) e

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titolo: Fare bene i compiti per VINCERE LE ELEZIONI

farete leva sulla credibilità del candidato sindaco


e della lista per convincere l'elettorato. Parlare di
occupazione ed essere un imprenditore che da la-
voro rafforza la concretezza delle affermazioni
sulla data questione oppure un candidato che fa
le maratone risulterà credibile quando si parla di
sport e salute.
Infine esistono tematiche referendum, in cui si da
la possibilità ai cittadini di intervenire su questio-
ni che li interessano direttamente, come scegliere
se affrontare una determinata spesa per un opera
pubblica o abolire qualcosa introdotto dall'ammi-
nistrazione precedente.
Insomma, nei punti chiave da inserire sui volanti-
ni e da sapere a memoria, dovrete decidere cosa
far spiccare maggiormente. E questa scelta deve
essere espressa nella maniera più chiara e sinteti-
ca possibile.
Volete incrementare la sicurezza?
Metteremo 34 vigili urbani su strada.
Volete migliorare il turismo?
Risistemeremo tutte le chiese e creeremo tour
guidati.
Volete migliorare l'ambiente?
Un alberto per ogni cittadino nato.
E così via.

5.4 Organizzazione Eventi

Si possono organizzare tre tipi di eventi: raccolta

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fondi, cittadinanza e propaganda.


L'evento raccolta fondi può essere una pizzata,
uno spettacolo o un aperitivo in cui si richiede di
versare una piccola somma per il finanziamento
della campagna elettorale.
Si stringe preventivamente un accordo con i ge-
stori dei locali per prendere una percentuale sul
fatturato. Invitare un politico o un personaggio
conosciuto può aiutare ad attirare persone oltre ai
propri amici/familiari.
L'evento cittadinanza può essere un incontro dei
cittadini nei quartieri (quelli più degradati hanno
sempre la priorità), un calcetto di beneficenza
oppure una visita alla biblioteca comunale dove i
giovani studiano, una visita in un centro antivio-
lenza per le donne o l'ospizio per gli anziani.
In questo caso è importante usare parte del
budget per comprare cibo da offrire ai cittadini.
Anche l'evento chiusura campagna elettorale è un
evento cittadinanza, in cui si dovranno elaborare
valide proposte per attirare più persone possibili.
Oltre al cibo in appositi stand, anche un concerto,
un dibattito pubblico, la proiezione di un video
etc.
Gli eventi propaganda possono essere iniziative
simboliche, come attraversare un fiume a nuoto,
fare il giro della città con un bus elettrico,
manifestare su un ponte etc, l'importante è essere
ripresi per postare tutto sui social e finire sui
giornali.

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Questi interventi devono essere realizzati con la


massima cura per evitare di sembrare falsi e arti-
ficiosi.

5.5 Preparazione a interviste, dibattiti, televi-


sione

E' massima cura dell'esperto della comunicazione


recuperare le informazioni necessarie, appellan-
dosi ad esperti, per scrivere i discorsi del il can-
didato sindaco.
In questo modo entrambi si allenano sulla cono-
scenza di determinate problematiche e si allinea-
no per portare avanti interventi unificati tra so-
cial e media tradizionali.
Il candidato sindaco non deve mai tenere contat-
ti diretti con i giornalisti, in privato. Deve dele-
gare questo rapporto all'addetto stampa, che
deve contrattare notizie e presenze mediatiche.
Per prepararsi ad una intervista televisiva è ne-
cessario fare una breve scaletta da imparare a
memoria dei punti da trattare. Si elenca prima il
problema (senza ingigantirlo troppo, l'onestà in-
tellettuale prima di tutto) e poi la ipotetica solu-
zione grazie al proprio intervento nella futura
amministrazione. Se una faccenda non si può af-
frontare, spostare il problema ad uno che si può
trattare. Ad esempio il Comune non può impedi-
re agli immigrati di avere ospitalità nel proprio
territorio, però si può spostare il problema sul

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fatto che esistono numerosi affitti non regolari e


che agendo sui controlli si ottiene un naturale de-
cremento del numero complessivo.
E' sempre consigliato fare una prova di ars ora-
toria di almeno cinque minuti davanti al proprio
gruppo e un dibattito all'americana (che può co-
municarvi in tempo reale quanto siete stati effi-
caci).
L'ars oratoria è un allenamento dove, in breve
tempo, bisogna toccare diversi stili vocali, una
certa gestualità, un livello della voce altisonanti,
una forte volontà all'empatia e alla condivisione.
Come a teatro: cambiare tono, fare pause, accele-
rare o decelerare, ripetere come un mantra parole
concordate prima.
A mio avviso i consigli di Marco Montemagno
(che trovate in rete) su come parlare in pubblico
sono esaustivi e da imparare a memoria.
Inoltre un elemento che andrebbe a lungo trattato
è il tema dello Storytelling. Ovvero l'arte di rac-
contare storie che utilizza i principi della retorica
e dell'oratoria attingendo dalla nostra educazione
alle favole. Senza strumentalizzare troppo la pro-
pria storia personale o il proprio gruppo, un buon
oratore è in grado di raccontare numerose storie
emotive per fissare le giuste emozioni nel cuore
del cittadino. Nella pubblicità televisiva questi
esempi sono costanti, come l'uomo con una bella
vita e una splendida moglie ma con un fastidio-
sissimo mal di testa che grazie al farmaco può

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tornare a godersi la vita, oppure l'ovetto Kinder


come unica vera cosa in comune tra padre e
figlio. Nella politica avviene la stessa cosa: il
racconto di un candidato sindaco genitore che
non accetta l'aria malsana della città per i propri
figli, un giovane volto alla politica per cambiare
il futuro e quello dei suoi amici in un mondo
sempre più in crisi, la storia del migliore amico
rapinato da un immigrato per giustificare la lotta
all'immigrazione e così via.
Il mio consiglio non è però quello di inventarsi le
cose o di fare la “Barbara d'Urso” della situazio-
ne (o la Fornero), bensì indorare la pillola di tan-
to in tanto raccontando aneddoti che aiutino a ca-
pire la vostra ottica politica sulle soluzioni pro-
poste. Conoscere i cittadini in profondità ai ban-
chetti è estremamente di aiuto per raccontare sto-
rie a proprio sostegno e argomentare così scelte
politiche specifiche.
Una voglio raccontarvela, capitata proprio a me.
Una signora, bidella con due figli, che chiedeva
solo di essere considerata come persona.
Mi aveva toccato moltissimo.
In pratica si era rivolta ad un candidato in passa-
to sulla sua situazione lavorativa disastrosa e
quel candidato, giustamente, le aveva fatto delle
promesse di presa visione della sua richiesta,
senza alcuna certezza che avrebbe potuto fare
concretamente qualcosa.
Quando poi è stato ufficialmente eletto, non solo

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non l'ha più aggiornata o aiutata in qualche


modo, ma non la guardava nemmeno in faccia
quando la incontrava in Comune. Questa signora
venne da me a dirmi che non voleva più promes-
se, ma almeno di essere guardata in faccia una
volta in Comune.
E questa è una promessa che non costa nulla e
può essere fatta in quanto esseri umani dotati di
coscienza (almeno la maggior parte).
Il dibattito all'americana, invece, è uno scambio
di battute tra un moderatore e due o più candidati
in cui bisogna rispondere in maniera efficace ad
attacchi in un minimo di trenta secondi ad un
massimo di due minuti.
Vi sono tre modi per reagire: spostare il proble-
ma come abbiamo visto prima, non rispondere
(semplicemente evitare la domanda, ad esempio,
“Lei è a favore di ospitare gli immigrati?” “Pen-
so che la sicurezza debba essere oltremodo ga-
rantita e quindi prenderò delle misure immediate
per fronteggiare questo problema”), contrattac-
care (rispondendo ad una domanda con un'altra
domanda, ad esempio “Lei è a favore degli im-
migrati?” “Non è forse vero che nella sua ammi-
nistrazione si è speso circa 189 mila euro dalle
tasche dei cittadini per investirli nell'ospitalità
migranti quando l'ospedale sta andando in
pezzi?”).
Mai guardare in camera, ma sempre l'intervista-
tore, a meno che non sia un appello alla cittadi-

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nanza.
Non presentarsi a certi inviti pubblici e televisivi
può fare notizia se poi si va a spiegare sui social
il perché dell'assenza (“soliti teatrini, dicono tutti
le stesse cose e vogliono farci passare per essere
come loro”).

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Capitolo 6. Gli avversari

Passando tra i vari capitoli sono emersi numerosi


suggerimenti su come affrontare gli avversari.
Un ulteriore suggerimento, banale, è di incaricare
qualcuno che studi programmi, slogan e candida-
ti avversari.
Una specie di bibliografico che funga da databa-
se di riferimento prima di rispondere agli attacchi
o muovere critiche specifiche.
La situazione degli avversari alle precedenti ele-
zioni da una forte indicazione sulla loro forza po-
litica e sui legami nel territorio. Sapere da chi
vengono appoggiati e tutte le eventuali alleanze
possibili ad un ballottaggio permette di poter gio-
care d'anticipo.
Si può scegliere anche di ignorare completamen-
te gli avversari e criticare aspramente l'ammini-
strazione uscente se non si ripresenta alle elezio-
ni.
A mio avviso consiglio una sana via di mezzo, in
cui ci si alterna tra atteggiamenti fortemente pro-
positivi e capacità precisa di rispondere costante-
mente agli attacchi, anche sfruttandoli per ribadi-
re la propria differenza.

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Capitolo 8 Atteggiamento Post Elezioni

Se si vince con il 51% questo libro non può dare


più alcun suggerimento (ma il prossimo libro for-
se si).
Se si arriva al ballottaggio a questo punto l'av-
versario diventa uno solo e la strategia cambia
completamente.
L'unica alternativa possibile dunque è mostrare la
propria positiva e marcata differenza rispetto al-
l'avversario.
Per farlo sarà necessario da una parte strizzare
l'occhio a forze politiche il più simili alla vostra
per un sostegno, magari ammorbidendo alcune
affermazioni e alcuni punti del programma trop-
po contrastanti, dall'altra rafforzare il più possibi-
le i rapporti con associazioni e sindacati (che ora
magicamente verranno a cercarvi con apertura e
spirito di collaborazione), ed infine lanciare co-
municati stampa che mettono in luce incoerenze,
ambiguità e scorrettezze da parte degli avversari.
Non dovrete inventarli, la politica pullula di
incongruenze e pessimi compromessi.
Presentare gli assessori prima del voto finale è
una mossa saggia e positiva, anche se ci saranno
numerosi ostacoli, come la difficoltà di persone
di esporsi prima dell'esito.

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Riepilogo avvio Campagna Elettorale

1.Creazione del gruppo.


2.Concordare il candidato sindaco.
3.Il gruppo deve concordare i consiglieri comu-
nali.
4.Non si parla di assessori, eventualmente se si
va al ballottaggio.
5.Individuare figure di: esperto comunicazione,
social media manager, addetto stampa, grafico.
6.Apertura Info Point, creazione gruppi di lavo-
ro, creazione logo e primi banchetti.
7.I tre esperti della comunicazione lavorano sulla
figura del candidato sindaco per interviste, dibat-
titi pubblici etc.
8.Elaborazione del video presentazione della li-
sta, conclusione fine del programma, creazione
sito e pagina Facebook/Instagram.
9.Annuncio lista, candidato sindaco, e appena
dopo il programma.
10.Stampa Manifesti e Volantini con i punti chia-
ve del programma.
11.Pianificazione eventi e preparazione intervi-
ste.

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Conclusioni & Ringraziamenti

Di solito nessuno legge conclusioni e ringrazia-


menti di un manuale pronto all'uso su come so-
pravvivere ad una campagna elettorale, tra l'altro
era mia intenzione fare qualcosa di più sintetico,
come un manuale di istruzioni con direttive chia-
re (stile istruzioni lavatrice), ma mi sono perso in
varie digressioni (come mio solito).
Ad ogni modo siamo arrivati alla conclusione, e
prima di tutto volevo ringraziare coloro che mi
hanno dato l'opportunità e la fiducia, nonostante
l'iniziale inesperienza pratica, di poter gestire
quasi in totale autonomia comunicazione social,
video e buona parte dei comunicati stampa.
Volevo ringraziare i miei genitori Rita & Giu-
seppe per la partecipazione a quasi tutti gli eventi
organizzati e per avermi sopportato (anche con
donazioni) per un anno circa di campagne nono-
stante leggessi sul loro viso la rassegnazione di
chi vede un figlio dedicarsi a tutt'altro che la ri-
cerca di un posto fisso. Un ringraziamento a mio
fratello Gabriele per i consigli, la partecipazione
e l'appoggio politico in ogni momento. E un gra-
zie finale a tutti quelli che mi hanno votato: non
pensavo assolutamente tutta questa ulteriore fi-
ducia.

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E' giusto concludere dicendo che delle due cam-


pagne gestite di persona, una l'abbiamo vinta e
una persa.
In base a questi risultati ho potuto toccare con
mano gli errori commessi, spesso dovuti alla sot-
tovalutazione del problema o semplicemente ad
un forte esaurimento psicologico da impreparaz-
ione (da qui l'idea di un manuale).
Nei due mesi circa di campagna elettorale serrata
bisogna imparare a non farsi prendere dalle emo-
zioni o dalla passione politica.
Pazienza, pianificazione e tanta razionalità sono
l'essenza per sopravvivere. I rapporti di amicizia,
con la moglie, con la morosa e a volte con i figli
sono sospesi per abbracciare un obiettivo che è
più grande di voi e che coinvolge l'intera comu-
nità. Vi assicuro che avrete qualche consolazio-
ne, come i bagni di folla ai banchetti e girando
per la città, nei quali toccherete con mano l'uma-
nità delle persone e il enorme supporto che non
vi farà sentire soli in questa battaglia.
La campagna elettorale è un purgatorio ed è la
metafora della vita, senza sacrificio non si otten-
gono veri, meritati e soddisfacenti risultati.
Avete già ora tutta la mia stima.

Buona fortuna, amici combattenti.

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Testi di riferimento
Andrucci N., Come vincere le elezioni partendo da zero
Bernays E., Propaganda
Campus D., Comunicazione politica, le nuove frontiere
Grandi R., Vaccari C, Come si vincolo le elezioni
Le Bon G.,, Psicologia delle folle
Salomon C., Storytelling. La fabbrica delle storie

Emanuele Falzarano: social media manager, gestito due


campagna elettorali. Docente informatico. Laurea in mass
media e politica

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