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Casella” L'Aquila
A.A 2018/2019
TESINA D’ESAME DI
PSICOLOGIA DELLA MUSICA
Docente
Gianni Nuti
Corsista
Federico Martusciello
PRESENTAZIONE
Nel seguente testo verranno dapprima descritte le leggi fondamentali della forma della
Gestalt affinchè possano essere spiegati i principi relativi all'ASA (Auditory Scene
Analysis) di Bregam. Il tutto al fine di effettuare una propria analisi percettiva, in base a
quanto detto a lezione di psicologia musicale, su più livelli riguardo il rapporto audio-visivo
tra la colonna sonora Now We are free di Hans ZImmer e la scena finale del film Il
Gladiatore di Ridley Scott del 2000.
INDICE
• Analisi descrittiva 8
• Analisi timbrica 9
• Analisi ritmica e melodica del tema principale 9
• Analisi dello stream percettivo 9
• Analisi personale 9
Bibliografia__________________________________________________________10
LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT
Quello che noi siamo e sentiamo, il nostro stesso comportamento, sono il risultato di una
complessa organizzazione che guida anche i nostri processi di pensiero. La stessa
percezione non è preceduta dalla sensazione ma è un processo immediato - influenzato
dalle passate esperienze solo in quanto queste sono lo sfondo dell'esperienza attuale -
che deriva dalla Gestalt, come combinazione delle diverse componenti di un'esperienza
reale-attuale. La capacità di percepire un oggetto quindi deve essere rintracciata in una
organizzazione presieduta dal sistema nervoso e non da una banale immagine focalizzata
dalla retina.
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LEGGI DELLA FORMA (GESTALT)
• Legge di buona continuità: tutti gli elementi sono percepiti come appartenenti ad
un insieme coerente e continuo
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• Legge del destino comune: se gli elementi sono in movimento vengono
raggruppati quelli con uno spostamento coerente.
• Legge della figura-sfondo: tutte le parti di una zona si possono interpretare sia
come oggetto sia come sfondo.
• Legge della pregnanza: nel caso gli stimoli siano ambigui la percezione sarà
migliore in base alle informazioni prese dalla retina. Ciò che determina l' apparire
delle forme è la caratteristica di ''pregnanza'' o ''buona forma'': quanto più regolari,
simmetriche, coesive, omogenee, equilibrate, semplici e concise esse sono tanto
maggiore è la probabilità che hanno di imporsi alla nostra percezione.
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• Legge dell'esperienza passata: elementi che per la nostra esperienza passata
sono abitualmente associati tra loro tendono ad essere uniti in forme.
Le leggi sopra elencate tuttavia non si presentano solamente in maniera singolare nel
campo della percezione, ma a volte la stessa figura viene elaborata grazie ad una
decodificazione cerebrale di più leggi simultaneamente.
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PRINCIPIO DI ALLOCAZIONE ESCLUSIVA
''La costruzione di una rappresentazione del mondo reale consiste nell’assegnazione delle
qualità percettive che scaturiscono da un evento ad un’ipotesi organizzativa ad un’altra”
Nella Gestalt questo principio prende il nome di ''principio di appartenenza'': dal momento
in cui ad un oggetto viene assegnato un certo elemento percettivo, l'assegnazione sarà
esclusiva. Ciò sta a significare che due oggetti prospetticamente sovrapposti non potranno
condividere il medesimo contorno.
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AUDITORY SCENE ANALYSIS (ASA)
Quanto è stato esaminato fino a questo momento è strettamente legato alla percezione
visiva, ma non solo, ed ha consentito alla scoperta di forme primarie di rappresentazione
che ci consentono di asserire al cervello come una grande ''macchina associativa''.
A partire da ciò Albert Bregman, professore e ricercatore nel campo della psicologia
sperimentale e scienza cognitiva, pone le basi per il suo libro Auditory Scene Analysis
nell'ambito uditivo. Per Bregman infatti il problema della percezione è strettamente legato
alla costruzione di una rappresentazione, per cui a partire dall'osservazione della realtà,
attraverso i nostri sensi, siamo in grado di raccogliere numerose ''informazioni sensoriali''
che ci permettono di organizzare la nostra percezione e i processi percettivi possono
essere suddivisi in due fasi distinte ma ciclicamente collegate tra loro:
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Al fine di comprendere quanto detto fino ad ora riporto una sua schematizzazione della
suddivisione tra integrazione Sequenziale o temporale e simultanea o spettrale:
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MUSICA APPLICATA ALLE IMMAGINI: IL GLADIATORE
Dato quanto detto in precedenza effettuerò, in questo capitolo, una mia analisi soggettiva
a più livelli, sulla base dei principi della forma esaminando secondo quali principi la musica
venga associata alle immagini trasportandomi letteralmente nelle relazioni emotive del
protagonista nell'ultima scena del film il Gladiatore di Ridley Scott del 2000.
Analisi descrittiva:
Fin dall'inizio del film è possibile notare come determinate ''ambientazioni sonore''
vengano attribuite a determinati personaggi e/o situazioni.
In particolar modo Now We are free del compositore Hans Zimmer è la colonna sonora
dedicata al protagonista in relazione ai suoi familiari e alle proprie battaglie personali.
Ho trovato l'ultima scena del film particolarmente significativa per l'accostamento che vi è
tra il silenzio che pervade la scena e l'utilizzo delle variazioni di volume della colonna
sonora in relazione all'avvicinamento o all'allontamento dello “scopo” del protagonista.
Descrivendo per passi la scena finale di 4:21 minuti:
La scena si apre con il silenzio. Questo viene interrotto dall'inquadratura che passa dal
bambino (Lucio) al protagonista iniziando un fade in di ingresso della colonna sonora
dedicata a Massimo Decimo Meridio.
Il volume della colonna sonora aumenta con l'ingresso della scena in prima persona del
protagonista che si accinge ad entrare nei Campi Elisi per rincontrare finalmente la moglie
e il figlio assassinati. Tale scena significa l'avvicinamento della morte per Massimo e più a
quella egli è vicino più aumenta il volume della colonna sonora finché non viene interrotto,
fade out della colonna sonora descrivendo un allontanamento dalla morte, dalla voce del
capo della legione romana che lo circonda ed è costretto a ''tornare tra i vivi'' in modo da
rispondere alla guardia che si aspetta di sapere quali siano le sue ultime volontà.
Finite le volontà di Massimo viene ri-proiettato in prima persona nei Campi e cade a terra
sfinito, chiude gli occhi e muore e l'imperatrice accorre al suo fianco. Qui la scena è una
inquadratura in primo piano del personaggio che viene trasportato, “volando” sul terreno,
verso la morte e la colonna sonora torna ad essere l'elemento principale. L'autore si
accinge ad incontrare la propria famiglia che lo sta aspettando come quando era in vita.
Terminata la scena della morte di Massimo l'imperatrice è accanto a lui che si accinge,
disperata per la morte di un ''brav'uomo'', ad un discorso a tutti i presenti e la colonna
sonora passa dalla situazione di stasi (voce femminile e timbri ''leggeri'') e raggiungimento
della pace interiore del protagonista all'imperialità data dal tema effettuato dalla sezione
fiati a sottolineare l'onore che tale uomo ha espresso in vita. L'esecuzione del tema da
parte dei fiati termina con l'uscita del corpo di Massimo trasportato dai gladiatori e dai
politici romani fuori dal Colosseo chiudendo così la scena.
Il tema qui è un richiamo alle scene dell'interno film a sottolineare la vittoria nelle battaglie
e la vittoria dei princìpi che faranno grande la civiltà romana.
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Analisi timbrica:
La scelta dei timbri nelle varie ''sezioni musicali'' non è affatto casuale ed è forse uno degli
elementi di richiamo a livello sensoriale più importante all'interno del film.
Nella scena finale Now We are free viene eseguita in due diverse modalità:
• Da una parte l'orchestra che accompagna la Voce di Lisa Gerard con un testo molto
evocativo che ci trasporta in un contesto familiare sentimentale e di pace interiore;
• Dall'altra le sezioni di archi e fiati che riportano il tema in una forma che esplica
l'affetto dell'onore, della vittoria in battaglia e dell'aver raggiunto il nostro scopo.
Analizzando la scena finale da un punto di vista più formale a partire da quanto detto nel
capitolo dedicato all'ASA di Bregman secondo i principi della Gestalt (in particolar modo
della legge della somiglianza e della pregnanza) ed espandendoli ad un contesto globale,
possiamo dire che fin dall'inizio del film vengono innescati dei meccanismi per cui
l'osservatore/ascoltatore associa determinati personaggi e scene ad un determinato
contesto sonoro unendo insieme il mondo visivo e quello uditivo definendo una
aggregazione complessa di eventi audio-visivi sotto forma di stream che inglobano
l'organizzazione complessa di stimoli sensoriali. Volendo accomodare la definizione
gestaltica alla mia personale analisi:
“L'insieme audio-visivo è più della somma delle sue parti audio e visive”
Analisi personale:
Personalmente trovo la colonna sonora del film Il Gladiatore uno dei più grandi capolavori
musicali in ambito cinematografico. Fin da quando ero bambino ha accompagnato scene
della mia vita quotidiana in diversi contesti e tutt'ora riascoltandola è in grado di rievocarmi
ricordi e le emozioni relative a quelli. Il timbro dei fiati capace di “caricare” e spingere
all'oltre in certe circostanze e meravigliose doti canore della cantante di Lisa Gerald in
grado di “rilassare” e rievocare ricordi in altre. Le due cose che fin qui sono state
analizzate come due cose distaccate però, a parer mio, non si escludono e spesso si
sommano riuscendo a farci immaginare di poter superare determinate situazioni anche
solo nell'inventiva della nostra fantasia.
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Bibiliografia
Bregman A., Auditory Scene Analysis: The Perceptual Organization of Sound, MIT Press,
Cambridge, 1994.
Bregman A., Auditory Scene Analysis Booklet, MIT Press, Cambridge, 1994.
Sitografia
https://www.youtube.com/watch?v=12iorWj83P0
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