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Sensibilità e Specificità

La sensibilità e la specificità sono due misure che vengono impiegate per valutare la capacità di
individuare, fra le unità di una popolazione, quelle provvisti del «carattere» ricercato e quelli che
invece ne sono privi. Quasi sempre il carattere ricercato è rappresentato dalla presenza di una
malattia.

La sensibilità risponde alla domanda: «quanti, delle persone sottoposte al test, sono risultatie
positive?».

Pertanto, la sensibilità di un test è la sua capacità di identificare correttamente le persone


malate. In termini probabilistici, la sensibilità è la probabilità che una persona malata risulti positiva
al test. Possiamo anche dire che la sensibilità è la proporzione di animali malati che risultano positivi
al test.

Es. Faccio un test su una persona malata per capire se il test è positivo oppure no.
La sensibilità del test mi dice quale è la proporzione di malati positivi o falsi negativi. Il fatto
di conoscere che la persona è malata ci permette di capire che il test non è positivo per tutti
sempre, a meno che la sensibilità non sia del 100%Ad un esame superficiale, potresti pensare
che una altissima sensibilità è l'unica qualità desiderabile in un test: infatti, il poter identificare
correttamente, attraverso un test, tutti gli animali ammalati è tutto quello che ti serve.

Tuttavia, se esamini meglio la questione, ti rendi conto che le cose non stanno proprio cosí:
un'alta sensibilità non è sufficiente. Infatti, è necessario anche un altro requisito: un buon test deve
identificare come positivi soltanto gli animali che hanno la malattia; cioè, è necessario che fra i test-
positivi non siano inclusi anche animali sani. Da questa osservazione discende il concetto di
specificità

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