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R O M A
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IL PRIMO LI BR o 7
D E L L E O R A TI O N I
NEL GENERE DELIBERATIVO
DI GIROLAMO FRACHETTA
Scritte da lui a diuerſi Prencipiperla
guerra contra il Turco.
Con gli Argomenti a ciaſcuna Oratione,
del medeſimo Autore.
D E D I C.A T O
- All'Illuſtriſſimo Signor -
D. GI O VAN N I D'IDIA QV E Z
del Conſiglio di Stato della Maeſtà del
R E CATTOLICO,
- Commendator maggiore di Lione, 8 Caualleriz
zo maggiore della Sereniſſ. RE
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– - M 3-25 -
ILLvsTRIssºsIGNORE, 7
l E T PATRON MIO COLMO
ON è alcuno nè in Italia,
Nºli nè altroue, che non hab
º Nilº bia notitia delle heroi
g N5A che virtù diV.S.llluſtriſſ.
l º &N 2 delle quali ſebenhà tira
ti i ſemi dalla generoſa, 8 chiara ſua ſtir
pe,onde ſono nati in ogni tépo ſoggetti
chiariſsimi; & particolarméte, come da
più vicina, 8 più illuſtre piàta, dal S.Don
Alonſo ſuo padre, ilquale fiorì ſotto l'ec
celſo Imperatore Carlo V di glorioſa
memoria, chebbe appreſſo S. M. Ceſa
reavffici, &honori degni di grande, 8:
leal Caualliero;ella lehà però poi colti
uate in maniera colleattioni ſue nobiliſ
ſime, che è riuſcita tale, qualla veggia
mo. A queſte virtù V. S. Illuſtriſſ hà ag
giunto la cognitione di tutte le miglio
riſcienze, 8 vna prudenza ſingolariſſi
ma; perlaqualcoſa non è da
t
iº
2
ſi che il Rè Filippo II di pretioſa memo
ria,non men ſauio, che grande, 8 poten
te frà tutti i Monarchi del Mondo, ſi ſia
valuto ſempre di lei in carichi importan,
tiſſimi; come per ſuo Ambaſciatore in
Genoua,doue trouádoſi al tépo delle ci
uili diſſenſioni, fù in gran parte cagione
dell'acquetaméto di quelle: & di poi in
Vinegia, appreſſo laqual Republica ella
ſi portò in modo, che S.M.la deſtinò ci
l'iſteſſo titolo in Fräcia; ſe non che ricer
cando nel medeſimo tempo il ſeruigio
della M.S. divalerſi più dapreſſo di lei,
la chiamò in Iſpagna a trattare i ſegreti
dell'Impero, 8 la fece del ſuo Conſiglio
di Guerra.&prouato il valore, 8 la fede
ſua, &l'eſperienza che tenea delle coſe
del Mondo, la creò del Conſiglio di Sta
to,& della Gran Giunta; communican
do con eſſolei tutti i più importanti ne
goci,8 affari della Corona, 8 dandole
quell'autorità, che maggior ſi può dare
davn ſauio Prencipe advn
a
pi &
CCC
fedelMiniſtro. Dellaquale autorità anº A
chorcheV.S.Illuſtriſſ. ſi ſia valuta ſem
pre con infinita modeſtia (che è ſtata la
cauſa che S. M. oltra hauerle donato la
Commenda maggior di Lione, dignità
grande, 8 di molta rendita,la creaſlean
co, quaſi negli vltimi giorni ſuoi, Caual
lerizzo maggiore della Sereniſſ.Prenci
peſſa Donna Margherita, hoggi Reina
di Spagna) no è però che ella no habbia
fatto di gradi, 8 ſegnalati fauori a mol
te perſone, trà lequali non ſono io ſtato
vltimo. laonde volendo di ciò render
gratie a V.S.Illuſtriſſ hò penſato di dedi
care al ſuo nome queſte mie Orationi,
dellequali ella ha letto alcune,fattele da
re da S. M. che ſia in Cielo,a cui prima
erano ſtate porte,Scaltre datele dal S.An
tonio d'Herrera, molto ben da lei cono
ſciuto. Opera ſe ben picciola, non però
affatto indegna di lei, ſe non per altro ri
ſpetto, almeno per la materia che vi ſi
tratta. Degniſi ella di riceuere in grado
- - - il
il dono, che io (come deuo) pregherò
Dio che conſerui lungo tempo l'Illuſtr.
ſua perſona, ſi come le ha fatto gratia
di veder del ſuo ſemevn nobiliſſimoGer
me;che è il Sig.D.Alonſo,nelquale parti
colarmente riſplende la militare Prudé
za,onde ha meritato, dopò tanti carichi
eſſercitati honoratamente in guerra, di
gouernar l'armi di S. M. Cattolica con
grado di Generale della Caualleria di
Milano; & ſi può ſperare (tale è il valor
di eſſo) che ſia per paſſar anco molto
piùoltre.Bacio a V.S, Illuſtriſſ con ogni
ſummiſſione le mani; & le auguro dal
Cielo il compimento d'ogni felicità.
Di Roma queſto dì 24 Nouébre 1598,
DI vs. ILLº
e Humilſ & obligatiſ Seruitore.
Girolamo Frachetta,
$è L' A V T O R E ?5 ,
A I L E T T o R 1.
A SIGISMONDO BATTORI
Prencipe di Tranſituania.
Adì vltimo del Meſe di Settembre,
M. D, x cv.
fagiº)Ad e 7G1SA40NZºo Bat
º ; 2 tori figliuolo di vnfra
gi S telo di Stefano già Re di
i S N i 2, Tollonia, "iſucceſſº
si è Già ſore della Tranſluania;
ºg. Si º laqualeſi può chiamare
Sº 2)NSS 3 asi la meritamente Regno, si
per la grande za, 9 felicitàſua,come per ha
uer portato in eſſa ne tempi adietro corona, º
ſcettro Reale Stefano Sepuſio figliuolo di Gio
uanni Rè d'Vngheria; auengadioche Stefano
Battori non vſaſſe mai cotal titolo, ma foſſe co
tento del nome di Prencipe, eſſendo stato da fan
ciullo alleuato nella Religione Cattolica, 9ne
cA buoni
buoni coſtumi, o diſciplinato nelleſcienze,co
mevideprincipiata laguerra,che hauea moſſa
ingiuſtamente Amurath Re de Turchi a Ro
dolfo fmperator de Chriſtiani nell'Vngheria,
così ſi diſpuoſe diſcuotere il giogo della Tiranni
deOttomannica,di cui era Tributario, o Va
ſallo,o di muouer l'armi in aiuto di (eſare;
che fu intorno al meſe di Giugno l'anno 1594.
e Ma prima di poter mouerſi,hebbe briga coi
ſuoi medeſimi;concioſacoſacheiprincipali Ba
roni del Regno ſi congiuraſſero contro di lui.
laquale congiura paſſo tanto oltre, che e
glino ſi reſero padroni della perſona ſua,fa
cendol prigione. ma egli ſuperò quella diffi
coltà, ſi fece in vna mattina troncare il capo
advndeci di eſſi, il che ſpauentò di maniera gli
altri,che niuno hebbe più ardire di diſubidirlo,
nonche di alzarſi contro di lui. Così ſi dichia
rò nemico del Turco. o hauendo, tra colleeſ
ſortationi, e colle minaccie, indotti º" il
medeſimoMigheleVaiuoda di Valacchia, º
e Aaron Vaiuoda di e Moldauia, & i popoli
della Raſcia; anchorche gli vltimi non conti
nuaſº
nuaſſero molto tempo nella preſa riſolutione;
mando alcune bande di genti per aſſistere detti
Vaiuodi; liqualifecero grandiſſimi progreſſi in
quelle Prouincie,dando molte rotte ai nemici sù
la campagna, o cacciando i Preſidi Turcheſe
chi di quaſi tutte le Terre: dimodoche in Va
lacchia non era rimaſo per il Turco altro che
Giorgio, posto alla ripa del Danubio;ne altro in
e Moldauia,cheTechinnye, Terra ſituata ſul
fiume Neslera i confini della Podolia; Byalo
grod poſto quaſi alla foce di detto fiume, o Ki
lye,chiamata in altri tempi Akileia, ſituata do
ue il Danubio sboccanelmar maggiore. oltra
diciò haueuano le genti del Prencipe ai confini
di Tranſiluania rotti, 9 disfatti più volte i
Turchi, tagliati a pe zii Tartari, che tor
mauano d'Vngheria, doue haueano ſeruitoSi
nam Baſſa. g) hauendo vna groſſa banda di
dette genti paſſato il Danubio,haueano disfatto
fbraim, & Mustafa Baſſa vna volta preſſo
adOroſchicho, &vn'altra vicino a Silistria,
laqualſi depredarono, e 9 asſero alli 16.
del meſe di Marzo l'anno 1595: 9 dopò eſa
A 2 parec
parecchie altreTerre di quel Paeſe. Haueuano
appreſſo le genti del Prencipe rotto il Baſſa di
Temeſua r.ilqualehauea vmite inſieme tutte le
for e dell'Ungheria Superiore del ſuo Re:nel
laqual battaglia i Tranſluani vcciſero gran
quantita de nemici, guadagnarono quaſi tutte
le bandiere, º fecero moltiprigioni, tra gli
altri il Behi di Lippa. quindi ", Mi
met, che gia' era ſucceſſo nel Regno al padre A
murath,richiamato Sinà alla Porta, 9 inuia
to inſuo luoco per Generale Ferat Baſſa, men
tre che questi attédea ad ammaſſar legenti par
te in Bulgheria, 9 parte in Thracia,diſegnan
O RA
-
7
O RATION E PRIMA
A L P R E N C I P E
DI TRANSILVANIA.
a0SS o abSS6
sosSo- a 28 SG
8 O RATI O N E
valore l'Altezza Voſtra hauea puniti
coloro, che contro la ſua perſona ſi
erano congiurati, 8 eſtinta la naſcente
ribellione, molto più s'accrebbe l'opi
nion già di lei concetta, che ella foſſe
per agguagliare Aleſſandro. la quale
opinione è venuta poi di di indimara
uiglioſamente creſcendo, per le felici
noue, che ſi ſono inteſe degli acquiſti
fatti da lei di due grandiſſimi Regni,
Valacchia, & Moldauia, & di tante, 8
coſi ſegnalate rotte date à i nemici, 8
di tante Piazzelor tolte, coſi nell'Vno,
come nell'altro di detti Regni; di tante
Città depredate, 8 arſe di quà dal Da
Nicopoli ca nubio, fin le Metropoli ſteſſe delle Pro
po della Bul
gheria. uincie;& di tante vittorie acquiſtate, S&
nella Bulgheria, & nella Thracia le
quali attioni tutte ſe ſi coſiderano, ſi tro
uerà ſenza dubbio che Voſtra Altezza,
per lo ſpatio che ha guerreggiato, ha fi
no ad hora fatto più, che l'iſteſſo Aleſ
ſandro. là onde ſe egli poteſſe ritornar
viuo, io credo che offuſcato dalla glo
ria di lei, le cederebbe ſenza contraſto
la prima palma. Però non è maraui
glia,
p R I M A. 9
glia che nell'animo del Turco ſia en
trato tanto ſpauento, che egli ſcorda
taſi la ſuperbia de'Prencipi del ſuo ſan
gue, ſi ſia abbaſſato è mandarà lei molti
Ambaſciatori, con ricchiſſimi doni, S&
con offerte larghiſſime di ampliamento
di Stato, per mitigarla, 8 per indurla à
far pace ſeco. Teme ſenza fallo di V.
A. il Turco; non teme ne di Ceſare, nè
d'altro Prencipe Chriſtiano; anchor
che alcuni vi ſieno di lei molto più po
tenti. Ne credo che muouano tanto il
Barbaro i danni riceuuti dalle ſue gen
ti, quanto l'opportunità che ella tien
di aſſalirlo, 8 l'opinione infiſſa nelle
menti de' Turchi che il fin dell'Impe
rio Ottomannico ſia vicino; il quale, ſe
condo la lor credenza, deue cadere ſot
to il decimo quarto Monarca, 8 per vir
tù d'vn Prencipe Vnghero. Vagliaſi
adunque di così bella occaſione l'A. V.
non interrompa il corſo delle ſue tan
te vittorie, non reſiſta alla Prouidenza
Diuina ; che à lei è ſtato dal Ciel ſer
bato di torre dal mondo l'iniqua fiera
dell'Oriente. Già mi pare di vederla
C2C
-
Ti o O RATI O N E
cacciata d'Europa, a rintanarſi negli
I Turchi vi horrori, 8 nelle ſpelunche de'Monti Ca
" ſpid'onde diſceſe. Antiueggol'Altez
mati da iera za Voſtra (8 non già molto da lunge) à
" ſedersi, la Sedia di Coſtantino, 8: dar
i perſi leggi alla Grecia, 3 ridurla di nuouo al
i" grembo di Santa Chieſa. Felice Grecia,
“ che dopò vna cattiuità così lunga,ritor
na nel ſuo antico ſplendore; Nè la Gre
cia ſola preueggo douer per opra di
lei, & ſotto il ſuo pijſſimo Imperio, è
Glorioſo Prencipe, farſi felice; ma la
Macedonia, l'Epiro, 8 la Thracia.
Anzi mi pare anchor di vedere (ſe ben
vn poco più da lontano) che per lei ſi
racquiſta il Santo Sepolchro, & che
tutta l'Aſia riceue dalla ſua deſtra la
fede, 8 la legge. Et diuero non ſarà
à V. A. difficile, poiche hauerà caccia
to il Turco d'Europa, di domare anco
l'Aſia; l'Aſia da tutti chiamata Imbel
le. Ma per far così glorioſi acquiſti,non
biſogna che ella aſpetti il nemico den
troa ſuoi Regni, è che attenda ad aſſe
diar le Città de confini, perciò che que
ſto è opera troppo lunga, 8 tuttauia di
vil
-,
P R I M A. 1 I
M 2 O RATI O N E
colare temere l'A.V. quando laſci entra
re il Turco è nella Valacchia, è nella
Moldauia,& fermaruiſi per eſſere il Do
minio di lei ſopra cotai popoli, nuouo,
& non ben ſtabilito. Aggiungeſi che
non è mai il Turco per tolerare che ella
ritenga parte alcuna, anchorche piccio
la, de' ſuoi Stati: quando non foſſe per
altro, per non perdere la riputatione:
dietro alla perdita della quale ne ven
gon le ſolleuationi del ſudditi, 8 molti
altri diſordini. laonde V. A. può tener
per coſtante che non haurà mai pace
con lui,ſe non li reſtituiſce quel che gli
hà tolto. & percioche egli è di lei mol
to più potente, allungo andare la conſu
merà. Però fà meſtier che ella ſi riſol
ua ò di hauere à diſtruggere il Turco,
ò di douere eſſer diſtrutta da lui. Ma
per diſtruggere il Turco, è neceſſario
che ella l'aſſaglia. Pigli l'eſempio da
Aleſſandro, il quale non aſpettò Dario
détro la Grecia,ò la Macedonia, ma l'aſ
ſaltò nel ſuo Regno. Conſideri in quato
ſcópiglio Pirro,eAnnibale,l'wn dopò l'al
tro,metteſſero già i Romani, per hauerli
- aſſal
r--
- -N
P R I M A. I3
aſſaltati in Italia, &non aſpettati in E- Piºdorº"
anno 2. d'A
piro,ò in Africa. & pur nè Aleſſandro, ti i
nè Pirro, nè Annibale hebber più forze " " ".
di lei:percioche il primo, quando aſſaltò "i
il Regno de'Perſi,non hauea più di tren "."
ta ſeimila huomini da cobattere.il ſeci- "
do,quado paſſò di Epiro in Italia,n'heb- più di soco.
beanco meno. anzi era vſato di dire che i", 3 2.
con quindeci mila ſoldati haueria ha- mia fi, 5.
uuto ardir di aſfaltare il mondo.&ilter- º
5 - , . Altri; 4 mila
zo, paſſate l'Alpi, ſi trouaua pochi più di finti simi
venti mila combattitori. Se nondimeno
2 - - -
"".ſ.
gf t. a 79 -
I4 O RATI O N E
blib.Lie8. c.Decº-nemico
26o.
porta ſempre con ſeconoltiva
& 263. taggi; ſi conſuma lo Stato di eſſo, 8 ſi
conſerua il ſuo proprio; ſi arricchiſce di
preda i ſoldati, ſi ſcema l'ardire ai nemi
ci, & s'accreſce ai ſuoi. Si combatten
doſi, ſe auuien che ſi vinca, ſi mette
ſoſopra tutto lo Stato dell'inimico; & ſe
per caſo ſi perde, ſi hà tempo di ridurre
le reliquie dell'eſſercito rotto in preſi
dio,& ſaluar le Piazze. Ma è Voſtra Al
tezza in particolare apporterà vataggio
grandiſſimo l'aſſalire, percioche ſe ella
paſſa il Danubio per caminar diritto
verſo la Reggia del Turco, ſi tirerà die
tro i Bulgheri, liquali mal ſodisfatti del
Dominio Turcheſco, già ſi ſono offerti
di metterſi ſotto il ſuo pijſſimo Impe
ro. Queſto ſi può ſperare a buona ra
gione, è quaſi tener per certo. ilche
quando auuenga,V. A. hauerà numero
molto maggiore di gente, di quello che
le farà di biſogno. Ma ſupponiamo an
chora che queſti popoli non ſien per
mouerſi a fauor ſuo, ha ella da dubitare
di hauer difficoltà a vincere con trenta
mila de'ſuoi fortiſſimi Daci, cento mila
Tur
-
-,
P R I M A. 15
Turchi, è là intorno, ſe Aleſſandro con lia
- - N. • M
Allad'Arbe
batta--
trentamila Macedoni, è poco più, rup-i", "
pe, & ſconfiſſe i milioni di Perſi, aſſai gamela Da
manco imbelli de' Turchi? Non ſon ""
queſti quei medeſimi Daci, che ſupe- Soldati.
rarono domitiano? non ſon quelli, di "ºſ
cui temendo il valore Adriano, tagliò pecetalo Rè
il ponte, che Traiano ſuo Anteceſſore "
hauea fabricato ſopra il Danubio? sì ſo- 5"
no per certo. Già V. A. vede che le ºf
- A ione in Tra -
- ma O RATION E
cerehoggidì il Turco. E natura de'Bar
bari di inſultar quelli che moſtrano ha
uer paura di loro, 8 di ſpauentarſi ſubito
che veggono che altri di eſſi non teme,
ò li ſpregia. Già ſono inuiliti d'animo
per le tante rotte dalla mandi lei riceuu
te & ſe anchor reſtano ſaldi,è ſolo per
cioche ſperano che ella non debba aſſal
tarli. ma non coſi toſto ſcopriranno da
lunge le ſue glorioſiſſime Inſegne, anzi
non così toſto ſentiráno la fama del ſuo
paſſaggio, che ſi daranno a fuggire,ò la
ſcieranno è lei libera la campagna. & ſe
puraueniſſe che fuſſero anchor tanto te
merarij,che haueſſero ardire di aſpettar
la, non ſoffriranno (queſto sò certo) i
fieriſſimi colpi dei bellicoſiſſimi Daci:
marotti, 8 fracaſſati daranno a lei con
vna ſola vittoria tutto l'Imperio Turche
ſco in mano. Non ci ſon mari,nè mon
ti, nè ſelue, che l'impediſchino. Ogni
coſa è pianotrà Nicopoli, 8 la Reggia
de' Turchi. Sophia, Philippopoli, 8
Andrinopoli, Città ricche, 8 aperte,ſa
ranno preda non vile de ſuoi ſoldati, 8
di tutti quelli che ſeguiranno il ſuo cam,
- - - -- PO»
A
S E C O N e A. 19 - IC
po, & il ſuo ſtendardo. Stefano Rè di
Pollonia, Prencipe degno, coſi per l'arti
della pace, come per la militar diſcipli
na, di eſſer paragonato con qualſivo- -
se si
fa hauea diſegnato quell'inuittiſſimo "s
- - -1581. & in
- -
" Monarca
anni.
dell'Oriente.
è ſono pernitioſi,ò là doue
ineguali gli altri
alla nobiltà
i" dell'animo ſuo, &inferiori a quella ſpe
banda ſpedi-ranza, che il mondo ha concetta del ſuo
ta di Caual- -
ARGO
- ARGOMENTO t5
DELLA SECOND A O RATION È
- - - - S C R I T T A
A L M ED ES IMO PRENCIPE
D I TRA N S I LVA N I A.
Adì 25. di Nouembre. 1595. –
:::::::
Aſò il Prencipe in valae
chia con diece mila caualli
" Vngheri, 9 Tranſiluani,et
º i cinque mila fanti Siculi,o'
È si 9 mille e ſ" caualli di
Sleſia, inuiatili per aiuto dal fmperatore:g)
vnitoſi coi valacchiformò vn'eſercito di cir
ca trentacinque mila combattenti, colluale
ando diritto a trouar Sinam, che dopo la bat
taglia ſeguita sul fiume Argi, ſi era trincerato
vicino aTerui, detta altrimente Tergoui za,
Metropoli del Paeſe,o haueapreſidiato anco
detta Terra di 15oo. Gianni zeri eletti ſot
to la cura di Aſa Baſà di Caramania ma ricu
sò eſſoSinà divenire à Giornata,anchorche con
vane voci di voler ſcir dell'alloggiameto,g)cò
4 batte
ti battere, coſtringeſſe il Prencipe a star trenta
- hore continue a cauallo: fntanto erano ap
parſi alcuni ſegni, che dauano a gli C'ngheri
ſperanza certa di vittoria. come vn'Aquila,
che dal Campo Turcheſco era volata in quello
del Prencipe; & poſataſi ſopra ilpadiglione di
Sua Alte za, ſi hauea laſciato prendere, º
trattare, a guiſa di augello domeſtico. 9vna
lucidiſſima fiamma, che la nottedelli 15 d'Ot
tobre ſi era veduta riſplendereſopra l'iſteſopa
diglione. Vedendo adunque il Prencipe i ſuoi
animati a combattere,ſiriſolſe di aſſaltare il
nemico fin dentro il ſuo alloggiamento. 69alli
18. del medeſimo meſe d'Ottobre, la mattina
per tempo, incaminò a quella volta ma eſſendo
ſiauicinato, trouò che il nemico haueua la not
te con gran furia diſalloggiato, laſciando per
fretta molte bagaglie, º munitioni; &ſi era
ritirato a Bocaretz, diſcosto di la più di tre le
ghe Vnghere Diede il Prencipe aſacco gli al
loggiamenti nemici º non parendoliconuenire
in ragion di guerra di incalzare Sina,laſciadoſi
adietro Terui, attaccatala, la battè,e
- -
pr
C
e pforza mediate il valore defantiSiculi,miei
tédo tutti i difenſori a filo di ſpada fuorcheAſà
2aſà,o vn Behi, che furono fatti prigioni, a
il giorno vegnéteſeguito il detto Sina;ilquale ab
bädonò ſubito l'altro alloggiameto,con laſciarui
trentatre per zid'artiglieria, o molte muni
AL M DED
v
ESIMO PRENCIPE
I TRANSILVANIA.
2 º 3:
fº
ISSI benio, è Inuit
tiſſimo Prencipe, che
i nemici ſtauano ſaldi
ſolò perche ſperaua
no che Voſtra Altez
es » za non foſſe per aſſal
tarli; ma che non prima ſcoprirebbon
dalungeleglorioſe, 8 felici inſegne di
lei, anzi non prima ſentirebbon la fa
ma della ſua andata, che volgerebbonle
ſpalle. Ecco Sinam, Capitano, 8 pri Sinam Baſsà
mo Miniſtro di Mehemet Rè de'Turchi, era all'hora
primo Viſir,
che dopò hauer raccolte in vn corpo le
forze d'Aſia, 8 d'Europa del ſuo Signo
re,non ardiſce di combattere con Vo
ſtra Altezza in campagna aperta, ſe ben
è di numero a lei di gran lunga ſuperio
re. Che dico io in campagna aperta?
anzi non ardiſce pur di aſpettarla den
tro il ſuo alloggiameto:&non così toſto
è auuiſato dalle ſue ſpie, che " ad
allal
-
28 O RATI O N E
aſſalirlo, che egli ſi riempie di ſpauen
to,& ſi fugge. Chi mai vide più gene
roſo ardire? è chi mai codardia maggio
re? Ma l'ardire dell'Altezza Voſtra è
però accompagnato da molto ſenno, 3
merita di eſſer celebrato per fino al Cie
lo, douela codardia di Sinam è del tut
to ignominioſa, & non può ſcuſarſi in
maniera alcuna. Veſtra Altezza ha be
niſſimo conoſciuto che il penſiero dell'i
nimico era di tenerla a bada, fin tanto
che ò il ſuo eſſercito per difetto di pa
ghe ſi diſſolueſſe,ò ella per dubbio di né
eſſere abbandonata, ſi ritiraſſe, il che
auuenendo, egli ſaria ſenza dubbio rima
ſo Signore della Valacchia, dietro alla
perdita della quale ne ſarebbe venuta e
tiandio quella della Moldauia, i cui po
poli di natura corti di fede, ſono ſoliti
volgerſi al vincitore. Però a lei era ne
ceſſario di prender la riſolutione che
preſe, cioè di coſtringer Sinama ripaſ
far quanto prima il Danubio; & ſe non
potena in altra maniera, con aſſaltarlo
fin dentro le ſue trincee. Riſolutione
certamente magnanima, S& ºssi del
- . . - llQ
---
.
S E C O N D A. 29
ſuo valore; ma che non harebbe dato il
cuore ad altri che a lei di abbracciare.
laonde ancherche ſia per ſcriuerſi in mil
le Iſtorie, io però temerei che ella non
foſſe per eſſer creduta da coloro che ver
ran dopò noi, ſe l'altre ſue heroiche, 8
ſoprahumane attioni, che ella ha già fat
te,&quelle che ella è per fare, non le ac
quiſtaſſero fede. Et di vero qual Capi
tano fù mai, è Greco, è Latino, è d'al
tra guerriera gente, è antico, è del no
ſtro ſecolo,che haueſſe ardire di aſſalta
revn'eſercito dentro al ſuo alloggia
mento, ben trincerato, 8 munito, con
numero di gente forſe tre volte minore?
Non haueua già Voſtra Altezza più che
quarantamila ſoldati,trà fanti,8 caual
li,& n'hauea pur il nemico preſſo di cen
to mila. Nè ſi può dire che egli non foſº
ſe ben chiuſo da foſſi, 8 da argini, & da
ſteccati, quando hauea hauuto tempo
quaſi due meſi, cioè dal venteſimo ter
zo giorno d'Agoſto, che ſi die la batta
glia vicino del fiume Argis, fino allide
ciotto d'Ottobre, di far lauorare davn
numero immenſo di guaſtatori. Nè men
ſi può
-
ss o RATI o N e
ſi può dire che Sinam non habbia hauu
to ingegno di trincerarſi, 8 che però ſia
ſtato coſtretto a laſciare l'alloggiamen
to, hauendo eſſo condotto molte altre
volte eſſerciti, 3 alcuni in paeſi men da
lui conoſciuti di queſto. Hà adunque
diſalloggiato, anzi ha pur preſo la fu
ga, per ſemplice codardia, 8 ſmarrimen
to d'animo; il qual non ſi può ſcuſare in
modo veruno. vn Capitano vecchio, di
lunghiſſima iſperienza, chiaro per tan
te proue, & ſpetialmente per la preſa
della Goletta, 8 per quella di Giauari
Gis. Tomaſo no, 8 per le coſe fatte al Giamèn nel
?", " l'Arabia felice, con vn'eſercito, 8 per
or, utlia - - - -
32 O RATI O N E -
ARGo
ARGOMENTO 43
D E L LA TERZA O RATIONE
S C R I T T A
AL MEDESIMO PRENCIPE
D I T R A N S I LVA N I A. -
º quale
4
si Oratione lo conſiglia a non dare orecchie
alla pace, come a coſaindegna di lui, a perni
nitioſa; ma continuar la guerra, con ſperanza
di certa vittoria. 9 rifiuta le ragioni,cheſipo
trieno addurre in contrario da quelli, che lo vo
leſſero eſortare all'accordo. o tacitamente lo
ſcuſa di non hauerſeguitato Sinam, quando lo
diſcacciò della Valacchia. Et perche il Pren
cipeſi era laſciato intendere con Monſignor Vi
ſconti Nontio Apoſtolico, hauendo letta la ſe
conda Oratione, che da eſſo Nontioli era ſtata
preſentata, che e Aleſſandro Magno, quando
paſſo in caſa, hauea forſe 36. mila ſoldati,
e modo di trattenerli; ma egli nine poteacon
durrefuor del ſuo Regno appena deciottomila,
& quelli difficilmente ſoſtentare l'Autore cerca
di leuarli cotal difficulta dell'animo. 69 que
sia Oratione ſi puo dire eſſere intieramente nel
Genere Leliberatiuo. º
-
. O RA
- O R A TI O N E I II. 4s
A L MEDESIMO PRENCIPE
DI TRANSILVANIA.
:::::::: -
ON è ſolito,ò Gran Si
giſmondo, che i Pren
cipi poderoſi ricerchi
ºf Nº no di pace i meno po
gS AN º tenti, anchorcheſieno
passº ſtati rotti, 8 vinti da
quelli di che la ragione più certa è,per
cioche ſanno che ciò facédo, verrebbo
no a dichiararſi è deboli, è puſillanimi.
laonde preſterieno materia a i ſudditi
malcontèti del loro Imperio, di ſolleuar
ſi, & agli altri Prencipi di aſſaltarli. Pe- -
cordo
53 O RATI O N E
cordo da Ceſare, 8 laſciata ſola, Voſtra
Altezza non hà da temer punto di ciò,ſe
conſidera che à ſua Maeſtà non conuie
ne di abbandonarla, nè per intereſſe, nè
per honore. non per intereſſe, percio
che darebbe materia a tutti i Prencipi,
& Potentati nell'auuenire di non mai
più fidarſi di entrare in Lega cd lei, è di
muouer l'armi ad inſtanza ſua, non per
honore, ſi per la fede data all'Altezza.
Voſtra,8 ſi per la parentela che ſeco tie
ne. Et doue pur auueniſſe che la Mae
ſtà ſua s'accordaſſe, laſcierebbe a leica
po di guadagnar tanto maggior gloria;
& di acquiſtar per ſe ſola tutto l'Impe
rio Ottomannico. Nè perciò fare man
cherebbono à Voſtra Altezza forzeba
ſtanti, che ſe ella ha potuto mettere in
fuga vn'eſercito Reale del Turco di cº
tomila perſone, condotto dal maggior
Capitano di quell'Impero, ella potrà be
anco vincernevn'altro, ſe ben foſſe di ce
to cinquanta mila. anzi tanto più facil
méte, quato ella hà hora maggior ripu
tatione, 8 i ſuoi ſoldati ſono più arditi,
& i nemici (come auuiene di quelli, che
- ſono
T E R 2 A. 59
ſono ſtati già vinti) più pauroſi, 8 più vi
li. Laſciadique l'A.V., è Glorioſo Cá
pion di Chriſto, i penſieri di pace a men
pietoſi,ò men felici guerrieri di lei. con
tinui animoſaméte la guerra,poiche Id
dio tanto la fauoriſce; & fauorédola l'in
uita ad aſſalir la Real Città, Capo del
l'Imperio Turcheſco. Non tardi hormai
a riprender l'armi. Già i ſuoi ſoldati ha
no ripoſta la ricca preda, che forſe li hau
rebbe ritenuti di non paſſare il Danubio
all'hora che ella ſcacciò Sinam; &allet
tati dalla ſperanza d'altra maggiore, né
ricuſeranno di ſeguitarla douunque vor
rà códurli. Sono hormai certi che ſegui
tando lei ſempre vittorioſa, non poſſo
no ſe non vincere. Nö ſtimano più il ne.
mico, che hanno ſuperato già tante vol
te. Nè ſi cureranno di molte paghe, ſa
pendo di douer ſaccheggiare Città ric
chiſſime, 8 ſpogliar nemici carichi d'o
ro,& d'argento. La riputatione di V.A.
ſarà per ſe ſola baſtante a tener vniti, &
vbidienti i ſoldati, poicheli haurà con
dotti nel Paeſe del Turco,non meno che
baſtaſſe la ſua ad Annibale per trattener
li in
6o O RATI O N E III,
º" li in Italia. anzi tato più, quato Anniba
n. 1 1. & Liu. - • e e- -
oRA
f
63
o RATI o NE IIII.
“Se A L ?
R E C A TT o L I C o
«
- Q V A R T A. 73
l'eſercitio della Religione Cattolica,
non coſì toſto hebbe tolto Lippa di ma
no al Turco, che vi fece dirizzare &Té
pij, & Collegi : & non hà mai tentato
impreſa veruna ſenza riuolgerſi prima a
Dio, & riceuere il Santiſſimo Sacramen
to. Dicaloil Nontio Apoſtolico, a cui ſcontiMonſignorvi
o
se
AR
78 ARGoMENTo
D E L LA QVINTA O RATIONE
S C R I T T A
A L PR E N G I P E
D I TRA N s1 LvA NIA.
Adì 3. di Agoſto. I 59 6.
-989 - a 28Soe «98See
-98So so SSo - sosSo
S ( NT 0 il Prencipe nelcomin
º ) , ciamento del meſe di Giugno
"Sº l'anno 1596. a porre l'aſſe
Nº dio a Temeſuar, Piaz a
fa 2 ge:à principale del Vngheria ſu
periore, º reſidenza del Baſsa di quella Pro
mincia; o vi fece molte notabili fattioni come
in particolare ali 17. di detto meſe, che hauen
dohauuto ardire il fratello del Cane Tartaro
coi ſuoi, con parte delle genti di Giaffer Baſe
ſa,il quale " il Danubio a Belgra
do per ſoccorrere detta Pia a, reumero di
più di ventimila, di aſſaltar le trincee di S. A.
lo rup
-
79
lo ruppe, º miſe in fuga, e ali 19.: ilqual
di hauendo l'A.S. in perſona vrtati i nemici,
amma zò di ſua manovnode principali Capi
de Tartari, o ſeguito i nemici ſino al Tibiſco,
facendonegrandiſsima strage; & ricuperò tut
ta la preda, che haueuanofatta, º ottenne le
-
ſpoglie di eſi Tartari, º particolarmente vn
(occhio del fratello delCane,dentro il quale era
no duepiccoli fanciulli. ma in fine vedendo il
Trencipe loppugnatione riuſcirdifficile, per il
gran numero de difenſori, li quali paſſauano
diece mila; & intendendo che Giaffer con eſſer
cito di più di quaranta mila ſoldati ſi veniua
accoſtando, per non eſſer colto in me o, alli
24 del i meſe di Giugno, la mattina
leuò ilCampo, 69ſi ritiro con tutte le artiglie
rie, munitioni, º bagaglie, ſen a perdere
vnſolo deſuoi, a Lippa. Hora inteſa cotalri
tirata l'Autore ſcriſſe la preſente Oratione:
nella quale mostrando a S.A, che hauea fatto
prudentemente, º che era degna di lode, l'eſº
ſorta a ſeguitar la guerra, procurar dive
-
ºltre
8o
\',
AL PR E N CIPE D I
l
TRAN si LVANIA.
zi: ziz
A leuata di Voſtra Altez
º za, è Fortiſſimo Prencipe,
Nº dall'aſſedio di Temeſuar,
Zº hà cauſato ne'buoni, 8 ve
, ' ri Cattolici, affettionati al
la ſua virtù, che ſono ſenza dubbio in
finiti, ſecondo la varia capacità di quel
li, due differentiſſimi effetti; percioche
a coloro che ſono di baſſo intelletto, &
che non miran più oltre che la corteccia
dell'humane attioni, ha apportato di
ſpiacere, 8 trauaglio, parendo loro che
queſto poſſa hauer ſcemato l'ardire a i
ſuoi, 8 a lei medeſima ſempre ſolita a
vincere, 8 a condurre felicemente a fine.
tutte le impreſe;&rincorati i nemici,tan
te,& tante volte dalci ſuperati, 8 vinti.
ma a coloro che ſono di più fino giudi
tio,& che penetrano le coſe più adétro,
hà recato conſolatione, 8 diletto, cono
F ſcen
22 O RATI O N E
ſcendo eſſi che l'aſſedio di quella Piaz
i za era dannoſiſſimo a Voſtra Altezza, Se
potea apportarle, quado ella vi foſſe ſta
ta più lungo tempo, qualche rouina. Et
di vero chi rimirando con occhio ſano
non conoſcea quanto foſſe pericoloſo,
che ella ſi laſciaſſe mettere in mezo, trà
vn'eſercito Reale,ſenza paragone mag
gior del ſuo, 8 vna Piazza fortiſſima,
nella quale erano almen diecemila ſol
dati;doue ò ſaria ſtata neceſſitata a com
battere con ſuonotabil diſauantaggio,
ò a diſſoluerſi per la fame? chi non l'ha
rebbe ſtimata innanzi temeraria,che for
te, etiandio quando haueſſe vinto? Sa
pea beniſſimo Voſtra Altezza,che Giaf
fèr Viſir hauea già paſſato il Danubio
con la più parte delle forze del ſuo Si
gnore, & che non era più lontano che
vna giornata da Temeſuar, & che tutta
uia ſi veniua accoſtando;perciò volea la
Ragion di guerra che ella ſi all&tanaſſe,
ſenza però laſciar la campagna. il che
hauendo fatto l'Altezza Voſtra, ha me
ritato altrettanta lode di Capitano pru
dente, quanta ne meritò di cº" ar
CO
o v I N T A. 33
dito, & forte l'anno paſſato, per haueraſ
ſalito Sinà Baſsà nelle ſue trincee, 8 meſ
ſolo in fuga. L'eſſerſi V.A. è Magnani
mo Prencipe, ritirata al fauore delle ſue
Fortezze, ſenza perdita alcuna,dopò ha -
D E L L A sESTA o RATIONE
- S C R I T T A
AL MEDESIMO PRENCIPE
D I TRANSILVANIA.
96 -
, O RATI o N E VI.
AL MEDESIMO PRENCIPE
DI TRANs Itv ANIA.
:
ON era alcuno,ò In
uittiſſimo Sigiſmòdo,
che conſiderando il va
a
a
º º lore, &le glorioſe im
"N?) preſe già fatte da Vo
No Si è i; " A". da ſuoi
fortiſſimi Daci, non ſi perſuadeſſe che
ella foſſe per aſſaltare intrepidamente il
Turco, 8 combatterlo; & che non ſpe
raſſe etiandio, & quaſi teneſſe per certo,
che ella foſſe per vincerlo; quando ha
ueſſe hauuto raccolte in vno tutte le for
ze del Regno ſuo. Ma che ella con poca
, parte delle ſue genti doueſſe affrontar
i" ſquadra molto maggior di nemici, in
Il Prencipe arriuando a viſta di quelli, 8 metterli in
i" Vn momento in rotta, 8. in fuga, toglien
º artiglieria, do loro le artiglierie, che non erano in
"picciol
i a Varadi numero, ſenza che eſſi nè poteſ
i" ſer
s
ſer ſaluare pur vn ſol pezzo; & che ella Abdi 6 dor
- - 9 a iede
t1
S E S T A, 1e3
ti d'animo,ne s'intendono mai coſi bene
inſieme, come quelli che ſono della me
deſima:laondenò ſono neanco coſi prò
ti aſporre la vita l'uno per l'altro; & è fa
cile che trà loro ſi generino diſſidij, &
ſeditioni. 3: ſe il Capitano vuole inter- -
i.
#
“E ſ;
AR
ARGoMENTo 1,
DELLA SETTIMA O RATIONE
-- S C R I T T A.
A RodoLFO SEcoN Do
I M P E R A T o R E.
Adì Io. di Febraro. I 5 9 7.
i 0 N molto dopo la Battaglia
èNS è d'Agria era venuto vn'Amba
NI) ſciatore Ingleſe da Costantino
ºN2 poli all'Imperatore, per trat
tiºé Nº tar dellapace trà Sua Maestà,
e ilTurco, eſſendoſi la Reina d'Inghilterrain
terpoſta, come me ama, in cotal negocio. 7l
che inteſoſi in ftalia,l'Autore ſcriſſe la preſen
te Oratione a Sua Maestà (eſarea - nella qua
ſe la perſuade a ſpre zare la pace offertali,o'
a continuar la guerra, moſtrandoli per li ſuc
ceſſi delle coſe paſſate, che può ſperare divin
cere affatto il nemico:o li dice come habbia da
gouermar la guerra nell'autuenire, che Capitano
Senerale debba eleggere,et che eſercito;& qua
li impreſe debba tentare per la qualcoſa l'Ora
tione è tutta nel Genere Deliberatiuo.
H A 2 ORA
1 I6
o RAT I o N E v11.
A L L I M P E R A T o R E.
i3 3:
Zi RS 3 S contra Mehemet Rè
de’Turchi,vna compita, 8 piena vitto
ria, come lo fece fuggire vergognoſa
mente, è quaſi ſenza combattere; non
ſarebbe hora biſogno di più conſigli,per
eſaminar quello che ſia da fare nell'au
uenire: percioche già Voſtra Maeſtà ha
ueria ſteſo l'Imperio ſuo da Vienna fino
a Belgrado,S: forſe più oltre. nè perauen
tura vederebbe mai più il nemico in ca
pagna, ſe non andaſſe a trouarlo in Aſia.
Ma poichela Sapienza Diuina, i cui alti
giudici ſono agli occhi de mortalina
ſcoſti,altrimente hauea ſtabilito, & ſer
uato a dare alla Maeſtà Voſtra, 8 per
IlCZO ,
i
S E T T I M A, 1 17
l
S E T T I M A. 125
gna di lei, 3 contra il ſuo debito: perciò
che hauerebbe ſcoperta la debolezza, è
la codardia del nemico: il quale eſſendo
di natura infedele, 8 perſecutor del no
me di Chriſto, non ſe li dee mai dar pa
ce,ſe non per neceſſità. Et nella pace,ò
V. M. accorderà di reſtituirli quello che
ella tiene del ſuo,ò di ritenerlo. ſe l'wno,
farà coſa diſconueneuole. ſe l'altro,non
le ſarà mantenuta; perciò che non com
porterà mai la ſuperbia del Turco dila
ſciar in poter della Maeſtà Voſtra alcu
na delle Piazze a lui tolte. 8 che egli ſia
per reſtituire a lei quelle, che le ha occu
pate, non occorre a penſarlo. Nè vuol
laſciarſi perſuaderVoſtra Maeſtà, nèan
coa far tregua,ò ſoſpenſione d'armi con
queſto Barbaro, perciòche a lui ſeruireb
be per poter rimetter inſieme altrettante
genti, quante câduſſe l'anno paſſato nel
l'Vngheria. il che per hora non gli è cd
ceſſo di poter fare. 8 nò vuol la Ragion
di guerra, che ſi facci tregua con quel ne
- mico, che durate il tempo di eſſa tregua,
è per accreſcer molto di forze. però Ce
ſare prudentiſſimo Capitano, non volſe
COil
126 O R A TI O N E
concederla in Francia ai Germani. Ma
mon conuenendo alla Maeſtà Voſtra, è
Sauiſſimo Imperatore, di far nè pace,nè
tregua, nè ſoſpéſione d'armi col Turco;
anzi conuenendole di continuar la guer
ra; mi concederà che io le poſſa dir di
qual modo io giudico che ella debba far
la.Prouegga auáti ogni coſa divn Capi
tan Generale, che ſia per ſe ſteſſo atto a
ſoſtenertanto peſo: è ſia queſto ſuo con
capitan Ge- ſanguineo,ò altri. 8 riguardi inelegger
i" i" lo,più alla virtù che alla nobiltà , ò alle
»
Senofonte,
tione contrache volendo farevn'eſpedi-"
i Lacedemonij,8:lor Colle re a osmº
; gati, anchorche foſſe per ſe medeſimo
ſauio,& di eſperienza nella militia,S ha
ueſſe già fatte molte ſegnalatiſſime fat
tioni, pregò nondimeno gli Athenieſia
concederli per ſuoi Conſiglieri, Calli
ſtrato, 8 Chabria, huomini all'hora di
- - - - I Conſiglierà
molta ſtima appreſſo di loro. Ma que-, i".
ſti Conſiglieri di guerra vorranno eſſer "i
pochi in numero,ò più trà loro congiunGenerali, vº
ti d'affettione, che ſia poſſibile;& di Re- i"a
ligione cattolici: perciòche i molti par che qualità.
torirebbon confuſione: & l'eſſer d'ani
mi diſuniti ſarebbe cauſa che ſempre foſ“La alaReli
» » • Rr il lan, i
|
ſero in riſſe, 8 conteſe: &ildeuiar dalla " gli
) vera Religione, fagli huomini d'animo i
I triſto, ti:
13o o RATION E
triſto, & poco leali. oltrache irrita l'ira
Il Capita Ge di Dio. Et vorrà tuttauia il Capitan Ge
i", nerale che Voſtra Maeſtà eleggerà, ha
ta ſuprema uer facoltà ſuprema di riſoluerda per ſe
º guerra ſolo tutte le coſe.altrimente ſarieno co
me più Capi, che è coſa pernitioſiſſima
nella guerra; come prouarono ſpeſſe vol
te alle ſpeſe loro i Romani: & di gouer
narſi ſecondo il tempo, 8 le occaſioni,
ſenza hauere ad aſpettare altri ordini;
perciòche coſi è eſpediente, ſe ſi vuol
poter far coſa buona. Che ſe il Genera
le haueſſe l'autorità limitata, 8 doueſſe
attender le riſolutioni d'altronde, per
derebbe l'occaſione di molte impreſe.
Ma poicheVoſtra Maeſtà hauerà fatto e
lettione di Generale, diale ſubito il mo
aſſereito per do di apparecchiare l'eſſercito. Il quale
" ella né ſicurerà di far molto numeroſo,
ba eſſere, ma mediocre, 8 di ſoldati che vagliano,
& ben pagati: non facendo punto di fon
- damento in quelle Ordinaze, è Squadre
ordinanze di geti, che tien deſcritte nella Boemia,
she ſi tratten & nell'Auſtria, è in altri ſuoi Stati; per -
i" ciòche queſte non ſi poſſono condurre
sofieno dai lunge da caſa; & come quaſi sforzate,
laargo - ſono
s E T T I M A. 131
º ſono ordinariamente vili, 8 codarde.Et
º compongalo di men varie nationi che
º ſia poſſibile, acciòche ſi conſerui più con
º corde, 8 più vnito: poiche d'wna ſola
º (che molto meglio ſarebbe)non può for
º marlo. Con cotale eſſercito, capitanato
º del modo che io ho già detto, e di tutte
º le coſe che nella guerra fanno biſogno,
ben proueduto, pigli la Maeſta Voſtra il
i vantaggio della campagna. il che le ſuc
i cederà indubitatamente vſcendo al fine
º d'Aprile ; concioſiacoſa che i Turchi,
º per eſſeri Cauallieri il neruo de loro eſi
ſerciti, non poſſinovſcircoſi toſto. Má
di dirittamente ad aſſediar Agria, & fac
º ci ogni sforzo d'inpatronirſene. il che
non ſarà (ſe io non ſono ingannato) mol
t to difficile, percioche la Città, che ſo
, ſtenne qualche dil'impeto de'nemici, è
i diſtrutta; & non vi è da eſpugnar che la
i ſola Rocca, 8 quella è anco mezoat
: terrata. La preſa di queſta Piazza farà
, perdere al Turco la riputatione, 8 l'ac
: - creſcerà grandemente alla Maeſtà Vo
ſtra; imperoche disfacendo lei in pochi
i giorni, & con poche genti, quello che
- I 2 egli
-
–
132 O RATI O N E
eglia gran pena ha fatto con tutte le for
ze del Regno ſuo invna State, ſi farà ar
gomento & dai ſuoi, 8 dagli altri, che
egli ſia debole. onde ne ſeguirà che i
ſoldati di lei acquiſteranno più ardire,
& quelli dell'inimico ſi ſmarriranno.Pi
liata Agria, dourà l'eſercito della M.
Voſtra andar ſubito a porre l'aſſedio a
Zolnoch.laquale impreſa le riuſcirà an
cotanto più facile della prima, quanto
potrà in farla eſſer aiutata dal Tranſil
uano; il quale ponendoſi sù'l Tibiſco im
pedirà i Turchi di poter venire al ſoccor
ſo Etſe queſta ſecoda impreſa le rieſce
felicemete, ella può,paſſando il Tibiſco,
e'l Danubio, 8 vnendo alle ſue le forze
di Tranſiluania, andare ad aſſediar Bel
grado. laqual Città è più toſto ricca di
merci, che forte;& più piena di Chriſtia
ni,che d'altra gente: laonde né ſarà mol
to difficile impratronirſene.&pigliando
la,vſerà ogni diligenza in fortificarla;&
nó riſparmierà ſpeſa veruna per ben mu
nirla, 8 preſidiarla;ponendouigantage-. -
I 3 A Re
34 ARGOMENTO
D E L L ' O TT A VA ORATION E
S C R I T T A
A SIGISMONDO TERZO
R E D I P O L L O N I A,
ET AL SENATO DI QVEL
R E G N O,
I 4 ORA
136
O RATI O N E VIII,
AL RE, E T AL SENAT o
D I P O L L O N I A.
::
igs\ AVAND O io conſide
la rotrà me ſteſſo, Sere
i niſſimo Rè, & Pruden
S tiſſimo Senato, la for
È ma di coteſto Gouer
- no, più atto ſenza al
cun dubbio a conſeruar l'Imperio, che
ad ampliarlo, i trauagli che porta ſeco
la guerra, i diſpendijgrandiſſimi, 3 gli
eſiti incerti di quella, 8 la debolezza
"eno pºi
fra delle Leghe,ſi per le varie nature, come
- - - - - - - - -
r 42 O RATI ON E |
re? & che ſi và giornalmente auanzan
do? Hor che ſarebbe quado haueſſe ag
giunti nuoui Regni ai ſuoi Regni? Ma
eccolo già arriuato ad Agria, cioè sù la
ſoglia della Pollonia, & quaſi a viſta del
- la Regale Città. Non vi laſciate ingan
i": narcome Antiocho, ilquale perſuaden
Plat in Anni doſi che i Romani non paſſerebbono in
“º Aſia a ſuoi danni,ſi ſtaua ocioſo in Ephe
ſo. Chi v'aſſicura che a tempo nuouo il
Turco non ſi dirizzi verſo Cracouia? il
che quando faceſſe, che modo hauere
ſteVoi di difenderui? il Paeſe aperto, le
campagne larghe, 8 piane,i paſcoli pie
ni d'herbe per nudrire ogni gran nume
ro di giumenti, il Turco abondantiſſi
mo di caualli, & copioſo di machine da
eſpugnare : Voi quaſi nudi di Fortez
ze, & penurioſi di fanti, è almeno di
fanti buoni, ſenza altro ſareſte preda
di eſſo. Il quale ſaprebbe ben come por
ui il freno, 8 metterui ſotto il giogo.
Non s'imaginauano mai i Perſi che il
Turco poteſſe mantener Tauris, rimo--
to per coſì lungo ſpatio dal Capo del
l'imperio Ottomannico, oue per tranſ
ferir- |
-
- O T T A V A. 143
ferirſi,lifà biſogno paſſar per Paeſi alpe
ſtri, & deſerti, 8 per anguſtie difficiliſſi
me, & piene di nemici: & pur lo mantie
ne già tanti anni;& queſto col mezo del
le Fortezze diſpoſte a luoghi opportu
ni. Che ſaria adunque della Pollonia,
quando egli penetraſſe a Cracouia, do
ue può condurſi per ſtrade facili, 8 ſen
za pericolo? Sareſte Voi più atti a cac
ciarlo, di quello che ſieno i Perſi? Vida
rebbe il cuore di poterleuarevnaFortez
za reale di mano a coſi potente nemi
co? Non ſi può eſpugnar Piazzehog
gidi, & maſſime Piazze grandi, 8 dife
ſe da gran numero di ſoldati, 8 ſoldati
pertinaci, e animoſi,quai ſono i Turchi,
ſenza hauer numero grande di fanti, S&
fanti valoroſiſſimi;de quali Voi non ha
uete copia baſtante. Perlaqualcoſa è
conueniente alla voſtra Republica, anzi
neceſſario alla voſtra ſalute, che Voi vi
armiate ſenza più indugio, 8 che aſſal
tiate queſto commune nemico, mentre
”-- le forze di Ceſare, 8 quelle del Tranſil
, uano ſono anchor integre: & non aſpet
tiate a mouerui che quelli ſieno caduti i
per
144 O R A T I O N E
percioche all'hora vi ſarebbe impoſſibi
lie. Decas. le di reſiſtere, non che di vincere. Rac
ºfº cordateui di quello che auuenne a Per
ſeo Rè de'Macedoni, ilquale hauendo
potuto ſoſtenerGentio Rè degli Illirij,
aiutandolo contra i Romani, 8 non ha
uendo ciò fatto, caddè dopò quello,più
facilmente che non ſarebbe caduto,in
preda di eſſi Romani. Le vittorie faci
litan le vittorie etiandio contra forze pa
rialle vinte, è maggiori, non che contra
Chihaºsi
, & minori. Chi ha lo Stato aperto, & non
• - v
ARGOMENTO 155
i D E L LA N o N A o RAT IoNE
. - S C R I T T A -
a A I P R E N C I P I
f. C H R I S T I A N I.
d. -
S 29
idò
i ser - va -
3G
ORA
o R A T I o N E Ix. 157
A I P R E N CI P I
C H R I S TI A N I.
Nº I A CESSE à Dio, è
Prencipi Chriſtiani,
che io vi vedeſſi vniti
in vnſololuoco,percé
ſultare intorno i biſo
º º gni della comune Re
publica, porger compenſo ai mali che
di preſente l'affliggono, 8 prouedere a
quelli che col tempo poſſono trauagliar
la; che io ſpererei di ſentire deliberatio
ni non meno fante contro il Tiranno de' -
- N O N A. 157
tanto priuo, come è al preſente, 8 degli
vni, & degli altri, ma anco per eſſer lui
di natura vile, 8 codardo, come frà l'al
tre attioni ſue, moſtrò la vergognoſiſſi
ma fuga dalla battaglia di Agria.S'aggiſi -
ſ
t
i
ti d'accordo coceſſo all'iſteſſo Buglione
il Scettro Reale. coſi conuenne a Pie-
toſi Principi. nè rimaſero perciò quelli
che lo cederono punto men glorioſi di
lui,a cui fù ceduto. Oblighiſi ciaſcuno,
-
A RG O
174 ARGoMENTO - -
i ,
D EL L A DE CIMA o RATIONE
S C R I T T A
A L PR E N CI P E D I
T R A N S I L VA N I A.
A dì 18. di Febraro. I 5 98.
ri
non deue laſciarſi portare ad una tal
ne. Et cerca di perſuadere l'Alte za Sua a
continuare lacuminciata impreſa della guerra
colTurco. dimodoche l'Oratione è ſenza fallo
nelGenere Deliberatiuo, -
»
ORA
176
O RAT I o N E x.
A L PR E N CI P E D I
T RA N S I LVANIA.
v:
SI ſg E voſtra Altezza, se
reniſſimo Sigiſmondo,
ò non haueſſe mai co
p
mincio a regnare, è ha
Si ueſſe lungo tempo re
- -N e gnato, potrebbe pera
uentura con lode ſua, è almen ſenza bia,
ſimo, ceder lo Stato ad altri, 8 ridurſi a
viuer priuatamente; quando però ſi ve
deſſe chiaro da ogn'vno, lei, è per di
ſprezzo di gloria, è per ſatietà, non
per deſiderio di vita, 8 d'ocio, prende
Sabellico En
revna tal riſolutione. Coſi noi leggia
mo Rachiſio hauer laſciato al fratello
neade 8 lib 8.
et Sigonio del Aiſtulfo il Regno de Longobardi per
Regno d'Ita-. renderſi Monaco: & auanti di eſſo Dio
- - - -
ltalib 3.
Pomp leto pno
Diocletuano.
cletiano, dopòhauergouernato l'Impe
rio venti anni, eſſerſi ritirato a Salona
- ſua
-
–
D E C I M A. 17?
- , M 4 il Do
184 O RATI O N E
il Dominio; il che a lei ſarà tanto più
graue, che non fu a Silla, quanto quegli
nauea poſta giù la Tirannide, 8 Voſtra
Altezza vn'Imperio giuſto, è legitimo.
ſe il ſecondo, è ella penſera di eſſer trà i
Proceri della Chieſa, è vorrà riſerrarſi
ne'chioſtri,8 veſtir rozzi panni, 8 ſprez
zati. nè l'vno, nè l'altro ſe le conuiene:
non quello, percioche ſarà chiaro ſegno
che ella non ſi ſia moſſa a laſciarli Stati
per diſpregio del mondo: non queſto,
percioche non è la vocation ſua, come ſi
può giudicar dalle coſe che ſon paſſate.
& ſarebbe in errore ſe ella credeſſe di
non poter acquiſtarſi il Cielo nello ſta
to, douehor ſi troua. Seruirono a Dio
militando Gioſuè, i Machabei, & tanti
altri; &non fù meno accetto il ſeruigio
loro, che quello di molti che atteſero ad
orare, & a macerarſi colla durezza del
vitto. Fù grato al Cielo il Buglione, Se
gli altri che andarono alla conquiſta di
Terra Santa. nè men forſe meritò Pie
tro Eremita per hauer condotti gli eſſer
citi a quell'impreſa, che per hauerorato
lungo tempo nell'Eremo,
- -
sensiel An
a D E C 1 M A. 18; - -- , -
º di
valore, & º mite, 8 piaceuole di natura, º ºr iº
& amato da ſudditi: doue queſto Bar- Aleſſ
- -
"é , 8.
c. 2,
baro, contro di cui Voſtra Alrezza guer lº 6 f 149.
reggia,è viliſſimo d'animo, inhumano, i"
& diſamato dalla più parte de popoli,
per eſſer di Religione differenti da eſſo.
Non è di poca importanza nelle coſe
della guerra la fama, 8 la riputatione
del Capitano : & baſtò queſta ſola al ocerti, ut.
Grande Aleſſandro per vincere le reli- 6f, 61.
quie delle genti di Dario, che non erano
-
nè
192 ORA TI O N E
nè per numero, nè per qualità diſprez
zeuoli. Già Voſtra Altezza ha molte
volte ſuperato il nemico; & non è mai
ſtata vinta da lui: per la qual coſa è da
credere che duri tuttauia quell'opinio
ne in eſſo, che hebbe fin da principio,
cioè che ella ſia inuincibile, 8 che egli
debba cader per mano di lei, Etbé ſe ne
veggon ſegni,poiche di nuouohà man
dato a ricercarla di pace, 8 ſi è fin ab
baſſato per conſeguirla a interporui il
Tartaro, Deh non defraudi Voſtra Al
tezza quella ſperanza che ha concetta
di lei il mondo. non abbandoni la cauſa
della Religione. Contentiſi (ſe altro né
può) di ſacrificar ſe medeſima. Che ſe
Lia Deca. 1. ciò fecero i Curtij,& gli Horatij, & tan
il 7 fa iº ti altri, per ſemplice ſeruigio della lor ,
i". “ patria, quanto più prontamente deue
ella farlo per l'honore di Chriſto, & per
il bene della commune Republica ? ſe
Voſtra Altezza, che ha coſi ben comin
ciato, che ha fatti tanti progreſſi, che
hà conſeruata l'Vngheria, che ha ab
baſſato l'orgoglio al Turco, 8 che gli
ha meſſo terrore, abbandona queſta cau
ſa,
.
D E C I M A. 193 ,
ſa, chi ſarà quello che la difendi? A lei
tocca di ſoſtener queſto peſo; nè altri
può con dignità ſoſtenerlo che lei. Ri
pigli ella adunque l'animo, 8 ſi riſolua
a proſeguirla ben cominciata impreſa.
Apparecchi l'armi, che non le manche
ranno ſoccorſi. & doue le mancaſſer
tutti gli aiuti humani, Dio non laſcierà
di aiutarla . & ſpero anchor di
vederla trionfare dell'Orien Hercole arri
e i. ARGoMEN To
DELLvNDE CIMA o RATIoNE
A FILIPPO SECONDO
R E C A T T o L I C o.
Adì 2o. di Giugno. I 598.
2, 3" 3:
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N 2 ORA
I 96 - -
O R A TI O N E X I.
AL RE CATTOLICO
OI CHE è reſtata ſer
uita l'Eterna Cura, è
Gran Rè di Rè, che
V. M. ſi ſia rappacifi
cata col Chriſtianiſſi
mo, prima di quello
che ſi penſaua, con giubilovniuerſale di
tutta la Republica Chriſtiana, la quale
deſideraua più che ſperaſſe di veder riu
nite queſte due eccelſe Corone; non è
alcuno che conſiderando la pietà della
Maeſtà Voſtra, non ſi perſuada che ella
ſia ben toſto per voltar l'armi ſue poten
tiſſime contro i nemici di Chriſto. Ma
chi crede che ella debba aſſaltar prima
il Seriffo Rè della Mauritania, & chi il
Turco;ambidue ſeguaci dell'empia Set
ta di Mehemete, ambidue infeſti alla
Spagna,l'vn più vicino, l'altro più gran
de. Et ſenza dubbio non mancan per
- . . . . . VI12
V N D E C I M A. 197
vna parte, 3 per altra,ragioni, percioche
del Seriffo parlando, queſti è Capo de'
Mori che già occuparono il Regno di
Spagna, queſti vſurpa la miglior parte
dell'Africa & la più propinqua all'Euro
pa,queſti ricetta ne' ſuoi Porti i Corſari
che vanno a depredar l'Indie, 8 ad infe
ſtarle Flotte, queſti è Tiranno,S&non le
gitimo Prencipe, 8 tiene quaſi per for
zavn Regno molto più ricco, che forte,
habitato da huomini imbelli, dediti a
gli agi,ò alle delitie,ſenza fanterie, con
poche armi, 3 quaſi ſenza Fortezze. 3:
queſti ſono que Mori, che poco dianzi
vcciſero il Rè Sebaſtiano di Portogallo,
JPrencipe degno di grandiſſima lode, ſe
foſſe ſtato altrettanto felice in guerra,
duanto era pio, & valoroſo, Nipote del
la Maeſtà Voſtra, con tanta Nobiltà
del ſuo Regno, che anchor ſuperbi cor
rono i fiumi d'Africa ingroſſati del lo
roſangue, 8 anchor ſi veggono ſparſi
per li campi di Mauritania i cadauerilo
ro quaſi ſpiranti, 8 particolarméte quel
lo del Rèanimoſo,il quale parcheriuol
i to verſo la Maeſtà Voſtra,le dica; Mira,
N 3 ò mio
193 - O RATI O N E ”
è mio Zio, 8 Signore, la ſtrage di
tanti glorioſi guerrieri, che ſono morti
per eſaltar la Fede di Chriſto, & per ho
nor del nome di Spagna, 8 giacciono
qui inſepolti.Ates'aſpetta di vendicar
la,che ſei legitimamente ſucceſſo nel Re
i" da me laſciato; adempitù più di me
elice il mio deſiderio;ate riſerua il Ciel
queſta gloria dopò tante altre. non ſof
ferire che queſti Barbari vadano altieri
più lungamente di hauer ingraſſati i lor
campi del ſangue noſtro, 8 di hauerci
vinti in battaglia; ſe vinti potiam chia
marci per hauer combattuto con troppo
ardore. queſti ſon quegli ſteſſi Mori, è
della medeſima ſorte con quelli, che cac
ciammo di Seuta,8 di Tanger dentro lo
ſtretto di Zibraltaro, 8 fuora, di tutta la
coſta d'Africa, Arabia, & India, con tan
tagloria del ſanto nome di Chriſto, e
honor della noſtra Natione, che nè ri
marrà la memoria per tutti i ſecoli. Ba
ſtano i Luſitani ſoli, già miei, hora tuoi
ſoggetti, a far queſta impreſa. 8 ben la
i faran volontieri, pur che tu voglia, per
vendetta di noi. Sò che non manca in
ºs., -º eſſi
v N D E c IM A. 1,
eſſi il valore antico, 8 che ſon quei mes
deſimi, che già con Sertorio guadagna Plut.in Serto
rono tante battaglie contra i Romani i
& che poco dianzi hanno (mirabile ar
dire) ſolcando vn'immenſo mare, ſpa
uentoſo agli occhi de'riguardanti, 8 né
più ſolcato, dome con picciole ſquadre
d'Heroi tutte le Nationi che giacciono
frà i termini d'Hercole, 8 le Moluche, &
meſſo il freno al grande Oceano; onde
viueran ſempre immortali i nomi di Va
ſco della Gama, di Franceſco d'Almei
da, dell'Albuquerque, é di tanti altri,
degni di eſſer paragonati & talun d'eſſi
anchor preferito, al GrandeAleſſandro.
Glorioſo Albuquerque, che con men di
duemila de'miei ſoggetti vinceſti innu
merabili ſchiere di Mori, d'Indi, & di
Perſi; & fondaſti l'Imperio noſtro, in
ſieme côlaReligione diChriſto,in Goa,
in Malaca, e in Ormus, tre capi di Re
gni; per il che al Luſitano nome, infiniti,
i & potétiſſimi Rè s'inchinano:&più hau
reſti fatto,ſe più lungo tempo foſti viuu
to. Tua è hoggidì queſta gloria, è mio
i Zio, & Signore, onde con più ragione
N 4 ti
a 2oo , O R AT I O N E
Gli Aicidi ti puoi
Rè de'Parthi . , chiamar
, , , Rè
, , di, Rè, che non fece- v.
l
266 O RA TI O N E
Fiandra; & che bramano hormai il ri
Delle paci, poſo: imperoche la pace, 8 la quiete,
i" ſia da de
quando non ſieno ferme, é ſicure, non
derare, 8.
qual nò - ſono altro che breui ſoſpenſioni d'ar
mi, nè ferme,ò ſicure poſſono dirſi, oue
quelli che ſon perpetui nemici, reſta
no tuttauia potenti, S con le forze lo
rointegre. Deue deſiderarſi la pace da
i buoni Prencipi, ma quella che ſia vera
pace, 8 durabile; l'altre vogliono di
ſprezzarſi. Perciò i Romani più toſto
volſero ſempre di guerra ſeminar guer
ra, che deporre l'armi laſciando in ſta
to alcun inimico grande, che col tem
po poteſſe inquietarla lor pace.Nès'in
tende turbar volontariamente il ripoſo
de'ſudditi chi li eſſercita affin di aſſodar
lo, & di renderlo loro più certo, è più
lungo. Non è vero ripoſo quello, che ſi
può con ragione temere che ogn'hora
poſſa conuertirſi in trauaglio. Nè ſi dee
dire ſpargitore del ſangue de popoli chi
mette in pericolo la vita d'alcuni per aſ
ſicuraméto di tutti. nè côſumator de'lor
beni chi ſpedevna picciola parte di quel
li per conſeruare il reſtante.Nè i ſudditi
- di
º
r
v N D E c1 M A. 2or
di V. M. ſono tanto eſauſti,che non poſ
ſino pagar anchor groſſa ſomma d'o
ro per loro commodo.nè ſono tanto bra
moſi della quiete, che voglino antipor
la (qual che ſi ſia) ad vn trauaglio giu
ſto, & honeſto. anzi aſſuefatti già molti
d'eſſi ad acquiſtarvile, e honore mili
tando in ſeruigio della M. V., deſidera
no di continuar la guerra; &l'antipor
ran volontieri tutti alla pace, purche
guerreggino fuor di caſa, 8 doue poſſi
no ſperare di guadagnar gloria, & ric
chezze; come faranno in particolare
contra il Turco, 8 contra il Seriffo: l'v
no, & l'altro de'quali deue eſſer ſcopo
delle ſue impreſe, 8 materia de' ſuoi
trionfi. Ma percioche la Maeſtà di Ce
ſare guerreggia felicemente già molti
anni con l'Ottomanno, mentre le forze
di queſto Barbaro vengono conſuman
doſi, riuolti ella le armi ſue in Maurita
nia, & conquiſti i nobiliſſimi Regni di
Feſſa,8 Marocho.Queſta impreſa è pro
pria alla Spagna, ſi per la vicinanza, Se
ſi per le offeſe altre volte patite. Breue
ſpatio di mare ſepara i Regni di Spagna
da
-
-
2os O RATION E
da queſti Regni. IVaſelli, de quali abon
da la M. V., poſſono congiungere vna
Terra con l'altra. Mandi ella, ſotto la
'carica di vn Capitano animoſo, & felice
D. Pietro En (quale è in particolare il Conte di Fuen
"tes,degno di eſſer paragonato con cia
riente, ſcum degli antichi) quindeci mila fanti
Spagnuoli, & altrettanti frà Italiani, 8:
Valloni, con otto mila caualli, & quan
tità ſufficiente d'artiglierie, 8 maſſime
da campagna, che tanti baſtano. Ver
rà forſe il nemico ad incontrar queſto
Eſſercito, con quaranta,ò cinquantami
la caualli: ma che potranno cauallide
ſboli,8 quaſi inermi contravn'Ordinan
za di fanti,armati, per difeſa, di corſalet
ti (tali vogliono eſſere almeno le prime
ſquadre) & per offeſa, di archibugi, di
moſchetti, 8 di picche? Baſteråno i pic
chieri ſoli a ſoſtener l'impeto, & l'vrto
della nemica caualleria. anzi non ſolo
a ſoſtenerla,maanco ad aprirla. L'altre
armi ſeruiranno per conſumarla.& ino
ſtri caualli la ſeguirānopoiche ſarà di già
rotta, 8 riuolta in fuga. Inutili, 8 vani ſa
ranno i colpi dellezagaglie, & delle lan
e r - - -- - C1C
V N D E C I M A. 2o 9
.:::::::::::::::::::::::a.
REGISTRO.
i ABCD E F GH IKLMN.
Tutti ſono fogli intieri,eccetto t.
mezo foglio, S. N. con vn
carticino in mezo.
º Sp- osse
sotSS4pe ae? e 9 e
doc,63 RA