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COSTRUZIONI D’ACCIAIO

MATERIALI
Ha la stessa resistenza a trazione e a compressione.
Vantaggi:
 alte proprietà di resistenza e duttilità
 permette di fare strutture più leggere e flessibili con sezioni ridotte, fattore che in zona sismica
rappresenta un vantaggio in quanto riduce le forze sismiche
 può essere prefabbricato limitando le opere in cantiere
 facile sostituzione dei componenti e buona manutenzione
 smontato e non demolito.
Svantaggi:
 costo elevato
 scala di dettaglio più bassa
 soggetto a corrosione (proteggere attraverso verniciatura o zincatura)
 necessità di manodopera specializzata
 scarsa resistenza al fuoco, all’aumentare della temperatura la resistenza cala drasticamente ma
le sollecitazioni restano costanti, avviene una drastica diminuzione del modulo di elasticità
(E) e la nascita di deformazioni permanenti.
Gli acciai usati solitamente sono laminati a caldo in profilati, barre, larghi piatti, lamiere e profilati
cavi. Le sezioni trasversali si classificano in base alla loro capacità rotazionale 𝐶𝜃 = (𝜃𝑢/𝜃𝑦) − 1 e
ci sono 4 classi: 1 e 2 sono compatte, 3 moderatamente snelle e 4 snelle.
TIPOLOGIE STRUTTURALI
Le strutture sismo-resistenti in acciaio possono essere distinte, in accordo con il loro comportamento,
nelle seguenti tipologie strutturali:
a) strutture intelaiate: composte da telai che resistono alle forze orizzontali con un
comportamento prevalentemente flessionale. In queste strutture le zone dissipative sono
principalmente collocate alle estremità delle travi in prossimità dei collegamenti trave-
colonna, dove si possono formare le cerniere plastiche e l’energia viene dissipata per mezzo
della flessione ciclica plastica.
b) strutture con controventi concentrici: nei quali le forze orizzontali sono assorbite
principalmente da membrature soggette a forze assiali. In queste strutture le zone dissipative
sono principalmente collocate nelle diagonali tese. Pertanto possono essere considerati in
questa tipologia solo quei controventi per cui lo snervamento delle diagonali tese precede il
raggiungimento della resistenza delle aste strettamente necessarie ad equilibrare i carichi
esterni. I controventi reticolari concentrici possono essere distinti nelle seguenti tre categorie:
con diagonale tesa attiva, controventi a V e a K.
c) strutture con controventi eccentrici: nei quali le forze orizzontali sono principalmente
assorbite da membrature caricate assialmente, ma la presenza di eccentricità di schema
permette la dissipazione di energia nei traversi per mezzo del comportamento ciclico a
flessione e/o taglio. I controventi eccentrici possono essere classificati come dissipativi
quando la plasticizzazione dei traversi dovuta alla flessione e/o al taglio precede il
raggiungimento della resistenza ultima delle altre parti strutturali.
d) strutture a mensola o a pendolo inverso: costituite da membrature pressoinflesse in cui le
zone dissipative sono collocate alla base.
e) strutture intelaiate con controventi concentrici: nelle quali le azioni orizzontali sono
assorbite sia da telai che da controventi agenti nel medesimo piano.
f) strutture intelaiate con tamponature: 0costituiteda tamponature in muratura o
calcestruzzo non collegate ma in contatto con le strutture intelaiate.
Nelle strutture a telaio le zone dissipative devono essere localizzate principalmente all’estremità delle
travi e/o nei nodi trave-colonna in modo tale da dissipare efficacemente l’energia sismica attraverso
cicli flessionale inelastici.
In particolare, essi richiedono collegamenti progettati con un margine di sovraresistenza tale da
consentire il completo sfruttamento delle risorse di duttilità locale delle membrature collegate. La
sovraresistenza è valutata moltiplicando la resistenza nominale di calcolo degli elementi collegati per
un coefficiente che dipende dalla classe di duttilità.
E’ possibile, inoltre, ipotizzare la formazione di cerniere plastiche nelle colonne, ma solo nelle
seguenti parti:
 alla base della struttura a telaio (a, b, c, d, e);
 in sommità delle colonne all’ultimo piano dell’edificio (b e c in alternativa alle travi della
copertura);
 alla base ed alla sommità delle colonne nelle strutture ad un unico piano (d).
REGOLE DI PROGETTO GENERALI PER ELEMENTI STRUTTURALI DISSIPATIVI

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