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Darò per assunto che il programma sia già installato sul tuo computer e
pronto per essere usato.
Se non hai il programma è possibile scaricare una versione di prova dal sito
della Autodesk al seguente indirizzo:
http://www.autodesk.it/products/autocad-lt/free-trial
Farò riferimento inoltre alla versione in inglese e indicherò tra parentesi ( ) la
dicitura in italiano dei vari comandi che andremo ad esaminare.
In questo modo imparerai ad utilizzare tutte e due le versioni.
Di seguito ti mostro alcune immagini dell’interfaccia di diverse versioni di
Autocad, dalla più vecchia a quelle più recenti, che nel tempo sono state
leggermente aggiornate sia nella graficamente che nella disposizione dei vari
tasti di comando.
Non preoccupartene per ora, tieni presente che in generale i simboli
rappresentati, almeno per i comandi principali, sono sempre gli stessi.
Qua sopra una “vecchia” versione di Autocad che come vedi, similmente a
quasi tutti i programmi per windows si presentava con una fila di menu a
comparsa in alto, con i comandi “file, edit, viev, insert” ecc. (“file, modifica,
vista, inserisci ecc.” nella versione in italiano) , e varie “toolbar” o barre
degli strumenti, cioè tutti quei pulsanti, corrispondenti ai vari comandi che
vedremo in seguito, i quali sono suddivisi in gruppi, le “toolbar” appunto, che
possono essere personalizzate rendendole visibili o non visibili e spostate
nella posizione desiderata.
In seguito l’interfaccia è stata modificata.
Sopra Autocad LT 2015 impostato tipo versione classica, sotto Autocad LT 2016
Da non confondere con le voci sottostanti “Home, Insert, Annotate, ecc. che sono invece i nomi delle
schede contenenti i gruppi dei comandi.
E’ gestibile come una toolbar per cui può essere anche chiusa, fai attenzione
a non farlo ed eventualmente basta premere i tasti CTRL+9 per riattivarla.
Sulle vecchie versioni di Autocad era diversa e per ogni tasto vi era un nome
che richiamava la funzione interessata, con le ultime versioni del software
queste scritte sono state sostituite da dei simboli.
Questi tasti servono per impostare alcune importanti funzioni che vedremo
durante il corso.
Abbiamo visto che rispetto alle vecchie versioni, ormai da diversi anni sono
stati raggruppati i comandi di Autocad all’interno di una “barra
multifunzione” che racchiude diversi gruppi di comandi che prima erano
inseriti nelle varie “toolbar” dell’interfaccia classica.
Barra completa
Riduci a schede
Le “Toolbar” classiche.
Se vogliamo utilizzare l’interfaccia classica con le vecchie toolbar (barre
degli strumenti), con le versioni 2015/2016 possiamo procedere nel seguente
modo:
- Imposta la barra dei menu in modo che sia visibile
- Nella barra dei menu vai su “Tools” (strumenti) > “Palettes”
(tavolozze) e fai clic sulla voce > “Ribbon” (barra multifunzione).
In questo modo disattiverai la barra multifunzione.
- Poi vai ancora su “Tools” > Toolbars > AutoCAD LT, e ti apparirà il
seguente elenco a tendina:
A questo punto per attivare ulteriori toolbar sarà sufficiente fare click con il
tasto destro sopra una qualsiasi toolbar già aperta e si aprirà la tendina
dove ne potrai attivare o disattivare altre.
Ok, adesso clicca sulla tabella “Open and Save” (Apri e Salva) e sotto alla
voce “Save as” (Salva come) apri il menu a tendina cliccando sulla freccia a
lato.
Queste voci con a fianco scritto (*.dwg) rappresentano i tipi di file che il
nostro programma può aprire e salvare. Più precisamente impostando questa
voce ad esempio su “AutoCAD 2010” andiamo a dire all’Autocad che ogni
volta che salviamo un disegno che abbiamo fatto o che abbiamo aperto,
questo viene salvato nel formato Autocad 2010.
Cosa vuol dire questo?
Come abbiamo già visto ci sono diverse versioni di Autocad ed ogni anno ne
esce una nuova, talvolta viene aggiornato anche il formato dei files generati.
La più importante differenza tra le varie “release” del programma è che con
le versioni più vecchie non si possono aprire i disegni creati dalle versioni
successive, a meno che chi ha salvato il file non abbia impostato il suo
programma per il salvataggio in una versione precedente, come spiegato
prima.
Questo è molto importante da sapere specialmente quando si collabora con
altri disegnatori e si devono dare o ricevere disegni da altri.
Pianta.dwg
Cucina.dwg
Dove il punto . separa il nome del file dalla sua estensione, la quale identifica
un tipo di file da un altro.
Esistono infatti moltissimi tipi di file con altrettante estensioni diverse:
Torniamo quindi alla finestra delle opzioni di Autocad, e sempre nella tabella
“apri e salva”, cerca più in basso la voce “Automatic save” (Salvataggio
automatico), e nelle finestra dei “Minutes between saves” (Minuti tra ogni
In questo modo cliccando con il tasto destro del mouse, dopo aver concluso
un comando, Autocad lo ripeterà.
Se hai appena finito di disegnare una linea ad esempio, cliccando subito dopo
con il tasto destro sarà ripetuto il comando “linea”, e cosi per tutti gli altri
comandi.
Quanto detto fino ad adesso sono impostazioni generali da fare solo una
volta, le prossime volte che aprirai Autocad non sarà necessario ripeterle.
2) Apri la finestra delle opzioni dal menu “Tool > options..” (Strumenti >
opzioni) e imposti il salvataggio automatico e se necessario imposti il
salvataggio dei files su versioni più vecchie. (Per il momento lascialo
come è con l’impostazione di default).
COMINCIAMO A DISEGNARE
Il programma ti sta suggerendo i passaggi che devi fare per creare una linea,
in questo caso ti sta chiedendo “specify first point” (specificare il primo
punto della linea).
Adesso fai click con il mouse in un punto qualsiasi dell’area di disegno e poi
guarda di nuovo che cosa appare nella “command line”:
“specify next point” (specificare secondo punto).
Adesso sposta il mouse da un lato e vedrai che si sta creando una linea, prima
di cliccare per il secondo punto prova a ruotare con il mouse intorno al primo
punto che hai già fissato; vedrai che la linea segue il tuo movimento in tutte
le direzioni.
Fai click quindi in un altro punto dell’area di disegno leggermente distante
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dal primo, così facendo creerai la prima linea tra i due punti appena definiti.
Per creare una linea quindi sono stati necessari almeno 4 click del mouse:
Inizio del comando, primo punto, secondo punto, fine del comando (con il
tasto destro).
Per eseguire i vari comandi di Autocad si devono utilizzare diverse
combinazioni dei tasti del mouse che vedremo di volta in volta; con la pratica
ti diverranno automatici e li eseguirai senza pensarci.
Sulle ultime versioni di Autocad può essere che durante l’esecuzione dei
comandi vengano visualizzate delle informazioni e dei numeri vicino al
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cursore a croce, che ripetono quelle della “command line”, oltre ad altre.
Si chiama “input dinamico” e si può disattivare ciccando su questo tasto
oppure nelle versioni di Autocad più vecchie sulla voce “DYN”, in basso
sullo schermo, sotto alla Command line.
Personalmente lo trovo fastidioso ma è soggettivo, inizialmente comunque
consiglio di disattivarlo.
Il comando “ORTHO”.
Prova ora a premere una volta il tasto “F8” sulla tastiera del computer e
riprendi il comando “line” (linea), clicca per stabilire il primo punto e poi
riprova a spostarti con il mouse intorno ad esso, vedrai che ora la linea non si
sposta più in tutte le direzioni ma soltanto in verticale ed orizzontale.
Fai click ancora per il secondo punto della linea e poi con il tasto destro per
concludere il comando.
Continua a premere più volte “F8” e guarda la “command line” e gli altri
piccoli tasti sotto di questa.
Con il tasto “F8” quindi si attiva o disattiva la funzione “ortho”, o in
alternativa si può fare click sul relativo pulsante, posto sulla barra inferiore
Le unità di Autocad.
Come avrai capito hai appena fatto una linea lunga “100”, ma cento cosa…?
Per Autocad sono cento unità, ma sei tu che decidi in che modo disegnare per
cui questi 100 potrebbero essere millimetri, centimetri o metri.
Dipende anche da cosa si sta disegnando quindi potrebbero essere 100 mm di
un oggetto in metallo da disegnare per un fabbro, 100 cm se fosse ad esempio
il lato di un tavolo in legno, oppure 100 mt per la recinzione di un terreno.
Nella finestra che appare, cliccando sui menu a comparsa delle voci “lenght”
e “angle” (lunghezza e angolo), imposta rispettivamente “Decimal” e
“Decimal degrees” (Decimale e Angolo decimale), come nell’immagine
seguente.
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Come noterai Autocad può essere impostato secondo diversi tipi di unità di
misura, ad esempio i “pollici” che corrispondono all’impostazione
“architectural”.
Nel nostro caso devono essere usate le unità decimali sia per le lunghezze che
per gli angoli.
Attenzione: le impostazioni delle unità del menù format non valgono a livello
generale per il programma, ma in questo caso influiscono singolarmente su
ogni “file” di disegno che si va salvare.
Cliccare su “ok” per confermare e chiudere la finestra.
Torneremo ancora su questo argomento al momento di stampare un disegno.
Abbiamo visto che il simbolo dell’UCS, rappresenta gli assi X-Y del suddetto
“piano cartesiano” sul quale stiamo disegnando e che con il comando “ortho”
possiamo vincolare l’Autocad a disegnare parallelamente a questi assi.
Se volessimo disegnare ad esempio a 45° possiamo ruotare gli assi dell’UCS.
Per farlo digita sulla tastiera proprio le lettere UCS e poi premi il tasto invio.
Dopo digita la lettera Z e poi premi ancora invio.
Ripetiamo ora il comando, scrivi ancora UCS e premi invio per due volte di
seguito, l’UCS sarà riportato all’inclinazione di origine. Semplice no?
Ripetiamo ancora, digita UCS e poi premi invio, ora al posto della Z digita le
lettere OB (OG nella versione in italiano), poi premi invio.
Attenzione che eseguendo due o più offset della stessa linea e sullo stesso
lato creiamo delle linee sovrapposte, ne vedremo una sola ma in realtà sono
di più, è un classico errore da cercare di evitare.
Quindi:
Se vuoi cancellare le linee create per fare altre prove clicca in basso a destra
dell’area di disegno e poi ancora in alto a sinistra.
Facendo ciò si creerà una “finestra di selezione” all’interno della quale dovrai
comprendere in tutto o in parte le linee da selezionare.
Puoi fare la finestra anche cliccando prima in alto e poi in basso e andando da
sinistra verso destra, ma attenzione, in questo ultimo caso è diverso perché
verranno selezionati soltanto gli oggetti che sono interamente compresi
all’interno della finestra.
Nelle ultime versioni di Autocad questa finestra di selezione viene colorata
all’interno rispettivamente di verde o blu, per evidenziarne appunto la
differenza.
“Canc” sulla tastiera oppure sul tasto cancella della “modify” (edita)
toolbar.
Fai alcune prove dei comandi che abbiamo descritto, (linea, offset, finestra di
selezione e cancella).
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I comandi “Taglia” ed “Estendi”.
= Trim (Taglia).
= Extend (Estendi).
Vediamo come metterli in pratica.
Con il comando linea, disegna cinque segmenti, più o meno come quelli nella
figura seguente.
Così facendo però abbiamo allungato la linea verticale che magari volevamo
rimanesse come prima…
Avremmo potuto allora disegnare un altro pezzo di linea, proseguendo la
prima, sul quale estendere la linea in basso per poi cancellarlo.
Avremmo potuto anche copiare (vedremo dopo il comando copia) la linea
verticale sopra se stessa, estendere questa ultima su una linea provvisoria,
come nell’immagine sopra e poi cancellarle.
Infatti se abbiamo due linee sovrapposte e ci facciamo click sopra per
estenderle, se ne allunga una sola, l’altra rimane sotto nascosta.
Se invece del click singolo e diretto, le selezioniamo attraversandole con una
finestra di selezione, allora si estendono entrambe.
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Taglia
Continuando da dove siamo arrivati con il comando estendi, fai click sul
Anche per il comando “taglia” quindi si deve selezionare prima gli oggetti di
taglio (linee o figure) e poi le linee o le figure geometriche da tagliare.
In questo caso come è ovvio le suddette linee devono già essere intersecate
tra loro perché le prime possano tagliare le seconde.
Facciamo un esempio:
Disegna tre linee verticali, (possono anche essere non parallele) e tre linee
orizzontali che intersecano soltanto una delle verticali. (vedi immagine).
Ora fai click sul comando estendi e dopo sul tasto destro del mouse*, adesso
clicca sulle linee orizzontali più volte, queste si estenderanno prima sulla
prima linea che incontrano e poi sulla seconda. Nel fare questo fai attenzione
al fatto che se fai click sulla parte a sinistra delle linee rispetto al loro centro
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queste non si estendono.
Può sembrare infatti che il comando non funzioni, invece non è cosi, e se si
dovesse estendere su una linea posta a sinistra ovviamente varrebbe il
contrario.
Adesso usando il comando “taglia” allo stesso modo, prova a tornare indietro
cioè a tagliare le linee che hai esteso in precedenza, (prova anche oltre a
selezionarne una alla volta, a fare una finestra di selezione che ne intersechi
due o tre, con le ultime versioni di Autocad si possono in questo modo
tagliare o estendere molte linee in un passaggio solo).
Dovresti avere, in teoria, un mouse con la rotellina tra i due tasti, bene, dopo
aver disegnato qualcosa, basta anche una linea, prova a ruotare lentamente in
un senso e nell’altro la rotellina del mouse.
Vedrai gli oggetti che hai disegnato avvicinarsi fino a scomparire dallo
schermo o allontanarsi fino ad un certo punto e poi fermarsi.
Nota anche, ad esempio dopo aver disegnato una linea, la differenza ad usare
lo “zoom rotellina” dopo aver spostato il puntatore nei pressi di un’estremità
o dell’altra della linea.
Vedrai che il disegno si allontanerà e si avvicinerà relativamente alla
posizione del puntatore e quindi a una zona del disegno da te liberamente
indicata con il mouse, in questo caso a una estremità di una linea.
Abbiamo pertanto una doppia funzione che ci permette di avvicinarci o
allontanarci dagli oggetti e di spostarci in ogni direzione sul disegno,
allontanandoci da un punto e riavvicinandoci ad un altro.
= Fillet (Raccorda).
= Chamfer (Cima).
Servono entrambi per raccordare (unire) due linee non parallele (*) o che
sono perpendicolari, sia quando non si incontrano tra loro, che quando sono
intersecanti.
Vediamo in cosa differiscono:
Disegna con “ortho” attivo due linee perpendicolari che non si incontrano,
come nell’immagine sotto:
Fai click di nuovo sul comando “Fillet” e poi prima di selezionare la prima
linea osserva ancora l’ultima riga sulla “command line”, dove Autocad
scrive:
[Le voci che vedi tra parentesi quadre sono delle opzioni tra le quali è
presente “Radius” o (RAggio) nella versione in italiano ].
Digita sulla tastiera la lettera “r” oppure “ra” se hai l’Autocad in italiano e
poi premi invio.
Se provi a ripetere due volte il raccordo sulle stesse linee senza cancellarle,
utilizzando per esempio un raggio più grande del primo, noterai che la parte
curva del primo raccordo fatto rimane sullo schermo come un oggetto
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indipendente, un arco.
Questo perché eseguendo un raccordo tra due linee, queste si allungano fino
ad incontrarsi ma non diventano un unico oggetto, nel caso di un raccordo
raggiato si viene a formare una terza parte curva, un arco appunto, del
raggio che tu hai stabilito durante l’esecuzione del comando.
Cancella tutto e rifai le due linee perpendicolari come prima, prendi poi il
Premi invece il tasto “d” sulla tastiera e poi “invio”, a questo punto viene
richiesto il primo valore per la “Distanza1”: digitare 50 e premere invio.
Adesso ci viene chiesto il valore per la “distanza2”: premi invio per
confermare la stessa distanza usata per il primo valore.
Ora e possibile selezionare le due linee, che si uniranno formando una cima
che avrà come distanza i valori assegnati.
Questi valori sarebbero potuti essere anche diversi tra loro, formando una
cima asimmetrica.
--------------
Quelli sottolineati sono i pulsanti per lo zoom, vediamoli:
Nel menu che compare facendo tasto destro con il mouse durante
l’esecuzione di questi comandi, possiamo passare dall’uno all’altro facendo
click sulla relativa voce “pan” o “zoom”.
Il tasto dello zoom sulla standard toolbar, ha una piccola freccetta nera in
basso a destra.
Questo sta ad indicare che contiene altri comandi nascosti che puoi vedere
facendoci click e tenendo premuto il tasto sinistro, in questo modo vedrai
apparire gli altri comandi.
E’ buona abitudine dopo che hai fatto un disegno, eseguire questo zoom
prima di salvarlo, in modo che alla riapertura sia subito visibile per intero.
“Zoom Previous” (Zoom Precedente): una volta eseguiti una o più volte
i comandi di zoom descritti, facendo click su questo comando si torna
indietro alla visualizzazione precedente.
Tutti i comandi di “zoom” possono essere usati in qualsiasi momento ed in
qualsiasi ordine si vuole, anche durante l’esecuzione di altri comandi per es.
mentre si sta disegnando una linea, o mentre si sta spostando o copiando un
oggetto.
Nelle ultime versioni di Autocad è stata inserita una nuova toolbar che
raccoglie questi comandi, si chiama “Navigation bar” (Barra di navigazione)
e dovrebbe essere visibile in alto sulla destra dell’area di disegno:
_____________________________________________________________
Fai delle prove, è sufficiente iniziare da una linea orizzontale e una verticale
che potrebbero essere due ipotetiche pareti di una stanza, poi con l’offset crei
le pareti opposte alla distanza desiderata (immagina delle misure che può
realmente avere una stanza) e unisci il tutto con “raccorda” o “estendi” e
“taglia”.
In seguito ancora con “offset” puoi dare spessore esternamente alle pareti e
poi raccordarle ancora tra loro.
Cerca di comprendere bene questi comandi e di considerarli
complessivamente come gli strumenti di base per disegnare.
Le prime volte ti risulterà un po’ macchinoso, ma è solo questione di pratica,
coraggio che siamo solo all’inizio!
Vediamo ora come salvare il disegno che hai fatto e come aprirne un altro.
Con le nuove versioni di Autocad abbiamo l’imbarazzo della scelta,
possiamo aprire il menu facendo click su simbolo rosso di Autocad in alto a
sinistra e poi selezionare “Save As” (Salva come..) e scegliere la prima
opzione “Draving”.
Possiamo fare click sul classico menu “File” e selezionare “Save As”, oppure
possiamo semplicemente usare il tasto relativo sulla la piccola barra di
accesso rapido posta in alto.
Nell’immagine seguente ti mostro le tre soluzioni in sequenza.
Come vedi in basso su questa finestra trovi l’area con scritto a fianco “File
name” (nome file) dove devi scrivere il nome da dare al file, sostituendo la
voce drawing1.dwg (disegno1.dwg) che Autocad assegna automaticamente.
Puoi anche evitare di scrivere il nome con .dwg a fianco, Autocad lo inserirà
Facendo click poi sul tasto “Save” (Salva), il file viene appunto memorizzato
nel percorso scelto, ma attenzione, non viene chiuso ma rimane attivo ed è
possibile continuare a lavorarci sopra.
Per salvare le ulteriori modifiche fatte basterà fare click sulla voce “Save”
(Salva), sempre nel menù “File” e in questo modo il file, al quale hai già
assegnato un nome al momento del primo salvataggio, verrà aggiornato
sovrascrivendosi su se stesso senza crearne uno nuovo.
Per chiudere il file sul quale si sta lavorando basta fare click sulla crocetta
“X” in alto a destra (non la prima più in alto su sfondo rosso quella chiude
Autocad, ma la seconda posta sotto).
Al momento della chiusura, se il disegno non è stato salvato dopo le ultime
modifiche, appare una finestra dove ci viene chiesto se salvare il file oppure
no.
Apertura di un disegno:
Come avrai notato sui menu che abbiamo appena visto si possono dare molti
altri comandi, quelli principali servono per salvare, creare un nuovo
disegno, aprirne uno esistente, stampare.
oppure fare click sul relativo tasto raffigurante una cartella aperta:
Apparirà una finestra simile a quella per il salvataggio dove potrai scorrere
tra le cartelle del disco fisso, fino alla posizione dove si trova il file da aprire,
dopodiché ci fai doppio click sopra, oppure lo selezioni e poi premi il tasto
Nella finestra vicino alla voce “Files of type” (Tipo di file) si possono
scegliere rispettivamente tra alcuni tipi di files che Autocad è in grado di
aprire e di cui il “dwg” come già detto è quello standard.
L’altra tipologia di files che Autocad può aprire e salvare è il “dxf”, che è
simile al “dwg”, il quale può essere usato per scambiare disegni fatti in
Autocad con altri programmi.
C’è poi il formato “dwt” drawing template, che se selezionato rimanda ad
una cartella interna ad Autocad dove si trovano dei file che contengono già
delle squadrature e mascherine in vari formati A4, A3, secondo specifiche
“ansi”, “iso”, ecc. detti appunto “template”.
Per il momento occupati solo del normale “dwg”.
Tieni presente che possono essere aperti più file contemporaneamente, i quali
analogamente alle finestre di “Windows”, possono essere ridotti, ingranditi o
mandati ad icona; possono essere visualizzati uno alla volta o
contemporaneamente, affiancandoli.
Non mi dilungherò su questo che dovrebbe essere abbastanza intuitivo se hai
un minimo di dimestichezza con Windows.
Di seguito ti metto un’immagine di esempio:
Snap ad Oggetto.
Per fare ciò ci dobbiamo servire degli “snap ad oggetto” che non sono altro
che una specie di calamita che ci permette di fare interagire i vari oggetti del
Eccola:
Cosi anche per gli altri snap ad oggetto secondo le loro relative funzioni.
Devi fare alcune prove con gli snap, dopodiché vedremo un’ultima
importante utilità degli stessi che ti faciliterà molto nel loro utilizzo, si tratta
dell’autosnap.
Facendo click su questo ultimo tasto della snap toolbar, si apre la seguente
finestra:
Come vedi per ogni voce degli snap ad oggetto, è indicato a sinistra il
relativo simbolo che appare sullo schermo al momento della sua attivazione e
che serve appunto ad identificarne i vari tipi.
Spuntiamo la casella di quelli che vengono utilizzati regolarmente durante il
disegno, in questo modo verranno usati automatico.
Impostali come mostrato in figura e poi fai click su OK.
A questo punto l’autosnap è impostato e attivo, ciò vuol dire che quando
useremo un qualsiasi strumento di disegno che richiede di stabilire dei punti
sullo schermo, ogni volta che si avvicinerà il cursore ad un punto che
l’Autocad riconoscerà come uguale ad uno degli snap impostati, questo si
attiverà automaticamente mostrando nel punto indicato il relativo simbolo.
Si potrà a questo punto selezionare con precisione il punto desiderato senza
dover ogni volta andare a scegliere lo snap necessario sulla toolbar, comodo
no?
Sui nuovi Autocad cliccando sulla freccia a lato dal tasto “snap” sulla barra
inferiore, si possono impostare gli snap automatici spuntandoli nel menu che
appare, o accedere alla finestra Object Snap Settings... (Impostazioni snap ad
oggetto…)
Questi strumenti sono fondamentali per disegnare con precisione, fai alcune
prove, disegnando delle linee e unendole tra loro con delle altre, sia con
l’autosnap attivo che non, utilizzando gli snap singolarmente.
Quando selezioni gli snap singolarmente, nota che sulla command line viene
scritto quello appena attivato, il quale sarà valido soltanto per la successiva
selezione.
Se si seleziona lo snap sbagliato se ne può scegliere un altro cliccandoci su
per due volte. (Occhio sempre alla command line che ti indica quello scelto).
Con l’autosnap attivo si può inoltre temporaneamente selezionare uno snap
diverso da quelli impostati in automatico, selezionandolo sulla toolbar.
Il comando sposta, come suggerisce già il nome, serve a spostare uno o più
oggetti da un punto ad un altro dell’area di disegno.
N.B. prima di premere invio è possibile togliere oggetti dalla selezione fatta,
tenendo premuto il tasto “shift” sulla tastiera (è quello con la freccia in alto,
detto anche “maiusc”) e contemporaneamente selezionandoli di nuovo,
singolarmente o con una finestra di selezione.
Riepilogando:
A questo punto può essere utile parlare ancora degli oggetti sovrapposti.
Come abbiamo appena visto, con il comando copia si possono fare delle
copie multiple di uno o più oggetti, facendo ciò è possibile creare delle copie
di oggetti sopra se stessi, pur continuando a visualizzarne soltanto uno sullo
schermo.
Si vengono a creare quindi delle linee sovrapposte, che anche se non danno
particolari problemi al disegno è bene cercare di evitarle.
Riepilogando:
Riepilogando:
Riepilogo:
Una situazione “limite” dove può essere utile questo comando è la seguente:
Supponiamo di aver aperto un disegno già esistente che dobbiamo
modificare, pur conservando una copia della versione attuale.
Dopo aver eseguito alcune modifiche, anziché salvare il file con un altro
nome, si clicca il comando “salva”.
FORME DI DISEGNO
Vedremo ora alcune forme geometriche di base dette anche “primitive”, più
altri strumenti di disegno.
“Rectangle” (Rettangolo)
Vediamo però una funzione utile, fai click sul comando rettangolo per
attivarlo di nuovo e poi fai click sullo schermo per stabilire il primo vertice
del rettangolo.
Adesso con la tastiera digita il seguente simbolo @ (la chiocciolina delle
e-mail per intenderci), la vedrai scrivere sulla command line, di seguito scrivi
200,100
Quindi avrai scritto “@200,100”, il simbolo @ indica all’Autocad di
considerare come riferimento il primo vertice che abbiamo stabilito per il
Ripetiamo ora il comando; fissiamo il centro del nuovo cerchio ma, prima di
inserire il nuovo raggio diamo uno sguardo alla “command line”.
Come vedi il programma scrive: “Specify radius of circle or [Diameter]:”.
La scritta tra parentesi quadre [Diameter] rappresenta l’opzione di inserire il
diametro del cerchio invece che il raggio.
Per usare questa opzione dobbiamo digitare la lettera che all’interno della
parola tra parentesi quadre è scritta in maiuscolo, in questo caso è la “D”.
Adesso invece di digitare il numero del raggio, scrivi la lettera “d” e poi
premi invio; ora sulla “command line” appare:
“Specify diameter of circle <100.0000>:”, cioè specificare il diametro del
cerchio <100.0000>.
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Il numero indicato tra i segni di maggiore e minore indica l’ultimo valore
immesso per creare un cerchio e dato che prima avevamo inserito un raggio
di 50 il diametro corrispondente è 100, quindi il programma mostrerà questo
valore.
Se ora si preme invio senza inserire altri valori, creeremo un cerchio uguale
al precedente, se invece digitiamo ancora 50 e poi invio, andremo a creare un
cerchio del diametro di 50 quindi sarà grande la metà di quello fatto
precedentemente.
E’ poi possibile creare un cerchio in altri tre modi; se subito dopo aver
attivato il comando si va a leggere la “command line” vediamo che Autocad
ci suggerisce:
“_circle Specify center point for circle or [3P/2P/Ttr (tan tan radius)]:”.
Oltre all’inserimento del centro del cerchio, tra le parentesi quadre troviamo
altre tre diverse opzioni [3P/2P/Ttr].
Esempio:
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Esempio:
Tutti i Diritti Riservati - E’ vietata qualsiasi duplicazione del presente e-book 102
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Ttr = tangente, tangente, raggio.
Avendo due segmenti convergenti, questo comando ci permette di creare un
cerchio che sia tangente a questi e che abbia un raggio da noi stabilito.
Esempio:
Questi ultimi tre esempi descritti possono essere utili ma in genere verranno
usati poco frequentemente rispetto al normale cerchio “centro, raggio”.
Dei tre probabilmente il più usato potrà essere il “2P” due punti.
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“Arc” (Arco)
Come abbiamo visto per il cerchio, una volta attivato il comando, sulla
“command line” appaiono le informazioni per l’esecuzione del comando.
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* per centro di un arco si intende il centro del suo raggio.
Vediamo questi comandi se facciamo click sulla freccia posta a lato del
comando arco sulla barra multifunzione, espandendolo.
Inizialmente comunque, è meglio concentrarsi e capire il funzionamento di
base (inizio, punto intermedio, fine).
Parleremo ora invece di una caratteristica che può essere molto utile per
eseguire determinati lavori.
Costruiamo un arco in modo casuale come già abbiamo provato a fare…,
bene una volta disegnato se premiamo due volte invio o tasto destro del
mouse, inizieremo a disegnare un altro arco collegato e quindi conseguente al
punto finale del primo.
Ora possiamo fare click in un punto dello schermo che sarà il punto finale di
questo secondo arco.
Ripetendo ancora un doppio click destro del mouse si dà inizio ad un terzo
arco conseguente al secondo e così via, possiamo continuare a disegnare
archi consecutivi di diversa ampiezza e direzione, come riccioli o spirali.
La cosa interessante è che questi archi saranno contigui tra loro, cioè
risulteranno perfettamente raccordati, senza angolature nei loro punti di
unione.
Ciò è maggiormente importante nell’ipotesi in cui il disegno fatto dovesse
essere esportato ed usato come file di input per lavorazioni su macchine a
controllo numerico.
Pensa ad esempio al disegno di una decorazione da riportare su di un anta in
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vetro, oppure un pavimento in marmo da dover tagliare secondo il nostro
disegno, oppure ad una lamiera in metallo da tagliare al laser.
“Polygon” (Poligono)
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“Ellipse” (Ellisse)
Per costruire un ellisse andremo a fissare i vertici o “endpoint” dei due assi
virtuali per i quali passa questa figura geometrica.
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fig. 1 fig. 2
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“Donut” (Anello)
Questo comando non è presente sulle toolbar, per attivarlo con i vecchi
Autocad dobbiamo andare a trovarlo con il mouse in alto all’interno del menu
“Draw” o (disegna).
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“Point” (Punto)
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All’interno di questa sceglieremo l’aspetto che avranno tutti i punti presenti
nel disegno in cui stiamo lavorando.
(Attenzione a quelli poco visibili e al secondo in particolare che rende i punti
non visibili se pur presenti).
Potremo inoltre scegliere la grandezza dei simboli disegnati come punti in
unità assolute o relative allo zoom; questa seconda opzione significa che se ci
allontaniamo con lo zoom e poi si “rigenera” il disegno, i simboli dei punti
disegnati ritorneranno alla grandezza impostata.
Per disegnare dei punti basterà attivare il comando e fare click in uno o
più punti sullo schermo.
Per uscire dal comando, in questo caso, sarà necessario premere il tasto “Esc”
sulla tastiera.
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“Divide” (Dividi) e Measure (Misura)
Con il comando “Divide” possiamo suddividere una linea o anche una figura
chiusa in “N” parti uguali.
Per dividere non si intende spezzare, le linee o figure rimarranno intere ma vi
verranno disegnati sopra dei punti come quelli descritti in precedenza.
Questi punti, in quanto tali, saranno rappresentati in base all’impostazione
dello stile di punto.
Attivato lo strumento, vediamo che sulla command line viene scritto: “select
object to divide” cioè selezionare l’oggetto da dividere, quindi selezioneremo
una linea o una figura, dopodiché sulla command line appare:
“enter the number of segments”, cioè inserire il numero dei segmenti per i
quali vogliamo dividere l’oggetto.
Inserendo ad esempio “4” e premendo invio, sull’oggetto verranno disegnati
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tre punti che divideranno l’oggetto in 4 parti uguali.
A questo punto il comando sarà concluso automaticamente.
Se non vedessimo alcun cambiamento significa che dobbiamo modificare
l’impostazione dello stile di punto, tuttavia i punti anche se non visibili
saranno presenti e possono essere selezionati*.
(*eccetto lo stile di punto invisibile)
Come avrai capito questi due comandi potranno essere utili per disegnare dei
punti di riferimento su degli oggetti o linee, sui quali potremo disegnare altre
linee o figure, per poi eventualmente cancellarli.
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Alcuni esempi:
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“Polyline” (Polilinea) e “Edit Polyline” (Edita Polilinea)
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La differenza fondamentale tra una linea e una polilinea disegnate in questo
modo, sta nel fatto che la polilinea è individuata dall’Autocad come un unico
oggetto, infatti se clicchiamo su un segmento di quest’ultima vediamo che
viene evidenziata e selezionata tutta la polilinea, mentre nel caso della linea
normale ogni segmento potrebbe essere selezionato indipendentemente.
Figure come il rettangolo, il poligono (non il cerchio e l’ellisse) disegnate
mediante gli appositi comandi che abbiamo visto, corrispondono quindi a
delle polilinee chiuse in quanto anch’essi vengono individuati come singoli
oggetti.
polyline” .
Sulla “command line” appare:
“Select polyline or [Multiple]”
Selezioniamo quindi la polilinea.
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(Digitando “m” per l’opzione [Multiple] e poi premendo invio potremmo
selezionare più polilinee se presenti).
A questo punto possiamo scegliere varie opzioni, come indicato sulla
command line, digitando le rispettive lettere di abbreviazione.
Digitiamo quindi “W” per width (in Autocad italiano sarà L per larghezza) e
premiamo invio.
Digitiamo ora il valore di larghezza desiderato, es. 5 e premiamo invio.
La polilinea si allargherà, il comando però, diversamente da altri non sarà
concluso, infatti sulla command line sono ancora presenti le opzioni iniziali.
Per concluderlo dovremo premere nuovamente invio o il tasto destro del
mouse.
Digitiamo invece S per spline e premiamo invio, i vertici della polilinea
verranno curvati ottenendo una “spline”.
Digitiamo ora D per decurve, la polilinea tornerà come prima.
Premendo ancora invio si uscirà dal comando.
Quelle che abbiamo visto sono le opzioni per la polilinea utilizzate più
frequentemente, in particolar modo quella per la larghezza e l’unione, le altre
ritengo siano meno importanti quindi al momento le tralasceremo.
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“Hatch” (Retino)
Il comando “Hatch” o retino, serve a riempire delle figure chiuse con delle
campiture di vario genere.
L’area da riempire può essere teoricamente di qualsiasi forma e potrà essere
delimitata sia da una polilinea che da linee normali, la sola regola da
rispettare è che le figure da riempire siano perfettamente chiuse, in caso
contrario la campitura non verrà creata.
In realtà con le ultime versioni di Autocad è possibile impostare una
tolleranza, al di sotto della quale, anche se una figura da riempire non fosse
ben chiusa il programma riesce comunque a creare il retino, tuttavia è buona
norma rispettare le regole di base.
Per figura chiusa quindi non si intende una forma geometrica indipendente,
come ad esempio un singolo poligono, ma anche un area all’interno di un
disegno più complesso delimitata da linee che si intersecano.
Possiamo quindi riempire con una campitura un disegno di un quadrato, cosi
come un area quadrata all’interno del disegno di una scacchiera.
Un’ altra caratteristica da tenere a mente, rimanendo sull’esempio della
scacchiera, è che Autocad per creare la campitura elaborerà tutte le aree
chiuse che saranno visibili sull’area di disegno cioè sullo schermo del nostro
computer.
Se abbiamo quindi il disegno della scacchiera interamente visualizzato sullo
schermo e volessimo riempire un quadrato di questa, nel momento in cui
andremo a selezionarlo, Autocad elaborerà anche tutti gli altri perdendo più
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tempo.
Una volta però che sarà conclusa questa elaborazione ed il quadrato sarà
selezionato, potremo selezionarne subito altri, questa volta molto
rapidamente in quanto tutte le aree visibili sono già state pre-elaborate.
Nel caso della scacchiera quindi questo ci può avvantaggiare perché
probabilmente vorremo riempire col retino la metà dei quadrati presenti, ma
se ci trovassimo di fronte ad un disegno più complesso e grande, ad esempio
il disegno di un pavimento che contiene anche archi o cerchi al suo interno, i
tempi di elaborazione per riempirne una parte col retino mentre è interamente
visualizzato sullo schermo potrebbero diventare parecchio lunghi.
Sarà quindi conveniente eseguire uno zoom su una o poche parti da riempire
prima di applicare il retino, riempiendo quindi tutte le zone interessate in più
passaggi.
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*In base alle aree da elaborare che saranno presenti sullo schermo, in questo momento,
prima di iniziare ad elaborarle può capitare che ci venga chiesto sulla command line se
veramente vogliamo continuare con l’operazione. Leggeremo quindi:
Do you really want to do this?<N> (vuoi veramente continuare?)
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A questa domanda digiteremo Y seguito dal tasto invio per continuare ad elaborare
l’area da riempire.
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Riepilogando:
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P.s.
Sulla finestra di inserimento ci sono poi le sezioni “Options” (opzioni) e
“Hatch origin” (origine retino), e, facendo click sul tastino in basso a destra si
può allargare la finestra principale mostrando ulteriori opzioni.
Al momento le tralasceremo per non creare troppa confusione, aggiungo
soltanto una spiegazione del primo flag “associative” della sezione
“Options”.
In pratica un retino associativo può essere stirato con il comando “stira”
insieme al suo perimetro, mentre un retino creato con la voce “associative”
tolta, non potrà essere stirato insieme al suo perimetro, ma resterà fisso.
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“Edit Hatch” (Edita Retino)
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“Explode” (Esplodi)
Come avrai visto, un retino è un insieme di linee e/o punti che però una volta
creato risulta come un unico oggetto.
Se ricordi, la polilinea o il poligono hanno una caratteristica simile in quanto
pur essendo composti da più segmenti risultano come un unico oggetto.
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Parte 5
- Layer toolbar
- Properties tb.
Colore Tipo linea Spessore
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“Color” (colore)
Autocad dispone di una tavolozza di 255 colori che possono essere assegnati
singolarmente ad ogni linea che creiamo.
Disegniamo una linea casuale sullo schermo e selezioniamola facendoci
sopra click con il mouse, la linea si evidenzierà.
Una volta selezionata fai click sulla prima tendina della “properties toolbar”
per aprire il menu dei colori.
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Se facciamo ancora click sulla tendina dei colori e selezioniamo il verde, la
linea diventerà di questo colore.
Possiamo cambiargli colore finché essa è selezionata.
Premendo il tasto “Esc” sulla tastiera, la linea si deseleziona e sulla finestra
della tendina colori torna la voce “ByLayer”.
Questo significa che la prossima linea che disegneremo avrà come colore
l’impostazione ByLayer.
Se interveniamo ora sulla tendina colori, mentre nessuna linea è selezionata,
e scegliamo il giallo, faremo sì che gli oggetti che disegneremo da qui in poi
saranno di questo colore.
E’ possibile quindi impostare un colore di base, a nostra scelta, col quale
disegnare e se necessario possiamo cambiare colore ad uno o più oggetti
contemporaneamente, come abbiamo appena visto, dopo averli selezionati.
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“Linetype” (tipo di linea)
C’è però una piccola variante, i tipi di linea che vogliamo utilizzare vanno
“caricati”, vediamo come:
In un disegno nuovo aprendo il menu a tendina dei tipi di linea troveremo le
seguenti voci:
-ByLayer (DaLayer)
-ByBlock (DaBlocco)
-Continuous (Continua)
-Other… (Altro…)
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In questa finestra vediamo ancora le linee già presenti sulla tendina, cioè
quelle che sono attualmente caricate.
Cliccando ora sul tasto “Load” (Carica) su questa finestra, ne apriremo
un’altra:
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Questa seconda finestra fa riferimento ad un file di sistema di Autocad
(acadltiso.lin) sul quale sono programmati i vari tipi di linea.
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“Ltscale” (scala tipo di linea)
In Autocad, quando usiamo tipi di linea diversi dalla normale linea continua,
la dimensione del tratteggio di questi dipende dalla variabile “ltscale”.
Questa variabile definisce un fattore di scala in base al quale saranno
disegnate tutte le linee all’interno di un disegno.
Digitando sulla tastiera il comando _ltscale e poi premendo invio, possiamo
modificare il fattore di scala di tutte le linee, che di default è 1, per aumentare
o diminuire la densità dei tratteggi dei diversi tipi di linea.
A valori maggiori avremo un tratteggio più ampio, mentre a valori minori il
tratteggio sarà più fitto, fino a risultare pari ad una linea continua, pur non
essendola.
Bisogna quindi prestare attenzione a questo particolare in quanto se useremo
una linea tratteggiata all’interno di un disegno con un fattore di “ltscale”
troppo basso il tratteggio non risulterà visibile.
Oltre alla variabile ltscale, che interviene globalmente sull’intero disegno,
quindi su ogni singolo file di disegno di Autocad, è possibile impostare un
secondo fattore di scala per ogni singola linea di un disegno in maniera
individuale.
Potremo quindi avere due oggetti o linee con lo stesso tipo di linea
tratteggiata, ma scalata in modo diverso.
Per modificare questo secondo fattore di scala si utilizzerà il comando
“properties” (proprietà), che vedremo in seguito.
Per la visualizzazione dei tipi di linea diversi dalla ‘continua’, dobbiamo
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quindi tenere presente l’impostazione di questi due valori, in modo da
disegnare e stampare correttamente, secondo le nostre esigenze.
Vorrei tuttavia che tu tralasci per ora questa impostazione perché per quanto
riguarda lo spessore delle linee utilizzeremo il “plot style” che vedremo più
tardi e con il quale assegneremo diversi spessori per ogni colore usato per
disegnare.
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“Layer” (Livelli)
I Layer sono come dei livelli o degli strati, ai quali possiamo assegnare
alcune parti di un disegno.
Attraverso l’apposita finestra di comando possiamo crearne a nostro
piacimento e possiamo impostargli un nome, un colore di base, e un tipo di
linea di base.
Tipo di linea e colore di base non sono comunque vincolanti, infatti
all’interno di uno stesso layer è possibile disegnare con ogni colore o linea
disponibili, utilizzando le funzioni appena viste.
Vediamo dunque la “layer toolbar”:
Facendo click sul primo pulsante a sinistra della tendina dei layer , si
aprirà la finestra “layer manager” eccola di seguito:
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Sulla finestra “layer manager” vediamo che al momento è presente solo il
layer “0”
-Delete layer (cancella layer) [n.b. non si possono cancellare layer che
non sono vuoti]
Possiamo creare più layer, ma disegneremo sempre su uno alla volta, il layer
corrente.
Per chiudere la finestra dei layer dobbiamo fare click sulla X in alto a sinistra
sulla finestra stessa.
Il layer corrente è rimasto lo 0, infatti è quello che vediamo scritto nella
finestrina della “layer tooolbar”
Ciò significa che le linee che disegniamo faranno parte di questo layer.
Facendo click sulla finestra della “layer toolbar” si apre una tendina dove
vediamo elencati i layer presenti nel disegno, quindi 0, layer1 e pavimento.
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apparterranno a questo layer e avranno quindi le caratteristiche che abbiamo
impostato, colore rosso e tipo di linea HIDDEN.
Questo almeno, se lasceremo l’impostazione “Bylayer” per il colore e tipo di
linea sulla “properties toolbar”, diversamente se assegniamo un colore o tipo
di linea, differenti da quelli impostati per il layer, questi avranno la
precedenza e saranno usati per disegnare.
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Come avrai già notato, sia sul menu a tendina che nella finestra layer
manager ci sono altri simboli per ogni singolo layer, una lampadina, un sole,
ed un lucchetto.
Sono i comandi, ON/OFF , FREEZE , LOCK.
Sia dal menu a tendina dei layer che dalla finestra manager si può intervenire
su queste funzioni.
La funzione FREEZE diciamo che equivale alla prima descritta, almeno per
quel che concerne questo corso.
E’ da tenere presente che un layer spento con la funzione ON/OFF può
rimanere come layer corrente, cioè in uso.
Se disegniamo una linea utilizzando un layer spento, questa non apparirà
sullo schermo, dato che il layer è disattivato, ma verrà disegnata ugualmente
e la vedremo reimpostando il layer su ON.
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Diversamente, un layer spento con la funzione FREEZE non può essere usato
come layer corrente, impedendo quindi di poter continuare a disegnare al suo
interno.
La funzione LOCK invece, se attivata bloccherà il layer interessato il quale
rimarrà visibile sullo schermo, ma impedirà di modificare o cancellare le
parti già disegnate che sono contenute in questo layer.
Sarà invece possibile anche in questo caso mantenere un layer bloccato come
layer corrente, e potremo continuare a disegnare oggetti al suo interno i quali
però una volta creati risulteranno immediatamente bloccati e non più
modificabili, fintanto che non disattiveremo la funzione lock.
In pratica i layer servono per disegnare suddividendo gli oggetti per settori,
ad esempio il disegno in pianta di una stanza si può suddividere in diversi
layer tra pareti, pavimento, arredi, controsoffitto…; spegnendo o bloccando
all’occorrenza, i layer sui quali non dobbiamo intervenire o che non
dobbiamo visualizzare.
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correggere il tutto.
Vedrai che questo succede anche usandone soltanto due, se non si fa
attenzione.
Un buon disegno tecnico potrebbe stare anche su un unico layer, limitandosi
ad utilizzare diversi colori per i diversi oggetti, pareti di un colore, pavimenti
di un altro colore, arredi di un altro ancora ecc.
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“Properties” (Proprietà)
Facendo click su uno di questi tasti si attiverà una specie di toolbar verticale
che contiene una finestra dove vengono riportate molte informazioni.
Queste barre verticali vengono chiamate “Palettes” (Tavolozze)
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Come vedi in alto sono presenti le voci relative al colore, layer e tipo di linea.
Facendo click sul valore di queste voci possiamo modificarle anche da qui
nello stesso modo che avevamo già visto poco fa.
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Sulla quarta voce troviamo “Linetype scale”, qui possiamo inserire
numericamente un fattore di scala per il tipo di linea usato.
Questo valore di scala inserito qui però è relativo al singolo oggetto
selezionato ed è indipendente dal valore impostato nella variabile “ltscale”, o
meglio interviene in aggiunta a questo.
Per chiudere la finestra delle proprietà basta fare click ancora sul comando
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“Match Properties” (Copia Proprietà)
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Parte 6
- Text toolbar
Attivando questo comando si apre la finestra Text Style, cioè dello stile di
testo:
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In Autocad possiamo creare sullo stesso disegno diversi stili di testo e per
ogni stile di testo è possibile impostare un tipo di carattere o “Font” di
scrittura ed altre caratteristiche, in particolare l’altezza del carattere.
Su questa finestra troviamo in alto l’area “Styles” dove troviamo già creato lo
stile di testo “Standard” all’interno della relativa area.
Se clicchiamo sul tasto “New” (Nuovo) a destra, si aprirà una ulteriore
finestra, nella quale andremo a digitare il nome del nuovo stile di testo che
stiamo creando, ad esempio “style1”; premendo poi “ok” vediamo che lo
“style1” viene aggiunto sotto allo stile “Standard”.
Possiamo ora andare a impostare le caratteristiche di questo stile nell’area
“Font” della finestra.
Qui troviamo sotto la voce “Font Name:” è un menu a tendina con i tipi di
carattere disponibili, apriamo il menu e scegliamo quello che ci interessa, es.
“Arial”.
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Vedremo comparire nella finestra di preview un esempio del carattere scelto
Una volta selezionato il menu a tendina “font name” si può scorrere tra i
font disponibili utilizzando le frecce “su / giù” della tastiera.
I caratteri con estensione .shx fanno parte di Autocad e sono di aspetto più
semplice, composti da linee e possono essere esplosi.
Quelli con il simbolo TT sono font detti “true type” e fanno parte di
Windows, qualitativamente migliori e di colore pieno.
Alcuni dei caratteri disponibili sono composti da simboli.
Una volta impostato lo stile di testo siamo pronti per inserire delle scritte sul
disegno.
Per fare questo abbiamo due diversi comandi sulla text toolbar o sulla barra
multifunzione.
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“Single line text” (Testo a linea singola)
Con il comando “single line text” inseriremo del testo su una singola
linea; l’altezza di questo testo sarà quella impostata nello stile di testo,
oppure, nel caso avessimo lasciato questo valore su zero, Autocad ci chiederà
di immettere un’altezza di testo per ogni scritta che andremo a creare.
Le altezze del testo che useremo dovranno essere di proporzione adeguata al
disegno che stiamo creando e soprattutto al fattore di scala con cui andremo a
stamparlo.
Un carattere alto 30 che risulterà 3 mm stampato in scala 1:10; dovrà essere
impostato a 300 per ottenere lo stesso risultato su una stampa in scala 1:100.
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Possiamo finalmente scrivere il nostro testo con la tastiera e nel frattempo
utilizzare la rotellina del mouse per regolare lo zoom su ciò che stiamo
scrivendo.
Una volta completata la scritta si preme il tasto invio, vedremo ora che il
cursore va a capo permettendoci di scrivere una seconda linea, proviamo a
scrivere ancora del testo sulla seconda linea e poi premiamo di nuovo invio.
Il cursore andrà di nuovo a capo sulla eventuale terza linea…premiamo
ancora invio per uscire dal comando.
Abbiamo appena creato due linee di testo… ma allora perché il comando si
chiama testo a linea singola?
La risposta sta nel fatto che le due linee create risultano come oggetti
indipendenti.
Possiamo quindi selezionarle indipendentemente e spostarle, scalarle
cambiargli colore, ecc. con i normali comandi di Autocad, come qualsiasi
altro elemento del disegno.
Ancora verso destra c’è il tasto OK o “Close text editor” questo tasto serve
per confermare ciò che abbiamo scritto e uscire dal comando.
Nella parte inferiore sinistra della toolbar ci sono i tasti per l’allineamento del
testo che scriviamo, rispetto all’area virtuale che stabiliamo all’inizio del
comando, quindi a sinistra, centro e destra ecc. ed in alto al centro ed in
basso.
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Nelle tre finestre sulla destra invece possiamo impostare rispettivamente
l’inclinazione del testo in gradi, poi la distanza tra le lettere ed il fattore di
larghezza delle stesse.
Appena prima di queste ultima tre finestre, c’è un tasto con questo simbolo
“@”, attraverso questo comando possiamo scrivere dei simboli tipo il Più o
Meno ±, il diametro Ø ecc.
Facendo click su questo tasto si aprirà il seguente menu, sul quale andremo a
selezionare l’eventuale simbolo da scrivere.
Da notare che ad ogni simbolo corrisponde una particolare sequenza di
lettere, ad esempio il simbolo del diametro corrisponde a “%%c”, ciò vuol
dire che se su una riga di testo di Autocad scriviamo una di queste sequenze
di tasti verrà scritto il simbolo corrispondente.
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“Edit text” (Modifica del testo)
Una volta che avremo creato del testo potremo in ogni momento modificarlo
o aggiungerne altro alla stessa linea.
Per fare questo sulla “text toolbar è presente il seguente comando Edit…
Dopo aver fatto click sul comando ci verrà chiesto di selezionare la scritta da
modificare la quale si riattiverà come nel momento in cui l’abbiamo creata e
potremo modificarla.
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“Scaletext” (Scalatesto)
Queste opzioni sono punti di riferimento relativi alle singole righe di testo
inserite ed alla loro posizione nel disegno.
Facciamo ancora click con il tasto destro per confermare l’opzione di default
<Existing>, in questo modo verrà preso come riferimento l’attuale punto di
inserimento dei testi.
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Successivamente si deve digitare la nuova altezza da assegnare alle righe di
testo selezionate, digitiamo il valore desiderato e premiamo invio per
confermarlo ed uscire dal comando, i testi verranno scalati nel disegno.
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Se poi volessimo stamparlo realmente in scala 1:1 (cioè al vero) imposteremo
una stampa a 10:1.
Il disegno verrà quindi stampato dieci volte più grande e con lui anche
l’aspetto delle quote risulterà dieci volte maggiore.
Per riportarle all’aspetto di partenza dovremmo andare nelle impostazioni
dello stile di quota e ridurre le impostazioni che riguardano l’aspetto delle
quote, dimensioni delle frecce, del testo ecc.
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“Dimension Toolbar”
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Prenderemo in esame i seguenti comandi per la creazione delle quote
principali e più usate:
- Linear (Lineare)
- Aligned (Allineata)
- Radius (Raggio)
- Diameter (Diametro)
- Angular (Angolo)
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Inserito il secondo punto, vedremo comparire la linea di quota che segue
provvisoriamente i movimenti del mouse, per poter essere posizionata da una
parte o dall’altra della linea misurata.
Faremo click una terza volta con il mouse per definire la posizione finale
della linea di quota ed usciremo contemporaneamente dal comando.
Con il comando “linear dimension” potremo inserire quote che siano solo
orizzontali o verticali e che quindi misureranno gli oggetti solo
orizzontalmente o verticalmente o che comunque saranno ortogonali all’UCS
(assi X-Y).
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“Aligned Dimension” (Quota allineata)
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“Radius Dimension” (Quota Raggio)
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“Angular Dimension” (Quota Angolo)
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“Dimension Style” (Stile di quota)
(stile di quota).
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Per il momento optiamo per la seconda via, quindi seleziona lo stile ISO-25
già presente, che si evidenzierà in blu come nell’immagine sopra e poi click
sul tasto modifica.
Si aprirà la seguente finestra:
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-Sulla terza tabella “Text” impostiamo l’aspetto del testo della quota, quindi:
Text Style (selezionare uno stile di testo tra quelli creati per il testo
normale (nell’esempio lo Standard), volendo potremo quindi
impostare due caratteri diversi per il testo scritto sul disegno
e quello delle quote)
Text Color (il colore del testo)
Text Height (l’altezza del testo. Se abbiamo già stabilito una altezza
“nello stile di testo”,questa avrà valore anche per le quote
che utilizzano questo stile di testo. In caso contrario
possiamo impostare qui l’altezza desiderata per il testo delle
quote.
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Nell’area “Text alignment” lasciare spuntata la voce “Aligned with
dimension line” cosi il testo rimarrà allineato con la linea di quota.
-La quarta tabella, “Fit” serve a stabilire come la quota deve comportarsi
quando sulla dimension line non c’è abbastanza spazio per contenere insieme
il testo e le frecce della quota.
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-La quinta tabella “Primary Units” è la più importante:
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Impostare tramite la tendina su “Decimal” e “Decimal Degrees” (unità
decimali).
Precision: (numero di decimali da visualizzare sulle quote)
Selezionare la quantità di decimali in base alla precisione necessaria alla
quotatura di ciò che stiamo disegnando.
Es. se disegniamo delle opere di muratura potrebbe non essere indispensabile
visualizzare i millimetri sulle quote, mentre in altri tipi di disegno tecnico
possono essere importanti anche i decimi di millimetro.
In generale comunque può andar bene impostare a “0.00” cioè con due
decimali.
Round off: (con “round off” possiamo indurre le quote a misurare con
l’approssimazione che impostiamo in questo campo)
Quotando un disegno in centimetri con “Round off” a 0.5 avremo delle quote
con una approssimazione di mezzo centimetro per volta.
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Se invece impostiamo a 0.1 la quota sarà più precisa approssimando a un
millimetro per volta.
Se consideriamo le stesse quote in millimetri avremo nel primo caso (0.5)
una approssimazione di mezzo millimetro e nel secondo caso (0.1) una
approssimazione al decimo di millimetro.
Impostando questo valore ad esempio a 0.1, il valore delle quote sarà pari ad
un decimo del valore misurato.
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Zero suppression:
Una quota di valore 0.57 verrà mostrata con .57 (Leading selezionato)
Una quota di valore 3.60 verrà mostrata con 3.6 (Trailing selezionato)
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Ogni nuova quota che inseriamo appartiene sempre allo stile di quota
corrente.
Sulla finestra “dimension style manager” fare click sul tasto “new…”
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“Dimension Update” (Aggiorna Dimensione)
Per fare questo utilizzeremo ancora il comando “Edit Text” della “text
toolbar”, praticamente lo stesso che serve a modificare il normale testo.
Dopo aver fatto click sul comando selezioneremo la quota interessata e si
attiverà la funzione “text formatting” (modifica testo) similmente a come
avevamo già visto per il multiline text.
In alternativa è possibile fare doppio click sul testo della quota per editarlo.
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A questo punto il valore reale delle quota sarà evidenziato, per modificarlo lo
dobbiamo cancellare premendo il tasto “canc” sulla tastiera, e lo sostituiremo
scrivendo il valore desiderato.
Premiamo poi sul tasto OK della finestra di modifica per concludere il
comando.
La quota adesso indicherà un valore diverso dalla realtà, se volessimo
ripristinarlo alla misurazione reale riutilizzeremo lo stesso comando ma
questa volta al posto del testo inseriremo i simboli “minore e maggiore”, cioè
questi: < >
Digitando questi simboli con la tastiera, la quota tornerà a mostrare il valore
reale misurato.
Premi poi ancora il tasto OK per confermare ed uscire dal comando Edit.
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“Distance” (Distanza)
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Parte 7
STAMPA
“Plot” (Stampa)
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Printer/plotter
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“Plot area”: Qui sceglieremo la parte del nostro disegno che vogliamo
stampare.
Sul menu a tendina selezionare “Window” tra le voci disponibili.
Appena fatto dovremo selezionare sullo schermo la parte del disegno che
intendiamo stampare.
Faremo quindi click per due volte sullo schermo per definire una finestra
rettangolare che delimiterà ciò che vogliamo stampare.
Possiamo quindi selezionare una superficie leggermente esterna all’intero
disegno che abbiamo fatto oppure una parte di questo.
Appena definita l’area di stampa visualizzeremo di nuovo la finestra di
stampa, se necessario, facendo ancora click sul tasto “window” potremo
immediatamente ridefinire l’area da stampare.
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“Plot offset”:
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“Plot scale”:
Impostando la scala col menu a tendina vediamo che gli stessi valori vengono
riportati nelle due caselle sottostanti. Volendo è possibile infatti inserire
manualmente in queste due caselle il valore di scala desiderato, anche se
diverso dai valori predefiniti presenti nella tendina, anzi il loro scopo sarebbe
proprio questo.
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A questo punto viene la parte un po’ più complicata, dobbiamo tener presente
come “noi” abbiamo deciso di interpretare le unità di Autocad quando
abbiamo fatto il disegno, se in millimetri o centimetri.
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Per esempio se abbiamo disegnato un quadrato di 100x100 unità
considerandole mm, se lo stampiamo in scala 1:1 il quadrato risulterà su carta
di 100x100 millimetri.
Ma come abbiamo visto non è sempre cosi perché se disegniamo una stanza è
più facile definirne le dimensioni in ‘cm’ che non in ‘mm’.
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1:2 sarà 1:20, 1:5 sarà 1:50, mentre se vogliamo stamparla al vero
imposteremo 10:1.
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Stampando un disegno interpretato in metri con una scala di 1:1 risulterà su
carta in scala 1:100.
Dovremo quindi prestare attenzione a queste valutazioni; alternativamente, in
alcuni casi è utile scalare tutto il disegno con il comando “scala” per
dimensionarlo a delle unità più “familiari”, quindi scalando il disegno di cui
parlavo per 100, la parete di spessore 0.2 risulterà di 20.
Ho quindi fatto corrispondere le unità ai centimetri, che per me sono più
facili da interpretare sia per disegnare che al momento di impostare la scala
per la stampa.
Quindi, in base alla scala impostata per stampare, il disegno risulterà su carta
più o meno grande e di conseguenza dovremo usare diversi formati di carta in
base a questo.
E’ probabile che dovremo creare insieme al disegno anche una mascherina
sulla quale riporteremo l’eventuale azienda con il logo, titolo del disegno,
descrizione, scala ecc.
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Le dimensioni della mascherina sul disegno stampato, che normalmente
corrispondono ad un foglio di carta A4 (210x297 mm sulla base della quale
può esser piegato il disegno), dovranno rimanere sempre uguali
indipendentemente dal fattore di scala utilizzato.
Dobbiamo quindi scalare la mascherina per adattarla al fattore di scala
utilizzato per stampare.
Quindi:
210x297 in scala 1:1
La scaleremo il doppio per la stampa 1:2, quindi verrà 420x594
La scaleremo per 10 volte per una stampa in 1:10 e verrà 2100x2970 ecc.
Dalla misura della mascherina (se sappiamo che vengono utilizzate queste
proporzioni) possiamo anche inversamente risalire al fattore di scala per il
quale va stampato un disegno fatto da altri.
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“Plot style” (Stile di Stampa)
Cliccando sulla freccia che apre la tendina dei plot styles, vediamo che ce ne
sono diversi già presenti.
Ogni plot style corrisponde ad un file, questi files vengono installati insieme
all’Autocad in delle cartelle specifiche, e ne possiamo creare anche altri.
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Selezionando un colore è possibile successivamente impostarne diverse
impostazioni nelle voci sulla destra della finestra, relative al colore
selezionato.
Color:
Dither:
ecc.
Alla voce “Lineweight” corrisponde un altro menu a tendina per mezzo del
quale selezioniamo uno spessore tra molti presenti: 0.1 - 0.2 - 0.5 ecc.
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Selezioneremo quindi per ogni colore che ci interessa (normalmente i primi
sette) e che abbiamo usato nel disegno, differenti spessori in base a ciò che
vogliamo maggiormente evidenziare o meno sul disegno stampato.
Queste impostazioni infatti non modificano lo spessore delle linee
visualizzate sullo schermo ma soltanto sulla stampa, inoltre essendo
contenute in un file apposito, possono essere richiamate al momento di
stampare ogni file di disegno di Autocad.
Una volta impostati a piacimento gli spessori da usare possiamo fare click sul
tasto “Save & Close” per sovrascrivere il plot style “acad.ctb” o ancora
meglio, facciamo click sul tasto “save as” per salvare un nuovo file con il
nostro plot style personalizzato e dopo su “Save & Close” per chiudere la
finestra del plot style.
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“Plot options”:
Spuntando la voce “Plot with plot styles” (Stampa con il plot style)
indichiamo al programma di utilizzare il file di plot style che abbiamo
selezionato in precedenza, con le relative impostazioni per lo spessore delle
linee.
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“Drawing orientation”:
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“Preview” (Anteprima di Stampa)
Ci verrà mostrata quindi l’anteprima del foglio con il disegno che passeremo
alla stampante.
L’immagine di anteprima mostrerà il disegno tenendo conto anche delle
impostazioni del “plot style” (spessori e colori) per cui ciò che visualizziamo
qui corrisponde esattamente a quello che verrà stampato.
Sull’anteprima di stampa facciamo click con il tasto destro del mouse.
Apparirà una piccola finestra con varie opzioni.
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Abbiamo visto quindi tutti i passaggi necessari per inviare una stampa, ma
facciamo ancora un passo indietro, alla voce Printer/plotter sulla finestra di
stampa
In questa sezione possiamo scegliere uno dei dispositivi di stampa tra quelli a
disposizione del nostro PC.
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Queste stampanti saranno quindi già installate sul sistema operativo e
normalmente utilizzabili anche con gli altri programmi diversi da Autocad.
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impostazioni di questa, cioè qualità di stampa, utilizzo del colore, formati di
carta con misure personalizzate ecc.
Queste impostazioni tuttavia non possono sostituire quelle “di base” settate
dal sistema operativo, se le modifichiamo infatti quando facciamo click su
OK per confermarle ed uscire dalla finestra “Custom properties” viene
visualizzata la seguente richiesta:
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Questa copia rimarrà presente tra i dispositivi di stampa utilizzabili da
Autocad ma sarà rappresentata da un icona diversa e in fondo al nome avrà
estensione .pc3
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Percorso dei file di salvataggio automatico:
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Innanzitutto ti consiglio di sostituire questo percorso con uno di più facile
accesso, creando magari una nuova cartella “temp” sotto c:\.
Lo puoi fare selezionando su questa finestra il percorso attuale e poi facendo
click sul tasto “browse” (sfoglia) per poi selezionare la cartella desiderata
dove verranno eseguiti i salvataggi automatici
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Parte 8
FUNZIONI AVANZATE 2D
I “GRIP”
Per selezionare due o più Grip si deve tenere premuto il tasto “Maiusc”;
dobbiamo successivamente lasciare il tasto “Maiusc” e selezionare il Grip
che sarà il punto base rispetto al quale verranno eseguite le modifiche.
Per uscire dalla funzione dei Grip e quindi dalla selezione dell’oggetto
basterà premere il tasto “Esc” sulla tastiera.
I Grip sono una possibile “scorciatoia” per eseguire determinati comandi che
già conosciamo.
La prima cosa che vediamo infatti, dopo aver selezionato un Grip posto sul
vertice di un oggetto, è che spostando il mouse e facendo click su un altro
punto verrà spostato il vertice dell’oggetto.
Ciò corrisponde praticamente al comando “Stira”.
Dopo aver selezionato dei Grip, premendo la barra dello spazio, passeremo in
successione attraverso i comandi: Stira, Sposta, Ruota, Scala, Specchio.
Facendo eccezione per la prima funzione “Stira”, che agirà soltanto sui Grip
selezionati, le altre funzioni, sposta ruota ecc. agiranno sull’intero oggetto
(od anche su più oggetti selezionati) attivando anche un solo Grip.
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Questo comando serve per creare delle copie multiple di uno più oggetti in
“serie” come suggerisce il nome stesso del comando.
In realtà in questo comando ne sono racchiusi tre in quanto possiamo creare
tre diversi tipi di serie di oggetti.
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Rectangular Array (Serie Rettangolare)
>
Vedremo ora come eseguire passo per passo queste operazioni con Autocad
2015/2016.
(Con le vecchie versioni di Autocad questo comando veniva gestito in
maniera leggermente diversa).
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Per attivare il comando “serie rettangolare” fai click sul relativo tasto ,
posto sulla “modify” (edita) toolbar o sulla barra multifunzione.
Una volta attivato il comando ci viene chiesto di selezionare uno o più
oggetti da copiare, eseguiamo la selezione e premiamo invio per conferma.
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il numero di copie voluto.
Selezionando le frecce più interne andiamo ad intervenire sulla distanza tra le
copie da creare, intervenendo su di una asse per volta; anche qui una volta
selezionato il grip vediamo che la distanza tra gli oggetti in anteprima segue
il movimento del mouse e nello stesso tempo possiamo inserire
numericamente la distanza voluta sulla command line.
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Seguendo quindi quello che viene suggerito sulla command line dobbiamo
adesso scegliere l’opzione <Spacing> (<Spaziatura>)
Adesso è la volta della distanza tra le colonne (asse X), digitiamo con la
tastiera e premiamo invio.
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A questo punto la serie viene creata sullo schermo, premi ancora una volta
invio o tasto destro del mouse per confermarla ed uscire dal comando.
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Riepilogo:
- Si attiva il comando
- Si selezionano gli oggetti da copiare in serie
- Si stabiliscono il numero di righe e di colonne da creare con la serie
- Si stabilisce la distanza tra le righe e le colonne
- Una volta creata la serie si preme invio per uscire dal comando.
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Polar Array (Serie Polare)
>
Oggetto di base 10 copie su un angolo di 360°
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Per attivare il comando “serie polare” fai click sul relativo tasto , posto
sulla “modify” (edita) toolbar, oppure sulla barra multifunzione*.
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Riepilogo:
- Si attiva il comando
- Si selezionano gli oggetti da copiare in serie
- Si stabilisce il punto centrale della serie polare
- Si stabilisce il numero delle copie che vogliamo creare
- Si digita l’angolo da riempire con la serie
- Una volta creata la serie si preme invio per uscire dal comando.
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Arraypath (Serie lungo traiettoria)
>
Oggetto di base Serie eseguita lungo l’arco
Per attivare il comando “serie lungo traiettoria” fai click sul relativo tasto
Selezioniamo la curva della traiettoria, (in questo caso non serve premere
invio per confermare la selezione) Autocad creerà l’anteprima dell’array
dopodiché sulla command line verrà scritto:
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Una volta definiti i parametri, la serie viene creata sullo schermo e dobbiamo
premere invio o tasto destro del mouse per confermare la serie ed uscire dal
comando.
Anche per questo tipo di array vale quanto detto per i precedenti riguardo
all’utilizzo o meno dell’interfaccia con la barra multifunzione e la presenza o
meno della relativa barra di editazione del comando.
Su questa vediamo che di default la voce “Items” (elementi) per questo array
è disattivata ma basterà fare click sull’icona accanto alla voce per attivarla e
poter inserire il numero di copie voluto si potrà quindi distribuire l’array
solo parzialmente rispetto alla lunghezza della traiettoria scelta.
Riepilogo:
- Si attiva il comando
- Si selezionano gli oggetti da copiare in serie
- Si seleziona la curva della traiettoria
- Si definisce la distanza tra gli elementi da copiare
- Una volta creata la serie si preme invio per uscire dal comando.
________________________________________________________
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Serie associative:
Dovremo adesso digitare N e premere invio per creare una serie non
associativa.
Di default Autocad creerà serie associative e queste sono utili perché ci
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permettono di modificarne i parametri anche dopo che sono state create.
Ciò è più facilmente intuibile se lavoriamo utilizzando la nuova interfaccia di
Autocad, in questo caso se dopo aver creato una serie associativa ci facciamo
click sopra selezionandola, appare la seguente toolbar in alto:
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facendo click sui relativi tasti.
Prova a fare dei tentativi seguendo le indicazioni sulla command line.
Una volta terminate le modifiche premere “Esc” per uscire dalla modifica
della serie.
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I Blocchi
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Definizione di un blocco
Dopo fai click sul comando “block” (crea blocco) sulla toolbar “draw”
(disegna), oppure in alto sulla barra multifunzione della nuova interfaccia
nella prima scheda “home” (inizio) sul gruppo “block” (blocco).
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Adesso premi sul tasto OK per chiudere la finestra e salvare il blocco con le
impostazioni scelte.
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Inserimento di un blocco
Per inserire un blocco nel disegno fai click sul tasto “inserisci” blocco.
Si aprirà la seguente finestra:
Nel menu a tendina “Name” seleziona il blocco da inserire tra quelli presenti.
Più in basso sulla finestra troviamo le aree:
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Alla voce “Scala” possiamo impostare un valore di scala al blocco che verrà
inserito sul disegno relativo agli assi x,y,z.
Togli la spunta “specifica sullo schermo” e lascia il valore 1,1,1 per lasciare
il blocco con le dimensioni originali.
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Inserimento di un blocco da un altro file
Per poter inserire uno o più blocchi contenuti in altro file utilizzeremo ancora
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I LAYOUT
Vediamo adesso una funzione che può essere usata per l’impaginazione e la
stampa dei disegni realizzati: i “Layout”.
Come avrai già notato in fondo a sinistra dell’area di disegno normalmente ci
sono tre schede denominate “Modello”, “Layout1”, “Layout2”.
(MODELLO) (CARTA)
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Le modifiche che facciamo agli oggetti all’interno della finestra attiva, le
ritroveremo tornando sulla scheda “Modello”.
Gli oggetti che invece disegniamo sul layout, nello spazio carta, faranno parte
soltanto di questo livello e non saranno visibili quando siamo nella scheda
“Modello”.
A cosa può servire in pratica tutto questo? Diciamo che sullo spazio modello
disegneremo gli oggetti da rappresentare, mentre sul Layout disegneremo la
squadratura del disegno finale, quindi la mascherina, eventuali legende ecc.
All’interno della squadratura del Layout posizioneremo una o più finestre
all’interno delle quali inquadreremo le viste degli oggetti che abbiamo
disegnato nello spazio modello.
Sul Layout avremo quindi il disegno finale che andremo a stampare,
posizionato all’interno del foglio di layout il quale rappresenta le dimensioni
del foglio di carta sul quale vogliamo stampare: A0, A3, A4, ecc.
Un vantaggio sta nel fatto che quando stampiamo dal layout è possibile
stampare sempre in scala 1:1.
Infatti, rispetto alla normale stampa dalla scheda modello, dove (come avevo
spiegato nel capitolo sulla stampa) dobbiamo variare le dimensioni della
mascherina relativamente alla scala in cui vogliamo stampare il disegno.
(In modo da ottenerla sulla stampa sempre della stessa dimensione, ad es. un
foglio A4); utilizzando il metodo dei layout avremo la mascherina disegnata
“al vero” quindi 210x297 nel caso di un A4, mentre potremo applicare un
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fattore di scala alle finestre che inquadrano gli oggetti dello spazio modello.
Il risultato sarà lo stesso ma non avremo bisogno di calcolare le dimensioni
della mascherina in base al fattore di scala per il quale vogliamo sia
stampato il disegno; al contrario applicheremo un a scala al disegno da
rappresentare, come faremmo dovendo eseguire il disegno a mano.
Al momento di stampare utilizzeremo sempre un fattore di scala 1:1.
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Si aprirà la seguente finestra di gestione:
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Alla voce “Plot area” lasceremo la voce “Layout” in modo che venga
stampato tutto il foglio di Layout.
Facciamo click su OK e poi su “Close” nella finestra precedentemente aperta
e le impostazioni verranno applicate al Layout selezionato.
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Quando una finestra è bloccata non sarà più possibile eseguire comandi di
zoom al suo interno, in questo modo non potremo più variare il fattore di
scala della stessa.
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External Referenceres (Riferimenti Esterni - XREF)
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in tempi diversi.
Tali elementi potranno essere successivamente modificati / aggiornati,
andando di fatto a modificare anche il disegno al quale sono stati attaccati
come riferimenti esterni, dato che questo li ricaricherà ogni volta che viene
aperto.
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Adesso facciamo click sul primo tasto posto in alto a sinistra della
finestra degli XREF e selezioniamo la voce “Attach DWG..” (Collega DWG)
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Si apre una ulteriore finestra (Attacca riferimento esterno):
Come già visto per l’inserimento dei “blocchi” anche in questo caso se
necessario possiamo stabilire una scala per il riferimento esterno ed un
punto di inserimento.
Lasciamo i valori come di default in modo che la scala sia pari ad 1 su tutti
gli assi X, Y, Z mentre il punto di inserimento lo specificheremo sullo
schermo, con il mouse.
Facciamo click su OK e stabiliamo con il mouse un punto sullo schermo che
corrisponderà al punto di inserimento del riferimento esterno.
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nome del file ed i relativi dettagli:
“Status, Size, Type, Date, Saved Path”
(Stato, Dimensioni, Tipo, Data, Percorso salvato),
cioè il percorso sulla rete dal quale viene caricato.
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Nel caso in cui un file di riferimento esterno sia stato spostato o cancellato
dalla posizione dove era salvato, Autocad non potrà caricarlo, dato che non
lo troverà sul percorso che era stato memorizzato.
All’apertura del file, Autocad visualizzerà un messaggio di errore:
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Può essere che il file sia stato spostato o cancellato, oppure che la rete non
funzioni impedendo di caricarlo.
Nel caso sia stato spostato, possiamo andare a cercarlo facendo click due
volte sulla parte inferiore della finestra dei rif. esterni, in corrispondenza
della riga “Percorso salvato”.
Dobbiamo fare prima un click sulla riga stessa per attivarla ed in seguito sul
tasto con i tre puntini […] che appare in fondo a destra della riga.
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Se all’interno della finestra di gestione degli XREF facciamo click con il
tasto destro su un riferimento esterno, si apre un piccolo menu con alcune
opzioni.
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Inserimento di Immagini
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In entrambi i casi si aprirà la finestra di selezione del file da inserire, che in
questo caso dovrà contenere un immagine, ad esempio una foto, dopodiché si
aprirà la finestra di collegamento dell’immagine, sulla quale come per i rif.
esterni di tipo DWG, possiamo stabilire la scala dell’oggetto inserito, il punto
di inserimento ed in questo caso anche l’angolo di rotazione.
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premere invio, oppure possiamo attivarla con il mouse tramite il menu:
“Modify \ Object \ Image \ Frame”
(Edita \ Oggetto \ Immagine \ Cornice).
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Parte 9
-Serie associative:
Abbiamo già visto la funzionalità delle “serie associative” introdotte nel
comando “Serie”, che ci permette di editare e modificare una serie già
eseguita senza doverla rifare da capo.
-Grip multifunzione:
I Grip multifunzione sono i normali Grip che abbiamo visto, ai quali sono
state aggiunte nuove funzioni altre a quelle già descritte.
Come abbiamo visto, una volta selezionato un Grip è possibile scorrere tra le
sue varie funzioni stira, sposta, ecc. premendo la barra dello spazio.
Per attivare i comandi aggiuntivi inseriti con i Grip multifunzione dovremmo
premere il tasto “Ctrl” sulla tastiera.
Le nuove funzioni si attivano diversamente in base all’oggetto selezionato, in
particolare selezionando una figura geometrica chiusa, ad es. un rettangolo, è
possibile aggiungere o rimuovere vertici alla figura oppure trasformare un
lato della figura in un arco.
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Fai delle prove attivando i Grip su di un rettangolo chiuso, poi seleziona un
Grip su di un vertice o su un lato e premi il tasto “Ctrl” per attivare i nuovi
comandi: aggiungi vertice, togli vertice, converti in arco.
Se invece attiviamo i Grip sul vertice di una singola linea od un arco, con
tasto “Ctrl” passeremo dalla funzionalità “Stira” ad “Allunga” e potremo
allungare la linea o l’arco nella direzione in cui sono disegnati, in pratica
come se si eseguisse il comando “Estendi”.
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-Completamento automatico linea di comando:
Tutti i comandi di Autocad possono essere attivati, oltre che attraverso i vari
menu e le toolbar, anche digitando con la tastiera il relativo nome del
comando e premendo invio.
I nomi dei comandi variano secondo la lingua impostata sull’Autocad di cui
disponiamo, ma tutte le versioni accettano i comandi digitati in inglese se
preceduti dal seguente simbolo _
Su Autocad in italiano ad esempio potremo digitare correttamente sia il
comando:
“linea” oppure “_line”
“sposta” oppure “_move”
“scala” oppure “_scale”
Ecc.
Già sulle vecchie versioni del programma alcuni dei comandi principali
potevano essere abbreviati digitando solamente la lettera iniziale e premendo
invio, ad esempio “l” per linea, “s” per sposta ecc. oppure una combinazione
di due lettere per altri comandi.
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eventuali comandi che iniziano con le lettere che abbiamo iniziato a digitare.
Possiamo scegliere uno dei comandi suggeriti selezionandolo con le frecce
“su” e “giù” della tastiera e poi premere invio, o facendo clic con il mouse su
uno dei comandi suggeriti.
Questa funzione servirà principalmente a chi è abituato ad attivare i comandi
da tastiera, in modo da poter eliminare le toolbar dallo schermo per avere più
spazio per l’area di disegno.
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®
-AutoCAD 360:
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Per iniziare ad utilizzare Autocad 360 è necessario creare un account sul sito
www.autocad360.com , sul quale poi caricheremo i file di disegno.
Dopo che ci siamo registrati, possiamo iniziare a fare l’upload dei file di
disegno che ci interessano.
Nell’immagine seguente vediamo la schermata di Autocad360, su un browser
web del PC:
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Conclusioni
Quando esegui dei disegni, calcola fin dall’inizio l’eventuale scala con la
quale li stamperai, le dimensioni della tavola finita e di conseguenza le
dimensioni del foglio da utilizzare.
Sulla base di questo, considera inoltre la grandezza del testo e delle quote da
inserire sul disegno, in modo che risultino proporzionate sulla stampa finale.
Cerca di disegnare delle tavole che siano semplici da capire ed in linea
generale attieniti alle regole che utilizzeresti disegnando a mano.
Tieni presente che l’Autocad è soltanto uno strumento, possiamo paragonarlo
al saper usare il lapis e il tecnigrafo e chiaramente non disegna da solo.
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Con questo corso spero di averti trasmesso l’utilizzo dei comandi
fondamentali, attraverso la combinazione dei quali, tu acquisisca la capacità
di tradurre in formato digitale, (anzi nel caso di disegni CAD si parla di
formato “vettoriale”), ciò che in teoria sapresti disegnare su carta;
avvalendoti però degli indubbi vantaggi che l’utilizzo del computer ci mette a
disposizione.
Da questa base di partenza, potrai in seguito approfondire ancora le
potenzialità di Autocad e gestire disegni anche molto complessi, per poi
magari passare al disegno 3D e alla Grafica Tridimensionale.
Ti auguro allora di poter utilizzare le tue nuove conoscenze nel modo più
redditizio.
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