Caio Mario
Caio Mario fu eletto console per la prima vol-
ta nel 105 a.C., quando il Senato romano gli
affido l’incarico di condurre la guerra contro
il re della Numidia (Algeria) il quale aveva
usurpato il potere ai legittimi eredi al trono.
Caio Mario era figlio di poveri contadini di
Arpino e si trovava allora a capo del partito
popolare, sostenuto dai cavalieri.
Prima di affrontare, peraltro vittoriosamente,
la guerra di Numidia, egli riformo l’esercito,
arruolando e trasformando in soldati di pro-
fessione i proletari sprovvisti di censo che la
costituzione di Servio Tullio esentava dal ser-
vizio militare.
Ora l’esercito non era piti cittadino, ossia for-
mato da tutti quei cittadini di censo che aveva-
no l’obbligo di prestare servizio militare gra-
tuito in caso di richiamo alle armi; ora era
mercenario, perché alla base del reclutamento
veniva posto il volontariato: dietro una paga
(mercede), ognuno poteva arruolarsi volonta-
riamente e condurre il mestiere del soldato.
Dopo la vittoria di Numidia, Caio Mario fron-
teggid l’invasione dei Cimbri e dei Teutoni,
popoli barbari di razza germanica che erano
penetrati nella Gallia (Francia Meridionale) e
da qui minacciavano di invadere I’Italia.
Dal 104 al 101 a.C. combatté e vinse i due po-
poli, allontanando dall’Italia la loro minaccia,
e fu proclamato «fondatore di Roma».
Ma nell’88 a.C. Roma si trovd di nuovo in
guerra, questa volta contro Mitridate, re del
Ponto (Asia Minore), che era insorto contro il
dominio di Roma. Contro Mitridate, il Senato
nomind console e comandante dell’esercito il
nobile Lucio Cornelio Silla, ma Caio Mario
non accettd la decisione e a furore di popolo
costrinse il Senato a revocare la nomina di Sil-
la per sostituirla con la sua.
Scoppid la guerra civile. Silla marcid su Roma
Mario dovette rifugiarsi in Africa. Poi, ap-
pena Silla mosse contro Mitridate, Mario tor-
no a Roma e fece strage degli aristocratici.
Mori poco dopo, nell’86 a.C.
Lucio Cornelio Silla
Lucio Cornelio Silla era un nobile romano, ca-
po del partito aristocratico molto gradito al
Senato romano.
Essendosi pit volte distinto per abilita milita-
re, fu mandato a combattere Mitridate, re del
Ponto, fatto che sollevd la ribellione dei de-
mocratici e, come sappiamo, scatend la guerra
civile tra lui e Caio Mario.
Infatti, tornato a Roma dopo aver concluso
con Mitridate una pace vantaggiosa, nell’82
a.C., Silla sfogd la sua vendetta contro i se-
guaci di Mario facendosi autore di un gesto in-
famante: espose nel foro le liste di proscrizio-
ne, cioé gli elenchi degli uomini del partito av-
versario che potevano essere uccisi liberamen-
te e impunemente da chiunque.
Fu un massacro.
Silla si fece poi nominare dittatore a vita,
con l’incarico di riformare la Costituzione re-
pubblicana. Egli restitui ai patrizi e al Senato
tutti i poteri e tolse ai tribuni della plebe il di-
ritto di veto.
Mori a Cuma, nella sua residenza di campa-
gna, nel 78 a.C., appena dopo aver deposto la
dittatura.