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Gennaio 2017

Testimoni 1 TARIFFA R.O.C.: “POSTE ITALIANE S.P.A.


SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L.
27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB BOLOGNA”
VIA SCIPIONE DAL FERRO, 4 - 40138 BOLOGNA

MENSILE DI INFORMAZIONE SPIRITUALITÀ E VITA CONSACRATA

In questo numero
VITA DEGLI ISTITUTI
6 Congregazione Gesuiti:
intervista a p. Lombardi

VITA CONSACRATA
9 XLII Convegno
del Claretianum

VITA CONSACRATA
12 Religiosi/e nella 1° guerra
mondiale

VITA DELLA CHIESA


14 Pluralismo religioso
in Italia

Assemblea semestrale dei Superiori Generali VITA CONSACRATA


18 Verso nuove
mutue relazioni

FECONDITÀ 22 VITA DEGLI ISTITUTI


Ripensare l’economia

DELLA PROFEZIA
nella fedeltà al carisma

PASTORALE
24 “Voi stessi
date loro da mangiare”
I superiori generali si sono confrontati sulla “fecondità
FORMAZIONE
della profezia” non solo “ad intra”, ma anche “ad extra”
dei propri istituti, riservando una particolare attenzione al
27 Oltre gli abusi

“pianeta giovani” del mondo di oggi. Un grande spazio VITA DELLA CHIESA

lasciato alle esperienze. 30 Famiglie carismatiche


in dialogo


PASTORALE
33 Missione: nuove prospettive
di papa Francesco

E Camminare a contatto
rano circa 140 i superiori ge-
nerali che si sono ritrovati con la realtà BREVI DAL MONDO
per la loro assemblea seme-
strale di novembre, aperta il 23 al Sa- Aiutati dal Maestro generale dei do-
38
lesianum e conclusa, nella mattinata menicani, Bruno Cadoré, proprio ri-
VOCE DELLO SPIRITO
del 25, nell’aula del Sinodo, con una
nuova speciale udienza di papa Fran-
partendo da questa consegna, i supe-
riori generali si sono confrontati sul- 40 La benedizione del Signore
cesco. Molti tra i presenti ricordava- la “fecondità della profezia” non so-
no ancora il precedente incontro del
29 novembre 2013 quando il Papa
lo “ad intra”, ma anche “ad extra” dei
propri istituti, riservando una parti- 41 SPECIALE
Il sentiero
della non violenza
aveva dato loro una speciale conse- colare attenzione al “pianeta giova-
gna: «Svegliate il mondo! Siate testi- ni” del mondo di oggi.
moni di un modo diverso di fare, di Una delle principali preoccupazioni
agire, di vivere! È possibile vivere di- di Cadoré è stata quella di portare i
versamente in questo mondo». suoi interlocutori a camminare con i
Testimoni 1/2017 1
ATTUALITÀ

piedi per terra, a stretto contatto, ligiosi. Sarebbe facile accorgersi che ha aggiunto Millán, quella degli or-
cioè, con la realtà del mondo che li «le possibilità e i rischi, i successi e i dini religiosi che hanno cercato di
circonda. «Le nostre comunità sono fallimenti, fanno probabilmente da creare attorno a sé famiglie “armoni-
attraversate e animate dalle stesse eco a ciò che avviene nel mondo e che e sensate”, «condividendo un ca-
tensioni che segnano i mondi con- nella Chiesa». Cadoré ha in qualche risma, una spiritualità e anche una
temporanei». I mondi della gioventù modo sintetizzato il senso del suo missione, vissuti in modo diverso se-
sono sicuramente “paradigmatici” lungo intervento chiedendosi come condo la vocazione concreta di cia-
dei grandi mutamenti che stanno av- gli istituti di vita consacrata, nella lo- scuno: religioso, monaca, religiosa di
venendo nella realtà di oggi. È un ro diversità, potrebbero mettere la vita attiva, laico».
fatto che le nuove generazioni che loro esperienza specifica della vita Non sono mancate, per la verità, «oc-
varcano le soglie di un istituto reli- cristiana al servizio di un rinnovo casioni in cui è stato necessario vin-
gioso o che orbitano in una delle tan- della missione evangelizzatrice della cere resistenze clericali, incompren-
te realtà pastorali legate ai religiosi, Chiesa. In altre parole, invece di par- sioni e difficoltà». Ad alcuni è stato
«portano con sé le culture che tesso- lare tanto della vita consacrata in sé difficile accettare che «non siamo
no i loro mondi d’appartenenza». Di (delle sue preoccupazioni, dei suoi proprietari del carisma, che questo è
tanto in tanto ci si dovrebbe chiede- dubbi riguardanti la sua identità o il un dono che si condivide e non una
re come avviene l’inserimento delle suo riconoscimento, del suo attacca- proprietà privata, che non si tratta
nuove generazioni nei vari istituti re- mento alla sua specificità), ci si do- tanto di formare “i laici”, ma di for-
vrebbe più convintamente interroga- marci e crescere con i laici». Non si
re sulla «chiamata missionaria alla tratta di stabilire “limiti canonici”,
quale la Chiesa deve oggi risponde- ma di «mantenere questa specificità

Testimoni
Mensile di informazione
re». Solo in questo modo la Chiesa
(tutta la Chiesa, dunque anche la vi-
ta consacrata stessa) potrebbe diven-
e, quindi, la forza profetica delle di-
verse vocazioni o, volendo usare un
linguaggio più classico, i diversi stati
spiritualità e vita consacrata tare ancora di più «quel testimone di vita». In altre parole, «il laico de-


Gennaio 2017 – anno XL (71) che è chiamata ad essere». ve essere laico e non un imitatore di
DIRETTORE RESPONSABILE:
frati, deve vivere la gioia della lai-
p. Lorenzo Prezzi Tre testimonianze cità. Il religioso deve essere religioso
CO-DIRETTORE: dirette e vivere radicalmente la sua vocazio-
p. Antonio Dall’Osto ne concreta».
REDAZIONE: Sulla “fecondità della profezia” ad Un obiettivo del genere oggi deve
p. Enzo Brena, sr. Anna Maria Gellini,
sr. Francesca Balocco, Mario Chiaro, intra sono state portate in aula tre inevitabilmente destreggiarsi tra due
p. Marcello Matté testimonianze dirette, la prima del tendenze contrapposte: quella del-
DIREZIONE E REDAZIONE: superiore generale dell’ordine car- l’eurocentrismo, da una parte, e
Centro Editoriale Dehoniano s.p.a. melitano, Fernando Millán Romeral, quella dell’inculturazione del cari-
via Scipione Dal Ferro, 4 – 40138 Bologna
Tel. 051 3941511 – Fax 051 3941399
la seconda del ministro generale del- sma dall’altra. Perché negare l’evi-
e-mail: testimoni@dehoniane.it l’ordine dei frati minori, Michael denza? «La demografia delle nostre
ABBONAMENTI:
Perry, la terza di Emili Turù, superio- congregazioni sta cambiando e, in
Tel. 051 3941255 – Fax 051 3941299 re generale dei fratelli maristi. non pochi casi, tra qualche anno,
www.dehoniane.it «Quando sono entrato nella vita re- l’Europa non sarà la parte più nume-
e-mail: ufficio.abbonamenti@dehoniane.it
ligiosa, verso gli anni ’80, ha afferma- rosa dei nostri ordini e delle nostre
Per la pubblicità sulla rivista contattare to Millán, la formazione permanen- congregazioni». Quando una fami-
Ufficio commerciale CED – EDB
e-mail: ufficio.commerciale@dehoniane.it te era un elemento fondamentale glia religiosa «è incapace di “tradur-
Tel. 051 3941206 – Fax 051 3941299 della nostra vita», un “vero boom”. re” il suo carisma e il suo vissuto in
Quote di abbonamenti 2017: E adesso? È sempre più difficile “li- altre lingue, quando è incapace di
ordinario ........................................................ € 41,00
una copia........................................................ € 5,00 berare” persone che possano dedica- “pensarsi” con stampi diversi, quan-
Via aerea: re un tempo adeguato alla propria do l’inculturazione si limita ad aspet-
Europa .......................................................... € 64,50
Resto del mondo ........................................ € 72,00 formazione. E se ne vedono facil- ti esterni (portare una stola corale o
c.c.p. 264408 intestato a: mente tutte le conseguenze negative, tradurre qualche canzone), allora
Centro Editoriale Dehoniano
come «la perdita di qualità nella no- qualcosa non va». Rischi e difficoltà
Stampa: - Ferrara
stra offerta pastorale, la mancanza di non mancheranno di sicuro. Si tratta
Reg. Trib. Bologna n. 3379 del 19-12-68
Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. riflessione interna sulla vita dell’isti- solo di muoversi «con prudenza, con
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, DCB Bologna”
tuto, la routine, cioè il fare le cose intelligente assennatezza», consape-
Con approvazione ecclesiastica semplicemente perché si sono fatte voli del fatto che questo è un compi-


associato sempre così, senza la capacità di di- to sempre più “ineludibile”.
all’unione stampa periodica italiana scernere e di valutare le nostre pre-
L’editore è a disposizione degli aventi diritto che non
è stato possibile contattare, nonché per eventuali e
senze con criteri seri», rischiando I frati minori
involontarie inesattezze e/o omissioni nella citazione
delle fonti iconografiche riprodotte nella rivista.
«l’atrofia di certe facoltà intellettua- e lo scandalo economico
li, spirituali e carismatiche».
Questo numero è stato consegnato alle poste il 9-1-2017
È un’esperienza sempre più diffusa, Introducendo la sua riflessione “tut-
2 Testimoni 1/2017
ATTUALITÀ

t’altro che scontata” sulla fecondità il futuro, l’iniziativa LaValla200


della profezia ad intra, fr. Michael vuol essere «una risposta profetica
Perry, ministro generale dei frati all’inatteso, un’azione dinamica
minori, ha declinato, in breve, le ge- dello Spirito che è portatrice di
neralità della sua famiglia religiosa: speranza, di riconciliazione e di
una tradizione lunga più di 800 an- pienezza». I maristi credono ferma-
ni alle spalle, con circa 13.000 mem- mente che lo Spirito li stia chia-
bri, presenti in 116 Paesi. Entrando mando ad una nuova forma di vita
subito in medias res, una delle mag- cristiana nella Chiesa, vivendo la
giori sfide che la leadership della comunione «senza distinzioni rigi-
Chiesa, compresa la leadership de- de tra laici e religiosi, nel rispetto
gli ordini e istituti religiosi, deve af- mutuo verso le diverse vocazioni,
frontare oggi, ha detto, è quella di assicurare una maggiore e più com- in un arricchimento reciproco, tutti
venire a patti con un possibile “falli- pleta vigilanza economica. corresponsabili della vita in comu-
mento istituzionale”. Personalmen- Dal punto di vista dell’animazione, nità, chiamati ad una missione con-
te, ha confessato candidamente, po- la crisi economica ha offerto l’occa- divisa espressa dallo stesso carisma
co tempo dopo la sua elezione a mi- sione di verificare i valori fondamen- in modo rinnovato». Creare questa
nistro generale, si è venuto a trovare tali del carisma. La semplicità di vita nuova forma di vita cristiana nella
di fronte a gravi scorrettezze nella e la vicinanza ai poveri e agli emar- Chiesa, non sarà facile sicuramente.
gestione economica, con venti milio- ginati, sono ritornati ad essere i temi Ma proprio in vista di questo obiet-
ni di euro impiegati in strategie spe- essenziali dell’identità carismatica tivo i maristi sentono particolarmen-
culative fuori controllo. La tentazio- francescana. La rilevanza delle diffi- te rivolto a loro l’invito di papa
ne del “protezionismo istituzionale” coltà economiche dell’ordine, «ci ha Francesco a porre in atto «tutti i
con la copertura delle malefatte, sa- costretti a venire a patti con il fatto mezzi necessari per avanzare nel
crificando «la propria dignità, iden- che possiamo vivere con meno e cammino di una conversione pasto-
tità e autenticità, come pure la chia- possiamo anche vivere meglio e di rale e missionaria, che non può la-
mata ad essere una voce profetica di più quando ci atteniamo alla nostra sciare le cose come stanno» (EG 25).
fronte al mondo», era forte. Ma da professione religiosa». Non è un ca- «Credo, ha concluso Turù, che abbia-
subito, alla logica del protezionismo so, ha concluso Perry, se «dappertut- mo bisogno di più coraggio e di una
è stata contrapposta un’altra logica, to stanno cominciando a germoglia- maggiore audacia per muoverci tra
convinti che «la verità racchiude un re segni promettenti della logica del- provvisorietà, sperimentazione e au-
potere intrinseco, forse nascosto», e la semplicità profetica di vita e del- tenticità». Don Ciotti non si stanca
che solo ricercando sinceramente la l’impegno verso i poveri e gli emar- di ripetere che si può morire “per ec-


verità sarebbe stato possibile riven- ginati». cesso di prudenza” e che perciò “bi-
dicare la natura “autenticamente ca- sogna rischiare”. Senza volerlo, for-
rismatica e profetica” della propria Le iniziative se, stava parlando anche ai maristi


vocazione. Dopo lunga preghiera e dei maristi impegnati nel progetto LaValla200.
dopo ampie riflessioni in consiglio
(definitorio) generale, si è giunti alla Tra le iniziative messe in campo re- Il tema
decisione di rivolgersi direttamente centemente dai fratelli maristi, ha af- dei giovani
alle competenti autorità italiane per fermato il loro superiore generale, p.
avviare un’indagine accurata. Turù al primo posto c’è il progetto In un’assemblea incentrata sulla “fe-
Due le preoccupazioni emerse da LaValla200, dal luogo dove nacque condità della profezia”, non si pote-
questa vicenda. Anzitutto, quali ef- la prima comunità marista (La Valla, va non affrontare direttamente il te-
fetti potenzialmente negativi avreb- Francia) duecento anni fa ed esatta- ma dei giovani. Ne hanno diretta-
be potuto avere sulla vita dei frati mente il 2 gennaio del 1817. Con mente parlato due ex superiori gene-
questo scandalo economico? E poi, questo nuovo progetto si vorrebbe rali, ben noti un po’ a tutti i presen-
quale possibile calo, se non addirit- imprimere una nuova accelerazione ti: il salesiano don Pascual Chávez e
tura la perdita di rispetto e stima da ad alcuni punti fermi già messi in il verbita p. Antonio Pernia.
parte dei fedeli, si sarebbero potuti cantiere da tempo. È il caso, ad «Il dato più evidente agli occhi di
verificare in Italia, in Europa e nel esempio, della creazione di un mini- tutti, ha esordito Chávez, è che il
resto del mondo? «Il fatto di aver re- mo di 2 comunità internazionali cammino della scelta per la vita con-
so pubblico lo scandalo, ha detto (composte da almeno 4 membri, di sacrata è sempre più in salita». Do-
Perry, in realtà, ci ha resi ancora più cui almeno 3 fratelli) in ciascuna del- po aver tracciato il quadro generale
cari ai nostri benefattori e alle perso- le 6 regioni dell’istituto. La cornice del nuovo umanesimo, del rapporto
ne in generale». Mentre da una par- di riferimento nell’elaborazione di tra giovani e religione nel mondo
te è stato intrapreso un processo ca- queste nuove comunità è concretiz- d’oggi, della visione che hanno oggi
nonico per verificare la condotta dei zata nello slogan: “Mistici e profeti: i giovani della vita consacrata (da
membri dell’ordine, dall’altra è stata un nuovo inizio”. Più che un piano una recente ricerca in Spagna, sareb-
messa in atto una serie di misure per strategico sviluppato dai maristi per be all’ultimo posto delle loro prefe-
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ATTUALITÀ

renze come scelta di vita), si è fiamma della sequela di Cristo; e con


soffermato su alcuni grandi la grazia di Dio lo faranno».
“ambienti vitali” che hanno
una forte incidenza sulla iden- Le generazione
tità e la crescita dei giovani re- dei millennials
ligiosi soprattutto dell’Europa
occidentale: la società, la con- Anche Pernia ha iniziato il suo inter-
gregazione, la propria genera- vento sulla vita religiosa e i giovani
zione. Anche se la scelta di en- interrogandosi su chi sono i giovani
trare nella vita religiosa viene di oggi, ormai generalmente indicati
di solito rispettata, difficilmen- come i “millennials” ( i millenari),
te è considerata oggi una scelta coloro, cioè, che erano adolescenti e
“preziosa e stimata”. Ben rara- giovani adulti all’arrivo del millen-
mente suscita “invidia o ammi- nio. Si tratta di una generazione cre-
razione”. L’appoggio dei fami- sciuta con il computer, con internet,
gliari non è più garantito, quan- con il telefonino, con le reti sociali,
do non si trasforma addirittura con la realtà virtuale. «È questo il
in “aperta ostilità”. Come conciliare, religiosi? La domanda ha una sua ra- mondo in cui vivono, il mondo che
allora, queste due realtà: da una par- gion d’essere quando si pensa che il plasma la loro coscienza, i loro valo-
te l’incomprensione e l’opposizione quadro di valori di riferimento offer- ri e i loro atteggiamenti». Questa
sociale e dall’altra la gioia e il fasci- ti dalla società è quello di una so- “generazione postmoderna” potreb-
no della chiamata? cietà consumistica, concentrata sulla be essere definita meglio come la ge-
Una volta iniziato il cammino di vi- propria realizzazione, sul trovarsi nerazione dell’esperienza, della par-
ta consacrata, sempre più frequente- emozionalmente soddisfatti, sull’es- tecipazione, dell’immagine, della
mente un giovane oggi si trova di sere felici, sul successo immediato, connessione.
fronte al peso delle strutture e delle sulla realizzazione dei propri deside- Poste queste premesse, Pernia ha
opere. «Senza un nuovo modo di ge- ri e progetti. Per questi giovani è dif- provato a chiedersi che cosa ci possa
stire le opere, ha detto Chávez, sen- ficile un cambiamento sostanziale di essere oggi di rilevante o irrilevante
za il ridisegno delle presenze, senza vita e una identificazione con i valo- nella vita religiosa delle giovani ge-
il ridimensionamento dei fronti di ri ultimi, quelli riguardanti il Signo- nerazioni. Ha risposto riprendendo i
impegno non c’è prospettiva di futu- re Gesù e il suo vangelo. Da qui la risultati di un questionario sottopo-
ro, non c’è spazio per il nuovo, non difficoltà di accettare la croce, da qui sto ad alcuni giovani religiosi delle
c’è possibilità di assumere responsa- «la svalutazione e il rifiuto, quasi vi- Filippine dove attualmente vive. Al-
bilmente la missione, non c’è speran- scerale, di tutto quanto possa far ri- la prima domanda su quali aspetti
za per i giovani religiosi». I giovani ferimento alla rinuncia e alla morti- della vita religiosa oggi non sono più
sono sempre di meno, e su questi po- ficazione». significativi per dei giovani religiosi,
chi si tende a caricare il peso dell’i- Bastano anche solo questi pochi ele- queste le risposte: la “fuga mundi”
stituzione. Si tende a sottovalutare la menti per comprendere quanto sia intesa come “negazione del mondo”,
loro fragilità che può sfociare «nelle importante, ben sapendo di “remare uno stile di vita “conventuale” che
uscite, non di rado inaspettate e cla- controcorrente”, la formazione alla separa i religiosi dal resto della gen-
morose, e nella necessità sempre cre- rinuncia. Il giorno in cui ci si sentis- te, specialmente dai poveri, dagli
scente di ricorrere a terapie psicolo- se pienamente soddisfatti della pro- emarginati, da coloro che soffrono,
giche». Altre volte, senza conoscere i pria vita nella convinzione persona- un atteggiamento “elitario” che dà la
giovani religiosi, «si mette in loro le che «non è vero quello in cui si impressione che la santità sia riser-
tutta la fiducia, ignorando la loro crede», allora si potrebbe correre il vata ai religiosi e praticamente aldilà
preparazione, identità, storia, capa- rischio di «trasformare il carisma in della portata della gente comune,
cità di tenuta, o viceversa non si cre- una ONG». una formazione religiosa avversa o
de affatto in loro». E dire che non Il segreto della vita consacrata, ha che non tiene in considerazione l’u-
mancano sicuramente giovani reli- concluso Chávez, «non è mai stato la so della nuova tecnologia, cioè il
giosi che «vogliono imparare la se- forza secondo i criteri del mondo, computer, internet, il telefonino, le
quela di Cristo nella congregazione, ma la inabitazione dello Spirito San- reti sociali, una formazione teologi-
con l’accompagnamento dei più an- to». Anche oggi, comunque, non ca il cui risultato è una teologia solo
ziani, e desiderano essere presi in mancano giovani religiosi che «ven- interna ai seminari e che non prepa-
considerazione quando si prendono gono da noi, per lo più mossi dalla ra i candidati ad impegnarsi attiva-
decisioni che hanno a che vedere fede o desiderosi di una profonda mente nel mondo presente.
con il loro futuro». esperienza di Dio». Spesso «hanno La controprova, in positivo, si è avu-
Ma nel contesto dell’Europa occi- dovuto superare molte resistenze so- ta alla domanda sugli aspetti ritenu-
dentale, si è chiesto Chávez, esiste ciali, culturali, famigliari. Sanno che ti importanti per dei giovani religio-
veramente nelle diverse congrega- saranno una generazione povera, a si: anzitutto la missione, sia come
zioni una “generazione” di giovani cui è chiesto di mantenere viva la servizio ai poveri, agli emarginati, a
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coloro che soffrono, sia come missio-
ne “ad gentes”, poi i voti religiosi in
termini, però, di testimonianza del-
l’esistenza di Dio, di valori spirituali
in un mondo secolarizzato, di una vi-
ta semplice e onesta, di una vita di
radicalità e di santità in un mondo
materialista e superficiale, di vita co-
munitaria, di fraternità e solidarietà, Il tempo
di comunità non chiuse in se stesse,
ma aperte alla solidarietà, di vita di
preghiera fatta di equilibrio fra azio- Quando voi mortali indagate sul tempo, rischiate di perdere il vostro tempo.
ne e contemplazione. Lo intuiva già sant’ Agostino: “Che cos’è il tempo? Se nessuno mi interroga, lo
Nell’epoca dei “millenari”, anche la so. Se volessi spiegarlo a chi mi interroga, non lo so”.
formazione dei giovani religiosi non Voi siete ossessionati dal vostro tempo, fatto di nostalgia del passato, di
potrà non essere esperienziale, par- attaccamento al presente, di timore e speranza per il futuro. Voi vivete nel
tecipativa, basata nell’immagine e tempo del creato, che ha avuto un’origine e avrà una fine, senza mai
che fomenti la connettività. Ma non fermarsi e tutto travolgendo.
dovrà fermarsi a questo. In un mon- Dicono gli esperti che questo tempo ha avuto inizio 13,8 miliardi di anni fa
do post-moderno come quello attua- e, a quanto pare, ne avrà, più o meno, altrettanti prima di concludere la sua
le, dovrà mettere l’accento sulla vicenda. Per gli antichi era Cronos, il terribile padre che divorava i suoi figli.
chiamata alla mistica e alla profezia. Eppure questo tempo mostruoso per durata e inesorabilità, è un semplice
Ciò di cui il mondo di oggi ha vera-
“grido tra due silenzi”, una breve nota musicale, che rompe il silenzio
mente bisogno è di vedere «non il
sovrumano del tempo del Creatore.
volto conosciuto e familiare di Dio,
Dal silenzio viene quanto esiste e nel silenzio si avvia ad immergersi.
ma il suo volto insolito e misterioso,
non il volto di Dio che ci rende com-
Dal silenzio è uscita la Parola creatrice e nel silenzio riecheggerà.
piaciuti e soddisfatti, ma il volto di Vorrei ascoltare questi immensi silenzi del prima e del dopo, per comprendere
Dio che ci sfida e ci disturba, non il questo mio fluttuare nel tempo.
volto solito di Dio, ma “l’altra fac- Vorrei fare silenzio dentro di me per ascoltare Colui che li abita e li riempie.
cia” di Dio». E questo volto è facile Vorrei immergermi in questi silenzi per ascoltare i battiti del cuore di Colui
oggi incontrarlo in quello del pove- che mi ha voluto nel tempo che scorre per avermi vicino a sé nel suo tempo
ro, dello straniero, del rifugiato, del che riempie.
migrante, del profugo, della ragazza Tempi perduti quelli in cui, agli altri, dico: “Non ho tempo”, perché vuol dire
madre, del genitore solo, del malato che mi lascio divorare dal tempo. Il cronometro mi acceca, Cronos divora
di Aids, di colui che è alla ricerca del- ancora i suoi figli!
la fede, del non credente, del non cri- Tempi d’oro quelli donati a chi ne ha bisogno, perché il tempo di Dio li
stiano. La scelta dei poveri non è so- accoglie e li conserva nel suo seno.
lo una strategia politica, ma, come ci O piccolo mio cuore, come ti sento grande, quando mi immergi in questi
ha ricordato papa Francesco, una silenzi!
“scelta preferenziale” fatta da Dio E come mi fai sentire felice quando mi ricordi che un giorno la Parola
stesso. La stessa “nuova evangelizza- creatrice si è data un cuore umano, per sorreggere ed accompagnare il mio
zione” non è altro che una «erme- tumultuoso ed evanescente viaggio nel tempo, fra i sovrumani e appaganti
neutica della periferia, una prospet- silenzi!
tiva dei margini, un’ottica dei pove-
ri, una visione dalla parte inferiore
Piergiordano Cabra
della storia». I consacrati, ha conclu-
so Pernia, hanno oggi un ruolo indi-
spensabile nella Chiesa: quello di
aiutarla nel passaggio dalla “pastora-
le di conservazione” a una “pastora- Prendi il tempo per amare ed essere amato:
le missionaria” (EG 15), rivelando è un dono di Dio.
così “l’altra parte” della Chiesa: non Trova il tempo per la tenerezza:
la Chiesa in quanto istituzione buro-
è la strada della felicità.
cratica, ma in quanto “ospedale da
campo” dopo la battaglia, dove si Scegli il tempo per sorridere:
bendano, si curano e si sanano le fe- è una musica per l’anima
rite dell’umanità».

Angelo Arrighini
Testimoni 1/2017 5
VITA DEGLI ISTITUTI
risparmiato. In ogni caso i gesuiti
non hanno finora mai pensato di
mettere in questione il sistema delle
Congregazioni Generali come pen-
sato da Sant’Ignazio nelle Costitu-
zioni, cioè senza scadenze fisse ma
con una verifica periodica se siano
da convocare o meno, e con una rap-
presentatività elettiva da tutte le
province del mondo. Anche se, quan-
do avvengono, richiedono un note-
vole sforzo e impegno, si manifesta-
no sempre momenti di esperienza
reale di unione e discernimento co-
mune del corpo universale della
Compagnia di Gesù. Proprio per
questo richiedono un tempo abba-
stanza prolungato: duecento persone
che vengono da paesi e culture e at-
Il Papa e il Generale tività apostoliche differenti mettono
un certo tempo per conoscersi, ca-
pirsi, lavorare e pregare insieme, for-
“ATTENTI mare un consenso su temi importan-
ti…Ma senza di questo la Compa-

A QUEI DUE!” gnia di Gesù resterebbe priva dei


momenti più fecondi e significativi
che permettono all’Ordine di sentir-
In questa intervista, p. Lombardi ci fa vivere dall’interno lo si veramente unito nonostante la sua
varietà “sconcertante” (come amava
spirito e il dinamismo che ha animato la Congregazione dire il P. generale Kolvenbach!). Non
Generale dei Gesuiti e le varie fasi attraverso cui si è si tratta infatti solo di formulare dei
bei documenti o prendere decisioni
svolta. Particolarmente ricco è stato l’incontro con il Papa a maggioranza, ma bisogna che que-
durato per ben tre ore. sto sia il risultato di una esperienza
comune, vissuta e condivisa in uno
stesso spirito. Il metodo caratteristi-
co dell’elezione del Padre generale,

S
i è aperta il 2 ottobre e si è un mese. Fra i religiosi riemerge spes- a conclusione dei quattro giorni di
chiusa il 12 novembre. La so la domanda: queste strutture rap- “mormorazioni” della Congregazio-
36ma Congregazione Genera- presentative sono ancora necessarie ne riunita, lo dimostra nel modo più
le dei gesuiti ha avuto i due momen- nelle loro tradizionali scansioni? Sa- chiaro: non è un momento di con-
ti maggiori nell’elezione del nuovo rebbe possibile fare altrimenti? fronto, dibattito e formazione di par-
Preposito generale, p. Arturo Sosa titi, ma sempre un momento di con-
Abascal, il 14 ottobre (trentesimo «La recente Congregazione Genera- vergenza, consenso e unità vissuta.
successore di sant’Ignazio) e la visi- le è durata 42 giorni, la più breve fra Le tecnologie odierne permettono
ta di papa Francesco il 24 ottobre. Il quelle degli ultimi cinquant’anni. Ma molte cose buone nella rapidità e
maggiore organo rappresentativo, bisogna tener conto che – proprio semplicità delle comunicazioni, ma
composto da 212 padri capitolari, per semplificare lo svolgimento l’incontro personale, lo stare e pre-
per un ordine religioso di 16.740 complessivo – era stata prevista una gare insieme, il parlare faccia a fac-
membri, ha approvato tre documen- innovazione nelle procedure di pre- cia, almeno nelle situazioni più cru-
ti maggiori: sulla vita comunitaria e parazione che permetteva di antici- ciali e decisive è insostituibile per la
la missione, sul governo ai suoi vari pare la costituzione di alcune com- vita e la crescita di una comunità
livelli e un testo di sostegno ai con- missioni e la stesura dell’importante reale. Un aspetto su cui si può riflet-
fratelli nei più esposti e difficili luo- “Relazione sullo stato della Compa- tere è quello del numero complessi-
ghi dell’evangelizzazione. Ne parlia- gnia di Gesù”, che è molto utile co- vo dei membri della Congregazione
mo con p. Federico Lombardi. me prima base delle riflessioni dei generale, che con il sistema rappre-
partecipanti. Ma anche queste anti- sentativo attuale supera i 200. È pos-
– La Congregazione Generale si è cipazioni sono costate tempo e im- sibile ridurlo in modo significativo
chiusa da poco tempo. È stata relati- pegno, cosicché bisogna valutare be- garantendo allo stesso tempo una
vamente breve, ma comunque più di ne se, tutto sommato, si è veramente rappresentatività elettiva sufficiente
6 Testimoni 1/2017
VITA DEGLI ISTITUTI

a livello mondiale? Non è semplice con compiti specifici) e fra questi tenga conto del mutare delle situa-
ma si può ancora studiare». consiglieri quattro hanno ricevuto zioni, dei fenomeni emergenti, dello
direttamente dalla Congregazione spirito dei pontificati, in particolare
– Un momento centrale è stata l’ele- Generale, tramite elezione, l’autorità ora di quello di papa Francesco. Si
zione del nuovo generale, p. Arturo di “Assistenti ad providentiam”, già sono approvati tre documenti più
Sosa. I poteri fanno del Preposito ge- prevista da sant’Ignazio per poter importanti, uno dedicato appunto ai
nerale uno snodo fondamentale del- dare al generale i consigli utili per il temi della vita religiosa (in particola-
la Compagnia. Quali sono le consi- bene suo e dell’ordine ed eventual- re della comunità, del suo discerni-
derazioni che hanno favorito la sua mente intervenire in casi di emer- mento apostolico e del suo stile di vi-
elezione? Com’è strutturata la “go- genza». ta) e delle sfide più attuali della mis-
vernance” della Compagnia? sione, un altro piuttosto sui temi del
– Quali decisioni hanno caratterizza- governo nei suoi diversi livelli, e uno
«In un Ordine in cui l’obbedienza to p. Sosa nel suo provincialato in Ve- che è un messaggio di vicinanza e so-
religiosa rappresenta un aspetto fon- nezuela e nel suo servizio alle case in- lidarietà ai confratelli che vivono in
damentale per il modo di concepire ternazionali di Roma? situazioni di rischio e di conflitto
e vivere la missione apostolica, la fi- condividendo le sofferenze dram-
gura del Padre generale è certamen- «Il p.Sosa, come già accennato, è sta- matiche dei popoli presso cui vivo-
te centrale. I criteri di discernimento to impegnato per molto tempo nel- no.
da parte degli elettori sono facilmen- le attività dei gesuiti venezuelani
te immaginabili. Possono spaziare tramite un importante centro socia- – Nelle lunghe convivenze capitolari
dall’esperienza di governo alla cono- le e una rivista, inoltre è stato Pro- hanno luogo anche siparietti diver-
scenza della Compagnia di Gesù, vinciale e poi rettore di una univer- tenti. Ne ricorda qualcuno?
della sua identità, spiritualità e sto- sità cattolica situata nella regione vi-
ria; alle doti personali dal punto di cina al confine fra Venezuela e Co- «Questa volta ci trovavamo in
vista umano, culturale e spirituale, lombia, dando un’impostazione di- un’aula completamente rinnovata e
alle capacità di relazioni interne ed namica al lavoro culturale in un’a- dotata di nuove strumentazioni tec-
esterne all’Ordine; alla consapevo- rea particolarmente ricca di tensio- nologiche, per cui ognuno di noi non
lezza della realtà del mondo odierno ni e problematiche sociali. Il compi- poteva separarsi da un tablet perso-
e delle sfide della Chiesa in questo to poi di delegato del generale per le nale per leggere i documenti, votare,
contesto, e così via. Naturalmente in case e opere internazionali di Roma pregare, ascoltare le traduzioni si-
un ordine religioso che sa di essere (fra cui la Gregoriana, il Biblico e
chiamato al servizio della fede e del- l’Orientale) lo ha inserito diretta-
la giustizia in dialogo con le culture mente in attività culturali e formati-
e le religioni del mondo, in sintonia ve di orizzonte ecclesiale universale, STEFANO ALLIEVI
con la Chiesa universale oggi guida- nel mondo romano e dei contatti
ta dal papa Francesco, gli elettori con il Vaticano. Avendo partecipato «A Dio
cercano una persona che risponda al a quattro Congregazioni Generali,
profilo adatto per governarlo in que- dalla 33a, che elesse il padre Kol- appartengono
sta prospettiva. venbach, fino all’ultima, che ha elet-
Ho più volte osservato che non mi to lui, ha un’ottima conoscenza del- i nomi più belli»
sembrava un caso che i tre ultimi la Compagnia di Gesù anche negli
predecessori del nuovo generale fos- altri continenti». Come pregano i musulmani
sero sì di origine europea, ma tutti e
tre con la loro intera vita apostolica – Può dire qualcosa dei documenti
trascorsa “in missione”, rispettiva-
mente in Giappone, in Medio Orien-
te, in Giappone e nelle Filippine. Ora
approvati dall’assemblea e sugli indi-
rizzi condivisi per il futuro? L’ islam concepisce la preghiera come
atto rituale ben standardizzato e
vincolato alla lingua araba. Ma il modo
abbiamo un latinoamericano che ha «La Congregazione doveva anzitut-
trascorso gran parte della sua vita to eleggere il nuovo Generale e assi- di pregare dei musulmani non è affatto
impegnato nello studio e nell’azione sterlo nel formare la sua nuova équi- univoco e omogeneo, come dimostra il
sulla frontiera dei grandi problemi pe di governo. Non ci si attendevano libro che accompagna nella dimensione
sociopolitici del suo paese: fede e molti nuovi documenti, poiché già le
giustizia, con approfondimento spiri- Congregazioni precedenti avevano orante quotidiana dei fedeli di Allah.
tuale e intellettuale delle situazioni e fatto un ampio lavoro di aggiorna-
dei problemi. mento sulla nostra vita religiosa e la «LAMPI» pp. 104 - € 9,00
Naturalmente il Padre generale non nostra missione dopo il concilio Va-
governa da solo, ma con l’aiuto di un ticano II. Ma naturalmente nella di-
consiglio abbastanza numeroso (al- namica del mondo e della Chiesa at-
meno una dozzina di persone fra as- tuale bisogna svolgere una riflessio- www.dehoniane.it
sistenti regionali e altri consiglieri ne e un discernimento continuo, che
Testimoni 1/2017 7
VITA DEGLI ISTITUTI

multanee, ecc. Natural- nell’ascolto reciproco,


mente la tecnologia è per intravvedere come
bella finché funziona... continuare il cammino».
ma qualche volta c’è
qualche inconveniente e – Immagino che la di-
le votazioni per alzata di scussione interna si sia
mano salvano la situa- allargata a relazioni con
zione. Inoltre, stare a altre identità ecclesiali
lungo insieme per ore (vescovi, movimenti, lai-
l’uno vicino all’altro ci), e in alcune aree come
permette una bella con- la Cina…
divisione umana e spiri-
tuale, ma alla fine si so- «Il tema della collabora-
no condivisi anche i mi- zione con “altri”, che so-
crobi dell’influenza e un no i laici ma non solo, è
buon numero ne ha portato le conse- Oggi, come già detto, la sintonia è ricorrente da vari decenni. In parte è
guenze…». particolarmente intensa». stato imposto dalla situazione e dal-
la diminuzione del numero dei ge-
– Quali sono state le reazioni dell’as- – La diversa dislocazione mondiale suiti, ma fortunatamente è soprattut-
semblea agli incontri con Francesco, dell’ordine suppone l’inculturazione to espressione del crescere della sen-
il primo papa proveniente dalle vo- del carisma di Ignazio. Può darne sibilità ecclesiale più ampia, seguita
stre file? Il quarto voto (l’obbedienza qualche esempio e alcuni criteri? al concilio e al cammino della Chie-
al papa) è stato in passato abbastan- Quale ruolo per la tradizione euro- sa nel nostro tempo. Ci sono moltis-
za discusso. È riemerso ancora? pea? sime attività promosse dai gesuiti in
cui i gesuiti stessi sono una piccolis-
«L’incontro con papa Francesco è «La Compagnia di Gesù vive una si- sima minoranza degli operatori atti-
stato ovviamente un momento cul- tuazione di “transizione demografi- vi: pensiamo a quelle con i rifugiati,
minante della Congregazione. Que- ca” nel senso che la maggioranza dei ma anche alle stesse istituzioni edu-
sta volta è venuto lui da noi, mentre suoi giovani sono oggi asiatici o afri- cative, scuole o università, ecc. Ci so-
in passato – come normale – era la cani. I gesuiti “occidentali” saranno no anche tante attività in cui i gesui-
Congregazione ad andare dal papa. in futuro una minoranza nel numero ti collaborano senza esserne stati lo-
È stato con noi più di tre ore, tra il globale. In questo senso la Congre- ro gli iniziatori o gli ispiratori. Si
suo discorso e la conversazione di ri- gazione è stata un momento molto svolge un servizio per la Chiesa o
sposte alle nostre domande libere (la importante. Ad esempio, la maggior per gli altri senza voler mettere alcu-
conversazione è stata pubblicata su parte del numeroso gruppo degli in- na etichetta nostra su di esso. Si ser-
Civiltà Cattolica n. 3995, del 10 di- diani si trovava per la prima volta in ve e basta… Nelle sue omelie in oc-
cembre). Tempo di grande familia- un contatto prolungato con i gesuiti casione delle concelebrazioni avve-
rità e serenità, diciamo pure di fra- di altre parti del mondo. Così ci si nute dopo la sua elezione, il P. Sosa
ternità. In quell’aula il padre Bergo- rendeva conto in concreto di che co- lo ha detto molto esplicitamente. So-
glio aveva partecipato a due Congre- sa vuol dire essere e costruire un no le esigenze della umanità e della
gazioni Generali. Qualcuno di noi si corpo apostolico di natura veramen- Chiesa che ci devono indicare il mo-
aspettava indicazioni abbastanza te universale e unito, come noi vo- do appropriato di servire, con molta
concrete per la missione, in realtà ci gliamo essere per servire davvero la disponibilità e umiltà, ora prenden-
ha dato una forte ispirazione spiri- Chiesa “universale”. Quali forme do l’iniziativa e ora collaborando in
tuale per la nostra identità di gesui- concrete e “reti” di collaborazione subordine se è meglio così.
ti, ma non ci ha dispensato dal dove- interprovinciale si possono sviluppa- La Congregazione nel suo insieme, a
re di fare noi il discernimento che ci re; come caratterizzare la formazio- parte il messaggio di solidarietà per
è richiesto. Il clima di sintonia fra la ne in modo da rispondere alle esi- i gesuiti in situazione di rischio o
Compagnia di Gesù e papa France- genze specifiche di una cultura, ma conflitto, non ha trattato di missione
sco è oggi molto forte, direi che è un allo stesso tempo senza chiuderla ri- in regioni particolari. Tuttavia natu-
momento di grazia. Nessuno si pone- spetto a un’apertura più larga; come ralmente i confratelli impegnati in
va dei problemi sul “sentire con la porci l’obiettivo comune dell’impe- situazioni specifiche – ad esempio i
Chiesa” che invece in altri tempi si gno per la protezione dei minori in rappresentanti della provincia di Ci-
erano sentiti. Ma non direi che il contesti culturali diversi, e così via. na, o del Medio Oriente o di certe
“quarto voto” di “obbedienza al Pa- Gli incontri non solo nell’assemblea aree africane – hanno potuto infor-
pa circa le missioni” sia mai stato generale, ma anche nei gruppi di la- mare o condividere le loro esperien-
messo in dubbio o discusso nella voro più ristretti composti di gesuiti za trovando molta attenzione da
Compagnia di Gesù, al più si poteva- di diverse regioni e culture, sono sta- parte degli altri».
no percepire o vivere dei problemi ti preziosissimi per capire difficoltà,
di maggiore o minore “sintonia”. interrogativi e sfide, per crescere a cura di Lorenzo Prezzi
8 Testimoni 1/2017
VITA CONSACRATA
a trovare altri momenti formativi al
di fuori di questi giorni di incontro e
di riflessione condivisa.

«Mutuae Relationes... ancora?» era il


titolo di una relazione. In effetti sem-
bra che i nodi nei rapporti tra vita
consacrata e diocesi non si risolvano
mai. È una impressione corretta?

Dire «non si risolvono mai» forse non


sarebbe giusto. I rapporti non sono
facili, ma esistono, e sono buoni. Che
cosa manca? La conoscenza recipro-
ca, non solo un’ecclesiologia comple-
ta nei suoi contenuti (le varie forme
di vita cristiana), ma studiata da tutti
i seguaci di Gesù, in modo che siamo
XLII Convegno del Claretianum in grado di conoscere, non solo la no-
stra vocazione, ma anche quella del
LA VC NEL MISTERO resto dei battezzati. Sarebbe auspica-
bile che anche noi, persone consacra-
te, fossimo meglio conosciuti dai laici
DELLA CHIESA e dai i ministri ordinati.

Lei ha concluso il convegno. Ebbene


Il convegno annuale, svoltosi a metà dicembre, come di quali sono a suo avviso le conclusio-
consueto è stato ricco di partecipanti, di interventi, di ni più importanti?
spunti di riflessione. Nella valutazione di p. Xabier
Direi che si possono sottolineare ot-
Larrañaga, preside del Claretianum, sono otto gli aspetti to aspetti. 1. La Chiesa è una realtà
più importanti che si possono segnalare. nelle mani di Cristo, e non il contra-
rio. L’ecclesiologia deve essere arric-
chita con l’antropologia e andare più
in là dei suoi limiti giuridici e strut-

«I
l XLII Convegno del Cla- Al termine dei lavori, abbiamo rivol- turali. 2. I doni gerarchici e carisma-
retianum Nel “noi” dei di- to alcune domande a padre Larraña- tici sono cooriginari, coessenziali e
scepoli di Gesù (VC 29). ga, chiedendogli prima di tutto una coestensivi, perché vi è un’unità di
La Vita Consacrata nel mistero della valutazione sull’insieme del conve- fondo nella Chiesa, un “noi” dei di-
Chiesa, ci ha fatto pensare alla no- gno. scepoli (cfr. VC 29;1 Cor 12, 4-6). 3.
stra condizione essenzialmente ec- La vita consacrata deve aiutare la
clesiale. La vita consacrata è impor- Quali sono stati gli spunti più interes- Chiesa locale a superare una pasto-
tante, in primo luogo, perché è un santi? rale clericale, una pastorale ormai
fatto che appartiene alla storia bi- senza futuro, la pastorale di una
millenaria della Chiesa. In Occiden- Ancora una volta ci viene detto che Chiesa clericale senza clero. Se ridu-
te l’essenza del nostro stile di vita è la Chiesa è un mistero di comunione, ciamo la comunità a determinati
intesa come una donazione totale at- che le forme di vita cristiana sono meccanismi faremo di essa una sem-
traverso i tre consigli evangelici, che complementari. L’identità è esisten- plice corporazione, chiusa in se stes-
si realizza nella Chiesa, una Chiesa za, non viene definita, ma descritta e sa e malata. 4. Solo la missione ren-
che crede nel dialogo, che vuole vi- tessuta. L’identità non è qualcosa che de possibile la guarigione del grup-
vere e agire in comunione, avvici- “ho”. È qualcosa che “facciamo”. po, nonché il suo diventare comu-
nandosi sempre di più al cuore del nità. Non è una questione di funzio-
Vangelo». Lo ha sottolineato padre Secondo lei questa formula dei con- ni. Si tratta piuttosto di integrare e di
Xabier Larrañaga, cmf, Preside del vegni annuali è ancora valida? unire, il che è più difficile. Ma viven-
Claretianum, nella conclusione della do vite parallele siamo e saremo
tre-giorni di lavori. Il convegno an- Questi convegni sono utili. Contri- sempre più deboli. 5. La vera coope-
nuale, svoltosi a metà dicembre, co- buiscono alla formazione di tante so- razione nella Chiesa è un processo di
me di consueto è stato ricco di par- relle che aspettano con piacere que- apprendimento in cui, tramite il con-
tecipanti, di interventi, di spunti di sto incontro annuale. Ci sono delle fronto con la realtà, accolgo la diver-
riflessione. persone consacrate che non riescono sità. L’identità non è qualcosa che
Testimoni 1/2017 9
VITA CONSACRATA

ho, è piuttosto ciò che vado tessendo sma è autentico quando esso è eccle- razione, chiusa in se stessa e malata.
con gli altri. 6. Il nuovo documento siale. I carismi dilatano il cuore del- Solo la missione rende possibile la
sulle Mutuae Relationes prenderà in la Chiesa locale, in modo che essa guarigione del gruppo, nonché il suo
considerazione i rapporti tra i vesco- non sia racchiusa nelle coordinate diventare comunità. Non è una que-
vi e i consacrati e le consacrate. In li- spazio-temporali. I carismi mettono stione di funzioni. Si tratta piuttosto
nea di massima i rapporti tra la vita in evidenza il carattere pellegrino- di integrare e di unire, il che è più
consacrata e i nostri pastori sono escatologico della Chiesa locale. Ma difficile. Ma vivendo vite parallele
buoni. I problemi si verificano nello la Chiesa locale, con il suo ancorag- siamo e saremo sempre più deboli.
spazio delle preoccupazioni specifi- gio nella storia di un luogo, con la Si tratta della sorpresa del Vangelo.
che, in cui non sempre entra la luce sua tradizione, offre ai carismi un sa- Non capiamo questa logica: siamo in
dei nostri migliori desideri. 7. Abbia- no e necessario realismo. Questi non pochi, quindi, andiamo in uscita. Im-
mo bisogno di una solida formazio- devono andare perduti in un vano pariamo a stare tra la gente, a guar-


ne ecclesiologica, che ci permetta di sogno a occhi aperti. dare il panorama, dimenticando per


conoscere tutte le forme di vita cri- un attimo la mappa.
stiana. Le mutue relazioni non cer- L’opzione
cano una distribuzione equilibrata missionaria Collaborazione
del potere, ma il servizio umile nel e le Mutuae relationes
proclamare il Vangelo di Gesù. 8. Ec- È vero – è stato detto nei lavori e ri-
co perché l’esenzione dei consacrati badito dal Preside del Claretianum Ogni vero processo di collaborazio-
non deve essere intesa come un van- nella conclusione – che la ricerca di ne nella Chiesa – è stato ribadito –
taggio particolare che isola. La storia una Chiesa più autentica ha coinciso nasce dalla risposta a una domanda
della Chiesa insegna che i privilegi, con la diminuzione del numero dei che non deve essere data per sconta-
così intesi, indeboliscono sempre, suoi fedeli. Ma non perdiamo questa ta: per chi e perché sono qui? La ri-
perché ci assimilano al mondo che si opportunità. L’opzione missionaria sposta a questa domanda non si tro-
chiude in se stesso. Mediante l’esen- di papa Francesco conta su tutti noi, va in me. Devo cercarla tra i fratelli
zione, la Chiesa ci dice che essa ci ap- ognuno con il suo dono. Non dobbia- che mi circondano.
prezza, che siamo Chiesa, che la vita mo cadere nella tentazione di omo- Abbiamo anche sentito la chiamata
consacrata appartiene alla sua so- logarci al resto della Chiesa locale. a collaborare fra di noi, consacrati e
stanza, in un luogo particolare, ma Siamo invitati a uscire, ma facciamo consacrate. I nostri carismi sono do-
che noi non siamo una sua creazio- tanta fatica a venire fuori. Tante vol- ni di comunione, fatti di parole e di
ne, ma dono di Dio, dono dello Spi- te guardiamo la strada, così come ap- gesti sempre aperti. Non è per nien-
rito alla Chiesa. Essa questo lo sa e pare sulla mappa, ma ignoriamo il te facile la collaborazione. Senza una
quindi costituisce e promuove la vi- panorama. Secondo papa Francesco solida spiritualità di comunione non


ta consacrata. la premessa la si trova nella gioia. Se diventeremo forti. Il nostro tempo è
ce l’hai… uscirai. La gioia non è una tempo propizio, precisamene perché
Carismi regola, come non lo è il Vangelo. La siamo deboli. La nostra debolezza è
e Chiesa locale forza del Vangelo è la misericordia, grazia. La debolezza ci porta a chie-
figlia della gioia, di un vedere che dere aiuto, ad unirci con altri, ad
Con questo inquadramento genera- tocca le ferite e parla al cuore. La vi- uscire da noi stessi. Quanto alle Mu-
le, ecco alcuni dei temi trattati in ma- ta consacrata deve aiutare la Chiesa tuae Relationes, il segretario della
niera specifica. Prima di tutto il tema locale a superare una pastorale cle- Congregazione per la Vita Consa-
dei carismi dei consacrati e la Chie- ricale, una pastorale ormai senza fu- crata ha confermato che ci sarà un
sa locale. Ogni carisma – è stato no- turo, la pastorale di una Chiesa cle- nuovo documento. Le mutue rela-
tato – è al servizio di questo “noi” ricale senza clero. Se riduciamo la zioni – ha spiegato il Preside riassu-
che è la varietà, la vastità, la com- comunità a determinati meccanismi mendo il dibattito su questo argo-
plessità della Chiesa. Perciò il cari- faremo di essa una semplice corpo- mento – si avverano solo se ci sono
10 Testimoni 1/2017
VITA CONSACRATA

ESERCIZI SPIRITUALI
delle persone che si ritrovano in un ma il servizio umile nel proclamare il
PER RELIGIOSE E CONSACRATE
umile esercizio di ascolto e di reci- Vangelo di Gesù.
proco rispetto. Il nuovo documento Un altro ampio tema ha riguardato
prenderà in considerazione i rappor- la «multiculturalità». 䊳 22-28 gen: p. Massimo
Reschiglian, ofm “Mistero nuziale
ti tra i vescovi e i consacrati e le con- Impariamo a relazionarci nella co-
e vita consacrata” (VC 34)
sacrate. In linea di massima i rappor- munità di cui facciamo parte. I gran-
SEDE: Suore Francescane
ti tra la vita consacrata e i nostri pa- di principi ecclesiologici si applicano Alcantarine, Via Bernardo di
stori sono buoni. I problemi si verifi- nella comunità. E lì che noi perce- Quintavalle, 16 – 06081 Assisi (PG);
cano nello spazio delle preoccupa- piamo le concrete difficoltà. Il cam- tel. 075.812337 – fax 075.816851;
e-mail: alcantapace@alcantarine.org
zioni specifiche, in cui non sempre biamento epocale in cui siamo im- – www.casamadonnadellapace
entra la luce dei nostri migliori desi- mersi ci permette di vedere la ric- assisi.jimdo.com
deri. Tutto ciò che appartiene alla vi- chezza della condizione umana. Sia-
ta consacrata fa parte della Chiesa, e mo consapevoli che viviamo in un 䊳 5-11 feb: fr. Tarcisio Centis,
i nostri doni carismatici convivono mondo ricco di sfumature. Ma ciò ofmconv “Se voi credete in me,
con altri doni carismatici, come quel- che appare come un potenziale ar- farete le opere che io faccio e
li gerarchici, e noi non siamo gli uni- ricchimento non nasconde le sue dif- ne farete di più grandi”
ci beneficiari della carezza dello Spi- ficoltà. Dobbiamo continuare a mo- SEDE: Casa di spiritualità dei
Santuari Antoniani, Via S.
rito. Noi camminiamo in una Chiesa tivare, toccando i cuori dei fratelli, Antonio, 2 – 35012 Camposampiero
che è Madre, che è comunione, e la affinché il loro interessamento per- (PD); tel 049.9303003 – fax
nostra giusta autonomia non ci met- sonale non venga meno; dobbiamo 049.9316631; e-mail:
segreteria@vedoilmiosignore.it –
te al di fuori della via ecclesiale, ma prendere cura dei mezzi tecnici, in www.vedoilmiosignore.it
su di essa, affinché il camminare di modo che il mezzo non diventi impe-
tutta la Chiesa possa sentire il tocco dimento. Le relazioni interculturali 䊳 21-28 feb: p. Luca Garbinetto,
gentile della speranza. Ma per vive- devono essere reali, non virtuali. PSSG “Che cosa fai qui Elia
re in questo modo, abbiamo bisogno Queste comunità multiculturali pos- (1 Re 19,9) I sentimenti
di una solida formazione ecclesiolo- sono diventare un segno della pre- dell’uomo alla ricerca di Dio”


gica, che ci permetta di conoscere senza del Regno. SEDE: Cenacolo Mariano
tutte le forme di vita cristiana. Le Missionarie dell’Immacolata-Padre
Kolbe, Via Giovanni XXIII, 19 –
mutue relazioni non cercano una di- Nuove forme? 40037 Sasso Marconi (BO); tel.
stribuzione equilibrata del potere, 051.6782014 – fax 051.6784489;
Infine per quanto riguarda le «nuo- e-mail:
cenacolomariano@kolbemission.org
ve forme» di consacrazione nella co-
– www.kolbemission.org
munione ecclesiale, si è detto, tra
BRUNO BIGNAMI l’altro, che possono venire comprese
䊳 26 feb- 4 mar: p. Massimiliano
alla luce di una visione arricchita del Preseglio, CP “Eucarestia e
Un’arca carisma. Si considera la comune vo-
cazione alla santità come criterio di
missione” (Mt 28,20)
SEDE: Casa Esercizi Spirituali “Ss

per la società discernimento dell’ecclesialità delle


aggregazioni laicali. Non si tratta
Giovanni e Paolo” Passionisti,
Piazza SS. Giovanni e Paolo, 13 –
00184 ROMA; tel. 06.772711 – fax
quindi di diventare una nuova fami-
liquida glia religiosa, ma di vivificare il po-
06.77271367; e-mail:
vitoermete@libero.it –
www.esercizidelcelio.org
polo di Dio nella splendida varietà
La moralità nel cambiamento delle vocazioni e nell’unità dello Spi-
d’epoca rito di Cristo; nemmeno si tratta di 䊳 26 feb-4 mar: p. Giovanni
costituire una realtà separata dal Mario Tirante, CGS “Esercizi
spirituali”
mondo, ma di sottolineare la comu-

I n una società liquida che sembra ri-


nunciare ai tradizionali punti di riferi-
mento l’etica può essere considerata
ne dignità cristiana fondata sulla
grazia del battesimo. Le nuove for-
me di consacrazione sono espressio-
SEDE: Casa “Maris Stella”, Via
Montorso, 1 – 60025 Loreto (AN);
tel. e fax 071.970232; e-mail:
cgsmaris.stella@virgilio.it –
ne della cultura dell’incontro a cui www.marisstellaloreto.it
un’arca di Noè costruita attorno alla fra- papa Francesco richiama.
Al termine dei lavori, il Preside del 䊳 26 feb-5 mar: don Guido
ternità, al bene comune e alla cura. La Pietrogrande ed equipe “Maria,
«Claretianum» ha annunciato che il
bussola per la navigazione è offerta da donna dell’obbedienza e della
convegno dell’anno prossimo si svol- lode”
papa Francesco nell’Evangelii gaudium. gerà nei giorni 12, 13, 14 e 15 dicem- SEDE: Centro di spiritualità
«ETICA TEOLOGICA OGGI» pp. 200 - € 19,00 bre ed avrà per tema «Vita Consa- “Mericianum”, Località Brodazzo,1-
crata e cura della casa comune. Qua- 25015 Desenzano del Garda (BS);
tel. 030.9120356 – fax 030.9912435;
le stile di evangelizzazione?». e-mail: mericianum@inwind.it –
www.dehoniane.it info@mericianum.com
Fabrizio Mastrofini
Testimoni 1/2017 11
VITA CONSACRATA
vinis in base al diritto canonico. Ca-
pitò ad alcuni che assistevano a pub-
blici spettacoli considerati indecenti.
La vita religiosa dei soldati prevede-
va la messa, le confessioni, l’aiuto e
l’assistenza ai morenti, i funerali.
Particolarmente solenni le celebra-
zioni per il Natale e la Pasqua. Mol-
to condivisa, ma non da tutti apprez-
zata, la consacrazione dell’esercito al
Sacro Cuore, promossa da p. Agosti-
no Gemelli. La devozione al Sacro
Cuore, accanto a quella mariana di-
venne la principale fonte della pre-
ghiera dei soldati. In altri contesti,
come la Francia, si sviluppò molto la
devozione a santa Teresina e a Gio-


I Religiosi/e nella prima guerra mondiale vanna d’Arco.

Esperienze durissime
UNA RILETTURA e lancinanti

A 100 ANNI DI DISTANZA I religiosi dispersi sui vari fronti de-


sideravano tenere i rapporti con i lo-
ro superiori. Anche perché affronta-
Quando l’Italia entrò in guerra furono chiamati alle armi vano esperienze durissime e del tut-
to nuove. In particolare l’obbligo di
anche i religiosi che allora erano 14.200. Vi parteciparono uccidere il nemico. Molti istituti reli-
in 9.300. Le esperienze durissime nelle loro testimonianze. giosi diedero vita a forme di corri-
Ne morirono 320. Molto numerose anche le suore spondenza e di legame con i confra-
telli soldati: dai salesiani ai gesuiti,
impegnate soprattutto negli ospedali. dai passionisti al Pime, dai redento-
rista ai frati minori. Il rettore mag-
giore dei salesiani inviò 32 lettere ai
propri confratelli in guerra fra il 29

I
l centenario della prima guerra in Italia 14.200. Parteciparono alla marzo 1916 e il 24 dicembre 1918. La
mondiale (1915-1918) ha un ca- guerra 9.370: fra il 60 e il 70% delle corrispondenza era viva in ambedue
pitolo poco noto: il contributo loro forze. Ecco in ordine decrescen- le direzioni. Con brandelli di verità
dei religiosi e delle religiose al con- te le cifre di alcuni istituti: Frati mi- lancinanti. «Qui si diventa feroci co-
flitto. Lo affronta in modo originale nori 2.275; Cappuccini 1.900, Sale- me le belve. Che cosa vuole? Quan-
e documentato una mostra al Museo siani 1.026, Gesuiti 465, Passionisti do si è in guerra si diventa guerrieri»
centrale del Risorgimento nel com- 387, Frati minori conventuali 337, (A. Bizzotto, scalabriniano). «Scene
plesso del Vittoriano a Roma, aper- Fratelli delle scuole cristiane 308 strazianti mi passarono innanzi. Un
ta il 3 novembre e che si chiuderà il ecc. Se al numero dei religiosi si ag- istante e al rombo tremendo del can-
5 febbraio 2017. Il racconto – docu- giungono i sacerdoti e i chierici dio- none i compagni che mi circondava-
menti, foto, dipinti, oggetti ecc. – par- cesani (13.000) si arriva a 23.000 ec- no erano caduti; chi spezzato il capo
te dalle guerre del Risorgimento fi- clesiastici precettati alla guerra. Dei aveva incontrata una morte fulmi-
no al riavvicinamento politico, dopo 9.370 religiosi, 4.004 erano sacerdo- nea; chi ferito agli occhi si trascinava
le soppressioni religiose del 1866 e ti, gli altri fratelli o con ordini mino- per terra per raggiungere il riparo …
1873. La guida e l’ideazione com- ri. Morirono 320, 376 furono decora- Qua e là un rantolo affannoso, rau-
plessiva sono in capo al paolino p. ti, 572 divennero ufficiali. co, una voce tenue, esile che mormo-
Giancarlo Rocca (alle sue note si ri- I cappellani militari, appartenenti al rava: ho sete, muoio» (A. Bernardi,


ferisce questo articolo).* Sovrano Ordine di Malta, alla Croce camilliano). «Maggiore è la miseria
Rossa e soprattutto all’esercito eb- di questi poveri soldati, che non lo
I numeri bero un loro vescovo (il primo, strazio dei loro corpi. Non ho mai
per Istituto mons. Angelo Botolomasi) che ave- prestato gran fede a chi annunciava
va giurisdizione su tutti. Sottoposti le ammirabili numerose conversioni
Quando l’Italia entra in guerra, il 23 alla disciplina militare comune e al- che avvengono al fronte. E ora mi
maggio 1915, vengono chiamati alle le possibili condanne (arresto, radia- trovo davanti molti soldati che han-
armi anche i religiosi. Allora erano zione), potevano essere sospesi a di- no passato mesi e mesi al fronte e
12 Testimoni 1/2017
VITA CONSACRATA

ancora non hanno fatto la prima che come il Natale e la Pasqua.


confessione; quasi tutti poi, Sono noti i casi di “intesa” fra
profondamente irritati, esasperati, contingenti militari opposti in oc-


altro non fanno che imprecare e casione di feste natalizie.
lamentarsi contro Dio e la Provvi-
denza» (L. Piccinini, gesuita). Da- Il rientro nei loro istituti
vanti a un povero soldato austria- nel dopoguerra
co, bocconi a terra «mi vennero le
lacrime agli occhi e recitai di cuo- Al termine della guerra, un appo-
re un requiem per quel poveretto sito decreto della Sacra Congre-
… Era la prima volta che sparavo gazione Concistoriale (15 ottobre
sul nemico a così poca distanza» 1918) stabilì che tutti gli ecclesia-
(P. Squinabol, gesuita). L’amore di stici che avevano partecipato alla
patria si accompagna alla resisten- guerra seguissero un corso di
za interiore davanti alle fucilazio- esercizi spirituali. Si trattava di
ni per diserzione e alla censura decantare esperienze umane du-
nelle comunicazioni. Testimoni di rissime e prove spirituali non me-
nuove e impreviste malattie come il erano circa 45.000 (250 istituti e no impegnative. In particolare nel
mutismo, la cecità, la paralisi e la fol- 3.000 case) non sembra azzardato ri- caso di uccisione, anche se prevista
lia. Pochi i casi di una presa di distan- tenere che almeno un terzo (15.000) dalle norme di guerra. La maggior
za dalla guerra, come successe al fosse impegnato nei servizi di guerra. parte dei sacerdoti religiosi rientrò


cappuccino A. Di Fabio. Le religiose prestavano servizio in nell’istituto cui appartenevano. Per i
zone di guerra, negli ospedali da fratelli laici, meno garantiti nelle
La presenza campo, nei treni ospedali, ovunque ci operazioni al fronte, l’esperienza fu
delle religiose fosse bisogno. Esse non venivano sti- più drammatica e il ritorno più pro-
pendiate personalmente per i loro blematico. Una parte significativa
Non sappiamo quante siano state le servizi, ma sia la Croce Rossa sia gli non rientrò nei conventi, e ritornò
religiose impegnate nel corso della stati aprivano convenzioni con gli alla vita secolare.
guerra (1915-1918). Mancano stati- istituti. Non si sa quante di esse sia- Se l’esperienza di guerra cancellò da
stiche e dati. Se si considera, però, no morte in guerra. Nei cimiteri e parte dei poteri statali ogni preven-
che le figlie della carità di san Vin- negli ossari sono raccolti solo i ma- zione nei confronti della Chiesa e
cenzo de’ Paoli avevano impegnato schi. Esiste qua e là qualche cippo testimoniò la vicinanza del persona-
circa 780 religiose; e a questo nume- che ne fa memoria o i cimiteri dei le ecclesiale ai drammi e alla vita del
ro si aggiungono le diverse centinaia singoli istituti. Le cure ospedaliere si popolo, dall’altro fece emergere il
di suore di Maria Bambina in circa intrecciavano alle pratiche di culto e paradosso di una Chiesa cattolica
140 ospedali militari; le centinaia di ad alcuni momenti di maggiore tran- (universale) nella sua definizione e
Figlie di sant’Anna; le suore del Cot- quillità. Alle suore erano inoltre ri- nazionalistica nelle sue pulsioni. Ma
tolengo di Torino che negli ospedali servati gli ospedali chiamati «contu- permise anche la elaborazione di un
di Livorno avevano 69 religiose e 77 maciali» perché destinati a malattie rifiuto della guerra che iniziò pro-
in quelli di Pisa; le Francescane elisa- di lunga degenza e in isolamento. In prio con Benedetto XV, l’unico a
bettine di Padova, in circa 30 istitu- particolare a quelli di maggior ri- definire lo scontro come «inutile
zioni ospedaliere con circa 250 reli- schio, come la colerosi e le malattie strage».
giose; le suore Dorotee di Vicenza, infettive. Così scriveva il papa il 1 agosto 1917
impegnate anch’esse in una trentina Un capitolo a parte riguarda le reli- ai capi dei popoli belligeranti: «Sul
di ospedali; le numerosissime Ancel- giose in territorio austriaco, per an- tramontare del primo anno di guer-
le della carità di Brescia; le Sorelle tica o nuova occupazione. Esse ven- ra noi, rivolgendo ad essi le più vive
della Misericordia di Verona, in oltre nero trasferite assieme alle loro po- esortazioni, indicammo anche la via
50 ospedali; le figlie di Maria Ausilia- polazioni, anche per garantire l’assi- da seguire per giungere ad una pace
trice, che nel solo ospedale Regina stenza ai malati e agli handicappati. stabile e dignitosa per tutti. Purtrop-
Margherita di Torino avevano impe- Per diversi anni le religiose vissero po, l’appello nostro non fu ascoltato:
gnato 50 religiose; le Francescane nei campi di raccolta di Metterndorf, la guerra proseguì accanita per altri
missionarie di Maria; le suore di ca- Katzenau, Wagna, Braunau, Herm- due anni con tutti i suoi orrori: si ina-
rità di santa Giovanna Antida Thou- sdorf e Leibnitz. Capitò così di dove- sprì e si estese anzi per terra, per ma-
ret, impegnate anche nei quattro tre- re convivere assieme a consorelle di re, e perfino nell’aria; donde sulle
ni ospedali del Sovrano ordine di diversi istituti e di stabilire relazioni città inermi, sui quieti villaggi, sui lo-
Malta; e ancora tantissimi altri istitu- assai proficue. ro abitatori innocenti scesero la de-
ti femminili, si raggiunge facilmente Negli eserciti nemici vi erano gli solazione e la morte. Ed ora nessuno
la cifra di diverse migliaia di religio- stessi comportamenti e pratiche reli- può immaginare quanto si moltipli-
se. E se si considera che nel censi- giose: cappellani, sante messe, pro- cherebbero e quanto si aggravereb-
mento del 1911 le religiose in Italia cessioni religiose, ricorrenze liturgi- bero i comuni mali, se altri mesi an-
Testimoni 1/2017 13
VITA CONSACRATA

VITA DELLA CHIESA


cora, o peggio se altri anni si aggiun-
gessero al triennio sanguinoso. Il
mondo civile dovrà dunque ridursi a
un campo di morte? E l’Europa, co-
sì gloriosa e fiorente, correrà, quasi
travolta da una follia universale, al-
l’abisso, incontro ad un vero e pro-
prio suicidio?». E dopo aver presen-
tato le proposte di soluzione, conclu-
deva: «Nel presentarle pertanto a
voi, che reggete in questa tragica ora
le sorti dei popoli belligeranti, siamo
animati dalla cara e soave speranza
di vederle accettate e di giungere co-
sì quanto prima alla cessazione di
questa lotta tremenda, la quale, ogni
giorno più, apparisce inutile strage».
All’irritazione dei governi si aggiun-
se il disagio delle Chiese nazionali.
Un panorama religioso complesso e confuso
Non è casuale che nelle prestigiose
riviste gesuitiche Stimmen der Zeit
(Germania) e Etudes (Francia) si
DIALOGO RELIGIOSO
contrapponessero posizioni antiteti-
che. In Francia si riteneva che la
Germania fosse «il peccato dell’Eu-
IN ITALIA
ropa». Dall’altra si sosteneva che
non ci sarebbe stato futuro per la
Siamo testimoni di un cambiamento, certamente confuso e
Chiesa se la laicissima Francia non a tratti contraddittorio, ma che apre un panorama
avesse perso la guerra. Il 10 dicem- originale, caratterizzato da una pluralità e una vitalità delle
bre 1917 una figura di rilievo e gran-
de prestigio come il domenicano p. esperienze religiose che solo fino a qualche anno fa era
A.-D. Sertillanges proclamava dal persino difficile immaginare.
pulpito di Notre Dame, con il con-
senso del cardinale di Parigi, L.A.
Amette, di non poter condividere la

P
convinzione di papa Benedetto XV, er capire qualcosa dell’odier- comprendere molti aspetti di quanto
dovendo in primo luogo difendere la no passaggio dalla religione ci circonda. Si potrebbe obiettare, al
patria. degli italiani all’Italia delle re- riguardo, che i fondamentali della se-
Come segnale del cambiamento si ligioni occorre prendere le mosse colarizzazione – chiese poco fre-
può citare qualche riga del discorso dall’assunto che le dinamiche reli- quentate, vocazioni in netto declino,
di Paolo VI all’ONU, il 4 ottobre giose costituiscono uno dei principa- pratiche un tempo assidue ora limi-
1965: «E allora il nostro messaggio li temi sociali, culturali e politici del tate a ben modeste percentuali –
raggiunge il suo vertice; il vertice ne- nostro Paese, sebbene a tutt’oggi permangono e tendono addirittura
gativo. Voi attendete da noi questa piuttosto sottovalutato da intellet- al rialzo. Tuttavia è plausibile repli-
parola, che non può non vestirsi di tuali e media. La folla domenicale a care che la novità più considerevole
gravità e di solennità: mai più gli uni piazza San Pietro, il proliferare di rispetto a poco tempo fa è che nuo-
contro gli altri, mai, mai più!». «Non statue devozionali a padre Pio, le di- ve sensibilità e nuovi comportamen-
più la guerra, non più la guerra! La scussioni nei bar rionali sul fonda- ti si vanno stratificando su quelli
pace, la pace deve guidare le sorti mentalista islamico di turno, il con- passati ma senza annullarli, in una
dei popoli e dell’intera umanità!». fronto negli enti locali sulle politiche sommatoria disordinata e complessa
migratorie, il successo dei centri yo- da analizzare eppure, comunque, ca-
Lorenzo Prezzi ga e di più o meno antiche pratiche pace di delineare uno scenario del


latu sensu spirituali, l’inaugurazione tutto inedito.
di templi buddhisti che sempre più
La Guida alla mostra è possibile acquistarla (€ spesso sono orgogliosamente pre- Una nuova
5,00) indirizzando la richiesta (“PATRIA E
RELIGIONE. Religiosi e religiose italiani nel- sentati come i più grandi d’Europa, lettura del fenomeno
la Prima Guerra Mondiale, 1915-1918” all’indi- sono immagini quotidiane che dico-
rizzo: Dizionario degli Istituti di Perfezione, no di una novità – o di una persisten- Siamo quindi testimoni di un cam-
via Domenico Fontana 12, 00185 Roma. Per i
religiosi e le religiose la visita alla mostra è gra- za che torna ad acquisire visibilità – biamento, certamente confuso e a
tuita. che deve essere rilevata. Pena il non tratti contraddittorio, ma che apre
14 Testimoni 1/2017
VITA DELLA CHIESA

un panorama originale alle nostre la-


titudini, caratterizzato da una plura-
lità e una vitalità delle esperienze re-
ligiose che solo sino a qualche anno
fa era persino difficile immaginare.
È possibile che, ancora nel recente
passato, osservatori, analisti e gli
stessi responsabili delle comunità di
fede abbiano sopravvalutato i pro-
cessi di secolarizzazione, dando
un’interpretazione del sentimento e
della spiritualità degli italiani più
aridi di quanto non si desse nella
realtà dei fatti; in ogni caso, però, og- recchi eventi degli ultimi anni hanno turali. La divisione non è confessio-
gi si avverte la debolezza di quella contraddetto l’assioma e, anche sul nale, perché all’interno della stessa
lettura così perentoria, cogliendo in- piano giuridico-legislativo, si è assi- comunità religiosa – in campo evan-
vece alquante sfumature e numerosi stito al riconoscimento di un nuovo gelico il dato è rilevante e ben docu-
elementi di controtendenza che fan- pluralismo religioso, diverso e ag- mentato ma dinamiche simili riscon-
no propendere gli studiosi per un’i- giuntivo rispetto a quello determina- triamo all’interno dell’islam – si pos-
potesi diversa che sempre più spesso to dalle minoranze storiche, ebrei e sono registrare entrambe le tenden-
viene definita post-secolarizzazione. valdesi in primis. I numeri, per quan- ze. E poi, tutto si mette ulteriormen-
Il processo di multireligiosità in atto to controversi, ci dicono qualcosa. te in movimento con le seconde e le
che abbiamo di fronte non si confi- Partiamo dagli italiani, escludendo terze generazioni, che anche sul pia-
gura, infatti, come un ritorno ai mo- quindi gli immigrati: gli aderenti alle no religioso sembrano aprire origi-
delli religiosi tradizionali di un buon comunità di fede diverse dalla catto- nali percorsi di ricerca ed esprimere
tempo antico ma, al contrario, come lica, secondo il CESNUR, sarebbero una leadership che in più di qualche
una fuga verso approdi altri che per più di un milione e quattrocentomi- caso mette in difficoltà l’establish-
ora possiamo appena intravvedere. la. Molti, se si pensa alla storia reli- ment consolidato di alcune comunità
In questo senso la post-secolarizza- giosa dell’Italia e al ruolo di mono- di fede. Si tratta di un tema delicato:
zione appare strettamente apparen- polio che la tradizione cattolica ha la maggiore rilevanza del fattore R
tata con la post-modernità e con i lungamente esercitato; pochi, se si
percorsi porosi, fluidi e plurimi che considera che in altri Paesi le dina-
la caratterizzano. Un panorama che miche del mercato religioso hanno
finisce per apparire più frastagliato, prodotto un pluralismo quantitativa- LUIGI CATTANI
meno sicuro rispetto al passato, con mente assai più consistente. D’altra
i credenti a sentirsi più liberi, e me-
no certi della loro direzione spiritua-
parte, agli italiani non cattolici va
sommata una quota di immigrati: tre
La preghiera
le. Con le grandi istituzioni religiose
più vulnerabili, e l’assolutezza del
milioni e duecentomila secondo il
CESNUR, oltre quattro milioni per
quotidiana
messaggio religioso messa in discus-
sione della pluralità delle scelte pos-
IDOS. In totale si arriva a una cifra
difficile da precisare, ma compresa di Israele


sibili che ci troviamo davanti. verosimilmente tra quattro milioni e
seicentomila e cinque milioni e quat-


Il nuovo
pluralismo religioso
trocentomila.

Posizionamento sociale
I l volume mette a disposizione del let-
tore italiano tutte le preghiere recita-
te ogni giorno dagli ebrei che seguono il
La pluralità – e la contraddittorietà degli immigrati
– di tali percorsi è la principale cifra rito sefardita o spagnolo, integrate dalle
interpretativa di questo quadro rin- Se, pertanto, il nuovo pluralismo re-
novato. Così, l’Italia delle religioni ha ligioso che registriamo in Italia risul- varianti del rito italiano e, parzialmente,
fatto un tratto di strada, rompendo ta strettamente connesso ai flussi mi- di quello ashkenazita o tedesco. La ric-
l’antico assioma secondo cui i pro- gratori, un tema di sicuro interesse è
chezza dei testi già dimostra come la pre-
cessi di pluralizzazione confessiona- il posizionamento sociale delle co-
le consolidati in gran parte dell’Eu- munità religiose degli immigrati. Gli ghiera costituisca l’anima d’Israele.
ropa sarebbero stati impossibili in specialisti, in tal senso, indicano stra-
un Paese caratterizzato da una reli- tegie diversificate, per cui, se alcuni «LAPISLAZZULI» pp. 320 - € 25,00
gione nazionale, espressione di una gruppi coltivano un asse etnico e
fede ma anche di una tradizione ci- identitario, altri puntano sull’inte-
vile che con essa si è storicamente e grazione, ad esempio frequentando www.dehoniane.it
indissolubilmente identificata. Pa- locali di culto multietnici e intercul-
Testimoni 1/2017 15
VITA DELLA CHIESA

come religiosità nello spazio pubbli- tenza in uno spazio pubblico demo- sto dal Forum Internazionale Demo-
co italiano non pone un problema cratico che ha le sue regole, mecca- crazie e Religioni (FIDR) o dalla Sa-
solo dal punto di vista delle politiche nismi consolidati e specifiche proce- pienza di Roma in Religioni e media-
e delle attività istituzionali, convoca- dure. Il vincolo a una postura laica e zione culturale – che però, in genere,
te a convertirsi a un paradigma plu- democratica da parte dei nuovi atto- non ottengono da parte né delle co-
rale poco noto e ancor meno appli- ri religiosi che si propongono nella munità di fede né delle istituzioni il
cato. Un maggiore rilievo pubblico scena pubblica del Belpaese è, quin- sostegno che meriterebbero in rap-
delle comunità di fede implica che di, condizione essenziale per defini- porto allo specifico servizio da esse


esse esprimano leadership all’altezza re un nuovo paradigma post-secola- reso.
di un ruolo inedito, che richiede co- re che non si risolva in un deteriore
noscenza delle norme, capacità di comunitarismo. Se alcune comunità Una pluralità
mediazione, cultura politica e senso si sono attrezzate da tempo a una si- qualitativa
dello Stato; mentre alcune di loro, mile sfida istituendo strutture di li-
abituate a porsi sulla difensiva per vello anche accademico, altre riten- Peraltro, la pluralità dei sentieri del-
tutelare i propri diritti o per ottene- gono di poter perpetuare ad libitum la post-secolarizzazione non è esclu-
re delle concessioni, appaiono con- una formazione fai da te. Altra stra- sivamente quantitativa, determinata
centrate su stesse e incapaci di posi- da è quella indicata da istituzioni ac- cioè dalla crescente adesione ad al-
zionarsi con autorevolezza e compe- cademiche – penso al Master propo- tre comunità di fede diverse da quel-

Intervista a Brunetto Salvarani:

L e parole hanno un significato. Hanno anche una sto-


ria. Come nel caso di «dialogo». Può raccontarla?
mine cui si ricorre spesso, come un talismano capace di
risolvere ogni problema, da una parte, o come un tabù
da demonizzare, dall’altra. Verrebbe da dire che è una
Dialogo è una di quelle parole comuni che pronuncia- parola da usare sì, ma con cautela, per evitarne un uti-
mo di solito senza farci particolari problemi, non facen- lizzo solo retorico. C’è chi evidenzia come si riveli so-
doci carico della complessità che vi sta dietro. Ha una vente più un’aspirazione che una realtà: un intraprende-
radice greca (dià, vale a dire attraverso, e, ovviamente, re l’impossibile e accettare il provvisorio. Pertanto, per
lògos, discorso). Un discorso che passa attraverso, dun- ora, sarebbe forse onesto limitarsi a parlare di incontri
que, una conversazione fra due o più persone che come interreligiosi, e più in generale, di rapporti interreligio-
pratica sociale, modello ideologico e forma letteraria è si o di conversazioni tra religioni. Del resto, in molti do-
caratteristica di società a facile comunicazione. In gene- cumenti ufficiali vaticani – a partire dalla dichiarazione
rale, il dialogo è fenomeno tipico della cultura cittadi- conciliare Nostra aetate, ma anche nell’Ecclesiam suam
na, che si contrappone, anche etimologicamente, al rac- di Paolo VI – dialogo traduce il latino colloquium, che
conto-monologo (da monos, solo, e il solito lògos), pro- evoca una dimensione più onestamente dimessa e quo-
dotto di culture contadino-popolari o a socializzazione tidiana: come quella che si manifesta nelle relazioni so-
poco sviluppata. ciali tra credenti di diversa appartenenza religiosa.
Dal punto di vista letterario, il dialogo, presente nella
fase epica, troverà il suo ambito privilegiato nella tra- Come fanno le confessioni e le fede esclusiviste (niente
gedia e nella commedia, dove rappresenterà lo stru- verità fuori di sé) ad entrare in dialogo con le altre?
mento essenziale della mediazione scenica dell’azione
e della dialettica dei personaggi: per conseguire il ran- Riprendendo a pensarsi, appunto, più come fedi che co-
go di forma letteraria con i Dialoghi di Platone, che me religioni. Accettando la loro radicale insufficienza.
muovono dall’esperienza della pratica della conversa- D’altra parte, non sono i massimi sistemi, le filosofie, le
zione socratica. metafisiche, le religioni, che entrano in dialogo, ma le
La fortuna del genere non verrà meno col propagarsi persone, quando queste sono messe in situazione di po-
del cristianesimo: in quella stagione di ardente proseli- terlo fare. Fino a comprendere, sperimentandolo, che il
tismo e chiarificazione dottrinale esso sarà anzi la for- dialogo è un processo di umanizzazione, di cui tutti ab-
ma più adatta per gli apologisti, in latino (l’Octavius di biamo estremo bisogno. Anche per questo accade oggi
Minucio Felice) e in greco (il Dialogo con Trifone ebreo sempre più spesso che la fondante dimensione dialogi-
di Giustino). Potremmo proseguire, a verificarne il ruo- ca si mostri quella personale, privata, come quella con-
lo nella storia della letteratura e della filosofia, passan- cretamente vissuta da molti di quanti hanno a che fare,
do da Severino Boezio a Erasmo, da Galileo a Cervan- ad esempio, con immigrati di religioni altre. Più che il
tes, dal Leopardi delle Operette morali a Cesare Pave- dialogo teologico e quello diplomatico tra istituzioni re-
se dei Dialoghi con Leucò, e così via. ligiose, necessari e da potenziare, mi pare questa la di-
Giungendo al nostro tempo, oggi di dialogo si discute mensione del dialogo più interessante e ricca di conse-
molto, in ambito religioso; o meglio, si tratta di un ter- guenze.

16 Testimoni 1/2017
VITA DELLA CHIESA

la cattolica o dall’aumento del nu- sociologi della religione Cipriani, tica non paiono avere colto fino in
mero delle confessioni religiose che Guizzardi e Pace, il pluralismo all’i- fondo la portata dei processi in atto
operano nel Paese. Esiste in effetti, taliana sembra svilupparsi sottotrac- e dei necessari corollari operativi
altresì, una pluralità qualitativa, in ri- cia, confuso in un’appartenenza talo- che essi comportano. In un sistema
ferimento a modi sempre più diver- ra solo formale ma comunque pre- complesso la mancanza di infrastrut-
sificati di vivere anche all’interno valente. Soprattutto si tratta di un ture di collegamento e di comunica-
della stessa fede e della stessa tradi- pluralismo sprecato, nel senso che zione ha un elevato costo sociale.
zione. Così come – e qui il nesso con non viene ancora riconosciuto come Per questo, la mancanza o la scarsa
la post-modernità si fa stringente – una risorsa sociale. Sia pure in forme praticabilità di ponti tra le fedi non è
assistiamo a forme via via più indivi- peculiari e originali, il fiume della un problema solo delle minoranze
dualizzate di designer religion: una post-secolarizzazione ha scavato il religiose: è questione più generale,
sorta di selfie dello spirito in cui cia- suo letto anche da noi, consegnando- che ha un costo sociale determinato
scuno, quando e come crede, fissa ci un pluralismo che si sta facendo da incidenti culturali che minano la
l’immagine – forse permanente for- strada in condizioni culturali e giuri- coesione della comunità civile.
se temporanea e quindi giocoforza diche non favorevoli. Non solo il si- Ugualmente libere di fronte alla leg-
effimera – della propria religiosità. stema della comunicazione ma an- ge, afferma la Costituzione italiana
Oltre che singolare, come ammette- che quello della formazione – scuo- in materia di rapporti tra lo Stato e
va già in un volume del 2003 il trio di la e università – e quello della poli- le confessioni religiose, ma numero-

«Quando si dice “dialogo”»

Può ricordare alcuni esempi di dialogo in questi decen- auge i temi dell’Assoluto e della trascendenza, di Dio e
ni post-conciliari? della fede. Un tempo in cui il passato delle religiosità
forti s’intreccia fino a confondersi con il futuro delle re-
In decenni di dialogo interreligioso, più o meno fatico- ligiosità post-moderne, fluide e deboli nelle forme di
so, di polvere ce n’è stata tanta, fino a impedirci di co- appartenenza. Ma anche questo, da solo, non può basta-
gliere la complessità, ma anche la ricchezza, del con- re. Occorre andare oltre.
fronto tra persone che s’ispirano a diversi cammini di
fede. Abbiamo visto il dialogo della spettacolarizzazio- C’è un dialogo del martirio dei cristiani e un dialogo nel
ne, che pure ha ricoperto una notevole funzione simbo- servizio ai poveri… La dimensione della testimonianza
lica, i grandi eventi interreligiosi utilizzati per dimostra- e quella della carità e del servizio apriranno il futuro?
re che un pastore e un rabbino, un imam e un vescovo
potevano incontrarsi senza problemi e stringersi la ma- Mi auguro di sì. Diakonia è un termine del Nuovo Te-
no. Il limite di tale tipo di appuntamenti è forse la loro stamento che indica il servizio che i credenti in Cristo
ripetitività, rischiando di non andare oltre la logica del- praticavano ai più poveri e bisognosi. È un campo che
l’incontro prevedibile nell’andamento e nell’esito. il dialogo tra le grandi comunità di fede non ha ancora
Altro segmento del dialogo sperimentato negli anni arato appieno, eppure il terreno è fertile e, con il lavo-
scorsi è stato quello del confronto sulle verità: tema ro e la fiducia reciproca, si può immaginare di ricavar-
ostico, tuttavia essenziale. La strada dell’incontro ba- ne frutti abbondanti. Qualche seme buttato qua e là ha
sato su ciò che unisce, evitando di misurarsi su ciò che già dato i primi esiti: penso, ad esempio, all’azione ecu-
divide, però, non ha portato lontano, spingendo cia- menica a sostegno degli immigrati; alle iniziative inter-
scun partner a nascondere negli armadi i propri fanta- religiose di preghiera in cui ogni anno si ricordano i
smi. Proclamare che il valore della pace è al centro di profughi morti nel Mediterraneo; alla concretezza con
ogni tradizione di fede, ad esempio, è un’ovvietà ma cui tante persone di diverse fedi si impegnano in scuo-
anche una mistificazione: basta leggere i testi sacri per le di alfabetizzazione o centri di accoglienza per mi-
verificare che il sangue vi scorre in abbondanza; si ri- granti. Manca però, ancora, un quadro teologico nel
passi la storia europea per ritrovare tante stragi com- quale collocare queste esperienze che, scollegate, per-
piute nel nome di Dio; e più di un terzo dei conflitti in dono molta della loro potenziale efficacia. Non si trat-
corso possiedono una valenza anche religiosa. Pena la ta di rinunciare agli altri segmenti del dialogo, ciascuno
perdita di efficacia e realismo, il dialogo sulle verità dei quali ha un suo senso: ma, qoheleticamente, ogni co-
non può prescindere da tali dati che, attraversando sa ha il suo tempo, e questo è in primo luogo il tempo
ogni percorso religioso, li mettono tutti sul banco de- del servizio ai migranti globali, uomini e donne che bus-
gli imputati. sano alle nostre porte. Anche a quelle delle nostre chie-
Di moda, soprattutto negli ultimi anni, il dialogo delle se, delle moschee, delle sinagoghe, e di ogni altra casa
spiritualità. Intenso, profondo, rassicurante, persino di Dio.
gratificante. Il cui assunto è che siamo entrati in una fa-
se nuova, la post-secolarizzazione, che ha riportato in a cura di Lorenzo Prezzi

Testimoni 1/2017 17
VITA DELLA CHIESA

VITA CONSACRATA
se confessioni – quelle prive di inte-
sa, che a oggi comprendono un nu-
mero di fedeli superiore a quelle che
invece godono dei benefici di questo
istituto, a partire da musulmani e Te-
stimoni di Geova – hanno un acces-
so limitato e condizionato a questa
libertà. Le difficoltà ad aprire un
luogo di culto, le limitazioni dei mi-
nistri di alcune confessioni nell’ac-
cesso a luoghi protetti, l’impossibi-
lità di ottenere fondi pubblici in un
sistema complessivamente molto ge-
neroso, la chiusura del sistema della
comunicazione a numerose mino-
ranze religiose determinano inciden-
ti culturali che hanno un costo sul
piano della coesione sociale e, per
quel che attiene alle comunità di fe-
de degli immigrati, dei processi di in- Discussa la prima bozza


tegrazione.

Riconoscimento
del pluralismo religioso
VERSO NUOVE
Quello che potrebbe essere un rica-
vo sociale, diventa così un costo sul
MUTUE RELAZIONI
piano delle relazioni di convivenza. Il principio che regge l’aggiornamento in corso del
In un quadro post-secolare in cui le
appartenenze religiose – pur nella
documento Mutuae relationes ha il suo fondamento
loro complessa e talora contraddit- nell’ecclesiologia di comunione. I principi irrinunciabili da
toria espressione – hanno una cre- tenere presenti, gli atteggiamenti da assumere, le aree di
scente rilevanza pubblica, il ricono-
scimento del pluralismo religioso collaborazione e i dinamismi che la facilitano.
non dovrebbe essere materia di con-
tinue speculazioni politiche e di con-
troversie culturali senza incrinare

L’
l’asse della coesistenza democratica. attuale documento Mutuae Carballo, segretario della CIVC-
Da anni si denunciano i limiti del- relationes da riformare, ri- SVA, in un articolato intervento alla
l’assimilazionismo laico da una par- sale al 1978. Ma già nel si- XXIII Assemblea della Confer spa-
te e della frammentazione comunita- nodo dei vescovi del 1994 era stato gnola del novembre scorso da cui at-


ristica dall’altra: in questo quadro, proposto un aggiornamento, tuttavia tingiamo queste informazioni.
l’alternativa secca tra Parigi e Lon- solo da poco più di due anni il papa
dra appare sempre meno convincen- Francesco ha dato mandato formale Elementi positivi
te, per auspicare una terza via che in- di rivederlo e riformularlo. Durante e negativi
trecci garanzie laiche e libertà di re- il mese di gennaio 2017 in una Plena-
ligione e di coscienza; unità nell’ade- ria interdicasteriale verrà discussa In uno sguardo alla situazione attua-
sione ai principi costituzionali e plu- una bozza e ci sarà anche un’impor- le, mons. Carballo ha sottolineato gli
ralismo nelle forme del credere, del tante novità perché è previsto che elementi positivi presenti e le diffi-
non credere o del credere in termini nel futuro documento si tratti delle coltà o elementi negativi che tuttora
non convenzionali. Con la sua storia, mutue relazioni tra i pastori e la vita persistono. Tra gli aspetti positivi si
i suoi ordinamenti e le dinamiche del consacrata nel suo insieme, uomini e riscontrano, ha detto, la gratitudine,
suo peculiare pluralismo l’Italia po- donne. la riconoscenza e la stima da parte
trebbe sperimentare questa terza via Ma prima di domandarci come sarà dei vescovi e di tutto il popolo di Dio
che nella Babele post-moderna pas- il nuovo documento, è opportuno per la presenza e l’opera dei consa-
sa necessariamente sopra ponti che soffermarci a descrivere brevemente crati nelle chiese particolari e la loro
dovranno essere sempre più nume- come si presenta la situazione attua- tristezza quando, per varie ragioni,
rosi, solidi e trafficati. le e chiederci quali sono i principi ir- questa viene meno; l’impulso missio-
rinunciabili da cui partire. nario “indiscutibile” tanto da poter
Brunetto Salvarani Ne ha parlato diffusamente mons. dire che nonostante la crisi vocazio-
18 Testimoni 1/2017
VITA CONSACRATA

nale, sono i religiosi coloro che con- mons. Carballo ha però confermato: ta la Chiesa e di ciascuno dei suoi
tinuano ad offrire il loro aiuto alle «Dire che tutto va bene sarebbe una membri un suo tempio, sono da lui
chiese nelle terre di missione; la vici- grossa esagerazione; dire che tutto va distribuiti liberamente affinché la


nanza dei religiosi/e ai poveri nel male sarebbe altrettanto esagerato». grazia del sacramento porti i suoi
senso che essi sono i primi, anzi gli frutti per la vita cristiana in modi di-
unici, ad andare nelle periferie mate- Principi da ritenere versi e in tutti i suoi livelli». Perciò,
riali e spirituali di cui tanto parla pa- irrinunciabili sottolinea mons. Carballo, «la gerar-
pa Francesco; la ricchezza e la varietà chia non può accogliere i doni cari-
dei loro carismi che costituiscono un È chiaro, come insegna la teologia e smatici, nel nostro caso la vita consa-
dono immenso dell’amore di Dio al- la visione dell’ecclesiologia sviluppa- crata, come un male minore o un
la sua Chiesa; la fantasia della carità ta a partire dal concilio Vaticano II, male necessario, ma con gioia e gra-
che si manifesta soprattutto nelle sostiene mons. Carballo, che le diver- titudine per promuoverli con gene-
opere apostoliche (parrocchie rette se forme di vita nella Chiesa non rosità e accompagnarli con paterna
dai religiosi, assistenza spirituale, possono né devono essere dei com- vigilanza». Di conseguenza, «le rela-
opere assistenziali....); inoltre la gran- partimenti chiusi in se stessi, ma ri- zioni tra i doni gerarchici e carisma-
dissima stima per la vita contempla- manere in correlazione e comple- tici non possono essere vissute nel
tiva femminile e dei monasteri, defi- mentarietà... in sinergia e comunio- confronto o nella giustapposizione
niti dei veri polmoni spirituali delle ne. Ci sono pertanto dei principi irri- dando origine all’opposizione tra
diocesi, vere oasi dello spirito. nunciabili da tenere presenti. Anzi- Chiesa istituzionale e Chiesa cari-
Tra gli elementi negativi invece tutto la giusta relazione tra l’univer- smatica».
mons. Carballo ha segnalato: la dimi- sale e il particolare. Come aveva già Infine, occorre partire da una Chie-
nuzione delle vocazioni, l’invecchia- ricordato Benedetto XVI, «nelle sa dalle molte sfaccettature, nel sen-
mento del personale e l’atomizzazio- mutue e sane relazioni, se si vuole so che «unica è la missione e mul-


ne delle comunità; il rischio del seco- che siano veramente feconde, i reli- tiformi le sue espressioni concrete».
larismo e dell’imborghesimento; il giosi devono tenere conto delle esi-
persistere di una visione funzionale genze pastorali della Chiesa, mentre Guardando
della vita consacrata: i religiosi rim- i vescovi non possono ignorare o fa- al futuro
proverano ai vescovi di misconosce- re a meno della specificità carismati-
re la visione profetica della vita con- ca dei religiosi e del loro servizio al- Se si guarda ora al futuro delle mu-
sacrata, di non rispettare i carismi e la chiesa universale». Non ci deve es- tuae relationes, al di là di tutto quel-
di considerare i religiosi per quello sere pertanto «né assorbimento né
che fanno anziché per quello che so- isolamento, ma comunione».
no. Un altro punto negativo: il poco Un secondo principio è l’equilibrato
dialogo tra le due parti: «i religiosi rapporto tra esenzione e giusta auto- LUIGI GIOIA
dicono che i vescovi chiedono il dia- nomia». È il terreno su cui si riscon-
logo ma poi non lo offrono mai»,
mentre «i vescovi ribattono che è
tra la maggior parte dei conflitti per
mancanza, da parte dei vescovi, del
Mi guida
difficile dialogare con i religiosi».
Altre difficoltà sono: la destinazione
rispetto della giusta autonomia o
esenzione dei religiosi, o per una cat- la tua mano
delle case dei religiosi; i vescovi «la- tiva interpretazione, da parte di que-
Omelie sui vangeli domenicali
mentano che essi pensano solo al sti ultimi, della giusta autonomia o
profitto economico senza tener con- esenzione. ANNO A
to delle necessità delle diocesi» e i Il terzo principio, è l’esigenza di par-
religiosi, da parte loro, rispondono tire da una ecclesiologia di comunio-
che i vescovi «vogliono solo appro-
priarsi gratuitamente dei loro beni,
ignorando le necessità degli Istituti»;
ne, da cui deriva «la necessità di
camminare in apertura reciproca,
comunicazione, disponibilità e coo-
L e omelie contenute nel volume
affondano le radici nella lettura
pregata della Parola, la lectio divina,
l’abbandono delle periferie: i vesco- perazione». Di qui un quarto princi-
vi criticano i religiosi perché abban- pio: la co-essenzialità dei doni gerar-
maturata nel silenzio e nel raccogli-
donano le zone povere e abbando- chici e carismatici; un tema questo mento della vita monastica e ancorata
nate per concentrarsi nelle grandi ampiamente sviluppato nel docu- al testo biblico assiduamente meditato.
città. Infine la sfida della formazione mento della Congregazione della
che rappresenta un altro argomento dottrina della fede Juvenescit Eccle-
di conflitto poiché, secondo i vesco- sia dove si legge: «La distribuzione «PREDICARE LA PAROLA» pp. 272 - € 24,00
vi, alcuni istituti preferiscono porta- dei doni gerarchici risale alla pienez-
re i loro formandi in Europa, con il za del sacramento dell’ordine epi-
rischio frequente di non tornare più scopale, che si esercita in comunione
nei luoghi di origine o di essere sra- gerarchica con il capo e i membri del
dicati dalla loro cultura. Collegio. I doni carismatici, derivan- www.dehoniane.it
Concludendo queste osservazioni, ti dall’unico Spirito il quale fa di tut-
Testimoni 1/2017 19
VITA CONSACRATA

lo che si può dire, sostiene mons. dinatore, ma “padre e pastore”, il sta partecipazione e collaborazione


Carballo, tre sono gli atteggiamenti grande promotore della comunione sia strutturata e sistematica».
da affermare: l’incontro, il dialogo e e dell’articolazione dei carismi e dei
il rispetto. «Incontro tra pastori e il ministeri nella chiesa particolare, Le diverse aree
resto del popolo di Dio, christifideles ben consapevoli che cattolicità, uni- di collaborazione
laici, consacrati e presbiteri; un in- versalità e solidarietà sono in rela-
contro non semplicemente formale, zione tra loro nel ministero del ve- Sono diverse le aree e gli ambiti in


ma fraterno, da fratello a fratello», scovo». cui concretizzare e rendere effettiva
In secondo luogo, «un dialogo in cui la collaborazione. Anzitutto l’area
ciascuno degli interlocutori si lascia Dinamismi della spiritualità: «da una spiritualità
toccare, attraversare dalla parola del- di comunione robusta sorgono testimoni, profeti,
l’altro». Infine il rispetto «anzitutto apostoli e martiri come nella comu-
come persone che possiedono una Se si vuole che la comunione sia ef- nità di Gerusalemme». In secondo
dignità che deriva loro da Dio; ri- fettiva e non solo affettiva, e si desi- luogo, quella della formazione che,
spetto della missione che ciascuno dera dare consistenza alla Chiesa co- «vista alla luce dell’ecclesiologia di
me casa di comunio- comunione organica, e quindi in ba-
ne per la missione, è se alla diversità e complementarietà
necessario attivare delle vocazioni, predispone alla col-
alcuni dinamismi laborazione e a camminare in armo-
appropriati. Anzi- nia. Quando c’è una buona forma-
tutto la preghiera e zione teologica, pastorale e spiritua-
la riconciliazione: le, aumenta la capacità di apprezza-
«La Chiesa è eucari- re il differente e si favorisce la com-
stia in cui la benedi- prensione reciproca».
zione di Dio, la ri- Inoltre, la collaborazione nell’area
conciliazione, l’a- del governo, sia negli istituti sia da
scolto della Parola, parte dei vescovi. Ciò implica la cu-
il rinnovamento del- ra delle persone affinché esse vivano
l’alleanza, l’azione la loro vocazione e offrano alle chie-
di grazie e la dispo- se particolari la ricchezza dei carismi
nibilità per la mis- del proprio istituto e del loro mini-
sione ci inducono a stero. E ancora, la cura particolare
ha ricevuto all’interno del popolo di migliorare le nostre relazioni». In se- della vita fraterna in comunità. La
Dio. Tutti formiamo un solo corpo e condo luogo, il dialogo. Il documen- CIVCSVA e Vita consecrata chiedo-
nessun membro può dire all’altro to Vita consecrata parla di un dialo- no di rivalorizzare la vita comunita-
“non ho bisogno di te” (1Cor 12,21), go “aperto e cordiale tra vescovi e ria. Perciò, «accettare, in via eccezio-
ma non tutti abbiamo la stessa mis- superiori dei diversi istituti e anche nale, casi di religiosi e religiose che
sione, perché uno solo è il capo, Cri- di un “dialogo costante dei superio- vivono da soli per ragioni gravi o
sto (cf. Rm 12,4-5). ri e delle superiore con i vescovi”. E servizi missionari speciali, non è mai
«Non è facile assumere cordialmen- in Pastores gregis, al vescovo viene un ideale. Deve essere invece nor-
te questi atteggiamenti, afferma chiesto di esercitare “evangelica- male che la vita e l’apostolato pro-
mons. Carballo, e non è nemmeno mente la sua autorità, di saper dialo- manino dalla comunità».
facile assumere i principi indicati co- gare con i suoi collaboratori e con i Un’ulteriore area di collaborazione
me indispensabili. Ma dobbiamo di- fedeli per fare crescere efficacemen- riguarda i progetti pastorali. Bisogna
re che senza questi atteggiamenti e te la reciproca intesa” (19). avere un’attenzione speciale ad evi-
principi non si può parlare di mutuae Altri dinamismi importanti sono: la tare i parallelismi, che sono inutili,
relationes». In altre parole, è indi- conoscenza e la stima reciproca, fat- per non dire contrari alla spirito di
spensabile una «formazione adegua- tori indispensabili per entrare fidu- comunione e delle mutue e sane re-
ta sia dei vescovi sia dei religiosi, co- ciosamente in dialogo; la partecipa- lazioni.
sì che gli uni e gli altri acquisiscano zione e la corresponsabilità, il cui «Nelle programmazioni è opportuno
una chiara visione dell’ecclesiologia fondamento risiede nella partecipa- che siano presenti in maniera istitu-
del Vaticano II e, quindi, del posto zione dei laici al triplice ufficio di zionalizzata, e non solo a titolo per-
che ciascuno occupa nella Chiesa, Cristo, vissuta nella comunione e fat- sonale o incarico di circostanza, i su-
della missione e del posto che spetta ta crescere, al cui servizio si pongo- periori maggiori o i loro delegati.
al vescovo in quanto padre e pasto- no le diverse funzioni complementa- Quando si è cercato di segnalare in-
re della Chiesa particolare». Ma an- ri e i carismi. «La comunione opera- sieme priorità, obiettivi e mezzi c’è
che i religiosi «sono chiamati a cono- tiva tra i diversi carismi garantirà, ol- maggiore implicazione».
scere la teologia della chiesa partico- tre a un arricchimento reciproco, Esistono anche dei problemi concre-
lare e il posto che in essa occupa il un’efficacia più incisiva nella missio- ti dolorosi, sia per i vescovi, sia per i
vescovo che non è un semplice coor- ne». È tuttavia importante che «que- superiori maggiori, dovuti a volte a
20 Testimoni 1/2017
VITA CONSACRATA

ESERCIZI SPIRITUALI
dichiarazioni, scritti, interventi, com- spondere ai nuovi bisogni, soprattut-
PER SACERDOTI, RELIGIOSI
portamenti in contrasto con il senso to a quelli presenti nei luoghi più ab- E DIACONI
ecclesiale... Ma non sono tanto i casi bandonati e dimenticati. Per quanto
di disobbedienza a preoccupare, riguarda, infine, l’innovazione evan- 䊳 23-27 gen: p. Massimo
bensì l’individualismo che porta a vi- gelizzatrice e pastorale, deve valere Pampaloni, sj “Esercizi
vere e ad agire in maniera indipen- il principio: «a nuove sfide, nuove ri- spirituali”
dente. È un fenomeno che si presen- sposte pastorali, ma non isolatamen- SEDE: Eremo di Lecceto Casa di
Spiritualità “Card. Elia Dalla
ta spesso come errata affermazione te, bensì a partire dalla pastorale Costa”, Via S.Salvadore, 54 –
dei valori personali e che logora d’insieme». 50055 Malmantile (FI); tel.
chiunque esercita il servizio dell’au- «Il documento Mutuae relationes del 055.878053 – fax 055.8729930;
e-mail: info@eremodilecceto.it –
torità (cf. VC 43). 1987, conclude mons. Carballo, ha domenico.avogadro@gmail.com
«Un campo privilegiato di collabora- dato i suoi frutti. Sono stati copiosi i
zione è anche quello della pastorale risultati raggiunti nella convivenza e
䊳 3-8 feb: mons. Luigi Mansi
vocazionale «in cui dovrebbero esse- nella pastorale in seguito alla sua
“Pastori che profumano di
re coinvolti tutti i membri della co- pubblicazione. Tuttavia, nelle chiese popolo”
munità, ciascuno secondo il proprio particolari continuano a manifestar- SEDE: Oasi Santa Maria, Via per
ufficio, sotto la direzione dei vesco- si distanze, contrarietà e conflitti. Mercadante, Km 2 – 70020 Cassano
vi». Che cosa sta succedendo? Dobbia- delle Murge (BA); tel. 080.764446 –
Un altro ambito riguarda la revisio- mo essere realisti e accettare gli ele- fax 080.764473 – cell. mons.
Alberto D’Urso 335209131; e-mail:
ne delle presenze, dei servizi e l’inno- menti oggettivi che ostacolano le dursoalberto@gmail.com
vazione pastorale. Le nuove fonda- buone relazioni. Da un lato c’è la di-
zioni, le soppressioni delle opere e versità dei doni, frutto dell’azione
䊳 5-10 feb: p. Vincenzo Bonato
l’innovazione pastorale, afferma dello Spirito, che comporta tensio- omc “È la Pasqua del Signore!
mons. Carballo, costituiscono fre- ne...; dall’altro, bisogna pensare che i Lectio divina con il libro
quente motivo di discordia. La rior- conflitti sono inerenti alla stessa vita dell’Esodo”
ganizzazione delle opere sarà creati- umana che è piena di limiti e di in- SEDE: Eremo di Montecastello,
va e fonte di indicazioni profetiche compatibilità, da cui non sono da Località Montecastello – 25080
Tignale (BS); tel. 0365.760255 – fax
se c’è la preoccupazione di lanciare escludere l’egoismo e il peccato... La 0365.760055;
segnali di nuove forme di presenza, grande sfida che abbiamo davanti www.montecastello.org
anche se di numero modesto, per ri- nel millennio che comincia consiste
nel fare della Chiesa una casa e
䊳 6-10 feb: p. Luciano Manicardi
scuola della comunione, se vogliamo “Esercizi spirituali”
essere fedeli al disegno di Dio e ri-
ANDREA GRILLO spondere anche alle profonde spe-
SEDE: Monastero di Bose, Frazione
Bose, 6 – 13887 Magnano (BI); tel.
ranze del mondo. Ciò che oggi è in 015.679185
Domande gioco non sono le competenze, né gli
incarichi dei membri della Chiesa, 䊳 12-17 feb: mons. Renato Corti
al Padre ma l’annuncio del Vangelo del Re-
gno che implica testimonianza, co-
“Esercizi spirituali”
SEDE: Collegio Oblati Missionari,
La forma cristiana del pregare munione e servizio... Il nostro tempo Corso Europa, 228 – 20017 Rho
(MI); tel. 02.932080 – fax
chiede unità non divisione, riconci- 02.93208099; e-mail:
liazione non litigio. È necessario og- superiore.oblati@santuariorho.it
gi più che mai coniugare, in tutti i ca- www.collegiorhodense.it

N ella preghiera facciamo un’espe-


rienza radicale di dipendenza e di
non-autosufficienza nella quale passività
si, voci e tempi, espressioni come ar-
monia, sinergia e ascolto dello Spiri-
to, ricerca e apprendimento sincero,
䊳 13-18 feb: don Mario Proietti,
CPPS “Rivitalizzare la personale
dialogo umile, comunione organica, consacrazione”
e attività, libertà e grazia si intrecciano e SEDE: Abbazia San Felice, Via
rispetto della diversità e della libertà
si presuppongono a vicenda. Aprendosi dello Spirito, interdipendenza coor- dell’Abbazia, 1 – 06030 Giano
dell’Umbria (PG); tel. 0742.90103 –
dinata, maturità ecclesiale, riferi- fax 0742.931049; e-mail:
a Dio l’uomo si apre anche all’altro che
mento reciproco. Il nostro è tempo cppsaltin@yahoo.it
ha offeso, all’altro da perdonare, al bene di “conversione”, di vita evangelica,
altrui, al bene proprio. di agire in maniera responsabile se- 䊳 20-24 feb: don Pierrick Rio
condo la grazia e il ministero ricevu- “Consacrati nella verità”
«QUADERNI DI CAMALDOLI» pp. 64 - € 7,50 ti per annunciare il vangelo di Gesù SEDE: Foyer de Charité “Marthe
Cristo... e di promuovere una spiri- Robin”, Via Padre Mariano da
tualità di comunione “perché il mon- Torino, 3 – 01037 Ronciglione (VT);
tel. 0761.625057 – fax 0761.625057;
do creda” (cf. Gv 17,21). e-mail: fch.martherobin@gmail.com
www.dehoniane.it www.foyer-ronciglione.it
A.D.
Testimoni 1/2017 21
VITA DEGLI ISTITUTI
proprio Istituto, ma appartengono
alla fecondità del carisma. (...) Il cri-
terio principale di valutazione delle
opere non è la loro redditività, ma se
corrispondono al carisma e alla mis-
sione che l’Istituto è chiamato a
compiere». Nello sforzo di ripensare
l’economia, tutti sono chiamati ad
essere corresponsabili, vivendo una
povertà personale fatta di amore per
la giustizia e condivisione, ognuno è
chiamato «a misurarsi con la povertà
delle famiglie che sicuramente gli vi-
vono accanto» (FRANCESCO, Ai parte-
cipanti al secondo Simposio interna-
zionale sull’economia organizzato
dalla CIVCSVA).
Salutando i partecipanti al Simposio
II Simposio internazionale sull’economia il card. João Braz de Aviz, Prefetto
della Congregazione per la Vita con-
NELLA FEDELTÀ sacrata, ha auspicato che, in rappor-
to all’economia, i consacrati possano
crescere sempre più nella competen-
AL CARISMA za professionale e nella testimonian-
za dei valori evangelici. «Le espe-
rienze personali e comunitarie, – ha
I consacrati sono chiamati a diventare profeti, a partire detto – le nostre opere assistenziali,
dalla logica del dono e della gratuità, della fraternità e educative e sanitarie, le relazioni tra
della solidarietà con i più poveri e bisognosi. In questa governo, incluso il consiglio, e comu-
nità carismatica, hanno bisogno di
coerenza si gioca la credibilità del Vangelo che essi hanno una vera riforma. Si tratta di una
professato. nuova necessaria decisione di crede-
re al Vangelo e di essere preparati,
lavorando in sinodalità».
Anche mons. José Rodríguez Car-

“N
ella fedeltà al carisma le scelte nella missione possano esse- ballo, OFM, Arcivescovo Segretario


ripensare l’economia re innovative e profetiche». CIVCSVA, ha sottolineato l’impor-
degli Istituti di Vita tanza di non separare la gestione
consacrata e le Società di vita Apo- Nella logica del dono, economica dalla logica del dono: i
stolica”: questo il tema del Secondo della gratuità e fraternità beni della Chiesa devono servire a
Simposio Internazionale sull’econo- migliorare le risorse che la Provvi-
mia organizzato dalla Congregazio- A proporre una profonda riflessione denza ha messo a disposizione e a
ne per gli Istituti di Vita consacrata sulla fedeltà al carisma è stato il sviluppare in modo più efficace la
e le Società di vita Apostolica, svol- Messaggio inviato ai partecipanti dal missione di servire Cristo e i poveri.
tosi a Roma dal 25 al 27 novembre papa Francesco: il carisma è una Lo sviluppo economico, infatti, ha
presso la Pontificia Università Anto- realtà sempre viva, chiamata a frut- bisogno di essere autenticamente
nianum. L’evento, a cui hanno parte- tificare. Anche nel campo dell’eco- umano e di dare spazio al principio
cipato circa 1.000 economi ed econo- nomia, raccomanda papa Francesco, di gratuità come espressione della
me generali, si pone in continuità i consacrati sono chiamati a diventa- fraternità. «In questa coerenza – ha
con il percorso di riflessione sull’am- re profeti, a partire dalla logica del detto – si gioca la credibilità del Van-


ministrazione dei beni intrapreso nel dono e della gratuità, della fraternità gelo che abbiamo professato».
2014 dalla CIVCSVA che, dopo il e della solidarietà con i più poveri e
primo Simposio, ha redatto un testo bisognosi. Il Messaggio sottolinea Opere assistenziali
con le Linee orientative per la gestio- anche la dimensione della fedeltà, in- educative e sanità
ne dei beni degli Istituti di vita consa- vitando i consacrati a comprendere
crata e le Società di vita Apostolica, cosa il Signore chiede loro oggi e a Significative, nella prima giornata
nel quale si raccomanda: «la forma- metterlo in atto coraggiosamente: del Simposio, sono state le tre comu-
zione nella dimensione economica, «Le opere proprie, di cui si occupa il nicazioni sulle Opere dei consacrati,
in linea con il proprio carisma è di Simposio, non sono soltanto un mez- dalle quali è emersa l’importanza
fondamentale importanza affinché zo per assicurare la sostenibilità del della fedeltà al carisma e la necessità
22 Testimoni 1/2017
VITA DEGLI ISTITUTI

per gli Istituti di acquisire com- missione della Chiesa, per supe-
petenze gestionali per affrontare rare rischiose logiche di autore-
le sfide che l’oggi propone. Sr ferenzialità. «Se le relazioni isti-
Dismas, delle Suore Missionarie tuzionali entrano nella “logica
della Carità, invitata a parlare della gratuità” – ha affermato –
delle Opere assistenziali, ha sono pre-disposte al servizio del
messo in evidenza la radice da bene comune, diversamente
cui nascono : l’amore per Gesù e rientrano nella “logica della for-
per i poveri. In tale contesto, l’e- malità” che svuota di senso il


conomia non è, come recita il di- servizio stesso».
zionario, “sistema che genera
ricchezza”, bensì strumento per Trasparenza
servire i poveri. e vigilanza
A parlare delle Opere educative è Commissione Episcopale per il ser-
stato Robert Schieler, Superiore ge- vizio della carità e la salute. «Non si Nel corso del Simposio, sono stati af-
nerale dei Fratelli delle Scuole Cri- può negare – ha detto – che il tema frontati anche i temi della trasparen-
stiane. Il ministero dell’educazione dell’amministrazione dei beni tem- za e della vigilanza, delle autorizza-
umana e cristiana, ha spiegato, è una porali rivesta una grande importan- zioni e controlli, nelle relazioni di
componente essenziale della missio- za nell’ottica ecclesiale, perché tali Sebastiano Paciolla (Sottosegretario
ne apostolica della Chiesa. Le scuo- beni servono per la comunione e la CIVCSVA), Mariella Enoc (Mem-
le cattoliche devono sforzarsi di es- missione della Chiesa. La gestione bro della Pontificia Commissione
sere comunità in cui le persone pos- dei beni temporali deve infatti espri- per le attività del settore sanitario
sano conoscersi e rispettarsi e coo- mere e servire quella comunione delle persone giuridiche pubbliche
perare alla costruzione di una so- nella quale è costituito l’unico popo- della Chiesa) e Franco Anelli (Ret-
cietà più giusta e misericordiosa. È lo di Dio». «Si tratta di essere più tore dell’Università Cattolica del Sa-
necessaria, quindi, una buona gestio- consapevoli della nostra debolezza, cro Cuore). «La testimonianza evan-
ne finanziaria, programmi di forma- dei nostri limiti, anche dei nostri er- gelica – ha detto Paciolla - esige che
zione di qualità per migliorare le rori del passato, per chiedere più le opere siano gestite in conformità
competenze degli amministratori. aiuto, stringere più alleanze non su al carisma dell’istituto ed in piena
Sr. Zelia Andrighetti, superiora ge- ciò che “noi” crediamo giusto fare, trasparenza, nel rispetto delle leggi
nerale delle Figlie di San Camillo, ha ma su ciò che ci viene chiesto dalle canoniche e civili, e siano poste a
affrontato il tema della sanità, parti- condizioni di chi incontriamo e dalle servizio delle tante forme di povertà.
colarmente sentito oggi in ogni par- opportunità, anche deboli, che i no- La trasparenza è fondamentale per


te del mondo. Gli ospedali, sorti per stri territori fanno emergere». l’efficienza e l’efficacia della missio-
ispirazione cristiana, si stanno tra- ne, perché gli istituti di vita consacra-
sformando in “Aziende ospedaliere” Una gestione ta, in quanto persone pubbliche, agi-
e tendono a considerare il malato con spirito profetico scono in nome della Chiesa».
come un “cliente”, una fonte di gua- A conclusione dei lavori, il card.
dagno. Il malato, invece, deve essere Luigino Bruni, Professore Ordinario Braz de Aviz ha ribadito la necessità
sempre considerato un fratello che della LUMSA, intervenendo subito di continuare il percorso intrapreso,
ha bisogno di cure mediche, di affet- dopo, ha parlato di come gestire le camminando nella sinodalità e nel-
to, di attenzione umana. Il pericolo opere degli Istituti con spirito profe- l’ascolto di Dio e ha affermato che
di sottomettere la vita alla tecnica, tico. Il segno (in questo caso l’opera) nuovi cammini di speranza si sono
generando problemi come la fertilità deve parlare e significare, altrimenti aperti per i consacrati e le consacra-
assistita, l’aborto eugenetico, l’euta- è vuoto. Le opere degli Istituti di vi- te come frutto dell’Anno della vita
nasia, motiva fortemente l’Istituto a ta consacrata o sono segno che “di- consacrata. «La speranza di cui par-
rimanere negli ospedali. Occorre, ce” il significato evangelico per cui liamo – ha detto – non si fonda sui
però, essere adeguatamente prepa- sono nate, oppure sono vuote, mana- numeri o sulle opere, ma su Colui nel
rati nella gestione economica delle geriali. Le persone devono ricevere quale abbiamo posto la nostra fidu-
strutture per perseguire il fine per la testimonianza del carisma di un cia e per il quale nulla è impossibile».
cui esse sono nate, un obiettivo mol- Istituto, per questo è importante ri- I consacrati, che in virtù dei voti rice-
to più alto del rapporto costo-bene- pensare l’economia con discerni- vono la grazia di ‘assumere il modo
ficio: l’annuncio del Regno. mento. di esistenza di Cristo’, si sentono
È di fondamentale importanza per i Sulla relazione tra superiore ed eco- chiamati ad anteporre l’essere all’a-
consacrati crescere in un discerni- nomo è intervenuto Pierluigi Nava, vere, lo stare davanti a Dio rispetto al
mento maturo, che tenga conto del- docente presso la Pontificia Facoltà “fare” per Dio. Lo ha affermato sr
le diversità dei tempi e che consenta di Scienze dell’Educazione «Auxi- Nicla Spezzati, ASC, Sottosegretario
loro di trovare le soluzioni più ap- lium». Superiori ed economi sono della Congregazione nel corso della
propriate. Lo ha ricordato il cardina- chiamati a cercare “nuovi equilibri”, sua relazione, sottolineando come
le Montenegro, Presidente della ripensandoli nel paradigma della una costante magisteriale sia l’atten-
Testimoni 1/2017 23
VITA DEGLI ISTITUTI

PASTORALE
zione alla scelta di vicinanza e inseri-
mento tra i poveri e di impegno per
la giustizia. «Un religioso non può es-
sere dedicato ad opere di giustizia so-
ciale e ad alleviare il disagio dei po-
veri, senza che la propria vita tenda
ad una effettiva povertà; così non si
può coltivare una povertà individua-
le e comunitaria che non si esprima


anche in una vicinanza ai bisognosi».

Criteri
e indicazioni operative
Mons. José Rodríguez Carballo ha
poi indicato i criteri che dovranno
essere alla base delle future scelte
operative: Congresso eucaristico diocesano di Bologna
-Fedeltà al carisma: uso delle opere e
delle risorse dell’Istituto al servizio
del carisma.
-Tutela dei beni ecclesiastici: salva-
«VOI STESSI DATE
guardia del patrimonio stabile (e,
quindi, del complesso dei beni ne-
cessari per garantire l’autosufficien-
LORO DA MANGIARE»
za economica e la sopravvivenza Per la diocesi di Bologna il 2017 è l’anno del Congresso
dell’Istituto, nonché per agevolare il
conseguimento dei suoi fini). eucaristico diocesano. Una tradizione tutta bolognese
-Sostenibilità delle opere: intesa co- invita i credenti a contemplare l’Eucaristia per crescere
me necessità di esame preventivo e
verifica in merito alla capacità delle
nella comunione con il Dio che si dona. Uno spazio di
opere di mantenere, nel contempo, testimonianza e missione anche per i consacrati.
fedeltà al carisma ed equilibrio eco-
nomico.
-Capacità di render conto: indicare

D
gli obiettivi e specificare le modalità omenica 13 novembre si è giubilare, ma non l’urgenza della mi-
operative per raggiungerli; rispetto celebrata nella cattedrale di sericordia. Una certezza che si è
della disciplina canonica e civile; at- Bologna la conclusione del- rafforzata durante quest’anno, gra-
titudine a rendere conto dei risultati l’Anno del giubileo straordinario del- zie ai tanti interventi del pontefice e
di gestione. la Misericordia e, contemporanea- alle iniziative che hanno segnato la
-Povertà: uso dei beni secondo le fi- mente, si è inaugurato l’anno del vita della Chiesa universale e italia-
nalità a cui sono destinati; distacco Congresso eucaristico diocesano. na, per rimettere il cuore stesso di
da una concezione proprietaria dei Nella tradizione ecclesiale bologne- Dio al centro della vita di persone e
beni. se, il congresso eucaristico diocesano comunità.
«Da tali criteri – ha concluso – pos- si celebra ogni dieci anni. La “decen- Chi crede sa che ogni realtà della vi-
sono essere ricavate alcune indica- nale eucaristica” assume la fisiono- ta ha senso solo se è vissuta in Dio e
zioni operative, da declinare secon- mia di una missione popolare che, at- alla luce della carità, poiché ciò ri-
do le specifiche caratteristiche degli traverso varie iniziative, contribuisce sponde alla vocazione umana: giun-
Istituti, con particolare riferimento a a evangelizzare e ravvivare il senso gere alla pienezza della libertà di
natura e attività svolte, dimensione e della fede nel dono dell’Eucaristia, amare come ama Dio. Per i consa-
articolazione, contesto territoriale di affinché diventi criterio centrale nel- crati tale fine è talmente chiaro che


operatività, legislazione statuale ap- la vita dei credenti. ad esso hanno consacrato l’intera
plicabile e scelte organizzative adot- esistenza. La scelta di papa France-
tate». Al centro sempre sco è stata grande proprio perché ha
Si attende ora la pubblicazione di un la misericordia rimesso al centro dell’attenzione
nuovo documento contenente gli della Chiesa il cuore del Vangelo.
orientamenti emersi dalle riflessioni Concludendo l’Anno santo straordi- Nessuno cristiano – e nessun consa-
del Simposio. nario della misericordia, il vescovo crato – è tanto ingenuo da non esser-
Matteo Maria Zuppi ha spontanea- si reso conto che, pur partiti con le
Vittoria Terenzi mente commentato: termina l’anno migliori intenzioni evangeliche, nel
24 Testimoni 1/2017
PASTORALE

corso della vita e delle esperienze più missionarie. La vocazione consa- La seconda tappa propone il compi-
tante realtà hanno preso il soprav- crata e il carisma, ricorda papa Fran- to di un’analisi sulla situazione loca-
vento quanto ad importanza. Anzi, a cesco, sono in ordine alla vita del- le in cui vivono le comunità cristiane,
volte perfino la fedeltà al carisma o l’uomo e quindi all’evangelizzazione con particolare attenzione alle attese
alla “dottrina” può diventare, incon- più che all’autopreservazione (cfr. degli uomini d’oggi.
sciamente, un modo per bypassare o EG 27). L’Evangelii gaudium invita a pensa-
evitare la conversione, un pretesto Ponendosi proprio in questa pro- re, a organizzare le strutture e le at-
che ci esime dal comprometterci sul spettiva di missionarietà, i consacra- tività ecclesiali a partire da chi non
serio per il Vangelo. ti della diocesi di Bologna si chiedo- incontriamo, da chi ha fame di senso
Papa Francesco ha messo la comu- no: come essere parte attiva e co- per la sua vita e non sa dove andare.
nità credente in contatto diretto con struttiva dell’anno del Congresso eu- Siamo chiamati a combattere anche


il fondamento della fede: l’unica dot- caristico diocesano? i nostri timori nella certezza che l’a-
trina è l’amore misericordioso del zione dello Spirito Santo è già pre-
Padre rivelato nel Figlio, Gesù Cri- Quattro sente in ogni persona, in ogni uomo
sto, che ha dato la vita per ogni uo- tappe e donna che cerca qualcuno che si
mo. Tutto ruota attorno a questa prenda cura della sua fame di vita.
scelta di Dio di vivere nel cuore di L’iniziativa, che occuperà la diocesi Se ci mettiamo nella prospettiva di
ogni uomo, suo figlio. Verità che i per un anno intero, sarà divisa in chi è in “periferia” rispetto alla co-
consacrati vorrebbero esprimere quattro tappe. Ciascuna di esse può munità cristiana, è bene che ci chie-
nella loro scelta di vita. toccare, in modo diretto o indiretto, diamo: che cosa è opportuno cam-
Tutte le famiglie consacrate vivono aspetti tipici del carisma di ogni con- biare e che scelte missionarie possia-
oggi il problema della riduzione nu- sacrato. Ogni comunità potrebbe ri- mo pensare per favorire la crescita e
merica che, più o meno appropriata- flettere chiedendosi quale sia l’ap- il rinnovamento di persone e comu-
mente, chiamiamo “crisi delle voca- porto specifico, quello che più si at- nità?
zioni”. In verità la crisi che preoccu- taglia al proprio carisma, da mettere Forse anche i consacrati stanno fin
pa non è data dai numeri, perché il al servizio dell’evangelizzazione, sia troppo protetti nelle loro comunità.
calo numerico non è il problema essa liturgica o catechetica, o in ordi- È importante esplorare il territorio
principale della vita consacrata. Più ne alla carità. non a partire da ciò che immaginia-
centrale è la questione dell’autenti- La prima tappa, interesse centrale mo, ma dall’incontro reale con la
cità della risposta al dono ricevuto, la dei primi due mesi, mette al centro la gente in mezzo alla quale viviamo,
qualità della vita evangelica. Perciò, Parola di Dio, incontrata e accolta
sarebbe bello e quanto mai opportu- con il metodo della lectio divina. È
no mantenere gli occhi sempre aper- uno strumento di grande valore che
ti e alto il profilo del discernimento ha segnato la storia e la tradizione G. MARANI - M. M. CAVRINI
personale e comunitario per com- della Chiesa e meriterebbe di avere
prendere di che cosa la vita consa- maggior diffusione e pratica nel po- La terra buona
crata ha bisogno per essere, oggi, un polo di Dio. Ci sono religiosi, religio-
segno dell’amore e della sollecitudi- se e consacrati/e in grado di offrire della misericordia
ne di Dio per tutti gli uomini, nostri un contributo prezioso al servizio
fratelli. E, insieme, comprendere di della Parola, con la loro competenza
che cosa hanno più bisogno gli uomi- e offrendo luoghi d’incontro per
ni di oggi per scoprire chi sono in
profondità ed esprimere, così, quella
bellezza di Dio che abita in loro e
l’approfondimento della conoscenza
della Scrittura.
Soprattutto, prendendo spunto dal
I l libro, scritto a quattro mani da un
gesuita e da una clarissa, va al cuore
della vita cristiana a partire dalla voca-
chiede alla libertà di ciascuno di es- brano evangelico di Matteo 14 scel-
sere messa a disposizione di tutti. to per l’occasione, sarà importante zione monastica, «punto di riferimento
Perché è per i fratelli – tutti i nostri mettere in evidenza lo stile di Gesù: per tutti i battezzati» – ha affermato Gio-
fratelli – che è nata la vocazione con- egli vede i bisogni della gente, li
sacrata. prende sul serio, prova compassione vanni Paolo II nell’Orientale lumen – e
I consacrati vorrebbero essere per e invita i discepoli a fare altrettanto, «sintesi emblematica del cristianesimo».
l’uomo d’oggi una testimonianza e condividendo il cibo che c’è, mira-
una profezia – quindi una risorsa – colosamente sufficiente per tutti.
che l’aiuti a «ricuperare la stima del- Abbiamo tra le mani la ricchezza
la bellezza» affinché risplenda nel della nostra umanità che, spesso, «SENTIERI» pp. 104 - € 10,50
cuore umano «la verità e la bellezza neppure sappiamo in che cosa con-
del Risorto» (EG 167). sista: questa va condivisa, facendo
La necessaria riforma delle struttu- un percorso di scoperta o riscoper-
re, che esige una vera conversione ta dell’antropologia teologica cri-
pastorale, è da intendere nel senso stiana, poco chiara per gran parte www.dehoniane.it
che tutte le nostre strutture diventino dei fedeli, oggi.
Testimoni 1/2017 25
PASTORALE

per sentire dalla loro voce e dai loro consacrati, per vivere pienamente la


comportamenti che cosa cercano e loro consacrazione.
che cosa comprendono del nostro
messaggio, del nostro linguaggio. Sintonia
Questa tappa ci invita a tendere ecclesiale
l’orecchio per ascoltare il grido,
a volte sommesso, di chi ha per- Il progetto del Congresso richiama
so il lavoro, la casa, di chi scappa la linea di «Annunciate!», la quar-
dalla fame e dalla guerra, di chi ta lettera che la CIVCSVA ha con-
sta cercando un cammino spiri- segnato ai consacrati.1 Soprattutto
tuale e non riesce a entrare in per- nella terza parte, Fuori dalla porta,
corsi già prefissati, dei giovani che essa ricorda quanto sia necessario
stanno cercando chi trasmetta entu- capire ciò che la secolarità e il disin-
siasmo e passione e non lo trovano, canto storico-culturale attuale impli-
di chi si sente solo, degli anziani che citamente chiede alla vita consacra-
avrebbero storie da raccontare e ta. Essa ricorda all’uomo che il mon-
non trovano chi li ascolti, degli ado- umanità essenziale di ogni uomo e do è stato affidato alla sua responsa-
lescenti che cercano calore umano e donna. Così come ci sono tante si- bilità e, in dialogo in aperta solida-
si accontentano dei social media. tuazioni di malessere, tensioni e sof- rietà con l’uomo “secolare”, si pone
La terza tappa del Congresso euca- ferenze. Da lì, come nella parabola, come seme profetico di santificazio-
ristico diocesano invita a mettere al bisogna partire. È necessario ricono- ne. (cfr. n. 64).
centro dell’attenzione la qualità del- scere e rendere disponibile il patri- Per vivere questa responsabilità del-
le nostre celebrazioni. Verificare la monio di umanità e di talenti che l’annuncio la vita consacrata deve
qualità liturgica delle celebrazioni ognuno ha ricevuto da Dio per il be- fare i conti con le nuove generazioni
affinché siano davvero occasioni di ne di tutti. Perché se non ci fa più e la loro cultura digitale, per accom-
vita e luogo in cui è protagonista la prossimi e più responsabili gli uni pagnarle a domande che aprano alla
gioia di accogliere il dono di Dio per degli altri, che eucaristia abbiamo realtà vera, non virtuale, valorizzan-
condividerlo con tutti. celebrato? do la valenza interculturale che già
Sono tante le attenzioni da porre per Questa attenzione alla lettura del abita nelle comunità consacrate.
una salutare verifica. Certamente nostro ambiente vuole essere il ren- I consacrati sono ormai abituati a
non esiste un metro per controllare derci conto dei “cinque pani e due messaggi ed esortazioni di questo ti-
la qualità liturgica delle eucaristie pesci” che già sono presenti tra la po. Queste cose le sanno, le stanno
celebrate nelle nostre parrocchie, ma gente, e valorizzarli con il contatto, ripetendo da tempo e, forse, ne sono
essa si può cogliere osservandone i l’incontro, la conoscenza, il dialogo, anche piuttosto saturi. La sensazione
frutti: la crescita nel dono di sé, la te- che è più possibile di quanto pensia- che non cambi nulla, o di non riusci-
stimonianza gioiosa, l’annuncio del- mo, dal momento che c’è un deside- re a trovare forme nuove di testimo-
la speranza e la carità fraterna. rio di bene che ogni uomo porta nianza della consacrazione e del ca-
Anche a questo proposito i consa- dentro e vorrebbe si avverasse, ben- risma sta forse generando scoraggia-
crati hanno qualcosa da condividere ché la paura abbia spesso il soprav- mento.
a partire dall’esperienza dell’eucari- vento anche sui nostri migliori desi- Non è questione di una qualche nuo-
stia quotidiana celebrata in comu- deri. va strategia di marketing o di una
nità: è la testimonianza più impor- La parabola evangelica ci fa intende- formula capace di garantire risultati
tante, che offre a chi ci incontra la re che l’eucaristia non è un premio sicuri. La scelta più importante per
misura di quanto Gesù-eucaristia è per “i più buoni”, o presunti tali! È il l’annuncio rimane quella di vivere il
in grado di dare senso e trasformare pane della vita, il pane del cammino. comandamento dell’amore. Ce lo ri-
la nostra esistenza. È per vivere e per camminare, e corda ancora Annunciate: «nella vita
La quarta tappa chiama il popolo di camminare con tutti i nostri fratelli! consacrata la vita fraterna, vissuta
Dio a prendere coscienza della pro- Camminare insieme con tutta la no- nella semplicità e nella gioia, è la pri-
pria identità missionaria. Gesù dice stra gente, con tutti i nostri fratelli, a ma e fondamentale struttura di
ai suoi discepoli «voi stessi date loro partire da ciò che essi già possiedo- evangelizzazione» (29). È il fonda-
da mangiare» e definisce i soggetti no, dai loro desideri e dalle loro ri- mento che diviene verifica e condi-
della missione. Siamo noi: invitati da cerche, dai loro talenti e dall’impe- zione di verità di ogni altra azione
Gesù a nutrirci di Lui e inviati a con- gno che già vivono nelle realtà della evangelizzatrice, perché dice quanto
dividere Lui con tutti i fratelli. La vita. Valorizzare ciò che già è presen- è vero e centrale per noi quel che an-
missione deve vedere il cristiano (e il te e imparare a condividerlo, per diamo a proporre agli altri.
consacrato) salutarmente “curioso”, tendere alla pienezza della vita: è
pronto a osservare la realtà in cui si questo che Gesù realizza nella mol- Enzo Brena
trova e valorizzarla al massimo. tiplicazione dei pani. Questo è l’o-
1. Cfr. PREZZI Lorenzo, «Annunciate». Quar-
Ci sono tantissimi doni nella perso- biettivo della Chiesa bolognese. Ed è ta lettera circolare ai consacrati/e, Testimo-
nalità, nella professionalità, nella quanto vorrebbero vivere anche i ni, 10/2016, p. 1.

26 Testimoni 1/2017
FORMAZIONE
25% abuso fisico, 27% patologia del-
la cura, 9,6% abuso sessuale. In Eu-
ropa si parla di 18 milioni di bambi-
ni vittime di abuso sessuale, 44 milio-
ni di vittime di violenza fisica, 55 mi-
lioni di violenza psicologica.
Un’attenzione specifica da parte ec-
clesiale, oltre alla tradizionale indi-
cazione di peccato, diventa censura
giuridica nel Codice di diritto eccle-
siastico del 1917 e in quello del 1983.
Dal 1997 si discute se gli abusi ses-
suali debbano entrare nei delitti gra-
vi. Le prime denunce pubbliche sui
media risalgono alla fine degli anni
’80 (USA, Canada) ed esplodono
con crescente violenza negli anni ‘90
Francia – Gesuiti e nel primo decennio del 2000. Nel
motu proprio Sacramentorum sancti-

OLTRE tatis tutela del 2001 viene espressa-


mente condannata la violenza ses-
suale sui minori (fino a 18 anni). Fra

GLI ABUSI il 2002 e il 2003 sono concesse fa-


coltà speciali per trattare i casi di
abuso. Nel 2006 la Congregazione
È tempo di fare della vita consacrata e della Chiesa un censura il fondatore dei Legionari di
Cristo, p. Marcial Maciel Degollado,
luogo di sperimentazione della prevenzione e di il caso più grave fra quelli emersi sia
sensibilizzazione per tutti quelli che lavorano con i giovani. prima che dopo. Nel 2010 un nuovo
motu proprio di Benedetto XVI dà
forma organica alla legislazione: la

I
l 19 ottobre scorso la provincia di governo si è immunizzata dal nar- prescrizione viene allungata fino a


dei gesuiti di Francia ha espres- cisismo e dalle malattie del potere. 20 anni (a partire dai 18 della matu-
so profonda sofferenza e ram- rità) e si censura anche l’acquisizio-
marico per le vittime degli abusi ses- 20 anni ne, il possesso e la distribuzione di
suali di p. D. Peccoud, condannato di impegno pornografia minorile, indicando la
dal tribunale civile a 15 anni di de- Congregazione per la dottrina della
tenzione col beneficio della condi- Come ha scritto papa Francesco ai fede come dicastero di riferimento.
zionale. L’interessato è stato sospeso vescovi e ai superiori religiosi il 5 Tutti gli episcopati sono sollecitati a
da ogni ministero. I gesuiti condan- febbraio 2015: «Le famiglie devono stendere linee guida, si abbreviano i
nano gli abusi compiuti e non accet- sapere che la Chiesa non risparmia tempi del giudizio, si promulga una
tano che i membri della Compagnia sforzi per tutelare i loro figli e han- legge specifica per la Città del Vati-
ne siano attori. Il caso indicato è no diritto di rivolgersi ad essa in pie- cano. Le denunce formali raggiungo-
l’occasione per riprendere una at- na fiducia, perché è una casa sicura. no il loro massimo nel 2004 (800) e
tenzione della rivista in merito (cf. Non potrà, pertanto, venire accorda- poi si stabilizzano in circa 5-600 casi
Testimoni 4/2015 p.1; 4/2016 p. 12; 7- ta priorità ad altro tipo di considera- all’anno. Nel 2014 viene creata la
8/2016 p. 34), ma soprattutto è il mo- zioni, di qualunque natura esse sia- Commissione vaticana per la tutela
mento di rovesciare in positivo la no, come ad esempio il desiderio di dei minori. Nel 2015 il Papa firma la
questione: fare della vita consacrata evitare lo scandalo, poiché non c’è già citata lettera ai vescovi e ai supe-
e della Chiesa un luogo di sperimen- assolutamente posto nel ministero riori religiosi e il 4 giugno del 2016
tazione della prevenzione e di sensi- per coloro che abusano dei minori». esce un nuovo motu proprio pontifi-
bilizzazione per tutti coloro che la- Sugli 80.000 casi stimati in Italia in- cio che prevede la rimozione di ve-
vorano coi giovani. Gli abusi non so- teressano l’ambiente ecclesiale il scovi e superiori che non operano in


no certo scomparsi, neppure dalla vi- 3%, comprendendo parrocchie, ora- conformità alle norme già indicate.
ta consacrata, ma non sono il centro tori, istituti religiosi ecc. (per il 70%
di interesse. Sono la cartina di torna- sono compiuti in casa e il resto fra Comportamenti
sole per capire se i valori umani e scuola, sport, e altri ambienti educa- positivi
spirituali sono davvero diventati car- tivi). Sotto il termine abusi vengono
ne nei giovani e nei consacrati e se computati comportamenti illeciti di Il caso francese da cui siamo partiti
l’esercizio dell’autorità educativa e varia natura: 26% abuso psicologico, permette di evidenziare il documen-
Testimoni 1/2017 27
FORMAZIONE

to con cui la provincia della Compa- informare i superiori religiosi, di far- gruppo di ascolto e vigilanza.
gnia affronta le situazioni di abusi si seguire (condizionando a questo Riprendo per esteso i suggerimenti
sessuali (Face aux situations d’abus l’assoluzione). Nel caso della vitti- pratici offerti a tutti gli interessati.
sexuels). Un gruppo di accoglienza e ma: piena comprensione, suggeri- Fra i comportamenti auspicabili si ri-
vigilanza è attivo dal 2014, ma il te- mento di denunciare, avvio alle cel- corda: «Il gesuita o il collaboratore
sto, nato per sollecitazione del padre lule di ascolto recentemente aperte che è in relazione con minori o adul-
generale e d’intesa con i vescovi in tutte le diocesi o al gruppo di ac- ti vulnerabili è tenuto a:
francesi, è dell’agosto di quest’anno. coglienza e vigilanza dei gesuiti. Nei - trattarli con rispetto e riconoscerli
In nove brevi capitoli si indicano le confronti delle vittime, bambini e come persone, con i loro bisogni e
norme in vigore che riguardano la adolescenti in particolare, l’impegno diritti propri, di essere attenti alle lo-
legislazione canonica e quella civile è di favorire le parole, di evitare il ro idee e riflessioni, di coinvolgerli
francese e le procedure da mettere mortifero mutismo sull’argomento. attivamente nelle decisioni che li
in campo. Vale la pena accennare al Assai precisi i riferimenti sia nella concernono;
tema del segreto confessionale che raccolta delle informazioni sulle vo- - coltivare una relazione sulla base
viene riaffermato, ma con indicazio- ci di abusi, sia per i casi più recenti della confidenza e stima reciproca;
ni precise. Nel caso della denuncia come per quelli che sono caduti in - offrire loro un appoggio libero da
dell’autore dell’abuso si sottolinea: prescrizione davanti ai tribunali civi- ogni intento possessivo;
la gravità del fatto, l’obbligo di de- li ed ecclesiali. Modalità precise so- - vegliare a che i loro diritti siano ri-
nunciarsi all’autorità giudiziaria, di no indicate al superiore gesuita e al spettati;

Migranti minorenni,
Per questo, in occasione dell’annuale Giornata Mondia-
I n occasione della giornata mondiale del migrante e
del rifugiato, che si celebrerà il 15 gennaio, Papa
Francesco richiama l’attenzione sui migranti minoren-
le del Migrante e del Rifugiato, mi sta a cuore richiama-
re l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, spe-
ni. Stralciamo alcuni passaggi significativi del suo mes- cialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura
saggio che interpellano chi ha precise responsabilità dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori,
umane, civili e cristiane. perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ra-
gioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’o-
«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, rigine e separati dagli affetti familiari.
accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma co-
Esigenze uniche e irrinunciabili
lui che mi ha mandato» (Mc 9,37; cfr Mt 18,5; Lc 9,48;
Gv 13,20). Con queste parole gli evangelisti ricordano L’età infantile, per la sua particolare delicatezza, ha del-
alla comunità cristiana un insegnamento di Gesù che è le esigenze uniche e irrinunciabili. Anzitutto il diritto ad
entusiasmante e, insieme, carico di impegno. Questo un ambiente familiare sano e protetto dove poter cre-
detto, infatti, traccia la via sicura che conduce fino a scere sotto la guida e l’esempio di un papà e di una
Dio, partendo dai più piccoli e passando attraverso il mamma; poi, il diritto-dovere a ricevere un’educazione
Salvatore, nella dinamica dell’accoglienza. Proprio l’ac- adeguata, principalmente nella famiglia e anche nella
coglienza, dunque, è condizione necessaria perché si scuola, dove i fanciulli possano crescere come persone
concretizzi questo itinerario: Dio si è fatto uno di noi, e protagonisti del futuro proprio e della rispettiva na-
in Gesù si è fatto bambino e l’apertura a Dio nella fe- zione. Di fatto, in molte zone del mondo, leggere, scri-
de, che alimenta la speranza, si declina nella vicinanza vere e fare i calcoli più elementari è ancora un privile-
amorevole ai più piccoli e ai più deboli. Carità, fede e gio per pochi. Tutti i minori, poi, hanno diritto a gioca-
speranza sono tutte coinvolte nelle opere di misericor- re e a fare attività ricreative, hanno diritto insomma ad
dia, sia spirituali sia corporali, che abbiamo riscoperto essere bambini.
durante il recente Giubileo Straordinario. Tra i migranti, invece, i fanciulli costituiscono il gruppo
Ma gli Evangelisti si soffermano anche sulla responsa- più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita,
bilità di chi va contro la misericordia: «Chi scandaliz- sono invisibili e senza voce: la precarietà li priva di do-
zerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli cumenti, nascondendoli agli occhi del mondo; l’assenza
conviene che gli venga appesa al collo una macina da di adulti che li accompagnano impedisce che la loro vo-
mulino e sia gettato nel profondo del mare» (Mt 18,6; cfr ce si alzi e si faccia sentire. In tal modo, i minori migran-
Mc 9,42; Lc 17,2). Come non pensare a questo severo ti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado
monito considerando lo sfruttamento esercitato da gen- umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiam-
te senza scrupoli a danno di tante bambine e tanti bam- mata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’a-
bini avviati alla prostituzione o presi nel giro della por- buso dei minori è dura da spezzare.
nografia, resi schiavi del lavoro minorile o arruolati co-
Come rispondere a tale realtà?
me soldati, coinvolti in traffici di droga e altre forme di
delinquenza, forzati alla fuga da conflitti e persecuzio- Prima di tutto rendendosi consapevoli che il fenomeno
ni, col rischio di ritrovarsi soli e abbandonati? migratorio non è avulso dalla storia della salvezza, an-

28 Testimoni 1/2017
FORMAZIONE

- favorire una cultura aperta che per- za testimoni. Per esempio, evitare di minori o persone vulnerabili. È proi-
metta loro di esprimere interrogati- essere da soli con un minore in mac- bito procurare loro alcol o droga e
vi e problemi; china, senza la presenza di un altro permettere di consumarli;
- far loro prendere coscienza di ciò adulto. Il trasporto di minori in mac- - tenere conversazioni di contenuto
che è accettabile e ciò che non lo è, china suppone l’autorizzazione dei sessuale – anche attraverso i mezzi


sia nelle relazioni con gli altri mino- genitori o dei tutori». elettronici – con minori e persone
ri e giovani che nella frequentazione vulnerabili, al di fuori del quadro
con gli adulti; Comportamenti della formale educazione sessuale. È
- evitare situazioni delicate che pos- censurabili proibito intrattenersi con minori o
sano motivare insinuazioni o accuse; persone vulnerabili sulle proprie
- aver coscienza che certi comporta- Fra i comportamenti da evitare e esperienze e storia sessuali;
menti in apparenza innocenti (come proibiti si dice: «È una lista non - essere nudi mentre ci si cambia o ci
abbracciare un bambino, un giovane esaustiva. Altri comportamenti qui si lava in presenza di minori o perso-
o un adulto vulnerabile) possono es- non registrati, possono essere ugual- ne vulnerabili o essere presenti quan-
sere interpretati in maniera diversa mente censurabili. Ciò che è priori- do minori o persone vulnerabili cam-
dal giovane, bambino o persona tario è avere un comportamento ri- biano vestiti o prendono una doccia;
coinvolta, o da terzi; spettoso come sopra viene descritto. - mettere a disposizione di minori o
- evitare situazioni in cui ci si isola - Essere sotto influsso di alcol (o persone vulnerabili materiali stam-
con bambini o giovani, o attività sen- droga) o consumarli in presenza di pati o elettronici a contenuto porno-

vulnerabili e senza voce


zi, ne fa parte. Ad esso è connesso un comandamento dalla comunità degli adulti e, molto spesso, la scarsità di
di Dio: «Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, risorse finanziarie diventa impedimento all’adozione di
perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto» (Es adeguate politiche di accoglienza, di assistenza e di in-
22,20); «Amate dunque il forestiero, perché anche voi fo- clusione. La condizione dei migranti minorenni è anco-
ste forestieri nella terra d’Egitto» (Dt 10,19). Tale feno- ra più grave quando si trovano in stato di irregolarità o
meno costituisce un segno dei tempi, un segno che par- quando vengono assoldati dalla criminalità organizzata.
la dell’opera provvidenziale di Dio nella storia e nella In tali casi, il diritto degli Stati a gestire i flussi migrato-
comunità umana in vista della comunione universale. ri e a salvaguardare il bene comune nazionale deve co-
Pur senza misconoscere le problematiche e, spesso, i niugarsi con il dovere di risolvere e di regolarizzare la
drammi e le tragedie delle migrazioni, come pure le dif- posizione dei migranti minorenni, nel pieno rispetto del-
ficoltà connesse all’accoglienza dignitosa di queste per- la loro dignità e cercando di andare incontro alle loro
sone, la Chiesa incoraggia a riconoscere il disegno di esigenze, quando sono soli, ma anche a quelle dei loro
Dio anche in questo fenomeno, con la certezza che nes- genitori, per il bene dell’intero nucleo familiare.
suno è straniero nella comunità cristiana, che abbraccia In terzo luogo, rivolgo a tutti un accorato appello affin-
«ogni nazione, razza, popolo e lingua» (Ap 7,9). Ognu- ché si cerchino e si adottino soluzioni durature. Poiché
no è prezioso, le persone sono più importanti delle co- si tratta di un fenomeno complesso, la questione dei mi-
se e il valore di ogni istituzione si misura sul modo in granti minorenni va affrontata alla radice. Guerre, vio-
cui tratta la vita e la dignità dell’essere umano, soprat- lazioni dei diritti umani, corruzione, povertà, squilibri e
tutto in condizioni di vulnerabilità, come nel caso dei disastri ambientali fanno parte delle cause del proble-
minori migranti. ma. I bambini sono i primi a soffrirne, subendo a volte
torture e violenze corporali, che si accompagnano a
Protezione, integrazione e soluzioni durature quelle morali e psichiche, lasciando in essi dei segni
È necessario che gli immigrati, proprio per il bene dei quasi sempre indelebili.
loro bambini, collaborino sempre più strettamente con Infine, desidero rivolgere una parola a voi, che cammi-
le comunità che li accolgono. Con tanta gratitudine nate a fianco di bambini e ragazzi sulle vie dell’emigra-
guardiamo agli organismi e alle istituzioni, ecclesiali e zione: essi hanno bisogno del vostro prezioso aiuto, e
civili, che con grande impegno offrono tempo e risorse anche la Chiesa ha bisogno di voi e vi sostiene nel ge-
per proteggere i minori da svariate forme di abuso. E’ neroso servizio che prestate. Non stancatevi di vivere
importante che si attuino collaborazioni sempre più ef- con coraggio la buona testimonianza del Vangelo, che
ficaci ed incisive, basate non solo sullo scambio di infor- vi chiama a riconoscere e accogliere il Signore Gesù
mazioni, ma anche sull’intensificazione di reti capaci di presente nei più piccoli e vulnerabili.
assicurare interventi tempestivi e capillari. Senza sotto- Affido tutti i minori migranti, le loro famiglie, le loro
valutare che la forza straordinaria delle comunità eccle- comunità, e voi che state loro vicino, alla protezione
siali si rivela soprattutto quando vi è unità di preghiera della Santa Famiglia di Nazareth, affinché vegli su cia-
e comunione nella fraternità. scuno e li accompagni nel cammino; e alla mia preghie-
In secondo luogo, bisogna lavorare per l’integrazione dei ra unisco la Benedizione Apostolica.
bambini e dei ragazzi migranti. Essi dipendono in tutto Papa Francesco

Testimoni 1/2017 29
FORMAZIONE

VITA DELLA CHIESA


grafico o erotico;
- passare la notte con minori o per- Convegno dell’AMCG-famiglie carismatiche
sone vulnerabili nella stessa stanza.
Questo non riguarda solo i locali de-
gli immobili (case della Compagnia,
appartamenti privati o hotel), ma
FAMIGLIE CARISMATICHE
anche altri spazi come tende, auto,
battelli, roulotte, carrelli-camping
ecc. È proibito dormire nello stesso
IN DIALOGO
letto, sacco a pelo ecc, con minori o
persone vulnerabili;
L’incontro ha avuto luogo a Roma il 4-5 novembre 2016. I
- avere contatti sessuali con minori o temi proposti hanno suscitato molto interesse per essere
persone vulnerabili. Per contatto stati visti come cammini di speranza. Vi hanno partecipato
sessuale si intende ogni toccamento
delle parti sessuali o altre parti inti-
anche i membri delle curie generali e i responsabili dei
me di una persona al fine di soddi- laici associati.
sfare i desideri sessuali dell’uno o
l’altro partner. Ciò concerne il tocca-


mento della vittima da parte dell’at-
tore che reciprocamente, sia in ma-
niera diretta che con i vestiti; Riscoprire dinamiche
- suscitare o permettere a un minore solidali tra carismi
o persona vulnerabile di prendere
parte ad attività sessuali; Questo – è stato detto – è un tema
- possedere e mostrare documenti generatore di un futuro sul quale
orientati o moralmente censurabili, soprattutto Ordini e Congregazio-
in particolare guardare consapevol- ni devono investire.
mente una attività sessuale in cui sia Per ogni forma di vita evangelica
coinvolto un minore o una persona oggi si può dire che per essere fi-
vulnerabile. Può trattarsi di riviste, li- gura di Chiesa nel suo insieme, do-
bri, foto, film, giochi, giochi video, vrà crescere secondo modelli rela-
programmi computer o ogni rappre- zionali e partecipativi che manife-
sentazione visuale in cui si trovi un stino la forma di Chiesa sinodale,
contatto sessuale reale o simulato inclusiva, per poter apprendere
con un minore o persona vulnerabi- permanentemente gli uni dagli al-
le al fine di una soddisfazione o sti- tri.
molazione sessuale. È lo stesso per le In quanto Ordini e Congregazioni,
immagini che presentano minori o veniamo però dal tempo in cui si
persone vulnerabili nude; pensava che la propria identità si
- ricorrere a sanzioni corporali ri- rafforzasse accentuando la separa-
guardo a minori o persone vulnera- zione piuttosto che la complemen-
bili o esercitare qualsiasi forma di tarietà, concetto che ha contribui-
violenza». to non soltanto al distacco dai lai-
Per la legislazione italiana ricordo ci ma anche dalle altre forme di vita so e che i mondi che non scommet-
quanto l’area giuridica della CISM consacrata trincerandosi dietro l’e- tono sullo scambio, in tempo di spae-
ha scritto nel volume EDB, Questio- saltazione delle differenze che si ma- samento, continuando a ricercare
ni attuali per la vita e il governo degli nifestano per molti versi artificiose. ancoraggi soltanto nella perimetra-
istituti di vita consacrata (2015, pp. 15- È così che siamo al punto che ogni zione dei propri spazi, non approde-
52) e quanto ha scritto Benedetto carisma fatica a dare ragione di se ranno all’altra riva.
XVI nella già citata lettera ai cattoli- stesso a partire da sé. È l’attuale si- In questo tempo difficile ma pure fe-
ci irlandesi nel 2010: «Nessuno im- tuazione di mondo interdipendente condo e come tale appassionante – è
magini che questa penosa situazione a sollecitare il ripensamento creativo stato più volte detto nel convegno –
si risolverà in breve tempo … C’è bi- circa il modello relazionale di ogni c’è ancora possibilità e spazio per un
sogno di perseveranza e di preghiera, carisma, diversamente ci si consegna convenire inter-carismatico attorno
con grande fiducia nella forza risana- a un inevitabile destino di estraneità. a tavoli “virtuali” che si propongano
trice della grazia di Dio». L’attesa è Non è un caso che le società più di- di cambiare punto da cui guardare le
quella di passare dalla gestione dei namiche – non solo economicamen- cose. Per riformulare i paradigmi co-
casi alla creazione di un ambiente te – siano quelle più aperte allo stitutivi della vita religiosa; per crea-
che diventi modello di prevenzione. scambio con le altre. Questo viene a re una cultura condivisa in funzione
Lorenzo Prezzi dire che oggi nessuno basta a se stes- di un patrimonio comune, serve un
30 Testimoni 1/2017
VITA DELLA CHIESA

convenire riflessivo di persone “pen- si intende l’incontro tra religiosi/e e tatore di un carisma agisce perché è
santi”, dotate di intelligenza non so- quei laici e laiche che avendo sco- fatto così, per cui non potrebbe fare
lo manualistica, rappresentative di perto in sé una sintonia, una conso- diversamente.2 Allora aprirsi a un
un buon numero di Istituti, che sap- nanza vocazionale e carismatica con carisma non è imbattersi in qualcosa
piano interpretare la nuova stagione la spiritualità di un Fondatore/trice, di esterno, perché è incontrare se
ecclesiale e sociale, non fermandosi si mettono in rapporto (religiosi e stessi avvertendo una consonanza
a «conoscenze conosciute» ma capa- laici) non a senso unico, per la con- tra la propria realtà interiore più ve-
ci di transitare a nuovi mondi possi- divisione di un progetto evangelico ra e quella che si incontra nell’espe-


bili. che dia forma ad uno «stile di vita» rienza di un fondatore o fondatrice.
L’ineluttabile purificazione non verrà segnato dalla stessa interiorità.
dall’ “alto” (documenti, istruzioni ex- Questa è la novità. Non è invece no- Da dove partire
ufficio, Capitoli), ma “dal basso”. In vità che dei laici si organizzino per
un tempo in cui il cambiamento è vivere una spiritualità vissuta dai re- Un’idea come questa arriva a compi-
«elemento diventato strutturale del ligiosi; è novità il fatto che laici e re- mento solo se – sia in chi la propone
farsi della realtà»,1 l’inedito avviene ligiosi si costituiscano famiglia, cioè sia in chi l’accoglie – c’è una emozio-
attraverso quei gruppi di ricerca- persone che non stanno solo a fian- ne positiva che la sostiene, mentre ciò
azione in cui le persone sono spinte co ma anche dentro per una comuni- che viene pensato e poi proposto isti-
dall’entusiasmo della creatura nuova, cazione interpersonale fatta di pros- tuzionalmente dall’alto non diven-
del sogno: un valore circola se c’è simità, di reciprocità, consonanza, ri- terà mai efficace. Con le delibere e
un’emozione positiva che lo sostiene sonanza affettiva. Si tratta di una in- statuti non si fa molta strada, non so-
nel diventare grembo in cui quanto tesa comunionale che è più esigente no ancora promozione: questa richie-
pensato possa avvenire; persone ca- di una generica familiarità, per cui in de la presa in carico da parte di per-
paci di nuove figurazioni dell’identità questo ambito più ristretto non è sone che standone dentro e non so-
religiosa a misura del bisogno della sufficiente – sarebbe anzi improprio pra, con mani in pasta ed occhi all’o-
nuova società; persone appassionate, – parlare soltanto di animazione o rizzonte, possano pilotare la comples-
che del “pensato” vogliano diventar- assistenza spirituale da parte dei re- sità con continui aggiustamenti: per-
ne “facitori” rischiando i propri passi ligiosi e religiose. sone dotate di «intelligenza in azio-
su strade inedite e che si trovino a Sia l’identità che l’unità di un grup- ne», disponibili a progressivi riposi-
proprio agio nel continuo viaggio po in comunione fraterna, non sono zionamenti per trovarsi bene nel con-
dell’apprendimento per il fatto che dati da un elemento istituzionale, ma tinuo viaggio dell’apprendimento.
ogni obiettivo ha significatività se ac- da un senso di appartenenza che
cetta da subito di essere all’occorren- passa attraverso i rapporti personali
za perennemente evolutivo. attenti al riconoscersi non dalle ma-
Per arrivare alla soglia dell’inedito – schere del ruolo ma dal volto. Un A. DE PALMAERT - J. CHABERT
è stato insistito – servono allora nuo- volto di benevolenza, tenerezza, gio-
vi tavoli in cui la preoccupazione ca- vialità, fraternità, semplicità, volontà Cento personaggi
rismatica sia più forte di quella isti- di servire, perché ciò che salva è
tuzionale. Tavoli di concertazione quella bellezza del vivere che non è per comprendere
generatori di nuova coscienza; luoghi data dagli atti ma da una vita di co-
di incubazione di nuovi significati munione con persone concrete che la Bibbia
culturali, a partire dai quali sia pos- vogliano vivere da fratelli e sorelle,
sibile intravvedere nuove forme di con le quali tessere relazioni di pros-
vita individuale e collettiva. È que-
sto uno degli scopi dell’associazione
AMCG organizzatrice del conve-
simità ad altezza dello sguardo. Que-
sto viene a dire che le proposte
evangeliche per essere efficaci devo-
D a Adamo ed Eva a Paolo di Tarso e
i primi cristiani: cento ritratti rac-


gno. no essere umanamente significative. contano in modo vivo e accessibile al-
Segno della comunità che ha fatto la trettante figure-chiave dell’Antico e del
Religiosi e laici scelta della integrazione è dato dal
nella famiglia carismatica sentire che ognuno cresce nell’eser- NuovoTestamento e consentono di com-
cizio dello scambio di doni che sono prendere la Bibbia in modo originale.
L’esortazione apostolica post-sino- quelli della laicità e della consacra-
dale affermava che nella storia delle zione.
relazioni tra consacrati e laici era ini- Il termine “carismatica” associato a
ziato un nuovo capitolo, ricco di spe- “famiglia” non dice una funzione ma «STUDI BIBLICI» pp. 200 - € 19,00
ranza (VC n.54), facendo capire che rimanda a “charis”: cioè grazia, ca-
il futuro è posto nell’accoglienza di rezza di Dio il quale nel dare la vita,
queste alleanze profetiche, come una dona alla libertà delle persone varie
questione radicale per la loro esi- attitudini, inclinazioni, alcune spinte
stenza. dal di dentro che fanno un tutt’uno www.dehoniane.it
Con il nome di famiglia carismatica con la vita. Vale a dire che chi è por-
Testimoni 1/2017 31
VITA DELLA CHIESA

All’origine ci devono essere dei laici da subito trovato una speciale


e dei religiosi che abbiano un preci- sintonia con la vita religiosa e si
so progetto le cui linee guida siano sia quasi automaticamente ri-
riconoscersi, identificarsi, incontrar- versato in essa rinchiudendosi,
si per un cammino di vera e profon- trovandovi garanzie di radica-
da fraternità, che renda possibile lo lità, di vitalità, di organizzazio-
scambio di doni secondo lo specifico ne,3 tutte cose che poi hanno cri-
di ognuno. Per parte dei religiosi e stallizzato il carisma nelle forme
dei laici, partecipare allo stesso cari- più proprie a «una casta di di-
sma significa – assumendone la glo- versi che lentamente si separa
balità – condividerlo in qualche suo differenziandosi dal suo popolo
aspetto, come parte di un tutto con il […] facendo dell’identità una
quale confrontarsi, integrarsi, siste- questione di superiorità».4 A ciò
matizzarsi, senza “confondersi”. Il si aggiunge inoltre che un cari-
principale costo di questo cammino sma impiantato dapprima in una le nel sistema religioso piuttosto che
è costituito dalla fatica di tradurre le lunga tradizione di consacrazione il religioso (spiritualità, carismati-
diversità di tale binomio in comple- fatta di esperienze, di linguaggi, di ri- cità) nel laicale.


mentarietà. flessioni, di testi, di opere attinenti al Per garantire il rapporto di comple-
mondo religioso non può essere mentarietà delle diversità è auspica-
Condizioni perché un semplicemente applicato alla vita bile che i laici custodiscano la loro
carisma possa tendere al laicale, rimanendo il punto di vista autonomia associandosi struttural-
suo “compimento” quello dell’Istituto, per cui ai laici mente innanzitutto tra loro per vive-
non rimarrebbe che viverlo solo di re il carisma secondo la propria spe-
Pensare che l’unica e piena realizza- riflesso, in stato di minorità, «come cifica indole secolare. Soltanto così
zione del carisma sia quella espressa una appendice»,5 un alone dei con- potranno trovare la loro strada e le
dalla vita religiosa, vuol dire impove- sacrati. loro espressioni di vita tipicamente
rirlo e negarlo nella sua vera desti- Quando questo avviene il carisma si laicali.8 Il cammino è da sintonia a
nazione. L’insieme della dimensione blocca a monte perché l’Istituto si reciprocità e non subalternità, per il
religiosa e laicale, maschile e femmi- considera depositario, custode, ga- fatto che i laici non vanno a configu-
nile, fa sì che il carisma possa tende- rante del carisma. Ma «i carismi – di- rarsi come oblati o affiliati all’Istitu-
re al suo compimento: vale a dire che ce il Papa - non sono un patrimonio to. Il cammino con i laici, poi, non
la ricchezza del carisma si manifesta chiuso consegnato a una istituzione o può essere scandito o influenzato
in pienezza quando arricchendosi di a un gruppo perché lo custodisca». dalla incessante discontinuità di ser-
laicità, sempre più rivalutata nell’at- Queste espressioni vengono a dire vizio delle leadership religiose, dovu-
tuale sensibilità ecclesiale, si concre- che i carismi non sono monopolio ta a istanze canoniche o altro che
tizza nei diversi modi di vivere la vi- dei religiosi/e, ma – dice ancora il Pa- portano alla danza delle successioni:
ta cristiana. Il motivo per cui, da do- pa – si tratta piuttosto di doni dello si avvicendano i responsabili genera-
po il Concilio, siamo spettatori del Spirito dati alle persone, integrate nel li, provinciali e di comunità, ognuno
sorgere di forme evangeliche energi- corpo ecclesiale attratti verso il centro con diverse sensibilità, tendenze di
che e vivaci, porta a renderci conto che è Cristo».6 Ne consegue che «un pensiero, soggettività delle scelte che
che il vigore di queste è dato dal fat- Istituto non è il legatario esclusivo del possono rendere difficile e talvolta
to che oggi il nuovo nasce dal basso carisma iniziale; gli associati sono impossibile il camminare con coloro
anziché dall’istituzione, dalla sensi- dunque in diritto di considerarsi co- che vorrebbero accompagnarsi per


bilità di laici e laiche piuttosto che me eredi plenari e legittimi del cari- un cammino carismatico laicale.
da religiosi e clero; cristiani che han- sma: anch’essi sono portatori della
no saputo riposizionare i carismi do- sua eredità».7 Conseguentemente la La tentazione di fare
ve diversi stati di vita possono assi- freschezza di una spiritualità non dei collaboratori funzionali
milarlo nella forma propria nel con- può essere costretta nei piccoli spazi
testo di una ecclesiologia rinnovata. di un mondo (la vita religiosa) oggi Non sarà che in questi ultimi decen-


Questo porta a dire che oggi “rifon- in difficoltà. ni la particolare attenzione ai laici
dare” un carisma significa riposizio- sia stata spinta dall’interesse di poter
narlo a partire dal credere che i cari- Pericoli sopperire alla mancanza dei religio-
smi per loro natura primaria si inne- da cui guardarsi si/e nel portare avanti le tante Ope-
stano nella vocazione battesimale. re? In tal caso il motivo, pur lodevo-
Veniamo dal tempo in cui si pensava Un Istituto religioso, come ogni isti- le, non sarebbe vocazionale, ma fun-
che il carisma vissuto da un fondato- tuzione, è tendenzialmente portato zionale. Sarebbe fortemente ridutti-
re/trice potesse essere vissuto soltan- all’autoreferenzialità, che scivola nel vo dare una immagine del carisma
to dai religiosi e religiose. Questo è voler inquadrare a partire da sé indicando, delle azioni, dei compiti e
storicamente spiegabile con il fatto (conformizzare) ogni esperienza. Da impegni lavorativi, quando ai reli-
che nel passato un dato carisma ha qui la tentazione di radicare il laica- giosi spetta saper testimoniare una
32 Testimoni 1/2017
PASTORALE
esperienza di vita, mostrare la ric-
chezza, la bellezza di una particolare
eredità spirituale, attraverso cui su-
scitare il desiderio di condividere la
medesima esperienza.
Non stupisce se nei decenni passati
l’impegno prevalente si sia riversato
nel fare degli operatori dei collabo-
ratori funzionali, con la conseguenza
che ora la maggior parte di questi si
sente legittimata dalla professione,
più che dall’appartenenza ad un
“mondo vitale”, venendo meno in
tal modo molti investimenti di senso.
La conseguenza è che oggi ci si tro-
va con tanti dipendenti e rari condi-


videnti di un progetto carismatico. La crisi degli istituti missionari
Una stagione
ricca di stimoli PROSPETTIVE
Il rischio è di non saperli vedere e di
non cogliere la crisi come opportu-
nità.
DI PAPA FRANCESCO
Il punto debole di una istituzione, Questo è il momento in cui papa Francesco chiama la
specie se con alle spalle una grande
storia, è quello di non saper vedere Chiesa ad uscire, ad essere missionaria, a rimettere al
il segnale debole nascosto tra mille centro del suo annuncio il Vangelo della misericordia. Ma
segnali forti, di individuare il dato
importante garanzia di futuro. Que-
le istituzioni, anche se si tratta di istituti religiosi a
sto richiede intuizione, sensibilità vocazione missionaria, hanno difficoltà ad entrare in
perchè il nuovo che si presenta é un questa nuova logica.
granello piccolo, una increspatura.
Nell’impegnarsi in questo, la bussola
orientatrice non può essere soltanto

I
la memoria, per il fatto che il presen- vecchi missionari che ho cono- grande strada asfaltata. Capii che i
te non somiglia al passato ed in par- sciuto quando ero giovane tanti ritorni potevano essere ancor più
ticolare a quel passato per il quale anni fa, dicevano che ogni volta dolorosi delle partenze.
tutto l’essenziale e tutto il decisivo è le partenze diventavano più difficili. Se chiedevi a questi missionari per-
già accaduto ed attende soltanto di Le loro partenze erano poche, la pri- ché erano partiti ti parlavano di mo-
essere portato a compimento. Dun- ma volta in genere quand’erano po- tivazioni che oggi ci fanno sorridere
que non si tratta di rinnegare il pas- co più che ventenni, seguita da una e ci sembrano semplicistiche e infan-
sato ma di andare oltre e non per lunga permanenza in Africa, poi una tili – salvare le anime, battezzare e
prurito di cambiare ma perché tutto seconda, e quando ce n’era una ter- mandare in cielo anche solo una per-
attorno a noi è cambiato o sta cam- za era già quasi certamente l’ultima. sona morente, portare la luce del
biando. I viaggi dall’Italia al Sudan o all’U- Vangelo, curare i bambini malati –
Rino Cozza, csj ganda duravano settimane e settima- ma poi approfondendo ti accorgevi
ne, erano costosi ed estremamente che la motivazione era la più auten-
disagiati. ticamente evangelica, l’amore per
1. C.Theobald Da novizio mi venne affidato l’inca- Dio e l’amore per il prossimo. Se
2. L Bruni
3. A.M.Sicari, Gli antichi carismi nella Chiesa, rico di accompagnare a casa una avevi la pazienza di continuare ad
Jaca Book, Milano 1998 suora comboniana che rientrava in ascoltare le loro interminabili storie
4. Francesco a Santa Cruz cfr radio vaticana Italia dopo essere partita nel 1938. capivi quanto fossero profondamen-
10.7.15
5. A.M Sicari, Gli antichi carismi nella Chiesa, Era il 1964, e vidi quella suora ormai te radicati in uno spirito di servizio e
Jaca Book, Milano 1998, p39 molto anziana scoppiare a piangere di sacrificio.
6. Francesco, Evangelii nuntiandi, Ancora, Mi-
lano 2013, n.130
perché non riconosceva più neanche Erano pronti a tutto, con semplicità,
7. Cfr L. Boisvert, Laics associès à un istitut re- la strada e la casa in cui era cresciu- fino alla morte, per le persone alle
ligiex, ed. Bellarmin, Quebec 2001, p18 ta e dove ancora abitavano i suoi fra- quali erano stati mandati e con le
8. F.Ciardi, Intervento all’incontro di religiosi
e laici insieme nella stessa famiglia carisma- telli. Il torrente presso cui giocava da quali erano entrati in comunione di
tica UMCG, Roma 6,11 2015 bambina era stato coperto da una vita.
Testimoni 1/2017 33
PASTORALE

— La geografia
e la storia
Oggi si sono moltiplicate le partenze
– nel senso che nella vita un missio-
anche se si tratta di istituti religiosi a
vocazione eminentemente missiona-
ria, per loro natura tendono a difen-
dere la stabilità, la conservazione, se
non sono addirittura legate alla logi-
nario parte e rientra molte volte – e ca della gerarchia, del controllo, del
le motivazioni si sono fatte più sofi- potere. Fanno fatica a recepire la li-
sticate. Si parte e si rientra come mi- bertà, lo slancio, l’apertura, il rischio
nimo ogni tre anni, a volte anche più come valori. Una persona, o un pic-
spesso. Tre mesi di vacanza, e poi via, colo gruppo guidato da un carisma-
quasi in incognito. Si è fortunati se le tico come Daniele Comboni, per
parrocchie e le diocesi di origine ma- esempio, poteva 150 anni fa decide-
nifestano qualche interesse. Un mis- re di affrontare una missione ri-
sionario olandese mi diceva:«Vengo schiosa al limite dell’incoscienza. In-
da una famiglia numerosa, con otto vece un’istituzione, specialmente
figli, adesso i mie sette fratelli e so- un’istituzione che si sente minaccia-
relle hanno in totale sei figli. I nipo- ta nella sua stessa sopravvivenza, no-
ti sono solo tre. Nessuno più è un mare. Emerge un individualismo mina una commissione perché esa-
credente praticante, ma quel che è sfrenato, dove non ci sono più com- mini tutte le opzioni possibili, e pri-
perfino peggio è che non c’è nean- pagni di strada, solo concorrenti e ma di fare un passo che sia anche so-
che il senso di essere una famiglia. avversari da cui bisogna difendersi e lo potenzialmente rischioso si caute-
Quando vado in vacanza mi sento un possibilmente sconfiggere. Se non la con una sostanziosa assicurazione.
alieno». appari, non esisti, se non consumi, Abbiamo visto in Europa come an-
Secolarizzazione e globalizzazione, non vali nulla. Cosa c’è di più distan- che gli istituti missionari facciano fa-


hanno annullato la dimensione geo- te dal Vangelo? tica a recepire gli stimoli di papa
grafica della missione. Le motivazio- Francesco all’accoglienza, all’uscire
ni sono elaborate in seminari, incon- Rischiare? dalla situazione di tranquilla conti-
tri e workshop con teologi d’avan- Meglio aspettare nuità, di sicurezza, e mettere a dispo-
guardia – ma il numero dei missiona- sizione le persone, le case, per un ser-


ri europei è in decrescita vertiginosa Essere missionari in questo contesto vizio ai migranti.
e alcuni istituti missionari, come gli di liquidità disorienta molti. Invece
svizzeri Missionari di Betlemme, di approfittare delle nuove opportu- Audaci
stanno per estinguersi. L’impegno nità ci si spaventa per i possibili ri- come bambini
dei pochi giovani missionari non è schi e ci si chiude sulla difensiva, nei
sufficiente a rivitalizzarli. Certo, non propri castelli mentali. Le motiva- È difficile declinare la tradizionale
mancano anche oggi coloro che sono zioni alla missione hanno una colori- audacia missionaria nei nuovi conte-
disposti a dare la vita, e la danno, co- tura sempre più personale, profon- sti sociali o geopolitici. Da bambino
me ci ricorda ogni anno l’elenco dei da. Così personali da diventare eva- ascoltai affascinato la storia del mio
missionari uccisi nel corso della loro nescenti, inafferrabili, a volte la per- concittadino padre Giovanni Maz-
missione. Ma noi missionari credia- sona stessa non riesce a spiegarle… zucconi, oggi proclamato beato, che
mo ancora alla specificità della no- Si rischia di perdere i punti di riferi- partì per la Papua Nuova Guinea,
stra vocazione? mento forti. In una liquidità che per quasi esattamente dall’altra parte
La missione nuova è una nuova sfi- sua natura livella, appiattisce tutto del mondo, circa 150 anni fa. Fu uc-
da, una frontiera non fisica, che ini- sul minimo comun denominatore, la ciso, ancora trentenne, poco dopo
zia nel cuore dello stesso missionario missione diventa sempre più simile l’arrivo. È una storia ricca di avven-
e si estende a tutto il mondo. È una all’azione umanitaria di una ONG, ture, di luoghi esotici, di gente con
visione della missione più autentica, come ha più volte notato papa Fran- tradizioni strane. Una storia di co-
basata sulla consapevolezza della cesco. raggio al limite dell’incoscienza, di
necessità della propria conversione Eppure questo momento è il mo- sacrificio, di totale dedizione a Dio.
prima che di quella degli altri. mento in cui papa Francesco chiama Tutti ingredienti capaci di infiamma-
Alcuni parlano di “missione liquida” la Chiesa ad uscire, ad essere missio- re l’anima di un bambino. Oggi non
in analogia al concetto di “società li- naria. A rimettere al centro del suo possiamo neppur immaginare storie
quida” di Zygmunt Baumann. Se- annuncio il Vangelo della misericor- del genere. Non ci sono nuovi conti-
condo Baumann viviamo in una si- dia, il Dio Padre misericordioso pro- nenti da esplorare, le persone non
tuazione di crisi delle comunità tra- clamato da Gesù. È una chiamata raggiunte dal messaggio del Vangelo
dizionali: crollati i valori comunitari, certamente capita e condivisa dai vivono in nazioni e città dove i com-
mancando un punto di riferimento, missionari ancora attivi. Le istituzio- pagni di scuola della mia infanzia
tutto si dissolve in una sorta di liqui- ni però hanno più difficoltà che non vanno per routine a fare affari o in
dità. La salvezza individuale viene le persone ad entrare nelle nuove lo- vacanza, perché ormai sono in pen-
identificata con l’apparire e il consu- giche della missione. Le istituzioni, sione. Le discriminazioni, le ingiusti-
34 Testimoni 1/2017
PASTORALE

ESERCIZI SPIRITUALI
zie, le guerre di cui sono vittime ap- sionari di frontiera quelli che si sen-
PER TUTTI
paiono così spesso sui nostri tele- tono più a disagio nel mondo della
schermi da essere diventate banali e comunicazione moderna. Chi vive
non attirano più la nostra attenzio- comunicando la sua fede attraverso 䊳 15-21 gen: p. Renato Colizzi,sj
ed equipe “In Cristo scelti prima
ne. Forse siamo ancora capaci di i gesti della vita quotidiana e cura
della creazione del mondo”
metterci in viaggio, magari anche in con attenzione la crescita di relazio-
SEDE: Centro di spiritualità e
una zona di guerra, per andare a por- ni umane profonde con il prossimo, cultura “Papa Luciani”, Via Col di
tare conforto ad una comunità cri- si sente fuori posto a far salotto in un Cumano,1 – 32035 Santa Giustina
stiana lontana e isolata. Ad affronta- programma televisivo. Raramente Bellunese (BL); Tel 0437.858324;
e-mail: centro@papaluciani.it –
re fame, malattie, pericoli di ogni sono persone che “bucano” gli scher- www.papaluciani.it
sorta. Eppure il richiamo romantico mi. Hanno una profonda diffidenza
delle avventure dei missionari d’una verso un mondo in cui la cosa più 䊳 16-20 gen: p. Raniero
volta non c’è più. Il missionario eroe importante è l’apparire. Il contrario Cantalamessa, ofmcap “Lo
che apre un intero paese al Vangelo dello scomparire perché “Lui” cre- Spirito viene in soccorso della
non c’è più, ed è meglio così, vor- sca, come da Giovanni Battista in nostra debolezza” (Rm 8,26) La
vita cristiana come vita nello
remmo meno eroi e più umili lavora- poi i veri precursori hanno imparato
Spirito
tori al servizio del Vangelo. Il proble- a comportarsi. Quando questi mis-
SEDE: Garda Family House Centro
ma è che non abbiamo trovato nes- sionari vengono fatti conoscere dai di Spiritualità e Cultura, Via B.
sun sostituto. La sparizione del ri- mass media essi si sentono non solo Giuseppe Nascimbeni, 12 –
chiamo romantico a volte si è porta- inadeguati a testimoniare, ma perfi- 37010  Castelletto di Brenzone (VR);
tel. 045.6598700 – fax 045.6598888;
ta via anche la motivazione genuina. no sporcati dal contatto con quel info@gardafamilyhouse.it
Andiamo ad annunciare il Signore mondo. nazareth@pssf.it
Gesù, o a fare un lavoro puramente Eppure i missionari non dovrebbero www.gardafamilyhouse.it
umanitario? Ci sono ancora frontie- fermarsi di fronte ai rischi. “Sogno
re, o periferie? Dove sono i nuovi una scelta missionaria capace di tra- 䊳 23-29 gen: p. Pierluigi
Chiodaroli “Aprirsi al mistero di
areopaghi? sformare ogni cosa” (Evangelii gau-
Gesù”
Le nuove frontiere sono aride e dium 27) ha scritto papa Francesco.
SEDE: Foyer de Charité, Via Salera,
asettiche, e ci spaventano più che Su questa idea ritorna costantemen- 3 – 11020  Emarese (AO); tel. e fax
non i deserti, le foreste e gli oceani. te in ogni suo discorso, è l’humus in 0166.519132; e-mail:
Avventurarci nel mondo dell’infor- cui sono radicate le sue parole e so- pierluigi.chiodaroli@tiscali.it –
www.foyer-salera.it
mazione e specialmente dei social prattutto i suoi gesti. Per Francesco
media, per esempio, ci fa paura. Co- l’uscire, l’andare – di cui il missiona-
䊳 30 gen.-3 feb: fr. Mirko
sì alla fine dello scorso anno abbia- rio era fino a poco tempo fa l’icona Montaguti, ofmconv “Per vivere
mo visto gli istituti missionari italia- più chiara – non è una delle tante at- il mistero pasquale: un
ni chiudere l’agenzia di informazio- tività, ma il respiro stesso della vita itinerario biblico dall’Antico al
ne Misna di cui erano fondatori e della Chiesa. Nuovo Testamento”
proprietari, l’unica agenzia di notizie Di questa scelta missionaria capace SEDE: Casa di spiritualità dei
in Europa che offriva quotidiana- di trasformare ogni cosa si trovano Santuari Antoniani, Via S.
Antonio, 2 – 35012 Camposampiero
mente decine di notizie in quattro pochi segni nei documenti ufficiali (PD); tel 049.9303003 – fax
lingue in una prospettiva di promo- degli istituti missionari. I recenti ca- 049.9316631; e-mail:
zione dei diritti umani, della pace, pitoli generali, avvenuti quando già segreteria@vedoilmiosignore.it –
www.vedoilmiosignore.it
della giustizia, del rispetto del crea- papa Francesco aveva reso chiarissi-
to. Una decisione sconcertante, pre- ma la sua visione di una Chiesa aper- 䊳 30 gen.-5 feb: don Carlo
sa ai livelli più alti degli istituti mis- ta al mondo e al servizio dei poveri, Molari, IGS “In Gesù Via sulle
sionari italiani, proprio da parte di sembrano averla recepita più come orme del Buon Pastore”
coloro che dovrebbero rilanciare gli pia esortazione che come indicazio- SEDE: Casa Betania Pie Discepole
istituti verso le nuove frontiere. Ri- ne di un cambiamento necessario, Divin Maestro, Via Portuense, 741
nunciare ai mezzi di comunicazione concreto, che deve essere tradotto in – 00148 Roma; tel. 06.6568678 –
fax 06.65686619; e-mail:
è la cosa più assurda che possa fare azioni. Si continua a parlare, come betania@fondazionesgm.it
chi è chiamato all’annuncio. Miglio- d’altronde già si faceva da anni, di
rarli, trasformarli secondo le neces- pace, di giustizia, di ecologia, di rifu- 䊳 9-12 feb: sr. Gabriella Mian
sità e le nuove tecnologie, sì, ma giati, di immigrati. Bellissimo. Nei AdGB, don Francesco De Luca,
chiudere senza proporre alternati- fatti le preoccupazioni più importan- sr. Manuela Accamilesi PSSF “La
ve? Davvero, l’alto mare della comu- ti restano i rapporti con i vescovi, il lettura orante dell’Ave Maria”


nicazione spaventa. calo delle donazioni, e, almeno in SEDE: Centro di spiritualità e
cultura “Papa Luciani”, Via Col di
Europa, la gestione delle proprietà Cumano,1 – 32035 Santa Giustina
Trasformare immobiliari… Bellunese (BL); Tel 0437.858324;
ogni cosa Padre P. è un missionario francese. e-mail: centro@papaluciani.it –
www.papaluciani.it
Ha insegnato teologia in tanti semi-
È pur vero che sono proprio i mis- nari africani che fa fatica a ricordar-
Testimoni 1/2017 35
PASTORALE

seli tutti. «La teologia? È utile, ma sperduto dell’Africa, nel 1969, ho davano, partivano, rischiavano, e co-
non dobbiamo credere che sia la teo- trovato un superiore che era l’incar- me rischiavano! Adesso che papa
logia a fare la storia. È il Vangelo che nazione della missione vecchia. Però Francesco ci invita ad uscire invece
confrontandosi con la storia fa la voleva bene alla gente e voleva bene sembriamo paralizzati, incapaci di
teologia. Gli istituti missionari han- a me, oltre ad aver dedicato tutta la guardare ai grandi orizzonti, di pen-
no avuto dei grandi fondatori guida- sua vita a Dio. Che poi è tutto il Van- sare in grande…. siamo come spa-
ti dallo Spirito del Vangelo, però i lo- gelo. L’ho sempre rispettato, e cerca- ventati dell’audacia del papa. Forse
ro successori si sono lasciati supera- to di imparare da lui le tante cose stiamo anche noi aspettando che
re dalla storia. Oggi sono ormai solo positive che aveva da insegnarmi. passi il ciclone Francesco e che tutto


una struttura di potere, perché con- Tante, tantissime. Mi sono aggiorna- ritorni al solito trantran?»
trollano ancora risorse significative to. Ho letto libri, articoli, documenti.
di personale e di soldi. Entrambe le La missione nuova restava un miste- Ricominciare
risorse stanno per finire e se gli isti- ro. Tante parole e poca sostanza. La
tuti non si trasformano scompariran- Evangelii Nuntiandi di Paolo VI, del Questi sono i ricordi di incontri, i
no in meno di una generazione. La 1975, ha detto tutto ciò che c’era da frammenti di vita, le riflessioni, an-
Chiesa non cesserà di essere missio- dire, e ancora oggi è il riferimento su che contraddittorie, che mi si affolla-
naria perché non ci saranno più i pa- come mettere in pratica il Vaticano no in testa mentre sto facendo l’en-
dri bianchi, gli spiritani, i combonia- II. Però nella pratica non cambiava nesima partenza. Una partenza per
ni… Le istituzioni inutili muoiono, lo niente. Quando proponevo nuove me un po’ speciale, che vorrebbe


Spirito vive». iniziative, i superiori me le bocciava- esplorare nuove situazioni umane,
no metodicamente. Altro che missio- con nella testa e nel cuore abbozzi di
La missione ne nuova! Poi è venuto Francesco e nuovi programmi che so per espe-
nuova coi gesti ci sta mostrando come ci si rienza dovranno scontrarsi con la
deve muovere. Lui sì che fa missione realtà delle persone e delle istituzio-
Mi ha detto un vecchio missionario, nuova. Confesso che faccio fatica a ni per diventare iniziative concrete.


uno di quelli che hanno passato tut- seguirlo, anche se sono più giovane O fallimenti.
ta la vita in Africa: «È ormai dai di lui di un paio d’anni. È il papa che
giorni della mia ordinazione che sen- sognavo quando son partito per l’A- Ripartire. Di nuovo.
to parlare di missione nuova. Quan- frica. Lo Spirito Santo ha deciso di A 73 anni!
do poi sono arrivato in un posto donarcelo adesso. Grazie! Ora ho Perché, per fare cosa?
meno forze, forse anche meno entu-
siasmo. Molti confratelli della mia Ci sono le iniziative da continuare,
età non si ritrovano nel sorriso acco- semi che hanno bisogno di tempo
CARLO ROCCHETTA gliente verso il mondo di questo gio- per germogliare, esili piantine che ne
vane Papa. Per ritrovare l’entusia- hanno ancor più bisogno per conti-
Il Cantico smo mi rileggo le vite dei missionari
dell’ottocento, non perché rimpian-
nuare a crescere. Ci sono innanzitut-
to le persone con le quali ho già

dei cantici go quel mondo, vorrei ricaricarmi


con lo spirito con cui affrontavano
camminato tanto insieme, e mentre
il mio passo si fa stanco vorrebbero
difficoltà che sembravano insupera- sostenermi. I bambini e ragazzi di
Polifonia di tenerezza sponsale
bili, la loro fede, il loro spirito di sa- strada di Nairobi e Lusaka, i nuba
crificio. Invece mi cascano le braccia ancora vittime di un regime sangui-
quando sento i confratelli giovani nario, i rifugiati, gli operatori di pa-

P er quanto breve (1250 parole ebrai-


che), il Cantico dei cantici riveste un
valore lirico-poetico unico ed è di sor-
che si preoccupano che la congrega-
zione sia capace di procurare una ca-
sa per la loro vecchiaia. Missionari
ce. Avrò forze, e tempo, per conti-
nuare a camminare con loro? Rimet-
termi a camminare? Ho fatto la mia
che programmano il tempo delle strada, sono ormai un peso per gli al-
prendente attualità. Secondo l’autore, pensione? “Davvero meritiamo di tri, meglio mettersi in pensione, mi
veniva eseguito nel tempo che inter- scomparire, non siamo più sale della dice una vocina. Eppure è sulla stra-
correva tra le promesse sponsali e la ce- terra!”. da che scorre la vita, che opera lo
Quando gli faccio notare che non Spirito. Lì ci sono gli altri, l’incontro,
lebrazione delle nozze. era poi tutto così bello, che nel pas- l’imprevisto, il cambiamento, la cre-
sato c’erano rigidità, chiusure, una scita, come mi hanno insegnato i ra-
morale sessuale che era diventata gazzi di strada.
«NUOVI SAGGI TEOLOGICI» pp. 264 - € 23,50 l’unica morale, e poi basti pensare Potrei pensare di “uscire” verso nuo-
allo scontro col mondo musulmano ve periferie, ma dove? Forse potrei
vissuto come ostile, e al rapporto dif- organizzare un gruppo di giovani
ficile con le culture locali spesso giu- che con le loro abilità artistiche va-
www.dehoniane.it dicate inadeguate o incapaci di rice- dano in giro a proclamare pace e
vere il Vangelo, lui continua: «Ma an- gioia… Forse… Idee balzane!
36 Testimoni 1/2017
PASTORALE

Forse meglio non cercare, meglio tatto fisico quotidianamente con i sbagliata fatta in buona fede, è più
semplicemente restare vigili e rico- poveri, era andata in crisi per questa importante delle parole e della teo-
noscere il nuovo quando ti viene in- distanza, si sentiva funzionaria di logia. Il cambiamento sociale arriva


contro. una istituzione invece che una sorel- velocemente, e il mondo antico, del-
la. Ne abbiamo parlato insieme, co- la tradizione, potrebbe scomparire
Suor Rosa me cambiare? Adesso sto tornando più velocemente di quanto pensia-
dalla seconda visita. Pensavo che pa- mo. L’ho visto nel mio paese. Nairo-
Nella sala d’attesa dell’aeroporto di pa Francesco avesse provocato un bi è già una caricatura del peggio del
Nairobi dove sto aspettando la con- cambiamento. Invece ho notato an- mondo capitalistico. L’Africa non
nessione per Lusaka mi avvicina una cor più la stanchezza, l’anzianità dei sta forse muovendosi velocemente
donna anziana. Il vestito semplicissi- missionari, sia uomini che donne. La verso la ricchezza economica e sta
mo, il sorriso gentile: «Padre Kizito, resistenza al cambiamento, i mugu- perdendo la sua anima? Dobbiamo
posso rubarle qualche minuto?», mi gni, l’isolamento. La difficoltà che la essere radicati nel Vangelo e aprirci
chiede e poi si presenta. Viene dal chiesa locale, che pur dovrebbe esse- allo Spirito, o falliremo la nostra mis-


Perù, è suora in una congregazione re una chiesa giovane, ha di cambia- sione di annunciare il Vangelo.
religiosa locale, si chiama Rosa, co- re. Nata arteriosclerotica». Suor Ro-
me la santa più famosa del suo pae- sa si scalda, le vien fuori l’anima la- Dove va l’Africa?
se. Lavora coi bambini di strada in tino-americana. «Rispetto le perso-
Perù e sta tornando dalla seconda vi- ne che lavorano con tanta fede, e si «Dove va l’Africa» o meglio «dove
sita alla sorella minore, anche lei donano giorno dopo giorno. Il pro- vanno le tante anime di questo con-
suora, che da anni è in Africa, infer- blema non sono le persone. Ma per- tinente?». Dove sto andando io?
miera in un dispensario nella savana. ché non ammettere gli errori del Non posso far altro che assentire.
Entrambe hanno studiato a Roma, e passato e addirittura critichiamo il Suor Rosa si è accorta che il suo ap-
da allora sono lettrici di tutte le pub- papa se lui invece ha il coraggio di passionato discorso ha attirato l’at-
blicazioni missionarie, inclusa Nigri- chiedere perdono ? Dovremmo met- tenzione di altri passeggeri, e abbas-
zia. Ha voglia di parlare di Africa, è tere in cantiere i cambiamenti neces- sa la voce. «Come invecchio ho im-
un torrente, non posso fermarla… sari. Facciamo fatica e valorizzare la parato a fidarmi più di Gesù e del
Mi racconta della sua prima visita al- comunità locale, a far sì che l’impe- Suo Spirito e meno di me stessa».
la sorella, quattro anni fa. «Sono an- gno sociale stia al passo con le istru- Abbassa ancor più il tono e sorride
data a trovarla perché era in crisi. zioni catechetiche. Amo questa fra sé e sé: «Ancor meno dei superio-
Volevo capirne le ragioni. Il primo Chiesa, è l’unica Chiesa che ho! ri, delle gerarchie. Sono necessarie,
impatto è stato straordinario. Mi ha Dobbiamo rispondere alla chiamata per carità! Ma la forza non mi viene
colpito la dedizione di tanta gente, di papa Francesco e rinnovarla! da loro. Se sono radicata in Gesù
sia personale dell’ospedale come Dobbiamo valorizzare la riflessione, posso sopportare tutte le delusioni,
agenti pastorali di tutti i livelli. Ho ma non possiamo permetterci di fa- tutte le mia incapacità, tutte le in-
visto una straordinaria bellezza spi- re teologia astratta. Con mia sorella comprensioni, tutti i tradimenti. L’u-
rituale nella gente semplice dei vil- ho capito che dobbiamo rafforzare nica certezza viene dal seguirlo nel
laggi. Sono persone appena uscite la nostra spiritualità, non quella che santuario della mia coscienza».
dalle mani di Dio! Ma ho avuto l’im- si nutre di preghierine e di libri de- Chiamano il suo volo. Senza sapere
pressione che le strutture della Chie- vozionali, quella che nasce dalla vita che ha risposto alle domande che mi
sa siano ancora come un corpo ester- condivisa, nell’azione, nell’amore di stavo ponendo, suor Rosa si alza, sa-
no. Vivono ad un altro livello, ragio- ogni giorno. L’azione, anche l’azione luta con un ultimo sorriso e si allon-
nano con altre logiche. Mia sorella, tana.
pur essendo per il suo lavoro a con- La “missione liquida” è sempre la
stessa missione: non ti domanda-
re verso quali periferie devi an-
dare, non contare troppo sui tuoi
piani, sui tuoi progetti, e neanche
su quelli delle istituzioni e dei su-
periori. Affidati al Signore. Butta-
ti, e seguilo. Cammina con gli altri,
con i semplici, i miti, i puri di
cuore, i poveri, e, passo dopo
passo, scoprirai dove devi an-
dare. Lui è già là, ti aspetta. In
Galilea.

padre Kizito
da Nigrizia | Ottobre 20, 2016 |
Comboniani |
Testimoni 1/2017 37
brevi dal mondo
quando il Presidente Pierre Nkurunziza aveva
Egitto* annunciato la decisione di ripresentarsi alle elezioni
I copti: “ricordatevi di noi” per un terzo mandato, in violazione della Costituzione
La comunità copta dell’Egitto è sempre più nel mirino e degli accordi di pace di Arusha, ad oggi, in Burundi,
dei terroristi islamici. L’ultimo attentato è avvenuto l’11 stima la FIDH, sono morte più di mille persone, altre
dicembre scorso al Cairo, nella cattedrale di san 8.000 sono detenute per motivi politici, dalle 300 alle
Marco, la più antica chiesa d’Africa, nel quartiere Al 800 sono scomparse, mentre le violenze e il clima di
Abasiya, sede del capo spirituale, papa Tawadros II, insicurezza hanno spinto più di 300.000 persone a
118°patriarca di Alessandria. Almeno 25 i morti, tra cui rifugiarsi all’estero.
sei bambini, e 35 i feriti. Lo scoppio di una bomba con Il rapporto di oltre 200 pagine, frutto di una ricerca
almeno 12 chili di tritolo è avvenuto mentre si stava sul campo durata un anno e mezzo, attribuisce la
distribuendo la comunione. maggior parte dei crimini alle forze del regime e a
«Lo scopo di questi attacchi, ha dichiarato all’agenzia quelle del partito al potere, il CNDD-FDD, e in
Sir mons. Antonios Aziz Mina, vescovo copto cattolico particolare ai miliziani dell’Imbonerakure,
di Guizeh, è la destabilizzazione del Paese e della sua l’organizzazione giovanile del partito che è diventata
sicurezza. I cristiani – circa il 10% della popolazione e una milizia al servizio del Presidente.
10 milioni di fedeli – sono le vittime ma anche il Oltre a quelli commessi dalle forze del regime, il
pretesto per dimostrare che l’Egitto non è sicuro. rapporto denuncia i crimini perpetrati dai gruppi di
Colpendo la componente cristiana si vuole colpire guerriglia che si oppongono al Presidente Nkurunziza,
anche l’economia, il turismo, seminare il terrore in ogni le Forces Républicaines du Burundi (FOREBU) e la
strato della popolazione. È un momento di grande Résistance pour un Etat de droit (RED-Tabara).
dolore, abbiamo il cuore spezzato ma questo è il La FIDH lancia un appello all’Unione Africana e alle
prezzo da pagare per la democrazia». Nazioni Unite per il dispiegamento in Burundi di una
La responsabilità di questo ennesimo attentato ricade missione di imposizione della pace e di ricerca del
sui gruppi salafiti jihadisti, attivi soprattutto nel Sinai, rilancio del dialogo politico. Altrimenti si rischia il
ma con cellule anche nella capitale egiziana, contro i disastro perché, afferma il rapporto, “ci sono tutte le
quali il presidente Abdel Fatah al-Sisi, salito al potere condizioni per perpetrare un genocidio”.
nel 2013 dopo aver esautorato il presidente
Mohammed Morsi, sta conducendo una dura campagna
di repressione. Per mons. Aziz Mina, quest’ultimo Repubblica del Congo*
attentato si inserisce nel novero di quelli contro la
polizia avvenuti nella zone delle Piramidi. «Anche lì Uccisa una suora africana
abbiamo avuto dei morti. Nella zona del Sinai da Una suora africana, suor
tempo è in atto una serie di attentati contro esercito Clara Agano Kahambu, della
e polizia. Lo scopo – ha ribadito – è destabilizzare Congregazione delle Suore
l’Egitto. E se cade l’Egitto ci saranno ripercussioni Francescane Scolastiche di
molto gravi per tutta la regione mediorientale». Cristo Re, è stata uccisa il
I cristiani d’Egitto dal 2013 hanno subito almeno 40 29 novembre scorso a
attentati, con decine di morti. Bukavu, capoluogo del Sud
«Ai nostri fratelli cattolici – hanno affermato i copti Kivu, nell’est della
ortodossi – chiediamo preghiere. Abbiamo bisogno della Repubblica democratica del
preghiera. La gente è terrorizzata. Ricordatevi di noi, e Congo. Il fatto è avvenuto
non soltanto dell’Egitto ma di tutto il Medio Oriente». nel primo pomeriggio presso
la parrocchia Mater Dei.
Secondo quanto è stato
Africa – Burundi* riferito all’Agenzia Fides dalle fonti della locale
arcidiocesi, suor Clara si trovava nel suo ufficio con
Rischio di un genocidio una studentessa, quando un uomo si è presentato al
In una corrispondenza dello scorso 16 novembre da guardiano della struttura dicendo che doveva iscrivere
Bujumbuta, l’Agenzia Fides scrive che in Burundi “si la propria figlia alla scuola religiosa. Ma, una volta
stanno commettendo crimini contro l’umanità ed entrato, si è scagliato contro la suora colpendola al
esiste il rischio di genocidio”. La denuncia viene da collo con un coltello. L’uomo è stato catturato ma per
Anschaire Nikoyagize, Presidente di Iteka, referente la religiosa, prontamente soccorsa, non c’è stato nulla
locale della Federazione Internazionale dei diritti da fare. È spirata mentre veniva portata all’ospedale.
dell’uomo (Fédération internationale des droits de Un comunicato della Commissione diocesana “Giustizia
l’Homme-FIDH) presentando, il 15 novembre scorso, un e Pace”, inviato alla stessa agenzia afferma: «A 40 anni,
rapporto sulle violazioni dei diritti umani nel Paese. questa vera fautrice dei diritti della donna se ne è
Dallo scoppio della crisi politica nell’aprile 2015, andata… Si aggiunge alla lunga lista dei difensori dei

38 Testimoni 1/2017
brevi dal mondo
diritti umani falcidiati nella nostra provincia». l’Aceh, regione dell’Indonesia. Qui furono arrestati,
Il comunicato – scrive ancora l’Agenzia Fides – sembra su istigazione delle autorità protestanti
denuncia il degrado della sicurezza di Bukavu alla vigilia olandesi di Jakarta, torturati e martirizzati. Per
delle elezioni nazionali; la recrudescenza della violenza l’anniversario di questo evento 20 sacerdoti hanno
e degli attacchi nei confronti della popolazione in una celebrato la Messa in un capannone di fortuna dove
città che pullula di militari e poliziotti; la circolazione una volta sorgeva il centro dei missionari carmelitani
in tutta impunità di individui chiaramente pericolosi e dell’Asia. Il sito, quasi del tutto sconosciuto alla gente
armati, alcuni dei quali malati di mente, che attaccano i del luogo, custodisce tombe di insigni personalità delle
passanti sotto lo “sguardo sorridente delle forze famiglie reali e di frati carmelitani.
dell’ordine”. “Giustizia e Pace” ricorda che “persino
l’Arcivescovo è stato attaccato a casa sua nel sonno”.
Suor Clara Agano era nata il 3 luglio 1976 nella
parrocchia di Luofu, diocesi di Butembo-Beni, figlia di Roma*
Jean-Pierre e di Anastasia Kahindo, quinta in una
Secondo Incontro dei religiosi Fratelli
famiglia con dieci figli. Ha insegnato psicologia,
Un gruppo di 118 Fratelli residenti a Roma e
pedagogia e catechesi. Era preside della scuola “Marie
appartenenti a 19 Congregazioni, hanno partecipato il
Madeleine” a Bukavu e del centro pastorale “Mater
26 novembre, presso la Casa generalizia “La Salle”, al
Dei”, dove insegnava a leggere e scrivere alle ragazze
secondo Incontro dei Fratelli religiosi, organizzato dal
povere.
gruppo “Tutti Fratelli”, per riflettere sul tema Fratelli
Sono anni che questa provincia del Sud-Kivu è teatro
segni di misericordia”, alla luce del Giubileo della
di violenze. E ad essere presi di mira sono soprattutto
misericordia appena concluso. Erano presenti anche 14
i sacerdoti e le suore. Nel lontano 29 ottobre 1996 fu
generali delle rispettive congregazioni.
ucciso in un agguato anche il vescovo di Bukavu mons.
La giornata, riferisce Vidimus Dominum, si è articolata in
Christophe Munzihirwa Mwene Ngabo.
due fasi. Nella prima è stato dedicato il tempo ad
Nel 2009, sempre a Bukavu, un sacerdote e una
ascoltare varie testimonianze di misericordia, vissute
religiosa erano stati uccisi a distanza di poche ore uno
nella missione e nella vita di comunità, e altre sulla
dall’altra: don Daniel Cizimya Nakamaga fu assassinato
misericordia con se stessi e il bisogno di accettarsi e
nella parrocchia de Kabare il 6 dicembre e la sera del
vivere riconciliati con la propria fragilità e debolezza.
7 dicembre fu uccisa suor Denise Kahambo
Nella seconda si è privilegiata la condivisione in piccoli
Murahirwa, monaca trappista, colpita da uomini armati
gruppi linguistici: scelta questa che ha favorito la
in uniforme che hanno attaccato il monastero di
conoscenza reciproca e la progettazione di itinerari da
Nostra Signora della Luce di Muresha, a 20 chilometri
percorrere per vivere la misericordia come segno
dalla città di Bukavu, dove risiedeva.
visibile del volto di Gesù fratello.
La rivista dei comboniani Nigrizia, scriveva nel
Uno dei momenti più significativi della giornata è stata
dicembre di quello stesso anno: «Chiese saccheggiate,
la celebrazione della Parola davanti al tabernacolo e al
preti e suore uccisi o rapiti. È il prezzo del difficile
sepolcro di san Giovanni Battista La Salle.
ruolo di testimonianza svolto dai sacerdoti cattolici
Particolarmente stimolante la lettura dell’episodio di
nell’est della Repubblica Democratica del Congo, dove
Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli, lasciando loro
le violenze continuano, nonostante le insistenti
un esempio. L’episodio ha aiutato i Fratelli a
rassicurazioni del presidente congolese».
comprendere e ad approfondire il significato della loro
vocazione nella Chiesa e nel mondo.
Durante gli incontri sono stati letti alcuni paragrafi o
Goa – India* frasi del documento Identità e missione del religioso
fratello nella Chiesa, pubblicato dalla CIVCSVA il 14
I 400 anni dell’arrivo dei carmelitani scalzi dicembre 2015, per illustrare la peculiarità della
I carmelitani scalzi hanno ricordato i 400 anni del loro vocazione del Fratello nella Chiesa.
arrivo in Asia celebrando una Messa sulle rovine del L’incontro si è svolto in un’atmosfera cordiale e
loro antico monastero a Goa, il piccolo stato gioiosa e ha permesso di sperimentare alcuni aspetti
occidentale indiano dove erano arrivati i loro primi caratteristici dei Fratelli, quali la semplicità, i rapporti
missionari nel 1616. orizzontali, la comunione di vita nella Chiesa e la
Come data dell’anniversario è stata fissata il 29 fraternità nel senso che la vocazione del Fratello è la
novembre, festa dei loro primi martiri, Dionisio e risposta che Dio offre al vuoto di fraternità che ferisce
Redento nella Goa Vecchia, antica capitale, che fu il mondo d’oggi. Tutto nel segno di ciò che Gesù ha
centro della missione portoghese per tutto il resto detto ai suoi discepoli: “Ma voi non fatevi chiamare
dell’Asia nel 17° secolo. “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi
I due carmelitani, secondo quanto pare, provenivano siete tutti fratelli” (Mt 23,8).
dalla Francia e arrivarono in India per aiutare la
missione portoghese. Da Goa raggiunsero poi anche a cura di Antonio Dall’Osto

Testimoni 1/2017 39
VOCE DELLO SPIRITO

LA BENEDIZIONE
DEL SIGNORE

OOgni domenica, all’inizio della celebrazione liturgica,


siamo invitati a proclamare: «Gloria a Dio nell’alto dei
cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». La pace
sulla terra e la gloria di Dio sono legate l’una all’altra:
Abbiamo dunque ricevuto un grande dono di Dio nei
nostri cuori: lo Spirito che in noi prega, che ci fa dire:
«Gesù è Signore» e quindi ci dà il dono della fede, apre
i nostri occhi per farci discernere il corpo e il sangue di
più rendiamo gloria a Dio, più costruiamo la pace sul- Cristo, apre le nostre orecchie alla parola di Dio, apre i
la terra. Rendiamo gloria a Dio prima di tutto ricono- nostri cuori per farci amare coloro che sono intorno a
scendo quanto tut- noi come dei fratel-
to sia un dono del li e delle sorelle.
Signore, special- Non abbiamo pro-
mente la relazione, va più eloquente
l’alleanza, l’amici- della verità della
zia che stringe con salvezza cristiana
noi e con tutta l’u- di questa nostra
manità. Natale è la speranza, del no-
celebrazione per stro amore, per
eccellenza di que- quanto poveri essi
sta alleanza, del- siano. Grazie allo
l’Emmanuele, del Spirito entriamo
«Dio con noi». nella vita di Dio,
Questa gratitudine siamo anche noi fi-
alimenta in noi sen- gli di Dio perché
timenti di pace, ci fa Gesù è Dio, e que-
sentire tutti figli di sto lo proclamiamo
uno stesso padre e ogni volta che chia-
fratelli e sorelle gli miamo Maria ma-
uni degli altri, al di dre di Dio.
là di ogni barriera etnica, linguistica o nazionale. Aprendoci dunque all’azione dello Spirito Santo in
Ecco perché la Chiesa ha pensato bene di far culmina- noi, gli permettiamo di illuminare i nostri sensi, di pe-
re l’ottava di Natale, cioè la celebrazione della volontà netrare i nostri cuori, di rafforzare la nostra debolezza,
di Dio di essere «con noi», con una giornata dedicata di preservarci dal pericolo e soprattutto di donarci la
alla pace e all’insegna del riconoscimento di Maria co- sua pace e di farcene gli operatori nel mondo.
me madre di Dio. Questi sono gli auguri che siamo invitati a scambiarci
Se Maria è madre di Dio, allora unendoci a Gesù dav- all’inizio di questo nuovo anno. Riprendiamo la bene-
vero ci uniamo a Dio, davvero entriamo nella vita di dizione del Signore. Egli, quando fa un augurio, ci be-
Dio, diventando figli nel Figlio e potendo chiamare Dio nedice, cioè non dice solo una parola, ma opera un be-
Padre. ne, introduce una novità nella nostra vita. Riprendiamo
Se sappiamo che questo è vero, se possiamo credere e allora gli uni per gli altri la sua benedizione: «Ti bene-
confessarlo con certezza e audacia è grazie allo Spiri- dica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplen-
to Santo. Basta fermarci un attimo a riflettere per accor- dere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore ri-
gerci che proprio adesso, proprio in questo momento, volga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24-26).
lo Spirito Santo è presente nei nostri cuori. E grazie al-
lo Spirito del quale Paolo attesta che «conosce bene Luigi Gioia
ogni cosa, anche le profondità di Dio». (1 Cor 2,10). da Mi guida la tua mano.
Poi aggiunge: «Nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se Omelie sui vangeli domenicali. Anno A
non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1 Cor 12,3). EDB, Bologna 2016

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SPECIALE Testimoni

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2017

Il sentiero
della nonviolenza
Nel desiderio di offrire una riflessione sul tema tanto attuale della pace
– in continuità con il Messaggio del Papa per la 50° Giornata mondiale
“La nonviolenza: stile di una politica per la pace” – ci siamo rivolti a Pax
Christi punto Pace di Bologna. Presentiamo ai nostri lettori gli autorevoli
contributi che ci sono stati offerti, complementari tra loro e interessanti
strumenti di riflessione e di testimonianza.

“In piedi, costruttori di Pace!” vere l’indimenticato vescovo e presidente di Pax Christi,
don Tonino Bello.
Esprimo innanzitutto sinceri sentimenti di gratitudine, a Un cammino, da sempre, in compagnia dei tanti “artigia-
nome mio personale e di Pax Christi tutta, alla direzio- ni” della pace, per una coralità e una sinfonia di denun-
ne e alla redazione di TESTIMONI per aver voluto de- cia di opzioni e di scelte politiche dettate, ieri come og-
dicare alcune pagine della rivista alla Marcia della Pace gi, dal facile ricorso al conflitto, alle armi e alla guerra e
del prossimo 31 dicembre 2016, per la prima volta, nelle di annuncio di un possibile orizzonte illuminato dalla
49 edizioni di questo evento, a Bologna, città di cultura “nonviolenza”.
e di pace. Siamo felicemente sorpresi da questa parola, la Nonvio-
È una bella storia quella scritta da Pax Christi - Italia nei lenza, perché, finalmente, essa ha trovato posto, giusta-
suoi sessantuno anni di presenza, di educazione e di for- mente e autorevolmente, nel Messaggio che Papa Fran-
mazione sul tema della pace attraverso la testimonianza cesco ha scritto in occasione della 50esima Giornata
e l’impegno dei suoi aderenti. Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2017, proprio all’indo-
Un cammino percorso dentro la comunità ecclesiale ita- mani della Marcia della Pace di Bologna.
liana, non sempre evangelicamente audace e coraggiosa E il titolo del messaggio, La nonviolenza: stile di una po-
nel nutrire il “sogno” di Isaia (Is 2,4), come amava scri- litica per la pace, offre al Papa l’occasione di richiamare
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SPECIALE Testimoni

la Politica, in nome di Gesù Cristo e dei tanti testimoni, momento della battaglia, dell’uccisione di altri esseri
credenti e non, martiri di nonviolenza, ad un sussulto di umani. Finché con Costantino e soprattutto con Teodo-
coscienza con un severo e forte invito ad abbandonare sio, divenuto il cristianesimo religione di Stato, i cristia-
la logica sbrigativa, devastante e portatrice di morte, del ni si trovarono a dover difendere anche con le armi uno
ricorso alla guerra come risoluzione dei conflitti. Stato che garantiva la libertà e l’autorità della Chiesa.
Per far sì che la politica assuma come stile di riflessione Questo atteggiamento ha percorso i secoli, giustificando
e di progettazione la Nonviolenza, bisogna che si rimet- via via prima le guerre giuste, poi le guerre di difesa, tro-
ta mano a percorsi di educazione e di formazione perché vando magari nell’alleanza con lo Stato Pontificio la giu-
“la dimensione sociale dell’evangelizzazione” (Evange- stificazione morale di una guerra.
lii gaudium, cap. IV) “sproni ogni battezzato ad essere I Papi, soprattutto dopo la fine dello Stato Pontificio, ar-
strumento di pacificazione… È tempo di sapere come rivavano, con Benedetto XV, a definire “inutile strage”
progettare, in una cultura che privilegi il dialogo come la Prima Guerra Mondiale o con Pio XII a cercare di dis-
forma d’incontro, la ricerca di consenso e di accordi… suadere dalla Seconda. Ma fu Giovanni XXIII, che era
L’autore principale, il soggetto storico di questo proces- stato mediatore durante la cosiddetta crisi di Cuba del
so è la gente e la sua cultura… “(EG,239). 1962 tra USA e URSS, ormai sul piede di guerra, ad am-
Un appello che riecheggia l’invito di X don Tonino Bel- monire nell’enciclica “Pacem in terris” del 1963, a meno
lo al “popolo della Pace”, parole poste come titolo di di due mesi dalla sua morte, che dati i terribili mezzi di
questa mia riflessione, perché lungi da pause, stanchez- distruzione in possesso delle Grandi Potenze e la diffu-
za e rassegnazione, si rimetta in cammino per racconta- sa agevolazione di incontri, era follia (in latino “alienum
re ancora “che sono belli sui monti i piedi del messagge- a ratione”) ritenere che la guerra possa risultare stru-
ro di buone notizie, che annuncia la pace…” (Is 52,7). mento di giustizia e di pace.
Perché non pensare che da Bologna, la sera e la notte del L’appello fu ripreso dai vescovi del Concilio che, nella
31 dicembre 2016, mentre la storia di questa nostra uma- Costituzione pastorale su “La Chiesa nel mondo con-
nità si aprirà ad un nuovo anno, il cammino della pace temporaneo (la “Gaudium et spes”), pur senza arrivare
potrà farsi più veloce e più gioioso, più impegnato e più a condannare ogni guerra (come tanti avrebbero voluto,
ottimista? contro chi voleva salvare almeno la guerra di difesa, co-
E così la domanda contenuta nel misterioso oracolo del me i vescovi americani ansiosi “di non pugnalare alle
libro di Isaia: “Mi gridano da Seir: «Sentinella, quanto re- spalle i loro giovani che in Vietnam stavano difendendo
sta della notte? Sentinella quanto resta della notte?». La la civiltà cristiana”), giunsero a condannare “con fermez-
sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la not- za e senza esitazione” la guerra totale (quella che coin-
te; se volete domandare, domandate, convertitevi, veni- volge intere città o vaste regioni e i loro abitanti, allora
te!»” (21,11-12), avrà risposta in un cuore e in una men- indicati come ABC, cioè atomica-biologica-chimica), che
te che sapranno nutrire pensieri di pace. è contro Dio e contro la stessa umanità.
Un’altra apertura si ebbe nell’auspicio che “le leggi
X Giovanni Ricchiuti provvedano umanamente al caso di coloro che, per mo-
Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti tivi di coscienza, ricusano l’uso delle armi, mentre tutta-
Presidente di Pax Christi - Italia via accettano qualche altra forma di servizio della comu-
nità umana” (n.79), come in molti Paesi già lo si ricono-
sceva per chi è avviato al ministero ecclesiastico. Il carat-
La pace e la nonviolenza nella Chiesa tere cristiano dell’obiezione di coscienza veniva ricono-
dal Concilio ad oggi sciuto da Paolo VI nell’enciclica Populorum progressio,
La nonviolenza è parte essenziale del messaggio evange- mentre il Sinodo dei vescovi del 1971 la privilegiava nei
lico, che è messaggio di accoglienza di Dio-Amore e di confronti del servizio militare.
apertura agli altri, mentre la violenza è la dimensione Questo cammino era in sintonia con l’insegnamento pon-
con cui i singoli e i popoli impongono il loro volere a ser- tificio sulla pace, che Paolo VI fin dall’inizio dell’encicli-
vizio dei propri interessi. ca citata definiva come lo sviluppo dei popoli (“Populo-
Lo esprimono le Beatitudini (Mt 5,3-12), che indicano ed rum progressio”), mentre vent’anni dopo Giovanni Pao-
elogiano lo stile con cui il cristiano deve vivere la sua vi- lo II nell’enciclica “Sollicitudo rei socialis” la identificava
ta, così come la manifestano le parole e l’esempio di Ge- con la solidarietà, e dopo altri vent’anni Benedetto XVI
sù, fattosi obbediente fino alla morte, e alla morte di cro- nella “Caritas in Veritate” suggeriva che non si può avere
ce (Fil 2,8), e che invita (Mt 5,39-41) a rispondere a chi una pace vera e duratura se non si bandisce la violenza.
ti schiaffeggia la guancia destra, offrendogli l’altra guan- Lo sviluppo delle analisi delle comunicazioni ci porta
cia (cioè non con la violenza, ma come ha fatto lui, cer- oggi ad individuare le cause delle guerre, riscontrando-
cando di far ragionare lo schiaffeggiatore), e ad accom- le nell’interesse delle nazioni più potenti e più ricche
pagnare per un altro miglio chi ti ha forzato a fare il pri- che mirano a sfruttare la loro superiorità per garantire
mo miglio (cioè con la pazienza). e sviluppare il loro benessere, promuovendo ed alimen-
I primi cristiani, chiusi nelle loro comunità, aborrirono la tando (anche con la menzogna, come lo si fece per ga-
guerra, così come fece, ad esempio, san Massimiliano, og- rantirsi il petrolio dell’Iraq, o con la sorpresa come lo si
gi protettore degli obiettori di coscienza e come fecero i fece nei confronti della Libia) guerre che verranno poi
soldati che veneriamo come santi perché rifiutarono il pagate dalla fame e dalla vita dei poveri.
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SPECIALE Testimoni

Anche i problemi dell’immigrazione nelle nostre terre a servire i fratelli in difficoltà»; il 2 aprile 2015, parlando
sono i frutti della violenza con cui abbiamo depredato le della «lavanda della sequela di Gesù» che ci lava i piedi
terre delle nostre colonie, lasciando insediare poteri, for- per seguirlo; il 30 aprile 2015 osservando: «Gesù lava i
se comodi e fruttuosi per noi, ma promotori di politiche piedi ai discepoli invitandoci a fare come lui: servire».
oppressive che inducono i loro subordinati a cercare vi- Al Centro Astalli il 10 settembre 2013 e nella Evangelii
ta e salvaguardia nei territori dove il potere finalmente gaudium (198), Francesco espone un concetto chiave con
sopravvive. parole identiche a quelle di Tonino Bello: sono i poveri
A cinquant’anni dal Concilio (come auspicava Padre a evangelizzarci perché «maestri privilegiati della nostra
Congar per un Concilio ben conosciuto e finalmente at- conoscenza di Dio; la loro fragilità e semplicità smasche-
tuato), dopo le benemerenze dei papi antecedenti, lo rano i nostri egoismi, le nostre false sicurezze, le nostre
Spirito ci ha mandato Papa Francesco, che ci richiama al pretese di autosufficienza e ci guidano all’esperienza
dovere delle religioni di essere “Chiese dei poveri”, a de- della vicinanza e della tenerezza di Dio». Commentan-
nunciare le violenze di chi sta bene nei confronti dei più do Giovanni Paolo II (Se vuoi la pace va’ incontro ai po-
poveri e dei più inermi (anche attraverso triangolazione veri, 1.1.1993), don Tonino osservava che «dobbiamo
che si porta a guadagnare vendendo armi a chi sta com- scoprire il potenziale evangelizzatore dei poveri […]. I
battendo), e ora a dirci chiaramente che dovere di ogni poveri evangelizzano perché sono provocazioni di Dio
umano onesto e amante della pace è quello di persegui- verso un mondo più giusto, più libero, più in pace, in cui
re una nonviolenza attiva e creatrice. I segni dei tempi la convivialità delle differenze diventi costume e l’etica
richiamano noi cristiani a sentirlo come un dovere spe- del volto diventi motivo ispiratore di ogni rapporto uma-
cifico dei discepoli di Gesù, venuto a portare “la pace in no» (La speranza a caro prezzo, San Paolo, 138-140).
terra agli uomini che Dio ama” (Lc 2,14). Non è un ca- Analoghe intime somiglianze sono rintracciabili nel lo-
so che cinque anni fa il Consiglio Ecumenico delle Chie- ro ripudio della guerra e nel richiamo al valore della
se (con sede a Ginevra), abbia invitato in Giamaica, a nonviolenza come profezia e politica. Cito in modo pa-
Kingston, i rappresentanti di tutte le Chiese cristiane per rallelo.
un impegno comune di nonviolenza attiva. Francesco: «Possiamo imparare di nuovo a camminare
Papa Francesco ci ricorda che la nonviolenza deve esse- e percorrere le vie della pace? Questa sera vorrei che
re “creativa”, piena di generosità e di fantasia per indi- da ogni parte della terra noi gridassimo: sì è possibile
viduare e sconfiggere i germi più facili e più distruttivi per tutti. Sì lo vogliamo» (7.9.2013). «Che bel giorno
delle violenze (a cominciare dalle violenze famigliari e sarà nel quale le armi saranno smontate, per essere tra-
dai contrasti politici) e di tutte le guerre. sformate in strumenti di lavoro! Che bel giorno sarà! E
Questa Giornata Mondiale della Pace è un monito per i questo è possibile! Scommettiamo sulla speranza di
singoli, un impegno per la comunità e per tutti.

mons. Luigi Bettazzi A. ARCHETTI - M. BONARINI - P. GALLO


L.aMcura di Michele Simone
EDDI - S. NOCETI - D. SCAIOLA

Il cammino della nonviolenza Il mio amato è mio


in Tonino Bello e papa Francesco
I verbi ricorrenti nel pontificato bergogliano fino al mes-
e io sono sua
Un percorso di coppia alla luce del Cantico dei cantici
saggio del 1 gennaio 2017 sulla nonviolenza rilanciano
tutto il vocabolario di don Tonino: uscire, camminare, in-
contrare, accompagnare, accogliere, curare, costruire, cu-
stodire, servire, ascoltare, annunciare, testimoniare, pre-
gare, sperare, amare e lasciarsi amare... Otre a questa
I l libro offre uno stimolo per la
riflessione a coppie di sposi, o di
fidanzati che si stanno preparando
consonanza lessicale, è possibile vedere l’intreccio in al matrimonio, in merito alla propria
molti temi comuni che ho documentato in Amare il mon-
storia di amore, alle sue prospettive,
do. Creare la pace. Papa Francesco e Tonino Bello (la me-
al senso profondo del proprio cam-
ridiana 2015).
mino a due. Prende spunto da una
A buon diritto Bergoglio può essere definito il papa del
grembiule. Per Tonino Bello la Chiesa del grembiule è la lettura approfondita del Cantico dei
comunità che vive il servizio nell’ottica della lavanda dei cantici.
piedi. Una Chiesa radicata nel Vangelo, osservava don «SPIRITUALITÀ CONIUGALE» pp. 184 - € 18,00
Tonino nel 1985, sa essere povera, semplice, mite, disarma- NELLA STESSA COLLANA
ta, samaritana, conviviale, compagna del mondo: «lava i FRANCESCO SCANZIANI
piedi al mondo senza chiedergli nulla di contraccambio» GIORNO PER GIORNO
Primi passi di spiritualità coniugale pp. 120 - € 10,00
(Convivialità delle differenze, la meridiana, 55-62). Oggi
Francesco vive in prima persona tale progetto. Lo dichia- Edizioni Via Scipione Dal Ferro, 4 - 40138 Bologna
Tel. 051 3941511 - Fax 051 3941299
ra il 4 dicembre 2014 ai volontari della Focsiv con «l’im- Dehoniane
magine di una Chiesa che si cinge il grembiule e si china
Bologna www.dehoniane.it
Testimoni 1/2017 43
SPECIALE Testimoni

una pace e sarà possibile» (1.10.2013). Papa Francesco


Tonino Bello: «Incombe su di noi la dissolvenza in nega- e la verità sulla nonviolenza
tivo del testo di Isaia che dice: “Forgeranno le loro spa-
de in vomeri, le loro lance in falci, e non si eserciteran- Presto o tardi, la verità, in quanto tale, è destinata a ren-
no più nell’arte della guerra” […]. Ogni gesto di pace che dersi evidente, ad imporsi sulla menzogna. Non si tratta,
facciamo spuntare sulla terra è non solo un’anticipazio- qui, di un riferimento alla saggezza popolare della ‘verità
ne, ma il segno, l’immagine riflessa in un frammento di che viene sempre a galla’, o delle ‘bugie che hanno le
specchio, un’esperienza prolettica della pace escatologi- gambe corte’, ma di fiducia in un fondamento teologico:
ca. Ecco, allora il sentiero di Isaia. Quello acciottolato da Gesù Cristo è la Verità (cf. Gv 14,6) che si rivelerà ad
questi frammenti speculari che riflettono la pace» (Sui ogni essere umano alla fine dei tempi; è la Luce che, per
sentieri di Isaia, 179-182). sua natura, non può che dissolvere le tenebre.
Francesco. «Le persone che riposano qui [Redipuglia] La Verità non può essere parziale o incompleta, pena la
avevano i loro progetti, i loro sogni, ma le loro vite sono sua incomprensione o addirittura il suo stravolgimento.
state spezzate. Perché? Perché l’umanità ha detto: “A L’esempio di Pietro è eloquente: egli aveva rigettato la
me che importa?”. Anche oggi, dopo il secondo falli- completezza della Verità quando, nell’episodio in cui
mento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare Gesù la rivela interamente, includendo la croce, rifiuta di
di una terza guerra mondiale combattuta “a pezzi”, con accoglierla, ritenendola assurda e inaccettabile. Pietro
crimini, massacri, distruzioni. L’ombra di Caino ci rico- non pensa secondo Dio ma secondo gli uomini, e per
pre qui, in questo cimitero» (13.9.2014). «Stiamo viven- questo diventa un ostacolo alla realizzazione del Vange-
do una sorta di genocidio causato dal silenzio complice lo, diventa menzogna, diventa ‘Satana’ (cf. Mt 16,23).
di Caino» (14.4.2015). Egli continua a non comprenderla nella sua interezza, e
Tonino Bello: «Noi l’ombra di Caino non dobbiamo fino all’ultimo difenderà la ‘sua’ verità con la spada, co-
scrollarcela di dosso, ma dobbiamo accoglierla…e dissi- stringendo Gesù a ribadire l’esigenza assoluta della non-
pare, semmai, lo spirito di Caino che è in noi [...]. La vio- violenza e il destino di morte riservato a chi la rifiuta
lenza è un crimine contro l’umanità» (Dissipare l’ombra mettendo mano alle armi (cf. Mt 26,52).
di Caino, la meridiana, 1996). «Costa tanto smantellare
certi capisaldi culturali che fanno perno attorno all’idea Nei secoli il Vangelo ha continuato ad essere inteso ed
di nemico, attorno al mito della forza, attorno all’uso del- annunciato in modo parziale, poiché privato di quella di-
la violenza per la difesa dei propri diritti» (La speranza mensione che ne è parte inscindibile e caratterizzante: la
a caro prezzo, 88). nonviolenza; se il cuore della Nuova Legge è l’amore,
Francesco: «Grande è, nel nostro mondo complesso e non è secondario annunciare come viverlo e cosa impli-
violento, il compito che attende coloro che operano per ca, vale a dire la sua incompatibilità con la violenza e
la pace vivendo l’esperienza della nonviolenza […], con- l’impegno alla trasformazione del ‘nemico’ in amico, fi-
tribuendo al rinnovamento della testimonianza attiva no all’estremo dono della vita.
della nonviolenza come “arma” per conseguire la pace» Nelle chiese, però, si è imposta, nei secoli, una logica più
(6.4.2016). «La nonviolenza potrà assumere un significa- umana che evangelica, se pensiamo alla giustificazione
to più ampio e nuovo: non solo aspirazione, afflato, rifiu- teologica della violenza e della guerra. Legittimata da
to morale della violenza, delle barriere, degli impulsi di- una falsa morale, la cristianità si è così lasciata condur-
struttivi, ma anche metodo politico realistico, aperto al- re, irresponsabilmente, nel cammino infernale della vio-
la speranza. Si tratta di un metodo politico fondato sul lenza, fino a giungere sulla soglia atomica; fatto l’ulterio-
primato del diritto» (26.8.2016). re passo, ci siamo ritrovati tutti intrappolati nella stanza
Tonino Bello: «È difficile questa idea della difesa non- dei bottoni dell’autodistruzione, dell’anti-creazione.
violenta, della soluzione pacifica dei conflitti. Noi qui [a E’ stato allora che un’autorevole voce profetica si è in-
Sarajevo, dicembre 1992] siamo venuti a portare un ger- nalzata sopra il deserto delle coscienze, gridando che il
me: un giorno fiorirà [...]. Ormai, lo sapete, la difesa po- ricorso a qualsiasi tipo di guerra è “alienum a ratione1”,
polare nonviolenta, la nonviolenza attiva è diventata un cioè una follia, un atto ingiustificabile e contrario non so-
trattato scientifico. Gli eserciti di domani saranno que- lo alla fede, ma anche alla ragione.
sti: uomini disarmati! Dovremmo promuovere anche Questa verità, che contiene in sé la forza di scardinare
un’azione intellettuale di questo genere, che le nazioni, tutto il sistema di violenza su cui si fonda la nostra sto-
l’ONU si attrezzino di eserciti di obiettori di coscienza, ria, non è stata raccolta e sviluppata da chi ne avrebbe
di nonviolenti che promuovano un’educazione alla pace, avuto il compito. Il Concilio Vaticano II°, impreparato
la spiritualità della pace, le tecniche della strategia non- ad una carica innovativa di tale portata, ha finito con lo
violenta» (Scritti di pace, Mezzina, 338-342). scegliere una posizione di compromesso, mantenendo il
Il sogno di don Tonino si identifica con quello di papa pensiero sulla pace ancorato alla tradizionale logica
Francesco. Entrambi camminano davanti a noi come militarista: “Fintanto che esisterà il pericolo della guer-
lampade per i nostri passi. Il messaggio del 1 gennaio ra...non si potrà negare ai governi il diritto di una legitti-
2017 è per tutti una impegnativa meraviglia. ma difesa... Coloro poi che, dediti al servizio della patria,
esercitano la loro professione nelle file dell’esercito, si
Sergio Paronetto, considerino anch’essi come ministri della sicurezza e del-
vicepresidente di Pax Christi Italia la libertà dei loro popoli e, se rettamente adempiono il lo-
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SPECIALE Testimoni

ro dovere, concorrono anch’essi veramente alla stabilità so’ discepolo di Gesù? Quando poi rigetti la guerra, di-
della pace”.2 Il Catechismo della Chiesa Cattolica, pro- cendo che “solo la pace è santa, non la guerra” (Messag-
seguendo su questa linea, ha ripreso ed elencato, senza gio, 4), stai includendo - e dunque rigettando - anche le co-
smentirli, i tradizionali “elementi della dottrina della siddette ‘guerre di difesa’? In altre parole, la difesa arma-
guerra giusta”,3 e il Compendio della Dottrina Sociale ta, possiamo considerarla anch’essa una forma di guerra,
della Chiesa del 2005 si è espresso a favore sia dell’esi- che con la nonviolenza non ha niente a che fare? Possia-
stenza, negli Stati, delle Forze Armate,4 sia del legittimo mo cioè dire che la corsa agli armamenti di un Paese ri-
“uso della forza armata”.5 mane tale, e dev’essere denunciata, anche se in vista di una
presunta guerra di difesa? E quando rivolgi un appello a
Il contenuto di queste e altre dichiarazioni nei diversi favore del disarmo (Messaggio, 5), cosa dobbiamo inten-
documenti ecclesiali, di certo non ha facilitato l’interru- dere per ‘disarmo’? Si intende una semplice riduzione
zione della corsa agli armamenti, che anzi è cresciuta in delle armi o la loro totale abolizione, come descrive la
modo esponenziale anche nei paesi di tradizione cristia- profezia di Is 2? E quando chiedi di riconoscere l’imma-
na. Concetti moralmente più accettabili come ‘guerra di gine e la somiglianza di Dio in ogni persona, soprattutto
difesa’, ‘responsabilità di proteggere (con le armi)’, ‘uso nelle situazioni di conflitto (Messaggio, 1), significa che a
della forza’, uso dei ‘mezzi sufficienti per esercitare il di- nessun cristiano, civile o militare che sia, è permesso di
ritto alla difesa’, hanno inquinato le coscienze, le hanno violare la sacralità della vita di una persona, anche si trat-
assuefatte alla normalità della violenza anziché svegliar- tasse di un presunto ‘nemico’? Perché, allo stesso tempo
le per opporsi a quella follia; il risultato è stato un via li- in cui parli del valore del metodo nonviolento, non valo-
bera, per altri decenni, ai preparativi di guerra, al diffon- rizzi e promuovi i corpi civili di pace e la difesa popola-
dersi di armi sempre più costose e distruttive, e a guerre re nonviolenta che ne sono la più esemplare concretizza-
orribili e devastanti. zione? Rientra nella definizione di ‘nonviolenza’ un’azio-
ne in cui è implicato il possesso o l’utilizzo di una qual-
In questi ultimi tempi, però, ispirata dalla certezza che siasi arma? In altre parole, se nonviolenza significa ‘ri-
“Solo la pace è santa”,6 un’altra voce riprende la verità spondere al male con il bene’, chi usa le armi sta rispet-
profetica di Giovanni XXIII, e inizia a parlare in modo tando quest’esigenza? Che cos’è, insomma, la nonviolen-
esplicito della nonviolenza. za, secondo la rivelazione di Dio?
Molti credenti ritrovano ragioni per esultare; ma i quasi
due millenni di violenze, permesse o giustificate, obbli- Sii più chiaro, papa Francesco, ti supplico: se, come hai
gano a non farsi prendere dai facili entusiasmi: non pos- scritto recentemente, “la nonviolenza è l’arma per conse-
siamo dimenticare che, fino ad oggi, la pace cristiana si
è trovata dentro una aporia che sembra insuperabile.7
Da anni, infatti, si invocano giustizia e pace, condannan-
do la guerra e la corsa agli armamenti: ma perché non è
FABRIZIO MASTROFINI
a cura di Michele Simone
servito a niente? La semplice denuncia non è stata e non
sarà mai sufficiente; così come non sarà sufficiente an- Sette regole
nunciare la nonviolenza, se al contempo non si dice la
verità intera, che permetta alla fede consapevole di fare per una
scelte conseguenti e coraggiose.
L’eterno problema, per quanto riguarda la pace, è ciò parrocchia felice
che viene detto a metà, anzi, il ‘non detto’. Ricevere il 1°
gennaio 2017 un Messaggio tanto atteso sulla nonviolen-
za e poi ritrovarvi importanti zone d’ombra o elementi
poco chiari, non può che far sorgere nei destinatari del-
I l parroco deve far funzionare al
meglio la struttura affidatagli e
nella situazione in cui l’ha trovata.
le domande. E visto che non c’è strumento nonviolento
più alto del dialogo, questa riflessione si trasforma pro-
Egli è il primo motore di ogni atti-
prio in un dialogo, per porre, con lo stesso affetto, pre- vità; ma deve scegliere validi colla-
mura e familiarità di chi ha scritto il Messaggio, alcune boratori e avere una buona dose di
domande di chiarimento. attenzione. Sette «regole d’oro» pos-
sono servire a valorizzare il patrimo-
Caro papa Francesco, ti scrivo come un figlio scrivereb- nio personale della motivazione, non
be a suo padre: con la stessa confidenza e fiducia; vorrei sempre pienamente messo a frutto.
da te alcune chiarificazioni sul tuo pensiero e su quel che
«CAMMINI DI CHIESA» pp. 96 - € 9,50
hai scritto nel tuo messaggio per la giornata della pace,
perché vorrei capire se la mia idea di nonviolenza è cor- DELLO STESSO AUTORE
retta e in linea con la tua. NÉ CASTELLO NÉ PRIGIONE
Come affrontare i problemi della vita in famiglia pp. 136 - € 12,90
Tu dici cose molto importanti. Ad esempio dici che ade-
rire alla nonviolenza significa essere ‘veri’ discepoli di Edizioni Via Scipione Dal Ferro, 4 - 40138 Bologna
Tel. 051 3941511 - Fax 051 3941299
Gesù (Messaggio 3); possiamo dunque dedurre, da quel- Dehoniane
le parole, che chi non ricorre alla nonviolenza è un ‘fal-
Bologna www.dehoniane.it
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SPECIALE Testimoni

guire la pace”,8 di’ anche che le altre armi non servono La pace non è “un bene di consumo,
per conseguire la pace! E’ molto importante che tu lo di- ma il prodotto di un impegno”
ca, se questa è la verità della nostra fede! Non possiamo
permetterci malinterpretazioni: ne va, ogni giorno che Sento tanta gioia per questa marcia della pace. È la ve-
passa, della vita di migliaia, di milioni di persone! Ne va ra benedizione di Dio, perché l’uomo di pace è splenden-
del futuro di tutti… del futuro della Vita stessa. te, luminoso, per sé e per gli altri. “Trova la pace in te e
Dicci la verità intera sul Vangelo, e dunque sulla nonvio- migliaia la troveranno attorno a te”. Chi sceglie la non
lenza! Dopo averci ribadito che “la violenza è una profa- violenza, (e va scelta, non viene da sola!), costruisce pa-
nazione del nome di Dio” (Messaggio, 4), dicci anche che ce. Parlare di nonviolenza, affidata in primis allo stile di
le armi, tutte, non soltanto quelle nucleari o di distruzio- ognuno, ci ricorda che siamo ministri della sua pace. Non
ne di massa, in quanto strumento di violenza sono incon- è astratto o talmente generico che non incide nella vita
ciliabili con la nonviolenza, e dunque con la fede in Ge- ordinaria! Ne parlava con la passione che ricordiamo e
sù Cristo! Diccelo chiaramente, mettici di fronte alla conserviamo, Tonino Bello. La pace non è “un bene di
realtà profonda della nostra fede, ed io inizierò ad esulta- consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro
re, a danzare e cantare, perché da quel momento sarei cer- di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace richie-
to che le mie figlie e le nuove generazioni vedrebbero la de lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incom-
nascita di un mondo nuovo. prensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godi-
mento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annul-
Maurizio Burcini la la conflittualità. Non ha molto da spartire con la ba-
consigliere nazionale di Pax Christi, Bologna nale “vita pacifica”. Sì, la pace prima che traguardo, è
cammino”.
Il tempo è sempre superiore allo spazio. Non vogliamo
1. Giovanni XXIII, Pacem in terris, n. 67 essere lucignoli fumiganti ma ceri pasquali, diceva, per-
2. Gaudium et Spes, 79.
3. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2309. ché noi crediamo che la vita vince sulle tenebre. L’amo-
4. Cf. Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, Compendio della Dottrina re di più è lo stile della nonviolenza che Papa Francesco
Sociale della Chiesa, n. 502. ci affida, uscendo da un’idea individualista o solo esi-
5. Compendio della Chiesa Cattolica, n. 501.
6. Papa Francesco, Discorso, Assisi, 20.09.16. stenziale, perché diventi politica di pace. Rifiutiamo di
7. Per aporia si intende una difficoltà irrisolvibile, un’impasse in cui si parlare di nonviolenza tra noi, per compiacerci. Thomas
trova la ragione in conflitto con l’esperienza che essa ha della realtà.
8. Messaggio in occasione dell’incontro di Pax Christi International, Ro-
Merton diceva che “la pace non è una ricetta per un’e-
ma, 6.04.16 vasione individualistica o per una realizzazione agonisti-
ca. Non vi può essere pace nel cuore dell’uomo che cer-
ca pace solo per se stesso. Per trovare la pace vera dob-
biamo desiderare che gli altri abbiano pace come noi e
GIANFRANCO
a cura RAVASI
di Michele Simone dobbiamo essere pronti a sacrificare qualcosa della no-
stra pace e della nostra felicità affinché gli altri abbiano

I Vangeli pace e possano essere felici”. La storia cambia, può cam-


biare! La storia deve cambiare, altrimenti non c’è futu-
ro e dobbiamo avvertire il pericolo di avvenimenti terri-
bili che “possono essere catastrofici per nazioni intere e
«Q uesta guida nasce dall'inse-
gnamento orale che per un
forse anche per gran parte dell’umanità”, diceva consa-
pevolmente Paolo VI. Adesso è peggio di allora. Solo la
lungo periodo ho svolto davanti a nonviolenza è politica di pace e via per raggiungerla!
una platea vasta di ascoltatori diret- Per questo scegliamo di stare dalla parte delle vittime.
ti o indiretti (attraverso la radio e le Diceva Lercaro che “la Chiesa non può essere neutrale,
registrazioni)». ll volume raccoglie in di fronte al male da qualunque parte venga: la sua via
elegante edizione cartonata i com- non è la neutralità, ma la profezia”. Non accettiamo la
menti ai quattro vangeli che l’illustre logica del lupo, perché solo così si vive la nonviolenza,
biblista ha tenuto durate i cicli di con la complicità del “a me che importa”. Parlare di po-
conferenze al San Fedele di Milano. litica significa che non è lo stesso come io vivo e che le
Nasce in forma scritta solo l'ampia scelte individuali hanno un valore enorme. Perché sen-
introduzione. L’ideale per un regalo za nonviolenza c’è violenza; senza difendere le vittime si
di qualità. finisce per accettare la logica delle armi. Occorre sem-
«LAPISLAZZULI» pp. 720 - € 44,50 pre parlare di pace e vivere oggi la pace, disarmando co-
DELLO STESSO AUTORE sì la lingua e le mani, le nostre e quelle intorno a noi, co-
NEL NOME DEL PADRE me San Francesco che chiedeva ai suoi di attirare tutti
La paternità divina nella Bibbia pp. 120 - € 11,00 alla pace, alla bontà, alla concordia con la loro mitezza.
In un mondo dove la guerra è mondiale, divisa in pezzi,
Edizioni Via Scipione Dal Ferro, 4 - 40138 Bologna la pace anche è mondiale, e dobbiamo cercarla per tutti
Tel. 051 3941511 - Fax 051 3941299
Dehoniane i pezzi che soffrono. Nel suo messaggio Papa Francesco
Bologna www.dehoniane.it ripropone una via che in questi tempi di ipocrita e finto
46 Testimoni 1/2017
SPECIALE Testimoni

realismo sembra ingenuo: la nonviolenza. La propone sia Nel 2013 le ultime due suore rimaste hanno però lascia-
nel livello locale e quotidiano come in quello mondiale, to il Baraccano e la prospettiva concreta per il santua-
dimensioni finalmente non contrapposte. Egli pensa che rio, non più “tanto frequentato” dai novelli sposi e ormai
sia lo stile caratteristico “delle nostre decisioni, delle no- diventato una “chiesa di troppo”, era che venisse defini-
stre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte tivamente chiuso, “scartato”, e che potesse essere riaper-
le sue forme”. Non è solo un impegno fuori di noi, ma to solo per qualche rara visita turistica. Il locale Punto
dentro; non è una parentesi ma uno stile; non è solo una Pace di Pax Christi non poteva però accettare che Bolo-
pur importante buona azione esemplare ma è una poli- gna perdesse il suo Santuario della Pace ed ha allora
tica per la pace. Non è mai indifferente come vivo, sia nel “adottato” la chiesa, la apre per la celebrazione della
male ma sia anche nel bene. Siamo spesso così individua- messa domenicale e vi organizza incontri sui temi della
listi da credere che tutto inizi e finisca con me. Non pace, che attirano “appassionati un po’ attempati” e so-
aspettiamo la fine della violenza per scegliere di essere lo molto raramente qualche giovane “un po’ più aperto
non violenti! Significa non arrendersi al male e combat- e curioso”.
terlo con l’unico muro che protegge per davvero, con l’u- Possiamo allora prendere l’esperienza della chiesa del
nica arma efficace e intelligente che può davvero scon- Baraccano di Bologna a metafora dell’affievolirsi ovve-
figgerlo, quella che è di Dio e in realtà la più vera del- ro dell’inevitabile evoluzione del modo d’impegnarsi per
l’uomo: l’amore, con l’intelligenza e la forza che questo la pace, che non può più rimanere lo stesso di quando le
significa. Questa è la “rivoluzione cristiana” di cui parla- marce per la pace richiamavano sempre migliaia di gio-
va Papa Benedetto XVI. Bandiamo la violenza dal no- vani, come pure decine di persone frequentavano tutti i
stro cuore, dalle parole, dai gesti e vedremo le loro spa- seminari e centinaia i convegni sulla pace: anche a par-
de spezzate, finalmente gli aratri, le falci, perché “una na- tecipare alla messa domenicale al Baraccano, dove si
zione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, continua a spezzare la Parola e a incarnare la preghiera
non impareranno più l’arte della guerra”, ma quella più nella grande storia e nelle piccole storie che ci troviamo
divina e più umana che è l’arte della pace. a vivere nel presente, a ritrovarsi agli incontri e a prepa-
rare la Marcia nazionale per la pace siamo “sempre gli
mons. Matteo Maria Zuppi stessi”, e, come dappertutto, anche a Bologna siamo
Arcivescovo di Bologna chiamati a pensare molto seriamente a modi e a linguag-
gi nuovi e a immaginare che cosa potranno diventare in
futuro le marce e le case per la pace e anche i santuari
Baraccano: il Santuario scartato delle Madonne della Pace.
In un passato non lontano il Santuario del Baraccano è
Anche Bologna, come tante altre città piccole o grandi, ha stato la casa di una comunità religiosa ed è stato un tet-
la sua Madonna della Pace: l’immagine è un affresco che to dove venivano accolti tossicodipendenti e poi ex de-
rappresenta una Madonna con Bambino, ambedue sorri- tenuti, e uno dei posti di Bologna dove un senza casa po-
denti, dipinto più di seicento anni fa su una parete all’in- teva sempre ricevere un panino; aveva una funzione che
terno di un tratto delle trecentesche mura di cinta, in cor- oggi non può evidentemente più avere: non c’è e non po-
rispondenza di un barbacane (diventato “baraccano” nel trà più esserci una comunità; i suoi locali sono troppo
dialetto bolognese), intorno al quale fu dapprima edifica- spartani e troppo freddi in inverno e “non è probabile”
ta una cappella e poi una chiesa – in seguito eretta a san- che l’ente che ne è oggi il proprietario possa restaurarlo
tuario – gestita per secoli da una confraternita laica. e renderlo più accogliente per farlo tornare a svolgere
La Madonna della Pace del Baraccano era molto vene- funzioni che esulano dalla sua “mission” e che verrebbe-
rata dai bolognesi e sembra che all’inizio abbia addirit- ro considerate improprie per un’azienda che deve svol-
tura “fatto concorrenza” alla Madonna di San Luca; per gere “la propria attività secondo criteri di efficienza, di
secoli tutte le coppie che si sposavano a Bologna si sono efficacia e di economicità”.
recate, subito dopo le nozze, a pregare nel Santuario del A noi, che abbiamo adottato il Santuario della Madonna
Baraccano per “ricevere la pace”, perché per costruire la della Pace di Bologna e che vogliamo che continui a vi-
pace si doveva (si deve!) cominciare anzitutto a viverla vere, tocca allora fare da soli e tocca soprattutto inventa-
quotidianamente nella propria famiglia. re forme e occasioni nuove per parlare della pace, per co-
Ormai scomparsa la confraternita e diventata proprietà struire relazioni collaborando con altri gruppi e associa-
di un’opera pia e infine dell’ASP (Azienda Servizi alla zioni – in particolare con quelle che hanno preparato la
Persona) Città di Bologna, la chiesa, che non è mai sta- Marcia per la Pace del 2016 –, per incontrare i giovani,
ta una parrocchia, rimase per un po’ di tempo senza un per conservare e cercare di trasmettere memorie di fatti
prete, finché negli anni settanta del secolo scorso tornò e di volti, per scoprire altri fatti e altri volti, per ascolta-
a rivitalizzarsi grazie alla presenza di una comunità re- re e leggere parole, accogliendo ogni tanto una coppia di
ligiosa dell’Opera don Calabria: per quarant’anni il Ba- sposi che chiedono di celebrare le loro nozze d’oro al Ba-
raccano ha così continuato a ricevere, anche se con nu- raccano e magari anche, e ancora, una coppia di “veri”
meri sempre più in calo, i nuovi sposi cattolici bologne- sposi novelli che chiedono di “ricevere la pace”…
si, ma soprattutto è stato un importante riferimento per
tanti credenti impegnati, accolti e accompagnati dai Mauro Innocenti
preti e dalle suore calabriane. Punto Pace Bologna di Pax Christi Italia
Testimoni 1/2017 47
P RIMO M AZZOLARI


  

A CURA DI LEONARDO SAPIENZA

 

 
  
 


«LAPISLAZZULI»
pp. 184 - € 15,00

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