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| essa collana Ch. Burney: Visggia musicale in ala Nallacollana Aatorie opere M, Tathot: Vivaldi (© 1980 EDT. Edizioni di Torino Via Alfieri 19 -10121 Torino ‘A, Basso: Frau Musika, La vita e le opere di J. S. Bach (vol. t) LA SOCIOLOGIA DELLA MUSICA antologia e saggio introduttivo di Antonio Serravezza EDT/MUSICA sviluppo della sins, delfindustrin © delle rlaoni inters- zionali [...1. In sintesi, Je forme della composizione, cost come gli aspetti espressivi della musica e gli elementi della sua grammatica, sono tributari della vita sociale, alla quale debbono il loro babitus e la loro intelligiblita. Dal linguaggio verbale la musica fa derivare le proprie inflessioni, le proprie cadenze, le proprie cesure, il movi- mento, i timbri, Parmonia imitativa, il gusto per le « immagini » (ostituite alla riproduzione delle cose, che risulterebbe impossi- bile); dalle cerimonie liturgiche, dall’attivita ludica, dalla danza, trae le principali costruzioni ritmiche, Infine, da un capo allaltro della sua storia, si evolve in parallelo con 1a societa, riflettendo ogni cambiamento della vita pubblica ed i progressi dello spirito laico, della scienza e del lavoro industriale. {Da ba masque, st toy son foun, Pats, Pammarion, 07, pp. 200 216 Max Weber La fortuna storica del pianoforte e le sue motivazioni sociali (1921) trumento a tasti specificamente moderno, il pianoforte ha gini storiche tecnicamente assai differenti. Da una parte cesso procede dal clavicordo (con ogni probabilita una scoperta dei monaci), derivato attraverso un aumento delle corde dal « mono- cordo » dell’alto Medioevo — strumento a una corda © ponticello mobile — che in tutto V’Occidente era alla base della misurazione razionale dei suoni. Esso aveva originariamente corde impegnate per pitt suoni, che non potevano quindi essere prodotti contempo- raneamente, se non per le corde libere pitt importanti le quali si moltiplicarono perd gradualmente dal basso verso Valto, a spese delle corde legate, Sui clavicordi pitt antichi era impossibile il tocco contemporaneo del do e del mi, cio’ la terza, Da un ambito che nel secolo XIV racchiudeva ventidue suoni diatonici (dal sof al mi, comprendendo il si bemolle accanto al si), lo strumento al tempo di Agricola (nel secolo XVI) fu portato a una scala cro- matica che andava dal fa fino al si”. T suot suoni, che morivano rapidamente, stimolavano alla figurazione — ¢ cost esso diventd prevalentemente uno strumento per la musica artistica vera € pro- pria. T caratteristici effetti di timbro di questo strumento giunto al massimo della sua perfezione, suonato da tangenti che nello stesso tempo limitavano Ia parte sonora delle corde ¢ Ia facevano tacere — e in particolare i caratteristici « tremolii » espressivi det suoni — hanno fatto sactificare alla concorrenza del. pianoforte a mattelli soltanto quando a decidere il destino degli strumenti 217 Max Weber ‘musicali non era pitt unicamente la richiesta di una tistretta cerchia di musicisti e di dilettanti raffinati, ma etano le condizioni di metcato di una produzione degli strumenti su base capitalistica. La seconda fonte del pianoforte @ il « clavicembalo », « clave- cin » 0 «cembalo », che deriva dal salterio — e il virginal inglese un poco diverso, Je cui corde erano pizzicate da becchi, ¢ quindi senza possibilita di controllo della forza e del timbro, ma di grande libertad € uniformita nel tocco. Questi difetti di cui si ® parlato, il « clavecin » li condivideva con Forgano, ¢ si cercd di rimediare ad ssi con analoghi mezzi tecnici, Gli orgenisti erano, fino al secolo XVIIL, gli usuali costruttori dei pianoforti, e quindi anche i primi creatoti di una letteratura per pianoforte. Il suo pubblico specifico era costituito perd essenzialmente da dilettanti, e in primo luogo naturalmente dalle comunit’ pitt legate alla casa, poiché il libero tocco dei suoni favoriva Vutilizzazione dello strumento per Pese- cuzione di melodie e danze popolari — nel Medioevo dai monaci, ¢ nell’epoca moderna dalle donne, con la regina Elisabetta in testa, Nel 1722, per raccomandare un nuovo tipo di pianoforte molto ‘complicato, si rilevava che « perfino una donna di casa pratica del normale uso del pianoforte sarebbe in grado di usarlo ». Tl «cla. vecin » ebbe senza dubbio, nei secoli XV e XVI, una gran parte nello sviluppo di una musica pit: chiaramente melodica e sitmica, ¢ allora fu un mezzo per la diffusione di una semplice sensibilita armonica di tipo popolare di fronte alla musica d’arte polifonica, Il secolo XVI, epoca in cui si facevano generalmente esperimenti con la costruzione di strumenti accordati in modo puro per com- posizioni a pith voci — i teorici si facevano costruire particolar- mente degli strumenti sul tipo del pianoforte apposta per gli cesperimenti — era ancora essenzialmente vincolato al liuto per Vaceompagnamento del canto; tuttavia il cembalo guadagnd terreno ¢ diventd lo strumento caratteristico per Paccompagnamento della musica voeale, e poi per Vopera. Nei secoli XVII ¢ XVIII il ditet- tore siede al cembalo nel mezzo dell'orchestra. Nella sua tecnica musicale Jo strumento rimane, fin verso la fine del secolo XVII, per quel che riguarda la musica attistica, strettamente legato allorgano. Gli organisti e i pianisti che nel secolo XVII si sentivano solidalmente, anche se distintamente, gli artisti e gli esponenti dello sviluppo delia musica armonica — soprattutto in antitesi agli stru- menti ad arco, che « non potevano produrre una piena armonia » — si sottrassero in Francia (con questa motivazione) al predominio del violinista principe, Dapprima influenza della danza sulla mu- sica strumentale francese, derivante dalla struttura sociale della La fortuna storica del pianoforte e le sue motivazioni cociali Francia, e poi Pesempio del virtuosismo violinistico, emancipd la musica del pianoforte dallo stile dell’organo. Se Chambonnieres, nel secolo XVII, pud essere considerato il primo autore di opere per pianoforte, tuttavia Domenico Scarlatti fu il primo, allinizio del secolo XVIII, a utilizzare virtuosisticamente i caratteristici effetti del suono dello strumento. Questo primo inizio del virtuo- sismo pianistico, insieme con il sorgere di una grande industria del cembalo besata’sulla crescente richiesta da parte delle orchestre € dei dilettanti, arrecarono le ultime grandi modificazioni tecniche dello strumento e della sua caratterizzazione. I primi grandi co- struttori di cembalo (ad esempio in Belgio la famiglia Ruckers) crearono « artigianalmente » singoli strumenti su ordinazione di determinati consamatori (orchestre © patrizi), e quindi con un molteplice adattamento a tutti i possibili bisogni concreti dei committenti, proprio come avveniva per organo. Lo sviluppo del pianoforte a martelli si & perfezionato attraverso diverse tape, in parte sul suolo italiano (con Cristofori) ¢ in parte su quello tedesco, Ma in Italia le scoperte che venneto fatte rimasero in un pprimo tempo quasi completamente inutilizzate in pratica. La cultura italiana rimaneva infatti (in fondo fino alla soglia dei nostri gio estranea al carattere di ambiente chiuso proprio della cultura mu- sicale nordica. Tl canto da cappella e Vopera, quest'ultima confi gurata in modo da coprire il fabbisogno casalingo di melodie facilmente comprensibili ¢ cantabili, rimasero ’ideale italiano, con: dizionato dall’assenza di una cultura della bome borghese. Il centro pill importante della produzione e dell'ulteriore sviluppo tecnico del pianoforte si trovo in seguito a questo nella regione che era allora musicalmente meglio organizzata, cio® 1a Sassonia. La forma- zione musicale « borghese » derivante’ dalle cantori¢, i virtuosi € i costruttori di strumenti, procedevano accompagnati dal vivo in- reresse della locale cappella di corte, nel corso dell’ulteriore svi- uppo e popolarizzarione dello strumento. Al centro del’interesse cerano anzitutto, tra i pregi, la possibiliti di smorzare e rafforzare i suoni, il loro’ prolungamento e la bellezza degli accordi suonati in modo arpeggiante su qualsivoglia intervallo, ¢ dallaltra parte, tra i difetsi (soprattutto agli occhi di Bach), la possibilita di elimi- nare la mancanza di liberta che si era inizialmente presentata nel suonare i passagei, a differenza del cembalo ¢ del clavicordo. Al posto del tocco a battitura degli strumenti a tasti del secolo XVI era in corso di sviluppo gia per il cembalo, muovendo dall'organo, una tecnica razionale della diteggiatura che, per il suo collegamento delle meni ¢ Paccavallarsi delle dita, appare invero ai nostri occhi

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