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da marmitte catalitiche
e catalizzatori esausti
LORIS PIETRELLI,
DANILO FONTANA,
FABRIZIO AMICIZIA,
NICOLA DI PASQUALE
ENEA
UTS Protezione e Sviluppo dell’Ambiente
e del Territorio, Tecnologie Ambientali
studi & ricerche
35
30
la separazione di
gite (Pt,Pd)S e la irarsite (Ir, Ru, Rh, Pt)AsS. Il 25 platinoidi pubblica-
platino naturale risulta impuro da vari ele- 20 ti negli ultimi de-
15
cenni
menti, come altri platinoidi, oro, nichel, ferro 10
5
e rame, per citare quelli che più comune- 0
anni '60 - '70 anni '80 anni '90 anni '00
mente si trovano accompagnati con esso, Decennio di pubblicazione
ti del platino totale e di questi ben il 96% Considerando il fattore monetario, alcu-
è gestito da sole tre società (Anglo Ame- ne autorevoli previsioni, come quella del-
rican Platinum, Impala Platinum e Lom- la Deutsche Bank, vedono una diminuzio-
nin PLC Platinum). La Russia produce un ne del costo del platino a causa del previ-
altro 17% nella penisola del Tamymyr, il sto contenimento del tasso di cambio tra
giacimento è posseduto praticamente tut- rand e dollaro che porterebbe la valuta-
to dalla Norilsk Nichel (Norilsk) ed infi- zione di un’oncia di questo metallo a cir-
ne, del restante 8%, la maggior parte pro- ca 700 $ entro tre anni.
viene da Australia, Polonia e soprattutto Il continuo aumento della richiesta di
America, specie dallo Stato del Montana, platino, legato soprattutto all’uso nei ca-
le cui miniere sono le più concentrate in talizzatori a cui è destinato il 54 % del-
platino (20 g di Pt per tonnellata di mate- la produzione, potrebbe però far incre-
riale) gestita dalla società Montana’s Stil- mentare il prezzo della materia prima
lwater. I dati riassuntivi riguardanti la pro- soprattutto perché l’attività estrattiva
duzione mondiale di platino negli ultimi non soddisfa la domanda come si evin-
dieci anni sono riportati in tabella 1: ce dai dati riportati in figura 3.
Tabella 1
Produzione di pla-
tino in varie aree Nazione 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
del mondo3
Sud Africa 3370 3390 3700 3680 3900 3800 4100 4450 4630 4980
Russia 1280 1220 900 1300 540 110 1300 980 1050 850
Nord America 240 240 240 285 270 285 360 390 295 360
Altri 100 130 120 135 160 105 100 150 225 430
Totale 4990 4980 4960 5400 4870 5290 5860 5970 6200 6430
Figura 3
Come riportato, la produzione di platino è
Domanda ed offer- praticamente gestita da sole cinque società
ta di platino negli di cui tre, le sudafricane, hanno la maggiore
ultimi anni5
quota di mercato, questo regime di oligo-
polio contribuisce a mantenere alti i prezzi,
come anche il forte apprezzamento della
moneta locale, il rand, rispetto al dollaro. In-
fatti, come riportato in figura 2, nel 2004 si
è toccato il punto più alto del prezzo medio
del platino dal 1980, quando negli USA sono
apparse le prime marmitte catalitiche4. La
forte domanda del mercato cinese ha de- Il recupero del metallo da catalizzato-
terminato punte di 937 $/oz (24,5 ¤ /g), tale ri esausti potrebbe, pertanto, contri-
valore è superiore del 171% rispetto a quel- buire al contenimento del prezzo oltre
lo riscontrato solo cinque anni prima. che a colmare la differenza fra doman-
da e offerta.
Figura 2 Il disavanzo tra domanda e offerta nel
Quotazione del pla-
tino (borsa di New 2003 è stato pari a circa 15 tonnellate a
York) degli ultimi fronte di una produzione di circa 205 ton-
cinque anni
nellate totali (considerando peraltro che
il 20,4% del Pt utilizzato nel settore dei
catalizzatori per autoveicoli proveniva da
processi di recupero). Nel 2004 c’è stato
ancora un certo disavanzo nonostante la
Figura 4
Domanda di plati-
no, per utilizzo, nel
20043
a seguito della presa di coscienza dei da, inoltre, di limitare al minimo l’im-
governi in materia ambientale, si è as- piego di materiali pericolosi. Il decre-
sistito, col nuovo secolo ad un forte in- to fissa la scadenza del 1° gennaio
cremento del recupero; infatti, si è pas- 2006 oltre la quale almeno l’85% del
sati dalle sole 5000 once del 1995 ad peso del veicolo deve essere reimpie-
una quantità undici volte maggiore nel gato, mentre la percentuale di riutiliz-
2004 con previsioni di ulteriori forti au- zo dovrà salire al 95% nel 2015. La nor-
menti per gli anni a venire. ma prevede inoltre che ogni tre anni si
debba elaborare un testo divulgativo
Normative sul recupero contenente notizie di vario tipo, come
ad esempio dati sulla raccolta delle
Il decreto legislativo 22/1997, noto co- carcasse e sul riciclaggio.
me Decreto Ronchi, ed i suoi succes-
sivi aggiornamenti rappresentano il ri- Il convertitore catalitico
ferimento generale in materia di ge-
stione dei rifiuti ed introduce specifi- L’utilizzo di metalli nobili nella costru-
che disposizioni riguardanti procedu- zione delle marmitte catalitiche si con-
re pratiche ed approcci innovativi al trappose agli studi che prevedevano
problema della raccolta e dello smal- l’uso di altri composti (ossidi di Cu, Cr,
timento dei rifiuti. Fe, Co e Ni) in quanto i metalli nobili
Dal Decreto Ronchi in poi ci sono stati hanno una maggiore attività per la con-
molteplici provvedimenti legislativi e mi- versione simultanea di CO, idrocarbu-
nisteriali in materia rifiuti e tra questi in ri e NOx oltre ad una maggiore resi-
particolare, il D.M. 5.2.1998 sull’indivi- stenza all’avvelenamento da solfuri per
duazione dei rifiuti non pericolosi sotto- T<750 °C.
posti alle procedure semplificate di re- Il convertitore catalitico è costituito da un
cupero, annovera i catalizzatori esausti involucro metallico in acciaio inossidabi-
tra i rifiuti non pericolosi prevedendo il le contenente il supporto realizzato nor-
recupero dell’involucro in acciaio e dei malmente in cordierite a base di ferro o
metalli preziosi. di magnesio (2FeO2 Al2O35 SiO2 e 2MgO
In Europa attualmente la normativa del 2 Al2O35 SiO2) anche se sono reperibili
2000 denominata “End of life vehicles” supporti metallici o a base di ossido tita-
tratta di veicoli fuori uso mettendo in nio (TiO2).
risalto la necessità di recuperare la La struttura del supporto è tipicamente
maggior parte dei materiali utilizzati. a “nido d’ape” con pareti di spessore
Già dalle sue premesse viene ribadi- compreso fra 40 e 60 mm e densità di
ta l’importanza del riciclaggio, in parti- celle per pollice quadrato (cpsi) varia-
colare ogni Stato deve mettere in ope- bile (nel 1997 era di 400 cpsi oggi è
ra ogni forma di recupero ed incenti- salita a 900-1000 cpsi). Su questo viene
varla, responsabilizzando i produttori depositato, con particolari tecniche, il
verso l’adozione di tecniche a basso materiale catalitico attivo, formato da
impatto ambientale adeguate al pro- miscele di metalli nobili (platino, pal-
gresso scientifico e verso un’informa- ladio, rodio). Il collegamento tra sup-
zione specifica rivolta ai cittadini. L’ar- porto e metalli nobili è garantito dalla
ticolo 4 tratta della prevenzione dettan- γ-Al2O3, utilizzata per la sua elevata su-
do linee guida su come produrre vei- perficie specifica.
coli tali da fornire materiali riciclabili La composizione viene normalmente
alla fine del ciclo di vita e raccoman- mantenuta costante all’interno dell’in-
tera struttura, mentre è comune una di- ne rimossa l'attività catalitica ritorna
stribuzione non uniforme all’interno del normale.
wash coat dove i metalli preziosi sono L'efficacia della marmitta catalitica è mas-
presenti in uno stato altamente disper- sima se la sua temperatura è sufficiente-
so, variabile dall’atomo singolo a rag- mente alta da accelerare le reazioni di
gruppamenti di circa dieci atomi. ossidazione /riduzione.
Le percentuali ed i rapporti dei tre me-
talli, all’interno di una marmitta catali- I catalizzatori industriali
tica, sono molto variabili e risultano in-
fluenzati da diversi fattori anche se Per catalizzatori di tipo industriale s’in-
quello predominante risulta il prezzo tendono catalizzatori di grosse dimen-
dei metalli preziosi. sioni applicati a valle sia d’impianti per
In letteratura sono riportate composizio- la produzione di energia (impianti di
ni che prevedono rapporti Pt:Rh:Pd va- cogenerazione in particolare) sia di im-
riabili, comunque 1,5 g di Pt, 0,6 g di Pd, pianti chimici ove sia prevista, nel pro-
0,02 g di Rh sono i quantitativi medi di cesso produttivo, una fase di combu-
PGM presenti in un catalizzatore6. stione.
In alcuni catalizzatori vi è inoltre la pre- I piccoli impianti di cogenerazione in
senza di ossido di cerio (CeO 2), che particolare sono ormai diffusi laddove
ha lo scopo di “immagazzinare” l'ossi- la grande rete di distribuzione non è
geno in eccesso nei gas di scarico che sufficiente a garantire la richiesta di
poi viene successivamente utilizzato energia delle industrie.
per l'ossidazione di CO e degli idro- Nella cogenerazione s’impiegano turbi-
carburi. ne a gas, motori alternativi a ciclo Die-
I continui cicli di riscaldamento-raffred- sel o microturbine. Nelle emissioni pro-
damento, con elevata escursione ter- dotte dai motori a ciclo Diesel sono
mica, provocano la parziale o totale sin- presenti una frazione corpuscolare ed
terizzazione del supporto con conse- una in fase gassosa o vapore, gli idro-
guente diminuzione dei siti attivi e carburi incombusti si trovano in ambe-
quindi dell’attività catalitica. Le eleva- due le frazioni. I dispostivi catalitici so-
te temperature inducono, pertanto, l'in- no pertanto generalmente costituiti di
vecchiamento del catalizzatore, rileva- due sezioni, una per l’abbattimento del
bile dalla diminuzione di efficienza del- particolato ed una successiva con ca-
lo stesso. talizzatore ossidativi per CO e idrocar-
I convertitori catalitici sono avvelenabi- buri incombusti che prevede un sup-
li da alcuni elementi come il fosforo porto alveolare di lega metallica che
(presente nella formulazione dei lubri- assicura elevata resistenza agli shock
ficanti, sotto forma di alchilditiofosfato termici e meccanici. Il rapido raggiun-
di zinco, per conferire proprietà antiu- gimento della temperatura di eserci-
sura e antiossidanti) ed il piombo (an- zio, una bassissima contropressione al-
cora presente in alcune benzine come lo scarico del motore fa sì che gene-
additivo antidetonante, sotto forma di ralmente sia prevista una ridotta manu-
piombo alchile). Un avvelenamento tenzione.
temporaneo è invece provocato dallo
zolfo presente nelle benzine in quan- Metodi di recupero
tità variabili (0,05-0,1%) che viene os-
sidato a SO 2 riducendo l'efficacia del Le tipologie di processo adottate per il
catalizzatore. Una volta che la SO2 vie- recupero dei metalli preziosi da rifiuti
sparmio di reagenti ed una minore portata b. gli elementi del gruppo del platino esi-
degli off-gas prodotti durante la reazione, è stono in numerosi stati di ossidazione,
possibile inoltre, recuperare l’alluminio pro- pertanto il semplice cambiamento nello
veniente dalla dissoluzione del gel-coat co- stato di ossidazione può variare le pro-
me solfato. Lo svantaggio maggiore è invece prietà estrattive dell’elemento;
la perdita di una parte del rodio consideran-
do la sua solubilità nell’acido minerale. c. la sfera di coordinazione interna dei
platinoidi può coinvolgere una grande va-
La separazione selettiva del plati- rietà di ligandi, variando questo fattore si
no (e dei PGM in generale) può convertire l’elemento in un compo-
sto più facilmente estraibile. Inoltre la ca-
La chimica di processo dei metalli del rica del complesso può essere cambia-
gruppo del platino nella tecnologia del- ta utilizzando ligandi neutri. L’uso di com-
la raffinazione ed in particolare nell’estra- plessanti polidentati che formino chelati,
zione con solvente è molto complessa ed è una possibilità aggiuntiva;
è stata estensivamente recensita. In breve,
i platinoidi formano complessi di coordi- d. la lenta cinetica di formazione di alcuni com-
nazione, i più importanti dei quali sono plessi e reazioni di scambio dei ligandi, può
derivati del cloro dai quali generalmen- essere utilizzata per la separazione selettiva.
te si parte per l’estrazione, dal momento
che il sistema cloruro è quello più effica- Nell’estrazione con solvente è di grande im-
ce per la dissoluzione. portanza la forma chimica in cui l’elemento
In particolare per il platino, le specie che che deve essere estratto esiste in fase ac-
si formano sono per Pt II (PtCl4)2- e quosa e, come già visto, da un punto di vi-
(PtCl6)2-per PtIV. sta pratico i complessi più importanti sono
Un impianto di estrazione con solvente è quelli ottenuti con il cloro.
essenzialmente costituito da due sezioni Di seguito è riportata una lista delle prin-
che operano in controcorrente, una di estra- cipali classi di composti proposti come
zione (loading) in cui il metallo da ottene- estraenti dei PGM:
re viene trasferito dalla fase acquosa inizia-
le ad una opportuna fase organica, ed una 1) estraenti contenenti azoto
di riestrazione (stripping) in cui il metallo Quelli maggiormente studiati sono le am-
viene riportato nuovamente in fase acquo- mine ed i sali di ammonio quaternari, il lo-
sa. Tra queste due sezioni, se ritenuto op- ro meccanismo di estrazione prevede lo
portuno, può essere inserita una fase di la- scambio ionico (ammine III) e la penetra-
vaggio per “rigenerare” la fase organica. zione dell’estraente nella sfera di coordina-
Una prima review sulla separazione me- zione interna del complesso (ammine I e
diante estrazione con solvente, la tecni- II). Le caratteristiche dell’estraente sono for-
ca maggiormente utilizzata, è stata pub- temente dipendenti dal tipo di diluente uti-
blicata nel 198111, successivamente a se- lizzato (costante dielettrica, ecc.). La triiso-
guito dell’accresciuto interesse per l’ar- butilammina, tri-n-octilammina, l’amberli-
gomento sono stati pubblicati vari studi te, l’Aliquat sono estraesti appartenenti a
effettuati con nuovi estraesti. questa classe.
Alcune particolari proprietà dei metalli del L’Alamina 33612 è un’ammina terziaria in gra-
gruppo del platino hanno permesso di tro- do di estrarre sia platino che palladio rie-
L’ENEA già da qualche anno ha intrapreso alcune attività di ricerca utilizzando le sue competenze, derivate
dalla precedente attività nucleare, per sviluppare processi di trattamento di rifiuti applicando metodi di se-
parazione selettiva per recuperare materiali pregiati. In particolare l’attività di ricerca relativa al recupero
dei platinoidi, è stata eseguita utilizzando catalizzatori per autotrazione prelevati da autoveicoli dismessi (fi-
gura 6) e catalizzatori per il trattamento di effluenti industriali formati da un supporto di acciaio al Ni–Cr su
cui è depositato uno strato di platino (figura 7).
La lisciviazione dei catalizzatori è stata realizzata in ambiente acido utilizzando HCl o “acqua regia” (HNO3/
HCl=1/3). Nel caso di catalizzatori industriali sono stati effettuati pre-trattamenti con ultrasuoni ed azoto liqui-
do per rimuovere lo strato di platino ed evitare la dissoluzione dei metalli del supporto. L’estraente utilizzato nella
fase di estrazione è stato il Cyanex 921, nome commerciale della TOPO (tri-octyl phosphine oxide, C24H51OP),
diluito in kerosene.
La reazione comunemente utilizzata per descrivere l’interazione fra il metallo e l’estraente (HA) è la se-
guente:
PtCl62-+2 HA A2PtCl6 + 2 H+
La concentrazione del platino è stata determinata mediante la spettrofotometria UV-VIS37 mentre cromo, fer-
ro e nichel sono stati determinati mediante Assorbimento Atomico (AA).
Figure 6, 7
A destra, spettacca-
to del monolite in
cordierite di un ca-
talizzatore per au-
totrazione.
A sinistra, esempio
di supporto di un ca-
talizzatore per il
trattamento effluen-
ti gassosi industriali
Pt 1.84 Pb 0.92
Zn 0.26 Ni 0.06
Fe 0.94 Cr 0.03
Cu 0.06 Ti 0.02
Mn 0.03 Al 0.08
Figura 10
Cinetica di liscivia- tumati fino ad ottenere diverse granulo-
zione del platino al
variare dell’agente metrie, hanno evidenziato un aumento
liscivante esponenziale del platino in soluzione al
diminuire del diametro delle dimensio-
ne dei granuli (figura 8). Analogamen-
te l’aumento di temperatura comporta
Tabella 3 - Quantità di metallo lisciviata (g/kg cat) con le differenti modalità operative
Tempo/modalità Pt Cr Fe Ni
LAVAGG IO
esausti una batteria di mixer – settlers con otto
HCl+HNO3 LISCIVIAZIONE
stadi di miscelazione (mixer) e tre di de-
cantazione (settler). Dopo la verifica con
residuo HCl
AGGIUSTAGGIO
una soluzione simulata ad una portata del-
HCl
le fasi tali che quella dell’acquoso fosse il SnCl2
31. R.GAITA, S.J. AL-BAZI, An ion-exchange method for 36. A.A. BHANDARE, A.P. ARGEKAR: Separation and recovery
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