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Frequenza: numero di oscillazioni complete(periodi) che corrispondono al numero dei percorsi dell’intera

circonferenza, compiuti in un secondo. La frequenza si esprime in hz, pertanto riferirsi alla frequenza di 1hz.
La frequenza non corrisponde al numero totale di oscillazioni complete che la sorgente compie, ma al loro
numero in un determinato tempo, quindi non indica quanto a lungo la sorgente oscilla ma quanto in fretta
oscilla. Non tutte le oscillazioni meccaniche generano suoni dal momento che sia in grado di avvertire la
perturbazione solo se l’onda di pressione che colpisce il timpano cade in una gamma di frequenze comprese
tra i 25-15000 hz. In base al rapporto tra moto oscillatorio e propagazione, le onde si distinguono in:
longitudinali, con moto oscillatorio delle particelle, parallelo alla direzione di propagazione dell’onda.
Trasversali, in corpi solidi, nelle quali il moto oscillatorio delle particelle e perpendicolari alla direzione di
propagazione dell’onda. L’interferenza è la sovrapposizione di più onde che si propagano nello stesso mezzo.
Costruttivo: stesso verso. Distruttiva: verso opposto. Determina nello spazio, punti più o meno buoni. Se
sovrappongo due onde non uguali, con una piccola differenza di frequenza, l’intensità del suono risultante
oscilla nel tempo con una frequenza che è tanto più bassa tanto quanto quella dei suoi componenti, questo
fenomeno è chiamato battimenti. La fasi sono: i transitori d’attacco e di transitori di estinzioni. Le curve
caratteristiche dei periodi transitori( attacco, estinzione) esercitano un influsso sulla qualità del timbro.

Suono puro: è riproducibile solo elettronicamente ed è frutto di oscillazioni sinusoidali.

Suono complesso: è il suono che noi reputiamo naturale, corrisponde alla somme di più suoni sinusoidali,
detti armonici che si fondono in un tutt’uno. Le oscillazioni hanno sempre un periodico, ma la qualità del
suono non è determinata dal numero e dalla intensità delle armoniche. Tale rapporto può essere armonico
o non, a seconda che si esprima in numeri interi o frazioni. I rumori hanno un altezza definibile solo
approssimativamente, mentre il rumore bianco( sibilo) si estende in modo uniforme su tutto il campo di
udibilità. Gli psicologi ritengono che l’altezza anzicchè la percezione fisica che raggiunge le orecchie, sia la
denominazione da dare a quell’esperienza soggettiva che consiste nella percezione di forme d’onda
periodiche. Per altezza, nel linguaggio musicale sintattico, si intende l’effetto dell’udito di una frequenza,
vale a dire, ciò che è il risultato delle oscillazioni di un corpo: l’essere più o meno acuto o grave di un suono.
L’altezza è un parametro che a prescindere dalla sorgente sonora del suono stesso essendo uno stato fisico
condiviso potenzialmente da qualsiasi sorgente sonora. Per potenzialità si intende il limite fisiologico di ogni
strumento musicale in relazione alla gamma di suoni da esso producibili

L’intensità dipendente dall’ampiezza dell’onda sonora, e si misura in decibel(Db).

Timbro è utilizzato per esprimere la qualità del suono, la sua coloritura, cio che permette di distinguere due
suoni prodotti da sorgenti diverse. In primissimo luogo dipende dal contenuto di armoniche a sua volte
dovuto alla qualità intrinseche dalla composizione fisica del corpo oscillante. La velocità di propagazione,
dipende dalla densità della distanza che intercorre tra le particelle.

Gomma: 70/ms

Ossigeno:317/ms

Aria:0gradi 331

Azoto:337

Aria:20/21 343

Elio: 965/ms

Alcol:1117

Idrogeno: 1281

Ferro:5120
Vetro:5170

Granito: 6000

Acciaio:6096

Alluminio:6420

NeI mezzi piu densi come i liquidi e l’aria il suono viaggia con maggiore velocità. Le onde sonoro sono
soggette ad assorbimento e riflessione. Il suono nel propagarsi è assorbito poiché l’energia meccanica che lo
trasporta va attenuandosi lungo il percorso. Nel caso incontra materiali coibenti, la perdita di energia sonora
è attribuibile all’attrito dell’aria che è in movimento oscillatorio contro i bordi della miriade delle cavità
presenti nel materiale. La riflessione invece avviene quando un’onda incontrando un ostacolo sul suo
percorso torna in dietro verso il punto di origine.

La rifrazione avviene quando un’onda cambia la direzione del suo percorso nell’attraversare la superfice di
separazione di mezzi di differente intensità, il cambiamento dipende dal rapporto dalle differenti modi di
propagazione nei differenti mezzi.

Acustica fisiologica: è la branca della psicofisica che indaga sui meccanismi fisiologici e psicologici interessati
nella percezione uditiva attraverso lo studio della ricezione e delle facoltà uditive. La psicoacustica studia i
rapporti tra gli esseri umani e i suoni, la vita psichica del soggetto e il mondo fisico acustico esterno, la
sensazione sonora, elaborata soggettivamente e lo stimolo fisico acustico che ne è la causa. L’indagine si
rivolge: a valutare caratteristiche fisiche dei suoni e coglierne le variazioni. In entrambi i casi è fondamentale
il concetto di soglia, inteso come di valore minimo ritenuta necessaria perfche si verifichi una certa risposta
biologica e fisiologica . vogliamo dire che è necessaria una quantità minima di un suono affinchè esso è
percepibile in un ambiente privo di rumori.

In psicofisica si parla di soglia assoluta nel caso in cui l’interesse è rivolto a determinare la differenza tra
stimoli percepibili e stimoli non percepibili. La ricerca di psicoacustica si concentra selettivamente su rumore
e suono puro/naturale.

Rumore: il risultato di un andamento pressorio privo di qualsiasi regolarità e recepito a sua volta come
impulsivo( se determinato da rapide variazioni di pressione) oppure stazionario( se di notevole durata).

Suono puro/naturale: chiamato tono inteso come risultato di un andamento pressorio regolare che si ripete
nel tempo con ciclicità e per tale motivo è detto anche periodico.

Come nel caso dell’intensità la valutazione delle variazioni e del cambio di frequenza è influenzata dalla
velocità di queste e i valori dati si riferiscono

Tale inderdipendenza persiste anche nel caso i toni siano piu di uno. Nel caso piu semplice, cosituito da toni
di altezza diversa, ma ognuno delle intensità oggettiva necessaria per indurre la stessa sensazione sonora, la
somma delle intensità dei due toni da risultati psicoacustici diversi, a seconda dell’ampiezza dell’intervallo di
frequenza che lo separa. Ascoltando la riproduzione simultanea di due o più toni puri non sempre
l’ascoltatore percepisce distintamente le componenti

Due o più suoni prodotti assieme quindi si disturbano reciprocamente, tale fenomeno è definito
“mascheramento”.

E un fenomeno per cui un stimolo acustico capace di provocare in condizioni normali una sensazione
sonora, non è percepito se è in presenza di un altro stimolo di ampiezza differente.
Uno degli effetti più evidente è quello in cui i suoni forti coprono i suoni deboli, i due suoni sono
denominati: suoni mascherante e suono mascherato. L’effetto di mascheramento alza la soglia di udibilità,
ossia alza l’intensità di un suono deve essere udibile. Assieme all’altezza e l’intensità il mascheramento è
importante nella percezione e riproduzione dei suoni. La combinazione di più frequenze, genera nuovi
suoni. Questo a accade col suono differenziale terzo di Tartini. Un suono differenziale, la cui frequenza
corrisponde fra quelle dei due suoni originari emessi contemporaneamente. Se chi si pone nelle condizioni
favorevoli di produzione e di ascolto di più suoni scelti opportunamente per numero e per frequenza ed
emessi simultaneamente è possibile udire anche suoni di frequenza pari alla somma e persino al prodotto
delle frequenze intonate.

Il sistema uditivo è caratterizzato da una certa inerzia che si manifesta all’inizio( durata di attacco) e alla fine
durata di estinzione di una eccitazione sonora. Nella generazione del suono c’è un tempo di transizione,

la dinamica di tali fenomeni è coerente con la natura meccanica della sorgente sonora. La durata dei suoni
influisce sulla variazione di intensità della altezza. Un suono è percepibile anche se ha una durata minima
che può essere tanto più breve quanto è più alta l’intensità. Riducendo la durata, si riduce la sensazione di
intensità, aumentandola si ampia. La stereofonia è l’identificazione spaziale di una sorgente sonora. Il
riconoscimento sonoro della direzione da cui proviene il suono, avviene grazie agli apparati destro e sinistro
che possono ricevere lo stesso segnale da due posizioni diverse. Nel caso in cui l’ascoltatore sia difronte alla
sorgente sonora l’onda sonora giunge alle orecchie contemporaneamente con stessa fase ed intensità. I
centri corticali interpretano l’uguaglianza dei due treni di impulsi nervosi che hanno origine nei due
apparati. Nel caso l’ascoltatore si trovi in una posizione asimmetrica rispetto alla sorgente sonora, la stessa
onda sonora giunge alle orecchie in tempi successivi con fase e intensità diverse dando origine a due diversi
impulsi nervosi che integrate a livello celebrale sono integrati come provenienze diverse.

Una corda oscillando a 264hz produce un fenomeno sonoro. In questo caso denominato do3 intendendolo
in termini di singolarità mentre esso costituisce un suono complesso risultante dalla combinazione di piu
suoni puri. Questo significa che in realtà quel fenomeno è il frutto di una oscillazione complessa, che avvine
tra molte onde sinusoidali, dette armoniche, e matematicamente in relazione tra loro in un rapporto che
costituisce una serie armonica essendo ogni frequenza multiplo della precedente . l’oscillazione della corda
comporta che altre onde sonore sono contemporaneamente generate e oscillano come multipli geometrici
di 264hz. Le frequenza successive hanno diverse denominazioni, es.. armoniche superiori, suoni armonici
naturali, suoni armonici supreriori, ipertoni. La seconda armonica oscilla due volte piu velocemente della
prima. la terza armonica oscilla tre volte piu velocemente della prima. si puo stabilire che il numero d’ordine
di ogni armonica indica il rapporto il numero di oscillazioni con la prima ad esempio l’ottava armonica ha il
rapporto 8/1 con la prima 8/2 con la seconda. Lo schema seguente mostra le prime 16 armoniche ottenute
con l’accordatura pura.

Volendo definire all’intervallo nell’eccezione di differenza aritmetica di due frequenze, una volta fissata
l’altezza assoluta

Tuttavia l’intervallo sottointende una relazione in essere tra suoni organizzati sia in ordine verticale che
orizzontale eseguiti in successione(diacronico). È possibile dare una definizione di intervallo sia in termine
relativi differenza aritmetica quali relazioni di altezze ossia indici fisici nella scala delle frequenze. Il dibattito
teorico sulle relazioni tra intervalli. L’impegno dei pitagorici divide la corda in 12 tacche e consiste nella
definizione tramite proporzioni ottenute individuando precise posizioni.
La cultura musicale occidentale ha un elemento di fondo estremamente radicato attraverso il quale fin dalla
nascita si formano schemi inconsci articolati. Questo elemento che possiamo definire come una sorta di un
denominatore linguistico musicale, e la sintassi tonale che Robert Frances definisce come la lingua musicale
materna degli occidentali. nel sistema tonale quindi la tonica è l’equivalente del punto di vista visivo, in
questo caso uditivo. Il sistema tonale è un luogo dove vige una continua dialettica tra i due poli,
caratterizzato da stati di tensione e di distensione. Al suo interno le idee musicale sono costantemente
dominate da una zona di attrazione rappresentata dalla tonica che ha come antagonista la dominante, polo
tensivo per eccellenza. La tonica attira quindi quelle tensioni in una dimensione paragonabile in un sistema
gravitazionale con due poli correlati. Il sistema tonale si fonda sulla struttura di una fitta rete di rapporti tra
cellule armoniche e melodiche, secondo una gerarchia interattuva che attribuisce a ciascun grado della scala
una precisa funzione rispetto alla tonica e quindi un potenziale di attrazione o di repulsione nei confronti
degli altri gradi.

Definizione di tonalità

Sistema nel quale interagiscono i gradi di una scala tipo: una sequenza ordinata di suoni che procedono
verso l’acuto o verso il grave e in ogni caso si succedono in ogni ambito dell’ottava. Ogni scala tipo
corrisponde ad un’entità morfologica

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